CATANIA
- Anfiteatro Ciminiere apre adEdipo Re di
Salvatore Guglielmino. Finalmente a Catania, dopo il
successo del debutto a Noto, per soddisfare le numerose
richieste del pubblico catanese e dello stop forzato a causa
delle avverse condizioni metereologiche, sabato 3
ottobre, alle ore 21.00, nella
cornice dell’anfiteatro Le
Ciminiere, nell’ambito
della rassegna “SummerFest” del Comune di Catania, va in
scena la pièce “Edipo
Re” di Sofocle
riadattata e diretta da Salvatore
Guglielmino. Il dramma
di Sofocle, per la seconda
stagione di Mitoff dedicata
al teatro classico, sarà interpretato da Salvatore
Guglielmino con Marta Limoli. Salvatore Guglielmino
dichiara :“L’Edipo Rerappresenta una delle tragedie
greche più significative e influenti per la civiltà
occidentale, evidenziando la tragedia dell’uomo illuso di
avere sotto controllo la propria vita e le conseguenze delle
proprie azioni”. L’opera racconta il dolore dell’uomo che
cerca di sfuggire i tutti i modi alla profezia che lo vede
l’assassino del padre e marito della madre, ma ciononostante
si ritroverà nella totale inconsapevolezza, a realizzare il
nefasto responso datogli alla nascita. Come sappiamo Edipo
credendo di allontanarsi dalle colpe che non ha ancora
commesso si sta inconsapevolmente adoperando a mettere in
atto i disegni del destino, dimostrando come una storia
scritta secoli or sono sia tremendamente attuale e come
molto spesso cercando di evitare quel problema ci troviamo
spesso avvinghiati e travolti da esso”. Una pagina teatrale
con cui si esaminano l’esistenza umana e le sue miserie che,
mettendo in luce la tragicità e la psicologia del dramma
umano dove teatro, morte e l’inevitabilità del fato,
dimostra ancora una volta come l’insegnamento dei miti si
rifletta nel nostro quotidiano.
CATANIA-
“Eracle” tragedia in chiave moderna a Platamone diretta da
Salvatore Guglielmino, 2a stagione “Mitoff”.
La seconda edizione della rassegna “Mitoff” è dedicata al
teatro classico, e venerdì 28 agosto, alle ore 21.30, la
tragedia di Euripide fa tappa a Catania, dopo l’applaudito
debutto a Noto di “Eracle”, riadatto e diretto per le
scene dal regista Salvatore Guglielmino. Salvatore
Guglielmino nelle vesti del protagonista sul palco del
Cortile Platamone, nell’ambito della rassegna Catania
SummerFest, ripropone la rilettura attenta dell’opera in
chiave moderna, trattando temi attuali del nostro
quotidiano, dove le anime dei personaggi racconteranno i
propri sentimenti per una messa in scena dal grande impatto
emotivo. Salvatore Guglielmino dichiara : “I testi
del passato ci aiutano a comprendere la nostra attualitàsi
esamina la durezza della situazione umana facendo emergere
un dialogo interiore con il divino su cui si sviluppa tutto
il dramma psicologico dove il teatro si mischia con l’amore
e la morte per uno spettacolo che dai miti del passato, su
cui nei secoli si è basata la nostra società, ricrea un
nuovo modo di narrare e concepire le tragedie classiche. Il
primo personaggio ad entrare in scena, interpretato da Santi
Consoli, è Anfitrione, padre dell'eroe Eracle che
parla direttamente al pubblico, narrando gli sfortunati
eventi che stanno affliggendo Tebe. L’attrice Marta
Limoli è l’unica protagonista femminile in scena per una
tragedia classica estremamente attuale e da riscoprire”.
Euripide propone una visione decisamente problematica
dell'uomo e dei complessi rapporti con la divinità, che
Guglielmino racconta in un dramma psicologico affrontando la
tematica del suicidio vista dal protagonista come unica
strada per salvare la propria dignità.
CATANIA
- Amore, possesso e violenza in “Sempre tua” in teatro
civile e sociale.
Bianca bambina, figlia, fidanzata, madre e moglie. Donna
innamorata, maltrattata e calpestata nel suo essere è la
protagonista di “Sempre tua” toccante atto unico
scritto, diretto ed interpretato da Antonella Caldarella,
sul palco di Roots, per l’applaudita stagione “Teatro
Argentum Potabile”. Una storia come tante, una storia
di ordinaria disumana follia dove le donne sono l’oggetto
premeditato della violenza del maschio prevaricatore che
sfoga, come nel caso di Nino il compagno della protagonista,
tutte le sue frustrazioni sulla moglie. La scena essenziale
: vestita da un perfetto gioco di luci e da coinvolgenti
musiche dal vivo scritte e suonate da Steve Cable,
Antonella Caldarella interpreta svariati personaggi
sia uomini che donne dimostrando una grande padronanza
scenica, per un’esperienza teatrale dal sicuro impatto
emotivo, che inevitabilmente scava nelle pieghe più
recondite dell’animo umano regalando un crescendo di
contrastanti emozioni tra rabbia e dolore per la giovane
protagonista, colpevole di aver amato un uomo sbagliato. La
pièce racconta la vita di Bianca che vive felice gli anni
della sua vita nella sua casa- fortezza fino al giorno del
primo schiaffo, in cui si ritrova sola, come nella scena, ad
affrontare il suo mondo improvvisamente buio e cattivo. Un
testo utile, necessario e doveroso che parla di violenza di
genere ponendosi come mezzo di unione tra tutte le donne che
si devono ribellare al primo gesto violento, perché chi alza
le mani una volta continuerà a farlo sempre e sempre più
spesso. Le continue variazioni di atmosfera, le evocazioni
tragi-comiche delle figure della madre e della nonna, la
graduale discesa negli inferi della violenza domestica fino
al tragico massacro lasciano nello spettatore uno sgomento
tale che porta alla commozione più profonda, per un
insegnamento civile ponendosi come teatro sociale, che deve
necessariamente essere visto dai più giovani, per la
costruzione di una coscienza morale oggi più che mai
necessaria.
CATANIA
-
Verga a Teatro
Ambasciatori : compagnia Buio in Sala con “Storia di una
Capinera”. La Compagnia “Buio in Sala”, a
grande richiesta, sabato 7 marzo, ore 17.30 e 21.00,
ritorna protagonista sul palco del Teatro
Ambasciatori per la rassegna teatrale “Ridi che
ti passa” dopo il successo di critica e pubblico. La
messa in scena di “Storia di una Capinera”
immortale romanzo epistolare di Giovanni Verga,
ha nel ruolo della giovane novizia Maria l’attrice
Irene Tetto, autrice anche della rielaborazione
drammaturgica. Gli attori e registi Giuseppe
Bisicchia eMassimo Giustolisi
dirigono l’applaudito spettacolo. Gli artisti
danno vita all’intricato intreccio narrativo raccontandonon solo l’amore tormentato di Maria e Nino (Massimo
Giustolisi) ma puntando l’attenzione sull’impossibilità
di poter scegliere liberamente senza alcuna costrizione
il proprio futuro. Irene Tetto dichiara : “La
riscrittura teatrale rispetta la connotazione storica e
il linguaggio del romanzo di Verga che insieme alla
scelta registica di utilizzare giochi di luce,
trasparenze, brani musicali minimalisti e sacri e la
particolare caratterizzazione enigmatica di Suor Agata,
proiezione pirandelliana della protagonista, crea una
giusta amalgama tra antico e moderno”. La giovane
novizia Maria (Irene Tetto), costretta a trasferirsi in
campagna a causa di un’epidemia di colera a Catania,
incontra, all’interno di questa cornice bucolica,
l’amore negli occhi di Nino (Massimo Giustolisi).
L’unione dei due è ostacolata dalla matrigna (Nadia
Trovato) sposata con il padre di Maria (Giuseppe
Brancato), uomo d’affari caduto in disgrazia che non
potrebbe offrire la dote alla figlia e che, a causa di
questo, lascia alla moglie le redini della conduzione
familiare. La matrigna obbliga Maria, la cui vocazione
vacilla, ad entrare in convento, mentre organizza il
matrimonio della figlia Giuditta (Laura Accomando) con
lo stesso Nino. La vita in convento, l’asfissia di una
clausura non voluta, il dolce ricordo dell’amore appena
conosciuto, porteranno Maria alla morte. Otto attori si
esibiscono sul palco ed indossando i costumi di Giovanna
Sesto della sartoria Baco da Seta: Irene
Tetto, Massimo Giustolisi, Giuseppe
Brancato, Nadia Trovato, Floriana Renna,
Laura Accomando, Giovanna Sesto,
Silvana D’Anca e Pippo Tomaselli. Due le
ambientazioni sceniche: la ricca casa di campagna nel
primo atto e la chiesa- convento nel secondo atto.
CATANIA
- “Oro e Piombo”,spaghetti western: Renny Zapato
tra i protagonisti. Il film indipendente “Oro e
Piombo”, opera prima del regista Emiliano Ferrara,
interpretato dal cantattore catanese Renny Zapato con
Claudio Gregori, Greg, come special guest nel ruolo di un
prete pistolero con l’attrice italo persiana Yassmin Pucci,
dopo la vittoria al Festival del Cinema di Siena ed il
successo al Festival del Cinema di Roma è proiettato in
prima nazionale martedì 17 dicembre, ore 19.30, presso l’ex
Caserma Guido Reni a Roma. Renny Zapato dichiara : “Il
film, prossimamente protagonista nel 2020 al cinema in
“D.N.A” il nuovo film di Lillo e Greg, è uno spaghetti
western che omaggia il grande Sergio Leone e i suoi miti
rivisto nel segno del virtuosismo digitale e finalmente
rivalutato dalla critica anche quella più ostile e
diffidente. Oro e Piombio è un western all’italiana- che
nell’accezione più bella del termine strizza l’occhio a
Tarantino la cui sceneggiatura si basa su una storia vera di
dolore e vendetta, di colpa e di espiazione con protagonista
una pistolera che si scontrerà con i tanti cowboy che
incontrerà nel suo cammino”. Molti sono i nomi noti a
supporto di questo film a partire dalla fotografia di
Armando Barberi, lo storico d’armi Marco Fanciulli famoso
per essere il braccio destro di Giuliano Gemma, mentre come
stunt coordinator Tiziano Carnevale, Antonio Di Santo e
Angelo Allegretti sono gli horse training famosi a livello
internazionale. Zapato è apprezzato interprete di cinema e
fiction importanti come, fra i tanti, “La mossa del cavallo”
per Raiuno e “L’Onore e il Rispetto 5” per Mediaset.Il
rocker Renny Zapato sta attraversando un periodo fortunato
è uno dei volti della Compagnia di Teatro Mobile di Catania,
fondatore e leader della band rock “Distortion Reverb” e
frontman insieme a Francois Turrisi dei “The Bluff”, che
continuerà prossimamente a far parlare di sé anche oltre
oceano.
CATANIA
- VII edizione del Premio Letterario Nazionale Efesto
città di Catania. Si riaccendono le luci sulla nuova
edizione del Premio Letterario Nazionale Efesto città di
Catania, giunto alla VII edizione ed insignito nel 2013
dalla Medaglia della Presidenza della Repubblica e nel 2014
dalla Medaglia della Presidenza della Camera, che lunedì 16
dicembre alle ore 20.00 sul palco del Teatro Musco vedrà
premiati da un’ autorevole giuria di qualità composta da
esponenti della cultura siciliana gli elaborati più
meritevoli per le tre sezioni in gara: Edo Gari- poesia in
lingua; Ercole Patti- racconto breve; Mariella Lo Giudice –
testo teatrale.Santino
Mirabella, magistrato presso il Tribunale di Catania,
scrittore, presidente dell’associazione culturale Efesto ed
ideatore ed organizzatore della manifestazione da anni
impegnato nel campo della cultura con il premio Efesto,
diventato una piacevole ed irrinunciabile consuetudine per
la città, si pone l’obiettivo di diffondere e promuovere la
letteratura in tutte le sue forme esercitando costantemente
la funzione di osservatorio delle tendenze e delle proposte
culturali contemporanee. Santino Mirabelladichiara
: “L’idea del premio letterario nasce
dalla volontà di fare un omaggio al mio amico Edo Gari, una
bella persona, un grande magistrato e un ottimo artista che
non ha abbandonato il suo amore per il teatro nemmeno dopo
essere entrato in magistratura, all’indimenticata e
indimenticabile Mariella Lo Giudice e al genio letterario di
Ercole Patti dando la possibilità ad autori di poter
esprimere la propria arte e il proprio pensiero”. Punti
di forza della longeva iniziativa culturale la genuinità e
l’entusiasmo con il quale sin dal primo anno della
manifestazione la kermesse letteraria è stata accolta non
solo in Italia ma anche all’estero con partecipanti dal
Canada e dal Brasile. Ad
affiancare Santino Mirabella le commissioni giudicatrici
composte da: Arianna Attinasi- editrice; Carmelo Zaffora-
psichiatra, scrittore e pittore; Francesco Spadaro-
psichiatra e pittore; Giuseppe Giuffrida- commercialista e
promotore culturale; Rita Gari Cinquegrana- docente di
Storia dello Spettacolo e critico teatrale (sezione Edo
Gari- lingua italiana); Francesco Turrisi- avvocato e
musicista; Giuseppe Speciale- professore; Gregorio Scuto-
avvocato e musicista; Marinella Fiume- scrittrice (Sezione
Ercole Patti- racconto breve); Agostino Zumbo- attore;
Gabriella Vergari- professoressa e scrittrice; Miko
Magistro- attore; Pippo Pattavina- attore; Renato Papa- già
magistrato, autore di pièce teatrale; Tuccio Musumeci -
attore, Salvo Trombetta avvocato.“Il Premio
Efesto - continua Mirabella- intende promuovere la crescita
culturale delle nuove generazioni attraverso la diffusione
del teatro e del libro con il confronto tra le più alte
testimonianze del nostro tempo”.La
serata di gala sarà presentata da Azzurra Viglianisi e
Federico Mirabella.
CATANIA – Adriana La
Terra nuovo romanzo su Sicilia, fede, religione e
buoni sentimenti. L’opera edita da Ibiskos Ulivieri
è statapresentata per la prima volta a Catania, sabato 30
novembre, ore 19.00, nella sala conferenze del Museo
Diocesano. Il nuovo romanzo della pluripremiata
scrittrice catanese Adriana La Terra, la quale il 16
dicembre è premiata a Firenze a Palazzo Vecchio per la
Cultura, è impregnato di Sicilia, fede, religione e buoni
sentimenti.Adriana La Terra dichiara
ascolta
intervista): “È un
romanzo molto particolare che descrive Catania come la bella
addormentata all’ombra del vulcano macchiato di neve ma così
non è, perché tra le sue strade eleganti, nelle sue piazze
antiche, nei suoi vicoli dentro le stanze più remote di
appartamenti, palazzi antichi dove risiede la gente che
conta esplodono passioni a volte incontrollabili, si
enumerano vizi e virtù che riempiono la vita dei siciliani
mentre la mafia continua a colpire. Un giorno il vecchio
prete forte della sua annosa esperienza fa agli allievi
seminaristi una domanda strana e peculiare “Com’è bello o
brutto il volto del diavolo?” e da qui s’intrecceranno una
serie di storie e avvenimenti molto particolari”. Il
romanzo storico è frutto di anni di studi e approfondimenti
che parla di Sicilia, di fede, religione e buoni sentimenti
come quelli del protagonista l’anziano prete “Ianuzzu u’
patruzzu”, vittima ed eroe del suo passato. Il giornalista e
scrittore Santo Privitera, il professore, ordinario
materie letterarie Ferdinando Emanuele e l’editore
Alessandra Ulivieri dialogano con l’autrice La
scrittrice, alla fine della presentazione letteraria,
ha firmato copie e subito dopo il cocktail di ringraziamento.
CATANIA
- Panta Rei : uomo e Dio in rassegna “Io ed Io”.
La coppia artistica Gianluca Barbagallo e Nicola
Diodati sarà protagonista domenica 24 novembre, alle ore
18.30, sul palco del Teatro Grotta Smeralda di Acicastello
per il secondo appuntamento in cartellone dell’applaudita
stagione “Panta Rei”, diretta dall’attore e regista Valerio
Caponetto con lo spettacolo “Io ed Io” scritto e
diretto dallo stesso Barbagallo. Il direttore artistico
Valerio Caponettodichiara : “Un testo di
drammaturgia contemporanea scelto e pensato per far
riflettere il pubblico, in modo che sia protagonista e non
un semplice spettatore degli eventi con l’obiettivo di
riavvicinare i giovani al teatro e alla cultura del
palcoscenico dimostrando che si può fare arte in diversi
modi. Nell’era dei social sarebbe interessante parlare con
Dio come se fosse uno dei tanti utenti del mondo di internet
e scoprire quale sia il suo pensiero su di noi e come spesso
di sostituiamo al suo volere. Da qui una serie di gag e
dialoghi esilaranti con l’obiettivo di far riflettere
sorridendo”. L’attrice Mirella Petralia è in scena
accanto a Barbagallo e Diodati nello spettacolo che racconta
“come il genere umano sia cambiato, in peggio, rispetto al
progetto divino”. Gli uomini tendono a complicarsi la vita
distruggendo tutto quello che gli sta attorno invece di
rispettare le normali regole del quieto vivere. Gianluca
Barbagallo, il quale con questo spettacolo ha superato
il tetto delle 100 repliche racconta: “È stato il
primo testo che ho scritto. Dio è l’essere perfettissimo che
ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza ed ognuno di
noi attraverso una sopravvalutazione spesso si sente così
perfetto da vivere deliri di onnipotenza”.
CATANIA– Paradiso di Dante, spettacolo di Salvatore Guglielmino a
San Nicolò L’Arena. Il
regista ed attore Salvatore Guglielmino dopo il grande
successo della rassegna Mitoff dedicata al teatro
classico, torna ad incantare ed incuriosire il pubblico
catanese con una straordinaria ed unica, fino ad oggi,
rappresentazione di “Il Paradiso” di Dante. La cornice
di questo evento è la monumentale chiesa di San Nicolò
L’Arena. Il sito è adatto alla trasposizione teatrale
del testo curato dallo stesso Guglielmino autore anche
della regia. Il debutto in prima nazionale è il 7 e 8
dicembre, con il patrocinio del Comune di Catania,
dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo per una
produzione Compagnia degli Eventi in collaborazione con
l’Associazione Esclarmonde. Salvatore
Guglielmino dichiara : “L’adattamento
teatrale del Paradiso è un’analisi attenta dell’opera
di Dante rivolta ad un pubblico volutamente eterogeneo,
con una particolare attenzione ai giovani e agli amanti
del teatro, mettendo in evidenza i vari messaggi
subliminali dell’opera, che possono assolutamente essere
letti anche in chiave contemporanea, attraverso i versi
recitati dagli attori che interpreteranno i personaggi
delle anime collocate dal Poeta nei diversi cieli del
Paradiso. Non saranno allestite particolari scene che
possano turbare le bellissime strutture architettoniche
e artistiche gli spazi davanti all’altare e l’altare
stesso saranno la naturale scenografia dell’opera e le
luci non saranno invasive ma metteranno in risalto
l’assoluta bellezza del sito”. Il regista preferisce non
svelare i nomi del cast per stimolare la curiosità fino
all’imminente conferenza stampa. Ruolo fondamentale
hanno le musiche col compito insieme alle coreografie
dei danzatori e delle danzatrici di rappresentare i
beati. Le note sono curate dal Maestro di danza Pietro
Gorgone responsabile del Balletto di Sicilia, col
precipuo scopo di rendere ancor più suggestivo lo
spettacolo con il preciso obiettivo di trasmettere ai
presenti un messaggio d’amore universale.
CATANIA
–
Debutto con “Novecento” a Teatro Stabile di
Mascalucia. La vita di Denny Boodman T.D. Lemon
Novecento, il più grande pianista esistito che sin
dalla nascita non ha mai abbandonato la nave Virginian,
interpretato in maniera appassionata e vera da Andrea
Luca sul palco del Teatro San Gabriele dei Padri
Passionisti di Mascalucia per la 31° applaudita stagione del Teatro Stabile di Mascalucia,
raccontata dal trombettista Tim, un magnetico e intenso
Andrea Zappalà, conquista e coinvolge il pubblico
sempre più numeroso in questo straordinario debutto di
stagione che inevitabilmente grazie alle musiche inedite
del M° Giuseppe Palmeri realizzate appositamente
per la pièce “Novecento”, tratta dal monologo di
Alessandro Baricco e adattata per le scene dalla
regista Rita Re, viene rapito e trasportato a
bordo del piroscafo in una dimensione quasi onirica.Lo spettacolo è semplicemente perfetto in ogni
singola scena e battuta nel mostrare il dolore
dell’amico Tim nel raccontare la straordinaria vita di
Novecento, dove poesia e teatro si sposano e si amano
arrivando direttamente al cuore degli spettatori che in
uno scorrevole atto unico hanno rivissuto, proprio come
accade nella trasposizione cinematografica del 1998 del
film “La leggenda del pianista sull’oceano”
diretto da Giuseppe Tornatore, la scelta del
protagonista di non abbandonare quella nave diventata
nido sicuro da cui è impossibile andare via anche a
costo della vita stessa. Commovente il dialogo finale
tra i due amici dove il trombettista Tim inutilmente
cerca di dissuadere Novecento di rimanere sulla nave,
sfiorando le corde più intime dell’anima con la capacità
di trasmettere nel pubblico il dolore di vedere saltare
in aria uno dei propri affetti più cari senza riuscire a
fare nulla. Emozioni e sentimenti, impreziositi dalle
coreografie di Alice Sapienza e Chiara
Platania della Moonwalk DanceStudio coadiuvati da un nutrito gruppo di dodici attori vestiti
dagli eleganti costumi di Cettina Poma e
Graziella Villardita, danno vita aduna delle
storie più struggenti mai raccontate prima confermando
la bravura della Compagnia del Teatro Stabile di
Mascalucia, fondata da Mario Re, nel sapere
spaziare tra contemporaneo e tradizionale dove è facile
ritrovarsi nelle cuccette di terza classe, i primi tre
gradini della scala d’accesso alla nave e nei saloni
della prima classe fino alla stiva tra il carbone nero
della sala macchine e vivere i sentimenti di speranza e
desiderio di tutti quegli emigranti che con la valigia
di cartone e gli abiti rattoppati sognavano l’America e
il riscatto di una vita migliore.
CATANIA –
“Figli del set” di Lo Piero esordio a Roma. La
prima è nelle sale cinematografiche della capitale
del documentario “Figli del set” del regista catanese
Alfredo Lo Piero è il 16 ottobre, alle 20,30, nel
Cinema Aquila di Roma e successivamente all’Università
La Sapienza, nella capitale. Il film, grazie a
Distribuzione indipendente di Giovanni Costantino, potrà
essere visto nelle sale in tutta Italia e, naturalmente,
avrà una attenzione particolare in Sicilia. Il
documentario è stato girato in diverse location, tra cui
Roma e il Museo del cinema alle Ciminiere di Catania, è
presentato in anteprima al Giffoni Filmfest. La trama è
la storia di alcune grandi famiglie di cineasti, tramite
le testimonianze dirette di: Carlotta Bolognini, Manolo
Bolognini, Richy Tognazzi, Simona Izzo, Danny Quinn,
George Hilton, Fabrizio Frizzi. Di Giancarlo Giannini è
la voce narrante. Il regista di “Figli del set”, sarà
inoltre protagonista di una delle prossime puntate di
“Cinematografo” di Gigi Marzullo su Rai Uno.L’uscita
nelle sale di “Figli del set” per Alfredo Lo Piero è
un’altra grande soddisfazione a distanza di pochi giorni
dalla prestigiosa partecipazione, da finalista, al NVIFF
Awards di Amsterdam, tra le 8 opere ammesse alla sezione
Documentari. Un riconoscimento, di pubblico e di
critica, importante per “La libertà non deve morire in
mare”: il dramma dei migranti che partono dalle coste
del Nord Africa per raggiungere Lampedusa. Alfredo Lo
Piero sottolinea : “In Olanda il fenomeno migratorio nel
Mediterraneo sembra distante, il dolore per migliaia di
morti è appena percepito. Il mio film è stato un pugno
nello stomaco, come già lo era stato in tante altre
città in ogni continente dove è stato proiettato o ha
partecipato a rassegne cinematografiche. Per me e per
il mio distributore, che ha pienamente sposato il
progetto, Giovanni Costantino, è una soddisfazione
enorme essere arrivato in finale, insieme ad altre opere
di grande impatto sociale e attualità, come il
femminicidio, l’emergenza climatica, l’inquinamento
degli oceani. Insieme a Gideon Omoragbon, uno dei
sopravvissuti al naufragio di una delle tante “carrette
del mare” abbiamo raccolto solidarietà e apprezzamento.
Questi sono i premi più importanti”.
CATANIA
– Panta Rei: nuova stagione “U’
sapiti com’è”. Il
sipario della seconda stagione della Compagnia Panta Rei diretta dall’attore
Valerio Caponetto si alza domenica 27 ottobre, alle ore 18.30, sul palco del
Teatro Grotta Smeralda con “U’ sapiti com’è” diretto da Franco Colaiemma.
“Ho scelto come spettacolo apripista di questa nuova stagione il testo della
drammaturga palermitana Francesca Sabato Agnetta- dichiara il direttore
artistico e fondatore della compagnia- testo portato al successo da Angelo
Musco e cavallo di battaglia delle più svariate compagnie teatrali fino
all’indimenticata interpretazione di Gilberto Idonea, perché per migliorare
e rinvigorire la complicata situazione teatrale che stiamo vivendo si deve
creare il giusto equilibrio tra classici e contemporaneo per educare il
pubblico ad una nuova drammaturgia senza dimenticare da dove proveniamo”.
“U’ sapiti com’è” è un testo che diverte ma spinge il pubblico alla
riflessione parlando di disabilità ed insegna attraverso la “semplicità” di
Cola “u’ babbo”, interpretato dallo stesso Caponetto, una grande lezione di
umanità sottolineando come i pregiudizi e, soprattutto, l’ignoranza possano
far male a chi ha una sensibilità maggiore e un cuore buono. “La regia e
l’intera messa in scena- aggiunge Franco Colaiemma- saranno fedeli al testo,
che come sappiamo riesce ad alternare momenti comici e drammatici,
analizzando in modo dettagliato l’animo umano fino al punto di commuovere
nel pieno rispetto della tradizione”. Dodici gli attori sulla scena: Ida
Cuomo, Giuseppe Pulvirenti, Viviana Toscano, Serena Leonardi, Arianna
Castorina, Lidia Scuderi, Francesca Tropea, Giuseppe Cultraro, Raimondo
Catania, Carmelo di Benedetto, Attilio Mauro e Paolo Siani per un classico
dal sapore eterno. Teatro Grotta Smeralda 27 ottobre 2019 h 18.30 “U’ sapiti
com’è” Regia Franco Colaiemma Aiuto Regia Carmelita Murabito Ufficio
Stampa Elisa Guccione Cast Valerio Caponetto, Ida Cuomo, Giuseppe Pulvirenti,
Viviana Toscano, Serena Leonardi, Arianna Castorina, Lidia Scuderi,
Francesca Tropea, Giuseppe Cultraro, Raimondo Catania, Carmelo di Benedetto,
Attilio Mauro, Paolo Siani. Bambini: Mario Caponetto, Martina Pulvirenti,
Antonio Mauro, Francesca Caponetto, Gregory Fisichella, Alessia Santamaria,
Rosita Coco, Rebecca Arcidiacono Fotografo di scena Dino Stornello.
CATANIA-
Dialogo con Dio a Teatro Grotta Smeralda con “Io
ed Io”. Si
ride di gusto con lo spettacolo “Io ed Io” della
coppia artistica Gianluca Barbagallo e
Nicola Diodati che insieme all’attrice Mirella
Petralia nella partecipe sala del Teatro
Grotta Smeralda, per il secondo appuntamento in
cartellone della stagione “Panta Rei” diretta da
Valerio Caponetto, mettono in scena un esilarante
dialogo con il Padreterno, sottolineando come gli uomini
siano cambiati, in peggio, durante i secoli e come si
credano onnipotenti senza esserlo. Testo e regia sono di
Gianluca Barbagallo che interpreta un uomo comune con i
suoi difetti e i suoi problemi, scelto da Dio, Nicola
Diodati, per guidare il genere umano verso il
cambiamento dopo la purificazione del diluvio universale
e le incursioni molto pittoresche di un “allegra”
signora Morte, una divertente Mirella Petralia, che
disturba il povero Rosario che non riesce a capire chi
siano questi due matti con cui sta parlando.Gag, equivoci, battute al
fulmicotone e ritmo incandescente per uno spettacolo che
si pone l’obiettivo, ben riuscito, di far sorridere
riflettendo con la facilità di riconoscersi nelle tante
situazioni al limite del possibile raccontate da uno
strepitoso Gianluca Barbagallo che senza sosta, per ben
due ore di spettacolo, analizza vizi e virtù dell’uomo
moderno e del complicato rapporto uomo donna. Punto di
forza dello spettacolo, che ha già superato le cento
repliche dal primo applaudito debutto, la capacità di
rappresentare l’uomo con i suoi tanti, troppi, deliri di
onnipotenza che sopravvalutandosi vuole mettersi al
posto di Dio senza rispettare le normali regole del
quieto vivere, diventando così una brutta copia di
quello che era il progetto divino. Generosi applausi
premiano gli attori che con semplicità hanno raccontato
una storia fatta di quella quotidianità in cui il
pubblico non è solamente spettatore di un evento ma
parte in causa raccontando così la realtà in modo
dissacrante e allo stesso tempo divertente come solo il
teatro sa fare.
CATANIA
-“Novecento”
inaugura nuova stagione Teatro Stabile Mascalucia.
Il sipario della 31° stagione del Teatro Stabile
Mascalucia si alza con “Novecento” di Alessandro Baricco diretto ed adattato per le scene
da Rita Re, direttore artistico della Compagnia
fondata dal padre Mario. Il palco del Teatro San
Gabriele dei Padri Passionisti di Mascalucia ospita lo
spettacolo sabato 12 ottobre, alle ore 21.00, con
replica domenica 13 ottobre, alle ore 18.00, e domenica
20 ottobre, alle 18.00. La pièce rappresentata
narra una delle storie più commoventi mai raccontate
prima. La regista Rita Re dichiara : “Novecento è la storia di
un viaggio incantevole, a cui daremo vita così come
l’autore l’ha scritta, con un linguaggio che la rende
vera e allo stesso tempo magica. Un cammino a volte
turbolento, a volte tranquillo, tra le cuccette di terza
classe e i primi tre gradini della scala d’accesso alla
nave, che conducono alla vita e poi indietro, ancora su
per il salone di prima classe fino alla stiva tra il
carbone nero della sala macchine.Grande importanza
avrà il ruolo della musichecomposte
appositamente per lo spettacolo dal Maestro Giuseppe
Palmeri e incise con Rosario Battiato alla
tromba ed Alessandro Longo al violoncello, con le
coreografie di Alice Sapienza eChiara
Platania della Moonwalk DanceStudio, per impreziosire l’interpretazione di Andrea Luca
e Andrea Zappalà, protagonisti della pièce,
coadiuvati da un nutrito gruppo di dodici attori. Da
siciliana non posso non pensare che le emozioni di tutti
coloro che sognavano l’America, potevano essere anche
quelle dei nostri nonni, a cui dedico questo
spettacolo”.
CATANIA
-
“Buio in Sala” novità
stagione teatrale : attesa in nuova sede per accogliere
bambini e adulti.
Gli attori e registi
Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia fondatori ed
ideatori della “Compagnia Buio in Sala” realtà artistica
attiva da oltre dieci anni nel coniugare l’attività di
formazione con la produzione teatrale sabato 28
settembre, alle ore 19.00, all’interno del centro
polifunzionale Leonardo Da Vinci presentano alla stampa,
al pubblico e agli amanti del teatro il nuovo cartellone
ricco di spettacoli, laboratori e attività collaterali.
Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia sono stati
coadiuvati per l’aspetto tecnico dalla presidente
Silvana D’Anca, dalla responsabile alle pubbliche
relazioni Giovanna Sesto e dalla referente degli
spettacoli per le scuole Patricia Raponi.
Giustolisi e Bisicchia
spiegano:“La presentazione della
stagione 2019/20 è l’occasione speciale per inaugurare
la nuova sede teatrale di oltre trecento metri quadrati-
un vero e proprio centro culturale, fatto d’incontri,
mostre, caffè letterari, performance, conferenze e
dibattiti. Le proposte di Buio in Sala non si
ridurranno solo agli spettacoli per le scuole. I
laboratori, attivi già da oltre dieci anni, saranno
divisi per fasce di età: dai piccolissimi “Baby” dai 3
ai 5 anni ai “Junior” dai 6 ai 9, i ragazzini “Kids” dai
10 ai 13, gli adolescenti “Teen” dai 13 ai 17, i giovani
“Advanced” dai 18 ai 30 e i “Senior”, per adulti senza
limiti di età”. Ed ancora aggiungono: “Da quest’anno
inoltre prenderanno il via i corsi di Danza Bollywood,
Canto corale, Teatro/danza Terapia, Tai Chi, Giocoleria,
Improvvisazione per dare spazio alle emozioni e alle
pulsazioni dell’anima”.L’attrice Manuela
Ventura, volto noto di cinema, tv e teatro taglia il
nastro inaugurale della nuova sede e di questo nuovo
anno all’insegna dell’arte e dello spettacolo.
Le
proposte per le scolaresche si dividono in due grandi
aree: “spettacoli per le scuole primarie” e “spettacoli
per le scuole secondarie”. La prima fascia per il
pubblico dei più piccoli, comprende ben tre fiabe: “Il
Principe Ranocchio” con la voce fuori campo di Lorella
Cuccarini, “Il brutto Anatroccolo” e “Note di Natale”.
Le scuole secondarie, programmano tre titoli che Buio
in Sala ha scelto: “Storia di una Capinera”, “#Monnalisa”
e “Romeo e Giulietta…ever after”. Tutte le regie sono
affidate alla “premiata ditta” Bisicchia-Giustolisi.
CATANIA – Roots
Catania al via nuova stagione: “La Casa di Creta Teatro
Argentum Potabile” per adulti e bambini.Il sipario della nuova stagione teatrale
dell’Associazione “La Casa di Creta Teatro Argentum
Potabile” diretta in tandem da Antonella Caldarella e
Steve Cable, si alza e giovedì 19 settembre alle
ore 18.00, nell’accogliente sala “Roots” in via Giuseppe
Borrello 73 a Catania presentano alla stampa ed agli
amanti del buon teatro la nuova proposta artistica.
“Underground Rivers” presenta un cartellone di teatro
contemporaneo dedicato agli adulti che, giunto alla sua
quinta edizione, mette in primo piano testi nuovi di
autori contemporanei. La rassegna “Il Teatro dei
Giganti”, come ogni anno dal 2012, rappresenta un
appuntamento unico nella città etnea per il pubblico
delle famiglie. Le esibizioni sono una varietà di
compagnie professioniste, storie originali e linguaggi
teatrali diversi, affinché il Teatro per l’infanzia non
si limiti a versioni musicali di fiabe disneyane ma
che sia terreno dinamico di innovazione
drammaturgica. Il teatro per gli adulti “Underground
rivers” con inizio il 12 ottobre, prosegue il 13, 19 e
20 con lo spettacolo “L’uomo invisibile” per una
produzione di Teatro Argentum potabile. Il programma
prevede il 2 e 3 novembre in scena “Marika” di Santina
Porcino; La manifestazione prosegue nei giorni 11, 12,
18 e 19 gennaio con i “Cuori Sporchi” prodotto sempre
da Teatro Argentum Potabile. Gli artisti si esibiscono
il 15, 16, 22 e 23 febbraio con “Tragi.Com” di Argentum
Potabile. Il programma prevede per il 14 e 15 marzo :
“Due passi sono” della pluri-premiata compagnia
Carullo/Minasi; Lo spettacolo prosegue il 4 e 5 aprile
per la conclusione con “Fidelity Card” di Cosa sono le
nuvole. Gli spettacoli del cartellone “Il Teatro dei
Giganti” iniziano il 26 e 27 ottobre con “Lentamente”
prodotto da O.T.q,A; il 16 e 17 novembre andrà in scena
“Gelsomina e il principe Tuttomio” della Nave Argo; il
30 novembre e 1 dicembre si continua con “I Cunti de
Ciancianeddi” per una produzione La Casa di Creta; il 14
e 15 dicembre si conclude con “Rosaspina” del Castello
di Sancho Panza per riprendere a Marzo con altri
appuntamenti da definire. Antonella Caldarella e Steve
Cable, autori e registi con una carriera trentennale
alle spalle lei, ventennale lui, oltre ai due
cartelloni, anche quest’anno, daranno vita a laboratori
teatrali sia per i ragazzi che per gli adulti, sia in
inglese che italiano, in modo da conoscere se stessi
attraverso metodologie didattiche realizzate per
sviluppare la comunicazione e migliorare il rapporto
anche con chi ci sta attorno. Antonella Caldarella e
Steve Cable spiegano : “Non sarà una semplice
presentazione, ma un dialogo con tutti coloro che
vorranno conoscere una realtà teatrale diversa ed
innovativa capace di unire arte, preparazione,
creatività e impegno dove non solo sveleremo i dettagli
di questa stagione ma stupiremo chi verrà a trovarci con
ghiotte ed importanti novità”.
CATANIA
– AgGREGazioni di
Claudio Greg Gregori a MustMusco. Lo spettacolo in
anteprima nazionale è in scena sabato 18 maggio alle ore
21,00 e domenica 19, alle 17,30 andrà al Teatro con
musiche del Maestro Attilio Di Giovanni. Greg debutta
come solista in un divertente monologo da lui scritto,
tratto dal suo omonimo libro, trasformato in una pièce
teatrale ed impreziosito dalle note del Maestro Attilio
Di Giovanni. AgGREGazioni narra, con uno scanzonato
stile noir, tipico degli anni ’40, la squallida parabola
esistenziale di un ragazzetto che vive nella periferia
romana.Un insolito Greg accoglierà il pubblico con il
monologo sul “Danno del tabacco” di Cechov, per poi
trasformarsi e vestire i panni di un detective
filoamericano che conduce le indagini tra viscide
sagrestie e sordidi locali notturni. Lo spettecolo è un
cocktail esplosivo formato da un grottesco cinismo, con
una spruzzata di salacità ed aggiunta del twist di
Cechov: ricetta irresistibile e umoristica.
Per Info e prenotazioni allo
0952289426. Claudio Greg Gregori Claudio
Gregori è noto con lo pseudonimo di Greg, noto attore,
comico, cantante, musicista, conduttore, radiofonico e
fumettista italiano. L’interprete fa parte del duo
Lillo&Greg con il quale ha dato vita al gruppo musicale
di rock demenziale “Latte & i Suoi derivati”. L’artista
dal 2003 conduce insieme a Lillo ed Alex Braga la
trasmissione radiofonica di Rai Radio 2 ‘610’.
CATANIA-
Casa di Creta nuova sede : teatro in inglese ed italiano.
L’Associazione “La Casa di Creta- Teatro Argentum
Potabile”, diretta in tandem da Antonella Caldarella e
Steve Cable, giovedì 26 settembre, alle ore 19.00,
inaugura la nuova sede della scuola di formazione
teatrale “Extra/Ordinaria” in via Francesco Laurana 16 a
Catania. Uno
“Spazio Fluido” per i nuovi corsi di teatro in inglese e
in italiano che si aggiungono alle attività didattiche
della Sala Roots, punto di riferimento nella realtà
teatrale catanese da cinque anni. Caldarella
e Cable all’unisono dichiarano “Il richiamo del Teatro
si è trasformato in un cammino, una vocazione, un
percorso di vita non semplicemente un mestiere, non un
lavoro a tempo perso ma un lavoro a tempo pieno. La
scuola di formazione teatrale si ispira
all’intelligenza e al coraggio, all’inventiva e
all’ingegno di quei riformatori di Teatro che davanti ad
ogni momento di crisi hanno saputo mantenere viva la
tradizione teatrale. I nostri corsi sono un percorso di
crescita dove ognuno potrà tirare fuori le proprie
abilità creative, espressive, senza paura di essere
giudicato, perché il gruppo è il centro e la nostra
diversità è una ricchezza”. Ed ancora: “Il teatro ci dà
la possibilità, attraverso il gioco di “essere altro”,
di imparare ad interpretare nuovi ruoli e comprendere
quante maschere interpretiamo nella vita”. Il
‘Teatro-Scuola’ nasce in maniera organica ed è basato
sull’apprendimento attivo e non, si tratta di
un’istituzione didattica ed una situazione pedagogica
dinamica all’interno di una compagnia professionista,
dopo vent’anni di attività teatrale all’interno del
progetto ‘La Casa di Creta Teatro Argentum Potabile’. I
laboratori sono suddivisi per età e scelte tematiche.
Tre gli indirizzi: “Extra/Ordinaria”, scuola di
formazione teatrale dai 16 ai 25 anni; “Act Now teatro e
laboratori in inglese” condotto da Steve Cable dai 13 ai
60 anni; “Viaggi e laboratori teatrali in italiano”
condotti da Antonella Caldarella dagli 8 anni in poi.
VIOLENTATA, NO A MATRIMONIO RIPARATORE:VALERIA
CONTADINO SPETTACOLO “L’ALTRO IERI, SANGU ME”
CATANIA
– IL
PIFFERAIO MAGICO A TEATRO ZO, CULTURE CONTEMPORANEE
COMPAGNIA CALABRESE TEATROP.
Lo spettacolo è in scena
domenica 26 febbraio, alle ore 17, nel centro di
piazzale Rocco Chinnici, a Catania, prodotto dalla
compagnia calabrese TeatroP. La rappresentazione
teatrale è inserita nella rassegna per le generazioni
future, ‘Il teatro dei giganti’.
Antonella Caldarella e Steve Cable, sono i promotori ed
ideatori della rassegna ‘Il teatro dei Giganti”. I
mecenate ospitano nuovamente la compagnia del teatroP
poiché “In questa maniera si forma una miscellanea di
energia positiva e di confronto artistico, creando un
circolo virtuoso dove a beneficiarne è, soprattutto, il
nostro pubblico formato da famiglie e dai figli cioè le
generazioni future che godranno del teatro”.
Parola, musica e disegno sono le tre metodologie
narrative che vengono utilizzate. Il testo è stato
scritto in rima con l’intento di giocare con la lingua
italiana e con la sua musicalità. L’opera è
riscrittura nata anche dal confronto con le scuole e da
una nuova interpretazione dei testi originali della
famosa favola, dei fratelli Grimm. La musica è inedita,
eseguita dal vivo da un musicista ed attore con
strumenti a percussione, fiati ed un vibrafono mentre i
disegni sono eseguiti con l’innovativa tecnica della
sand art. I disegni di sabbia appaiono, scompaiono e si
trasformano al ritmo della musica e al suono delle
parole.
La storia di un piccolo uomo, un pifferaio il quale con
la musica riesce a salvare e allontanare dalla città di
Hamelin dall’invasione dei topi. Ma, quando, i cittadini
non rispettano gli accordi presi, il pifferaio pensa
bene di portare con sé tutti i bimbi della città Nella
riscrittura del testo il magico pifferaio conduce i
bimbi in un’isola fantastica e molto conosciuta: l’Isola
che non c’è.Le avventure della città di Hamelin insegnano ai bambini
che è molto importante rispettare i patti e non agire
solo per interesse personale. Il racconto è costruito
da metafore che alludono a determinati ideali e
riproducono modelli di comportamento. I topi riflettono
l’immagine di una città un po’ ammalata, sporca ed
inquinata. Il pifferaio, è la figura misteriosa,
rappresenta colui il quale potrebbe portare di nuovo
l’ordine in città. Lo spettacolo performativo stimola i
ragazzi alla lettura ed all’esercizio
dell’immaginazione. La sand art contribuisce ad
introdurre un’educazione all’immagine ed una visione
estetica del racconto. Lo spettacolo è stato
rappresentato in molte città italiane: al Teatro
Sociale di Como, “Sociale Famiglie”, al “Festival
Nazionale del Teatro Ragazzi G. Calendoli” di Padova, al
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto, al Teatro
Stimate di Verona, al Giardino del Museo Ridola di
Matera, al Roots di Catania, e ancora ad Avezzano,
Pordenone, Paulilatino e Bari.
Il Pifferaio MagicoRegia: Piero Bonaccurso, con: Pierpaolo
Bonaccurso, Greta Belometti, Fabio Tropea, musica dal
vivo: Fabio Tropea, sand art: Greta Belometti,
durata: 55 minuti.C’era una volta un pifferaio… e
l’Isola che non c’è!
CATANIA–
VIOLENTATA, NO A MATRIMONIO RIPARATORE:VALERIA
CONTADINO SPETTACOLO “L’ALTRO IERI, SANGU ME”. La
rappresentazione “‘L’Altro ieri, Sangu me”, storytelling
teatralizzato è in scena, sabato 3 settembre, alle ore
21, a piazza Buglio, a Mineo interpretato da Valeria
Contadino per la regia di Salvatore Greco. La
storia è liberamente tratta dalla vicenda di Franca
Viola, donna che si è ribellata ad uno schema sociale
stereotipato. Franca Viola rappresenta l’evoluzione
della donna a tutto tondo nella società, Franca ha detto
no al matrimonio riparatore, con coraggio e fierezza,
diventando protagonista di un cambiamento nella società.
Il periodo storico in cui si sviluppa la nota vicenda è
a metà negli anni ‘60, epoca in cui la donna
“svergognata” aveva la possibilità di lavare la propria
onta di disonore sposando il suo amante. Ma c’è di più.
La legge italiana dell’epoca, legittimava di fatto lo
stupro, che lo riteneva un oltraggio contro la morale e
non reato contro la persona. Franca violentata dal
fidanzato Filippo, non solo rifiuta il matrimonio
riparatore, ma denuncia il fidanzato e i 12 aggressori.
Il processo si concluderà sedici anni dopo con la
condanna di Filippo.
Valeria Contadino, attrice protagonista,
afferma: “L’azione di Franca ha generato
un’evoluzione nella società grazie alla sua autenticità
e al suo coraggio. Ora, questa storia, letta in un
determinato periodo della mia vita, fatta di
introspezione, rottura e verità, si è incrociata al mio
flusso di coscienza quasi come in un meccanismo a
matriosca fino a sovvertire anche l’approccio con il mio
mestiere di attrice. Le regole stesse del teatro finora
sperimentate, le ho ribaltate. Fino ad ora,
nell’interpretare un personaggio, sono sempre partita da
un testo per tradurre il messaggio dell’autore e
consegnarlo, attraverso l’interpretazione, al giudizio
ultimo dello spettatore. In questo spettacolo invece
catapulto questo meccanismo. Partendo dal mio punto di
vista, dal mio pensiero, lascio allo spettatore la
possibilità di “leggere” e “intrepretare” una storia: la
mia, attraverso quella di Franca, quella di Filippo (il
suo violentatore), di ogni essere umano che rivendica la
propria identità. Come a dire: mettere in campo la
verità del vissuto personale nella verità dell’atto
teatrale. Questo è quello che sento adesso, come donna,
come artista”.
Il regista, Salvatore Grecodice : “Lo
spettacolo è comunicazione. Lo spettacolo è racconto. La
linea di regia che da subito ho immaginato è un’intima
lezione etica. La protagonista è una giovane attrice che
si immedesima attraverso semplici dettagli in Franca e
Filippo leggendo i loro diari postumi ai fatti accaduti.
Si produce così una fruizione drammaturgica su tre punti
di vista: la donna e l’uomo parti in causa e il sentire
di Valeria, l’attrice in scena; come punteggiatura dei
fatti salienti ed espressione di una difesa dei diritti
inalienabili della donna. Il tutto assume un tono
autentico e forte dato dal fatto che si tratta di
cronaca realmente accaduta. È il racconto della
risolutezza di Franca Viola che con il coraggio e la
determinazione sua e della sua famiglia ha portato un
cambio di legislazione epocale nei confronti di ataviche
ingiustizie e discriminazioni. Il tutto mantenendo uno
stretto contatto col pubblico ed incorniciato da tre
brani musicali dedicati ad ogni singolo diario”.
Karol Wojtyla a
XXII Festival International de Théâtre Francophone con
lo scritto di Pennac
diLella
Battiato Majorana
CATANIA
-
XXII Festival International de Théâtre Francophone di
Catania. Il “Wojtyla” ha portato in scena lo spettacolo
tratto dal romanzo di Daniel Pennac, ‘Chagrin d’école’.
Il 21 e il 22 aprile 2022, l’IPSSEOA “Karol Wojtyla”
ha partecipato al XXII Festival International de Théâtre
Francophone di Catania che ha ripreso vita quest’anno,
dopo due anni di silenzio dovuti alla pandemia.
La dirigente del “Karol Wojtyla” di Catania, dott.ssaDaniela Di Piazza, ha fortemente voluto la
ripresa di questo progetto didattico, che dal 2009 non
aveva mai avuto battute d’arresto grazie al lavoro della
prof.ssa Alessandra Costarella, docente di Lingua
Francese e responsabile di progetto in collaborazione
con il Dipartimento di Lingua Francese dell’Istituto,
diretto dalla prof.ssa Claudia Cardone.
Il progetto dello studio della lingua
francese attraverso le pratiche teatrali e la
conseguente partecipazione a tutti i Festival della rete
internazionale, negli anni, infatti, ha portato
gli studenti del “Wojtyla” a rappresentare i loro
spettacoli in giro per il mondo, si è dimostrato
fortemente motivante nello studio delle lingue
straniere.
Il progetto è stato anche complementare alle attività
professionalizzanti del “Wojtyla” in quanto aiuta, in
poco tempo ed in modo divertente, quasi per gioco, a
rafforzare molti obiettivi trasversali come la
padronanza della parola, del gesto, del movimento, la
scoperta del sé e l’importanza fondamentale del lavoro
d’équipe.
170 studenti di una decina di scuole superiori di
Catania e provincia, con grande entusiasmo, dunque si
sono ritrovati a calcare la scena con degli spettacoli
teatrali in lingua francese, per la prima volta senza la
presenza dei gruppi stranieri in sala ma comunque
collegati attraverso i social e la diretta streaming del
Festival.
Un gruppo di studenti delle classi 3A sezione
Accoglienza Turistica e 3B sezione Enogastronomia,
quest’anno ha lavorato alla messa in scena di uno
spettacolo tratto dal romanzo di Daniel Pennac ‘Chagrin
d’école’ in cui l’autore francese ricorda i suoi
trascorsi da ultimo della classe, disinteressato ad ogni
aspetto della vista scolastica fino al momento in cui,
inaspettatamente, proprio un professore lo salva
facendogli finalmente scoprire il profondo significato
della parola “apprendere” insieme a tutte le sue mille
sfaccettature che riusciranno, in futuro, a cambiare la
vita dell’alunno svogliato fino a farlo diventare uno
degli scrittori più famosi del suo tempo!
L’adattamento del testo teatrale e la regia dello
spettacolo sono opera del talento dell’attrice
Irene Tetto che con grande garbo e sapienza ha
trasportato gli studenti in un mondo nuovo, fatto di
giocosa finzione, lasciando che i giovani
attori parlassero proprio di se stessi ma in un modo
completamente nuovo!
La scoperta dellinguaggio teatrale e la
partecipazione al XXII Festival de Theatre Francophone
di Catania hanno lasciato nei ragazzi la voglia di
continuare l’avventura…
Ecco alcune delle loro testimonianze :
Viola:
“Esperienza fantastica e che personalmente mi ha
aiutata molto anche a crescere! Mi sono divertita
tantissimo e sono fiera del risultato ottenuto! Lo
rifarei tante altre volte!”
Roberta:
“C’è una prima volta per tutto’ dicono….e proprio questa
è stata una di quelle prime volte così magiche che non
si dimenticheranno mai! Questa avventura è stata un’emozione
indescrivibile e sicuramente rifarei tutto infinite
volte. (P.S.: Pas de panique!)”
Riccardo:
“È stata una esperienza carina!”
Francesco:
“È stata una splendida avventura. È stato molto
gratificante vedere il risultato di tutti i nostri
sacrifici e, se fosse possibile, mi piacerebbe un sacco
ripetere questa esperienza!”
Mattias:
“È stata un’esperienza fantastica ed era una cosa che
mai mi sarei aspettato! Invece siamo arrivati sul palco
e siamo stati fantastici ma soprattutto tutti quanti
uniti fino alla fine….Un’esperienza che vorrò rifare
sicuramente!”
Dorotea:
“È statoper me un vero piacere partecipare
a questo percorso che ha integrato l’insegnamento della
lingua francese con lo spettacolo teatrale. Imparare
divertendosi! Ringrazio la professoressa, l’insegnante
di teatro e i miei compagni per aver reso possibile la
realizzazione di uno spettacolo davvero gradevole!”
Alessio: “Un’esperienza
fantastica, da rivivere, trovi un mix di emozioni
che non vivi ogni giorno, fai conoscenze nuove ma
soprattutto impari a legare con i compagni che sono
stati al tuo fianco in questo percorso. Inizialmente non
mi sarei mai aspettato tutto questo, non mi sarei
aspettato degli applausi come quelli che ci hanno fatto
in teatro e spero davvero di poter fare tante altre
esperienze del genere. Vorrei complimentarmi e
ringraziare le nostre due insegnanti: Irene Tetto
e la prof Alessandra Costarella“.
CATANIA
-
TEATRO CONTEMPORANEO, ROOTS: RASSEGNA 'RIGENERAZIONI' IN
SCENA RECONNECT..
Lo spettacolo ‘Reconnect’ è in scena sabato 12 marzo,
ore 20.30, domenica 13 alle ore 18 in via Giuseppe
Borrello, 73 a Catania, nello spazio artistico teatrale
Roots. È la prima rappresentazione della rassegna di
teatro contemporaneo “Rigenerazioni”. Lo spettacolo è in
replica venerdì 18, sabato 19 ore 20.30, domenica 20,
alle ore 18. Reconnect è la nuova produzione di Teatro
Argentum Potabile. Il progetto è ideato per Silvia
Oteri, che sfrutta una delle diverse possibilità di
messa in scena non-canoniche offerte dallo spazio ‘Roots’.
La rappresentazione è una nuova tappa nel recente
percorso di ricerca di Steve Cable verso un
teatro non- verbale, fisico, d’immagine, una
rappresentazione corporea di forte impatto emotivo. Come
per ‘It lives! It breathes!’, le musiche originali di
Andrea Cable sono parte integrante dell’intera
pièce e come per ‘It lives!’ i partecipanti si
troveranno ‘dentro’ lo spazio scenico a vivere un
viaggio verso l’ignoto, un gioco serio, una
trasgressione sacra. In momenti storici di particolare
smarrimento e solitudine, dove tutti abbiamo bisogno più
che mai di ritrovarci, di riconnetterci. Soprattutto, di
riscoprire l’essenziale. Steve Cable, autore del
progetto drammaturgico, ci fa immergere in un unico
lungo spazio scenico. Lungo i lati, due file di sedie,
una di fronte all’altra, di corpi, di occhi. Spettatori?
Testimoni? Partecipanti al rito? Cable ci spiega
d’aver pensato: “Due file di esseri umani che
condividono uno spazio, sguardi che si incrociano, corpi
in presenza e in mezzo... un corpo, una presenza fisica,
un essere umano che respira e esplora, che gioca e
ricerca, che si contorce e si trasforma. Una donna che
si trova all’interno di un sogno che sembra reale e al
tempo stesso in una realtà che pare sogno. Una donna che
affronta un viaggio onirico, un passare da uno stato
all’altro, una continua trasformazione e trasfigurazione
del Sè. Un personalissimo pellegrinaggio che dalla
solitudine e l’ansia porta alla conoscenza di sé. Una
sorta di percorso ad ostacoli che, come in una fiaba,
premia chi non si arrende e che porta in maniera
circolare, attraverso mondi paralleli, a se stessi. Un
corridoio fatto da due file di persone. In mezzo un
corpo irrequieto, uno sguardo determinato e curioso. E
in fondo al corridoio? Una porta. Una grande porta. Una
grande porta e una semplice domanda: Cosa c’è dietro la
porta?” Antonella Caldarella, fondatrice insieme
a Steve Cable de La Casa di Creta Teatro
Argentum Potabile, sottolinea: “Finalmente si
riparte dopo un inverno piuttosto strano segnato ancora
una volta dalla pandemia. Si riparte, cercando di
offrire un’offerta culturale quanto mai varia e per
l’appunto adatta ai tempi, con quattro spettacoli
diversi ma che hanno un filo conduttore, tutte
produzioni originali scritte da autori contemporanei. Da
sempre la nostra volontà è stata quella di offrire
spazio a una drammaturgia che rispecchi i nostri tempi,
poiché è fondamentale in una terra come la nostra, da
sempre patria di autori teatrali forti e incisivi,
mostrare una fotografia attuale. Giorno 12 riiniziamo
con Reconnect di Steve Cable, uno
spettacolo assolutamente nuovo e interamente corporeo,
creato insieme ad una danzatrice, Silvia Oteri e
ad un giovane compositore, Andrea Cable. La
nostra compagnia offre ai giovani la possibilità di
frequentare numerosi laboratori, facendo scoprire loro
variegati e numerosi percorsi artistici. Uno di questi
ragazzi è Andrea, che sta diventando un punto di
riferimento per le sue musiche originali. Ad aprile,
invece, ci sarà un lavoro teatrale de ‘La Mansarda
teatro dell’Orco’, dal titolo Oscae Persone
ovvero La fabula atellana che viene riproposta in una
forma nuova, che non tradisce il suo punto di partenza,
ma lo traduce in chiave più contemporanea e idonea alla
fruizione del pubblico dei giorni nostri, conservando
però la sua natura primigenia di teatro popolare e
farsesco, riscritta dall’autrice Roberta Sandias.
Seguito da un terzo spettacolo della Compagnia Teatrop
che vedrà in scena un altro giovane autore calabrese con
La Maledizione Del Sud, tratto dalla leggenda di
Colapesce e, infine, a maggio, ospiteremo una compagnia
di Parma, il teatro del Cerchio, con la rappresentazione
5 MINUTI, che ben si adatta al titolo della
nostra rassegna RIGENERAZIONI , il tema è quello
dell’apparire, considerarsi parte di un mondo virtuale
riservato agli utenti dei social e, allo stesso tempo
quel “ricostruirsi " dopo una sconfitta o una storia
finita male. Continua la Caldarella: “Una
rassegna che noi vogliamo definire “giovane” e “aperta”
perché ci rivolgiamo ad un pubblico curioso, attivo, che
ha voglia di pensare, di riflettere di emozionarsi e che
non ha paura di rischiare di entrare in un piccolo
spazio come Roots e vedere un teatro non canonico. E
vogliamo anche dire che il nuovo per noi è la
rielaborazione del nostro mondo passato, presente o
futuro, in ogni tempo c’è un modo di leggere quello che
ci accade e spesso per comprenderlo è necessario
utilizzare il ritmo e il linguaggio di quel preciso
momento”. Non resta che andare a vedere Reconnect.
RECONNECT Con Silvia Oteri, Musiche originali di
Andrea Cable, Scene di Emanuele Salamanca,
Riprese video: Ruggero Tornatore, Tecnico del
suono: Enrico Tabbacco, Assistente alla regia:
Maria Riela, Progetto drammaturgico/Disegno
luci/Regia: Steve Cable, Produzione: TEATRO
ARGENTUM POTABILE
CATANIA
- Incudine e Solenghi a Teatro Massimo: tributo
a Bellini e Sinopoli. Doppio omaggio a Vincenzo
Bellini ed al grande Giuseppe Sinopoli, nel ventennale
della morte. Il lungo e ricco "Tributo a Vincenzo
Bellini" è stato promosso quest'anno dalla Regione
Siciliana. Grande successo al Teatro Massimo Bellini con
lo spettacolo Bellini Wagner Sinopoli. Flânerie tra
genio, mito e musica", progetto stratificato, complesso
e composito, nato proprio da un’idea di Rapisarda e
realizzato su testi di Costanza Di Quattro. La flânerie
tra parole e musica, immagini e suggestioni culturali
intorno alla melodia belliniana ed al magistero
orchestrale di Wagner, punto di congiunzione con la
drammaturgia post-espressionista di Sinopoli. Da qui un
dialogo impossibile tra Bellini e Wagner - interpretati
rispettivamente da
Mario Incudine
e Tullio Solenghii musicisti che mai si incontrarono e che
introdurranno la figura di Sinopoli, di cui saranno
eseguiti due estratti da "Lou Salomé" (1981), l’unica
sua opera teatrale, composta su libretto di Karl
Dietrich Gräwe e dedicata alla scrittrice e psicanalista
tedesca Lou Andreas-Salomé, musa ispiratrice di
Friedrich Nietzsche. Attraverso questo singolare
itinerario ha preso vita non solo l’omaggio a Sinopoli,
ma più in generale un tributo alla figura dell’artista e
una celebrazione dell’universo femminile. Per questo i
personaggi d i Norma, Elsa e Lou Salomé rivivranno
grazie alla vocalità sopranile di Francesca Sassu, qui
affiancata dal baritono Franco Vassallo e dal basso
Dario Russo. Sul podio Guido Maria Guida..
L'accostamento Bellini-Sinopoli è pertinente, per il
filo rosso che congiunge il geniale direttore
d'orchestra all'autore di "Norma" e le origini siciliane
di Sinopoli, il talento compositivo. La fama di sommo
direttore wagneriano, l’operista tedesco presenta col
Cigno catanese un'evidente continuità, espressa
principalmente in quella volontà di andare verso un
"teatro totale", in cui musica e parola possano
convergere e fondersi nella struttura drammaturgica. La
due giorni a Catania, dedicata a Sinopoli, suggella così
il festival voluto dalla Regione Siciliana, che, dopo
l'anteprima di luglio con Riccardo Muti, ha presentato a
partire dal 6 agosto un cartellone itinerante tra
Catania, Taormina e Messina, programmando due mesi di
eventi con oltre 40 appuntamenti tra musica, cinema,
prosa, mostre e convegni. Sinopoli è figura poliedrica
di direttore d’orchestra ed intellettuale, medico ed
archeologo, di cui ricorre quest’anno il ventesimo
anniversario della prematura scomparsa. Il quadro che
emerge a chiare lettere dalla presentazione del volume
"Il canto dell’anima. Vita e passioni di Giuseppe
Sinopoli", è una raccolta di saggi curata da Gastón
Fournier-Facio, di prossima pubblicazione per i tipi
milanesi del Saggiatore.
CATANIA-
“Casa di Creta- Teatro Argentum Potabile”: nuova
stagione, conto alla rovescia.I riflettori della nuova stagione di La casa di
Creta – Teatro Argentum Potabile, diretta da Steve
Cable ed Antonella Caldarella stanno per
accendersi. Tante le novità di quest’anno votate alla
collaborazione e alla condivisione, affinché il “gioco”
del Teatro coinvolga lo spettatore in maniera stimolante
e interattiva.
Antonella Caldarella e Steve Cable dichiarano
: “Nel Luglio 2020, durante la prima pausa forzata a
causa del lockdown dopo ventitré anni di attività
continuativa, arriva una proposta di collaborazione dei
direttori del MusT Giuseppe Dipasquale e Valeria
Contadino i quali conoscendo il nostro lavoro artistico
e professionale tra il Teatro Ragazzi de ‘La Casa di
Creta’, il Teatro in Lingua Inglese di ‘Mister Cable’ e
Act Now! oltre al progetto Argentum Potabile ci invitano
a lavorare attivamente come partners nella cogestione
del MusT”. In un momento potenzialmente catastrofico per
chi ha scelto il teatro come mestiere il palco dello
storico teatro Musco diventerà per la compagnia diretta
da Caldarella e Cable la nuova casa artistica dove
esibirsi. Al
posto della rassegna “Underground Rivers” andata in
scena per cinque anni presso Roots, lo spazio teatrale
in Via Giuseppe Borrello creato dai due attori e registi
nel 2014, nasce la nuova rassegna dal titolo “Presente
Prossimo” ideata per continuare il cammino già
intrapreso negli anni e per garantire un confronto
costante tra compagnie.
Antonella Caldarella continua : “La stagione
curata dal ‘Teatro Argentum Potabile’prevede 5
appuntamenti: 3 produzioni proprie e 2 spettacoli
ospiti, i quali hanno come unico comune denominatore
l’originalità di mettere in scena testi di autori
contemporanei presentati da gruppi teatrali indipendenti
e rigorosamente professionisti”.Un modus
pensandi sicuramente vincente che ha dato i suoi frutti
facendo avvicinare molti giovani al teatro e alla
recitazione, con un’età media tra i 16 e i 30 anni.
Steve Cable aggiunge :“In un
momento drammatico come quello che stiamo vivendo,
soprattutto, per la culturaabbiamo deciso di
intensificare la nostra attività continuando a spenderci
per e con il teatro senza mai tradire il nostro pubblico
da sempre obiettivo principale del nostro progetto
lavorativo”.“Presente
prossimo” prenderà il via il 24 e 25 ottobre con
lo spettacolo “Dinamico con brio” per una produzione di
Teatro Argentum potabile; il 14 e 15 novembre andrà in
scena “Fidelity Card” di Cosa sono le nuvole; 23 e
24gennaio tocca a “Gioco da ragazzi” prodotto sempre
da Teatro Argentum Potabile; 6 e 7 marzo sarà la volta
di “Due passi sono” della pluri-premiata compagnia
Carullo/Minasi; 15 e 16 maggio la stagione si conclude
con “Eggeyeworld” di Teatro Argentum Potabile.Come
consuetudine anche quest’anno andrà in scena la rassegna
“Il teatro dei giganti” dedicata ai più piccoli, che
inizieranno il 7 e l’8 novembre con “La cicala e la
formica” prodotto da Nave Argo; il 21 e 22 novembre
andrà in scena “Cappuccetto Rozzo” produzione di Casa di
Creta; il 12 e 13 dicembre si continua con “Il regalo di
Babbo Natale” di La Casa di Creta; il 30 e 31 gennaio
con “Green salvaterra” sempre di La Casa di Creta; 27 e
28 febbraio “La Gabbianella e il Gatto” di Teatri
Montani; 20 e 21 marzo si conclude con “I Tre
porcellini” di La Casa di Creta”Antonella
Caldarella e Steve Cable, autori e registi con una
carriera trentennale alle spalle lei, ventennale lui,
anche quest’anno daranno vita a dei laboratori teatrali
sia per i ragazzi che per gli adulti, sia in inglese che
italiano, in modo da conoscere se stessi
attraverso metodologie didattiche realizzate per
sviluppare la comunicazione e migliorare il rapporto
anche con chi ci sta attorno.
di Carlo
Majorana Gravina
CATANIA
- “L’uomo
dal fiore in bocca” a Castello Ursino.
Ha affascinato il pubblico l’atto unico di Luigi
Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”, nella riduzione
teatrale di Pino Pesce, al Castello Ursino per la
rassegna 'Catania Summer Fest'. Attore protagonista
Mario Opinato.
Nella magica e storica cornice del cortile del Castello
Ursino, con adattamento testuale, sceneggiatura e regia
del docente e critico teatrale Pino Pesce, è andato in
scena “L’uomo del fiore in bocca”.
Un appuntamento organizzato per il cartellone del
“Catania Summer Fest”, voluto dall’Assessore alla
Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella, con
dedica a Pino Caruso e a Rosa Balistreri, nel 30° della
scomparsa della folk singer di Licata.
Sul palco un prestigioso cast di attori Mario Opinato
protagonista (l’Uomo dal fiore in bocca), Gabriele
Vitale (l’Avventore), Luisa Morales Ippodrino (Allegoria
della Vita) e Valentina Signorelli (Allegoria del
Tempo). Musiche di Elisa Russo; voce fuori campo Pino
Caruso; Videomaker Enza Mastroeni, coordinamento tecnico
Roberto Salmeri, presidente Associazione nazionale
“Maestro Vincenzo Salmeri”, ha presentato la giornalista
psicoterapeuta Lella Battiato Majorana.
Il regista è riuscito brillantemente a comunicare allo
spettatore la sua personale visione di far credere che
con la morte non finisce tutto.
L’opera è in sinergia anche con Pirandello che ha
scritto questo dramma straordinario tirando fuori il
meglio delle sue virtù narrative che mettono a fuoco
l’illusorietà della vita.
In scena una rappresentazione breve, essenziale e forte
con video e danza scaturite dalla creatività di Pino
Pesce, una “lezione” semiseria su Pirandello e la follia
attraverso un gioco che l’attore Mario Opinato rende
bene utilizzando le sue notevoli doti di comunicatore:
“Burattini del nulla … filosofi nichilisti … il non
senso della vita”.
Il dramma contiene tutta la poetica di Luigi Pirandello
e mantiene l’impianto originario, arricchito da
“integrazioni” testuali: invenzioni di scrittura.
Suggestiva e indimenticabile, la voce fuori campo di
Pino Caruso, che si sposa con il timbro carico di
energia e passionalità dell’interprete protagonista
Mario Opinato.
Il regista ha curato i punti chiave e ha saputo cogliere
il nuovo volto di Pirandello, chiarisce “una rilettura
dell’atto unico teatrale frizzante e moderna” ed
evidenzia “in questa revisione aggiungo la speranza alla
visione cupa del grande Agrigentino”.
Una scena da segnalare la descrizione delle commesse che
avvolgono la stoffa per i clienti, “sbirciate per ore e
ore”, o il “dialogo con le sedie” nella sala d’aspetto
d’un medico di provincia: “non sai mai chi siano e cosa
pensano le persone che occupano quelle piccole e
insignificanti sedie”.
La vita è un fluire nel nulla, un correre a perdifiato,
una corsa nel vuoto! O forse no!? “E se si desse senso
al non senso pirandelliano – si chiede Pesce, in
chiusura, immaginando una possibile rinascita, una nuova
via d’uscita, dopo il trapasso, che dia consistenza ai
ragionamenti paradossali, legati soltanto al mondo
sensibile -. E se “l’altro da sé” andasse oltre “l’uno,
nessuno e centomila”, della vita sensibile e fosse
invece unità, senso e un’altra vita che conduce alla
perfezione finale!?”.
Pesce vuole sottolineare la poetica del “Di sera, un
geranio”, dove viene dipinto lo scetticismo cupo
pirandelliano: un attimo di buio in scena, che
simboleggia un’intera vita, e il protagonista rivive,
re-incontra l’avventore nello stesso bar, parla con la
speranza “in bocca” come non l’aveva mai fatto prima,
come non l’aveva immaginato più, per concludere con una
domanda senza certezza, “Non c’è un segreto filo che
porta alla Verità Assoluta!? No, cari signori, non è
dato saperlo, né a voi, né a me!”.
Il regisseur chiarisce “non più teatro tradizionale, ma
rispettando il testo, una nuova lettura con focus sul
momento del trapasso, un Pirandello non più nichilista
ma a volte in una dimensione spiritualistica: ecco il
nuovo volto di Pirandello”.
Apprezzate le parti che hanno visto le ballerine
rappresentare le metafore dell’origine del mondo
(rappresentate dal fuoco), dello scorrere del tempo, la
simbiosi e scontro tra eros e thanatos (vita e morte).
Colpisce il pubblico il momento del trapasso
rappresentato da Opinato con Ippodrino e Signorelli che
incrociano passi di danza a tempo di valzer.
Un plauso al maestro Pippo Ragonese che ha stupito con i
suoi disegni sul corpo quasi nudo della Ippodrino che
rappresentavano l’attaccamento alla vita, così come dice
Pirandello “attaccarmi così … alla vita. come un
rampicante attorno alle sbarre d’una cancellata”.
Dopo l’atto unico, si è tenuto sul palco l’omaggio a
Rosa Balistreri con l’intervento della giovanissima
cantautrice Giuliana Scandura, che si è esibita in una
serie di brani del repertorio della cantastorie
licatese, accompagnata dalla nota attrice teatrale
catanese Rossana Bonafede, che nell’occasione ha fatto
da madrina alla cantautrice.
Le note di Giuliana Scandura hanno particolarmente
entusiasmato la platea, quando nel brano “Quannu moru”
si sono alternate le voci della Balistreri con quella
della cantautrice acese.
Sul palco il presidente dei festeggiamenti a S. Agata
dott. Riccardo Tomasello, che ha espresso parole di
elogio verso la pièce per il suo contenuto altamente
teatrale e suggestivo, e anche il dirigente scolastico
del liceo classico “Spedalieri” Enza Ciraldo.
Ringraziamenti al Soprintendente Teatro Massimo
“Bellini” Catania Maestro Giovanni Cultrera di
Montesano, all’assessore alla cultura Barbara Mirabella,
ai dirigenti del Castello Ursino direzione Cultura
Paolo Di Caro, responsabile Dott.ssa Valentina Noto,
Giuseppe Lo Giudice, funzionario Comune Catania.
di Lella Battiato Majorana
CATANIA
- XII
Corti in cortile: festival internazionale
cortometraggio torna a Catania. Vince
l’australiano Lost & Found.
Appuntamento imperdibile per cinefili e curiosi: “Corti
in cortile. Il cinema, in breve” festival internazionale
del cortometraggio si è svolto dall’11 al 13 settembre
nella location del Palazzo della Cultura e ha ospitato
le proiezioni dei corti in concorso nel pieno rispetto
delle norme anticovid. Distanziati eppure vicini: la
dodicesima edizione, torna a Catania per accogliere il
suo affezionato pubblicoIdeato
dall'Associazione Visione Arte – in
coorganizzazione con Comune di Catania Assessorato
alla Cultura e in collaborazione con la Regione
Siciliana – l'evento diretto da Davide Catalano,
mente creativa e braccio esecutivo dell’intera
manifestazione, come ogni anno ha proposto una
programmazione diurna e una serale, ricche di
appuntamenti cinematografici, incontri con addetti ai
lavori, workshop, seminari e proiezioni. Tra
le novità di questa edizione la sezione dedicata ai
Cortometraggi LGBTcurata da Paolo Patanè
ed Emanuele Liotta, la visione dei
Cortometraggi Sperimentalidi Salvo Cuccia,
i Cortometraggi Horrora cura di Francesca
Aversa, la Masterclass “Dal Cinema tradizionale,
alle nuove piattaforme on demand”di Ivan
Scinardo, e la presentazione del librodi
Giampiero Calapà “A un passo da Provenzano”.
Da
segnalare Cinema e Ambiente, a cura di Liliana
Parisi; Cinema e Psichiatria di Totò Calì;
il ciclo di incontri Immaginario non Immaginariodi Davide Bennato; i Corti scolastici
di Pina Arena. I Cortometraggi siciliania cura di Beppe Manno e Francesca Aversa,
la sezione Cortometraggi d’animazione
gestita da Emanuele Rauco, il tour alla scoperta
delle location dei set cinematografici catanesi
MovieTour, di Elena Granata, e la Tavola Rotondaa cura di Cateno Piazza e Davide Catalano
sull’impatto del Filmfestival e del cinema sul turismo.
All’interno della location è stato allestito un
Salotto culturale, occasione di incontro e confronto
con registi, produttori e distributori europei di cinema
breve a contatto con le realtà televisive e culturali
della Sicilia. Ampio spazio al concorso di
cortometraggi, cuore pulsante del Festival, condotto
come ogni anno dalla giornalista Simona Pulvirenti,
con la proiezione dei ventuno corti finalisti che sono
stati votati da una giuria dell’eccezione, composta da:
Ugo Di Tullio, docente di Organizzazione e
legislazione dello spettacolo teatrale e
cinematografico, Università di Pisa, e consulente
finanziario per produzioni cinematografiche, Ivan
Scinardo, giornalista, Direttore del Centro
Sperimentale Cinematografia di Palermo, Salvo Cuccia,
regista e sceneggiatore, Davide Bennato, docente
di Sociologia dei processi culturali e comunicativi
presso l’Università degli Studi di Catania, Manuela
Ventura, attrice catanese, Davide Catalano,
direttore artistico Corti in Cortile, il Cinema in
breve. Non sono mancate le preferenze della giuria
popolare che quest’anno ha potuto esprimere il proprio
voto ogni sera inviando un messaggio Whatsapp o un sms.
Vince l’australiano Lost & Found,vincono
i sentimenti proclamato il miglior corto 2020,
conferendo la statuetta all’australiano film
d’animazione Lost & Founddi Andrew
Goldsmith e Bradley Slabe, la tenera storia
di un goffo dinosauro fatto all’uncinetto che dovrà
sbrogliarsi completamente per riuscire a salvare l’amore
della sua vita. Una scelta difficile quella della giuria
d’esperti. Tra i ventuno i corti finalisti, tutti di
alto profilo e qualità, il premio Miglior fotografiaè stato conferito a Oltre il fiumedi
Luca Zampolin, Miglior sceneggiaturaad Inverno di Giulio Mastromauro, che
si è aggiudicato anche il premio per il Miglior
attore protagonistaa Christian Petaroscia,
otto anni, interprete di Timo, il più piccolo di una
comunità greca di giostrai, in lutto per la morte della
madre. Miglior attrice protagonistaSadaf
Asgari, l’attrice di Exam, il corto
iraniano di Sonia K. Hadad, storia di una giovane
ragazza intrappolata in una società repressiva e di uno
strano ciclo di eventi che si innescano suo malgrado.Due
menzioni speciali sono state poi assegnate al brasiliano
Do you like poetry?di Eduardo Mattos e
all’italiano L’alleatodi Elio Di Pace.
Le preferenze della giuria popolare sono andate invece
ad A.M.A di Peter Ebanks (USA), La triste vita
del magodi Francesco D’Antonio
(Italia), e a Dis-playdi Roberto
Calabrese e Tito Laurenti (Italia). Ma
Corti in Cortilecrea anche rete e sinergie,
e proprio per questo il direttore artistico Davide
Catalano ha voluto attribuire un riconoscimento ai
patron del Taormina Film Fest, Maria Guardia Pappalardo
e Lino Chiechio, inizio di una auspicata futura
collaborazione tra Festival del cinema. Durante la
serata, condotta dalla giornalista Simona Pulvirenti,
è stato anche proiettato lo spot realizzato a
conclusione del seminario pratico Spot in 3 giorni,
ideato da Francesco Di Mauro e Adriano Spadaro,
per vivere l’ebbrezza di girare un corto in settantadue
ore. Un’edizione “a prova di pandemia” che ha
confermato, nonostante le restrizioni dovute al rispetto
delle norme anti-Covid, la qualità di un evento che ogni
anno diventa sempre più prestigioso. Il messaggio
finale: promuovere e valorizzare il cortometraggio come
strumento di visibilità per registi emergenti che sempre
più spesso si affidano a questa forma “veloce”
cinematografica per esprimere il loro talento,
utilizzando nuovi linguaggi artistici, innovativi e
immediati. Un’occasione di promozione territoriale e
mercato del cinema che ha centrato l’obiettivo.
di Carlo Majorana Gravina
CATANIA -Uomo
dal fiore in bocca a Castello Ursino.
L’atto unico di Luigi Pirandello “L’uomo dal fiore in
bocca”, nella riduzione teatrale di Pino Pesce, al
Castello Ursino per la rassegna 'Catania Summer Fest'.
Attore protagonista Mario Opinato.
Inserito nel cartellone estivo del “Catania Summer Fest”,
organizzato dall’Assessore alla Cultura del Comune di
Catania, Barbara Mirabella, ritorna in scena “L’Uomo dal
fiore in bocca”, di Luigi Pirandello, nella corte
del Castello Ursino di Catania, domenica 20 settembre
alle ore 21:00, con dedica a Pino Caruso ed a
Rosa Balistreri, nel 30° della scomparsa della
folk singer di Licata. Un adattamento teatrale del testo
aggiornato, a cura del regisseur Pino Pesce, con
Mario Opinato (l’Uomo dal fiore in bocca),
Gabriele Vitale, (l’Avventore), Luisa Morales
Ippodrino (Allegoria della Vita) e Valentina
Signorelli (Allegoria del Tempo). Musiche di Elisa
Russo; voce fuori campo Pino Caruso;
omaggio al repertorio della Balistreri di Gloria
Santangelo. Videomaker Enza Mastroeni.
Presenta la giornalista psicoterapeuta Lella Battiato
Majorana.
Video e danza scaturite dalla creatività di Pino
Pesce, una “lezione” semiseria su Pirandello e la
follia attraverso un gioco che l’attore Mario Opinato
nel ruolo dell’uomo dal fiore in bocca,rende bene
utilizzando le sue notevoli doti di comunicatore.Il
dramma contiene tutta la poetica di Luigi Pirandello e
mantiene l’impianto originario, arricchito da
“integrazioni” testuali: invenzioni di scrittura.
Indimenticabile la voce suggestiva e indimenticabile di
Pino Caruso, voce fuori campo, che si sposa con il
timbro carico di energia e passionalità dell’interprete
protagonista Mario Opinato.La
regia di Pino Pesce ha curato i punti chiave e ha
saputo cogliere il nuovo volto di Pirandello, chiarisce
“una rilettura dell’atto unico teatrale frizzante e
moderna ed evidenzia “aggiungo la speranza alla visione
cupa del grande Agrigentino”.
Una scena da segnalare la descrizione delle commesse che
avvolgono la stoffa per i clienti, “sbirciate per ore e
ore”, o il “dialogo con le sedie” nella sala d’aspetto
d’un medico di provincia: “non sai mai chi siano e cosa
pensano le persone che occupano quelle piccole e
insignificanti sedie”.La vita
è un fluire nel nulla, un correre a perdifiato, una
corsa nel vuoto! O forse no!? «E se si desse senso al
non senso pirandelliano – si chiede Pesce, in chiusura,
immaginando una possibile rinascita, una nuova via
d’uscita, dopo il trapasso, che dia consistenza ai
ragionamenti paradossali, legati soltanto al mondo
sensibile -. E se “l’altro da sé” andasse oltre “l’uno,
nessuno e centomila”, della vita sensibile e fosse
invece unità, senso e un’altra vita che conduce alla
perfezione finale!?».Il
regista vuole sottolineare la poetica del “Di sera, un
geranio”, dove viene dipinto lo scetticismo cupo
pirandelliano: un attimo di buio in scena, che
simboleggia un’intera vita, e il protagonista rivive,
rincontra l’avventore nello stesso bar, parla con la
speranza “in bocca” come non l’aveva mai fatto prima,
come non l’aveva immaginato più, per concludere con una
domanda senza certezza, «Non c’è un segreto filo che
porta alla Verità Assoluta!? No, cari signori, non è
dato saperlo, né a voi, né a me!».Il
regisseur chiarisce “non più teatro tradizionale, ma
rispettando il testo, una nuova lettura con focus sul
momento del trapasso, un Pirandello non più nichilista
ma a volte in una dimensione spiritualistica: ecco il
nuovo volto di Pirandello”.
Post spettacolo la giovane cantautrice Giuliana
Scandura si esibirà in un repertorio di brani in
omaggio a Rosa Balistreri; farà da madrina alla
giovane cantautrice la nota attrice catanese Rossana
Bonafede.
CATANIA -“Bellini
Renaissance” a piazzale carrozze in villa comunale.
Prestigiosa la partecipazione del baritono Leo Nucci,
del soprano Laura Giordano ed altri grandi artisti. Il piazzale
delle carrozze della Villa “Bellini” di Catania, ha
ospitato il secondo concerto del programma
estivo/autunnale del Teatro Massimo di Catania, “Gran
Gala Lirico. Premio alla carriera al baritono Leo Nucci”, organizzato per la beneaugurante testata
“Bellini Renaissance”.In una serata gradevolmente
ventilata, coro e orchestra dell’ente, sotto la capace
direzione di Fabrizio Maria Carminati, hanno
eseguito un programma ambizioso e prestigioso,
arricchito dai magistrali interventi di Nucci,
del basso Dario Russo, del soprano Laura
Giordano, del tenore Shalva Mukeria.Introdotta
dalla sinfonia di “Norma”, la rassegna di sinfonie,
duetti, e cori tratti da opere belliniane ha compreso
“Vi ravviso, o luoghi ameni” (da Sonnambula);
“Col sorriso d’innocenza” e “Ciel, qual procella
orribile” (da Il pirata); “A festa!” “Cinta di
fiori”, “Ah, per sempre io ti perdei”, “Se tra il buio …
Suoni la tromba intrepido” (da I Puritani); “O di
Capellio … è serbata a questo acciaro” e “L’amo tanto e
m’è sì cara” (da Capuleti e Montecchi).L’eccezionale
caratura artistica di Fabrizio Maria Carminati,
sul podio, ha reso felicemente l’intensità dei rimandi
tra coro e soli, in un nuovo gioco di atmosfere, che
guadagnarono sin dall’esordio il grande apprezzamento
delle partiture di Vincenzo Bellini.Se per il 79enne
Leo Nucci è doveroso un discorso a parte, non
tacendo delle sue doti atletiche di globetrotter
e ambasciatore di arte, cultura e italianità (arrivo da
Verona, dove aveva cantato la sera precedente, alle 13;
esibizione da applausi con bis; aereo per altri lidi
alle 7 del mattino), piace soffermarci sul timbro sicuro
e possente di Russo, l’agilità di Mukeria,
l’intensità e la potenza espressiva di Laura Giordano.Dopo
la magistrale esecuzione dell’intermezzo da “Amico
Fritz” di Pietro Mascagni, il galà ha virato su Giuseppe
Verdi con il coro di pellegrini (da Jerusalem) e
una rassegna di brani da Rigoletto: “Cortigiani vil
razza dannata”, “Un dì se ben rammentomi … bella figlia
dell’amore” e il quartetto “Sì vendetta tremenda
vendetta” con la partecipazione straordinaria del
mezzosoprano Maria Russo. Al termine
dell’applaudito concerto, l’assessore comunale alla
cultura, Barbara Mirabella, sul palco anche
l’assessore regionale Turismo Sport SpettacoloManlio
Messina e il sovrintendente del “Bellini”
Giovanni
Cultrera di Montesano, ha consegnato al
baritono Leo Nucci il “premio alla carriera”
deliberato dal teatro e dall’Amministrazione comunale di
Catania.Il pubblico, numeroso nei limiti imposti dal
distanziamento, ha applaudito generosamente e
convintamente.
CATANIA
- Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana : Maria
Elena Volpes è presidente. Con
impegno e determinazione il governo regionale punta a
rilanciare cultura e spettacolo. L’assessore Manlio
Messina ha raccolto la sfida lanciata dall’invadente e
inopportuno covid. La nomina di Maria Elena Volpes a
presidente FOSS(Fondazione
Orchestra Sinfonica Siciliana),
sana un’altra situazione che era diventata imbarazzante.Da tempo, cultori e
appassionati di musica classica, osservavano che in
questo campo la politica deve fare un passo indietro e
cedere il campo a soggetti esperti e competenti. Tanti
anni di arrogante presupponenza hanno generato solo
l’accumulo di un deficit stratosferico e l’eclatante
imbarazzante perdita di prestigio di istituzioni un
tempo celebrate e invidiate nel mondo.
L’attuale governo regionale siciliano sta tentando, in
un periodo, irto di difficoltà di ogni genere e tipo, di
rilanciale, facendo leva su soggetti qualificati e
capaci. Come nel caso del Teatro Massimo “Bellini” di
Catania, il cui sovrintendente Giovanni Cultrera di
Montesano vanta, al fianco di una fitta carriera
concertistica e direzioni artistiche positive,
un’attività didattica musicale ricca di soddisfazioni e
la laurea in legge (con tesi su Le fondazioni teatrali),
per non dire della prerogativa di essere espressione
delle istituzioni e della cultura locale. La nomina di
Maria Elena Volpes a presidente della Fondazione
Orchestra Sinfonica Siciliana, è nello stesso solco.
Maria Elena Volpes, dirigente regionale di seconda
fascia, laureata in Lettere Moderne a Palermo col
massimo dei voti, dal ’99 al 2001 è stata direttrice
della Sezione beni antropologici alla Sovrintendenza di
Palermo e, in seguito, direttrice dell’unità operativa;
per qualche anno si è occupata anche del Museo Regionale
di Palazzo Mirto, e ha insegnato alla Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’università degli Studi di
Palermo; ma anche direttrice del Parco Archeologico
Industriale e Museo della Zolfara. Andata in pensione,
ora è chiamata per ridare lustro a una realtà, la
Sinfonica, che negli ultimi tempi ha vissuto sulle
montagne russe: nomina e revoca di Ester Bonafede da
sovrintendente; dimissioni di Stefano Santoro da
presidente dopo il “caso” con l’associazione Amici della
Musica, che il comune di Palermo, con arroganza, ha
voluto riammettere al Politeama nonostante il divieto
dello stesso Santoro per un debito pendente da 800 mila
euro. Il “Progetto Beethoven” portato a Taormina,
assieme ad altre iniziative in corso durante l’estate,
combinano la determinazione del Governo Regionale a
rilanciare la città del centauro, sull’assunto che se
riparte Taormina riparte la Sicilia, dopo il fermo e i
distanziamenti stabiliti a causa del covid. Sul
“Progetto Beethoven” Volpes ha dichiarato: “Con
quest’ultimo concerto, l’Orchestra Sinfonica ha concluso
in modo superbo il ciclo dedicato a Beethoven. La Nona
Sinfonia, una delle opere fondamentali della cultura
europea, simbolo di unità, al punto da assurgere ad inno
europeo, ha concluso una tappa dalla quale i nostri
musicisti escono ancora più consapevoli delle loro
potenzialità personali e di gruppo, oltre che orgogliosi
di loro stessi, come lo siamo noi. Ad accompagnarli in
questo percorso due artisti di livello internazionale
come il maestro Diego Matheuz e il pianista Gerhard
Oppitz, entrambi innamorati di Beethoven; oltre agli
altri bravissimi interpreti che li hanno accompagnati
nel concerto conclusivo. Raggiunto con soddisfazione
questo obiettivo, in un contesto prestigioso come il
teatro antico di Taormina, guardiamo alle prossime sfide
che saranno numerose e di uguale rilievo e vedranno
impegnati con i nostri musicisti altri artisti di
levatura mondiale, in un percorso di crescita in
divenire da cui tutti usciremo migliorati e con una
visione prospettica sul futuro”.
“Taormina chiama
Palermo - riassume Antonio Marcellino, sovrintendente
della FOSS - e noi siamo lieti di contribuire alla
stagione estiva di una realtà artistica di eccellenza.
Del resto l’OSS ha sede a Palermo ma appartiene alla
Sicilia”. Grande merito all’assessore Manlio Messina che
studia e inventa soluzioni in grado di riportare enti e
istituzioni culturali ai livelli di prestigio di un
tempo, con la speranza di non subire “rapine”, come in
passato fu per i “David di Donatello” e tante altre
iniziative di promozione turistica, culturale e
ambientale un tempo promosse e realizzate in numerose
località della Sicilia, meta di levatura internazionale.
CATANIA
– MUST OSPITA CONFESSIONI DI EMANUELE SALCE, ORFANO
D’ARTE CON “MUMBLE MUMBLE”.Lo spettacolo AL
TEATRO MUST è in scena per la prima rappresentazione:venerdì 21 febbraio 2020, alle ore 21,00 e sabato
22, con doppia esibizione alle ore 17,30 ed ore 21,00,
domenica 23 febbraio alle ore 17,30. “Di profonda radice
comica, o meglio umoristica, meglio ancora sarcastica -
tale da poterlo accostare a... Carlo Verdone in Tali e
Quali o Roberto Benigni in Cioni Mario o Fiorello” e nel
quale Emanuele Salce narra impudicamente le
vicende di due funerali e mezzo (e le gesta dei
protagonisti che in quei giorni si distinsero...)” ha
scritto Franco Cordelli sul Corriere della Sera. Le vicissitudini del padre Luciano Salce, quando aveva poco più
di vent'anni e, reduce da una nottata di eccessi
etilici, si trovò a dover gestire da solo l'accadimento
affrontando, nelle condizioni peggiori, una realtà a lui
sconosciuta ed assai scomoda fra para-parenti a caccia
di lascito, addetti alle onoranze funebri che lo
inseguivano con cataloghi di bare e la ragazza per cui
spasimava che non gli si concedeva. Le vicende del padre
putativo Vittorio Gassman, marito di sua madre,
vissuto da trentenne più lucido e consapevole, in cui si
assiste ad un vero e proprio Carnevale del sacro e del
profano, fra autorità politiche improbabili e
presenzialisti d'ogni risma: dai colleghi minori, a
venditori d'automobili, religiosi frustrati, furfanti
che nella calca stappavano bottiglie di vino pregiate
per concludere il tutto con la semifinale degli Europei
del 2000 Olanda - Italia con scene da stadio. Salce
è ilmattatore dello spettacolo ha accanto
una degna spalla. Difatti a fare da contraltare in
scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli,
ora complice, ora provocatore della confessione,
passando con candida disinvoltura da Achille Campanile a
Petrarca fino ad un trattato di procto-gastroenterologia.“Mumble mumble non
annoia neanche per un secondo, e mai tradisce la più
sfolgorante tradizione della commedia in cui morte e
vita, per decenni, hanno coabitato, con vista sul mondo,
sulla bellezza, sull’eleganza d’autore”. Un atto unico
di risate e di sospese riflessioni che allieta il
pubblico del Must al suo quinto appuntamento della
stagione teatrale 2019/2020.
Per informazioni:MusT - MUSCO TEATRO Via Umberto 312, Catania -
Tel. 0952289426.
CATANIA
-
Vocalità infantilea seminario formativo “Cantar
Crescendo”. Grande partecipazione al workshop
formativo “Cantar crescendo”, ideato e condotto dalla
docente e vocal coach Camilla Di Lorenzo, negli
eleganti spazi di Buio in Sala Acting School, dedicato
ai direttori di coro, musicisti, docenti di musica e
operatori musicali. Il progetto è stato ideato dalla
professoressa Grazia Alonzo, fondatrice ed
ideatrice del “Coro Cittadino di Voci Bianche. Camilla
Di Lorenzo, di comune accordo con Grazia
Alonzo, dichiara : “Un utilizzo corretto
della voce parte prima dal parlato per arrivare al
cantato, per cui è molto importante che insegnanti e
genitori si avvicinino al mondo dell’educazione vocale
per prevenire i primi segni di affaticamento della voce
nel bambino per esprimersi al massimo nelle sue
potenzialità. Il bambino va sempre incoraggiato e
stimolato. Non esistono bambini stonati ma tutto dipende
da quanto sono stati sottoposti a degli stimoli
musicali, soprattutto nei primi anni di vita. Se non ci
sono patologie fisiche alle corde vocali il bambino può
sembrare apparentemente stonato, perché non sa come
utilizzare la sua muscolatura e il suo apparato
fonatorio e quindi non sa come tirare fuori le note”.
Ed ancora aggiunge: “Questo è un problema che può essere
risolto con degli esercizi e dei giochi specifici per
sviluppare le proprie potenzialità, perché qualsiasi
voce può essere educata al linguaggio musicale che deve
essere appreso come qualsiasi altra lingua”. Gli
argomenti trattati sul tema della vocalità infantile e
sulla didattica del canto corale per fasce d’età sono
stati molteplici: dal gesto/ suono alla vocalità,
dall’igiene vocale alla giusta impostazione fino al
momento dedicato dal parlato al canto a più voci. I
corsisti hanno evidenziato grande interesse per la
tecnica della “body percussion”, ovvero coordinare voce
e corpo, per aumentare le competenze ritmiche di ognuno
di noi analizzando l’importante e delicato tema della
vocalità infantile, della sua evoluzione in ambito
tecnico, percettivo, cognitivo motorio e relazionale
approfondendo le metodologie moderne praticate in ambito
didattico corale per fasce d’età.
CATANIA
- “Un
killer chiamato Damigiana” è al Teatro
Grotta Smeralda con Compagnia Panta Rei.
Il divertente ed imperdibile spettacolo in scena è
proposto della “Compagnia Panta Rei” diretta dall’attore
Valerio Caponetto.
La rappresentazione teatrale si svolge domenica 2
febbraio alle ore 18.30 e 21.00 sul palco del Teatro
Grotta Smeralda. La commedia “Un killer chiamato
damigiana” di Carlo Mangiù è diretta da Franco Colaiemma.
Il regista Franco Colaiemma il quale nella scena
interpreta Don Calò afferma : “È una commedia
brillante che racconta le vicende della famiglia
Damigiana, proprietari di una pensione i quali, a
propria insaputa, ospitano per un periodo un killer che,
assoldato da una famiglia mafiosa, ha il compito di
uccidere uno degli altri ospiti, solo che verrà
arrestato prima di aver compiuto la missiones’inscenano
dopo l’arresto una serie di equivoci che porteranno
Domenico Damigiana, interpretato da Raimondo Catania, ad
improvvisarsi killer per cercare di risolvere alcuni
guai che si sono creati con la scomparsa del vero
sicario regalando grasse risate a tutti gli spettatori
in sala”.La
coppia Caponetto-Catania è collaborata dal nutrito cast
di attori composto da : Franco Colaiemma
regista, Alessandro Giuffrida, Lidia Scuderi,
Grazia Zappulla, Giuseppe Pulvirenti,
Giuseppe Cultraro, Paulo Siani, Majra
Marcellino, Carmelita Murabito, Attilio
Mauro, Claudia Salvini e Rosaria Motta
i quali dovranno destreggiarsi tra la famiglia mafiosa
del vero killer e la curiosità dei coniugi Damigiana che
li porterà a fare scelte, forse, un po’ troppo
azzardate.Valerio
Caponetto afferma : “Un killer chiamato
Damigiana è un testo entrato di diritto a far parte dei
grandi classici della nostra tradizione, scritto da un
grande del nostro teatro come Carlo Mangiù, che con la
sua immediatezza e semplicità educa il pubblico anche
quello più giovane alla cultura teatrale senza
dimenticare chi eravamo”.
CATANIA
-Montanari e Bardani
offrono risate irriverenti e graffianti con “La più
meglio gioventù”.Un atto unico di pura
adrenalina e grande impatto che coinvolge sin dalla
prima battuta il divertito e partecipe pubblico che,
come in uno stadio dalle poltroncine del Centro Zo per
il secondo appuntamento in cartellone di Teatro Mobile
di Catania diretto da Francesca Ferro, applaude
senza sosta Alessandro Bardani e Francesco
Montanari. I due istrionici attori sono i
protagonisti del reading teatrale “La più meglio
gioventù”. La
coppia Bardani-Montanari, è giunta alla settima
collaborazione, dopo un tour in lungo e largo per
l’Italia. Gli artisti hanno recitato insieme nella serie
tv “Romanzo Criminale”, nella sketch-comedy per
Repubblica.it “Felici & Contenti – Pillole di
Becchinaggio”, scritta da Bardani stesso, collaborato
ancora nel cortometraggio pluripremiato e Nominato ai
David di Donatello “Ce l’hai un minuto?”, scritto e
diretto da Bardani, che vede tra gli interpreti anche a
Montanari, protagonista della pluripremiata serie cult
Rai “Il Cacciatore” in replica su rai due in attesa
della seconda stagione che andrà in onda dopo Sanremo,
con battute fulminanti e allo stesso tempo dissacranti
raccontano con leggerezza e sana ironia le ansie dei
nostri giorni e le paure di una generazione, quella dei
trentenni, che in modo a volte sgangherato cerca di
affrontare il domani. Lo
stile s’ispira al film “Clerks”, "Coffee and
cigarettes” ed al teatro canzone di Gaber con richiami a
Woody Allen, Ben Stiller ma anche Pier Paolo Pasolini,
Marco Tullio Giordana. I due ottimi protagonisti sono
in perfetta sintonia e reale divertimento mentre
dialogano da amici, e non semplicemente da
professionisti del mestiere, mischiano sacro e profano
ma tirano in ballo Shakespeare e le leggi assurde
emanate in giro per il mondo. Lo spettacolo mette
d’accordo tutti con l’obiettivo ben riuscito di
strappare divertiti consensi, con la capacità di far
staccare la spina dai tanti problemi della quotidianità,
per un crescendo di esilaranti emozioni.
CATANIA
-
Buio in Sala, omaggio a Leonardo Da Vinci con Monnalisa.
Il genio italiano, in occasione dei 500 anni dalla
scomparsa è omaggiato dalla “Compagnia Buio in Sala”
diretta da Giuseppe Bisicchia e Massimo
Giustolisi lunedì 20 e martedì 21 gennaio, alle ore
9.15 e alle 11.15, sul palco del Teatro Ambasciatori
con lo spettacolo inedito #Monnalisa. Il testo
è scritto dal giovane e promettente drammaturgo Simone
Santagati allievo attore di Buio in Sala Acting
School.L’inedito spettacolo è dedicato sia
alle scuole che a tutti gli appassionati del mondo
dell’arte e della cultura. I due registi Bisicchia
e Giustolisidichiarano : “La pièce è un
lavoro che vede luce dopo alcuni anni di studio, che
racconta di una ragazza Vittoria, interpretata dalla
giovane allieva Diletta Borrello, in gita con la
propria scolaresca al Louvre, dove per magia incontrerà
un giovane Leonardo Da Vinci, interpretato da Daniele
Bruno, e con lui affronterà argomenti fondamentali
per la vita di un ragazzo come il futuro, le aspirazioni
e le scelte di vita. Scopriremo l’incontro tra Leonardo
Da Vinci e Lisa di Antonmaria Gherardini, detta anche
Lisa del Giocondo, i cui famosi panni saranno vestiti da
Graziana Lo Brutto. Dodici allievi dei nostri
corsi faranno le figurazioni e gli attori Andrea
Schillirò, Adriano Fichera e
Leonardo
Monaco
completeranno il cast”. Massimo Giustolisi e Giuseppe
Bisicchia sono stati coadiuvati per l’aspetto tecnico
dalla presidenteSilvana D’Anca e
dalla responsabile alle pubbliche relazioni
Giovanna Sesto. Filippo Aricò veste i
panni di Leonardo da adulto, l’attore ha festeggiato da
poco 50 anni di teatro ed è apprezzato sia per la sua
attività di giornalista e conduttore tv di trasmissioni
per ragazzi che quale fondatore del Teatro Zig Zag
insieme alla moglie Letizia Catarraso. Grande
cura è stata posta per l’allestimento dei costumi
storici che sono seguiti da Rosy Bellomia,
supervisionati da Giovanna Sesto; la scenografia
digitale su impianto scenico seguita dallo stesso
Bisicchia, è realizzata da Andrea Ardizzone.
CATANIA -
“La più meglio gioventù”
a Centro Zo, Teatro Mobile : Bardani e Montanari.
Il secondo
atteso appuntamento è un divertente reading teatrale
scritto, diretto e interpretato da Alessandro Bardani,
in scena con Francesco Montanari. Gli artisti,dopo una tournee nazionale nei più importanti teatri
italiani è a Catania sabato 18 gennaio, alle ore 21.00,
e domenica 19, ore 18.00, al Centro Zo. La quarta
applaudita stagione del Teatro Mobile di Catania è
diretta daFrancesca Ferro. Il secondo
appuntamento in cartellone mette in scena il lato più
leggero e dissacrante della scrittura di Bardani con uno
stile che s’ispira a film come “Clerks”,
“Coffee and cigarettes” ed al teatro canzone di
Gaber e richiami a Woody Allen, Ben
Stiller ma anche Pier Paolo Pasolini, Marco
Tullio Giordana (la meglio gioventù) e a Samuel
Beckett (“Aspettando Godot”).I trentenni Aurelio e
Niccolò seduti ad un tavolino, in un palco spoglio ed
essenziale, si nutrono di battute fulminanti,
sarcastiche, ironiche e frizzanti che sono alla base del
reading per un incredibile sintonia tra i due attori,
con gag esilaranti e risate che abbondano non solo tra
il pubblico ma anche tra i due protagonisti, che vivono
quest’interpretazione con la sincerità e la goliardia di
due vecchi amici.Alessandro Bardani
e Francesco Montanari dichiarano : “Raccontiamo i
trentenni di oggi giunti alla settima collaborazione
dopo aver recitato insieme nella serie tv “Romanzo
Criminale”, nella sketch comedy per Repubblica.it “Felici
& Contenti – Pillole di Becchinaggio”, scritta da
Bardani stesso, collaborato ancora nel cortometraggio
pluripremiato e Nominato ai David di Donatello “Ce
l’hai un minuto?”, scritto e diretto da Bardani, che
vede tra gli interpreti anche a Montanari, protagonista
della pluripremiata serie cult Rai “il Cacciatore”
in replica su rai due in attesa della seconda serie- con
ironia e battute graffianti condividendo ansie del tempo
attuale, in un’atmosfera che vede mischiare sacro e
profano cercando di sistemare le cose…ma domani però,
tanto c’è tempo”.
CATANIA
-
Cuori Sporchi e il disperato bisogno d’amore. Le
storie di Kevin, il figlio abbandonato dal padre
diventato improvvisamente “mamma”, Rosa la giovane
prostituta a caccia di sogni, Carmen la cubista vergine,
che non si sarebbe fatta toccare se non da suo marito,
Lucia la devota, che pregava Madonne, Gesù, Buddha e
tutti coloro che nella vita avevano raggiunto i loro
obiettivi come Chiara Ferragni, Carmen Consoli o Gigi
D'Alessio ed infine la storia di Lele e Luigi, figli
dello stesso padre il primo nato da una relazione
extraconiugale eD il secondo dal legittimo matrimonio
sono i “Cuori Sporchi” protagonisti del nuovo
spettacolo di Antonella Caldarella autrice del
testo, dell'adattamento e della dinamica regia, per il
terzo appuntamento della rassegna “Underground Rivers".
Applaudita prima nazionale che nei nuovi locali di
"Spazio Fluido", in via Francesco Laurana 16, in replica
sabato 18 gennaio, ore 18.00 e 20.30, e domenica 20 alle
20.30, ha tra gli attori Alberto Abbadessa,
Giulia Antille, Andrea Cable, Corrado
Drago, Valeria La Bua, Simona Nicotra,
con gli elementi scenografici e i costumi di Noa
Prealoni, scavare nella psicologia umana di uomini e
donne colpevoli di essere nati in una famiglia e una
società sbagliata che giudica senza amare e soprattutto
senza rispettare. Lo spettacolo itinerante, guida il
pubblico nei diversi spazi della nuova sede di “Teatro
Argentum Potabile”, diretto in tandem da Antonella
Caldarella e Steve Cable, incontrando in
un possibile centro ricreativo i ragazzi ai margini dal
cuore buono che alla vita nulla chiedono se non l’amore:
quello che non hanno mai ricevuto nella loro vita.
"Cuori Sporchi" è una pagina di teatro contemporaneo che
senza esasperazioni o artifici vari racconta la realtà
di tanti giovani per una drammaturgia che tra momenti
d'ilarità punta alla riflessione sui tanti temi
dell'emarginazione sociale.
CATANIA–Cable
e Caldarella
in “Cuori Sporchi”
rassegna all’Argentum “Underground rivers”. Il Teatro Argentum
Potabile diretto in tandem da Steve Cable e
Antonella Caldarella inizia il 2020 con “Cuori
Sporchi”. La rappresentazione è scritta e diretta dalla
stessa Antonella Caldarella per la rassegna
dedicata agli adulti “Underground rivers”. La
rappresentazione è in scena sabato 11 gennaio, alle ore
20.30, col debutto in prima nazionale e replica domenica
12, alle ore 18.00, e sabato 18 ore 20.30, e domenica 19
ore 18.00. Il testo è inedito nei nuovi locali di
“Spazio Fluido”,
in via Francesco Laurana 16 a Catania. Gli attori
Alberto Abbadessa, Giulia Antille, Andrea
Cable, Corrado Drago, Valeria La Bua,
Simona Nicotra, raccontano con gli elementi
scenografici ed i costumi di Noa Prealoni, tra
litigi, scherzi e l’esuberanza di chi si sfida non senza
pudore le storie di un gruppo di giovani del quartiere
che si ritrovano in una vecchia palestra per
confrontarsi sulla loro vita e sulle loro speranze.La regista Antonella
Caldarella dichiara : “Cuori Sporchi’ inizia con
l’arrivo di un gruppo di visitatori (il pubblico) ad un
luogo di aggregazione, diventando un viaggio sia fisico
che emotivo man mano che si entra in contatto con i
ragazzi e con il loro vissuto, a volte non semplice che
ha bisogno con urgenza di essere condiviso, compreso e
accettato. Un incontro tra due mondi in cui i
protagonisti nel raccontarsi in modo diretto, schietto,
esuberante e in alcuni casi grottesco offrono agli
ospiti l’unica cosa per loro possibile: le loro storie
vere e, attraverso esse, loro stessi in tutta la loro
ferita fierezza, ingenua fragilità e profondo,
inestinguibile bisogno di Amore”.Lo spettacolo è il terzo
appuntamento della rassegna teatrale “Underground Rivers”,
che predilige opere originali di autori contemporanei
per offrire al proprio pubblico una proposta alternativa
e diversa per spettatori sempre più esigenti e affamati
di novità.
CATANIA
–
Valeria Contadino al Must con “Casa di bambola”, il
dramma di Ibsen. “Casa di bambola” fu rappresentato
per la prima volta nel 1879. Il dramma suscitò scandalo
e polemica ovunque per la sua lettura come esempio di un
femminismo estremo. Ibsen in Germania fu addirittura
costretto a trovare un nuovo finale, perché la
protagonista si rifiutava di impersonare una madre da
lei ritenuta snaturata. Valeria Contadino veste i
panni della protagonista Nora Helmer. L’attrice è già
reduce dal successo de La creatura del desiderio di
Camilleri – Dipasquale, ed è diretta in questa nuova
entusiasmante fatica da Sebastiano Tringali. Il
veterano del teatro italiano si è ritagliato un ruolo
nel personaggio del Dottor Rank. Davide Sgrogiò,
completa la compagnia nelle vesti di Torvald Helmer,
con Barbara Gallo : Kristen Linde e Riccardo
Tarci il bieco Krogstad. Le musiche sono di Germano
Mazzocchetti, e le scene di Susanna Messina,
costumi sorelle Rinaldi. Casa di bambola è una
produzione Teatro della città Catania. Il dramma resta
a tutt’oggi opera di una grande e complessa modernità,
abitata da personaggi capaci di parlare ancora ai nostri
contemporanei. Gli artisti, partendo da una nuova ed
attenta rilettura di questo grande classico di fine
‘800, attraverso una riscrittura e rielaborazione
scenica del testo, cercano di approdare ad uno
spettacolo col centro “il dramma nudo”, spogliato di
bellurie ottocentesche e convenzioni borghesi.
Valeria
Contadinoascolta
intervista)nelle vesti di Nora Helmer, infonde
forza, temperamento e coraggio, è sposa allegra, ingenua
e deliziosa per il marito Torvald. Il regista
Sebastiano Tringali scrive :” il peccato che non
si può perdonare è quello commesso contro la personalità
individuale dell’essere umano”. La protagonista
tuttavia, secondo la concezione etica di Ibsen,
nasconde un segreto che sarà la porta attraverso cui
precipiterà l’azione drammatica. Pochi istanti, alcune
parole, un gesto inatteso, possono bastare per mandare
in frantumi la sofisticata architettura all’interno
della quale, per tutta la vita, ci siamo mossi.
L’azione scenica si svolge interamente a casa
dell’avvocato Torvald Helmer. Torvald è sposato da otto
anni con la giovane Nora, con la quale ha instaurato un
rapporto più da padre premuroso che da marito,
ritenendola puerile e spensierata. Nora però non è mai
stata quella “bambola” irresponsabile che il marito
crede. In passato, infatti, per poter curare una grave
malattia del marito, la donna ha contratto un debito
con Krogstad, uno strozzino, falsificando la firma del
padre su alcune cambiali. La situazione sembra
migliorare quando Torvald è promosso direttore della
filiale di banca in cui lavora. Proprio lì, però, è
impiegato anche Krogstad. Per ottenere vantaggi
personali Krogstad minaccia Nora di rivelare tutto e
comincia a ricattarla. La mente si apre ed il pensiero
si cristallizza sulla nostra immagine, - continua il
regista - sulla “persona umana” che siamo! L’eroismo è,
quindi, la cosciente presa d’atto di uno ‘status’ di
fronte al quale si deve agire. Pirandello ritiene Ibsen
non solo il creatore del Teatro Moderno, ma il maggiore
autore dopo Shakespeare. Prima rappresentazione:
Venerdì 13 dicembre 2019, alle ore 21,00. Sabato 14
dicembre doppio spettacolo ore 17,30 e ore 21,00.
Domenica 15 dicembre ore 17,30. Per informazioni:
MusT - MUSCO TEATRO Via Umberto 312, Catania - Tel.
0952289426.
CATANIA
-
VII edizione Premio Letterario Internazionale Efesto,
consegnati riconoscimenti.
“Il Premio Efesto è da ben 7 anni un consueto ed
immancabile appuntamento con la cultura non solo per la
città di Catania ma per l’intero Paese e da questo palco
siamo lieti di rinvigorire la memoria e il ricordo di
Edo Gari, Mariella Lo Giudice ed Ercole Patti a cui sono
dedicate le sezioni della gara letteraria”. Così Santino
Mirabella, magistrato presso il Tribunale di
Catania, scrittore, presidente dell’associazione
culturale Efesto ed ideatore ed organizzatore della
manifestazione da anni impegnato nel campo della cultura
con il premio Efesto, dal palco del teatro Musco, saluta
il numeroso pubblico della serata di gala presentata in
tandem da Azzurra Viglianisi e Federico Mirabella.
Obiettivo del concorso letterario, insignito nel 2013
dalla Medaglia della Presidenza della Repubblica e nel
2014 dalla Medaglia della Presidenza della Camera,
diffondere e promuovere la letteratura in tutte le sue
forme esercitando costantemente la funzione di
osservatorio delle tendenze e delle proposte culturali
contemporanee. Punti di forza della longeva iniziativa
culturale la genuinità e l’entusiasmo con il quale sin
dal primo anno della manifestazione la kermesse
letteraria è stata accolta non solo in Italia ma anche
all’estero con partecipanti dal Canada e dal Brasile.
Ad
affiancare Santino Mirabella le commissioni giudicatrici
composte da: Arianna Attinasi- editrice; Carmelo
Zaffora- psichiatra, scrittore e pittore; Francesco
Spadaro- psichiatra e pittore; Pucci Giuffrida-
commercialista e promotore culturale; Rita Gari
Cinquegrana- docente di Storia dello Spettacolo e
critico teatrale (sezione Edo Gari- lingua italiana);
Francesco Turrisi- avvocato e musicista; Giuseppe
Speciale- professore; Gregorio Scuto- avvocato e
musicista; Marinella Fiume- scrittrice (Sezione Ercole
Patti- racconto breve); Agostino Zumbo- attore;
Gabriella Vergari- professoressa e scrittrice; Miko
Magistro- attore; Pippo Pattavina- attore; Renato Papa-
già magistrato, autore di pièce teatrale; Tuccio
Musumeci- attore; Salvo Trombetta- avvocato. “I
numerosi, troppi tagli alla cultura e la chiusura di
molti teatri- dichiara Debora Bernardi presente alla
manifestazione come madrina della serata- anche se
dannosi e frutto di una mala politica non impediranno la
diffusione dell’arte, della poesia e del teatro e
manifestazioni come queste sono l’esempio tangibile che
la cultura non è morta ma vive e resiste nonostante
tutto”. Per
la sezione Poesia dedicata ad Edo Gari, presente il
figlio Marco, tra i tanti elaborati pervenuti si
classificano al terzo posto la poesia “Scarpe Consunte”
di Jana Carcara (Enna), al secondo “Tramonto a Sidari”
di Giovanni Bottaro (Granaglione- Bologna). Vincitrice
dell’edizione 2019 della sezione Edo Gari “Effimere
Chimere” di Lucia Cristina Lania (Messina).
Vincitori della sezione Racconto Breve dedicata ad
Ercole Patti: al terzo posto “Ultimo canto” di Gabriele
Andreani (Pesaro); al secondo posto “Senza Parole” di
Maddalena Giuffrida (Duino Aurisina- Trieste); al primo
posto “Tutta un’altra storia della principessa Persa” di
Maurizio Cairone (Catania).
Per la sezione Teatro dedicata a Mariella Lo Giudice si
classifica al terzo posto il testo “Nell’acqua della
mamma” di Patrizia Finetti (Milano) e Chiara Rossi
(Legnano, Milano); secondo posto per “Inevitabili
simbiosi” di Santina Giannino (Messina); “Ti farò
chiamare zia” di Giampiero della Nina (Porcari- Lucca).
L’elegante kermesse letteraria è stata arricchita
dall’esibizione musicale dell’avvocato Gregorio Scuto e
dell’editrice Arianna Attinasi. Presente anche alcuni
rappresentanti della comunità di Sant’Egidio per
sensibilizzare il pubblico per la raccolta fondi del
pranzo di Natale per i più bisognosi.
CATANIA
- Applausi e
successo a S.Nicolò per
Guglielmino nel “Paradiso” di Dante. L’inedita
pièce diretta dall’ispirato regista è stata apprezzata
in un’atmosfera onirica. La magnificenza della
monumentale Chiesa di San Nicolò L’Arena scelta dal
regista Salvatore Guglielmino ha incuriosito ed
incantato il pubblico catanese. “Il Paradiso” di Dante,
l’unica rappresentazione fino ad oggi, dell’ultima
cantica dantesca, è lo spettacolo patrocinato dal Comune
di Catania, dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo
per una produzione Compagnia degli Eventi in
collaborazione con l’Associazione Esclarmonde.
L’atto unico in prima nazionale è stata dal grande
impatto emotivo. Il regista con grande cura ha
rielaborato ed adattato per le scene le terzine
dantesche. La bravura del cast composto da Alessandro
Ferrari, (Dante), Martina Minissale
(Beatrice), con Elena Ragaglia, Concita
Lombardo, Federico Fiorenza e Massimiliano
Grassia i quali interpretano Piccarda Donati,
l’imperatrice Costanza, Giustiniano, Cacciaguida, San
Benedetto e San Pietro i diversi protagonisti dei
diversi cieli del Paradiso descritti da Dante fino al
momento della preghiera alla Vergine, introducendo il
poeta alla sublime visione della Trinità divina e de
“l’amore che move il sole e le altre stelle”. L’attenta
interpretazione del testo, grazie all’utilizzo delle
musiche è capace di sottolineare gli attuali e diversi
messaggi subliminali che possono essere letti anche in
chiave contemporanea, con le coreografie dei danzatori e
delle danzatrici che rappresentano i beati curate del
Maestro di danza Pietro Gorgone, responsabile del
Balletto di Sicilia, di trasmettere un messaggio d’amore
universale.
L’imponenza dell’altare della Chiesa di San Nicolò
L’Arena è diventato palcoscenico naturale di questa
coraggiosa e ben riuscita rappresentazione. L’inedita
location ha contribuito a rendere lo spettacolo ancora
più coinvolgente ed immaginifico. Il percorso di
purificazione che ogni uomo deve compiere nella vita per
ottenere la salvezza eterna e scampare alla dannazione
viene perfettamente raccontato senza incertezze o indugi
vari. Salvatore Guglielmino ha dimostrato con impegno e
coraggio che l’operazione culturale promossa e già
iniziata con la rassegna Mitoff dedicata al teatro greco
è positiva. Il regista ha unito in modo originale la
cultura classica con l’arte contemporanea, ciò merita
sicuramente di essere ammirato ed applaudito da platee
sempre più ampie e di tutte le età.
CATANIA –
Paradiso di Dante, nel lavoro di Guglielmino presentato
in Sala Giunta a Palazzo degli Elefanti.
La
monumentale e maestosa chiesa di San Nicolò L’Arena è il
palcoscenico naturale dell’atteso spettacolo “Il
Paradiso di Dante”, unica rappresentazione fino ad oggi,
scritto e diretto da Salvatore Guglielmino, che
debutta in prima nazionale sabato 7 dicembre, ore 21.00,
e domenica 8 dicembre, ore 18.00, con il patrocinio del
Comune di Catania, dell’Assessorato alla Cultura ed al
Turismo per una produzione Compagnia degli Eventi in
collaborazione con l’Associazione Esclarmonde. Lo
spettacolo è rivolto ad un pubblico volutamente
trasversale, come spiegato dai microfoni della Sala
Giunta del Comune di Catania durante la conferenza
stampa coordinata dalla giornalista Elisa Guccione
ed animata dal sindaco di Catania Salvo Pogliese,
l’assessore alla cultura Barbara Mirabella, il
responsabile della Chiesa San Nicolò L’Arena Padre
Antonio De Maria ed il regista ed ideatore del
progetto artistico Salvatore Guglielmino. Una
particolare attenzione è posta verso i giovani e gli
amanti del teatro, si mettono in evidenza i vari
messaggi subliminali dell’opera, che possono
assolutamente essere letti anche in chiave
contemporanea, attraverso i versi recitati dagli attori
che interpreteranno i personaggi delle anime collocate
dal Poeta nei diversi cieli del Paradiso.Il
sindaco Salvo Pogliese ha detto:
“Siamo lieti di inaugurare i grandi festeggiamenti in
onore del Santo Natale con uno spettacolo così
importante dal forte valore culturale e sociale come il
Paradiso di Dante in una versione assolutamente inedita,
che sono sicuro richiamerà grande interesse da parte
della critica e del pubblico”. Barbara Mirabella
assessore alla cultura, è dello stesso parere ed ha
spiegato come “la cultura sia da sempre una delle
priorità dell’amministrazione: Il Paradiso secondo
Guglielmino unisce in modo originale la cultura classica
con l’arte contemporanea in una cornice speciale senza
allestire particolari scene che possano turbare le
bellissime strutture architettoniche ed artistiche di
San Nicolò L’Arena”.I
nomi degli attori che danno vita al Paradiso, la terza
delle tre cantiche della Divina Commedia, interpretato
da : Alessandro Ferrari (Dante), Martina Minissale
(Beatrice), Federico Fiorenza, Massimiliano Grassia,
Elena Ragaglia e Concita Lombardo.Salvatore
Guglielmino, reduce dall’applaudita rassegna
Mitoff dedicata al teatro classico, ha detto:
“Fondamentali le musiche, che avranno il compito
insieme alle coreografie curate dal Maestro di danza
Pietro Gorgone, responsabile del Balletto di Sicilia, di
rendere ancor più suggestivo lo spettacolo con il
preciso obiettivo di trasmettere ai presenti un
messaggio d’amore universale”.
CATANIA
–
APPLAUSI PER NUNZIA SCHIANO FÈMMENE AL MUST. Il Teatro MUSCO
è stato gremito da un soddisfatto
pubblico per la rappresentazione di
Nunzia Schianoascolta
intervista)
e le note di Myriam
Lattanzioascolta
intervista).
ANNA MAZZA
ascolta
intervista)è
stata la perfetta elaboratrice dello scritto.I
testi
di Myriam Lattanzio sonotratti da “Nostra Signora dei friarielli” di Anna Mazzacon Myriam LattanzioFrancesco Ponzo: chitarra – Roberto Giangrande:
contrabbasso. Lo spettacolo è andato in scenadal 15 novembre alle ore 21,00 al Must Musco Teatro con
repliche sabato 16 novembre alle ore 17,30 e 21,00
e domenica 17 alle ore 17,30. Il secondo
appuntamento del programma del Must Musco Teatro,
è impaginato da Giuseppe Dipasquale, il quale
debutta, con protagonista la grande interprete
partenopea, Nunzia Schiano. I
testi di Fèmmene sono di Myriam Lattanzio, tratti da
“Nostra Signora dei friarielli” di Anna Mazza con
Myriam Lattanzio e Francesco Ponzo:chitarra –Roberto Giangrande: contrabbasso, si entra in una galleria umana, una serie
di ritratti femminili, di voci di donne. Ognuna di
queste figure in galleria rappresenta una tessera di
quel mosaico complesso ed affascinante che è l’animo
umano femminile. Le donne sono rappresentate nella loro
forza e nella loro fragilità insieme. Tableau vivant
dove troveranno spazio una mater dolorosa che
darà vita ad una nuova Pietà, una ragazza che vive,
aldilà della sua condizione femminile, la sensazione di
guardare il mondo reale attraverso il finestrino di una
metropolitana che, nonostante la fermata, non le
consentirà mai di “scendere” nel mondo reale che forse,
tanto reale non è. Donne violentate nel corpo e
nell’anima. E una madre, nume tutelare del focolare
domestico che alle prese con i “friarielli”, sorta di
totem familiare e allo stesso tempo “tela di Penelope”
che non avrà mai fine, affronta i turbamenti
dell’equilibrio familiare che le provengono dall’interno
e verso i quali sentirà di non avere nessuna difesa,
pensando di non essere preparata ad affrontarli,
sottovalutandosi. Una pennellata per ricordare e
ricordarci che se il cielo è azzurro, è nei suoi momenti
più belli che si tinge di rosa. Infine, l’omaggio che la
Lattanzio fa alle più grandi interpreti e autrici latino
– americane (Chavela Vargas, Mercedes Sosa, Violeta
Parra, Consuelo Velasquèz) completa questo spettacolo
tutto al femminile. Fémmene
èuno spettacolo coinvolgente, che fa riflettere, allegro,
divertente ma a tratti intriso di una realtà amara. La
presenza di Nunzia Schiano, artista con la A
maiuscola e la voce armoniosa e possente di Myriam
Lattanzio hanno creato un connubio che non ha deluso le
aspettative ma che al contrario ha ottenuto tanti
consensi e applausi da dover di sicuro ripetere la
bellissima esperienza. Napoli, arte, musica, spettacolo,
bravura, professionalità, passione, un cocktail che fa
ridere, sorridere e commuovere. Lo spaccato culturale
del femminino di "Nostra signora dei friarielli",
di Anna Mazza riguarda tutte le donne, e non
solo, molto molto da vicino. L'ironia del linguaggio ha
esorcizzato un mondo di credenze che ci appartengono più
di quanto pensiamo di saper gestire e dalle quale
crediamo di prendere le distanze necessarie per il
nostro benessere. Il connubio con le canzoni
interpretate magistralmente da Myriam Lattanzio,
ha ridotto le distanze tra culture diverse e che dona un
senso di appartenenza ad una realtà ben più ampia di uno
spaccato napoletano.
Si ride, si riflette, ci si
emoziona in due ore intense che volano via come un
lampo. GLI
APPLAUSI FINALI
CATANIA
– Successo nel musical “Il principe ranocchio” spettacolo
al teatro Ambasciatori impreziosito
da voce
Lorella Cuccarini.
Il musical
“Il principe ranocchio”al debutto ha riscosso successo
di pubblico. Il palco del teatro
Ambasciatori ha acceso i riflettori per l’atteso
spettacolo “Il principe ranocchio”, musical ispirato al
racconto dei fratelli Grimm. L’opera, è andata in scena domenica 10
novembre, alle ore 16.15 ed alle 18.15, in anteprima
nazionale inaugurando la stagione “Ridi che ti passa” per
una produzione “Buio in Sala”, è riadattata per le
scene da Giuseppe Bisicchia, autore della regia
insieme a Massimo Giustolisi.
Giuseppe
Bisicchia(ascolta
intervista) e Massimo
Giustolisidichiarano
:“Dopo nove anni dalla prima fortunata edizione che ha
riscosso consensi di critica e di pubblico in tutta
Italia, Il principe ranocchio, ritorna in una
veste completamente rinnovata, con effetti speciali che
lasceranno tutti a bocca aperta non solo i piccoli
spettatori. La trama parte da un antefatto misterioso
in una sera di festa nasce il nuovo erede al trono,
l’intera corte gioisce del futuro re, ma all’improvviso
quest’atmosfera d’amore viene interrotta dall’arrivo di
una misteriosa figura che si rivelerà essere una strega
che trasformerà il principino in un disgustoso
ranocchio. Nella fiaba il bambino scoprirà il valore
della cultura che lo renderà libero di scegliere e di
realizzare tutti i suoi desideri, così sarà possibile
che il principe, imprigionato nel corpo di un ranocchio,
ritorni umano grazie al bacio della sua amata
principessa. E il sogno realtà diverrà”. La voce di
Lorella Cuccarini una delle performer di musical più
famose d'Italia impreziosisce lo spettacolo: “la più
amata dagli italiani”, narra l'inizio, regalando le sue
note per il prologo della messa in scena. Le musiche
originali sono di Ettore D’Agostino, le
coreografie di Giorgia Torrisi per un cast di
dodici performer e scenografie di grande impatto visivo
realizzate in digitale da Andrea Ardizzone e in
tecnica tradizionale da Mario Rocca. L’attore
Daniele Virzì(ascolta
intervista)
veste i panni del Principe
ranocchio, mentre la principessa è interpretata da
Floriana Renna. Massimo Giustolisi interpreta il
ruolo del “villain”: un falso principe presuntuoso,
arrogante e viziato. Il cast è completato da Giorgio
Cantone, Ester Salerno, Giovanna Sesto,
Davide Rao, Leonardo Monaco e gli allievi
di Buio in Sala Valeria Mazzaglia,
Federica Fischetti, Pietro Grasso,
Giuseppe Miller.
CATANIA
–
Must al via con Valeria Contadino e Mimmo Mignemi
“Troppu Trafficu ppi Carrubba”. Dopo il successo di
pubblico e di critica nazionale ed europea quasi
ventennale che ha avuto il rifacimento del Much Ado
about nothing di Camilleri e Dipasquale nel Troppu
trafficu ppi nenti, debutta sul palcoscenico del Must
Musco Teatro venerdì 25 ottobre 2019 alle ore 21, Troppu
trafficu ppi Carrubba, testo e regia di Giuseppe
Dipasquale.Lo
spettacolo replica sabato 25 ottobre alle ore 17,30 e
21,00 e domenica 27 alle ore 17,30“Complice il mio amico e grande artista quale è Mimmo
Mignemi, - spiega il regista, Giuseppe Dipasquale - che
mi è stato vicino per diciasette anni di successi del
Troppu trafficu ppi nenti, scritto a quattro mani con
Andrea Camilleri, dove egli interpretava il personaggio
di Carrubba, mi sono deciso a scrivere un sequel, uno
spin off, come si dice adesso, comico su questo
personaggio. Carrubba, appunto, è personaggio fra i più
comici della storia del teatro di tutti i tempi, e
riesce a far faville nella combinata di banda
sgangherata che forma insieme a Sorba e Ugo come
guarnigione o, come direbbe lui guarnizione, del Duca
Lionatu di Missina. Il
nome significa letteralmente "bacca di cane", in
riferimento ad un particolare tipo di frutto selvatico
(probabilmente l'uva spina) tipico del bacino del
Mediterraneo. La sua estrazione sociale è inferiore a
quella di altri personaggi: nel confronto con loro il
linguaggio del poliziotto va incontro ad inevitabili
papere linguistiche.”A
completare il cast una squadra di eccellenti attori che,
a partire da Valeria Contadino, nel ruolo di Ofelia
moglie di Carrubba, insieme a Cosimo Coltraro (Dottor
Fiordipisello), Rita Abela (Jenny), Valerio Santi
(Sorba) e Francesco Russo (Ugo lo Stillongo), sviluppano
una storia originale, la quale, attraversando la sua
fonte originaria, procede decisamente in una direzione
del tutto nuova. Qui i personaggi vivono la stessa linea
temporale del modello shakespeariano, ma vivono una
azione del tutto diversa. Le musiche originali del M°
Matteo Musumeci aiuteranno a traslare nell’immaginario
crocevia mediterraneo di magheggi anche questa nuova
vicenda. “Lo sproloquiare comico di Carrubba, Sorba e
Ugo – continua il regista e autore - “che vivrà in
questa commedia situazioni di servizio e domestiche
insieme, saranno insaporite da una storia personale che
confermerà la grandezza umana e umile insieme di queste
figure nata dalla fantasia di un genio teatrale come
William Shakespeare e tenute in vita molto più
modestamente dalla penna del sottoscritto.” Proseguendo
il lavoro linguistico del precedente testo, anche qui la
lingua siciliana illustre viene ricostruita nelle sue
scaturigini più nobili e popolari insieme, con qualche
spazio per la modernità del proverbiale e scelte
fonetiche che appaiono insolite oggi, ma che dovevano
essere consuete in corti dove il latino era la lingua
diplomatica. Botteghino Must Musco Teatro aperto tutti i
giorni dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle
20,00 in Via Umberto I, 312, Catania - Tel. 0952289426.
CATANIA –Renny
Zapato tra i protagonisti di “D.N.A” il nuovo film di
Lillo e Greg.È
iniziata una nuova avventura cinematografica per il
cantattore catanese Renny Zapato protagonista al
fianco di Lillo e Greg ed Anna Foglietta
del film “D.N.A (Decisamente non adatti)”, pellicola prodotta da
Lucky Red e Vision
Distribution scritta da Edoardo Falcone, Claudio Gregori (Greg), e
Lillo Petrolo
(Lillo).Renny Zapato
durante una pausa dal set che vede Lillo e Greg per la
prima volta nelle vesti di registi dichiara :
“Interpreto Svampaun gangster folle con un nome e un
atteggiamento tutto da ridere per un ruolo ad alto grado
di comicità, che parafrasando il titolo del film è un
lavoro decisamente adatto a far ridere e metterà
d’accordo tutti per la grande carica di buonumore e
allegria che trasmette”. Un periodo fortunato per il rocker Renny Zapato uno dei volti
della Compagnia di Teatro Mobile di Catania,
fondatore e leader della band rock “Distortion Reverb”
e frontman insieme a Francois Turrisi dei “The Bluff”,
rock band nata sotto il vulcano protagonista da
quest’autunno su radio studio centrale con un programma
dal titolo radio bluff, che ha conquistato le hit parade
con il tormentone estivo “Avevo un beat”,
dividendosi tra la passione per le Harley Davidson,
l’amore per la sua compagna l’attrice ed ex modella
Ketty D’Agosta e la recitazione con il consolidato
sodalizio artistico con Lillo e Greg in un affollata
Roma tra sobborghi e centro cittadino si diverte a dare
vita alla storia di due vecchi compagni di scuola che
dopo anni si incontrano da adulti insoddisfatti,
decidendo di scambiare i loro codici genetici, creando
un caos di portata gigantesca dove Renny Zapato, insieme
agli attori Marco Marzocca, Fabrizio Sabatucci, Lallo
Circosta e Max Paiella, ne combina di tutti i colori
per una storia tutta da ridere. “Non posso dire molto-
aggiunge Zapato apprezzato interprete di cinema e
fiction importanti come, fra i tanti, “La mossa del
cavallo” per Raiuno e “L’Onore e il Rispetto 5”
per Mediaset- ma vi assicuro che D.N.A. sarà un film
di successo per l’immediatezza dei dialoghi e le
esilaranti scene capaci di conquistare anche lo
spettatore più serio”. L’impegno con il cinema non si
limita all’interpretazione del film di Lillo e Greg ma
continua con il film “Oro e Piombo” vincitore del
Festival del Cinema di Siena e adesso in gara al
Festival di Roma come special guest nel ruolo di un
bandito messicano al fianco di un prete pistolero
interpretato da Greg. Sugli imminenti progetti
preferisce non sbilanciarsi ma con un sorriso sornione
racconta: “Per scaramanzia non voglio dire nulla, ma
potrei mancare molto dall’Italia per una grossa ed
importante produzione americana in un ruolo
completamente inedito rispetto a come il pubblico è
abituato a vedermi”.
CATANIA –
“Deadbook” inaugura quarta stagione Teatro Mobile
Catania.
I riflettori sul quarto anno delTeatro Mobile
di Catania, diretto da Francesca Ferro, sul palco
del Piccolo Teatro si accendono mercoledì 23
ottobre, alle ore 21,con replica fino a domenica
27 ottobre. L’innovativo cartellone è inaugurato con “Deadbook”,
pièce scritta e diretta da Francesco Maria Attardi
per una produzione Teatro Mobile di Catania in
collaborazione con Teatro della Città. “Deadbook” è un
vero esperimento sociale, oltre che uno spettacolo
teatrale estremamente originale. L’esperimento artistico
coinvolge non solo tutto il numeroso cast composto da
attori e giovani talenti siciliani ma l’intero pubblico,
che si ritrova a diventare parte attiva di questo gioco
“sadico”. Lo spettatore decide quale dei partecipanti
tenere in vita e quale salutare per sempre. Unica arma?
Il proprio smartphone. Il regista Francesco Maria Attardi spiegando il particolare plot narrativo
dichiara: “Ventitre sconosciuti si svegliano
all’interno di una stanza asettica, uomini, donne,
persone anziane e bambini non ricordano assolutamente
come siano finiti in questo luogo gestito da un
meccanismo perverso che governa questa stanza e li
costringe fin da subito ad eliminarsi uno alla volta,
attraverso un malato gioco di click e like proprio come
accade nel più verosimile e spietato social network.
Alcuni tentativi di strategie ed accenni di complicità
potranno aiutare i protagonisti di questa storia non
troppo lontana dalla realtà a raggirare il sistema
malato che governa questo gioco al massacro, per poi
ritrovarsi a fare i conti con una drammatica realtà:
cercare di rimandare il più possibile il momento della
propria fine diventando per forza di cose nemico di
tutti gli altri”. Lo spettacolo chiama all’azione ed al
dibattito, allo schierarsi contro o dalla parte di
qualcuno, a mostrare senza filtri l’arrivismo e
l’egoismo più torbido, di contro alla compassione e
l’amore verso la vita, un testo scomodo, che costringe
il pubblico a fare i conti con la meschinità che
contraddistingue l’animo umano. Testo e regia Francesco
Maria Attrardi, aiuto regia Marco Arena,
scenografia Alessia Zarcone, Produzione Teatro
Mobile di Catania in collaborazione con Teatro della
Città con Gianmarco Arcadipane, Marco Arena,
Giovanni Arezzo, Verdiana Barbagallo,
Francesco Bernava, Giovanni Maugeri,
Loredana Marino, Viola Lupoi, Mario Opinato, Pasquale
Platania, Giovanni Pappalardo, Mariachiara
Pappalardo, Damiano
Randazzo, Ruggero Rizzuti, Awa Sar,
Nicoletta Seminara, Alice Sgroi, Renny Zapato e con Bianca
Caliri, Katia Cicardello, Stelvio Onizuka, Alessia
Zarcone. Ufficio stampa Elisa Guccione. È
possibile acquistare i carnet a questo link https://www.teatromobilecatania.it/carnet
a soli 36 euro per vedere DEADBOOK ed altri 2 Spettacoli
a scelta tra quelli della stagione.
CATANIA – L’uomo invisibile, riflessioni sull’umana miseria.
Il pubblico è accolto nei nuovi locali di Spazio Fluido
nel Teatro Argentum Potabile a piccoli gruppi di
venti persone per assistere alla pièce dinamica e
interattiva. “L’uomo invisibile”, è il primo
appuntamento della rassegna “Underground Rivers”,
diretta Antonella Caldarella e Steve Cable,
in replica fino a domenica 20 ottobre.Lo spettacolo inedito è scritto e diretto da Steve
Cable il quale sulle musiche del figlio Andrea ha dato
vita ad una forma di “Teatro Itinerante”. L’autore è
partito dalle sacre rappresentazioni medievali intese
come rito collettivo, dove undici attori sulla scena
protagonisti di diversi quadri e rimandi accompagnano
gli spettatori, sono diventati parte integrante della
rappresentazione. Lo spettacolo diventa un viaggio
onirico a tratti surreale e grottesco dalle molteplici
letture e risvolti psicologici. Il pubblico presente
anonimamente, attraverso dei bigliettini, a fine
spettacolo, ha scritto le proprie emozioni con
l’interessante idea avere voce. L’iniziativa crea il
dibattito che sarà il 23 ottobre durante l’ultimo
incontro finale. L’innovazione è voluta appositamente
per dare voce ai protagonisti di questo viaggio avvolti
dal fascino dei racconti intimi e talvalta trasgressivi
dedicati a temi importanti come la condizione dell’uomo
e l’assetata voglia di costruire diverse realtà
distruggendo il vecchio per dare spazio al nuovo. La
messa in scena è sicuramente innovativa e
rivoluzionaria per la nostra città. Gli autori
rifacendosi al teatro di Grotowski, utilizzano il
rapporto tra l’attore ed il pubblico ed in scena è al
primo posto. tutti gli orpelli artificiali sono
annullati, come costumi od effetti speciali particolari,
tra lucide follie e razionali constatazioni su ciò che
siamo stati, siamo e potremo diventare. L’inziativa
suscita, inevitabilmente tra i presenti, forti emozioni
per l’intensità interpretativa del cast artistico. Gli
attori:Clara Baudo, Giulio Belvedere,
Andrea Cable, Nicoletta Cancelliere, Marta Chiarello,
Alessandra Cosentino, Carlotta La Mela,
Carlotta Minissale, Giuditta Nicosia, Simona Nicotra e
Maria
Riela spingono alla riflessione sul nostro presente
sempre più qualunquista ed anonimo. Il testo è una
rappresentazione, sicuramente da vedere. L’opera
artistica stuzzica e sollecita la mente umana sul
passaggio dei tempi moderni che annullano la singolarità
dell’individuo a favore di una sterile omologazione di
massa capace di esprimere il malessere dei nostri tempi
pieno di errori e banalità.
CATANIA-
Medea: conto alla rovescia per la prima a Musco. Tutto è pronto per
l’atteso debutto di “Medea”, tratta dalla
tragedia del francese Jean Anouilh del 1946,
pièce diretta dal regista Sebastiano Mancuso ed
interpretata da Luana Toscano, Liborio Natali,
Antonella Scornavacca, Franco Colaiemma,
Sarah Zuccarello eMartina Cassenti,
in scena sabato 12 ottobre, ore 20.30 edomenica 13 ottobre, ore 18.30,
sul palco del
teatro Musco. La produzioneè italo francese
della Compagnia Absinthe Teatro e
dall’associazione greca Menippos. Il regista
Sebastiano Mancuso è cresciuto sotto la guida di Lamberto Puggelli al
Teatro Stabile di Catania
ed è reduce dal successo italo francese della tournee di
“Che fine ha fatto Baby Jane” e “Piano piano
dolce Carlotta” con la compagnia Absinthe Teatro. Mancuso afferma : “Non sarà una Medea classica ma
estremamente innovativa che punta all’introspezione
psicologica dei personaggi. Le anime
dei protagonisti con i loro sentimenti saranno spogliate
di ogni orpello per dare spazio ad una visceralità
profonda, carnale e soprattutto attuale, per uno
spettacolo con una struttura drammaturgica molto forte
con caratteristiche specifiche ed originali che rendono
questa Medea unica e diversa allo stesso tempo, per una
prova attoriale sicuramente non semplice, con il preciso
obiettivo di scoprire una complessa umanità di miti
antichi vicini alle paure della società di oggi. Questa
è la prima volta per la città di Catania, che vedrà una
rappresentazione diversa, inedita e contemporanea
dell’opera di Euripide dove le sollecitazioni morali del
periodo in cui Jean Anouilh ha scritto la tragedia come
l’esilio, l’omicidio e l’avversione indiscriminata nei
confronti degli stranieri fino a sfociare nella
xenofobia, sentimenti di odio che oggi a distanza di
oltre settant’anni sono, purtroppo, estremamente attuali
e riusciranno a toccare le corde più profonde
dell’anima”.
CATANIA– Musco,
presentata attesa pièce “Medea”. La conferenza
stampa di presentazione è stata coordinata dalla
giornalista Elisa Guccione, per l’imminente ed
atteso debutto di “Medea” in scena sabato 12 ottobre,
ore 20.30, e domenica 13 ottobre, ore 18.30 sul palco
dello storico teatro Musco. Il regista Sebastiano Mancuso dai microfoni del foyer del teatro
Musco
ha annunciato, in conferenza stampa: “Per la prima volta
a Catania andrà in scena “Medea” di JeanAnouilh, autore francese che nel 1946 scrive una
versione inedita e contemporanea dell’opera di Euripide, dal forte impatto psicologico e dalla
complessa struttura drammaturgica”. Sebastiano Mancuso è
cresciuto sotto la guida di Lamberto Puggelli al
Teatro Stabile di Catania è reduce dal successo italo
francese della tournee di “Che fine ha fatto Baby Jane”
e “Piano piano dolce Carlotta” con la compagnia Absinthe Teatro.
Presente all’incontro con la stampa
l’attrice Luana Toscano, che vestirà i panni
della protagonista Medea, Liborio Natali, l’amato
Giasone, Antonella Scornavacca, la fedele nutrice
e Sebastiano Mancuso il regista dell’innovativa e
sperimentale pièce prodotta dalla compagnia italo
francese Absinthe Teatro e dall’associazione
greca Menippos. Nel cast saranno presenti anche
gli attori Franco Colaiemma, Sarah Zuccarello
e Martina Cassenti. Liborio Natali
dichiara : “Il testo di Jean Anouilh riflette la
contemporaneità dei nostri tempi in quanto racconta in
modo crudo e diretto le tante problematiche della nostra
società come l’amore malato che costringe a commettere
rovinosamente danni irreparabili e ingiustificabili
verso la persona oggetto dei nostri desideri più morbosi
come nel caso di Medea verso Giasone e punta a
sottolineare l’attenzione a temi scottanti come
l’avversione indiscriminata nei confronti degli
stranieri fino a sfociare nella xenofobia, sentimenti di
odio che oggi a distanza di oltre settant’anni dalla
pubblicazione del testo di Jean Anouilh sono, purtroppo.
estremamente attuali”. Luana Toscano dello stesso
parere afferma: “Medea è una barbara, una
migrante, una donna diversa dall’enorme forza tragica,
nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità
dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non
conosce limiti e nella sua ribellione alle regole per
un’interpretazione a cui si deve dare tutto fisicamente
e mentalmente”. Una rappresentazione con caratteristiche
uniche ed originali, che metterà alla prova l’intero
cast portando in scena le paure tipiche della nostra
società. Antonella Scornavacca aggiunge : “Le
anime dei protagonisti saranno spogliate di ogni orpello
per dare spazio ad una visceralità profonda come il
legame tra il mio personaggio la nutrice e Medea, per
uno spettacolo che riscopre la complessa umanità dei
miti così vicini nonostante lo scorrere dei secoli al
nostro quotidiano”.
CATANIA – Agamennone, contemporaneità tragedia greca conclude “Mitoff”:
applaudita rassegna teatro classico di Guglielmino.
Consensi scroscianti e grande coinvolgimento del
numeroso pubblico presente hanno concluso con “Agamennone”
di Eschilo la rassegna “Mitoff” dedicata al teatro
classico. La manifestazione era inserita nel
cartellone del Summer Fest patrocinata dal Comune di Catania, con la collaborazione
dell’Associazione Esclarmonde per una produzione
MediaManagerEvents. L’ottimo adattamento e la regia,
arricchiti dai costumi di Concetta Maccarrone,
sono stati firmati daSalvatore Guglielmino
il quale sul palco della corte del Castello
Ursino ha disegnato con un’accurata interpretazione
Agamennone tornato ad Argo dopo dieci anni passati in
guerra a Troia. L’eroe ritrova la consorte interpretata
dalla brava Elisa Franco.Clitemnestra
che ancora non ha elaborato il lutto della figlia
Efigenia uccisa dal marito diventato oggetto di estremo
odio e sofferenza tanto da accogliere, senza alcun
scrupolo o remora nel proprio letto l’amante Egisto,
interpretato da un sempre più convincente Paolo Toti
Guagenti. Alla vicenda di dolore e
sofferenza di Agamennone e Clitemnestra si lega quella
della profetessa Cassandra, a cui ha prestato il
volto e l’anima Martina Minissale coinvolgente
nel raccontare la sua terribile morte e quella del re
Agamennone per mano della sua consorte al consigliere,
ovvero al coro, un intenso Alessandro Ferrari.
Toccante il momento in cui dalle scale della corte
dell’imponente maniero scende Clitemnestra con la spada
sporca di sangue, senza mostrare nessun segno di
pentimento o dolore ma vantando le proprie gesta in nome
di una necessaria giustizia finalmente compiuta, che il
consigliere, voce del popolo e della coscienza, critica
duramente. In un intenso atto unico amore,
vendetta e sangue si mescolano tra loro raccontando la
miseria dell’animo umano che ieri come oggi, nonostante
i millenni che dividono la nostra società da quella di
Eschilo, rapisce l’attenzione del pubblico sapientemente
coinvolto dai personaggi del mito ancora vivi e vibranti
e simili per debolezze e paure all’uomo moderno, che non
può non emozionarsi per una tragedia classica dal sapore
contemporaneo.
CATANIA – Scuola teatrale “Buio in Sala”al via con festa e curiosità:nuova stagione
dedicata a bambini ed adulti. La casa del teatro
dove apprendere, confrontarsi e misurare quotidianamente
le proprie capacità cercando di dare forma ai propri
sogni unendo preparazione e creatività in nome di quel
luogo magico che è il palcoscenico a cui gli attori e
registi Giuseppe Bisicchia e Massimo
Giustolisi, fondatori e ideatori della “Compagnia
Buio in Sala” realtà artistica attiva da oltre dieci
anni, hanno dedicato la propria vita decidendo di
realizzare una scuola dal respiro europeo. La
manifestazione è iniziata col coordinamento della
giornalista Elisa Guccione la quale dai microfoni
del centro polifunzionale dell’Istituto Leonardo Da
Vinci si è espressa davanti ad oltre duecento
persone tra giornalisti, allievi, fotografi, colleghi
attori ed appassionati di buon teatro. Gli artisti
ideatori hanno presentato il programma insieme alla
presidenteSilvana D’Anca, alla
responsabile alle pubbliche relazioniGiovanna
Sesto ed alla referente degli spettacoli per le
scuole Patricia Raponi. L’amichevole presenza
dell’attrice Manuela Ventura, volto noto di
cinema, tv e teatro, nelle vesti di madrina della
serata, ha fatto da cornice alla presentazione al ricco
cartellone della nuova stagione stuzzicando la curiosità
del pubblico per l’interessante proposta culturale. La
poliedrica Guia Jelo ha incoraggiato e
sostenuto l’impegno di tutto il gruppo di Buio in Sala.
l’attrice durante il suo intervento accompagnato da
fragorosi applausi ha dichiarato: “Ho lavorato per la
prima volta con Massimo e Giuseppe in occasione della
messa in scena della “Bisbetica Domata, ed ho
avuto modo di apprezzare sin da subito la loro serietà e
costanza di professionisti innamorati di questo lavoro,
capaci di trasmettere a chi li ascolta emozioni che
arrivano immediatamente al cuore della gente”.Le
proposte per le scolaresche si dividono in due grandi
aree: “spettacoli per le scuole primarie” e “spettacoli
per le scuole secondarie”. Nella prima fascia, il
pubblico dei più piccoli, potrà assistere a ben tre
fiabe: “Il Principe Ranocchio” con la voce fuori
campo di Lorella Cuccarini,“Il brutto Anatroccolo” e
“Note di Natale”.
Per le scuole secondarie, tre sono i titoli che Buio in
Sala ha scelto: “Storia di una Capinera”, “#Monnalisa”
e “Romeo e Giulietta…ever after”. Tutte le regie
sono affidate alla “premiata ditta” Bisicchia-Giustolisi.
Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisispiegano : “Dopo anni di sacrifici ed impegno,
sempre votati in nome dell’arte del palcoscenico con
l’obiettivo di coniugare l’attività di formazione con la
produzione teatrale e favorire l’inserimento degli
allievi nel mondo del lavoro siamo felici di poter
accogliere tutti coloro che desiderano attraverso la
recitazione migliorare le proprie abilità creative ed
espressive imparando anche a conoscersi meglio ed
affrontare il rapporto con gli altri con maggiore
consapevolezza di sé. Da quest’anno prenderanno il via
i corsi di Danza Bollywood, Canto corale, Teatro/danza
Terapia, Tai Chi, Giocoleria, Improvvisazione per dare
spazio alle emozioni e alle pulsazioni
dell’anima”.Manuela Ventura si è mostratadello stesso parere dei due autori, lei prima del
taglio augurale del nastro ha dichiarato: “Quando un
adolescente, un giovane chiede ai propri genitori di
seguire un corso di teatro o in generale è interessato a
conoscere qualcosa di nuovo significa che la nostra
società può ancora sperare in un futuro diverso dal
presente che stiamo vivendo e guai a non assecondare la
voglia di quella sana conoscenza che può portare alla
costruzione di una società consapevole fondata su dei
sani principi”.Le proposte di Buio in
Sala non si riducono solo a spettacoli per le scuole. I
laboratori, attivi già da oltre dieci anni, sono divisi
per fasce di età: dai piccolissimi “Baby” dai 3 ai 5
anni ai “Junior” dai 6 ai 9, i ragazzini “Kids” dai 10
ai 13, gli adolescenti “Teen” dai 13 ai 17, i giovani
“Advanced” dai 18 ai 30 e i “Senior”, per adulti senza
limiti di età”.
CATANIA
-Trischitta,
“Bellini a Puteaux” : in scena mesi finali del
musicista. Lo scrittore Domenico Trischitta
col dramma debutta in scena al Piccolo Teatro della
Città di Catania gli ultimi mesi francesi di Vincenzo
Bellini. I mesi finali di vita del musicista Vincenzo
Bellini, sono recitati sabato 13 maggio alle ore 21.00
al Piccolo Teatro della Città di Catania con dovizia da
Piermarco Venditti, Carlo Caprioli, Ornella Cerro e la
regia di Massimiliano Perrotta. Lo spettacolo racconta
gli ultimi mesi francesi di Vincenzo Bellini, coinvolto
in un enigmatico triangolo psicologico col suo amico
Samuel Levys e con la sua attraente consorte... fino
alla prematura scomparsa a meno di trentaquattro anni.
Lo
spettacolo è prodotto da La Vetrina dell'Arte, “Bellini
a Puteaux” si avvale delle scenografie di Giorgia
Casali, dei costumi di Cettina Bucca e della sartoria Il
Teatrino di Carmen & Carmen, della collaborazione di
Sara Nussberger, Marzia Ingitti, Livia Ribichini. Uno
spettacolo è pieno di Musica e passioni, in teatro che
in autunno approderanno anche Roma. Una replica il 14
domenica alle 17,30 è programmata al Piccolo Teatro
della Città etnea.
CATANIA
- Prampolini libreria storica etnea rilevata da Angelica e
Maria Carmela Sciacca:salvata.
Un sobrio incontro tra amanti di libri, cultura
nei
locali di via Vittorio Emanuele 333 ha suggellato il
passaggio delle consegne dal precedente gestore alle
sorelle Angelica e Maria Carmela Sciaccanella gestione
della prestigiosa libreria fondata a
Catania nel 1894 e che ha compiuto 124 anni. La nota e
storica catanese Prampolini possiede oggi libri
introvabili, fuori catalogo, da collezione, antichi, con
stampe, prime edizioni.
PRAMPOLINI la storia
:la
Libreria Prampolini fu fondata dall’ufficiale di
cavalleria Giuseppe Prampolini il 13 dicembre 1894 a
Catania, nei locali di via Vittorio Emanuele 333 che
tuttora l’ospitano. L’azienda fu denominata agli
inizi “Tirelli”, poiché al tempo non poteva portare il
nome di un ufficiale. Giuseppe Prampolini
proveniva da un’illustre famiglia emiliana: Camillo
Prampolini(1859-1930), era amico di Filippo Turati e
Giacomo Matteotti, è stato una delle figure più
luminose del socialismo italiano; Enrico Prampolini(1894-1956),
pittore e scenografo, è considerato come il più
autorevole rappresentante del futurismo. Il giovane RomeoPrampolini, seguì in successione il
padre Giuseppe nella gestione della libreria di
famiglia, divenendo testimone della vivace vita
intellettuale di Catania, alimentata dalla straordinaria
fioritura letteraria di fine Ottocento e inizi del
Novecento: Verga, Capuana e De Roberto, tra i nomi più
celebri. I personaggi elevatissima statura culturale e
morale furono ospitati nei locali della Prampolini,
dando vita a una sorta di cenacolo letterario. Romeo
Prampolini valutando il momento favorevole volle
ampliare l’attività della libreria, trasformandola anche
in società editrice. L’intuito dell’editore Romeo
Prampolini permise la pubblicazione in 5
volumi(1933-1939) della monumentale “Storia dei
Musulmani di Sicilia” di Michele Amari, opera
fondamentale nella storiografia moderna, per la quale si
avvalse della revisione del celebre arabista Alfonso
Nalino. Molte le opere letterarie edite da Prampolini
tra cui le “Cinquanta lettere d’amore alla signorina
Dolly Ferretti(1928)” dell’eccentrico poeta futurista
Antonio Bruno(Biancavilla 1891-Catania 1932), fondatore
della rivista “Pickwick”, il quale aveva tappezzato i
muri della città con i versi di un poema dedicato alla
stessa Ferretti(Fedora Novelli).
Le difficoltà economiche successive
alla seconda guerra mondiale costrinsero molti editori a
chiudere o modificare la loro attività. La Prampolini
nonostante fosse colpita dalla crisi e costretta a
rallentare la pubblicazione di libri, non cessò
tuttavia di restare al centro della vita culturale
catanese, con la presenza di notissimi osservatori della
società contemporanea tra cui Vitaliano Brancati e
Giuseppe Villaroel. La morte di Romeo Prampolini (1974), senza figli ed eredi naturali, segnò una lunga
cesura nell’attività della libreria. L’attività per
vent’anni rimase chiusa con delle sporadiche aperture
mattutine. L’editore Boemi riaprì nel 1994 la storica
libreria di Catania che nel 2005 fu rilevata da una
società costituita da amici (professionisti, docenti e
imprenditori) ed avente come finalità quella di salvare
e rinnovare il prestigio culturale della Prampolini. La
PRAMPOLINI LIBRI s.r.l., è subentrata nel maggio 2014,
a seguito di difficoltà economiche, ed è sostenuta da
professionisti di varia estrazione, accomunati tutti dal
desiderio di salvaguardare l’illustre tradizione della
LIBRERIA PRAMPOLINI, innestandovi nel contempo moderne
dinamiche culturali. La Libreria Prampolini nel 2007
libri Iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali
dalla Soprintendenza ai Beni Culturali offre,
attualmente testi antichi e rari, prime edizioni del
Novecento italiano, edizioni musicali, piccola e media
editoria selezionata. Esperti bibliografi capaci di
offrire un servizio di stima, valutazione e restauro di
singoli volumi o di fondi librari, nonché della ricerca
di testi di difficile reperibilità prestano consulenza
presso la prestigiosa libreria catanese. La Libreria
Prampolini svolge anche attività di antiquariato che si
estende al settore musicologico, con riferimento a
commercializzazione di apparecchi radio, giradischi e
dischi d’epoca. L’organizzazione tra i suoi compiti
ospita e predispone mostre che favoriscano la
circolazione di opere (quadri, sculture) di artisti
nuovi o già noti tra il pubblico cittadino. Una
suggestiva saletta nella sede della Libreria, è stata
destinata ad incontri culturali, presentazioni di libri,
eventi musicali o cineforum. Un circolo di lettura è
attivo da anni per discutere nel suo ambito la
letteratura più significativa intorno a tematiche di
volta in volta prescelte. Gli organizzatori sono
aperti sempre a nuove proposte, si augurano che la
varietà delle iniziative già promosse possa aiutare gli
studiosi, i bibliofili e, più in generale, gli
“intellettualmente curiosi” attuali a mantenere un saldo
filo con la tradizione, guardando anche alle frontiere
della cultura moderna.
CATANIA -Carpe Theater a MUST Musco presentazione
per cartellone.
La conferenza stampa di presentazione degli spettacoli
in programma al Teatro Musco di Catania è stata
illuminata da ospiti di primo piano primo tra tutti l’attore
Tuccio Musumeci
(ascolta
intervista)il quale
ha ripercorso la storia del Teatro.Il
sindaco di Catania Salvo
Pogliese(ascolta
intervento) ha
presoparte al MUST alla conferenza di presentazione
della stagione 2019-2020 Carpe Theater. Il
regista Giuseppe
Dipasquale
(ascolta
intervista)che ha
presentato la stagione del MUST 2019-2020 denominata
Carpe Theater l’ha fatto in buona compagnia con Valeria
Contadino(ascolta
intervista) attrice
e deus ex machina del Teatro.
Gli attori
ed alcuni dei protagonisti della stagione teatrale hanno
raccontato sul palco esperienze e programmi.
CATANIA
–
POLIZIOTTO SCOMODO SPETTACOLI OFFICINA TEATRO CANZONE SU
PALCOSCENICO IMPEGNO CIVILE E STORIE DIMENTICATE.
I tre spettacoli saranno presentatimartedì 7 marzo,
alle ore 18,30, al Centro studi laboratorio d’arte di via
Caronda, 316.
Le opere sono realizzate da “Officina teatro canzone”:
“Angelo Mangano, un poliziotto scomodo”, “Marina, il sogno
di mio padre” e “L’Asino di San Giuseppe”. Il pubblico potrà
ammirare le rappresentazioni l’11 e il 25 marzo, mentre è
ancora da stabilire la data del terzo spettacolo,
liberamente tratto dall’omonima novella di Giovanni Verga.
Angelo Mangano fu un questore della Pubblica sicurezza che
in Sicilia indagò sulla mafia e in Sardegna contrasto il
banditismo. Il figlio, che ha contribuito con alla
realizzazione del testo con la documentazione raccolta negli
anni, sarà presente con un contributo video. Il secondo
spettacolo è incentrato sulla distruzione di Marina di
Melilli e sul trasferimento dei suoi abitanti, sacrificati
nel nome dell’industrializzazione, a metà degli anni
Sessanta. Il
regista Alfredo Lo Piero, che ospiterà l’Officina
teatro canzone, sarà presente assieme aGiuseppe
Pastorello, autore, regista e cantante, ed all’attrice
Cristina Giarmanà.
CATANIA
– Must : Teatro Argentum Potabile in “Dinamico con brio”
inaugura “Presente prossimo” di Caldarella e Cable.
La nuova stagione della
Compagnia Teatro Argentum Potabile, diretta in tandem
dagli attori, registi e drammaturghi Antonella Caldarella
eSteve Cable, sabato 24 ottobre, alle ore
21.00, e domenica 25 ottobre, alle 18.00, inaugura sul palco
del Must Musco Teatro la rassegna “Presente
Prossimo” con l’inedito testo “Dinamico con Brio”.Una prima nazionale che, nel testo di Antonella
Caldarella autrice anche della regia, ricrea con
leggerezza e senso di gioco la sensazione spiazzante di una
vita sospesa, di una nuova quotidianità sterilizzata e
felice.L’autrice Antonella Caldarella spiega:
“L’intera storia si svolge in un luogo/non-luogo, in un
rifugio al riparo dal pericolo, dai problemi,
dall’incertezza del mondo esterno. In questa bolla felice
si trovano tre personaggi bizzarri, ospiti di una mai vista
‘Signora’, esseri strambi, aleatori che vivono ciascuno a
suo modo il tempo e lo spazio del sogno prolungato nel quale
si trovano bene, ma così bene, che non vorrebbero mai
uscire, risvegliarsi e tornare alla Vita di prima.
Dinamico con Brioè una pagina di teatro contemporaneo che si
pone dei quesiti sull’esistenza umana e sulla difficoltà di
realizzare il progetto di una vita felice e senza problemi
al punto di crearne una nuova e illusoria”.La pièce,
arricchita dalle musiche originali di Andrea Cable, i
costumi di Noa Prealoni e interpretata da Alessandro
Caruso, Valentina D’amico, Iridiana Petrone,
sollecita con ironia le domande sulle piccole utopie degli
esseri umani fragili, sul sogno di una vita senza sofferenze
e pericoli e su ciò che accade quando i desideri si
avverano.
di Lella Battiato Majorana
CATANIA –
ROTONDA SUL MARE.
La temperie di un’epoca italiana rivissuta a Senigallia
sulla rotonda sul mare, grazie allo spettacolo ideato
per presentare ancora su questo lido adriatico il volume
“Ercole Patti. Tutte le opere”cronista, romanziere,
cineasta, cantore dello struscio in via Etnea a
Catania e del jet set di via Veneto a Roma. Nell’elegante
cornice della rotonda sul mare di Senigallia,
celebrata nella canzone di Valleroni Faleni e Migliacci,
signature song di Fred Bongusto, con la sua peculiare
forma a conchiglia, ha avuto luogo il fascinoso spettacolo
promosso da Fabrizio Marcantoni, titolare della storica
libreria, datata 1943, in viale 2 Giugno a Senigallia.A lui si devono molteplici attività culturali
finalizzate alla promozione del libro, strumento
fondamentale, indispensabile, privilegiato, di crescita
etica, sociale e anche turistica.Spettacolo
scaturito dalla recente pubblicazione del volume “Ercole
Patti. Tutte le opere”, curato da Sarah Zappulla Muscarà
e Enzo Zappulla (editore La nave di Teseo): un
monumentale, raffinato volume impreziosito da scritti
inediti e rari e da un ricco corredo iconografico, frutto
della sensibilità culturale di Elisabetta Sgarbi.
Protagonisti artisti d’eccezione, Mariano Rigillo e Anna
Teresa Rossini, splendida coppia del teatro italiano,
magistrali interpreti di un repertorio multiforme, che fa
registrare i maggiori drammaturghi, dai classici greci agli
autori contemporanei, e di cui ci piace ricordare almeno i
recenti “Re Lear” di Shakespeare e “Erano tutti
miei figli” di Arthur Miller.Insieme a
loro, il talentuoso Angelo Cicconi Massi e la colonna sonora
di Dario Pescosolido (ginecologo appassionato di musica)
hanno felicemente selezionato ed eseguito brani dell’epoca:
una scoppiettante carrellata di pagine deliziose che hanno
dato voce ai tanti ritratti di Ercole Patti, ora ironici,
umoristici, eccentrici, ora spietati, grotteschi,
paradossali, di uno scrittore poliedrico, insieme
giornalista, narratore, commediografo, sceneggiatore,
critico cinematografico. La sua lente d’ingrandimento
implacabile non risparmia personaggi mitici quali Elisabeth
Taylor e Richard Burton. Gli entusiasti
giudizi dei contemporanei sull’opera sua. Valentino
Bompiani annotava “la sua prosa è perfetta, non possiede
un grammo in più”.Mario Soldatidefinì
il romanzo “La cugina” “un piccolo capolavoro dove
come in certe pitture di Matisse e de Pisis tutto un mondo
vive appena sfiorato dai pennelli”. Eugenio Montale,
che ha recensito tutti i suoi romanzi sul “Corriere della
Sera”, gli riconobbe “l’arte di farsi leggere”, “quella
facilità difficile che è l’uovo di Colombo”, “quando è
ispirato, e lo è quasi sempre, nessuno scrive come lui”. Il
ritorno di Ercole Patti in libreria è stato salutato
dalla critica come la riscoperta di un autore unanimemente
definito “un classico”. Al romanzo suo più famoso, “Un
bellissimo novembre”, da cui è stato tratto il film
omonimo, regia di Mauro Bolognini, protagonisti Gina
Lollobrigida e Gabriele Ferzetti, è stato
dedicato ora un vino, denominato appunto “Un bellissimo
novembre”, dall’Azienda Al-Cantàra di Pucci Giuffrida.Non
a caso. Patti è un cantore, fra il tanto altro, dei riti
dell’autunno, la vendemmia, la caccia, la raccolta delle
castagne, dei funghi, degli ulivi, dei fichidindia, delle
noci. La stagione più amata dallo scrittore l’autunno,
allorché, nell’accecante luce della campagna siciliana, si
celebra l’estremo trionfo della vita.“Era il 15
novembre 1925” così, con la traumatica scomparsa
dell’adolescente Nino, si chiude “Un bellissimo novembre”:una precisa indicazione cronotopica dell’explicit,
costante nell’opera di Patti, per singolare gioco del caso
coinciderà con la scomparsa dello scrittore, avvenuta a
Roma, nell’abitazione sul Lungotevere Flaminio, il 15
novembre 1976.Nella
galleria di personaggi che furono di Patti e con
Patti nella sua copiosa, straordinaria e variegata opera
letteraria, leggiamo e respiriamo di un tempo che fu
italiano e del mondo oggi riportato con freschezza nelle
pagine del corposo volume e, ancora da Dario Pescosolido,
Fabrizio Marcantoni, Anna Teresa Rossini,
Sarah Zappulla Muscarà, Angelo Cecconi Massi,
Mariano Rigillo, Enzo Zappulla che vediamo
nella foto di assieme.
CATANIA
- Eracle ed
Edipo Re a teatro classico Mitoff di Guglielmino:
rassegna ritorna scena a Noto e Catania.
I due palcoscenici delle attese rappresentazioni
ospitano la sempre applaudita rassegna Mitoff dedicata
al teatro classico. La manifestazione è ideata e diretta
dal regista ed attore Salvatore Guglielmino.
L’estate 2020 post Covid in scena propone la rilettura
attenta ed innovativa di “Eracle”, di Euripide, ed
“Edipo Re” di Sofocle. Noto e Catania sono i
palcoscenici scelti per le rappresentazioni.3 sono le date in programmazione e 2 i cartelloni in cui sarà
ospite la rassegna, per una produzione “Compagnia degli
Eventi” supportata dalla collaborazione
dell’Associazione Esclarmonde. Il cartellone “Effetto
Noto”, è programmato nella splendida cittadina barocca
patrimonio dell’Unesco, con la collaborazione
dell’assessore alla cultura di Noto Giusi Solerte il 23
agosto alle 21.30, con “Eracle”, mentre il 4 settembre,
sempre alle 21.30, è la volta di “Edipo Re”. Il 28
agosto nell’ambito della programmazione del “Summer Fest”
grazie al sostegno dell’assessore alla cultura del
Comune di Catania Barbara Mirabella nella corte
del Palazzo Platamone è in scena per il pubblico
catanese la pièce “Eracle”. Salvatore Guglielmino, da sempre affascinato dalla cultura
del mondo classico in cui rivede la modernità dei nostri
giorni, dichiara : “Innumerevoli le difficoltà di
realizzare in questo complicato momento storico uno
spettacolo, ma sono convinto che dalla crisi non solo
nascono le idee migliori ma è doveroso reagire ed andare
avanti, ognuno con le proprie armi a disposizione, in
modo da diventare padroni degli eventi senza farci
sopraffare da essi. Saranno due spettacoli, nati durante
il lockdown, molto intensi dal forte impatto emotivo
dove saranno messi in evidenza i messaggi morali e
civili delle due opere, interpretati da un cast di
attori che daranno vita ai protagonisti con il preciso
intento di far arrivare al pubblico, in modo diretto ed
immediato, le passioni provate sulla scena con grande
verità senza orpelli o artifici inutili che possono
attenuare il senso di cruda realtà a cui voglio dare ad
entrambe le rappresentazioni”. Amore, morte, suicidio,
giochi politici, i rapporti dell’uomo con la divinità e
rassegnazione al proprio destino sono i temi di queste
due tragedie che raccontano il nostro oggi rivedendo un
passato che in apparenza sembra lontano ma in realtà è
più vicino di quanto si possa pensare, per un teatro
dall’alto valore culturale come quello greco ricreato
per comprendere e approfondire i testi classici. I nomi
del cast sono resi noti, per volere del regista, a
ridosso del debutto per stimolare la curiosità tra gli
spettatori.
CATANIA
- Teatro Mobile:
consensi per “Lupo” omaggio a Vassallo diretto da
Guglielmo Ferro. Successo per appuntamento in rassegna
“Teatro Mobile di Catania” diretta da Francesca Ferro
andata in scena venerdì 7 febbraio, ore 21, con replica
sabato 8 febbraio, ore 21.00, e domenica 9 febbraio, ore
18.00, in collaborazione con Altre Scene, sul palco del
Centro Zo per la regia di Guglielmo Ferro con “Lupo” di
Carmelo Vassallo, autore e uomo di teatro prematuramente
scomparso e riconosciuto tra i più apprezzati drammaturghi
catanesi del novecento per la cruda poetica dei suoi testi.
I protagonisti di quest’intenso atto unico a due voci Mario
Opinato e Giovanni Arezzo, hanno raccontato l’amicizia tra “Cocimu”,
timido adolescente di quartiere, e Lupo affascinante,
selvaggio e misterioso vagabondo dal cuore buono. Guglielmo
Ferro dichiara :“Lupo testo segnalato nel 97 al
Premio Riccione per il Teatro è un omaggio ad un autore,
sensibile interprete del nostro tempo, che ci ha lasciato in
eredità diversi testi teatrali di grande bellezza
raccontando quella quotidianità dei nostri giorni con la
musicalità e la colorita armonia del nostro dialetto per un
teatro contemporaneo che scruta ed indaga tra le pieghe
dell’anima, senza inutili e banali orpelli il dramma dei due
protagonisti che vivono ai margini di una città che non ha
interesse ad ascoltarli”. Una favola metropolitana, che
mette in luce uno spaccato di Catania città amata da
Vassallo, artista anticonformista scomodo e graffiante, per
una storia tenera e violenta in un quartiere popolare
tragicamente degradato.
MASCALUCIA
CT -
Stabile : torna in scena
amore immortale di Cyrano de Bergerac.
L’opera di Edmond Rostand riadattata e diretta da Rita Re,
direttore artistico della Compagnia Teatro Stabile
Mascalucia fondata dal padre Mario Re, ritorna in scena
domenica 26 gennaio, alle ore 18.00, sul palco del Teatro
San Gabriele dei Padri Passionisti di Mascalucia a grande
richiesta dopo il successo di critica e di pubblico. Re è
la regista della Compagnia vincitrice di ben due edizioni
consecutive del concorso nazionale Maschera d’Oro di
Vicenza. Rita Redichiara : “Cyrano è uno
spettacolo a cui siamo molto affezionati che ci ha dato
tanto umanamente e professionalmente, poiché il suo
intreccio amoroso sempre attuale non sente l’inesorabile
scorrere del tempo e riadattarlo in due atti per un pubblico
moderno senza sconvolgere e stravolgere il volere
dell’autore, che con la sua opera in versi dipinge un
delicato e struggente gioco a tre in cui Cyrano,
interpretato da Andrea Zappalà, il bel cristiano, Alessandro
Rocca, e Rossana, l’oggetto del desiderio dei due
contendenti interpretato da Adriana Cesarotti nella versione
giovane del racconto, è stato uno degli spettacoli più amati
dal pubblico non solo dai nostri fedelissimi ma anche da chi
ha imparato a conoscerci proprio grazie a questa messa in
scena rimasta nel cuore di tutti”. L’utilizzo del video
mapping e del ligth design arricchiscono la resa della pièce
che, insieme all’essenziale scenografia curata da Mario
Rocca, Alfio Nicolosi e Massimo Maria Missiato, avvolgono il
gioco di luci di Armando Fichera e le struggenti musiche di
Giuseppe Palmeri, tratte dall’album “Pictures”, i
protagonisti di un’aurea mistica. I numerosi costumi di
scena sono realizzati da Graziella Villardita e
Cettina Poma, tra pizzi, broccati che impreziosiscono
l’impeccabile lavoro di gruppo.
Gli
attori Santi Consoli, Andrea Luca, Fabiano
Casella, Giovanni Pulvirenti, Santo Palmeri,
Mario Rocca, Marzia Bisicchia, Domenico
Cappello, Lucio Gemmellaro, Marina Tirrito,
Alessia La Spina, Flavia La Spina, Sergio
Spampinato, Silvia La Ferlita, Simona Cullurà,
Gregory Dominique, Santo Fragalà e Giuseppe
La Rosa insieme a Rita Re, Andrea Zappalà,
Alessandro Rocca e Adriana Cesarotti tra
sentimenti e poesia sono nuovamente pronti a trasportare il
pubblico negli anni cinquanta del 1600 francese per una
rappresentazione ricca di intensa passione, carica di grandi
emozioni.
CATANIA–In scena Rosaspina e
potere pedagogico fiabe per riflettere sul problematiche
vita.
Sul palco
di Roots nell’ambito della rassegna “Il Teatro dei Giganti”,
diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, la magia
delle fiabe senza tempo e l’eterno gioco delle bambole che
fantasticamente diventano i protagonisti di “Rosaspina”, la
storia scritta e pensata dai Fratelli Grimm interpretata con
grande bravura dalla Compagnia Castello di Sancho Panza. Gli
attori Monia Alfieri, autrice anche della regia, Manuela
Boncaldo e il piccolo Mattia Boncaldo in un teatro fatto di
bambole e oggetti di uso quotidiano come candele o ombrelli
prendendo spunto dai racconti e leggende tratti dalla
tradizione popolare, dalle fiabe di Andersen, Wilde e Afanasjev e dai romanzi di cavalleria hanno realizzato una
messa in scena dinamica e coinvolgente che ha conquistato
l’attenzione di grandi e piccini, che attraverso il gioco di
bambole realizzate a mano con fiocchi di lana cardata,
tipiche dell’artigianato legato alla pedagogia steineriana,
hanno rievocato momenti rituali, atavici e preziosi che ha
visto alternarsi sul palco una piccola perla teatrale a
misura di bambino, lontana dal rumore e dal chiasso della
televisione e dei giochi di massa a cui spesso i più piccoli
sono sottoposti. In
un carosello di luci, musica ed eleganza lo spettatore
anche quello più scettico è trasportato con giocosa
meraviglia verso mondi lontani e fantastici che aiutano,
attraverso un’azione pedagogica intelligente e mirata, ad
insegnare valori eterni ed immutabili come la vittoria del
bene sul male riflettendo sul senso della vita e
sull’importanza di comprendere che spesso dietro la novità e
la facilità delle cose si nasconde il marcio.
CATANIA
- “Rosaspina” viaggio tra
racconti, leggende e mondi fatati con bambole ed attori.
Appuntamento con la rassegna “Teatro dei Giganti” diretta da
Antonella Caldarella e Steve Cable, che sabato 14 dicembre e
domenica 15 dicembre, alle ore 18.00, sul palco di Roots, in
via Borrello 73, vedrà in scena “Rosaspina”, spettacolo
ospite prodotto da Castello Sancho Panza. Una messa in scena
dinamica che prende spunto da racconti e leggende tratti
dalla tradizione popolare, dalle fiabe dei fratelli Grimm,
Andersen, Wilde e Afanasjev e dai romanzi di cavalleria
diretto da Monia Alfieri e interpretato dagli attori Manuela
Boncaldo e Monia Alfieri. “Un teatro fatto di bambole e
attori- dichiara la regista Monia Alfieri- dove da un grande
libro salteranno fuori storie di personaggi leggendari
ricreati attraverso il gioco di bambole realizzate a mano
con fiocchi di lana cardata, tipiche dell’artigianato legato
alla pedagogia steineriana, diventate protagoniste vive,
fantasiose e rassicuranti, sempre pronte a vestire i panni
di eroi, fate e principesse”. Il teatro di fiocchi di lana,
ideato dalla compagnia il Castello di Sancho Panza, è un’
affascinante modalità per avvicinare i bambini alla poesia
di un Teatro che rievoca momenti rituali, atavici e preziosi
dove l’azione teatrale, che vede alternarsi in scena bambole
e attori, vive attraverso due momenti di ritualità
fondamentali per l’infanzia: l’ascolto della fiaba narrata
dall’adulto al bambino e il rito del più antico gioco tra i
giochi, ovvero quello di bambole. “Come in un carosello-
aggiunge la regista- lo spettatore sarà trasportato, in modo
sempre vivo e sorprendente, verso mondi lontani: i mondi
della meraviglia e della fantasia”.
MASCALUCIA
- Riso amaro del Cappello di Carta memoria di un passato da
non dimenticare.
Grande umanità, riflessione, battute divertenti e ritmo
frenetico per “Il cappello di carta” di Gianni Clementi
testo riadattato in siciliano da Rodolfo Torrisi per la
regia di Rita Re applaudito spettacolo in cartellone della
31° stagione del Teatro Stabile di Mascalucia, in scena
questo fine settimana e in replica domenica 15 dicembre.
Sul palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti tra
l’estate e l’inizio dell’inverno1943 una famiglia siciliana
di muratori, da qui il titolo il cappello di carta, emigrati
a Roma in una casa umile ma dignitosa, ricostruita dalle
scenografie di Alfio Nicolosi, narra di Carlo patriarca
della famiglia, simpatico e ruspante muratore in pensione,
interpretato da un istrionico Maurizio Panasiti, il figlio
Leone, un convincente Santo Palmeri, muratore per
discendenza e marito di Camilla, interpretata da Rita Re che
dirige sapientemente questa commedia dal sapore neorealista,
la figlia Anna, vedova in cerca di buon partito, una
convincente Anna De Luca, il nipote Candido, un giovane
promettente Flavio Palmeri, che non ha molta voglia di
lavorare in cantiere con il padre, la nipote Bianca, una
delicata Adriana Cesarotti, innamorata del romanissimo Remo,
interpretato con la consueta bravura da Andrea Zappalà, i
quali vivono le loro vicissitudini familiari in
contrapposizione alla guerra che incessantemente li richiama
alla realtà con sirene e allarmi di imminenti bombardamenti.
Lo
spettacolo viene introdotto da una presentazione del
contesto storico con una breve ma ben costruita perfomance
degli allievi del laboratorio del Teatro Stabile di
Mascalucia, mentre i cambi di scena e i momenti salienti
sono scanditi da registrazioni autentiche dell’epoca di
bollettini di guerra e radio giornali accompagnati da brani
di Ivano Fossati e Francesco De Gregori. Insieme
alle realistiche dinamiche familiari gli echi della guerra e
del bombardamento del quartiere San Lorenzo, la borsa nera,
la paura dell’occupazione tedesca, il rastrellamento del
ghetto ebraico fino alla vita che non si arrende con
un’interpretazione sincera e non ostentata regalando alla
gremita e partecipe platea giustamente generosa negli
applausi momenti di sano divertimento e toccante commozione
con le sue piccole storie tra complicità e tensioni, tra
desideri e necessità, tra speranze e illusioni, tra gelosie
e recriminazioni per uno spettacolo che vale la pena vedere
e rivedere.
CATANIA–“Il cappello di carta” in scena a Teatro Stabile di
Mascalucia. La Compagnia Teatro Stabile di Mascalucia
diretta da Rita Re e fondata dal padre Mario, sul
palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti sabato 7
dicembre, alle ore 21.00, con replica domenica 8 dicembre,
alle ore 18.00, e domenica 15 dicembre, alle 18.00, ritorna
in scena con lo spettacolo “Il cappello di carta” di Gianni
Clementi. L’adattamento è in un’atmosfera neorealista di
Rodolfo Torrisi e la regia di Rita Re, protagonista sulla
scena insieme agli attori Maurizio Panasiti, Santo Palmeri,
Anna De Luca, Adriana Cesarotti, Flavio Palmeri e Andrea
Zappalà, i quali guideranno il pubblico nel popoloso
quartiere romano di San Lorenzo, divenuto tristemente famoso
per i bombardamenti del 19 luglio 1943. La regista Rita
Re afferma : “Durante la seconda guerra mondiale le
maggiori città sono scena di cruenti conflitti a fuoco, gli
italiani cominciano a sentire il peso delle perdite
strategiche e umane, ma tra tutte le città, annerite dal
fumo, si scorge un puntino bianco, libero da sangue, senza
il rumore sordo delle bombe: Roma, che ancora a quattro anni
dall'inizio del conflitto non è mai stata bombardata ed
assistiamo come la famiglia protagonista continui a vivere
la sua quotidianità fino al compiersi degli eventi”. La
storia tra diversi momenti ironici regala numerosi spunti
di riflessione e commozione: la guerra non risparmia alcuno.
L'Europa è una grande macchia di sangue, dove l'Italia è
protagonista di una lotta che sembra non avere fine. Lo
spettacolo, con la ricostruzione scenografica di Alfio
Nicolosi con ambienti e costumi di Cettina Poma
e Graziella Villardita, è un’attenta analisi di
rapporti familiari e sociali che conduce nell’intimità di
quella casa a San Lorenzo, il giorno prima in cui il
quartiere divenne tragicamente famoso. L’abitazione di una
famiglia che nonostante la guerra continuava a vivere le sue
piccole storie tra complicità e tensioni, tra desideri e
necessità, tra speranze e illusioni, tra gelosie e
recriminazioni.
CATANIA
–
“Note di Natale”: subito magia, grande festa di Buio in
Sala. Giuseppe
Bisicchia e Massimo Giustolisi fondatori e
direttori della Compagnia Buio in Sala, giovedì 19
dicembre, alle ore 20.30, sul palco del teatro
Ambasciatori festeggiano il Natale. La festa più magica
e bella dell’anno, è segnata con lo spettacolo “Note di
Natale”. Bisicchia e Giustolisi autori della regia
dichiarano : “La storia si svolge durante la notte più
lunga dell’anno e mentre Babbo Natale è impegnato con le
numerose consegne Mamma Natale, interpretata da Silvana
D’Anca, e la Befana, Giovanna Sesto, storiche nemiche-
amiche racconteranno ai piccoli aiutanti di Babbo Natale
due storie: “Il Canto di Natale” di Charles Dickens e
“Il principe Felice” di Oscar Wilde. In un’atmosfera
magica e fatata si materializzeranno i personaggi
protagonisti con un finale scoppiettante che vedrà
arrivare Babbo Natale, interpretato da Pippo Tomaselli,
di ritorno dalle consegne”. Uno spettacolo straordinario
che in un rutilante susseguirsi di scene dall’atmosfera
sognante e fatata come è il Natale si alterneranno tutti
i corsisti di Buio in Sala Acting School. “Sul
palco ci saranno oltre 150 allievi- continuano i due
registi nomi noti nella prosa e nelle fiabe musicali per
aver interpretato e diretto pièce applaudite da pubblico
e critica in giro per l’Italia come l’inedito musical
“Il principe ranocchio” con la voce di Lorella Cuccarini
o, fra i tanti, “Storia di una capinera”, “Il fu Mattia
Pascal” e “Gli innamorati”- i più piccoli seguiti da
Lara Torrisi e Daniele Bruno, gli adolescenti che si
esibiranno anche in un momento canoro curato da Andrea
Cascio, i giovani che metteranno a frutto gli studi in
tutte le discipline performative con momenti di canto a
cura di Salvo Disca, di danza sotto la guida di Giorgia
Torrisi e Martina Caruso e di Musical per la direzione
di Marina Puglisi con il gruppo di adulti che porteranno
in scena delle performance sempre dal sapore natalizio
per uno spettacolo adatto a grandi e piccini”.
CATANIA - Teatro dei
Giganti,“I
cunti de ciancianeddi” spettacolo per marionette da
tavolo “I cunti de ciancianeddi”, che va in scena, è scritto diretto da
Antonella Caldarella.La
rassegna “Teatro dei Giganti” promossa
dall’Associazione “La Casa di Creta” diretta da Antonella
Caldarella eSteve Cable, continua con
successo sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, alle ore
18.00, sul palco di Roots. L’autrice Antonella
Caldarella spiega : “I cunti de ciancianeddi è uno
spettacolo di narrazione con marionette da tavolo in
dialetto siciliano, che mette in scena due fiabe di
tradizione per abituare i bambini alla nostra lingua madre e
conoscere quelle storie che con il tempo si stanno perdendo.
Il fascino delle marionette da tavolo il buio quasi magico
dove si muovono i personaggi, la musicalità innata della
nostra lingua e la curiosità di conoscere e vivere uno
spettacolo diverso rispetto a quello che di solito è
abituato il pubblico”.Le musiche originali dal vivo sono di
Steve Cable, i magici cambi di luce sono gli
incantevoli strumenti per riscoprire la figura della
Contafiabe femminile siciliana e di personaggi popolari
sconosciuti ai ragazzi e forse anche agli adulti come la
“mamma-draga”.Un atto
unico dedicato a tutte le generazioni ideato per risvegliare
ricordi assopiti di un tempo, forse, non troppo lontano
riscoprendo un modo diverso e alternativo di fare teatro.
CATANIA
–
“Gelsomina e il Principe Tuttomio” in scena : complicato
legame tra genitori e figli. Lo
spettacolo ironico, allegro ed allo stesso tempo
insegnamento importante, adatto a bambini ed adulti, per
riflettere sorridendo sull’importanza di ciò che nella vita
conta veramente. La storia di “Gelsomina ed il Principe
Tuttomio”, è interpretata sul palcoscenico di “Roots” da 2
strepitosi e convincenti Iridiana Petrone e Giuseppe
Brancato. Il testo è scritto e diretto da Antonella
Caldarella. Le musiche originali sono di Steve
Cable. La produzione è di “Nave Argo” con il contributo
della Regione Siciliana e dell’Assessorato al Turismo ed
allo Spettacolo. “Gelsomina e il Principe Tuttomio”
mette in luce la triste quotidianità del legame tra figli e
genitori. Padri e madri talvolta per compensare i vuoti
lasciati dalla loro assenza riempiono i propri piccoli di
giochi costosi ed esaudiscono qualunque tipo di desiderio
per sopperire alla loro mancanza. I bambini cercano di
superare la carenza genitoriale con fantastici viaggi in
luoghi incantati al fianco di amici di spugna, di peluche o
amici immaginari. Gelsomina con Nic il compagno di giochi
nato dalla fantasia dibimba, nella sua cameretta costruisce
storie ogni volta diverse, in attesa di ricevere un
abbraccio ed un bacio fin da troppo tempo voluto e mai
arrivato.
La regia di Antonella Caldarella crea una scena
dinamica capace di ricreare la stanza di Gelsomina o il
castello incantato sognato dalla bimba curata da Susanna
Messina.
I costumi e le illustrazioni sono di Ivana Parisi e
l’organizzazione è di Fabio Navarra.La struttura dello
spettacolo è veloce e dinamica con il preciso obiettivo di
far comprendere che solamente la condivisione, il saper
stare in compagnia ed il supporto dei veri amici può rendere
uomini e donne migliori. L’idea è porre gli adulti davanti
ad un piccolo esame di coscienza su qualità e quantità di
tempo da dedicare ai figli quando i genitori sono in
realtà, sopraffatti dagli impegni giornalieri, non lo
attuano.
L’intera messa in scena per colori, costumi,
interpretazione, scenografia ed atmosfera ricorda i
programmi intelligenti : l’insegnamento pedagogico
importante come la Melevisione per un teatro fatto a misura
di bambini che ha molto da insegnare anche agli adulti.
CATANIA
– La Casa di
Creta: “Gelsomina e il Principe Tuttomio”, appuntamento in “Teatro dei
Giganti”.
La rassegna
“Il
teatro dei giganti”
dell’Associazione “La
Casa di Creta” dedicata ai più
piccoli, diretta da Antonella
Caldarella eSteve
Cable, sabato 16 novembre e domenica 17
novembre, alle ore 18.00, nell’accogliente “Sala
Roots” di via Borrello 73 a Catania
continua con successo. “Gelsomina
e il Principe Tuttomio”, testo scritto
e diretto da Antonella Caldarella, per una produzione “Nave
Argo” è in scena con il contributo
della Regione
Siciliana e dell’Assessorato
al Turismo e allo Spettacolo. Gli attori Iridiana
Petrone e Giuseppe
Brancato sulle musiche di Steve Cable
raccontano la storia di Gelsomina, una bambina la quale ha tutto ciò che
vuole e tutto e che chiede circondata da tanti, tantissimi amici di
…peluche, spugna e plastica ma pochissimi in carne ed ossa ad eccezione di
Nic, che però esiste solo nella fervida fantasia della piccola che non le
impedirà di vivere un’avventura straordinaria. L’autrice Antonella Caldarella dichiara: “Gelsomina e il Principe Tuttomio è uno spettacolo
che con ironica leggerezza aiuta bambini e genitori a compensare, per quieto
vivere, le assenze accontentando indiscriminatamente i desideri dei
propri piccoli e riflettere sull’importanza della condivisione del proprio
tempo e sull’esigenza di saper stare in compagnia”. La frizzante
recitazione, le magiche scene di Susanna
Messina con i costumi e le
illustrazioni di Ivana
Parisi e l’organizzazione di Fabio
Navarra, contribuiscono a far divertire
i bambini spingendo i genitori a riflettere sulla qualità e sulla quantità
di tempo da dedicare ai propri figli.
CATANIA
– In scenaMarika: solitudine ed amori diversi. L’anima ed i
sogni di una donna rinchiusa in un corpo da uomo per tutti “Marika”,
il travestito, con le sue tante debolezze ed i suoi tormenti vengono
raccontati con delicatezza ed ironia dal regista Michelangelo Zanghì
e dall’attore Francesco Natoli sul palco di Roots per il
secondo applaudito spettacolo della rassegna “Underground rivers”,
dedicata agli adulti, diretta da Steve Cable edAntonella
Caldarella. “Marika”, atto unico dal forte impatto emotivo messo in
scena per la prima volta a Catania dalla Compagnia “Santina Porcino” di
Messina, è il dramma grottesco di uno strampalato travestito che passa
le sue giornate in compagnia di radio e telefono, l’unico mezzo che gli
permette di avere una comunicazione con il mondo esterno, nella speranza di
ricevere la telefonata di Franco, l’amore idealizzato che le consentirà di
dimostrare agli altri ma soprattutto a se stessa la possibilità di vivere
una vita normale con un uomo perbene. La storia dal finale assolutamente
inaspettato, arricchita ed alleggerita da canzoni cult degli anni ottanta
come “Stella Stai” di Umberto Tozzi, “Liù” degli Alunnni del Sole, “Cicale
Cicale” di Heather Parisi ed anche “È quasi magia Johnny” di “Cristina
D’Avena, si svolge in una modesta casa di un quartiere periferico della
provincia siciliana mettendo a nudo i dolori e i sogni della protagonista
che s’infrangono contro la realtà, nel desiderio spasmodico di ricevere
quella telefonata carica di emozioni per un futuro diverso che,
probabilmente, non arriverà mai. Una pagina teatrale che senza troppi
orpelli racconta la triste solitudine di Marika e di molte come lei legate
saldamente alla speranza di una tranquillità alla luce del sole accettata
dalla gente e non relegata ai margini di una società, che nonostante i
piccoli passi avanti trova difficile comprendere il diverso e il suo
complicato modo di amare.
CATANIA- “L’uomo invisibile” primo appuntamento rassegna
“Underground rivers” di “La Casa di Creta. La Compagnia “Teatro
Argentum Potabile”, diretta da Antonella Caldarella e Steve
Cable, inaugura la rassegna teatrale dedicata agli adulti
“Underground rivers” con la pièce “L’uomo invisibile- Una festa
sacra”, testo inedito è scritto e diretto daSteve Cable
nato in Inghilterra ma cittadino catanese dal 1994. Il debutto in prima
nazionale è nella nostra città a Catania nei nuovi locali di “Spazio
Fluido”, in via Francesco Laurana 16. Il programma prevede spettacoli
sabato 12 ottobre, ore 18.00 con replica alle ore 21.00, domenica 13 ottobre
ore 18.00 e 21.00, sabato 19 ottobre, ore 18.00 e 21.00, domenica 20 ottobre
ore 18.00 e 21.00, e mercoledì 23 ottobre ore 20.15, (incontro finale). Il
cast è composto da 11 attori : Clara Baudo, Giulio Belvedere, Andrea Cable,
Nicoletta Cancelliere, Marta Chiarello, Alessandra Cosentino,
Carlotta La Mela, Carlotta Minissale,
Giuditta Nicosia, Simona Nicotra, Maria Riela. Le
musiche originali di Andrea Cable, danno vita ad un “Teatro Itinerante”
prendendo spunto dalle rappresentazioni medievali intese come rito
collettivo nella forma delle Sacre Rappresentazioni diventando
un’espressione di bisogno nella collettività. Steve Cable dichiara:
“L’uomo invisibile è un viaggio sia fisico che emotivo per un gruppo di
massimo 25 partecipanti e non spettatori, i quali tra i diversi ambienti che
forniscono un cambio di prospettiva differente come se fossero pellegrini o
partecipanti ad una “Festa” con una serie di quadri e rimandi dove, in
questo caso specifico, ci si rifà al dramma sacro in una versione moderna e
laica in cui ci si muoverà in un grande spazio scenico condiviso. Sarà un
viaggio onirico dove due gruppi di persone s’incontrano e nell’incontrarsi
qualcosa di magico possibilmente accadrà, perché “L’uomo Invisibile”
permette una pluralità di possibili letture e interpretazioni dove alla fine
di ogni replica i partecipanti saranno invitati a scrivere in maniera
anonima le loro riflessioni su un foglio di carta, in modo che dopo le otto
repliche previste con l’incontro finale del 23 ottobre attori e spettatori
saranno invitati un’ultima volta per discutere, leggere, scoprire i vari
fogli di carta disseminati come testimonianza di una visione personale del
viaggio a cui hanno partecipato e allo stesso tempo rappresentato in quel
luogo di incontro-confronto ed anche festa che è il teatro”.
CATANIA
- “Giardino delle fate” compie 10 anni : posto
felice a misura di bimbo. La scuola dell’infanzia è
nata dall’omonimo libro di Mariagrazia Scirè la quale ha
un progetto definito : “L’infanzia, le prime scoperte ad
occhi aperti ed i primi desideri che prendono forma
cercando di sviluppare le proprie capacità e migliorare
la propria autostima attraverso il dialogo ed il
confronto con gli altri compagnetti, per instaurare un
mondo a misura di bambino”. La fata “capa”, come la
chiamano i suoi bambini, direttore didattico e mamma di
questo posto felice in occasione dei dieci anni di
attività ha regalato ai giovani allievi ed alle loro
famiglie una festa speciale con i Pupi dei Fratelli
Napoli, le toccanti letture di “Il giardino delle fate”,
Minde edizioni, recitate da Lucia Sardo e
l’inaugurazione della libreria dell’asilo per avvicinare
i piccoli al mondo dei libri con letture con immagini
accattivanti. Il tutto è capace di suscitare interesse e
stimolare la naturale curiosità dei bimbi, ed oltre un
centinaio di persone hanno sorriso emozionandosi con
giochi ed attività drammaturgiche di grande pregio in un
luogo dove è concesso esplorare e la didattica è fondata
sull’esperienza per accrescere il pensiero creativo.
Mariagrazia Scirè è affiancata da Ermelinda Gulisano coaching motivatore con la quale ha realizzato il progetto
sul tema “L’importanza delle
parole”. Scirè afferma: “Sono convinta che la
vita la guidiamo noi e credo che solo con passione ed
amore il lavoro dell’educatrice d’infanzia può essere
inteso come la base per costruire il cammino futuro
dell’uomo che verrà nel bambino di oggi. Gli educatori
diventano guide per far emergere capacità ed
accompagnare i bambini al riconoscimento della propria
autostima attraverso il dialogo”. Maria Grazia
Scirè ha fatto propria la massima di Maria
Montessori : “Nulla è nella mente, che prima
non sia stato nelle mani”, decidendo all’età di
36 anni, di dedicare le sue energie ed il suo tempo al
mondo dei più piccoli. Scirè ha realizzato un libro
autobiografico, ha raccontato come uno sfogo le
difficoltà affrontate tra lutti importanti e malattie da
superare e superate con il solo obiettivo di diffondere
sentimenti di uguaglianza, rispetto e condivisione per
poter accudire, crescere e coccolare tutti i bambini
senza distinzioni.
CATANIA –Antigone di Sofocle a Teatro Stabile.Il
presidente dello Stabile di Catania Carlo Saggio e
la direttrice Laura
Sicignano
, al
Teatro Verga, venerdì11 ottobre 2019,
alle ore 11,30, presentano al pubblico ed alla stampa la
nuova produzione dell'Antigone di
Sofocle, spettacolo inaugurale della stagione di prosa
2019-20.I temi
trattati nella rappresentazione sono sempre attuali:
ragione di Stato, disobbedienza civile, ribellione
femminile, perdita del Sacro. Molti sono i quesiti che
si pongono con la rappresentazione: che cosa significa
affrontare il mito di Antigone in un momento storico in
cui molti temi trattati nella tragedia sofoclea sembrano
tornati di bruciante attualità? Chi ha ragione? Il re
Creonte, il cui compito è controllare l’ordine sociale e
mantenere la pace dopo la guerra civile? O Antigone, che
ha come dovere supremo la sepoltura del consanguineo e
viola perciò l’editto reale, in nome di un giustizia
umana che precede e supera le leggi? Il dilemma che
dilania i personaggi verrà elaborato nell’inedito,
asciutto adattamento in scena alla sala Verga dal 15 al
27 ottobre, poi in tournée nazionale fino a fine marzo
2020.Gli
artisti impegnati nell'allestimento intervengono alla
conferenza stampa. Laura
Sicignano,
alla guida del Teatro Stabile di Catania da poco meno di
due anni, firma la regia. La traduzione e l’adattamento
sono a cura della stessa Sicignano e di AlessandraVannucci. Le musiche sono di Edmondo Romano, scene
e costumi di Guido Fiorato. Le luci sono
di Gaetano La Mela. Il grande attore siciliano di
tradizione classica, Sebastiano Lo Monaco è nei
panni di Creonte. Barbara Moselli, della Scuola
del Teatro Nazionale di Genova interpreta l’eroina della
disobbedienza. Il cast è composto da un gruppo di
attori tutti siciliani e con esperienze di rilievo
nazionale: Lucia Cammalleri, Egle Doria,
Luca Iacono, Silvio Laviano, Simone
Luglio, Franco Mirabella e Pietro Pace. L’ingresso
è libero.
MASCALUCIACT – Rita Re firma
nuova stagione allo Teatro Stabile di
Mascalucia.
Tutto è pronto per la 31°
stagione teatrale del Teatro Stabile di Mascalucia
fondata dal compianto Mario
Re e diretta dalla figlia Rita,
una vera festa del teatro presentata alla stampa ed agli amanti del teatro
venerdì 20
settembre, alle ore 19.00, all’ auditorium San Nicolò di Mascalucia. Rita Re direttore artistico della compagnia
premiata per ben 2 anni consecutivi al premio nazionale Maschera
d’oro e Faber Teatro di Vicenza
dichiara : “Un ricco e variegato cartellone che tra testi contemporanei,
classici e riadattati- si pone l’obiettivo di soddisfare le esigenze di un
pubblico diverso ed eterogeno che non vuole rinunciare alla tradizione ma
guarda agli autori contemporanei con intelligenza e lungimiranza. La
stagione 2019/20prosegue il cammino tracciato durante questi lunghi e
proficui trent’anni con la capacità di rinnovarsi senza tradire la nostra
storia e il nostro passato”. Gli spettacoli in programma sono 8: 4
prodotti dal Teatro Stabile di Mascalucia: “Novecento”
di Alessandro Baricco che inaugura la stagione; “Il
cappello di carta” di Gianni Clementi;
“L’arte
di Giufà” di Nino Martoglio; “Sogno
di una notte di mezz’estate” di William
Shakespeare”. Spettacoli ospiti: “Natale
in Famiglia” di Rosario Madaudo per una
produzione Teatro Stabile di Acireale; “Il
malato immaginario” di Molière messo in
scena da la Compagnia Le tre fontane di Presa; “Storia
di una Capinera” di Giovanni Verga
della Compagnia Buio in Sala; “La
signora mezza lira” di Carlo Mangiù per
la Compagnia Amici del teatro di Nicolosi. 3 spettacoli sono fuori abbonamento: “Come
Orlando acquistò le armi” della
Marionettistica dei Fratelli Napoli; “Cyrano
de Bergerac” di Edmond Rostand del
Teatro Stabile di Mascalucia riproposto a grande richiesta dopo il successo
del precedente debutto; “Il
coro di Babele” di Claudio Zappalà. I
dettagli dell’intera stagione sono spiegati durante la conferenza stampa,
coordinata dalla giornalista Elisa
Guccione, ed animata da Rita
Re, Fiorenzo
Napoli portavoce della Marionettistica
dei Fratelli Napoli ospiti con uno spettacolo fuori abbonamento, e Alfio
Patti, giornalista e scrittore.
L’esibizione del M°
Giuseppe Palmeri arricchisce l’incontro
culturale il quale impreziosirà la serata con l’esposizione di alcuni
costumi di scena e con le note di alcuni brani inedti creati appositamente
per lo spettacolo di “Novecento”.
CATANIA– Napoli è 'na parolaal MUST con Marco SIMEOLI. Lo spettacolo è in scena al Must Musco
Teatro, in appuntamento doppio il 13 aprile alle ore 21,00 e domenica 14
alle ore 17.30, con
Marco Simeoli
(ascolta
intervista) e testi realizzati in collaborazione
assieme a Claudio Pallottini e produzione Agricantus di Palermo. Marco
Simeoli compie in scena un percorso fatto di parole per divertire,
commuovere e fare riflettere: il lungo cammino è fatto di parole e stati
d’animo e dall’800 ad oggi hanno raccontato in versi, prosa e canzoni, le
mille facce di una delle città
più contraddittorie:
Napoli. La città partenopea è considerata più assurda ed allo
stesso tempo, la più umana e più “italiana” al mondo. Miguel De Cervantes disse che
Napoli fosse “la città
più diabolica d’Europa,
la più viziosa”. Lo spettacolo trascina lo spettatore in diverse
atmosfere facendolo passare da aree di nostalgia e di romanticismo ad altre
più divertenti, buffe ed addirittura tremende. Il tutto è condito con un
gioco di verità-finzione di cui solo il teatro è capace. Napoli…è ‘na parola
è il tentativo di affrontare un viaggio che, senza soste, possa restituire
alla Napoli migliore la sua creatività,
quel suo sano e puro divertimento, dettato dalla genialità
dei suoi scrittori e poeti. L’area partenopea è sempre stata
culla di alcuni tra i più grandi drammaturghi del Novecento: Eduardo De
Filippo, Raffaele Viviani ed insigni poeti: Salvatore Di Giacomo e
Ferdinando Russo, di Pisano-Cioffi e le loro esilaranti macchiette, di Totò
per arrivare ad Annibale Ruccello, Manlio Santanelli, Erri De Luca e Ruggero
Cappuccio. Giuseppe Patroni Griffi, in un suo mirabile lavoro, parlando
della forza e della pericolosità
propria delle parole,
chiede perdono per tutte quelle che sono state usate in maniera non
appropriata. La pericolosità
dell’uso della parola,
fuori dal divertimento o dal romanticismo, soprattutto, oggi che molti di
quei poeti, autori e scrittori non ci sono più, può essere motivo di reale
preoccupazione. Il prossimo appuntamento al Must Musco Teatro è col doppio
spettacolo il 18 e 19 maggio con “Aggregazioni” scritto e diretto da Claudio
“Greg” Gregori. Mimmo Mignemi e Valeria Contadino sul palco con “Amleto in
trattoria” concluderanno gli spettacoli. Per informazioni sulla campagna
abbonamenti: MusT - MUSCO TEATRO Via Umberto 312, Catania - Tel. 0952289426.
MARCOSIMEOLI
Attore, regista e autore si è diplomato al Laboratorio
di Esercitazioni Sceniche diRoma diretto
da Gigi Proietti dopo aver seguito vari seminari di recitazione tra cui
quello su L’uomo e l’attore tenuto da
Orazio Costa, lo Stage internazionale di Commedia dell’Arte” tenuto da
Antonio Fava, su L’attore che canta il musical tenuto da Penny Fuller ed
ancora con Ennio Coltorti, Alvaro Piccardi, Elisabetta Pozzi, Yves Lebreton
e i fratelli Colombaioni. L’artista ha seguito corsi di doppiaggio presso
la Fonoroma, di musica con Germano Mazzocchetti e canto con Donatella
Pandimiglio. Simeoli è cofondatore del gruppo “I Picari” col quale ha
realizzato una ventina di spettacoli, un sit-com e ha ricevuto nel 2006 il
Premio Petrolini, ha lavorato in teatro, in cinema ed in televisione con
Gigi Proietti, Ennio Coltorti, Bruno Corbucci, Vittorio Marsiglia, Luigi
Squarzina, Marina Malfatti, Regina Bianchi, Carlo Lizzani, Valter Lupo,
Sergio Japino, Gianfranco D’Angelo, Francesco Tavassi, Rosario Galli,
Compagnia “Attori e Tecnici”, Johnny Dorelli, Giancarlo Sammartano,
Riccardo Cavallo, Renato Greco, Tommaso Paolucci, Gino Landi, Armando
Trovajoli, Giorgio Albertazzi, Daniele Salvo, Pier Francesco Pingitore,
Alessandro Capone, Vittorio Sindoni, Luca e Paolo, Luca Manfredi, Giorgio
Capitani, Stefano Reali, Pino Quartullo, Ammendola&Pistoia, Ettore Scola,
Raffaele Verzillo, Fausto Brizzi, Carlo Vanzina. Tra le sue ultime regie
Sweeney Todd il musical, Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2, Il caso
Majorana show, Roma I gemelli leggendari, Canterville il musical e Gli
uomini preferiscono le tonte. Le sue ultime apparizioni televisive sono
state nelle fiction Don Matteo 8 (Rai Uno), Camera cafè (Italia 1), Butta la
luna (Rai Uno) e Distretto di polizia 8 (Can.5). Al cinema nel film EX regia
di Fausto Brizzi e Un’estate al mare di Carlo Vanzina, Notte prima degli
Esami di Fausto Brizzi, Loop di Valentina Tomada. Simeoli nel 2006 è uscito
per la Dino Audino editore un suo libro dal titolo Mettere
in scena uno spettacolo, dal 2008 è autore regista e
interprete dello spettacolo Napoli
è ‘na parolachepropone
in vari teatri e città e nel 2009 è stato “Toto” nell’ultima edizione di Aggiungi
un posto a tavola targata G&G.
CATANIA
– Regista Sebastiano
Mancuso, definito cast Medea.
L’autore
ha impiegato mesi di studio del testo ed audizioni per
scegliere il cast. Il regista Sebastiano Mancuso è
cresciuto sotto la guida di Lamberto Puggelli al Teatro
Stabile di Catania. L’autore è reduce dal successo italo
francese della tournee di “Che fine ha fatto Baby Jane”
e “Piano piano dolce Carlotta” con la compagnia Absinthe
Teatro ed è pronto per una nuova avventura teatrale:
“Medea” tratta dalla tragedia del francese Jean Anouilh,
per una produzione Menippos e Absinthe Teatro, in scena
il 12 e 13 ottobre sul palco del teatro Musco.
Sebastiano Mancuso dichiara : “La Francia vanta
una illustre tradizione teatrale di contaminazione
mitologica che, dopo la seconda guerra mondiale, ha
avuto un glorioso momento di ritorno all’esistenzialismo
non a caso la Medea di Jean Anouilh è un’opera nata nel
1946 che riflette delle sollecitazioni morali del
periodo come l’esilio, l’omicidio e l’avversione
indiscriminata nei confronti degli stranieri fino a
sfociare nella xenofobia, sentimenti di odio che oggi a
distanza di oltre settant’anni sono, purtroppo.
estremamente attuali. Non sarà una Medea classica ma
estremamente innovativa che punta all’introspezione
psicologica dei personaggi. per questo la scelta del
cast non è stata semplice ed ha richiesto un lungo
periodo di selezione. In questa messa in scena le anime
dei protagonisti con i loro sentimenti saranno spogliate
di ogni orpello per dare spazio ad una visceralità
profonda, carnale e soprattutto attuale- aggiunge
Mancuso coadiuvato alla regia da Davide Toscano- sono
felice del risultato raggiunto e di lavorare con Luana
Toscano nel ruolo di Medea, Liborio Natali, sarà
Giasone, Tony Palazzo, interpreterà Creonte, mentre la
nutrice sarà Antonella Scornavacca, affiancati da
Martina Cassenti e Sarah Zuccarello, rispettivamente nel
ruolo di Creusa e del ragazzo”. Lo spettacolo ha una
struttura drammaturgica molto forte con caratteristiche
specifiche ed originali che rendono questa Medea unica e
diversa allo stesso tempo, è una prova attoriale
sicuramente non semplice con il preciso obiettivo di
scoprire una complessa umanità di miti antichi vicini
alle paure della società di oggi.
CATANIA
- Teatro Zo, “Concetto al buio”: dramma di turpi pedofili che sfruttano
spettacolo e chiesa. Il Teatro Mobile di Catania firma un nuovo
imperdibile appuntamento, in scena sul palco nel Centro Zo venerdì15 marzo, ore 21.00, sabato 16 marzo, ore 21.00e domenica
17 marzo, ore 18.00. “Concetto al buio” è tratto dal romanzo di Rosario Palazzolo e ridotto per il teatro da
Micaela Miano per la
regia di Guglielmo Ferro. Gli attori Agostino Zumbo, Giovanni
Arezzo e Francesco Maria Attardi raccontano la vita di un
adolescente chiuso in una stanza buia, da sempre e forse per sempre.
Guglielmo Ferro firma la sua seconda regia in stagione per il Teatro Mobile
di Catania dopo “La Sicilia spiegata agli Eschimesi” e prima de “L’Arte
della gioia” il racconto già è stato portato in scena nel 2012, il regista
spiega : “La storia si svolge in Sicilia e con “Concetto al buio” l’unico
ponte tra la stanza dove è rinchiuso il ragazzo e il mondo esterno è un
piccolo quaderno rosso, un diario segreto che lui trova e che col tempo
impara a memoria in ogni sua parte. Ad averlo scritto è Concetto Acquaviva,
un ragazzino di tredici anni, che in questo diario come in una grande
lettera a Gesù, racconta “le due grandi tragedie” della sua vita. Come
mostri, i protagonisti del racconto si animano e riempiono di voci e
pensieri le giornate altrimenti sempre identiche, dell’adolescente recluso.
Quella che ne viene fuori è una storia di ipocrisie, di abusi e di verità
nascoste, filtrate dallo sguardo curioso ingenuo e puro del suo
protagonista: un nitido scarabocchio di un mondo in cui c’è sempre “un’altra
verità più ragionevole di quella vera”. Le musiche dello spettacolo sono
firmate dal maestro Massimiliano Pace, la scenografia è stata
realizzata da Alessia Zarcone. L’ambientazione, la location creano
la giusta atmosfera che permette, senza buonismi e carezze consolatorie, di
rappresentare una storia scomoda, che nessuno risparmia, affrontando a viso
aperto il dramma degli abusi su minori perpetrati da alcuni soggetti turpi
che sfruttano la frequentazione di chiesa e spettacolo, la narrazione non ha
paura di tirare, alla fine, anche qualche forte “pugno sullo stomaco”.