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MONS. LUIGI RENNA VESCOVO DI CATANIA :  SANT’AGATA HA DONATO LA VITA PER CRISTO LA CROCE E' LA FORZA DELLA SUA VITTORIA


PROGRAMMA 2020

Festa di Sant'Agata a Catania   

l’Arcivescovo  Salvatore Gristina  


CATANIA 200 modelle per  “Amare Agata”: XVIII mostra d’abiti e costumi dedicati a Sant’Agata. La manifestazione è stata presentata come impegno e solidarietà.  Il  direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania Vincenzo Tromba ha espresso compiacimento nella Sala Refettorio della Biblioteca Ursino Recupero dicendo : “18 anni di impegno, coraggio e lavoro operoso per onorare Sant’Agata con le creazioni degli allievi della cattedra di Storia del Costume per lo Spettacolo diretta da Liliana Nigro sono la dimostrazione che con costanza e diligenza si possono raggiungere grandi risultati anche nei momenti di crisi culturale come quello che stiamo attraversando”. Vincenzo Tromba ha salutato i giornalisti ed il numeroso pubblico intervenuto alla conferenza stampa di presentazione di “Amare Agata”, la XVIII mostra di abiti e costumi teatrali dedicati alla nostra Santa Patrona, che sarà inaugurata sabato 1 febbraio, ore 19.30, a Palazzo dei Chierici. La conferenza stampa è stata coordinata dalla giornalista Elisa Guccione.  La presentazione della manifestazione è stata arricchita dal  direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania Vincenzo Tromba,  dal presidente del Comitato dei Festeggiamenti Agatini, Riccardo Tomasello, dalla curatrice della mostra  Liliana Nigro, dai rappresentanti della Maison Amelia Casablanca Nino e Fabio Palella, dalla direttrice e responsabile della Biblioteca Ursino Recupero Rita Carbonaro. Il servizio d’ordine dell’incontro è stato curato dall’Associazione Nazionale Carabinieri  sezione di Catania. 200 modelle  sfilano sotto il “Liotru”, dalla sala Bellini del Comune di Catania al Palazzo dei Chierici, indossando creazioni degli allievi appartenenti alla Cattedra di Storia del Costume presentate durante la scorsa edizione prima del taglio inaugurale del nastro. La magia delle  virtuose note del violino di Erika Ragazzi, dopo “l’annacata” della candelora del MAS, mercato ortofrutticolo di Catania contribuisce a rendere spettacolare tutta l’ambientazione. Tema dell'edizione di quest'anno: “L'accoglienza e il rispetto delle diversità”. La XVIII mostra “Amare Agata” è dedicata all'indimenticato artista e stilista Giovanni Palella della Maison Amelia Casablanca da sempre vicino alle iniziative che sostengono i giovani e il loro talento. Il presidente del Comitato dei Festeggiamenti Agatini Riccardo Tomasello ha detto: “Sono felice di sostenere l’attività culturale ed artistica della professoressa Liliana Nigro e dei suoi allievi, perché da cittadino e da devoto non posso non affermare che in ogni abito è presente il forte legame che c’è tra la tormentata vita terrena di Agata e l’irreprensibile  comportamento guidato dall’amore per Cristo, diventando modello da imitare nella vita di tutti i giorni, anche nel normale svolgimento del proprio lavoro davanti alla legge del più forte”. L’evento culturale atteso dai più, si snoda, anche quest’anno, in due momenti di festa: l’1 febbraio, alle ore 19.30, ed il 4 febbraio, alle ore 14.00. Le modelle, il primo giorno subito dopo il taglio inaugurale del nastro a Palazzo dei Chierici della XVIII edizione della mostra “Amare Agata” sono visionate dalla giuria di qualità presieduta da Rita Angela Carbonaro e dai componenti : la  stilista Luciana Cavalli, l’assessore alla cultura di Piazza Armerina Ettore Messina,  la chirurga e senologa Sara Pettinato,  la direttrice della ragioneria generale del Comune di Catania Clara Leonardi, il presidente Consorzio Gonimos Domenico Leonardi, la giornalista Giovanna Genovese,  il direttore e responsabile colonia don Bosco Agostino Sella  e l’organizzatrice eventi. I giurati scelgono i tre abiti più belli. Gianna Azzaro tra gli ottanta abiti esposti nel salone di Palazzo dei Chierici, riceve la borsa di studio e gli stage formativi offerti anche quest'anno dalla Maison Alta Moda Sposa Amelia Casablanca.L'esposizione di abiti “Agata incontra il suo popolo” è inaugurata il 4 febbraio, alle ore 14.00,   presso la Basilica Santuario Maria SS. Al Carmine, nel cuore del mercato comunale di Catania, voluta da Padre Francesco Collodoro. Un premio speciale viene assegnato anche allo stilista che ha realizzato l’abito più bello nella sfilata a piazza Duomo a cui è data la possibilità di uno stage formativo presso il calzaturificio d’arte e moda EGA della stilista Luciana Cavalli. Fabio Palella ha detto : “Abbiamo continuato a collaborare con la professoressa Liliana Nigro, offrendo anche quest’anno una borsa di studio ai giovani più talentuosi come se nostro fratello Giovanni fosse stato presente perché abbiamo deciso di continuare il cammino già tracciato da lui nel sostenere il talento di questi ragazzi aiutandoli a non far morire le loro speranze, sostenendo la creatività di queste giovani promesse della moda italiana, perché i sogni vanno assecondati e coltivati”. Il progetto grafico del catalogo è stato realizzato dal professore Gianni Latino, le foto del catalogo dai professori Carmen Cardillo, Egidio Liggera e dagli studenti di fotografia. Il professore Giuseppe Frazzetto ha curato il testo critico del catalogo dedicato alla mostra. La professoressa Daniela Costa per l’occasione ha realizzato delle grafiche destinate in omaggio ai giurati ed alle autorità. Un apporto importante alla manifestazione è stato dato dall’Accademia Nicotra Formazione, Archè scuola di Formazione e Consulenza, Agostino Zanti parrucchieri e l’agenzia di moda e spettacolo Gianni Belebung di Gianni Vinciguerra.


Catania    Sant’Agata: ammiraglio Martinez,  Capitaneria  Porto omaggia Santuzza. I  militari della Guardia costiera, in occasione del giro esterno di Sant’Agata, schierati sotto uno degli archi di Via Dusmet, hanno atteso la sosta del fercolo per rendere gli omaggi alla Santa patrona della Città di Catania. L’Ammiraglio Gaetano Martinez, Comandante della Capitaneria di Porto di Catania e Direttore Marittimo della Sicilia orientale, come da tradizione ha donato un  mazzo di fiori.


FESTA S.AGATA

 

PROGRAMMA


Trecastagni Scatta il Piano sicurezza per la festa dei Santi Alfio, Cirino e Filadelfo. Sicurezza è la parola d’ordine per la tutela dei devoti che parteciperanno ai riti dedicati ai Santi Alfio, Cirino e Filadelfo a Trecastagni. Per questa finalità la Provincia con la collaborazione dei Comuni, dei volontari e delle parrocchie ha già pronto il Piano d’azione per evitare che sia messa a repentaglio l’incolumità del “percorso a piedi” dei fedeli che si dirigono alla volta del Santuario di Trecastagni, per la tradizionale festa dedicata ai Santi Martiri. L’assessore provinciale alla Viabilità, Ottavio Vaccaro, ha maturato  esperienza in base alle esigenze palesatesi gli anni passati. L’amministratore su input del presidente della IV Commissione viabilità, Edmondo Pappalardo, dei consiglieri Antonio Rizzo e Alfio Barbagallo ha convocato, nei giorni scorsi, una riunione con i veritci dei Comuni interessati dai flussi di pellegrini, insieme al comandante della Polizia provinciale, Valerio Saitta ed al rettore del Santuario di Trecastagni, don Alfio Torrisi, per pianificare la sicurezza sulle strade d’accesso al centro pedemontano. Il traffico principale sarà concentrato sulle direttrici che si dipartono dai Comuni:  Aci S. Antonio, Belpasso, Biancavilla, Nicolosi, Pedara, San Giovanni la Punta, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Viagrande, Zafferana Etnea. Il pattugliamento anche notturno e costante di Polizia municipale e provinciale sarà garantito soprattutto nei tratti più pericolosi.  Le segnaletiche verticali che avviseranno i “camminatori” di eventuali pericoli su queste strade, a breve, saranno installate a cura della Provincia., Le associazioni locali di protezione civile hanno assegnato il compito dell’installazione di presidi per assistenza ed informazione dei pellegrini, ai quali saranno distribuiti le fasce rifrangenti per risultare visibili nelle ore notturne. Il Piano operativo è coordinato dal comandante della Polizia provinciale, Valerio Saitta, coadiuvato dall’ispettore Alfio Sgarlato.


CANDELORA D’ORO 2008 assegnata a Cte Generale Guardia di Finanza Gen.Corpo d’Armata COSIMO D’ARRIGO

Il riconoscimento  “La Candelora d’Oro” 2008  ufficializzato presso il Comando  Provinciale Guardia di Finanza, in Piazza San Francesco di Paola, assegnato al “Comandante Generale  della Guardia” di Finanza il Generale di Corpo d'armata Cosimo D'ARRIGO nato a Catania. Erano  presenti  il Sindaco di Catania, On.Prof. Umberto Scapagnini, l’Arcivescovo Metropolita, S.E. Mons. Salvatore Gristina, il Presidente delle Celebrazioni in Onore di S. Agata, Comm. Luigi Maina, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Agatino Antonio Sarra Fiore.



 FESTA S.AGATA

    PROGRAMMA



NOTIZIE ULTIMORA 24 ORE SU 24


 SANT'AGATA

STORIA TRADIZIONE E FESTEGGIAMENTI

A CATANIA


 Mattei (intervista)     

       

Zuccaro (intervista)

(CERIMONIA CANDELORA)

CATANIA -  Festa Sant’Agata: XXV Candelora d’oro assegnata al Procuratore Carmelo Zuccaro. La XXV cerimonia di conferimento della Candelora d'oro (CERIMONIA CANDELORA), assegnata al magistrato Carmelo Zuccaro (intervista), Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Catania si è svolta giovedì 2 febbraio alle ore 20,00 nel salone Bellini di palazzo degli elefanti, alla presenza di autorità civili, religiose e militari. Il Commissario Straordinario del Comune Piero Mattei (intervista) e l’Arcivescovo metropolita di Catania monsignor Luigi Renna,  dopo la consegna al Procuratore Zuccaro del riconoscimento della Candelora d’Oro nell’atrio d'ingresso del Municipio, hanno  proceduto alla rituale accensione della lampada votiva in onore della Santa Patrona Agata.

 

CATANIA - “Agata, Vergine e Martire” di Pino Pesce: entusiasmo e plauso spettatori a Palazzo Cultura. Dramma sacro su vita e martirio della Patrona di Catania promosso da Teatro Massimo Bellini 

  di Lella Battiato Majorana

Emozione, entusiasmo, applausi e un entusiasmante standing ovation finale per “Agata, Vergine e Martire”, la sacra rappresentazione di Pino Pesce data l’11 agosto nel cortile “Mariella Lo Giudice” del Palazzo della Cultura (ex Palazzo Platamone).  Il dramma sacro, parte integrante del cartellone estivo del Teatro Massimo Bellini di Catania, è stato anche inserito nel programma della festa agostana del Comitato per la festa di Sant’Agata che l’ha addirittura voluto ad apertura dei tradizionali festeggiamenti che celebrano il ritorno a Catania delle sante reliquie della Vergine Agata nel 1126, provenienti da Costantinopoli. Cinquecento persone circa, visibilmente entusiaste, hanno applaudito all’impiedi per almeno 10 minuti; a partire dall’arcivescovo metropolita, monsignor Luigi Renna al maestro Giovanni Cultrera, sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, passando dalla stilista Mariella Gennarino, presidente del Comitato cittadino per la festa. Il Sovrintendete, maestro Giovanni Cultrera di Montesano, prima che iniziasse lo spettacolo sacro, ha pubblicamente dichiarato dal proscenio di volere istituzionalizzare questa sacra rappresentazione ed altre attività artistiche e religiose per la grande festa di febbraio a Sant’Agata e per la festa estiva. Pino Pesce puntualizza: “In quest’ultima rappresentazione ho voluto, anche perché dietro c’era il Teatro Massimo Bellini, servirmi di una formazione musicale vocale e strumentale più incisiva; ho così pensato ad un quartetto d’archi, ad un soprano, ad un mezzo soprano, ad un tenore e ad un basso. Il risultato è andato oltre le aspettative; ho poi voluto rendere più sconvolgente il momento del supplizio con accorgimenti che facessero sembrare naturale il fuoco che naturale lo è stato nell’allegoria del martirio eseguita da un artista di strada; ed infine, trovandomi nel Palazzo Platamone, sito architettonico settecentesco che conserva antichi fasti, ho pensato, togliendo lo schermo del video a fondo palco, di esaltare il loggiato tardo-medievale con balcone, testimonianza della magnificenza della vecchia città etnea”.  Accattivante e passionale la voce del narratore che con enfasi teatrale ha tessuto la vita della Santa Martire: dall’età infantile all’adolescenza e quindi alla giovinezza, incentrata sulla “persecuzione cristiana a Catania ad opera del proconsole Quinziano, il quale, non potendo possedere la Vergine, la condanna al carcere prima e al martirio dopo”. Chiara Seminara (Agata), prima dello spettacolo, aveva dichiarato: “È una forte ed onorata emozione interpretare il ruolo di Agata, Vergine e Santa, in un momento così particolarmente complicato per la storia dell’umanità. Sono lieta di ritornare sul palco per dare voce e raccontare, insieme al resto del cast composto da eccellenti artisti, la vita e il martirio di Agata, in occasione delle celebrazioni agatine estive che finalmente riaprono appieno ai fedeli (il che rende tutto più significativo). Le fonti antichissime della vita di Agata tramandano momenti intensi, molti di questi passaggi sono ripresi fedelmente, quasi parola per parola, nell'arco dello spettacolo. Ciò che mi colpisce è che quella di Agata è una figura attualissima nella testimonianza umana che ancora offre, simbolo di grande libertà e coraggio”. In scena, oltre Chiara Seminara, molto professionale nel ruolo, altri bravi attori: Mario Sorbello (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), Gianmarco Arcadipane (Mario Rapisardi), Nino Spitaleri (Vecchio); poi altri validi artisti: Jonathan Barbagallo (San Michele Arcangelo), Francesco Zappalà (Lucifero), Antonella Barresi (Mamma di Agata), Cora Torriani (Danzatrice), Annalisa Di Lanno (Prima strega), Valentina Signorelli (Allegoria del martirio), Paolo Messina (Diavolo) e poi ancora: Salvo Gambino e Francesco D’Arrigo (Due carnefici), Pierrot Li Mura e Franco Caruso (Soldati imperiali). Stupendi gli esecutori della musica sacra; agli archi: Salvatore Randazzo, Clelia Lavenia, Dario Emanuele C. Militano e Mario Licciardello, ai microfoni: Rosario Cristaldi (Tenore), Martina Scuto (Soprano), Angelo Sapienza (Basso) e Haruna Nagai (Mezzo soprano). Rilevanti i ballerini della Scuola Professionale Danza Azzurra diretta dal coreografo Alfio Barbagallo; professionali i tecnici del “Massimo” e il fonico Alfio Cosentino. Il riadattamento dei costumi è stato di Rosy Bellomia. Tutto questo in una edizione che ha stupito con innovazioni sceniche in una “reinterpretazione medievale dentro l’attualità che ha incorniciato – per dirla con il regista  –  il tempo della storia del dramma fra due estremi: quello del poeta Mario Rapisardi e quello dell’Inno popolare a Sant’Agata di Licciardello”.


Agata Vergine e Martire a Palazzo Cultura da Teatro Massimo Bellini 

di Lella Battiato  Majorana

 

CATANIA - “Agata Vergine e Martire” di Pino Pesce al Palazzo della Cultura di Catania, il dramma sacro nel cartellone estivo del Teatro Massimo Bellini.  Convinzione, commozione, testimonianza, fede riportano in scena “Agata Vergine e Martire”, il dramma religioso di Pino Pesce, il quale anche questo 11 agosto ne cura la regia per il Teatro Massimo Bellini di Catania che l’ha inserito nel calendario delle sue manifestazioni estive.  La sacra rappresentazione è un omaggio fortemente devoto cui ha creduto fermamente il presidente del Comitato ai festeggiamenti agatini, la stilista Mariella Gennarino, tanto da inserirla nel programma delle manifestazioni agostane in onore alla Santa Patrona per ricordare il rientro delle reliquie di Agata a Catania provenienti dalla basilica di Santa Sofia di Costantinopoli.  Si tratta di un lavoro multimediale (musica, canto, recita, danza, videoproiezioni) in cui il régisseur (come ama definirsi Pesce) rompe i canoni tradizionali con uno spettacolo che era stato concepito come “teatro di strada” per rispondere a certi canoni del dramma sacro medievale.   “Sono ben lieto” dichiara il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, maestro Giovanni Cultrera di Montesano “di aver inserito all’interno delle manifestazioni estive del “Bellini” il dramma religioso “Agata, Vergine e Martire” di Pino Pesce. Apprezzandone il valore artistico e religioso, è intenzione del Teatro Massimo istituzionalizzare alcune rappresentazioni dedicate alla Santa nei periodi di febbraio (come tutt’ora già avviene) e di agosto”.    “Ho cercato di ritornare indietro nel tempo” sottolinea Pesce, “recuperando la sacra rappresentazione medievale attraverso una visione manicheistica, la lotta tra il bene e il male tipica del medioevo, che trasferisco dentro la visione cattolica per far trionfare il bene”.   Cattolicesimo e manicheismo, quindi, si fondono insieme, ma per far prevalere il cristianesimo attraverso la vittoria del Bene che passa in questa pièce attraverso la manzoniana “provvida sventura”.  Chiara Seminara, interprete di Agata afferma: “Sono felicissima di ritornare sul palco per dare voce e raccontare, insieme al resto del cast composto da eccellenti artisti, la vita e il martirio di Sant'Agata, in occasione delle celebrazioni agatine agostane che finalmente dopo due anni riaprono appieno ai fedeli (il che rende tutto più significativo). Le fonti antichissime della vita di Agata tramandano momenti intensi, molti di questi passaggi sono ripresi fedelmente, quasi parola per parola,  nell'arco dello spettacolo. Ciò che mi colpisce è che quella di Agata è una figura attualissima nella testimonianza umana che ancora offre, simbolo di grande libertà e coraggio”.   In scena, oltre la protagonista, Mario Sorbello (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), Nino  Spitaleri (Vecchio), Gabriele Ricca (San Michele Arcangelo), Jonathan Barbagallo (Lucifero), Antonella Barresi (mamma di Agata), Cora Torriani (Danzatrice); Annalisa Di Lanno (Prima strega), Salvo Gambino e Francesco D’Arrigo (Due carnefici), Rasheed Bello e Franco Caruso (Soldati imperiali). Una particolare rilevanza ha la musica sacra eseguita dal Quartetto d’archi: Salvatore Randazzo, Clelia Lavenia, Dario Emanuele C. Militano e Mario Licciardello, e da 4 cantanti lirici: Rosario Cristaldi (tenore), Martina Scuto (soprano), Angelo Sapienza (basso) e Haruna Nagai (mezzo soprano). Così come i ballerini della Scuola Professionale Danza Azzurra diretta dal maestro Alfio Barbagallo, coreografo della sacra rappresentazione; i video sono stati riadattati da Alfio Cosentino; i costumi da Rosy Bellomia.  “La forza espressiva e suggestiva di un narratore – puntualizza l’Autore-regista – fonde la storia e la leggenda che, in qualche tratto, viene interrotta da scene sulla vita di Agata”. 


CATANIA - Mariella Gennarino : Sant’Agata 8 Marzo, tradizione omaggio floreale Vigili del Fuoco su Cattedrale. La giornata mondiale della donna a Catania è stata suggellata dall’innovazione che diventa tradizione : omaggio di mimose alla Santa Patrona di Catania Agata all’apice della Catadrale. I  vigili del fuoco, l’8 marzo alle 23.00, sono saliti con la gru ed hanno depositato da parte del Presidente del Comitato, ai piedi della statua di Sant’Agata che si trova nel prospetto della Cattedrale, un fascio di mimose. Per la prima volta nella storia di Catania. La manifestazione è stata voluta ed ideata dalla Presidente del Comitato per la festa di S.Agata Mariella Gennarino. Lo  scghieramento di uomini e mezzi dei vigili del fuoco di Catania alla presenza del Monsignor Barbaro Scionti Diacono, con Giuseppe Giunta capo turno provinciale  VF e Rosario Maugeri, col Presidente del Comitato per la festa di S.Agata Mariella Gennarino, il vice Ettore Mastrojeni ed il segretario Grazia Manuela Banna hanno dato vita alla significativa esperienza. Mariella Gennarino felice per il contesto ha affermato : “I Vigili mi hanno promesso che manterranno questa tradizione dell’8 Marzo per sempre. Sono felice d’avere trasmesso un messaggio  importante per le donne ed un omaggio floreale: le mimose, da parte di tutti i devoti, per la prima volta nella storia di S Agata. E’ una bellissima esperienza emozionante e di grande empatia con questi angeli meravigliosi”.


CATANIA Candelore e devozione a Bellini, Mariella Gennarino: amore per Sant’Agata cresce é mancata a cittadini. La presidente del Comitato Festeggiamenti di Sant’Agata Mariella Gennarino, sabato 12 febbraio alle ore 11.00, nell'ambito delle Celebrazioni agatine, nel foyer del Teatro Massimo Bellini ha presentato a stampa e pubblico il documentario "Omaggio alle Candelore, reportage Sant'Agata 2022, 2 anni senza processione". L’idea del video è del regista Salvatore Greco ed è stata accolta con grande entusiasmo dalla presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata Mariella Gennarino. Il Comune di Catania con l’Assessorato alla Cultura guidato da Barbara Mirabella ha patrocinato l’evento. I vertici del Teatro Massimo Bellini il commissario straordinario Daniela Lo Cascio ed il sovrintendente Giovanni Cultrera hanno dato la massima disponibiltà per la realizzazione della manifestazione. Le autorità hanno dato adesione alla partecipazione  : Manlio Messina assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Roberto Bonaccorsi vicesindaco di Catania, Barbara Mirabella assessore alla Cultura del Comune di Catania, Daniela Lo Cascio quale commissario straordinario del Bellini e Giovanni Cultrera   sovrintendente (intervista). La  presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata Mariella Gennarino (intervista) ha espresso parole di apprezzamento per l’opera meritoria realizzata dal regista del documentario Salvatore Greco.


CATANIA“Agata, Vergine e Martire” di Pino Pesce a Catania. La  Corte del Palazzo della Cultura emoziona e riscalda i cuori! di Lella Battiato Majorana.  Il 17 di agosto, giorno della festa estiva alla Santa Patrona di Catania, per due estati senza le tradizionali celebrazioni a causa del Covid-19, quest’anno ha portato una novità che ha creato entusiasmo teatrale e religioso: la messa in scena di “Agata, Vergine e Martire” di Pino Pesce, una sacra rappresentazione con tinte medievaleggianti ed attuali sopra le righe per la multimedialità e le contaminazioni dell’antico teatro. Il dramma sacro è stato inserito dall’assessore alla Cultura Barbara Mirabella all’interno del calendario di “Catania Summer Fest 21”, una serie di eventi estivi che hanno avuto un’eco regionale. Lo spettacolo è stato anche sostenuto dall’assessore al Turismo e agli Eventi Manlio Messina e dal presidente della Regione Nello Musumeci Il succo della rappresentazione si coglie bene in alcuni righi della sinossi dell’autore: “Quest’atto unico del dramma racconta, fra storia e voce popolare, la vita straordinaria e santa di Agata, giovinetta nata e vissuta alle pendici dell’Etna nel III secolo dopo Cristo. Della protagonista vengono focalizzati, fra racconto e scene, i momenti più importanti della sua vita dall’infanzia al martirio.   L’azione si svolge a San Giovanni Galermo (Galermus) e Catania (Catina). In questo scenario, si innesta la forza espressiva e suggestiva di un narratore che fila la storia e la leggenda interrotta, in qualche tratto, da scene di vita: l’età infantile, l’adolescenza, la giovinezza  che s’incentra nella decisione di promettersi a Dio. Da qui la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio rappresentato, a Catania, dal proconsole Quinziano, il quale non potendo possedere fisicamente Agata, la condanna al carcere prima e al martirio subito dopo. La morte, secondo il martirologio, avviene il 5 febbraio del 251.   La breve descrizione rende plastiche in particolare: i giochi fra bambini, il valore e simbolo del velo, il processo ad Agata con consequenziale condanna, il carcere, il martirio, dies natalis ed apoteosi.  Il tutto viene reso spettacolare dalle musiche particolari e suggestive, dalle coreografie e da una intensa scenografia minimale”.  La pièce è stata un vero e proprio successo perché Pesce ha saputo mettere assieme un nutrito gruppo (oltre 50) di artisti qualificati: dagli attori protagonisti, eccellenti professionisti: Chiara Seminara (Agata), Mario Sorbello (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), agli attori comprimari o rilevanti nel ruolo: Antonella Barresi (Mamma di Agata), Nino Spitaleri (Vecchio), Jonathan Barbagallo (San Michele Arcangelo), Biagio Pagano (Lucifero), Carmen Mela D’Amico (danzatrice), Gianmarco Arcadipane (Mario Rapisardi), Salvo Gambino e Samuele Gambino (2 carnefici).  Nel cast un ruolo di spicco l’ha avuto il Coro Lirico Siciliano, diretto dal maestro Francesco Costa che ha saputo offrire momenti di alta intensità canora con le sue mistiche note, le quali hanno toccato il culmine con Stans Beata Agatha di Filippo Tarallo e l’Ave Maria di Gounod. Bravo anche il gruppo di giovani del Centro Professionale Danza Azzurra, diretto dal coreografo Alfio Barbagallo. Lo spettacolo è stato presentato da Lella Battiato Majorana. Preciso e forte l’obbiettivo dell’autore di questo sacro dramma: toccare  il cuore della gente; in particolare dei giovani. 

Al Cortile Platamone di Catania “Agata, Vergine e Martire” di Pino Pesce :  Dramma religioso scenico-canoro fra medievalità e contemporaneità

di Lella Battiato Majorana

CATANIA - .SANT'AGATA A CORTILE PLATAMONE. La tradizionale festa di “Sant’Agata d’estate” entra nella programmazione del “Catania Summer Fest 2021” con la messa in scena di “Agata Vergine e Martire” di Pino Pesce, supportata dagli interventi del “Coro Lirico Siciliano” e le coreografie di Alfio Barbagallo e dagli attori professionisti: Chiara Seminara (Agata), Mario Sorbello (Quinziano) e Pasquale Platania (Narratore). La festa estiva, che cade il 17 di agosto e celebra il ritorno delle reliquie della Santa, trafugate e portate a Costantinopoli nel 1040 dal generale bizantino Giorgio Maniace; recuperate poi nel 1126 dai soldati Giliberto e Goselino e consegnate al Vescovo Maurizio nel Castello di Aci. Pesce, autore del testo, già docente di Italiano e Storia,   è il  régisseur della pièce.  Il tema, a forte caratterizzazione religiosa, focalizza la complessità drammatica della persecuzione e del martirio della Santa Patrona, fra storia e voce popolare, mettendo in luce la vita straordinaria di Agata, giovinetta nata e vissuta alle pendici dell’Etna nel III secolo dopo Cristo, attraverso immagini-video, luci, costumi e musiche del Coro Lirico Siciliano. “Sono sempre stato fuori dal conformismo; ho sempre sfasciato ogni forma di creatività al di là del risultato: bene o male; in ogni caso sempre fuori da codeste due categorie”, Pino Pesce regista ed autore del testo dice: “Da barlumi crepuscolari di scrittura, antelucani della teatralità consacrata, ho ideato questa sacra rappresentazione che, fra medievalità e contemporaneità di visione, mette in scena una squadra artistica professionalmente elevata”.  “L’azione, spiega ancora il regista,  si svolge a San Giovanni Galermo (Galermus) ed a Catania (Catina). In questo scenario, si innesta la forza espressiva e suggestiva di un narratore che fila la storia e la leggenda interrotta, in qualche tratto, da scene di vita della santa fanciulla: l’età infantile, l’adolescenza, la giovinezza  che s’incentra nella decisione di Agata di promettersi a Dio. Da qui la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio rappresentato, a Catania, dal proconsole Quinziano, il quale non potendo possedere fisicamente Agata, la condanna al carcere prima e al martirio subito dopo. La morte, secondo il martirologio, avviene il 5 febbraio del 251.  La breve descrizione rende plastiche in particolare: i giochi fra bambini, il valore e simbolo del velo, il processo ad Agata con consequenziale condanna, il carcere, il martirio, dies natalis  ed apoteosi. Il tutto viene reso spettacolare dalle musiche, dalle coreografie e da una intensa scenografia minimale. Particolarmente suggestiva, nella descrizione di Pesce la scena del martirio, dove si assiste all’eterna lotta fra il bene ed il male che si conclude con il trionfo assoluto del Bene. Il dramma vuole parlare al cuore della gente, in particolare ai giovani, ancora in via di formazione, quali costruttori di un futuro di rispetto e quindi di Civiltà!”.  Presenta lo spettacolo la giornalista Lella Battiato Majorana. Sul palco, oltre i tre attori citati sopra, si alternano: Antonella Barresi (Mamma di Agata), Nino Spitaleri (Vecchio), Jonathan Barbagallo (San Michele Arcangelo), Gabriele Ricca (Lucifero), Carmen Mela D’Amico (danzatrice), Gianmarco Arcadipane (Mario Rapisardi), Bayeoumy Mbaye e Luca Sinatra (2 soldati), Salvo Gambino e Samuele Gambino (2 carnefici). Una trama intrigante, piena di sorprese narrative e tecniche tra flashback e flashforward, la quale evidenzia la fede incrollabile della Fanciulla in Cristo e il potere arrogante e folle di Quinziano.  


CATANIA – “Candelora della Pace” e libro “Le Candelore seducono il cuore di Sant'Agata" a Palazzo degli Elefanti. La Presentazione del libro  della scrittrice catanese Carmen Privitera  con la consegna del Premio “Candelora della Pace”   si è svolta martedì 18 agosto, alle ore 11 a Catania, nel Palazzo degli Elefanti. L’Associazione “Ideali di Giustizia e Verità A.P.S.”, dedicata a S. Agata, eroina della patria ed ispirata ai principi dei magistrati Chinnici, Falcone e Borsellino,  durante la presentazione del libro ha consegnato il Premio “Candelora della Pace alle autorità presenti.   Tra i premiati, Mons. Barbaro Scionti, Mons. Gianni Lanzafame, Mons. Giovanni Mammino, suor Maria Trigila, padre Nino Nicoloso, Giuseppe Castiglione, Riccardo Tomaselli, Rosaria Giuffrè, Lucrezia Dragonetto, Marcello Proietto di Silvestro, Natale Spolverino, Andrea Finocchiaro, Daniela Randazzo, Emiliano Abramo, Giuseppe Blandini, Angelo Carbone, Giovanni Grasso, Giovanni Montemaggiore, Carmelo Giuffrida, Giovanni Magrì, Cinzia Giuffrida, Giusi Sanfilippo, Ugo Longobardo, Ugo Tomaselli, Alfredo Vaccalluzzo, Giacomo Glaviano, Gianluca Interrante, il tenore Pietro Di Paola. “Le Candelore seducono il Cuore di Sant’Agata” è un libro di 340 pagine, diviso in 5 capitoli e donato alla Città di Catania il cui ricavato in parte  è destinato al restauro delle Candelore ed parte alla Comunità di Sant’Egidio.  Il testo è stato scritto dall’autrice  catanese Carmen Privitera nei giorni di isolamento a causa della pandemia. Il testo offre numerosi spunti  emozionanti che trasportano il lettore nelle festività Agatine. Lo scritto è arricchito dalle foto di Mario Cacciola. Gli scatti  presentano   una “Catania che si racconta da sola”. Le Candelore seducono il Cuore di Sant’Agata, è dedicato alla memoria di Mons. Gaetano Zito. L’opera presenta le pittoresche figure lignee, meglio conosciute in tutto il mondo per il loro alto significato storico e religioso, come “Candelore”. Il libro è distribuito dall’Editore Cavinato International, la pubblicazione è impreziosita da recensioni e note critiche d’eccezione che esaltano la valenza culturale del progetto. L’autrice Carmen Privitera commenta : “In un periodo di crisi e collasso mondiale dimostriamo per l’ennesima volta che gli italiani sono un grande popolo che si distingue per l’immensa cultura, i sacrifici, la forza. Catania supererà questo periodo più forte di prima, ricordando gli insegnamenti degli avi che affrontavano ogni tipo di catastrofe avendo fiducia in se stessi e credendo nella protezione di S. Agata, Angelo del Signore. Il carattere semplice, genuino e fortemente spirituale de Le Candelore seducono il Cuore di Sant’Agata fa breccia sia nell’animo del devoto che non : tra sacro e profano trascina, emozionandolo, il popolo di S. Agata al cuore di Cristo. La Festa Agatina ammirata in ogni parte del mondo fa parte di un patrimonio culturale tramandato negli anni, che è doveroso far conoscere e valorizzare costantemente”.


CATANIA - ( VIDEO CONSEGNA)Candelora d’Oro ai Vigili del Fuoco per Sant’Agata 2020. Il  sindaco Salvo Pogliese domenica sera ha consegnato  al Corpo dei Vigili del Fuoco l’ambito riconoscimento  della Candelora d’Oro, nel quadro dei festeggiamenti in onore  di Sant’Agata per l’anno 2020. La XXII cerimonia di conferimento della Candelora d'oro si è svolta, come di consueto, alla presenza di autorità civili, religiose e militari  alle ore 20,00 nella corte del Municipio di Catania, a palazzo degli elefanti. Presenti tra i collaboratori più stretti del sindaco Salvo Pogliese, L’assessore alle attività e beni culturali, pubblica istruzione, grandi eventi, pari opportunità Barbara Mirabella e Fabio Cantarella ambiente e sicurezza urbana, nella serata che ha dato il via ai momenti più intensi dei festeggiamenti di Sant'Agata. L’appuntamento   si è concluso, come ogni anno, con l'omaggio floreale alla patrona Agata sulla Cattedrale, proprio da parte dei Vigili del Fuoco di Catania in una piazza gremita di fedeli, curiosi e turisti provenienti da tutte le parti del modo. Il  Sindaco Salvo Pogliese e l'arcivescovo di Catania monsignor Salvatore Gristina, alle ore 19,00,  prima della consegna dell’ambita onorificenza, hanno proceduto alla rituale accensione della lampada votiva in onore della Santa Patrona.

 


(video 1 diretta)   (video 2 diretta)

CATANIA -  Reliquia di Sant'Agata “la Mammella” al Garibaldi Nesima. I ricoverati ed il personale dell’Ospedale hanno avuto,  il 22 gennaio,  il piacere e l’onore, fin dalle ore 10.00, di osservare in visita la Reliquia di Sant'Agata: “la Mammella”.    Padre Giuseppe Maeli (video 1 diretta)  (video 2 diretta) è stato in visita tra i malati ricoverati nel nosocomio, alla presenza di Graziella MANCIAGLI (intervista) direttore sanitario del Presidio Ospedaliero Garibaldi-Nesima, del direttore Generale dell’azienda ospedaliera Garibaldi Fabrizio De Nicola del Presidente del Comitato per i festeggiamenti Agatini Riccardo Tomasello,   della presidente della IV commissione consiliare Sanità del Comune di Catania Sara Pettinato (intervista) e del Direttore del reparto Chirurgia Oncologica Diego Piazza. La manifestazione ha compreso sia la partecipazione degli alunni dell’Istituto Emilio Greco, del Liceo Classico ad indirizzo Biomedico Mario Cutelli che dell'Istituto Concetto Marchesi di Mascalucia i quali hanno consegnato alla Breast Unit Chirurgia Senologica, un'opera d'arte da loro realizzata.  Gli  studenti dell'istituto Alberghiero hanno offerto i dolci preparati dagli stessi ragazzi. Il fine è stato sia sensibilizzare i giovani alla solidarietà verso chi affronta un momento di particolare sofferenza della propria vita  che permettere ai ricoverati del Garibaldi Nesima di essere vicini alla Reliquia di Sant'Agata per una preghiera e conforto.



Catania Sfilata, 85 modelle per 17a mostra “Agata… martire coraggiosa”, voluta da  Liliana Nigro (intervista)  . Le ragazze hanno indossato creazioni di allievi della Cattedra di Storia del Costume. Ruolo preminente per la sfilata ha avuto l’Accademia di Belle Arti di Catania supportata  dalla professoressa Liliana Nigro, titolare della cattedra di Storia del Costume.

Il  patrocinio della manifestazione è del Comune di Catania con  apporto sia della casa di moda “Maison Du Cochon”, che di una delegazione USA della base di Sigonella tra cui hanno sfilato militari/modelle, degli ordini cavallereschi Supemusordo Equester Templi poveri Cavalieri di Cristo, Sovrano Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni e Gerusalemme, dell’Associazione Intercultural Studies Center. Tema della manifestazione è “la lotta contro i matrimoni precoci e la violenza fisica, sessuale e psicologica sulle spose bambine che spesso per denaro vengono consegnate dalla famiglia a turpi soggetti. Miriam Yousseff ragazzina nigeriana scampata miracolosamente alla tratta della prostituzione ha preso parte quale “testimonial”.

I cento abiti presentati dagli allievi esposti al Palazzo dei Chierici sono stati valutati da una  giuria composta tra gli altri dai giornalisti : Flaminia Belfiore, Guglielmo Troina, Alberto Lunetta, Elisa Valentina Guccione Gallitto, la scrittrice Marinella Fiume. I giudici hanno indicato i 3 abiti tra i più graditi i cui autori  si aggiudicano  la borsa di studio ed uno stage formativo presso l’atelier di alta moda spose Amelia Casablanca. Il nastro augurale della mostra di abiti e costumi teatrali dedicati a Sant’Agata nel Palazzo dei Chierici è stato tagliato dopo la sfilata di creazioni della Maison Du Cochon e  l‘esibizione dei giovani musicisti dell’Orchestra Falcone e Borsellino.


 

Catania - “Agata Duci D’Amuri”: 16 artiste realizzano busto Reliquiario Sant’Agata. L’opera è in scala reale ed è “dolce design” che lunedì 29 gennaio con inizio alle ore 18 è consegnata presso la Chiesa di Sant’Agata La Vetere a Catania. La realizzazione  è stata creata gratuitamente ed in atto di devozione dal gruppo Cake Designer di Ristoworld Italy, associazione nazionale di cucina, pasticceria, ristorazione e turismo. Il busto Reliquiario Sant’Agata dolce è un’opera unica nel suo genere: in scala reale ed è stato riprodotto fedelmente, gioielli compresi, utilizzando tecniche di modelling e flower, ma anche pittura e decorazione a freddo, applicate ad un particolare materiale chiamato porcellana fredda. L’opera, dopo la consegna e la benedizione, è esposta stabilmente presso l’Antiquarium del Santuario del Carcere di Sant’Agata, adeguatamente protetta da una teca trasparente. Agata Consoli, responsabile nazionale cake design Ristoworld Italy ideatrice del progetto e coordinatrice del gruppo di artiste siciliane che hanno realizzato l’opera  è alla conferenza stampa, di presentazione moderata da Marsh P. di Silvestro, direttore Ristoworld Ristonews. La manifestazione con conferenza stampa  è moderata da Marsh P. di Silvestro direttore Ristoworld Ristonews, sono preseti : Mons. Barbaro Scionti Parroco della Basilica Cattedrale Sant’Agata di Catania, Don Carmelo Asero Vicario Giudiziale aggiunto del Tribunale Ecclesiastico Diocesano di Catania e Rettore del Santuario Sant’Agata al Carcere, il dott. Oreste Lo Basso vicepresidente Associazione Etna ‘Ngeniousa e responsabile dei progetti di valorizzazione, Andrea Finocchiaro Presidente Ristoworld Italy. Agata Consoli, di Adrano, ha ideato il progetto “Agata Duci D’Amuri” coordinando un team di artiste provenienti da tutta la Sicilia. Gli esecutori della scultura hanno lavorato anche a distanza assemblando poi l’opera finale nei giorni scorsi presso il Beauty Garden Banqueting di Biancavilla.Il  busto Reliquiario Sant’Agata

è   ospitato a Biancavilla, fino al trasferimento finale presso la destinazione. Le  artiste Caterina Tarantino, Silvia Costanzo, Erika Maniscalco, Carmen Bonanno (Palermo), Flavia Stroscio (Zafferana Etnea), Stefania Buffardeci (Misterbianco), Paola Origlio (Biancavilla), Letizia Disca (Niscemi), Rosy Carrubba (Caltagirone), Antonella Meli (San Pietro Clarenza), Marzia Caruso, Giusy Capone, Anastasia Scalia (Catania), Silvana Consoli e Adriana Scarlata (Adrano).  La teca è stata donata da Francesco Platania. Il backstage videofotografico è stato curato da Salvo e Biagio Diolosà con Salvo Alberio. Patrizio Tesauro di Hobby&Art Caserta ha contribuito per la porcellana fredda. Agata Consoli commenta: “Opera complessa e straordinaria, prima nel suo genere  che ci ha visto a lavoro coralmente e a distanza in un clima di grande gioia e condivisione della tradizione e devozione Agatina. Ringrazio tutte le colleghe con le quali ho condiviso il progetto, i benefattori vari e quanti hanno a diverso titolo contribuito alla realizzazione di quest’opera imponente. Il nostro vuole essere un gesto di amore verso la Santa che rimane modello ed esempio nei secoli”.



Sant’Agata nacque, nei primi decenni del III secolo, a Catania in una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania Quinziano, ebbe l'occasione di vederla, se ne invaghì, e in forza dell'editto di persecuzione dell'imperatore Decio, l'accusò di vilipendio della religione di Stato, quindi ordinò che la catturassero e la conducessero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso, il proconsole imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede. Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo una visione fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata. Ma un forte terremoto scuote Catania, allora il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove muore qualche ora dopo. È il 251. La festa) Tre giorni di culto, di devozione, di folclore, di tradizioni che non hanno riscontro nel mondo. Per tre giorni i cittadini sono nelle vie e nelle piazze di Catania. Devoti o curiosi si contano a migliaia, anche sino a un milione. Sono tre giorni di solennità, ma due in particolare, quando Sant'Agata il 4 e il 5 febbraio nel suo argenteo fercolo "a vara" va tra la sua gente, attraversa i quartieri popolari e quelli alti.  La prima giornata, il 5, si sviluppa in tre momenti: la lunga e solenne processione del mezzogiorno per l'Offerta della cera, a cui partecipano le più alte autorità cittadine civili, religiose e militari cun i gonfaloni del Comune, della Provincia e dell'Università. Dalla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace alla Basilica Cattedrale la processione "taglia" due ali di folla incredibile. Chiudono le undici candelore, espressioni delle corporazioni dei mestieri cittadine, e le due carrozze del Senato catanese, una berlina settecentesca, seguita da una più , piccola, ospita gli amministratori comunali, il "Senato" di una volta, formato dal patrizio (il sindaco) e dai giurati (assessori). Sant'Agata viene portata dai devoti nel "sacco", che probabilmente rimanda alla tunica bianca dell'antico rito in onore di Iside, del cui culto Catania fu sede importante secoli prima dell'avvento dell'era cristiana. Prima sull'altare centrale poi sulla "vara",  il fercolo, in un ondeggiare del suo busto, ricoperto di gioielli, donati anche da re e imperatori, tra cui la croce offerta da Vincenzo Bellini. Il fercolo con il busto reliquario di Sant'Agata e lo scrigno argenteo, di fine oreficeria, con le rimanenti reliquie, inizia il giro esterno attraversando Porta Uzeda (sino a qualche decennio fa si assisteva a un pittoresco lancio di larghe strisce, la nota "strisciata", che vestivano tutti i platani di vivaci colori), via Dusmet con i caratteristici archi che sorreggono la ferrovia e sotto cui, una volta, si increspava il mare, vicino alla via Biscari dove pare sia nata la nobile Agata. Un passaggio atteso è quello che va da piazza Carlo Alberto, dalla fiera, sino a piazza Stesicoro. Migliaia di devoti tirano di corsa il pesante fercolo per tutta la salita dei Cappuccini, fermandosi a metà per fare omaggio al Sacro Carcere. Quindi la seconda rampa e sosta a Sant'Agata la Vetere, la prima Cattedrale di Catania e primo luogo di sepultura della Patrona (ma c'è chi sostiene che fu sepolta in Piazza Carlo Alberto all'interno del santuario S.S. Annunziata, meglio conosciuto come chiesa del Carmine). Le undici candelore parate a festa aprono la processione. Davanti al cordone almeno settecento devoti inneggianti ("tutti devoti tutti. Cittadini, viva Sant'Agata") tira la "vara". Suona la campana del Comune per annunziare l'omaggio del Sindaco alla padrona. Poi il fiume del corteo interminabile si muove mostrando per ore un quadro vivente. Ci vogliono forti braccia e gambe salde per tirare le tonnellate della "vara". Ma é un segno d'amore e di devozione che non può mancare. I catanesi eressero il carcere come uno dei baluardi delle vecchie sue mura. Lo attesta il bastione, ancora oggi ben visibile che fa parte della parte muraria risalente alla fine dell'XI o all'inizio del XII secolo. Il carcere era interrato e annesso alle costruzioni nei pressi del pretorio dell'antica città romana, là dove c'era la residenza rappresentativa di Quinziano, suo persecutore. La chiesa custodisce alcune fra le più preziose memorie réligiose e storiche cittadine, ha una suggestione campestre nonostante inserita in piena città. Sopra l'altare maggiore una grande tavola datata 1588 e firmata dal Niger, raffigurante Sant'Agata al rogo. A fianco del carcere una pietra di lava, molto venerata, con l'impronta dei piedi. In sagrestia notevole la targa antica (sec. XV) con immagine della Santa. Lapidi commemorative, bassorilievi, un epigrafe "Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est" (Non offendere la patria di Agata, perché è vendicatrice delle ingiurie), un quadretto settecentesco rappresentante la Patrona. Il culto di Sant'Agata non è soltanto catanese. Tutt'altro. La venerazione per la martire è sparsa in tuttu il mondo. La Patrona catanese protegge 44 comuni italiani, dei quali 14 portano il nome della Santa. Nella vicina Malta è compatrona con S. Paolo, così come nella Repubblica di San Marino. In Spagna è venerata a Villarba del Alcor in Andalusia, a Jèria (provincia,di Valencia). A Barcellona è intestata a Sant'Agata la cappella di Palazzo Reale dove i Re cattolici ricevettero Cristoforo Colombo al suo primo viaggio dalla scoperta dell'America. A Zamarramala (Segovia) esiste una tradizione curiosa: il 5 febbraio comandano le donne che si eleggono addirittura una sindachessa. Gli uomini accudiscono la cucina. In Portogallo è Patrona di Agueda (appunto Agata) nella provincia di Coimbra. Anche in Germania il culto è esteso: è Patrona di Aschaffemburg. In Francia, a Le Fournet, in Normandia. A Costantinopoli si festeggiava a maggio in una grande chiesa, come pure nel Ponto. E' molto popolare in Grecia, specie nella regione etolica; gli etoli lasciano la città in processione per percorrere dieci chilometri e raggiungere il luogo del culto e lì vegliano tutta la notte per partecipare poi la mattina alle celebrazioni religiose in suo onore. Pure nella lontana India c'è Sant'Agata, a Viayawala. In Argentina è la patrona dei vigili del fuoco e viene solennemente festeggiata a La Boca di Buenos Aires.  In Italia la devozione è tanta: un oratorio nell'Abazia di Montecatini, a Cremona nella stupenda Collegiata dove esiste la tavoletta originale recante l'elogio che secondo la tradizione un Angelo collocò nel sepolcro. Una copia è visibile sulla mano sinistra di Sant'Agata. La Lombardia è la regione più ricca del culto agatino. Nel Duomo c'è un altare con un magnifico quadro su Sant'Agata.Due statuette anche nelle guglie. Firenze (esiste una tavola del XIII secolo) invocava Sant'Agata contro gli incendi; Roma le ha dedicato due belle chiese: Sant'Agata dei Goti e Sant'Agata alla Suburra (Trastevere); a Napoli un'effige nella catacomba di S. Gennaro in un affresco del IV secolo. Catania, con la sua provincia, è piena di tele e documenti di Sant'Agata. Il più famoso a Nicolosi, a ricordo del beato cardinale Dusmet che fermò la lava con il velo della Santa, salvando la cittadina, alla fine del secolo scorso, dalla distruzione.




Notizie

 

FESTA S.AGATA


FESTA SANT'AGATA A CATANIA : SALITA CAPPUCCINI SI SGANCIA UN CORDONE DI TRAINO, NESSUN DANNO

(VIDEO SALITA CAPPUCCINI)


Guardia Costiera ed Autorità cittadine Catania per Festa Sant'Agata 2023 celebrazioni in Cattedrale

(VIDEO GUARDIA COSTIERA IN CATTEDRALE)


Catania -  Miniature in onore di Sant’Agata in chiesa di San Placido.

(video SANT'AGATA) 


CATANIA - Pregevole esercitazione letteraria e filologica del prof. Vito Leanza, associato in ginecologia e ostetricia università Catania responsabile UO Uroginecologia Poloclinico S. Marco. Cultore  del verso a rima baciata, ha vergato questi versi, in lingua italiana e inglese, dedicati alla Santa Patrona di Catania; che possano essere di buon auspicio in un momento così difficile della pandemia Covid-19. Il reparto dove lavora è dedicato alle gravide affette da Covid, ed è punto di riferimento per la Sicilia Orientale.

POEM SAINT AGATHA

Santa Agatha (Prof. Vito Leanza)

Sant’Agata

 

Visse durante l’impero romano

Sotto il proconsolato di Quinziano,

Agata ricca e piena di virtù

pochi anni della sua gioventù.

 

Quinziano della giovane s’invaghì

Ma Agata la sua fede non tradì,

e per non cadere nella tentazione

subì ogni sorta di persecuzione.

 

Per professare la sua cristianità

Affrontò ogni sorta di crudeltà,

non l’uccisero con placido veleno

ma strappando il suo vergineo seno.

 

È conosciuta nell’ antica storia

Per il rifiuto dell’ umana gloria,

per il suo indomito coraggio

di una vita di rapido passaggio.

 

Era giovane negli anni

Avendo appena sedici anni,

quando sua madre addolorata

vide la cara figlia martirizzata.

 

Anche durante il tremendo dolore,

Portò la divina gioia nel cuore,

E fu per la purezza e santità

Accolta in cielo per l’eternità.

 

Con la faccia di luna piena

Appare nel feretro serena,

ed ogni cristiana madre di famiglia

ama Agata come  una santa  figlia.

 

Chi versa in cattiva situazione

Cerca in sant’Agata protezione,

e, chi meglio della santa può capire

colui che teme e rischia di morire!

 

In verità questa santa prodigiosa,

è per Catania tanto miracolosa.

Protegge oltre la città catanese,

S. Marino, Gallipoli e popolo maltese,

 

Catania in pericolo l’invocò

e Sant’Agata la lava arrestò,

e, questa città, con grande onore,

porta Sant’Agata nel suo cuore.

 

A febbraio per la sua festa è noto

Che ogni cittadino chiede un voto;

E pregando con il cuore e con le dita

Chiede ad Agata un aiuto per la vita.

 

Ed ora che  ha questo virus Corona

Nel mondo conquistato una poltrona,

S’ invoca Sant’Agata in persona

Per potere finalmente spazzare via

La  temuta pericolosa pandemia.

 

POEM SAINT AGATHA

Santa Agatha (Prof. Vito Leanza)

 

During the Roman Empire Agatha lived

When proconsul Quintianus exercised a lead;

She was both rich girl and virtuous

And spent her few years being religious.

 

Quintianus fell in love with this pearl

But never failed the religiosity of this girl,

In order not to go into temptation

She faced all sorts of martyrization.

 

To profess her strong Christianity

Innocently she tolerated all cruelty.

She was not killed with sedative poisoning

But after seeing her virgin breast tearing.

 

She is known in the ancient history

For refusing the human glory

For his indomitable courage

In a life of rapid passage.

 

Agatha was young in years

Being just sixteen years’

When mother suffered more and more

Seeing her daughter hit with heavy sore.

 

Even when her sweet body hurt

She brought divine joy in the heart,

For purity and holiness in great entity

She was welcomed to heaven for eternity

 

She appears with face of full moon

Serene and shining as a noon

And every Cristian family mother

Loves Agatha as a holy daughter..

 

Who is in a dangerous situation

Looks saint Agatha for protection

And, who better than the saint can understand

Those who fear and risk of dying in the land ?

 

This saint Agatha  prodigiously

Acts for Catania people miraculously.

She protects other than our city of island

Gallipoli, Malta and  San Marino's land.

 

Catania in danger  invoked  her protection

Saint Agatha led  Etna eruption cessation

And, the city, once saved, with honour

Has been keeping  her figure  in his soul.

 

In February   a vote is known   for her feast

Required by faithful people in a long list

With the heart and with the hand praying

Everybody asks saint Agatha  help for living.

 

Now that this coronavirus  sickness

in the world has spread its bad illness

Agatha herself  owing to pandemic dark

is invoked to  obtain  finally health spark.





Catania Fiori a Sant’Agata. Il presidente della Provincia regionale di Catania come ogni anno, il 5 febbraio, rende un omaggio floreale a Sant’Agata quando il Fercolo, portato in processione in via Etnea, passa davanti a Palazzo Minoriti. “Anche quest’anno il mio incarico mi accosta alla celebrazione della Santa Martire – ha dichiarato il presidente Castiglione –Il mio pensiero è rivolto a tutti coloro che subiscono un “martirio” simile, quale la privazione di un diritto come il lavoro. L’omaggio floreale alla Santa Patrona – ha aggiunto – è sempre un momento di grande emozione. In questi giorni ho partecipato alla devozione di una città intera che con passione si è stretta, come sempre, attorno a questa figura esemplare. I devoti sono encomiabili per la partecipazione e costituiscono la vera anima della festa. Condivido appieno – ha affermato il presidente – l’invito di stamattina di Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Giovanni Battista Re ai valori cristiani; il richiamo alla fede e all’impegno sociale che anche il Papa ha recentemente sottolineato. Catania è una città cristiana, di grande coraggio e determinazione, gli stessi che dimostrò Agata davanti ai suoi carnefici”. Il presidente Giuseppe Castiglione, dopo l’offerta dei fiori, ha invitato l’arcivescovo Salvatore Gristina in visita negli uffici della Provincia e della Prefettura.

SANT'AGATA

Sant’Agata… la festa… che vediamo

Di recente l’hanno tratteggiata con tinte chiare e scure…  tristi, attraverso un collegamento alla mafia.

La Città, indignata, ha giustamente storto la bocca. La Chiesa Cattolica sottolinea che si tratta di una festa religiosa, fatta di solidarietà e fratellanza. Ma chi vi assiste, chi ne parla, chi la vive dall’interno del cordone, sino ai margini del marciapiede, la descrive come un momento d’incontro tra il popolo e la sua Patrona. La festa di Sant’Agata è un momento ricco di fascino, fatto da un legame mistico e misterioso. Ma c’è anche tanto folklore. Un appuntamento, con l’andare degli anni, esclusa la mestizia dello scorso anno per l’assassinio dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, che sta prendendo una sua precisa connotazione. La Festa è ricca di problemi legati alla sicurezza e povera di (alcuni) contenuti. Il target dei devoti ha un’età sempre più bassa: quindicenni, sedicenni, approfittano dell’occasione della festa di S. Agata per stare fuori con la Patrona e con gli amici. Gli orari sono sempre più impossibili per i “normali”. Anche perché può capitare di assistere a giochi pirotecnici fuori programma, lunghissimi (almeno mezz’ora nei pressi di Piazza Risorgimento), che arricchiscono la manifestazione, ma la rendono sempre meno accessibile ad un pubblico non abituato ai bagordi notturni.

 

I momenti di preghiera spontanei, sono rarissimi. Troppo spesso si cammina cellulare alla mano tra un sms, uno squillo e una chiamata. Un tempo il cordone (ove si stava rigorosamente col sacco) c’erano le regole... Ancor più strano notare che l’urlo di chi invita i  “cittadini” ad inneggiare Agata, risuoni più forte della voce di chi centinaia…. dovrebbero rispondere. Manca quella classica risposta urlata….. quasi da stadio.... La manifestazione “regala” ormai momenti di pericolo sempre maggiori. La festa della Patrona di Catania, è divenuta un richiamo non solo per devoti, ma per curiosi, turisti e per chiunque ricerchi un momento particolare in una vita normale o talvolta stentata. Le strade diventano improvvisamente piccole, si creano strozzature persino in luoghi che di giorno appaiono ampissimi (Via Etnea incrocio con Via Umberto). Bisogna dividere lo spazio con chi viene, con chi va, con chi vende, chi compra e con candelore, fercolo, devoti, ceri… Cominciano allora, a due passi da sant’Agata, lo schiacciamento, gli spintoni, le risse verbali, la parola di troppo. Si mette da parte lo spirito agatino che dovrebbe accompagnare l’incontro con la Santa.

 

Il problema sicurezza si aggrava quando, transitando per determinate aree (via Caronda su tutte) alcuni devoti decidono di accendere ceri di dimensioni enormi. A quel punto l’incolumità è limitata è necessario farsi spazio usando la parola “attenzione”… Le strade brulicano di gente, grandi, piccoli e carrozzine per bambini che, con estrema difficoltà e sprezzo del pericolo passano per le vie dove giungerà S. Agata e per quelle limitrofe. Sui balconi prospicienti le strade ove transitano Candelore e Fercolo stanno appollaiati i più fortunati: i proprietari, i rappresentanti degli enti pubblici, gli amici, gli amici degli amici, nonché coloro che, profumatamente, hanno pagato una camera d’albergo per godersi lo spettacolo(!?). Un posto in prima fila se lo garantiscono, a scapito della sicurezza, anche quei ragazzini che si accomodano sulle pensiline Amt: non sul sedile, ma sulla tettoia della stessa (come è accaduto in Piazza Cavour).

La fede dei devoti di Sant’Agata trova ancora modo di trasformarsi in pericolo quando un’eccessiva quantità di ceri viene accostata al muro della Chiesa di Piazza Cavour.

 

In quel tratto il cemento della facciata comincia ad ardere, le fiamme si fanno sempre più alte, qualcuno chiama i Vigili del Fuoco ed è questa l’ennesima occasione che fa pensare all’insicurezza di questi momenti. Alcuni tra i presenti al Borgo, così come altri la sera precedente a Piazza Palestro, hanno cercato un po’di riposo sedendosi sui marciapiedi. Si attende, ci si addormenta, ci si stanca e si va a casa. Rimandando all’anno prossimo l’appuntamento coi fuochi pirotecnici, con la piazza gremita all’inverosimile, con lo stare stretti stretti e anche un po’ schiacciati, col rischio di farsi male, col cellulare sempre in mano, pronti a scattare l’ennesima foto, l’ennesimo video. Andrea Nuzzo


Catania Nautico vince VI Viliata S.Agata. La vittoria è andata all’equipaggio formato dagli studenti dell'istituto Nautico di Catania con l’imbarcazione NO PAQUIE accompagnati in barca dal prof. Ottavio Tirantola, il secondo piazzamento assoluto è andato a MAGIE, imbarcazione del NIC, condotta da Vincenzo De Filippo, terza all’arrivo  è stata QUANTUM, imbarcazione del C.V. Marina di Riposto condotta da Roberto Nicotra.  La  VI Viliata di S.Agata si è conclusa, in meno di due ore, dopo tanto lavoro di preparazione, spinta da un vento favorevole. 17 le imbarcazioni che dopo aver navigato di fronte a piazza Europa e fino ad Ognina, hanno tagliato il traguardo proprio di fronte al molo di S. Giovanni li Cuti dove, nonostante il sole spesso si nascondesse tra le nuvole, molti curiosi hanno assistito alla manifestazione velica. L’imbarcazione Asfodelo è stata costretta al ritiro per un problema tecnico. Il  Presidente della Lega Navale di Catania Domenico Nicotra ha commentato: “Giornata intensa, ma come sempre soddisfatto del lavoro del mio Staff e felice della partecipazione del NIC di Catania, del C.V. Marina di Riposto della L.N.I di Riposto, C.N. Augusta e C.N. Lachea ”.  La Classifica: 1- NO PAQUIE (Ist. Nautico Catania); 2- MAGIE ; 3- QUANTUM; 4- GHIRIBIZZO; 5- CASTALIA ; 6- FLANN 0’ B;  7- MATTIA; 8-INPLUSS III; 9- VICEVERSA II; 10-MATILDE; 11- ANDER; 12- SANTA MARIA; 13- SLEDI; 14-  VINCIBENE ; 15- MAI FERMA; 16- ALASA; 17- GURU ; 18- ASFODELO. La premiazione è fissata per giovedì 18 febbraio presso il teatro AGESCI di via Serravalle, 33 (accanto caserma G.di F. piazza S. Francesco di Paola) Catania.