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Catania -  Cultura: 6° Premio internazionale  Sebastiano Addamo. Cerimonia di consegna sabato 12 ottobre, alle ore 18.30, alle Ciminiere di Catania  in viale Africa  del Premio internazionale Sebastiano Addamo, giunto quest’anno alla sesta edizione.  I premiati designati sono: Mario Ciancio per “Der Aetna –Resoconto dei viaggi”, Domenico Sanfilippo editore; Paolo Di Stefano per “Giallo d’Avola”, edizione Sellerio; Antonio Mistretta per “Archivi del Sud – una Saga siciliana”, edizione Bonanno. Il programma prevede i saluti di Antonella Liotta, commissario straordinario della Provincia di Catania e di Santa Caruso dirigente delle Politiche culturali dell’Ente. La giuria è formata da: Alessandro Cannavò del Corriere della Sera; Rita Carbonaro, direttore delle Biblioteche riunite “Civica e A. Ursino Recupero”; Alice Flemrova, dell’Università di Praga; Giancarlo Magnano di San Lio, direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania; Domenico Tempio, giornalista; Sarah Zappulla Muscarà, dell’Università di Catania. Sono previsti momenti musicali a cura di Bruno Crinò (violoncello) e la lettura di  brani delle opere premiate.  La manifestazione è condotta da Carmelita Celi.


Premio Letterario Internazionale “Sebastiano Addamo”

Catania - La presentazione del Premio Internazionale Sebastiano Addamo, ha avuto luogo martedì 22 settembre, alle 11.30, presso  la Sala Conferenze (piano seminterrato) del Centro Direzionale Nuovaluce  in via Nuovaluce, 67a  a Tremestieri Etneo. Nel corso dell’incontro sono stati resi noti i nomi dei premiati ed il programma. Sono intervenuti : Giuseppe Castiglione e Nello Catalano rispettivamente Presidente e Vice-presidente della Provincia, Giuseppe Savoca Ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea, Sarah Zappulla Muscarà Ordinaria di Letteratura Italiana. Il Premio è promosso dall’Associazione Addamo con il patrocinio della Provincia Regionale di Catania. La cerimonia di consegna si è tenuta  presso il Centro “Le Ciminiere”  in viale Africa.


 

CATANIA - Nino Strano : ”Non rimpiango nulla”.  Il libro “Je ne regrette rien – La libertà è un hula hoop” è presentato lunedì 18 Dicembre 2017 alle ore 19.00 nel Teatro Sangiorgi in Via Antonino di Sangiuliano  233 a Catania alla presenza di Nello Musumeci Presidente della Regione Siciliana Ignazio La Russa,  Vittorio Sgarbi,  Pietrangelo Buttafuoco,  Fabio Granata,  Gaetano Galvagno e  Gaspare Edgardo Liggeri Presidente della Cartago Edizioni.  Una  lunga trama fatta di politica, impegno sociale, quartieri e palazzi è  raccontata nel pezzo di vita nel viaggio Je ne regrette rien – La libertà è un hula hoop”.  Nino Strano  autore ha già detto: “Tra cultura, arte, cinema, oli e non stampe, lirica, ironia, umorismo, inseguimento del bello e del sorriso in un mondo colmo di invidia, di foruncolose brutture e fottutissimi onanismi materiali e intellettuali!”. Nino Strano noto esponente politico, nato in Sicilia ha studiato  al classico ed alla facoltà giurisprudenza,  nel contempo ha operato  nell’ azienda di famiglia,  ed in  teatri lirici  e nel cinema come aiuto regista. Nino Strano in politica come ha svolto prima il mandato di consigliere comunale, dopo è stato eletto deputato ed anche designato assessore regionale al  Turismo e senatore.   L'incontro è anche l’occasione per gli Auguri del Santo Natale e di un Felice Nuovo Anno”.


Catania Premi :  Letterario ”Mascali” e Giornalistico ”Raccontare Catania”. La  consegna dei riconoscimenti è il 19 dicembre, alle 17,30 nei locali delle Ciminiere, in viale Africa a Catania,  alle scrittrici Simona Lo Iacono  (vedi commento di Simona Lo Iacono) e Lella Seminerio ed la redazione di Antenna Sicilia. Il patrocinio della 2^ edizione del “Premio Letterario Tito Mascali” e del “Premio Giornalistico Raccontare Catania”, è dell’Associazione Siciliana della Stampa, sezione di Catania con organizzazione  dall’Associazione “Gabriele d’Annunzio”. Il segretario provinciale Assostampa Catania, Daniele Lo Porto

 

 coordina l’appuntamento collaborato dal presidente dell’Associazione “Gabriele d’Annunzio”, Antonio Iacona. I  premiati sono prestigiosi: la scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono, la scrittrice Lella Seminerio per la sezione “Premio Letterario” e la Redazione di Antenna Sicilia per la sezione “Premio Giornalistico”. Il Premio è stato concepito per ricordare il poeta e giornalista catanese Tito Mascali, apprezzata e prestigiosa firma dello storico quotidiano degli anni ’60 Corriere di Sicilia.

 

 



IL LIBRO

Verde Laguna di Silvia Favaretto:  passione, resilienza ed amore tutto d’un fiato a Venezia con scorrevolezza



ultimo aggiornamento

 

VENEZIA - Verde Laguna, primo romanzo di Silvia Favaretto, è opera di resilienza pregevole che appassiona, si legge con scorrevolezza tutto d’un fiato. Il lettore, entra nella Venezia del Novecento, passando dai bombardamenti anglosassoni ai cambiamenti politici e sociali della guerra fino al boom economico. La famiglia, l’amore, il dolore e la rinascita sono gli elementi di una storia vera che appassiona e travolge il lettore. Le emozioni che si percepiscono leggendo VERDE LAGUNA sono quelle vissute dalla protagonista Ida, dalla sorellina Anna e dal fratello Ferdi divenuti presto orfani di guerra. La resilienza è infatti l’elemento trainante dell’opera di Silvia Favaretto. La  capacità di non lasciarsi abbattere per Ida dalle difficoltà della vita, di reagire e di rialzarsi più forte di prima. Ida dimostra che si possa imparare ad adattarsi al vento ed alle tempeste come fanno gli alberi, sviluppando radici forti e rami flessibili, così da potersi mantenersi ancorati a terra, ma nello stesso tempo imparare ad adattarsi ai cambiamenti. Ida è come l'Araba Fenice che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte e proprio per questo motivo, simboleggia anche il potere della resilienza, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro di noi. Mai lasciarsi abbattere dalle difficoltà, ma rialzarsi più forti di prima come hanno fatto i tre fratelli: ANNA, FERDI ed IDA. VERDE LAGUNA è storia storia vera di vita che parte dalla frase pronunciata dalla richiesta della piccola Silvia alla nonna Ida : “Nonna, mi racconti di quando eri piccola?”. La capacità descrittiva dell’autrice evidenzia sia linguaggio forbito e preciso che comprensibilità per chiunque. VERDE LAGUNA è un’opera che oltre a suscitare sentimenti e conoscenze storiche avvince per le vicissitudini dei protagonisti. Lo scritto potrebbe essere la trama di un film attuale con i “venti di guerra” sempre presenti in tutti i tempi. Il fiore all’occhiello di VERDE LAGUNA scritto da Silvia Favaretto ed edito da Mazzanti Libri è nel fatto che i protagonisti ANNA, FERDI ed IDA ROSSELLI tuttora in vita abbiano potuto apprezzarlo e rivivere la resilienza. 

 

VENEZIA Breve nota biografica dell’autrice Silvia Favaretto (Venezia, 1977) è dottore di ricerca in studi iberici ed angloamericani presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. È giurato nei premi internazionali di poesia Castello di Duino e La Carta di Altino. Dal 2002 ha pubblicato libri di poesia e narrativa breve in Italia, Argentina, Colombia, Costa Rica, Honduras, El Salvador e Messico. Ha vinto premi letterari sfociati in pubblicazioni individuali come nel caso del Premio Ibiskos 2007 (primo premio di poesia per il libro “Parole d’acqua”) e il Premio Torresano della casa editrice Gilgamesh nel 2020 (primo premio di poesia per il libro “La notte dei corpi”). Nel 2021 il manoscritto inedito di questo romanzo ha vinto una menzione d’onore al premio Franco Ciliberti dell’archivio Cattaneo. Nel 2022 viene pubblicato “I monologhi della bambola vudù” (Fara edizioni) in seguito a vincita del concorso Narrapoetando 2021. È insegnante, traduttrice e Presidente dell’associazione culturale Progetto 7LUNE dal 2014.


MILANO  Il canto della falena è Giallo Mondadori,  MARIA ELISA ALOISI vince PREMIO ALBERTO TEDESCHI EDIZIONE 2021. La redazione del Giallo Mondadori aveva proclamato i romanzi finalisti della 42ª edizione del premio Alberto Tedeschi dedicato al miglior romanzo giallo di autore italiano. La redazione, dopo aver determinato la ristretta rosa di romanzi di qualità, ha stabilito di assegnare a Maria Elisa Aloisi  autrice del romanzo  Il canto della falena l’ambito premio. Il premio è una grande emozione per la giovane avvocatessa che ha trasferito anche l’esperienza lavorativa di penalista nella sua opera letteraria.  La vincitrice del premio Mondadori Maria Elisa Aloisi afferma :  Senza l’avvocato, non ci sarebbe neanche la scrittrice, le due passioni coesistono. Diritto e letteratura è anche il titolo della mia tesi di laurea”. Il  percorso di vita per Maria Eloisa quasi scritto anche nelle tesi di laurea.. con carrier folgorante.  I  romanzi finalisti in ordine alfabetico per autore: Il canto della falena di Maria Elisa Aloisi, In nome di Caino di Ruggero Ghiselli, Il commissario Torrisi e il caso Tiresia di Luigi Guicciardi, Condutture di Fabio Lombardi,  Colpe senza redenzione di Nicola Verde. Il nome del vincitore è reso noto anche sul blog del Giallo Mondadori, sui fascicoli in edicola e sui principali social online. Il romanzo di MARIA ELISA ALOISI “Il canto della falena”, Giallo Mondadori,  PREMIO ALBERTO TEDESCHI EDIZIONE 2021 è pubblicato sul Giallo Mondadori nel mese di luglio e proclamato durante la 48° edizione del Mystfest di Cattolica. La manifestazione pubblica di consegna si svolgerà emergenza COVID permettendo. Alla scrittrice  MARIA ELISA avvocatessa ALOISI i complimenti personali e del nostro giornale, per fulvida carriera.


CATANIA - Gabriella Vergari :“Magie d’amore 2.0” in 18 racconti. Un libro che incuriosisce, stimola, diverte e fa riflettere con il preciso obiettivo ben raggiunto di non far mai stancare il lettore spingendolo ad assaporare fino all’ultima parola ogni prezioso pensiero di “Magie d’amore 2.0” di Gabriella Vergari, edito da Giuliano Landolfi Editore. 18 racconti introdotti dalle illustrazioni di Franco Blandino, medico pittore di Fossano, che trovano nei pensieri della scrittrice e docente catanese la loro espressione più alta per un dialogo poetico tra arte e pittura. Immagini che hanno ispirato l’autrice e testi che hanno preso forma visiva attraverso l’espressione artistica, per un percorso sensoriale dedicato al mondo femminile alle prese con la società globale dei nostri tempi da sempre fonte di sfide e contrapposizioni.  Chi legge “Magie d’amore 2.0”, consecutio naturale della precedente opera dal titolo “Volteggi”, è stimolato su più fronti, come richiesto dalla velocità dei tempi che stiamo vivendo, in quanto narrazione ed immagini sono strettamente collegate per sviluppare una particolare psico lettura legata ad una semiotica delle emozioni. Protagoniste di ogni racconto donne forti ma anche fragili che nei problemi più disparati, siano essi amore, lavoro o famiglia, sanno reagire affrontando la vita in ogni sua singola emozione sempre in prima persona e mai in modo passivo.  Donne che non hanno nome, ma dall’imponente personalità che con una scrittura agevole a forti tinte emozionali diventano portavoce di un unico discorso, che sorprende e conquista con un finale mai scontato e dal risultato spesso e volentieri diverso dal ragionamento che si può creare procedendo con la lettura. Un libro che parla di donne destinato non solo ad un pubblico femminile che, in maniera deliziosa e a volte pungente ma sempre con una scrittura letteraria dalla potente vitalità, scava nel quotidiano raccontando tra sentimenti e desideri forse inconfessabili o anche tra solitudine e angosce quel presente in cui facilmente ci si può riconoscere.

Biografia: Dottore di Ricerca in Filologia Greco-Latina, è autrice, insieme con G. Salanitro, A. Pavano e A. Tedeschi di una letteratura latina, Imago maiorum. Scrive testi narrativi e per il teatro, ricevendo segnalazioni e riconoscimenti, quali, ad esempio, il primo premio “Una fiaba per l'Europa”, della C.I.E. di Caltagirone 1990, e il primo premio per il racconto Don Luigi, III edizione (1992) del premio “Giovannino Guareschi”, indetto dal Club dei Ventitré, Roncole Verdi. Dalla sua collaborazione con riviste, periodici culturali e/o turistici, sono anche nati molteplici interventi e articoli, come ad esempio quello su Mineo, nella monografia realizzata per Kalòs, agosto 1996, o quelli inseriti in Vivere, il magazine che dal 1992 al 1995 è stato mensilmente distribuito col quotidiano La Sicilia. Dal 1987, insegna latino e greco nei licei classici, partecipando a sperimentazioni didattiche e collaborando con l'editoria scolastica. Nel 2006 ha ricevuto la “Menzione d'onore” con medaglia d'oro dall'AICC di Messina. Ha inoltre curato recensioni di saggi, presentazioni e prefazioni di opere di poesia o narrativa, venendo anche spesso invitata, in qualità di relatrice, a manifestazioni, convegni e giornate di studi, --quali, ad esempio, la II Rassegna Nazionale di Opere Classiche “Teatro-Scuola”, col patrocinio dell'INDA Istituto Nazionale del dramma antico, o la 28ª edizione del Premio Brancati, Zafferana Etnea o a Salotti Letterari ed Incontri con l'autore e da autore. Negli ultimi anni ha iniziato a tenere corsi di Scrittura Creativa per ragazzi.


Catania - Sala Biblioteca intitolata a scrittore  Sebastiano Addamo.  La biblioteca Provinciale ha ricevuto dagli eredi di Sebastiano Addamo  libri in dono in concomitanza della dedica di una sala allo scrittore.  La famiglia dello scrittore Sebastiano Addamo ha donato alla Biblioteca provinciale un fondo librario, costituito da circa 4000 volumi, che erano appartenuti al grande poeta e scrittore scomparso nel 2000. Questa bella iniziativa, che acquista un significato particolare in un momento in cui le biblioteche chiudono o sono in difficoltà, è stata sancita dalla firma di un protocollo e da una cerimonia, durante la quale è stata anche intitolata una sala allo scrittore. Il documento di cessione è stato firmato dal commissario straordinario della Provincia, Giuseppe Romano, dalla signora Grazia Cavallaro Addamo e le figlie Cetti e Vera. Il  commissario straordinario della Provincia, Giuseppe Romano ha dichiarato : “Il patrimonio librario della Provincia di Catania si è ulteriormente arricchito di un voluminoso materiale, frutto della generosa donazione della famiglia dello scrittore Sebastiano Addamo. L’Ente ha ritenuto quantomeno doveroso intitolare una sala della Biblioteca di Palazzo Minoriti all’artista scomparso, per onorarne la memoria e ricordare altresì la figura di uno straordinario scrittore e poeta siciliano”. All’evento hanno preso parte il segretario generale e direttore Francesca Ganci, il capo di gabinetto, Santa Caruso, l’ingegnere capo Giuseppe Galizia, e autorità civili e militari. La figura di Addamo è stata ricordata da chi lo ha conosciuto ed apprezzato. Sono intervenuti la scrittrice Dacia Maraini  che ha dichiarato: : “Esorto i siciliani ad avere più orgoglio nei riguardi della cultura isolana. La Sicilia è terra di grandi scrittori. Uno di questi è Sebastiano Addamo, che ho conosciuto in anni lontani, all’epoca della morte di Pasolini. Ritengo Addamo un grande del Novecento e invito a rileggerlo”. Il prof. Nicolò Mineo, dopo aver ricordato alcuni aneddoti del giovane Addamo, ha affermato: “Tutta la produzione, letteraria e non, di Addamo merita di esser riesaminata in modo organico”. Per il poeta e critico letterario Plinio Perilli: “Addamo è un poeta sorprendente. Se si rilegge, si comprende l’uomo ed il suo spessore, la sua sapienza anche in campo filosofico. Nonostante ciò, egli si propose al pubblico senza enfasi e vanità intellettuale. Nelle sue poesie, affronta ciò che è aspro e improponibile, domandolo con una parola tagliente e lucida. Dopo Pasolini egli ha continuato il compito quasi impossibile di fare poesia”. La prof. Sarah Zappulla Muscarà ha sottolineato la necessità di mantenere in vita e incrementare il Premio Addamo, che nel 2013 è giunto alla VI edizione, per merito della caparbietà della signora Grazia Addamo ed al sostegno della Provincia di Catania e di tante istituzioni ed Enti che hanno a cuore i libri e la cultura. Sarah Zappulla Muscarà ha concluso :“Ritengo giusto celebrare un poeta e scrittore, apprezzato anche da Leonardo Sciascia, Enzo Siciliano e altri grandi nomi della cultura del nostro Novecento”. Il sindaco di Lentini, Alfio Mangiameli, ha dato una interessante testimonianza dell’attività svolta da Addamo come preside nella sua città. Alcuni brani, tratti dalle opere dello scrittore, nel corso dell’evento sono stati letti dall’attrice Ketty Governali. Il Maestro Lorenzo Mazzamuto ha curato l’esecuzione di brani musicali.

Personalmente... sono onorato di aver conosciuto ed essere stato stimato da Sebastiano Addamo, già dall’età di 14 anni, tempo in cui era il mio preside al Liceo Classico Gorgia, fu lui stesso il primo ad indirizzarmi personalmente al giornalismo... affidandomi allora, l’impegno di costituire la redazione del Liceo Gorgia e poi di curare la realizzazione di articoli, servizi e la stampa del “Gorgia”…. il giornale dell'istituto da me stampato a mano col ciclostile del Liceo per suo esplicito volere... esperienza indimenticabile. L’amicizia e la stima reciproca è proseguita negli anni con Sebastiano Addamo e ne sono lieto. i.l.p.


CATANIA - Prampolini libreria storica etnea rilevata da Angelica e Maria Carmela Sciacca:salvata.  Un sobrio incontro tra amanti di libri, cultura nei locali di via Vittorio Emanuele 333 ha suggellato il passaggio delle consegne dal precedente gestore alle sorelle Angelica e Maria Carmela Sciacca nella gestione della prestigiosa libreria fondata a Catania nel 1894 e che ha compiuto 124 anni.  La nota e storica catanese Prampolini possiede oggi libri introvabili, fuori catalogo, da collezione, antichi, con stampe, prime edizioni.   

Angelica e Maria Carmela Sciacca

(ascolta intervista ad Angelica e Maria Carmela Sciacca)

PRAMPOLINI la storia : la Libreria Prampolini fu fondata  dall’ufficiale di cavalleria Giuseppe Prampolini il 13 dicembre 1894 a Catania, nei locali di via Vittorio Emanuele 333 che tuttora  l’ospitano.   L’azienda fu denominata agli inizi “Tirelli”, poiché al tempo non poteva portare il nome di un ufficiale.  Giuseppe Prampolini   proveniva da un’illustre famiglia emiliana:  Camillo Prampolini(1859-1930), era amico di Filippo Turati e  Giacomo Matteotti, è stato una delle figure più luminose del socialismo italiano; Enrico Prampolini(1894-1956), pittore e scenografo, è considerato come il più autorevole rappresentante del futurismo. Il giovane Romeo Prampolini,  seguì in successione il padre Giuseppe nella gestione della libreria di famiglia, divenendo testimone della vivace vita intellettuale di Catania, alimentata dalla straordinaria fioritura letteraria di fine Ottocento e inizi del Novecento: Verga, Capuana e De Roberto, tra i nomi più celebri.  I personaggi elevatissima statura culturale e morale furono ospitati nei locali della Prampolini, dando vita a una sorta di cenacolo letterario. Romeo Prampolini valutando il momento favorevole volle ampliare l’attività della libreria, trasformandola anche in  società editrice. L’intuito dell’editore Romeo Prampolini permise la pubblicazione in 5 volumi(1933-1939) della monumentale “Storia dei Musulmani di Sicilia” di Michele Amari, opera fondamentale nella storiografia moderna, per la quale si avvalse della revisione del celebre arabista Alfonso Nalino. Molte le opere letterarie edite da Prampolini tra cui le “Cinquanta lettere d’amore alla signorina Dolly Ferretti(1928)” dell’eccentrico poeta futurista Antonio Bruno(Biancavilla 1891-Catania 1932), fondatore della rivista “Pickwick”, il quale aveva tappezzato i muri della città con i versi di un poema dedicato alla stessa Ferretti(Fedora Novelli). Le difficoltà economiche successive alla seconda guerra mondiale costrinsero molti editori a chiudere o modificare la loro attività.  La  Prampolini nonostante fosse colpita dalla crisi e costretta a rallentare la pubblicazione di libri,  non cessò tuttavia di restare al centro della vita culturale catanese, con la presenza di notissimi osservatori della società contemporanea tra cui Vitaliano Brancati e Giuseppe Villaroel. La morte di Romeo Prampolini (1974), senza figli ed eredi naturali, segnò una lunga cesura nell’attività della libreria. L’attività per vent’anni rimase chiusa con delle sporadiche aperture mattutine. L’editore Boemi riaprì nel 1994  la storica libreria di Catania che nel 2005  fu rilevata da una società costituita da amici (professionisti, docenti e imprenditori) ed avente come finalità quella di salvare e rinnovare il prestigio culturale della Prampolini. La  PRAMPOLINI LIBRI s.r.l., è subentrata nel maggio 2014,  a seguito di difficoltà economiche, ed è sostenuta da professionisti di varia estrazione, accomunati tutti dal desiderio di salvaguardare l’illustre tradizione della LIBRERIA PRAMPOLINI, innestandovi nel contempo moderne dinamiche culturali. La Libreria Prampolini nel 2007 libri Iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali dalla Soprintendenza ai Beni Culturali offre, attualmente testi antichi e rari, prime edizioni del Novecento italiano, edizioni musicali, piccola e media editoria selezionata.  Esperti  bibliografi capaci di offrire un servizio di stima, valutazione e restauro di singoli volumi o di fondi librari, nonché della ricerca di testi di difficile reperibilità prestano consulenza presso la prestigiosa libreria catanese.  La Libreria Prampolini svolge anche attività di antiquariato  che si estende al settore musicologico, con riferimento a  commercializzazione di apparecchi radio, giradischi e dischi d’epoca. L’organizzazione tra i suoi compiti ospita e predispone  mostre che favoriscano la circolazione di opere (quadri, sculture) di artisti nuovi o già noti tra il pubblico cittadino. Una  suggestiva saletta nella sede della Libreria, è stata destinata ad incontri culturali, presentazioni di libri, eventi musicali o cineforum. Un  circolo di lettura è attivo da anni per discutere nel suo ambito la letteratura più significativa intorno a tematiche di volta in volta prescelte.  Gli  organizzatori sono aperti sempre a nuove proposte, si augurano che la varietà delle iniziative già promosse possa aiutare gli studiosi, i bibliofili e, più in generale, gli “intellettualmente curiosi” attuali a mantenere un saldo filo con la tradizione, guardando anche alle frontiere della cultura moderna.







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"Quieti"..per cinquanta anni "Questo federalismo è un "padanismo"  non può essere il solo stimolo......"   

di   MANLIO SGALAMBRO

Questo federalismo è un "padanismo", non può essere il solo stimolo". Questo il primo appunto del filosofo

Manlio Sgalambro  sulla situazione politica che investe e pervade l'Isola. Commentando le sue  esperienze il filosofo aggiunge: "Alcuni anni fa, sul "Corriere della sera", auspicavo che la Sicilia avesse una spinta maggiore, di un’autonomia in modo da non vivere di elemosine nazionali, si parla di un federalismo estremo. La Sicilia sarà chiamata ad impegni reali. Bisogna che ci sia una reale visione da parte dei siciliani e che si esprimano in una "certa" visione in modo che la si sappia trasformare operativamente. Il federalismo…. La Sicilia subisce, ancora oggi, il peso dell’unità d’Italia. E’ piuttosto come un "fatto" che ha subito e che in qualche modo ha smorzato le nostre possibilità di sviluppo penalizzandoci in una posizione di non articolazione. La nostra economia non si è sviluppata. In questo dobbiamo intervenire con la nostra peculiarità, si vedrà se avremo nel contesto federativo una certa forza, quella stessa che si è espressa con l’emigrazione nell’epoca del fine ottocento. E certo non è pensabile pensare di potersi solo "adagiare" nell’agrume e nei finanziamenti. Effetto Bossi ministro…. La scelta : vogliamo essere mantenuti oppure approfittare per cavare le nostre peculiarità e le nostre caratteristiche.  Avremo molto da fare e mi sembra un punto fondamenta la visione della vita da parte dei siciliani : è positiva, se si reagirà nei limiti in cui la situazione è forte. Di fatto saremo portati con le spalle al muro, ed allora prenderemo lo slancio, ritengo che abbiamo le maggiori possibilità di risollevarci, ci hanno messo quieti per cinquanta anni.


ascolta intervista)

CATANIA Adriana La Terra  nuovo romanzo su Sicilia, fede, religione e buoni sentimenti.  L’opera edita da Ibiskos Ulivieri è stata presentata per la prima volta a Catania, sabato 30 novembre, ore 19.00, nella sala conferenze del Museo Diocesano.  Il nuovo romanzo  della pluripremiata scrittrice catanese Adriana La Terra, la quale il 16 dicembre è premiata  a Firenze a Palazzo Vecchio per la Cultura, è impregnato di Sicilia, fede, religione e buoni sentimenti. Adriana La Terra dichiara ascolta intervista):  “È un romanzo molto particolare che descrive Catania come la bella addormentata all’ombra del vulcano macchiato di neve ma così non è, perché tra le sue strade eleganti, nelle sue piazze antiche, nei suoi vicoli dentro le stanze più remote di appartamenti, palazzi antichi dove risiede la gente che conta esplodono passioni a volte incontrollabili, si enumerano vizi e virtù che riempiono la vita dei siciliani mentre la mafia continua a colpire. Un giorno  il vecchio prete forte della sua annosa esperienza fa agli allievi seminaristi una domanda strana e peculiare “Com’è bello o brutto il volto del diavolo?” e da qui s’intrecceranno una serie di storie e avvenimenti molto particolari”.   Il romanzo storico è frutto di anni di studi e approfondimenti che parla di Sicilia, di fede, religione e buoni sentimenti come quelli del protagonista l’anziano prete “Ianuzzu u’ patruzzu”, vittima ed eroe del suo passato. Il giornalista e scrittore Santo Privitera, il professore, ordinario materie letterarie Ferdinando Emanuele e l’editore Alessandra Ulivieri dialogano con l’autrice La  scrittrice, alla fine della presentazione letteraria, ha firmato copie e subito dopo il cocktail di ringraziamento.


Catania- Pippo Baudo  ha presentato, martedì 28 aprile alle 10.30, nell'Auditorium  "De Carlo" del Monastero dei Benedettini di Catania "Teletna, la nascita dell'Italia delle tv"  il libro di Giuseppe Lazzaro Danzuso, edito da Bonanno. La manifestazione si inquadra  nell’ambito del ciclo  "Conversazioni in Sicilia". Dopo i saluti del rettore Antonio Recca, del preside della Facoltà di Lettere Enrico Iachello, del Presidente del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Margherita Verdirame, sono intervenuti il procuratore aggiunto della Repubblica di Catania Renato Papa, Michela Giuffrida, direttore di Telecolor, il direttore di Antenna Sicilia Rino Lodato, lo storico Tino Vittorio, il sociologo Roberto Vignera. Ha coordinato il dibattito Luigi   Ronsisvalle.

  

Il libro "Teletna, la nascita dell'Italia delle tv"   di Giuseppe Lazzaro Danzuso, descrive  la storia di Teletna, la prima tv privata italiana a vincere la battaglia dell’etere. La Tv privata nacque nel 1976 a Catania e crebbe in anni di piombo, eversivi,  mafiosi  e di progettati golpe. Erano gli anni delle spie russe e massonerie deviate, di rivolte studentesche e cementificazione, di crisi petrolifere ed Austerity. Su questo scenario si sviluppò in Italia la tv privata, capace di spopolare perché “domestica”, mix di informazione locale e dilettanti allo sbaraglio, di invenzione e cialtroneria, di macchiettismo. Fu seguendo questa scia che dilagarono le grandi reti private nazionali, i cui archetipi, a cominciare dal “cavaliere-conducator” , non Berlusconi ma Giuseppe Recca,  si ritrovavano già nella storia di Teletna. Una storia che toccò anche personaggi come Baudo, Piombi, Filogamo, Frizzi e persino un giovanissimo Fiorello. Una storia che dimostra come Catania e Teletna siano metafora dell’odierna Italia delle tv. Dalla prefazione di Tino Vittorio: Il libro  fa comprendere le ragioni di quel disagio generazionale ed antropologico che tutti subivano e che molti non capivano. L’autore  di "Teletna, la nascita dell'Italia delle tv" un saggio di 250 pagine  è  Giuseppe Lazzaro Danzuso, catanese, 50 anni, giornalista che ha lavorato nei quotidiani, in tv e nelle agenzie di stampa, scrittore e regista. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e documentari dedicati alla Sicilia. Ha scritto anche alcuni libri di racconti.


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