Marcia
pro Trump, tycoon: "Centinaia di migliaia contro elezioni...."
di Lella Battiato Majorana
Washington -
Marcia pro Trump, tycoon: "Centinaia di migliaia contro elezioni
....".
Il
popolo di Trump, insomma, si ribella, grida al complotto.
Un'adunata oceanica a Washington, sotto ai palazzi del potere
Usa. Il popolo di Donald Trump si riversa in piazza: migliaia di
persone, strade gremite, immagini impressionanti di folla.Tutti
insieme a manifestare in supporto al presidente uscente, a
sostenere le sue tesi di brogli che avrebbero consentito di
vincere a Joe Biden. Se il presidente in carica ha perso le
elezioni, non sembra però aver perso il sostegno dei suoi
supporter, che sabato hanno invaso una capitale blindata dalla
polizia per manifestare contro il "furto delle elezioni”. Hanno
manifestato anche davanti alla sede della Corte Suprema, a cui
il presidente ha intenzione di rivolgersi per ribaltare il
verdetto emerso dallo spoglio dei voti.
Non "oltre un
milione", come ha twittato la sua portavoce Kayleigh McEnany, ma
sicuramente alcune centinaia di migliaia di
supporter entusiasti, che hanno marciato lungo Pennsylvania
Avenue, a Washington, regalando una prova di forza al
presidente. "Centinaia di migliaia di persone mostrano il loro
sostegno a Washington Dc. Non consentiranno una elezione
truccata e corrotta!”, ha twittato il tycoon postando alcune
immagini dall'alto della folla dei suoi fan. Sono stati postati
su twitter diversi video impressionanti, con immagini che fanno
capire in modo plastico quante fossero le persone "Washington
con Donald Trump". "Questa amministrazione non farà alcun lockdown",
aveva ribadito venerdì Trump, contemplando poi per la prima
volta la possibilità di una sconfitta: "Ma chissà quale
amministrazione ci sarà, penso che il tempo ce lo dirà". Ma il
presidente per ora non ha intenzione di rinunciare alla sua
battaglia legale sul voto. Lasciando la Casa Bianca per andare
a giocare a golf, si è concesso un bagno di folla a bordo della
limousine presidenziale blindata, come aveva fatto quando era
ricoverato per il Covid al Walter Reed. "The Donald" ha salutato
sorridente dai finestrini i suoi sostenitori, andati
letteralmente in delirio al suo passaggio, con bandiere,
striscioni, ovazioni e cori come "altri quattro anni", "Usa,
Usa", "Vogliamo Trump”. Alcuni si sono addirittura arrampicati
sugli edifici del Freedom Plaza per vedere meglio il passaggio
del corteo presidenziale.
Tra
gli slogan 'Trump 2020: No more bullshit', 'All aboard the Trump
train!', 'Trump 2020: Pro life, pro God, pro gun'.
Le
manifestazioni, organizzate da vari gruppi come "Women for
Trump", a "Million Maga March" e "Stop the Steal", sono state
promosse anche da attivisti di destra, cospirazionisti e
nazionalisti bianchi."Stand Back, Stand By", era scritto sulle
loro t-shirt, un riferimento all'invito a tenersi pronti rivolto
loro dal presidente in uno dei dibattiti tv con Biden. Le
dimostrazioni hanno registrato qualche episodio di scintille
verbali tra fazioni contrapposte. Purtroppo immagini documentano
che quando la marcia era quasi finita, un gruppo di Antifa
(Antifascisti rivoltosi anarchici) e BLM (Black Lives Matter),
gruppo creato da un razzista contro i bianchi, hanno pestato a
sangue alcune persone che avevano partecipato alla marcia. Forse
una prova generale per una prova di forza più ampia, che
rischierebbe di dividere ulteriormente il Paese. Intanto Joe
Biden continua a lavorare col suo transition team alla squadra
di governo e non esclude di poter far leva su alcuni senatori
repubblicani moderati per poter far avanzare la propria agenda.
Sabato si è preso una piccola pausa, mentre Trump andava a
giocare a golf, concedendosi una biciclettata con la moglie
Jill nel parco vicino alla sua casa al mare in Delaware. Con la
mascherina e gli agenti del Secret service che lo seguivano
anche loro su due ruote. Dal mondo emergono tante preoccupazioni
e riflessioni. Mons. Viganò sostiene “lasciamo che si faccia
luce sulle imposture di Biden e dei democratici senza
indietreggiare di un passo. La frode che essi hanno ordito
contro Trump e contro l’America non potrà rimanere in piedi a
lungo, così come non rimarranno in piedi la frode mondiale del
Covid, le responsabilità della dittatura cinese, le complicità
dei corrotti e traditori, l’asservimento della deep Church”. La
giornalista Maria Giovanna Maglie insiste da giorni sul fatto
che ci siano ricorsi pendenti e alcune circostanze poco chiare
relative allo spoglio. Con termini suggestivi titola “Urne e
voto postale inquinati. Pozzi avvelenati da media e sondaggi
pilotati. La campagna del Partito democratico ha ferito la
democrazia americana con analisi falsate e manipolazioni
giornalistiche che hanno allontanato l’elettorato moderato da
Trump. Colpo di grazia la gestione assai opaca del voto postale
pro Biden”. Ricordiamo i capi di stato che ancora non si sono
congratulati e non hanno riconosciuto ufficialmente Biden: il
presidente della Russia Vladimir Putin, il leader Kim Jong-un
Corea del Nord, il presidente messicano Andres Manuel Lopez
Obrador, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro.
Frantumazione
area euro
Le maggiori banche
del mondo: America, Giappone ed Inghilterra si potrebbero
preparare a questa ipotesi: la frantumazione dell'area euro.
Il pericolo lo si evince leggendo i maggiori quotidiani mondiali
di economia per i messaggi sia subliminali che evidenti
lanciati a più riprese. Tutto ciò, fino a pochi mesi addietro,
sembrava impensabile. Il “potente” euro … oggi… non sembra
essere più tale ma è a rischio. Ed i soldi dei risparmiatori ….
grandi e piccoli… potrebbero seguire la frantumazione dell'area euro. Il fatto
è evidenziato tra le righe, dei molti quotidiani economici
che hanno pubblicato rapporti nei quali esaminano la possibilità
di una disintegrazione dell'area euro. La drammatica evenienza sembra infatti sancita
anche da fonti vicine ad istituti di credito, quali la Bank
of America Merrill Lynch, già Merrill Lynch & Co., Inc.,
banca d'investimento con sede a New York, fondata nel 1914 da
Charles E. Merrill e Edmund C. Lynch, la Barclays Capital
società globale del gruppo britannico banca di investimento e
Banca Nomura uno dei raggruppamenti principali di conglomerati
industriali e finanziari del Giappone. Il cancelliere tedesco Angela Merkel
ed il presidente francese
Nicolas Sarkozy
avrebbero espresso piena fiducia nel presidente Mario Monti
e nel suo
Governo a sostegno dell'Italia. I massimi esponenti politici
della Francia e della Germania sono consapevoli che il crollo
italiano potrebbe portare all’inevitabile fine dell'euro. Ma...
forse ... non bastano le promesse in politica internazionale, a fronte di una
situazione economico – monetaria in continua evoluzione e con
l’attuale involuzione dell’euro… I dubbi, le perplessità dei
risparmiatori italiani sull’euro sembrano essere stimolati anche dai
moniti ... dai segnali provenienti dalle forti banche d’America, del Giappone
e dell’Inghilterra. E... la Grecia... non sta certo ad indicare la
stabilità dell’euro... tanto che TUI, il gigante del turismo
tedesco, pare abbia spedito lettere a catene alberghiere
della Grecia. Le missive sarebbero state inviate per sancire che i contratti
possano venire rinegoziati anche in
dracme. Ciò sarebbe la prima mossa per ottenere una forma di
tutela da eventuali perdite se la Grecia uscisse dall'euro.
La frantumazione dell’area euro sembra essere veramente dietro
l’angolo. Tutte queste manovre, sembrano le schermaglie
della “guerra
economica bancaria” tra le banche del gruppo inglese – americano
– giapponese contro quelle europee franco – tedesco. Ma... in una
“guerra” anche se soltanto economica è risaputo … ci sono
“morti” e “feriti”. La Fiat che pian piano sta lasciando
l’Italia, Termini Imprese docet, puntando a rafforzarsi in
America, ha dato un suo segnale per la scelta di campo.
i.l.p.