Ragusa – GdF sequestra tra
ortaggi piantagione con piante 3000 cannabis. Le
Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, a conclusione di
un’articolata attività info-investigativa, hanno individuato e
sottoposto a sequestro, in contrada Bonincontro nel vittoriese, una
piantagione di “cannabis indica” costituita da circa 3.000 piante allo
stato adulto ed in piena fioritura. L’attività d’indagine, condotta da
una task force costituita da investigatori delle Compagnie di Ragusa e
di Vittoria, ha permesso di scoprire due serre collocate in una vasta
area di oltre 10.000 mq, ben più grande di un campo da calcio, adibita
formalmente a coltivazione di ortaggi che camuffavano e nascondevano una
grossa piantagione di marijuana, costituita da piante aventi un’altezza
media tra i 120 ed i 210 cm. I finanzieri, nell’ambito di specifici servizi di controllo
del territorio, hanno effettuato numerosi appostamenti nella zona, in
quanto attratti da movimenti sospetti da parte di alcuni soggetti che,
prima di accedere nelle serre, soprattutto durante le ore serali,
effettuavano ripetute perlustrazioni del perimetro al fine di
scongiurare la possibilità di essere scoperti. 4 maldestri al momento
del blitz, sono stati trovati sul posto, intenti alla potatura degli
arbusti pienamente fioriti, dei 4 vittoriesi, 3 già noti. Tutti sono
stati tratti in arresto in flagranza di reato. Gli investigatori,
nell’area hanno trovato anche un caseggiato rurale, all’interno del
quale hanno rinvenuto e sequestrato centinaia di piante essiccate e
pronte per la commercializzazione, nonché notevoli quantitativi di
fertilizzanti, utilizzati per la fase di preparazione del terreno e per
le successive cure delle piante. I quattro responsabili sono stati
tratti in arresto per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti e,
su disposizione del magistrato di turno, sono stati associati alla Casa
Circondariale di Ragusa, in attesa di giudizio e rischiano una pena fino
a 20 anni di reclusione. I militari da una prima stima, hanno appurato
che dalle 3.000 piante sequestrate si sarebbe potuto produrre circa 1
tonnellata di marijuana, che, una volta immessa sul mercato, avrebbe
prodotto un illecito profitto pari ad oltre un milione di euro.
L’operazione di servizio, frutto di una stretta sinergia fra i reparti
del Corpo che operano nella provincia iblea, evidenza il costante
impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto della produzione ed dello
spaccio di sostanze stupefacenti, in una porzione di territorio che ben
si presta a camuffare estese coltivazioni di marijuana.
Santa
Croce Camerina RG
- Morsi e calci a CC
da tunisino senza patente in guida contromano.
Si tratta di Mohamed
Remichet 21enne
finito ai domiciliari. I militari della stazione carabinieri di Santa
Croce Camerina hanno arrestato un residente di nazionalità tunisina
dopo che alla guida dell’auto del padre aveva seminato terrore per le
vie del centro camarinense. 2 carabinieri poco prima delle otto del
mattino, appena fuori dal centro abitato, stavano eseguendo un posto di
controllo. Il capo servizio, vista sopraggiungere un’utilitaria di
colore grigio, ha deciso di intimare l’alt con la paletta. Il
conducente, anziché fermarsi ha accelerato ed è fuggito verso il centro
abitato. I due militari, saliti di corsa in auto, si sono posti
all’inseguimento del fuggitivo. Il maldestro, pensando di poter seminare
i carabinieri, s’è buttato per le vie del centro guidando come un
forsennato, prendendo alcune vie contro mano e rischiando seriamente di
investire i pedoni. Il fuggitivo addirittura in via Caucana dove c’erano
delle bancarelle con molte persone intorno è passato in mezzo
contromano. Molti veicoli parcheggiati lungo le vie del centro sono
stati danneggiati dall’auto in fuga. La gente in strada ha anche
schivato la macchina e fortunatamente non ci sono stati feriti tra i
civili. I militari, con le dovute cautele hanno inseguito il fuggitivo,
fino in periferia e vedendo che non desisteva, hanno prima provato a
tagliargli la strada poi, non riuscendo in altro modo a fermarlo, il
capo servizio è riuscito a rallentare la marcia del veicolo bucando 1
pneumatico. Il fuggiasco a quel punto ha accostato ed ha provato a
fuggire a piedi ma è stato raggiunto dai due militari che hanno
impiegato fatica ad immobilizzarlo. Il soggetto infatti li ha anche
aggredito i tutori dell’ordine con calci e morsi. Una volta bloccatolo e
ammanettatolo, l’hanno identificato in Mohamed Remichet nullafacente,
già noto ai carabinieri per reati contro il patrimonio. Il giovane è
stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e, sentito
il pubblico ministero, dott. Marco Rota, è stato sottoposto ai
domiciliari in Santa Croce. Sebbene in auto siano stati trovati alcuni
arnesi da scasso, sembra che l’arrestato fosse fuggito all’alt dei
militari solo per non aver la patente di guida, infatti, il veicolo è
risultato in regola con assicurazione e revisione e a bordo non è stato
trovato nulla provento di reato. Vicenda, che avrebbe potuto avere esiti
infausti, s’è fortunatamente risolta nel più indolore dei modi, sebbene
purtroppo i due militari aggrediti dall’arrestato hanno subito varie
lesioni che richiederanno dieci giorni di cure.
Vittoria
RG – GdF
Tenenza Vittoria diventa Compagnia. La Tenenza di Vittoria è stata
elevata a rango di Compagnia nell’ambito di una revisione organizzativa
disposta dal Comando Generale della Guardia di Finanza. Il Reparto ha
potenziato la propria struttura organizzativa tenendo conto delle mutate
esigenze operative del Corpo, in veste di polizia economico-finanziaria,
in una porzione di territorio particolarmente complesso. La crescente
richiesta di sicurezza dei cittadini, anche sotto il profilo economico,
ha determinato una presenza adeguata del Corpo con conseguente aumento
del proprio organico, idoneo e corrispondente a soddisfare le esigenze
della collettività, dell’Autorità Giudiziaria e della funzionalità
dell’Aeroporto civile “Pio La Torre”. Il Reparto, che continua ad essere
retto dal Tenente Andrea Casamassima, ha competenza territoriale sui
comuni di Vittoria, Acate e Comiso, dove sono concentrate oltre 9.300
partite IVA, con una popolazione residente di quasi 105.000 abitanti
rispetto ai 320.000 di tutta la provincia iblea. la manovra di
revisione ordinativa più in generale si inquadra in un più ampio
progetto di rafforzamento dei presidi della Guardia di Finanza sul
territorio, finalizzato al conseguimento degli obiettivi strategici
programmati in tema di lotta all’evasione fiscale, agli sprechi di
denaro pubblico e alla repressione della criminalità organizzata.
Santa
Croce RG
– Messenger per prenotare droga in centro, CC 2 tunisini in manette.
Si tratta di Omar
Karoui e
Mouez Nwali entrambi 21enni tunisini. I militari del Nucleo
Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Ragusa, con
l’aiuto degli uomini appartenenti alla stazione CC di Santa Croce
Camerina, hanno arrestato 2 spacciatori di hashish e marijuana che
vendevano droga alla luce del sole lungo i marciapiedi di quel centro. I
carabinieri, avuta notizia di una recrudescenza del fenomeno dello
spaccio di droga al dettaglio tra le vie Caucana e giardino, si sono
appostati nei pressi ed hanno iniziato un’osservazione. I militari hanno
notato una piccola vettura accostare e visto il conducente che parlava
con un tunisino, una vecchia conoscenza, e quindi dargli qualcosa,
verosimilmente dei soldi. Il tunisino ha indicato un connazionale,
anch’egli già noto ai carabinieri, e si è spostato, lasciando spazio al
secondo magrebino che, avvicinatosi, ha consegnato qualcosa all’autista
il quale ha ingranato la marcia e se n’è andato. Un’auto dei carabinieri
subito ha seguito e raggiunto l’acquirente, un ventenne ragusano che già
in passato gli stessi militari avevano arrestato per droga. Il giovane
aveva appena acquistato hashish e marijuana, che i carabinieri hanno
immediatamente sequestrato. Il dispositivo d’osservazione si è quindi
stretto sulla coppia di spacciatori che sono stati accerchiati dai
militari in borghese proprio mentre stavano vendendo un altro pezzo di
hashish ad un secondo acquirente: un giovane tunisino del luogo. Uno dei
due, accortosi dell’arrivo dei carabinieri, è rincasato alla chetichella
ma è stato raggiunto e bloccato. Tutti e quattro son stati condotti in
caserma. I due acquirenti sono stati segnalati al Prefetto quali
assuntori di stupefacenti. Il ragusano, s’è scoperto in caserma, aveva
ordinato la “merce” col telefonino già da Ragusa utilizzando Messenger.
Il soggetto, avuta conferma della disponibilità, era sceso a rifornirsi.
I due spacciatori, Omar Karoui e Mouez Nwali, entrambi 21enni tunisini
già noti ai carabinieri per questioni di droga, sono stati arrestati con
l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio in concorso. I
militari, ai due hanno sequestrato 110€ e quasi dieci grammi tra hashish
e marijuana. I 2, al termine dei rilievi foto-dattiloscopici, d’intesa
con il pubblico ministero dott.ssa Monica Monego, sono stati associati
nel carcere di Contrada Pendente a Ragusa in attesa di convalida.
Arresti e segnalazioni per droga sono ormai all’ordine del giorno ma i
carabinieri non demordono e anzi per quanto possibile pongono sempre
maggiore impegno nell’attività repressiva del traffico e dello spaccio
di stupefacenti.
Ragusa
– GdF, preso al bar 1 evaso dai domiciliari. Le Fiamme Gialle del
Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito dei servizi di controllo
economico del territorio, hanno tratto in arresto in flagranza di reato
un soggetto per evasione dall’obbligo degli arresti domiciliari. I
finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Ragusa, durante un
servizio di pattugliamento nel capoluogo, hanno notato, in un bar in
pieno centro, C.S. intento a consumare una bevanda. Il
personaggio, già noto alle forze dell’ordine in quanto segnalato e
condannato per diversi reati penali e, da ultimo, destinatario il 15
settembre u.s. di un’ordinanza di custodia cautelare - arresti
domiciliari, è stato fermato dai militari e condotto in caserma. Il
soggetto, dopo le incombenze di rito, è stato denunciato all’Autorità
Giudiziaria per il reato di evasione e nel contempo il P.M. di turno,
dott.ssa Monica Monego, ha disposto la traduzione presso la Casa
Circondariale di Ragusa.
Ragusa
- Blitz in allevamento, Polizia e Guardie Zoofile salvano cuccioli e
pitbull morente. Il cane affamato era legato ad una catena. La
Polizia di Stato, Squadra Mobile e Squadra Volanti avevano ricevuto una
notizia su possibili combattimenti tra cani in un’azienda di allevamento
bestiame di Ragusa sulla strada per Chiaramonte Gulfi. Le indagini
immediate hanno permesso di escludere che si svolgessero dei
combattimenti. Gli accertamenti avvalorati anche da altre segnalazioni
di onesti cittadini rappresentavano condizioni disumane degli animali ma
non di combattimenti. Il blitz congiunto della Squadra Mobile, della
Squadra Volanti e delle Guardie Zoofile, ha permesso di porre fine ad
una situazione di terribile degrado e maltrattamento di animali, in
quanto tenuti in condizioni incompatibili con la vita. Gli
investigatori all’arrivo hanno trovato 1 pitbull legato ad una catena
in gravissime condizioni di salute e denutrito al punto da poter vedere
ad occhio nudo lo scheletro del cane. La Polizia di Stato inoltre ha
notato diversi cuccioli in pessime condizioni igieniche e privi di
cibo, alcuni morenti probabilmente perché denutriti. Il proprietario del
fatiscente allevamento ha dichiarato di “non maltrattare i cani e che il
pitbull era legato ad una catena perché faceva spaventare le mucche”. Le
dichiarazioni erano del tutto contrastanti con la realtà, considerato
che il cane quasi non si reggeva in piedi e non avrebbe potuto neanche
raggiungere le vicine vacche od intimorirle. L’esame delle Guardie
Zoofile, prontamente intervenute sul posto su richiesta dei poliziotti,
ha appurato le condizioni incompatibili con la vita di alcuni degli
animali in possesso dell’allevatore, tutti privi di microchip. Le forze
dell’ordine hanno chiesto l’intervento dei veterinari dell’ASP di Ragusa
che dovranno accertare le condizioni di salute delle vacche e le
condizioni igienico sanitarie dell’allevamento, nonché la destinazione
degli animali allevati. Le bestioline sono state sottoposte a sequestro
ed affidato al canile comunale grazie all’ausilio prestato dalla Polizia
Locale di Ragusa. “La Polizia di Stato ha sottratto a morte certa i
cuccioli grazie alle segnalazioni dei cittadini. È fondamentale
richiedere l’intervento della Polizia ogni qualvolta si è a conoscenza,
anche senza alcuna certezza, di fatti illeciti, così da mantenere alta
la collaborazione tra cittadini e Istituzione Polizia di Stato”.
Ragusa
- Pozzallo: 13.000 migranti ad Hot Spot, Polizia ferma 7
scafisti, 1 è minore. Gli arrestati erano salpati insieme a bordo di
6 natanti in quasi 700 (400 uomini, 202 donne e 90 minori) sono stati
soccorsi contemporaneamente nelle acque antistanti la Libia. Gli
sventurati hanno dichiarato: “Per farci salvare prima degli altri ci
gettavamo in acqua perché eravamo troppi e temevano di affondare durante
l’attesa dei soccorsi” Fondamentale l’acquisizione delle immagini e dei
video dai telefoni dei migranti che hanno immortalato gli scafisti.
Salgono a 135 gli scafisti fermati nel 2016 (22 minori); nel 2015 sono
stati 147. La Polizia di Stato ha trasferito immediatamente dopo il
fotosegnalamento 400 migranti, restano al centro numerosissimi minori
non accompagnati ed in queste ore stanno per arrivare altre 500 persone.
Le forze dell’ordine hanno registrato nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo
che hanno già fatto ingresso 13.000 migranti in occasione di 34 sbarchi.
Vittoria
RG
- Marito chiama 113: “Mia moglie ha dato 4/5 fendenti, aiutatemi
perdo sangue”, agenti era finzione. La Polizia di Stato ha
denunciato per calunnia, simulazione di reato e procurato allarme, un
vittoriese che per paura del cognato chiama il 113 riferendo di essere
in fin di vita simulando di essere stato pugnalato dalla moglie. Dice
al 113: “aiuto mia moglie mi ha accoltellato alla schiena perdo sangue,
sento freddo e sono stanco; per favore aiutatemi, lei è scappata, io sto
per morire”. La Polizia di Stato ha denunciato il vittoriese B.C.V.
44enne per calunnia, simulazione di reato e procurato allarme. Il numero
di emergenza della Polizia di Stato “113” intorno alle 18.00 ieri ha
squillato. L’operatore ha risposto ed un interlocutore che chiedeva
aiuto in quanto la moglie lo aveva accoltellato: “mi ha dato 4-5
fendenti, aiutatemi perdo sangue”. L’operatore della Polizia di Stato è
stato addestrato a gestire situazioni del genere quindi cerca di capire
dove si trova la persona che chiama, cosa è successo, come è successo,
quando è successo. L’uomo non riesce a dare un indirizzo esatto e la
tensione in sala operativa aumenta perché non è possibile inviare i
soccorsi tempestivamente. Viene allertato il 118 che senza una meta
esatta non fa partire l’ambulanza quindi la priorità per la Polizia è
trovare l’uomo che nel contempo dice di sentire freddo (sintomatologia
delle emorragie), di avere sonno, quindi l’operatore lo tiene sveglio e
da dei consigli per tamponare l’emorragia. L’uomo fa cadere il telefono
a terra e per 6 minuti la conversazione rimane aperta e l’operatore
sentiva il richiedente rantolare, tanto da sollecitare nuovamente le
pattuglie ad affrettarsi per l’imminente pericolo di vita. Nel contempo
l’altro operatore della sala operativa invia sul posto personale del
Commissariato di Vittoria e la Squadra Mobile stante la denuncia di
tentato omicidio. Gli operatori della Volante trovano l’abitazione e
immediatamente dopo la casa è piena di poliziotti (ben 10) che appena
entrati capiscono subito che qualcosa non quadrava rispetto a quanto
segnalato dalla sala operativa che aveva ricevuto la chiamata. La
moglie, ignara della telefonata fatta dal marito al 113 e delle accuse
ad essa rivolte, riferiva che pochi minuti prima avevano avuto un
litigio e l’uomo, non nuovo a fatti del genere, aveva infranto un vetro
con un pugno e si era graffiato lievemente il braccio, tanto che la
stessa stava spazzando i vetri mandati in frantumi. Il maldestro
B.C.V. avendo udito che la moglie avesse chiesto aiuto al fratello
(ovvero suo cognato), per paura di una reazione di questi, accusava la
moglie e simulava il reato, per altro allarmando tutta la Polizia di
Stato che interveniva per salvare una vita umana, e in ipotesi,
arrestare la moglie, con ben 10 unità. Gli investigatori dalle indagini
hanno compreso che il personaggio non avesse coltellate alla schiena
così come da lui riferito e non era neanche ferito se non con lievi
graffi che lui stesso si era procurato da solo. Il soggetto al
termine degli accertamenti è stato denunciato per i reati commessi e gli
atti di Polizia Giudiziaria redatti sono al vaglio dell’Autorità
Giudiziaria.
Santa
Croce CamerinaRG - CC, tunisino preso in appartamento mentre tenta il furto.
Wajdi Mansour
24enne
tunisino, incensurato, disoccupato ha tentato ripetutamente di rubare in
un appartamento a Punta Secca, il tunisino è finito ai domiciliari
arrestato dai carabinieri di Santa Croce. I militari della stazione
carabinieri di Santa Croce Camerina sono intervenuti in un’abitazione di
Punta Secca dove hanno arrestato un tunisino che aveva tentato
ripetutamente di rubare in una casa. I componenti di una famiglia
modicana in vacanza a Punta Secca, mentre erano intenti a fare
colazione, hanno sentito qualcuno armeggiare intorno alla porta e
tentare di aprirla a spallate e calci. I residenti allarmati dai rumori
si sono affacciati urlando ed hanno visto un ragazzo fuggire a piedi. I
turisti, all’arrivo dei carabinieri, hanno spiegato che già ciò era
successo nel corso della notte ma avevano pensato ad un ubriacone che
aveva sbagliato casa tant’è che se n’era subito andato appena uno di
essi s’era affacciato dalla finestra. I proprietari, solo dopo hanno
realizzato che forse era lo stesso ladro di poco prima. I militari ed
i denuncianti sono andati per Punta Secca a cercare il ragazzo che aveva
tentato poco prima lo scasso. Uno dei figli è rimasto in casa “da
sentinella” e sono trascorsi pochi minuti quando ha chiamato chiedendo
ai tutori dell’ordine di ritornare subito poiché c’era qualcuno che
stava tentando di sfondare la porta. Il ladro, pensando che tutti e
fossero andati via in spiaggia, era ritornato per finire il lavoro. il
maldestro si è trovato poco dopo in compagnia dei carabinieri che
l’hanno perquisito, ammanettato, portato in caserma ed arrestato con
l’accusa di tentato furto in abitazione aggravato e continuato. Wajdi
Mansour d’intesa con il pubblico ministero dott.ssa Valentina
Botti, dopo i rilievi fotodattiloscopici è stato sottoposto ai
domiciliari presso l’abitazione in Santa Croce Camerina. L’attenzione
del cittadino in sinergia con la tempestività dei carabinieri ha
permesso di evitare un reato e di assicurare un reo alla giustizia.
Scoglitti
RG –
Ambulante aggredisce Vigile, CC ai domiciliari. Si tratta di Antonio
MELI, 33enne comisano. I Carabinieri di Scoglitti sono
intervenuti per bloccare l’esagitato. Come da tradizione, dopo la festa
del Santo Patrono, i cittadini vittoriesi si trasferiscono nelle loro
abitazioni estive della frazione marinara di Scoglitti. La loro
presenza, oltre a quella dei turisti, attira l’attenzione dei numerosi
venditori ambulanti. I controlli di competenza, di conseguenza si
intensificano ad opera delle forze dell’ordine. La situazione è
degenerata ieri, durante un controllo operato dalla polizia municipale
nei confronti di un ambulante abusivo. Il venditore ambulante, Antonio
MELI, alle richieste dei vigili di esibire licenza e documenti, è andato
su tutte le furie ed ha aggredito i vigili a colpi di cassette di
ortaggi. L’intervento di una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di
Scoglitti, in servizio di controllo del territorio è stato risolutivo.
L’ambulante alla vista dei carabinieri, ha tentato di darsi alla fuga ma
è stato tempestivamente bloccato e portato in caserma. Il vigile ha
riportato qualche graffio e qualche ematoma, le manette sono scattate
per l’ambulante, che su disposizione del Sost. Proc. della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, Dott. M. Monego, dopo le formalità di
rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, per i reati di
violenza e minaccia nonché di resistenza a pubblico ufficiale.
L’attività di controllo del territorio da parte dei militari della
Compagnia Carabinieri di Vittoria (RG) è stata intensificata proprio al
fine di reprimere ogni tipologia di reato specie nelle zone balneari.
Ragusa
- Operazione “Touch and go”, in corso cattura 4 banditi. I
Carabinieri di Ragusa ed agenti del Commissariato di Comiso
hanno
eseguito a Gela 4 misure cautelari in carcere contro una banda di
malviventi responsabili di otto furti di autovetture, due furgoni,
quattro motocicli e trenta colli di rete metallica nei comuni di Santa
Croce Camerina, Comiso ed Acate. I malviventi da dicembre 2015 a
febbraio 2016 hanno perpetrato una serie di furti provocando danno
economico alle vittime e preoccupazione tra la popolazione locale.
Il lavoro sinergico di Carabinieri e Polizia ha consentito di “scovare”
quei gravi indizi di colpevolezza ed analizzare il loro modus operandi,
necessari all’emissione della misura cautelare anche nei confronti di
tutti e quattro i complici.L’operazione
“Touch and go” si sta svolgendo con perquisizioni nel Comune di Gela.
Vittoria
RG
- Evaso dai domiciliari, CC preso a passeggio. Il già noto
Antonino Avola51enne,
nella mattinata di oggi è stato bloccato
mentre tranquillamente transitava una via di del centro di Vittoria, ed
invece avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari: sono scattate
così le manette dei Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile. I militari
erano impegnati nell’ambito dei servizi di controllo del territorio
predisposti dal comandante Provinciale di Ragusa finalizzati alla
repressione dei reati contro il patrimonio, nella giurisdizione di
competenza. Il personaggio, già noto ai Carabinieri che lo avevano
arrestato in passato per analoghe violazioni, stava percorrendo una via
del centro cittadino. Una pattuglia di militari l’ha riconosciuto. il
furbo ha accelerato il passo ma i Carabinieri, supportati anche da altre
pattuglie nel frattempo sopraggiunte, hanno impedito qualsiasi via di
fuga, bloccando Avola. Il personaggio è stato sottoposto di nuovo agli
arresti domiciliari, su disposizione del sostituto Procuratore della
Repubblica, dott.ssa Monica Monego, per i provvedimenti di competenza,
dinanzi alla quale dovrà rispondere del reato di evasione. Gli
inquirenti stanno ora vagliando attentamente la posizione del soggetto
per accertare le ragioni per le quali non si trovasse presso la sua
abitazione, così come previsto.
Pozzallo RG – Aggredisce ex moglie e figlia, CC
arrestano 56enne: maltrattamenti in famiglia. Il soggetto era
contrariato dalla recente separazione. I Carabinieri della Stazione di
Pozzallo di sera, hanno arrestato Pietro Roccasalvo 56enne,
incensurato, resosi responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia
nei confronti della ex moglie e della figlia. il personaggio, infatti,
nella tarda serata di ieri, si è recato presso l’abitazione dell’ex con
la quale ha intrapreso una discussione poiché contrariato dalla recente
separazione. La situazione è subito degenerata, tanto che l’individuo ha
continuato ad inveire ed ha aggredito fisicamente l’ex moglie e la
figlia 26enne. La donna è riuscita a chiamare i Carabinieri che in
breve tempo sono intervenuti presso l’indirizzo segnalato. I militari
dell’Arma, giunti sul posto, hanno udito le grida provenire da un
appartamento ai piani superiori e sono subito entrati nell’abitazione
ed hanno trovato il soggetto che inveiva contro la ex moglie e la
figlia. I Carabinieri con difficoltà, sono riusciti a portare la
situazione alla calma ed hanno bloccato l’esagitato. Le due donne,
visibilmente scosse e spaventate, hanno mostrato ferite al collo ed
alle braccia causate poco prima dall’energumeno. Le malcapitate sono
state sottoposte ad una visita medica a seguito della quale sono state
giudicate guaribili, la ex moglie in 2 gg. e la figlia in 7 gg. per
escoriazioni e ferite in vari parti del corpo. I Carabinieri hanno
condotto l’individuo in caserma e l’hanno dichiarato in arresto per il
reato di maltrattamenti in famiglia. L’aggressore, al termine delle
formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno,
dott. Marco Rota, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di
Ragusa.
Ragusa
– Bidello accusato d’abuso sessuale su studentessa migrante, filmato
ed arrestato. Si tratta di R.M. 53enne ispicese bidello
presso una scuola media inferiore di Ragusa. L’individuo è stato fermato
dalla Polizia di Stato. Il bidello è ritenuto autore di ripetute
violenze sessuali su una studentessa migrante di appena 16 anni sbarcata
a Pozzallo pochi mesi addietro. Il bidello le offriva denaro per avere
rapporti sessuali con lei, a volte cercava di corromperla offrendo una
semplice gomma da masticare pur di attrarla in luoghi appartati. Le
faceva credere di essere il futuro marito e di volerla sposare per
carpire il suo consenso che non è mai stato prestato. La Squadra Mobile
al termine di una delicatissima indagine è intervenuta presso la scuola
media inferiore per bloccare l’individuo che poco prima aveva costretto
ad un rapporto sessuale la piccola migrante sbarcata in Sicilia senza
famiglia ed in cerca di un futuro migliore.La Polizia di Stato –
Squadra Mobile – ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto R.M.
53enne ispicese bidello presso una scuola media inferiore di Ragusa, per
i reati di violenza sessuale su minore ed induzione alla prostituzione
minorile, reati aggravati tutti dalla minore età della vittima e dal
fatto che il soggetto avesse un dovere di vigilanza sulla stessa in
quanto i fatti sono avvenuti durante l’orario scolastico.
L’educatrice di un centro per minori non accompagnati che collabora
costantemente con la Squadra Mobile di Ragusa in occasione degli
sbarchi, qualche settimana fa, ha contattato le poliziotte in servizio
presso la Sezione reati contro la persona ed i minori, al fine di
segnalare il comportamento anomalo di una ragazzina di 16 anni, la
quale si rifiutava di voler andare a scuola, nonostante la gioia
espressa nei primi mesi. L’educatrice, con grande abilità e senso del
dovere, è riuscita a carpire che a scuola vi fosse stato qualche
problema e l’ha segnalato alla Polizia, pertanto immediatamente la
piccola è stata ascoltata da una poliziotta specializzata in questo
settore, da una psicologa, da un’interprete ed ovviamente del suo
tutore, un’avvocatessa ragusana nominata dal Tribunale per i Minori di
Catania in quanto è sbarcata nell’isola da sola, senza familiari. La
giovane, con molte difficoltà e dopo un pianto liberatorio, ha
raccontato le tremende pressioni psicologiche alle quali era sottoposta
da parte di un soggetto, nella scuola da lei frequentata, dove era stata
inserita dalla comunità al fine di poterle dare un’educazione ed una
formazione che le avrebbero permesso di poter trovare in futuro un
lavoro. Il racconto della piccola vittima diventava sempre più duro, i
dettagli sempre più “forti”, bisognava interrompere spesso il colloquio
perché la giovane non riusciva a smettere di piangere, il tutto sempre
video registrato dagli impianti installati presso la Squadra Mobile di
Ragusa proprio per le audizioni protette così come previsto dalla legge.
La piccola ha raccontato che c’era quest’individuo che lavorava a scuola
che le aveva detto di volerla sposare, di volerle fare regali, la
chiamava moglie e le voleva dare del denaro per consumare dei rapporti
sessuali. Il racconto era molto circostanziato e unitamente al tutore
della minore veniva verbalizzata ogni parola, ogni attimo raccontato con
enormi difficoltà dalla vittima. Il bidello, ignaro di essere stato
videoripreso anche nei giorni prima del tragico epilogo, cercava di
addebitare la colpa alla piccola, asserendo che fosse lei e lo seguiva e
non lui. Il soggetto dopo le formalità di rito è stato condotto in
carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ragusa –
Polizia e cani antidroga trovano stupefacente in casa, 1 in manette.
Si tratta di Gianluca Zago 19enne nato e residente a Comiso. La
Polizia di Stato nei territori di Vittoria e Comiso ha eseguito 9
perquisizioni con l’aiuto di Unità Cinofile specializzate in ricerca di
armi e droga. 1 arresto per detenzione di marijuana a Comiso. Il
soggetto già era stato arrestato a gennaio ma nonostante tutto, non
aveva smesso di vendere stupefacenti. 25 Volanti, 80 poliziotti e 8 cani
specializzati, sono stati impiegati negli ultimi 3 giorni dal Questore
di Ragusa. La Polizia di Stato – Squadra Mobile, Commissariato di
Vittoria e Comiso – hanno tratto in arresto Gianluca Zago per
detenzione di marijuana ai fini di spaccio. La Polizia di Stato della
provincia di Ragusa, su disposizione del Questore Giuseppe Gammino,
negli ultimi 3 giorni, ha messo in campo un sistema di controllo
rafforzato al fine di procedere a perquisizioni ed ispezioni di luoghi,
abitazioni ed attività commerciali, dove con molta probabilità potevano
essere consumati reati o vi erano soggetti sottoposti a misure di
sorveglianza. I rinvenimenti di armi e droga effettuati dalla polizia in
di questi giorni non hanno messo tutti in guardia i malfattori, qualcuno
credeva di poter continuare. Gli investigatori hanno ritenuto fondato il
motivo che Zago continuasse a spacciare nonostante fosse stato arrestato
a gennaio, ed hanno proceduto alla perquisizione in casa sua a Comiso
non appena ha fatto rientro. I cani “APP” e “VITE” non appena sono
entrati nell’abitazione, dopo pochi minuti hanno trovato il nascondiglio
e i quasi 100 grammi di marijuana. L’odore dell’erba è molto forte, ed i
cani in questi casi non hanno difficoltà a scoprire lo stupefacente. I
poliziotti trovata la sostanza hanno poi continuato a cercare,
rinvenendo altre dosi già pronte per la vendita ed 1 bilancino di
precisione. Le altre perquisizioni effettuate nei territori di Vittoria
e Comiso hanno dato esito negativo, anche se i cani in più occasioni
hanno fiutato residui di stupefacenti e polvere da sparo, segno che con
molta probabilità in passato erano stati occultati degli oggetti di
detenzione illecita. “La Polizia di Stato continuerà a programmare
perquisizioni e controlli nei prossimi giorni così da prevenire e
reprimere qualsivoglia illecito, garantendo sicurezza ai cittadini della
provincia iblea”.
Ispica
RG
– Omicidio colposo ed omissione di soccorso: CC eseguono ordinanza di
custodia cautelare in carcere. Si tratta di Vincenzo
FRANZA
37enne, ispicese, la vittima investita è Valeria Cannata travolta
assieme ad una amica ferita, ma in vita. I Carabinieri della Stazione
Carabinieri di Ispica di mattina, hanno tratto in arresto Vincenzo
FRANZA in esecuzione dell’ordinanza di carcerazione emessa dalla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, a seguito della
sentenza di condanna a anni 3 e mesi 9 per i reati di omicidio colposo,
guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche ed omissione di soccorso.
Il
soggetto nel maggio 2015 aveva investito 2 ragazze a Santa Maria del
Focallo, 1 morì dopo alcuni giorni di coma.
Vincenzo FRANZA, infatti, era stato arrestato dai Carabinieri di Ispica
il 31 maggio 2015, quando, alle 4.00 del mattino, alla guida della sua
Peugeot 205, percorrendo la s.p. 46, giunto in prossimità del locale
“Soda”, verosimilmente a causa del suo stato di ebbrezza alcolica,
perdeva il controllo del veicolo, travolgendo due ragazze pozzallesi,
dandosi successivamente alla fuga. Le indagini dei Carabinieri,
permisero di risalire subito al pirata della strada che, poco dopo,
veniva rintracciato ed arrestato. Le ragazze, immediatamente soccorse
dal 118, furono trasportate presso l’ospedale maggiore di Modica, una
con prognosi di 30 gg, l’altra, Valeria Cannata, da subito apparsa più
grave, veniva ricoverata in prognosi riservata e, dopo 6 giorni di
agonia, decedeva a causa delle serie lesioni riportate. Vincenzo FRANZA,
a seguito dell’ordinanza, come disposto dall’autorità giudiziaria, è
stato tradotto presso il carcere di Ragusa dove dovrà scontare la pena.
Ragusa
–Gas esplode a Cazuzze, intervengono i carabinieri. I militari
della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina sono dovuti
intervenire, poco dopo le ore 20 di ieri, a Casuzze, presso
un’abitazione privata, dove poco prima era stata avvertita una forte
esplosione. La squadra dei VV.F. di Ragusa e la pattuglia dei CC di
Santa Croce hanno accertato che vi era stata una fuga di gas in una
cucina al piano terra. La bombola di GPL era integra e quindi il
malfunzionamento era imputabile alla cucina. Probabilmente quest’ultima
o il tubo avevano avuto una perdita e saturando l’ambiente di gas poi in
qualche maniera s’era acceso ed era esploso. Fortunatamente la famiglia
residente in tale abitazione era fuori casa e non ci sono stati feriti.
I danni sono stati circoscritti alla sola cucina, ma non ci sono
problemi strutturali e quindi l’immobile è agibile. Grande spavento tra
gli abitanti del borgo rivierasco, senza troppi danni.
Comiso
RG
–
Donata
scultura ai Carabinieri da maestro Nicolosi. La posa dell’opera
scultorea in legno “Sirio”, donata dal maestro Alfio Nicolosi al Comando
Stazione Carabinieri di Comiso
è stata inaugurata di mattina, nel corso di una sobria cerimonia.
Lo scultore, originario di Zafferana Etnea residente a
Pedalino, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Vittoria, Cap.
Daniele Plebani, il Comandante della locale Stazione, M. A. s. UPS
Silvestro Di Giorgio, i militari del presidio ed illustri
ospiti
erano presenti alla cerimonia.
L’opera, in legno d’abete, è stata realizzata alcuni anni fa
dall’artista secondo il suo personalissimo stile che rimanda alla
tradizione preistorica con echi più moderni alla Modigliani: la
denominazione “Sirio” rimanda all’omonima stella del firmamento. Il dono
ha trovato idonea collocazione all’ingresso del Comando, affinché sia
fruibile ed apprezzabile dal personale in servizio e dal numeroso
pubblico che giornalmente frequenta gli Uffici. Il maestro Nicolosi,
le prossime settimane fortemente legato all’Arma dei Carabinieri,
donerà un’altra importante opera alla Compagnia di Vittoria.
Scoglitti RG
– Evade dai domiciliari, CC 1 in manette. Si tratta di
Andrea Lo Scalzo
26enne,
vittoriese. Camminava tranquillamente in una via
di del centro marittimo di Scoglitti, ed invece avrebbe dovuto trovarsi
agli arresti domiciliari. Le manette sono scattate per il già noto,
vittoriese, “pizzicato” nella mattinata di ieri
dai Carabinieri della locale Stazione, mentre erano impegnati
nell’ambito dei servizi di controllo del territorio predisposti dal
comandante Provinciale di Ragusa finalizzati alla repressione dei reati
contro il patrimonio, nella giurisdizione di competenza. Il soggetto,
già noto ai Carabinieri che lo avevano arrestato in passato per analoghe
violazioni, stava percorrendo una via del centro cittadino. Una
pattuglia di militari ha riconosciuto il personaggio. Il giovane ha
accelerato fuggendo via ma, dopo un breve inseguimento, i Carabinieri,
supportati anche da altre pattuglie nel frattempo sopraggiunte, gli
hanno impedito qualsiasi via di fuga, bloccandolo. Il maldestro,
considerata l’assenza dal domicilio ed il mancato rispetto delle
prescrizioni inerenti la misura alternativa alla detenzione carceraria,
è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa, su
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa Giulia
Bisello, per i provvedimenti di competenza, dinanzi alla quale dovrà
rispondere del reato di evasione. Gli inquirenti stanno ora vagliando
attentamente la posizione del vittoriese per accertare le ragioni per le
quali non si trovasse presso la sua abitazione, così come previsto.
Ragusa
- Tenta furto in chiesa e si ferisce: CC rintracciano e
denunciano.
Si tratta di M.R.,
38enne ragusano. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della
compagnia di Ragusa, hanno identificato e denunciato per furto un
trentottenne ragusano, già noto alla giustizia, per tentato furto in una
chiesa del capoluogo. Una telefonata al 112 era giunta da parte di un
parrocchiano di prima mattina, il quale si era recato in chiesa, ed
aveva notato il vetro della porta d’ingresso frantumato e bagnato da
schizzi di sangue finiti anche a terra. Il fedele, temendo ci potesse
essere qualcuno dentro, ha giustamente chiamato i carabinieri. Una
gazzella dell’aliquota radiomobile e militari addetti ai rilievi
tecnici sono presto arrivati sul posto. La porta della chiesa e quella
della canonica erano state “violate” con un posacenere in ferro ed un
grosso masso, ancora presenti sul posto. I vetri, entrambi di tipo
antisfondamento, avevano retto i colpi e il malintenzionato aveva
desistito senza riuscire a entrare e/o a rubare alcunché. I militari
dell’Arma hanno repertato alcune tracce di sangue appartenente
all’autore ed hanno trovato sulla maniglia un’impronta digitale.
L’impronta è stata repertata ed inserita nel computer che l’ha comparata
con milioni di altre presenti in archivio. il soggetto fortunatamente
per gli inquirenti era già schedato e conosciuto ed i carabinieri sono
andati dritti a casa trovandolo con una mano fasciata il 38enne
ragusano, il quale messo davanti all’evidenza dei fatti, ha ammesso
tutto. Il maldestro è quindi stato denunciato alla Procura della
Repubblica di Ragusa per tentato furto aggravato. il parroco, era
fuori sede ed è dovuto urgentemente rientrare, dovrà riparare un bel
danno anche se almeno ha scampato quello molto più grosso in caso di
furto compiuto. Il tempestivo intervento dei carabinieri prima che la
scena del crimine fosse modificata o ripulita ha permesso ancora una
folta di portare l’autore di un reato davanti alla giustizia.
RagusaCane CC scopre in blitz arma nascosta.
1 cubano ai domiciliari: Rivas PRIETO 33enne. Le
perquisizioni a Ragusa sono state dei Carabinieri, nell’ambito dei
più vasti servizi disposti per il controllo del territorio e di
soggetti sottoposti a misure restrittive o con precedenti penali.
Le perquisizioni,sono state eseguite con l’ausilio anche di unità
cinofile specializzate nella ricerca di armi, del Nucleo Carabinieri
Cinofili di Nicolosi, all’interno dell’abitazione di Rivas PRIETO
33enne, di origini cubane, da anni residente a Ragusa già noto. I
militari hanno rinvenuto 1 pistola che in origine era un’arma
giocattolo, poi opportunamente modificata tanto da essere uguale in
tutto e per tutto ad un’arma vera, in grado sparare cartucce
modificate. L’arma era stata privata del tappo rosso
all’imboccatura della canna, che sempre contraddistingue le armi
giocattolo ma, soprattutto, era stata privata del sistema di
occlusione della stessa canna, che serve proprio ad impedire che i
giocattoli possano sparare proiettili veri, tanto da assomigliare
perfettamente ad una delle pistole normalmente in dotazione alle
Forze dell’Ordine. L’arma, nel corso della perquisizione, è stata
rinvenuta nascosta in una grossa valigia piena di vestiti ed oggetti
vari, ma la sua presenza non sfuggiva al fiuto del cane Igor nel
Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi. I militari, nel corso della
perquisizione, hanno rinvenuto anche 12 cartucce che erano state
modificate mediante l’inserimento all’estremità di un pallino in
plastica, adatto ad essere sparato proprio dall’arma modificata e
che, soprattutto nel caso di esplosione a breve distanza, avrebbe
potuto avere anche effetti letali. Oltre all’arma ed ai proiettili
veniva rinvenuta anche la custodia della stessa pistola e 1 fondina
da cintura, facendo quindi presumere che l’arma in questione venisse
spesso portata comodamente al seguito fuori dell’abitazione da Rivas
PRIETO. Il personaggio, per tale motivo è stato tratto in arresto
per il reato di detenzione di arma clandestina modificata e, dopo le
formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della
Repubblica di Ragusa, dott.ssa Monica Monego, è stato associato
presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari. Le
indagini proseguono per individuare chi abbia potuto modificare
l’arma rinvenuta. I militari ricercano soggetti con specifiche
competenze nel settore e con un certa dimestichezza nell’utilizzare
dei macchinari per la lavorazione del ferro e dell’acciaio. Le
indagini, inoltre, sono finalizzate per capire quante armi
modificate allo stesso modo ci possano essere in circolazione. Colui
il quale si dedica a tale attività di modifica delle armi
verosimilmente è un professionista del settore, a cui sovente si
rivolgono anche esponenti delle criminalità, sempre alla ricerca di
armi per il compimento di azioni delittuose. I carabinieri
attendono l’accertamento sull’arma rinvenuta e sequestrata,
finalizzato a verificare se la stessa sia stata utilizzata per
compiere reati ed a stabilire il motivo per cui Rivas PRIETO
avesse deciso di tenere e nascondere in casa 1 pistola. L’arresto
è il frutto di continue attività di controllo del territorio che, su
disposizione del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa,
continueranno anche nei prossimi mesi.
ModicaRG -Affidata a servizi sociali è filmata mentre ruba portafoglio al
bar : CC donna in manette. Si tratta di Generosa Ancona,
33enne, originaria della Provincia di Brindisi, domiciliata a
Modica. La maldestra aveva rubato un portafoglio in un bar, per cui
i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di carcerazione nei
confronti della responsabile. La donna era già sottoposta
all’affidamento in prova ai servizi sociali, dopo il furto commesso
ai danni di una giovane barista, il Tribunale di Sorveglianza di
Siracusa le ha revocato la misura e ne ha disposto la carcerazione.
I Carabinieri della Stazione di Modica, di pomeriggio, hanno tratto
in arresto, in esecuzione di un provvedimento di sospensione
dell’affidamento in prova ai servizi sociali emesso dall’Ufficio di
Sorveglianza di Siracusa Generosa Ancona. La rea, dopo le formalità
di rito, è stata condotta dai militari dell’Arma presso la Casa
Circondariale di Catania a Piazza Lanza. La donna, già nota alle
forze di polizia per reati vari contro il patrimonio, nell’ottobre
2014 aveva avuto concessa la misura alternativa dell’affidamento in
prova ai servizi sociali. La maldestra, il 12 gennaio scorso, dopo
essere entrata in un bar di Modica Sorda, distraendo con banali
scuse la barista, aveva rubato a quest’ultima il portafoglio dalla
borsa e si era dileguata. La visione delle immagini delle
telecamere del bar, successivamente, però, aveva permesso ai
d’individuare la responsabile ed arrestarla subito dopo,
recuperando la refurtiva. La maldestra, su disposizione del
Sostituto Procuratore di turno presso il Tribunale di Ragusa, era
stata sottoposta agli arresti domiciliari. L’Ufficio di Sorveglianza
di Siracusa, in conseguenza di quest’ultimo furto all’interno del
bar, ha sospeso alla ladra la misura alternativa dei servizi
sociali disponendone l’accompagnamento presso il carcere di Catania
Pizza Lanza odve, ieri pomeriggio, è stata accompagnata dai
Carabinieri di Modica.
Ragusa–
Rapina in negozio cellulari, CC arrestano marocchino.
Si tratta di
Aiman Jelloul
32enne marocchino residente da molti anni a Ragusa. I carabinieri
dell’aliquota radiomobile della compagnia di Ragusa hanno arrestato un
personaggio già noto per rapina all’addetto vendite in un negozio di
telefonia all’interno del noto centro commerciale di via Achille Grandi.
Un soggetto sui trent’anni, ieri pomeriggio, intorno alle cinque, è
entrato in un negozio di telefonia per chiedere lumi sulle tariffe in
vigore. Il soggetto all’atto di ringraziare e congedarsi, forse pensando
di non essere visto, ha sottratto il telefonino al commesso che l’aveva
poggiato sul banco. Il derubato però se n’è accorto ed istintivamente
con uno scatto ha raggiunto e bloccato il ladro che era già fuori dal
negozio. Il maldestro s’è divincolato con forza strattonando e
spingendo la vittima la quale pur non avendo fortunatamente riportato
ferite, s’è sbilanciato quasi rovinando a terra. Il ladro, diventato
ormai a questo punto rapinatore, per aver usato violenza e garantirsi
la fuga, è corso via sparendo nel nulla. L’addetto alle vendite ha
desistito per non lasciare il negozio sguarnito (che sarebbe divenuto
facile preda di un eventuale altro ladro) ma ha prontamente chiamato il
112 fornendo un’accurata descrizione del rapinatore. I dettagli del
volto, dei capelli, berrettino, felpa e pantaloni. Una pattuglia
radiomobile è andata immediatamente al centro commerciale ed ha iniziato
a cercare il fuggitivo. I tutori dell’ordine, pensando che lo stesso
potesse essere andato a via Zama a prendere l’autobus, sono andati al
capolinea e già da lontano hanno notato un soggetto perfettamente
corrispondente alla descrizione. I militari celermente sono piombati
addosso al sospetto e l’hanno bloccato senza consentirgli possibilità di
fuga. i carabinieri hanno perquisito il soggetto e trovato addosso un
telefonino con la cover identica a quella descritta dalla vittima. Il
maldestro è stato ammanettato, caricato nell’auto e portato in caserma.
Il commesso, che era presente per stilare il verbale di denuncia, l’ha
riconosciuto senza ombra di dubbio quale autore del colpo. Il
personaggio era privo di documenti d’identità, ed è stato sottoposto a
rilievi foto-dattiloscopici ed identificato in Aiman Jelloul, 32enne
marocchino residente da molti anni a Ragusa, già noto per resistenza e
lesioni a pubblico ufficiale. È stato quindi arrestato per rapina e,
d’intesa col Pubblico Ministero, dott.ssa Alessia La Placa, è stato
rinchiuso nel Carcere di Contrada Pendente a Ragusa a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria. Caso chiuso brillantemente grazie alla
fattiva collaborazione del cittadino, la vittima, che ha saputo
registrare nella mente i dettagli importanti per riconoscere l’autore
del reato.
Vittoria
– CC preso catanese ruba uva: 1 ai domiciliari.
Si tratta di Francesco Filia, 35enne catanese. I
Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi (RG),
nel corso delle prime ore dell’alba di oggi, nel corso
del pattugliamento in Contrada Mazzarronello, hanno
sorpreso uno intento a trafugare ed a riempire la sua
auto di uva tipo “Italia”. Il controllo del territorio
nella giurisdizione della Compagnia di Vittoria, specie
nelle aree rurali e di campagna, prosegue infatti a
ritmi sostenuti al fine di prevenire e reprimere
qualsiasi tipologia di reato, specie quelli predatori.
Il soggetto alla vista dei militari ha spento i fari del
suo veicolo ed ha cercato di darsi alla fuga ma, dopo un
breve inseguimento in aperta campagna, è stato bloccato
dai Carabinieri. Francesco Filia, 35enne catanese, è
stato ammanettato. La merce illecitamente sottratta,
oltre 500kg di uva da tavola “Italia” è stata subito
restituita all’imprenditore agricolo, mentre
l’arrestato, al termine delle formalità di rito
espletate presso la caserma di via Alcanata, in ragione
dei precedenti penali specifici, è stato sottoposto agli
arresti domiciliari presso la sua abitazione, a
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, dottor Scollo, dinanzi al
quale dovrà rispondere del reato di furto aggravato.
Analoghi controlli da parte dei Carabinieri della
Compagnia di Vittoria in tutto il territorio di
competenza proseguiranno, anche nei prossimi giorni.
Acate RG – Commercio medicinali falsi: CC, 4 denunciati.
Carabinieri della Stazione di Acate, nell’ambito dei servizi di
controllo del territorio, svolti nel corso della giornata in tutta
la giurisdizione della Compagnia di Vittoria, hanno denunciato a
piede libero 4 persone, tutte note, per introduzione nello Stato e
commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti
industriali con segni mendaci e ricettazione, sequestrando 80 kit di
pronto soccorso contenenti medicinali contraffatti. I militari
nella centralissima Piazza Matteotti, hanno notato 4 individui, non
originari del luogo, aggirarsi con fare circospetto. I carabinieri,
dopo avere monitorato i soggetti nei movimenti, li hanno sottoposti
a controllo ed a perquisizione personale che, in un primo momento, è
risultata negativa. Il modo di fare dei 4, molto nervosi ed
agitati, tuttavia, ha insospettito ancor di più i Carabinieri che
hanno esteso la perquisizione anche ai veicoli in loro uso,
rinvenendovi occultati
80 kit per pronto soccorso, riportanti marchi e segni nazionali ed
esteri contraffatti, contenenti prodotti farmaceutici vari, dai
cerotti alle garze, dalle spugne ai guanti, privi di scadenza e di
indicazioni sulla provenienza, con evidenti rischi per la salute e
la sicurezza dei potenziali clienti. La merce è stata subito
sottoposta a sequestro penale, mentre i 4, provenienti dalle
limitrofe province di Siracusa e Catania, sono stati deferiti in
libertà all’Autorità Giudiziaria iblea: si tratta di M.M.
29enne, R.P. 48enne, R.F. 30enne, e S.G.
53enne. Gli investigatori, stanno vagliando la posizione dei 4
per accertare l’eventuale complicità di altri criminali ed il canale
di approvvigionamento e la destinazione dei prodotti contraffatti. Le indagini sono suscettibili di ulteriori
sviluppi. Si tratta dell’ennesimo sequestro di merce contraffatta
effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria, che anche a
fine agosto avevano sequestrato altri prodotti similari, ed anche
giocattoli privi di marchio “CE”, del valore complessivo di oltre
10.000 euro.
Vittoria –
Fuga con amico su Facebook, Carabinieri
trovano a Vittoria 16enne scomparsa a Massa. Ha avuto un esito positivo la vicenda della ragazza
scomparsa da Pontremoli, in provincia di Massa Carrara,
tra il 28 e il 29 maggio scorso. La 16enne, di origine
rumena, si era allontanata da casa senza lasciare
traccia e, così come raccontato dalla madre, aveva
proprio in quei giorni conosciuto un altro ragazzo
rumeno su Facebook, del quale si avevano informazioni
molto frammentarie. Gli investigatori avevano attivato
un piano di ricerche, inoltrando a tutte le Stazioni
Carabinieri d’Italia una foto della ragazzina, con una
descrizione somatica e degli indumenti che indossava al
momento dell’allontanamento. Una pattuglia dei
Carabinieri della Stazione di Vittoria fortunatamente
nella giornata di ieri, ha incrociato, in piazza Nenni,
una coppietta di giovani fidanzatini. I militari, in
possesso di foto segnaletica della ragazza scomparsa,
l’hanno immediatamente riconosciuta. I carabinieri dopo
le formalità di rito che hanno consentito di appurare le
buone condizioni fisiche ed escluso che la giovane
avesse subito violenze od avesse fatto uso di
stupefacenti, è stata riaffidata alla madre.
Ragusa - Stalker 82enne perseguita vicina 60enne: divieto
avvicinamento. Carabinieri di Ragusa ieri hanno
“bloccato” quello che era ormai diventato un vero e
proprio incubo per una donna 60enne del capoluogo ibleo.Si
tratta di una storia purtroppo non infrequente nelle
cronache di questi anni, costellate di episodi di
sopraffazione di uomini sulle donne, in quella che è
stata ribattezzata “violenza di genere”. Questa storia
andava avanti da alcuni mesi, e trova la sua peculiarità
nell’età non tanto della parte offesa, quanto del
persecutore. Il protagonista in negativo è infatti
A.F., 82enne, insospettabile ragusano incensurato,
che ha reiteratamente dimostrato le proprie morbose
attenzioni verso una sua vicina di casa, di circa 20
anni più giovane. l’atteggiamento di A.F. all’inizio era
quello di uno spasimante insistente. Il personaggio di
volta in volta, chiamava la vittima affacciandosi dal
balcone, le formulava complimenti (a dir poco
“ineleganti”) quando la incontrava, niente di più. La
vicenda col passare del tempo ha assunto una piega
insopportabile per la donna. La condotta
dell’individuo si è fatta persecutoria. A.F.
aspettava sotto casa la sua vittima a qualunque ora del
giorno e della notte, le rubava la biancheria stesa, ed
è arrivato addirittura a prenderla alla sprovvista e
baciarla, senza il suo consenso. L’ultimo episodio, è
stato più grave: l’ ”abbraccio” troppo forte dello
stalker ha arrecato alla donna lesioni guaribili con
oltre 20 giorni di prognosi. La situazione stava per
precipitare, dopo settimane e settimane di sopportazione
la donna ha trovato la forza di rivolgersi alle
Istituzioni, di bussare alla caserma dei Carabinieri.
Gli uomini dell’Arma hanno subito percepito la
delicatezza del caso, ed hanno messo in moto la macchina
investigativa. I carabinieri hanno raccolto
testimonianze ed elementi oggettivi che hanno dato
forma, giorno dopo giorno, ad un quadro indiziario
inequivocabile. I Carabinieri, senza ulteriori indugi,
hanno chiesto ed ottenuto una misura cautelare a carico
dello stalker. L’arzillo 82enne, non potrà più
avvicinarsi alla sua vittima, dalla quale dovrà
mantenere una distanza di almeno 20 metri. Altrimenti a
suo carico saranno adottate misure ancor più gravi.
Pozzallo RG – Calci e pugni a controllo Carabinieri,
3 ai domiciliari. Si tratta dei già noti :
Giovanni 27ennee Daniela Biazzo,
28enne e Generosa Ancona, 32enne. 2 soggetti
erano anche sottoposti alla misura di prevenzione
personale della sorveglianza speciale di P.S.
I Carabinieri delle Stazioni di Pozzallo e Marina di
Modica, ieri sera, nell’ambito di un servizio di
prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze
stupefacenti, hanno ammanettato 3 personaggi, 2 delle
quali già sottoposte alla sorveglianza speciale di P.S.,
per resistenza e violenza a pubblico ufficiale nonché
per le violazioni inerenti la misura di prevenzione
personale. I militari dell’Arma, durante apposito
servizio antidroga sul territorio di Pozzallo, hanno
notato i soggetti mentre parlavano tra di loro in una
pubblica via ed, insospettitisi dai loro movimenti,
hanno proceduto al controllo.
Chiaramonte GulfiRG – Pedofilo abusa di minore adescato vicino
Chiesa a fine funzioni: ai domiciliari. Si
incontrava di nascosto con un minore in diverse chiese
di Chiaramonte Gulfi, aspettando che le funzioni
religiose finissero e che preti e fedeli abbandonassero
i luoghi di culto: è finito così in manette un
insospettabile 74enne, originario del posto, con
l’accusa di atti sessuali con un minorenne. L’anziano, è
emerso dalle indagini scaturite per l’acume
investigativo dei Carabinieri della locale Stazione,
hanno portato ad evidenziare uno strano comportamento
nel soggetto, visto in più occasioni con il ragazzino,
anch’egli originario del paesino montano. I carabinieri
hanno appurato che il turpe non avesse legame di
parentela con la vittima, ed avrebbe adescato il
giovanetto dapprima in chiesa e poi via via in diversi
luoghi appartati del paese. Il pedofilo avrebbe compiuto
atti sessuali con la vittima inducendola a fare
altrettanto nei suoi confronti, ed obbligandola ad
incontrarsi nuovamente nei giorni successivi e
minacciandola che, in caso contrario, avrebbe raccontato
dell’accaduto ad altre persone e l’avrebbe picchiato.
L’arresto domiciliare è scattato nel pomeriggio di ieri,
in esecuzione di ordinanza di misura cautelare personale
emessa dal Gip presso il Tribunale di Ragusa, dott.
Maggioni, che ha concordato con la richiesta avanzata
dalla dott.ssa Monego, sostituto procuratore presso il
medesimo Tribunale. L’individuo, condotto nella caserma
di via Alcanata, al termine delle formalità di rito è
stato sottoposto agli arresti domiciliari, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini dei
carabinieri sono tuttora in corso, e suscettibili di
ulteriori sviluppi, finalizzate ad approfondire ancora
alcuni aspetti meritevoli di attenzione, specie quelli
legati alla collocazione temporale del reato contestato,
riscontrato fino al mese corrente.
Ragusa
-
Violenza sessuale ed omicidio: 4 tunisini giovanissimi
arrestati.
Confessioni shock: “eravamo ubriachi, lo abbiamo
fatto così tanto per farlo”. La vittima assassinata
è un rumeno di 38 anni che aveva tentato di salvare la
compagna 53enne dal sequestro di persona e stupro di
gruppo aggravata. La Polizia di Stato ha risolto uno
dei casi più gravi della Provincia di Ragusa. I 4 sono
stati Catturati tra le campagne di Vittoria tutti 4
giovanissimi tunisini ritenuti utori dell’omicidio di un
rumeno di 38 anni e del sequestro di persona e violenza
sessuale di gruppo aggravata della compagna di 53enne.
Le confessioni: “eravamo ubriachi, abbiamo visto la
coppia uscire dalla discoteca ed abbiamo pensato di
divertirci un po’; due di noi hanno colpito lui con un
bastone ed in due abbiamo violentato la donna; ammazzato
l’uomo, abbiamo violentato la donna per un’ora, poi per
continuare l’abbiamo portata nuda vicino una serra ed
abbiamo continuato per un paio di ore a turno; eravamo
ubriachi, lo abbiamo fatto così tanto per farlo;
pensavamo non ci avreste trovati, qui in campagna chi
poteva aver visto”.
Catania–
Rapine all’estero: rumena in manette. La
sentenza è della Corte d’Appello di Catania. I Carabinieri di Ragusa
hanno arrestato una donna romena Lacramioara VARGA
35enne, in esecuzione di un provvedimento della Corte d’Appello di
Catania. I Giudici etnei hanno sostanzialmente ripreso il dictum
di una sentenza dell’omologo magistrato rumeno. Lacramioara VARGA si era
stabilita in Italia per sottrarsi alla cattura nel suo Paese d’origine,
la Romania. I reati imputati sono estremamente gravi: si tratta di due
rapine commesse in Romania nel 2005, con il concorso in entrambi i
delitti del compagno. Il 28 settembre 2005 la prima rapina: la donna ha
attirato la vittima prescelta in una autentica trappola, prospettandole
la possibilità di godere dei suoi favori sessuali, naturalmente dietro
la corresponsione di una somma di denaro. Con questo stratagemma, VARGA
lasciava gioco facile al compagno per sorprendere l’ignaro “cliente”,
sopraffarlo fisicamente con calci e pugni e spogliarlo completamente dei
propri averi. In quell’occasione il malcapitato ne uscì con una prognosi
di ricovero ospedaliero di 8/9 giorni. Il secondo episodio dopo appena
una settimana, il 3 ottobre: la vittima prescelta stavolta era un
anziano di 71 anni, sorpreso mentre stava rincasando trasportando due
bagagli voluminosi. VARGA ancora una volta si adoperava per distrarre
il malcapitato, per spianare la strada all’aggressione fisica portata a
compimento dal compagno. L’anziano fu più sfortunato della prima
vittima, ricevendo una prognosi di ricovero ospedaliero di 8/9 giorni.
La condanna di primo grado in Romania risale al 2007, ed ammonta a 7
anni e 10 mesi di reclusione. VARGA non ha mai scontato neanche un
giorno, essendo fuggita in Italia agli inizi del 2007. Pensava
evidentemente di farla franca. Ma nel frattempo la sentenza è divenuta
definitiva, ed è stata fatta propria dal Giudice italiano: la donna ieri
è stata arrestata dai Carabinieri di Ragusa e tradotta presso il carcere
femminile di Catania.
ScicliRG
– Truffa 1 ai domiciliari. I Carabinieri della
Tenenza di Scicli hanno arrestato un soggetto già noto
C.G. 35enne, responsabile di diversi reati tra cui
truffa, resistenza a P.U. e violazione degli obblighi di
dimora. Il soggetto, dopo essere
stato rintracciato, è stato sottoposto agli arresti
domiciliari presso la sua abitazione di Scicli a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Siracusa.
Ragusa
- Polizia scopre giro sessuale trans: arresta transessuale
brasiliano, sfruttava e minacciava prostituta dominicana. fatta venire a
Ragusa con l’inganno. Le manette sono scattate per
Alfim FILHO GOMES DA SILVA 33enne alias “GUTO” nato a Redencao. Il
soggetto gestiva 3 “case del piacere” per ogni gusto e richiesta dei
clienti (liberi professionisti, operai, disoccupati e giovani studenti).
Trans, prostitute dell’Est-Europa, africane e sud americane, il cliente
andava sempre accontentato ed i prezzi oscillavano da 30 a 250 euro. I
poliziotti hanno messo i sigilli in tre immobili ed espulso un
transessuale brasiliano che si prostituiva in una delle case oggetto del
controllo della Polizia. Le case erano dotate di ogni comfort ed i
soggetti dediti alla prostituzione possedevano ogni tipologia di
“giocattolo” per soddisfare i “gusti” dei clienti. La sodomizzazione con
oggetti o mediante rapporti carnali con i trans è tra le più richieste.
I residenti ringraziano per aver posto fine al continuo via vai ed alle
richieste di ogni tipo fatte dagli sbadati clienti. I proprietari degli
immobili sono stati convocati dalla Squadra Mobile per le sanzioni
penali e/o amministrative a loro carico e gli eventuali provvedimenti di
sequestro e confisca degli appartamenti. Le prove video non lasciano
dubbi, “Guto” ogni qualvolta la vittima consumava un rapporto sessuale
che lui stesso aveva organizzato, passava dalle abitazioni in suo
possesso per prelevare il denaro. Oltre ai video anche le registrazioni
audio documentano come la donna chiedeva, quasi implorandolo di
lasciarle più denaro e lui, scusandosi, prendeva la metà del guadagno e
poi via. A volte neanche dava il tempo alla vittima di rivestirsi
perché saliva nella camera da letto sita al primo piano per prendere il
denaro e andar via non appena il cliente chiudeva la porta.
Ragusa
-
71° Anniversario morte del V.Brigadiere Salvo D’Acquisto.
L’Arma dei Carabinieri in servizio e l’Associazione Nazionale
Carabinieri, nella mattinata, hanno voluto dedicare una giornata
alla memoria del loro Servo di Dio. Una celebrazione
eucaristica si è svolta alle ore 10.30, presso la Basilica di
San Giovanni Battista di Vittoria, officiata da Padre Vittorio
Pirillo, alla presenza dei Carabinieri della Compagnia di
Vittoria e dei componenti delle sezioni dell’Associazione
Nazionale Carabinieri del territorio della giurisdizione, delle
Autorità locali, delle Forze di Polizia insistenti nella città
di Vittoria, nonché di alcune scolaresche in rappresentanza dei
tanti studenti della nostra città. La cerimonia, semplice nella
forma ma profonda per i valori morali, ha voluto ricordare il
sacrificio del giovane Carabiniere Salvo D’Acquisto, Medaglia
d’Oro al Valor Militare, fucilato barbaramente il
23 settembre 1943 in località Torre di Palidoro, Roma, a seguito
di una rappresaglia
nazista.
Monito per tutti è la motivazione con la quale gli è stata
tributata l’alta onorificenza "Esempio luminoso di altruismo,
spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso
del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato
condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del
territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a
dichiararsi unico responsabile d'un presunto attentato contro le
forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la
morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e
scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella
storia gloriosa dell'Arma". L’attività di oggi è stata fortemente
voluta dall’Arma in servizio e dall’ANC – Sezione di Vittoria
per il suo alto valore etico per i giovani vittoriesi e per
l’intera comunità cittadina.
Sbarco 1020 migranti a Pozzallo: fermati 2 scafisti
tunisini. Ogni scafista ha condotto un barcone in
legno con circa 500 persone, molte delle quali minori
(40 i neonati).Gli uomini della Polizia di Stato -
Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la
partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una
della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza, dopo
diverse ore di indagini hanno individuato i due scafisti
responsabili di aver condotto i due pescherecci carichi
di migranti. Gli sventurati, in giornata sono trasferiti
in centinaia dalla struttura del C.P.S.A di Pozzallo
verso altri centri già individuati dalla Polizia di
Stato di Ragusa.Indagini di Polizia lunghe ed estenuanti
hanno fermato 2 di notte a Pozzallo
Adil AJROUD 40enne nato in Tunisia e Hamza
BENMBAREK, 25enne nato in Tunisia.
I soggetti sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria in quanto ritenuti
responsabili di aver condotto il peschereccio dalle
coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da
un’unità navali della Marina Militare così come loro
speravano ed avevano programmato.
Santa
Croce Camerina
- Veronica Panarello visita tomba Loris.La madre accusata del delitto è uscita dal carcere di Agrigento col
permesso del Gip di Ragusa, ed il parere positivo del Procuratore
Carmelo Petralia. Le limitazioni per la mamma erano il divieto assoluto
di contatto, tranne che col legale ed i familiari. Veronica Panarelloè arrivata al cimitero, intorno alle 17.22, dentro un furgone della
polizia penitenziaria scortata dalla polizia. Le forze dell'ordine
avevano blindato il luogo sacro anche per evitare affollamenti di
cronisti, fotografi e cineoperatori. La mamma era in jeans e maglietta
nera, ed è stata la prima volta, da quando è arrestata, che ha fatto
visita in cimitero alla tomba del piccolo Loris. L'avvocato Francesco
Villardita ha consegnato alla donna un mazzo di fiori, già acquistati
dal padre Francesco Panarello, che sono stati deposti sulla tomba del
piccolo. I parenti di Veronica pur se autorizzati alla presenza erano
assenti. La visita concessa per un’ora dal Gip di Ragusa si è conclusa
senza sorprese particolari. La madre durante la sosta sulla tomba di
Loris avrebbe ribadito la sua estraneità ai fatti a lei imputati ed il
desiderio di voler conoscere la verità su quanto accaduto il “giorno
maledetto”.
Polizia trova arsenale mafia da indizi
collaboratori giustizia: 3 misure in carcere
Roma- È brasiliano
assassino di Pamela Canzonieri: ragazza uccisa giovedì scorso a Morro di
San Paolo (Brasile),
ha confessato.
Si tratta di Antonio Patrício Dos Santos detto "Fabricio",
brasiliano, nato il 21.04.1985 a Nilo Peçanha (Bahia). Le indagini della
Polizia Civile di Salvador de Bahia che ha competenza anche sulle unità
di polizia dei territori interni e quindi Valença e Morro de São Paulo,
si sono indirizzate da subito sulla vita privata e sugli avventori del
locale dove lavorava Pamela. Con il contributo dell' Ufficiale di
collegamento Italiano dello SCIP – Servizio per la Cooperazione
Internazionale di Polizia della Criminalpol di stanza a Rio de Janeiro,
che ha partecipato a tutte le attività, si è ristretto velocemente il
campo, e già ieri era stato tratto in arresto il “Fabricio”, vicino di
casa della vittima. Sono Ancora in Corso accertamenti. "Fabricio",
avrebbe detto alle autorità brasiliane
“di aver fatto uso di cocaina prima di incontrare la ragazza e di non
ricordare bene i dettagli dell'omicidio".
Modica
RG–
Ricettazione, CC 1 in carcere. I militari ieri hanno svolto una
mirata attività di controllo del territorio, sia di natura preventiva
che repressiva, e tratto in arresto Alì Saafi 35enne. Il
provvedimento a suo carico è finalizzato all’applicazione della misura
limitativa della libertà personale, che impone al soggetto di scontare
la pena residua di due anni di reclusione, dal momento che è stato
giudicato colpevole di ricettazione, commesso a Scoglitti e in
territorio ipparino nel febbraio 2012. Il personaggio, al termine delle
formalità di rito espletate presso la caserma di via Plebiscito, è stato associato alla Casa
Circondariale di Ragusa, a disposizione del Sostituto Procuratore
presso il Tribunale ibleo, dott.ssa Valentina Botti, per i provvedimenti
di competenza. I carabinieri hanno svolto attività di prevenzione e
repressione dei reati nel territorio della giurisdizione della Compagnia
di Vittoria (RG), per garantire la pubblica sicurezza in favore di
tutti i cittadini che vi abitano. I militari hanno posto attenzione al
contrasto di ogni tipologia di reato, specie quelli di natura predatoria
che più da vicino colpiscono le persone. I servizi giornalieri, coprenti
le 24 ore, sono aumentati anche nelle aree rurali. I carabinieri hanno
svolto intenso lavoro, in stretta collaborazione con la Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Ragusa.
Vittoria
RG - Rapina in banca CC identificano 1 complice di origine lentinese.
Si
tratta di
Massimo Miceli
47enne originario di Lentini (SR).
I
carabinieri della Compagnia Carabinieri di Vittoria (RG), ieri sera a
conclusione di una complessa ed articolata attività d’indagine, hanno
dato esecuzione nella città di Santa
Croce Camerina (RG)
ad una misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del
Tribunale di Ragusa, dott. Claudio Maggioni, su richiesta della locale
Procura della Repubblica, nella persona del sostituto procuratore dott.
Marco Rota, che ha concordato con le risultanze investigative raccolte
dal dipendente Nucleo Operativo, a carico di Massimo Miceli 47enne
originario di Lentini (SR).
L’operazione conclude un’articolata attività investigativa iniziata
nell’immediatezza di una rapina commessa, poco dopo le 12 del 3 agosto
2015, presso la filiale di Scoglitti della Banca Agricola Popolare di
Ragusa, quando due individui di nazionalità italiana armati di
taglierino erano penetrati nell’istituto di credito. I soggetti avevano
minacciando il cassiere davanti agli occhi di alcuni clienti della Bapr
ubicata nella frazione rivierasca è ubicata nei pressi della
centralissima piazza Cavour. I rapinatori in pochi attimi riuscirono a
razziare un bottino di 10 mila euro con velocità e freddezza da
professionisti e darsi alla fuga. Le testimonianze dei clienti
dell’istituto di credito presenti al momento del delitto, le telecamere
di videosorveglianza, ubicate nella frazione marittima, avevano permesso
agli inquirenti di delineare le fattezze somatiche dei presunti
responsabili. I militari hanno tuttavia ritenuto necessario avviare
una mirata attività con il supporto dei moderni ausili tecnici. I tutori
dell’ordine, grazie anche ai più consueti metodi d’indagine, quali
pedinamenti, osservazione e controllo territoriale, sono riusciti a
ricostruire i momenti salienti, fondamentali per definire l’impianto
probatorio. I carabinieri hanno elaborato che poco dopo mezzogiorno del
3 agosto i rei avevano parcheggiato una Fiat Punto nera in una via
adiacente la Banca. 1 dei 3 era entrato nella filiale e si era celato il
viso con un foulard ed impugnando il taglierino, dopo essere salito sul
bancone, aveva intimato agli impiegati di aprire la bussola e consegnare
il denaro contante. Il complice, nel frattempo entrando in banca, aveva
prelevato il denaro mettendolo in una borsa: erano così fuggiti per un
tratto di strada a piedi e poi erano saliti sulla vettura, facendo
perdere le proprie tracce. L’attività di riscontro dei militari, ha
consentito di recuperare l’utilitaria utilizzata per la fuga, che
continuava ad essere utilizzata dal gruppo, ma con una targa diversa.
Ragusa - GdF
preso 1 pusher con droga. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale
di Ragusa, impegnate nel controllo economico del territorio e nella
repressione dei reati nel settore degli stupefacenti, lo scorso fine
settimana hanno tratto in arresto un ragusano, B.A.26enne. Gli investigatori del Nucleo
di Polizia Tributaria si sono insospettiti durante un posto di controllo
nella zona dello Stadio Comunale “Aldo Campo”, per il comportamento
alquanto nervoso del soggetto, fermato a bordo di una Fiat Multipla. La
perquisizione personale e del veicolo ha consentito di rinvenire diverse
buste di cellophane contenenti 43 grammi di sostanza stupefacente,
costituita da 30 grammi di cocaina, 5 grammi di marijuana e 8 grammi di
hashish. I successivi controlli, anche presso l’abitazione dello
stesso, hanno portato al rinvenimento e sequestro di 1 bilancino
elettronico, 1 coltello intriso di sostanza stupefacente, altro
materiale occorrente per il confezionamento in dosi, 350€, in contanti,
nonché n. 10 cartucce per pistola cal. 9 mm corto e 1 carta Postamat. Il
responsabile è stato tratto in arresto e, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
L’attività della Guardia di Finanza nel contrasto al traffico e allo
spaccio di sostanze stupefacenti, prosegue anche nei fine settimana e
registra un’impennata nei consumi, in particolar modo fra i giovani.
Ragusa
- Gup
condanna matricidio a Veronica Panarello, 30 anni per morte Loris.
La richiesta della Procura è stata accolta. La sentenza è stata emessa
dal Gup di Ragusa Andrea Reale. Il Giudice ha emesso la condanna a
conclusione del processo col rito abbreviato condizionato da una perizia
psichiatrica. La madre che è stata condannata a 30 anni di carcere,
alla lettura della sentenza è scoppiata a piangere. La donna è poi
uscita dall’aula accompagnata dal suo legale e dagli agenti di polizia
penitenziaria. Francesco Villardita, avvocato della donna, ha commentato
a caldo la sentenza: “E’ stato un processo particolare, che ha suscitato
molto interesse: questo dimostra che la prova certa non c’è.
Combatteremo con la stessa tenacia in appello”. Veronica Panarello era
stata processata per l’accusa d’avere strangolato il figlio con una
fascetta di plastica nella casa di famiglia a
Santa Croce Camerina il 29 novembre del 2014 e di averne poi occultato
il cadavere gettandolo in un canalone. Veronica
Panarello che è stata condannata in primo grado a 30 anni di reclusione
per l'uccisione del figlio Loris si prepara all’appello dell’avvocato
Francesco Villardita. La sentenza ha comportato per la donna, anche la
privazione della responsabilità genitoriale sul figlio più piccolo per
tutta la durata della pena principale. Daniele
Scrofani avvocato del padre di Loris, ha detto : “Davide era molto teso
e agitato, era provato. E’ stata data corretta lettura a fine di questo
processo, è però la vittoria di nessuno: questa è una grande tragedia”.
Modica RG
- Operazione “Grimaldello”, CC incastrano gang catanesi di Librino,
furti in casa: 5 ai domiciliari. Si tratta dei già noti:
Francesco BONACCORSO 34enne nato a Catania; Emanuele DAINOTTI
35enne nato a Catania; Giuseppe INDELICATO 47enne nato a
Catania; Francesco PUGLISI 37enne nato a Catania; Salvatore
VERGA 24enne nato a Catania. I Carabinieri della Compagnia di
Modica hanno eseguito le cinque ordinanze di custodia cautelare nei
confronti dei soggetti accusati di numerosi furti in abitazione. Gli
inquirenti ritengono si tratti di una vera e propria banda specializzata
in furti in abitazione, sgominata questa mattina alle prime luci del
giorno all’alba. I Carabinieri che hanno dato esecuzione all’ordinanza
applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del tribunale di
Ragusa, dott. Andrea Reale, su richiesta avanzata dal Pubblico
Ministero, dott. Francesco Puleio, titolare dell’indagine, a seguito
dell’attività investigativa condotta dai militari dell’Arma nei
confronti di Francesco BONACCORSO, Emanuele DAINOTTI, Giuseppe
INDELICATO, Francesco PUGLISI e Salvatore VERGA. I Carabinieri, a
carico degli indagati, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza per
il reato di furto in abitazione aggravato in concorso, commesso
innumerevoli volte tra l’anno 2015 ed il 2016. Gli indizi sono stati
ricavati dalle denunce-querele e dai riconoscimenti effettuati da parte
delle persone offese e dagli accertamenti svolti dai militari dell’Arma.
Le indagini sono cominciate alla fine di ottobre 2015, quando i
carabinieri della Tenenza di Scicli hanno arrestato, in flagranza di
reato, 3 noti catanesi, 2 dei quali erano Emanuele Dainotti e Francesco
Puglisi, sorpresi a rubare all’interno di un’abitazione in Via San
Nicolò a Scicli. I Carabinieri, dai successivi accertamenti, hanno
scoperto che gli stessi soggetti erano stati segnalati quali possibili
autori di furto in diverse province della Sicilia, e probabilmente anche
autori di numerosi altri furti in abitazione avvenuti sul territorio
della Compagnia di Modica. Le indagini dei militari dell’Arma, grazie
anche agli elementi descrittivi raccolti dalle vittime e da alcuni
testimoni, hanno poi permesso di individuare tutti i componenti della
banda dedita alla consumazione di una serie indeterminata di furti in
abitazione, tutti con il medesimo modus operandi, avvenuti in diverse
località della provincia di Ragusa, in particolare a Scicli e Modica. Il
modus operandi della banda era sempre lo stesso, poiché il gruppo dopo
aver noleggiato un’auto a Catania, si recava in trasferta verso le
mete prescelte per i furti. I personaggi una volta raggiunte, le
località impiegavano 1 dei componenti che faceva da palo, ed almeno
altri 2 si avvicinavano all’abitazione da colpire. I maldestri, dopo
aver citofonato con insistenza per verificare che non vi fossero i
proprietari od altri all’interno della casa prescelta, forzavano una
finestra o la porta con gli arnesi da scasso per poi rubare ciò che
trovavano all’interno: soldi, attrezzature da lavoro, elettrodomestici,
oro e gioielli. Le indagini condotte dai Carabinieri della Tenenza di
Scicli e della Compagnia di Modica, sono state coordinate Dal Sost.
Proc. dr. Francesco Puleio che ha chiesto l’emissione delle ordinanze
al GIP Andrea Reale. I Carabinieri, nel corso dell’operazione hanno
accertato almeno una decina di episodi di furto riconducibili alla
banda, per un danno complessivo che si aggira intorno ai 30.000 euro. I
cinque soggetti, alle prime ore della mattinata sono stati catturati nel
quartiere Librino di Catania e dopo essere stati condotti in caserma a
Catania per le formalità di rito, sono stati sottoposti agli arresti
domiciliari presso le rispettive abitazioni.
Ispica
RG-
Carabinieri coi cani antidroga trovano cocaina in soggiorno, 1 ai
domiciliari. Si tratta di Maurizio Faraci 23enne il quale
nell’abitazione aveva 5 gr di cocaina e materiale per il taglio ed il
confezionamento della droga. La lotta allo spaccio di sostanze
stupefacenti condotta dai Carabinieri della Compagnia di Modica su tutto
il territorio di competenza prosegue attivamente. I Carabinieri del
Nucleo Operativo della Compagnia di Modica, supportati da due unità del
Nucleo Carabinieri cinofili di Nicolosi ieri mattina, hanno eseguito uno
specifico servizio antidroga del territorio di competenza, in
particolare nei pressi dei luoghi maggiormente frequentati e punto di
ritrovo di giovani. I militari dell’Arma hanno concentrato l’attenzione
nei pressi di un’abitazione a Ispica in cui, ultimamente, erano stati
notati alcuni movimenti sospetti, in particolare un anomalo via vai di
giovani. I Carabinieri hanno fatto scattare il blitz, nel corso del
quale hanno tratto in arresto ai domiciliari Maurizio Faraci già noto,
ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente. I militari dell’Arma, nel corso dell’operazione
antidroga, hanno eseguito un controllo nell’abitazione del giovane e
durante la perquisizione, grazie al fiuto infallibile dei due cani
carabiniere, in un mobile del soggiorno, hanno rinvenuto 2 involucri
contenenti sostanza stupefacente del tipo “cocaina” per un peso
complessivo di circa 5 gr. e diversi materiali per il taglio ed il
confezionamento della droga. Il ragazzo a conclusione del controllo, è
stato condotto in caserma e dichiarato in arresto per detenzione ai fini
di spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizione del Sostituto
Procuratore di turno, d.ssa Valentina Botti, è stato sottoposto agli
arresti domiciliari. La sostanza stupefacente sequestrata è stata
trasmessa al laboratorio analisi dell’ASP di Ragusa per le previste
analisi qualitative e quantitative anche al fine di quantificarne con
precisione le dosi e i guadagni ricavabili. Prosegue intanto l’intensa
attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei
Carabinieri della Compagnia di Modica che stanno svolgendo mirati
servizi antidroga finalizzati anche alla tutela dei giovani ragazzi che,
solitamente più sensibili, troppo spesso continuano ad essere coinvolti
in questo tipo di fenomeno, sicuramente ignari delle gravi conseguenze
che ne possono derivare.
Pozzallo
RG
– CC blitz antidroga in casa, 5 famigliari presi per spaccio,
sequestrati 500 g.
hashish e marijuana. 1 famiglia: il padre D.L.N., 52enne, la madre R.T.
45enne, i due figli D.L.A. e D.L.S., di anni 27 e 23, e la
fidanzata di quest’ultimo C.M.18enne, è accusata di spaccio di
sostanze stupefacenti. I carabinieri nell’abitazione hanno sequestrato più di 500 gr
tra hashish e marijuana nascosti in casa. I Carabinieri delle Stazioni
di Pozzallo e di Marina di Modica, coadiuvati da una pattuglia di
militari della Motovedetta CC813, la scorsa notte, hanno eseguito uno
specifico servizio antidroga sul territorio di competenza, in
particolare nei pressi dei luoghi maggiormente frequentati e punto di
ritrovo di giovani. I militari dell’Arma hanno concentrato l’attenzione
nei pressi di un’abitazione in cui, ultimamente, erano stati notati
alcuni movimenti sospetti, in particolare un anomalo via vai di giovani.
I Carabinieri di sera, e fatto scattare il blitz. I militari dell’Arma
hanno notato 3 minorenni che uscivano dall’abitazione segnalata e li
hanno sottoposti a controllo ed a seguito di perquisizione personale, li
hanno trovati in possesso di 1 grammo di “marijuana” ed 1,5 grammi di
“hashish”, segnalandoli alla Prefettura di Ragusa quali assuntori di
sostanze stupefacenti. I Carabinieri, avuta la certezza che dentro
l’appartamento segnalato avveniva lo spaccio di sostanze stupefacenti,
hanno fatto irruzione ed all’interno hanno trovato la famiglia
proprietaria, padre, madre, 2 figli e la fidanzata di 1 di quest’ultimi
nonché altri 3 giovani, di cui 1 minorenne, appena giunti probabilmente
per acquistare qualche dose di stupefacente. I militari
nell’appartamento hanno notato, sparsi in più ambienti, diversi residui
di sostanza stupefacente, in particolare, in alcuni posacenere, vi erano
svariati spinelli da poco spenti e, su un tavolino, i cd. “bong” o “pipe
ad acqua”, strumenti per il consumo di hashish e marijuana. I
Carabinieri hanno subito proceduto ad una approfondita perquisizione
personale e domiciliare, nel corso della quale hanno trovato la conferma
di quanto sospettato. I tutori dell’ordine in camera da letto, ben
nascosto, hanno trovato 1 involucro in cellophane contenente circa 90
gr. di “marijuana, già suddivisa in dosi, nonché 3 gr. di hashish e
diverso materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura della
sostanza stupefacente. I militari hanno poi notato 1 sgabuzzino chiuso
a chiave al piano superiore della casa e, dopo una prima resistenza
della madre ad aprirlo, sono riusciti a dissuaderla, comprendendo subito
i motivi dell’opposizione della donna. I Carabinieri hanno trovato
nascosto in un mobile, 1 scatolo di cartone con all’interno numerose
dosi di “marijuana” per circa 250 grammi, ulteriori dosi di “hashish”
per un peso di circa 170 gr., altro materiale per il confezionamento,
taglio e pesatura della sostanza, nonché la somma in contanti di circa
400 euro in banconote di vario taglio, verosimilmente provento
dell’attività di spaccio. I militari, conclusa la perquisizione, hanno
condotto in caserma il padre D.L.N., 52enne, la madre R.T.
45enne, i due figli D.L.A. e D.L.S., di anni 27 e 23, e la
fidanzata di quest’ultimo C.M.18enne, ed accertate le loro
responsabilità, li hanno dichiarati in arresto per il reato di
detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Padre e figli al
termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la Casa
Circondariale di Ragusa mentre le donne presso la Casa Circondariale di
Catania Piazza Lanza. Lo stupefacente è stato
sequestrato e sarà successivamente inviato al laboratorio di analisi
dell’Asp di Ragusa per i risultati qualitativi e quantitativi al fine di
stabilirne con precisione le dosi ed i guadagni che si sarebbero potuti
ricavare dall’attività di spaccio. L’attività di contrasto allo spaccio
di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri della Compagnia di
Modica prosegue con mirati servizi antidroga finalizzati anche alla
tutela dei giovani ragazzi che, solitamente più sensibili, troppo spesso
vengono facilmente attirati in questo tipo di fenomeno, sicuramente
ignari delle gravi conseguenze che ne possono derivare.
Ragusa–
Donna pusher 41enne con 40 dosi in borsa, ai domiciliari. La Polizia
di Stato ha sorpreso la spacciatrice madre di famiglia
Clelia Gurrieri 41enne. La Squadra Mobile nella borsetta della donna
ha trovato 40 dosi di marijuana e due bilancine di precisione. I
poliziotti erano andati a controllare il figlio già sottoposto agli
arresti domiciliari per spaccio e nel mentre la mamma stava facendo
ritorno a casa con la droga. Gli agenti hanno segnalato anche 2
giovani, 1 minorenne, per detenzione di droga per uso personale. La
Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha quindi dichiarato in arresto
Clelia Gurrieri per detenzione di marijuana ai fini di spaccio. I tutori
dell’ordine della Squadra Mobile di Ragusa, il 29 settembre, durante il
costante controllo del territorio, avevano proceduto al controllo di un
personaggio noto il quale era stato tratto in arresto proprio per
spaccio di stupefacenti e sottoposto agli arresti domiciliari in una via
del centro storico di Ragusa.Gli agenti durante il controllo avevano
notato l’auto della madre fare rientro in casa, ma non appena la donna
si era accorta in loco della Squadra Mobile in borghese, anziché
fermarsi aveva riavviato il veicolo e tentato di allontanarsi. Il
comportamento assolutamente anomalo, ha insospettito gli uomini della
Squadra Mobile. Gli agenti considerato essere di fronte a vecchia
conoscenza hanno proceduto al controllo della donna. La signora, non
appena iniziato il controllo ha aperto spontaneamente la borsa e
consegnato la droga, 40 dosi di marijuana pronte per la vendita e 2
bilancine di precisione. La madre adesso farà compagnia al figlio,
anche lui già ai domiciliari per spaccio in Piazza San Giovanni preso
poche settimane addietro dalla polizia. L’intensificazione dei controlli
nel centro storico di Ragusa voluti dal Questore Giuseppe Gammino, ha
permesso di azzerare l’attività di spaccio in Piazza San Giovanni. Il
fenomeno tuttavia non tende ad arrestarsi stante la continua richiesta
dei giovanissimi clienti. I tutori dell’ordine della Squadra Mobile
pertanto hanno focalizzato l’attenzione anche su altre aree del centro.
La donna dopo essere stata condotta negli uffici della Polizia di
Stato, è stata fotosegnalata ed accompagnata presso il suo domicilio in
custodia cautelare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La
Polizia di Stato, sempre col continuo e costante controllo, ha
segnalato anche due giovanissimi, in centro Ragusa. Il maggiorenne ed
anche la minorenne sono stati trovati in possesso di 1 dose cadauno di
marijuana e per questo saranno a breve convocati in Prefettura per
l’avvio del programma previsto per gli assuntori di droga. “La Polizia
di Stato continua l’attività di contrasto dello spaccio di sostanze
stupefacenti che purtroppo ritrova nei giovanissimi, i clienti che fanno
di tutto per accaparrarsi la dose di marijuana o hashish”.
Pozzallo
RG
-Antidroga
CC presi: padre e figlia col bimbo di 3 anni con 50 kg hashish e
marijuana in auto. Si tratta di, Nicola Musumeci 46enne
nullafacente, già noto e Giusi Musumeci 19enne. I Carabinieri
del Nucleo Operativo e Radiomobile di Modica ed i Finanzieri del Comando
Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, collaborati dal
funzionario dell’Agenzia delle Dogane, hanno effettuato un maxi
sequestro di droga all’interno dell’area portuale di Pozzallo. Il blitz
è scaturito dal recente innalzamento del livello di sicurezza disposto
dalla Prefettura di Ragusa e dalle ultime disposizioni in materia di
repressione traffici illeciti. I militari dell’Arma dei Carabinieri ed
i Finanzieri della Tenenza di Pozzallo, nel corso di un mirato servizio
di prevenzione e repressione di reati connessi al terrorismo
internazionale ed al traffico di sostanze stupefacenti, hanno tratto in
arresto due catanesi:padre e figlia, Nicola Musumeci 46enne
nullafacente, già noto e Giusi Musumeci 19enne, incensurata, sorpresi
con oltre 50 Kg. di sostanze stupefacenti in auto. Il padre e la donna,
quest’ultima con il giovane figlio di tre anni al seguito al fine di non
destare sospetto, a bordo della loro auto, stavano effettuando l’imbarco
sul catamarano diretto a Malta. Le forze dell’ordine, nel corso dei
controlli di sicurezza effettuati, hanno notato che i sospetti
manifestassero segni di nervosismo tali da insospettire. Gli uomini
dell’Arma e della Guardia di Finanza, procedendo ad un controllo più
approfondito, nel bagagliaio della vettura, hanno rinvenuto 1 grossa
borsa con all’interno 20 kg. di hashish, suddivisi in 38 panetti e circa
30 kg. di marijuana, suddivisa in 30 imballaggi in cellophane. I due
soggetti, pertanto, sono stati tratti in arresto per il reato di
detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorso e, su
disposizione del Sostituto Procuratore di turno, dott.ssa Monica Monego,
lui è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa mentre la
figlia sottoposta agli arresti domiciliari. L’intero quantitativo di
sostanza stupefacente è stato sequestrato ed inviato al laboratorio di
analisi dell’Asp di Ragusa per stabilire la valenza del principio attivo
per poter quantificare le dosi ed i presumibili ricavi che avrebbero
potuto ottenere con l’attività di spaccio. L’attività delle Forze di
Polizia al contrasto dei traffici illeciti, prosegue per tutelare la
collettività con particolare riguardo alle fasce sociali più deboli ed
ai giovani che, troppo spesso, ne vengono coinvolti.
Acate
RG – Bastonate a coetaneo, è in prognosi riservata: CC 19enne ai
domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Acate (RG) con
l’accusa di lesioni personali gravissime hanno arrestato Eliseo
Streva 19enne, incensurato acatese. Il grave fatto risale allo
scorso 4 settembre, quando un ragazzo di 19 anni, D.V.,
originario di Acate, era stato ricoverato in prognosi riservata
all’Ospedale Guzzardi di Vittoria con ferite e traumi in tutto il corpo.
Il quadro clinico, particolarmente pesante, aveva imposto ai medici un
intervento chirurgico d’urgenza, che aveva comportato l’asportazione
della milza, ormai compromessa per via delle ferite riportate in seguito
ad una violenta lite, avvenuta poco prima, in una via del centro biscaro.
I Carabinieri del locale presidio subito erano stati informati
dell’accaduto, ed avevano avviato immediate indagini, finalizzate ad
individuare il responsabile e ricostruire la dinamica dell’evento. I
militari grazie all’attività messa in campo ed alle testimonianze rese
da alcune persone che avevano assistito all’episodio, hanno raccolto
diversi elementi, tali da consentire in un primo momento una denuncia in
stato di libertà a carico di Streva, con contestuale richiesta di idonea
misura cautelare per via della gravità dell’aggressione. Il Giudice per
le Indagini Preliminari presso il Tribunale ibleo, dott. Giovanni
Giampiccolo, in un secondo tempo, ha emesso nei confronti del giovane
un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari su richiesta
del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Francesco Riccio, che
ha concordato pienamente con le risultanze investigative acquisite dai
militari di Acate. I Carabinieri, nella mattinata hanno dato
esecuzione al provvedimento restrittivo. Gli investigatori hanno
accertato che il grave episodio di violenza, scaturito per futili
motivi, era arrivato al culmine di un alterco tra i due ragazzi, finchè
lo Streva, utilizzando 1 bastone che teneva nella sua vettura, ha
colpito ripetutamente e con violenza D.V., procurandogli
gravissime ferite. L’arma impropria impiegata per ferire il 19enne è
stata rinvenuta e sottoposta a sequestro dai Carabinieri. Streva Eliseo,
condotto nella caserma di via Galileo Galilei ed espletate le formalità
di rito, è stato sottoposto alla detenzione domiciliare nella propria
abitazione. L’attenzione degli inquirenti sulla vicenda ora resta alta
per migliori chiarimenti .
Vittoria RG -
GdF blitz in autodemolizione, trovate 5 vetture rubate.
La task force era stata costituita il 7 settembre scorso da
investigatori delle Compagnie di Ragusa e di Vittoria ed hanno eseguito
il controllo presso un’autodemolizione di Vittoria. I militari nella
struttura hanno rinvenuto 5 autovetture rubate. 3 macchine sono
risultate essere state oggetto di furto nel mese di agosto 2016, mentre
per le altre è stato appurato che il furto risale al 2011 ed al 2015.
Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha aderito, unitamente alle
altre Forze di Polizia, all’operazione internazionale congiunta
denominata “CARS”. Gli obiettivi dell’inchiesta sono : la ricerca dei
pezzi di ricambio provenienti da auto rubate, l’identificazione dei
collegamenti tra le organizzazioni criminali, la scoperta di nuove rotte
per il contrabbando di veicoli rubati, il miglioramento della
cooperazione fra le varie autorità di polizia, le istituzioni europee e
le organizzazioni internazionali. Il Comando Provinciale Ragusa in
aderenza a quanto disposto dall’organo di vertice e a seguito di
specifiche direttive da parte del Comando Regionale della Guardia di
Finanza di Palermo, si è attivato. I militari di Ragusa dopo un’attenta
attività di intelligence sul territorio e sulla scorta degli elementi
informativi in possesso ai Reparti dipendenti hanno selezionato i target
a più elevato rischio nei confronti dei quali concentrare l’attività di
controllo.L’operazione ha tratto origine dall’esperienza maturata dalle
autorità di polizia dei vari Paesi Membri nella lotta contro la
criminalità connessa con i veicoli. Le inchieste dimostrano come
questa tipologia di delitto abbia una dimensione internazionale e tende
ad essere commessa da gruppi organizzati. Alcune vetture sono state
ritrovate già pronte per la rivendita, sulle quali sono in corso le
verifiche per accertare se trattasi di auto rubate su commissione. Tutte
le auto recuperate sono state restituite ai legittimi proprietari e, nei
casi di liquidazione del danno, le compagnie assicuratrici sono
subentrate nel titolo di possesso. I Baschi Verdi hanno svolto un
intervento analogo presso il Porto di Pozzallo, dove una task force
costituita da militari della Tenenza di Pozzallo, da uomini della
Polizia Stradale di Ragusa e dell’Agenzia delle Dogane ha denunciato un
libico pronto per imbarcarsi per Malta a bordo di un fuoristrada Range
Rover risultato rubato. I risultati dell’operazione dimostrano che il
fenomeno dei furti, anche in provincia di Ragusa, costituisca un piaga
rilevante. I ladri prediligono soprattutto i veicoli di grossa
cilindrata e di lusso, sia per ricambi che per la domanda di paesi
esteri. L’auto, avvenuto il furto, viene smontata o rivenduta a pezzi
od imbarcata per raggiungere le coste maltesi od africane.
Chiaramonte Gulfi RG
– Ordigni
2a Guerra Mondiale rinvenuti interrati vicino strada aeroporto.
Alcuni ordigni bellici risalenti alla 2° Guerra Mondiale, sono stati
rinvenuti ieri in Contrada Cifali a Chiaramonte Gulfi (RG). Gli operai
della ditta incaricata, durante i lavori di sbancamento terra nel tratto
di strada fra la SS 115 Comiso (RG) – Vittoria (RG) e l’aeroporto di
Comiso, hanno rinvenuto 1 granata corta da 81 mm e 6 proiettili da 20
mm: il responsabile ha immediatamente chiesto l’intervento dei
Carabinieri della locale Stazione che, giunti sul posto, hanno
provveduto a circoscrivere con apposito nastro segnaletico l’area
interessata che presidieranno fino alle operazioni di brillamento e
bonifica previste nei prossimi giorni.
Ragusa
- Gen. Del Sette visita Comando Provinciale. Il Comandante Generale dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio
Del Sette di mattina è stato in visita al Comando Provinciale di
Ragusa. L’alto ufficiale Comandante Generale dell’Arma dei
Carabinieri, Gen. C.A. Tullio Del Sette, era accompagnato dal Comandante
Interregionale Carabinieri “Culqualber”, Gen. C.A. Silvio Ghiselli,
quando ha fatto visita al Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa
dove è stato ricevuto dal Comandante Provinciale Ten. Colonnello
Sigismondo Fragassi. Il Comandante Generale ha incontrato tutti gli
Ufficiali del Comando Provinciale, tutti i Comandanti delle diciassette
Stazioni della Provincia, i militari dei Reparti Speciali e quelli della
sede, una rappresentanza delle Associazioni Nazionali Carabinieri della
Provincia, nonché i componenti della rappresentanza militare. Il
Comandante Generale, oltre a ringraziare tutti i Carabinieri della
Provincia di Ragusa per l’impegno quotidiano profuso alla tutela della
legalità e alla sicurezza dei cittadini, ha espresso un sentito
apprezzamento per i risultati operativi conseguiti ed ha esortato tutti
a continuare ad operare con passione, professionalità, disponibilità, a
favore dell’intera comunità. Ha inoltre esternato profonda gratitudine
per coloro che lo hanno preceduto nel servizio attivo e che
alimentando le fila dell’Arma in congedo, costituiscono un esempio di
incondizionata e imperitura dedizione all’Istituzione.
Vittoria
RG
- Caccia: colpo accidentale partito dal suo fucile perde 1 dito.
1 esperto cacciatore vittoriese, nel maneggiare il suo fucile ha fatto
partire 1 colpo sulla mano e si è ferito gravemente. L’uomo non è mai
stato in pericolo di vita ma purtroppo per lui è stato necessario
amputare un dito ed è tuttora ricoverato. La Polizia di Stato raccomanda
“prudenza, soprattutto adesso che è stata aperta la caccia; bisogna
ripassare le regole d’uso e maneggio delle armi periodicamente”. La
Polizia di Stato Commissariato di Vittoria è intervenuta al pronto
soccorso dell’ospedale di Vittoria, in quanto proprio il primo giorno di
apertura della caccia si è verificato l’incidente. La gravità di quanto
accaduto è segno di una cattiva conoscenza del maneggio e uso delle
armi. La Polizia ricorda che “anche se si è esperti cacciatori bisogna
sempre ripassare le norme di sicurezza e questo vale per chiunque
maneggia un’arma. La Volante della Polizia di Stato ha ascoltato il
ferito e gli amici che si trovavano con lui escludendo ipotesi di reato.
Adesso la Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Ragusa
valuterà se revocare il porto d’armi a seguito dell’incidente, accaduto
a causa di una pessima conoscenza delle norme di sicurezza. La Polizia
di Stato invita tutti i possessori di armi ed in particolare i soggetti
abilitati al porto di fucile da caccia, a prestare la massima attenzione
alle norme di sicurezza, onde evitare danni irreversibili alla salute”.
Ragusa
-
CC, preso piromane 62enne per incendio a San Giacomo. Si tratta
di P.V. 62enne
abitante a Ragusa il quale è stato denunciato per il reato di incendio
aggravato. I militari della stazione carabinieri di Ragusa Ibla hanno
individuato e denunciato l’autore di un incendio a San Giacomo, in
contrada Piane Pozzi, a cavallo tra i comuni di Ragusa e Modica. Un
residente la domenica di fine luglio, aveva avvisato il 115 di un
incendio di vaste proporzioni cha stava pericolosamente minacciando
anche un’azienda agricola. I Vigili del fuoco hanno richiesto ausilio ai
carabinieri poiché da tracce rinvenute il rogo appariva doloso. Vigili e
militari sul posto, hanno osservato che le fiamme erano partite
artificiosamente da un punto determinato, chiaramente appiccate ad un
cumulo di erbacce secche e aghi di pino. il vento costante e forte di
quel giorno ed il secco del periodo avevano propagato celermente le
fiamme. I militari hanno iniziato ad interrogare abitanti del luogo ed
hanno scoperto che quel pomeriggio sul posto c’era stato uno di Ragusa,
il 62enne P.V., che gestisce per conto di terzi una proprietà rurale
limitrofa. I carabinieri hanno accertato che proprio lui avesse
appiccato le fiamme al cumulo di sterpaglie secche ma poi se ne era
andato non curandosi del pericolo di propagazione dell’incendio. Le
fiamme, oltre a diverse centinaia di metri quadri di campi, hanno
completamente distrutto la recinzione dell’azienda, dei materiali da
lavoro per l’allevamento e quasi trecento rotoballe di fieno. Il danno è
veramente ingente, intorno ai trentamila euro. Il sessantaduenne
ragusano è stato quindi denunciato a piede libero alla Procura della
Repubblica di Ragusa per il reato di incendio aggravato. Il piromane
rischia una pena della reclusione tra i 3 e i 7 anni. numerosi sono
stati gli incendi, sia piccoli che di vaste proporzioni, che si erano
verificati nella zona di San Giacomo, con grande paura per gli
allevatori per il rischio sia di perdere il fieno ma ancor di più per
l’incolumità degli incolpevoli animali. La tempestiva chiamata dei
cittadini ha permesso ai carabinieri in questo caso di scoprire
l’autore. I tutori dell’ordine invitano tutta la cittadinanza a
prestare attenzione ad eventuali colonne di fumo ed a segnalarle,
unitamente a persone e mezzi sospetti, senza indugio al 112.
Ragusa –
GdF preso rumeno
corriere droga diretto a Malta con 10 kg marijuana.Si tratta di I.V.C.
29enne rumeno. Le
Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito
dell’intensificazione dei servizi antiterrorismo a seguito
dell’innalzamento del livello di sicurezza dei porti italiani, nei
giorni scorsi hanno tratto in arresto un cittadino romeno pronto ad
imbarcarsi per Malta. I militari della Compagnia di Ragusa, nel corso
dei controlli svolti nell’area portuale di imbarco per Malta, hanno
notato un soggetto che, alla vista della pattuglia, ha assunto un
comportamento tale da insospettire i finanzieri, spingendoli ad un
attento controllo della persona e del bagaglio al seguito, all’interno
del quale sono stati rinvenuti ben 49 involucri contenenti sostanza
stupefacente del tipo marijuana, del peso complessivo di circa 10 kg.
Il rumeno si è
dimostrato tentennante ed evasivo alle domande di rito poste dai
militari, tanto da indurli a perquisire il suo bagaglio, dove era
celato un ingente quantitativo di involucri ben sigillati in modo tale
da sviare possibili controlli delle unità cinofile. I Baschi Verdi nel
trolley hanno rinvenuto ben 49 incarti contenenti sostanza stupefacente
del tipo marijuana, del peso complessivo di circa 10 kg. Il
responsabile, dopo le formalità di rito, è stato tratto in arresto per
il reato di detenzione di sostanza stupefacente e, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, associato presso la Casa Circondariale di
Ragusa. Lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro e successivamente
verrà analizzato per stabilirne il principio attivo. Prosegue l’attività
della Guardia di Finanza al contrasto dei traffici illeciti, conseguita
attraverso l’aggressione di qualsiasi forma di illegalità, in modo da
tutelare la collettività con particolare riguardo alle fasce sociali più
a rischio.
Ragusa
– Colombiana
ultra 60enne in
“casa luci rosse” centro storico: blitz Polizia.
Il padrone di casa che ha dichiarato di essere all’oscuro di tutto è
stato diffidato. Il fenomeno delle “case del piacere”, specie in estate,
tende a spostarsi nelle frazioni balneari della provincia iblea ma
essendo il giro d’affari molto alto, alcuni provano ad attecchire
nuovamente sul centro storico. La Squadra Mobile nel 2014 ha chiuso 9
case, 15 nel 2015 e nel 2016 il trend si è abbassato notevolmente in
quanto sono in tutto 4. La Polizia, anche nel 2016 ha continuato
l’attività di contrasto alla prostituzione in provincia di Ragusa; il
tutto ha avuto inizio a Donnalucata, frazione marinara di Scicli,
passando poi per “Marina di Marza” (Ispica) e continuando per il centro
storico di Ragusa. 3 sono le case sottoposte a sequestro dalla Squadra
Mobile di Ragusa e tuttora sottratte alla disponibilità dei proprietari,
avverso i quali è stata avviata la procedura di confisca con perdita
definitiva dell’immobile. La Squadra Mobile ieri, è stata informata da
alcuni residenti della zona che avevano notato uno strano via vai
nell’abitazione di Via Minardi a Ragusa. I poliziotti, non appena
arrivati nella via segnalata hanno individuato l’abitazione, ed atteso
che il cliente uscisse da casa e proceduto al controllo. I tutori
dell’ordine hanno trovato una prostituta colombiana di 61 anni regolare
sul territorio nazionale che esercitava la prostituzione, asserendo di
essere arrivata il giorno prima da Catania in quanto il suo “lavoro” la
porta a cambiare spesso abitazione. Il cliente è un artigiano ragusano
attualmente in ferie che ha riferito di essersi “trovato lì per caso” e
che non voleva avere rapporti sessuali a pagamento (la prostituta ha
riferito di aver ricevuto 50 euro) ma è stata pura curiosità. Gli agenti
al termine degli accertamenti hanno appurato che il proprietario di casa
non avesse connessione con la donna e che lo stesso aveva affittato casa
ad un’altra persona che a sua volta l’aveva subaffittata alla
prostituta. Gli investigatori ritengono che considerato il prezzo pagato
per l’affitto di una modesta casa, è evidente che il proprietario
sapesse dell’attività di prostituzione ma nulla è stato raccolto a suo
carico pertanto è stato semplicemente diffidato. Gli agenti nella casa
pochi oggetti, forse per l’età della prostituta, che si sarebbe dedicata
a rapporti sessuali di tipo “tradizionale”, senza ausili .L’indagine ha
evidenziato che in questo caso si trovino conferme sul giro d’affari
che risulta di rilevante entità, tutto dipende dalle richieste dei
clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e
dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più
alti, come per il sesso di gruppo. La Squadra Mobile, per ordine del
Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando diverse verifiche
sugli immobili segnalati dai cittadini, al fine di permettere a tutti
gli abitanti delle zone interessate in provincia di non avere problemi
nel vivere quotidiano. Il fenomeno sembra essersi spostato verso le
zone rivierasche, ma come è stato fatto ieri, l’attenzione rimane alta
su ogni luogo, grazie soprattutto alla collaborazione con i
cittadini.“La Polizia di Stato di Ragusa ha subito messo fine
all’attività illecita della prostituta a discapito della serenità degli
abitanti della zona, il tutto grazie alla segnalazione dei cittadini. È
fondamentale che i proprietari di casa curino i loro possedimenti,
prestando attenzione agli inquilini con i quali stipulano un contratto,
salvo incorrere nel sequestro e successiva confisca della casa”.
Vittoria
RG-
Droga in camera da letto: CC, 1 ai domiciliari.
Si tratta di Davide
Barravecchia 30enne.
I carabinieri, nel corso della serata, in tutta la giurisdizione della
Compagnia di Vittoria, hanno effettuato numerose perquisizioni personali
e domiciliari, al fine di contrastare lo spaccio di sostanze
stupefacenti tra i giovani, nei pressi dei principali luoghi di loro
ritrovo ed aggregazione. I militari hanno bloccato un 30enne sorpreso
con circa 24 grammi di hashish. I Carabinieri del Nucleo Operativo e
Radiomobile a Vittoria, hanno ispezionato molte abitazioni del centro
storico. I tutori dell’ordine già da più giorni avevano effettuato
servizi di osservazione e controllo, notando un certo andirivieni di
persone, specie di adolescenti, in una abitazione di via Magenta. I
militari hanno fatto scattare il blitz ed ammanettato Davide
Barravecchia.
Il giovane, nel corso
della perquisizione domiciliare e delle pertinenze dell’abitazione, è
stato trovato in possesso di 24 grammi di hashish, suddivisi in ben 5
dosi: materiale per il confezionamento, comprensivo di un bilancino
perfettamente funzionante, e la droga sono stati rinvenuti nascosti
nella camera da letto. I militari inoltre nella disponibilità del
30enne hanno anche trovato 335 euro in banconote di piccolo taglio,
ritenute provento dell’attività delittuosa. Il tutto è stato posto in sequestro
penale. Il personaggio, successivamente condotto
presso la caserma di via Giuseppe Garibaldi, al termine delle formalità
di rito è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria
abitazione, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa Monica Monego, dinanzi alla
quale dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio. Gli
inquirenti stanno vagliando nel proseguo delle indagini, la posizione
dei giovani, per accertare l’eventuale complicità di altri criminali, ed
il canale di approvvigionamento della droga. La sostanza stupefacente
sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica
dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il
principio attivo e il numero di dosi ricavabili. Le indagini sono
suscettibili di ulteriori sviluppi operativi.
Scoglitti di Vittoria RG
-Ministro Orlando
avvia ispezione. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha
chiesto all’ispettorato del Ministero di avviare gli accertamenti
preliminari sul caso indiano libero accusato del tentato sequestro di
una bimba. Il
soggetto era stato fermato lo scorso 16 agosto e già rilasciato una
prima volta, dopo le polemiche era stato nuovamente interrogato. Il
procuratore di Ragusa: “Agito secondo legge. Avrei gradito la
solidarietà del ministro”.
Indiano prova rapire in spiaggia bimba 5 anni: CC arrestato.Il cittadino indiano
Lubhaya Ram43enne
ieri pomeriggio, lungo la riviera di Scoglitti, avrebbe tentato per
motivi oscuri di rapire una bambina di cinque anni, sfuggita per pochi
attimi all’attenzione dei genitori.Il tutto è accaduto nel
tardo pomeriggio quando la famiglia di turisti stava ritornando dalla
spiaggia ed era in compagnia di alcuni amici: sembrava scorrere così, in
tranquillità, il pomeriggio di un martedì estivo. Ma sono bastati pochi
secondi per interrompere la quiete e catapultare genitori e figlioletta,
ma non solo loro, in un’inquietante disavventura.1 soggetto infatti, si è
avvicinato al gruppo ed ha salutato amichevolmente i presenti, come
fosse un loro amico di vecchia data. Il tipo, improvvisamente si è
accostato alla piccola e furtivamente l’ha presa in braccio scappando
via. I genitori, accortisi subito del fatto, l’hanno rincorso per
diverse decine di metri riuscendo con difficoltà a sottrargli la bimba,
mentre lui è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Altri bagnanti
sono sopraggiunti in aiuto della famiglia terrorizzata, essendo
accortisi di quanto stava accadendo, ed alcune pattuglie della locale
Stazione Carabinieri, sono state allertate al numero unico di pronto
intervento 112 da diverse segnalazioni.I militari sul posto
sono riesciti a tracciare un parziale identikit del soggetto ed avviare
serrate ricerche in tutta la frazione marittima. I Carabinieri, dopo
circa un’ora di intenso lavoro, hanno individuato e bloccato il
responsabile nei pressi di riviera Lanterna: l’indiano Lubhaya Ram
43enne già noto.Il soggetto è stato
condotto nella caserma di via Plebiscito, e sottoposto a fermo di
polizia giudiziaria d’iniziativa per il reato di sequestro di persona
aggravato e, d’intesa con il pubblico ministero dott.ssa Giulia Bisello
della procura della Repubblica di Ragusa, ristretto presso la Casa
Circondariale di Ragusa. gli investigatori sulla vicenda hanno desta ora
l’attenzione che stanno proseguendo l’attività investigativa per meglio
comprenderne la dinamica ma soprattutto il movente.
Ragusa
– Scippa
anziana che cade e fratturata muore in ospedale: polizia arresta 24enne.
La
Squadra Mobile ha catturato Giuseppe Sergio AIELLO 24enne detto
“u catanisi” nato a Catania, residente a Ragusa già noto. La Polizia di
Stato ha arrestato l’autore della rapina avvenuta in zona piazza San
Giovanni, a seguito della quale una donna di 79 anni è morta a causa
delle lesioni subite. Fondamentali, per la Squadra Mobile di Ragusa, le
immagini degli impianti di videosorveglianza. La Procura della
Repubblica di Ragusa ha chiesto ed ottenuto la misura cautelare della
custodia cautelare in carcere, dal GIP presso il Tribunale di Ragusa, in
quanto la Squadra Mobile ha raccolto gravi indizi di colpevolezza per il
reato di rapina e per la morte della vittima. Una donna di 79 anni
ragusana, il 28 maggio scorso, stava facendo rientro nella sua casa di
via Ecce Homo, quando Aiello l’ha seguita, aspettata ed appena la
vittima era di spalle, l’ha aggredita tappandole la bocca,
strattonandola e facendola cadere a terra dopo averle strappato la
collana in oro. La vittima, qualche giorno dopo, a seguito delle
lesioni subite è morta in ospedale. Il gravissimo delitto inizialmente
non veniva neanche denunciato per via delle gravi condizioni di salute
dell’anziana. Nessuna chiamata al 113, o segnalazione, solo tanta paura
per le gravi condizioni della donna. Agenti della Volante della Polizia
di Stato al pronto soccorso dell’ospedale di Ragusa erano intervenuti
in quanto informati dai medici del fatto reato. La vittima era
riuscita a dare pochissimi elementi per iniziare le indagini, ma gli
investigatori della Squadra Mobile non si sono arresi e si sono messi
subito a lavoro. Gli investigatori hanno per prima cosa acquisito le
immagini degli impianti di video sorveglianza così da comprendere le
modalità di esecuzione della rapina. L’autore del reato e la vittima
erano troppo distanti dall’obiettivo della telecamera e non è stato
possibile acquisire elementi utili per identificare il criminale ma è
stata individuata la via di fuga. I poliziotti hanno provato a trovare
la refurtiva e con grande abilità la collana è stata recuperata; era già
stata venduta ad un compro oro per poche centinaia di euro. I preziosi
sono stati sequestrati e portati in visione ai familiari che li hanno
riconosciuti senza dubbio: oggetti di valore della madre rientrandone
in possesso. Le indagini sono proseguite e dall’impianto di video
sorveglianza del compro oro è stato possibile notare la donna che ha
aiutato Aiello a vendere la collana esibendo il suo documento
(indispensabile per poter vendere oggetti in oro). Una settimana dopo la
morte della signora, la donna è stata interrogata negli uffici della
Squadra Mobile, ed ha asserito di non essere a conoscenza della
provenienza furtiva della collana; anche lei era stata tradita da Aiello,
che le aveva chiesto una cortesia solo perché aveva, a suo dire,
smarrito il documento d’identità.Gli investigatori hanno chiarito la
posizione della donna. Gli indizi di reità si sono diretti su Aiello
sempre più forti. Gli inquirenti hanno nel contempo ricostruito la fase
della rapina, la successiva fuga e la vendita del monile. Aiello è stato
condotto presso gli uffici della Squadra Mobile dove, messo davanti
all’evidenza dei fatti, ha ammesso le proprie responsabilità dichiarando
di aver rapinato la donna per poter avere soldi da investire in droga,
ma non voleva ucciderla. La vittima dopo poche ore dal ricovero
d’urgenza, era entrata in sala operatoria e considerata la gravissima
frattura al femore a distanza di 4 giorni era morta per diverse
complicanze. Le indagini della Squadra Mobile non hanno mai subito
interruzioni, giorno e notte venivano esaminati i video di tutti gli
impianti pubblici e privati del centro storico. Fondamentali gli
impianti di Piazza San Giovanni che hanno permesso di individuare tutti
i diversi spostamenti di Aiello considerato anche abita in una piccola
traversina vicino la piazza, luogo che lo stesso frequentava
abitualmente anche per fatti connessi agli stupefacenti così come sempre
la Polizia di Stato ha riscontrato in altre occasioni. Le immagini di
video sorveglianza hanno permesso di constatare che dopo la rapina,
Aiello era scappato a casa di corsa conscio di aver sentito la donna
urlare dal dolore, ma nonostante questo è fuggito. Il soggetto, una
volta a casa, si era cambiato la maglia così da non essere riconosciuto
da eventuali testimoni e poi ha contattato l’amica per vendere la
collana con il suo documento. La vittima quella mattina era uscita da
casa per andare a fare un la spesa; nessuna busta carica di alimenti,
solo un po’ di carne perché era anziana e non aveva la forza di portare
pesi. La donna era perfettamente autosufficiente ed in salute, e
svolgeva quasi sempre lo stesso percorso e quella mattina, per sua
sfortuna è incappata in Aiello. Il maldestro che, come da lui stesso
ammesso, aveva bisogno di denaro e quando l’ha vista passare, notando la
collana, ha deciso di seguire l’anziana per rapinarla. Aiello non
avrebbe avuto neanche il coraggio di affrontare la donna, ed avrebbe
atteso il momento di maggiore vulnerabilità della vittima, ovvero quando
era di spalle. Il soggetto secondo la ricostruzione dopo avere seguito
la malcapitata, giunto davanti casa, si è nascosto dietro una macchina.
Il furfante non appena la donna ha aperto casa è piombato addosso
tappando alla poveretta la bocca per non farla urlare, avrebbe strappato
la collana e scaraventando la signora a terra. La furia del soggetto
avrebbe procurato all’anziana un’immediata frattura del femore per la
caduta ed Aiello scappato senza neanche voltarsi indietro. Lo scippatore
non ha fatto in conti con i poliziotti che sono riusciti a ricostruire
tutta la dinamica del reato commesso assicurando fonti di prova
schiaccianti ed utili per la Procura della Repubblica e chiedere ed
ottenere la più grave misura cautelare: il carcere. I poliziotti della
Squadra Mobile di Ragusa, di mattina hanno ricevuto il provvedimento di
cattura per l’esecuzione della misura cautelare e dopo pochi minuti
erano già appostati in Piazza San Giovanni, luogo abitualmente
frequentato da Aiello. Gli agenti della Polizia di Stato, dopo poco più
di mezz’ora, hanno notato Aiello scendere da Corso Vittorio Veneto a
piedi in direzione di Piazza San Giovanni, quindi veniva subito
bloccato. Il soggetto è stato sottoposto a perquisizione non è stato
trovato in possesso di armi o droga e non ha opposto resistenza,
affermando solo di essere a conoscenza che prima o poi la Polizia di
Stato lo avrebbe arrestato, vista anche la sua confessione avvenuta
pochi giorni dopo la rapina e la morte della vittima. Il
dirigente la Squadra Mobile Commissario Capo della Polizia di Stato
dott. Antonino Ciavola commenta : “La Polizia di Stato grazie ad uno
straordinario impegno degli investigatori della Squadra Mobile, ha
esaminato i preziosi video degli impianti di telesorveglianza,
raccogliendo elementi di prova fondamentali. Il gravissimo reato di
rapina commesso dall’autore si è trasformato in un reato molto più
grave, ovvero quello della morte dell’anziana signora, pertanto era
necessario assicurare alla giustizia un così pericoloso criminale nel
più breve tempo possibile”.
Pozzallo RG - CC
finti clienti con ricettatore trovano refurtiva in garage, 1 ai
domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Pozzallo, ieri sera nel corso di un
servizio predisposto, hanno arrestato ai domiciliari in flagranza del
reato di ricettazione Leonardo Gambuzza 40enne, già noto. I
militari stavano attenzionando il soggetto già da qualche giorno
sospettando che questi fosse dedito alla ricettazione di refurtiva ed
alla successiva vendita. I carabinieri si sono appostati nei pressi
dell’abitazione del sospettato e l’hanno notato mentre cercava di
convincere un giovane pozzallese all’acquisto di alcune attrezzature per
la pesca. I militari in borghese si sono avvicinati al soggetto e si
sono finti interessati all’acquisto ed una volta visionate le varie
attrezzature, le hanno riconosciute come rubate. I tutori dell’ordine
si sono qualificati quali Carabinieri, ed hanno proceduto alla
perquisizione dell’abitazione e del garage, nel corso della quale è
stata rinvenuta una notevole quantità di materiale ed attrezzatura da
pesca per un valore di circa 8.000/10.000 euro, il tutto risultato
rubato tra marzo e aprile scorso all’interno di un esercizio commerciale
di articoli per la pesca di Pozzallo. Gambuzza è stato condotto subito
in caserma e dichiarato in arresto mentre tutto il materiale è stato
recuperato dai Carabinieri e restituito al legittimo proprietario. Il
maldestro al termine delle formalità di rito, su disposizione del
Sostituto Procuratore di turno, d.ssa Valentina Botti, è stato condotto
presso la sua abitazione dove rimarrà in regime di arresti domiciliari.
Scicli RG
-
Ferisce suocero con bastonate in testa: CC ai domiciliari per tentato
omicidio. I militari hanno bloccato Raimondo Gianni 39enne,
sciclitano. La vittima è ricoverata nell’Ospedale Maggiore di Modica. I
Carabinieri della Tenenza di Scicli ieri sera, sono intervenuti in
un’abitazione dove era stata segnalata una violenta lite tra familiari e
vi era una persona ferita. i militari dell’Arma sul posto, hanno
trovato un uomo di 58 anni con vistose ferite lacero-contuse che perdeva
sangue dalla testa. Il malcapitato ha riferito ai Carabinieri che, poco
prima, presso la sua abitazione, si era presentato suo genero. Il
congiunto, dopo averlo aggredito a seguito di una lite per futili
motivi, l’aveva colpito ripetutamente alla testa con un grosso bastone
di legno. I militari dell’Arma si sono messi alla ricerca
dell’aggressore che veniva rintracciato poco dopo a bordo della sua
vettura mentre percorreva una via vicino all’abitazione del suocero. Il
soggetto è stato identificato in Raimondo Gianni sciclitano, già noto.
L’aggressore aveva i vestiti ancora sporchi di sangue. I carabinieri
con la perquisizione hanno trovato nascosto sotto il sedile della
vettura 1 grosso bastone di legno intriso di macchie ematiche. L’arma
impropria è stata sequestrata. La vittima nel frattempo, è stata
trasportata con un’ambulanza presso l’Ospedale Maggiore di Modica dove è
rimasta ricoverata con una prognosi di 25 gg. salvo complicazioni, per
“trauma cranico commotivo a seguito di aggressione”. Raimondo è stato
condotto in caserma ed i Carabinieri l’hanno dichiarato in arresto
per il reato di tentato omicidio. L’aggressore al termine delle
formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari come
disposto dal Sostituto Procuratore di turno, d.ssa Valentina Botti.
Ragusa -
Polizia e cinofili scoprono stupefacente preso pusher del
centroafrica. I cinofili di Catania coi cani “Sky” e “Jagus” hanno
dato un importante contributo ed evidenziato il fiuto infallibile
ritrovando diverso quantitativo di sostanza stupefacente occultata in
vari punti. L’azione di prevenzione e repressione dello spaccio di
sostanze stupefacenti nel centro cittadino di Ragusa continua incessante
a cura dell’azione congiunta della Sezione Volanti e della Squadra
Mobile della Questura Iblea. I servizi specifici hanno portato
importanti risultati con l’ennesimo arresto di un cittadino
centroafricano sorpreso in flagranza a spacciare sostanza stupefacente
del tipo hashish nei pressi di Piazza San Giovanni. I poliziotti sia
in borghese che in divisa nel tardo pomeriggio hanno attenzionato
diversi soggetti soffermandosi su un cittadino centro africano che si
aggirava con fare sospetto all’interno della locale Piazza San Giovanni.
Il sospetto improvvisamente è stato avvicinato da un altro soggetto,
italiano, che cercando di non destare attenzione ha iniziato a
confabulare con l’extracomunitario fino a quando, raggiunto l’accordo
gli ha ceduto 1 involucro confezionato con della carta argentata a
fronte di una banconota. L’intervento degli agenti appostati sul posto è
stato immediato ed hanno bloccato i due accertando subito che
l’involucro conteneva circa 1 grammo di sostanza stupefacente del tipo
hashish. La perquisizione personale condotta successivamente negli
Uffici della Questura di Ragusa ha permesso di rinvenire ulteriore
stupefacente dello stesso tipo che l’extracomunitario occultava negli
slip. I poliziotti hanno rinvenuto 7 stecche dello stesso tipo di
sostanza stupefacente, confezionate tutte singolarmente del peso totale
di circa 9 grammi di hashish.I servizi sul posto sono continuati per
tutta la serata e grazie al fiuto infallibile dei due cani poliziotto
sono state rinvenute ulteriori dosi di sostanza stupefacente del tipo
marijuana che ha condotto alla contestazione dell’illecito del consumo
personale a carico di due soggetti italiani, segnalati alla locale
Prefettura come assuntori. Il centro africano di 26 anni all’esito degli
risultanze raccolte è stato tratto in arresto per detenzione e spaccio
di sostanze stupefacenti e su disposizione del P.M. di turno sottoposto
alla misura degli arresti domiciliari.
Ragusa -
Polizia ammanetta pusher marocchino: droga venduta tra chiesa e
giardinetti. Uomini della Squadra Mobile hanno tratto in arresto
Jaouad EL MORTADA 20enne nato in Marocco per spaccio di droga
del tipo marijuana. Gli uomini della Squadra Mobile, di pomeriggio, si
sono appostati in piazza San Giovanni per osservare i giovani presenti.
L’attività è nata da una forte richiesta dei residenti e commercianti
della zona, stanchi di vedere il traffico di droga davanti ai loro
occhi, spesso in presenza di bambini; per di più gli acquirenti sono
quasi tutti minorenni, anche appena quattordicenni. 3 soggetti nel giro
di alcune ore di attività di appostamento sono stati individuati dalla
Polizia di Stato che ha risposto alle esigenze di legalità della
popolazione. 1 tunisino è stato trovato in possesso di droga ed è stato
denunciato per la modica quantità posseduta, quest’ultimo era stato
scarcerato il giorno prima perché spacciatore. Un altro ragazzo albanese
è stato segnalato al Prefetto di Ragusa in quanto assuntore ed in fine,
dopo una breve attività d’indagine gli investigatori sono risaliti a chi
aveva venduto la droga: il marocchino El Mortada. Gli uomini della
Squadra Mobile hanno notato El Mortada che faceva su e giù tra il
sagrato della chiesa dove consegnava la droga ai giardini della villetta
sotto alle scale della piazza. il ragazzo nel controllo è stato trovato
in possesso di 1 involucro con la marijuana. L’arrestato ha ormai
dimostrato di possedere una professionalità di settore, considerato che
8 mesi fa era già stato arrestato sempre a Piazza San Giovanni e sempre
per spaccio di droga. La professionalità dell’arrestato per gli
inquirenti si evince anche dal fatto che la droga era già pronta per
essere venduta in singole dosi ed in quantità, circa 20 grammi di
marijuana trovati in possesso al pusher. La sua particolare affezione a
Piazza San Giovanni come luogo di spaccio e la recidiva nel reiterare il
reato dello stesso tipo, hanno permesso agli investigatori di condurre
l’arrestato in carcere in attesa, probabilmente, del rito direttissimo.
Il dirigente la Squadra mobile Commissario Capo della Polizia dotto.
Antonino Ciavola afferma: “La Polizia di Stato ha arrestato decine di
giovani a Piazza San Giovanni nell’ultimo anno, segno che purtroppo vi
sono tantissimi acquirenti spesso molto giovani che fanno uso di droghe.
L’impegno della Squadra Mobile è massimo, bisogna contrastare questo
gravissimo reato che lede la salute dei più giovani spesso incuranti
delle gravissime cause degli effetti delle sostanze stupefacenti.
L’attenzione è altissima in ordine ad uno dei luoghi di aggregazione del
centro storico, alle attività commerciali ed ai residenti della zona”.
Ispica
RG
-
Accoltella padre ex compagna, poi va al bar: CC ai domiciliari 27enne.
La vittima ha riportato ferite al collo ed al volto. La scorsa notte, i
Carabinieri della Stazione di Ispica e del Nucleo Radiomobile di Modica
hanno tratto in arresto Ignazio Mansueto 26enne sciclitano, già
noto alle forze di polizia, responsabile dei reati di lesioni personali
aggravate e porto di armi atte ad offendere. Il soggetto, infatti, poco
prima, si era presentato sotto l’abitazione della ex compagna urlando
frasi minacciose nei suoi confronti e dei familiari. Il padre della
ragazza, udite le urla del Mansueto, era intervenuto nel tentativo di
portare alla calma il ragazzo, tuttavia, quest’ultimo l’ha aggredito.
Mansueto, impugnando un coltello a serramanico di genere vietato, ha
colpito l’uomo al collo ed al volto per poi allontanarsi a piedi. 2
pattuglie dei Carabinieri sono giunte sul posto e poco distante dal
punto dell’aggressione, hanno rintracciato il Mansueto che, come se
nulla fosse, nel frattempo si era recato in un bar. I militari
dell’Arma, quindi hanno bloccato il giovane ed a seguito della
perquisizione personale, l’hanno trovato in possesso del coltello
utilizzato poco prima per colpire il padre della sua ex compagna.
L’aggressore è stato condotto in caserma dove, al termine delle
formalità di rito, è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del
Sostituto Procuratore di turno, dott. Andrea Sodani, sottoposto ai
domiciliari presso la sua abitazione.L’uomo aggredito, invece, è stato
portato presso l’Ospedale Maggiore di Modica ove, a seguito
dell’aggressione, veniva riscontrato affetto da ferite lacero contuse al
collo ed al volto e dimesso con una prognosi di 10 giorni.
S. Croce
Camerina
RG – CC presi 2 pusher: 1 palestinese 1 tunisino ai domiciliari. Si tratta di : FouadSahli 28enne palestinese
e SabriBen Slema 34enne tunisino entrambi nullafacenti
e con specifici pregressi. I 2 sono stati sottoposti a rilievi
foto-dattiloscopici, e d’intesa con il Pubblico Ministero dott.ssa
Valentina Botti, ristretti presso i rispettivi domicili in attesa di
giudizio.I militari della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina
hanno arrestato due spacciatori di hashish e segnalato al prefetto un
tossicodipendente. I carabinieri camarinensi avevano avuto segnalazione
dai residenti del centro, ed in particolare di via Caucana, che il
traffico di spacciatori ed acquirenti di droga era ricominciato. I
residenti infatti ritengono intollerabile già di per sé lo spaccio di
droga ed è ancor più quando esso avvenga alla luce del sole. I
carabinieri sono quindi intervenuti subito, organizzando un servizio
mirato con militari in abito civile ed altri in uniforme. Gli
investigatori hanno notato subito 2 soggetti con fare sospetto che
avevano appena salutato 1 allontanatosi in auto. I militari pensando che
si trattasse di droga, si sono appostati in attesa che arrivasse un
altro “acquirente”, e non hanno dovuto aspettare molto. I tutori
dell’ordine, poco dopo hanno visto un giovane che ha confabulato coi 2
sospetti dal finestrino ed ha dato qualcosa, ed ha preso altro, poi è
andato via. I militari hanno segnalato il veicolo ai colleghi con l’auto
in tinta d’istituto ma, sebbene abbiano provato a raggiungerlo, l’ignoto
automobilista s’è dileguato per le strette vie del centro. I
carabinieri hanno dovuto aspettare pochi minuti poiché è arrivato uno
a piedi: ha pagato, ha preso 1 pacchettino e se n’è andato. L’acquirente
girato l’angolo ha trovato i carabinieri che, l’hanno perquisito, e poi
sono andati subito a bloccare gli altri 2. Tutti sono finiti in
caserma. La perquisizione ha evidenziato un tocchetto di hashish di
circa 9 grammi che i 2 avevano venduto. L’acquirente è stato segnalato
al prefetto di Ragusa per assunzione di stupefacenti, mentre i due
spacciatori sono stati dichiarati in arresto e posti ai domiciliari.
L’azione repressiva dei carabinieri continua senza sosta.
Vittoria RG –
CC evitano tragedia, neonata bloccata sola in auto. I
Carabinieri della dipendente Aliquota Radiomobile, ieri intorno alle
18.30, a Vittoria, in via
Cacciatori delle Alpi all’angolo con via Cavour,
sono intervenuti su segnalazione al 112 per la presenza di una neonata
rimasta chiusa in un’autovettura. I militari giunti immediatamente sul
posto, hanno trovato la madre che, disperata, cercava di forzare le
portiere del mezzo, senza riuscirvi. La donna, poco prima infatti
scendendo dalla macchina, aveva lasciato le chiavi all’interno ed i
dispositivi di chiusura automatica si erano subito attivati, impedendole
di portare con sé la piccola. La giovane aveva chiesto aiuto e da lì la
chiamata al Numero Unico di Emergenza 112. I militari, anche in
considerazione del caldo torrido che avrebbe potuto aggravare ancor di
più la situazione, hanno provveduto con mezzi di fortuna a sfondare il
finestrino anteriore della macchina, estraendo incolume la neonata,
fortunatamente in buone condizioni fisiche, riaffidandola così alla
madre: è andata bene, una tragedia sfiorata.
Santa Croce Camerina
RG
- Spaccio cocaina : 2 albanesi in manette. La Polizia di Stato
ha arrestato altri due spacciatori albanesi, si tratta di : Skender
SHEHI 42enne e Dashnor Tosku 27enne.
I poliziotti si sono appostati per ore nelle campagne di Santa Croce
Camerina, fino a quando, grazie ad un binocolo, hanno individuato il
nascondiglio dove i 2 custodivano la cocaina. Sequestrati oltre 7.000
euro in quanto probabile frutto dell’attività illecita. La Polizia di
Stato Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria ha bloccato Skender
SHEHI e Dashnor Tosku, entrambi residenti a Santa Croce Camerina, per
traffico di stupefacenti del tipo cocaina. I due albanesi da qualche
settimana, erano stati notati in zona via Caucana a bordo ed un’auto di
grossa cilindrata venivano avvicinati da loro connazionali ed altri
italiani conosciuti come assuntori di cocaina. I poliziotti hanno svolto
alcuni servizi di osservazione dei due albanesi per verificare i luoghi
dove potessero detenere la droga. Il servizio ha dato esito positivo, in
pochi giorni, poiché gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato
di Vittoria hanno pedinato gli albanesi ed hanno individuato una serra
dove vicino c’è la casa di uno degli arrestati. I poliziotti si sono
appostati tra le serre, distesi a terra e con il binocolo a distanza di
300 metri, non appena la situazione è stata favorevole, hanno osservato
i movimenti dei due. Gli arrestati sono arrivati a bordo dell’auto
segnalata dopo alcune ore, hanno fatto una sosta ed hanno prelevato
parte della cocaina ancora da suddividere in dosi. I soggetti, poco dopo
sono stati fermati e trovati in possesso di cocaina, successivamente
sono stati condotti presso gli uffici della Squadra Mobile di Ragusa.
Gli agenti prima hanno ultimato la perquisizione nel luogo dove avevano
prelevato la droga e difatti altri 10 grammi sono stati trovati in quel
sito, per un complessivo sequestro di quasi 20 grammi. I due arrestati
hanno provato a dare giustificazione della droga detenuta ma senza
risultato, difatti dopo tutti gli accertamenti, anche sulla loro
identità da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti in
carcere per essere giudicati con rito direttissima. Uno degli arrestati
è stato trovato in possesso di oltre 7.000 euro, denaro provento
dell’attività di spaccio e non di sicuro dal lavoro, stante che nessuno
dei due svolge attività lavorativa, salvo saltuari lavori nelle serre.
Il Commissario Capo della Polizia di Stato dott. Antonino Ciavola
Dirigente la Squadra Mobile ricorda che “a distanza di poche ore
dall’ultimo arresto a Santa Croce Camerina per detenzione di hashish, la
Polizia di Stato ha portato a termine un’altra importante operazione in
ordine al contrasto al traffico di droga, in questo caso cocaina,
stupefacente molto pericoloso”.
Pozzallo RG -Sbarchi:Polizia ferma a Pozzallo, equipaggio 5 scafisti
egiziani, 6.837 i migranti nel 2016. 1 era già sbarcato in Sicilia
pochi mesi addietro ed era stato respinto. I 5 scafisti nati in Egitto:
Mohamad DARWICHE, 49enne, Hasin Mohmud HASEN 55enne,
Mahmed SAIED 44enne, Abdul KHADER 18enne e Mohamad GAHANI
18enne. I soggetti hanno condotto in Italia 223 migranti, 80 di questi
sono minori non accompagnati e quasi 20 hanno meno di 14 anni. Il
comandante aveva dato ordini ai passeggeri di raccontare alla Polizia
che gli scafisti avevano abbandonato il barcone legando il timone con
una cima in direzione dell’Italia. L’esperienza degli investigatori ha
permesso di trovare comunque dei testimoni che hanno smentito la prima
versione fornita permettendo così l’arresto. Salgono a 68 gli scafisti
fermati nel 2016 (19 minori); nel 2015 sono stati 147. La Polizia di
Stato ha trasferito immediatamente 100 migranti, gli altri saranno
trasferiti nelle prossime ore. 6.837 migranti in occasione di 19 sbarchi
hanno già fatto ingresso nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo. La nave
della Capitaneria di Porto “fiorillo” ha condotto al porto di Pozzallo
223 migranti salvati alcune ore prima. I poliziotti al termine delle
complesse indagini hanno individuato i 5 scafisti: Mohamad DARWICHE,
Hasin Mohmud HASEN, Mahmed SAIED, Abdul KHADER e Mohamad GAHANI. I 5
sono ritenuti responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo
25.7.1998 nr. 286, hanno concorso con altri soggetti presenti in Egitto
al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a
procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini
extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato
l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone;
perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per
aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone
esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver
procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state
sottoposte a trattamento inumano e degradante. I migranti provenienti
dalla Siria, Egitto, Somalia e Sudan sono stati ospitati presso l’Hot
Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri
centri. Uomini del pattugliatore della Guardia Costiera CP904 “Michele
FIORILLO” alle ore 14 del 7 giugno 2016, avevano intercettato in acque
internazionali, un motopeschereccio, con a bordo numerosi migranti.
L’imbarcazione (uno scafo in ferro della lunghezza di circa 15 metri),
era in precarie condizioni di galleggiabilità cosicchè veniva dichiarato
l’evento SAR, ed i marinai hanno proceduto al soccorso dei migranti
presenti. Tutti gli sventurati, al termine del trasbordo sul
pattugliatore, sono stati aiutati dal personale del boarding team che ha
anche ispezionato l’imbarcazione dei migranti. L’unità navale, a
conclusione dell’attività, ha fatto rotta verso il porto di Pozzallo
dove è giunta intorno alle ore 10,00 di ieri e di seguito i poliziotti
hanno identificato ed assicurato alla giustizia i 5 scafisti.
Ragusa-
GdF scopre “disoccupato” concessionario abusivo, ha venduto 350 auto.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno scoperto un
concessionario abusivo operante ad Ispica che, negli ultimi anni, ha
venduto circa 350 autovetture commercializzate in nero. Le Fiamme
Gialle della Tenenza di Pozzallo, nell’ambito di una specifica attività
istituzionale avviata a livello nazionale dal Comando Generale e dal
Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza di Roma, tramite la
consultazione delle banche dati in uso al Corpo e l’incrocio delle
risultanze ottenute, hanno individuato un soggetto, risultato peraltro
disoccupato, intestatario di oltre 200 autovetture. L’imprenditore
“onesto” non si avvaleva di pubblicità ufficiale, né tantomeno disponeva
di uno di quei raffinati autosaloni dove gli acquirenti vengono
invogliati all’acquisto di macchine tirate a lucido, ma poteva contare
su un consolidato passaparola tra i clienti della provincia iblea e non
solo. I prezzi al pubblico erano infatti più che vantaggiosi, proprio
perché ogni obbligo tributario veniva puntualmente “dribblato” ormai da
anni. Le indagini, sviluppate partendo da serie di appostamenti e
pedinamenti, hanno condotto subito alla scoperta della concessionaria
abusiva a ridosso del centro abitato di Ispica, riconducibile al
soggetto, dove sono state trovate oltre 50 vetture usate, esposte per
la vendita. 2 persone, tra cui il venditore ed il soggetto titolare del
terreno dove l’attività illecita era posta in essere, sono state
denunciate per aver allestito un vero e proprio salone espositivo di
autovetture. La concessionaria, era totalmente abusiva perché carente
delle autorizzazioni prescritte per la vendita. La conseguente verifica
fiscale avviata ha consentito di individuare ricavi non contabilizzati
dal 2010 per oltre 700 mila euro, omesse fatturazioni ed Iva non versata
superiore a 45.000 euro. L’imprenditore, evasore totale per ben 5
annualità, è stato dunque denunciato alla Procura della Repubblica di
Ragusa per gli illeciti connessi all’omesso versamento dell’imposta sul
reddito delle società. Un centinaio di clienti sono stati ascoltati
negli uffici delle Fiamme Gialle, avendo negli anni, acquistato i
veicoli dalla “concessionaria” fantasma. Tutti i clienti hanno
confermato come il venditore accettasse solo pagamenti tramite denaro
contante e, dunque, in alcun modo tracciabili. Questo sistema, sebbene
permettesse al sedicente imprenditore di nascondere i ricavi provenienti
dalle vendite, una volta scoperto, non gli ha evitato di essere
sanzionato dai finanzieri che, oltre ad irrogare un pesantissimo verbale
a lui, ha portato anche a sanzionare ben 49 acquirenti per aver
effettuato pagamenti in contante sopra soglia, in violazione delle
prescrizioni di legge che disciplinano il trasferimento di denaro
contante. La GdF rammenta che, dopo l’ultima riforma legislativa la
soglia per l’utilizzo di denaro contante è fissata nei pagamenti ad un
importo massimo pari a 2.999,99€. Il concessionario, sprovvisto di ogni
titolo autorizzativo nonché di qualsivoglia certificazione di pubblica
sicurezza, è stato segnalato alle autorità competenti. I finanzieri
hanno inoltre scoperto e fermato la truffa parallela che il soggetto da
oltre 4 anni aveva messo in piedi nel corso dell’esercizio abusivo della
vendita di autoveicoli. Il furbo, godendo di alcune agevolazioni
spettanti solo ai regolari concessionari, con alcuni raggiri, ha
ottenuto un indebito risparmio di circa 50.000,00 euro, non pagando
l’imposta di trascrizione sul pubblico registro automobilistico (cd.
I.P.T.) durante le operazioni di acquisto di numerosissimi autoveicoli
usati. L’indagine appena conclusa ha ancora una volta evidenziato
l’impegno del Corpo a tutela degli operatori onesti e della leale
concorrenza, in un’ottica finalizzata a prevenire e reprimere ogni
tipologia di comportamento illecito e di infedeltà fiscale.
Ispica
RG
-
Furti in tabaccherie videosorveglianza svela i volti, Carabinieri 3
siracusani ai domiciliari. Si tratta di Francesco Bellomo
30enne, Marco Bellomo 26enne, entrambi di Avola e Giovanni
Rossitto 48enne, di Noto, tra i responsabili del furto figura anche
P.S., 20enne, incensurato, al quale invece è stata applicata la
misura dell’obbligo di dimora nel comune di Avola. I personaggi sono
accusati di avere colpito, lo scorso febbraio, un tabacchino ed
un’abitazione di Ispica. I Carabinieri della Stazione di Ispica, alle
prime luci del giorno all’alba, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di
applicazione di misura cautelare nei confronti di Francesco Bellomo,
Marco Bellomo entrambi di Avola e Giovanni Rossitto di Noto, già noti
alle forze di polizia, ritenuti responsabili del reato di furto
aggravato in concorso. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del
Tribunale di Ragusa, dott. Andrea Reale, su richiesta del Pubblico
Ministero titolare dell’indagine, d.ssa Valentina Botti, che ha
condiviso a pieno gli indizi di colpevolezza forniti dai Carabinieri di
Ispica a carico degli indagati. I soggetti sono ritenuti i responsabili
del furto avvenuto a Ispica il 17 febbraio scorso in un bar-tabacchi
quando, dopo essersi introdotti nella tabaccheria e poi nell’abitazione
del proprietario, si erano impossessati di numerosi pacchetti di
sigarette, di quasi 1,500 kg di tabacco, di 1 TV nonché di alcuni
gioielli e di 1 fucile da caccia. I militari dell’Arma, a seguito del
furto, avevano subito avviato un’intensa attività d’indagine per
scoprire gli autori, tanto che, dalla visione delle immagini
dell’impianto di sicurezza di una stazione di servizio adiacente al
tabacchi, erano riusciti a riconoscere gli indagati. I Carabinieri, a
questo punto, pochi giorni dopo il furto, hanno effettuato una
perquisizione nei domicili dei soggetti ed hanno rinvenuto i tabacchi
ed il televisore asportati qualche sera prima nonché il fucile da
caccia. I militari dell’Arma, nel corso delle perquisizioni, hanno
rinvenuto gli indumenti che gli indagati avevano indossato per compiere
il furto e che si riconoscevano nelle immagini della videosorveglianza.
La base degli elementi di prova forniti dai Carabinieri, ha permesso al
G.I.P. del Tribunale di Ragusa di ritenere opportuno emettere
l’ordinanza di misura cautelare nei confronti dei responsabili del furto
anche in considerazione della sussistenza del concreto ed attuale
pericolo di reiterazione di reati della stessa specie. Il blitz dei
Carabinieri è scattato di mattina ed i tre soggetti sono stati tutti
rintracciati, 2 ad Avola e Rossitto a Milano dove si era trasferito
recentemente. I personaggi, al termine delle formalità di rito, sono
stati sottoposti agli arresti domiciliari preso le rispettive abitazioni
come disposto dall’ordinanza.
Pozzallo RG
–
Polizia trova 1 colombiana e 2 clienti siracusani: chiusa “casa luci
rosse” a Marina di Marza. La terza “casa” chiusa nel 2016, rispetto
alle 9 del 2014 e 15 del 2015 chiuse dalla Squadra Mobile. Il
proprietario di casa che ha dichiarato di non essere a conoscenza
dell’attività di prostituzione della locataria è stato diffidato. I
controlli della Polizia di Stato continuano e per ogni segnalazione dei
cittadini vi sarà un intervento mirato a ripristinare la legalità. La
prostituzione in abitazione sembra essersi spostata verso le frazioni
marinare dove in apparenza vi sono meno controlli. La Polizia
all’interno della villetta ha trovato 1 donna colombiana regolare sul
territorio nazionale e 2 clienti del siracusano. Uno dei poliziotti in
servizio presso la Squadra Mobile aveva ricevuto notizia che in quella
villetta, solitamente abitata solo in estate, da qualche settimana vi
era un via vai di persone, probabilmente perché all’interno si
prostituivano. Gli uomini della Squadra Mobile si sono messi di fronte
la casa segnalata e dopo poco hanno notato l’arrivo di due ragazzi in
auto. Uno di questi è sceso e l’altro è stato in macchina ad aspettare.
Il ragazzo appena entrato, è uscito da casa dopo 10 minuti ed è subito
dopo entrato l’altro ma è stato fermato dalla Polizia. I 2 ragazzi hanno
ammesso di aver concordato con la donna di avere dei rapporti sessuali a
pagamento, 1 di questi consumato e l’altro interrotto per l’intervento
dei poliziotti. Gli agenti all’interno dell’appartamento hanno trovato i
profilattici, 1 fallo di gomma, video porno ed altri accessori
utilizzati per rapporti sessuali. La Polizia, nel 2015 ha chiuso ben 15
case, la maggior parte nel comune di Ragusa ma anche in altre zone;
proprio questo è il trend che si registra negli ultimi mesi.
L’intervento delle forze dell’ordine ha comportato lo spostamento di
uomini e donne che intendono prostituirsi in zone meno frequentate in
inverno, come le frazioni balneari. Diversi sequestri di abitazioni
adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a
pagamento, ed in questo caso il titolare è stato solo diffidato. Ogni
intervento permette di confermare il vasto giro d’affari, tutto è
connesso alle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200
euro, dipende dai “gusti”; più si chiede di osare e più salgono i
prezzi. La Squadra Mobile, per ordine del Questore di Ragusa Giuseppe
Gammino, sta effettuando diverse verifiche su altri immobili segnalati
dai cittadini, al fine di permettere a tutti gli abitanti delle zone
interessate in provincia di non avere problemi nel vivere quotidiano.
Il Commissario Capo della Polizia di Stato dirigente la Squadra Mobile
Dott. Antonino Ciavola ricorda che “La Polizia di Stato di Ragusa,
grazie ai continui controlli connessi alle segnalazioni dei cittadini,
sta isolando il fenomeno della prostituzione in casa. Il segno positivo
del 2016 è stato confermato, le segnalazioni permettono di arginare il
fenomeno ed i cittadini delle zone periferiche sanno che possono contare
sull’intervento della Squadra Mobile”.
Ragusa
– Libico su auto rubata in Svizzera bloccato da Agenti ad imbarco
Malta. La Polizia di Stato ha arrestato un libico mentre stava per
imbarcarsi per Malta con un’auto svizzera rubata del valore di 140.000
euro.I controlli della Polizia al porto di Pozzallo per il contrasto di
ogni tipologia di illecito commesso dall’Italia verso Malta e viceversa
continuano con buoni risultati. La Polizia Squadra Mobile, U.P.G. e
S.P. e Polizia Stradale hanno sottoposto a fermo di Polizia
Giudiziaria Bashir Musa MUSA Abdulmalik, 22enne nato in Libia e
residente in provincia di Milano, per il reato di ricettazione. La
Polizia, durante un controllo straordinario del porto di Pozzallo, in
particolar modo dell’area dedicata alle partenze Malta, ha notato il
libico a bordo di una lussuosa autovettura con targa svizzera. Il
servizio di osservazione da parte della Squadra Mobile era finalizzato a
“confondersi” tra i passeggeri in partenza per Malta così da poter
verificare la presenza di persone sospette che stavano per imbarcarsi.I
poliziotti, dopo 30 minuti di attività d’indagine hanno notato 1 auto
Land Rover con targa svizzera di grossa cilindrata del valore
commerciale di 140.000 euro circa. Gli investigatori rilevando che
l’auto aveva targa svizzera ed il conducente era verosimilmente nord
africano hanno proceduto al controllo, mentre stava per imbarcarsi.Il
libico con regolare permesso di soggiorno italiano, ha riferito ai
poliziotti di aver percepito una somma di denaro solo per consegnare
l’auto ad acquirenti di Malta e quindi di aver solo trasportato il
veicolo. L’immediata, quanto anomala, giustificazione del conducente ha
dato inizio a controlli approfonditi sul veicolo. Polizia Stradale e
Squadra Volanti hanno scandagliato l’auto da cima a fondo e la
perquisizione ha dato esito negativo. Il controllo della targa
effettuato anche in ambito internazionale da parte dei poliziotti, ha
permesso di appurare che l’auto fosse provento di furto e pertanto il
conducente dovrà rispondere del reato di ricettazione. Il libico non ha
saputo giustificare in alcun modo le modalità con le quali era entrato
in possesso del veicolo rubato, pertanto, considerato il reato commesso
gli operatori della Polizia di Stato hanno sottoposto il cittadino a
fermo. Musa è stato condotto prima presso gli uffici della Squadra
Mobile di Ragusa per la sua compiuta identificazione grazie
all’intervento della Polizia Scientifica e successivamente in carcere su
disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa. Il dirigente
della Squadra mobile Commissario Capo della Polizia di Stato Dott.
Antonino Ciavola ricorda che“La Polizia di Stato continua a
vigilare sul porto di Pozzallo attraverso controlli straordinari che
hanno come scopo quello di individuare qualsivoglia traffico illecito
tra Italia e Malta. È di poche settimane fa l’arresto di 3 siracusani
che stavano partendo con 20 kg di droga nel bagaglio, segno che le
indagini sono indirizzate verso qualsiasi area di illegalità”.
Ragusa
- Picchiate rapinate e in casa 2 anziane, 1 disabile e badante, CC 1
in carcere. I Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, dopo
lunghe e laboriose indagini, hanno arrestato Giuseppe SEMINARA60enne
residente a Ragusa, già noto, ritenuto responsabile di una violenta
rapina in abitazione con sequestro di persona, ai danni di due anziane
sorelle, della figlia disabile di una di loro e della badante di
nazionalità rumena, residenti a Marina di Ragusa, avvenuta a giugno nel
2015. Il G.I.P. del Tribunale di Ragusa, dott. Claudio Maggioni, su
richiesta del Pubblico Ministero dott. Francesco Puleio, che ha
coordinato il lavoro investigativo dei militari dell’Arma, ha emesso
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del Seminara. 4
malfattori, la notte tra l’8 e il 09 giugno 2015, con il volto
travisato, dopo aver forzato la porta d’ingresso, fecero irruzione
nell’abitazione in una zona periferica della frazione di Marina di
Ragusa ed abitata dalle 4 donne . le vittime, prima che potessero
rendersi conto dell’accaduto, venivano immobilizzate e legate alle sedie
con il nastro adesivo. Le malcapitate da quel momento furono sottoposte
ad un vero e proprio incubo, durato circa un’ora, durante la quale
furono ripetutamente malmenate e minacciate di morte, per rivelare dove
fossero custoditi l’oro e i gioielli. I banditi avevano picchiato anche
la badante rumena e dopo aver rovistavano in tutta la casa, mettendola
letteralmente a soqquadro, riuscirono a trovare i preziosi ed il denaro.
I malfattori arraffarono gioielli per un valore di oltre 15.000€, denaro
contante per 1600€, e 1 carta bancomat. I rapinatori, subito dopo il
colpo si dileguarono approfittando del buio. Le povere donne, con
grande difficoltà, e letteralmente terrorizzate per l’accaduto,
considerata anche la loro età avanzata, riuscirono a liberarsi del
nastro adesivo con cui erano state legate ed a chiedere l’aiuto dei
Carabinieri, mediante una telefonata al 112. I militari giunsero
immediatamente sul posto con diverse pattuglie del Nucleo Radiomobile di
Ragusa e della Stazione di Marina di Ragusa, ed avviarono subito le
indagini del caso. L’inchiesta si rivelava difficoltosa, perché i
malviventi avevano agito incappucciati e con guanti. Le vittime, poi,
ancora comprensibilmente sotto shock, non erano in grado di fornire
indicazioni utili per risalire ai banditi. Un particolare, però, si
rivelò fondamentale per imprimere la giusta direzione alle indagini,
ossia la circostanza che insieme alla carta bancomat asportata era
custodito anche il relativo codice pin necessario per prelevare il
denaro dal bancomat. I militari, partendo da questo dettaglio
acquisirono i tabulati della carta rapinata, accertando che circa un’ora
dopo la rapina, ossia in piena notte, i malviventi, avevano utilizzato
la carta rapinata per effettuare un prelievo di 500€ presso uno
sportello ubicato a Comiso. Le immagini della telecamera, che riprende
tutti i soggetti che effettuano le operazioni di prelievo, sono state,
quindi, utilizzate dai Carabinieri e dopo una lunga comparazione
dell’effige del soggetto che l’aveva effettuata – a cura del Ris di
Messina - confrontata con i tabulati delle celle telefoniche che
agganciano sia la zona dove si trova l’abitazione in cui è stata
compiuta la rapina, che la zona di Comiso dove è situato lo sportello
bancomat, veniva identificato, senza ombra di dubbio, il SEMINARA. Il
Sost. Proc. dr. Francesco Puleio, sulla scorta degli elementi di
colpevolezza raccolti, ha chiesto una misura cautelare a carico dello
stesso, che veniva prontamente emessa dal GIP del Tribunale Ibleo ed
eseguita alle prime luci del giorno all’alba, quando il malvivente, è
stato tratto in arresto e condotto presso gli uffici del Comando
Provinciale in piazza Caduti di Nassjrya per le formalità di rito, per
poi essere condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa. I
carabinieri, con l’arresto hanno dato una prima risposta su uno dei più
gravi fatti di cronaca registrati in provincia nell’ultimo anno. Le
indagini proseguono per individuare tutti i complici del SEMINARA,
visto che il commando di rapinatori, secondo il racconto delle vittime,
era composto da altre persone
Scicli
RG
-
Tenta rapina in esercizio commerciale, CC 1 ai domiciliari. I
Carabinieri della Tenenza di Scicli nel primo pomeriggio, hanno
arrestato ai domiciliari in flagranza del reato di tentata rapina
Gianluca Agolino 39enne sciclitano, già noto. I militari dell’Arma
alle ore 12, hanno ricevuto la segnalazione di una tentata rapina in un
esercizio commerciale di Sampieri. I Carabinieri giunti sul posto,
hanno contattato la vittima e proprietario di un bazar il quale ha
riferito che, poco prima uno si era introdotto nel suo esercizio
commerciale e, puntandogli 1 coltello alla gola, l’aveva minacciato a
consegnargli il denaro. La vittima tuttavia è riuscita a svincolarsi
dall’aggressore e chiamare il 112. Alcune pattuglie dell’Arma
immediatamente hanno rintracciato Agolino poco distante il bazar e,
dopo averlo sottoposto a perquisizione personale, l’hanno trovato in
possesso di 1 grosso coltello da cucina, utilizzato poco prima per
tentare la rapina. I Carabinieri hanno bloccato il maldestro e ‘hanno
condotto in caserma dove è stato dichiarato in arresto per il reato di
tentata rapina. Il soggetto, al termine delle formalità di rito, su
disposizione del Sostituto Procuratore di turno, d.ssa Valentina Botti,
è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso il suo domicilio. Il
personaggio, nel mese di maggio 2015, a Scicli, aveva fermato 1
pattuglia dei Carabinieri ed aveva appiccato il fuoco con una
bottiglietta di liquido infiammabile, anche in quella circostanza venne
subito arrestato dai militari dell’Arma.
Santa Croce
Camerina - Rapinatore
catanese acrobata entra in Posta attraversando sbarre finestra,
ammanettato da CC. Il
giovane catenota Salvatore Giuseppe Patané 25enne già noto è
stato infatti arrestato per rapina aggravata in concorso ed stato
associato nel carcere di Ragusa dopo aver informato dell’arresto il
pubblico ministero dott.ssa Valentina Botti. Il maldestro era entra alle
poste dalla finestra ma ne è uscito accompagnato dai carabinieri. I
militari della Stazione carabinieri di Santa Croce Camerina hanno
fulmineamente arrestato il rapinatore all’interno dell’ufficio postale.
La posta era stata chiusa, poco prima dell’una alle 12.30, ed
all’interno della filiale di Santa Croce erano rimasti solamente la
direttrice e 2 operatori, intenti a chiudere la contabilità del giorno.
I dipendenti, ad un certo punto, con grande stupore mentre la porta era
ben chiusa, si sono trovati nell’ufficio una persona senza capire da
dove fosse entrata. Il giovane ma già esperto rapinatore, approfittando
della propria corporatura minuta, era entrato dalla finestra sul retro
passando tra le inferriate, facendosi anche aiutare da 1 complice che lo
ha spinto dentro con forza. Il giovanotto, coperto da sciarpa e
berretto, con guanti e taglierino, ha intimato ai presenti di consegnare
i soldi. La bravissima direttrice aveva già chiuso cassaforte
impedendone irrimediabilmente l’apertura se non attendendo il timer. Il
giovane percepito il fallimento del colpo, ha puntato il taglierino
verso un dipendente minacciandolo al fine di farsi aprire la bussola
dell’ingresso. Il rapinatore è uscito, scoprendo però che non poteva
aprire la porta esterna ed in più nello stesso istante gli impiegato
hanno pure chiuso la bussola. Il maldestro si è trovato così in trappola
ed ha tentato di uscire dalla finestra dell’atrio, del tutto simile a
quella da dove era entrato ma in quel mentre sono entrati due
carabinieri e gli hanno messo le manette. I carabinieri avevano
ricevuto la telefonata da un passante che aveva segnalato uno sospetto
che stava spingendo un ragazzino tra le inferriate della finestra… I
militari sono accorsi e l’hanno preso in trappola. Immediate, tramite la
centrale operativa 112 provinciale, le ricerche dell’auto in fuga. Tutti
i reparti delle provincie di Ragusa, Siracusa e Catania sono stati
allertati ed immediati sono stati impiantati i posti di blocco. L’auto
del fuggitivo è risultata rubata e probabilmente il complice si è
dileguato su di una vettura “pulita” riuscendo a passare le maglie dei
controlli. Le ricerche sono ancora in corso ed i militari non escludono
di riuscire a rintracciare il complice, sicuramente collocabile tra
gli amici dell’arrestato ad Aci Catena o nei dintorni. 3 paternesi erano
stati arrestati a Giarratana lo scorso anno per rapina e 2 gelesi la
settimana scorsa per furto di motorini a Ragusa. Gli ennesimi
“trasfertisti” sono finiti in manette in maniera fulminea. Buono è
l’approccio dei carabinieri col costante ed approfondito controllo del
territorio svolto dalle Stazioni e dal Nucleo Operativo e
Radiomobile della Compagnia di Ragusa. I carabinieri desiderano
ringraziare di cuore i cittadini Santacrocesi, sempre molto attenti e
premurosi nel segnalare le illegalità al locale comando stazione
carabinieri, con il quale evidentemente hanno un bel rapporto di grande
fiducia.
Vittoria RG – 2 rapinano banca: CC, 1 carlentinese ed 1
comisano in manette. Si
tratta del comisano Antonio Tinghino 44enne e di Giuseppe
Sortino 33enne, nato a Lentini ed originario di Carlentini. Uomini
della Compagnia Carabinieri di Vittoria (RG) comandati dal Capitano
Daniele Plebani, nella tarda serata di ieri a conclusione di una
complessa e articolata attività d’indagine, ha dato esecuzione nelle
città di Comiso (RG) e Carlentini (SR) a 2 misure di custodia cautelare
in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Ragusa, dott. Claudio
Maggioni, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella
persona del sostituto procuratore dott. Rota, che ha concordato con le
risultanze investigative raccolte dal dipendente Nucleo Operativo e
dalla Stazione di Scoglitti, a carico di personaggi italiani
specializzati nella commissione di rapine. L’operazione conclude
un’articolata attività investigativa iniziata nell’immediatezza di una
rapina, avvenuta poco dopo le 12 del 3 agosto 2015, presso la filiale di
Scoglitti della Banca Agricola Popolare di Ragusa, quando 2 individui di
nazionalità italiana armati di taglierino erano penetrati nell’istituto
di credito minacciando il cassiere davanti agli occhi di alcuni clienti.
La Bapr della frazione rivierasca è ubicata nei pressi della
centralissima piazza Cavour: ai rapinatori bastarono pochi attimi per
razziare un bottino di 10 mila euro, poi con velocità e freddezza da
professionisti si diedero alla fuga. Le testimonianze dei clienti
dell’istituto di credito presenti al momento del delitto e le telecamere
di videosorveglianza, nonché quelle ubicate nella frazione marittima,
avevano permesso agli inquirenti di delineare le fattezze somatiche dei
presunti responsabili. Gli investigatori hanno tuttavia avviato una
mirata attività con il supporto dei moderni ausili tecnici, come
intercettazioni telefoniche ed ambientali, videoriprese ed analisi delle
informazioni fornite dalle banche dati. I militari anche con i più
consueti metodi d’indagine, quali pedinamenti, osservazione e controllo
territoriale, sono riusciti a ricostruire i momenti salienti e
fondamentali per definire l’impianto probatorio. I rapinatori, poco dopo
mezzogiorno del 3 agosto, avevano parcheggiato una Fiat Punto nera in
una via adiacente la Banca. 1 dei 2 era entrato nella filiale e si era
celato il viso con un foulard ed impugnando il taglierino, dopo essere
salito sul bancone, aveva intimato agli impiegati di aprire la bussola e
consegnare il denaro contante. Il complice nel frattempo, accedendo in
banca, aveva prelevato il denaro mettendolo in una borsa. I soggetti
erano così fuggiti per un tratto di strada a piedi e poi erano saliti
sulla vettura, facendo perdere le loro tracce. I militari, in seguito,
con l’attività di riscontro hanno recuperato l’utilitaria utilizzata
per la fuga, che continuava ad essere usata dai due, ma con una targa
diversa. L’indagine non si ferma infatti, i Carabinieri sono al
lavoro per accertare collegamenti e responsabilità degli arrestati in
altre rapine avvenute nel territorio ipparino.
Ragusa -Nuovo ufficiale arrivato a Comando Provinciale
Carabinieri Ragusa. Il Tenente Luigi Cipriano
è stato destinato al Comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della
Compagnia Carabinieri di Ragusa, dopo un periodo di vacanza organica
conseguente al trasferimento del Tenente Barbera a Reggio Calabria.Il giovane ufficiale dopo aver completato l’iter formativo
tecnico-professionale ed universitario presso l’Accademia Militare di
Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, ha prestato servizio
quale comandante di plotone presso il 6° Battaglione Carabinieri
“Toscana” di Firenze, impiegato prioritariamente nei grossi servizi di
ordine pubblico e di supporto all’Arma territoriale. Il Tenente Cipriano
è celibe, ha 26 anni ed è originario della provincia di Matera.
L’ufficiale, giunto a Ragusa da qualche giorno, già s’è messo al lavoro
con i migliori auguri del Comandante Provinciale Carabinieri, il
Colonnello Sigismondo Fragassi. All’ufficiale Luigi Cipriano gli auguri
di buon e proficuo lavoro da L’INFORMATORE di Sicilia e personali.
i.l.p.
Santa Croce Camerina
RG - CC,
fidanzati in manette per droga. La coppia di fidanzati originari
della Lombardia: Soufiane
Ellouizi 26enne, marocchino e Laila Bahria 19enne italiana.
I militari della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina hanno
arrestato i 2 soggetti per spaccio di stupefacenti a seguito di un
mirato servizio antidroga nel centro cittadino, sequestrando altresì più
di sessanta grammi di hashish. I militari, di sera sono intervenuti,
dopo avere notato un aumento delle presenze di soggetti già noti per lo
spaccio di stupefacenti nelle vie centrali del paese . I tutori
dell’ordine hanno prima controllato e perquisito i presenti con esito
negativo. Gli investigatori guardando bene i possibili nascondigli,
hanno trovato in una cassetta della posta di un’abitazione privata 2
pacchetti di sigarette riempiti con stecchette di hashish. La droga,
seppure a carico di ignoti, è stata sottoposta a sequestro. I militari,
poco dopo, hanno notato sopraggiungere 2 sconosciuti a bordo di un
ciclomotore. I carabinieri hanno intimato l’alt mostrando la paletta.
Il conducente ha pensato di defilarsi ed è sorto l’inseguimento. I
due raggiunti e bloccati, non erano del luogo, ma provenivano,
inspiegabilmente, da Varese e Saronno (VA). I sospetti sono stati
sottoposti a perquisizione e trovati in possesso, occultati tra le
persone ed il vano portacasco del ciclomotore, di 35 grammi di hashish
già divisi in stecchette. I due sono stati arrestati per detenzione di
stupefacenti ai fini di spaccio. La coppia di fidanzati è originaria
della Lombardia Soufiane Ellouizi marocchino e Laila Bahria,
italiana. I militari hanno rilevato che sebbene le stecchette di hashish
fossero di foggia identica e confezionate allo stesso modo, è
impossibile stabilire se anche i trenta grammi trovati nella cassetta
postale fossero dei due arrestati. I carabinieri nel corso del controllo
hanno scoperto che il ciclomotore era stato rubato proprio a Santa
croce ad un giovane albanese del luogo la scorso 15 aprile. Il mercato
della droga non conosce crisi, anzi, e quindi il contrasto delle forze
dell’ordine non smette. I carabinieri sia a Ragusa che a Santa Croce
(fortunatamente per Monterosso e Giarratana la situazione è di gran
lunga diversa…) continuano incessantemente l’azione di contrasto sia con
controlli su strada che con indagini di polizia giudiziaria più
complesse.
Catania
– CC ritrovano a Catania ragazza 17enne scomparsa a Vittoria. La vicenda della minorenne scomparsa
da Vittoria lo scorso 25 aprile, ha avuto un esito positivo, poiché è
stata ritrovata a Catania nella nottata dai militari dell’Arma. La
giovane si era allontanata da casa senza lasciare traccia e, così come
aveva raccontato la madre, aveva trascorso le Festività in compagnia di
alcuni coetanei. La giovanetta invece di rientrare, aveva fatto perdere
le sue tracce, tanto che la madre, ieri mattina, ne aveva denunciato
l’allontanamento volontario. Gli investigatori immediatamente avevano
attivato un piano di ricerche, coordinato dalla Prefettura di Ragusa,
inoltrando a tutte le Stazioni Carabinieri d’Italia ed ai presidi delle
altre FF.PP. una foto della diciassettenne, con una descrizione
somatica e degli indumenti che indossava al momento dell’allontanamento.
Una pattuglia nella nottata fortunatamente ha incrociato a Catania nei
pressi della stazione ferroviaria la ragazzina: subito riconosciuta,
dopo le formalità di rito che hanno consentito di appurare le sue buone
condizioni fisiche escludendo che la giovane avesse subito violenze o
avesse fatto uso di stupefacenti. La 17enne è stata riaffidata alla
madre.
Ragusa - GdF
sequestra deposito abusivo bombole GPL: 3 denunciati.La Guardia di Finanza di Vittoria ha sequestrato 1 deposito abusivo
di bombole di GPL, privo dei requisiti minimi di sicurezza assieme a
7.740 kg di G.P.L. contenuti in ben 799 bombole con capacità complessiva
pari a 13.445 kg. I responsabili, tre soggetti vittoriesi, sono stati
denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, per detenzione di
materiale infiammabile, per irregolare imbottigliamento di GPL e per
violazioni alla normativa antincendio (vista l’assenza del certificato
di prevenzione incendi e di S.C.I.A.). L’operazione ha avuto origine
nell’ambito dei controlli finalizzati al rispetto della normativa in
materia di accise, con una serie di mirati appostamenti e pedinamenti
dei camion trasportatori di bombole fino al deposito oggetto di
sequestro. Le Fiamme Gialle, all’atto dell’accesso nell’area, hanno
accertato che un addetto ha esibito una licenza di detenzione ai fini di
vendita per non più di 1.000 kg di G.p.l. in bombole, sostenendo di
essere in regola con i quantitativi massimi imposti dalla legge. La
rapida ispezione dei militari ha portato alla scoperta di 800 bombole
detenute però alla rinfusa all’esterno del gabbiotto di cemento
autorizzato; quelle vuote erano conservate a cielo aperto mentre quelle
piene risultavano essere occultate in un deposito chiuso e privo di
aerazione sempre di pertinenza del titolare dell’attività. La maggior
parte di queste bombole, inoltre, erano esternamente corrose, tenute in
un cattivo stato di conservazione ed addirittura non sottoposte a
ricollaudo dopo la data di scadenza. I Baschi verdi hanno appurato che
nessun contenitore riportava la valvola attestante la data di prova di
tenuta e lo stabilimento di provenienza. Le Fiamme Gialle hanno
verificato, quindi, che mancavano le dovute autorizzazioni e le
correlate certificazioni attestanti i requisiti minimi di sicurezza.
Pozzallo
RG – CC
operazione antidroga, bloccato pusher
mentre cede droga a minorenni.
Si tratta di
Biagio Giugno
22enne pozzallese.
I Carabinieri delle Stazioni di Pozzallo e di Marina di Modica ier
sera, hanno eseguito uno specifico servizio antidroga sul territorio di
competenza, in particolare nei luoghi maggiormente frequentati e punto
di ritrovo di giovani. I militari, nel corso del servizio antidroga,
hanno arrestato Biagio Giugno già noto alle forze dell’ordine, sorpreso
mentre stava cedendo alcuni grammi di droga a dei minori.
Il giovane pusher è stato notato dai militari dell’Arma mentre camminava
a piedi e si sofferma in una piazza del centro, luogo di ritrovo di
molti giovani, tenendo un atteggiamento sospetto.
I Carabinieri dopo avere seguito movimenti del soggetto hanno notato
che alcuni giovani si stavano avvicinando al sospetto pusher.L’intuizione dei militari dell’Arma
effettivamente, è apparsa subito veritiera, tanto che, Biagio Giugno è
stato sorpreso mentre stava cedendo a 3 minorenni 1 dose di marijuana
dal peso complessivo di circa 0.5 grammi.Il giovane spacciatore è
stato subito fermato dai Carabinieri e, dopo essere stato sottoposto a
perquisizione, è stato trovato in possesso della somma in contanti di 15
euro, in banconote di piccolo taglio, provento dell’attività di spaccio.
I 3 acquirenti minorenni sono stati segnalati alla Prefettura di Ragusa
quali assuntori di sostanza stupefacente.
Ragusa
–
Movida, blitz polizia sequestro compresse ecstasy, cocaina e MDMA con
logo“WhatsApp”, pusher fidanzati in manette.La Polizia di
Stato, Squadra Mobile, ha tratto in arresto Giovanni NICASTRO
26enne nato a Vittoria e Jessica KAFTIRANI 21enne nata a Ragusa,
per il reato di detenzione di anfetamina, MDMA, ecstasy e cocaina ai
fini di spaccio. La donna ha riferito agli investigatori che “in frigo
l’anfetamina si conserva meglio”. Gli uomini della Squadra Mobile e del
Commissariato di Vittoria, ieri sera, hanno predisposto un servizio di
osservazione nei luoghi di ritrovo della “movida” di Marina di Ragusa,
in quanto era stata segnalata la presenza di un giovane vittoriese e
della sua fidanzata di origini albanesi, nata e residente a Ragusa, che
da quanto è iniziata la c.d. “bella stagione”, frequentavano la costa
iblea al fine di vendere stupefacenti ai giovani avventori dei locali di
intrattenimento. I poliziotti in borghese si sono recati a Marina di
Ragusa e precisamente sul lungomare Bisani dove era stata organizzata
una serata danzante in uno dei tanti ritrovi della “movida”. Nicastro
era stato segnalato ai poliziotti come il più attivo nella cessione di
droga e che veniva collaborato dalla sua fidanzata con la quale
conviveva.
I poliziotti, dopo
un primo periodo di osservazione a piedi tra i giovani ragusani, hanno
deciso di salire a bordo delle auto perché spesso il Nicastro faceva dei
giri in auto prima di fermarsi, forse al fine di controllare se vi fosse
la Polizia. Gli investigatori, dopo meno di un’ora, hanno notato
Nicastro e la sua fidanzata a bordo dell’auto e seduti sui sedili
posteriori altri due ragazzi, probabilmente acquirenti.2 auto
della Polizia di Stato hanno bloccato ogni via di fuga e tutti e quattro
i soggetti che sono stati costretti a scendere e poi sottoposti a
perquisizione, proprio mentre stavano per parcheggiare per recarsi in
discoteca.La perquisizione personale eseguita sul posto, ha dato
esito positivo; 1 ragazzo ragusano veniva trovato in possesso di 1 dose
di marijuana per uso personale e per questi motivi è stato segnalato al
Prefetto di Ragusa, mentre Giovanni NICASTRO, è stato trovato in
possesso di diverse dosi di anfetamina, ecstasy, cocaina e MDMA.
Gli agenti alla luce dei sequestri effettuati sul posto, hanno proceduto
alla perquisizione della casa dei due fidanzati tratti in arresto. Gli
investigatori nel frigorifero della coppia, hanno notato una grande
scatola in plastica solitamente utilizzata per conservare alimenti,
piena di centinaia di pasticche di ecstasy, anfetamina ed anche dosi di
cocaina. L’anfetamina era ancora da suddividere in dosi, difatti in un
cassetto della cucina c’era tutto il materiale necessario per
confezionare le pasticche. Gli agenti, nel contempo si era fatta notte,
senza interrompere mai il loro servizio, hanno terminato le attività di
ricerca della droga alle prime ore del mattino. I tutori dell’ordine
complessivamente hanno trovato centinaia di pasticche di ecstasy con
impresso il logo del noto instant messenger “WhatsApp”, forse le
strategie di marketing degli spacciatori, prevedono di rendere il
prodotto da loro venduto più appetibile per gli assuntori
tossicodipendenti. Oltre all’ecstasy sono state trovate decine di dosi
di cocaina, decine di dosi di anfetamine e oltre 50 grammi ancora da
confezionare in dosi, oltre a paracetamolo in polvere per tagliare la
droga e produrre più dosi. I 2 pusher, alla richiesta sulla provenienza
della droga e quindi per comprendere il canale di approvvigionamento
dell’ecstasy e dell’anfetamine (che sono di particolare pericolosità per
i giovani assuntori), non hanno voluto collaborare in alcun modo con gli
uomini della Squadra Mobile e pertanto sono in corso indagini della
Polizia di Stato per risalire a chi ha fatto da tramite per l’acquisto
di queste droghe artificiali. I due arrestati dopo le perquisizioni ed
i sequestri sono stati condotti presso gli uffici della Squadra Mobile
di Ragusa per essere sottoposti al fotosegnalamento da parte della
Polizia Scientifica e successivamente lui è stato condotto in carcere a
Ragusa e lei a piazza Lanza a Catania. Il Dirigente la Squadra Mobile
Commissario Capo della Polizia di Stato dott. Antonino Ciavola ha
mostrato soddisfazione per il lavoro svolto. “La Polizia di Stato
in provincia di Ragusa, impiega quotidianamente uomini e donne al fine
di contrastare il traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione di
Polizia Giudiziaria portata a termine questa notte è importante perché
ha sottratto dal mercato pericolosissime sostanze stupefacenti come
l’ecstasy e le anfetamine che in quanto droghe artificiali creano ancora
più danni delle altre droghe”.
Ragusa
– CC scoperta vendita reperti archeologici su web, 1 denunciato.
I Carabinieri Tutela patrimonio culturale hanno sequestrato a Ragusa gli
oggetti di interesse archeologico posti in vendita on line.
I militari della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa,
coadiuvati da uomini della Compagnia Carabinieri di Ragusa, nel corso di
una perquisizione domiciliare disposta dalla Procura della Repubblica
iblea, hanno sequestrato 99 monete in argento e bronzo e 16 reperti di
varia tipologia (fibule, anelli, orecchini, coppette in ceramica acroma,
lucerne in ceramica). I militari nella circostanza, hanno rinvenuto
anche 1 metal detector e vari attrezzi utilizzati per ricerche e scavi
clandestini. I reperti, di epoca greca e romana, erano stati
illecitamente messi in vendita on-line da un 48enne ragusano, noto
ristoratore del capoluogo, che è stato denunciato per ricettazione. Il
contestuale ritrovamento di utensili idonei alla ricerca e allo scavo
avvalora l’ipotesi che tali beni siano provento di attività di ricerca
archeologica clandestina. Gli accertamenti dei militari proseguiranno
per individuare il luogo di provenienza dei beni recuperati. L’indagato,
nel corso della perquisizione domiciliare, è stato altresì trovato in
possesso di 2 dose di 1,½ g. di hashish ed 1 da 1 grammo di marijuana,
sottoposte a sequestro, ed è stato quindi segnalato al prefetto di
Ragusa quale assuntore di sostanze stupefacenti. Il sequestro è frutto
della costante azione di monitoraggio dell’e-commerce e aste on-line
svolta dai Carabinieri del TPC. La rete Internet, infatti, rappresenta
uno dei principali mezzi per il commercio illecito di beni archeologici.
Tale fenomeno è riconducibile, principalmente, all’anonimato offerto dal
web, ai molteplici canali di vendita attivabili e alla possibilità di
raggiungere facilmente un elevato numero di potenziali acquirenti,
spesso inesperti e incuranti di una normativa di settore che pone limiti
all’acquisto di beni d’arte.
Vittoria
RG – Giornalista minacciato anche su Facebook, emesso ordine
carcerazione. La Polizia
ha eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere a carico di
Gianbattista Ventura 57enne nato e residente a Vittoria, ritenuto
del clan Dominante-Carbonaro per le reiterate minacce, aggravate dalla
metodologia mafiosa al giornalista Paolo Borrometi. Gli Agenti
agli ordini del dirigente della Squadra Mobile dott. Antonino Ciavola
Commissario Capo della Polizia di Stato hanno eseguito l’ordine di
cattura emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia a carico di
Gianbattista Ventura. L’ordine di custodia cautelare in carcere è stato
emesso a seguito della decisione del Tribunale di Catania per il ricorso
in appello proposto dalla Procura della Repubblica Distrettuale
Antimafia di Catania. Le indagini portate a termine, già mesi fa, dalla
Squadra Mobile di Ragusa, avevano permesso alla Procura Distrettuale di
Catania di chiedere l’applicazione della misura cautelare in carcere a
carico di Ventura per il reato di minacce aggravate dalla metodologia
mafiosa ai danni del giornalista Paolo Borrometi. Ventura, ritenuto
reggente del clan Dominante-Carbonaro di Vittoria, aveva reiterato
minacce di ogni tipo ai danni del giornalista Paolo Borrometi, direttore
del quotidiano on line “La Spia” e corrispondente dell’AGI. Il
giornalista Borrometi impegnato per il territorio di Vittoria, in quanto
giornalista, ad esercitare il diritto di cronaca sui fatti avvenuti in
passato e su quelli quotidiani nel territorio ibleo e non solo, quando
citava la famiglia Ventura, veniva costantemente insultato e gravemente
minacciato da Gianbattista Ventura così come da tanti suoi familiari e
adepti. L’individuo, per sua stessa ammissione presso gli uffici della
Squadra Mobile, all’esito di una delle tante perquisizioni, anche
informatiche, eseguite a suo carico, riferiva agli investigatori di aver
utilizzato facebook perché quello che diceva Borrometi non era vero e
quindi lo aveva minacciato per farlo smettere. Il GIP del Tribunale di
Catania aveva già rigettato la richiesta di misura cautelare a carico di
Ventura, ma la Procura Distrettuale aveva proposto ricorso in appello ed
il Tribunale ha accolto le motivazioni, applicando la misura della
custodia cautelare in carcere per le minacce gravi al giornalista. La
Procura Antimafia ieri ha disposto la cattura di Ventura, anche se
questi si trovava già in carcere per altri fatti reato, pertanto alla
Squadra Mobile, collaborata dal Commissariato di Vittoria, non è restato
che notificare in carcere il provvedimento della custodia cautelare per
i nuovi fatti reato da lui commessi. Ventura ha pubblicato sulla bacheca
o nei commenti alle notizie del quotidiano on line “La Spia” messaggi
dal contenuto inequivocabile: “ti scippu a testa; d’ora in avanti sarò
il tuo peggiore incubo e poi ci incontreremo nell’aldilà; se vuoi ci
incontriamo anche negli uffici della Polizia, tanto la testa te la
scippu u stissu; tu ci morirai con il gas; ti daremo in bocca ciò che
meriti; durerai poco cesso di merda, tutti avete figli, madi dire questa
acqua non ne bevo; vi auguro sempre il meglio; pezzo di ferme troppo
bordello stai facendo, fai a cacare che Dio di fulmini, avete finito di
rompere i coglioni”.Queste minacce avevano un preciso obiettivo, quello
di non far pubblicare più notizie su Vittoria e sulla mafia iblea al
giornalista Paolo Borrometi. Le modalità, per quanto di nuova
generazione, sono identiche nei contenuti e per il significato alle
metodologie mafiose del passato. Per questi motivi, le minacce hanno
avuto una rilevanza di grande spessore, tanto che è subito stata
contestata l’aggravante della metodologia mafiosa. Ventura, con le frasi
“troppo bordello stai facendo” e altre, ha inteso comunicare al
giornalista di non attirare l’attenzione della Polizia verso lui e i
suoi affari, in quanto non voleva avere problemi. La campagna
denigratoria portata avanti su facebook e sul sito del quotidiano on
line “La Spia” aveva come fine quello di ottenere il silenzio del
giornalista; di lui e della mafia non bisognava parlarne, così come dei
fatti di cronaca quotidiani che vedevano il coinvolgimento di soggetti
vicini alla sua famiglia, considerati i continui arresti dei figlie e
nipoti. Ventura è già stato condannato per reati gravissimi come
omicidio, porto d’armi che costituiscono elementi che lo
contraddistinguono per la particolare pericolosità sociale e quindi, per
un probabile passaggio dalle parole ai fatti, con grave pericolo per il
giornalista Borrometi. Le indagini della Squadra Mobile, condotte con il
Commissariato di Vittoria e con la collaborazione della Polizia Postale,
hanno permesso di appurare che proprio Ventura per sua stessa mano,
aveva scritto quei messaggi utilizzando la piattaforma web. Ventura, per
sua stessa ammissione, non accettava che il giornalista parlasse di lui
e della sua famiglia, doveva solo stare zitto senza permettersi di
parlare di ciò che lo riguardava. Il personaggio, già in carcere per
altri fatti reato, ha firmato ieri gli atti inerenti l’ennesimo
provvedimento a suo carico notificato dalla Squadra Mobile, per poi
tornare in cella.
Vittoria
RG – Rumeno picchia convivente:CC in manette.
Si tratta di Marcel Sergiu Boriceanu
34enne. La situazione era divenuta insostenibile ormai da diverso tempo
tra una coppia di rumeni: entrambi 34enni, entrambi braccianti agricoli,
con una convivenza che nell’ultimo anno aveva iniziato a scricchiolare e
a dare i primi segni di cedimento. La vittima ha vissuto mesi trascorsi
in preda all’angoscia ed alla paura per un uomo violento, minaccioso,
che non le ha mai disdegnato insulti. La donna ha sempre sopportato,
credendo che il convivente cambiasse. Le speranze che la giovane
riponeva nel soggetto sono ben presto svanite nella mattinata, quando
Marcel Sergiu Boriceanu, di fronte all’ennesima discussione per
futili motivi, divenute ormai all’ordine del giorno, ha iniziato a
picchiare la donna: momenti di terrore ed urla che hanno attirato
l’attenzione dei vicini che hanno allertato il 112. Una pattuglia di
Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria giunta immediatamente
sul posto e, presa contezza della situazione visto che la donna era già
stata trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale Guzzardi, ha subito
bloccato il 34enne e l’ha tratto in arresto. Il soggetto è stato
condotto nella caserma di via Garibaldi ed espletate le formalità di
rito, già con diversi precedenti penali, è stato ristretto presso la
Casa Circondariale di Ragusa, su disposizione del sostituto procuratore
della Repubblica dott. Andrea Sodani, dinanzi al quale dovrà rispondere
dei reati di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. La donna,
fortunatamente non è grave, ha riportato “traumi contusivi multipli al
volto, traumi toracici multipli” ed è stata giudicata guaribile 10 in
giorni. Sulla vicenda ora resta l’attenzione degli inquirenti.
Ragusa – CC,
chiusa casa prostituzione pubblicizzata on line: denunciati 2 rumene e
padrone 80enne.
Operazione contro il favoreggiamento e lo sfruttamento della
prostituzione dei Carabinieri della Compagnia di Ragusa che, nel
territorio di Marina di Ragusa. I militari, dopo una breve indagine,
hanno individuato ed apposto i sigilli ad un’abitazione dove 2 giovani
ed avvenenti ragazze rumene esercitavano l’attività di prostituzione.
Gli accertamenti sono partiti monitorando alcuni siti internet, spesso
utilizzati come bacheche di annunci a sfondo sessuale, su cui le donne
dedite all’attività pubblicizzano le loro prestazioni ai potenziali
clienti in cerca di “avventure”. I militari, proprio svolgendo
tale attività di monitoraggio, hanno accertato che alcuni dei numeri
indicati in tali siti, come quelli da contattare per concordare gli
appuntamenti durante i quali consumare rapporti sessuali a pagamento,
erano in uso a delle giovani donne di nazionalità rumena che venivano
localizzate nella frazione Marina del capoluogo ibleo. I carabinieri
hanno individuato l’abitazione dove le donne esercitavano la loro
attività, tra l’altro pubblicizzata in maniera evidente sul sito
internet, con tanto di fotografie che non lasciavano dubbi sulla
finalità degli incontri. I militari, con un espediente, hanno contattato
l’utenza telefonica indicata sul sito, riuscendo a farsi dire l’esatta
ubicazione dell’abitazione in questione, presso la quale venivano subito
predisposti degli specifici servizi di osservazione discreta. Gli
investigatori hanno stabilito con certezza l’attività dove si svolgeva.
I servizi, nell’arco di poche ore, hanno dato i risultati attesi, in
quanto veniva notato un continuo andirivieni di persone che si recavano
nella casa in questione, trattenendosi per poco tempo, ossia giusto il
tempo di consumare un veloce rapporto sessuale. I tutori dell’ordine,
dopo aver monitorato i movimenti, sono entrati nell’abitazione, dove
hanno verificato la presenza di 2 ragazze di nazionalità rumena. I
carabinieri hanno compreso che le 2 erano le stesse riprodotte sulle
foto pubblicizzate sul sito di annunci on-line su cui evidenziavano la
loro attività e dal quale erano partiti gli accertamenti. I militari,
oltre alle ragazze, hanno rinvenuto tutto l’occorrente per svolgere
l’attività di prostituzione: centinaia di preservativi ed attrezzi vari
per consumare rapporti sessuali diversi dal solito. La casa in questione
è risultata di proprietà di un pensionato ragusano, L.C. 80enne,
che forse aveva pensato di arrotondare i guadagni della sua pensione,
affittando la sua abitazione alle due giovani donne, che la
utilizzavano per esercitare la loro attività di prostituzione. Il
pensionato è stato quindi denunciato in libertà all’Autorità Giudiziaria
di Ragusa per favoreggiamento della prostituzione, avendo consentito che
la sua casa venisse adibita allo svolgimento dell’attività. Le due
donne, sono risultate regolarmente dimoranti sul territorio nazionale,
sono state allontanate dalla casa in questione, su cui venivano apposti
i sigilli per evitare che venisse nuovamente adibita a “casa di
piacere” ed affidata allo stesso proprietario. I Carabinieri del
Comando Provinciale sottolineano: “l’attività svolta è il frutto delle
continue azioni di controllo del territorio, avviate su disposizione
del Comando Carabinieri, e che comprendono il monitoraggio di qualunque
forma d’illecito che può essere perpetrata, comprese quelle legate alla
sempre lucrosa attività della prostituzione”.
Ragusa
– GdF sequestra azienda “recupero plastica” e cava : reati ambientali.
L’attività delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Ragusa a tutela dell’ambiente continua incessante. I
finanzieri della Compagnia di Ragusa, nella mattinata, in esecuzione di
uno specifico provvedimento emesso dal GIP – dr. Claudio MAGGIONI, hanno
posto sotto sequestro un’impresa di “recupero plastica” in Contrada
Mazara di Vittoria, per reati ambientali. Il provvedimento di sequestro
ha riguardato anche un’area industriale di circa mq. 40.000 adibita a
stoccaggio incontrollato di fanghi, rifiuti speciali ed all’illecito
smaltimento della plastica dismessa proveniente dagli impianti serricoli.
I Baschi Verdi con lo stesso decreto hanno proceduto all’ulteriore
sequestro di una cava abbandonata di circa 20.000 mq. ubicata a Marina
di Acate, Contrada Macconi, illecitamente utilizzata per lo smaltimento
dei rifiuti speciali provenienti dal ciclo di lavorazione della
plastica. Il rappresentante legale della società, in concorso con altri
soggetti, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per reati in
materia ambientale legati all’illecito smaltimento di rifiuti speciali.
L’operazione in questione ha consentito di sottoporre a sequestro anche
3 semirimorchi contenenti rifiuti speciali ancora da smaltire e la
documentazione completa attestante lo smaltimento illecito dei fanghi
palabili provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica dismessa
presso la cava abbandonata di Marina di Acate. Il materiale così
illecitamente smaltito, utilizzato per ricolmare la cava abbandonata,
arrecava grave nocumento alle falde acquifere della zona, di conseguenza
all’ambiente e alla salute pubblica. L’azienda, il 26 febbraio scorso,
era stata già destinataria di un provvedimento di sequestro probatorio,
emesso dalla locale Autorità Giudiziaria, al fine di verificare il
rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni rilasciate.
Il Tribunale del Riesame, avverso al provvedimento, aveva disposto il
dissequestro fondato sulla apparente qualificazione come “sottoprodotto”
ex art. 184 bis del D. Lgs 1652/2006 e non come rifiuto del materiale
derivante dalle procedure di lavaggio del polietilene, proveniente dagli
impianti serricoli. Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal
GIP presso il Tribunale di Ragusa, richiesto dalla Procura della
Repubblica di Ragusa, è scaturito dagli esiti di successiva attività
info-investigativa esperita dai militari della Compagnia GdiF di Ragusa
e corroborati dagli accertamenti tecnici effettuati dall’ARPA.
L’attività delle Fiamme Gialle iblee si colloca nell’ambito del
controllo economico del territorio volto alla tutela dell’ambiente
nell’interesse della collettività, soprattutto per evitare gravi
conseguenze derivanti dallo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e
dal conseguente inquinamento delle falde acquifere.
Vittoria RG
–CC blitz a rave party, trovati :cocaina, hashish e marijuana, 1
sorvegliato, 4 denunciati. Si tratta di C.S.,
32enne di Ragusa, F.E. 33enne di Vittoria, C.A.M.24 enne
sorvegliato speciale vittoriese, R.F. tunisino 26enne.Il blitz dei Carabinieri della Compagnia di Vittoria è stato nel
tardo pomeriggio di ieri in un’area abbandonata con annessi capannoni in
Contrada Chiappa di Acate, dov’era in corso un rave party: 4 le persone
deferite in stato di libertà, 204 quelle controllate e identificate di
età compresa tra i 18 e i 36 anni provenienti dalla provincia di Ragusa
e da quelle limitrofe, ispezionati 62 mezzi, rinvenuto un motorino
risultato rubato e sequestrati oltre 3 grammi di sostanza stupefacente.
I risultati del controllo effettuato ieri sono stati conseguiti in
prossimità di un terreno in disuso ad Acate dov’era stato segnalato un
cospicuo numero di giovani riuniti senza alcuna preventiva
autorizzazione: subito è scattato un dispiegamento di militari
provenienti da tutti i reparti dipendenti dalla Compagnia di Vittoria
che ha permesso di denunciare in stato di libertà i due presunti
organizzatori del raduno, C.S., 32enne, e F.E., 33enne, originari
rispettivamente di Ragusa e Vittoria ed entrambi con pendenze penali,
per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento.
Nel corso della mirata attività i militari hanno anche riscontrato la
presenza di C.A.M.24 anni sorvegliato speciale vittoriese per il quale
è già stata avanzata proposta di aggravamento della misura di
prevenzione cui è sottoposto. Inoltre, è stato segnalato alla Procura
della Repubblica iblea anche R.F. tunisino 26enne, per ricettazione e
riciclaggio, trovato in possesso di un motorino Mbk
Booster con telaio abraso e privo di targa, risultato oggetto di furto
avvenuto nell’agosto 2012 in Marina di Ragusa ai danni di una giovane
del luogo: il mezzo è stato posto in sequestro. La perquisizione
dell’intera area adibita a rave party ha consentito ai Carabinieri di
rinvenire, vicino ad alcuni alberi, diverse buste termosigillate
contenenti oltre 3 grammi tra cocaina, hashish e marijuana. Le sostanze
sono state sequestrate e inviate presso il Laboratorio di Sanità
Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di
stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili. Gli
inquirenti vagliano ora, proseguendo le attività, la posizione di tutti
i giovani identificati, che rischiano una denuncia per invasione di
terreni e edifici, nonché sono in corso accertamenti per appurare il
canale di approvvigionamento della droga. Le indagini sono suscettibili
di ulteriori sviluppi operativi.
Ragusa
–CC bloccano venezuelano
integrato che in piazza San Giovanni cede droga.
Si
tratta di
Carlos Benedetto Pampinella 63enne residente a Ragusa ma
originario del Venezuela, già noto alle forze dell’ordine, è stato
arrestato ai domiciliari per detenzione di stupefacenti ai fini di
spaccio. Un ventottenne africano proveniente dal Gambia, ospite di
uno dei centri per immigrati della città, è stato trovato in
possesso di 2 dosi di hashish. I carabinieri non hanno avuto
elementi per accusarlo di spaccio e quindi l’hanno segnalato al
prefetto come assuntore di stupefacenti. Il gambiano è stato
scarsamente collaborativo ed ha finto di non comprendere l’italiano,
rendendo ancor più difficile la sua identificazione poiché non aveva
documenti al seguito.I militari del nucleo operativo e radiomobile
di Ragusa e delle stazioni “Principale” e “Ibla”, con l’ausilio del
nucleo carabinieri cinofili di Nicolosi (CT), nel pomeriggio di ieri
31 marzo, hanno svolto un servizio antidroga mirato nel centro della
città. I carabinieri nell’ultimo periodo avevano riscontrato una
folta presenza di soggetti assuntori di stupefacenti e di altri
soggetti noti per precedenti di spaccio di droga passeggiare per ore
e ore tra il sagrato della cattedrale ed il giardinetto sottostante
il palazzo del comune. I militari in forze hanno chiesto quindi
l’intervento dell’unità cinofila, circondato la piazza e controllato
tutti i presenti. Il cane antidroga ha setacciato tutte le fioriere
(già riscontrate più volte quale nascondiglio per dosi di droga), i
muretti e le panche del sagrato, della piazza e del giardinetto. I
militari, setacciata piazza San Giovanni, si sono spostati in altri
luoghi noti per la presenza di soggetti gravati da precedenti per
droga e/o dove in passato sono stati trovati assuntori o venditori
di droga: via Roma e piazza del Carmine. 2 militari in borghese
(mandati in avanscoperta per vedere se c’era “movimento”) in piazza
del Carmine si sono trovati davanti la scena flagrante di uno
spaccio. I tutori dell’ordine hanno subito bloccato venditore ed
acquirente, il primo ancora con i soldi (150 euro) in mano ed il
secondo con l’involucro contenente 2 grammi di cocaina. Il
consumatore imprenditore 49enne, è stato segnalato al Prefetto per
uso di stupefacenti. Lo spacciatore, Carlos Benedetto Pampinella,
già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato ai domiciliari
per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I carabinieri
nella successiva perquisizione domiciliare hanno trovato anche 1
bilancino di precisione, 2 grammi di hashish e 2 grammi di pasta di
cocaina. L’arrestato, dopo i rilievi foto-dattiloscopici, è stato,
d’intesa con il pubblico ministero dott. Marco Rota, sottoposto agli
arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ragusa
- Polizia
trova arsenale mafia da indizi collaboratori giustizia: 3 misure in
carcere. Si tratta di:
Marco Di Martino 40enne nato a Comiso, già in carcere,
Angelo Ventura 28enne detto “Elvis” nato a Vittoria, Jerry
Ventura 27enne nato a Vittoria , tutti residenti a Vittoria. La
polizia ha eseguito le ordinanze applicative della misura
cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Catania,
su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania. I
provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di tre componenti
della Famiglia di Filippo Ventura. Il tutto ha preso spunto dal
rinvenimento di un arsenale nella disponibilità della famiglia
capeggiata dal detenuto Filippo Ventura e riconducibile al clan
“Carbonaro-Dominante” della c.d. “Stidda”. La Polizia di Stato –
Squadra Mobile – Commissariato di Vittoria – coordinata dalla
Procura Distrettuale Antimafia di Catania ha inferto un duro colpo
alla famiglia Ventura, eseguendo ordinanze applicative della misura
cautelare in carcere, emesse dal GIP presso il Tribunale di Catania,
nei confronti di: Marco Di Martino, già in carcere, Angelo e Jerry
Ventura. La Procura Distrettuale Antimafia, diretta dal dott.
Michelangelo Patanè, ha chiesto ed ottenuto l’applicazione della
misura della custodia cautelare in carcere dal GIP presso il
Tribunale di Catania. I reati contestati agli indagati sono
associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione di una
pluralità di armi di diverso tipo, tra cui fucili di precisione con
matricola abrasa e di provenienza furtiva. Le indagini hanno
accertato la partecipazione dei tre indagati all’associazione di
stampo mafioso, operante nel territorio di Vittoria denominata
“Stidda” e riferibile storicamente al clan “Dominante – Carbonaro”,
attualmente capeggiata dal detenuto Ventura Filippo, padre di Jerry
ed Elvis e suocero di Marco Di Martino. Gli investigatori ritengono
che i tre avrebbero detenuto le armi per conto del clan.
L’associazione è aggravata proprio per il fatto che i sodali
avessero la pronta disponibilità di armi e munizioni. La Squadra
Mobile di Ragusa ed il Commissariato PS di Vittoria, diretti dalla
Procura Distrettuale Antimafia di Catania, hanno individuato il
luogo dove era custodito l’arsenale nella disponibilità di Marco Di
Martino, arrestato in flagranza e sequestrato, nel mese di ottobre
2015, numerose armi di diverso tipo, alcune della quali con
matricola abrasa e di provenienza furtiva. Le dichiarazioni di 5
collaboratori di giustizia sono state importanti per le indagini ed
in tempi diversi hanno reso dichiarazioni convergenti che hanno
sostenuto l’assunto accusatorio, condiviso dal Gip. Gli
investigatori, dopo il maxi sequestro delle armi: 5 fucili dotati di
congegni di puntamento ottici per tiro di precisione balistica
(utilizzati dai cecchini), 3 pistole, una penna-pistola, 1 giubbotto
antiproiettile, materiale per fabbricazione di esplosivi, polvere da
sparo, pressa per confezionamento cartucce e un migliaio di
munizioni, grazie alle propalazioni dei collaboratori di giustizia
sono riusciti a provare che tutto ciò era stato rivenuto a casa del
genero di Filippo Ventura, fosse, in realtà, nella piena e pronta
disponibilità del clan e in particolare dei tre indagati. Elvis e
Jerry Ventura in passato erano stati tratti in arresto per traffico
di sostanze stupefacenti ed altri reati. I provvedimenti emessi
dal Gip presso il Tribunale di Catania sono stati eseguiti di
mattina dopo mesi di indagini : sono stati ristretti in carcere
Elvis e Jerry Ventura, mentre il provvedimento è stato notificato
a Marco Di Martino, già detenuto. La Squadra Mobile e
Commissariato di Vittoria, con l’ausilio delle Unità Cinofile della
Polizia di Stato esperte in ricerca di armi, esplosivi e
stupefacenti, stanno procedendo anche ad effettuare perquisizioni
presso le abitazioni dei due fratelli Ventura al fine di rivenire
altre armi o sostanze stupefacenti.
Ragusa
– Migranti: cani antidroga in centro accoglienza trovano
stupefacente. La Polizia di Stato effettua perquisizioni in due
centri di assistenza straordinaria. Trovato hashish pronte per la
vendita nei giardini di pertinenza di uno dei centri. La Polizia di
Stato – Squadra Mobile - U.P.G. e S.P. e Unità Cinofile – hanno
eseguito perquisizioni locali e personali in un C.A.S. (Centro di
Assistenza Straordinaria) di Chiaramonte Gulfi ed in uno di Ragusa.
Il Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, ha disposto di intensificare
i controlli in tutti i centri e le strutture che danno ospitalità ai
migranti nella provincia iblea. Le attività di osservazione sono
state effettuate dalla Squadra Mobile, in due dei centri per la
presenza di alcuni giovanissimi ragusani che facevano ingresso nei
centri per poi uscire dopo pochi minuti. I migranti si sono
perfettamente integrati con i giovani ragusani, difatti, essendo
presenti anche da più anni, hanno stretto amicizie. La polizia ha
avuto il forte sospetto che potesse esserci uno scambio di droga da
una parte o dall’altra. Uomini in borghese della Polizia di Stato
hanno raccolto elementi, la sera di mercoledì ed il pomeriggio di
giovedì, sono state disposte perquisizioni di interi edifici che
ospitano i migranti. L’attività è stata svolta grazie anche alla
collaborazione dei responsabili dei due centri che hanno coadiuvato
la Polizia di Stato mettendo a disposizione i loro interpreti e
segnalando i migranti più a rischio. I centri sul territorio da
anni ormai collaborano con la Questura di Ragusa, creando una vera e
propria rete a tutela degli ospiti e del rispetto delle regole e
leggi italiane. Tutti i locali dei due centri sono stati ispezionati
da 20 uomini della Polizia di Stato e da 2 cani delle Unità Cinofile
Antidroga in servizio a Catania. “Jagus” e “Argo” hanno fiutato nei
vestiti di parecchi extracomunitari residui di sostanze stupefacenti
ma non è stata trovata alcuna dose addosso agli ospiti o nelle loro
stanze. “Jagus” , nel giardino di pertinenza del CAS di Ragusa, ha
scovato, occultata sotto terra vicino ad un albero, una stecca di
fumo ancora da suddividere in singole dosi, del valore di circa 150
euro. Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa hanno così potuto
trovare conferma nei loro sospetti, ovvero che qualcuno degli ospiti
potesse cedere la droga ai giovani ragusani che saltuariamente
andavano a fare visita ai migranti. I poliziotti, non essendo stato
possibile attribuire ad alcuno la sostanza stupefacente, hanno
sottoposto il tutto a sequestro a carico di ignoti l’hashish,
chiedendone l’immediata distruzione alla Procura della Repubblica di
Ragusa.“La Polizia di Stato mantiene alto il livello di attenzione
sui centri che danno ospitalità ai migranti. Molteplici le finalità
dell’innalzamento del livello di attenzione, tra tutti anche quello
di evitare che la loro permanenza sul territorio possa far si che
qualcuno prenda la strada dell’illegalità per cercare facili
guadagni. I controlli continueranno, considerato anche il fatto
nelle ultime settimane, 3 giovani richiedenti asilo sono stati
tratti in arresto per reati connessi agli stupefacenti”.
Ragusa- Santa Croce Camerina
– Rubano auto a pensionato e tentano invano 2 colpi a cassa
continua. I maldestri avevano tentato il doppio colpo col botto
ma hanno fallito. I militari del nucleo operativo e radiomobile di
Ragusa e della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina stanno
indagando su un doppio colpo operato da una banda di balordi nella
notte tra sabato e domenica. Il primo botto è stato messo in atto
poco dopo le tre di notte in via Achille Grandi presso il centro
commerciale. Una deflagrazione potente, è stata sentita in tutto il
quartiere. Qualcuno ha chiamato il 112 ed immediatamente una
gazzella è andata sul posto. La banda forse aveva un palo o più
semplicemente aveva capito che col fragore causato sarebbe arrivato
presto qualcuno. I carabinieri non sono riusciti ad acciuffare i
malfattori ma hanno svolto rilievi sul posto e chiamano il
responsabile del negozio di elettrodomestici. I militari accanto al
centro commerciale, hanno notato che l’obiettivo la cassa continua
era danneggiata e sparsi vi erano pezzi di miccia detonata. I
rilievi erano ancora in corso ed è arrivata via radio un’altra
chiamata. Un secondo tentativo di scasso alla cassa continua era
stato perpetrato in contrada Pezza di Santa Croce Camerina. I
carabinieri appena arrivati hanno notato una guardia giurata e
resti di micce detonanti identiche a quelle trovate in Ragusa. La
porta della cassa fortunatamente ha retto, non si è aperta ed i
ladri maldestri sono andati via a mani vuote. I responsabili dei
due esercizi commerciali hanno confermato comunque che entrambe le
casse continue erano vuote. I danni sono solo per sostituire gli
apparecchi distrutti. I militari hanno avviato le indagini e
visionato le telecamere e si sono presentati a casa del proprietario
della grossa berlina usata per i due colpi, un pensionato residente
a Marina di Ragusa. il derubato non si era ancora accorto di avere
subito il furto della sua macchina e che il suo garage fosse vuoto.
L’auto in mattinata è stata rinvenuta in un’area di servizio a
Vittoria. I carabinieri stanno analizzando le immagini della
videosorveglianza per cercare i dettagli che li portino sulla pista
giusta
Modica
– CC
scoprono gang catanese specialista: truffa con “postapay” in
Sicilia.
5 ordinanze di custodia, arrestati 2 catanesi già noti: Pasquale
BELLIA, 54enne catanese, Antonio SANTONOCITO, 32enne che
sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere; arresti
domiciliari per i 3 catanesi: Daniele COMPAGNINI 30enne,
Gianluca ALAIMO, 21enne e Cettina D’AGATA 32enne
casalinga. “Operazione “postepay” ha sgominato un’organizzazione
responsabile di centinaia di truffe ai danni di commercianti e
tabaccai in Sicilia.I Carabinieri della Compagnia di Modica
di mattina hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare nei
confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di
associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in
danno di commercianti e tabaccai della Sicilia. I militari ritengono
si tratti di una vera e propria associazione a delinquere
finalizzata alle truffe. I carabinieri della Compagnia di Modica
alle prime luci del giorno all’alba hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del
tribunale di Ragusa su richiesta del Pubblico Ministero, d.ssa
Valentina Botti, titolare dell’indagine condotta dai Carabinieri. I
militari hanno raccolto a carico degli indagati, gravi indizi di
colpevolezza per il reato di associazione a delinquere finalizzata
alla commissione di una serie di truffe. Gli elementi sono stati
ricavati dalle querele e dai riconoscimenti effettuati da parte
delle persone offese e dagli accertamenti svolti sulle carte
“Postepay” utilizzate per acquisire il profitto delle truffe. Le
indagini sono iniziate a luglio 2015 a seguito di una denuncia
sporta dall'esercente di una tabaccheria presso la Stazione
Carabinieri di Ispica ed hanno permesso di scoprire l’esistenza di
un vero e proprio sodalizio criminale finalizzato alla consumazione
di una serie indeterminata di truffe. Tutti i colpi sarebbero stati
eseguiti con il medesimo modus operandi, e non solo in tutto il
territorio ragusano, in particolare, a Pozzallo, Scicli, Scoglitti,
Vittoria e Modica, ma anche in altre province della Sicilia. Il loro
modus operandi era sempre lo stesso: 2 dei soggetti,
alternativamente, si recavano presso l’attività prescelta
(solitamente tabaccai, ricevitorie e bar) e, dopo aver atteso il
momento giusto per compiere la truffa, quando ad esempio vi era
molta gente, chiedevano all’esercente di caricare la Postepay per
importi tra i 500 e 600€. Una volta ottenuta la ricarica, al momento
di pagare, chiedevano di poter corrispondere la somma con una carta
bancomat, ben consapevoli del fatto che il sistema SISAL non accetta
i pagamenti tramite POS, ma solo in contanti. L’autore della truffa
a questo punto, fingendo di non essere a conoscenza di tale
circostanza, rassicurava il gestore dell’esercizio commerciale
dicendogli che si sarebbe recato presso il più vicino bancomat per
prelevare la somma necessaria. I maldestri, una volta usciti
dall’attività si davano alla fuga, omettendo quindi di versare il
corrispettivo della ricarica ricevuta. I furbi, talvolta, lasciavano
in pegno ai gestori un documento falso o una fotocopia illeggibile.
L’indagine dei Carabinieri, quindi, ha evidenziato l’esistenza di
un’associazione criminosa ben organizzata e consolidata volta alla
commissione di un numero imprecisato di truffe, con gli indagati che
avevano la consapevolezza di far parte di un gruppo dedito alla
realizzazione di tale scopo, apportando ciascuno un contributo
all’associazione e rendendosi disponibili ad operare per
l’attuazione del comune programma criminoso. Gli autori materiali
delle truffe, effettuavano le ricariche sulle Postepay intestate
agli altri indagati e dopo la ricarica provvedevano al prelievo ed
alla spartizione del profitto; altri indagati, invece, avrebbero
messo a disposizione le autovetture per spostarsi nell’intera
regione per perpetrare le azioni truffaldine. I carabinieri, per
poter acquisire gli elementi probatori hanno sequestrato presso gli
uffici postali interessati tutta la copiosa documentazione dei
movimenti effettuati sulle carte postepay degli indagati, e
risalire agli esercenti truffati. L’attività investigativa condotta
dai militari dell’Arma, ha permesso d’individuare i promotori ed
organizzatori dell’associazione criminale: Pasquale Bellia ed Antonio
Santonocito, essendo entrambi sempre presenti nella fase
esecutiva dei reati. I personaggi, tra l’altro già nell’anno 2012,
erano stati destinatari di un provvedimento restrittivo per gli
stessi reati di associazione finalizzata alla truffa commessi nella
Provincia di Messina con analogo modus operandi. I militari
ritengono che i profitti illeciti ricavati dagli indagati potrebbe
ammontare a decine di migliaia di euro. Bellia e Santonocito al
termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa
Circondariale di Catania, mentre gli altri 3 sono stati sottoposti
agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Le
indagini proseguono per risalire ad altre vittime che, per vari
motivi, non hanno sporto ancora denuncia. I carabinieri “invitano
coloro i quali avessero subito analoghi reati a recarsi in caserma
per denunciare i fatti e di stare attenti in futuro, diffidando da
coloro che dovessero presentarsi per effettuare ricariche con lo
stesso modus operandi”.
Ragusa
- Polizia cattura nuovamente romeno maniaco sessuale. La
Squadra Mobile e Divisione Anticrimine – su disposizione della
Procura della Repubblica di Ragusa, ha proceduto alla cattura di
George MUSTAFA 29enne nato in Romania domiciliato a Ragusa in
quanto deve scontare la pena in carcere per il reato di violenza
sessuale ed atti osceni in luogo pubblico. Il soggetto alla vista
della Polizia aveva subito capito, si era dato alla fuga a piedi
lungo le vie del centro cittadino ma dopo alcune centinaia di metri
è stato bloccato e condotto in carcere. Il personaggio, dopo la
cattura ed un primo periodo trascorso in carcere era stato
condannato e poi liberato anticipatamente, poi si era reso
latitante e per questo Squadra Mobile e Divisione Anticrimine ed
hanno chiesto ed ottenuto un altro mandato di cattura. Il romeno nel
2011 era divenuto il terrore delle studentesse e giovanissime donne
ragusane. La serialità dei crimini commessi aveva un unico comune
denominatore, l’autore era affetto da mutismo. Il maldestro
seguiva le vittime fino a casa ed appena entravano nell’androne le
bloccava, toccava nelle parti intime e si masturbava davanti a loro.
Il soggetto nel 2011 era diventato il terrore delle giovani donne
ragusane che orbitavano nella zona di Via Palma di Montechiaro, in
particolar modo le studentesse minorenni. Gli uomini della Squadra
Mobile di Ragusa, raccolte le prime denunce, avevano effettuato
giorni e giorni di appostamenti per individuare il ricercato, il
tutto dopo aver fatto un identikit del criminale seriale. Donne
della Polizia di Stato avevano fatto da “esca” per poter scovare il
soggetto ma a nulla erano valsi i primi tentativi. Gli
investigatori, dopo attente ricerche ed aver ristretto il campo,
erano riusciti a individuare il sospettato monitorandolo in ogni
spostamento, ma considerata l’attenzione della Polizia per
prevenire nuove violenze e quindi salvaguardare altre ragazze, il
soggetto era riuscito ad allontanarsi da Ragusa. Le minori vittime
di reato insieme ai genitori e le altre donne, nel contempo avevano
riconosciuto senza ombra di dubbio l’autore dei reati commessi ai
loro danni e proprio la caratteristica sul mutismo del violentatore
rendeva certa la sua identificazione. La Procura della Repubblica di
Ragusa, dopo un attento esame dei gravi indizi di colpevolezza
raccolti dalla Squadra Mobile, ha emesso un’ordinanza di custodia
cautelare eseguita dopo le ricerche del rumeno che nel contempo
aveva fatto rientro a Ragusa. Il personaggio, dopo un primo periodo
di custodia cautelare in carcere e la successiva condanna per
violenza sessuale ed atti osceni in luogo pubblico per 3 anni e 6
mesi, era prima rimasto in carcere e poi in detenzione domiciliare.
Il soggetto era tornato in libertà per effetto della liberazione
anticipata e si rendeva subito irreperibile non rispettando le
prescrizioni del Magistrato di Sorveglianza. La Divisione
Anticrimine della Questura di Ragusa che si occupa quotidianamente
della vigilanza e controllo dei soggetti sottoposti a misure
restrittive della libertà domiciliare, come arresti domiciliari,
misure di prevenzione, misure di sicurezza e misure alternative alla
detenzione, ha redatto un’attenta informativa a carico di Mustafa,
dalla quale è emersa la sua spiccata potenzialità offensiva e quindi
pericolosità sociale, tanto da chiedere il ripristino della
detenzione in carcere. Il Tribunale di Sorveglianza, verificate le
notizie fornite dalla Questura di Ragusa ha ordinato nuovamente la
cattura del rumeno al fine di fargli scontare la pena residua
inflitta per il terribile reato di violenza sessuale, presso il
carcere di Ragusa e non in altri regimi alternativi per i quali non
risulta meritevole. Mustafa, già all’epoca dei gravi fatti reato
commessi, era solitamente impegnato a mendicare davanti farmacie,
chiese e supermercati in quanto non aveva intenzione di lavorare,
pertanto, non appena in possesso dell’ordine dei cattura, gli agenti
della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile si sono subito
recati a controllare questi luoghi. Il soggetto non era più
domiciliato a Ragusa da un anno e risultava irreperibile sul
territorio ibleo ma, uno dei poliziotti impegnati nelle ricerche era
certo di averlo visto pochi giorni prima nel centro cittadino di
Ragusa.Gli uomini della Polizia di Stato in 24 ore hanno scovare
il personaggio che adesso dovrà scontare la pena presso il carcere
di Ragusa.Le fasi della cattura avvenuta ieri sono state
particolarmente movimentate, in quanto Mustafa, non appena ha
riconosciuto gli investigatori che all’epoca lo avevano catturato,
si è subito dato alla fuga spintonando cittadini ignari di tutto
che rovinavano a terra senza per fortuna riportare lesioni.
L’inseguimento dei poliziotti a piedi è scattato immediatamente da
Via Diaz dove era stato notato ed era fuggito, Via Rapisardi, Via
San Francesco per poi terminare la corsa in Via Scipio dove gli
agenti l’hanno accerchiato e neutralizzato. Il soggetto nonostante
la resistenza, è stato ammanettato e condotto negli uffici della
Questura di Ragusa per l’identificazione da parte della Polizia
Scientifica e la notifica dei provvedimenti di cattura a suo carico.
Commentano gli investigatori : il Dirigente la Divisione Anticrimine
P. Dirigente della Polizia di Stato Dott. Giorgio Terranova ed Il
Dirigente la Squadra Mobile Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Ciavola Antonino :“La Polizia di Stato è impegnata
quotidianamente, non solo in complesse indagini, ma anche in
attività di controllo e vigilanza dei soggetti sottoposti a misure
di detenzione alternativa, misure di prevenzione e sicurezza. Solo
grazie ad un costante controllo ed informazione ai Giudici titolari
della sorveglianza, è possibile applicare la misura detentiva idonea
per ogni criminale”.
Vittoria–Figlia minorenne abusata da anziano convivente: CC, madre
consenziente in manette. Si tratta di Francesca Giudice
45enne vittoriese. L’attività di prevenzione e repressione dei reati
in tutto il territorio della giurisdizione della Compagnia
Carabinieri di Vittoria, prosegue senza sosta nell’ambito dei
servizi straordinari di controllo a ciò finalizzati, specie quelli
che colpiscono le fasce più deboli della popolazione. L’intenso
lavoro, dei militari in stretta collaborazione con la Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, ha consentito, ieri
pomeriggio, di trarre in arresto, in ottemperanza all’ordine di
esecuzione per la carcerazione la vittoriese Francesca Giudice.
L’esecuzione, è frutto di intensa attività di info-operativa a
carico della donna, finalizzata all’applicazione della misura
limitativa della libertà personale, ed è stata emessa a seguito
della proposta di misura cautelare avanzata nel 2007 dai Carabinieri
della locale Stazione. I militari già a suo tempo avevano tratto in
arresto il più anziano convivente della signora. Il soggetto avrebbe
abusato diverse volte della figlioletta della Giudice, all’epoca
minore, nonostante la madre fosse al corrente di quanto avvenisse
tra le mura di casa. Gli elementi raccolti dai carabinieri, che ne
hanno delineato appieno le responsabilità in ordine alla vicenda,
hanno permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere agli inizi di
febbraio 2016 apposita ordinanza a carico della donna, che le impone
di scontare complessivamente 6 anni di reclusione, dal momento che è
stata giudicata colpevole del reato di violenza sessuale in
concorso, commessa dal giugno 2006 al febbraio 2007.La donna è stata rintracciata ed dai
Carabinieri della Stazione di Vittoria. I militari, dopo avere
condotto la condannata nella caserma di via Galileo Galilei ed aver
espletato le formalità di rito, l’hanno ristretta presso la Casa
Circondariale di Catania Piazza Lanza, a disposizione del sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale ibleo, dott.ssa
Giulia Bisello, per i provvedimenti di competenza.
Vittoria RG
– Viola sorveglianza, minaccia giornalista: arrestato.
Polizia cattura nuovamente Gianbattista Ventura 57enne nato a
Vittoria ed ivi residente. Il personaggio è accusato d’avere
violato più volte la misura della sorveglianza speciale, alla quale
era sottoposto in quanto ritenuto soggetto pericoloso per la
società, pertanto deve tornare in carcere. Il giudice ha disposto
che al termine della pena in carcere l’arrestato debba andare in
una colonia e lì dovrà restare per almeno 3 anni in quanto non ha in
alcun modo rispettato le prescrizioni dei giudici durante di periodi
di libertà. Gbattista Ventura, durante la libertà vigilata, misura
di sicurezza a lui inflitta dopo la condanna a 25 anni di reclusione
per omicidio, detenzione illegale di armi e traffico illecito di
sostanze stupefacenti, ha continuato a frequentare pregiudicati
nonostante le reiterate diffide. Il personaggio, ad agosto ha
minacciato e diffamato il giornalista Paolo Borrometi e per questo
la sua posizione si è ulteriormente aggravata. La Polizia di Stato -
Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria, quindi, su disposizione
della Procura della Repubblica di Ragusa, ha proceduto alla cattura
di Gbattista Ventura, in quanto destinatario dell’ordine di
esecuzione per la carcerazione. Ventura ha violato la misura della
sorveglianza speciale con obbligo di dimora, a lui inflitta come
misura di prevenzione in quanto soggetto pericoloso. Ventura, su
proposta del Questore di Ragusa, era stato sottoposto al
provvedimento per evitare che potesse commettere ulteriori reati ma,
nonostante questo, si era recato fuori dal Comune di Vittoria
violando la misura. La Polizia di Stato sempre a suo carico ha
notificato l’aggravamento della misura di sicurezza, dalla libertà
vigilata all’assegnazione ad una colonia agricola per anni 3. Questo
significa che quando sconterà la pena a lui inflitta per aver
violato la misura della sorveglianza speciale, dovrà recarsi presso
la colonia agricola per 3 anni come misura di sicurezza detentiva.
Il Magistrato di Sorveglianza ha valutato che le violazioni al
codice antimafia non potevano continuare e per questo ha disposto la
carcerazione che è stata ordinata dal Procuratore della Repubblica
di Ragusa Dott. Carmelo Petralia. Il provvedimento di cattura è
stato ricevuto dagli Ufficiali della Polizia di Stato durante la
perquisizione che gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, del
Commissariato di Vittoria e della Polizia Postale stavano eseguendo
a carico di Ventura Gbattista. Il provvedimento di perquisizione
domiciliare ed informatica disposto dalla Procura Distrettuale
Antimafia di Catania era nato proprio a causa delle diverse minacce
che Ventura ha fatto all’indirizzo del giornalista Paolo Borrometi,
con gravi atti intimidatori e diffamazione a mezzo internet,
prontamente denunciate dalla parte offesa. La Polizia di Stato così
come viene fatto con tutti i soggetti pericolosi liberi vigilati,
monitora tutto ciò che questi elementi compiono durante le loro
giornate. La Squadra Mobile ed il Commissariato di Vittoria hanno
più volte segnalato i comportamenti antigiuridici del Ventura,
attività che oggi ha permesso di ricondurlo in carcere. Tra le
diverse violazioni commesse, sono state segnalate le continue
frequentazioni con pregiudicati, furti, violazioni della libertà
vigilata, minacce e diffamazione ai danni del giornalista. Il
magistrato di sorveglianza, per tutti questi motivi, ha valutato
che la misura della libertà vigilata non fosse più idonea, poiché
Ventura non ha intrapreso una vita orientata a rispettare
positivamente gli ordini dell’Autorità, ma ha fatto esattamente
l’opposto. La misura non detentiva quindi non era affatto
sufficiente, pertanto era necessaria una misura ben diversa e quindi
la detenzione in una casa lavoro era l’unica possibile. Ventura ha
dimostrato di avere una pericolosità sociale in continuo aumento,
difatti dalla misura di sicurezza non detentiva della libertà
vigilata è stato necessario passare a quella detentiva che sconterà
al termine del soggiorno in carcere per le altre violazioni legge.
Il soggetto è risultato essere destinatario di un ordine i
carcerazione e di una misura di sicurezza detentiva, il tutto
proprio mentre veniva effettuata l’ennesima perquisizione a suo
carico, stante le continue minacce ai danni del giornalista. Il
Dirigente del Commissariato di Vittoria V.Q.A. della Polizia di
Stato Dott. Rosario Amarù ed Il Dirigente la Squadra Mobile
Commissario Capo della Polizia di Stato Dott. Ciavola Antonino
precisano:“La Polizia di Stato eseguendo la cattura del Ventura
Gbattista ha assicurato alla giustizia un pericoloso criminale,
scongiurando il verificarsi di ulteriori reati. La magistratura ha
potuto emettere il provvedimento di cattura, grazie al costante
controllo dei soggetti pericolosi, da parte degli uomini e delle
donne della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria.
L’odierno provvedimento deve servire da monito per tutti i soggetti
pericolosi che non hanno intenzione di cambiare strada imboccando
quella della legalità, poiché il comportamento antigiuridico, se
reiterato nel tempo non può che condurre in carcere i responsabili”.
Ragusa–
80enne in
fin di vita a Vittoria, CC preso presunto picchiatore: albanese senza
permesso. L’accusato è Sali
Metalla, pastore albanese di 58 anni. E’ stato sottoposto a fermo di
indiziato di delitto il presunto responsabile del tentato omicidio di
Michele Vitelli, 82enne, avvenuto nella tarda mattinata di ieri in
Contrada Guastella, a Vittoria. I militari hanno rilevato che al culmine
di una violenta lite erano seguite percosse e numerose bastonate. Il
tragico evento è giunto all’epilogo dell’ennesima discussione legata a
problemi di pascolo del gregge che il reo avrebbe condotto abusivamente
nella proprietà agricola dell’anziano: sarebbe nato un acceso litigio
conclusosi con l’aggressione con un bastone che il pastore albanese
avrebbe usato contro l’80enne, procurandogli traumi in tutto il corpo,
per i quali ora si trova ricoverato in gravissime condizioni
all’Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. L’immediata battuta effettuata
in zona dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria, allertati al 112,
ha permesso di individuare immediatamente il presunto responsabile e di
bloccarlo. I tutori dell’ordine specializzati presenti sul posto hanno
effettuato i rilievi tecnico-scientifici, cristallizzando la scena del
crimine e acquisendo ogni utile reperto per definire l’impianto
accusatorio. La perquisizione a tappeto operata dai Carabinieri ha
permesso di rinvenire nell’appezzamento agricolo della vittima il
bastone usato quale arma del delitto. L’arma impropria è stata
sottoposta a sequestro penale ed a breve sarà inviato ai Ris di Messina
per gli accertamenti del caso. I militari hanno condotto in caserma
il pastore ritenuto responsabile dell’efferato crimine per sentirlo ed
iniziare a ricostruire quanto accaduto nella mattinata del 10 febbraio.
Tutta l’attività condotta dagli inquirenti è stata diretta dal sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa
Giulia Bisello, che si è recata immediatamente presso la Compagnia
Carabinieri di Vittoria dove ha interrogato l’albanese, difeso
dall’avvocato Enrico Cultrone. L’articolata attività investigativa posta
in essere dai Reparti dell’Arma, che si sono avvalsi dei tradizionali
metodi d’indagine ed anche di attività tecniche, è stata pienamente
condivisa dal magistrato che, nella tarda serata di ieri, ritenuto
fondato il pericolo di fuga e avendo acquisito gravi indizi di
colpevolezza, ha emesso decreto di fermo a carico del 58enne per il
reato di tentato omicidio volontario. Metalla Sali al termine delle
formalità di rito è stato ristretto presso la Casa Circondariale di
Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria: su di lui sono in
corso ulteriori accertamenti, visto che si trovava in Italia senza
regolare permesso di soggiorno, così come nei confronti dell’allevatore.
Ragusa – Omicidio
Giorgio Saillant :
fermato Filippo ASSENZA. Il 56enne accusato del delitto è nato a Vittoria e residente
(domiciliato a Londra), ed è gravemente indiziato di omicidio aggravato
dalla premeditazione, commesso mediante esplosione di un colpo di arma
da fuoco e per aver illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico un
fucile da caccia. La Procura della Repubblica di Ragusa, il 25 gennaio
2016 alle ore 20.00 ha emesso il provvedimento di Fermo di indiziato di
delitto nei confronti di Filippo Assenza, in quanto gravemente indiziato
del delitto di omicidio premeditato e porto abusivo in luogo pubblico di
un fucile da caccia. Gli uomini della Polizia di Stato e dell’Arma dei
Carabinieri intervenuti, il 24 gennaio 2016
di sera alle ore 21.00, in via De Ruggero
a Vittoria,
avevano rinvenuto il cadavere del Vigile del Fuoco,
Giorgio Saillant, nella
sua autovettura appena parcheggiata davanti casa. Gli investigatori già
nell’immediatezza hanno rilevato che la vittima era stata attinta da un
colpo di arma da fuoco al volto, proprio nel momento in cui stava
parcheggiando davanti casa. Il finestrino dell’autovettura era infranto
ed il cadavere giaceva ancora nella posizione del guidatore quando sono
intervenuti gli esperti della Polizia Scientifica per il sopralluogo.
Gli uomini della Polizia di Stato e dei Carabinieri coordinati sul
posto dal Sost. Proc. dott.ssa Monego, avviate immediatamente le
indagini, identificavano ed escutevano a sommarie informazioni i
prossimi congiunti ed i colleghi di lavoro della vittima, al fine
ricostruire i movimenti immediatamente precedenti al delitto. Le
indagini senza sosta, hanno permesso di delineare compiutamente la vita
privata del Vigile del Fuoco, grazie anche alla collaborazione dei
cittadini e dei colleghi di lavoro. Un primo spunto investigativo veniva
dall’esame di un filmato registrato da una telecamera posta nei pressi
dell’abitazione, dal quale si rilevava il passaggio ripetuto di
un’autovettura di colore grigio che più volte transitava davanti
l’abitazione della vittima. Gli inquirenti addosso al cadavere hanno
rinvenuto uno smartphone funzionante e dall’esame del registro delle
chiamate e di altri dati estratti dalla Polizia Postale intervenuta con
i suoi esperti notte tempo da Catania, venivano rilevati alcuni
ulteriori elementi che conducevano gli investigatori ad approfondire
l’esame della sfera privata del vigile del fuoco. Le indagini sulle
utenze telefoniche contattate dalla vittima, hanno accertato che il
malcapitato avesse effettuato diverse chiamate e tra queste alcune
conducevano ad una donna. Gli approfondimenti investigativi condotti
dagli investigatori hanno indirizzato a Filippo Assenza coniuge della
donna contattata dalla vittima poche ore prima dell’omicidio. I tutori
dell’ordine hanno rilevato un altro dato a carico del sospettato che
risultava essere la detenzione da parte della madre di 2 fucili da
caccia cal. 12, arma compatibile con quella utilizzata per procurare la
morte del vigile del fuoco e regolarmente denunciata all’Autorità di
Pubblica Sicurezza del Commissariato di P.S. di Vittoria. Le ricerche di
Polizia e Carabinieri hanno permesso di individuare il sospettato presso
l’abitazione della madre, per essere subito condotto presso il
Commissariato di P.S. di Vittoria. Gli inquirenti negli uffici della
Polizia hanno appurato che il sospetto era l’utilizzatore di un’auto
dello stesso modello ripreso dalle videocamere nei pressi
dell’abitazione della vittima. Il cerchio quindi si è stretto sempre
più, considerato anche che non vi sono molti veicoli dello stesso tipo
in circolazione a Vittoria, così come appurato presso la fabbrica
costruttrice. Assenza sentito dalla Polizia Giudiziaria, dopo alcune
ore, ha reso spontanee dichiarazioni ammettendo di aver commesso il
reato, confermando integralmente le proprie responsabilità in sede di
interrogatorio davanti al P.M. ed ai difensori da lui stesso nominati.
Il Pubblico Ministero Dott.ssa Monego intervenuta presso gli uffici di
Polizia, considerato il concreto pericolo di fuga, desunto dal fatto
che l’autore ha commesso un reato di estrema gravità e che peraltro
risiede a Londra con la famiglia, ha disposto il fermo di indiziato di
delitto, immediatamente eseguito dagli uomini del Commissariato di P.S.,
della Compagnia Carabinieri di Vittoria, del Nucleo Investigativo e
della Squadra Mobile di Ragusa, tutti fattivamente intervenuti sin dai
primi istanti sul luogo del delitto. Il fermato è stato successivamente
sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici e condotto presso il carcere di
Ragusa in attesa dell’udienza di convalida.
Ragusa
- CC trovano discarica abusiva a San Giacomo, denunciato 1 rottamaio.
Si tratta di C.C., 38enne di Ragusa. I Carabinieri della
Compagnia di Ragusa, hanno svolto un’ intensa attività di controllo nel
verificare il rispetto delle normative ambientali e di quelle in materia
di gestione dei rifiuti. I militari, nel corso di uno di questi
controlli, in località San Giacomo di Ragusa, hanno scoperto una vera e
propria discarica a cielo aperto, nella quale erano ammassati, alla
rinfusa e senza alcun criterio, rifiuti d’ogni genere da vecchi
elettrodomestici ormai arrugginiti, ad apparecchiature elettroniche di
vario tipo fino alla pericolosissime lastre di eternit abbandonate sul
terreno, in spregio di qualunque normativa. Il proprietario dell’area è
risultato essere C.C., 38enne di Ragusa, già noto, che svolge la
professione di raccoglitore di materiali ferrosi. Il personaggio, per
risparmiare sui costi che avrebbe comportato lo smaltimento dei rifiuti
in centri autorizzati, aveva pensato di accatastarli tranquillamente,
senza criterio, nella sua proprietà. L’irresponsabile comportamento, ,
ha creato un gravissimo pericolo d’inquinamento ambientale. I rifiuti
rinvenuti dai CC erano anche del tipo speciale e pericoloso, proprio
perché, se non smaltiti e accantonati secondo quanto previsto da
specifiche normative, possono rilasciare nell’aria e nel terreno
sostanze nocive, che possono inquinare l’atmosfera e le falde acquifere
sottostanti. Il soggetto è stato quindi, denunciato in libertà dai
Carabinieri alla competente Autorità Giudiziaria, per il reato di
gestione non autorizzata di rifiuti. Tutta l’area, estesa per diverse
centinaia di metri quadrati, ed oltretutto ubicata a pochi Km dal centro
abitato, è stata posta sotto sequestro e sono state immediatamente
avviate le relative procedure per la bonifica del sito, i cui costi
saranno addebitati al proprietario del terreno denunciato. L’attività è
il risultato della costante attenzione posta da parte dell’Arma anche al
settore della normativa ambientale, che sta diventando sempre più
importante, in conseguenza dell’aggravarsi del problema
dell’inquinamento, che va ad incidere direttamente sulle condizioni di
salute della popolazione e sulla qualità della vita nei centri abitati.
I servizi, su disposizione del Comando Provinciale Carabinieri di
Ragusa, continueranno anche nei prossimi mesi, al fine d’individuare
tutti i fenomeni di abbandono incontrollato di rifiuti e di bonificare
tutte le aree in cui sono state realizzate anche delle micro –
discariche, che vanno a deturpare un territorio, caratterizzato da
bellissimi paesaggi rurali, arrecando oltre che un grave danno alla
salute dei cittadini, anche minori occasioni di sfruttare le enormi
potenzialità turistiche della provincia di Ragusa.
Pozzallo RG
–
Marito ferisce moglie a colpi di pentola, tragedia sfiorata, CC
arrestato.
Il marito 50enne, dopo
una lite, ha colpito ripetutamente la moglie con una pentola in
acciaio. La donna è stata ricoverata all’Ospedale di Modica. I
Carabinieri della Stazione di Pozzallo, ieri sera, sono intervenuti
in un’abitazione dove era stata segnalata una violenta lite tra
marito e moglie e quest’ultima era stata gravemente ferita. I
militari dell’Arma, giunti sul posto, hanno trovato la donna stesa
nella camera da letto ricoperta di sangue, con profonde ferite alla
testa, al volto ed al torace. I Carabinieri hanno prestato il primo
soccorso ed hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 che,
poco dopo intervenuta, ha trasportato d’urgenza la donna presso
l’Ospedale Maggiore di Modica. I militari dell’Arma, dal sopralluogo
nell’abitazione, hanno ricostruito i fatti e pare che, dopo un
violento diverbio scaturito da motivi legati alla separazione, lui
abbia impugnato una pentola in acciaio da cucina ed abbia colpito
violentemente la moglie alla testa ed al volto. Il soggetto, dopo
una prima aggressione, ha continuato a colpire la donna al torace
con il manico spezzato della pentola che ormai era diventato quasi
come un’arma da punta. Il marito, dopo il
folle gesto, si è presentato in caserma dai Carabinieri con il suo
difensore di fiducia ed ha ammesso le sue responsabilità, pertanto,
è stato dichiarato in arresto con l’accusa di tentato omicidio nei
confronti della moglie. La donna, 43enne originaria di Catania, a
seguito della violenta lite, è stata ricoverata nel reparto di
chirurgia generale con una prognosi al momento di 30 giorni, salvo
complicazioni, per trauma cranico con profonde ferite, trauma toracico-addominale con ferite penetranti da punta all’emitorace
posteriore destro e frattura scomposta di un dito della mano destra.
Il marito, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto
presso la Casa Circondariale di Ragusa come disposto dal Sostituto
Procuratore di turno, d.ssa Monica Monego. I Carabinieri hanno
sequestrato la pentola ed il manico appuntito utilizzati per colpire
la donna.
Ragusa
– GdF scopre 70 t. alimenti conservati tra ratti, pronti per vendita.
Finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno sequestrato oltre 70
tonnellate di prodotti agro-alimentari nocivi tenuti in cattivo stato
di conservazione e destinati alla vendita. Le Fiamme Gialle della
Tenenza di Pozzallo, congiuntamente a personale dell’A.S.P. 7 – Unità
Operativa Igiene di Ragusa, hanno concluso nei giorni scorsi
un’importante operazione nel settore delle frodi alimentari. I militari,
a seguito di attività info-investigativa, hanno individuato, nel comune
di Ispica, un capannone all’interno di un’azienda agricola in evidente
stato di degrado, adibito a deposito di alimenti deperibili, quali
peperoni e melanzane in salamoia, pomodori essiccati, olive, conservati
in totale assenza dei requisiti igienico-sanitari previsti dalla
normativa vigente. I tutori dell’ordine hanno identificato il
proprietario, e con il costante ausilio di personale dell’A.S.P., hanno
“caratterizzato” i prodotti tenuti in un pessimo stato di conservazione
in locali sia interni che esterni sporchi e maleodoranti, rinvenendo in
alcune cassette anche esche per topi tra i pomodori secchi e, sempre
nelle vicinanze, perfino ratti morti. 70 tonnellate di alimenti
pericolosi sono state sequestrate, scongiurando così il peggio per la
salute pubblica, la merce, sarebbe stata immessa nel mercato locale e
nazionale. Le analisi di laboratorio, eseguite a seguito del
campionamento, hanno confermato l’alta tossicità degli alimenti,
rilevando al loro interno una carica microbica ed enterobatteriacea
notevolmente superiore ai limiti consentiti dalla legge. La distruzione
dei prodotti era stata intimata al titolare dell’azienda con
provvedimento del Direttore Generale dell’A.S.P. 7 di Ragusa, ma a causa
dell’inottemperanza del soggetto, è avvenuta coattivamente tramite
l’intervento di una ditta specializzata e con la costante supervisione
dei finanzieri.
Vittoria - Blitz CC:
liberati donna e bimbo segregati.
La vittima da anni subiva violenze dal compagno.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di
Vittoria hanno arrestato Frej Karim
38enne tunisino,
bracciante agricolo, che da qualche anno si era stanziato nel
vittoriese per lavorare nel comparto agricolo. Una telefonata al
numero unico europeo di pronto intervento 112, è stata ricevuta
dalla Centrale Operativa di Vittoria, e l’anonimo interlocutore ha
segnalato che in una abitazione del centro urbano di Vittoria erano
tenuti segregati una donna ed il suo bambino di sei mesi.L’abitazione
è ubicata in pieno centro, nelle immediate vicinanze della Piazza
del popolo. I militari sono entrati nello stabile, e saliti al
secondo piano hanno trovato una porta serrata a chiave e con un
grosso lucchetto dall’esterno. Una ragazza di 18 anni, rumena, e il
suo bambino di sei mesi erano chiusi nell’abitazione. I 2
malcapitati fortunatamente sono in salute. La donna impaurita e
stanca ed il piccolo sono stati portati al sicuro in caserma, dove
hanno trovato ad attenderli anche gli operatori del centro
antiviolenza “Donne a Sud” che collabora attivamente con le forze
dell’ordine, già da tempo e con risultati ammirevoli, per aiutare e
seguire le donne vittime di violenze. I militari dell’Aliquota
radiomobile ed operativa, dei Carabinieri di Vittoria, si sono
messi subito alla ricerca del tunisino, che è stato localizzato ed
arrestato poco dopo tra le serre in contrada Pozzo Bollente,
nell’azienda agricola dove lavora. La storia ha commosso i
militari che si sono trovati ad operare in questo delicato scenario.
La donna infatti, aveva iniziato una relazione con il compagno
tunisino, conosciuto circa due anni fa nelle serre dove lavoravano
insieme e nonostante la notevole differenza di età avevano iniziato
una relazione e poi una convivenza. L’incubo da quel momento è
iniziato per la ragazza. La giovane, entrata in casa del compagno,
ha dovuto lasciare il lavoro ed è stata costretta a rimanere
rinchiusa ogni volta che lui era fuori. Niente telefono, niente
visite, nessuna possibilità di uscire di casa da sola. La vittima è
rimasta ad una finestra ed un balcone al secondo piano, dai quali
era anche “vietato affacciarsi”. Una vera e propria prigionia. La
situazione si sarebbe ulteriormente aggravata dopo la nascita del
figlio, quando sarebbero diventati più frequenti anche i momenti di
violenza fisica e psicologica nonché le minacce inflitte dal
convivente per assoggettare la povera ragazza. La giovane vittima,
ha trascorso anni di paura, di privazioni della libertà temendo
ritorsioni, e non aveva avuto il coraggio di confidarsi, neanche con
i familiari, che era costretta a vedere raramente e mai da sola.
L’intervento dei Carabinieri, ha liberato la povera giovane. Frej
Karim, dopo i rilievi foto-dattiloscopici, è stato tradotto,
d’intesa con il Pubblico Ministero Francesco Riccio della Procura
della Repubblica iblea, presso il carcere di Ragusa a disposizione
del giudice, davanti al quale dovrà rispondere dei reati di
sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, percosse e minacce
aggravate e continuate.Il Comando rammenta che “l’attività
preventiva sul territorio della Compagnia di Vittoria, prosegue in
particolar modo a favore delle fasce più deboli ed indifese della
popolazione, quali donne, bambini e anziani. L’impegno dei militari
dell’Arma è volto a contrastare i fenomeni di violenza e di atti
persecutori nei confronti delle donne. I tutori dell’ordine hanno
risolto, nell’anno appena trascorso, numerosi casi, restituendo alle
vittime la dignità, la speranza e il diritto di vivere la propria
vita serenamente. Purtroppo, se è vero che questa storia ha avuto,
fortunatamente, un lieto fine è pur vero che ancora oggi esistono
numerosi casi di questo tipo e molte donne che non riescono a
trovare il coraggio di denunciare e riconquistare il proprio diritto
alla libertà di vivere una vita normale.L’attenzione dell’Arma dei
carabinieri resta alta sul fenomeno, in linea con le recenti misure
introdotte per il contrasto della violenza in ambito familiare che
prevedono una maggiore tutela delle donne, con nuovi tipi di
aggravanti: la legge ha voluto tutelare l’incolumità individuale
nell’ipotesi in cui violenza e minacce mettano in pericolo
l’integrità psico-fisica della vittima”.
Ragusa– DIA Catania sequestra beni 7 milioni€ a famiglia Consalvo.
Uomini della Direzione Investigativa Antimafia
di Catania dalle prime ore della mattinata hanno
eseguito il decreto di sequestro beni emesso dal
Tribunale di Ragusa – Sezione Penale, a seguito della proposta d'applicazione di misura di prevenzione
personale e patrimoniale formulata dal Direttore
della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla,nei
confronti di Giacomo CONSALVO
60enne,
originario di Vittoria (RG) e capo del nucleo familiare
ritenuto contiguo al clan mafioso degli
stiddari denominato “Dominante” aderente alla
Stidda.
CONSALVO, già noto e già sorvegliato speciale di P.S.
con obbligo di soggiorno, titolare di una ditta di
imballaggi per prodotti ortofrutticoli, è stato
ultimamente tratto in arresto dalla Polizia di Stato di
Ragusa, coi figli Giovanni e Michael, in esecuzione di
una ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito
della cd. Operazione “BOX”, coordinata dalla Direzione
Distrettuale Antimafia di Catania, con l’accusa di avere
imposto, alle ditte operanti nel mercato ortofrutticolo
di Vittoria, l’acquisto di cassette e prodotti per
l’imballaggio presso le sue aziende, con l’aggravante
del metodo mafioso. I recenti approfondimenti
investigativi hanno svelato, ulteriormente, la
situazione di grande criticità nella gestione e nel
funzionamento del mercato ortofrutticolo di Vittoria,
fortemente condizionato nelle pratiche commerciali e
nell’indotto, da illecite logiche di mercato piegate
all’imposizione di beni, merci e servizi, riconducibili
a soggetti appartenenti agli ambienti della criminalità
organizzata di tipo mafioso, a danno della libera
concorrenza e della sana imprenditoria. La ricostruzione
degli investigatori del profilo criminale di CONSALVO,
con gli approfonditi accertamenti patrimoniali (estesi
anche al suo nucleo familiare) svolti dalla D.I.A.,
hanno consentito di acclarare l’assenza di risorse
lecite, idonee a giustificare gli investimenti posti in
essere, affiancata da una rilevante sproporzione tra i
redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti.
La complessa attività investigativa è stata condivisa
dal Tribunale di Ragusa – Sezione Penale che, a seguito
della stessa, ha disposto l’emanazione del provvedimento
ablativo in corso di esecuzione.
Il patrimonio sottoposto a sequestro, riconducibile a
vario titolo, anche attraverso l’intestazione a
congiunti, di Giacomo CONSALVO è stato stimato
complessivamente in oltre 7.000.000,00 di euro.
I beni, considerati il provento dell’attività illecita
svolta, consistono in 4 aziende, villette, appartamenti
con annessi posti auto e terreni agricoli ubicati in
Vittoria e nella frazione marinara di Scoglitti,
autoveicoli e motocicli, nonché numerose disponibilità
bancarie e finanziarie.
Ragusa
– Gen. Amato C.te Interregionale “Culqualber” visita Comando
Provinciale Ragusa. Il Generale di Corpo d’Armata Riccardo Amato,
Comandante del Comando Interregionale “Culqualber” con sede a Messina,
il 27 ottobre, è stato in visita al Comando Provinciale di Ragusa.
L’alto Ufficiale, che ha competenza sulle regioni Sicilia e Calabria,
accolto dal Comandante Provinciale, Ten. Colonnello Sigismondo Fragassi,
ha incontrato una rappresentanza di tutte le articolazione dell’Arma sul
territorio della provincia Iblea, gli Ufficiali Comandanti dei Reparti,
il personale dei reparti speciali (Nas e Nil) e dell’associazione
Carabinieri in congedo, con i quali si è intrattenuto per parlare degli
aspetti afferenti l’attività operativa, logistica e del benessere del
personale. Il Generale, nel pomeriggio ha visitato le Stazioni di
Giarratana e Chiaramonte Gulfi dove, dopo aver ispezionato le
infrastrutture, si è intrattenuto con i militari. L’alto ufficiale la
mattinata del 28, ha incontrato le autorità provinciali ed i vertici
dell’Autorità Giudiziaria per poi rientrare a Messina. Il Generale
Amato, ha espresso a tutti i militari del Comando Provinciale di Ragusa
il suo apprezzamento per l’impegno e la dedizione profusa nello
svolgimento della quotidiana attività di controllo, di contrasto ad ogni
forma di criminalità comune ed organizzata e di tutela dell’ordine e
della sicurezza pubblica nella provincia Iblea, facendo riferimento
soprattutto alle ultime operazioni di servizio portate a termine nella
provincia. Il Generale ha, inoltre, evocato a tutti i militari
l’importanza della funzione sociale quotidianamente assolta soprattutto
dalle Stazioni Carabinieri, tesa a far sentire la presenza rassicurante
dello Stato e a recepire le istanze dei cittadini ai quali bisogna
sempre dare “risposte concrete e puntuali”.
Ragusa
- Pestano e rapinano coppia in casa, CC presi 3
romeni.
I 3 soggetti arrestati per il reato di rapina
pluriaggravata in concorso sono: Florin Ciubotaru
28enne incensurato, Paul Emilian Maftei 35enne
già noto, Florin Sandu 30enne già noto, tutti
residente attualmente a Vittoria.
La
rapina era stata perpetrata in stile “arancia meccanica”
e scoperta dai Carabinieri del Comando Provinciale di
Ragusa, che hanno eseguito 3 misure cautelari in
carcere, emesse dal Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Ragusa, dott. Claudio Maggioni, su
richiesta del Pubblico Ministero dott.ssa Valentina
Botti della Procura della Repubblica iblea guidata dal
dott. Carmelo Petralia.
I militari hanno eseguito anche diverse perquisizioni nei
confronti di 3 soggetti di nazionalità rumena,
individuati come responsabili di 1 rapina molto
violenta, compiuta con lo stile della banda dei “drughi”
del film “arancia meccanica”, ai danni di una coppia
residente a Marina di Ragusa.
i malfattori, la sera del 6 marzo scorso, verso le otto di sera, con
il volto travisato ed armati di bastoni, spranghe e 1
fucile, si erano presentati alla porta di un casolare
nelle campagne di Marina di Ragusa, abitato da un coppia
agricoltori. I malfattori fecero irruzione
nell’abitazione ed aggredirono brutalmente le povere
vittime. I poveretti, da quel momento in poi patirono un
vero e proprio incubo, durato circa 20 interminabili
minuti, durante i quali furono selvaggiamente picchiati
a bastonate, a tal punto che l’uomo perse i sensi. I
malviventi quindi iniziarono a rovistare dappertutto,
mettendo letteralmente a soqquadro l’abitazione,
impossessandosi di tutti i preziosi, denaro contante per
quasi 1000€ ed i telefoni cellulari.Un’ultima estrema reazione della donna, proprio mentre il marito
si stava risvegliando ed afferrando il manico di una
scopa ha convinto i malfattori che era il momento giusto
di andarsene.I malviventi prima di fuggire, però, al fine d’intimorire ancora
di più le povere vittime e farle desistere da un
improbabile tentativo di seguirli, esplosero anche 1
colpo di fucile, che attinse e distrusse 1 mobile in
legno.La coppia di giovani, appena riavute le forze, tramite dei
vicini di casa (visto che durante la rapina erano stati
privati dai telefoni cellulari) hanno chiesto l’aiuto
dei carabinieri sul numero unico europeo di pronto
intervento 112.
Più pattuglie, del Nucleo radiomobile di Ragusa, della
Stazione di Marina di Ragusa e del Nucleo Investigativo
del Comando Provinciale, immediatamente sono
sopraggiunte posto ed i militari hanno avviato le
indagini. I telefoni cellulari delle vittime asportati
dal branco, sono stati il punto di partenza. Gli
investigatori hanno infatti subito richiesto i tabulati
telefonici delle utenze delle vittime per capire chi li
avesse acquistati od utilizzati dopo la rapina. I
Carabinieri sono così risaliti a 2 ricettatori, 2
ragazzi rumeni residenti a Vittoria e da loro a chi li
aveva ceduti, i rapinatori appunto. I Carabinieri con
ulteriori indagini, hanno scoperto che colui il quale
aveva venduto i telefonini era anche stato a Marina di
Ragusa la notte della rapina.
Gli investigatori hanno quindi individuato esattamente i 4
componenti del commando autore dell’assalto.
I Carabinieri dopo l’emissione dell’ordinanza di
custodia cautelare in carcere, questa notte, con
l’ausilio di un’unità cinofila per ricerca di armi ed
esplosivi del nucleo carabinieri cinofili di Nicolosi
(CT), hanno catturato i tre rapinatori presso i
rispettivi domicili. I Carabinieri hanno eseguito, nel
corso della notte, numerose perquisizioni sia a casa dei
rapinatori che presso quelle dei 2 ricettatori, ed è
stato recuperato 1 dei 2 telefonini sottratti alle
vittime. I 3 soggetti dopo i rilievi foto-dattiloscopici
sono stati accompagnati nel carcere di contrada pendente
a Ragusa.Le indagini proseguono e non si esclude vi possano essere presto
ulteriori sviluppi.
Ragusa–
CC denunciano monterossano, applica collare elettrico a cane caccia.
I carabinieri della compagnia di Ragusa hanno denunciato alla
Procura della Repubblica un cacciatore monterossano per il reato di
maltrattamento di animali. Un’autopattuglia del Nucleo Operativo e
Radiomobile CC di Ragusa di mattina stava percorrendo la SP62 verso
Monterosso quando in uno degli ultimi tornanti ha notato sul ciglio
della strada un giovane cane da caccia di piccola taglia visibilmente
spaesato e impaurito. I militari, scesi dall’auto, hanno avvicinato il
povero animale che, dopo l’iniziale diffidenza, s’è avvicinato ai
carabinieri. I militari hanno subito riconosciuto, al collo della
povera bestiola, un collare elettrico di quelli illegalmente utilizzati
da alcuni addestratori senza scrupoli che pur di sottomettere i cani da
caccia ai loro ordini non esitano a provocare loro sofferenze. Il cane è
stato quindi portato a Ragusa ed affidato ad un cacciatore del luogo
ritenuto dai carabinieri particolarmente serio e affidabile. La povera
bestiola ed il collare sono ovviamente stati sottoposti a sequestro
penale. I carabinieri hanno quindi avviato le indagini per scoprire il
responsabile e assicurarlo alla giustizia. Il cagnolino lunedì mattina
è stato portato all’anagrafe canina e scoperto che fortunatamente era
dotato di microchip identificativo. Il nome del proprietario, un 53enne
monterossano noto per la sua passione venatoria è stato quindi
scoperto, i carabinieri della Stazione di Monterosso Almo si sono
presentati alla sua porta per cercare il telecomando. Il cacciatore,
preso in castagna, ha mestamente ammesso di essere il proprietario del
cane e di avere messo il collare al cane per non farlo allontanare. Ha
quindi spontaneamente consegnato il telecomando evitando ai militari di
procedere con la perquisizione domiciliare. Il soggetto è stato quindi
denunciato alla Procura della Repubblica iblea per il reato di
maltrattamento di animali (544-ter del codice penale) che per le gravi
condotte prevede la pena della reclusione da 3 mesi a 1 anno. I
carabinieri operano per tutelare la legge e farla rispettare, a
prescindere che la vittima sia umana o animale, questa volta la vittima
è stata un povero animaletto indifeso. Il cagnolino è ora con altri
della sua razza, custodito e trattato con rispetto.
Ragusa - Col coltello marito insegue moglie, lei si chiude a
chiave in camera: Polizia, allontanato da casa. Una donna aveva
chiamato la Squadra Mobile in quanto lui era in casa armato di un
grosso coltello e lei si era chiusa nella stanza da letto. I
poliziotti hanno sfondato la porta, lui è stato colto da malore e
lei rimasta sotto shock.La Polizia di Stato Squadra Mobile,
sabato mattina, è intervenuta presso un’abitazione di Ragusa in
quanto una signora si era chiusa in camera da letto terrorizzata
perché il marito era in possesso di un grosso coltello da cucina ed
urlava di volerla uccidere. I due coniugi si erano prima separati e
poi avevano deciso di coabitare nello stesso appartamento, ma i
rapporti erano sempre molto tesi. La coppia era tornata a vivere
insieme, ma i comportamenti non erano cambiati, lui era sempre
sgarbato e poi era diventato violento. Le minacce continue, gli
insulti e la donna non ha resistito più chiedendo a lui di andare
via. Il personaggio nulla ha fatto, ma avrebbe detto che “la casa
essendo anche sua” non sarebbe andato via e comunque avrebbe avuto
intenzione di distruggere tutto. Gli uomini della Squadra Mobile e
della Squadra Volanti, dopo pochi minuti dalla segnalazione, erano
già sotto casa ma hanno trovato la porta chiusa. I poliziotti da
dentro non sentivano rumori, un vicino ha aperto il portone dello
stabile ma la casa era chiusa. I poliziotti temendo il peggio hanno
sfondato la porta qualificandosi poi come Polizia. La donna ha
trovato il coraggio di uscire dalla camera da letto. Lui nel
contempo veniva colto da malore e pertanto il 118, è stato allertato
immediatamente. Il soggetto è stato portato in ospedale dove dopo
poco è stato dimesso. La donna accompagnata negli uffici della
Squadra Mobile, è stata ascoltata da personale femminile
specializzato della Polizia di Stato che ha raccolto la denuncia per
i numerosi fatti reato subiti.Considerate le gravi minacce subite ed
il reato di maltrattamenti in famiglia, gli Ufficiali di Polizia
Giudiziaria, adottavano uno dei nuovi strumenti messi a disposizione
dalla novellata legge sui reati inerenti la cosiddetta “violenza di
genere”, ovvero la misura pre-cautelare dell’allontanamento dalla
casa familiare. La misura cautelare permette alla Polizia di
adottare, in via d’urgenza e con il nulla osta del Pubblico
Ministero, un provvedimento di allontanamento dall’abitazione nella
quale vivono i due partner. Lui è andato via da casa, consegnando le
chiavi alla Polizia e non potrà farvi ritorno se non previa
autorizzazione del Giudice.“La Polizia di Stato, grazie alla sua
richiesta d’aiuto, è arrivata appena in tempo per trarre in salvo
una vittima di violenza. Il dirigente la Squadra Mobile Commissario
Capo della Polizia di Stato Dott. Antonino Ciavola ricorda che “ È
fondamentale intervenire prontamente in situazioni conflittuali tra
partner che spesso possono degenerare per il forte coinvolgimento
emotivo dei soggetti interessati. La Sezione specializzata della
Squadra Mobile di Ragusa è sempre a disposizione delle vittime di
reato”.
Ragusa –
Maltratta moglie, filmato marito violento: denunciato e divieto
avvicinamento a persona offesa. Un 49enne ragusano è stato
identificato quale autore di maltrattamenti in famiglia nei confronti
della moglie.La vittima ha
subitoanni ed anni di vessazioni psicologiche, offese continue e
maltrattamenti anche fisici, sopportati a denti stretti. Le azioni
subite sono state raccontate dalla malcapitata e quanto accedeva alla
poveretta è definito dagli investigatori “raccapricciante”, ma era
quello che accadeva tra le quattro mura di una famiglia apparentemente
serena. La vittima, una 54enne ragusana, nel mese di agosto, ha
finalmente deciso di recarsi in ospedale e denunciare, presso la
Stazione di Ragusa Ibla, il marito quando, al termine dell’ennesima
aggressione sia verbale che fisica, ha compreso che quanto stava subendo
era un sopruso troppo grande ed ha avuto il coraggio di “provare ad
uscirne fuori”.I militari della
Stazione di Ragusa Ibla hanno compreso subito la gravità della
situazione che la donna prospettava ed al fine di individuare le prove
dei maltrattamenti, hanno raccolto le testimonianze di parenti e vicini
di casa i quali in qualche modo avevano “ascoltato” le grida e le offese
del soggetto che, maniaco della pulizia, oltraggiava e talvolta
picchiava la moglie se trovava qualcosa che ai suoi occhi potesse
sembrare fuori posto. I militari, in accordo con il Pm titolare
dell’indagine dott.ssa Giulia BISELLO, hanno effettuato
un’intercettazione audio-video all’interno dell’abitazione che ha
permesso di registrare alcuni episodi di maltrattamento.La donna,
raccolti gli elementi utili, è stata trasferita presso una struttura
protetta mentre al marito è stata notificata un’ordinanza cautelare,
emessa dal Gip Dott. Giovanni GIAMPICCOLO di divieto di avvicinamento
alla persona offesa ed ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Ragusa–
Filmati durante furto, CC 2 presi. L’importante operazione è
stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa e della
Stazione di Ragusa Ibla per stroncare il fenomeno dei furti, che
tanto allarme sociale ha destato negli ultimi tempi, già sono
all’ordine del giorno la costituzione di alcuni Comitati per
l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura. I militari hanno
eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di
Ragusa, nei confronti di Franco MORMINA 38enne già noto
ragusano e di Salvatore CIRICA 21enne, incensurato di
origini vittoriesi è ai domiciliari. I provvedimenti cautelari,
richiesti dal Sostituto Procuratore dott.ssa Monica Monego e
disposti dal G.I.P. dr. Andrea Reale, sono il risultato delle
indagini avviate dai Carabinieri. I furti perpetrati in abitazioni
ed ai danni di attività commerciali nel quartiere barocco di Ragusa
Ibla e nel centro della città iblea sono stati innumerevoli. Gli
episodi di furto contestati agli arrestati sono stati commessi 1 in
Bed & Breakfast, nel corso del quale venivano arraffati 4
televisori, vari pezzi di arredamento, e la somma di 1.500€ in
contanti, 1 colpo è stato compiuto in un negozio, nel corso del
quale sono stati asportati 4 tablet, 1 pc portatile e 14 borse da
donna e l’ultimo colpo è stato compiuto in un bar, nel corso del
quale i malfattori asportato decine di bottiglie di alcolici.
Fondamentali per il buon esito delle investigazioni si sono rivelate
le immagini acquisite dagli impianti di video-sorveglianza. Gli
investigatori dell’Arma, ponendo a confronto le immagini acquisite
dalle telecamere ubicate nei pressi dei luoghi presi di mira dai
malfattori, si sono resi conto che a compiere i furti erano state
sempre le stesse persone. I ladri sono poi stati per l’appunto
riconosciuti in Franco MORMINA, già noto all’Arma ed in Salvatore
CIRICA. Lo stesso Franco MORMINA, Già NOTO per furto, fino allo
scorso mese di maggio, era detenuto in carcere, dove ha scontato una
pena ad oltre 1 anno e mezzo di reclusione per violazione delle
norme sulla sorveglianza speciale cui è stato in passato sottoposto.
Il personaggio, una volta riacquistata la libertà, avrebbe
immediatamente ripreso le sue attività criminali nel settore dei
furti, avvalendosi della complicità del CIRICA. Gli investigatori
hanno focalizzato un particolare interessante, che dimostra la
scaltrezza dei due. I maldestri in occasione di 1 dei furti avevano
provveduto ad asportare anche il registratore delle immagini
dell’impianto di video-sorveglianza ma, purtroppo per loro, non
avevano tenuto degli altri impianti installati in zona, che li hanno
immortalati mentre uscivano con la refurtiva ancora tra le mani, a
dimostrazione della fondamentale importanza di queste
apparecchiature per prevenire e reprimere i reati di natura
predatoria. L’operazione condotta dai Carabinieri di Ragusa
fornisce, quindi, un’importante risposta agli allarmi lanciati negli
ultimi tempi dagli abitanti di Ragusa, sempre più preoccupati per la
recrudescenza del fenomeno dei furti e dei reati di natura
predatoria in generale, che sono quelli che più vanno a incidere
sulla sensazione di sicurezza dei cittadini. MORMINA al termine
delle formalità di rito è stato associato presso la Casa
Circondariale di Ragusa, mentre CIRICA, incensurato, ha ottenuto
la concessione dall’Autorità Giudiziaria della misura degli arresti
domiciliari. I 2 erano stati appena rimessi in libertà dopo che,
nei giorni scorsi, erano stati arrestati in flagranza di reato per
un altro furto che avevano commesso e se non fossero stati
nuovamente sottoposti a misura cautelare, probabilmente, avrebbero
ripreso le loro attività criminose.
Vittoria RG –
Picchia compagna incinta di 3 mesi: CC 1 ai domiciliari. Giovanni
Garofaro
40enne vittoriese è stato arrestato ai domiciliari dai Carabinieri
della Compagnia di Vittoria con l’accusa di lesioni personali e
maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua convivente. La
situazione era divenuta insostenibile ormai da tempo tra i due
conviventi. Le difficoltà economiche, avute nell’ultimo periodo,
avevano acuito ancor di più i contrasti. La gravidanza della
39enne, arrivata tre mesi fa, non aveva sopito i litigi che, nel
tempo, erano divenuti sempre più frequenti. L’escalation di violenza
ieri nella tarda serata, ha raggiunto il culmine. Lui accecato
dalla rabbia, durante l’ennesimo alterco, ha iniziato a percuotere
ed insultare la donna, noncurante del fatto che fosse in stato di
gravidanza al terzo mese. La vittima è riuscita a divincolarsi e
scendere per strada chiedendo aiuto. I momenti di terrore e le urla
che hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno allertato il
112. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile sono giunti
immediatamente sul posto e, presa contezza della situazione, hanno
soccorso la donna. I carabinieri hanno chiesto l’immediato
intervento del 118. i militari, nel frattempo, hanno individuato il
convivente bloccandolo. Il personaggio è stato condotto nella
caserma di via Giuseppe Garibaldi ed espletate le formalità di rito,
è stato sottoposto alla detenzione domiciliare nella sua abitazione,
su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dottor
Marco Rota, dinanzi al quale dovrà rispondere dei reati di lesioni
personali e maltrattamenti in famiglia. La donna, dopo essere
stata visitata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Guzzardi, ha
riportato escoriazioni e trauma all’addome, giudicati guaribili in
otto giorni. La vicenda ora resta all’attenzione degli inquirenti,
che stanno proseguendo l’attività investigativa.
Acate
Rg -
CC preso 1 pusher tunisino. Sabeur Dhaouadi 29enne tunisino
è finito in manette. I militari, era da tempo che stavano monitorando
il soggetto. I Carabinieri avevano notato il sospetto intento a
frequentare ragazzi ed i principali luoghi di aggregazione giovanile.
L’incensurato è stato “pizzicato” dai militari della Stazione di Acate
mentre in Contrada Macconi stava cedendo alcune dosi di hashish, per un
peso complessivo di oltre 5 grammi, ad un 22enne originario di
Caltagirone (CT). L’attività, dei militari è stata frutto di appositi
servizi di osservazione e pedinamento. I carabinieri per svariati giorni
hanno monitorato i movimenti e le abitudini di vita del soggetto. Il
controllo si inquadra nell’ambito dell’intensificazione dell’attività
nel comune di Acate e nella frazione di Marina di Acate. I tutori
dell’ordine hanno appurato le “strane” frequentazioni con diversi
giovani, nonché un certo andirivieni proprio nei pressi dell’abitazione
del tunisino. I militari hanno sorpreso il 29enne, nella mattinata,
intrattenersi con un ragazzo al quale stava cedendo furtivamente 1
piccolo involucro. gli investigatori hanno perquisito il sospetto
acquirente e rinvenuto addosso al calatino la droga, mentre al tunisino
25 euro in contanti, il costo delle dosi appena cedute. La perquisizione
domiciliare che ne è seguita, ha consentito di trovare materiale per il
confezionamento della sostanza stupefacente e altri 800€ in contanti,
ritenuti provento dell’attività di spaccio. Tutto è stato posto in
sequestro penale. L’incensurato è stato condotto presso la caserma di
via Galileo Galilei dove, al termine delle formalità di rito, è stato
sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, a
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il
Tribunale di Ragusa, dott. Sodani, dinanzi al quale dovrà rispondere del
reato di spaccio. Il giovane assuntore, invece, è stato segnalato al
competente Ufficio Territoriale del Governo per detenzione per uso
personale di sostanza stupefacente. Gli investigatori, che stanno
proseguendo le indagini, vagliano la posizione del tunisino, per
accertare l’eventuale complicità di altri criminali, ed il canale di
approvvigionamento della droga. La sostanza stupefacente sequestrata è
già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda
Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio
attivo e il numero di dosi ricavabili. L’attività messa in campo si
inquadra nell’ambito dei servizi a largo raggio disposti dal Comandante
Provinciale Carabinieri di Ragusa, finalizzati alla prevenzione e alla
repressione del fenomeno dello spaccio di droga, specie tra i giovani.
Ragusa
- Polizia ferma
altri 4 scafisti, 1 è minorenne. Gli sventurati erano salpati ancora
una volta dalle coste libiche su 2 gommoni ed 1 barchino, suddivisi
equamente per un totale di 291 persone. 2 scafisti hanno condotto 1
gommone e gli altri 2 hanno fatto tutto da soli (1 di questi
traghettatori è minorenne). gli scafisti fermati nel 2016 salgono a
143(25 minori), nel 2015 sono stati 147. La Polizia di Stato ha
trasferito immediatamente dopo il fotosegnalamento 250 migranti, restano
al centro numerosissimi minori non accompagnati. Quasi 700 migranti,
nelle prossime ore arriveranno per cui la Polizia di Stato ha
predisposto i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica per una pronta
accoglienza e smistamento in altri centri, subito dopo
l’identificazione. Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto
ingresso 13.764 migranti in occasione di 36 sbarchi.
Vittoria RG - CC preso tunisino pusher. I Carabinieri da tempo avevano monitorato il soggetto, ed
avevano notato frequentare ragazzi ed i principali luoghi di
aggregazione giovanile. Il pusher Afif Talbi
38enne tunisino così
è finito in manette ai domiciliari. Il soggetto, è stato
“pizzicato” dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile
mentre stava cedendo alcune dosi di hashish, per un peso complessivo
di quasi 2 grammi, a un 22enne vittoriese nella centralissima via
Senia.L’attività, dei militari
frutto di appositi servizi di osservazione e pedinamento per monitorarne i movimenti
e le abitudini di vita e protrattisi per svariati giorni, aveva
consentito di appurare le “strane” frequentazioni con diversi
giovani, nonché un certo andirivieni proprio in via Senia. I
carabinieri hanno sorpreso il 38enne, nella mattinata mentre
s’intratteneva con un ragazzo al quale ha dato furtivamente un
piccolo involucro. i tutori dell’ordine hanno avviato una
perquisizione che ha permesso di rinvenire addosso al vittoriese la
droga, mentre al tunisino 10 euro in contanti, il costo delle dosi
appena cedute. E’ scattato
così l’arresto per il personaggio, che è stato condotto presso la
caserma di via Giuseppe Garibaldi dove, al termine delle formalità
di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua
abitazione, a disposizione del sostituto procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott. Francesco Riccio,
dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di spaccio. Il giovane
assuntore, invece, è stato segnalatoal competente
Ufficio Territoriale del Governo per detenzione per uso personale di
sostanza stupefacente. Gli investigatori stanno proseguendo le
indagini e vagliando la posizione del tunisino, per accertare
l’eventuale complicità di altri criminali, ed il canale di
approvvigionamento della droga. La sostanza stupefacente
sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità
Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di
stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili, così
come è stato sequestrato anche il denaro contante. L’attività messa in campo
si inquadra nell’ambito dei servizi a largo raggio disposti dal
Comandante Provinciale Carabinieri di Ragusa, finalizzati alla
prevenzione e alla repressione del fenomeno dello spaccio di droga,
specie tra i giovani.
PozzalloRG - GdF e CC arrestato corriere somalo con 36Kg. droga
Operazione “Khat”, proveniene da Malta. La Guardia di Finanza e
i Carabinieri, nei giorni scorsi con la fattiva collaborazione del
funzionario dell’Agenzia delle Dogane, hanno condotto un’importante
operazione antidroga all’interno del sedime portuale di Pozzallo.
L’operazione si inquadra nell’alveo di specifici servizi
antiterrorismo disposti dalla Prefettura di Ragusa a seguito del
recente innalzamento del livello di sicurezza dei porti italiani. I
Finanzieri della Tenenza di Pozzallo ed i Carabinieri dell’Ufficio
di Polizia di Frontiera, in servizio presso il porto di Pozzallo, ,
nel corso di un mirato servizio di prevenzione e repressione di
reati connessi al terrorismo internazionale, hanno tratto in arresto
un cittadino somalo di anni 28, incensurato, proveniente da Malta,
sorpreso con 36 Kg. di sostanza stupefacente del tipo “Khat”. Lo
straniero, durante le operazioni di sbarco dal catamarano, ha
attirato l’attenzione dei militari in quanto intento a controllare
con particolare interesse due grosse scatole di cartone poste sul
carrello bagagli. I militari, insospettiti, lo hanno sottoposto ad
un attento controllo e hanno proceduto alla perquisizione dei
bagagli. All’interno delle scatole di cartone sono state rinvenute
diverse buste di plastica contenenti foglie secche di colore verde
del peso complessivo di circa 36 kg. Dai successivi accertamenti sul
contenuto delle scatole è stato appurato che si trattava di sostanza
stupefacente del tipo “Khat”, meglio conosciuta come “la droga dei
poveri”. Il “Khat” è una nuova sostanza stupefacente proveniente
dall’Africa, in particolare dall’Etiopia, ma anche da Ruanda,
Uganda, Kenya e Yemen, che sta arrivando negli ultimi anni anche sul
mercato italiano. Alla spedizione, le foglie, provenienti da un
arbusto, il Catha Edulis, vengono fatte passare per tè, henné o
spezie e provocano stati di eccitazione ed euforia che portano alla
dipendenza. Il cittadino somalo è stato, pertanto, tratto in arresto
per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di
spaccio e su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, dott.
Gaetano Scollo, è stato associato presso la Casa Circondariale di
Ragusa. L’intero quantitativo di sostanza stupefacente è stato
sequestrato e inviato al laboratorio di analisi dell’Università di
Catania per stabilire la valenza del principio attivo per poter
quantificare i presumibili ricavi che avrebbe potuto fruttare
l’attività di spaccio. Prosegue l’attività delle Forze di Polizia al
contrasto dei traffici illeciti, per tutelare la collettività con
particolare riguardo alle fasce sociali più deboli.
Ragusa -
GdF Pozzallo RG, tenenza a comando ten Stella.
La
Tenenza della Guardia di Finanza di Pozzallo è passata col cambio di
comando alla guida del Tenente Salvatore Stella. L’ufficiale di origine
trapanese, dopo essere stato accolto dal Comandante Provinciale Col.
Claudio Solombrino, è stato trasferito in Sicilia a seguito di
un’intensa esperienza operativa nella città di Tortona. ha assunto il
comando della Tenenza. L’Ufficiale è laureato in “Scienze della
Sicurezza Economico-Finanziaria” presso l’Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata”. Il Tenente Stella succede nell’incarico al Tenente Andrea
Masciullo, giunto in Sicilia nel giugno del 2013. L’ufficiale cedente il
comando ha svolto numerose e brillanti operazioni, dando prova di
speciali qualità umane e professionali. Le Fiamme Gialle di Pozzallo,
nell’ultimo triennio infatti nell’espletamento dell’attività di Polizia
Tributaria, hanno constatato un’evasione fiscale di oltre 21 milioni di
euro recuperando a tassazione una base imponibile ai fini
dell’imposizione diretta per oltre 16 milioni di euro, oltre ad Iva
evasa per 2 milioni euro. 22 gli evasori totali (soggetti economici
sconosciuti al fisco per almeno una annualità) individuati e 13 i
soggetti denunciati all’A.G. per reati tributari. Significativi i
risultati conseguiti nel settore extra-tributario e in quello di polizia
giudiziaria. Tra le più importanti indagini svolte : diverse operazioni
contro il traffico internazionale di sostanze stupefacenti condotte con
il coordinamento dei reparti aeronavali del Corpo e di diversi organi
collaterali esteri. Le operazioni di rilievo: fermo delle moto-navi
“OSMAN HASRETLER”, “GOLD STAR” e “ZAKMAR” con complessive 15 tonnellate
di hashish sequestrate e 27 persone tratte in arresto; - l’operazione
“SERRA FANTASMA” che ha portato alla scoperta di un sodalizio criminale
dedito all’indebita percezione di finanziamenti nazionali e dell’U.E. I
finanzieri, al termine dell’attività, segnalavano all’A.G. 5
imprenditori agricoli per i reati di truffa aggravata ai danni dello
Stato e malversazione, pervenendo al Comando Provinciale della Guardia
di Finanza Ufficio Affari Generali - Segreteria 97100 - Ragusa, Via
Archimede,17/C Telefono +39 0932 246971 sequestro preventivo di svariati
beni mobili ed immobili, oltre che quote societarie e rapporti bancari,
nonché al blocco dei fondi ancora da erogare per complessivi 12 milioni
circa; - un’importante operazione nel settore delle frodi agroalimentari
che ha portato alla scoperta di un impianto di produzione e stoccaggio
di derrate alimentari privo delle prescritte autorizzazioni insistente
sul territorio di Ispica. L’attività ha permesso di evitare la
commercializzazione di oltre 70 tonnellate di prodotti nocivi detenuti
in cattivo stato di conservazione a tutela della salute pubblica. Il
Ten. Andrea Masciullo con questo bagaglio di esperienze, assume a breve
un prestigioso incarico presso il Nucleo di Polizia Tributaria di
Milano. Il Tenente Stella ha assicurato il massimo impegno personale e
dei propri uomini nell’assolvimento dei compiti istituzionali demandati
alla Guardia di Finanza, nonché la massima disponibilità e
collaborazione nei rapporti con le istituzioni ed i cittadini, ai quali
rivolge un caloroso saluto. II Comandante Provinciale ha ringraziato il
Tenente Masciullo, che ha sempre operato con attenzione per il
personale, dedizione, senso del dovere ed attaccamento alle istituzioni,
ha, quindi, rivolto al Tenente Stella un augurio di “buon lavoro”,
auspicando nuovi successi per il Reparto, nell’interesse del Corpo e del
Paese.
Ragusa
- Filmato mentre accoltella fidanzata d’avversario, manette per
tentato omicidio. Alessandro GRECO
30enne di Vittoriaè stato anche ripreso dalle telecamere di
sorveglianza mentre armato di coltello ferisce una donna in piazza
San Giovanni. Gli agenti hanno arrestato il soggetto con l’accusa
di tentato omicidio.
Gli uomini dell’Ufficio Volanti e della Squadra Mobile della
Questura di Ragusa, hanno indagato sulla vicenda che sembra sia
maturata in ambiti riguardanti la droga ed hanno bloccato
Alessandro Greco con la grave accusa di duplice tentato omicidio ai
danni di una donna rumena e del suo fidanzato di origini albanesi. I
fatti si sono verificati nel tardo pomeriggio del 19 luglio a Ragusa
in Piazza San Giovanni. Diverse richieste di aiuto, alle ore 19,10
sono pervenute sulla linea 113 e segnalavano una donna ferita da un
giovane armato di un grosso coltello. Due volanti della Polizia in
pochi attimi sono arrivate sul posto e, con le descrizioni del
soggetto hanno immediatamente cinturato la zona, setacciando palmo
palmo le vie del centro, riuscendo in brevissimo tempo a bloccare
il giovane che alla vista dei poliziotti ha cercato invano di
disfarsi di un grosso coltello da cucina. Il soggetto è stato
immediatamente bloccato, perquisito ed assicurato all’interno
dell’auto di servizio. I poliziotti hanno recuperato e sottoposto a
sequestro il coltello tipo macellaio, dalla lama lunga oltre 20 cm ,
intriso di sangue e capelli della vittima. L’individuo è stato
condotto presso gli uffici della Squadra Volanti. Altri Agenti hanno
prestato soccorso alla donna ferita, una cittadina rumena di 25 anni
che perdeva sangue in modo vistoso dalla testa. Un’ambulanza del
118 sul posto ha trasportato la donna presso l’ospedale civile. I
medici hanno suturato le lacerazioni e mandato in osservazione la
donna con una prognosi di 15 giorni per una ferita lacerocontusa da
taglio nella regione parietoccipitale destra e trauma cranico. La
complessa attività investigativa è partita da subito con gli uomini
della Squadra Mobile impegnati su più fronti. I poliziotti hanno
rintracciato il fidanzato della donna, un cittadino albanese che
si trovava sul posto al momento dell’aggressione. Il giovane ha
raccontato che mentre si trovava in Piazza San Giovanni,
all’interno del portico dell’ex palazzo INA in compagnia della sua
fidanzata, ha visto arrivare un giovane di sua conoscenza. Il
personaggio con passo deciso si è rivolto verso di lui e brandendo
un grosso coltello da cucina ha tentato di colpirlo con forza. Il
ragazzo è riuscito a schivare il colpo, nulla invece ha potuto la
donna che a sua volta è stata colpita con un fendente al capo. Il
feritore, subito dopo impugnando il coltello ha continuato a
minacciare il giovane fino a quando si è allontanato dalla piazza
per essere immediatamente dopo bloccato dagli agenti. La donna
presso l’ospedale, dopo le cure, è stata sentita ed ha confermato la
versione del fidanzato affermando come l’individuo fosse arrivato
con l’intento deciso di colpire prima il suo compagno e poi lei,
usando la lama del coltello che brandiva a modo di pugnale.La
complicata ricostruzione dell’intera vicenda è stata supportata
anche dalle immagini del sistema di videosorveglianza cittadino, di
recente implementato con altre telecamere proprio nei pressi di
Piazza San Giovanni e zone limitrofe. Il potenziamento della
sorveglianza era stato deciso presso la Prefettura in esecuzione del
Patto per Ragusa Sicura, a cui partecipa sia il Comune di Ragusa che
i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale.
L’occhio elettronico ha ripreso interamente i fatti con la
conseguenti responsabilità, immortalando il Greco che, con passo
deciso raggiunge diretto le due vittime individuate, e con un grosso
coltello cerca di attingere prima il giovane albanese
indirizzandogli alcuni fendenti, e subito dopo ferisce alla testa la
donna. Gli investigatori stanno lavorando alla ricostruzione anche
del movente, con più probabilità legato al mondo della droga. La
polizia valuta che alcuni giorni prima lo stesso giovane albanese
era stato arrestato proprio in quella piazza per spaccio di sostanza
stupefacenti dalla Squadra Mobile insieme ad un altro soggetto
italiano. Greco nella stessa circostanza era stato fermato quale
acquirente della droga. Gli investigatori ipotizzano sia che
abbia deciso di vendicarsi in questo modo del fatto che a suo
parere gli fosse stata venduta una dose non corrispondente
all’importo da lui versato e per questo era molto arrabbiato con il
giovane albanese, che quale altra ipotesi, connessa sempre
all’acquisto della droga (avvenuto pochi giorni prima del tentato
omicidio), potrebbe essere legata ad una paura da parte di Greco di
venire “punito” dall’albanese per aver riferito alla Polizia da chi
aveva acquistato lo stupefacente, e pertanto abbia anticipato la
ritorsione cercando di uccidere il giovane e la sua fidanzata.
L’esito della complessa attività svolta sotto la costante direzione
del P.M. di turno Dott. Francesco RICCIO, è stato l’arresto di
Alessandro GRECO già noto per duplice tentato omicidio il quale è
stato tradotto nel carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria. La Polizia il dirigente la Squadra Mobile Commissario
Capo della Polizia di Stato Dott. Antonino CIAVOLA ed Il dirigente
UPGSP Commissario Capo della Polizia di Stato Dott. Filiberto
FRACCHIOLLA commentano: “L’importante risultato è stato frutto
della sinergia operativa tra gli uomini dell’Ufficio Volanti e la
Squadra Mobile della Questura di Ragusa, che, supportati anche dalla
tecnologia della videosorveglianza comunale hanno assicurato
prontamente alla giustizia i responsabili di un grave fatto di
sangue”. L’arresto nella mattinata di ieri, presso il Tribunale
di Ragusa, a seguito di udienza, è stato convalidato e tenuto conto
della sussistenza delle esigenze cautelari è stata applicata la
misura della detenzione in carcere.
Santa
Croce Camerina
RG-
Operaio per recuperare suoi piccioni intrappolati nel pozzo cade
e muore. I militari della stazione carabinieri di
Santa Croce Camerina sono intervenuti presso un’azienda agricola in
contrada Randello di Ragusa poiché era stato segnalato un cadavere
in un pozzo. I carabinieri giunti sul posto hanno riscontrato la
presenza del morto, un 48enne bracciante agricolo di origini
tunisine ed hanno ricostruito, con l’aiuto della figlioletta
tredicenne, la triste vicenda. L’uomo aveva notato che all’interno
di un pozzo erano andati alcuni piccioni che lui allevava. Lo
sventurato volendo recuperare i volatili, ha preso una corda, l’ha
fissata e si è calato nel pozzo. La vittima ha perso l’appoggio di
un piede ed è rovinata in fondo al pozzo, tra i tubi metallici per
l’acqua, facendo un volo di circa cinque metri. Il poveretto ha
fatto solo in tempo a dire alla figlia di andare a chiamare aiuto,
poi è spirato per i traumi riportati al torace e alla testa. Il
pubblico ministero, dopo l’ispezione cadaverica, ha disposto la
restituzione della salma ai familiari.
Ispica RG
- Sbarco migranti, 33
salvati da CC.
Una
barca a vela in legno di circa 15 metri, alle 03.30 di notte, è giunta
nello specchio d’acqua antistante la località “Ciriga” del comune di
Ispica, rimanendo bloccata a circa 50 metri dalla spiaggia. La
Capitaneria di Porto, non potendo raggiungere l’imbarcazione a causa del
fondale bassissimo, ha chiesto l’intervento dei militari della
Motovedetta CC 813 di Pozzallo che, nonostante le pessime condizioni
meteo marine (mare forza 6 da nordovest) ed i forti venti di maestrale
(con raffiche da 15 a 30 nodi), sono riusciti a partire dal porto di
Pozzallo con il battello pneumatico CC 75-79 (idoneo a navigare in così
bassi fondali) e a raggiungere l’imbarcazione tempestivamente.
L’equipaggio della Motovedetta con difficoltà, unitamente a militari
della Capitaneria di Porto di Pozzallo, ha tratto in salvo i 33
cittadini extracomunitari, tra cui 19 uomini (di cui uno disabile), 9
donne e 5 minori (di cui due di pochi mesi) verosimilmente provenienti
dall’Iran, Iraq e Sri Lanka. Gli sventurati sono apparsi spossati ma
comunque in buono stato di salute e giunti a riva, dopo i primi
accertamenti, sono stati tutti trasportati presso l’“hotspot” di
Pozzallo per le successive operazioni di identificazione e
fotosegnalamento. Il tempestivo intervento degli operanti ha scongiurato
l’ennesima tragedia del mare.
Santa Croce CamerinaRG - Carabinieri vestiti da postini eseguono 1 mandato di
cattura. I militari della Stazione Carabinieri di Santa Croce
Camerina, nel corso degli ordinari servizi di controllo del
territorio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa,
hanno arrestato il tunisino HNAIEN HICHEM 35enne, che risultava
colpito da un ordine di esecuzione di detenzione, dovendo scontare
la pena residua per il reato di lesioni aggravate commesso a Lipari
il 10 settembre 2010. Il soggetto, nella piccola isola
dell’arcipelago delle Eolie, si era reso protagonista di un grave
fatto di sangue. Il tunisino con un suo connazionale, mentre era in
preda ai fumi dell’alcool, per futili motivi, aggredì un altro suo
connazionale, colpendolo al volto con una roncola, causandogli
lesioni gravissime, poi si diede alla fuga. l’aggressore, fu
subito individuato quale autore del fatto e, considerato anche che
si trovava su di una piccola isola, da dove era praticamente
impossibile fuggire senza essere notato, in brevissimo tempo fu
rintracciato dai Carabinieri della locale Stazione e tratto in
arresto per il reato di tentato omicidio. L’iter processuale della
vicenda, iniziato allora, e nel corso del quale il reato di tentato
omicidio fu derubricato in lesioni gravissime, ha consentito ad
HNAIEN HICHEMdi
essere scarcerato, dopo un primo periodo di custodia cautelare in
carcere. Il soggetto, al termine dei vari gradi di giudizio, è
stato condannato, in via definitiva, alla pena di 3 anni di
reclusione di cui, detratti il periodo già trascorso in carcere ed
in regime di arresti domiciliari, deve espiare 1 anno, 7 mesi e 4
giorni, in relazione ai quali la competente A.G. ha emesso il
relativo ordine di esecuzione. L’ordine di esecuzione è stato
trasmesso ai militari della Stazione Carabinieri di Santa Croce
Camerina dove, in passato, il ricercato è risultato aver avuto una
occasionale dimora. I Carabinieri, hanno predisposto un apposito
servizio per rintracciare il soggetto. I militari, valutando che
il luogo del domicilio fosse in aperta campagna e vi era il concreto
rischio che il soggetto, notando da lontano il loro arrivo, potesse
darsi alla fuga, hanno preferito ricorrere allo stratagemma. I
carabinieri si sono travestiti da postini, in modo da non destare
sospetti. I militari nei panni di postini si sono portati sul
posto, dopo essere entrati con la scusa di consegnare la posta,
hanno rintracciato HNAIEN HICHEM, che è stato tratto in arresto e,
dopo le formalità di rito, associato presso la Casa Circondariale di
Ragusa.
Ragusa–
1 morto per overdose: CC operazione Transporter arrestati 11 pusher.
Il
decesso per overdose di Orazio Adamo 41enne, era avvenuto a
Modica nel dicembre 2014. 60 Carabinieri del Comando Provinciale di
Ragusa, dalle prime ore di questa mattina, stanno dando esecuzione a
11 provvedimenti di custodia cautelare emessi dal GIP del Tribunale
di Ragusa su richiesta della locale Procura della Repubblica nei
confronti di altrettanti soggetti di nazionalità tunisina,
marocchina ed algerina, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti
su tutto il territorio della provincia iblea. Si tratta di :
Hossine LAHAMER 26enne algerino, già noto; Khaled SAHLAOUI
27enne, tunisino, già noto; Lazhar SAHLAOUI 35enne tunisino
già noto; Mounir SAHLAOUI 32enne tunisino già noto; Oualid
DOGUI 20enne, italiano di origine tunisina, già noto. Una solida
e pericolosa rete di spacciatori di sostanze stupefacenti quella che
hanno sgominato questa mattina alle prime luci del giorno all’alba i
Carabinieri della Compagnia di Modica che hanno dato esecuzione
all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del
tribunale di Ragusa, dott. Giovanni Giampiccolo, su richiesta del
Procuratore della Repubblica dr Carmelo Petralia e del sost. d.ssa
Monica Monego, che hanno coordinato le indagini. Gli undici soggetti
extracomunitari, con precedenti specifici, avevano costituito un
pericoloso sodalizio criminale dedito al trasporto, alla detenzione
e allo spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri a carico del
sodalizio hanno raccolto inconfutabili elementi di colpevolezza,
poiché con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in
concorso tra loro, hanno illecitamente detenuto, trasportato,
offerto, venduto o comunque ceduto a terzi sostanze stupefacenti del
tipo eroina ed hashish. Le indagini del Nucleo Operativo della
Compagnia di Modica furono avviate nel mese di gennaio 2015 a
seguito del decesso per overdose di Orazio Adamo 41enne, avvenuta a
Modica a dicembre 2014. I militari dell’Arma, coordinati dalla
Procura iblea, dopo la morte di Adamo, hanno scandagliato e seguito
i movimenti di vari soggetti tossicodipendenti della provincia di
Ragusa, che hanno poi portato ad individuare diversi extracomunitari
dediti all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, per lo più
eroina ed hashish. L’inchiesta è stata particolarmente impegnativa e
difficile anche per infrangere il muro di omertà dei soggetti
coinvolti. Colui che materialmente ha fornito la dose letale
all’assuntore deceduto per overdose fu, infatti arrestato ad aprile
2015. Le successive investigazioni nei confronti del gruppo
criminale hanno poi portato ai risultati e gli arresti. Le attività
investigative, si sono protratte per più di un anno a partire dal
mese di gennaio 2015 ed hanno permesso di raccogliere gravi elementi
probatori a carico degli indagati, consentendo di accertare i viaggi
finalizzati all’approvvigionamento dello stupefacente, in diverse
località della Sicilia, nonché di individuare i movimenti relativi
all’attività di spaccio al minuto sulle varie piazze della
provincia. I Carabinieri, nel corso dell’attività hanno arrestato,
in flagranza, 5 soggetti, ritenuti i “corrieri” della droga, ed
ancora detenuti, ed hanno sequestrato 2 kg di hashish e 300 gr. di
eroina pura. La sostanza, una volta tagliata avrebbe consentito di
immettere nel “mercato” migliaia di dosi ed avrebbe fruttato decine
di migliaia di euro. I militari, nel corso delle indagini hanno
accertato più di 30 episodi di spaccio avvenuti su tutta la
provincia di Ragusa, in particolare, oltre che nel capoluogo, a
Modica, Ispica, Pozzallo, Scicli e Santa Croce Camerina, località
dove gli indagati gestivano i loro traffici grazie ai quali
ricavavano cospicue somme di denaro che in parte serviva per il loro
sostentamento ed in parte veniva reinvestito per l’acquisto dello
stupefacente. Il giro di affari complessivo smantellato dai
Carabinieri è stato stimato per migliaia di euro. I carabinieri
hanno segnalato alla Prefettura - ai sensi dell’art. 75 del
dpr.309/90 - tutti gli assuntori identificati nel corso
dell’operazione. Gli investigatori, nel corso delle perquisizioni
domiciliari nei confronti di soggetti in qualche modo collegati agli
arrestati, dirette alla ricerca di stupefacente, a Punta Secca hanno
rinvenuto e sequestrato altri 4 kg di hashish ed è stato arrestato
in flagranza il cittadino italiano di origine tunisina Oualid DOGUI
20enne, già noto alle forze di polizia. Gli arrestati, al termine
delle formalità di rito, sono stati tradotti in carcere come
disposto dal provvedimento emesso dal Tribunale di Ragusa, mentre
per quelli già ristretti l’ordinanza è stata notificata presso
l’istituto di pena. Le indagini proseguono per la cattura degli
altri soggetti al momento irreperibili.
Catania–
Bimbo azzannato a Ragusa, operato a Cannizzaro Catania, intervento
riuscito. Il
piccolo è ricoverato nell'ospedale Cannizzaro di Catania, nel
reparto di Chirurgia Plastica. Il bambino di dieci anni era stato
azzannato ieri pomeriggio al volto da un cane, a Ragusa. Il piccolo
era arrivato con elisoccorso nel Pronto Soccorso del Cannizzaro
attorno alle 20.30 e nella notte è stato operato dai chirurghi
plastici. L'intervento si è reso necessario per trattare le profonde
ferite, che interessano in particolare la regione della bocca e
l'area intorno agli occhi. I medici, al termine dell'operazione,
durata circa due ore e perfettamente riuscita, si sono riservati la
prognosi circa la funzionalità, i cui tempi di ripresa saranno da
valutare nei prossimi giorni. Il bambino, costantemente monitorato
dal personale sanitario, è assistito dai genitori. La famiglia
proviene da Ragusa. Il
ragazzo era stato azzannato al volto da un cane, ed erano
intervenuti i carabinieri.
I militari della stazione carabinieri di Ragusa Principale e quelli
del Nucleo operativo e radiomobile erano intervenuti presso un parco
pubblico nella zona di via Archimede poiché il giovane era stato
ferito da un cane. I fatti sono accaduti ieri sera intorno alle
19,30. Alcuni bambini di nove/dieci anni stavano giocando a pallone
in un piccolo giardino pubblico sopra via Archimede a Ragusa,
quando, per motivi non chiari, un meticcio di taglia media che
scorrazzava liberamente nel parco senza guinzaglio, ha aggredito uno
dei ragazzi azzannandolo al volto. La ferita è apparsa subito molto
grave poiché il morso ha staccato un pezzo di guancia. Qualcuno ha
portato del ghiaccio e del disinfettante. Altri hanno chiamato il
118 ed il 112. Un'ambulanza ha portato via il bimbo, che poi è
stato portato in elicottero a Catania.
I carabinieri hanno sentito i testimoni e la proprietaria del cane
che ha ammesso di non avere tenuto l’animale al guinzaglio. Il cane
è stato sequestrato ed affidato al canile municipale. La signora
sarà denunciata alla Procura della Repubblica per il reato di
lesioni personali colpose gravissime. L'animale, per quanto buono e
tranquillo, non è stato prevedibile. Il comportamento del cane
potrebbe non essere quello che un bambino si attende e quindi per il
bene di tutti ed il rispetto del regolamento comunale sarebbe meglio
usare il previsto guinzaglio.
Scicli RG
-Vigilantes con pistola minaccia ex moglie: CC sequestrati fucili in
casa, 1 denunciato. I militari hanno anche sequestrato
preventivamente altre armi regolarmente detenute dal vigilantes. Una
guardia giurata di 45 anni, la scorsa notte, dopo essersi recato a casa
della ex, l’ha aggredita prima verbalmente con frasi ingiuriose,
successivamente le ha sferrato uno schiaffo in faccia.La guardia giurata
non contenta avrebbe impugnato la sua pistola tenuta legalmente, ed
avrebbe minacciato di morte la donna continuando ad offenderla per poi
andarsene. I Carabinieri della Tenenza di Scicli sono intervenuti a casa
della donna che ha denunciato i fatti avvenuti poco prima. I militari
dell’Arma, basandosi su quanto dichiarato dalla denunciante, si sono
recati in casa della guardia giurata nella quale hanno trovato, oltre
alla pistola utilizzata per minacciare la ex, anche altre armi da sparo,
4 fucili, 1 carabina ed 1 pistola e diverse munizioni, tutto
regolarmente detenuto e denunciato. I Carabinieri, a seguito dei fatti
verificatisi, hanno proceduto al sequestro preventivo di tutte le armi
ed hanno deferito in stato di libertà il personaggio per i reati di
minaccia aggravata ed ingiuria.
Ragusa
- Carabinieri arrestano 2 corrieri
droga su statale per Catania. Si tratta di Marco Aiello ed
Anthony Calabrese entrambi 20enni già noti alle forze dell’ordine. I
militari delle stazioni di Ragusa Principale e Ragusa Ibla, e del
Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Ragusa hanno arrestato
2 giovani ragusani per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I
militari erano impegnati in un servizio “a largo raggio” per il
controllo coordinato del territorio e stavano perlustrando la zona tra
contrada Castiglione e Contrada Coffa (di Chiaramonte), una zona molto
periferica del capoluogo. L’area è poco controllata ma transitata da
persone, mezzi, materiali talvolta meno leciti. Un’autopattuglia stava
svolgendo un posto di controllo per i veicoli provenienti da nord
(provincia di Catania). Un camion è sopraggiunto ed i militari hanno
deciso di fermarlo. Il mezzo pesante stava accostando quando il militare
s’è accorto che da dietro una piccola autovettura bianca pericolosamente
ha sorpassato. Il militare, che poteva quasi essere investito, pur non
essendoci violazioni del codice della strada, ha deciso di intimare
l’alt all’auto e mandare via il camion. I due carabinieri, quando i
sospetti hanno accostato e spento il motore a bordo della vettura hanno
visto due vecchie loro conoscenze, 2 giovani ragusano noti per i loro
trascorsi di droga. Il veicolo noleggiato a Catania ha fatto
insospettire i due militari. Gli investigatori hanno ritenuto poco
comprensibile il fatto che un ragusano potesse andare a Catania per
noleggiare un mezzo. I militari in aggiunta ai pregressi episodi nel
ramo stupefacenti, hanno deciso di procedere a perquisizione. I
carabinieri, hanno quasi subito, trovato sotto il sedile del passeggero
1 bel sacchetto in plastica termosaldata rigonfio di inflorescenza di
marijuana. I militari hanno chiesto l’intervento di altre pattuglie che
erano in zona, i due sono stati portati in caserma dove sono stati
sottoposti a rilievi fotosegnaletici e dichiarati in arresto per il
reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in
concorso. I due personaggi, d’intesa con il pubblico ministero, dott.
Gaetano Scollo, sono stati accompagnati al carcere di contrada pendente
a Ragusa. I carabinieri iblei consapevoli che il consumo e lo spaccio
di droga affliggono la provincia ragusana sono quotidianamente impegnati
in tutti i comuni nel contrasto di chi vende ed in questo caso
trasporta il veleno con cui i giovani si fanno del male.
Modica RG
- Pozzallese 18enne ferito con arma da fuoco. I Carabinieri
hanno avviato le indagini. Un giovane pozzallese di 18 anni, la
scorsa notte, alle 2.00 circa, si è presentato presso il Pronto
Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica con una ferita d’arma da
fuoco alla gamba sinistra. Il proiettile aveva trapassato il
polpaccio sinistro, del malcapitato, che non è in pericolo di vita,
infatti i medici, dopo le prime cure hanno giudicato il ferito
guaribile in gg. 25 s.c.. I Carabinieri della Stazione di Pozzallo
e del Nucleo Operativo della Compagnia di Modica sono intervenuti
sul posto ed hanno avviato le indagini per fare luce sulla vicenda e
sulle circostanze che hanno portato al ferimento del giovane.
Ragusa
–Esplode gas in casa, 56enne in gravi condizioni. I militari
delle stazioni di Ragusa Principale sono intervenuti questa mattina
intorno alle ore 6,20 presso un’abitazione del centro cittadino lungo
via San Francesco. I vicini di casa, poco prima, avevano sentito
un’esplosione ed avevano chiamato il numero unico di pronto intervento
112. Oltre ai carabinieri, sul posto, sono giunti un’ambulanza del 118
ed una squadra dei Vigili del fuoco. I militari ed i vigili hanno
ricostruito la vicenda secondo cui l’uomo che abita nel monolocale
all’ultimo piano è rimasto gravemente ustionato per l’esplosione del gas
GPL fuoriuscito dalla bombola dell’angolo cottura. Il motivo della fuga
di gas non è chiaro, ma i carabinieri hanno riscontrato che il tubo di
gomma avrebbe dovuto essere sostituito già dal 2010. L’esplosione ha
causato lo spostamento di un muro di foratini e la bruciatura del solaio
e dei muri. I Vigili del fuoco hanno dichiarato l’immobile inagibile.
La vittima, un 56enne di Ragusa, è in prognosi riservata all’ospedale
civile.
Acate RG
– CC 1 in carcere per armi. Si tratta di Emanuele Morana
51enne acatese. Controllo del territorio. Arrestato un pregiudicato.
L’attività di controllo del territorio da parte dei militari della
Compagnia Carabinieri di Vittoria (RG), nell’ambito dei servizi
straordinari predisposti dal Comandante Provinciale di Ragusa,
prosegue incessantemente al fine di reprimere ogni tipologia di
reato. L’intenso lavoro, in stretta collaborazione con la Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, ha consentito, ai
militari della Stazione di Acate, di arrestare di mattina, in
ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso
dall’Ufficio Esecuzioni Penali, Emanuele Morana già noto acatese.
L’esecuzione, finalizzata all’applicazione della misura limitativa
della libertà personale, impone al soggetto di scontare la pena
residua, determinata in 3 anni e 5 mesi di reclusione, poiché
giudicato colpevole dei reati di ricettazione in concorso e di porto
di armi ed oggetti atti ad offendere, commessi tra il 1993 ed il
1999 nella provincia di Ragusa. il personaggio, ben noto ai militari
dell’Arma che lo avevano già deferito in stato di libertà in passato
per reati commessi in territorio di Acate, è stato rintracciato dopo
una breve attività di ricerca e portato nel carcere di Ragusa per
l’espiazione della pena.
Ragusa
- Blitz NAS CC in aziende sanzionati commercianti fuori norma. I
Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e sanità (NAS) di Ragusa hanno
condotto negli ultimi giorni diversi controlli presso aziende che si
occupano di preparazione e/o somministrazione di alimenti. Il primo ad
essere controllato e sanzionato un pozzallese cinquantaquattrenne,
titolare di un bar in quel centro. All’atto del controllo aveva
nell’esercizio commerciale venti chilogrammi di alimenti mal conservati.
È stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica iblea per la
violazione penale delle disposizioni del testo unico su alimenti e
bevande per il reato di detenzione di alimenti in cattivo stato di
conservazione. Anche un bar-forno nel capoluogo è stato controllato con
esiti poco felici. Il noto esercizio commerciale, gestito da una
sessantenne ragusana, ha presentato diverse irregolarità. In
particolare, nel deposito/magazzino, peraltro assente dalla planimetria
della registrazione sanitaria, è stata riscontrata l’assenza di
areazione e illuminazione naturali, la carenza nella sicurezza per avere
il soffitto di altezza inferiore a 190 centimetri, nonché infine la
carenza di condizioni igienico-sanitarie con scrostature dell’intonaco,
macchie di umido e pavimento danneggiato. Analoga situazione nel
laboratorio e panificazione con pavimento rotto in più punti, macchie di
umido e vecchie ragnatele. Addirittura nel laboratorio è stato
successivamente innalzato un muro per creare una stanza ove lavorare il
pane. Stanza non indicata nelle planimetrie. Infine violazioni
dell’HACCP (il protocollo di analisi dei pericoli e dei punti critici di
controllo), con la mancata indicazione delle pulizie settimanali e
mensili. La situazione è stata con urgenza segnalata all’Autorità
sanitaria, il sindaco di Ragusa, al fine di valutarne l’opportuna
ordinanza di chiusura. L’ultimo controllo svolto con esiti spiacevoli, a
una ditta di autotrasporti di sostanze alimentari. Il controllo, svolto
d’intesa coi medici dell’ASP7, ha permesso di scoprire che
l’amministratore e un autotrasportatore avevano sostituito il latte
contenuto in una cisterna, già sottoposto a sequestro poiché positivo
alla ricerca di sostanze inibenti (farmaci quali antibiotici e
sulfamidici, nocivi non solo per la salute del consumatore, ma anche ai
fini della flora lattica utile della caseificazione), rimuovendone i
sigilli, con altrettanti litri di latte “pulito”. I due, un ragusano
cinquantenne e un nisseno quarantacinquenne, sono stati denunciati alla
procura della Repubblica iblea per i reati di violazione dei sigilli e
alienazione di cose sottoposte a sequestro penale. Il capoluogo ibleo ha
la fortuna di avere la presenza, accanto ai militari dei comandi
provinciale, di compagnia e delle stazioni, anche dello specializzato
Nucleo dei NAS, carabinieri che oltre ad essere ufficiali ed agenti di
polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, sono anche ispettori
sanitari. Tale qualifica ne legittima l'operato, nell'arco diurno e
notturno, in tutti quei luoghi ove vi è produzione, somministrazione,
deposito o vendita di prodotti destinati all'alimentazione umana. Le
competenze dei NAS, oltre che nel campo alimentare, spaziano dalla
sanità agli stupefacenti, farmaci, cosmetici, erboristeria, e nel
contrasto alla vendita di quei beni di uso comune e quotidiano
(giocattoli non autorizzati dalla UE) potenzialmente nocivi per la
salute umana.
Modica RG -
Rapinarono coetaneo, CC 22enne ai domiciliari. Un altro giovane
di 21 anni sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.g. I
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Modica di sera,
hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare
personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa in accordo alle
risultanze investigative raccolte dai militari dell’Arma, nei
confronti di Ahmed Tami 22enne marocchino, che è stato
sottoposto agli arresti domiciliari ed Alessandro Migliore
21anni modicano, sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G..
I due giovani, infatti, entrambi già noti alle forze di polizia,
sono ritenuti responsabili di una rapina nei confronti di un
coetaneo avvenuta lo scorso gennaio 2016. I carabinieri, nello
specifico, nel corso di apposita attività d’indagine, hanno
accertato le responsabilità penali dei due giovani che, il 30
gennaio 2016, avevano aggredito un altro coetaneo al fine di
procurarsi un ingiusto profitto. I soggetti avevano colpito con
calci e pugni la vittima e gli avevano sottratto l’orologio ed il
portafogli contenente la somma di 600 euro, cagionandogli anche
delle lesioni personali. I militari dell’Arma, a conclusione
dell’attività investigativa avviata a seguito della rapina, hanno
informato l’Autorità Giudiziaria di Ragusa che, condividendone gli
elementi di reità raccolti a carico dei due soggetti, ha emesso il
provvedimento di applicazione di misura cautelare. 1 dei due
giovani, Ahmed Tami, nel corso delle indagini è stato anche
individuato quale autore di un tentato furto avvenuto lo scorso 16
gennaio a Modica, presso la pasticceria “Chantilly” di Corso
Umberto. Il giovane marocchino aveva tentato di forzare la porta
in vetro dell’esercizio commerciale al fine di impossessarsi di
quanto ivi contenuto, tuttavia, senza riuscire nell’intento. I
Carabinieri al termine delle formalità di rito, hanno sottoposto
Ahmed Tami agli arresti domiciliari ed Alessandro Migliore
all’obbligo di presentazione alla P.g..
Pozzallo
RG
- Antidroga in piazza San Pietro, CC arrestano 2 ai domiciliari. Si
tratta di B. R. W. 18enne nato a Marsala ed A. A.A. 18enne entrambi residenti a Pozzallo che, dopo le formalità di
rito sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. I soggetti avevano
appena ceduto dello stupefacente ad un giovane e sono stati trovati in
possesso di diverse dosi di marijuana. I Carabinieri della Stazione di
Pozzallo, di sera, nel corso di un predisposto servizio antidroga, hanno
tratto in arresto per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti B. R.
W., nato a Marsala, e A. A. A., entrambi 18enni, residenti a Pozzallo ed incensurati. I Carabinieri, infatti, hanno notato i due ragazzi
che, con fare sospetto, si aggiravano per le vie del centro di Pozzallo e,
dunque, dopo averne seguito gli spostamenti, li hanno sorpresi in piazza San
Pietro mentre stavano cedendo 1 involucro ad un altro giovane pozzallese. I
militari dell’Arma, avendo intuito che si stava trattando di una cessione di
sostanza stupefacente, sono intervenuti ed hanno bloccato tutti i soggetti.
I 2 spacciatori sono stati sottoposti a perquisizione personale e sono
stati trovati in possesso di circa 10 grammi complessivi di marijuana, già
suddivisi in ben 16 dosi, nonché di soldi in contanti di piccolo taglio per
circa 80 euro, provento dell’attività di spaccio, dunque sono stati
dichiarati in stato di arresto. L’altro giovane pozzallese, invece, sorpreso
ad acquistare la sostanza stupefacente, è stato segnalato
amministrativamente alla Prefettura di Ragusa per uso personale. I
Carabinieri hanno condotto in caserma B. R. W. ed A. A. A.
e, dopo le formalità di rito, su disposizione del sostituto Procuratore di
turno, dott. Andrea Sodani, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari
presso le rispettive abitazioni. La sostanza stupefacente rinvenuta ai
giovani, invece, è stata sequestrata dai Carabinieri e trasmessa presso il
laboratorio analisi dell’ASP di Ragusa per i successivi esami qualitativi e
quantitativi. Intanto, i militari dell’Arma proseguiranno anche nei prossimi
giorni con ulteriori e mirati servizi antidroga soprattutto nelle piazze
maggiormente frequentate dai giovani e nei luoghi di ritrovo.
Catania
–Questura : nuova procedura per
segnalare persona scomparsa.Si informa che il
Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha attivato – analogamente a quanto
già previsto per i furti di veicoli – una nuova procedura che consente al
cittadino di segnalare telefonicamente alle Forze dell’Ordine l’improvvisa
scomparsa di una persona.Il segnalante potrà,
per esempio in tal caso chiamare il numero di emergenza (113) della
Polizia di Stato e indicare i dati essenziali della persona da
rintracciare. La Sala Operativa ricevuta la notizia, darà immediata
comunicazione a tutte le pattuglie presenti su strada per attuare le prime
ricerche , spesso fondamentali in casi di questo tipo.Inoltre la
segnalazione verrà immediatamente inserita nell’apposita banca dati. Tale
segnalazione non è però sostitutiva della denuncia di scomparsa che – così
come per la denuncia di furto – dovrà essere formalizzata entro le
successive 72 ore dalla comunicazione telefonica la quale, in mancanza di
formalizzazione, verrà eliminata dalla banca dati dell’Ufficio della Forza
di Polizia che l’ha ricevuta. Si raccomanda pertanto il corretto uso della
suddetta procedura che, in caso di attivazione, deve necessariamente
prevedere due fasi distinte: la segnalazione telefonica (facoltativa) e la
formalizzazione della denuncia di scomparsa (necessaria) entro le successive
72 ore presso l’Ufficio della Forza di Polizia.Questa nuova
procedura consente di far circolare l’informazione con la massima
tempestività possibile per incrementare le probabilità di successo nelle
ricerche e pertanto gli utenti dovranno fornire quanti più elementi
possibili compresi il luogo e la struttura da cui la persona potrebbe
essersi allontanata allo scopo dell’individuazione del soggetto scomparso.
Santa Croce CamerinaRG- Polizia arresta latitante rumeno ricercato per furto.
La Squadra Mobile ha
tratto in arresto su mandato dell’Autorità Giudiziaria rumena
Cosmin Dragos LUNGU
22enne
nato in Romania in quanto ricercato per aver commesso diversi furti in
abitazione nel suo paese natale. La Polizia di Ragusa dopo aver
ricevuto la segnalazione dalla Polizia rumena si è subito attivata per
le ricerche nel territorio ibleo. I cittadini rumeni che cercano un
nascondiglio in provincia di Ragusa, come spesso è accaduto negli ultimi
mesi, sono tanti e forti della numerosa comunità di loro connazionali.
Il dirigente la squadra mobile Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola ha dato direttive ai poliziotti che dopo aver
fatto una lunga ed attenta attività di osservazione dei luoghi
frequentati da cittadini rumeni in diversi comuni iblei e frazioni
marinare, hanno riconosciuto dalla foto il latitante rumeno, ma non vi
era la certezza. Longu, ieri dopo l’ennesimo pedinamento, veniva visto
entrare in un’abitazione di Santa Croce Camerina dove dopo è stato
accertato vivesse già da mesi. Il ricercato non ha opposto resistenza ed
ha fornito il suo documento d’identità rumeno che ne attestava le
generalità. Longu, al termine della comparazione effettuata dalla
Polizia Scientifica, sui dati del ricercato e quelli forniti dalla
Polizia rumena, è stato tratto in arresto su mandato europeo spiccato
dall’Autorità Giudiziaria di quel paese. Gli uomini della Squadra Mobile
al termine degli accertamenti hanno condotto l’arrestato in carcere a
Ragusa in attesa che venga definita la richiesta di estradizione in
Romania.“La Polizia di Stato in collaborazione con la Polizia rumena ha
assicurato alla giustizia un pericoloso criminale che dopo aver commesso
diversi reati nel paese d’origine è fuggito cercando rifugio a Ragusa,
segno di una sinergia tra forze di Polizia che da tempo offre importanti
risultati in termini di sicurezza per i cittadini europei”.
Comiso RG
-
Carabinieri incontrano studenti per prevenzione e cultura legalità.
Gli incontri sono nell’ambito del progetto “Cultura della legalità”
della Compagnia Carabinieri di Vittoria, organizzati con gli studenti
delle scuole medie superiori ed inferiori presenti nel territorio della
giurisdizione, comprendente i Comuni di Vittoria, Comiso, Chiaramonte
Gulfi e Acate. Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Vittoria,
Capitano Daniele Plebani, nella mattinata a Comiso, ha incontrato il
dirigente scolastico, dott.ssa Giovanna Lauretta, i professori e gli
alunni delle 3^ medie dell’Istituto Comprensivo “G. Verga”. L’ufficiale
nell’occasione ha parlato sul tema della legalità, con riferimento alle
figure simbolo della lotta alla mafia, facendo altresì comprendere il
delicato ruolo di operatore sociale svolto nella quotidianità dal
Carabiniere, con la proiezione di un video illustrativo delle funzioni
dei Reparti dell’Arma dislocati su tutto il territorio nazionale.
L’incontro è stato anche un momento di condivisione e di
sensibilizzazione su tematiche di stretta attualità e sugli episodi di
vita vissuta quotidianamente dagli alunni, che numerosi sono intervenuti
con domande, supportati dal meritorio lavoro che giornalmente il
dirigente scolastico e gli insegnanti fanno in questa scuola nell’ambito
dei progetti formativi sulla legalità. La conferenza è la prima di una
serie, che vedrà protagonisti gli alunni di elementari e medie, nel
corso delle quali verranno trattati vari temi, soprattutto legati al
bullismo e al cyber bullismo ed afferenti i pericoli derivanti dall’uso
di internet e dei social network, nonchè quelli connessi alla diffusione
delle droghe tra i giovani.
Vittoria RG– CC 1 in manette:
furto, rapina e detenzione per spaccio.
Si tratta di Roberto Trovato
31enne.
L’attività di prevenzione e di repressione dei reati nel territorio
della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria,
prosegue senza sosta nell’ambito dei servizi straordinari di
controllo del territorio predisposti dal Comandante Provinciale di
Ragusa. L’intenso lavoro, dei militari in stretta collaborazione con
la Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha
consentito, nel tardo pomeriggio di ieri, di trarre in arresto, in
ottemperanza all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa
nell’anno in corso, il già noto
Roberto Trovato.
Il vittoriese, in base al provvedimento limitativo della libertà
personale emesso dal Gip presso il Tribunale di Catania, è ritenuto
responsabile dei reati di furto, rapina e detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti, commesse in tutto il territorio
ibleo, e nello specifico nei comuni di Vittoria, Ragusa, Comiso e
Pozzallo, tra il 2002 e il 2008: dovrà scontare complessivamente
cinque anni e 7 mesi di reclusione. Roberto Trovato
rintracciato dai Carabinieri della Stazione di Vittoria, è stato
condotto nella caserma di via Garibaldi dove sono state espletate le
formalità di rito, al termine delle quali è stato
ristretto presso la casa Circondariale di Ragusa, a
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa
Monica Monego, per i provvedimenti di competenza.
ModicaRG–
Scontro Renault-Fiat : 1 fugge, abbandona donna ferita. I vigili
urbani indagano sull’incidente stradale verificatosi in via Silla,
essendo fuggita 1 auto coinvolta. Il conducente di un’autovettura
si è allontanato, senza prestare soccorso, ad una donna rimasta
ferita a seguito del sinistro stradale. Lo scontro tra i mezzi è
avvenuto ieri in tardo pomeriggio in Via Silla. Una Renault Twingo
ed una Fiat 500, si sono scontrati, quest’ultima macchina era
condotta da M.F., 54 anni, modicana, rimasta ferita.
L’automobilista al volante della Renault, invece, di fermarsi si è
perentoriamente allontanato facendo perdere le sue tracce.
L’ambulanza del 118, è intervenuta sul posto ed ha trasportato la
vittima al Pronto Soccorso. Una pattuglia della polizia locale ha
avviato gli accertamenti e raccolto elementi utili per risalire al
veicolo fuggito, compresa la parte posteriore del paraurti. I vigili
ritengono si tratterebbe, di una Renault Twingo, di colore verde
chiaro, vecchio modello, della quale sono stati acquisiti alcuni
elementi della targa oltre a diversi testimoni secondo i quali alla
guida ci sarebbe stata una donna. Le immagini delle telecamere di
videosorveglianza del quartiere Sacro Cuore sono al vaglio dei
vigili urbani per individuare specificatamente il mezzo fuggito il
cui conducente potrebbe essere accusato del reato di omissione di
soccorso. La vittima è stata ricoverata presso il locale nosocomio.
Comiso
RG
- Ciclista muore in incidente sulla Pedalino-Comiso, inchiesta CC.
La vittima dall’apparente nazionalità straniera non né stata ancora
identificata. L.M.S 22enne di Mazzarrone (CT) era alla guida di
una Volkswagen Golf di colore scuro. La vettura condotta dal giovane e
la bicicletta, guidata da un uomo di probabile nazionalità straniera,
deceduto sul colpo, sarebbero venute a contatto. I Carabinieri della
Stazione di Comiso e dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria, sono
immediatamente intervenuti sul posto per i rilievi planimetrici, al fine
di delineare la dinamica del sinistro: contestualmente i mezzi coinvolti
sono stati sottoposti a sequestro. Il cadavere del ciclista, è stato
trasportato da personale del 118 presso la camera mortuaria
dell’Ospedale “Guzzardi” di Vittoria, a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria iblea, dott.ssa La Placa, per gli accertamenti finalizzati
alla sua identificazione e per un successivo esame autoptico.
Modica RG - Polizia
denuncia bullo scolastico 14enne: indotti 12enni ad assumere sostanze.
La Polizia di Stato ha denunciato “bullo” di 14 anni che ha pestato un
compagno di classe 12enne e fatto sniffare un medicinale ad altri
coetanei. I medici hanno dichiarato che il medicinale assunto non ha
effetto stupefacente ma può causare danni alla salute. La Polizia di
Stato Squadra Mobile, poco prima del periodo di interruzione
scolastica, era stata contattata da genitori di alunni di in una scuola
media di Modica (RG), poiché allarmati per quanto accaduto ai loro
figli. Padri e madri, si erano rivolti agli investigatori per trovare un
rimedio ai diversi atti di “bullismo” compiuti ai danni dei loro figli
da parte di un 14enne, commessi in presenza peraltro di altri compagni
di classe che lo spalleggiavano. Agenti specializzati della Polizia di
Stato prendono subito contatto con il dirigente scolastico ed il
personale docente quando sussistono motivi che fanno sospettare come i
reati commessi dai “bulli” avvengano tra le mura della scuola. Il
preside era già stato informato dai genitori di alcuni alunni di una
classe, che avevano segnalato un ragazzo poco più grande degli altri,
che stava creando dei problemi ed in particolar modo aveva picchiato un
compagno di classe. Il bullo 14enne, pochi giorni dopo il pestaggio,
aveva offerto un medicinale da sniffare ai 12enni che avevano deriso il
compagno di classe picchiato, il tutto durante l’orario scolastico,
approfittando di una distrazione del professore che durante la
ricreazione era fuori dall’aula. Il fenomeno del “bullismo” non
consiste solo in comportamenti arroganti e di sopraffazione sul compagno
di scuola o coetaneo meno forte fisicamente o psicologicamente, ma si
tratta di veri propri reati, come più volte ricordato dalla Polizia di
Stato. Il 14enne, in questo caso, è accusato di avere compiuto più
reati contro i quali si procede a querela di parte, ovvero quello di
lesioni personali ed anche quello di somministrazione di un medicinale
senza alcun titolo abilitativo, esercitando abusivamente una professione
sanitaria. Se è vero che questa tipologia di medicinali può essere
venduta liberamente dai farmacisti, non è comunque lecito offrirla per
farla sniffare ad altri minori, peraltro ancora 12enni, stante il fatto
che come più volte ribadito dai medici può procurare gravi lesioni. La
Polizia di Stato, raccolte le denunce di alcuni genitori e le
dichiarazioni di altri che si sono ad oggi riservati di presentare
formale querela, ha convocato il minore interessato ed i suoi genitori.
Il giovane in lacrime, si è scusato per quanto commesso, non essendosi
reso conto della pericolosità dei gesti da lui compiuti. La pericolosità
dei gesti compiuti, sta soprattutto nel fatto che durante un’aggressione
fisica, un colpo inferto in modo errato può causare gravi danni, anche
permanenti. La Squadra Mobile ed il dirigente scolastico della scuola
interessata sono sempre stati in contatto durante il periodo di
interruzione per le festività natalizie, al fine di poter subito porre
rimedio ai fatti accaduti, sia da un punto di vista disciplinare che per
i reati commessi. La Polizia di Stato e le scuole, nel principio di
reciproca collaborazione, ogni anno portano a termine dei percorsi sulla
legalità, che sono ottimi strumenti per prevenire fatti del genere e,
comunque evitare che vengano portati a conseguenze più gravi. “La
Polizia di Stato raccomanda a tutti i giovani di denunciare i fatti
reato subiti e di non sottovalutare quanto commesso dai coetanei o da
ragazzi poco più grandi, in quanto non si tratta di stupidi scherzi ma
di veri e propri reati”. Questo pericolosissimo fenomeno, sarebbe di
“moda” tra i giovani statunitensi prima ed adesso anche in Italia, i
medici si sono espressi descrivendone i rischi: “Questi farmaci, a base
di Ketoprofene, ha la triplice azione di antinfiammatorio,
antidolorifico e antipiretico, al pari dell'aspirina, anche se con più o
meno efficacia a seconda delle indicazioni. Gli effetti collaterali
negativi sono, proprio come l'aspirina, a livello gastrico: dal momento
che inibisce la formazione di quella pellicola che protegge le pareti
dello stomaco dai succhi gastrici, può provocare ulcera. Effetti più
importanti, in caso di abuso, si possono avere anche in pazienti che
hanno già altre patologie, come in malati cronici di insufficienza
renale o con patologie epatiche, ma si tratta di soggetti particolari.
In realtà, in persone normali o anche in ragazzi, se sniffato non è
provato che abbia alcun effetto stupefacente ma come minimo
un’irritazione della mucosa nasale”.
Santa Croce Camerina
- Bypass a condotta idrica, ruba acqua: CC
denunciano santacrocese.
I militari della stazione carabinieri di Santa Croce
Camerina hanno denunciato un sessantenne del luogo per
aver rubato l’acqua pubblica e per aver minacciato e
ingiuriato l’addetto ai controlli. Il problema della
rete idrica a Santa Croce Camerina da tempo ormai è
molto sentito. Spesso accade che i rappresentanti della
“Mediale srl”, impresa che gestisce il servizio di
fornitura acqua potabile, si presentino presso il locale
comando dell’Arma per denunciare manomissioni dei
contatori, allacci abusivi e furti d’acqua. Gli
interventi delle pattuglie dei carabinieri sono stati
tanti nel corso del tempo e le indagini volte a
identificare i rei a seguito delle numerose denunce
presentate dalla “Mediale srl”. I CC hanno denunciato
alla Procura della Repubblica di Ragusa un sessantenne,
G.L.G., agricoltore incensurato, oltre che per
furto aggravato anche per ingiuria e minaccia. Alcuni
operai della “Mediale srl, infatti, stavano eseguendo
uno scavo quando si sono accorti di un allaccio abusivo
alla rete idrica finalizzato a “bypassare” il contatore.
Il proprietario dell’abitazione e titolare del
contatore, presente sul posto, ha minacciato il geometra
responsabile dei lavori dicendo che prima o poi si
sarebbero rivisti. Non solo, ha anche appellato quali
“ladri” tutti i presenti dipendenti della “Mediale srl”.
Ai carabinieri altro non è restato che denunciarlo per i
reati sopra indicati. I carabinieri rilevano che “non è
il primo caso di furto d’acqua e non sarà nemmeno
l’ultimo. I carabinieri, vigili esecutori della legge
dello Stato, sono tenuti a denunciare per furto tutti
coloro che abusivamente si allacciano a reti idriche,
elettriche e/o del gas. In taluni casi, quelli di
maggiore gravità, il codice prevede che si possa
addirittura procedere all’arresto. Cosa che in passato è
successa, specialmente per la corrente elettrica (il cui
furto evidentemente crea maggiore danno economico
rispetto all’acqua). I controlli, quindi, continueranno
su richiesta e d’intesa con la ditta concessionaria. I
furbetti sono avvisati”.
Ragusa - Narcotici ferma pusher e cliente col figlio di 8
anni. L’assuntore è risultato positivo agli
stupefacenti mentre era alla guida dell’auto sulla quale
viaggiava col bimbo. Il soggetto è stato denunciato, la
patente è stata ritirata ed è stato segnalato ai servizi
sociali. La Polizia di Stato Squadra Mobile, durante un
controllo effettuato dalla Sezione Narcotici, ha notato
2 in piazza Libertà a Ragusa, 1 era giunta in quel
momento a bordo di 1 auto. Considerato che si trattava
di 2 personaggi noti gli agenti di Polizia si sono
nascosti per osservare i movimenti. 1 dei 2 era con il
figlio. Gli agenti non si sono capacitati di ciò che
stesse accadendo. 1 dei 2 ha dato la mano all’altro come
per scambiare qualcosa e visti i precedenti specifici,
gli uomini della Squadra Mobile hanno proceduto al
controllo. La perquisizione ha evidenziato che A.R.
27enne fosse in possesso di 7.5 gr. di hashish che di
sicuro stava vendendo a B.C. 42enne il quale ha
negato l’evidenza dei fatti in quanto non è stato
trovato in possesso di sostanza. Gli investigatori
ritengono che forse il maldestro abbia buttato il tutto
per terra in quanto era 1 piccola dose oppure lo scambio
era avvenuto solo per il denaro e non per la droga.
A.R. è stato denunciato per detenzione di sostanze
stupefacenti ai fini di spaccio, non potendo procedere
al suo arresto in quanto la normativa, per come
novellata, non permette la custodia cautelare in carcere
per modiche quantità. B.C. essendo alla guida di
1 veicolo (in compagnia del figlio di 8 anni) è stato
invitato a sottoporsi agli accertamenti tossicologici
per verificare se avesse assunto sostanze stupefacenti.
Gli agenti, dalla sintomatologia del soggetto hanno
acclarato che il personaggio avesse assunto
stupefacenti, ma solo le analisi effettuate presso il
laboratori dell’ASP hanno permesso di appurare che lo
stesso fosse positivo ai cannabinoidi ed in atto vi sono
ulteriori indagini di laboratorio per verificare la
quantità presente. La droga sequestrata ad A.R.
verrà distrutta con decreto del Pubblico Ministero ed il
denunciato sarà processato a breve ed essendo recidivo
rischia di pagare per intero la pena. B.C., non
potrà guidare (una volta accertata la quantità di
sostanza stupefacente presente nell’organismo) da 1 a 2
anni (la sanzione sarà definita dalle competenti
Autorità) in quanto positivo agli stupefacenti. La
Squadra Mobile, considerato che il padre è andato col
figlio a comprare stupefacenti e che guidava in stato
d’ebbrezza, informerà i Servizi Sociali del Comune di
Ragusa che seguiranno il piccolo durante la crescita
stante l’esempio che ha in casa. Gli investigatori
ritengono di avere scongiurato così per il piccolo
ulteriori traumi come quello di essere portato in
Questura col padre assuntore di stupefacenti. Il bimbo
non è stato informato dai poliziotti dell’accaduto ma
l’hanno edotto che si trattava di un problema di
documenti scaduti in attesa del nonno che lo prendesse
in consegna. “La Polizia di Stato nel periodo estivo
aumenta i controlli, soprattutto nei luoghi frequentati
da giovani che purtroppo fanno uso di sostanze
stupefacenti, arricchendo le organizzazioni criminali a
discapito della loro salute”.
Modica RG- Evaso dai domiciliari, braccato dai CC.
I Carabinieri lo stavano cercando dallo scorso luglio
quando era evaso dal luogo dove era sottoposto agli
arresti domiciliari.
Jallabi Isllme, 21enne, già noto alle forze di polizia,
lo scorso 31 luglio era evaso da una cooperativa sociale
di Vittoria dove era sottoposto agli arresti
domiciliari. I Carabinieri da fine luglio lo stavano
cercando ovunque, attenzionando tutti i posti che il
giovane era solito frequentare. Jallabi, dopo mesi di
ricerche, sentitosi braccato, ha deciso di consegnarsi
ai Carabinieri. Il personaggio, ieri pomeriggio, col
proprio avvocato di fiducia, si è presentato presso la
Caserma dei Carabinieri di Modica dove, dunque, è stato
tratto in arresto per il reato di evasione e, su
disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso
la Procura della Repubblica di Ragusa, è stato
nuovamente ricondotto presso la cooperativa di Vittoria
dove stava già scontando gli arresti domiciliari.
Ragusa
– GdF scopre truffa a consorzio imprenditori
agricoli: 7 denunce. Le Fiamme Gialle del Comando
Provinciale di Ragusa hanno denunciato 7 soggetti per
aver posto in essere una maxi truffa da oltre 300.000€.
L’inchiesta è scaturita da alcuni esposti presentati da
un consorzio di imprenditori agricoli, è stata
coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa e
diretta dagli investigatori della Tenenza della Guardia
di Finanza di Modica. La lente di ingrandimento dei
finanzieri, è stata puntata su 2 società di capitali
entrambe di Scicli (RG), amministrate da un gruppo di 7
imprenditori senza scrupoli, i quali avevano escogitato
un ingegnoso, quanto semplice, sistema truffaldino per
appropriarsi, nel giro di poco meno di un anno, di merce
per un valore di oltre 300.000 euro. I Baschi Verdi
hanno accertato, che i 7 soggetti finiti sotto accusa
per truffa ed appropriazione indebita, avevano
costituito “ad hoc” 2 società aventi apparentemente fini
di sostegno e supporto per le aziende agricole iblee in
difficoltà, alle quali si presentavano millantando
decennale esperienza nel settore, conoscenze e
collegamenti con intermediari della grande distribuzione
e, perfino, con personaggi ben inseriti nello Stato del
Vaticano. I maldestri avrebbero convinto gli ignari e
sprovveduti agricoltori a cedere tutto il raccolto con
la promessa di trasformarlo in moneta sonante. i
malcapitati caduti nella rete della truffa sono decine e
diverse migliaia di chilogrammi, tra frutta ed ortaggi
sono spariti e venduti in nero. I Baschi Verdi, alla
denuncia penale, faranno ora seguito i necessari
accertamenti di natura fiscale nei confronti delle 2
società che hanno operato in completa evasione delle
imposte.
Ragusa
-
Celebrazione della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri,
commemorazione del 74° anniversario della “Battaglia di Culqualber” e
della “Giornata dell’Orfano”.La
solenne Celebrazione Eucaristica nella ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Patrona
dell’Arma dei Carabinieri, del 74° anniversario della “Battaglia di
Culqualber” e della “Giornata dell’Orfano” è officiata sabato 21
novembre 2015, alle ore 11:00, a Ragusa, presso la cattedrale di San
Giovanni Battista, S.E. Monsignor Paolo URSO.La cerimonia è
organizzata dal Comandante Provinciale Ten. Col. Sigismondo Fragassi, e
sono state invitate le massime autorità civili, militari e religiose
della provincia, gli Ufficiali, i Marescialli, i Brigadieri, gli
Appuntati e i Carabinieri, con le Associazioni Combattentistiche delle
varie Armi, nonché le vedove e gli orfani dell’Arma.La
“Preghiera del Carabiniere” è recitata durante la cerimonia, mentre il
Comandante Provinciale, Ten. Col. Sigismondo Fragassi, tiene una breve
allocuzione rievocativa ed al termine è intonato da parte di tutti i
presenti l’“Inno alla Virgo Fidelis”. La Vergine Maria fu proclamata
Patrona dell’Arma, con il titolo di “Virgo Fidelis”, nel 1949, da Papa
Pio XII, il quale, ispirandosi al motto dei Carabinieri “Nei secoli
fedele”, ne fissava la celebrazione proprio il 21 novembre, in
concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della
ricorrenza della Battaglia di Culqualber, fatto d’armi in cui l’eroismo,
fino alla morte, del 1° Battaglione Carabinieri Reali mobilitato in
Africa Orientale, composto da due Compagnie Carabinieri, valse alla
Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Ragusa
– Polizia individua casa a luci rosse. La segnalazione è
giunta da fedeli che nel recarsi in chiesa alla parrocchia “San
Francesco” hanno notato uno strano via vai di uomini presso
un’abitazione in via Meli. La Polizia di Stato, aveva già chiuso la
casa a “luci rosse” grazie alla segnalazione delle fedeli della
chiesa dell”Ecce Homo, ed ha ricevuto altre indicazioni da parte
delle fedeli della chiesa dei “Cappuccini”. La Squadra Mobile di
Ragusa dopo una prima attività di osservazione durata alcune ore,
stante la precisione dei dettagli forniti dalle cittadine, ha subito
effettuato un mirato intervento. Gli investigatori hanno predisposto
il servizio, ed appurato che all’interno della struttura ricettiva
vi erano 2 prostitute, 1 cubana ed 1 colombiana entrambe regolari
sul territorio nazionale. La casa, anche in questo caso, era stata
data un affitto ad una donna sud americana che poi a sua volta
l’aveva data in locazione ad altre connazionali. Il proprietario è
stato già diffidato per un’altra abitazione e si è giustificato
dicendo che lui non ha competenza per capire se si tratta di
prostitute. La Polizia sta svolgendo accertamenti sulla posizione
del titolare per un’eventuale denuncia e sequestro dell’immobile. 15
case sono state chiuse a Ragusa nel 2014 e diversi sono stati i
sequestri, adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter
consumare sesso a pagamento. La Polizia ha trovato conferme sul giro
d’affari che è di rilevante entità e tutto dipende dalle richieste
dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai
“gusti” e dalle richieste sessuali. Ceri clienti a volte possono
pagare prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo. I
gusti di alcuni clienti hanno portato le prostitute a munirsi di
fruste e cappello della polizia americana. Le donne hanno riferito
che i travestimenti vengono sempre più richiesti, così come i
rapporti sadomaso. La Squadra Mobile, per ordine del Questore di
Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando diverse verifiche sugli
immobili segnalati dai cittadini, alfine di riconsegnare la zona
agli onesti residenti. “La Polizia di Stato di Ragusa facendo rete
tra mass media e cittadini, ha ottenuto un altro risultato a favore
della popolazione”. Tra gli oggetti rinvenuti 1 berretto da
poliziotto americano e frusta per giochi sadomaso 10 le “case
chiuse” individuate dalla Squadra Mobile nel 2014 a differenza delle
15 del 2015.
Ragusa
– Donna incendiaria in manette. Si tratta di Roberta Meli
28enne, ragusana. La signora avrebbe appiccato le fiamme a Ragusa. I
Carabinieri di Ragusa Ibla hanno l’hanno arrestata l’altra notte in
corso Mazzini di Ibla per incendio doloso ed altri reati commessi in
flagranza. Il fatto è scaturito al termine di diverse liti di
vicinato ed è connesso con l’accoltellamento verificatosi il 14
agosto scorso lungo la stessa via. I carabinieri di Ibla avevano
raccolto confidenze da parenti sia della vittima che dell’aggressore
scoprendo che mentre quest’ultimo, ancora in carcere, si era
assentato da Ragusa per frequentare un centro di recupero, la
fidanzata lo aveva lasciato per un altro. L’accoltellato avrebbe
avuto la colpa, secondo l’aggressore, di aver agevolato tale
relazione ospitando il nuovo fidanzato in casa propria.
La vittima era stata “invitata”, sia prima che dopo
l’accoltellamento, a non ritornare in via Mazzini. Il malcapitato
uscito dall’ospedale, pur avendo fatto il possibile il comune di
Ragusa per trovargli una nuova casa, era finito ad abitare lungo la
stessa via, a poche centinaia di metri.
Una parente dell’accoltellatore, Roberta Meli 28enne, ragusana già
nota, (afferma essa stessa) per far meglio comprendere
all’accoltellato che se ne doveva andare, avrebbe ben pensato di
procurarsi una bottiglia di plastica piena di benzina e di
versargliela sul portone di casa. La signora, dopo, avrebbe dato
fuoco ed infine, mentre i pompieri stavano accorrendo per spegnere
le fiamme, ha anche avuto l’idea di telefonare al 112 e al 113 per
comunicare quanto aveva fatto ed i motivi.
I vigili del fuoco, nel frattempo, avevano spento le fiamme ma
purtroppo una bambina del quartiere è rimasta intossicata dai fumi
ed ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso.
I carabinieri dell’aliquota radiomobile e di Ibla sono andati a
cercare la signora a casa ma nel frattempo, forse aveva capito la
gravità del gesto, ed era scappata. Roberta Meli è stata
rintracciata ed arrestata in piazza San Domenico.
Roberta Meli è stata accompagnata in caserma e sottoposta a rilievi
foto-dattiloscopici, ed è stata indagata per i reati di incendio
doloso aggravato (reato che prevede fino a 7 anni di reclusione),
minaccia aggravata, lesioni personali (contro la bimba intossicata)
e porto abusivo di coltello (nel corso della perquisizione personale
le è stato infatti trovato un coltello pieghevole nella borsa).
Il Pubblico Ministero, è stato informato e la Meli è stata
accompagnata al carcere femminile di Catania Piazza Lanza.
Ragusa–
Veronica Panarello, nuove versioni: sopralluogo per trovare zaino Loris. La
Procura della Repubblica di Ragusa, nell’ottica di una corretta
informazione, ha comunicato che Veronica Panarello, il 17 novembre 2015
ha effettuato un sopralluogo accompagnata dall'avvocato Francesco
Villardita e con
le forze dell’ordine della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della
Polizia Penitenziaria, al fine di ricercare lo zaino di Lorys, che la
stessa ha ammesso di aver gettato (per disfarsene) lungo la strada
percorsa per recarsi al castello di Donnafugata dove doveva partecipare
ad un corso dimostrativo di cucina. I primi accertamenti hanno dato
esito negativo e gli investigatori effettueranno ulteriori ricerche
nelle prossime ore, anche con ausilio di mezzi e tecniche speciali. La
Procura della Repubblica di Ragusa rappresenta che la donna, durante le
attività di ricerca dello zaino, ha riferito ulteriori importanti
elementi rispetto alle dichiarazioni già rese in sede di interrogatorio
il 13 novembre 2015, pertanto ha ritenuto opportuno ascoltare
nuovamente l’indagata che ha fornito una diversa versione. Le
dichiarazioni rese sono al vaglio della Procura della Repubblica che le
sta valutando unitamente agli investigatori della Polizia di Stato e dei
Carabinieri.
Vittoria
- Giudice ordina cattura mamma rumena: “non passa” alimenti a
figli in Romania. Si tratta di Pacuta POPIC 25enne nata
in Romania residente a Vittoria. Il Giudice rumeno ha condannato la
donna ad un anno. La Polizia di Stato era intervenuta per una lite
tra conviventi a Vittoria ed ha identificato la donna destinataria
del mandato di arresto europeo. Pacuta POPIC, verrà rimpatriata in
Romania dove sconterà la pena inflittale. La Polizia di Stato
Commissariato di Vittoria, ha proceduto ad eseguire il mandato
d’arresto europeo per Pacuta POPIC. La Volante della Polizia di
Stato in servizio a Vittoria era stata inviata nel centro cittadino
per una lite in corso e molto animata. Gli agenti sul posto hanno
identificato i due conviventi e, come previsto dai protocolli
operativi, i loro nominativi dato al centro elaborazione dati della
Polizia di Stato il risultato che la donna fosse destinataria di un
mandato d’arresto europeo in quanto non aveva pagato gli alimenti
per le sue figlie minori, reato commesso in Romania. Il Giudice
rumeno aveva anche condannato la donna ad un anno di reclusione per
i reati commessi ai danni delle figlie e pertanto aveva emesso il
mandato di arresto europeo. Il personale del Commissariato di P.S.
ha eseguito il mandato accompagnando la donna nel carcere femminile
di Catania. La Polizia di Stato a distanza di meno di 24 ore ha
eseguito un altro mandato di arresto europeo. Continuano in
controlli sulla numerosa comunità rumena presente in provincia di
Ragusa.