Ragusa –
Polizia e cani antidroga trovano stupefacente in casa, 1 in manette.
Si tratta di Gianluca Zago 19enne nato e residente a Comiso. La
Polizia di Stato nei territori di Vittoria e Comiso ha eseguito 9
perquisizioni con l’aiuto di Unità Cinofile specializzate in ricerca di
armi e droga. 1 arresto per detenzione di marijuana a Comiso. Il
soggetto già era stato arrestato a gennaio ma nonostante tutto, non
aveva smesso di vendere stupefacenti. 25 Volanti, 80 poliziotti e 8 cani
specializzati, sono stati impiegati negli ultimi 3 giorni dal Questore
di Ragusa. La Polizia di Stato – Squadra Mobile, Commissariato di
Vittoria e Comiso – hanno tratto in arresto Gianluca Zago per
detenzione di marijuana ai fini di spaccio. La Polizia di Stato della
provincia di Ragusa, su disposizione del Questore Giuseppe Gammino,
negli ultimi 3 giorni, ha messo in campo un sistema di controllo
rafforzato al fine di procedere a perquisizioni ed ispezioni di luoghi,
abitazioni ed attività commerciali, dove con molta probabilità potevano
essere consumati reati o vi erano soggetti sottoposti a misure di
sorveglianza. I rinvenimenti di armi e droga effettuati dalla polizia in
di questi giorni non hanno messo tutti in guardia i malfattori, qualcuno
credeva di poter continuare. Gli investigatori hanno ritenuto fondato il
motivo che Zago continuasse a spacciare nonostante fosse stato arrestato
a gennaio, ed hanno proceduto alla perquisizione in casa sua a Comiso
non appena ha fatto rientro. I cani “APP” e “VITE” non appena sono
entrati nell’abitazione, dopo pochi minuti hanno trovato il nascondiglio
e i quasi 100 grammi di marijuana. L’odore dell’erba è molto forte, ed i
cani in questi casi non hanno difficoltà a scoprire lo stupefacente. I
poliziotti trovata la sostanza hanno poi continuato a cercare,
rinvenendo altre dosi già pronte per la vendita ed 1 bilancino di
precisione. Le altre perquisizioni effettuate nei territori di Vittoria
e Comiso hanno dato esito negativo, anche se i cani in più occasioni
hanno fiutato residui di stupefacenti e polvere da sparo, segno che con
molta probabilità in passato erano stati occultati degli oggetti di
detenzione illecita. “La Polizia di Stato continuerà a programmare
perquisizioni e controlli nei prossimi giorni così da prevenire e
reprimere qualsivoglia illecito, garantendo sicurezza ai cittadini della
provincia iblea”.
Ispica
RG
– Omicidio colposo ed omissione di soccorso: CC eseguono ordinanza di
custodia cautelare in carcere. Si tratta di Vincenzo
FRANZA
37enne, ispicese, la vittima investita è Valeria Cannata travolta
assieme ad una amica ferita, ma in vita. I Carabinieri della Stazione
Carabinieri di Ispica di mattina, hanno tratto in arresto Vincenzo
FRANZA in esecuzione dell’ordinanza di carcerazione emessa dalla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, a seguito della
sentenza di condanna a anni 3 e mesi 9 per i reati di omicidio colposo,
guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche ed omissione di soccorso.
Il
soggetto nel maggio 2015 aveva investito 2 ragazze a Santa Maria del
Focallo, 1 morì dopo alcuni giorni di coma.
Vincenzo FRANZA, infatti, era stato arrestato dai Carabinieri di Ispica
il 31 maggio 2015, quando, alle 4.00 del mattino, alla guida della sua
Peugeot 205, percorrendo la s.p. 46, giunto in prossimità del locale
“Soda”, verosimilmente a causa del suo stato di ebbrezza alcolica,
perdeva il controllo del veicolo, travolgendo due ragazze pozzallesi,
dandosi successivamente alla fuga. Le indagini dei Carabinieri,
permisero di risalire subito al pirata della strada che, poco dopo,
veniva rintracciato ed arrestato. Le ragazze, immediatamente soccorse
dal 118, furono trasportate presso l’ospedale maggiore di Modica, una
con prognosi di 30 gg, l’altra, Valeria Cannata, da subito apparsa più
grave, veniva ricoverata in prognosi riservata e, dopo 6 giorni di
agonia, decedeva a causa delle serie lesioni riportate. Vincenzo FRANZA,
a seguito dell’ordinanza, come disposto dall’autorità giudiziaria, è
stato tradotto presso il carcere di Ragusa dove dovrà scontare la pena.
Comiso
RG
–
Donata
scultura ai Carabinieri da maestro Nicolosi. La posa dell’opera
scultorea in legno “Sirio”, donata dal maestro Alfio Nicolosi al Comando
Stazione Carabinieri di Comiso
è stata inaugurata di mattina, nel corso di una sobria cerimonia.
Lo scultore, originario di Zafferana Etnea residente a
Pedalino, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Vittoria, Cap.
Daniele Plebani, il Comandante della locale Stazione, M. A. s. UPS
Silvestro Di Giorgio, i militari del presidio ed illustri
ospiti
erano presenti alla cerimonia.
L’opera, in legno d’abete, è stata realizzata alcuni anni fa
dall’artista secondo il suo personalissimo stile che rimanda alla
tradizione preistorica con echi più moderni alla Modigliani: la
denominazione “Sirio” rimanda all’omonima stella del firmamento. Il dono
ha trovato idonea collocazione all’ingresso del Comando, affinché sia
fruibile ed apprezzabile dal personale in servizio e dal numeroso
pubblico che giornalmente frequenta gli Uffici. Il maestro Nicolosi,
le prossime settimane fortemente legato all’Arma dei Carabinieri,
donerà un’altra importante opera alla Compagnia di Vittoria.
Scoglitti RG
– Evade dai domiciliari, CC 1 in manette. Si tratta di
Andrea Lo Scalzo
26enne,
vittoriese. Camminava tranquillamente in una via
di del centro marittimo di Scoglitti, ed invece avrebbe dovuto trovarsi
agli arresti domiciliari. Le manette sono scattate per il già noto,
vittoriese, “pizzicato” nella mattinata di ieri
dai Carabinieri della locale Stazione, mentre erano impegnati
nell’ambito dei servizi di controllo del territorio predisposti dal
comandante Provinciale di Ragusa finalizzati alla repressione dei reati
contro il patrimonio, nella giurisdizione di competenza. Il soggetto,
già noto ai Carabinieri che lo avevano arrestato in passato per analoghe
violazioni, stava percorrendo una via del centro cittadino. Una
pattuglia di militari ha riconosciuto il personaggio. Il giovane ha
accelerato fuggendo via ma, dopo un breve inseguimento, i Carabinieri,
supportati anche da altre pattuglie nel frattempo sopraggiunte, gli
hanno impedito qualsiasi via di fuga, bloccandolo. Il maldestro,
considerata l’assenza dal domicilio ed il mancato rispetto delle
prescrizioni inerenti la misura alternativa alla detenzione carceraria,
è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa, su
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa Giulia
Bisello, per i provvedimenti di competenza, dinanzi alla quale dovrà
rispondere del reato di evasione. Gli inquirenti stanno ora vagliando
attentamente la posizione del vittoriese per accertare le ragioni per le
quali non si trovasse presso la sua abitazione, così come previsto.
Ragusa
- Tenta furto in chiesa e si ferisce: CC rintracciano e
denunciano.
Si tratta di M.R.,
38enne ragusano. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della
compagnia di Ragusa, hanno identificato e denunciato per furto un
trentottenne ragusano, già noto alla giustizia, per tentato furto in una
chiesa del capoluogo. Una telefonata al 112 era giunta da parte di un
parrocchiano di prima mattina, il quale si era recato in chiesa, ed
aveva notato il vetro della porta d’ingresso frantumato e bagnato da
schizzi di sangue finiti anche a terra. Il fedele, temendo ci potesse
essere qualcuno dentro, ha giustamente chiamato i carabinieri. Una
gazzella dell’aliquota radiomobile e militari addetti ai rilievi
tecnici sono presto arrivati sul posto. La porta della chiesa e quella
della canonica erano state “violate” con un posacenere in ferro ed un
grosso masso, ancora presenti sul posto. I vetri, entrambi di tipo
antisfondamento, avevano retto i colpi e il malintenzionato aveva
desistito senza riuscire a entrare e/o a rubare alcunché. I militari
dell’Arma hanno repertato alcune tracce di sangue appartenente
all’autore ed hanno trovato sulla maniglia un’impronta digitale.
L’impronta è stata repertata ed inserita nel computer che l’ha comparata
con milioni di altre presenti in archivio. il soggetto fortunatamente
per gli inquirenti era già schedato e conosciuto ed i carabinieri sono
andati dritti a casa trovandolo con una mano fasciata il 38enne
ragusano, il quale messo davanti all’evidenza dei fatti, ha ammesso
tutto. Il maldestro è quindi stato denunciato alla Procura della
Repubblica di Ragusa per tentato furto aggravato. il parroco, era
fuori sede ed è dovuto urgentemente rientrare, dovrà riparare un bel
danno anche se almeno ha scampato quello molto più grosso in caso di
furto compiuto. Il tempestivo intervento dei carabinieri prima che la
scena del crimine fosse modificata o ripulita ha permesso ancora una
folta di portare l’autore di un reato davanti alla giustizia.
RagusaCane CC scopre in blitz arma nascosta.
1 cubano ai domiciliari: Rivas PRIETO 33enne. Le
perquisizioni a Ragusa sono state dei Carabinieri, nell’ambito dei
più vasti servizi disposti per il controllo del territorio e di
soggetti sottoposti a misure restrittive o con precedenti penali.
Le perquisizioni,sono state eseguite con l’ausilio anche di unità
cinofile specializzate nella ricerca di armi, del Nucleo Carabinieri
Cinofili di Nicolosi, all’interno dell’abitazione di Rivas PRIETO
33enne, di origini cubane, da anni residente a Ragusa già noto. I
militari hanno rinvenuto 1 pistola che in origine era un’arma
giocattolo, poi opportunamente modificata tanto da essere uguale in
tutto e per tutto ad un’arma vera, in grado sparare cartucce
modificate. L’arma era stata privata del tappo rosso
all’imboccatura della canna, che sempre contraddistingue le armi
giocattolo ma, soprattutto, era stata privata del sistema di
occlusione della stessa canna, che serve proprio ad impedire che i
giocattoli possano sparare proiettili veri, tanto da assomigliare
perfettamente ad una delle pistole normalmente in dotazione alle
Forze dell’Ordine. L’arma, nel corso della perquisizione, è stata
rinvenuta nascosta in una grossa valigia piena di vestiti ed oggetti
vari, ma la sua presenza non sfuggiva al fiuto del cane Igor nel
Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi. I militari, nel corso della
perquisizione, hanno rinvenuto anche 12 cartucce che erano state
modificate mediante l’inserimento all’estremità di un pallino in
plastica, adatto ad essere sparato proprio dall’arma modificata e
che, soprattutto nel caso di esplosione a breve distanza, avrebbe
potuto avere anche effetti letali. Oltre all’arma ed ai proiettili
veniva rinvenuta anche la custodia della stessa pistola e 1 fondina
da cintura, facendo quindi presumere che l’arma in questione venisse
spesso portata comodamente al seguito fuori dell’abitazione da Rivas
PRIETO. Il personaggio, per tale motivo è stato tratto in arresto
per il reato di detenzione di arma clandestina modificata e, dopo le
formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della
Repubblica di Ragusa, dott.ssa Monica Monego, è stato associato
presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari. Le
indagini proseguono per individuare chi abbia potuto modificare
l’arma rinvenuta. I militari ricercano soggetti con specifiche
competenze nel settore e con un certa dimestichezza nell’utilizzare
dei macchinari per la lavorazione del ferro e dell’acciaio. Le
indagini, inoltre, sono finalizzate per capire quante armi
modificate allo stesso modo ci possano essere in circolazione. Colui
il quale si dedica a tale attività di modifica delle armi
verosimilmente è un professionista del settore, a cui sovente si
rivolgono anche esponenti delle criminalità, sempre alla ricerca di
armi per il compimento di azioni delittuose. I carabinieri
attendono l’accertamento sull’arma rinvenuta e sequestrata,
finalizzato a verificare se la stessa sia stata utilizzata per
compiere reati ed a stabilire il motivo per cui Rivas PRIETO
avesse deciso di tenere e nascondere in casa 1 pistola. L’arresto
è il frutto di continue attività di controllo del territorio che, su
disposizione del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa,
continueranno anche nei prossimi mesi.
ModicaRG -Affidata a servizi sociali è filmata mentre ruba portafoglio al
bar : CC donna in manette. Si tratta di Generosa Ancona,
33enne, originaria della Provincia di Brindisi, domiciliata a
Modica. La maldestra aveva rubato un portafoglio in un bar, per cui
i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di carcerazione nei
confronti della responsabile. La donna era già sottoposta
all’affidamento in prova ai servizi sociali, dopo il furto commesso
ai danni di una giovane barista, il Tribunale di Sorveglianza di
Siracusa le ha revocato la misura e ne ha disposto la carcerazione.
I Carabinieri della Stazione di Modica, di pomeriggio, hanno tratto
in arresto, in esecuzione di un provvedimento di sospensione
dell’affidamento in prova ai servizi sociali emesso dall’Ufficio di
Sorveglianza di Siracusa Generosa Ancona. La rea, dopo le formalità
di rito, è stata condotta dai militari dell’Arma presso la Casa
Circondariale di Catania a Piazza Lanza. La donna, già nota alle
forze di polizia per reati vari contro il patrimonio, nell’ottobre
2014 aveva avuto concessa la misura alternativa dell’affidamento in
prova ai servizi sociali. La maldestra, il 12 gennaio scorso, dopo
essere entrata in un bar di Modica Sorda, distraendo con banali
scuse la barista, aveva rubato a quest’ultima il portafoglio dalla
borsa e si era dileguata. La visione delle immagini delle
telecamere del bar, successivamente, però, aveva permesso ai
d’individuare la responsabile ed arrestarla subito dopo,
recuperando la refurtiva. La maldestra, su disposizione del
Sostituto Procuratore di turno presso il Tribunale di Ragusa, era
stata sottoposta agli arresti domiciliari. L’Ufficio di Sorveglianza
di Siracusa, in conseguenza di quest’ultimo furto all’interno del
bar, ha sospeso alla ladra la misura alternativa dei servizi
sociali disponendone l’accompagnamento presso il carcere di Catania
Pizza Lanza odve, ieri pomeriggio, è stata accompagnata dai
Carabinieri di Modica.
Ragusa–
Rapina in negozio cellulari, CC arrestano marocchino.
Si tratta di
Aiman Jelloul
32enne marocchino residente da molti anni a Ragusa. I carabinieri
dell’aliquota radiomobile della compagnia di Ragusa hanno arrestato un
personaggio già noto per rapina all’addetto vendite in un negozio di
telefonia all’interno del noto centro commerciale di via Achille Grandi.
Un soggetto sui trent’anni, ieri pomeriggio, intorno alle cinque, è
entrato in un negozio di telefonia per chiedere lumi sulle tariffe in
vigore. Il soggetto all’atto di ringraziare e congedarsi, forse pensando
di non essere visto, ha sottratto il telefonino al commesso che l’aveva
poggiato sul banco. Il derubato però se n’è accorto ed istintivamente
con uno scatto ha raggiunto e bloccato il ladro che era già fuori dal
negozio. Il maldestro s’è divincolato con forza strattonando e
spingendo la vittima la quale pur non avendo fortunatamente riportato
ferite, s’è sbilanciato quasi rovinando a terra. Il ladro, diventato
ormai a questo punto rapinatore, per aver usato violenza e garantirsi
la fuga, è corso via sparendo nel nulla. L’addetto alle vendite ha
desistito per non lasciare il negozio sguarnito (che sarebbe divenuto
facile preda di un eventuale altro ladro) ma ha prontamente chiamato il
112 fornendo un’accurata descrizione del rapinatore. I dettagli del
volto, dei capelli, berrettino, felpa e pantaloni. Una pattuglia
radiomobile è andata immediatamente al centro commerciale ed ha iniziato
a cercare il fuggitivo. I tutori dell’ordine, pensando che lo stesso
potesse essere andato a via Zama a prendere l’autobus, sono andati al
capolinea e già da lontano hanno notato un soggetto perfettamente
corrispondente alla descrizione. I militari celermente sono piombati
addosso al sospetto e l’hanno bloccato senza consentirgli possibilità di
fuga. i carabinieri hanno perquisito il soggetto e trovato addosso un
telefonino con la cover identica a quella descritta dalla vittima. Il
maldestro è stato ammanettato, caricato nell’auto e portato in caserma.
Il commesso, che era presente per stilare il verbale di denuncia, l’ha
riconosciuto senza ombra di dubbio quale autore del colpo. Il
personaggio era privo di documenti d’identità, ed è stato sottoposto a
rilievi foto-dattiloscopici ed identificato in Aiman Jelloul, 32enne
marocchino residente da molti anni a Ragusa, già noto per resistenza e
lesioni a pubblico ufficiale. È stato quindi arrestato per rapina e,
d’intesa col Pubblico Ministero, dott.ssa Alessia La Placa, è stato
rinchiuso nel Carcere di Contrada Pendente a Ragusa a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria. Caso chiuso brillantemente grazie alla
fattiva collaborazione del cittadino, la vittima, che ha saputo
registrare nella mente i dettagli importanti per riconoscere l’autore
del reato.
Vittoria
– CC preso catanese ruba uva: 1 ai domiciliari.
Si tratta di Francesco Filia, 35enne catanese. I
Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi (RG),
nel corso delle prime ore dell’alba di oggi, nel corso
del pattugliamento in Contrada Mazzarronello, hanno
sorpreso uno intento a trafugare ed a riempire la sua
auto di uva tipo “Italia”. Il controllo del territorio
nella giurisdizione della Compagnia di Vittoria, specie
nelle aree rurali e di campagna, prosegue infatti a
ritmi sostenuti al fine di prevenire e reprimere
qualsiasi tipologia di reato, specie quelli predatori.
Il soggetto alla vista dei militari ha spento i fari del
suo veicolo ed ha cercato di darsi alla fuga ma, dopo un
breve inseguimento in aperta campagna, è stato bloccato
dai Carabinieri. Francesco Filia, 35enne catanese, è
stato ammanettato. La merce illecitamente sottratta,
oltre 500kg di uva da tavola “Italia” è stata subito
restituita all’imprenditore agricolo, mentre
l’arrestato, al termine delle formalità di rito
espletate presso la caserma di via Alcanata, in ragione
dei precedenti penali specifici, è stato sottoposto agli
arresti domiciliari presso la sua abitazione, a
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, dottor Scollo, dinanzi al
quale dovrà rispondere del reato di furto aggravato.
Analoghi controlli da parte dei Carabinieri della
Compagnia di Vittoria in tutto il territorio di
competenza proseguiranno, anche nei prossimi giorni.
Acate RG – Commercio medicinali falsi: CC, 4 denunciati.
Carabinieri della Stazione di Acate, nell’ambito dei servizi di
controllo del territorio, svolti nel corso della giornata in tutta
la giurisdizione della Compagnia di Vittoria, hanno denunciato a
piede libero 4 persone, tutte note, per introduzione nello Stato e
commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti
industriali con segni mendaci e ricettazione, sequestrando 80 kit di
pronto soccorso contenenti medicinali contraffatti. I militari
nella centralissima Piazza Matteotti, hanno notato 4 individui, non
originari del luogo, aggirarsi con fare circospetto. I carabinieri,
dopo avere monitorato i soggetti nei movimenti, li hanno sottoposti
a controllo ed a perquisizione personale che, in un primo momento, è
risultata negativa. Il modo di fare dei 4, molto nervosi ed
agitati, tuttavia, ha insospettito ancor di più i Carabinieri che
hanno esteso la perquisizione anche ai veicoli in loro uso,
rinvenendovi occultati
80 kit per pronto soccorso, riportanti marchi e segni nazionali ed
esteri contraffatti, contenenti prodotti farmaceutici vari, dai
cerotti alle garze, dalle spugne ai guanti, privi di scadenza e di
indicazioni sulla provenienza, con evidenti rischi per la salute e
la sicurezza dei potenziali clienti. La merce è stata subito
sottoposta a sequestro penale, mentre i 4, provenienti dalle
limitrofe province di Siracusa e Catania, sono stati deferiti in
libertà all’Autorità Giudiziaria iblea: si tratta di M.M.
29enne, R.P. 48enne, R.F. 30enne, e S.G.
53enne. Gli investigatori, stanno vagliando la posizione dei 4
per accertare l’eventuale complicità di altri criminali ed il canale
di approvvigionamento e la destinazione dei prodotti contraffatti. Le indagini sono suscettibili di ulteriori
sviluppi. Si tratta dell’ennesimo sequestro di merce contraffatta
effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria, che anche a
fine agosto avevano sequestrato altri prodotti similari, ed anche
giocattoli privi di marchio “CE”, del valore complessivo di oltre
10.000 euro.
Vittoria –
Fuga con amico su Facebook, Carabinieri
trovano a Vittoria 16enne scomparsa a Massa. Ha avuto un esito positivo la vicenda della ragazza
scomparsa da Pontremoli, in provincia di Massa Carrara,
tra il 28 e il 29 maggio scorso. La 16enne, di origine
rumena, si era allontanata da casa senza lasciare
traccia e, così come raccontato dalla madre, aveva
proprio in quei giorni conosciuto un altro ragazzo
rumeno su Facebook, del quale si avevano informazioni
molto frammentarie. Gli investigatori avevano attivato
un piano di ricerche, inoltrando a tutte le Stazioni
Carabinieri d’Italia una foto della ragazzina, con una
descrizione somatica e degli indumenti che indossava al
momento dell’allontanamento. Una pattuglia dei
Carabinieri della Stazione di Vittoria fortunatamente
nella giornata di ieri, ha incrociato, in piazza Nenni,
una coppietta di giovani fidanzatini. I militari, in
possesso di foto segnaletica della ragazza scomparsa,
l’hanno immediatamente riconosciuta. I carabinieri dopo
le formalità di rito che hanno consentito di appurare le
buone condizioni fisiche ed escluso che la giovane
avesse subito violenze od avesse fatto uso di
stupefacenti, è stata riaffidata alla madre.
Ragusa - Stalker 82enne perseguita vicina 60enne: divieto
avvicinamento. Carabinieri di Ragusa ieri hanno
“bloccato” quello che era ormai diventato un vero e
proprio incubo per una donna 60enne del capoluogo ibleo.Si
tratta di una storia purtroppo non infrequente nelle
cronache di questi anni, costellate di episodi di
sopraffazione di uomini sulle donne, in quella che è
stata ribattezzata “violenza di genere”. Questa storia
andava avanti da alcuni mesi, e trova la sua peculiarità
nell’età non tanto della parte offesa, quanto del
persecutore. Il protagonista in negativo è infatti
A.F., 82enne, insospettabile ragusano incensurato,
che ha reiteratamente dimostrato le proprie morbose
attenzioni verso una sua vicina di casa, di circa 20
anni più giovane. l’atteggiamento di A.F. all’inizio era
quello di uno spasimante insistente. Il personaggio di
volta in volta, chiamava la vittima affacciandosi dal
balcone, le formulava complimenti (a dir poco
“ineleganti”) quando la incontrava, niente di più. La
vicenda col passare del tempo ha assunto una piega
insopportabile per la donna. La condotta
dell’individuo si è fatta persecutoria. A.F.
aspettava sotto casa la sua vittima a qualunque ora del
giorno e della notte, le rubava la biancheria stesa, ed
è arrivato addirittura a prenderla alla sprovvista e
baciarla, senza il suo consenso. L’ultimo episodio, è
stato più grave: l’ ”abbraccio” troppo forte dello
stalker ha arrecato alla donna lesioni guaribili con
oltre 20 giorni di prognosi. La situazione stava per
precipitare, dopo settimane e settimane di sopportazione
la donna ha trovato la forza di rivolgersi alle
Istituzioni, di bussare alla caserma dei Carabinieri.
Gli uomini dell’Arma hanno subito percepito la
delicatezza del caso, ed hanno messo in moto la macchina
investigativa. I carabinieri hanno raccolto
testimonianze ed elementi oggettivi che hanno dato
forma, giorno dopo giorno, ad un quadro indiziario
inequivocabile. I Carabinieri, senza ulteriori indugi,
hanno chiesto ed ottenuto una misura cautelare a carico
dello stalker. L’arzillo 82enne, non potrà più
avvicinarsi alla sua vittima, dalla quale dovrà
mantenere una distanza di almeno 20 metri. Altrimenti a
suo carico saranno adottate misure ancor più gravi.
Pozzallo RG – Calci e pugni a controllo Carabinieri,
3 ai domiciliari. Si tratta dei già noti :
Giovanni 27ennee Daniela Biazzo,
28enne e Generosa Ancona, 32enne. 2 soggetti
erano anche sottoposti alla misura di prevenzione
personale della sorveglianza speciale di P.S.
I Carabinieri delle Stazioni di Pozzallo e Marina di
Modica, ieri sera, nell’ambito di un servizio di
prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze
stupefacenti, hanno ammanettato 3 personaggi, 2 delle
quali già sottoposte alla sorveglianza speciale di P.S.,
per resistenza e violenza a pubblico ufficiale nonché
per le violazioni inerenti la misura di prevenzione
personale. I militari dell’Arma, durante apposito
servizio antidroga sul territorio di Pozzallo, hanno
notato i soggetti mentre parlavano tra di loro in una
pubblica via ed, insospettitisi dai loro movimenti,
hanno proceduto al controllo.
Chiaramonte GulfiRG – Pedofilo abusa di minore adescato vicino
Chiesa a fine funzioni: ai domiciliari. Si
incontrava di nascosto con un minore in diverse chiese
di Chiaramonte Gulfi, aspettando che le funzioni
religiose finissero e che preti e fedeli abbandonassero
i luoghi di culto: è finito così in manette un
insospettabile 74enne, originario del posto, con
l’accusa di atti sessuali con un minorenne. L’anziano, è
emerso dalle indagini scaturite per l’acume
investigativo dei Carabinieri della locale Stazione,
hanno portato ad evidenziare uno strano comportamento
nel soggetto, visto in più occasioni con il ragazzino,
anch’egli originario del paesino montano. I carabinieri
hanno appurato che il turpe non avesse legame di
parentela con la vittima, ed avrebbe adescato il
giovanetto dapprima in chiesa e poi via via in diversi
luoghi appartati del paese. Il pedofilo avrebbe compiuto
atti sessuali con la vittima inducendola a fare
altrettanto nei suoi confronti, ed obbligandola ad
incontrarsi nuovamente nei giorni successivi e
minacciandola che, in caso contrario, avrebbe raccontato
dell’accaduto ad altre persone e l’avrebbe picchiato.
L’arresto domiciliare è scattato nel pomeriggio di ieri,
in esecuzione di ordinanza di misura cautelare personale
emessa dal Gip presso il Tribunale di Ragusa, dott.
Maggioni, che ha concordato con la richiesta avanzata
dalla dott.ssa Monego, sostituto procuratore presso il
medesimo Tribunale. L’individuo, condotto nella caserma
di via Alcanata, al termine delle formalità di rito è
stato sottoposto agli arresti domiciliari, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini dei
carabinieri sono tuttora in corso, e suscettibili di
ulteriori sviluppi, finalizzate ad approfondire ancora
alcuni aspetti meritevoli di attenzione, specie quelli
legati alla collocazione temporale del reato contestato,
riscontrato fino al mese corrente.
Ragusa
-
Violenza sessuale ed omicidio: 4 tunisini giovanissimi
arrestati.
Confessioni shock: “eravamo ubriachi, lo abbiamo
fatto così tanto per farlo”. La vittima assassinata
è un rumeno di 38 anni che aveva tentato di salvare la
compagna 53enne dal sequestro di persona e stupro di
gruppo aggravata. La Polizia di Stato ha risolto uno
dei casi più gravi della Provincia di Ragusa. I 4 sono
stati Catturati tra le campagne di Vittoria tutti 4
giovanissimi tunisini ritenuti utori dell’omicidio di un
rumeno di 38 anni e del sequestro di persona e violenza
sessuale di gruppo aggravata della compagna di 53enne.
Le confessioni: “eravamo ubriachi, abbiamo visto la
coppia uscire dalla discoteca ed abbiamo pensato di
divertirci un po’; due di noi hanno colpito lui con un
bastone ed in due abbiamo violentato la donna; ammazzato
l’uomo, abbiamo violentato la donna per un’ora, poi per
continuare l’abbiamo portata nuda vicino una serra ed
abbiamo continuato per un paio di ore a turno; eravamo
ubriachi, lo abbiamo fatto così tanto per farlo;
pensavamo non ci avreste trovati, qui in campagna chi
poteva aver visto”.
Catania–
Rapine all’estero: rumena in manette. La
sentenza è della Corte d’Appello di Catania. I Carabinieri di Ragusa
hanno arrestato una donna romena Lacramioara VARGA
35enne, in esecuzione di un provvedimento della Corte d’Appello di
Catania. I Giudici etnei hanno sostanzialmente ripreso il dictum
di una sentenza dell’omologo magistrato rumeno. Lacramioara VARGA si era
stabilita in Italia per sottrarsi alla cattura nel suo Paese d’origine,
la Romania. I reati imputati sono estremamente gravi: si tratta di due
rapine commesse in Romania nel 2005, con il concorso in entrambi i
delitti del compagno. Il 28 settembre 2005 la prima rapina: la donna ha
attirato la vittima prescelta in una autentica trappola, prospettandole
la possibilità di godere dei suoi favori sessuali, naturalmente dietro
la corresponsione di una somma di denaro. Con questo stratagemma, VARGA
lasciava gioco facile al compagno per sorprendere l’ignaro “cliente”,
sopraffarlo fisicamente con calci e pugni e spogliarlo completamente dei
propri averi. In quell’occasione il malcapitato ne uscì con una prognosi
di ricovero ospedaliero di 8/9 giorni. Il secondo episodio dopo appena
una settimana, il 3 ottobre: la vittima prescelta stavolta era un
anziano di 71 anni, sorpreso mentre stava rincasando trasportando due
bagagli voluminosi. VARGA ancora una volta si adoperava per distrarre
il malcapitato, per spianare la strada all’aggressione fisica portata a
compimento dal compagno. L’anziano fu più sfortunato della prima
vittima, ricevendo una prognosi di ricovero ospedaliero di 8/9 giorni.
La condanna di primo grado in Romania risale al 2007, ed ammonta a 7
anni e 10 mesi di reclusione. VARGA non ha mai scontato neanche un
giorno, essendo fuggita in Italia agli inizi del 2007. Pensava
evidentemente di farla franca. Ma nel frattempo la sentenza è divenuta
definitiva, ed è stata fatta propria dal Giudice italiano: la donna ieri
è stata arrestata dai Carabinieri di Ragusa e tradotta presso il carcere
femminile di Catania.
ScicliRG
– Truffa 1 ai domiciliari. I Carabinieri della
Tenenza di Scicli hanno arrestato un soggetto già noto
C.G. 35enne, responsabile di diversi reati tra cui
truffa, resistenza a P.U. e violazione degli obblighi di
dimora. Il soggetto, dopo essere
stato rintracciato, è stato sottoposto agli arresti
domiciliari presso la sua abitazione di Scicli a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Siracusa.
Ragusa
- Polizia scopre giro sessuale trans: arresta transessuale
brasiliano, sfruttava e minacciava prostituta dominicana. fatta venire a
Ragusa con l’inganno. Le manette sono scattate per
Alfim FILHO GOMES DA SILVA 33enne alias “GUTO” nato a Redencao. Il
soggetto gestiva 3 “case del piacere” per ogni gusto e richiesta dei
clienti (liberi professionisti, operai, disoccupati e giovani studenti).
Trans, prostitute dell’Est-Europa, africane e sud americane, il cliente
andava sempre accontentato ed i prezzi oscillavano da 30 a 250 euro. I
poliziotti hanno messo i sigilli in tre immobili ed espulso un
transessuale brasiliano che si prostituiva in una delle case oggetto del
controllo della Polizia. Le case erano dotate di ogni comfort ed i
soggetti dediti alla prostituzione possedevano ogni tipologia di
“giocattolo” per soddisfare i “gusti” dei clienti. La sodomizzazione con
oggetti o mediante rapporti carnali con i trans è tra le più richieste.
I residenti ringraziano per aver posto fine al continuo via vai ed alle
richieste di ogni tipo fatte dagli sbadati clienti. I proprietari degli
immobili sono stati convocati dalla Squadra Mobile per le sanzioni
penali e/o amministrative a loro carico e gli eventuali provvedimenti di
sequestro e confisca degli appartamenti. Le prove video non lasciano
dubbi, “Guto” ogni qualvolta la vittima consumava un rapporto sessuale
che lui stesso aveva organizzato, passava dalle abitazioni in suo
possesso per prelevare il denaro. Oltre ai video anche le registrazioni
audio documentano come la donna chiedeva, quasi implorandolo di
lasciarle più denaro e lui, scusandosi, prendeva la metà del guadagno e
poi via. A volte neanche dava il tempo alla vittima di rivestirsi
perché saliva nella camera da letto sita al primo piano per prendere il
denaro e andar via non appena il cliente chiudeva la porta.
Ragusa –
Possesso armi: serve certificazione medica. La Questura con
comunicato avvisa tutti i possessori di armi:” Si porta a
conoscenza degli interessati che, secondo quanto disposto dall’art.
6, comma 2, del D. Lgs. 29.09.2013 n. 121 tutti i detentori di armi,
dovranno presentare entro il 4 maggio 2015 la certificazione, medica
“una tantum” attestante il possesso dei requisiti psicofisici
previsti dalla norma, salvo che non lo abbiano già prodotto nei 6
anni antecedenti la data di entrata in vigore della citata
disposizione. Tale certificazione medica deve essere rilasciata nel
rispetto della normativa vigente. La mancata presentazione di detta
certificazione, dopo le formalità di legge, comporterà il ritiro in
via cautelare delle armi e contestualmente, sarà avviato l’iter per
l’adozione del divieto detenzione armi. La certificazione di cui
sopra potrà essere presentata, esente da bollo, all’Ufficio
competente, presso il quale sono state denunciate le armi detenute,
alla Questura, ai Commissariati P.S. ed ai Comandi dell’Arma
Carabinieri”.
Scicli RG
– CC, stalker 34enne ai domiciliari. Carabinieri della Tenenza di
Scicli, nel pomeriggio di ieri, hanno tratto in arresto, in flagranza di
reato, Vincenzo Epiro,
33enne, sciclitano, incensurato, accusato di atti persecutori,
violazione di domicilio e percosse. Il soggetto non aveva legami né di
amicizia né sentimentali con la vittima ma, già dai primi giorni dello
scorso mese di dicembre, aveva iniziato a tenere comportamenti molesti
nei confronti della donna. Lo stalker, quotidianamente, in qualsiasi ora
del giorno, compieva atti persecutori consistenti in minacce di morte,
continue telefonate, recandosi anche nei pressi dell’abitazione della
vittima. La donna, pertanto, si è rivolta ai Carabinieri denunciando
tutti gli episodi subiti negli ultimi mesi, a causa dei quali era stata
costretta a cambiare le proprie abitudini di vita. I militari dell’Arma
hanno subito monitorato attentamente la vicenda in modo da tutelare la
vittima e nel pomeriggio di ieri hanno immediatamente predisposto un
apposito servizio. I Carabinieri si trovavano nell’abitazione della
vittima ed è giunto lo ’ Stalker che ha iniziato a strattonare e
minacciare di morte cercando di entrare nell’appartamento. I militari
dell’Arma, visto l’evolversi dei fatti, sono intervenuti immediatamente
per bloccare il ’soggetto che, dopo aver tentato la fuga, è stato
raggiunto e condotto in caserma. I carabinieri, al termine delle
formalità di rito, hanno dichiarato in stato di arresto Vincenzo Epiro
e, su disposizione del sostituto procuratore di turno, d.ssa Serena
Menicucci, l’hanno tradotto presso il suo domicilio in regime di arresti
domiciliari.
Vittoria RG – CC rumeno Cristea Constantin 35enne in
manette. L’intenso lavoro, dei carabinieri in stretta collaborazione
con la Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha
consentito, alle prime luci del giorno all’alba, di trarre in arresto,
in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione il rumeno.
L’esecuzione, frutto di intensa
attività di osservazione e pedinamento del soggetto, finalizzata
all’applicazione della misura limitativa della libertà personale, impone
al soggetto di scontare la pena residua di 9 mesi e 14 giorni di
reclusione, dal momento che è stato giudicato colpevole dei reati di
lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale commessi
nel 2007 nella cittadina di Fossano, località in provincia di Cuneo. Il
soggetto, ben noto ai militari dell’Arma che lo avevano già tratto in
arresto in passato per analoghi reati commessi non solo nel cuneese ma
anche nella vicina provincia di Caltanissetta, è stato arrestato dai
Carabinieri della Stazione di Acate che, dopo averlo condotto nella
caserma di via Galileo Galilei ed aver espletato le formalità di rito,
lo hanno ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione
del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Francesco Puleio, per
i provvedimenti di competenza. Analoghe esecuzioni, limitative della
libertà personale, e contestuali controlli, predisposti dal Comando
Provinciale Carabinieri di Ragusa, proseguiranno nelle prossime
settimane in mirati servizi a largo raggio su tutto il territorio di
competenza.
Acate – 21enne ai domiciliari per spaccio. Carabinieri,
fin dalle prime ore della mattinata, in tutto il territorio della
giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria, hanno eseguito
una serie di perquisizioni antidroga, in abitazioni urbane così come in
quelle di campagna, attentamente monitorate dai militari. Carabinieri
della locale Stazione, nella cittadina di Acate, a seguito di attività
info-operativa e dei conseguenti servizi di osservazione e pedinamento,
hanno posto la loro attenzione su M.B., 21enne che aveva creato
una rete di “clienti” piuttosto fitta, specie tra i giovani del luogo. I
militari visto l’andirivieni di diversi ragazzi nei pressi
dell’abitazione, sia a piedi che con motorini, e destati sospetti hanno
eseguito la perquisizione personale e domiciliare, ed hanno rinvenuto
nella sua abitazione oltre 44 grammi di
hashish, suddivisi in 12 stecche, e oltre 21 grammi di marijuana, divisa in 5 involucri,
nascosti in diversi punti del muretto di cinta della sua abitazione, che
utilizzava come vero e proprio deposito. Il giovane riteneva che
trattandosi di muretti confinanti con altre abitazioni attigue, la droga
non fosse associabile direttamente a lui, finchè i Carabinieri di Acate,
in servizio di monitoraggio, l’hanno pizzicato mentre prendeva qualcosa
dalla recinzione. Il blitz, è scattato ed ha consentito di rinvenire la
droga in vari punti dove, in maniera “alternativa”, veniva tenuta al
sicuro. I militari operanti hanno trovato 20 euro in banconote di
piccolo taglio, ritenute provento dell’attività illecita. Tutto è stato
sottoposto a sequestro. Il 21enne è stato arrestato: condotto presso
la caserma di via Galileo Galilei, al termine delle formalità di rito, è
stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione del sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dottor
Gaetano Scollo, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di spaccio.
Vittoria
- Guida Alfa Romeo senza patente, mai conseguita: ai domiciliari.
Si tratta di
VasileCalin, 36enne già noto rumeno. Carabinieri dell’Aliquota
Radiomobile della Compagnia di Vittoria, impegnati
nell’ambito di un predisposto servizio di controllo di soggetti
destinatari di misure alternative alla detenzione carceraria e di misure
di prevenzione nella giurisdizione di competenza,
hanno riconosciuto e fermato verso le ore 12.30 di ieri in C.da Pozzo
Bollente: Vasile Calin, 36enne già noto rumeno, sottoposto alla
sorveglianza speciale di P.S. nel comune di residenza, sono scattate
così le manette. Il giovane, tratto in arresto in base a quanto previsto
dal decreto legislativo nr. 159 del 2011, il cosiddetto “Codice delle
leggi antimafia e delle misure di prevenzione”, è stato condotto presso
la caserma di Via Giuseppe Garibaldi di Vittoria da dove, al termine
delle formalità di rito, è stato sottoposto ai domiciliari a
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott. Gaetano
Scollo, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di violazione degli
obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. L’Alfa Romeo 166, per la
violazione riscontrata, è stata invece sottoposta a sequestro. Il
rumeno, già noto alle Forze dell’Ordine, con precedenti per reati contro
il patrimonio e contro la persona, era già stato arrestato nel 2013
sempre dai Carabinieri che, tra i compiti istituzionali, hanno anche
quello di verificare quotidianamente che i
soggetti destinatari di misure di prevenzione, ovvero a cui sono state
concesse misure alternative alla detenzione carceraria, rispettino gli
obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria. Analoghi controlli,
predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa, proseguiranno
nei prossimi giorni in tutta la provincia.
Vittoria – Pestano e rapinano tassista, CC presi 2 rumeni.
Si tratta di Alexandru Pantiru, 23ennee Marius
Viorel Petrea, 22enne. Indagine lampo dei Carabinieri Nucleo
Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria e della Stazione di
Chiaramonte Gulfi che, ieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di
delitto 2 rumeni, Alexandru Pantiru, 23ennee Marius Viorel Petrea,
22enne, ritenuti responsabili di aver rapinato e ferito gravemente
domenica scorsa un tassista 61enne. I due avevano contattato un
tassista gelese per effettuare un viaggio da Paternò a Vittoria, dandosi
appuntamento per la mattina di domenica 7 dicembre. La terribile
disavventura del tassista, C.C., è così iniziata, dopo aver
prelevato i 2 rumeni a Paternò. Il malcapitato quando è quasi giunto a
destinazione, è stato aggredito con violenza inaudita, accoltellato al
torace ed alle braccia e rapinato sulla SP 30 Chiaramonte Gulfi-Pedalino.
I due malviventi dopo l’aggressione, sono fuggiti per le campagne
circostanti con l’intento di far perdere le loro tracce, sottraendo al
malcapitato circa 150 euro e le chiavi dell’auto. La segnalazione di un
passante, che ha trovato il gelese sanguinante ed in stato di shock, ha
attivato i militari del Nucleo Operativo di Vittoria e della locale
Stazione Carabinieri che, sono prontamente accorsi. Gli investigatori
hanno subito acquisito ogni elemento utile allo sviluppo delle indagini.
Le testimonianze di passanti che avevano assistito ad alcune fasi della
rapina e a dettagliata descrizione degli autori del reato fornita
dalla vittima stessa hanno permesso l’identificazione dei soggetti.
Il colpo si era verificato in una zona di campagna, non è stato
possibile acquisire filmati dei sistemi di videosorveglianza non essendo
presenti sui luoghi teatro del crimine. Le indagini, coordinate dal
sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa,
dott.ssa Monica Monego, sono proseguite per tutta la nottata ed il
giorno seguente. I militari hanno messo a sistema le informazioni
acquisite dalle dichiarazioni dei testimoni con le tracce lasciate sul
luogo del crimine dai rapinatori. L’apposita e mirata attività tecnica,
ha permesso ai militari di localizzare i rumeni nel vicino centro di
Licodia Eubea. I due, braccati e condotti nella caserma di Vittoria,
di fronte all’evidenza dei fatti, hanno confessato quanto avevano
commesso: al termine delle formalità di rito, per i gravi indizi di
colpevolezza, Alexandru Pantiru e Marius Viorel Petrea sono stati
sottoposti a fermo di indiziato di delitto e ristretti nel carcere di
Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea, dinanzi alla
quale dovranno rispondere del reato di rapina aggravata. Il tassista,
non più in pericolo di vita, è ancora ricoverato all’Ospedale Guzzardi
di Vittoria con una prognosi di 30 gg. per le profonde ferite riportate
al torace ed alle braccia.
Ragusa
–Infermiera
Dinatale morta in casa è
mistero :
indagini dei carabinieri. I militari della compagnia
carabinieri di Ragusa, con la collaborazione di quelli
del nucleo investigativo provinciale, stanno continuando
le indagini relative alla donna ritrovata cadavere ieri
mattina dal figlio. Daniela Dinatale, infermiera
cinquantenne, è stata trovata poco dopo le otto di ieri
mattina adagiata sul proprio letto, vestita, senza alcun
apparente segno di violenza. I CC della Stazione e del
nucleo operativo di Ragusa nonché gli specialisti della
squadra rilievi tecnico-scientifici del nucleo
investigativo sono intervenuti sul posto. ed anche il
pubblico ministero, dott. Marco Rota, accompagnato dal
medico legale. Gli investigatori hanno rilevato che
nulla mancava nell’abitazione e era tutto in ordine,
non vi erano medicinali, droghe o altro che facessero
pensare a un suicidio. La donna era in ottima forma
fisica, amante della vita all’aria aperta e dello
jogging, apparirebbe pertanto molto improbabile un
problema cardiaco. Le circostanze del ritrovamento però
non hanno convinto appieno né i carabinieri né il
pubblico ministero, che hanno deciso d’indagare sulle
ultime ore di vita della donna per ricostruirle
minuziosamente. Chi aveva visto? Dov’era stata?
Telefonate, SMS, Whatsapp, Facebook? I militari hanno
rintracciato ed interrogato gli amici più stretti, tra
il capoluogo ibleo e la provincia di Siracusa. Oggi
saranno sentite altre persone e il medico curante, anche
per verificare se la donna si fosse sottoposta a
vaccinazione antinfluenzale, atteso che negli ultimi
giorni in tutta Italia ci sono state diverse morti
sospette apparentemente correlate al vaccino
antinfluenzale. Il pubblico ministero incaricato, dott.
Marco Rota, che sta coordinando le indagini dei militari
dell’Arma, ha già affidato l’incarico dell’autopsia che
sarà svolta nel pomeriggio di oggi dal medico legale
presso l’ospedale Maria Paternò Arezzo, lo stesso
nosocomio dove la donna lavorava ed era molto conosciuta
e apprezzata. Le indagini dei carabinieri procederanno
finché non sarà assolutamente certa la morte naturale,
non potendo escludere nulla e non volendo ovviamente
trovarsi impreparati nel caso in cui il medico legale
faccia qualche sgradita scoperta.
Ragusa – Polizia ferma 4 scafisti tunisini. 864 i
migranti a bordo di 4 imbarcazioni soccorse di fronte le
coste libiche e. Centinaia i bambini provenienti da ogni
regione dell’Africa che, unitamente ai genitori, hanno
rischiato la vita per le proibitive condizioni del mare.
I migranti: “abbiamo trovato i contatti degli
organizzatori su facebook”. I costi: 1.700 dollari in
media a passeggero, agli organizzatori 1.500.000 di
dollari.173 gli scafisti arrestati nell’ultimo anno.
Ragusa
- Rubano identità ad amica, frode a Telecom:
denunciati conviventi. Si tratta di: D.D.M. 37enne sorvegliato speciale ed A.G. 43enne
siracusana. I militari della stazione carabinieri di
Ragusa Ibla hanno denunciato 2 persone, maschio e
femmina conviventi, per truffa e sostituzione di
persona, il tutto in concorso tra loro. Una giovane
ragusana, qualche tempo fa, si era vista recapitare una
lettera di messa in mora da parte della compagnia
telefonica che le addebitava mesi e mesi di telefonate
non pagate. La presunta debitrice subito però ha capito
che c’era qualcosa di anomalo e che probabilmente
qualcuno l’aveva ingiustamente “messa” in mezzo, poiché
lei mai aveva omesso di pagare le utenze domestiche. La
malcapitata Si è presentata immediatamente presso la
stazione carabinieri di Ragusa Ibla ed ha denunciato
l’accaduto. I militari hanno avviato subito le indagini
scoprendo che presso il gestore telefonico i dati
anagrafici erano corretti, esattamente corrispondenti a
quelli della denunciante. I carabinieri hanno tentato
quindi d’indagare tra le conoscenze della vittima, tra
le quali c’erano anche 2 vecchie conoscenze dell’Arma, 2
conviventi di Ibla noti per reati contro il patrimonio.
I militari hanno scoperto che la linea telefonica fissa
era attestata proprio allo stesso indirizzo dei due
conviventi. Era attestata, sì, perché nel frattempo il
gestore ha “tagliato” la linea per insolvenza.
All’arrivo dei carabinieri, quindi, il telefono era
sparito. Grazie però alla collaborazione del gestore,
peraltro anch’esso danneggiato dalla condotta
fraudolenta dei due indagati, i militari della stazione
CC di Ibla hanno chiaramente identificato i due:
D.D.M. 37enne sorvegliato speciale ed A.G.
43enne siracusana, quali autori del raggiro e li hanno
denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, in
concorso, per truffa e sostituzione di persona. L’uomo è
anche indagato per un altro reato, ha infatti violato
gli obblighi imposti dal giudice con l’applicazione
della sorveglianza speciale. Lo stesso, pertanto, è
anche stato segnalato al signor Procuratore della
Repubblica, dott. Carmelo Petralia, per essere proposto
per un aggravamento della misura di prevenzione
personale in atto.
Ragusa–Figlia continua a percepire pensione
madre morta da 5 anni.
La signora figlia, S. B. 34enne ha continuato a percepire la
pensione della madre, nonostante la donna fosse morta ad aprile 2009. la
truffa è stata scoperta dai finanzieri del Nucleo P.T. di Ragusa. S.
B. 34enne, residente a Comiso, è stata denunciata per truffa ai
danni dello Stato alla Procura della Repubblica di Ragusa. La donna, era
munita di delega, ed ha riscosso la pensione di oltre 750 euro, che
mensilmente veniva accreditata sul conto corrente bancario cointestato
con la defunta, per un importo complessivo di circa 43 mila euro. Le
indagini hanno consentito di individuare le distinte di prelievo firmate
dalla figlia della defunta, che sono state sottoposte a sequestro
cautelativo, unitamente a conti correnti bancari, 3 auto e le carte di
credito in uso alla stessa figlia.
Vittoria
– CC 1 arresto per furto. Si tratta del gelese
Francesco Minardi 60enne. Carabinieri della Compagnia di Vittoria,
hanno svolto servizi straordinari di controllo del territorio
predisposti dal Comando Provinciale di Ragusa.
L’intenso lavoro, in stretta collaborazione con la
Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha consentito, alle
prime luci del giorno all’alba di oggi, di trarre in arresto, in
ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione Francesco
Minardi. L’esecuzione, è frutto di intensa attività di osservazione e
pedinamento del soggetto, è finalizzata all’applicazione della misura
limitativa della libertà personale, impone al personaggio di scontare la
pena residua di 6 mesi e 27 giorni di reclusione. Minardi è stato
giudicato colpevole di tentato furto aggravato in concorso, reati
commessi nel febbraio 2009 nella città di Vittoria.
Il soggetto, ben noto ai militari dell’Arma che lo
avevano già tratto in arresto per reati contro il patrimonio nel 2009 è
stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Vittoria che, dopo
averlo condotto nella caserma di via Giuseppe Garibaldi e aver espletato
le formalità di rito, lo hanno ristretto presso la Casa Circondariale di
Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti di
competenza.
Analoghe esecuzioni, limitative della libertà personale,
e contestuali controlli, predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri
di Ragusa, proseguiranno nelle prossime settimane in mirati servizi a
largo raggio su tutto il territorio di competenza.
Modica RG
– Overdose: morto 40enne. Indagini dei Carabinieri. Il
malcapitato è stato trovato dai genitori in stato di incoscienza
nella sua camera da letto ed è deceduto poco dopo in ospedale. I
Carabinieri della Compagnia di Modica, nella tarda serata di ieri,
sono intervenuti presso l’Ospedale “Maggiore” dove era stato
trasportato con ambulanza un uomo in stato di incoscienza a seguito
di overdose da eroina che successivamente decedeva. La vittima, un
40enne modicano, disoccupato, mentre si trovava nella sua abitazione
con i genitori, nel corso della serata, si recava in camera da letto
dove, poco dopo, veniva rinvenuto dal padre a terra privo di sensi.L’ambulanza
del 118 è intervenuta immediatamente ed ha trasportato l’uomo al
Pronto Soccorso dove ne veniva constatato il decesso per overdose da
stupefacenti. I Carabinieri, dunque, si sono recati presso
l’abitazione della vittima ed a seguito di perquisizione
domiciliare, nella camera da letto hanno rinvenuto: la siringa
utilizzata poco prima dal 40enne, circa 1,2 grammi di sostanza
stupefacente del tipo eroina ed 1 cucchiaino in metallo, il tutto è
stato sottoposto a sequestro per i successivi accertamenti. I
Carabinieri hanno avviato le indagini al fine di fare luce
sull’evento ed anche risalire a chi potrebbe aver ceduto la sostanza
stupefacente all’uomo. La salma è a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria per successivi ed eventuali accertamenti.
Modica
– Viola sorveglianza, GdF 1 preso.
Si tratta di
Carmelo Ricca
di Comiso, già noto. La Guardia di Finanza, nell’ambito di un servizio
del controllo del territorio nel comune di Scicli, ha ispezionato un
furgone il cui autista, alla vista del posto di controllo, ha eseguito
una manovra fulminea, tentando di eludere l’alt. I militari con
prontezza, hanno raggiunto l’automezzo e, con un’altra pattuglia del
Corpo presente nelle vicinanze, hanno proceduto al controllo dei due
occupanti e del veicolo. I militari dall’ispezione hanno scoperto che il
passeggero, Carmelo Ricca di Comiso, già noto per spaccio e traffico di
sostanze stupefacenti e delitti contro il patrimonio, era sottoposto
alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con
l’obbligo di soggiorno nel comune di Comiso. Il conducente del veicolo,
Salvatore Catauro, pure lui di comisano era già noto. Il mezzo è
risultato privo della copertura assicurativa R.C.A.. L’operazione si è
conclusa con l’arresto, in flagranza di reato di Carmelo Ricca condotto
presso il suo domicilio su diposizioni del magistrato di turno,
informato dei fatti. Il conducente è stato sanzionato
amministrativamente per violazioni al codice della strada per guida
senza patente e carta di circolazione, nonché senza copertura
assicurativa del veicolo, che veniva sottoposto a sequestro.
Modica –
GdF 16 denunciati a Modica, smaltimento rifiuti. Operazione
“Pecunia non olet”, fra i destinatari della misura: 4 funzionari del
Comune di Modica, il titolare ed i responsabili della ditta “Puccia” che
si occupa dello smaltimento rifiuti ed alcune delle maestranze della
stessa ditta. I reati ipotizzati sono di abuso d’ufficio e frode nelle
pubbliche forniture, in concorso ed a vario titolo. La ditta “Puccia”,
infatti, avrebbe eseguito il servizio con meno personale rispetto a
quanto pattuito e con qualifiche inferiori a quelle previste dal
capitolato tecnico, distraendo inoltre alcuni lavoratori (pagati dal
Comune di Modica) in altri comuni limitrofi dove la stessa ditta ha
l’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti. Le Fiamme Gialle di
Modica hanno anche riscontrato come, nella realtà dei fatti, alcuni
lavoratori con qualifica di “operatore ecologico”, svolgessero mansioni
di ufficio o di cantiere a beneficio esclusivo della ditta “Puccia”, pur
essendo pagati dal Comune di Modica per essere impiegati nei servizi di
spazzamento o raccolta. I funzionari invece, dal canto loro, avrebbero
omesso ogni controllo circa la corretta applicazione del contratto, non
vigilando fattivamente ma limitandosi a sporadiche e occasionali
comunicazioni scritte con la ditta, nonostante numerosi solleciti da
parte di diversi cittadini, e provvedendo quindi a pagare i relativi
stipendi anche per quei lavoratori che in realtà per il Comune non
svolgevano alcuna attività. Gli indagati, peraltro, sono stati deferiti
alla Procura Generale presso la Corte dei Conti per la valutazione del
danno erariale arrecato al Comune, che la Guardia di Finanza stima
essere superiore al milione e mezzo di euro.
Comiso
– CC, tunisino in manette: rapina e tentata estorsione.
Si tratta di
Ben Mabrouk Jelassi Fethi
46enne. L’intenso lavoro, in stretta collaborazione con la
Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha
consentito, alle prime luci del giorno, all’alba di oggi, di
trarre in arresto, in ottemperanza all’ordine di esecuzione
per la carcerazione, il tunisino. L’esecuzione è stata
frutto di intensa attività di osservazione e pedinamento del
soggetto, finalizzata all’applicazione della misura
limitativa della libertà personale, impone al personaggio di
scontare la pena residua di 1 anno, 6 mesi e 29 giorni di
reclusione, dal momento che è stato giudicato colpevole di
rapina in concorso, tentata estorsione, detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti, minaccia, porto e
detenzione abusiva di armi, reati commessi nel 2001, nel
2003, nel 2004 e nel 2013 nella città di Vittoria, Comiso e
nei paesi limitrofi. Il soggetto, ben noto ai militari
dell’Arma che lo avevano già tratto in arresto nel febbraio
2014 per essere evaso dalla sua abitazione, luogo in cui
doveva scontare gli arresti domiciliari, è stato arrestato
dai Carabinieri della Stazione di Comiso. I militari, dopo
avere condotto il tunisino nella caserma di via Leonardo
Sciascia e aver espletato le formalità di rito, l’hanno
ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa a
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica,
dott. Marco Rota, per i provvedimenti di competenza. I
carabinieri svolgeranno le prossime settimane analoghe
esecuzioni, limitative della libertà personale, e
contestuali controlli, predisposti dal Comando Provinciale
Carabinieri di Ragusa, con mirati servizi a largo raggio
su tutto il territorio di competenza.
Vittoria– Manette domiciliari per droga. Si
tratta del vittoriese
Ivan
Di Puma 34enne. L’attività di prevenzione e di repressione dei reati nel
territorio della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria,
prosegue a ritmi serrati nell’ambito dei servizi straordinari di controllo
del territorio predisposti dal Comando Provinciale di Ragusa. I militari
hanno fatto scattare le manette domiciliari per Ivan Di Puma, in
ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla
Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo. L’esecuzione del mandato
è stata alle prime luci del giorno all’alba di oggi, è frutto di intensa
attività di osservazione e pedinamento del soggetto finalizzata
all’applicazione della misura limitativa della libertà personale, impone al
personaggio di scontare la pena residua di 2 anni e 8 mesi di reclusione,
dal momento che nel luglio 2013 si era reso responsabile di detenere ai fini
di spaccio della sostanza stupefacente. In particolare i Carabinieri, nel
corso di una perquisizione veicolare e domiciliare, l’avevano trovato in
possesso di 2 chilogrammi di marijuana e 40 grammi di cocaina, oltre che
materiale vario per il confezionamento della droga, il cui ammontare
complessivo avrebbe fruttato sul mercato dello spaccio vittoriese oltre
25.000 euro. Il 34enne, noto alle Forze dell’Ordine, per reati in materia
di stupefacenti, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di
Vittoria che, dopo averlo accompagnato nella caserma di via Giuseppe
Garibaldi ed aver espletato le formalità di rito, lo hanno sottoposto al
regime degli arresti domiciliari a disposizione del Sostituto Procuratore
della Repubblica, dott. Marco Rota, per i provvedimenti di competenza.
Ragusa
-
3 abusivi pescatori ricci. Militari della Compagnia di Ragusa, nel
corso di mirati servizi di controllo del territorio, svolti nel trascorso
weekend, hanno proceduto al controllo di 1 autoveicolo sospetto con a bordo
3 individui che si aggirava per le vie della frazione balneare di Marina di
Ragusa ormai svuotata dai villeggianti le cui abitazioni, rimaste vuote e
incustodite, sono spesso facile preda di malintenzionati. I tre, al
controllo V.F. 31enne, T.A. 22enne e D.R. 34enne
hanno manifestato da subito un certo nervosismo, insospettendo i militari
operanti che hanno deciso di procedere ad approfonditi accertamenti. I
carabinieri hanno accertato che i 3 erano tutti noti nel siracusano, ed il
conducente era privo di patente di guida poiché revocata ed il veicolo
sprovvisto di assicurazione obbligatoria. I carabinieri nel bagagliaio
dell’auto hanno rinvenuto un quantitativo di ricci di mare ancora vivi
superiore al limite di pesca consentito e le relative attrezzature per la
pesca. I militari hanno pertanto a contestato le infrazioni in materia di
pesca di frodo ai 3 personaggi, sequestrando le attrezzature e liberando in
mare i ricci ancora vivi. Il conducente dell’auto è stato anche denunciato
a piede libero all’Autorità Giudiziaria per guida senza patente,
sequestrando il veicolo sprovvisto di assicurazione. Nel corso dello stesso
servizio a largo raggio, i controlli eseguiti nei comuni di Santa Croce
Camerina e Ragusa, hanno invece permesso di deferire in stato di libertà per
ricettazione, un giovane rumeno R.C.C. 21enne e un marocchino A.T.
30enne sorpresi alla guida di veicoli risultati rubati in provincia, che
sono stati così restituiti ai legittimi proprietari.
Ragusa -
Arma
contrasta lavoro nero a Ragusa e Provincia: scoperti 4 lavoratori in
nero, sospese 2 attività imprenditoriali, sanzioni amministrative per oltre
20.000€, recuperati 5.000€ di contributi dei lavoratori. I militari del
Nucleo Ispettorato del Lavoro e dell’Arma Territoriale di Ragusa,
nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto dell’odioso fenomeno del
lavoro nero e a favorire la tutela della dignità nei luoghi di lavoro, nelle
ultime due settimane, hanno a più riprese focalizzato la propria attenzione
nei confronti di obiettivi commerciali diversificati e in fasce orarie anche
serali. D’intesa con il dirigente della Direzione Territoriale del Lavoro di
Ragusa, Dott. Emanuele Occhipinti, sono stati sottoposti a controllo 10
esercizi commerciali in Ragusa, Scicli, Modica e Pozzallo, verificando 25
posizioni lavorative. Di questi, 7 lavoratori sono risultati irregolari ai
sensi dell’art. 4 c. 1° L. 183/2000 e art. 4 bis D.Lgs. 181/2000 e 4
lavoratori sono risultati totalmente “in nero” e privi di tutela
assicurativa e previdenziale nero.Avendo quindi riscontrato una percentuale
di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro presente, i
militari intimavano la sospensione di 2 attività imprenditoriali come
previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro, così come recentemente modificato a dicembre 2013.
Ragusa -Polizia ferma stalker seriale: tormenta prima ex moglie e poi
nuova compagna. Il soggetto già era stato condannato pochi mesi fa per
lo stesso motivo.Conosce una donna e dopo pochi mesi il suo comportamento è
identico a quello già tenuto con la ex moglie.Adesso
non potrà avvicinarsi, non più a una, ma a due donne. La
Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha raccolto qualche settimana fa la
denuncia di una donna perseguitata da un uomo F.C. di anni 40
ragusano, con il quale aveva intrapreso una relazione da qualche mese.Appena raccolta la denuncia la sorpresa per gli
investigatori, si trattava di un soggetto già conosciuto, in quanto pochi
mesi fa l’ex moglie lo aveva denunciato per i medesimi comportamenti e per
questi fatti era già stato processato e condannato. Il soggetto ragusano
stava compiendo atti praticamente identici a quelli già commessi ai danni
dell’ex moglie. Stesso modus operandi, stessi comportamenti, stessa solfa.
Telefonate, centinaia di sms, insulti, minacce, promesse, fiori, regali,
appostamenti, questo il “tipico” comportamento dello stalker che dopo la
prima denuncia solitamente si calma, qui invece il contrario, ha reiterato
il reato seppur con un’altra vittima. Gli uomini e le donne della Polizia di
Stato appena ricevuta la denuncia hanno fornito tutta l’assistenza possibile
alla vittima, con la presenza di una psicologa e se richiesto anche di un
avvocato, così come previsto dalla legge, modificata pochi mesi addietro con
ulteriori elementi a favore della vittima. I poliziotti dopo la denuncia
hanno raccolto le testimonianze di chi era a conoscenza di tutto, da chi
aveva visto, sentito, vissuto, quanto la vittima ha subito nei mesi passati.
Gli Agenti a seguito delle indagini espletate, hanno raccolto delle prove e
la ricostruzione di quanto accaduto ed hanno dato modo alla Procura della
Repubblica di emettere richiesta ed ottenimento di un divieto di
avvicinamento alla vittima nei luoghi da questa frequentati. Adesso l’autore
del reato non potrà avvicinarsi ne all’ex moglie ne all’ex compagna. Il
personaggio dopo i rilievi fotodattiloscopici a cura della Polizia
Scientifica è stato congedato con la diffida di ottemperare a quanto
disposto dall’Autorità Giudiziaria, in quanto una violazione porterebbe al
suo arresto. “La Polizia di Stato invita tutte le vittime di reato a
denunciare, ad affidarsi alle donne ed agli uomini della Squadra Mobile per
chiedere ed ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno. In ogni istante ci sarà
chi raccoglierà la denuncia per poi trovare una soluzione idonea al problema
che affligge uomini e donne vittime di reato”.
Chiaramonte Gulfi – Viola domiciliari, preso.
Passeggiava tranquillamente nei pressi della SP 8,
all’incrocio con via Santa Lucia, a Chiaramonte Gulfi, ma
deve scontare gli arresti domiciliari presso la Comunità
terapeutica assistita “Villa San Giorgio” di Ragusa. Le
manette sono scattate per il già noto Angelo Cannata
24enne, “pizzicato” nel tardo pomeriggio di ieri dai
Carabinieri della locale Stazione. I militari erano
impegnati nell’ambito di un servizio predisposto per il
controllo di soggetti destinatari di misure alternative alla
detenzione carceraria nella giurisdizione di competenza. Già
noto alle Forze dell’Ordine per aver commesso diversi reati
di natura predatoria, non solo nel comune di origine ma
anche in quelli vicini. Cannata era stato arrestato lo
scorso maggio dai Carabinieri di Chiaramonte Gulfi che,
all’esito di attività investigativa, lo avevano ritenuto
responsabile, oltre che di una serie di aggressioni nei
confronti della madre per ottenere la disponibilità di somme
di denaro, anche di una serie di “raid” nella Chiesa Madre
di Chiaramonte Gulfi ed in particolare in sagrestia. Il
personaggio con destrezza consistita nell’approfittare
della contestuale celebrazione delle funzioni religiose,
s’impossessava della somma di 150 euro, frutto delle offerte
dei fedeli, nonché di un compact disk, sottraendolo al
parroco. Il 24enne è stato condotto presso la caserma di via
Alcanata da dove, al termine delle formalità di rito, è
stato sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari presso
la struttura “Villa San Giorgio” di Ragusa, a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria iblea per i provvedimenti di
competenza, dinanzi alla quale dovrà rispondere del reato di
evasione. Analoghi controlli, da parte dei Carabinieri,
proseguiranno nei prossimi giorni in tutta la provincia di
Ragusa.
Ragusa–
Stalker molesta ex moglie, ai
domiciliari. La misura è stata adottata nei confronti N.D. 39enne
comisano. Il giudice per le indagini preliminari, dott. Giovanni Giampiccolo,
informato dai carabinieri di Ibla per tramite del Pubblico Ministero che
dirige questa indagine, la dott.ssa Monica Monego, ha deciso che la misura
cautelare dovesse essere inasprita poiché quella in atto non era sufficiente
ad arginare l’irruenza dell’indagato. Emessa apposita ordinanza di custodia
cautelare, è stato quindi compito dei Carabinieri di Ragusa Ibla, con
l’aiuto di quelli di Comiso, rintracciarlo e arrestarlo ai domiciliari. Lo
stalker era già stato denunciato lo scorso giugno, sempre dai militari di
Ragusa Ibla, a piede libero, ma con l’applicazione della misura cautelare
del divieto d’avvicinamento alla vittima. Tale misura evidentemente non è
stata sufficiente poiché i militari hanno scoperto che l’individuo ha
continuato a tempestare la donna di telefonate per tutta l’estate e sembra
addirittura, stanno indagando i carabinieri di Ibla, che si sia anche
avvicinato alla donna ma che questa non abbia chiamato i militari. Il
soggetto era già arrestato nel settembre 2012 dai CC di Comiso per
detenzione/spaccio di cocaina e pochi giorni dopo arrestato ancora dal
Nucleo Investigativo provinciale carabinieri nell’ambito dell’operazione
“Chimera 2” per estorsione e armi. Lo stalker è sottoposto agli arresti
domiciliari a Comiso, e non dovrebbe salire per un certo periodo a Ragusa,
sarebbe in caso contrario passibile di arresto quantomeno per evasione.
Ragusa - Droga in via Roma, CC un arresto. L’ammanettato
e condotto in caserma è Moncef Aouinet, 43enne ex
muratore tunisino già noto alle forze dell’ordine anche per
stupefacenti. I Carabinieri dell’aliquota radiomobile della
Compagnia di Ragusa ieri sera hanno arrestato lo spacciatore di
droga nella centralissima via Roma a Ragusa. I militari, sono
sempre attenti alla problematica dello spaccio e del consumo di
stupefacenti, dopo i diversi blitz condotti, anche d’intesa con
i carabinieri della Compagnia di Vittoria e del Nucleo
Investigativo CC Provinciale a Punta Braccetto e Santa Croce,
avevano notato la presenza di soggetti già noti per il consumo
di cannabis nella zona “esterna” di via Roma, ovvero quella che
va dal corso Italia alla “rotonda”.
Ragusa
– Marocchino in centro accoglienza tenta furto e minaccia, arrestato da
CC. I Carabinieri dell’aliquota radiomobile della
Compagnia di Ragusa sono intervenuti ad Ibla dove hanno arrestato il
marocchino Tawfik Addyani
33enne per i reati di minaccia aggravata, violazione di domicilio aggravata
e danneggiamento aggravato. La scorsa notte, Tawfik, commerciante ambulante
marocchino, senza un chiaro e plausibile motivo (se non quello di rubare,
come ipotizzato dai carabinieri), s’è introdotto nel cortile del centro per
l’accoglienza dei richiedenti asilo a Ragusa Ibla e da lì, ha forzato 1
porta è entrato. Qualcuno, sebbene fossero quasi le quattro del mattino,
non avevano preso sonno e, richiamato dal rumore, ha scoperto l’intruso.
Luci accese ed urla hanno svegliato tutti gli ospiti, una decina di baldi
giovani centrafricani, alti e robusti, tant’è che il marocchino, vistosi in
notevole inferiorità ha estratto dalla tasca, ha iniziato a brandirlo in
direzione dei presenti per tenerli lontani ed ha guadagnato la porta per
fuggire. E quasi ci sarebbe riuscito se non fosse che qualcuno già aveva
chiamato i carabinieri al 112, nonché uno degli ospiti ha avuto la freddezza
di inseguirlo. Una gazzella dell’aliquota radiomobile, trovandosi non
distante, è arrivata subito sul posto ed ha arrestato il marocchino. Il
soggetto è stato portatolo in caserma, e sottoposto a rilievi
foto-dattiloscopici. Il cavatappi è stato trovato dai militari e sottoposto
a sequestro. Il tempestivo intervento dell’Arma, grazie alla chiamata di un
giovane ospite straniero (che pur essendo arrivato da poco in Italia ha
dimostrato di sapere cos’è il 112) ha permesso di bloccare l’indagato e
forse gli ha evitato pure qualche ceffone poiché i ragazzi domiciliati nel
centro già lo stavano per raggiungere e per lui probabilmente si sarebbe
messa molto male in dieci contro uno.
Ragusa
- Polizia individua e denuncia 3 truffatori.
Avevano acquistato con documentazione falsa apparati elettronici di ultima
generazione per qualche migliaio di euro. La merce è stata riconsegnata ed i
3 personaggi denunciati. La Polizia di Stato – Squadra Mobile Sez. Reati
Contro il Patrimonio – ha denunciato 3 ragusani per truffa aggravata, C.G.
34anni, M.G. 54anni e S.L. 46anni in quanto recandosi in un centro
commerciale a Ragusa si erano presentati all’ufficio finanziamenti di un
noto negozio di elettronica per chiedere una rateizzazione di apparati
elettronici per qualche migliaio di euro. Gli addetti alle vendite,
acquisita la documentazione, hanno segnalato i loro dubbi sulla veridicità
degli atti necessari per ottenere il finanziamento alla Squadra Mobile. Il
giorno seguente polizia in borghese si è appostata davanti al negozio e
quando i 3 sono andati a ritirare la merce hanno trovato gli agenti ad
attenderli. I tre tutti già conosciuti dalla Squadra Mobile hanno iniziato a
tremare per il controllo in quanto colti in flagranza di reato mentre
ritiravano la merce. Uno dei tre ha iniziato ad accampare scuse ma veniva
subito smentito dal complice che agli agenti diceva “va bene ci abbiamo
provato è tutto falso ciò che abbiamo esibito”. Dagli
accertamenti è stato provato che le buste paga esibite erano state
falsificate pertanto con questo artifizio i tre complici erano riusciti ad
ottenere il finanziamento e quindi la merce che ovviamente non sarebbe mai
stata pagata all’esercizio commerciale. I tre, al termine delle procedure
di identificazione della Polizia Scientifica, sono stati denunciati ed
avendo precedenti penali verranno condannati ad una pena più severa. “La
Polizia di Stato anche in questa occasione ha modo di sottolineare che
grazie alla cosiddetta sicurezza partecipata con la collaborazione degli
addetti alle vendite, si è riusciti ad individuare gli autori di un grave
reato”.
Ragusa
-
Domiciliari: evaso per 1 hamburger: CC arrestato. I militari
dell’aliquota radiomobile della compagnia carabinieri di Ragusa, ieri
sera verso le 21.00,hanno arrestato in flagranza per il reato di
evasione un ragusano. Il ragusano Massimiliano Ragona
37enne, già noto, è evaso tra le 16.00 e le 16.30 dal domicilio dove era
stato rinchiuso in d’arresto qualche giorno addietro per i reati di
furto e truffa. Immediate sono partite le ricerche in tutta la parte
alta di Ragusa. La centrale operativa del Comando Provinciale
Carabinieri ha coordinato le attività di ricerca sul territorio e
diramato la descrizione del soggetto evaso e la sua fotografia. Il
fuggiasco infatti era a piedi poiché privo di auto ed i militari
ritenevano improbabile ne avesse potuta procurare una, ipotizzando
pertanto che non potesse essere andato molto lontano. Le ricerche nel
corso del pomeriggio sono state infruttuose, ed alla sera poco prima
delle nove un’autopattuglia dell’aliquota radiomobile, si è fermata, per
scrupolo, a controllare l’interno di un noto fast food di viale delle
Americhe. I militari si sono avvicinati ad una persona in coda alla
cassa, di spalle, perfettamente rispondente alla descrizione fornita
dalla centrale, maglia a righe orizzontali, pantaloni chiari… e
chiamatolo per nome lo hanno riconosciuto con certezza. Domandatogli che
cosa ci facesse lì, l’indagato ha candidamente risposto che aveva appena
finito di cenare e che era in attesa di ritirare il gelato. Anzi, quando
i due carabinieri gli hanno detto che era in arresto, non ha battuto
ciglio, solamente ha chiesto di poter ritirare e consumare il suo
gelato, quasi fosse l’ultimo desiderio del condannato. Ragona
accompagnato in caserma in stato d’arresto per il reato di evasione, è
stato sottoposto a rilievi fotosegnaletici. Il personaggio, nel corso
delle operazioni ha ammesso di essere evaso per potersi mangiare un
hamburger in santa pace poiché gli era impossibile farselo portare a
casa dal noto fast food, non effettuando il servizio di consegne a
domicilio. I militari, informato il pubblico ministero dott. Gaetano
Scollo, hanno nuovamente sottoposto l’indagato agli arresti domiciliari.
Per il soggetto l’auspicio che inizi a preferire la pizza agli
hamburger.
Vittoria –Bruciata auto direttore banca. La Centrale Operativa della
Compagnia Carabinieri di Vittoria, alle ore 01.30, scorsa notte, ha
ricevuto la richiesta di intervento per un’autovettura in fiamme. I
militari giunti immediatamente in via R. Battaglia, all’angolo con
via Vicenza hanno effettuato i rilievi. I VVFF di Vittoria sul
posto hanno provveduto a spegnere le fiamme e fornire le prime
indicazioni utili sull’origine dell’incendio, sicuramente dolose. La
vettura incendiata risulta essere di proprietà di un noto direttore
di Banca di Vittoria. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile
della Compagnia, in queste ore, stanno proseguendo l’attività
info-investigativa, sulla base degli elementi già acquisiti, per far
luce sull’evento.
Scoglitti
- Lite per pascolo finisce a fucilate. Sarebbe
potuta finire in tragedia la lite scoppiata in un
terreno, adibito a pascolo, nella frazione di Scoglitti.
Il tempestivo intervento dei Carabinieri della locale
Stazione, che hanno avuto il supporto del Nucleo
Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di
Vittoria, la situazione è rientrata nella normalità. E’
successo dopo mezzanotte in un appezzamento di contrada
Anguilla quando, il già noto Andrea Lo Scalzo
25enne, ha imbracciato un fucile calibro 12 e ha
iniziato a sparare all’impazzata contro due pastori
incensurati, un 23 enne rumeno e un 63enne vittoriese, e
ha rivolto poi l’arma da fuoco contro alcuni capi di
ovini, facendo disperdere l’intero gregge. Il risoluto
intervento dei Carabinieri, allertati da alcuni vicini,
ha permesso di evitare il peggio e di allontanare il
furibondo: da un lato sono state soccorse le due persone
che, fortunatamente, non erano state attinte da colpi
di fucile, dall’altro lato è nata una caccia all’uomo
che si è protratta per tutta la nottata fino alle prime
ore del giorno all’alba, e che ha visto l’impiego di
oltre 15 militari, in uniforme ed in abiti simulati, che
hanno setacciato terreni e serre, casolari abbandonati,
nonché i luoghi di domicilio e di abituale frequenza di
Lo Scalzo. Messo alle strette, visto il dispiegamento di
uomini e mezzi, il 25enne si è presentato con il proprio
avvocato nella caserma di via Plebiscito dove è stato
trattenuto negli uffici per gli accertamenti del caso.
Vittoria
– Viola domiciliari e
guida auto Punto in via Generale Cascino.
I carabinieri a Vittoria, hanno fatto scattare le manette per
il già noto Angelo Maximilian Chessari il 22enne. Il
soggetto avrebbe dovuto trovarsi presso la propria abitazione di
Acate per scontare gli arresti domiciliari. Angelo Maximilian
Chessari è stato “pizzicato” nella nottata di ieri dai
Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, mentre erano impegnati
nell’ambito di un servizio di controllo predisposto per i
soggetti destinatari di misure alternative alla detenzione
carceraria nella giurisdizione di competenza. Il personaggio,
era già noto alle Forze dell’Ordine per reati inerenti la
coltivazione, la produzione e la detenzione ai fini di spaccio
di sostanze stupefacenti. Il giovane era stato arrestato lo
scorso maggio dai Carabinieri della Stazione di Acate, al
termine di un prolungato servizio. i carabinieri avevano
rinvenuto nella sua abitazione 24 piante di “cannabis indica”,
coltivate in vasi, 20 grammi di marijuana, 1 essiccatoio
realizzato artigianalmente con della plastica da serre e 1
bilancino di precisione: tutto l’occorrente per una produzione
in casa. Il 22enne, che aveva l’obbligo di non allontanarsi
dalla sua abitazione ed il divieto di avere contatti con persone
diverse dai propri familiari conviventi, è stato condotto nella
caserma di via Garibaldi da dove, al termine delle formalità di
rito, è stato sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari
presso la sua abitazione di Acate, a disposizione del Sostituto
Procuratore della Repubblica, dott. Marco Rota, per i
provvedimenti di competenza, dinanzi al quale dovrà rispondere
del reato di evasione. Analoghi controlli, da parte dei
Carabinieri, proseguiranno nei prossimi giorni in tutta la
provincia di Ragusa.
Santa Croce Camerina
- Sbarco fantasma a Punta Secca. Carabinieri della Stazione di Santa Croce
Camerina, intervenuti con una squadra della capitaneria di
porto di Pozzallo, hanno trovato incagliata sulla sabbia
della spiaggia tra Punta Secca e Torre di Mezzo,
un’imbarcazione. La barca, 1 peschereccio nordafricano, con
scritte in arabo sulle fiancate, era vuota, né sulla
spiaggia, né in zona, sono state trovate tracce di sbarco
d’immigrati clandestini. Le circostanze appaiono piuttosto
singolari poiché nessuno ha visto sbarcare persone. I
militari della Capitaneria e dell’Arma ipotizzano che il
peschereccio possa essere stato svuotato dai profughi in
alto mare trasbordandoli su 1 nave più grossa, e che poi il
peschereccio abbia continuato la sua corsa seguendo le
correnti e sia finito sulla spiaggia di Punta Secca. I
militari della Capitaneria di Porto di Pozzallo stanno
cercando di capire quale gruppo di immigrati avesse
impiegato quella imbarcazione confrontando le foto con i
video girati dalla Marina Militare nel corso dei recuperi in
alto mare.
Monterosso Almo
- Pascolo abusivo, carabinieri denunciano e
sanzionano 2 imprenditori agricoli.
I due G.M.33enne, vizzinese con azienda a Licodia
Eubea, e F.B. 66enne, catanese con azienda a
Monterosso, entrambi già ben noti alle forze
dell’ordine, il primo addirittura arrestato pochi anni
or sono per truffa ai danni dell’Unione Europea nel ramo
agricoltura, il secondo ripetutamente denunciato nonché
destinatario di diversi sequestri di bovini. I militari
della stazione carabinieri di Monterosso Almo, a
parziale esito di una mirata attività condotta dalla
primavera e per tutta l’estate del corrente anno, hanno
denunciato i due imprenditori agricoli per pascolo
abusivo. Il problema del pascolo abusivo ma soprattutto
dei conseguenti danni alle foreste demaniali ed alle
colture è da sempre stato fortemente avvertito a
Monterosso Almo e già in passato i carabinieri della
locale stazione, collaborati fattivamente
dall’amministrazione comunale, avevano sequestrato
bovini e denunciato allevatori. Il pericolo più grave,
al di là dei rilevanti danni economici alle colture, è
costituito dai bovini sulla sede stradale che hanno
causato già diversi sinistri stradali. Gli animali
talvolta sono totalmente in- identificabili poiché nati
e cresciuti allo stato semi-brado e quindi mai
registrati e privi di marchi auricolari. L’allarmismo e
l’ansia dei residenti erano purtroppo anche volgarmente
degenerate in una mattanza di bovini l’anno scorso a
Giarratana quando un criminale rimasto purtroppo ignoto
aveva abbattuto 2 mucche e 1 cavallo con 1 fucile da
caccia caricato a pallettoni. I CC di Monterosso, già
con l’inizio della bella stazione sono intervenuti in
diverse zone del comune ibleo sia d’iniziativa che su
segnalazione di passanti e/o di proprietari di fondi
agricoli. Le zone maggiormente colpite sono state: le
contrade Canalazzi, Montagna, Fasano e Pantano dove sono
stati individuate al momento 6 vittime, 4 coltivatori
monterossani, il demanio forestale regionale ed il
comune di Monterosso Almo.I carabinieri monterossani
sono sempre riusciti a immortalare i marchi auricolari
utilizzando fotocamere con teleobiettivi, pur nelle
difficoltà ambientali dovute alla diffidenza dei bovini
che è capitato anche sia sfociata in cariche contro i
militari come in una corrida, nonché al fatto che spesso
è difficile raggiungerli in mezzo al bosco. I militari,
individuato quindi il proprietario del terreno e
constatato il danno, hanno denunciato i proprietari dei
bovini, i due allevatori indagati. Gli interventi,
talvolta condotti con i NAS carabinieri di Ragusa, altre
volte con i professionisti del servizio veterinario
dell’ASP 7 ibleo, hanno altresì permesso di contestare
ai due indagati violazioni amministrative per migliaia
di euro sia per l’abbandono di animali sulla sede
stradale che per irregolarità riscontrate sui registri
di stalla. L’attività ovviamente non è finita. Atteso
che nessuno dei due appare essersi deciso a cambiar
condotta, i militari dell’Arma monterossana stanno
continuando ad intervenire in giro per le contrade ed a
riferire i comportamenti illegali all’Autorità
Giudiziaria. La cittadinanza danneggiata dal fenomeno
sembra quest’anno aver cambiato decisamente rotta. Gli
abitanti hanno iniziato a denunciare fiduciosi che
prima o poi la problematica sarà risolta. I carabinieri
di Monterosso sono davvero grati alle vittime che hanno
trovato la determinazione per denunciare e si aspettano
di ricevere altre denunce di persone che hanno visto i
propri raccolti e la frutta dei propri alberi divorati
dalle mucche, come fossero cavallette. I militari
credono fermamente che l’azione continua e ferma contro
gli abusivi li porterà infine, colpiti alla tasca da
verbali, denunce e sequestri penali di animali, a
desistere da tale condotta che molto ha danneggiato e
continua a danneggiare l’agricoltura monterossana.
Ragusa
–
Paninari picchiano clienti che segnalano panino avariato.
Coppia di turisti a Marina di Ragusa si lamentano per
panino imbottito con lattuga marcia, per risposta
titolare e dipendente aggrediscono l’uomo con calci e
pugni. La Polizia di Stato ha concluso le indagini
individuando gli autori della brutale aggressione
denunciandoli. La Polizia di Stato – Squadra Mobile Sez.
Reati Contro la Persona – ha concluso le indagini a
carico del titolare di un bar-panineria ubicato a Piazza
Malta a Marina di Ragusa il ragusano V.G. 47enne
e di un suo collaboratore ragusano F.A. 44enne.
I paninari, entrambi sono accusati di lesioni personali
aggravate per aver colpito ripetutamente la vittima, un
turista in compagnia della fidanzata. Una coppia di
fidanzati siciliani a fine agosto si trovava a Marina di
Ragusa, i 2 per mangiare qualcosa avevano ordinato 1
panino in un locale di Piazza Malta. La ragazza,
ricevuto quanto ordinato, si è accorta che la lattuga
era praticamente marcia e lo faceva notare al banconista
che lo riferiva al titolare. Quest’ultimo anziché
provvedere a sostituire il panino ha iniziato ad
aggredire verbalmente la donna che ovviamente veniva
difesa dal fidanzato, il quale non gradiva gli insulti.
Diverse le parolacce ed in pochi istanti dalle parole ai
fatti, il titolare ha colpito con un pugno al volto il
turista che cadeva a terra e poi continuava con calci.
Le persone presenti hanno tentato di aiutare la
vittima che rimaneva a terra tenuta da uno dei
collaboratori del titolare che nel contempo continuava a
schiaffeggiarlo. I due turisti, dopo l’aggressione, si
sono allontanati per andar prima al pronto soccorso e
poi negli uffici della Polizia di Stato per presentare
formale querela. Sono bastati pochi giorni per chiarire
l’esatta dinamica dei fatti e permettere così di
identificare gli autori del reato. “La Polizia di Stato
invita le vittime di reato a denunciare i fatti subiti,
così da permettere il loro deferimento all’Autorità
Giudiziaria che valuterà le responsabilità durante il
processo penale”.
Ragusa
-
71° Anniversario morte del V.Brigadiere Salvo D’Acquisto.
L’Arma dei Carabinieri in servizio e l’Associazione Nazionale
Carabinieri, nella mattinata, hanno voluto dedicare una giornata
alla memoria del loro Servo di Dio. Una celebrazione
eucaristica si è svolta alle ore 10.30, presso la Basilica di
San Giovanni Battista di Vittoria, officiata da Padre Vittorio
Pirillo, alla presenza dei Carabinieri della Compagnia di
Vittoria e dei componenti delle sezioni dell’Associazione
Nazionale Carabinieri del territorio della giurisdizione, delle
Autorità locali, delle Forze di Polizia insistenti nella città
di Vittoria, nonché di alcune scolaresche in rappresentanza dei
tanti studenti della nostra città. La cerimonia, semplice nella
forma ma profonda per i valori morali, ha voluto ricordare il
sacrificio del giovane Carabiniere Salvo D’Acquisto, Medaglia
d’Oro al Valor Militare, fucilato barbaramente il
23 settembre 1943 in località Torre di Palidoro, Roma, a seguito
di una rappresaglia
nazista.
Monito per tutti è la motivazione con la quale gli è stata
tributata l’alta onorificenza "Esempio luminoso di altruismo,
spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso
del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato
condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del
territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a
dichiararsi unico responsabile d'un presunto attentato contro le
forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la
morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e
scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella
storia gloriosa dell'Arma". L’attività di oggi è stata fortemente
voluta dall’Arma in servizio e dall’ANC – Sezione di Vittoria
per il suo alto valore etico per i giovani vittoriesi e per
l’intera comunità cittadina.
Ragusa
- Generale Comandante Legione Carabinieri Sicilia, visita
Comando Provinciale Ragusa.
Il Generale di Brigata Giuseppe Governale, Comandante della
Legione Carabinieri Sicilia, con sede a Palermo, si è recato
in visita al Comando Provinciale di Ragusa. L’Ufficiale
Generale, accolto dal Comandante Provinciale, Ten.
Colonnello Sigismondo Fragassi, ha incontrato i
rappresentanti militari del COBAR, gli Ufficiali Comandanti
dei Reparti territoriali ed i militari della sede con i
quali ha avuto una riunione info-operativa, durante la quale
sono state affrontate le maggiori problematiche della
provincia. Il Generale Governale ha espresso a tutti gli
uomini in servizio il personale apprezzamento per l’impegno
e la dedizione profusa nello svolgimento della quotidiana
attività di controllo, di contrasto ad ogni forma di
criminalità comune ed organizzata e di tutela dell’ordine e
della sicurezza pubblica nella provincia Iblea. Governale
ha, inoltre, richiamato a tutti i Carabinieri del Comando
Provinciale l’importanza della funzione sociale
quotidianamente assolta soprattutto dalle Stazioni
Carabinieri, tesa a far sentire la presenza rassicurante
dello Stato e a recepire le istanze dei cittadini ai quali
bisogna sempre dare “risposte concrete e puntuali”.
Governale si è soffermato poi a parlare con il personale
della rappresentanza militare (COBAR) rivolgendo particolare
attenzione ai problemi dei Carabinieri e dello loro
famiglie.
Vittoria– Spaccia a minorenni, CC: 35enne ai domiciliari. I
Carabinieri da tempo monitoravano il soggetto notato frequentare
ragazzini e le principali piazze di spaccio della città di Vittoria.
Vito Salerno,
35enne è finito così in manette. Il vittoriese era già noto, ed è
stato pizzicato dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Vittoria
mentre stava cedendo oltre 2 grammi di hashish ad 1 minorenne in
Contrada Fanello. L’attività, frutto di appositi servizi di
osservazione e pedinamento per monitorarne i movimenti e le
abitudini di vita si è protratta per diversi giorni. I militari
hanno scrutato le “strane” frequentazioni con diversi minorenni,
nonché un certo andirivieni dalla sua abitazione, finchè l’hanno
sorpreso, nella nottata, intrattenersi con un ragazzino al quale ha
dato 1 piccolo involucro. I carabinieri hanno avviato una
perquisizione che ha permesso di rinvenire addosso al giovane 1 dose
di hashish. E’ scattato così l’arresto per Salerno, già conosciuto
alle Forze dell’Ordine, che è stato condotto presso la caserma di
via Garibaldi dove, al termine delle formalità di rito, è stato
sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di
Vittoria su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, dottoressa Alessia La Placa, dinanzi
alla quale dovrà rispondere del reato di spaccio, aggravato
dall’averla ceduta ad una persona di età minore. Il minorenne
contestualmente è stato segnalato all’Ufficio Territoriale del
Governo di Ragusa per uso personale di sostanza stupefacente. Gli
inquirenti, stanno vagliando tutte le ipotesi sullo spaccio a minori
e proseguendo l’attività info-operativa, relativamente alla
posizione del 35enne e la provenienza della droga, per accertare
eventuali complicità nell’ambiente criminale. La sostanza
stupefacente sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio
di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al
fine di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi
ricavabili. L’attività messa in campo si inquadra nell’ambito dei
servizi a largo raggio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri
di Ragusa, finalizzati alla prevenzione e alla repressione del
fenomeno dello spaccio di droga, specie tra i giovani. La
Compagnia di Vittoria è assiduamente impegnata e con l’ultimo
all’arresto, sale a oltre 4,2 chilogrammi il quantitativo di
stupefacenti sequestrati e sottratti alla disponibilità della
malavita.
Polizia trova arsenale mafia da indizi
collaboratori giustizia: 3 misure in carcere
Santa Croce Camerina
RG - CC,
fidanzati in manette per droga. La coppia di fidanzati originari
della Lombardia: Soufiane
Ellouizi 26enne, marocchino e Laila Bahria 19enne italiana.
I militari della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina hanno
arrestato i 2 soggetti per spaccio di stupefacenti a seguito di un
mirato servizio antidroga nel centro cittadino, sequestrando altresì più
di sessanta grammi di hashish. I militari, di sera sono intervenuti,
dopo avere notato un aumento delle presenze di soggetti già noti per lo
spaccio di stupefacenti nelle vie centrali del paese . I tutori
dell’ordine hanno prima controllato e perquisito i presenti con esito
negativo. Gli investigatori guardando bene i possibili nascondigli,
hanno trovato in una cassetta della posta di un’abitazione privata 2
pacchetti di sigarette riempiti con stecchette di hashish. La droga,
seppure a carico di ignoti, è stata sottoposta a sequestro. I militari,
poco dopo, hanno notato sopraggiungere 2 sconosciuti a bordo di un
ciclomotore. I carabinieri hanno intimato l’alt mostrando la paletta.
Il conducente ha pensato di defilarsi ed è sorto l’inseguimento. I
due raggiunti e bloccati, non erano del luogo, ma provenivano,
inspiegabilmente, da Varese e Saronno (VA). I sospetti sono stati
sottoposti a perquisizione e trovati in possesso, occultati tra le
persone ed il vano portacasco del ciclomotore, di 35 grammi di hashish
già divisi in stecchette. I due sono stati arrestati per detenzione di
stupefacenti ai fini di spaccio. La coppia di fidanzati è originaria
della Lombardia Soufiane Ellouizi marocchino e Laila Bahria,
italiana. I militari hanno rilevato che sebbene le stecchette di hashish
fossero di foggia identica e confezionate allo stesso modo, è
impossibile stabilire se anche i trenta grammi trovati nella cassetta
postale fossero dei due arrestati. I carabinieri nel corso del controllo
hanno scoperto che il ciclomotore era stato rubato proprio a Santa
croce ad un giovane albanese del luogo la scorso 15 aprile. Il mercato
della droga non conosce crisi, anzi, e quindi il contrasto delle forze
dell’ordine non smette. I carabinieri sia a Ragusa che a Santa Croce
(fortunatamente per Monterosso e Giarratana la situazione è di gran
lunga diversa…) continuano incessantemente l’azione di contrasto sia con
controlli su strada che con indagini di polizia giudiziaria più
complesse.
Ragusa
–Gas esplode a Cazuzze, intervengono i carabinieri. I militari
della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina sono dovuti
intervenire, poco dopo le ore 20 di ieri, a Casuzze, presso
un’abitazione privata, dove poco prima era stata avvertita una forte
esplosione. La squadra dei VV.F. di Ragusa e la pattuglia dei CC di
Santa Croce hanno accertato che vi era stata una fuga di gas in una
cucina al piano terra. La bombola di GPL era integra e quindi il
malfunzionamento era imputabile alla cucina. Probabilmente quest’ultima
o il tubo avevano avuto una perdita e saturando l’ambiente di gas poi in
qualche maniera s’era acceso ed era esploso. Fortunatamente la famiglia
residente in tale abitazione era fuori casa e non ci sono stati feriti.
I danni sono stati circoscritti alla sola cucina, ma non ci sono
problemi strutturali e quindi l’immobile è agibile. Grande spavento tra
gli abitanti del borgo rivierasco, senza troppi danni.
Catania
– CC ritrovano a Catania ragazza 17enne scomparsa a Vittoria. La vicenda della minorenne scomparsa
da Vittoria lo scorso 25 aprile, ha avuto un esito positivo, poiché è
stata ritrovata a Catania nella nottata dai militari dell’Arma. La
giovane si era allontanata da casa senza lasciare traccia e, così come
aveva raccontato la madre, aveva trascorso le Festività in compagnia di
alcuni coetanei. La giovanetta invece di rientrare, aveva fatto perdere
le sue tracce, tanto che la madre, ieri mattina, ne aveva denunciato
l’allontanamento volontario. Gli investigatori immediatamente avevano
attivato un piano di ricerche, coordinato dalla Prefettura di Ragusa,
inoltrando a tutte le Stazioni Carabinieri d’Italia ed ai presidi delle
altre FF.PP. una foto della diciassettenne, con una descrizione
somatica e degli indumenti che indossava al momento dell’allontanamento.
Una pattuglia nella nottata fortunatamente ha incrociato a Catania nei
pressi della stazione ferroviaria la ragazzina: subito riconosciuta,
dopo le formalità di rito che hanno consentito di appurare le sue buone
condizioni fisiche escludendo che la giovane avesse subito violenze o
avesse fatto uso di stupefacenti. La 17enne è stata riaffidata alla
madre.
Ragusa - GdF
sequestra deposito abusivo bombole GPL: 3 denunciati.La Guardia di Finanza di Vittoria ha sequestrato 1 deposito abusivo
di bombole di GPL, privo dei requisiti minimi di sicurezza assieme a
7.740 kg di G.P.L. contenuti in ben 799 bombole con capacità complessiva
pari a 13.445 kg. I responsabili, tre soggetti vittoriesi, sono stati
denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, per detenzione di
materiale infiammabile, per irregolare imbottigliamento di GPL e per
violazioni alla normativa antincendio (vista l’assenza del certificato
di prevenzione incendi e di S.C.I.A.). L’operazione ha avuto origine
nell’ambito dei controlli finalizzati al rispetto della normativa in
materia di accise, con una serie di mirati appostamenti e pedinamenti
dei camion trasportatori di bombole fino al deposito oggetto di
sequestro. Le Fiamme Gialle, all’atto dell’accesso nell’area, hanno
accertato che un addetto ha esibito una licenza di detenzione ai fini di
vendita per non più di 1.000 kg di G.p.l. in bombole, sostenendo di
essere in regola con i quantitativi massimi imposti dalla legge. La
rapida ispezione dei militari ha portato alla scoperta di 800 bombole
detenute però alla rinfusa all’esterno del gabbiotto di cemento
autorizzato; quelle vuote erano conservate a cielo aperto mentre quelle
piene risultavano essere occultate in un deposito chiuso e privo di
aerazione sempre di pertinenza del titolare dell’attività. La maggior
parte di queste bombole, inoltre, erano esternamente corrose, tenute in
un cattivo stato di conservazione ed addirittura non sottoposte a
ricollaudo dopo la data di scadenza. I Baschi verdi hanno appurato che
nessun contenitore riportava la valvola attestante la data di prova di
tenuta e lo stabilimento di provenienza. Le Fiamme Gialle hanno
verificato, quindi, che mancavano le dovute autorizzazioni e le
correlate certificazioni attestanti i requisiti minimi di sicurezza.
Pozzallo
RG – CC
operazione antidroga, bloccato pusher
mentre cede droga a minorenni.
Si tratta di
Biagio Giugno
22enne pozzallese.
I Carabinieri delle Stazioni di Pozzallo e di Marina di Modica ier
sera, hanno eseguito uno specifico servizio antidroga sul territorio di
competenza, in particolare nei luoghi maggiormente frequentati e punto
di ritrovo di giovani. I militari, nel corso del servizio antidroga,
hanno arrestato Biagio Giugno già noto alle forze dell’ordine, sorpreso
mentre stava cedendo alcuni grammi di droga a dei minori.
Il giovane pusher è stato notato dai militari dell’Arma mentre camminava
a piedi e si sofferma in una piazza del centro, luogo di ritrovo di
molti giovani, tenendo un atteggiamento sospetto.
I Carabinieri dopo avere seguito movimenti del soggetto hanno notato
che alcuni giovani si stavano avvicinando al sospetto pusher.L’intuizione dei militari dell’Arma
effettivamente, è apparsa subito veritiera, tanto che, Biagio Giugno è
stato sorpreso mentre stava cedendo a 3 minorenni 1 dose di marijuana
dal peso complessivo di circa 0.5 grammi.Il giovane spacciatore è
stato subito fermato dai Carabinieri e, dopo essere stato sottoposto a
perquisizione, è stato trovato in possesso della somma in contanti di 15
euro, in banconote di piccolo taglio, provento dell’attività di spaccio.
I 3 acquirenti minorenni sono stati segnalati alla Prefettura di Ragusa
quali assuntori di sostanza stupefacente.
Ragusa
–
Movida, blitz polizia sequestro compresse ecstasy, cocaina e MDMA con
logo“WhatsApp”, pusher fidanzati in manette.La Polizia di
Stato, Squadra Mobile, ha tratto in arresto Giovanni NICASTRO
26enne nato a Vittoria e Jessica KAFTIRANI 21enne nata a Ragusa,
per il reato di detenzione di anfetamina, MDMA, ecstasy e cocaina ai
fini di spaccio. La donna ha riferito agli investigatori che “in frigo
l’anfetamina si conserva meglio”. Gli uomini della Squadra Mobile e del
Commissariato di Vittoria, ieri sera, hanno predisposto un servizio di
osservazione nei luoghi di ritrovo della “movida” di Marina di Ragusa,
in quanto era stata segnalata la presenza di un giovane vittoriese e
della sua fidanzata di origini albanesi, nata e residente a Ragusa, che
da quanto è iniziata la c.d. “bella stagione”, frequentavano la costa
iblea al fine di vendere stupefacenti ai giovani avventori dei locali di
intrattenimento. I poliziotti in borghese si sono recati a Marina di
Ragusa e precisamente sul lungomare Bisani dove era stata organizzata
una serata danzante in uno dei tanti ritrovi della “movida”. Nicastro
era stato segnalato ai poliziotti come il più attivo nella cessione di
droga e che veniva collaborato dalla sua fidanzata con la quale
conviveva.
I poliziotti, dopo
un primo periodo di osservazione a piedi tra i giovani ragusani, hanno
deciso di salire a bordo delle auto perché spesso il Nicastro faceva dei
giri in auto prima di fermarsi, forse al fine di controllare se vi fosse
la Polizia. Gli investigatori, dopo meno di un’ora, hanno notato
Nicastro e la sua fidanzata a bordo dell’auto e seduti sui sedili
posteriori altri due ragazzi, probabilmente acquirenti.2 auto
della Polizia di Stato hanno bloccato ogni via di fuga e tutti e quattro
i soggetti che sono stati costretti a scendere e poi sottoposti a
perquisizione, proprio mentre stavano per parcheggiare per recarsi in
discoteca.La perquisizione personale eseguita sul posto, ha dato
esito positivo; 1 ragazzo ragusano veniva trovato in possesso di 1 dose
di marijuana per uso personale e per questi motivi è stato segnalato al
Prefetto di Ragusa, mentre Giovanni NICASTRO, è stato trovato in
possesso di diverse dosi di anfetamina, ecstasy, cocaina e MDMA.
Gli agenti alla luce dei sequestri effettuati sul posto, hanno proceduto
alla perquisizione della casa dei due fidanzati tratti in arresto. Gli
investigatori nel frigorifero della coppia, hanno notato una grande
scatola in plastica solitamente utilizzata per conservare alimenti,
piena di centinaia di pasticche di ecstasy, anfetamina ed anche dosi di
cocaina. L’anfetamina era ancora da suddividere in dosi, difatti in un
cassetto della cucina c’era tutto il materiale necessario per
confezionare le pasticche. Gli agenti, nel contempo si era fatta notte,
senza interrompere mai il loro servizio, hanno terminato le attività di
ricerca della droga alle prime ore del mattino. I tutori dell’ordine
complessivamente hanno trovato centinaia di pasticche di ecstasy con
impresso il logo del noto instant messenger “WhatsApp”, forse le
strategie di marketing degli spacciatori, prevedono di rendere il
prodotto da loro venduto più appetibile per gli assuntori
tossicodipendenti. Oltre all’ecstasy sono state trovate decine di dosi
di cocaina, decine di dosi di anfetamine e oltre 50 grammi ancora da
confezionare in dosi, oltre a paracetamolo in polvere per tagliare la
droga e produrre più dosi. I 2 pusher, alla richiesta sulla provenienza
della droga e quindi per comprendere il canale di approvvigionamento
dell’ecstasy e dell’anfetamine (che sono di particolare pericolosità per
i giovani assuntori), non hanno voluto collaborare in alcun modo con gli
uomini della Squadra Mobile e pertanto sono in corso indagini della
Polizia di Stato per risalire a chi ha fatto da tramite per l’acquisto
di queste droghe artificiali. I due arrestati dopo le perquisizioni ed
i sequestri sono stati condotti presso gli uffici della Squadra Mobile
di Ragusa per essere sottoposti al fotosegnalamento da parte della
Polizia Scientifica e successivamente lui è stato condotto in carcere a
Ragusa e lei a piazza Lanza a Catania. Il Dirigente la Squadra Mobile
Commissario Capo della Polizia di Stato dott. Antonino Ciavola ha
mostrato soddisfazione per il lavoro svolto. “La Polizia di Stato
in provincia di Ragusa, impiega quotidianamente uomini e donne al fine
di contrastare il traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione di
Polizia Giudiziaria portata a termine questa notte è importante perché
ha sottratto dal mercato pericolosissime sostanze stupefacenti come
l’ecstasy e le anfetamine che in quanto droghe artificiali creano ancora
più danni delle altre droghe”.
Ragusa
– CC scoperta vendita reperti archeologici su web, 1 denunciato.
I Carabinieri Tutela patrimonio culturale hanno sequestrato a Ragusa gli
oggetti di interesse archeologico posti in vendita on line.
I militari della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa,
coadiuvati da uomini della Compagnia Carabinieri di Ragusa, nel corso di
una perquisizione domiciliare disposta dalla Procura della Repubblica
iblea, hanno sequestrato 99 monete in argento e bronzo e 16 reperti di
varia tipologia (fibule, anelli, orecchini, coppette in ceramica acroma,
lucerne in ceramica). I militari nella circostanza, hanno rinvenuto
anche 1 metal detector e vari attrezzi utilizzati per ricerche e scavi
clandestini. I reperti, di epoca greca e romana, erano stati
illecitamente messi in vendita on-line da un 48enne ragusano, noto
ristoratore del capoluogo, che è stato denunciato per ricettazione. Il
contestuale ritrovamento di utensili idonei alla ricerca e allo scavo
avvalora l’ipotesi che tali beni siano provento di attività di ricerca
archeologica clandestina. Gli accertamenti dei militari proseguiranno
per individuare il luogo di provenienza dei beni recuperati. L’indagato,
nel corso della perquisizione domiciliare, è stato altresì trovato in
possesso di 2 dose di 1,½ g. di hashish ed 1 da 1 grammo di marijuana,
sottoposte a sequestro, ed è stato quindi segnalato al prefetto di
Ragusa quale assuntore di sostanze stupefacenti. Il sequestro è frutto
della costante azione di monitoraggio dell’e-commerce e aste on-line
svolta dai Carabinieri del TPC. La rete Internet, infatti, rappresenta
uno dei principali mezzi per il commercio illecito di beni archeologici.
Tale fenomeno è riconducibile, principalmente, all’anonimato offerto dal
web, ai molteplici canali di vendita attivabili e alla possibilità di
raggiungere facilmente un elevato numero di potenziali acquirenti,
spesso inesperti e incuranti di una normativa di settore che pone limiti
all’acquisto di beni d’arte.
Vittoria
RG – Giornalista minacciato anche su Facebook, emesso ordine
carcerazione. La Polizia
ha eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere a carico di
Gianbattista Ventura 57enne nato e residente a Vittoria, ritenuto
del clan Dominante-Carbonaro per le reiterate minacce, aggravate dalla
metodologia mafiosa al giornalista Paolo Borrometi. Gli Agenti
agli ordini del dirigente della Squadra Mobile dott. Antonino Ciavola
Commissario Capo della Polizia di Stato hanno eseguito l’ordine di
cattura emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia a carico di
Gianbattista Ventura. L’ordine di custodia cautelare in carcere è stato
emesso a seguito della decisione del Tribunale di Catania per il ricorso
in appello proposto dalla Procura della Repubblica Distrettuale
Antimafia di Catania. Le indagini portate a termine, già mesi fa, dalla
Squadra Mobile di Ragusa, avevano permesso alla Procura Distrettuale di
Catania di chiedere l’applicazione della misura cautelare in carcere a
carico di Ventura per il reato di minacce aggravate dalla metodologia
mafiosa ai danni del giornalista Paolo Borrometi. Ventura, ritenuto
reggente del clan Dominante-Carbonaro di Vittoria, aveva reiterato
minacce di ogni tipo ai danni del giornalista Paolo Borrometi, direttore
del quotidiano on line “La Spia” e corrispondente dell’AGI. Il
giornalista Borrometi impegnato per il territorio di Vittoria, in quanto
giornalista, ad esercitare il diritto di cronaca sui fatti avvenuti in
passato e su quelli quotidiani nel territorio ibleo e non solo, quando
citava la famiglia Ventura, veniva costantemente insultato e gravemente
minacciato da Gianbattista Ventura così come da tanti suoi familiari e
adepti. L’individuo, per sua stessa ammissione presso gli uffici della
Squadra Mobile, all’esito di una delle tante perquisizioni, anche
informatiche, eseguite a suo carico, riferiva agli investigatori di aver
utilizzato facebook perché quello che diceva Borrometi non era vero e
quindi lo aveva minacciato per farlo smettere. Il GIP del Tribunale di
Catania aveva già rigettato la richiesta di misura cautelare a carico di
Ventura, ma la Procura Distrettuale aveva proposto ricorso in appello ed
il Tribunale ha accolto le motivazioni, applicando la misura della
custodia cautelare in carcere per le minacce gravi al giornalista. La
Procura Antimafia ieri ha disposto la cattura di Ventura, anche se
questi si trovava già in carcere per altri fatti reato, pertanto alla
Squadra Mobile, collaborata dal Commissariato di Vittoria, non è restato
che notificare in carcere il provvedimento della custodia cautelare per
i nuovi fatti reato da lui commessi. Ventura ha pubblicato sulla bacheca
o nei commenti alle notizie del quotidiano on line “La Spia” messaggi
dal contenuto inequivocabile: “ti scippu a testa; d’ora in avanti sarò
il tuo peggiore incubo e poi ci incontreremo nell’aldilà; se vuoi ci
incontriamo anche negli uffici della Polizia, tanto la testa te la
scippu u stissu; tu ci morirai con il gas; ti daremo in bocca ciò che
meriti; durerai poco cesso di merda, tutti avete figli, madi dire questa
acqua non ne bevo; vi auguro sempre il meglio; pezzo di ferme troppo
bordello stai facendo, fai a cacare che Dio di fulmini, avete finito di
rompere i coglioni”.Queste minacce avevano un preciso obiettivo, quello
di non far pubblicare più notizie su Vittoria e sulla mafia iblea al
giornalista Paolo Borrometi. Le modalità, per quanto di nuova
generazione, sono identiche nei contenuti e per il significato alle
metodologie mafiose del passato. Per questi motivi, le minacce hanno
avuto una rilevanza di grande spessore, tanto che è subito stata
contestata l’aggravante della metodologia mafiosa. Ventura, con le frasi
“troppo bordello stai facendo” e altre, ha inteso comunicare al
giornalista di non attirare l’attenzione della Polizia verso lui e i
suoi affari, in quanto non voleva avere problemi. La campagna
denigratoria portata avanti su facebook e sul sito del quotidiano on
line “La Spia” aveva come fine quello di ottenere il silenzio del
giornalista; di lui e della mafia non bisognava parlarne, così come dei
fatti di cronaca quotidiani che vedevano il coinvolgimento di soggetti
vicini alla sua famiglia, considerati i continui arresti dei figlie e
nipoti. Ventura è già stato condannato per reati gravissimi come
omicidio, porto d’armi che costituiscono elementi che lo
contraddistinguono per la particolare pericolosità sociale e quindi, per
un probabile passaggio dalle parole ai fatti, con grave pericolo per il
giornalista Borrometi. Le indagini della Squadra Mobile, condotte con il
Commissariato di Vittoria e con la collaborazione della Polizia Postale,
hanno permesso di appurare che proprio Ventura per sua stessa mano,
aveva scritto quei messaggi utilizzando la piattaforma web. Ventura, per
sua stessa ammissione, non accettava che il giornalista parlasse di lui
e della sua famiglia, doveva solo stare zitto senza permettersi di
parlare di ciò che lo riguardava. Il personaggio, già in carcere per
altri fatti reato, ha firmato ieri gli atti inerenti l’ennesimo
provvedimento a suo carico notificato dalla Squadra Mobile, per poi
tornare in cella.
Vittoria
RG – Rumeno picchia convivente:CC in manette.
Si tratta di Marcel Sergiu Boriceanu
34enne. La situazione era divenuta insostenibile ormai da diverso tempo
tra una coppia di rumeni: entrambi 34enni, entrambi braccianti agricoli,
con una convivenza che nell’ultimo anno aveva iniziato a scricchiolare e
a dare i primi segni di cedimento. La vittima ha vissuto mesi trascorsi
in preda all’angoscia ed alla paura per un uomo violento, minaccioso,
che non le ha mai disdegnato insulti. La donna ha sempre sopportato,
credendo che il convivente cambiasse. Le speranze che la giovane
riponeva nel soggetto sono ben presto svanite nella mattinata, quando
Marcel Sergiu Boriceanu, di fronte all’ennesima discussione per
futili motivi, divenute ormai all’ordine del giorno, ha iniziato a
picchiare la donna: momenti di terrore ed urla che hanno attirato
l’attenzione dei vicini che hanno allertato il 112. Una pattuglia di
Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria giunta immediatamente
sul posto e, presa contezza della situazione visto che la donna era già
stata trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale Guzzardi, ha subito
bloccato il 34enne e l’ha tratto in arresto. Il soggetto è stato
condotto nella caserma di via Garibaldi ed espletate le formalità di
rito, già con diversi precedenti penali, è stato ristretto presso la
Casa Circondariale di Ragusa, su disposizione del sostituto procuratore
della Repubblica dott. Andrea Sodani, dinanzi al quale dovrà rispondere
dei reati di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. La donna,
fortunatamente non è grave, ha riportato “traumi contusivi multipli al
volto, traumi toracici multipli” ed è stata giudicata guaribile 10 in
giorni. Sulla vicenda ora resta l’attenzione degli inquirenti.
Ragusa – CC,
chiusa casa prostituzione pubblicizzata on line: denunciati 2 rumene e
padrone 80enne.
Operazione contro il favoreggiamento e lo sfruttamento della
prostituzione dei Carabinieri della Compagnia di Ragusa che, nel
territorio di Marina di Ragusa. I militari, dopo una breve indagine,
hanno individuato ed apposto i sigilli ad un’abitazione dove 2 giovani
ed avvenenti ragazze rumene esercitavano l’attività di prostituzione.
Gli accertamenti sono partiti monitorando alcuni siti internet, spesso
utilizzati come bacheche di annunci a sfondo sessuale, su cui le donne
dedite all’attività pubblicizzano le loro prestazioni ai potenziali
clienti in cerca di “avventure”. I militari, proprio svolgendo
tale attività di monitoraggio, hanno accertato che alcuni dei numeri
indicati in tali siti, come quelli da contattare per concordare gli
appuntamenti durante i quali consumare rapporti sessuali a pagamento,
erano in uso a delle giovani donne di nazionalità rumena che venivano
localizzate nella frazione Marina del capoluogo ibleo. I carabinieri
hanno individuato l’abitazione dove le donne esercitavano la loro
attività, tra l’altro pubblicizzata in maniera evidente sul sito
internet, con tanto di fotografie che non lasciavano dubbi sulla
finalità degli incontri. I militari, con un espediente, hanno contattato
l’utenza telefonica indicata sul sito, riuscendo a farsi dire l’esatta
ubicazione dell’abitazione in questione, presso la quale venivano subito
predisposti degli specifici servizi di osservazione discreta. Gli
investigatori hanno stabilito con certezza l’attività dove si svolgeva.
I servizi, nell’arco di poche ore, hanno dato i risultati attesi, in
quanto veniva notato un continuo andirivieni di persone che si recavano
nella casa in questione, trattenendosi per poco tempo, ossia giusto il
tempo di consumare un veloce rapporto sessuale. I tutori dell’ordine,
dopo aver monitorato i movimenti, sono entrati nell’abitazione, dove
hanno verificato la presenza di 2 ragazze di nazionalità rumena. I
carabinieri hanno compreso che le 2 erano le stesse riprodotte sulle
foto pubblicizzate sul sito di annunci on-line su cui evidenziavano la
loro attività e dal quale erano partiti gli accertamenti. I militari,
oltre alle ragazze, hanno rinvenuto tutto l’occorrente per svolgere
l’attività di prostituzione: centinaia di preservativi ed attrezzi vari
per consumare rapporti sessuali diversi dal solito. La casa in questione
è risultata di proprietà di un pensionato ragusano, L.C. 80enne,
che forse aveva pensato di arrotondare i guadagni della sua pensione,
affittando la sua abitazione alle due giovani donne, che la
utilizzavano per esercitare la loro attività di prostituzione. Il
pensionato è stato quindi denunciato in libertà all’Autorità Giudiziaria
di Ragusa per favoreggiamento della prostituzione, avendo consentito che
la sua casa venisse adibita allo svolgimento dell’attività. Le due
donne, sono risultate regolarmente dimoranti sul territorio nazionale,
sono state allontanate dalla casa in questione, su cui venivano apposti
i sigilli per evitare che venisse nuovamente adibita a “casa di
piacere” ed affidata allo stesso proprietario. I Carabinieri del
Comando Provinciale sottolineano: “l’attività svolta è il frutto delle
continue azioni di controllo del territorio, avviate su disposizione
del Comando Carabinieri, e che comprendono il monitoraggio di qualunque
forma d’illecito che può essere perpetrata, comprese quelle legate alla
sempre lucrosa attività della prostituzione”.
Ragusa
– GdF sequestra azienda “recupero plastica” e cava : reati ambientali.
L’attività delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Ragusa a tutela dell’ambiente continua incessante. I
finanzieri della Compagnia di Ragusa, nella mattinata, in esecuzione di
uno specifico provvedimento emesso dal GIP – dr. Claudio MAGGIONI, hanno
posto sotto sequestro un’impresa di “recupero plastica” in Contrada
Mazara di Vittoria, per reati ambientali. Il provvedimento di sequestro
ha riguardato anche un’area industriale di circa mq. 40.000 adibita a
stoccaggio incontrollato di fanghi, rifiuti speciali ed all’illecito
smaltimento della plastica dismessa proveniente dagli impianti serricoli.
I Baschi Verdi con lo stesso decreto hanno proceduto all’ulteriore
sequestro di una cava abbandonata di circa 20.000 mq. ubicata a Marina
di Acate, Contrada Macconi, illecitamente utilizzata per lo smaltimento
dei rifiuti speciali provenienti dal ciclo di lavorazione della
plastica. Il rappresentante legale della società, in concorso con altri
soggetti, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per reati in
materia ambientale legati all’illecito smaltimento di rifiuti speciali.
L’operazione in questione ha consentito di sottoporre a sequestro anche
3 semirimorchi contenenti rifiuti speciali ancora da smaltire e la
documentazione completa attestante lo smaltimento illecito dei fanghi
palabili provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica dismessa
presso la cava abbandonata di Marina di Acate. Il materiale così
illecitamente smaltito, utilizzato per ricolmare la cava abbandonata,
arrecava grave nocumento alle falde acquifere della zona, di conseguenza
all’ambiente e alla salute pubblica. L’azienda, il 26 febbraio scorso,
era stata già destinataria di un provvedimento di sequestro probatorio,
emesso dalla locale Autorità Giudiziaria, al fine di verificare il
rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni rilasciate.
Il Tribunale del Riesame, avverso al provvedimento, aveva disposto il
dissequestro fondato sulla apparente qualificazione come “sottoprodotto”
ex art. 184 bis del D. Lgs 1652/2006 e non come rifiuto del materiale
derivante dalle procedure di lavaggio del polietilene, proveniente dagli
impianti serricoli. Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal
GIP presso il Tribunale di Ragusa, richiesto dalla Procura della
Repubblica di Ragusa, è scaturito dagli esiti di successiva attività
info-investigativa esperita dai militari della Compagnia GdiF di Ragusa
e corroborati dagli accertamenti tecnici effettuati dall’ARPA.
L’attività delle Fiamme Gialle iblee si colloca nell’ambito del
controllo economico del territorio volto alla tutela dell’ambiente
nell’interesse della collettività, soprattutto per evitare gravi
conseguenze derivanti dallo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e
dal conseguente inquinamento delle falde acquifere.
Vittoria RG
–CC blitz a rave party, trovati :cocaina, hashish e marijuana, 1
sorvegliato, 4 denunciati. Si tratta di C.S.,
32enne di Ragusa, F.E. 33enne di Vittoria, C.A.M.24 enne
sorvegliato speciale vittoriese, R.F. tunisino 26enne.Il blitz dei Carabinieri della Compagnia di Vittoria è stato nel
tardo pomeriggio di ieri in un’area abbandonata con annessi capannoni in
Contrada Chiappa di Acate, dov’era in corso un rave party: 4 le persone
deferite in stato di libertà, 204 quelle controllate e identificate di
età compresa tra i 18 e i 36 anni provenienti dalla provincia di Ragusa
e da quelle limitrofe, ispezionati 62 mezzi, rinvenuto un motorino
risultato rubato e sequestrati oltre 3 grammi di sostanza stupefacente.
I risultati del controllo effettuato ieri sono stati conseguiti in
prossimità di un terreno in disuso ad Acate dov’era stato segnalato un
cospicuo numero di giovani riuniti senza alcuna preventiva
autorizzazione: subito è scattato un dispiegamento di militari
provenienti da tutti i reparti dipendenti dalla Compagnia di Vittoria
che ha permesso di denunciare in stato di libertà i due presunti
organizzatori del raduno, C.S., 32enne, e F.E., 33enne, originari
rispettivamente di Ragusa e Vittoria ed entrambi con pendenze penali,
per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento.
Nel corso della mirata attività i militari hanno anche riscontrato la
presenza di C.A.M.24 anni sorvegliato speciale vittoriese per il quale
è già stata avanzata proposta di aggravamento della misura di
prevenzione cui è sottoposto. Inoltre, è stato segnalato alla Procura
della Repubblica iblea anche R.F. tunisino 26enne, per ricettazione e
riciclaggio, trovato in possesso di un motorino Mbk
Booster con telaio abraso e privo di targa, risultato oggetto di furto
avvenuto nell’agosto 2012 in Marina di Ragusa ai danni di una giovane
del luogo: il mezzo è stato posto in sequestro. La perquisizione
dell’intera area adibita a rave party ha consentito ai Carabinieri di
rinvenire, vicino ad alcuni alberi, diverse buste termosigillate
contenenti oltre 3 grammi tra cocaina, hashish e marijuana. Le sostanze
sono state sequestrate e inviate presso il Laboratorio di Sanità
Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di
stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili. Gli
inquirenti vagliano ora, proseguendo le attività, la posizione di tutti
i giovani identificati, che rischiano una denuncia per invasione di
terreni e edifici, nonché sono in corso accertamenti per appurare il
canale di approvvigionamento della droga. Le indagini sono suscettibili
di ulteriori sviluppi operativi.
Ragusa
–CC bloccano venezuelano
integrato che in piazza San Giovanni cede droga.
Si
tratta di
Carlos Benedetto Pampinella 63enne residente a Ragusa ma
originario del Venezuela, già noto alle forze dell’ordine, è stato
arrestato ai domiciliari per detenzione di stupefacenti ai fini di
spaccio. Un ventottenne africano proveniente dal Gambia, ospite di
uno dei centri per immigrati della città, è stato trovato in
possesso di 2 dosi di hashish. I carabinieri non hanno avuto
elementi per accusarlo di spaccio e quindi l’hanno segnalato al
prefetto come assuntore di stupefacenti. Il gambiano è stato
scarsamente collaborativo ed ha finto di non comprendere l’italiano,
rendendo ancor più difficile la sua identificazione poiché non aveva
documenti al seguito.I militari del nucleo operativo e radiomobile
di Ragusa e delle stazioni “Principale” e “Ibla”, con l’ausilio del
nucleo carabinieri cinofili di Nicolosi (CT), nel pomeriggio di ieri
31 marzo, hanno svolto un servizio antidroga mirato nel centro della
città. I carabinieri nell’ultimo periodo avevano riscontrato una
folta presenza di soggetti assuntori di stupefacenti e di altri
soggetti noti per precedenti di spaccio di droga passeggiare per ore
e ore tra il sagrato della cattedrale ed il giardinetto sottostante
il palazzo del comune. I militari in forze hanno chiesto quindi
l’intervento dell’unità cinofila, circondato la piazza e controllato
tutti i presenti. Il cane antidroga ha setacciato tutte le fioriere
(già riscontrate più volte quale nascondiglio per dosi di droga), i
muretti e le panche del sagrato, della piazza e del giardinetto. I
militari, setacciata piazza San Giovanni, si sono spostati in altri
luoghi noti per la presenza di soggetti gravati da precedenti per
droga e/o dove in passato sono stati trovati assuntori o venditori
di droga: via Roma e piazza del Carmine. 2 militari in borghese
(mandati in avanscoperta per vedere se c’era “movimento”) in piazza
del Carmine si sono trovati davanti la scena flagrante di uno
spaccio. I tutori dell’ordine hanno subito bloccato venditore ed
acquirente, il primo ancora con i soldi (150 euro) in mano ed il
secondo con l’involucro contenente 2 grammi di cocaina. Il
consumatore imprenditore 49enne, è stato segnalato al Prefetto per
uso di stupefacenti. Lo spacciatore, Carlos Benedetto Pampinella,
già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato ai domiciliari
per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I carabinieri
nella successiva perquisizione domiciliare hanno trovato anche 1
bilancino di precisione, 2 grammi di hashish e 2 grammi di pasta di
cocaina. L’arrestato, dopo i rilievi foto-dattiloscopici, è stato,
d’intesa con il pubblico ministero dott. Marco Rota, sottoposto agli
arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ragusa
- Polizia
trova arsenale mafia da indizi collaboratori giustizia: 3 misure in
carcere. Si tratta di:
Marco Di Martino 40enne nato a Comiso, già in carcere,
Angelo Ventura 28enne detto “Elvis” nato a Vittoria, Jerry
Ventura 27enne nato a Vittoria , tutti residenti a Vittoria. La
polizia ha eseguito le ordinanze applicative della misura
cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Catania,
su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania. I
provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di tre componenti
della Famiglia di Filippo Ventura. Il tutto ha preso spunto dal
rinvenimento di un arsenale nella disponibilità della famiglia
capeggiata dal detenuto Filippo Ventura e riconducibile al clan
“Carbonaro-Dominante” della c.d. “Stidda”. La Polizia di Stato –
Squadra Mobile – Commissariato di Vittoria – coordinata dalla
Procura Distrettuale Antimafia di Catania ha inferto un duro colpo
alla famiglia Ventura, eseguendo ordinanze applicative della misura
cautelare in carcere, emesse dal GIP presso il Tribunale di Catania,
nei confronti di: Marco Di Martino, già in carcere, Angelo e Jerry
Ventura. La Procura Distrettuale Antimafia, diretta dal dott.
Michelangelo Patanè, ha chiesto ed ottenuto l’applicazione della
misura della custodia cautelare in carcere dal GIP presso il
Tribunale di Catania. I reati contestati agli indagati sono
associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione di una
pluralità di armi di diverso tipo, tra cui fucili di precisione con
matricola abrasa e di provenienza furtiva. Le indagini hanno
accertato la partecipazione dei tre indagati all’associazione di
stampo mafioso, operante nel territorio di Vittoria denominata
“Stidda” e riferibile storicamente al clan “Dominante – Carbonaro”,
attualmente capeggiata dal detenuto Ventura Filippo, padre di Jerry
ed Elvis e suocero di Marco Di Martino. Gli investigatori ritengono
che i tre avrebbero detenuto le armi per conto del clan.
L’associazione è aggravata proprio per il fatto che i sodali
avessero la pronta disponibilità di armi e munizioni. La Squadra
Mobile di Ragusa ed il Commissariato PS di Vittoria, diretti dalla
Procura Distrettuale Antimafia di Catania, hanno individuato il
luogo dove era custodito l’arsenale nella disponibilità di Marco Di
Martino, arrestato in flagranza e sequestrato, nel mese di ottobre
2015, numerose armi di diverso tipo, alcune della quali con
matricola abrasa e di provenienza furtiva. Le dichiarazioni di 5
collaboratori di giustizia sono state importanti per le indagini ed
in tempi diversi hanno reso dichiarazioni convergenti che hanno
sostenuto l’assunto accusatorio, condiviso dal Gip. Gli
investigatori, dopo il maxi sequestro delle armi: 5 fucili dotati di
congegni di puntamento ottici per tiro di precisione balistica
(utilizzati dai cecchini), 3 pistole, una penna-pistola, 1 giubbotto
antiproiettile, materiale per fabbricazione di esplosivi, polvere da
sparo, pressa per confezionamento cartucce e un migliaio di
munizioni, grazie alle propalazioni dei collaboratori di giustizia
sono riusciti a provare che tutto ciò era stato rivenuto a casa del
genero di Filippo Ventura, fosse, in realtà, nella piena e pronta
disponibilità del clan e in particolare dei tre indagati. Elvis e
Jerry Ventura in passato erano stati tratti in arresto per traffico
di sostanze stupefacenti ed altri reati. I provvedimenti emessi
dal Gip presso il Tribunale di Catania sono stati eseguiti di
mattina dopo mesi di indagini : sono stati ristretti in carcere
Elvis e Jerry Ventura, mentre il provvedimento è stato notificato
a Marco Di Martino, già detenuto. La Squadra Mobile e
Commissariato di Vittoria, con l’ausilio delle Unità Cinofile della
Polizia di Stato esperte in ricerca di armi, esplosivi e
stupefacenti, stanno procedendo anche ad effettuare perquisizioni
presso le abitazioni dei due fratelli Ventura al fine di rivenire
altre armi o sostanze stupefacenti.
Ragusa
– Migranti: cani antidroga in centro accoglienza trovano
stupefacente. La Polizia di Stato effettua perquisizioni in due
centri di assistenza straordinaria. Trovato hashish pronte per la
vendita nei giardini di pertinenza di uno dei centri. La Polizia di
Stato – Squadra Mobile - U.P.G. e S.P. e Unità Cinofile – hanno
eseguito perquisizioni locali e personali in un C.A.S. (Centro di
Assistenza Straordinaria) di Chiaramonte Gulfi ed in uno di Ragusa.
Il Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, ha disposto di intensificare
i controlli in tutti i centri e le strutture che danno ospitalità ai
migranti nella provincia iblea. Le attività di osservazione sono
state effettuate dalla Squadra Mobile, in due dei centri per la
presenza di alcuni giovanissimi ragusani che facevano ingresso nei
centri per poi uscire dopo pochi minuti. I migranti si sono
perfettamente integrati con i giovani ragusani, difatti, essendo
presenti anche da più anni, hanno stretto amicizie. La polizia ha
avuto il forte sospetto che potesse esserci uno scambio di droga da
una parte o dall’altra. Uomini in borghese della Polizia di Stato
hanno raccolto elementi, la sera di mercoledì ed il pomeriggio di
giovedì, sono state disposte perquisizioni di interi edifici che
ospitano i migranti. L’attività è stata svolta grazie anche alla
collaborazione dei responsabili dei due centri che hanno coadiuvato
la Polizia di Stato mettendo a disposizione i loro interpreti e
segnalando i migranti più a rischio. I centri sul territorio da
anni ormai collaborano con la Questura di Ragusa, creando una vera e
propria rete a tutela degli ospiti e del rispetto delle regole e
leggi italiane. Tutti i locali dei due centri sono stati ispezionati
da 20 uomini della Polizia di Stato e da 2 cani delle Unità Cinofile
Antidroga in servizio a Catania. “Jagus” e “Argo” hanno fiutato nei
vestiti di parecchi extracomunitari residui di sostanze stupefacenti
ma non è stata trovata alcuna dose addosso agli ospiti o nelle loro
stanze. “Jagus” , nel giardino di pertinenza del CAS di Ragusa, ha
scovato, occultata sotto terra vicino ad un albero, una stecca di
fumo ancora da suddividere in singole dosi, del valore di circa 150
euro. Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa hanno così potuto
trovare conferma nei loro sospetti, ovvero che qualcuno degli ospiti
potesse cedere la droga ai giovani ragusani che saltuariamente
andavano a fare visita ai migranti. I poliziotti, non essendo stato
possibile attribuire ad alcuno la sostanza stupefacente, hanno
sottoposto il tutto a sequestro a carico di ignoti l’hashish,
chiedendone l’immediata distruzione alla Procura della Repubblica di
Ragusa.“La Polizia di Stato mantiene alto il livello di attenzione
sui centri che danno ospitalità ai migranti. Molteplici le finalità
dell’innalzamento del livello di attenzione, tra tutti anche quello
di evitare che la loro permanenza sul territorio possa far si che
qualcuno prenda la strada dell’illegalità per cercare facili
guadagni. I controlli continueranno, considerato anche il fatto
nelle ultime settimane, 3 giovani richiedenti asilo sono stati
tratti in arresto per reati connessi agli stupefacenti”.
Ragusa- Santa Croce Camerina
– Rubano auto a pensionato e tentano invano 2 colpi a cassa
continua. I maldestri avevano tentato il doppio colpo col botto
ma hanno fallito. I militari del nucleo operativo e radiomobile di
Ragusa e della stazione carabinieri di Santa Croce Camerina stanno
indagando su un doppio colpo operato da una banda di balordi nella
notte tra sabato e domenica. Il primo botto è stato messo in atto
poco dopo le tre di notte in via Achille Grandi presso il centro
commerciale. Una deflagrazione potente, è stata sentita in tutto il
quartiere. Qualcuno ha chiamato il 112 ed immediatamente una
gazzella è andata sul posto. La banda forse aveva un palo o più
semplicemente aveva capito che col fragore causato sarebbe arrivato
presto qualcuno. I carabinieri non sono riusciti ad acciuffare i
malfattori ma hanno svolto rilievi sul posto e chiamano il
responsabile del negozio di elettrodomestici. I militari accanto al
centro commerciale, hanno notato che l’obiettivo la cassa continua
era danneggiata e sparsi vi erano pezzi di miccia detonata. I
rilievi erano ancora in corso ed è arrivata via radio un’altra
chiamata. Un secondo tentativo di scasso alla cassa continua era
stato perpetrato in contrada Pezza di Santa Croce Camerina. I
carabinieri appena arrivati hanno notato una guardia giurata e
resti di micce detonanti identiche a quelle trovate in Ragusa. La
porta della cassa fortunatamente ha retto, non si è aperta ed i
ladri maldestri sono andati via a mani vuote. I responsabili dei
due esercizi commerciali hanno confermato comunque che entrambe le
casse continue erano vuote. I danni sono solo per sostituire gli
apparecchi distrutti. I militari hanno avviato le indagini e
visionato le telecamere e si sono presentati a casa del proprietario
della grossa berlina usata per i due colpi, un pensionato residente
a Marina di Ragusa. il derubato non si era ancora accorto di avere
subito il furto della sua macchina e che il suo garage fosse vuoto.
L’auto in mattinata è stata rinvenuta in un’area di servizio a
Vittoria. I carabinieri stanno analizzando le immagini della
videosorveglianza per cercare i dettagli che li portino sulla pista
giusta
Modica
– CC
scoprono gang catanese specialista: truffa con “postapay” in
Sicilia.
5 ordinanze di custodia, arrestati 2 catanesi già noti: Pasquale
BELLIA, 54enne catanese, Antonio SANTONOCITO, 32enne che
sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere; arresti
domiciliari per i 3 catanesi: Daniele COMPAGNINI 30enne,
Gianluca ALAIMO, 21enne e Cettina D’AGATA 32enne
casalinga. “Operazione “postepay” ha sgominato un’organizzazione
responsabile di centinaia di truffe ai danni di commercianti e
tabaccai in Sicilia.I Carabinieri della Compagnia di Modica
di mattina hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare nei
confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di
associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in
danno di commercianti e tabaccai della Sicilia. I militari ritengono
si tratti di una vera e propria associazione a delinquere
finalizzata alle truffe. I carabinieri della Compagnia di Modica
alle prime luci del giorno all’alba hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del
tribunale di Ragusa su richiesta del Pubblico Ministero, d.ssa
Valentina Botti, titolare dell’indagine condotta dai Carabinieri. I
militari hanno raccolto a carico degli indagati, gravi indizi di
colpevolezza per il reato di associazione a delinquere finalizzata
alla commissione di una serie di truffe. Gli elementi sono stati
ricavati dalle querele e dai riconoscimenti effettuati da parte
delle persone offese e dagli accertamenti svolti sulle carte
“Postepay” utilizzate per acquisire il profitto delle truffe. Le
indagini sono iniziate a luglio 2015 a seguito di una denuncia
sporta dall'esercente di una tabaccheria presso la Stazione
Carabinieri di Ispica ed hanno permesso di scoprire l’esistenza di
un vero e proprio sodalizio criminale finalizzato alla consumazione
di una serie indeterminata di truffe. Tutti i colpi sarebbero stati
eseguiti con il medesimo modus operandi, e non solo in tutto il
territorio ragusano, in particolare, a Pozzallo, Scicli, Scoglitti,
Vittoria e Modica, ma anche in altre province della Sicilia. Il loro
modus operandi era sempre lo stesso: 2 dei soggetti,
alternativamente, si recavano presso l’attività prescelta
(solitamente tabaccai, ricevitorie e bar) e, dopo aver atteso il
momento giusto per compiere la truffa, quando ad esempio vi era
molta gente, chiedevano all’esercente di caricare la Postepay per
importi tra i 500 e 600€. Una volta ottenuta la ricarica, al momento
di pagare, chiedevano di poter corrispondere la somma con una carta
bancomat, ben consapevoli del fatto che il sistema SISAL non accetta
i pagamenti tramite POS, ma solo in contanti. L’autore della truffa
a questo punto, fingendo di non essere a conoscenza di tale
circostanza, rassicurava il gestore dell’esercizio commerciale
dicendogli che si sarebbe recato presso il più vicino bancomat per
prelevare la somma necessaria. I maldestri, una volta usciti
dall’attività si davano alla fuga, omettendo quindi di versare il
corrispettivo della ricarica ricevuta. I furbi, talvolta, lasciavano
in pegno ai gestori un documento falso o una fotocopia illeggibile.
L’indagine dei Carabinieri, quindi, ha evidenziato l’esistenza di
un’associazione criminosa ben organizzata e consolidata volta alla
commissione di un numero imprecisato di truffe, con gli indagati che
avevano la consapevolezza di far parte di un gruppo dedito alla
realizzazione di tale scopo, apportando ciascuno un contributo
all’associazione e rendendosi disponibili ad operare per
l’attuazione del comune programma criminoso. Gli autori materiali
delle truffe, effettuavano le ricariche sulle Postepay intestate
agli altri indagati e dopo la ricarica provvedevano al prelievo ed
alla spartizione del profitto; altri indagati, invece, avrebbero
messo a disposizione le autovetture per spostarsi nell’intera
regione per perpetrare le azioni truffaldine. I carabinieri, per
poter acquisire gli elementi probatori hanno sequestrato presso gli
uffici postali interessati tutta la copiosa documentazione dei
movimenti effettuati sulle carte postepay degli indagati, e
risalire agli esercenti truffati. L’attività investigativa condotta
dai militari dell’Arma, ha permesso d’individuare i promotori ed
organizzatori dell’associazione criminale: Pasquale Bellia ed Antonio
Santonocito, essendo entrambi sempre presenti nella fase
esecutiva dei reati. I personaggi, tra l’altro già nell’anno 2012,
erano stati destinatari di un provvedimento restrittivo per gli
stessi reati di associazione finalizzata alla truffa commessi nella
Provincia di Messina con analogo modus operandi. I militari
ritengono che i profitti illeciti ricavati dagli indagati potrebbe
ammontare a decine di migliaia di euro. Bellia e Santonocito al
termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa
Circondariale di Catania, mentre gli altri 3 sono stati sottoposti
agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Le
indagini proseguono per risalire ad altre vittime che, per vari
motivi, non hanno sporto ancora denuncia. I carabinieri “invitano
coloro i quali avessero subito analoghi reati a recarsi in caserma
per denunciare i fatti e di stare attenti in futuro, diffidando da
coloro che dovessero presentarsi per effettuare ricariche con lo
stesso modus operandi”.
Ragusa
- Polizia cattura nuovamente romeno maniaco sessuale. La
Squadra Mobile e Divisione Anticrimine – su disposizione della
Procura della Repubblica di Ragusa, ha proceduto alla cattura di
George MUSTAFA 29enne nato in Romania domiciliato a Ragusa in
quanto deve scontare la pena in carcere per il reato di violenza
sessuale ed atti osceni in luogo pubblico. Il soggetto alla vista
della Polizia aveva subito capito, si era dato alla fuga a piedi
lungo le vie del centro cittadino ma dopo alcune centinaia di metri
è stato bloccato e condotto in carcere. Il personaggio, dopo la
cattura ed un primo periodo trascorso in carcere era stato
condannato e poi liberato anticipatamente, poi si era reso
latitante e per questo Squadra Mobile e Divisione Anticrimine ed
hanno chiesto ed ottenuto un altro mandato di cattura. Il romeno nel
2011 era divenuto il terrore delle studentesse e giovanissime donne
ragusane. La serialità dei crimini commessi aveva un unico comune
denominatore, l’autore era affetto da mutismo. Il maldestro
seguiva le vittime fino a casa ed appena entravano nell’androne le
bloccava, toccava nelle parti intime e si masturbava davanti a loro.
Il soggetto nel 2011 era diventato il terrore delle giovani donne
ragusane che orbitavano nella zona di Via Palma di Montechiaro, in
particolar modo le studentesse minorenni. Gli uomini della Squadra
Mobile di Ragusa, raccolte le prime denunce, avevano effettuato
giorni e giorni di appostamenti per individuare il ricercato, il
tutto dopo aver fatto un identikit del criminale seriale. Donne
della Polizia di Stato avevano fatto da “esca” per poter scovare il
soggetto ma a nulla erano valsi i primi tentativi. Gli
investigatori, dopo attente ricerche ed aver ristretto il campo,
erano riusciti a individuare il sospettato monitorandolo in ogni
spostamento, ma considerata l’attenzione della Polizia per
prevenire nuove violenze e quindi salvaguardare altre ragazze, il
soggetto era riuscito ad allontanarsi da Ragusa. Le minori vittime
di reato insieme ai genitori e le altre donne, nel contempo avevano
riconosciuto senza ombra di dubbio l’autore dei reati commessi ai
loro danni e proprio la caratteristica sul mutismo del violentatore
rendeva certa la sua identificazione. La Procura della Repubblica di
Ragusa, dopo un attento esame dei gravi indizi di colpevolezza
raccolti dalla Squadra Mobile, ha emesso un’ordinanza di custodia
cautelare eseguita dopo le ricerche del rumeno che nel contempo
aveva fatto rientro a Ragusa. Il personaggio, dopo un primo periodo
di custodia cautelare in carcere e la successiva condanna per
violenza sessuale ed atti osceni in luogo pubblico per 3 anni e 6
mesi, era prima rimasto in carcere e poi in detenzione domiciliare.
Il soggetto era tornato in libertà per effetto della liberazione
anticipata e si rendeva subito irreperibile non rispettando le
prescrizioni del Magistrato di Sorveglianza. La Divisione
Anticrimine della Questura di Ragusa che si occupa quotidianamente
della vigilanza e controllo dei soggetti sottoposti a misure
restrittive della libertà domiciliare, come arresti domiciliari,
misure di prevenzione, misure di sicurezza e misure alternative alla
detenzione, ha redatto un’attenta informativa a carico di Mustafa,
dalla quale è emersa la sua spiccata potenzialità offensiva e quindi
pericolosità sociale, tanto da chiedere il ripristino della
detenzione in carcere. Il Tribunale di Sorveglianza, verificate le
notizie fornite dalla Questura di Ragusa ha ordinato nuovamente la
cattura del rumeno al fine di fargli scontare la pena residua
inflitta per il terribile reato di violenza sessuale, presso il
carcere di Ragusa e non in altri regimi alternativi per i quali non
risulta meritevole. Mustafa, già all’epoca dei gravi fatti reato
commessi, era solitamente impegnato a mendicare davanti farmacie,
chiese e supermercati in quanto non aveva intenzione di lavorare,
pertanto, non appena in possesso dell’ordine dei cattura, gli agenti
della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile si sono subito
recati a controllare questi luoghi. Il soggetto non era più
domiciliato a Ragusa da un anno e risultava irreperibile sul
territorio ibleo ma, uno dei poliziotti impegnati nelle ricerche era
certo di averlo visto pochi giorni prima nel centro cittadino di
Ragusa.Gli uomini della Polizia di Stato in 24 ore hanno scovare
il personaggio che adesso dovrà scontare la pena presso il carcere
di Ragusa.Le fasi della cattura avvenuta ieri sono state
particolarmente movimentate, in quanto Mustafa, non appena ha
riconosciuto gli investigatori che all’epoca lo avevano catturato,
si è subito dato alla fuga spintonando cittadini ignari di tutto
che rovinavano a terra senza per fortuna riportare lesioni.
L’inseguimento dei poliziotti a piedi è scattato immediatamente da
Via Diaz dove era stato notato ed era fuggito, Via Rapisardi, Via
San Francesco per poi terminare la corsa in Via Scipio dove gli
agenti l’hanno accerchiato e neutralizzato. Il soggetto nonostante
la resistenza, è stato ammanettato e condotto negli uffici della
Questura di Ragusa per l’identificazione da parte della Polizia
Scientifica e la notifica dei provvedimenti di cattura a suo carico.
Commentano gli investigatori : il Dirigente la Divisione Anticrimine
P. Dirigente della Polizia di Stato Dott. Giorgio Terranova ed Il
Dirigente la Squadra Mobile Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Ciavola Antonino :“La Polizia di Stato è impegnata
quotidianamente, non solo in complesse indagini, ma anche in
attività di controllo e vigilanza dei soggetti sottoposti a misure
di detenzione alternativa, misure di prevenzione e sicurezza. Solo
grazie ad un costante controllo ed informazione ai Giudici titolari
della sorveglianza, è possibile applicare la misura detentiva idonea
per ogni criminale”.
Vittoria–Figlia minorenne abusata da anziano convivente: CC, madre
consenziente in manette. Si tratta di Francesca Giudice
45enne vittoriese. L’attività di prevenzione e repressione dei reati
in tutto il territorio della giurisdizione della Compagnia
Carabinieri di Vittoria, prosegue senza sosta nell’ambito dei
servizi straordinari di controllo a ciò finalizzati, specie quelli
che colpiscono le fasce più deboli della popolazione. L’intenso
lavoro, dei militari in stretta collaborazione con la Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, ha consentito, ieri
pomeriggio, di trarre in arresto, in ottemperanza all’ordine di
esecuzione per la carcerazione la vittoriese Francesca Giudice.
L’esecuzione, è frutto di intensa attività di info-operativa a
carico della donna, finalizzata all’applicazione della misura
limitativa della libertà personale, ed è stata emessa a seguito
della proposta di misura cautelare avanzata nel 2007 dai Carabinieri
della locale Stazione. I militari già a suo tempo avevano tratto in
arresto il più anziano convivente della signora. Il soggetto avrebbe
abusato diverse volte della figlioletta della Giudice, all’epoca
minore, nonostante la madre fosse al corrente di quanto avvenisse
tra le mura di casa. Gli elementi raccolti dai carabinieri, che ne
hanno delineato appieno le responsabilità in ordine alla vicenda,
hanno permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere agli inizi di
febbraio 2016 apposita ordinanza a carico della donna, che le impone
di scontare complessivamente 6 anni di reclusione, dal momento che è
stata giudicata colpevole del reato di violenza sessuale in
concorso, commessa dal giugno 2006 al febbraio 2007.La donna è stata rintracciata ed dai
Carabinieri della Stazione di Vittoria. I militari, dopo avere
condotto la condannata nella caserma di via Galileo Galilei ed aver
espletato le formalità di rito, l’hanno ristretta presso la Casa
Circondariale di Catania Piazza Lanza, a disposizione del sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale ibleo, dott.ssa
Giulia Bisello, per i provvedimenti di competenza.
Vittoria RG
– Viola sorveglianza, minaccia giornalista: arrestato.
Polizia cattura nuovamente Gianbattista Ventura 57enne nato a
Vittoria ed ivi residente. Il personaggio è accusato d’avere
violato più volte la misura della sorveglianza speciale, alla quale
era sottoposto in quanto ritenuto soggetto pericoloso per la
società, pertanto deve tornare in carcere. Il giudice ha disposto
che al termine della pena in carcere l’arrestato debba andare in
una colonia e lì dovrà restare per almeno 3 anni in quanto non ha in
alcun modo rispettato le prescrizioni dei giudici durante di periodi
di libertà. Gbattista Ventura, durante la libertà vigilata, misura
di sicurezza a lui inflitta dopo la condanna a 25 anni di reclusione
per omicidio, detenzione illegale di armi e traffico illecito di
sostanze stupefacenti, ha continuato a frequentare pregiudicati
nonostante le reiterate diffide. Il personaggio, ad agosto ha
minacciato e diffamato il giornalista Paolo Borrometi e per questo
la sua posizione si è ulteriormente aggravata. La Polizia di Stato -
Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria, quindi, su disposizione
della Procura della Repubblica di Ragusa, ha proceduto alla cattura
di Gbattista Ventura, in quanto destinatario dell’ordine di
esecuzione per la carcerazione. Ventura ha violato la misura della
sorveglianza speciale con obbligo di dimora, a lui inflitta come
misura di prevenzione in quanto soggetto pericoloso. Ventura, su
proposta del Questore di Ragusa, era stato sottoposto al
provvedimento per evitare che potesse commettere ulteriori reati ma,
nonostante questo, si era recato fuori dal Comune di Vittoria
violando la misura. La Polizia di Stato sempre a suo carico ha
notificato l’aggravamento della misura di sicurezza, dalla libertà
vigilata all’assegnazione ad una colonia agricola per anni 3. Questo
significa che quando sconterà la pena a lui inflitta per aver
violato la misura della sorveglianza speciale, dovrà recarsi presso
la colonia agricola per 3 anni come misura di sicurezza detentiva.
Il Magistrato di Sorveglianza ha valutato che le violazioni al
codice antimafia non potevano continuare e per questo ha disposto la
carcerazione che è stata ordinata dal Procuratore della Repubblica
di Ragusa Dott. Carmelo Petralia. Il provvedimento di cattura è
stato ricevuto dagli Ufficiali della Polizia di Stato durante la
perquisizione che gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, del
Commissariato di Vittoria e della Polizia Postale stavano eseguendo
a carico di Ventura Gbattista. Il provvedimento di perquisizione
domiciliare ed informatica disposto dalla Procura Distrettuale
Antimafia di Catania era nato proprio a causa delle diverse minacce
che Ventura ha fatto all’indirizzo del giornalista Paolo Borrometi,
con gravi atti intimidatori e diffamazione a mezzo internet,
prontamente denunciate dalla parte offesa. La Polizia di Stato così
come viene fatto con tutti i soggetti pericolosi liberi vigilati,
monitora tutto ciò che questi elementi compiono durante le loro
giornate. La Squadra Mobile ed il Commissariato di Vittoria hanno
più volte segnalato i comportamenti antigiuridici del Ventura,
attività che oggi ha permesso di ricondurlo in carcere. Tra le
diverse violazioni commesse, sono state segnalate le continue
frequentazioni con pregiudicati, furti, violazioni della libertà
vigilata, minacce e diffamazione ai danni del giornalista. Il
magistrato di sorveglianza, per tutti questi motivi, ha valutato
che la misura della libertà vigilata non fosse più idonea, poiché
Ventura non ha intrapreso una vita orientata a rispettare
positivamente gli ordini dell’Autorità, ma ha fatto esattamente
l’opposto. La misura non detentiva quindi non era affatto
sufficiente, pertanto era necessaria una misura ben diversa e quindi
la detenzione in una casa lavoro era l’unica possibile. Ventura ha
dimostrato di avere una pericolosità sociale in continuo aumento,
difatti dalla misura di sicurezza non detentiva della libertà
vigilata è stato necessario passare a quella detentiva che sconterà
al termine del soggiorno in carcere per le altre violazioni legge.
Il soggetto è risultato essere destinatario di un ordine i
carcerazione e di una misura di sicurezza detentiva, il tutto
proprio mentre veniva effettuata l’ennesima perquisizione a suo
carico, stante le continue minacce ai danni del giornalista. Il
Dirigente del Commissariato di Vittoria V.Q.A. della Polizia di
Stato Dott. Rosario Amarù ed Il Dirigente la Squadra Mobile
Commissario Capo della Polizia di Stato Dott. Ciavola Antonino
precisano:“La Polizia di Stato eseguendo la cattura del Ventura
Gbattista ha assicurato alla giustizia un pericoloso criminale,
scongiurando il verificarsi di ulteriori reati. La magistratura ha
potuto emettere il provvedimento di cattura, grazie al costante
controllo dei soggetti pericolosi, da parte degli uomini e delle
donne della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria.
L’odierno provvedimento deve servire da monito per tutti i soggetti
pericolosi che non hanno intenzione di cambiare strada imboccando
quella della legalità, poiché il comportamento antigiuridico, se
reiterato nel tempo non può che condurre in carcere i responsabili”.
Ragusa–
80enne in
fin di vita a Vittoria, CC preso presunto picchiatore: albanese senza
permesso. L’accusato è Sali
Metalla, pastore albanese di 58 anni. E’ stato sottoposto a fermo di
indiziato di delitto il presunto responsabile del tentato omicidio di
Michele Vitelli, 82enne, avvenuto nella tarda mattinata di ieri in
Contrada Guastella, a Vittoria. I militari hanno rilevato che al culmine
di una violenta lite erano seguite percosse e numerose bastonate. Il
tragico evento è giunto all’epilogo dell’ennesima discussione legata a
problemi di pascolo del gregge che il reo avrebbe condotto abusivamente
nella proprietà agricola dell’anziano: sarebbe nato un acceso litigio
conclusosi con l’aggressione con un bastone che il pastore albanese
avrebbe usato contro l’80enne, procurandogli traumi in tutto il corpo,
per i quali ora si trova ricoverato in gravissime condizioni
all’Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. L’immediata battuta effettuata
in zona dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria, allertati al 112,
ha permesso di individuare immediatamente il presunto responsabile e di
bloccarlo. I tutori dell’ordine specializzati presenti sul posto hanno
effettuato i rilievi tecnico-scientifici, cristallizzando la scena del
crimine e acquisendo ogni utile reperto per definire l’impianto
accusatorio. La perquisizione a tappeto operata dai Carabinieri ha
permesso di rinvenire nell’appezzamento agricolo della vittima il
bastone usato quale arma del delitto. L’arma impropria è stata
sottoposta a sequestro penale ed a breve sarà inviato ai Ris di Messina
per gli accertamenti del caso. I militari hanno condotto in caserma
il pastore ritenuto responsabile dell’efferato crimine per sentirlo ed
iniziare a ricostruire quanto accaduto nella mattinata del 10 febbraio.
Tutta l’attività condotta dagli inquirenti è stata diretta dal sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa
Giulia Bisello, che si è recata immediatamente presso la Compagnia
Carabinieri di Vittoria dove ha interrogato l’albanese, difeso
dall’avvocato Enrico Cultrone. L’articolata attività investigativa posta
in essere dai Reparti dell’Arma, che si sono avvalsi dei tradizionali
metodi d’indagine ed anche di attività tecniche, è stata pienamente
condivisa dal magistrato che, nella tarda serata di ieri, ritenuto
fondato il pericolo di fuga e avendo acquisito gravi indizi di
colpevolezza, ha emesso decreto di fermo a carico del 58enne per il
reato di tentato omicidio volontario. Metalla Sali al termine delle
formalità di rito è stato ristretto presso la Casa Circondariale di
Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria: su di lui sono in
corso ulteriori accertamenti, visto che si trovava in Italia senza
regolare permesso di soggiorno, così come nei confronti dell’allevatore.
Ragusa – Omicidio
Giorgio Saillant :
fermato Filippo ASSENZA. Il 56enne accusato del delitto è nato a Vittoria e residente
(domiciliato a Londra), ed è gravemente indiziato di omicidio aggravato
dalla premeditazione, commesso mediante esplosione di un colpo di arma
da fuoco e per aver illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico un
fucile da caccia. La Procura della Repubblica di Ragusa, il 25 gennaio
2016 alle ore 20.00 ha emesso il provvedimento di Fermo di indiziato di
delitto nei confronti di Filippo Assenza, in quanto gravemente indiziato
del delitto di omicidio premeditato e porto abusivo in luogo pubblico di
un fucile da caccia. Gli uomini della Polizia di Stato e dell’Arma dei
Carabinieri intervenuti, il 24 gennaio 2016
di sera alle ore 21.00, in via De Ruggero
a Vittoria,
avevano rinvenuto il cadavere del Vigile del Fuoco,
Giorgio Saillant, nella
sua autovettura appena parcheggiata davanti casa. Gli investigatori già
nell’immediatezza hanno rilevato che la vittima era stata attinta da un
colpo di arma da fuoco al volto, proprio nel momento in cui stava
parcheggiando davanti casa. Il finestrino dell’autovettura era infranto
ed il cadavere giaceva ancora nella posizione del guidatore quando sono
intervenuti gli esperti della Polizia Scientifica per il sopralluogo.
Gli uomini della Polizia di Stato e dei Carabinieri coordinati sul
posto dal Sost. Proc. dott.ssa Monego, avviate immediatamente le
indagini, identificavano ed escutevano a sommarie informazioni i
prossimi congiunti ed i colleghi di lavoro della vittima, al fine
ricostruire i movimenti immediatamente precedenti al delitto. Le
indagini senza sosta, hanno permesso di delineare compiutamente la vita
privata del Vigile del Fuoco, grazie anche alla collaborazione dei
cittadini e dei colleghi di lavoro. Un primo spunto investigativo veniva
dall’esame di un filmato registrato da una telecamera posta nei pressi
dell’abitazione, dal quale si rilevava il passaggio ripetuto di
un’autovettura di colore grigio che più volte transitava davanti
l’abitazione della vittima. Gli inquirenti addosso al cadavere hanno
rinvenuto uno smartphone funzionante e dall’esame del registro delle
chiamate e di altri dati estratti dalla Polizia Postale intervenuta con
i suoi esperti notte tempo da Catania, venivano rilevati alcuni
ulteriori elementi che conducevano gli investigatori ad approfondire
l’esame della sfera privata del vigile del fuoco. Le indagini sulle
utenze telefoniche contattate dalla vittima, hanno accertato che il
malcapitato avesse effettuato diverse chiamate e tra queste alcune
conducevano ad una donna. Gli approfondimenti investigativi condotti
dagli investigatori hanno indirizzato a Filippo Assenza coniuge della
donna contattata dalla vittima poche ore prima dell’omicidio. I tutori
dell’ordine hanno rilevato un altro dato a carico del sospettato che
risultava essere la detenzione da parte della madre di 2 fucili da
caccia cal. 12, arma compatibile con quella utilizzata per procurare la
morte del vigile del fuoco e regolarmente denunciata all’Autorità di
Pubblica Sicurezza del Commissariato di P.S. di Vittoria. Le ricerche di
Polizia e Carabinieri hanno permesso di individuare il sospettato presso
l’abitazione della madre, per essere subito condotto presso il
Commissariato di P.S. di Vittoria. Gli inquirenti negli uffici della
Polizia hanno appurato che il sospetto era l’utilizzatore di un’auto
dello stesso modello ripreso dalle videocamere nei pressi
dell’abitazione della vittima. Il cerchio quindi si è stretto sempre
più, considerato anche che non vi sono molti veicoli dello stesso tipo
in circolazione a Vittoria, così come appurato presso la fabbrica
costruttrice. Assenza sentito dalla Polizia Giudiziaria, dopo alcune
ore, ha reso spontanee dichiarazioni ammettendo di aver commesso il
reato, confermando integralmente le proprie responsabilità in sede di
interrogatorio davanti al P.M. ed ai difensori da lui stesso nominati.
Il Pubblico Ministero Dott.ssa Monego intervenuta presso gli uffici di
Polizia, considerato il concreto pericolo di fuga, desunto dal fatto
che l’autore ha commesso un reato di estrema gravità e che peraltro
risiede a Londra con la famiglia, ha disposto il fermo di indiziato di
delitto, immediatamente eseguito dagli uomini del Commissariato di P.S.,
della Compagnia Carabinieri di Vittoria, del Nucleo Investigativo e
della Squadra Mobile di Ragusa, tutti fattivamente intervenuti sin dai
primi istanti sul luogo del delitto. Il fermato è stato successivamente
sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici e condotto presso il carcere di
Ragusa in attesa dell’udienza di convalida.
Ragusa
- CC trovano discarica abusiva a San Giacomo, denunciato 1 rottamaio.
Si tratta di C.C., 38enne di Ragusa. I Carabinieri della
Compagnia di Ragusa, hanno svolto un’ intensa attività di controllo nel
verificare il rispetto delle normative ambientali e di quelle in materia
di gestione dei rifiuti. I militari, nel corso di uno di questi
controlli, in località San Giacomo di Ragusa, hanno scoperto una vera e
propria discarica a cielo aperto, nella quale erano ammassati, alla
rinfusa e senza alcun criterio, rifiuti d’ogni genere da vecchi
elettrodomestici ormai arrugginiti, ad apparecchiature elettroniche di
vario tipo fino alla pericolosissime lastre di eternit abbandonate sul
terreno, in spregio di qualunque normativa. Il proprietario dell’area è
risultato essere C.C., 38enne di Ragusa, già noto, che svolge la
professione di raccoglitore di materiali ferrosi. Il personaggio, per
risparmiare sui costi che avrebbe comportato lo smaltimento dei rifiuti
in centri autorizzati, aveva pensato di accatastarli tranquillamente,
senza criterio, nella sua proprietà. L’irresponsabile comportamento, ,
ha creato un gravissimo pericolo d’inquinamento ambientale. I rifiuti
rinvenuti dai CC erano anche del tipo speciale e pericoloso, proprio
perché, se non smaltiti e accantonati secondo quanto previsto da
specifiche normative, possono rilasciare nell’aria e nel terreno
sostanze nocive, che possono inquinare l’atmosfera e le falde acquifere
sottostanti. Il soggetto è stato quindi, denunciato in libertà dai
Carabinieri alla competente Autorità Giudiziaria, per il reato di
gestione non autorizzata di rifiuti. Tutta l’area, estesa per diverse
centinaia di metri quadrati, ed oltretutto ubicata a pochi Km dal centro
abitato, è stata posta sotto sequestro e sono state immediatamente
avviate le relative procedure per la bonifica del sito, i cui costi
saranno addebitati al proprietario del terreno denunciato. L’attività è
il risultato della costante attenzione posta da parte dell’Arma anche al
settore della normativa ambientale, che sta diventando sempre più
importante, in conseguenza dell’aggravarsi del problema
dell’inquinamento, che va ad incidere direttamente sulle condizioni di
salute della popolazione e sulla qualità della vita nei centri abitati.
I servizi, su disposizione del Comando Provinciale Carabinieri di
Ragusa, continueranno anche nei prossimi mesi, al fine d’individuare
tutti i fenomeni di abbandono incontrollato di rifiuti e di bonificare
tutte le aree in cui sono state realizzate anche delle micro –
discariche, che vanno a deturpare un territorio, caratterizzato da
bellissimi paesaggi rurali, arrecando oltre che un grave danno alla
salute dei cittadini, anche minori occasioni di sfruttare le enormi
potenzialità turistiche della provincia di Ragusa.
Pozzallo RG
–
Marito ferisce moglie a colpi di pentola, tragedia sfiorata, CC
arrestato.
Il marito
50enne, dopo
una lite, ha colpito ripetutamente la moglie con una pentola in
acciaio. La donna è stata ricoverata all’Ospedale di Modica. I
Carabinieri della Stazione di Pozzallo, ieri sera, sono intervenuti
in un’abitazione dove era stata segnalata una violenta lite tra
marito e moglie e quest’ultima era stata gravemente ferita. I
militari dell’Arma, giunti sul posto, hanno trovato la donna stesa
nella camera da letto ricoperta di sangue, con profonde ferite alla
testa, al volto ed al torace. I Carabinieri hanno prestato il primo
soccorso ed hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 che,
poco dopo intervenuta, ha trasportato d’urgenza la donna presso
l’Ospedale Maggiore di Modica. I militari dell’Arma, dal sopralluogo
nell’abitazione, hanno ricostruito i fatti e pare che, dopo un
violento diverbio scaturito da motivi legati alla separazione, lui
abbia impugnato una pentola in acciaio da cucina ed abbia colpito
violentemente la moglie alla testa ed al volto. Il soggetto, dopo
una prima aggressione, ha continuato a colpire la donna al torace
con il manico spezzato della pentola che ormai era diventato quasi
come un’arma da punta. Il marito, dopo il
folle gesto, si è presentato in caserma dai Carabinieri con il suo
difensore di fiducia ed ha ammesso le sue responsabilità, pertanto,
è stato dichiarato in arresto con l’accusa di tentato omicidio nei
confronti della moglie. La donna, 43enne originaria di Catania, a
seguito della violenta lite, è stata ricoverata nel reparto di
chirurgia generale con una prognosi al momento di 30 giorni, salvo
complicazioni, per trauma cranico con profonde ferite, trauma toracico-addominale con ferite penetranti da punta all’emitorace
posteriore destro e frattura scomposta di un dito della mano destra.
Il marito, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto
presso la Casa Circondariale di Ragusa come disposto dal Sostituto
Procuratore di turno, d.ssa Monica Monego. I Carabinieri hanno
sequestrato la pentola ed il manico appuntito utilizzati per colpire
la donna.
Ragusa
– GdF scopre 70 t. alimenti conservati tra ratti, pronti per vendita.
Finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno sequestrato oltre 70
tonnellate di prodotti agro-alimentari nocivi tenuti in cattivo stato
di conservazione e destinati alla vendita. Le Fiamme Gialle della
Tenenza di Pozzallo, congiuntamente a personale dell’A.S.P. 7 – Unità
Operativa Igiene di Ragusa, hanno concluso nei giorni scorsi
un’importante operazione nel settore delle frodi alimentari. I militari,
a seguito di attività info-investigativa, hanno individuato, nel comune
di Ispica, un capannone all’interno di un’azienda agricola in evidente
stato di degrado, adibito a deposito di alimenti deperibili, quali
peperoni e melanzane in salamoia, pomodori essiccati, olive, conservati
in totale assenza dei requisiti igienico-sanitari previsti dalla
normativa vigente. I tutori dell’ordine hanno identificato il
proprietario, e con il costante ausilio di personale dell’A.S.P., hanno
“caratterizzato” i prodotti tenuti in un pessimo stato di conservazione
in locali sia interni che esterni sporchi e maleodoranti, rinvenendo in
alcune cassette anche esche per topi tra i pomodori secchi e, sempre
nelle vicinanze, perfino ratti morti. 70 tonnellate di alimenti
pericolosi sono state sequestrate, scongiurando così il peggio per la
salute pubblica, la merce, sarebbe stata immessa nel mercato locale e
nazionale. Le analisi di laboratorio, eseguite a seguito del
campionamento, hanno confermato l’alta tossicità degli alimenti,
rilevando al loro interno una carica microbica ed enterobatteriacea
notevolmente superiore ai limiti consentiti dalla legge. La distruzione
dei prodotti era stata intimata al titolare dell’azienda con
provvedimento del Direttore Generale dell’A.S.P. 7 di Ragusa, ma a causa
dell’inottemperanza del soggetto, è avvenuta coattivamente tramite
l’intervento di una ditta specializzata e con la costante supervisione
dei finanzieri.
Vittoria - Blitz CC:
liberati donna e bimbo segregati.
La vittima da anni subiva violenze dal compagno.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di
Vittoria hanno arrestato Frej Karim
38enne tunisino,
bracciante agricolo, che da qualche anno si era stanziato nel
vittoriese per lavorare nel comparto agricolo. Una telefonata al
numero unico europeo di pronto intervento 112, è stata ricevuta
dalla Centrale Operativa di Vittoria, e l’anonimo interlocutore ha
segnalato che in una abitazione del centro urbano di Vittoria erano
tenuti segregati una donna ed il suo bambino di sei mesi.L’abitazione
è ubicata in pieno centro, nelle immediate vicinanze della Piazza
del popolo. I militari sono entrati nello stabile, e saliti al
secondo piano hanno trovato una porta serrata a chiave e con un
grosso lucchetto dall’esterno. Una ragazza di 18 anni, rumena, e il
suo bambino di sei mesi erano chiusi nell’abitazione. I 2
malcapitati fortunatamente sono in salute. La donna impaurita e
stanca ed il piccolo sono stati portati al sicuro in caserma, dove
hanno trovato ad attenderli anche gli operatori del centro
antiviolenza “Donne a Sud” che collabora attivamente con le forze
dell’ordine, già da tempo e con risultati ammirevoli, per aiutare e
seguire le donne vittime di violenze. I militari dell’Aliquota
radiomobile ed operativa, dei Carabinieri di Vittoria, si sono
messi subito alla ricerca del tunisino, che è stato localizzato ed
arrestato poco dopo tra le serre in contrada Pozzo Bollente,
nell’azienda agricola dove lavora. La storia ha commosso i
militari che si sono trovati ad operare in questo delicato scenario.
La donna infatti, aveva iniziato una relazione con il compagno
tunisino, conosciuto circa due anni fa nelle serre dove lavoravano
insieme e nonostante la notevole differenza di età avevano iniziato
una relazione e poi una convivenza. L’incubo da quel momento è
iniziato per la ragazza. La giovane, entrata in casa del compagno,
ha dovuto lasciare il lavoro ed è stata costretta a rimanere
rinchiusa ogni volta che lui era fuori. Niente telefono, niente
visite, nessuna possibilità di uscire di casa da sola. La vittima è
rimasta ad una finestra ed un balcone al secondo piano, dai quali
era anche “vietato affacciarsi”. Una vera e propria prigionia. La
situazione si sarebbe ulteriormente aggravata dopo la nascita del
figlio, quando sarebbero diventati più frequenti anche i momenti di
violenza fisica e psicologica nonché le minacce inflitte dal
convivente per assoggettare la povera ragazza. La giovane vittima,
ha trascorso anni di paura, di privazioni della libertà temendo
ritorsioni, e non aveva avuto il coraggio di confidarsi, neanche con
i familiari, che era costretta a vedere raramente e mai da sola.
L’intervento dei Carabinieri, ha liberato la povera giovane. Frej
Karim, dopo i rilievi foto-dattiloscopici, è stato tradotto,
d’intesa con il Pubblico Ministero Francesco Riccio della Procura
della Repubblica iblea, presso il carcere di Ragusa a disposizione
del giudice, davanti al quale dovrà rispondere dei reati di
sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, percosse e minacce
aggravate e continuate.Il Comando rammenta che “l’attività
preventiva sul territorio della Compagnia di Vittoria, prosegue in
particolar modo a favore delle fasce più deboli ed indifese della
popolazione, quali donne, bambini e anziani. L’impegno dei militari
dell’Arma è volto a contrastare i fenomeni di violenza e di atti
persecutori nei confronti delle donne. I tutori dell’ordine hanno
risolto, nell’anno appena trascorso, numerosi casi, restituendo alle
vittime la dignità, la speranza e il diritto di vivere la propria
vita serenamente. Purtroppo, se è vero che questa storia ha avuto,
fortunatamente, un lieto fine è pur vero che ancora oggi esistono
numerosi casi di questo tipo e molte donne che non riescono a
trovare il coraggio di denunciare e riconquistare il proprio diritto
alla libertà di vivere una vita normale.L’attenzione dell’Arma dei
carabinieri resta alta sul fenomeno, in linea con le recenti misure
introdotte per il contrasto della violenza in ambito familiare che
prevedono una maggiore tutela delle donne, con nuovi tipi di
aggravanti: la legge ha voluto tutelare l’incolumità individuale
nell’ipotesi in cui violenza e minacce mettano in pericolo
l’integrità psico-fisica della vittima”.
Ragusa–
Veronica Panarello, nuove versioni: sopralluogo per trovare zaino Loris. La
Procura della Repubblica di Ragusa, nell’ottica di una corretta
informazione, ha comunicato che Veronica Panarello, il 17 novembre 2015
ha effettuato un sopralluogo
accompagnata dall'avvocato Francesco
Villardita e con
le forze dell’ordine della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della
Polizia Penitenziaria, al fine di ricercare lo zaino di Lorys, che la
stessa ha ammesso di aver gettato (per disfarsene) lungo la strada
percorsa per recarsi al castello di Donnafugata dove doveva partecipare
ad un corso dimostrativo di cucina. I primi accertamenti hanno dato
esito negativo e gli investigatori effettueranno ulteriori ricerche
nelle prossime ore, anche con ausilio di mezzi e tecniche speciali. La
Procura della Repubblica di Ragusa rappresenta che la donna, durante le
attività di ricerca dello zaino, ha riferito ulteriori importanti
elementi rispetto alle dichiarazioni già rese in sede di interrogatorio
il 13 novembre 2015, pertanto ha ritenuto opportuno ascoltare
nuovamente l’indagata che ha fornito una diversa versione. Le
dichiarazioni rese sono al vaglio della Procura della Repubblica che le
sta valutando unitamente agli investigatori della Polizia di Stato e dei
Carabinieri.
Ragusa– DIA Catania sequestra beni 7 milioni€ a famiglia Consalvo.
Uomini della Direzione Investigativa Antimafia
di Catania dalle prime ore della mattinata hanno
eseguito il decreto di sequestro beni emesso dal
Tribunale di Ragusa – Sezione Penale, a seguito della proposta d'applicazione di misura di prevenzione
personale e patrimoniale formulata dal Direttore
della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla,nei
confronti di Giacomo CONSALVO
60enne,
originario di Vittoria (RG) e capo del nucleo familiare
ritenuto contiguo al clan mafioso degli
stiddari denominato “Dominante” aderente alla
Stidda.
CONSALVO, già noto e già sorvegliato speciale di P.S.
con obbligo di soggiorno, titolare di una ditta di
imballaggi per prodotti ortofrutticoli, è stato
ultimamente tratto in arresto dalla Polizia di Stato di
Ragusa, coi figli Giovanni e Michael, in esecuzione di
una ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito
della cd. Operazione “BOX”, coordinata dalla Direzione
Distrettuale Antimafia di Catania, con l’accusa di avere
imposto, alle ditte operanti nel mercato ortofrutticolo
di Vittoria, l’acquisto di cassette e prodotti per
l’imballaggio presso le sue aziende, con l’aggravante
del metodo mafioso. I recenti approfondimenti
investigativi hanno svelato, ulteriormente, la
situazione di grande criticità nella gestione e nel
funzionamento del mercato ortofrutticolo di Vittoria,
fortemente condizionato nelle pratiche commerciali e
nell’indotto, da illecite logiche di mercato piegate
all’imposizione di beni, merci e servizi, riconducibili
a soggetti appartenenti agli ambienti della criminalità
organizzata di tipo mafioso, a danno della libera
concorrenza e della sana imprenditoria. La ricostruzione
degli investigatori del profilo criminale di CONSALVO,
con gli approfonditi accertamenti patrimoniali (estesi
anche al suo nucleo familiare) svolti dalla D.I.A.,
hanno consentito di acclarare l’assenza di risorse
lecite, idonee a giustificare gli investimenti posti in
essere, affiancata da una rilevante sproporzione tra i
redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti.
La complessa attività investigativa è stata condivisa
dal Tribunale di Ragusa – Sezione Penale che, a seguito
della stessa, ha disposto l’emanazione del provvedimento
ablativo in corso di esecuzione.
Il patrimonio sottoposto a sequestro, riconducibile a
vario titolo, anche attraverso l’intestazione a
congiunti, di Giacomo CONSALVO è stato stimato
complessivamente in oltre 7.000.000,00 di euro.
I beni, considerati il provento dell’attività illecita
svolta, consistono in 4 aziende, villette, appartamenti
con annessi posti auto e terreni agricoli ubicati in
Vittoria e nella frazione marinara di Scoglitti,
autoveicoli e motocicli, nonché numerose disponibilità
bancarie e finanziarie.
Ragusa
– Gen. Amato C.te Interregionale “Culqualber” visita Comando
Provinciale Ragusa. Il Generale di Corpo d’Armata Riccardo Amato,
Comandante del Comando Interregionale “Culqualber” con sede a Messina,
il 27 ottobre, è stato in visita al Comando Provinciale di Ragusa.
L’alto Ufficiale, che ha competenza sulle regioni Sicilia e Calabria,
accolto dal Comandante Provinciale, Ten. Colonnello Sigismondo Fragassi,
ha incontrato una rappresentanza di tutte le articolazione dell’Arma sul
territorio della provincia Iblea, gli Ufficiali Comandanti dei Reparti,
il personale dei reparti speciali (Nas e Nil) e dell’associazione
Carabinieri in congedo, con i quali si è intrattenuto per parlare degli
aspetti afferenti l’attività operativa, logistica e del benessere del
personale. Il Generale, nel pomeriggio ha visitato le Stazioni di
Giarratana e Chiaramonte Gulfi dove, dopo aver ispezionato le
infrastrutture, si è intrattenuto con i militari. L’alto ufficiale la
mattinata del 28, ha incontrato le autorità provinciali ed i vertici
dell’Autorità Giudiziaria per poi rientrare a Messina. Il Generale
Amato, ha espresso a tutti i militari del Comando Provinciale di Ragusa
il suo apprezzamento per l’impegno e la dedizione profusa nello
svolgimento della quotidiana attività di controllo, di contrasto ad ogni
forma di criminalità comune ed organizzata e di tutela dell’ordine e
della sicurezza pubblica nella provincia Iblea, facendo riferimento
soprattutto alle ultime operazioni di servizio portate a termine nella
provincia. Il Generale ha, inoltre, evocato a tutti i militari
l’importanza della funzione sociale quotidianamente assolta soprattutto
dalle Stazioni Carabinieri, tesa a far sentire la presenza rassicurante
dello Stato e a recepire le istanze dei cittadini ai quali bisogna
sempre dare “risposte concrete e puntuali”.
Ragusa
- Pestano e rapinano coppia in casa, CC presi 3
romeni.
I 3 soggetti arrestati per il reato di rapina
pluriaggravata in concorso sono: Florin Ciubotaru
28enne incensurato, Paul Emilian Maftei 35enne
già noto, Florin Sandu 30enne già noto, tutti
residente attualmente a Vittoria.
La
rapina era stata perpetrata in stile “arancia meccanica”
e scoperta dai Carabinieri del Comando Provinciale di
Ragusa, che hanno eseguito 3 misure cautelari in
carcere, emesse dal Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Ragusa, dott. Claudio Maggioni, su
richiesta del Pubblico Ministero dott.ssa Valentina
Botti della Procura della Repubblica iblea guidata dal
dott. Carmelo Petralia.
I militari hanno eseguito anche diverse perquisizioni nei
confronti di 3 soggetti di nazionalità rumena,
individuati come responsabili di 1 rapina molto
violenta, compiuta con lo stile della banda dei “drughi”
del film “arancia meccanica”, ai danni di una coppia
residente a Marina di Ragusa.
i malfattori, la sera del 6 marzo scorso, verso le otto di sera, con
il volto travisato ed armati di bastoni, spranghe e 1
fucile, si erano presentati alla porta di un casolare
nelle campagne di Marina di Ragusa, abitato da un coppia
agricoltori. I malfattori fecero irruzione
nell’abitazione ed aggredirono brutalmente le povere
vittime. I poveretti, da quel momento in poi patirono un
vero e proprio incubo, durato circa 20 interminabili
minuti, durante i quali furono selvaggiamente picchiati
a bastonate, a tal punto che l’uomo perse i sensi. I
malviventi quindi iniziarono a rovistare dappertutto,
mettendo letteralmente a soqquadro l’abitazione,
impossessandosi di tutti i preziosi, denaro contante per
quasi 1000€ ed i telefoni cellulari.Un’ultima estrema reazione della donna, proprio mentre il marito
si stava risvegliando ed afferrando il manico di una
scopa ha convinto i malfattori che era il momento giusto
di andarsene.I malviventi prima di fuggire, però, al fine d’intimorire ancora
di più le povere vittime e farle desistere da un
improbabile tentativo di seguirli, esplosero anche 1
colpo di fucile, che attinse e distrusse 1 mobile in
legno.La coppia di giovani, appena riavute le forze, tramite dei
vicini di casa (visto che durante la rapina erano stati
privati dai telefoni cellulari) hanno chiesto l’aiuto
dei carabinieri sul numero unico europeo di pronto
intervento 112.
Più pattuglie, del Nucleo radiomobile di Ragusa, della
Stazione di Marina di Ragusa e del Nucleo Investigativo
del Comando Provinciale, immediatamente sono
sopraggiunte posto ed i militari hanno avviato le
indagini. I telefoni cellulari delle vittime asportati
dal branco, sono stati il punto di partenza. Gli
investigatori hanno infatti subito richiesto i tabulati
telefonici delle utenze delle vittime per capire chi li
avesse acquistati od utilizzati dopo la rapina. I
Carabinieri sono così risaliti a 2 ricettatori, 2
ragazzi rumeni residenti a Vittoria e da loro a chi li
aveva ceduti, i rapinatori appunto. I Carabinieri con
ulteriori indagini, hanno scoperto che colui il quale
aveva venduto i telefonini era anche stato a Marina di
Ragusa la notte della rapina.
Gli investigatori hanno quindi individuato esattamente i 4
componenti del commando autore dell’assalto.
I Carabinieri dopo l’emissione dell’ordinanza di
custodia cautelare in carcere, questa notte, con
l’ausilio di un’unità cinofila per ricerca di armi ed
esplosivi del nucleo carabinieri cinofili di Nicolosi
(CT), hanno catturato i tre rapinatori presso i
rispettivi domicili. I Carabinieri hanno eseguito, nel
corso della notte, numerose perquisizioni sia a casa dei
rapinatori che presso quelle dei 2 ricettatori, ed è
stato recuperato 1 dei 2 telefonini sottratti alle
vittime. I 3 soggetti dopo i rilievi foto-dattiloscopici
sono stati accompagnati nel carcere di contrada pendente
a Ragusa.Le indagini proseguono e non si esclude vi possano essere presto
ulteriori sviluppi.
Ragusa–
CC denunciano monterossano, applica collare elettrico a cane caccia.
I carabinieri della compagnia di Ragusa hanno denunciato alla
Procura della Repubblica un cacciatore monterossano per il reato di
maltrattamento di animali. Un’autopattuglia del Nucleo Operativo e
Radiomobile CC di Ragusa di mattina stava percorrendo la SP62 verso
Monterosso quando in uno degli ultimi tornanti ha notato sul ciglio
della strada un giovane cane da caccia di piccola taglia visibilmente
spaesato e impaurito. I militari, scesi dall’auto, hanno avvicinato il
povero animale che, dopo l’iniziale diffidenza, s’è avvicinato ai
carabinieri. I militari hanno subito riconosciuto, al collo della
povera bestiola, un collare elettrico di quelli illegalmente utilizzati
da alcuni addestratori senza scrupoli che pur di sottomettere i cani da
caccia ai loro ordini non esitano a provocare loro sofferenze. Il cane è
stato quindi portato a Ragusa ed affidato ad un cacciatore del luogo
ritenuto dai carabinieri particolarmente serio e affidabile. La povera
bestiola ed il collare sono ovviamente stati sottoposti a sequestro
penale. I carabinieri hanno quindi avviato le indagini per scoprire il
responsabile e assicurarlo alla giustizia. Il cagnolino lunedì mattina
è stato portato all’anagrafe canina e scoperto che fortunatamente era
dotato di microchip identificativo. Il nome del proprietario, un 53enne
monterossano noto per la sua passione venatoria è stato quindi
scoperto, i carabinieri della Stazione di Monterosso Almo si sono
presentati alla sua porta per cercare il telecomando. Il cacciatore,
preso in castagna, ha mestamente ammesso di essere il proprietario del
cane e di avere messo il collare al cane per non farlo allontanare. Ha
quindi spontaneamente consegnato il telecomando evitando ai militari di
procedere con la perquisizione domiciliare. Il soggetto è stato quindi
denunciato alla Procura della Repubblica iblea per il reato di
maltrattamento di animali (544-ter del codice penale) che per le gravi
condotte prevede la pena della reclusione da 3 mesi a 1 anno. I
carabinieri operano per tutelare la legge e farla rispettare, a
prescindere che la vittima sia umana o animale, questa volta la vittima
è stata un povero animaletto indifeso. Il cagnolino è ora con altri
della sua razza, custodito e trattato con rispetto.
Marina di Ragusa
-
Incendia appartamento al vicino, CC scoperto e bloccato.
Si tratta di Gioacchino Frisina 68enne bancario in
pensione residente a Ragusa. I carabinieri della
Stazione di Marina di Ragusa, collaborati da quelli di
Ragusa Ibla e del Nucleo Operativo della Compagnia,
hanno identificato, rintracciato e bloccato un ex
bancario pensionato quale autore di un grave incendio
perpetrato ieri sera a Marina. Le fiamme, intorno alle
19.30, sono divampate, in una palazzina di via Giulio
Verne, nei pressi di piazza Malta. L’incendio però si è
sviluppato troppo rapidamente attirando l’attenzione di
un passante che ha notato altresì una persona uscire
dalla palazzina con passo svelto ed in modo furtivo,
salire su una Renault ed allontanarsi. L’azione non è
stata non abbastanza in fretta ed il signore è riuscito
a leggere la targa ed a ricordarla. L’encomiabile
cittadino ha quindi riferito i numeri di targa ai
carabinieri subito intervenuti sul posto con i vigili
del fuoco che, pur se intervenuti con decisione e
tempestività, non hanno potuto evitare la totale
combustione degli interni dell’appartamento, ma hanno
evitato che le fiamme si propagassero e danneggiassero
l’intera palazzina. I carabinieri, nel frattempo hanno
riscontrato il numero di targa nella banca dati delle
vetture, ed hanno scoperto che l’auto è di un 68enne
residente a Ragusa. 2 autopattuglie immediatamente si
sono portate a casa del sospetto, nella parte alta del
centro di Ragusa. I militari, arrivati nell’abitazione
hanno trovato il garage aperto con la luce accesa. La
Renault un paio di minuti è arrivata condotta dal
pensionato che alla vista dei carabinieri è sbiancato ed
ha capito di essere stato scoperto. I carabinieri
nell’auto del sospettato hanno rilevato chiare tracce
di benzina ed un berretto sporco della stessa sostanza
corrispondente a quello indicato dal testimone.
L’arresto è scattato immediatamente. Gioacchino Frisina,
pensionato, ex dipendente di una nota banca dell’Isola,
caricato in auto ed accompagnato in caserma, non ha
retto ed ha immediatamente confessato tutto. Il
personaggio sarebbe stato spinto da un rancore troppo a
lungo sopito per dissapori tra condomini ed alla fine
non avrebbe più retto e ha commesso la follia: dare
fuoco alla casa del vicino. Gli elementi convergevano
tutti contro il sospettato anche senza confessione:
l’auto, l’abbigliamento, le macchie di benzina sul
tappetino, il naso e le orecchie bruciacchiati. La
confessione, peraltro di un uomo visibilmente
dispiaciuto e pentito, è riuscita ad ammorbidirne la
posizione ed il Pubblico Ministero, dott. Francesco
Puleio, informato dell’arresto dai carabinieri, ha
deciso che visto il quadro indiziario completo e la
confessione piena, considerati l’età e l’incensuratezza,
non fosse necessaria una misura cautelare ed ha quindi
disposto la remissione in libertà dell’incendiario.
Frisina dovrà ora rispondere dei gravi reati di
danneggiamento seguito da incendio, aggravato dal fatto
che l’incendio s’è propagato, e violazione di domicilio,
aggravata dall’aver scassinato la porta d’ingresso con
un piede di porco, ritrovato dai militari sul posto e
sottoposto a sequestro. Il tempestivo intervento dei
militari dell’Arma ha sicuramente permesso di gettare
una chiara luce sulla dinamica dei fatti e consegnarne
l’autore alla Giustizia.
Ragusa
– 2 trafficanti presi a capolinea, lei si finge
incinta per sfuggire. Le manette sono scattate per
Aymen TOUNSI 34enne nato in Tunisia, e
Roberta MELI 27enne nata a Ragusa. La Polizia di
Stato arresta, al capolinea degli autobus di Via Zama a
Ragusa, coppia di trafficanti di droga con un 1 Kg di
hashish. Lui tunisino lei ragusana, aggrediscono gli
agenti, la donna al fine di guadagnare l’impunità urlava
di essere incinta e di non toccarla ma lei sferrava
calci e pugni. Quando è stata bloccata, per fuggire
sputava agli operatori di Polizia ed una volta in
manette ammetteva di non essere incinta e che cercava
solo di scappare. Gli uomini della Squadra Mobile,
nonostante questa volta abbiano dovuto fare ricorso alle
cure del pronto soccorso, sono riusciti ad assicurare
alla giustizia ben 13 spacciatori negli ultimi 30
giorni. Il valore della droga si aggira intorno ai 5.000
euro e le dosi ricavabili ben 4.500. La Polizia di Stato
– Squadra Mobile – ha tratto in arresto due trafficanti
di droga Aymen TOUNSI, 34enne nato in Tunisia,
senza fissa dimora, clandestino sul T.N., con numerose
segnalazioni di Polizia per reati concernenti gli
stupefacenti, resistenza e violenza a P.U., ricettazione
e Roberta MELI, 27enne nata a Ragusa, ivi
residente con numerose segnalazioni di Polizia anche per
reati concernenti gli stupefacenti, incendio aggravato,
truffa, furto. Gli arrestati risponderanno dei reati di
detenzione ai fini di spaccio di 1 kg. di hashish e
resistenza a Pubblico Uficiale. La Polizia di Stato,
grazie al lavoro quotidiano degli uomini della Squadra
Mobile di Ragusa, ha tratto in arresto negli ultimi 30
giorni 13 soggetti per traffico di sostanze
stupefacenti. A seguito dei numerosi arresti,
l’attività investigativa condotta, ha permesso di
individuare le attuali rotte della droga, pertanto
venivano intensificati i controlli presso le stazioni
dei pullman e l’aeroporto di Comiso. Gli uomini della
Squadra Mobile ieri sera alle 19.30 al capolinea degli
autobus di Via Zama a Ragusa, stavano osservando i
passeggeri provenienti da Palermo e la loro curiosità,
nonché intuito investigativo, li portava a controllare
una coppia che appena messo piede a Ragusa controllava
costantemente attorno per verificare se fosse seguita o
se ci fosse la Polizia. Roberta Meli per altro è una
donna conosciuta dalla Polizia di Stato in quanto più
volte arrestata anche per droga, pertanto i due agenti
si sono qualificati ed hanno chiesto i documenti per una
normale identificazione di routine. Il tunisino per
tutta risposta si è dato alla fuga ma è stato
prontamente rincorso e bloccato dopo pochi metri e da li
ne è nata una colluttazione sotto gli occhi attoniti
degli altri passeggeri appena scesi che non capivano
neanche si trattasse di due poliziotti in quanto erano
entrambi in borghese. Roberta Meli per dare manforte al
suo complice si è avventata sugli agenti che stavano
tentando di bloccare il tunisino, colpendoli con calci
alla schiena e schiaffi. Il tunisino non appena è stato
neutralizzato uno degli operatori ha preso per un
braccio la donna che ha iniziato ad urlare di lasciarla
stare in quanto era incinta. La donna, sotto gli occhi
di decine di persone, ha cercato di sottrarsi alla
cattura con questo escamotage ma i due poliziotti non si
sono fatti prendere in giro ed hanno comunque bloccato
la Meli attraverso le tecniche operative di loro
conoscenza. Meli durante le fasi concitate
dell’arresto, per ottenere l’impunità sua e del complice
ha strappato dalle spalle del tunisino lo zaino e l’ha
gettato aldilà di una recinzione. I tentativi di fuga e
di disperdere gli elementi probatori a loro carico sono
andati tutti a vuoto, considerato che entrambi sono
stati neutralizzati ed ammanettati con l’ausilio di una
Volante che era stata chiamata dagli altri passeggeri
increduli per tutto ciò che stava accadendo. I 2 sono
stati condotti nelle speciali auto della Polizia dalle
quali non potevano fuggire, e sono state effettuate le
perquisizioni delle borse in possesso. Lo zaino
gettato dalla Meli che aveva sulle spalle il tunisino,
era pieno di droga. I 2 sono stati condotti negli uffici
della Squadra Mobile di Ragusa e tratti in arresto, la
Polizia Scientifica ha così pesato ed analizzare la
droga, 1 Kg di hashish diviso in 10 panetti da 110 gr.
Il valore della droga sul mercato si aggira intorno
5.000 euro e le dosi ricavabili sarebbero state circa
4.500. Il soggetto al termine degli accertamenti è stato
condotto in carcere a Ragusa e la donna a Catania,
istituto di pena dal quale era uscita poco più di una
settimana addietro. La stessa, una volta negli uffici
della Polizia di Stato, dopo aver ammesso le sue
responsabilità, ha anche riferito agli agenti che non
sarebbe più uscita di mercoledì, considerato che “è un
giorno che le porta sfortuna in quanto viene sempre
arrestata”. “La Polizia di Stato di Ragusa continua
senza sosta l’attività di repressione del traffico di
sostanze stupefacenti, agendo a 360°, dagli spacciatori
di piazza agli odierni trafficanti, senza trascurare gli
assuntori, soprattutto i giovanissimi che purtroppo
continuano a comprare hashish e marijuana”.
Ragusa
-
Comandante Legione Carabinieri Sicilia visita Comando
Provinciale Ragusa. Il Generale di Brigata Riccardo
Galletta, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia,
con sede a Palermo, nella mattinata si è recato in
visita al Comando Provinciale di Ragusa. L’Ufficiale
Generale è stato accolto dal Comandante Provinciale,
Ten. Colonnello Sigismondo Fragassi. Il C.te della
Legione Carabinieri ha incontrato tutti i Comandanti di
Reparto della Sede, delle Compagnie, Tenenze, Stazioni
distaccate ed una rappresentanza dei militari in congedo
dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Il Generale
Galletta, nel portare il suo saluto alle rappresentanze
presenti, ha sottolineato l'importanza del dispositivo
territoriale nella difesa dei cittadini e nella lotta
alla criminalità organizzata e comune. L’alto ufficiale,
durante l’incontro con il personale, ha tenuto a
ringraziarlo per il quotidiano impegno svolto sul
territorio, soffermandosi sull’importanza delle Stazioni
e della figura del Carabiniere che devono confermarsi
nel tempo come punto di riferimento per il cittadino
rinsaldando così il rapporto di fiducia da sempre
esistente tra l’Arma e la popolazione. Un ringraziamento
particolare è stato rivolto ai rappresentanti dell’Arma
in congedo, che negli anni del servizio attivo hanno
contribuito in maniera determinante alla “costruzione”
del prestigio dell’Istituzione. Il Comandante
Provinciale, Ten.Col. Sigismondo Fragassi ha voluto
ringraziare il Generale Galletta per la visita e per le
parole di stima che ha avuto per l’Arma Iblea,
garantendo, anche a nome di tutti i suoi militari, il
massimo impegno da parte di tutti i Carabinieri. Il
Comandante della Legione subito dopo si è recato presso
il Palazzo di Giustizia dove si è intrattenuto a
colloquiare con il Presidente del Tribunale Dr. Giuseppe
Tamburini e con il Procuratore Dr. Carmelo Petralia. Il
Comandante della Legione Carabinieri successivamente ha
incontrato il Vescovo della Diocesi, Mons. Paolo Urso ed
il Sindaco di Ragusa ing. Federico Piccitto.
Marina di Ragusa
-
Ricci illegali, CC fermati pescatori siracusani.
I carabinieri di Marina di Ragusa hanno fermato e
sanzionato 2 siracusani per pesca di frodo.
I due, un 34enne ed un 26enne, entrambi già noti alle
forze dell’ordine, “con le pinne, fucile ed occhiali,
quando il mare è una tavola blu” erano in località Punta
di Mola intenti a pescare dei ricci quando è passata una
pattuglia di carabinieri del locale comando. I due
militari, insospettiti, si sono avvicinati per
controllare ed hanno riconosciuto 1 dei 2 come loro
vecchia conoscenza: 1 siracusano che mesi addietro già
avevano sanzionato per pesca abusiva di ricci. Lo stesso
peraltro ad inizio mese era già stato scoperto dalla
Capitaneria di Porto e dai Carabinieri a Cava d’Aliga,
sempre per la pesca abusiva di ricci. I 2 avevano 1
sacchetto a rete con dentro 237 ricci di mare, di gran
lunga di più dei 50 concessi a persona al giorno.
L’attrezzatura (pinne, reti, mute, maschere) è stata
sequestrata ed i ricci sono stati immediatamente gettati
in mare, nella speranza che non ne siano morti troppi. È
stata inoltre contestata la violazione amministrativa
che prevede il pagamento di 4.000 euro. Ad 1 dei due è
stato notificato un foglio di via che era stato
richiesto l’altra volta. Per l’altro è stata avanzata
analoga richiesta al questore di Ragusa. Il primo,
peraltro, affidato in prova ai servizi sociali di
Siracusa, si trovava a Ragusa in violazione delle
prescrizioni imposte ed è stato quindi segnalato al
magistrato di sorveglianza di Siracusa per la revoca del
beneficio. La pesca di frodo è un’attività pericolosa
sia per il depauperamento dei fondali, sia perché i
raccoglitori di ricci li aprono direttamente sulla costa
e con la polpa riempiono dei bicchieri di plastica che
poi vendono illegalmente “sotto banco” (ciò che viene
pescato non professionalmente può essere consumato solo
del pescatore medesimo) a ristoratori compiacenti che li
impiegano in cucina in barba alla legge senza alcuna
tracciabilità mescolando la polpa di origine illecita
con quella che acquistano regolarmente. Il tutto
ovviamente in danno del consumatore finale che mangia
ricci che potrebbero anche essere stati pescati in
prossimità di scarichi fognari. I carabinieri, sia
attraverso i controlli dei N.A.S. presso pescherie e
ristoranti, sia con il controllo dei “soliti noti”
bracconieri di mare, cercano costantemente di tutelare
la legalità e la salute dei consumatori.
Modica RG
–
CC bloccano fratelli “impegnati” col piede di porco in
casa d’anziana. Raffaele Coria al termine delle
formalità di rito, su disposizione del Sostituto
Procuratore di turno, dott. Gaetano Scollo, è stato
sottoposto agli arresti domiciliari mentre Salvatore
Coria è stato rimesso in libertà. I personaggi avevano
forzato una porta di ingresso nel tentativo di compiere
il furto in una abitazione di Modica Bassa ma sono stati
sorpresi ed ammanettati da una pattuglia dei
Carabinieri. I militari del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Modica nel primo pomeriggio di ferragosto,
hanno ammanettato in flagranza di reato i 2 sorpresi
mentre stavano tentando un furto in un’abitazione a
Modica Bassa. I fratelli: Raffaele Coria, 58enne
sorvegliato di P.S., e Salvatore Coria, 57enne,
entrambi erano già noti alle forze dell’ordine. I due
ladri, approfittando del ferragosto e quindi delle case
lasciate libere, hanno individuato un’abitazione in
Vicolo Montalbano per compiere un furto. I soggetti
hanno atteso che dall’abitazione presa di mira uscisse
la proprietaria, una donna anziana e, dopo essersi
accertati che nessuno fosse all’interno, hanno
utilizzato 1 piede di porco, e forzato la porta di
ingresso si sono introdotti nell’appartamento. Un
passante ha notato lo strano movimento ed udito alcuni
rumori da dentro l’abitazione che facevano sospettare
che stessero compiendo un furto, ha immediatamente
allertato il 112. Una pattuglia del Nucleo Radiomobile
dei Carabinieri di Modica alcuni secondi dopo è
intervenuta ed ha sorpreso i due malviventi mentre si
allontanavano dall’abitazione. I militari dell’Arma
giunti sul posto, hanno bloccato tempestivamente 1 dei 2
ladri, mentre il secondo si è allontanato per le vie
limitrofe ma è stato rintracciato poco dopo dalla stessa
pattuglia. I Carabinieri dal sopralluogo effettuato
all’interno dell’appartamento hanno scoperto che i due,
utilizzando 1 piede di porco artigianale, avevano
forzato la porta d’ingresso e, dopo essere entrati,
rovistato in alcuni armadi. I maldestri non hanno fatto
in tempo a rubare per all’arrivo tempestivo dei
Carabinieri. I due malviventi, volta bloccati dai
Carabinieri, sono stati portati in caserma dove sono
stati dichiarati in arresto con l’accusa di tentato
furto in abitazione in concorso. Raffaele Coria, in atto
sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica
sicurezza, è stato anche deferito per la violazione agli
obblighi inerenti la predetta misura.
Comiso - Spara ai
carabinieri, dopo lite con moglie: sfiorata tragedia. La pistola è risultata una fedele
riproduzione, le urla della donna avevano allertato il vicinato che
prontamente aveva segnalato al numero unico europeo 112 del Comando
Provinciale Carabinieri di Ragusa quanto stava accadendo.
Alfonso Russo 35enne, già noto, ieri
sera, a Comiso stava litigando furiosamente con la moglie. Il
personaggio alla vista dei Carabinieri intervenuti per sedare gli animi,
si è barricato in casa minacciandoli di morte. Il panico si è subito
diffuso tra le strade limitrofe all’abitazione del soggetto. Numerosi i
minori che erano presenti in zona. I Carabinieri stavano cercando di
convincere il malintenzionato a calmarsi, lui dalla porta di casa, ha
continuato ad inveire contro le forze dell’ordine, ha impugnato un’arma
e fatto fuoco in direzione dei militari. I due componenti della
pattuglia dell’Arma prontamente hanno fatto il possibile per mettere
prima in salvo i bambini e gli altri adulti presenti sulla pubblica via
ed hanno predisposto immediatamente un dispositivo di sicurezza per
fronteggiare la minaccia. Altre pattuglie sono intervenute sul posto in
ausilio, comprese due volanti dei commissariati di P.S. di Vittoria e di
Comiso. Il soggetto, dopo svariati tentativi di persuasione, è stato
immobilizzato e messo in condizione di non nuocere. I militari hanno
quindi scoperto che la pistola con la quale aveva fatto fuoco era una
fedele replica in metallo, a salve, ma priva del tappo rosso, quindi
perfettamente identica ad un’arma vera in dotazione alle forze
dell’ordine. La freddezza dei militari e la preparazione professionale,
applicate all’evento, hanno fatto sì che non ci sia stato spargimento di
sangue. Un’eventuale reazione a fuoco da parte delle forze dell’ordine,
seppur legittima, avrebbe potuto dare un finale molto tragico alla
storia. L’arrestato, durante l’ammanettamento è riuscito a scalciare
verso un agente che ha riportato solo lievi ferite. Il personaggio è
stato condotto inizialmente presso la Stazione Carabinieri di Comiso,
dopo che è stato dichiarato in arresto e fotosegnalato, d’intesa col
Pubblico Ministero di turno, dott.ssa Valentina Botti, è stato tradotto
presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, davanti alla quale dovrà rispondere dei reati di
resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Ragusa –
Bovini investiti da treno, polizia trova proprietari.
Gli investigatori hanno individuato i proprietari dei
bovini travolti sui binari nei pressi di Ragusa Ibla. La
Squadra Mobile sta indagando sui fatti accaduti. La
Polizia di Stato, Squadra Mobile, Squadra Volanti e
Polizia Scientifica, erano intervenuti ieri lungo la
linea ferrata, nei pressi di Ragusa Ibla, in quanto era
giunta una segnalazione al 113 da parte della sala
operativa delle Ferrovie dello Stato per un incidente
senza feriti dovuto all’impatto tra la locomotrice e dei
grossi bovini. I tutori dell’ordine immediatamente con
Volante, la Polizia Scientifica e Vigili del Fuco si
sono portati sul posto per mettere in sicurezza tutta
l’area. La Squadra Mobile, dai primi accertamenti ha
individuato i proprietari degli animali grazie al numero
del microchip rivenuto sul corpo dei bovini. Gli
investigatori stanno vagliando la posizione dei
proprietari che, con molta probabilità, saranno indagati
per la mancata vigilanza dei bovini che avrebbe potuto
provocare anche la morte dei passeggeri del treno. Le
operazioni di rimozione dei cadaveri delle povere
bestie morte a seguito dell’impatto con la locomotrice
sono state difficoltose. I tutori dell’ordine dovranno
ascoltare i proprietari dei bovini per accertare
responsabilità sull’omessa custodia o quella dei
dipendenti ai quali erano stati affidati gli animali.
Più volte al 113 sono giunte telefonate di animali
vaganti lungo le strade iblee, considerato che numerosi
sono gli allevamenti in provincia di Ragusa, ma è la
prima volta che un numero così consistente viene
investito da un treno. Un primo sopralluogo della
Polizia Scientifica ha permesso di evidenziare che i
danni alla locomotrice sono stati lievi, difatti ha
potuto riprendere in sicurezza la corsa fermandosi alla
Stazione di Ragusa Ibla.
Ragusa
-
9 giovani
Carabinieri assegnati a servizio.
Il Comandante Provinciale dei
Carabinieri di Ragusa Tenente Colonnello FRAGASSI,
insieme al Cap. Plebani, comandante della Compagnia di
Vittoria ed al Ten Millul, Comandante della Compagnia di
Ragusa, di mattina, all’interno della sala briefing
della Caserma “Podgora” di Piazza Caduti di Nassiriya,
ha ricevuto 9 giovani Carabinieri giunti in Provincia
dopo aver terminato il corso di formazione. I giovani,
tutti molto motivati ed entusiasti per la prima
esperienza operativa ai Reparti, svolgeranno nel
territorio della Provincia un tirocinio di circa 2 mesi.
I giovani militari dell’Arma durante questi 60 giorni,
avranno l’opportunità, dopo un intenso anno di studi, e
prima di essere definitivamente destinati ai Reparti, a
settembre, di prendere diretta cognizione di cosa
significa prestare servizio in una Stazione Carabinieri
ad elevato impegno operativo come sono quelle ubicate
nelle zone costiere, di maggiore afflusso turistico. I
giovani Carabinieri, infatti, verranno impiegati ad
Acate, Scoglitti, Santa Croce Camerina, Marina di Ragusa
e Scicli, dove, soprattutto nel periodo estivo,
l’impegno dell’Arma è costantemente elevato per la
presenza di villeggiati locali e di turisti. Il
Colonnello FRAGASSI ha approfittato della circostanze
per dare il benvenuto alle nuove giovani leve,
visibilmente emozionate nel presentarsi a quello che per
due mesi sarà il loro Comandante Provinciale, nonché per
dare loro qualche consiglio per affrontare al meglio la
nuova intensa esperienza che li attende e per formulare
loro il più sincero “in bocca al lupo” per un futuro
costellato di soddisfazioni professionali. Ai giovani
Carabinieri è andato anche il saluto del neo Cappellano
militare dell’Arma, don Rosario Scibilia, che nella
mattinata ha effettuato una visita pastorale al Comando
Provinciale per incontrare e salutare tutti i militari.
Vittoria
RG –
Blitz CC arrestato latitante Mangione. Il
personaggio era da tempo monitorato dai Carabinieri
della Compagnia di Vittoria (RG) che, da diversi giorni,
l'avevano notato aggirarsi per le vie del centro
ipparino, mancandovi ormai da diversi anni. Il ricercato
è finito così in manette, Salvatore Mangione
25enne vittoriese, già noto, latitante dal 2012, nei
confronti del quale pendeva un provvedimento di custodia
cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Catania. Il
giovane, con altre 52 persone, è ritenuto facente parte
di un’associazione a delinquere finalizzata alla
produzione e al traffico illecito di sostanze
stupefacenti o psicotrope, perlopiù cocaina, hashish,
ecstasy e anfetamine, operante nella provincia di
Agrigento ed in quelle limitrofe dal 2010 al 2012.
Mangione si era reso irreperibile e, nel corso
dell’operazione “Carte false” condotta dai Carabinieri
di Licata (AG) nel 2012, non era stato trovato: mancava
all’appello, ormai, da ben 3 anni. I militari del Nucleo
Operativo e Radiomobile di Vittoria, dopo aver avviato
un’attenta attività info-operativa nel territorio della
giurisdizione, basata su servizi di osservazione e
pedinamento, e di successivo riscontro, monitorando in
tal modo i suoi
movimenti e le sue abitudini di vita, sono riusciti a
circoscrivere l’area e le persone che il latitante
maggiormente frequentava. I carabinieri hanno chiuso
definitivamente il cerchio. Il blitz è scattato nel
tardo pomeriggio di ieri in via Garibaldi, dove il
giovane è stato fermato a bordo della sua auto.
Mangione è stato
condotto in caserma ed al termine delle formalità di
rito è stato ristretto presso la Casa Circondariale di
Ragusa, a disposizione del sostituto procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dottor Puleio,
per i provvedimenti di competenza. Gli investigatori
stanno proseguendo gli accertamenti, ed al vaglio è la
posizione delle altre persone che frequentavano il
personaggio, per accertare l’eventuale complicità nel
favorire la sua latitanza.
Ragusa
- Polizia sequestra immobile usato per prostituzione.
La disposizione è dalla Procura della Repubblica, è il
primo a Ragusa. Il proprietario nonostante la diffida
continuava ad affittare l’immobile a prostitute. Il
primo caso di recidiva dopo la chiusura di diverse case
a “luci rosse. La Procura ne ha disposto il sequestro e
la Polizia di Stato ha apposto i sigilli. Salgono a 6 le
“casa a luci rosse” chiuse nel 2015. I tutori
dell’ordine, nel 2014 hanno chiuso 15 case a luci
rosse. La Polizia di Stato, già mesi fa aveva avvisato
il proprietario di un immobile in via Schininà C.A.
47enne di Ragusa, a seguito di un controllo effettuato e
dell’allontanamento immediato delle prostitute che si
trovavano all’interno. La Squadra Mobile è stata
informata dai residenti che nella stessa casa dove era
già stato effettuato un intervento e precisamente in via
Schininà, era ricominciato il via vai di uomini. Il
controllo da parte degli agenti della Sezione
specializzata in criminalità straniera e prostituzione è
stato immediato. I poliziotti hanno riscontrato quanto
segnalato, hanno appurato che all’interno vi erano 2
giovani sudamericane con regolare permesso di soggiorno
rilasciato dalla Spagna. Le donne asserivano di non aver
mai ricevuto intimazione dal desistere dal proprietario
dell’immobile e che si prostituivano liberamente senza
alcuna costrizione. Effettuati i dovuti accertamenti e
considerato che il proprietario di casa era già stato
diffidato formalmente proprio dagli stessi uomini della
Squadra Mobile, gli agenti hanno proceduto al sequestro
dell’immobile. La Procura della Repubblica di Ragusa,
considerato quanto comunicato dalla Polizia di Stato ha
convalidato il sequestro e disposto di procedere al
sequestro preventivo così come convalidato dal G.I.P. Il
provvedimento ha la finalità di evitare che il
proprietario C.A. possa reiterare nel compiere il
reato di favoreggiamento della prostituzione, affittando
casa con lo scopo di percepirne un profitto. Gli agenti,
all’interno dell’abitazione hanno trovato i soliti
“accessori” per ogni gusto sessuale, falli di gomma,
vibratori, gel lubrificanti, unguenti afrodisiaci,
fruste, cinghie e corpetti sado-maso. Considerata la
costante attività di controllo disposta dal Questore di
Ragusa Giuseppe Gammino, i cittadini trovano conferme di
immediato intervento da parte della Polizia di Stato,
pertanto giungono diverse segnalazioni al 113 e
direttamente presso gli uffici della Squadra Mobile. I
tutori dell’ordine, nel 2014 hanno chiuso ben 15 case,
adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter
consumare sesso a pagamento. Il dato rilevante di questa
tipologia di controlli per il ripristino della legalità
aveva fornito fino da ora un feedback positivo
eccezionale, ovvero l’assenza di recidiva, elemento che
era il risultato più importante fino ad ora conseguito,
in termini di risposta positiva dell’attività condotta.
Il sequestro dell’immobile non consiste in una semplice
interruzione dell’attività di prostituzione che
solitamente fa tornare il proprietario in possesso della
casa dopo l’allontanamento delle prostitute, questa
volta l’immobile resterà sequestrato fino a quando
l’Autorità Giudiziaria non valuterà che l’immobile non
sia più destinato a questa attività o diversamente potrà
procedere anche alla confisca con la perdita della
proprietà della casa da parte del proprietario. Gli
inquirenti in questo caso hanno trovato conferme sul
giro d’affari che è di rilevante entità, tutto dipende
dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a
200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste
sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più
alti, come il sesso di gruppo. Il dirigente della
squadra mobile commissario capo dott. Antonino Ciavola
ricorda che “La Squadra Mobile, continuerà a vigilare
con attenzione, in particolar modo nelle zone già
segnalate e dove è stato effettuato un primo intervento,
cosicché i proprietari degli immobili non potranno
ritenersi non avvisati di quanto potrà loro accadere. La
Polizia di Stato di Ragusa sta beneficiando del rapporto
fiduciario che i cittadini hanno concesso, difatti le
segnalazioni dei fatti reato arrivano puntualmente,
siano esse per attività di meretricio, siano di altra
fattispecie di reato. Questa che oggi viene chiamata
sicurezza partecipata permette un mirato intervento,
risolutivo dei problemi quotidiani dei cittadini”.
Santa Croce Camerina –video CC scoprono serre con 2000 piante
cannabis 3000 kg. tra ortaggi valore 2mln €.
Carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina, in
provincia di Ragusa, la scorsa notte hanno scoperto una
vasta piantagione di “cannabis indica”, la pianta dalla
cui lavorazione si ricava la marijuana. Il proprietario
della piantagione, Salvatore GURRIRERI, 37enne di
Vittoria (RG), è stato quindi arrestato per il delitto
di “Produzione di sostanze stupefacenti”, aggravato in
virtù dell’ingente quantitativo, e dopo le formalità di
rito, come da disposizione dell’Autorità Giudiziaria –
nella persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa Monica
MONEGO – è stato associato presso il carcere di Ragusa.
I militari, nel corso di un’operazione antidroga, già
da tempo tenevano sotto controllo un agricoltore di
origini vittoriesi con l’azienda agricola a Santa Croce
Camerina, e dopo una serie di accertamenti ed
appostamenti hanno fatto irruzione in diverse serre
situate nella contrada “Finocchiaro” sulla strada
provinciale che da Santa Croce Camerina porta a
Scoglitti. I militari nelle serre, che si estendono su
un’area di circa 20.000 metri quadrati, hanno rinvenuto
circa 2.000 piante di cannabis indica dell’altezza
variabile tra un metro e mezzo e due metri, nascoste fra
altre piante di melanzane e pomodori.La piantagione è
stata scovata in un territorio caratterizzato da una
eccezionale fertilità dei terreni, dove anche i
coltivatori di questa particolare tipologia di colture
trovano le condizioni ideali per far crescere rigogliose
le piante di cannabis indica. Di grande aiuto per
eludere i controlli delle Forze dell’Ordine è poi la
tipologia di agricoltura che caratterizza la provincia
siciliana, date le estese coltivazioni serricole diffuse
nelle campagne iblee, ideali per nascondere le colture
agli occhi “indiscreti” sotto i teli di plastica delle
serre. La tenacia dei Carabinieri è stata premiata. I
militari dell’Arma della Stazione di Santa Croce
Camerina sono riusciti ad individuare il terreno su cui
era stata impiantata la coltivazione di cannabis indica.
Per l’irrigazione – questa tipologia di piante richiede
infatti un apporto costante di acqua – era stato
allestito dal GURRIERI un impianto ad hoc, esteso per
svariate centinaia di metri, che gli consentiva di
annaffiare le piante anche la notte e senza la sua
costante presenza. Gli uomini dell’Arma, si sono
appostati, alcune ore prima del giorno all’alba, proprio
tra le piante, nonostante l’elevata temperatura che si
sviluppa all’interno delle serre e che permane durante
l’arco dell’intera giornata, notte compresa, con grande
tenacia e pazienza hanno atteso l’arrivo del
proprietario della piantagione, sorprendendolo in
flagranza, mentre stava controllando lo stato delle
piante. Le piante di marijuana sono state campionate,
estirpate, contate e pesate: lo stupefacente, per un
peso complessivo di circa kg. 3000 (tremila), una volta
fatto essiccare ed immesso sul mercato, avrebbe fruttato
un guadagno di circa 2 milioni di Euro. Si tratta del
più ingente sequestro di marijuana mai eseguito nella
Provincia di Ragusa.
Modica RG
–
Rinvenuto corpo senza vita dello scomparso Giorgio
Floridia. Il cadavere è stato ritrovato dopo circa
una settimana dalla scomparsa di mattina, durante
apposite ricerche, dei Carabinieri della Compagnia di
Modica, e dei Vigili del Fuoco e della Protezione
Civile. Il corpo privo di vita di Giorgio Floridia è
stato rinvenuto, dopo che non si avevano più sue
notizie dallo scorso 28 maggio. I familiari avevano
denunciato la scomparsa ai Carabinieri di Modica che
avevano immediatamente attivato le ricerche.
Carabinieri, Protezione Civile e Vigili del Fuoco hanno
trovato il malcapitato riverso tra alcuni rovi in un
punto impervio nelle vicinanze della zona Dente
Crocicchia. Le ricerche erano state intensificate in
quella zona già da domenica pomeriggio a seguito del
ritrovamento del borsello e del cellulare dell’uomo,
anche con l’ausilio di un elicottero e delle unità
cinofile della Protezione Civile. Giorgio Floridia da
una prima ricostruzione, si sarebbe allontanato da casa
e, dopo essersi recato nella zona boschiva, sarebbe
forse scivolato tra i rovi oppure potrebbe aver accusato
un improvviso malore. Il corpo dell’uomo è stato
trasportato presso l’obitorio dell’Ospedale Maggiore di
Modica per l’ispezione cadaverica da parte del medico
legale di turno.
Comiso
–
CC, preso coltivatore casalingo marijuana in terrazza.
I controlli dei Carabinieri nei confronti di soggetti
dediti allo spaccio di sostanze di stupefacenti nel
comune di Comiso, hanno avuto esito, sono state eseguite
tutta una serie di perquisizioni nei confronti di
soggetti noti per essere dediti allo spaccio al
dettaglio di sostanze stupefacenti. I militari, nel
corso della perquisizione eseguita all’interno
dell’abitazione di C.V., 40enne di Comiso,
soggetto già noto, proprio sul terrazzo dell’abitazione
hanno trovato 2 piante del tipo “cannabis indica”,
già in avanzato stato di maturazione, da cui ricavare
sostanza stupefacente del tipo marijuana. i militari,
nel corso della perquisizione in casa, in un mobile
della cucina, custoditi in un vasetto di vetro, hanno
trovati anche 14 semi di canapa indiana, pronti per
essere piantati e ricavare altrettante piante simili a
quelle coltivate sul terrazzo. Gli investigatori hanno
ipotizzato che C.V. fosse un vero proprio piccolo
coltivatore fai da te di sostanza stupefacente
del tipo marijuana e che aveva intenzione di realizzare
1 piantagione proprio sul terrazzo di casa, magari
approfittando del sole estivo che avrebbe consentito
alle piante di giungere prima a maturazione. C.V.
si è giustificato con i militari affermando che
coltivava la sostanza stupefacente per uso personale, ma
la circostanza che nel corso della perquisizione sia
stato ritrovato anche 1 bilancino di precisione, del
tipo quelli generalmente dai pusher per pesare le dosi
di sostanza stupefacente, lasciava pensare che, in
realtà, la coltivazione della sostanza non fosse per uso
personale, ma fosse finalizzata a ricavare dosi di
marijuana da immettere sul sempre florido mercato locale
dei tossicodipendenti. Ulteriori indagini sono quindi in
corso per appurare questa circostanza, mentre lo
stupefacente sequestrato è stato inviato al laboratorio
dell’A.S.L. per le analisi di rito, finalizzate ad
accertare la quantità di principio attivo contenuta
nelle piante sequestrate e le dosi di stupefacente
ricavabili. C.V. è stato invece deferito in
libertà alla competente Autorità Giudiziaria per il
reato di coltivazione di sostanza stupefacente.
Acate
–
Minaccia di bruciare casa ex moglie, CC 60enne in
manette. La situazione era divenuta insostenibile
ormai da diverso tempo tra moglie e marito: C. G.,
60enne pastore, e la vittima I. S., 56enne
casalinga, con un matrimonio che nell’ultimo anno aveva
iniziato a scricchiolare fino alla separazione di fatto
avvenuta circa 5 mesi fa. La donna, aveva trascorso mesi
in preda all’angoscia ed alla paura per un marito
violento, minaccioso, che non aveva mai disdegnato
insulti verso la consorte, anche in presenza dei figli.
La vittima avrebbe subito una vera e propria
persecuzione continua che, specie dal mese di gennaio,
l’aveva ieri messo alla dura prova. La signora era
preoccupata fortemente per la sua incolumità.
L’escalation di violenza nella tarda serata di ieri, ha
raggiunto il culmine: il marito accecato dall’odio con
una tanica di benzina ed un accendino, minacciando di
dare fuoco allo stabile e poi a se stesso si era
presenta dinanzi all’abitazione, dove la donna era
andata a vivere. Momenti di terrore ed urla che hanno
attirato l’attenzione dei vicini che hanno allertato il
112. I Carabinieri della Stazione di Acate, supportati
da quelli di Comiso e Chiaramonte Gulfi, sono giunti
immediatamente sul posto. I militari, presa contezza
della situazione, hanno tentato di far ragionare
l’individuo per desistere dai suoi propositi delittuosi,
ma senza sortire effetti. I militari a quel punto sono
interventi bloccando il 60enne che ha opposto una forte
resistenza, ma è stato comunque arrestato. I tutori
dell’ordine hanno poi perquisita la macchina del
soggetto, ed all’interno hanno rinvenuto 2 grossi
bastoni, sottoposti a sequestro così come la benzina e
l’accendino. Il pastore già noto, è stato condotto nella
caserma di via Galileo Galilei ed espletate le formalità
di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale
di Ragusa, su disposizione del Sostituto Procuratore
della Repubblica dottoressa Monego, dinanzi alla quale
dovrà rispondere dei reati di atti persecutori,
maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico
ufficiale. Sulla vicenda ora resta l’attenzione degli
inquirenti, che stanno proseguendo l’attività
investigativa.
Vittoria
– 2 marocchini accoltellati, 1 ai domiciliari.
I Carabinieri della Compagnia di Vittoria
hanno posto ai domiciliari : il marocchino, il già noto
Chahid Jebrou,
35enne. I militari erano
impegnati in controlli straordinari del territorio di
competenza con finalità preventive e repressive dei
reati contro la persona e il patrimonio, specie nelle
aree rurali. L’accoltellamento è avvenuto poco dopo le
ore 05.00 a Vittoria, in piazza Daniele Manin. 2
tunisini, C.J., 24enne, e S.B., 29enne,
sono stati gravemente feriti con diverse coltellate,
alcune delle quali estremamente perforanti tali da
recidere i tendini della mano. L’intervento dei
Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, ha fatto
giungere immediatamente un’ambulanza del 118, ed i
giovani sono stati ricoverati d’urgenza presso
l’Ospedale Guzzardi di Vittoria, rispettivamente con
lesioni gravi alle spalle ed alla mano e resezione del
tendine, giudicate guaribili in 45 giorni, e ferite da
taglio alle braccia con profondo shock sanabili in 45
giorni, evitando così che la situazione potesse
degenerare. I militari, dopo aver sentito i ragazzi
feriti ed alcuni testimoni presenti nelle vicinanze
della piazza dove è successo l’evento, hanno iniziato
una vera e propria caccia al responsabile. I
Carabinieri dopo avere ricostruito l’identikit e
vagliato l’ambiente criminale della zona, hanno
proceduto alla sua individuazione e al conseguente
arresto: il marocchino, già noto Chahid Jebrou,
35enne. I Carabinieri,
nel corso della perquisizione personale e domiciliare,
hanno rinvenuto gli indumenti sporchi di sangue ed 1
coltello a scatto lungo 17 cm utilizzato per l’azione
delittuosa. Tutto è stato sottoposto a sequestro e già
inviato al Ris di Messina per gli accertamenti
tecnico-scientifici del caso. Il marocchino è stato
accompagnato presso la caserma di via Garibaldi per le formalità di rito, sottoposto agli
arresti domiciliari presso la sua abitazione
a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso
il Tribunale ibleo, dottoressa Monica Monego, dinanzi
alla quale dovrà rispondere di lesioni aggravate e di
detenzione di coltello di genere vietato. Le indagini,
tuttora in corso, sono suscettibili di ulteriori
sviluppi. Gli investigatori stanno vagliando le
informazioni acquisite per meglio comprendere il movente
di un gesto così estremo.
Ragusa -
video sbarcoSbarco 1020 migranti a Pozzallo: fermati 2 scafisti
tunisini. Ogni scafista ha condotto un barcone in
legno con circa 500 persone, molte delle quali minori
(40 i neonati).Gli uomini della Polizia di Stato -
Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la
partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una
della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza, dopo
diverse ore di indagini hanno individuato i due scafisti
responsabili di aver condotto i due pescherecci carichi
di migranti. Gli sventurati, in giornata sono trasferiti
in centinaia dalla struttura del C.P.S.A di Pozzallo
verso altri centri già individuati dalla Polizia di
Stato di Ragusa.Indagini di Polizia lunghe ed estenuanti
hanno portato ai 2 fermati di notte a Pozzallo
video sbarco Adil AJROUD 40enne nato in Tunisia e Hamza
BENMBAREK, 25enne nato in Tunisia.
I soggetti sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria in quanto ritenuti
responsabili di aver condotto il peschereccio dalle
coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da
un’unità navali della Marina Militare così come loro
speravano ed avevano programmato.
I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P.
e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si sarebbero associati
con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne
ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a
procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello
Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è
aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la
permanenza illegale in Italia di più di 5 persone;
perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso
tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza
illegale delle persone esponendole a pericolo per la
loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato
l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono
state sottoposte a trattamento inumano e degradante. La nave “Spica”, della Marina Militare
Italiana, alle ore 06.38 del 29 maggio aveva
intercettato un’imbarcazione clandestina con a bordo un
cospicuo numero di migranti clandestini. l’unità di
intervento, alle ore 08.40 era giunta in prossimità del
punto di mare segnalato ed avvistata otticamente
l’imbarcazione clandestina. La nave Spica alle ore
09.00, valutate tutte le condizioni, che lasciavano
presumere fondato il pericolo per la vita dei migranti
clandestini, ha dichiarato l’evento SAR. I momenti
successivi ed esattamente alle ore 09.10 è stata posta
in essere ogni condotta da parte dell’equipaggio
dell’unità militare tesa alla salvaguardia della vita
umana in mare. I soccorritori hanno proceuto, al
trasbordo di tutti i clandestini sulla nave Spica. I
migranti tratti in salvo a conclusione delle attività
sono risultati: 512 soggetti di cui 356 uomini, 130
donne e 26 minori nella stragrande maggioranza di
nazionalità eritrea. Tra i malcapitati soccorsi vi erano
anche alcuni cittadini siriani e due palestinesi.
L’equipaggio della nave militare, a conclusione di tale
attività accorgendosi della presenza in mare di altra
imbarcazione clandestina, ha effettuato un analogo
intervento a favore degli occupanti di quest’ultima che
venivano anch’essi trasbordati sull’unità. Le persone
recuperate in questo caso risultavano in numero di 507
e venivano anch’esse trasbordate sul convoglio militare
ed aggiunte alle persone in precedenza tratte in salvo
per un totale di 1020. la nave “spica” su precise
disposizioni, è giunta nella rada del porto di Pozzallo
alle ore 14.20 del 30 maggio 2015. L’utilizzo di un
rimorchiatore di stanza nel porto di Pozzallo è servito
per il trasferimento dopo svariati viaggi dei
clandestini sulla banchina del medesimo sito. A causa
dell’elevato numero di migranti sbarcati, molti sono
stati trasferiti immediatamente in altro centro e gli
altri ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo. 51 gli scafisti
individuati nel 2015 a Pozzallo, 200 nel 2014.
Scicli RG
–Brucia auto Carabinieri fermati con inganno :
arrestato. Si tratta di Gianluca Agolino
38enne sciclitano, già noto e nullafacente. Il soggetto
avrebbe usato una scusa nel chiedere informazioni quando
ha fermato un’auto dei Carabinieri. Il soggetto ha poi
iniziato a cospargere la macchina dei militari con
benzina ed ha dato fuoco con un accendino. Il folle
gesto è stato compiuto da un personaggio noto sciclitano
che immediatamente è stato arrestato. Una pattuglia
della locale Tenenza, intorno alle 10.30, a Scicli,
durante un normale servizio d’istituto, è stata fermata
da un passante che, con la scusa di chiedere
un’informazione ai militari, si è avvicinato al
finestrino del mezzo e, improvvisamente, ha cosparso di
benzina l’esterno dell’autovettura, con all’interno i
Carabinieri, dandogli fuoco con un accendino per poi
tentare la fuga.
I due militari dell’Arma, tempestivamente, sono
riusciti ad abbandonare il veicolo circondato dalle
fiamme e, dopo un breve inseguimento a piedi, hanno
bloccato il malvivente anche con l’aiuto di altri due
colleghi, li presenti e liberi dal servizio, che avevano
assistito alla scena.
I Carabinieri, dopo avere bloccato il soggetto, hanno
provveduto con un estintore in dotazione a gestire le
fiamme del mezzo militare fino all’intervento dei vigili
del fuoco di Modica che hanno poi spento l’incendio.
Agolino nel corso della perquisizione personale, è stato
trovato in possesso di un coltello di circa 15 cm, 1
passamontagna e dell’accendino utilizzato per appiccare
il fuoco.
Gianluca Agolino è stato quindi condotto presso la
Tenenza Carabinieri di Scicli dove è stato dichiarato
in arresto per i reati di tentato omicidio,
danneggiamento aggravato, interruzione di servizio di
pubblica necessità e porto di armi atte ad offendere.
Il personaggio, al termine delle formalità di rito, è
stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa
come disposto dal Sostituto Procuratore di turno, Dott.
Francesco Puleio.
L’autovettura militare ha riportato ingenti danni ma
fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Le indagini
dei Carabinieri proseguiranno per capire le motivazioni
del folle gesto.
Ragusa
- Sfruttamento prostituzione minorile, Polizia
cattura latitante. Il soggetto D.N.G.
31enne era stato condannato in Romania. Il ricercato
sembra che non riuscisse più a stare lontano da Ragusa e
si annuncia alla Squadra Mobile costituendosi
all’aeroporto di Palermo. Il personaggio dichirandosi
pentito per ciò che aveva commesso in Romania alla vista
della Polizia in aeroporto si è rasserenato. La Polizia
di Stato –Squadra Mobile di Ragusa - ha preso in
consegna D.N.G. 31enne latitante dal 2010 a
seguito di una pena a lui comminata dall’Autorità
Giudiziaria Rumena per il reato di sfruttamento della
prostituzione minorile commesso sul loro territorio dove
era stato condannato.Il giovane all’epoca dei fatti era
poco più che un ragazzino, ma già aveva messo in atto
un’organizzazione ben strutturata per sfruttare la
prostituzione ed alcune donne rumene avviate al
meretricio erano minorenni. Dopo un brevissimo periodo
di carcere nel 2010, a seguito dell’arresto della
Squadra Mobile di Ragusa in esecuzione di un mandato
d’arresto europeo, il ragazzo si era spaventato e per
questo era fuggito all’estero. Le indagini erano state
condotte dalla Polizia rumena in collaborazione con la
Polizia di Stato italiana ed particolare con la Squadra
Mobile di Ragusa. Il giovane, al termine delle
indagini, era stata condannato per i reati commessi
insieme ad altri complici, tutti consumati in territorio
rumeno. Il ricercato, pochi giorni addietro, per il
tramite del suo legale Scrofani Daniele, ha contattato
la Squadra Mobile per riferire che voleva costituirsi in
quanto non aveva più intenzione di fuggire dichiarando
di essere pentito per il suo comportamento. Gli
investigatori della Squadra Mobile di Ragusa e di
Palermo erano all’aeroporto di Palermo ad attenderlo,
l’hanno preso in consegna accompagnandolo in carcere
dove dovrà scontare la pena residua di quasi 5 anni.
Illegale ritiene che il giudice, in considerazione
della sua volontarietà e del pentimento mostrato,
potrebbe concedere ben presto gli arresti domiciliari in
provincia di Ragusa.
Ragusa
-
Picchiano agricoltori, operazione “campagne sicure” : CC,
3 padre e figli ai domiciliari. I militari della
Compagnia di Vittoria, alle prime luci del giorno
all’alba a conclusione di complessa ed articolata
attività d’indagine, all’ esecuzione nel territorio di
Gela, di 3 ordinanze di custodia cautelare ai
domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Ragusa su
richiesta della locale Procura della Repubblica, a
carico di: Emanuele Calabrese, 43enne nato a Gela
(CL), ivi residente, disoccupato, già noto; Angelo
Calabrese, 22enne nato a Gela (CL), ivi residente
disoccupato, già noto; Rosario Calabrese, 24enne
nato a Comiso (RG), residente a Gela (CL) disoccupato,
già noto. L’operazione va ad inquadrarsi nel più ampio
contesto di servizi di controllo del territorio disposti
dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa,
Ten. Col. Sigismondo FRAGASSI, che vede coinvolti tutti
i Reparti della provincia Iblea, soprattutto in quelle
aree extraurbane e rurali isolate e meno frequentate,
per garantire la sicurezza degli imprenditori agricoli.
L’operazione è stata portata a termine grazie
all’attività sinergica dell’Autorità giudiziaria Iblea
il Procuratore Capo Dott. Carmelo Petralia, Sost. Proc.
Dott. Francesco Puleio e G.I.P. Dott. Andrea Reale, che
hanno diretto l’attività investigativa dei Carabinieri
della Stazione di Acate e della Compagnia di Vittoria.
L’indagine è partita i primi di febbraio di quest’anno,
quando ad Acate 2 agricoltori proprietari di diversi
aranceti, padre e figlio, denunciarono ai Carabinieri di
essere stati aggrediti e picchiati selvaggiamente da 3
individui che erano stati sorpresi a rubare un ingente
quantitativo di arance nei loro terreni, dove si erano
introdotti dopo aver divelto la recinzione. Il figlio,
del commerciante Alessio V., a seguito
dell’aggressione, era stato costretto a ricorrere alle
cure dei sanitari per la rottura del setto nasale ed
altre lesioni, con una prognosi di trenta giorni. Il
padre, Paolo V., che era andato in soccorso del figlio,
era stato percosso dai tre malviventi, che si erano poi
allontanati con il carico di oltre 500 chili di arance.
Le indagini condotte immediatamente, dai Carabinieri
della Stazione di Acate, con il supporto di quelli della
Compagnia di Vittoria, avevano consentito di risalire ai
tre individui, e quindi di denunciarli all’Autorità
Giudiziaria, che, concordando con le risultanze
investigative e con tutti gli elementi raccolti dai
militari dell’Arma, ha emesso nei loro confronti
l’ordinanza di custodia cautelare per i reati di
“Rapina” in concorso e “Lesioni aggravate” in concorso.
I soggetti, che tra l’altro sono padre e due figli,
tutti noti specifici per reati contro la persona ed il
patrimonio, residenti a Gela, sono stati quindi
catturati di notte presso la loro abitazione, e, dopo le
formalità di rito, sono stati ivi riaccompagnati, in
regime di arresti domiciliari.
Ragusa
- Viola domiciliari per
violenza sessuale: CC in manette. I Carabinieri del
Nucleo Radiomobile della Compagnia di Ragusa hanno
tratto in arresto il soggetto già noto Rosario
SCROFANI
54enne, dall’aprile 2013 sottoposto alla misura
cautelare degli arresti domiciliari per violenza
sessuale su minorenne, è stato sorpreso dai Carabinieri
del Nucleo Radiomobile cittadino al di fuori della
propria abitazione. Il personaggio è stato sorpreso
mentre stava scorazzando per le vie della città a bordo
di una moto di grossa cilindrata in evidente stato di
ebbrezza. I militari, dopo un lungo inseguimento, hanno
bloccato il personaggio ed hanno accertato che,
sottoposto agli arresti domiciliari, aveva violato gli
obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria. SCROFANI
(che per altro risulta essere un dipendente della
Regione Sicilia – Dipartimento Protezione Civile Ragusa,
con la qualifica di ragioniere) è la terza volta, nel
solo mese di febbraio, che viene arrestato per evasione
dai Carabinieri. Gli investigatori, infatti, lo avevano
tratto in arresto circa una settimana fa, e, proprio in
considerazione di questa accertata “propensione”
all’evasione, avevano deciso di intensificare i
controlli. L’equipaggio Radiomobile ieri sera, ha subito
riconosciuto la moto di marca BMW, e si è prontamente
lanciato all’inseguimento, raggiungendo ed arrestando
tempestivamente il soggetto nel volgere di poche
centinaia di metri. La Procura della Repubblica, nella
persona della Sostituto Procuratore Monica MONEGO, non
ha potuto fare altro che disporre la custodia in
carcere, anche in luce della pericolosa condotta posta
in essere dall’evaso, scriteriatamente messosi alla
guida in condizioni di manifesta ubriachezza. Rosario
SCROFANI espletate le procedure di rito, è stato
tradotto presso la locale Casa Circondariale.
Ragusa – Furto: CC, 2 ai domiciliari. Carabinieri della
Compagnia di Ragusa hanno dato esecuzione all’Ordine di
espiazione di pena detentiva in regime di detenzione
domiciliare spiccato dal locale Tribunale – Ufficio
Esecuzioni Penali a carico di due soggetti: Santo
POLITINO, 29enne, di Vittoria e Massimo
LICCIARDINO, 27enne, di Ragusa. Entrambi sono stati
tradotti presso la locale Casa Circondariale, dove
dovranno scontare una pena definitiva di 10 mesi di
reclusione. I fatti che hanno portato alla condanna
risalgono all’aprile 2014. I due arrestati, assieme ad
un terzo complice (C.G., 38enne, anch’egli
condannato ma rimasto in libertà in virtù della
sospensione condizionale della pena), avevano preso
letteralmente d’assalto un’azienda agricola ubicata in
Contrada Santa Rosalia. Gli individui, approfittando
dell’oscurità notturna e dell’isolamento dell’impianto
preso di mira, avevano divelto il cancello d’ingresso,
per poi introdursi nel capannone e trafugare macchinari
da lavoro per un valore complessivo quantificato in
quasi 10mila Euro. I malviventi nel compiere il gesto
criminoso, causarono per altro il crollo parziale di una
parte del muro dello stabilimento. I rumori attirarono
l’attenzione di una pattuglia di Carabinieri in
borghese, che in quel momento stava espletando un
servizio mirato alla prevenzione dei reati predatori,
proprio in quella zona del Ragusano. Il soggetto,
vedendo avvicinarsi la pattuglia, aveva provato a darsi
alla fuga, venendo però subito fermato dal
sopraggiungere di una pattuglia di rinforzo. I militari
di seguito lo deferirono all’Autorità Giudiziaria per
furto aggravato in quanto commesso da 3 persone in
concorso, e con violenza sulle cose. All’esito del
procedimento è stata quindi emessa la sentenza
definitiva di condanna e, quindi, l’arresto dei rei.
Oltre alla pena detentiva, a entrambi è stata comminata
anche una sanzione pecuniaria pari a 400 €. Si allegano
foto segnaletiche degli arrestati.
Vittoria
- Rapine: Polizia cattura 1 condannato a 15 anni
reclusione. Si tratta di Giuseppe Scardino
38enne nato a Vittoria ritenuto responsabile di numerose
rapine consumate con l’uso delle armi. Gli investigatori
a Scardino ed ai suoi complici hanno attribuito decine
di fatti reato ed in particolar modo il tentato omicidio
di due Agenti della Polizia di Stato. I poliziotti
nell’agosto del 2007, liberi dal servizio, avevano
riconosciuto i 3 latitanti, che per fuggire avevano
esploso diversi colpi d’arma da fuoco al volto di uno
degli agenti ma senza colpirlo per cause indipendenti
dalla loro volontà. Scardino insieme ad altri due
complici avrebbe costituito nel 2006/2007 un gruppo di
fuoco che era pronto a tutto pur di ottenere il denaro
frutto delle rapine. Il modus operandi era dei più
cruenti, senza alcuna pietà entravano in banche, uffici
postali o ancora assaltavano portavalori, esplodendo
diversi colpi d’arma da fuoco. Avevano in uso pistole,
fucili e mitra e durante le rapine avevano ferito ignari
passanti o testimoni presenti. A seguito delle rapine
commesse la Squadra Mobile di Ragusa aveva effettuato
delle indagini particolarmente complesse, mettendo tra
l’altro a rischio la vita degli operatori di Polizia.
Una volta individuato il gruppo criminale e raccolti
gli elementi a carico dei 3 rapinatori, la Procura della
Repubblica aveva richiesto ed ottenuto la misura
dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I
rapinatori, che andavano in giro sempre armati, la notte
tra il 15 e 16 agosto del 2007 incontravano casualmente
due agenti della Polizia di Stato del Commissariato, nei
pressi del lungomare di Scoglitti. Non appena
riconosciuti gli agenti di Polizia, gli stessi, a
conoscenza degli innumerevoli reati commessi, avendo
appreso che i due agenti stavano per bloccarli (perché a
conoscenza del loro stato di latitanza in quanto
destinatari di un ordine di cattura), prima li
minacciavano e poi aggredivano con calci e pugni. Uno
dei due agenti chiedeva aiuto al 113 defilandosi, mentre
l’altro rimaneva a terra colpito da diversi calci. Non
pago, uno dei rapinatori (non Scardino) estraeva la
pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Il
primo colpo in aria per far fuggire l’agente (che
comunque non scappava cercando di bloccarlo), quindi
esplodeva altri colpi in faccia ma l’arma per fortuna si
inceppava. A quel punto gli operatori di Polizia si
mettevano in salvo ed i 3 rapinatori, Scardino per
primo, si davano alla fuga. Uno dei tre continuava ad
esplodere colpi d’arma da fuoco ferendo per altro
un’ignara passante per fortuna non a morte. Dopo
l’evento delittuoso di particolare gravità, ovvero il
tentato omicidio di due Agenti della Polizia di Stato,
gli investigatori della Squadra Mobile lavoravano giorno
e notte per più di un mese, tanto che il 22 settembre
20007 catturarono 2 dei 3 rapinatori, mentre Scardino
continuava a rimanere latitante in quanto favorito da
altri soggetti. Durante la cattura dei due
pericolosissimi personaggi la Polizia di Stato rinvenne
armi e munizioni, oltre che un giubbotto antiproiettile
usato notte e giorno per paura di rimanere feriti a
morte durante un eventuale scontro a fuoco con la
Polizia che li braccava. Scardino dopo circa un mese,
bussava alle porte degli uffici della Polizia di Stato
costituendosi, questo in considerazione delle incessanti
attività d’indagine che ormai avevano creato attorno a
lui terra bruciata. Oggi Scardino è stato nuovamente
catturato dalla Polizia di Stato in quanto il suo
ricorso alla Suprema Corte è stato rigettato, pertanto
dovrà espiare in carcere la sua pena di 15 anni e più.
In attesa dell’esito del ricorso, Scardino si era
allontanato da casa senza fare rientro, ma nonostante
questo gli uomini della Polizia di Stato, appartenenti
alla Squadra Mobile di Ragusa ed al Commissariato di
Vittoria, lo hanno individuato e condotto in carcere
dopo la compiuta identificazione da parte della Polizia
Scientifica.
Vittoria
– CC presi corrieri tunisini con droga nascosta in
cavo retto. Si tratta di Sabri Slama 20enne.
L’attività di contrasto allo spaccio di droga, in
particolare di eroina, prosegue a ritmi serrati nel
territorio della giurisdizione della Compagnia di
Vittoria. I militari hanno, nel tardo pomeriggio di
ieri, tratto in arresto un giovane corriere tunisino,
Sabri Slama 20enne, sorpreso con oltre 40 grammi di
eroina suddivisa in due ovuli. I militari del Nucleo
Operativo e Radiomobile, nell’ambito di apposita
attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di
sostanze stupefacenti, hanno notato il cittadino
tunisino scendere da un pullman appena arrivato dal
centro Italia in piazza V.Nenni a Vittoria. I
carabinieri, dopo avere monitorato i movimenti, del
sospetto l’hanno sottoposto a controllo ed ad una
perquisizione personale che, in un primo momento è
risultata negativa. Il modo di fare dello straniero,
molto nervoso ed agitato, ha insospettito ancor di più i
carabinieri che, dopo aver informato il sostituto
procuratore di turno presso il Tribunale di Ragusa,
hanno condotto il giovane presso l’Ospedale “Guzzardi”
al fine di espletare accurati accertamenti medici. Il
sospetto dei militari ha trovato fondamento quando,
dagli esiti delle radiografie, è risultato che
all’interno della cavità rettale vi erano 2 ovuli: una
volta recuperati, sono risultati contenere eroina pura
dal peso complessivo di oltre 40 grammi. Il 20enne è
stato condotto nella caserma di via Giuseppe Garibaldi,
dopo le formalità di rito, ristretto presso la casa
circondariale di Ragusa, su disposizione del Sostituto
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Ragusa, dottoressa La Placa, dinanzi alla quale dovrà
rispondere del reato di detenzione e trasporto di droga.
Gli inquirenti, stanno vagliando le risultanze e
proseguendo le indagini, considerano la posizione del
tunisino, per accertare l’eventuale complicità di altri
criminali. i militari cercano il canale di
approvvigionamento e la destinazione, considerato che
l’eroina pura recuperata, una volta tagliata, avrebbe
fruttato un guadagno di svariate migliaia di euro. La
sostanza stupefacente sequestrata è già stata inviata
presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda
Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il
principio attivo e il numero di dosi ricavabili.
L’attività messa in campo si inquadra nell’ambito dei
servizi a largo raggio disposti dal Comando Provinciale
Carabinieri di Ragusa, finalizzati alla prevenzione e
alla repressione del fenomeno dello spaccio di droga,
specie tra i giovani. Analoghi interventi proseguiranno
nei prossimi giorni. A
Vittoria
un Tunisino 60enne arrestato dai militari della
Compagnia Carabinieri di Vittoria che l’hanno sorpreso
con 2 ovuli, per un totale di circa 40 gr. di eroina
nascosti all’interno del retto. Il soggetto che proprio
a causa dei suoi precedenti specifici era tenuto sotto
controllo da tempo dai militari è stato bloccato mentre
scendeva dal pullman nella piazza principale della
cittadina vittoriese, e dopo meticolosi accertamenti
anche di tipo sanitario è stato trovato in possesso
dello stupefacente e quindi arrestato e messo a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea. I militari
stanno indagando per stabilire i collegamenti sempre
con un altro cittadino tunisino era stato arrestato, tre
giorni fa, dai Carabinieri di Modica con 7 ovuli di
analoga sostanza celata con le stesse modalità.
Modica RG -Eroina pura in zaino,
CC arrestano corriere tunisino. Si tratta di
Khaled Sahlaoui, 27enne, già noto alle forze
dell’ordine per reati specifici. Il soggetto è stato
sorpreso dai carabinieri della compagnia di Modica con
100 grammi di eroina pura. I Carabinieri nel corso di
una operazione antidroga hanno arrestato un corriere
sorpreso con 100 grammi di eroina pura. La sostanza
stupefacente era nascosta in una intercapedine ricavata
artigianalmente nello schienale di uno zaino. I
Carabinieri della Compagnia di Modica, nel tardo
pomeriggio di ieri, nell’ambito di apposita attività di
prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze
stupefacenti sul territorio della contea, specie dopo i
recenti episodi di overdose registratisi, hanno notato
il tunisino mentre camminava per le vie del centro
cittadino. Il fare sospetto dello straniero, tenuto
conto dell’orario e della zona, ha attirato subito
l’attenzione dei militari dell’Arma che, dopo averlo
monitorato nei movimenti, l’hanno controllato. I
Carabinieri nel corso del servizio antidroga, hanno
pertanto sottoposto a perquisizione personale il
tunisino che veniva trovato in possesso di circa 100
grammi di sostanza stupefacente del tipo eroina pura,
ancora da suddividere in dosi, contenuta in un involucro
di nastro adesivo nero, nascosto in una intercapedine
artigianale ricavata nello schienale dello zaino. I
Carabinieri, quindi, hanno immediatamente condotto il
soggetto in caserma dove, dopo le formalità di rito ,
l’hanno dichiarato in arresto. Lo straniero su
disposizione del sostituto procuratore di turno, d.ssa
Alessia La Placa, è stato associato presso la Casa
Circondariale di Ragusa.Le indagini dei Carabinieri
proseguono per verificare la provenienza della sostanza
stupefacente, la destinazione ed inoltre, i guadagni che
avrebbe fruttato. Quest’ultimo arresto è avvenuto a
nemmeno un giorno di distanza da quello del corriere
marocchino sorpreso dai carabinieri con 1,2 kg di
hashish.
Vittoria
- Carabinieri sventano colpo in scuola : domiciliari
e denunce durante controlli. I dati : 1 arresto, 8
denunce, 14 perquisizioni, 2 patenti ritirate, 15
contravvenzioni al C.d.S. comminate per un totale di 15
punti decurtati dalle patenti di guida, 56 veicoli
controllati e 122 persone identificate, 3 mezzi
recuperati risultati rubati e restituiti ai legittimi
proprietari. A
Comiso,
un incensurato, I.P., 18enne, che si è reso
responsabile di tentato furto aggravato introducendosi
all’interno dell’Istituto Comprensivo plesso “Campo
Sportivo”. Una pattuglia della locale Stazione,
impegnata in un servizio di controllo del territorio e
degli obiettivi sensibili, ha notato che una porta
laterale di sicurezza della scuola era stranamente
aperta. I militari si sono avvicinati, ed hanno subito
compreso che si trattava di un furto vista la forzatura
che la porta aveva subito. I Carabinieri entrando, per
effettuare il necessario sopralluogo, hanno pizzicato il
giovane che era intento a trafugare il distributore di
cibi e bevande posto all’interno dell’istituto, dopo che
già l’aveva scollegato dalla rete elettrica. Il ragazzo,
alla vista dei Carabinieri, ha cercato di fuggire ma è
stato immediatamente bloccato e condotto presso la
caserma di via Leonardo Sciascia da dove, al termine
delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti
domiciliari a disposizione del sostituto procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.
Marco Rota. L’arresto è da inquadrarsi nell’ambito dei
servizi che la Stazione di Comiso sta implementando
contro i reati predatori e che aveva già permesso, la
scorsa settimana, di sgominare una banda di 9 persone
dedita alla commissione di furti e ricettazione, e
recuperare refurtiva del valore di oltre 30.000 euro,
trafugata perlopiù dalle scuole del luogo. Servizi
straordinari di controllo predisposti in tutto il
territorio ragusano dal Comando Provinciale, hanno
portato a termine nelle città di Acate,
Chiaramonte Gulfi,Comiso, Scoglitti e
Vittoria. L’operazione ha comportato il
dispiegamento in tutta la giurisdizione di 15 pattuglie
e di oltre 30 militari, finalizzata da un lato a
reprimere i reati di natura predatoria, che più da
vicino colpiscono gli onesti cittadini, specie nelle
aree rurali, e dall’altro lato a combattere i fenomeni
della guida senza patente e senza assicurazione del
mezzo, od in stato di ebbrezza alcolica, con evidenti
risvolti negativi in caso di incidenti stradali: in tale
ottica sono state organizzate perquisizioni mirate,
frutto di prolungata attività di acquisizione di
informazioni e di successivo riscontro operativo.
L’attività di controllo straordinario del territorio di
competenza ha permesso di arrestare, L’attività, ha
consentito ai militari di deferire in stato di libertà
all’Autorità Giudiziaria iblea 8 persone. I Carabinieri
della locale Stazione, ad
Acate,
hanno proseguito l’intensificazione delle perquisizioni
finalizzate a recuperare refurtiva rubata: nel fine
settimana i militari, nel corso di mirate perquisizioni
domiciliari, hanno trovato in casa di un rumeno di 47
anni, P.C., una moto Honda risultata rubata e
oggetto di furto denunciato lo scorso agosto presso la
Stazione CC di Santa Croce Camerina (RG). Il mezzo è
stato restituito al legittimo proprietario, originario
di Ragusa, mentre il rumeno è stato denunciato per
ricettazione. I Carabinieri, nel corso di un posto di
controllo, hanno sorpreso l’incensurato G.A.
33enne, alla guida di una Vw Golf privo della patente di
guida perchè mai conseguita, mentre un 20enne, V.G.,
è stato fermato alla guida di una moto Yamaha Majesti
privo della patente di guida perchè revocata: entrambi
sono stati deferiti in stato di libertà. A
Chiaramonte Gulfi,
nel corso dei servizi di controllo dei soggetti
destinatari di misure alternative alla pena carceraria,
i Carabinieri hanno denunciato C.A., 26enne, per
evasione dagli arresti domiciliari non trovandosi nella
Comunità dove doveva scontare la pena, ma,
nell’abitazione di famiglia senza la prescritta
autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Ragusa. I
Carabinieri a
Vittoria
e nella frazione di
Scoglitti,
hanno denunciato a piede libero:
B.R.,
73enne di Vittoria, che, a seguito di sinistro stradale,
si era allontanato dal luogo omettendo di prestare
soccorso ad un impiegata 33enne procurandole delle
lesioni. La malcapitata fortunatamente non è in
pericolo di vita ma ha subito solo lesioni lievi;
A.F.D.,
27enne rumeno ed il connazionale S.O.M., 26enne,
entrambi incensurati, che, a seguito di perquisizioni
personale e domiciliare, sono stati trovati in possesso
di 2 moto, 1 Kymco People 125 e 1 Malaguti 125,
risultati rubati e la cuia denuncia era stata presentata
rispettivamente: la prima lo scorso agosto presso la
Stazione CC di Scoglitti, e la seconda lo scorso
novembre presso la Stazione CC di Santa Croce Camerina.
I mezzi, previo riconoscimento, sono già stati
restituiti ai legittimi proprietari. Controlli di tale
natura da parte dell’Arma dei Carabinieri, finalizzati
al contrasto dei reati predatori, proseguiranno nei
prossimi giorni in tutta la provincia di Ragusa.
Donnalucata RG
- Arma commemora 21° anniversario uccisione app. MOVM Carabinieri
Garofalo ed Fava. Gli appuntati Vincenzo Garofalo ed Antonino Fava,
medaglie d'oro al valor militare alla memoria morirono, 21 anni addietro
nell'eccidio di Scilla (RC), attinti da una raffica di mitra. La
cerimonia di commemorazione a cui hanno presenziato il Prefetto di
Ragusa, Annunziato Vardè, il Comandante Provinciale dei Carabinieri,
Ten. Col. Sigismondo Fragassi, il Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino,
ed altre autorità provinciali e locali, si è svolta di mattina a
Donnalucata (RG), città natale di Garofalo, nella piazza dedicata al
militare, alla presenza dei familiari dei due militari. La
commemorazione è cominciata con un momento di preghiera del Sacerdote
Don Nello Garofalo della parrocchia S. Caterina da Siena di Donnalucata.
Una corona di alloro è stata deposta in quella piazza, presso il
monumento eretto ai due martiri. Le note del silenzio, hanno reso più
suggestiva e significativa la cerimonia a cui hanno assistito, con
commozione, anche tanti concittadini di Garofalo. La cerimonia si è
conclusa con l’intervento del Comandante Provinciale dei Carabinieri di
Ragusa, Tenente Colonnello Sigismondo Fragassi, che ha ricordato gli
attimi di quel 18 gennaio 1994 in cui persero la vita i due militari.
Santa Croce Camerina
– Automobilista investe ed uccide ciclista, che
andava a lavoro: fuggito e ricercato. un Tunisino è
stato investito mentre si reca al lavoro in bicicletta a
Santa Croce Camerina ed è morto sul colpo. L’investitore
si è dato alla fuga.
il sinistro stradale mortale si è verificato alle prime
luci del giorno all’alba a Santa Croce Camerina. Il
cittadino tunisino, Meftah MOUSSA 40enne, si
stava recando la lavoro nei campi in bicicletta, alle
06:30 circa, lungo la S.C. 25 Santa Croce – Scoglitti,
in località Bosco Braccetto. Il malcapitato è stato
investito in pieno da un’autovettura Fiat Panda di
colore bianco che proveniva dalla sue spalle. Il
guidatore probabilmente, non si era accorto della
presenza del ciclista. MOUSSA nel violentissimo impatto
è stato sbalzato dalla sua bicicletta, andando a
sbattere contro una recinzione formata da un muretto di
cemento e pali in ferro. L’urto, purtroppo, non ha
lasciato alcuno scampo alla vittima, che ha riportato un
grave trauma cranico che ha provocato l’immediato
decesso. Il conducente dell’autovettura investitrice,
invece, come ricostruito tramite i primi accertamenti
svolti dai Carabinieri, dopo essersi inizialmente
fermato, resosi conto della gravità del fatto, si
sarebbe allontanato dal luogo. Il fratello della
vittima, Sabeur MOUSSA, 31enne, il quale anche lui si
stava recando al lavoro con il fratello veniva coinvolto
nel sinistro. Questi è stato solo sfiorato dall’auto
investitrice, cadendo a terra e riportando solo lievi
lesioni. Soccorritori del 118 sono stati allertati, da
automobilisti di passaggio, ma giunti sul posto, hanno
solo constatato la morte di Meftah MOUSSA ed avvisato
l’Arma dei Carabinieri. I militari intervenuti con una
pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia di
Ragusa, hanno proceduto ai rilievi del caso, ponendo
sotto sequestro la bicicletta della vittima ed avviando
immediatamente le indagini. Il Sostituto Procuratore
di turno della Procura di Ragusa, dr. Marco Rota veniva
informato e, dopo l’ispezione medico legale, ha disposto
la restituzione della salma alla famiglia. La vittima
lascia moglie e tre figli. Posti di controllo e battute
anche nelle strade di campagna, continuano in tutta la
zona. Le ricerche sono finalizzate a rintracciare
l’auto pirata, sulle base delle indicazioni fornite dal
fratello della vittima, che ha parlato solo di una Fiat
Panda di colore bianco condotta da un uomo, senza
fornire ulteriori elementi. Le ricerche, nelle quali
sono impegnate diverse pattuglie dell’Arma, sono
concentrate principalmente nel comune di Santa Croce
Camerina, nell’ipotesi che il conducente di tale
autovettura sia anche lui residente nel comune e forse
anche lui si stava recando a lavorare in campagna come
la vittima. I militari stanno inoltre acquisendo i
filmati della telecamere di video – sorveglianza della
zona, che potrebbero aver ripreso l’autovettura
ricercata.
Ispica RG
-
Furti per 50.000€, in negozi telefonia tra RG e SR:3
misure cautelari eseguite da Carabinieri. Sono
accusati 3 giovani di Vittoria: DOMENICO TUMMINO,
21enne, ADEM BOUSRIH, 19enne e MICHAEL
FASALLI, 19enne. I giovani sono imputati di avere
in pochi mesi saccheggiato numerosi negozi di telefonia
di tutta la provincia. Asportati telefoni cellulari e
tablet di ultima generazione per un valore di circa
50.000€. Carabinieri della Stazione di Ispica alle prime
luci del giorno all’alba, hanno dato esecuzione ad una
ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti
di 3 giovani vittoriesi ritenuti responsabili di
numerosi furti aggravati compiuti all’interno di
rivenditori di telefonia. Il provvedimento cautelativo,
emesso dalla Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Ragusa, ha permesso di applicare la misura
degli arresti domiciliari nei confronti di soggetti,
tutti già noti alle forze dell’ordine: DOMENICO TUMMINO,
ADEM BOUSRIH il quale tuttavia rimarrà presso il carcere
minorile di Catania dove era già recluso per altra
causa. La misura dell’obbligo di dimora nel Comune di
Vittoria è per : MICHAEL FASALLI. Le ordinanze,
eseguite nei confronti dei giovani ladri, sono il frutto
di una intensa attività investigativa dei Carabinieri
della Stazione di Ispica, scaturita da alcuni furti in
negozi di telefonia verificatisi negli ultimi mesi in
vari comuni delle province di Ragusa e Siracusa. La gang
avrebbe organizzato i colpi scegliendo prima
l’obiettivo e, successivamente, preparando
l’attrezzatura per portarla a compimento. I negozi presi
di mira dai maldestri, anche più volte in pochi giorni,
erano tutti rivenditori di telefoni cellulari. Il modus
operandi era sempre lo stesso, con l’attrezzatura
scelta: mazze, martelli, grossi sassi ed addirittura
una bombola del gas, sfondavano la vetrina
dell’esercizio commerciale ed in pochissimi minuti,
razziavano completamente gli espositori, prediligendo
apparecchi di ultima generazione, in particolare,
smartphone e tablet. I Carabinieri, nel corso delle
indagini, hanno ricostruito i diversi episodi ed
accertato i numerosi furti compiuti dalla banda che
spaziava, non solo su tutta la zona del ragusano, ma
sceglieva anche obiettivi in siti di altre province. Le
indagini condotte dai militari dell’Arma, inoltre, hanno
permesso di rintracciare alcuni telefoni asportati che,
dopo il furto, i giovani malviventi avevano provveduto a
rivendere ad altri. La banda era ben organizzata, tanto
che, scelto l’obiettivo e compiuto il furto,
successivamente, provvedevano a rivendere la refurtiva
ad altri soggetti, il più delle volte ignari della
provenienza illecita dell’oggetto. L’attività
investigativa dei Carabinieri ha permesso di
quantificare il danno arrecato dai malviventi che, in
pochi mesi, hanno saccheggiato diversi punti vendita di
telefonia, asportando circa un centinaio di
apparecchiature di ultima generazione, per un valore
approssimativo di circa 50.000€. L’Autorità Giudiziaria
iblea, sulla base delle indagini condotte dall’Arma dei
Carabinieri, ha ritenuto sussistente l’esigenza
cautelare nei confronti dei soggetti autori dei furti
che, delle condotte illecite, che ne avevano fatto una
vera e propria fonte di reddito. I personaggi agivano
con un modus operandi uniforme e collaudato, attraverso
l’acquisizione personale dei telefoni cellulari e,
successivamente, provvedendo alla vendita a terzi, con
il deciso intento di proseguire nel loro disegno
criminoso.
Ragusa
-
Arrestato
mentre tenta furto auto. Carabinieri della Stazione
CC di S. Croce Camerina, durante un servizio di
vigilanza nel centro cittadino, nella notte hanno
sorpreso Abdenour GUETTACHE 34enne, cittadino
Algerino, abitante a Santa Croce Camerina, proprio
mentre stata forzando la serratura della porta di una
vettura Fiat Punto parcheggiata sulla pubblica via, al
chiaro fine di asportarla. I militari erano impegnati
nell’ambito dei servizi di controllo del territorio
predisposti dalla Compagnia di Ragusa, soprattutto in
orario notturno, per la prevenzione e repressione di
reati in genere e, in particolare, di quelli contro il
patrimonio. Il pronto intervento dei Carabinieri è
servito ad evitare che il reato venisse portato a
compimento, poiché il malfattore è stato immediatamente
bloccato, prima ancora che potesse accennare alla fuga.
L’auto, dagli accertamenti espletati, è risultata di un
imprenditore agricolo di Santa Croce Camerina che aveva
sporto immediatamente denuncia ed al quale veniva
successivamente restituita. GUETTACHE, sul quale
figurano recenti precedenti penali per reati contro il
patrimonio, è stato dichiarato in arresto per il reato
di tentato furto aggravato di auto. Il personaggio è
stato messo a disposizione della Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, per la
convalida dell’arresto e il giudizio per direttissima.
Modica- 5
ladri extracomunitari presi da CC, 1 vuol accoltellare
carabiniere. I militari del Nucleo Radiomobile di
Modica la scorsa notte hanno arrestato, in flagranza di
reato, 5 soggetti extracomunitari sorpresi mentre
stavano rubando in un’abitazione a Modica Bassa. Si
tratta di: Chiheb Fodha,
35enne nato in Tunisia,Dakhil Majri, 36enne nato in Tunisia,Lotfi Amara, 28enne nato in Tunisia, Saddam Merjri, 23enne
nato in Tunisia, Mohamed Hassan El Hamadi, 34enne
nato in Libia.L’autoradio in turno dell’ aliquota radiomobile di Modica
nel corso della nottata, intorno alle ore 04.00, è
intervenuta, a seguito di una segnalazione
alla centrale operativa, in via S. Pellico, dove
probabilmente si stava verificando un furto.I militari, immediatamente giunti sul posto, già
dal primo sguardo hanno constatato che la porta
d’ingresso dell’abitazione segnalata mostrava una
forzatura ed all’interno, vi erano alcuni soggetti. I
carabinieri sono entrati nell’abitazione al fine di
capire cosa stessero facendo quelle persone ed hanno
accertato la presenza di 5 persone che stavano
rovistando nelle stanze. I ladri ì alla vista dei
militari, hanno tentato di sottrarsi alla cattura.I cinque malviventi vistisi scoperti, hanno tentato la fuga e,
in particolare uno di essi, impugnando un coltello a
serramanico di genere vietato, nonostante gli inviti dei
carabinieri a fermarsi, si è scagliato contro i due
militari tentando di colpirli con delle coltellate e li
spingeva a terra al fine di guadagnarsi la via di fuga.
Uno dei militari, nonostante già aggredito e fatto
cadere a terra, è riuscito a bloccare l’aggressore che,
di tutta risposta, provava nuovamente ad accoltellarlo
più volte. Una violenta colluttazione tra i malfattore
ed il carabiniere si è conclusa quando, dall’arma in
dotazione al militare è partito accidentalmente un colpo
che ha attinto il malvivente nella parte anteriore della
coscia.Altri carabinieri, nel contempo,sono giunti sul posto, per dare
man forte ai colleghi infortunati per la colluttazione.
Altre pattuglie dell’arma hanno bloccato e tratto in
arresto tutti i malviventi. I militari dell’arma a
conclusione dell’attività, hanno eseguito alcune
perquisizioni domiciliari presso le rispettive
abitazioni dei malviventi dove hanno rinvenuto la
refurtiva che i soggetti erano già riusciti a sottrarre
prima dell’intervento dei carabinieri.L’intera refurtiva, consistente in servizi di
piatti, quadri, argenteria varia e posate, è stata
quindi recuperata e restituita al legittimo
proprietario. Gli stranieri al termine delle formalità
di rito, sono stati tradotti presso la Casa
Circondariale di Ragusa ad eccezione dell’aggressore che
rimarrà ricoverato presso il reparto di chirurgia
dell’ospedale maggiore di Modica piantonato dai
carabinieri.
Ragusa
–Rapina
a Giarratana: 3 catanesi trasfertisti. I carabinieri
della Compagnia di Ragusa, dopo l’arresto in flagranza
operato martedì a Monterosso Almo dei tre catanesi
responsabili di rapina in banca a Giarratana, e la
convalida dal parte del GIP, su delega della stessa
autorità giudiziaria stanno compiendo tutta una serie di
attività investigative finalizzate ad accertare se i tre
arrestati siano gli autori di altre rapine nel
territorio ragusano. I militari, stanno analizzando
tutti i filmati registrati dalle agenzie di credito dove
negli ultimi tempi sono state consumate rapine, al fine
di compararle con le immagini riprese dalla Banca
Agricola Popolare di Giarratana, acquisite dai
carabinieri di quel centro. Gli inquirenti non
escludono che i tre rapinatori catanesi in trasferta
possano essere gli autori, come già detto, di altri
episodi criminosi. I tre giovani non sono stati
collaborativi con i carabinieri e non hanno inteso
fornire dettagli sul perché siano andati proprio a
Giarratana. I militari ritengono che, almeno sulla
carta, i personaggi non fossero avvezzi a tale tipo di
reato potrebbero far pensare che la causa della fuga
fallimentare sia dovuta alla loro inesperienza. Ma i
carabinieri non sono convinti. Dai pochi fotogrammi
potuti al momento acquisire presso la filiale bancaria
di Giarratana, appare che i due che sono entrati non
abbiano avuto esitazione o mostrato tentennamenti. Tutta
la rapina è avvenuta in modo fluido e veloce, come se i
due non fossero novellini. Anche l’aver lasciato il palo
in auto con motore acceso lascia pensare a una certa
esperienza. Non solo, i due si sono anche cambiati in
auto per avere vestiti di colore diverso da quelli
indicati dai testimoni, questo in caso avessero
incrociato qualche pattuglia. Certo non avevano messo in
conto lo spirito d’osservazione della testimone che ha
indicato il colore amaranto dell’auto ai carabinieri. I
militari per questi motivi ed opportunità investigative
hanno diramato le foto dei tre ed i fermo immagine della
banca a tutti i comandi dell’Arma delle provincie di
Ragusa, Siracusa, Catania e Messina, dove ritengono che
più probabilmente possano eventualmente aver perpetrato
altre analoghe rapine. I tre “colleghi” nel frattempo
rimangono in cella, come disposto ieri in esito
all’interrogatorio di convalida da parte del Giudice per
le indagini preliminari di Ragusa, dott. Giovanni
Giampiccolo. Il Comandante Provinciale dell’Arma,
Tenente Colonnello Fragassi, in una nota, ha voluto
ringraziare tutta la comunità di Monterosso Almo per la
collaborazione fornita da diversi cittadini, che
evidenziando un alto senso civico, hanno indicato ai
militari – dall’alto – la via di fuga del secondo e del
terzo rapinatore, che per alcuni minuti erano riusciti a
nascondersi nella boscaglia.
Catania– Udienza
Panarello: decisione entro 3 gennaio. Al palazzo di
giustizia di Catania, l'udienza. Il tribunale della
libertà deve esprimersi sulla richiesta di scarcerazione
presentata dall’avvocato Francesco Villardita difensore
di Veronica Panarello.
La donna è accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8
anni ed avere nascosto il corpo. Il presidente del
Tribunale, Maria Grazia Vagliasindi, a latere Pietro
Currò e Aurora Russo, ha ammesso e recepito le
dichiarazioni spontanee di Veronica Panarello. Il
difensore avvocato Francesco Villardita ha parlato per
circa quattro ore. Il Procuratore di Ragusa, Carmelo
Petralia, ed il Pm, Marco Rota hanno esposto le tesi
accusatorie. Occhi puntati adesso sulla decisione che il
Tribunale della libertà adotterà in merito alla
richiesta avanzata dal difensore Francesco Villardita.
Catania-
Panarello: Tribunale no scarcerazione, avvocato pensa a
Cassazione. Il Tribunale del riesame di Catania ha
rigettato la richiesta di annullamento dell’ordinanza
cautelare presentata dall’avvocatoFrancesco
Villarditadifensore
diVeronica Panarello madre di Loris Stival,
accusata di avere ucciso il figlio di 8 anni, il 29
novembre scorso a Santa Croce Camerina.I giudici della
quinta sezione si sono riservati di spiegare nel
dettaglio la loro decisione seguita alle due udienze.
Il Gip Claudio Maggioni, già il 12 dicembre scorso,
aveva convalidato il fermo della donna.
L’avvocatoFrancesco Villardita
aspetta di leggere le motivazioni per ricorrere
eventualmente in Cassazione. Il difensore resta convinto
dell'innocenza della su cliente e punta a dimostrarlo
nelle sedi competenti. Anche per La Procura non ha
chiuso l'inchiesta sulla morte di Loris Stival, le
indagini continuano.
Catania– Udienza Panarello il 31 dicembre al Tribunale di
Catania. Il Giudice del riesame dovrà esprimersi
sulla richiesta presentata dall’avvocato Francesco
Villardita per l’annullamento dell’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa a carico di
Veronica Panarello.
La donna era stata arrestata con l’accusa di omicidio
volontario aggravato ed occultamento di cadavere del
figlio Loris Stival. La Panarello che subito dopo
l’arresto era stata condotta nel carcere di piazza Lanza
a Catania è stata successivamente trasferita
nell’istituto penitenziario di Agrigento. L’udienza
l’ultimo dell’anno è fissata per inizio alle 9.30 ed è
a porte chiuse.
Ragusa - Fermato scafista senegalese, accordo coi
libici: 1.000 dollari per condurre gommone. Si
tratta di :
di
Malamin JENG,
28enne nato in Senegal,
denunciato G.J. di 24 anni il complice che usava
il navigatore. Il “collaboratore” è stato ricoverato
d’urgenza immediatamente dopo lo sbarco. 97 sventurati
sono stati intercettati a bordo di un gommone in acque
internazionali. Viaggiare in gommone costa molto meno
che sui pescherecci, con 400 dollari si raggiunge
l’Italia ma i rischi sono enormi. 192 gli scafisti
arrestati nell’ultimo anno nel territorio di Ragusa.
L’unità navale della Marina Militare “ETNA” il 21
dicembre 2014 alle ore 08,20 su disposizione del Comando
COMGRUPNAV 29 è stata comandata nel procedere alla
localizzazione di un natante in difficoltà. La nave alle
ore 12,30 ha avvistato un gommone con a bordo circa 100
passeggeri. Gli imbarcati successivamente sono stati
trasbordati sulla nave militare e condotti presso il
Porto di Pozzallo dove sono giunti giunti alle ore 09,30
circa di ieri 22 dicembre.Le
operazioni di sbarco dei migranti coordinate dai
Funzionari della Polizia di Stato coadiuvati
dall’autorità marittima e sanitaria presente in banchina
sono iniziate alle ore 10,00 circa, tutti i viaggiatori
sono stati sbarcati e condotti presso il C.P.S.A.
L’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa, la
Polizia Scientifica ed all’Ufficio Immigrazione stanno
completando l’identificazione di tutti i migranti
sbarcati per trasferirli in altri centri.
Raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di
Malamin JENG, 28enne nato in Senegal
e per questo è stato sottoposto a fermo di Polizia
Giudiziaria. È ritenuto responsabile di aver condotto il
gommone dalle coste libiche fino a quando non è stato
intercettato da una nave militare. Con lui anche un
connazionale G.J. di 24 anni che usava il navigatore
satellitare per indicare la rotta. Quest’ultimo è stato
solo denunciato in quanto appena sbarcato è stato
condotto in ospedale d’urgenza e li si trova ricoverato.
Il comandante del gommone è ritenuto essere responsabile
del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo
25.7.1998 nr. 286, ovvero si associava con altri
soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed
ingente profitto compiendo atti diretti a procurare
l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di
cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal
fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza
illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato
commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per
aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle
persone esponendole a pericolo per la loro vita e
incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la
permanenza illegale le persone sono state sottoposte a
trattamento inumano e degradante. I migranti a bordo
del gommone sono tutti provenienti dal centro Africa
attualmente sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di
Pozzallo. La Polizia Giudiziaria nell’ultimo anno ha
arrestato 192 scafisti, sono in corso numerose attività
di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane
della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale
Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine
di permettere scambi informativi utili per gestire
indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord
Africa a quelle Italiane.
Ragusa –
Polizia Operazione “alta tensione” sgominata
organizzazione romena operante tra Ragusa, Catania e
Messina. Specialisti in furti di rame nei territori
di Comiso, Ragusa, Chiaramonte Gulfi, Giarratana e
Mazzarrone. La banda in 6 mesi avrebbe causato danni
sia all'Enel per un milione di euro che ad aziende
agricole e zootecniche della provincia iblea. 7 i
destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in
carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura, 3
sono stati denunciati, e 3 indagati sono ricercati.
Questa notte, quindi, sono stati tratti in arresto per
associazione a delinquere finalizzata alla consumazione
di più furti di rame nudo destinato
all'erogazione di energia elettrica:
Marius inteso Marin ADAR
37enne nato in Romania, residente a Ragusa; Vasile
CIOBANU 47enne nato a Romania residente a Comiso;
Marius CIUBOTARU 20enne inteso “Baluba”, nato in
Romania, residente a Comiso;
Marius Florin TRANDAFIR
inteso Shampoo 25enne nato in Romania, domiciliato a
Chiaramonte Gulfi;
George Alexandru TUDORAN,
24enne nato in Romania residente a Comiso in via Pascoli
n. 31; Ioan Georgel ZLATEA 25enne nato in
Romania, domiciliato a Scoglitti è stato sottoposto agli
arresti domiciliari. I ruoli, individuati con l’attività
investigativa, svolti da ognuno degli arrestati e che
sono stati contestati: George Alexandru TUDORAN, Marius inteso
Baluba CIUBOTARU e Gabriel TITIRE per avere ricoperto il
ruolo di promotori, organizzatori dell’associazione e
di partecipi nelle fasi esecutive dei furti; Ionel BARBU
inteso Ionut, Ionut ROMAN inteso Tiganu, Ioan Georgel
ZLATEA, per avere ricoperto il ruolo di coadiutori nelle
fasi organizzative e di partecipi nelle fasi esecutive
(Ionel BARBU
deceduto in Romania mentre tentava di incendiare una
abitazione rimanendo gravemente ustionato); Marius Florin TRANDAFIR inteso Shampoo, per avere
ricoperto, in più occasioni, il ruolo di autista del
gruppo provvedendo ad accompagnare i correi sul luogo
teatro dell’evento delittuoso e di prelevarli al
compimento del reato nonché, in altre occasioni,
ricoperto il ruolo di partecipe alle fasi esecutive;
Ioan JIPA inteso Ionut, per aver fornito aiuto logistico
agli esecutori materiali dei furti custodendo nei pressi
della propria abitazione, abiti ed attrezzature
utilizzate durante i delitti nonché il rame asportato in
attesa di essere ricettato. Mariu ADAR s inteso Marin,
per aver avuto, in forma stabile e continua il ruolo di
ricettatore del rame asportato dai sodali. Inoltre sono
stati denunciati in stato di libertà, atteso il loro
ruolo marginale: H. D. 53enne nato in Romania, O. C.
27enne nata in Romania
J. I. inteso Ionut, 28enne nato in Romania.
L’organizzazione criminale sgominata di notte dalla
Poliziaaveva trovato la sua base operativa nei
dintorni di Comiso ma con ramificazioni anche nel
territorio di Catania e Messina dove qualche mese fa
sono stati effettuati sequestri di rame per migliaia di
chilogrammi. Il gruppo era perfettamente organizzato ed
ognuno dei soggetti indagati ed oggi arrestati aveva
specifici compiti assegnati che dovevano essere portati
a compimento durante l’attività delittuosa. La Polizia,
con gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato
di Comiso impegnati in prima battuta, ha lavorato per
ben sei mesi con una attenta attività di indagine volta
ad acquisire elementi gravi di colpevolezza a carico
dell’organizzazione criminale sgominata la notte scorsa
che stava dilagando in questa provincia e che aveva
provocato notevoli danni all’economia della zona,
creando un vero e proprio allarme nell’opinione
pubblica. L’organizzazione criminale sgominata dalla
Polizia prevedeva una ripartizione ben articolata dei
ruoli all’interno della banda: l’uomo esperto nel taglio
dei cavi dell’alta tensione, l’autista che accompagnava
i delinquenti sul posto del furto, gli addetti al
recupero dei cavi tagliati - che dovevano essere
sapientemente arrotolati per essere riposti
successivamente nell’auto - ed infine il ricettatore che
provvedeva, quando non vi era la possibilità di
trasferire la merce in altre sedi, a smerciare l’oro
rosso in zona.
Ragusa
–Veronica in carcere: disagio e rapporti famiglia
origine quale possibile concausa determinazione omicida.
Il Procuratore della Repubblica di Ragusa Carmelo
Petralia ed il sost. Procuratore della Repubblica
Marco Rota in un documento hanno stigmatizzato i
particolari del delitto del piccolo Loris Stival e le
accuse per la madre Veronica Panarello.
“La drammatica gravità dei fatti oggetto delle accuse
mosse a Veronica Panarello impongono sobrietà e rispetto
per i sentimenti di dolore e pietà che la vicenda
suscita. Con questo comunicato stampa la Procura della
Repubblica di Ragusa si limita pertanto a riepilogare –
nell’ottica di una corretta informazione – i soli dati
attinenti al procedimento giuridicamente ostensibili
senza pregiudizio per le indagini tuttora in corso. Come
è già noto, con ordinanza pronunciata ieri 12 dicembre,
il Giudice per le Indagini Preliminari di Ragusa,
accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha
convalidato il fermo di Veronica Panarello e applicato
alla stessa la misura cautelare della custodia in
carcere. I reati allo stato ascritti alla donna sono
quelli di omicidio volontario aggravato in danno del
proprio figlio Andrea Loris Stival e di occultamento del
cadavere. Gli elementi principali posti dall’accusa a
sostegno della sussistenza di gravi indizi di
colpevolezza e largamente condivisi e valorizzati dal
giudice possono riassumersi in ciò che segue: Il
“pedinamento elettronico” effettuato dalle telecamere di
videosorveglianza pubbliche e private presenti sul
territorio comunale di Santa Croce Camerina che ha
attestato in modo obiettivo gli spostamenti di Veronica
Panarello la tragica mattina del 29 novembre, con
particolare riferimento al passaggio dell’autovettura a
lei in uso in quel frangente, per ben due volte, in
estrema prossimità al luogo di successivo rinvenimento
del piccolo Loris, in un arco temporale compatibile sia
con l’ora del decesso, come determinato in sede di
consulenza medico legale, sia con l’azione di
occultamento del corpo esanime. L’assoluta
inconciliabilità di tali obiettive risultanze con le
dichiarazioni rese più volte dalla stessa innanzi alla
Polizia Giudiziaria e ribadite anche in sede di
interrogatorio da parte del Pubblico Ministero e del
Giudice per le Indagini Preliminari. La compatibilità
del mezzo di produzione della morte, per dimensione e
forma, con le fascette stringicavo presenti
nell’abitazione della Panarello e dalla stessa
consegnate, con implausibile giustificazione ed anomala
tempistica, alle maestre di Loris. Il fragile quadro
psicologico della donna non disgiunto da un vissuto
personale di profondo disagio nei rapporti con la
famiglia d’origine quale possibile concausa della
determinazione omicida. Si ritiene utile precisare,
anche al fine di scongiurare un’enfatizzazione tragica
di una vicenda già di per sé molto triste e dolorosa,
che l’esito degli esami istologici effettuati ha escluso
qualsivoglia traccia anche labile, recente o risalente,
di abuso sessuale. Sebbene le investigazioni continuino
incessanti al fine di acquisire tutti i possibili ed
ulteriori elementi di ricostruzione e valutazione della
vicenda, va manifestato sin d’ora un grande
apprezzamento all’Arma dei Carabinieri ed alla Polizia
di Stato di Ragusa per l’attività svolta con
l’insostituibile collaborazione del Raggruppamento
Operativo Speciale dei Carabinieri di Roma e del
Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato di
Roma ed il supporto del Gabinetto Regionale di Polizia
Scientifica di Palermo e Catania, che hanno consentito
di pervenire, in brevissimo tempo, ad un risultato
investigativo la cui validità è stata confermata in
prima sede giurisdizionale”.
Vittoria
- Carabiniere libero da
servizio ammanetta topo d’appartamento, ai domiciliari.
Si tratta di Alessandro
Giannone
28enne.Il maresciallo dei Carabinieri, nel tardo pomeriggio
di ieri, stava facendo rientro a casa dopo aver
concluso la sua giornata di lavoro, quando all’altezza
di via Brescia, a Vittoria, il militare, in servizio
presso il locale Comando di Compagnia, ha notato uno
strano movimento vicino ad un’abitazione privata. Il
carabiniere insospettito, ha accostato la sua auto e si
è avvicinato quanto basta per non destare sospetto, ma
nel contempo per poter osservare meglio il comportamento
di un giovane che continuava a guardarsi intorno ed a
fare cenni verso il balcone dell’appartamento. Il
militare, non appena ha visto che dal balcone è uscito
un altro il quale ha indicato al ragazzo di salire su,
non ci ha pensato due volte, ed è piombato addosso al
sospetto, bloccandolo, mentre l’altro complice
gettandosi dal balcone è riuscito a fuggire. Una
pattuglia, nel frattempo della locale Stazione, è giunta
sul posto, e si è subito messa a ricercare il fuggitivo
che aveva fatto perdere le sue tracce dileguandosi per
alcune vie limitrofe. La proprietaria dell’appartamento,
accortasi che aveva ladri nell’abitazione, si è messa ad
urlare dal balcone cercando di far attirare l’attenzione
dei passanti: è stata subito confortata dalla presenza
dei Carabinieri che, oltre a comunicarle l’immediato
arresto del ragazzo, hanno anche constatato in sede di
sopralluogo che si trattava di un tentativo di furto,
non essendo riusciti a portare via nulla dalla casa.
Alessandro Giannone 28enne, già noto alle Forze
dell’Ordine, è stato immediatamente condotto presso la
caserma di Via Giuseppe Garibaldi di Vittoria da dove,
al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto
agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria iblea, dinanzi alla quale dovrà rispondere
del reato di tentato furto aggravato in concorso. I
filmati delle telecamere di sorveglianza di alcuni
istituti pubblici e privati della zona già acquisiti ed
utili e validi spunti investigativi, e le indicazioni
fornite da alcuni passanti che avrebbero assistito al
movimento nei pressi dell’abitazione, hanno permesso ai
Carabinieri di assicurare alla giustizia anche l’altro
complice fuggito: le indagini sono suscettibili di
ulteriori sviluppi.
Ragusa
– Avvocato uccise cliente: condannato ed arrestato.
La Polizia di Stato ha catturato il personaggio che era
già stato arrestato per omicidio, e dopo la sua condanna
aveva presentato ricorso per Cassazione. Al momento del
rigetto gli uomini della Squadra Mobile erano già sotto
casa. Dovrà scontare la pena di 12 anni. La Polizia di
Stato, Squadra Mobile, appena rigettato il ricorso per
Cassazione presentato da Francesco Scribano
39enne nato a Vittoria, residente a Comiso ha
proceduto alla sua cattura accompagnandolo presso il
carcere di Ragusa, così come deciso dalla Procura
Generale presso la Corte d’Appello di Catania.
L’avvocato Scribano, nel 2010, esattamente 4 anni fa, in
C.da Giardinello, aveva commesso l’omicidio di un suo
cliente: Licitra Giuseppe. I Carabinieri erano
intervenuti per la segnalazione di un incidente stradale
in c.da Giardinello ed in quella occasione il 118 aveva
constatato il decesso per arresto cardiaco. Nessuno in
prima battuta si era accorto che Licitra era stato
attinto da 2 colpi d’arma da fuoco, elemento che solo il
personale delle pompe funebri, durante la vestizione il
giorno dopo si era accorto riferendolo alla Polizia
Giudiziaria. I tutori dell’ordine, appena appresa la
notizia dei colpi d’arma da fuoco, grazie alla visione
delle immagini video riprese, alle testimonianze ed a
serrate attività d’indagine, hanno raccolto importanti e
gravi elementi di reità a carico di Scribano, avvocato
della vittima che assisteva per un ricorso per
separazione. Scribano una volta condotto davanti al
Pubblico Ministero ha confessato il delitto commesso con
una pistola calibro 7,65 di proprietà del padre. Avrebbe
ucciso il suo assistito perché si sentiva minacciato.
Licitra, a più riprese, aveva criticato l’operato del
suo legale, pare gli rimproverasse scarso impegno nella
causa di separazione dalla moglie e si era espresso con
toni pesanti e minacciosi nei suoi confronti, e nei
riguardi della famiglia, della moglie e del figlio. La
sentenza definitiva inerente la separazione era attesa a
giorni alla Corte d’Appello di Catania e Licitra temeva
un esito infausto, che avrebbe addebitato proprio allo
scarso impegno dell’avvocato. I due si erano dati
appuntamento in contrada Giardinello e dopo aver parlato
in auto, l’avvocato ha sparato con una pistola Beretta
7,65 all’indirizzo di Pippo Licitra. Per questi motivi
veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto con
provvedimento del Sostituto Procuratore. Scribano a
conclusione del processo, era già stato condannato, ma
in seguito aveva presentato ricorso per Cassazione che è
stato rigettato; per questo motivo all’esito della
pronuncia di rigetto della Suprema Corte l’assassino è
stato subito catturato e condotto in carcere dalla
Squadra Mobile di Ragusa
.
Gen. Governale e Ten.Col. Fragassi
Ragusa - Generale di
Brigata Giuseppe Governale, Comandante della Legione Carabinieri
Sicilia, in visita al Comando Provinciale di Ragusa.
Il Generale di Brigata Giuseppe Governale, Comandante della Legione
Carabinieri Sicilia, con sede a Palermo, nella mattinata ha voluto
porgere auguri di Buone Feste, ai militari del Comando Provinciale di
Ragusa. L’Ufficiale Generale, è stato accolto dal Comandante
Provinciale, Ten. Colonnello Sigismondo Fragassi, ed ha incontrato tutti
i Comandanti di Reparto della Sede, delle Compagnie, Tenenza e Stazioni
distaccate, ed una rappresentanza dei militari in congedo appartenenti
alla Sezione di Ragusa. L’alto Ufficiale ha ringraziato i militari della
provincia iblea per l’impegno profuso nel corso del 2014, e per gli
eccellenti risultati operativi conseguiti ed ha formulato a tutti gli
auguri più sinceri di Buone Feste. Il Generale Governale nell’occasione
ha fatto visita al Procuratore Petralia, che conosce dai tempi in cui
operavano entrambi su Catania. Il Ten.Col. Fragassi ha voluto
ringraziare il Generale Governale per la visita, per le parole di elogio
e per l’attenzione quotidiana che ha per tutta l’Arma Iblea, familiari
compresi, garantendo, anche a nome di tutti i suoi militari, il massimo
impegno operativo anche per il futuro.
Catania
-
Veronica Panarello portata nel carcere di piazza Lanza.
La madre di Loris,
dopo 5 ore d'interrogatorio in questura a Ragusa è
ufficialmente accusata di omicidio volontario del
figlio, aggravato dal legame di parentela, ed
occultamento di cadavere. La donna, secondo quanto si
apprende, non avrebbe ammesso responsabilità
sull'omicidio del figlio Loris ed avrebbe ribadito la
sua versione dei fatti. La Polizia Scientifica ha
eseguito il prelievo del Dna di Veronica Panarello, per
confronti con altri campioni isolati durante le
indagini.
Ragusa
–
Loris: accusa figlicidio per Veronica Panarello 25enne.
La madre è indagata per morte figlio Andrea Loris
Stival 8 anni. L’avvocato Francesco Villardita, legale
di fiducia della donna ha confermato che alla sua
assistita è stato "notificato un provvedimento di fermo
per omicidio aggravato e occultamento di cadavere". Il
penalista ha anche aggiunto: "La mia assistita è
un´indagata ma questo non significa che sia colpevole".
Alla mente di molti torna la vicenda di Cogne con la
madre Anna Maria Franzoni ed il piccolo Samuele che il
30 gennaio 2002 fu ucciso ad appena tre anni. Il 26
giugno 2014
Anna Maria Franzoniha
saputo la notizia: “uscirà dal carcere e scontare il
resto della pena a casa”. Veronica Panarello, la madre
del piccolo Andrea Loris avrebbe detto "Non l’ho
ucciso io, Loris è il mio bambino” la donna quindi non
ha confessato. Secondo gli investigatori invece sarebbe stata sempre lei
a gettare il corpo nel canalone di contrada Mulino
Vecchio, a meno di due chilometri di distanza dal centro
di Santa Croce Camerina. Veronica avrebbe fatto quindi
tutto da sola: nessun complice, nessun aiuto. La
mamma verso le 18 del giorno 8 dicembre 2014 da casa
era stata prelevata dagli investigatori e condotta in
Procura dal procuratore
Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Roda, dopo una
giornata movimentata da 1 elicottero delle forze di
polizia che aveva sorvolato l’abitazione di via
Garibaldi. L’accusa sarebbe scattata anche a seguito di
incongruenze tra le dichiarazioni della madre ed i
rilevamenti delle telecamere sui suoi spostamenti il
giorno della morte di Loris. Le fascette che Veronica
ha consegnato alle maestre sono compatibili con quelle
con cui è stato ucciso e legato il piccolo Loris.
L’orario tra le 9 e le 10.30, della morte è compatibile
con i 36 minuti in cui madre e figlio sarebbero rimasti
soli in casa. Sembra anche che le tracce epiteliali
sulle unghie del piccolo Loris abbiano dato col DNA
indicazioni precise agli investigatori. La mamma è
adesso ad un passo dal carcere vero, ma la vicenda sulla morte del piccolo
Loris Stival potrebbe non essere ancora chiusa. Per il
padre del bambino morto soffocato, oltre al dolore per
la perdita del figlio, c’è adesso anche il dramma per
l’accusa di figlicidio che pende sulla moglie.
Ragusa–
Investigatori ROS indagano su omicidio Loris
Ufficiali e Marescialli del R.O.S. – investigatori
specializzati in indagini su crimini violenti sono
arrivati nella serata di ieri, gli esperti daranno
manforte alla Task Force composta dai Carabinieri del
Nucleo Investigativo e dal Personale dello S.C.O. e da
quello della Squadra Mobile di Ragusa per fare luce
sull’omicidio del piccolo Loris Stival. Sono gli stessi
uomini che si sono occupati in passato di crimini
violenti come il caso di Yara Gambirasio, l’attentato
alla Scuola di Brindisi l’omicidio dei coniugi Burgato
di Lignano Sabbiadoro e di Roberta Ragusa di Pisa. Le
indagini proseguono a tutto campo ed in particolare
l’attenzione viene focalizzata sulle immagini delle
telecamere che avrebbero ripreso la mamma di Loris nelle
strade di Santa Croce la mattina di sabato 29 novembre.
La ricostruzione è fondamentale per il prosieguo delle
indagini.
Ragusa - Orazio Fidone
denunciato per detenzione di esplosivo risalente alla
seconda guerra mondiale. Si tratta del cacciatore
che ha indicato alla polizia il luogo ed il corpo privo
di vita del piccolo Loris. I tutori dell’ordine hanno
sequestrato munizioni da guerra ed uso caccia. La
Polizia di Stato ed i Carabinieri a seguito della
perquisizione domiciliare nelle abitazioni un uso ad
Orazio Fidone hanno rivenuto esplosivo illegalmente
detenuto risalente alla seconda guerra mondiale. Gli
investigatori hanno rivenuto migliaia di munizioni da
caccia ed anche da guerra, tutte illegalmente detenute.
I tutori dell’ordine, in considerazione della quantità e
della tipologia di esplosivo, all’esito degli
accertamenti effettuati dagli artificieri della Polizia
di Stato provenienti dalla Questura di Catania disposti
dalla Procura della Repubblica al momento del
rinvenimento, hanno denunciato Fidone in stato di
libertà.
Ragusa
–
Autopsia Loris: morto strangolato. Il comunicato è a
firma di Procura ed investigatori: il Procuratore della
Repubblica dott. Carmelo Petralia, il Sostituto
Procuratore della Repubblica Dott. Marco Rota, il
Comandante Nucleo Investigativo Carabinieri Capitano
Domenico Spadaro, il dirigente la Squadra mobile
Commissario Capo della Polizia di Stato Dott. Antonino
Ciavola. È scritto :”Al termine della fase settoria
dell’autopsia, i medici incaricati dell’accertamento
hanno potuto stabilire che il piccolo Andrea Loris
Stival è morto per asfissia da strangolamento con quasi
immediata successiva precipitazione all’interno del
canale di scolo delle acque in cui è stato rinvenuto. Al
momento risulta infondata la presenza di segni di
violenza a scopo sessuale. Continua senza interruzioni
il sopralluogo della Polizia Scientifica sull’area dove
è stato ritrovato il corpo del bambino. Oggi verranno
effettuati ulteriori atti di indagine da parte degli
esperti del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.
Le indagini della Polizia di Stato e dei Carabinieri
proseguono incessanti, con l’audizione di numerose
persone informate sui fatti allo scopo di ricostruire
gli spostamenti del bambino nella tragica mattina di
sabato scorso. La Procura della Repubblica e le Forze
dell’Ordine fanno appello a tutti cittadini affinché
forniscano ogni dettaglio utile per la prosecuzione
delle indagini effettuando segnalazioni, anche anonime,
ai numeri d’emergenza 112 e 113 o recandosi presso
qualunque presidi delle Forze dell’Ordine”.
Palermo - Regione, 1 minuto di silenzio in tutti i luoghi di
lavoro : ricordare il piccolo Andrea. Il presidente
Crocetta in una nota ha comunicato di aver disposto che
domani alle ore 12 in tutti gli uffici regionali, venga
osservato 1 minuto di silenzio in memoria del piccolo
Andrea, il bimbo di 8 anni trovato senza vita dopo
essere scomparso nel ragusano. Crocetta dice : "E' un
momento di grave lutto per tutti, che ha sconvolto la
comunità di Santa Croce Camerina. Quello di domani è un
gesto per manifestare la solidarietà di tutti alla
famiglia del piccolo Andrea e alla città intera".
Santa
Croce di Camerina
- Loris morto molte ore prima del
ritrovamento: è questo il primo elemento valutato
dagli investigatori che indagano sulla morte di Andrea
Loris Stival di 8 anni. La Procura di Ragusa non
esclude tesi sulla morte di Andrea Loris Stival. Tante
le ipotesi anche la pedofilia. Il personale del 118
è arrivato quando sul posto, ha evidenziato che il corpo
presentava un rigor mortis avanzato. Questo fa pensare
che il decesso possa essere avvenuto in tarda mattinata.
Il corpo del
bambino di otto anni è stato trovato in un canalone in
cemento, profondo due metri e mezzo, che costeggia un
vecchio mulino abbandonato a Santa Croce di Camerina.
La procura di Ragusa ha aperto un fascicolo per
omicidio volontario, contro ignoti. La madre di Andrea
Loris Stival si era recata alle ore 12.45 del 29
novembre 2014 presso la Stazione dei Carabinieri di
Santa Croce Camerina (RG) per chiedere aiuto in quanto
non aveva trovato il figlio all’uscita di scuola.Immediatamente venivano
iniziate le ricerche mediante la diramazione delle
descrizioni fisiche del minore e della foto a tutte le
Forze di Polizia ed alle associazioni di volontariato,
così come prevede il piano di ricerca persone scomparse
istituito dalla Prefettura di Ragusa.Alle ricerche
partecipavano numerosi cittadini che volontariamente
hanno fornito il loro aiuto alle Forze dell’Ordine.la Volante della Polizia
di Stato del Commissariato di Comiso, alle ore 16.50,
transitando in C.da Grotte ha notato un’autovettura sul
ciglio della strada e per questo ha proceduto al
controllo al fine di appurare se fosse collegata alla
scomparsa del minore.Il proprietario
dell’auto, anch’egli volontariamente attivo per le
ricerche del minore, proprio in quel momento, segnalava
agli agenti la presenza del bambino probabilmente
deceduto in quanto immobile.Gli agenti della Volante
sono intervenuti tempestivamente, scendendo in un canale
per la raccolta dell’acqua piovana constando il
probabile decesso del piccolo.Immediatamente sul posto
convergeva un’ambulanza del 118 che constatava la morte
del minore.Considerato quanto
accaduto venivano avviate le indagini della Squadra
Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo Investigativo
dell’Arma dei Carabinieri che col Pubblico Ministero
della Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Ragusa hanno effettuato il sopralluogo.i rilievi tecnici e
videofotografici sul posto venivano effettuati dalla
Polizia Scientifica e la prima ispezione cadaverica da
parte del medico legale.Sin dai primi momenti del
rinvenimento del cadavere, Carabinieri e Polizia di
Stato hanno ascoltato le dichiarazioni di numerosi
parenti e persone informate sui fatti al fine di
ricostruire le ultime ore di vita del bambino, elementi
indispensabili per appurare quali possano essere state
le cause del decesso.Al momento, non può essere
esclusa alcun tipo di ipotesi disposta l’autopsia sul
corpo del bambino, così come richiesto dalla Procura
della Repubblica di Ragusa.Gli investigatori hanno
effettuato un nuovo sopralluogo per ricercare ulteriori
elementi sul luogo del rinvenimento. Le
Forze dell’Ordine raccomandano a tutti cittadini di
fornire eventuali dettagli utili per la prosecuzione
delle indagini mediante segnalazioni, anche anonime, ai
numeri d’emergenza 112 e 113 o recandosi presso un
qualunque ufficio di Polizia.
Ragusa-
Criminalità ed armi: CC giro di vite. Numerose le perquisizioni
dei Carabinieri: una denuncia per detenzione illegale di munizioni:
M.F. 65enne. I militari del Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale di Ragusa, alle prime luci del giorno, all’alba, hanno
eseguito una serie di perquisizioni nei confronti di soggetti
sospettati di appartenere alla criminalità locale, dediti alla
consumazioni di reati concernenti le armi. I controlli in
particolare hanno riguardato numerosi casolari nelle aree rurali
della provincia, spesso utilizzati proprio per nascondere armi e
refurtiva. I tutori dell’ordine, nel corso di un blitz in
un’abitazione di campagna in agro di Vittoria e abitata da M.F.
65enne, già noto, abilmente occultato in una gabbia per la custodia
di animali, hanno trovato 1 sacchetto contenente 8 cartucce per
fucile calibro 12 in ottimo stato di conservazione e verosimilmente
destinate ad essere utilizzate per compiere qualche azione
criminale, detenute illegalmente. Il responsabile della detenzione
per tale motivo è stato denunciato in libertà all’Autorità
Giudiziaria, mentre le munizioni sono state sequestrate.
Ragusa
- CC trovano 1 con 120 g cocaina.
Si tratta di Giovanni SORTINO 56enne. I militari
del Comando Provinciale di Ragusa, nel corso di una
serie di servizi per di contrasto al traffico di
stupefacenti, hanno eseguito numerosi controlli lungo le
arterie stradali e provinciali di Ragusa. I tutori
dell’ordine hanno fermato Giovanni SORTINO 56enne,
incensurato che, alla guida della sua autovettura BMW
X3, stava transitando la s.p.5 in direzione di Vittoria.
Gli uomini della Benemerita, insospettiti dalle manovre
del mezzo, che sembrava volersi confondere tra le altre
auto in transito per poi imboccare strade secondarie,
hanno deciso di procedere al controllo. L’intuizione si
è rivelata esatta poiché, nel cruscotto dell’auto, SORTINO
custodiva ben 120 grammi di cocaina, chiusi in due
involucri termosaldati, mentre nel portafogli aveva la
somma di 755€, che veniva sequestrata poiché ritenuta
provento dell’attività di spaccio di sostanze
stupefacenti. I carabinieri, oltre allo stupefacente,
hanno sequestrato anche l’auto del SORTINO, poiché
utilizzata per l’illecita azione di trafficante di
stupefacenti. Il soggetto, dopo le formalità di rito, è
stato associato presso la locale casa circondariale. Le
indagini proseguono per accertare la provenienza e,
soprattutto, il mercato al dettaglio a cui era destinata
la droga sequestrata, che avrebbe permesso di ricavare
centinaia di dosi, e fruttato guadagni nell’ordine di
circa 15.000€, il prezzo di 1 singola dose sul mercato
è di circa 80€.
Ragusa
- CC inseguono e bloccano 1: nasconde droga in auto.
Si tratta di : Marco MARANTE 26enne ragusano
Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di
Ragusa nella tarda mattinata hanno arrestato un soggetto
già noto del luogo trovato in possesso di circa 300
grammi di sostanze stupefacenti fra cocaina e
marijuana. Il personaggio è stato bloccato ed
ammanettato dai Carabinieri dopo un lungo inseguimento
per le strade della città, aveva anche tentato di
speronare, con un sorpasso azzardato, l’auto dei
militari. Il soggetto identificato in Marco MARANTE, ed
è stato sottoposto nell’immediatezza a perquisizione
personale e veicolare è stato recuperato, nel bagagliaio
della vettura utilizzata, 1 sacchetto di plastica
contenente sostanza stupefacente tipo cocaina ed un
bilancino di precisione.Il personaggio aveva la somma
di 600€ sequestrata e ritenuta provento dell’attività
delittuosa della vendita della droga. La successiva
perquisizione domiciliare ha consentito ai militari
operanti di recuperare altra sostanza stupefacente tipo
marijuana, suddivisa in panetti, nonché materiale per il
confezionamento delle dosi, abilmente occultati in un
borsone nascosto in un disimpegno dell’abitazione. Il
soggetto è stato condotto presso la caserma di Ragusa
dove, al termine delle formalità di rito, è stato
associato presso la locale Casa Circondariale su
disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, dottor Marco ROTA.
L’attività messa in campo si inquadra nell’ambito dei
servizi a largo raggio disposti dal Comando Provinciale
Carabinieri di Ragusa, finalizzati alla prevenzione e
alla repressione del fenomeno dello spaccio di droga,
specie tra i giovani.
Acate RG
–
Video svela marocchino: ruba bici e brucia casa.
Si tratta di Aimen Garbi 31enne.I militari di
Acate hanno analizzato i pochi elementi, ma comunque
fondamentali per arrivare al tunisino già conosciuto. I
carabinieri hanno delineato l’identikit del soggetto
dopo avere confrontato accuratamente i fotogrammi delle
riprese di diversi sistemi di videosorveglianza della
zona, sia pubblici che privati, e testimonianze di
persone che avevano assistito ad uno “strano” movimento
vicino alla casa. Il soggetto, dopo aver forzato la
porta dell’abitazione ed essersi impossessato di una
bicicletta, non pago del danno cagionato, ha usato
liquido infiammabile e dato fuoco ai suppellettili. Il
ragazzo dai capelli scuri e corti, di età non superiore
ai 35 anni, alto dai 180 ai 185 cm, vestito con un paio
di jeans di colore scuro, un giubbetto tipo bomber,
sempre scuro, e scarpe chiare. Il colpo è stato
perpetrato alle prime luci del giorno all’alba in
contrada Macconi, quando in una casa estiva si è
sviluppato un vasto incendio, che l’ha quasi
completamente distrutta. I tutori dell’ordine sono stati
allertati dai cittadini, Vigili del fuoco e Carabinieri
sono giunti immediatamente, e sono riusciti a spegnere
le fiamme ed isolare l’abitazione evitando che il
fuoco si propagasse alle case vicine. Si temeva che la
presenza di bombole del gas potesse creare un effetto a
catena. L’incendio era divampato in un’abitazione di
Marina di Acate, ma grazie al tempestivo intervento dei
Carabinieri della locale Stazione, e di altre pattuglie
del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di
Vittoria, impiegate in quel momento in servizi di
contrasto ai reati predatori disposti dal Comando
Provinciale di Ragusa, e di alcune squadre dei Vigili
del Fuoco di Vittoria, la situazione è rientrata nella
normalità. I militari in uniforme ed
in abiti simulati hanno setacciato la zona finchè
hanno localizzato il ricercato a Vittoria, in contrada
Alcerito, nei pressi di un distributore di benzina:
fermato, è stato sottoposto a perquisizione domiciliare,
a seguito della quale è stata rinvenuta la bicicletta
rubata qualche ora prima dall’abitazione che aveva dato
alle fiamme. Considerati i precedenti del maghrebino, e
ritenuto fondato il pericolo di fuga, di inquinamento
delle prove e di reiterazione del reato, Garbi Aimen è
stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per i
reati di furto aggravato e incendio, dei quali dovrà
rispondere dinanzi al sostituto procuratore della
Repubblica, dottor Francesco Puleio. Al termine delle
formalità di rito il 31enne è stato ristretto presso la
Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria competente. La bicicletta,
prontamente recuperata, è già stata restituita al
legittimo proprietario: le indagini, tuttora in corso,
sono suscettibili di ulteriori sviluppi.
Vittoria
RG
-
Polizia indaga su cadavere carbonizzato in casolare
abbandonato. La Polizia di Stato – Squadra Mobile e
Commissariato di Vittoria sta completando il
sopralluogo nel casolare dove è stato trovato il
cadavere carbonizzato di un uomo rumeno 59enne senza
fissa dimora. Un uomo rumeno ha contattato intorno alle
21 il numero di pronto intervento 113 per segnalare che
in un casolare abbandonato sito in C.da Surdi aveva
rinvenuto il corpo di un suo amico carbonizzato. Gli
uomini della Squadra Volanti di Vittoria e Ragusa e gli
investigatori della Squadra Mobile con la Polizia
Scientifica, immediatamente convergevano sul posto il
tutto alla presenza del Pubblico Ministero che ha voluto
partecipare direttamente alle operazioni di Polizia. Il
sopralluogo durato tutta la notte è ancora in corso per
poter far luce sull’esatta dinamica dei fatti e fornire
un contributo fondamentale alle indagini. Per quanto
fino ad ora raccolto non è possibile appurare se si
tratta di morte accidentale o violenta poiché bisognerà
valutare tutti gli elementi raccolti e portarli al
vaglio della Procura della Repubblica di Ragusa. L’uomo
rivenuto cadavere è stato identificato grazie ad una
carta d’identità rumena presente nella stanza ma non vi
assoluta certezza sui dati in quanto lo stato del
cadavere non permette una completa identificazione. La
persona deceduta è comunque uno senza fissa dimora che
abitava nella casa dove è stato rinvenuto cadavere. Il
casolare è composto da 2 piani in pessime condizioni e
più stanze per piani, senza luce, acqua o altro sistema
di alimentazione di energia. La polizia, durante la
notte ed in queste ore ha ascoltato decine di persone
che potranno ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo
e permettere agli investigatori della Squadra Mobile e
del Commissariato di Vittoria di poter addivenire
all’identità di eventuali responsabili. L’autopsia sul
cadavere dovrebbe rivelare la presenza di segni di
violenza, in quanto le cause della morte sono certe.
Ragusa
-
Pittrice Criscione dona quadro a Comando Provinciale
Arma. La consegna all’Arma di un quadro da parte
della nota pittrice ragusana, Rosanna Criscione,
presidente dell’Associazione Heritage Sicilia, si è
svolta ieri mattina, a margine della cerimonia della
“Virgo Fidelis” presso il Comando Provinciale
Carabinieri di Ragusa. L’artista in segno di stima e
riconoscenza per l’attività meritoria svolta dai
Carabinieri, ha fatto dono di un opera, pittorica delle
dimensioni 50X70, da lei realizzata, dal titolo “1814 –
2014 nei Secoli Fedeli”. Il dipinto raffigura un
tricolore con al centro i simboli della “Benemerita”
“Pennacchio e Fiamma”. Il Ten.Col. Fragassi, nel
prendere in consegna l’opera ha ringraziato a nome di
tutti i Carabinieri del Comando la professoressa
Criscione per il gradito dono e per il gesto di stima
avuto nei confronti dell’Istituzione, ricambiando con
una copia del libro “Accanto Agli Italiani” scritto dal
Gen. Giuseppe Governale, Comandante della Legione
Carabinieri Sicilia, in occasione del Bicentenario
dell’Arma. Il testo descrive due secoli di storia del
nostro Paese, ed i proventi verranno devoluti agli
orfani dei militari dell’Arma. La pittrice ha ricevuto
anche una pergamena che ricorda il bicentenario. L’opera
in questione sarà esposta nei locali della caserma “Podgora”,
in piazza Caduti di Nassiriya nr. 3, sede del Comando
Provinciale Carabinieri di Ragusa.
VittoriaRicorrenza “Virgo Fidelis”, Patrona Arma Carabinieri.
L’Arma dei Carabinieri in servizio unitamente
all’Associazione Nazionale Carabinieri ha celebrato di
mattina nella suggestiva cornice della Basilica di San
Giovanni Battista di Vittoria, la “Virgo Fidelis”,
Patrona e Protettrice dell’Arma, con una Santa Messa
officiata alle ore 10.30 da Monsignor Calì:
contestualmente è stato ricordato il 73° Anniversario
della battaglia di Culqualber e la “Giornata
dell’Orfano”. Oltre alla presenza dei Carabinieri della
Compagnia di Vittoria e dei componenti delle sezioni
dell’Associazione Nazionale Carabinieri del territorio
della giurisdizione, con i loro familiari, si è avuta la
partecipazione delle Autorità locali di tutti i Comuni
della giurisdizione, delle Forze di Polizia e delle
Forze Armate insistenti nella città di Vittoria e nei
paesi limitrofi, delle Associazioni Combattentistiche e
d’Arma, di presidi e insegnanti delle scuole con le
quali la Compagnia ha avviato i progetti di “Cultura
della Legalità”, nonché di alcune scolaresche in
rappresentanza dei tanti studenti della nostra città: la
celebrazione eucaristica è stata allietata dalla
mirabile performance del Coro Polifonico Ibleo. Il culto
alla "Virgo Fidelis" nell'Arma è iniziato subito dopo
l'ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons.
Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario
Militare d'Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano
Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale prese a
cuore l'iniziativa e bandì un concorso artistico per
un'opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei
Carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano Leonardi
rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre,
alla luce di una lampada legge in un libro le parole
profetiche dell'Apocalisse: "Sii fedele sino alla morte"
(Apoc.2,10). La scelta della Madonna "Virgo Fidelis",
come celeste Patrona dell'Arma, è indubbiamente ispirata
alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la
Patria, è caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che
ha per motto: "Nei secoli fedele". L'8 dicembre 1949 Sua
Santità Pio XII, accogliendo l'istanza di S.E. Mons.
Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente
Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando
la celebrazione della festa il 21 novembre, in
concomitanza della presentazione di Maria Vergine al
Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.
L’attività odierna, semplice nella forma ma profonda per
i valori morali, è stata fortemente voluta dall’Arma in
servizio e dall’ANC – Sezione di Vittoria per il suo
alto valore etico per i giovani vittoriesi e per
l’intera comunità cittadina.
Ragusa-
Ricorrenza “Virgo Fidelis”, Patrona Arma Carabinieri.
La commemorazione è del 73° anniversario della
“Battaglia di Culqualber” e della “Giornata
dell’Orfano”. Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor
Paolo URSO Vescovo di Ragusa, venerdì 21 novembre 2014,
alle ore 11:00, a Ragusa, presso la Parrocchia “Sacra
Famiglia dei Frati Cappuccini”, sita in via
Archimede, officia la solenne Celebrazione Eucaristica
nella ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Celeste Patrona
dell’Arma e del 73° anniversario della “Battaglia di
Culqualber” e della “Giornata dell’Orfano”. Alla
cerimonia, organizzata dal Comandante Provinciale Ten.
Col. Sigismondo Fragassi, sono invitate le massime
autorità civili, militari e religiose della provincia
gli Ufficiali, i Marescialli, i Brigadieri, gli
Appuntati e i Carabinieri, e le Associazioni
Combattentistiche delle varie Armi, nonché le vedove e
gli orfani dell’Arma. La “Preghiera del Carabiniere”, è
recitata durante la cerimonia mentre il Comandante
Provinciale, Ten. Col. Sigismondo Fragassi, tiene una
breve allocuzione rievocativa ed al termine, è intonato
da parte di tutti i presenti e dal coro parrocchiale l’
“Inno alla Virgo Fidelis”. La Vergine Maria fu
proclamata Patrona dell’Arma, con il titolo di “Virgo
Fidelis”, nel 1949, da Papa Pio XII, il quale,
ispirandosi al motto dei Carabinieri “Nei secoli
fedele”, ne fissava la celebrazione proprio il 21
novembre, in concomitanza della presentazione di Maria
Vergine al Tempio e della ricorrenza della Battaglia di
Culqualber, fatto d’armi in cui l’eroismo, fino alla
morte, del 1° Battaglione Carabinieri Reali mobilitato
in Africa Orientale, composto da due Compagnie
Carabinieri che, valse alla Bandiera dell’Arma la
seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Ragusa
-
Pusher attivo con moglie e bimba in auto.
La Polizia ha preso Antonio Zisa, 26enne.
Indignazione “clienti”: “Non sopportavamo venisse
sempre con la moglie ed i figli piccoli in auto”.Addosso
ed a casa rinvenuta cocaina. In campagna un mini
laboratorio per “tagliare” e confezionare lo
stupefacente. La droga “tagliata” con medicine e
mannitolo, mix micidiale se fatto senza specifiche
conoscenze. La Polizia di Stato Squadra Mobile ha
arrestato Antonio Zisa, 26enne già noto, nato a Ragusa
e residente a S. Croce Camerina per detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacente (presumibilmente
cocaina). Gli uomini della Squadra Mobile nel
pomeriggio di ieri, si erano appostati nel territorio di
Ragusa nei pressi di c.da Randello, dove alcuni soggetti
avevano segnalato uno a bordo di un’auto che da giorni
cedeva sostanza stupefacente, specificando che si
trovava sempre in compagnia di moglie e figli in
tenerissima età. La presenza dei bambini aveva fatto
indignare anche gli acquirenti che per questo motivo
avevano iniziato a spargere la voce, che dopo poco è
arrivata anche negli uffici della Polizia di Stato ed è
stata subito vagliata. Gli agenti, dopo pochi
accertamenti, hanno individuato l’auto utilizzata dallo
spacciatore e quindi predisposto il servizio di Polizia.
Gli investigatori, nella zona segnalata hanno visto
diversi cittadini stranieri ed un continuo via vai di
scooter elemento che ha dato valore alla notizia
ricevuta. Gli agenti, appena avvistata l’auto hanno
aspettato che l’individuo si fermasse e cogliendo il
momento più opportuno, in pochi secondi il veicolo è
stato circondato. L’operazione è stata condotta con
molta discrezione, fingendo un normale controllo, questo
perché in auto vi era una bambina molto piccola.
L’imbarazzo era più per gli agenti della Polizia di
Stato che per lui, difatti nonostante la presenza degli
investigatori ha provato a disfarsi della droga
gettandola per terra, mossa vana perché subito scoperta.
Nell’involucro gettato vi erano 6 gr. presumibilmente di
cocaina. Il soggetto, dopo il primo rinvenimento della
droga ha iniziato a piangere perché scoperto, mentre la
figlia giocava con la mamma. Questa commozione non ha
impietosito gli uomini della Squadra Mobile che hanno
continuato la perquisizione del veicolo, della moglie
(con esito negativo) e di un magazzino presente nella
campagna a lui in uso. La Polizia nel garage ha trovato
tutti gli strumenti per tagliare, confezionare, pesare e
suddividere la droga, in pratica un mini laboratorio. I
poliziotti, sl termine della prima perquisizione hanno
sequestrato: bilancia elettronica di precisione,
mannitolo, tachipirina, cellophane e carta alluminio. La
Polizia in considerazione di quanto rivenuto, ha
proceduto alla perquisizione, anche dell’abitazione di
Zisa che ha dato esito, difatti all’interno delle
pantofole vi era un ulteriore involucro con altri 7
grammi di sostanza stupefacente, presumibilmente cocaina
ed in 1 busta altro mannitolo e compresse di medicinali
utilizzate per tagliare la droga, elemento di
particolare gravità, soprattutto se fatto in casa senza
alcuna conoscenza degli elementi chimici. Il modus
operandi di Zisa era sempre questo a dire dei “clienti”,
accompagnarsi con la moglie ed i figli in tenera età
per non destare sospetto. Il pusher non aveva fatto in
conti con i suoi “clienti” che comunque una coscienza
l’hanno avuta. Zisa al termine dell’operazione di
Polizia, è stato accompagnato negli uffici della Squadra
Mobile dove è stato fotosegnalato dalla Scientifica e
dichiarato in stato d’arresto. La moglie e la piccola
sono state accompagnate in casa dove vi era un’altra
bimba molto piccola. La delicata posizione della madre è
stata segnalata alla Procura della Repubblica per
eventuali responsabilità in concorso con il marito.“La
Polizia di Stato continua l’attività di repressione del
traffico di sostanze stupefacenti. Decine gli arresti
nel 2014 della Squadra Mobile, così come i sequestri di
ogni tipo di sostanza stupefacente. Negli ultimi mesi
sono stati sequestrati kg di eroina, cocaina, marijuana,
così come di pericolose sostanze da taglio e droghe
sintetiche”.
Ragusa
- 80enne accoltella badante: arresto domiciliare,
tentato omicidio. Si tratta di
Giovanni Arrabito,
pensionato
83enne originario di Scicli. I carabinieri della
stazione di Marina di Ragusa hanno arrestato un uomo di
83 anni per tentato omicidio e lesioni nei confronti
della sua badante. La centrale operativa provinciale dei
carabinieri di Ragusa è stata allertata poco dopo le 14
dal 118. Una donna a Marina di Ragusa era ferita e le
lesioni apparivano chiaramente da taglio, poteva
pertanto essere stata colpita dolosamente. Una pattuglia
della Stazione di Marina di Ragusa, guidata dal
comandante, è andata sul posto e vedere, giusto in tempo
la donna sulla barella che stava per essere caricata
nell’ambulanza e strapparle poche parole sulla dinamica
dei fatti. Ed è stata una fortuna, poiché
successivamente la donna, giunta in ospedale, era
talmente sotto shock da non riuscire a riferire bene ai
carabinieri come fossero andate le cose. I militari
sono entrati in casa ipotizzabdo come fossero andati i
fatti e presto anche l’indagato ha apertamente
confessato tutto. Giovanni Arrabito, pensionato 83enne
originario di Scicli ma residente a Marina di Ragusa, ha
ammesso di aver colpito la propria badante con tre
fendenti utilizzando un coltello da cucina (della lama
di circa dieci centimetri) che aveva a portata di mano.
L’anziano è stato arrestato per tentato omicidio e
lesioni personali aggravate e il coltello è stato
sequestrato. Dopo le operazioni di foto-segnalamento, su
parere del pubblico ministero dott.ssa Serena Menicucci
della Procura della Repubblica di Ragusa e per evidenti
limiti d’età, l’indagato è stato sottoposto agli arresti
domiciliari. La donna, una 53enne, è stata ricoverata in
ospedale per le ferite multiple da fendente ed una
lesione ai tendini dell’avambraccio sinistro, guaribili
in 30 giorni salvo complicazioni. I militari hanno anche
ricostruito i futili motivi che hanno portato al triste
fatto. Pare che l’anziano già da tempo si fosse
lamentato per ammanchi di danaro in casa ed avesse
sospettato della donna. Ieri, accortosi che mancavano
dei soldi in casa e che la chiave della cassaforte non
era in tasca, ha accusato la donna di aver preso i
soldi. La badante per tutta risposta ha inveito
all’ottuagenario in malo modo, sicché lui, sentitosi
offeso, ha afferrato il coltello e l’ha colpita tre
volte. Non è chiaro se la storia dei furti sia vera
poiché al momento è difficile da accertare. Quello che
sembra evidente, invece è che la donna lavorasse (poiché
difficilmente continuerà a farlo…) presso la casa del
pensionato “in nero” ovvero senza contratto di lavoro e
contributi assistenziali e previdenziali pagati. I
carabinieri di Ragusa, pertanto, hanno informato i
colleghi del Nucleo CC ispettorato del lavoro di Ragusa
che accerteranno anche questo.
Scoglitti RG
-
Truffa specchio auto rotto, CC 2 presi in azione.
Credevano di farla franca raggirando un pensionato
75enne di Scoglitti, ma quando si sono visti piombare
addosso i Carabinieri della locale Stazione, che si
erano appostati per un mirato servizio di osservazione e
controllo, non ci hanno quasi creduto. È finita male
per
Giuseppe Spicuzza,
21enne già noto originario di Noto (SR) che, con il
fratello minorenne denunciato a piede libero, a bordo di
una BMW, si era fatto appena consegnare 50 euro in
contanti, come presunto risarcimento per uno specchietto
retrovisore che, l’anziano signore, avrebbe urtato con
la sua vettura. L’azione maldestra si è verificata
ieri mattina in via Pescara. il pensionato, a bordo
della sua Ford Focus, ha udito uno strano rumore come se
un sasso avesse colpito il suo veicolo. La vittima di
turno è scesa dalla vettura si è trovato davanti i 2
personaggi che, mostrando lo specchietto retrovisore
della loro BMW grigio metallizzata, danneggiato gli
hanno chiesto 50 euro per evitare di rivolgersi
all’assicurazione, che ne avrebbe fatti sborsare almeno
il doppio. L’anziano, non pienamente convinto, ha
temporeggiato cercando di capire meglio la dinamica
dell’evento. I Carabinieri, nel frattempo allertati già
nella mattinata per la presenza nella frazione di
Scoglitti di un’auto sospetta del medesimo modello e
colore di quella utilizzata dai due, avevano predisposto
un servizio di osservazione e controllo nelle vicinanze
di via Pescara e di via Augusta, in abiti simulati. Il
blitz è scattato non appena il 75enne ha consegnato i 50
euro, che ha permesso di bloccare i due fratelli in
flagranza di reato. I 2 sono stati condotti presso la
caserma di via Plebiscito, e terminate le formalità di
rito, il minorenne è stato
deferito in libertà alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale per i minorenni di Catania, ed il
fratello, arrestato, è stato poi rimesso in libertà su
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, dottoressa Serena
Minicucci. i due,
già noti per specifici atti commessi anche in Toscana ed
Emilia Romagna,
dovranno rispondere del reato di truffa in concorso. I
Carabinieri rivolgono l’invito, rivolto a quanti abbiano
subito la cosiddetta “truffa dello specchietto”, è
importante rivolgersi ai tutori dell’ordine,
presentandosi direttamente in caserma oppure telefonando
al numero 112: l’attività investigativa sta proseguendo
a ritmi serrati perché, proprio in tal senso, sarebbe
stato accertato un altro caso analogo di truffa. Una
modalità questa di origini campane, che pero è stata
“mutuata” anche in Sicilia.
Ragusa
- Arrestati 8 scafisti:
2300 dollari a passeggero, 750.000 per organizzazione.
Si tratta di
8 egiziani: Mouhamed ABDOU, 33enne, Ossema
ODAA, 25enne, Ismail AHMAD 25enne, Alee
NAGI, 21enne, Islam ISMAIL DARWISH,19enne,
Atef ABDELHAMID ZIBAH, 22enne, Sami MOUSTAFA,
21enne e Karim MOUSTAFA SHAWI, 18enne.
Ognuno di loro aveva un compito ben preciso, comandante,
vice-comandante, macchinista, addetti alla cambusa,
servizio di sicurezza a bordo per gestire gli
indisciplinati a colpi di bastone. I testimoni hanno
dichiarato: “siriani ed egiziani eravamo sopra coperta,
i centro africani tutti nella stiva; le risse tra
egiziani venivano sedete a colpi di bastone dai membri
dell’equipaggio”. 169 gli scafisti arrestati nell’ultimo
anno. Il Questore di Ragusa Gammino ha emesso 50
provvedimenti di respingimento di egiziani che già di
mattina sonno stati rimpatriati a bordo di un aereo
partito da Comiso. L’Ufficio Ordine Pubblico della
Questura di Ragusa, unitamente alla Polizia Scientifica
ed all’Ufficio Immigrazione provvederà al trasferimento,
sempre a bordo di aerei, di 200 migranti presenti nei
centri di Pozzallo e Ragusa.
È stata una giornata lunga ed impegnativa ma gli
investigatori, con enormi sforzi, sono riusciti a
raccogliere in pochissime ore tutti gli elementi per
sottoporre a fermo di Polizia Giudiziaria. Sono ritenuti
essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416
C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si
associavano con altri soggetti presenti in Egitto al
fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti
diretti a procurare l'ingresso clandestino nel
territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il
delitto è aggravato dal fatto di aver procurato
l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di
5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone
in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la
permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo
per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver
procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone
sono state sottoposte a trattamento inumano e
degradante.
L’MRCC di Roma il 2 novembre aveva ricevuto la
comunicazione da parte di una unità della Marina
Militare Canadese di avere intercettato un peschereccio
in legno di colore azzurro con striscia gialla e scritte
arabe con 329 migranti a bordo.
L’MRCC ha disposto l’accompagnamento del peschereccio
presso le coste italiane dove è avvenuto il trasbordo,
il 3 novembre 2014, sul rimorchiatore “NOS TAURUS” che
ha accompagnato i viaggiatori nel porto di Pozzallo
dove sono giunti alle ore 13,00. Le operazioni di
sbarco sono terminate alle ore 17,00 del 3 novembre e
tutti i migranti sono stati ospitati presso il C.P.S.A.
di Pozzallo (RG).
Comiso
-
CC, preso pusher
tunisino, ai domiciliari.
Carabinieri, da diversi giorni, avevano notato
frequentare ragazzini ed i principali luoghi di
aggregazione giovanile. Ben Ahmed Alim Lotfi,
31enne tunisino già noto, è finito così in manette ai
domiciliari.
Il personaggio è stato pizzicato dai Carabinieri del
Nucleo Operativo e Radiomobile e da quelli della
Stazione di Comiso mentre stava cedendo una dose di
hashish, di oltre 1 grammo, ad un 18enne vittoriese
incensurato, G. G. G. M., in via Capitano degli
Zuavi, vicino Piazza Senia. L’attività è stata frutto di
appositi servizi di osservazione e pedinamento svolta
per monitorarne i
movimenti e le abitudini di vita e protrattisi per
svariati giorni, nell’ambito dei servizi antidroga
predisposti dal Comando Compagnia Carabinieri di
Vittoria. Gli investigatori hanno appurato le “strane”
frequentazioni con diversi giovani. Un certo
andirivieni era evidente proprio in via Capitano degli
Zuavi, nei pressi di Piazza Senia. I militari hanno
sorpreso il 31enne, nella mattinata, ad intrattenersi
con un ragazzino al quale dava furtivamente un piccolo
involucro. I militari hanno effettuato la perquisizione
che ha permesso di rinvenire addosso al giovane 1 dose
di hashish, ed al tunisino altre 2 dosi di hashish, per
un peso complessivo di oltre 2 grammi, nonché 275€ in banconote
di piccolo taglio, ritenute provento dell’attività di
spaccio. Il soggetto aveva con sé anche 1 coltello e 1
punteruolo di genere vietato. E’ scattato così l’arresto
per Ben Ahmed Alim Lotfi, che è stato condotto presso la
caserma di via Sciascia dove, al termine delle formalità
di rito, è stato sottoposto agli
arresti domiciliari presso la sua abitazione di Vittoria
su disposizione del sostituto procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dottor Gaetano
Scollo, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di
spaccio e di porto
di oggetti atti ad offendere. Il giovane assuntore,
invece, è stato segnalato all’Ufficio
Territoriale del Governo di Ragusa per detenzione per
uso personale di sostanza stupefacente. Gli
investigatori, stanno proseguendo le indagini e
vagliando la posizione del tunisino, per accertare :
l’eventuale complicità di altri criminali, il canale di
approvvigionamento della droga. La sostanza
stupefacente sequestrata è già stata inviata presso il
Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria
Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio
attivo ed il numero di dosi ricavabili. I carabinieri
hanno sequestrato: il denaro contante, il coltello ed il
punteruolo di genere vietato. L’attività dei carabinieri si inquadra nell’ambito dei servizi a largo
raggio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di
Ragusa, finalizzati alla prevenzione e alla repressione
del fenomeno dello spaccio di droga, contro il quale sta
proseguendo a ritmi serrati la lotta che, grazie
all’operazione “Zatla”, che aveva consentito, nei giorni
scorsi, di arrestare ben 18 persone, attive in tutta la
provincia di Ragusa nel lucroso mercato della droga. La
Compagnia di Vittoria è assiduamente impegnata con
all’arresto odierno, salgono a 63 le persone,
responsabili dei reati inerenti le sostanze
stupefacenti, assicurate alla giustizia. Analoghi
interventi proseguiranno nei prossimi giorni.
Vittoria– Zatla: CC presi i 3 ricercati. Si tratta di :
Bilel Manai
25enne, Yahya Mohamed Tahar 37enne e Znaidia
Achraf 23enne. I soggetti
credevano di essere sfuggiti alla cattura, ma quando si sono
visti i Carabinieri della Compagnia di Vittoria, si sono
dovuti arrendere all’evidenza. 3 tunisini sono stati così
arrestati, nel pomeriggio di ieri, erano gli altri sfuggiti
al blitz della nottata, e che aveva consentito di assicurare
alla giustizia 12 persone ritenute responsabili, a vario
titolo, di aver acquistato o comunque illecitamente
detenuto, al fine di farne cessione a terzi a titolo
oneroso, ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del
tipo eroina e hashish, nei territori di Vittoria (RG),
Modica (RG), Ispica (RG), Scicli (RG) e Rosolini (SR). I 3
tutti noti : Bilel Manai, Yahya Mohamed Tahar e Znaidia Achraf,
sui quali pendeva l’ordinanza di misura cautelare in
carcere,
avevano inizialmente fatto perdere le loro tracce.
L’attività info-investigativa predisposta dai carabinieri ha
permesso di rintracciare tutti i destinatari della misura
restrittiva. Manai Bilel è stato scovato nelle campagne di
Cassibile (SR) dove si era rifugiato, forse per cercare di
sfuggire ai militari che, dopo diverse ore di serrate
ricerche, avvalendosi non solo dei metodi tradizionali
d’indagine ma anche dei più moderni mezzi tecnologici,
l’hanno localizzato nei pressi di un’azienda agricola e
tratto in arresto.
Gli altri due sono stati individuati grazie all’auto che
stavano utilizzando in quel momento, una WV Golf. Gli
investigatori, diramate le ricerche a tutte le pattuglie
dislocate sul territorio, sia quelle in tinta d’istituto che
quelle simulate, dopo aver localizzato la macchina a
Vittoria, poco distante da via Cavour, l’hanno bloccata ed
hanno arrestato
Yahya Tahar. L’altro tunisino è stato fermato in pieno
centro cittadino mentre si intratteneva con altri
connazionali. I carabinieri, nel frattempo hanno eseguito 7
perquisizioni, tra personali e domiciliari, a carico dei tre
tunisini che, al termine delle formalità di rito, per le
quali è stato informato il consolato competente, sono stati
ristretti presso la casa Circondariale di Ragusa a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dinanzi alla quale
dovranno rispondere dei reati di traffico e detenzione
illecita di sostanze stupefacenti in concorso. Non si
escludono ulteriori sviluppi per l’indagine. L’operazione “Zatla”,
ha inferto un durissimo colpo alla rete dello spaccio di
droga nella Provincia di Ragusa. 71 sono le persone
arrestate da inizio anno dai Carabinieri della Compagnia di
Vittoria nell’ambito della repressione del fenomeno del traffico illecito degli
stupefacenti.
Comiso –Parricida,
1 colpo di pistola alla figlia.
Si tratta di : Rafih Ayed, di 60enne.
La vittima è, Sylvie Monjia Ayed, 34 anni la donna
tunisina sposata e madre di tre figli. Il corpo, dopo una
segnalazione al 113, è stato rinvenuto di sera dalla polizia
nelle campagne. Secondo le prime ricostruzione degli
investigatori il delitto sarebbe stato l’epilogo
dell'ennesima lite familiare fra l'assassino, la figlia e il
genero. Oltre 30 uomini della Polizia di Stato – Squadra
Mobile, Squadra Volanti, Commissariati di Comiso e Vittoria
hanno dato la caccia al fuggitivo
per la cattura
in C.da Torrevecchia Carnazza, dopo che si era allontanato
per le limitrofe campagne.
Il Pubblico Ministero ha disposto che la salma rimanesse a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria per un’eventuale
autopsia. Sul
posto hanno completato il sopralluogo gli uomini della
Polizia Scientifica per appurare l’esatta dinamica, anche di
tipo balistico, di quanto accaduto. Gli interrogatori delle
persone presenti serviti per appurare le modalità
dell’esplosione del colpo d’arma da fuoco e le cause che
hanno portato al litigio ed al ferimento a morte.
Scicli RG
- CC Blitz antidroga 3 ai domiciliari sequestrati:
cocaina, marijuana e denaro.
Si tratta di : Giovanni Nicotra, 48enne vittoriese,
Concetta La Guardia, 26enne, entrambi già noti, e
Guglielmo Bonuomo, 24enne sciclitano. I controlli
antidroga, erano stati disposti dal Comandante Provinciale di
Ragusa, Ten. Col. Fragassi, che si è complimentato con i
militari operanti per l’ottimo successo investigativo. I
Carabinieri della Tenenza di Scicli nella serata di ieri hanno
effettuato il blitz antidroga su tutto il territorio di
competenza. I militari dell’Arma hanno effettuati molteplici
controlli su soggetti dediti a tale tipo di reato ed in
particolare, nel corso del servizio hanno setacciato tutte zone
notoriamente frequentate da giovani dediti al consumo e allo
spaccio di stupefacenti. I carabinieri, durante un appostamento,
hanno notato 1 vettura, con 3 a bordo, che effettuava dei
movimenti sospetti. Gli uomini della Benemerita dopo averne
seguito gli spostamenti per alcuni minuti, avendo ormai la
certezza che i giovani a bordo della vettura stavano compiendo
qualcosa di strano, hanno deciso d’intervenire ed l’hanno
controllata.
I tutori dell’ordine a bordo del mezzo hanno sorpreso: Giovanni
Nicotra, Concetta La Guardia, e Guglielmo Bonuomo. I
Carabinieri hanno effettuato la perquisizione personale e
veicolare. Il sospetto dei militari dell’Arma è diventato
fondato, tanto che, nel corso della perquisizione, Concetta La
Guardia è stata trovata in possesso di 1 involucro in cellophane
contenente circa 20 gr. di cocaina, altri 5 involucri di carta
stagnola contenenti complessivamente circa 20 gr. di marijuana
opportunamente nascosta nella biancheria intima, tanto che si è
reso necessario farla perquisire da una vigilessa della polizia
municipale di Scicli, nonché della somma contante di 200 euro. I
militari hanno esteso, la perquisizione al domicilio dove, è
stato trovato 1 bilancino elettronico di precisione, utilizzato
per pesare la droga, nonché la somma contante di circa 310 euro,
ritenuta provento dell’attività di spaccio. I tre soggetti
venivano condotti presso la Caserma della Tenenza di Scicli dove
al termine degli accertamenti, sono stati dichiarati in arresto
per il reato, di detenzione illecita di sostanza stupefacente ai
fini di spaccio, in concorso e così come disposto dal Sostituto
Procuratore di turno presso la Procura di Ragusa, dott.ssa
Monica Monego, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari
presso le rispettive abitazioni. La sostanza stupefacente,
sequestrata sarà inviata, successivamente, al laboratorio
analisi per gli accertamenti finalizzati a stabilire il
principio attivo di essa e quindi stabilire le possibili dosi
ricavabili. Le indagini proseguono al fine di stabilire il
canale di approvvigionamento dello stupefacente sequestrato che
si ritiene fosse destinato a rifornire i giovani frequentatori
della movida sciclitana e delle zone limitrofe. I controlli
antidroga, disposti dal Comandante Provinciale di Ragusa, Ten.
Col. Fragassi, che si è complimentato con i militari operanti
per l’ottimo successo investigativo, proseguiranno
sistematicamente anche in futuro, proprio per debellare l’annoso
fenomeno del consumo e dello spaccio di stupefacenti, vera piaga
sociale.
Ragusa –
Blitz
CC: in casa ai domiciliari con fucile a canne mozze. Vasta
operazione di controllo del territorio dei Carabinieri del
Comando Provinciale di Ragusa che, dalle prime luci del giorno
all’alba, con l’ausilio di unità cinofile, hanno eseguito una
serie di perquisizioni a tappeto nei confronti di soggetti già
noti o sottoposti a misure restrittive. I militari, nel corso di
un controllo, in una masseria nella c.da Castiglione di
Ragusa, dove si trovava ristretto agli arresti Francesco
GULINO 57enne, hanno trovato abilmente occultato in un sacco
nascosto in una stalla sotto degli attrezzi da lavoro. I tutori
dell’ordine hanno trovato: 1 fucile calibro 12, perfettamente
funzionate, con matricola abrasa e canna mozzata e decine di
cartucce di vari calibri. GULINO, già nel mese di aprile 2013,
era stato tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di
custodia cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria di Ragusa,
perché accusato di essere uno dei promotori di un’associazione
per delinquere finalizzata a compiere una serie di furti di
attrezzature e mezzi agricoli di notevole valore e di capi di
bestiame, per poi richiedere alle vittime ingenti somme di
denaro, al fine di rientrare in possesso dei loro beni,
necessari per continuare le attività lavorative. GULINO, per
tali vicende il dopo un periodo di detenzione, aveva ottenuto la
concessione della misura degli arresti domiciliari ma,
nonostante tale beneficio, aveva ripreso le sue attività
delittuose. Il sospetto degli investigatori è che l’arma
rinvenuta servisse per compiere qualche atto intimidatorio od
altri reati anche più gravi e sono in corso ulteriori
accertamenti di natura tecnica, per accertare la provenienza
dell’arma e se sia stata già utilizzata per compiere reati in
passato. Francesco GULINO, invece, è stato tratto in arresto per
detenzione di arma clandestina e munizioni e, dopo le formalità
di rito, associato alla casa circondariale di Ragusa.
Vittoria – Furto su ambulanza impegnata in soccorso, rubano
sirene e centraline. Gli ambulanzieri stavano
soccorrendo una persona malata da tempo in via Generale
Cascino, a Vittoria, lasciando l’ambulanza incustodita per
alcuni minuti. Gli operatori del 118, quando sono saliti sul
mezzo pronti a partire, diretti all’Ospedale della città,
hanno trovato una spiacevole sorpresa: dal vano guida era
stato trafugata la centralina comando, adibita al
funzionamento delle sirene, dei lampeggianti e delle luci
del vano sanitario. il grave furto, reso ancor più
insopportabile dall’averlo commesso in danno di un veicolo
utilizzato per interventi emergenziali, spesso salvifici per
le persone. La poca educazione civica ed il completo
disinteresse per il bene comune, sovente, hanno la meglio ed
inducono i malfattori a comportamenti inspiegabili e odiosi.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della
Compagnia di Vittoria, intervenuti per un accurato
sopralluogo indagano sul caso, al fine di individuare il
responsabile e gli eventuali complici. I tutori dell’ordine
in tal senso hanno sentito anche alcuni testimoni che
avrebbero assistito al furto e sono state recuperate le
immagini estrapolate dai sistemi di sorveglianza di tutta la
zona, ora al vaglio degli inquirenti. Vittoria – CC scoprono identità ladro sirena ambulanza.
Si tratta di un incensurato, S. S. 24enne,
originario di Vittoria. Indagine lampo dei Carabinieri
del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di
Vittoria, che hanno fatto luce sull’episodio di furto
della centralina comando di un’ambulanza, avvenuto due
giorni fa in via Generale Cascino, mentre gli operatori
del 118 stavano soccorrendo un anziano signore. Grazie
alle testimonianze di alcune persone che avevano
assistito ad uno “strano” movimento vicino al mezzo di
soccorso, confrontate accuratamente con i fotogrammi
delle riprese di diversi sistemi di videosorveglianza
della zona, sia pubblici che privati, i militari hanno
delineato l’identikit del ladro: un ragazzo dai capelli
scuri e corti, di età non superiore ai 30 anni, alto dai
170 ai 180 cm, vestito con un pantaloncino ed una
maglietta smanicata di colore nero, con occhiali da sole
al volto. Apparentemente pochi elementi, ma comunque
fondamentali per risalire all’identità del malvivente e
per individuarlo, grazie ai servizi predisposti dalla
Compagnia, sia in uniforme che in abiti simulati.
Vittoria – CC, weekend sicuro: 1 arresto, 12 denunciati per
reati vari. Controlli serrati nel corso del fine settimana
appena trascorsa in tutta la giurisdizione della Compagnia di
Vittoria, finalizzata a far trascorrere un “weekend sicuro” a
tutte le oneste famiglie che abitano nel territorio di
competenza: 1 persona arrestata, 12 quelle denunciate, 3 i
segnalati all’UTG di Ragusa, 2 veicoli recuperati e restituiti
ai legittimi proprietari, 10 le perquisizioni effettuate, 2 le
patenti ritirate, 6 contravvenzioni al C.d.S. comminate per un
totale di 20 punti decurtati dalle patenti di guida. Sono i
risultati dei controlli su vasta scala che i Carabinieri,
nell’ambito dei servizi straordinari di controllo predisposti in
tutto il territorio ragusano dal Comando Provinciale, hanno
portato a termine durante tutto il fine settimana, nelle città
di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso,
Scoglitti e Vittoria. Un’operazione che ha comportato
il dispiegamento in tutta la giurisdizione di 12 pattuglie e di
oltre 30 militari, in uniforme e in abiti simulati, finalizzata
da un lato a reprimere i reati di natura predatoria, che più da
vicino colpiscono gli onesti cittadini, e ad intervenire
duramente nei confronti di quanti si mettono alla guida senza
patente e senza avere assicurato il mezzo, con evidenti risvolti
negativi in caso di incidenti stradali; dall’altro lato a
combattere lo spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani del
nostro territorio: in tale ottica sono state organizzate
perquisizioni mirate, frutto di prolungata attività di
acquisizione di informazioni e di successivo riscontro
operativo, nelle principali zone di aggregazione giovanile così
come nelle aree rurali e di campagna, attentamente monitorate
dall’Arma.Le perquisizioni antidroga, estese ai territori
delle
città di Vittoria e di
Comiso,
sono state eseguite dai militari della Stazione di Comiso
coadiuvati dal Nucleo Cinofili Carabinieri di Nicolosi (CT),
che hanno impiegato per l’occasione il Labrador di nome “Ivan”.
In particolar modo l’attività di monitoraggio dei Carabinieri si
era concentrata nei giorni scorsi su un 26enne incensurato
comisano, F. D., che aveva creato una rete di clienti piuttosto
fitta, specie tra i giovani della zona. In tal senso
l’andirivieni di diversi ragazzi, anche nei pressi
dell’abitazione dell’insospettabile, aveva destato qualche
sospetto tra gli investigatori che, a seguito di perquisizione
domiciliare, hanno rinvenuto un panetto di hashish dal peso
totale di 91 grammi
nonché materiale atto al confezionamento, nascosti abilmente in
una cassetta degli attrezzi trovata in uno sgabuzzino della
cantina, il tutto sottoposto a sequestro. E’ scattato così
l’arresto per il giovane, che è stato condotto presso la caserma
di via Sciascia dove, al termine delle formalità di rito e vista
l’assenza di precedenti penali, è stato sottoposto al regime
degli arresti domiciliari su disposizione del sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa,
dottoressa Monica Monego, dinanzi alla quale dovrà rispondere
del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza
stupefacente.
Inoltre, nel corso del medesimo servizio antidroga, sempre a
Comiso, è stato segnalato all’UTG di Ragusa per detenzione di
droga per uso personale un 31enne tunisino, B. K. S.,
che, all’esito di perquisizione personale e domiciliare, è stato
trovato in possesso di 1 grammo di hashish e 5 grammi di
marijuana, sottoposti a sequestro.
Ora, al vaglio degli inquirenti, che stanno proseguendo le
indagini, la posizione dei due giovani incensurati, per
accertare l’eventuale complicità di altri criminali e il canale
di approvvigionamento della droga, che avrebbe rifornito i
giovani assuntori della zona e che sarebbe stata smerciata nei
principali luoghi di aggregazione: la sostanza stupefacente
sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità
Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, al fine
di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi
ricavabili. L’attività di controllo straordinario del territorio di
competenza ha permesso ai militari di deferire in stato di
libertà all’Autorità Giudiziaria iblea 12 persone. Nello
specifico: Ad
Acate:
D. S. S., 40enne niscemese, bracciante agricolo, già
noto, che, per futili motivi, ha aggredito e malmenato un altro
già noto acatese di 47 anni, C. C., procurandogli ferite
giudicate guaribili in gg. 25; S. M. F., casalinga 56enne
incensurata, originaria di Acate, poichè è stata sorpresa, nel
corso di un posto di controllo, alla guida di una Fiat Punto
priva della patente di guida perché mai conseguita e mancante
della copertura assicurativa; M. A., 25enne vittoriese,
disoccupato, pregiudicato, poichè, privo della patente di guida
perchè mai conseguita, è stato colto alla guida di un
ciclomotore Yamaha mancante della targa e già sottoposto a
sequestro amministrativo; D. Y., 26enne tunisino,
bracciante agricolo, incensurato, poiché è stato sorpreso alla
guida di un ciclomotore Aprilia Scarabeo privo della patente di
guida perchè mai conseguita; E. C. D., 24enne rumeno,
bracciante agricolo, incensurato, ritenuto responsabile di aver
venduto un ciclomotore Aprilia Scarabeo ad altro connazionale,
nonostante fosse sottoposto a sequestro per mancanza della
copertura assicurativa; M. M. F., 22enne somalo
disoccupato, incensurato, poichè è stato sorpreso, nel corso di
un posto di controllo, privo della patente di guida perchè mai
conseguita, in sella ad un motociclo Suzuki mancante della
copertura assicurativa. A
Chiaramonte Gulfi:
A. I., 26enne rumeno, bracciante agricolo, incensurato,
poichè, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato
in possesso di nr. 1 stereo, nr. 1 pc, nr. 1 orologio, nr. 1
cesoia, nr. 3 canne da pesca e nr. 1 motosega, oggetto di furti
denunciati in data 29.09.2014 e 03.10 2014 presso la Stazione
Carabinieri di Chiaramonte Gulfi. La refurtiva, previo
riconoscimento, è stata restituita ai legittimi ai quali era
stata sottratta illegalmente. A
Scoglitti:
S. I., 40enne rumeno, bracciante agricolo, incensurato,
poiché, nel corso di un controllo stradale, è stato sorpreso
alla guida di un ciclomotore Kimco People 50, privo della
patente di guida perchè mai conseguita. Dagli accertamenti alla
Banca Dati delle FF.PP., il ciclomotore è risultato oggetto di
furto denunciato il 16.12.2013 presso il Commissariato di P.S.
di Vittoria: il mezzo è stato restituito alla legittima
proprietaria; S. G., 38enne rumeno, bracciante agricolo,
incensurato, poiché è stato colto alla guida di un ciclomotore
Kimco People 50, privo della patente di guida perchè mai
conseguita. Dagli accertamenti alla Banca Dati delle FF.PP. il
ciclomotore è risultato oggetto di furto denunciato il
20.02.2014 presso il Commissariato di P.S. di Vittoria, ed è
stato così riconsegnato al proprietario. A
Vittoria:
S. A., 27enne pregiudicato vittoriese, sottoposto agli
arresti domiciliari, che è stato controllato da una pattuglia
dell’Aliquota Radiomobile mentre si intratteneva, senza
autorizzazione, con un altro già noto; R. M., 25enne
catanese, calciatore, poichè sorpreso alla guida di un’Audi Q5
stato di ebbrezza alcolica; I. G., 31enne vittoriese,
venditore ambulante, già noto, che è stato alla guida di una
Fiat Punto privo della patente di guida perchè mai conseguita.
Inoltre, durante il medesimo servizio, venivano segnalati
all’Ufficio Territoriale del Governo di Ragusa, con contestuale
sequestro della droga rinvenuta: G. G., 46enne acatese
che, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in
possesso di 1 grammo di sostanza stupefacente del tipo hashish;
D. S. M., 20enne vittoriese, poiché, durante una
perquisizione veicolare, è stato rinvenuto 1,5 grammi di
sostanza stupefacente del tipo hashish. Gli stessi dovranno
rispondere, ognuno per la parte di competenza, dei reati di
lesioni personali aggravate, ricettazione, inosservanza di
provvedimenti di Autorità, guida senza patente, mancanza della
copertura assicurativa e guida in stato di ebbrezza alcolica.
Con l’attività messa in campo nel fine settimana appena
trascorso, salgono così a 53 le persone tratte in arresto nel
2014 dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria, intensamente
impegnati nell’ambito del contrasto allo spaccio
di sostanze stupefacenti, specie tra i giovani. Analoghi
controlli, da parte dell’Arma, proseguiranno nei prossimi giorni
in tutta la provincia di Ragusa.
Ragusa
– CC ritrovata a Milano 13enne scomparsa a Ragusa. I
carabinieri di Milano hanno rintracciato, ed assicurato sana e
salva alla sorella maggiorenne, la 13enne ragusana scappata di
casa ieri mattina. La giovinetta, ieri mattina, era uscita di
casa diretta a scuola dove frequenta il terzo anno della
secondaria di primo grado, ma all’istituto non era mai giunta,
talché una sua amica, non vedendola arrivare, ha chiamato a
casa. La madre quindi si era immediatamente allarmata e con il
marito si era recata dai Carabinieri della Stazione di Ragusa
Principale, dove il comandante della stazione, ricevuta la
denuncia, ha immediatamente avviato le ricerche. Il telefonino
della giovane, dopo alcuni squilli a vuoto è risultato
irraggiungibile fino a ieri sera tardi. I carabinieri hanno
subito informato la Prefettura che, in caso di scomparsa di
persone, funge da coordinamento tra le forze impiegate per le
ricerche. I militari ben presto si sono resi conto che le
ricerche non dovevano orientarsi nella provincia iblea ma verso
nord. Un’autopattuglia dei CC di Ragusa, passando, foto alla
mano da via Zama, s’è fermata alla biglietteria degli autobus
che dal capoluogo ibleo vanno a Palermo e Catania, ma anche
Roma. E la donna addetta alle vendite ha senza ombra di dubbio
ricordato d’aver venduto un biglietto per Catania ad una
ragazzina proprio identica a quella della foto. I militari hanno
rintracciato l’autista del pullman, che ha riferito di ricordare
una giovane scesa alla stazione ferroviaria di Catania. Qui le
tracce s’erano perse. Le poche ore di ritardo degli
investigatori erano un gap incolmabile. Gli investigatori hanno
lavorato per capire la direzione seguita dalla tredicenne. I
militari, considerato che il telefonino era spento e quindi non
poteva nemmeno essere usato per chiamare, e considerato
soprattutto che fuori da Ragusa la scomparsa aveva come
riferimenti solo la sorella maggiorenne che studia a Milano,
hanno ipotizzato che stesse scappando dalla sorella, alla quale
è molto legata. I militari effettivamente si sono orientati in
tale direzione. Allertate le forze dell’ordine milanesi, questa
mattina, insieme alla familiare, hanno aspettato alla stazione
centrale di Milano. Purtroppo però nel treno la ragazza non
c’era. Non si spiegano ancora i militari come abbia fatto, ma la
“13enne” è giunta a Milano. E in merito a dove e quando ancora
dovrà dare parecchie risposte al suo ritorno a Ragusa. Una
tenente dei carabinieri, poco dopo le undici di ieri sera, in
servizio a Milano, Comandante del Nucleo Operativo della
Compagnia CC di Porta Monforte, impegnata nei servizi di
sicurezza in piazza Duomo per il vertice Asia-Europa (con la
presenza di più di cinquanta capi di stato e con il trambusto
connesso), ha notato una ragazzina sola ed evidentemente a
disagio seduta sugli scalini del sagrato del Duomo.
Avvicinatasi, le sembrava davvero impossibile che la giovinetta
fosse quella scomparsa a Ragusa e ricercata a Milano, ma la
somiglianza era forte e la solitudine evidente l’ha spinta a
chiederle come si chiamasse. Ed è così che la tredicenne
ragusana, partita da casa diretta a scuola, è stata ritrovata in
piazza Duomo a Milano.La 13enne, è stata accompagnata presso la
caserma della Compagnia Carabinieri di Milano Duomo, è stata
poco dopo affidata alla sorella alla quale s’è infine stretta in
un abbraccio liberatore. Tutto è bene quel che finisce bene…
nella speranza che la tredicenne – che evidentemente ha
rischiato davvero di non arrivarci proprio a Milano – abbia
capito quale mastodontica macchina di ricerche si sia mobilitata
per il suo “colpo di testa” e quanto tempo e quanti soldi abbia
fatto sprecare allo Stato italiano in quello che forse a lei era
sembrato un gioco.
Ragusa –
Anziana nuda, sporca su letto: congiunti ne usano pensione.
La Polizia di Stato sottrae un’anziana dai trattamenti disumani
dei familiari. Pur all’interno del nucleo familiare viveva in un
totale stato di abbandono. Il caso è stato scoperto da un
assistente sociale del Comune di Ragusa e segnalato alla Squadra
Mobile, i tutori dell’ordine in poche ore hanno identificato
i responsabili e denunciati alla Procura della Repubblica.
Adesso è “libera” ed è stata affidata ad una struttura
sanitaria. La Polizia di Stato Squadra Mobile due giorni fa, su
segnalazione di un’assistente sociale del Comune di Ragusa ha
effettuato un intervento volto ad appurare le condizioni di vita
di un’anziana signora residente nel capoluogo ibleo.
L’intervento era necessario in quanto venivano denunciati fatti
gravissimi di totale abbandono dell’anziana con grave pericolo
per la salute della stessa e quindi di vita. L’intervento degli
agenti è stato immediato, non appena ricevuta la segnalazione
da parte dell’assistente sociale che ha chiesto aiuto alla
Polizia di Stato recandosi presso gli uffici della Squadra
Mobile. Congiuntamente ai servizi sociali del Comune di Ragusa,
gli investigatori della Squadra Mobile si sono recati presso
l’abitazione “cristallizzando” con foto ed accertamenti tecnici
le condizioni nelle quali la donna era costretta a vivere. Pochi
metri quadri di casa dove vivevano 3 adulti, 2 minori e
l’anziana donna lasciata abbandonata su un letto, denudata e in
condizioni igieniche disumane, e non veniva accompagnata mai in
bagno per i bisogni fisiologici. Appurato quanto dall’assistente
sociale riferito, gli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria
hanno affidato, grazie ai servizi sociali del Comune di Ragusa,
la donna ad una struttura sanitaria sottraendola ai familiari.
Il sospetto (ancora da accertare) è quello che i familiari
tenessero la donna in casa in quanto beneficiaria di una
pensione essendo invalida al 100%. Gli adulti della famiglia non
svolgono alcuna attività lavorativa, mentre i minori sono
inseriti a scuola ma anche loro hanno già ricevuto “visita”
dagli assistenti sociali competenti per valutare la possibilità
della perdita della potestà genitoriale con contestuale affido
da parte del giudice tutelare. Gli uomini della Polizia di Stato
intervenuti non credevano ai loro occhi, pareti talmente umide
che non vi era intonaco, sporcizia da tutte la parti, letti
lerci, la donna era seminuda senza alcuna cura, sporca,
denutrita, con le medicine sul tavolo che prendeva di rado. La
sinergia tra gli uffici e l’espressione massima del concetto di
“sicurezza partecipata”, hanno permesso alla Polizia di Stato ed
ai servizi sociali del Comune di Ragusa di porre fine, non ad
una “semplice” situazione di degrado, ma ad un imminente
pericolo di vita per l’anziana. Quanto accertato dalla Polizia
di Stato è già stato trasmesso alla Procura della Repubblica per
il reato di maltrattamenti in famiglia, commesso attraverso una
condotta omissiva, non avendo compiuto gli atti necessari alla
cura della persona. Il reato per cui dovranno rispondere il
figlio e la nuora che avrebbero dovuto prendersi cura
dell’anziana donna prevede una pena fino a 5 anni di reclusione
nel caso in cui dovessero essere accertate malattie causate dai
maltrattamenti, diversamente la pena potrebbe arrivare fino a 15
anni.“La Polizia di Stato raccoglie sempre le richieste d’aiuto,
questa volta pervenute da una solerte assistente sociale, con la
quale, in piena sinergia, si è riusciti a dare dignità ad una
donna che senza alcun motivo era stata abbandonata all’interno
della sua stessa famiglia, forse per soli interessi economici”.
Ragusa
– Manette a scafista
“professionista”. Si tratta di AYOUDI HAMADA,
24enne nato in Libia. La Polizia esegue l’ordinanza di
custodia cautelare in carcere di 1 scafista “professionista”
di origini libiche. Il soggetto è ritenuto responsabile
insieme ad un altro connazionale di aver condotto in Italia
nei mesi scorsi centinaia di migranti, due dei quali caduti
in mare durante la traversata dalla Libia verso l’Italia e
scomparsi tra le onde. Gli uomini della Polizia di Stato -
Squadra Mobile di Ragusa – hanno eseguito l’ordinanza di
custodia cautelare in carcere a carico AYOUDI HAMADA, già
noto per diversi reati commessi in Italia e già arrestato
dalla Polizia di Stato nel 2011 per favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina. Hamada con un connazionale
era stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto nel mese
di agosto 2013. Gli investigatori della Squadra Mobile di
Ragusa avevano raccolto gravi indizi di reato sul suo
operato una volta sbarcati a Pozzallo. I due erano stati
fermati in quanto gravemente indiziati di appartenere ad
un’associazione per delinquere finalizzata al
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed inoltre di
essere coinvolti per la morte di due uomini lasciati cadere
in mare senza poi soccorrerli. Con l’aggravante di aver
messo in serio pericolo, la vita dei 110 migranti
trasportati su un gommone in pessime condizioni e rimasto,
peraltro, in avaria in mare aperto. Il risultato positivo
ottenuto con l’operazione di P.G. nel mese di agosto 2013, è
il frutto di una coordinata attività info–investigativa
della Polizia di Stato, in particolare di tutti gli uomini
appartenenti alla sezione specializzata “criminalità
extracomunitaria” della Squadra Mobile.
Ragusa
- Polizia blocca auto e 2 corrieri: 1,1 kg droga tra ortaggi
diretti a Malta. La merce era nascosta tra alimenti.Si
tratta di : i già noti ragusani
Michele ARTALE,
44enne nato a Ragusa e Sandro LO PRESTI 40enne nato a
Ragusa (entrambi residenti a Malta da qualche mese), per
detenzione di 1.100 gr di marijuana. La Polizia di Stato ha
arrestato i 2 corrieri della droga al porto di Pozzallo con
l’auto carica di peperoni, melanzane, pomodorini, cipolle,
patate ed erba, 1,1 kg di marijuana. Erano pronti per partire
per Malta i due ragusani che da mesi si sono trasferiti
nell’Isola dei Cavalieri.La Squadra Mobile negli ultimi 3 giorni
ha arrestato per droga 5 persone: spacciatori al dettaglio ed
all’ingrosso. Prezzo al dettaglio 15 euro in media al grammo,
guadagno per gli spacciatori i questo caso 16.500 euro. Dosi
ricavabili: con un grammo 3 “canne” circa, ovvero 3.300 spinelli
sarebbero stati confezionati con la droga sequestrata. Gli
uomini della Squadra Mobile da giorni stavano monitorando il
porto di Pozzallo in conseguenza del fatto che ultimamente
dall’analisi del traffico di sostanze stupefacenti, l’isola dei
Cavalieri è diventata meta di diversi personaggi, molti dei
quali con precedenti per droga. L’attività ieri sera ha dato
ottimi risultati, in quanto alle 18.30 circa venivano notati a
bordo di un’auto con targa maltese i già noti Artale e Lo Presti
che stavano per imbarcarsi a bordo del traghetto per Malta. I
poliziotti per procedere al controllo in sicurezza hanno
richiesto l’ausilio di altre 2 pattuglie e nel contempo hanno
monitorato i 2 soggetti che continuavano a muoversi in modo
sospetto, guardandosi attorno e controllando che nessuno si
avvicinasse alla loro auto in fila per l’imbarco. Giunte le
altre pattuglie gli agenti hanno deciso di procedere al
controllo, era stata notata l’auto piena di ortaggi e verdure
di ogni tipo, elemento che ha fatto sorgere forti sospetti in
considerazione del fatto che i due non hanno mai effettuato
questo tipo di lavoro. Terminato l’imbarco, poco prima di
partire i due uomini venivano circondati (per evitare qualsiasi
tentativo di fuga) e bloccati dagli agenti della Squadra Mobile
che li hanno sottoposti alla perquisizione (prevista dalla legge
nei luoghi di partenza) sui bagagli e sui mezzi di trasporto.L’ispezione
del veicolo ha dato un primo esito negativo, tra melanzane,
peperoni, pomodorini, patate e cipolle nulla veniva trovato.
La stranezza era che i due continuavano a ripetere che
dovevano vendere le primizie ragusane e che stavano lavorando da
un po’ nel settore. Certo pareva strano agli Ufficiali ed Agenti
d Polizia Giudiziaria che i due ragusani si fossero trasferiti a
Malta per iniziare un import export di primizie locali a bordo
di una Fiat uno di 20 anni fa.Le operazioni di ispezione a
questo punto venivano estese alle parti interne del veicolo ed
appena smontato il primo pannello laterale cadeva subito un
involucro ben avvolto in un panno imbevuto di gasolio (per
eludere il fiuto dei cani antidroga) con all’interno 1 busta
piena di marijuana. gli agenti si sono quindi spiegati il
nervosismo e le storie inventate sull’esportazione delle
primizie ragusane e l’attività lavorativa.I due soggetti sono
così stati perquisiti ma non vi erano ulteriori sviluppi
investigativi, quindi condotti, prima negli uffici della Squadra
Mobile di Ragusa e poi dopo le operazioni di riconoscimento da
parte della Polizia Scientifica, trasferiti al vicino carcere
dove verranno interrogati a giorni dal Giudice che dovrà
convalidare l’arresto. Artale e Lo Presti sono già stati
arrestati per traffico di stupefacenti dalla Sezione Antidroga
della Squadra Mobile di Ragusa. Gli investigatori ritengono che
pertanto sarà difficile per loro ottenere sconti di pena. Il
dirigente Commissario capo della polizia di Stato dott.
Antonino Ciavola commenta : “La Polizia di Stato grazie agli
uomini della Squadra Mobile di Ragusa, sta ottenendo importanti
risultati per quanto concerne il contrasto al traffico di
sostanze stupefacenti. Si opera a 360° gradi, dalla repressione
del cosiddetto “spaccio di piazza” al traffico internazionale.
Verranno sconfitti coloro che voglio trarre profitti dalla
vendita della droga che tanto male fa ai giovani che ne fanno
uso, incoscienti dei gravi pregiudizi per la loro salute. In
pochi giorni 5 gli arresti, da Santa Croce Camerina per il
contrasto dello spaccio al minuto, a Pozzallo per il cosiddetto
spaccio all’ingrosso, con un unico obiettivo, la cattura dei
delinquenti.Nel 2014 sono state tratte in arresto oltre 50
persone per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti.
Sono stati sequestrati chilogrammi di hashish, marijuana,
cocaina ed eroina”.
Ragusa
-
Arrivano 435 subsahariani, 3 presi per favoreggiamento. I migranti erano a bordo di
4 gommoni poi soccorsi in mare aperto. 2 gommoni avevano viaggiato uno accanto all’altro e gli
investigatori hanno individuato 3 scafisti sottoponendoli a
fermo di indiziato di delitto. Continuano le indagini sugli
scafisti degli altri gommoni. I costi: 700 $ a migrante,
all’organizzazione 300.000 dollari. 145 gli scafisti
arrestati nel 2014. L’Ufficio Ordine Pubblico della Questura
di Ragusa sta continuando a trasferire migranti in
considerazione dell’arrivo alle 9 di oggi di un mercantile
con altri 150 migranti a bordo.
Senza sosta l’attività degli investigatori, ripagata di
sicuro dai risultati. Poche ore prima erano stati sottoposti
a fermo diversi scafisti, ma al Porto di Pozzallo (RG) poi
era giunta una nave militare con a bordo 435 persone,
soccorse in mare a bordo di 4 distinti gommoni, 2 dei quali
viaggiavano insieme. Gli investigatori hanno individuato 3
scafisti responsabili di aver condotto 2 gommoni partiti
dalle coste libiche, 2 su uno ed 1 sull’altro. Sono stati
raccolti gravi indizi di reato a carico di Lamin SOW
MOMODOU, 27enne nato in Senegal per aver condotto il
primo gommone ed a carico di Basirou THIAM, 24enne
nato in Senegal e Ahmed TIJAN JALLOW, 18enne nato in
Gambia per aver condotto il secondo gommone. Tutti e 3 sono
ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli
artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si
associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine
trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a
procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato
di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal
fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale
in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da
più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato
l’ingresso e la permanenza illegale delle persone
esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed
inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza
illegale le persone sono state sottoposte a trattamento
inumano e degradante. I fermati si sono resi responsabili
di aver procurato l’ingresso in Italia di 103 e 101 persone
eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo
preordinato chiedevano i soccorsi italiani mettendo in serio
pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti da vari
paesi dell’Africa costretti a viaggiare a bordo di
fatiscenti gommoni. del 03/10/2014 la NAVE ALISEO, della
Marina Militare Italiana, alle ore 17.40 ha avvistato
otticamente 1 gommone in difficoltà, quindi sono iniziavate
le operazioni di recupero dei migranti che terminavano alle
ore 18.55 circa. Un altro gommone alle ore 20.45 circa
veniva soccorso. I tutori dell’ordine nello specchio d’acqua
hanno individuato altri 2 natanti con a bordo
rispettivamente 120 e 103 persone. Le operazioni di
salvataggio delle persone a bordo del primo gommone sono
iniziate alle ore 21.43 circa e concluse alle ore 22.34.
Le operazioni di recupero dei migranti del secondo gommone
sono iniziate alle ore 22.58 e si concludevano positivamente
alle ore 23.32 circa. Il giorno successivo alle ore 00.10 la
NAVE ALISEO dirigendo la rotta su altro soccorso ha
salvato tutti gli occupanti del natante, altri 109. La nave che aveva effettuato i soccorsi ha
diretto la propria rotta verso il porto di Pozzallo ed è
giunta alle ore 09.00 di giorno 7 ottobre consentendo il
ricovero di tutti e 435 i migranti presso il locale Centro
di Prima Accoglienza. Il servizio di Ordine Pubblico ha
continuato a gestire gli sbarchi che giungono al nella città
di Pozzallo (RG). Gli uomini coordinati dal Funzionario
della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile
dell’Ordine Pubblico hanno ampiamente dimostrato di far
fronte a questa emergenza nel migliore dei modi e con
sbarchi così numerosi e ravvicinati tra loro. Alle
operazioni partecipavano 35 Agenti della Polizia di Stato ed
altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione
Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per
le prime cure. Gra lavoro per l’espletamento delle fasi di
assistenza e pre-identificazione da parte dell’Ufficio
Immigrazione della Questura dei migranti sbarcati poche ore
prima, l’arrivo di 435i migranti tutti insieme è stato
difficile da gestire ma l’impegno ha premiato, tutti in
pochissimo tempo sono stati ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo
(RG).
Pozzallo RG
-
1.000 da Libia con 2 gommoni, salvati da 1 mercantile.
2 ghanesi fermati per aver condotto l’imbarcazione e 2
somali per l’altra. 1.000 gli uomini, le donne e i bambini
arrivati a Pozzallo in meno di 24 ore quasi e 10 gli
scafisti arrestati. I costi: 400 $ a migrante,
all’organizzazione 80.000 dollari. 142 gli scafisti
arrestati nel 2014. L’Ufficio Ordine Pubblico della Questura
di Ragusa sta trasferendo centinaia di migranti in
considerazione dei 1.000. giunti solo ieri. Gli
investigatori, a distanza di poche ore dai 6 uomini fermati
ieri a Pozzallo (RG) per aver condotto in Italia 500
persone, hanno individuato 4 scafisti responsabili di aver
condotto 2 gommoni partiti dalle coste libiche. 2 somali
identificati per Abdulla MUSTAF ALÌ 32enne nato in Somalia
e Baye Munser ABDNAASIR, 31enne nato in Somalia hanno
condotto un gommone e 2 ghanesi identificati per Emmanuel
Kwesi GYASI, 34enne nato in Ghana e Issac ABBEY QURYE
25enne nato in Ghana hanno condotto il secondo gommone. I
4 sono ritenuti essere i responsabili del delitto previsto
dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286,
ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia
al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti
diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio
dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è
aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la
permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è
stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per
aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle
persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità
ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza
illegale le persone sono state sottoposte a trattamento
inumano e degradante. I fermati si sono resi responsabili
di aver procurato l’ingresso in Italia di143 uomini e 26
donne eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo
preordinato chiedevano i soccorsi italiani mettendo in serio
pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti da vari
paesi dell’Africa. 2 motonavi della Guardia Costiera Maltese
il 4 ottobre 2014 hanno effettuato il soccorso in acque
SAR Libiche a 120 miglia a sud da Malta, di 172 clandestini
provenienti su due gommoni dalla Libia. Le nità navali
successivamente si sono dirette, su indicazione dell’M.R.C.C.
di Roma, verso il porto di Pozzallo dove sono giunte alle
ore 19,00. Lo sbarco dei migranti è iniziato alla stessa
ora ed è terminato alle ore 19,55. I migranti, 143 uomini,
26 donne (di cui 3 in gravidanza trasportate presso
l’ospedale Maggiore di Modica) e 3 minori femmine,
provenienti da Somalia, Eritrea, Camerun, Nigeria e Ghana,
venivano ospitati presso il C.P.S.A. Il servizio di Ordine
Pubblico è stato messo a dura prova nella città di Pozzallo
(RG), ma gli uomini coordinati dal Funzionario della Polizia
di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine
Pubblico hanno ampiamente dimostrato di far fronte a questa
emergenza nel migliore dei modi, anche sotto la pioggia ed
il vento. A tali operazioni partecipavano 35 Agenti della
Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine,
la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici
dell’A.S.P. per le prime cure. Nelle more dell’espletamento
delle fasi di assistenza e pre-identificazione da parte
dell’Ufficio Immigrazione della Questura dei migranti
sbarcati poche ore prima, giungevano altri 200
extracomunitari anche loro da ospitare al C.P.S.A. di
Pozzallo (RG). L’attività della Questura di Ragusa nelle
ultime 24 ore è stata frenetica, correre contro il tempo,
trasferire tutti in altri centri così da creare le
condizioni per poter ospitare altri migranti e così è stato,
grazie al lavoro della Polizia di Stato con la sinergia di
tutti gli altri attori coinvolti in questa emergenza è stato
possibile risolvere ogni criticità. 1.000 migranti circa
sono arrivati a Pozzallo in meno di 24 ore, ieri sera gli
ultimi 104.Per questi motivi l’Ufficio Ordine Pubblico della
Questura di Ragusa ha ricevuto precise disposizioni di
trasferire i migranti giunti nelle ultime ore a mezzo di
aerei charter e pullman per diverse località nazionali. Già
ieri più di 600 sono stati trasferiti per far spazio ai
nuovi arrivati. Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della
Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato
in tempi ristretti così da permettere un immediato invio
degli ospiti in strutture d’accoglienza. La Polizia
Scientifica sta completando le procedure d’identificazione
dei migranti uno ad uno e domani dopo aver fatto riposare
gli ultimi arrivati procederà ad identificare
tutti.Nonostante la complessità delle operazioni, stante
l’arrivo di 4 sbarchi in meno di 24 re le procedure vengono
rispettate e tutto va secondo disposizioni. Sino ad oggi,
solo nel 2014 sono stati arrestati 142 scafisti dalla
Polizia Giudiziaria e sono in corso numerose attività di
collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane
(coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di
permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul
traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle
Italiane.
Ragusa
- Polizia scopre casa a luci rosse in via Ecce Homo.
C.A. 53enne denunciato, favoriva la prostituzione ed
esercitava l’esercizio di agente immobiliare senza avere
alcun titolo abilitativo. Gli agenti nell’abitazione di 1
donna ragusana hanno trovato 2 prostitute, 1 transessuale ed
il suo compagno ragusano. I clienti erano in fila. I
residenti hanno ringraziato la Squadra Mobile. Gli
investigatori nel 2014 hanno individuato e chiuso 14 “case
del piacere”. I poliziotti stanno svolgendo ancora indagini
sui favoreggiatori ed eventuali sfruttatori. La Polizia di
Stato – Squadra Mobile – ha individuato la “casa chiusa” in
Via Ecce Homo, in pieno centro storico a Ragusa. I tutori
dell’ordine devono verificare la regolarità del contratto
e la documentazione presentata dalla proprietaria
dell’immobile al fine di contestare le sanzioni
amministrative previste. 14 gli immobili nel 2014 oggetto
di controllo che erano stati adibiti a “case del piacere”
dai proprietari e/o dai locatari. Il copione è sempre lo
stesso, residenti esasperati dal via vai e dai continui
errori dei clienti con richieste assurde ai vicini della
casa a luci rosse. Considerata l’incisività dei controlli
della Squadra Mobile e della Squadra Volanti disposti dal
Sig. Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, gli onesti
cittadini hanno trovato un punto di riferimento
nell’Istituzione. Diverse segnalazioni su case a luci rosse
sono giunte al 113 e direttamente presso gli uffici degli
investigatori. La Via Ecce Homo era già stata oggetto di
attenzione della Squadra Mobile nei mesi scorsi e purtroppo
(in un’altra abitazione) il problema si è ripetuto. gli
agenti in borghese alle ore 18 sono usciti dalla Questura
per andare ad appostarsi presso l’abitazione segnalata ed
hanno scorto davanti alla porta di casa la fila di
clienti, erano in tre e tutti aspettavano il turno. Gli
uomini della Squadra Mobile, prima hanno chiesto i documenti
e poi “scavalcando” la fila, hanno fatto accesso
nell’abitazione che era al momento occupata da 1
transessuale che convive con un ragusano ma che esercita
l’attività di prostituzione ed altre 2 donne appena arrivate
da Siracusa per le prestazioni richieste. Il giro d’affari
anche in questa occasione è di rilevante entità, tutto
dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da
40 a 300 euro e chi si dedica alla prostituzione spesso si
scambia le case tra città limitrofe. All’interno
dell’abitazione sono stati trovati “accessori” di tutti i
tipi: falli di gomma, vibratori, gel lubrificanti, unguenti
afrodisiaci, fruste, cinghie e corpetti sado-maso. Al
termine del servizio di Polizia, la Squadra Mobile ed il
personale della Squadra Volante ha accompagnato in Questura
le donne, il transessuale ed i clienti, convocando
contestualmente il proprietario dell’immobile. Il
proprietario non poteva subito recarsi in Questura perché
fuori Ragusa ma dalle indagini veniva trovato
l’intermediario che aveva fatto stipulare il contratto. Il
personaggio è stato convocato, ed è stato appurato che C.A.
53 anni ha svolto l’attività di agente immobiliare senza
essere iscritto alla lista degli intermediari. In
considerazione del fatto che ha svolto l’esercizio di una
professione per la quale è prevista l’iscrizione senza alcun
titolo è stato denunciato in libertà, poiché i fatti
commessi costituiscono reato. Il Commissario Capo della
Polizia di Stato Dott. Antonino Ciavola conferma che la
Polizia di Stato continuerà a garantire al cittadino il
massimo impegno per il ripristino delle condizioni di
legalità nella Provincia di Ragusa qualora venissero a
mancare; in particolar modo nei luoghi già segnalati del
centro storico della Città di Ragusa.“Anche in questo caso
la partecipazione dei cittadini è stata fondamentale. La
Polizia di Stato confida nelle segnalazioni e di ogni
tipologia di comportamento illecito, solo grazie a questo è
possibile vincere il crimine. La Polizia di Stato è sempre
al servizio della gente”.
Ragusa– CC operazione
“intercapedine” sgominata Piazza di spaccio, introiti
mensili per 100mila€. L’importante operazione antidroga
è stata condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di
Ragusa che, dalle prime ore della mattinata, hanno dato
esecuzione a 8 provvedimenti cautelari, di cui 5 in
carcere, 2 agli arresti domiciliari e 1 sottoposizione
all’obbligo di firma, emesse dal GIP del Tribunale di
Ragusa, dr Andrea Reale, su richiesta della locale Procura
della Repubblica, nei confronti di un gruppo di soggetti
dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, operanti nei
comuni di Comiso, Vittoria, Modica e Scicli. I soggetti
raggiunti da provvedimenti cautelari sono i seguenti:
Filippo CONDUTTORE
59enne di Vittoria;
Angelo CUTELLO 52enne di Comiso; Mauro GESSO
34enne di Scicli;
Massimo GIANNONE
23enne di Modica;
Gianni GIUCA
49enne di Modica;
Gianluca PALUMBO 25enne di Comiso (arresti domiciliari);
Nicola PALUMBO 31enne di Comiso(arresti
domiciliari); Salvatore
SALERNO
51enne di Vittoria (obbligo di firma).
L’operazione “Intercapedine” è stata conclusa alle prime ore
della mattinata, oltre 60 Carabinieri del Comando
Provinciale di Ragusa, hanno dato esecuzione a 8 misure
cautelari, emesse dal GIP del Tribunale di Ragusa su
richiesta della locale Procura della Repubblica, e a decine
di perquisizioni, nei confronti di un gruppo di soggetti
dediti al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti,
operanti nei comuni di Comiso, Vittoria, Modica e Scicli. I
provvedimenti restrittivi sono il risultato di un’indagine,
condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo Ibleo, che
ha consentito di accertare che gli indagati, tramite
soggetti stranieri, si rifornivano di sostanza stupefacente
del tipo marijuana sul mercato catanese, che poi rivendevano
ad altri soggetti dediti allo spaccio al minuto nei comuni
di Comiso, Modica e Scicli.
Ingente il quantitativo di stupefacente recuperato. Gli
ulteriori dettagli dell’operazione, tuttora in corso,
saranno resi noti durante una conferenza stampa, che sarà
tenuta questa mattina, alle ore 10:30, presso il Comando
Provinciale di Ragusa, alla presenza del Procuratore della
Repubblica Dr. Carmelo Petralia e del Sost. Proc. d.ssa
Serena Menicucci.
Con tale operazione è stata sgominata una
vera e propria organizzazione in grado di far arrivare sulla
piazza della provincia di Ragusa decine di chili di sostanza
stupefacente del tipo marijuana. Le indagini hanno
consentito di accertare che lo stupefacente, proveniva dal
mercato catanese, tramite soggetti di nazionalità straniera,
e veniva successivamente spacciato al minuto nei comuni di
Vittoria, Comiso, Modica e Scicli. L’attività investigativa,
particolarmente complessa e articolata, ha quindi consentito
di ricostruire tutte le varie fasi, dall’approvvigionamento
all’individuazione dei luoghi ove lo stupefacente, dopo
essere acquistato“all’ingrosso”,veniva stoccato in attesa di essere prelevato, in quantitativi più
piccoli, per essere ceduto ai soggetti dediti allo spaccio
al dettaglio. I militari hanno scoperto che in
un’intercapedine ricavata in un muro a secco (da qui il nome
dell’operazioneIntercapedine)
nelle campagne di Comiso, all’interno di sacchi di plastica,
vi era un quantitativo pari a 12 kg di sostanza stupefacente
del tipo marijuana che era stato nascosto dalla coppia
Filippo CONDUTTORE ed Angelo CUTELLO, in attesa di essere
prelevato successivamente per essere smerciato tramite gli
altri indagati. Una delle principali piazze di spaccio è
stata individuata nell’area di Comiso, in cui operavano i
fratelli Gianluca PALUMBO e Nicola PALUMBO, che davano
appuntamento ai loro clienti proprio davanti a un bar ove,
anche con una semplice stretta di mano o con un saluto
convenzionale, ci si accordava sulle modalità di spaccio.
Per tali fatti, il Gianluca PALUMBO è stato tratto in
arresto in flagranza di reato qualche tempo fa, poiché, a
seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in
possesso di oltre gr.100 di sostanza stupefacente del tipo
marijuana già suddivisa in dosi e di un bilancino di
precisione. Un’altra piazza di spaccio era situata, invece,
nei paesi di Modica e Scicli, ove i soggetti dediti allo
spaccio al dettaglio erano Mauro GESSO, Gianni GIUCA e
Massimo GIANNONE. Dalle indagini è anche emerso che gli
indagati, oltre alla provincia di Ragusa, rifornivano di
sostanza stupefacente anche il mercato di Niscemi (CL) e,
infatti, il 14 giugno 2014, venivano tratti in arresto i
fratelli niscemesi Salvatore e Vincenzo SENTINA, che
venivano trovati in possesso di oltre mezzo Kilogrammo di
sostanza stupefacente del tipo marijuana, che avevano appena
acquistato e che stavano trasportando a Niscemi per
spacciarla al dettaglio. Contestualmente all’esecuzione
delle misure cautelari, sono state eseguite circa 15
perquisizioni in tutta la provincia, a carico di tutti gli
indagati, compresi quelli non raggiunti da misure
restrittive, le cui abitazioni sono state passate al
setaccio anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga
dell’Arma. Nel corso delle perquisizioni, infatti, è stata
sequestrata la somma di oltre 2.000,00 € in contanti
provento dell’attività delittuosa ed un’autovettura Dacia
Duster utilizzata per il trasporto dei grossi quantitativi
di sostanza stupefacente. Nel periodo maggio – giugno 2014
l’attività di indagine ha consentito di documentare oltre 50
episodi di spaccio e sequestrare, a più riprese, cospicui
quantitativi di droga. Il giro di affari della banda è stato
stimato in oltre 100.000 € nei soli pochi mesi oggetto
dell’inchiesta.
Vittoria
- Comandante Provinciale dei Carabinieri di
Ragusa, Colonnello Fragassi, nella mattinata
ha
visitato la Compagnia di Vittoria, intrattenendosi con
ufficiali
e tutto il personale della sede.
Il
Colonnello Fragassi
durante l’incontro, di natura info-operativa,
ha
affrontato le maggiori problematiche inerenti l’ordine
e la sicurezza pubblica del territorio della giurisdizione,
ed
ha espresso l’apprezzamento a tutti i
Carabinieri per l’impegno e la dedizione profusa nello
svolgimento della quotidiana attività di prevenzione e di
repressione di ogni forma di criminalità, da quella comune a
quella organizzata.
Il
Colonnello Fragassi
Comandante Provinciale,
dopo aver pranzato con i militari presso la
mensa della caserma di via Garibaldi, ha
fatto poi rientro a Ragusa per gli altri impegni
istituzionali.
Ragusa – Ragazzine: cyber bullismo e pugni veri a coetanea
“avversaria”. La Polizia di Stato ha identificato e
denunciato alla Procura dei Minori 2 ragazzine per aver
commesso reati ai danni di una coetanea. La giovane è stata
picchiata, derisa, ingiuriata, minacciata nella vita reale
e virtuale sui social network. L’adolescente e vittima di
diversi reati ha vissuto un’estate infernale. “La Polizia
di Stato invita tutti i giovani a denunciare i fatti reato
subiti, bisogna vincere la paura ed affidarsi alle
Istituzioni”. La Polizia di Stato di Ragusa Squadra Mobile
Sezione Reati Conto la Persona ha individuato e denunciato
2 minori che questa estate hanno commesso diversi reati ai
danni di una coetanea. La ragazzina, come la maggior parte
dei ragusani, si era trasferita al mare appena finita la
scuola, e da quel giorno per lei è iniziata l’estate
infernale. Forse invidie, forse torti subiti, forse storie
d’amore naufragate per uno sguardo di troppo o un “mi piace”
in più sui social network, in pratica senza alcun motivo o
meglio per come recita la legge, per futili motivi, la
ragazzina è diventata bersaglio di 2 coetanee che come lei
vivevano a Marina di Ragusa per il periodo estivo. Le
minacce in chat private sui social prima e poi insulti nei
commenti di altre ragazze (magari velati senza scrivere il
nome ma tutti gli amici, tutti quelli che leggevano sapevano
a chi fossero indirizzati). Gli sguardi di minaccia poi
quando il gruppo si incontrava in piazza, erano reali fino
a quando una sera, 1 pugno è stato sferrato dritto in faccia
alla vittima procurando lesioni personali con diversi
giorni di prognosi. La storia non è finita e quindi dopo
aver picchiato la ragazza, le minacce di non parlare di non
dire e di non permettersi di incrociare di nuovo il loro
sguardo, con epiteti che solitamente vengono attribuiti alle
peggiori donne del malaffare sono diventate dura realtà. Le
“bulle” passavano alle minacce agli amici, ed a chi in
teoria voleva difendere la compagna di comitiva. La
risposta delle due “bulle” è stata “voi fatevi i…vostri,
non vi intromettete lei è…” Sempre insulti, sempre minacce
ma il motivo non era dato saperlo, solo che la ragazzina
giorno per giorno aveva sempre più paura e non voleva più
uscire da casa. Un giorno ha vinto le prime paure ed ha
confessato tutto ai genitori: “mi minacciano, mi insultano,
non so come fare”. I ragazzi che subiscono questi reati
sono affranti, non sanno come uscire da questo tunnel,
vorrebbero farlo con le proprie forze ma spesso non
riescono e si chiudono nel silenzio subendo quelli che non
sono scherzi, sono atti di bullismo, che per la legge
italiana sono tutti reati previsti dal codice penale ed
anche particolarmente gravi. Dopo aver vinto la paura, in
compagnia dei genitori, la vittima si è recata presso gli
uffici della Squadra Mobile. I tutori dell’ordine hanno
ascoltato la storia, sembrava come leggere un manuale sul
bullismo e cyber bullismo al femminile, era esattamente ciò
che accade quando si instaurano certi rapporti
interpersonali viziati da serie problematiche
comportamentali delle minori autrici del reato. I
poliziotti, dalle descrizioni, esami dei profili sui social
network e brevi indagini sono risaliti all’identità delle 2
minorenni responsabili dei reati commessi: lesioni
personali, ingiurie, minacce e diffamazione. Il “bullismo”
non è uno scherzo pesante ma consiste, il più delle volte,
nel commettere fattispecie di reato previste dal codice
penale, tutte molto gravi. Le due “bulle” sono state
convocate insieme ai genitori per gli atti di Polizia
Giudiziaria a loro carico e presto verrà celebrata l’udienza
davanti al giudice presso il Tribunale dei Minorenni di
Catania. Il Commissario Capo della Polizia di Stato Dott.
Antonino Ciavola commenta : “ La Polizia di Stato, per il
bullismo ed in particolar modo il cyber bullismo sta
portando avanti un progetto in tutte le scuole della
Provincia iblea, raccomanda a tutte le vittime di denunciare
i fatti reato subiti, di vincere la paura e di venire a
parlare con gli investigatori della Squadra Mobile che
saranno pronti ad ascoltare i loro problemi e trovare una
soluzione condivisa. Attualmente il fenomeno del cyber
bullismo è in aumento e stiamo indagando su diversi soggetti
che utilizzano il web per commettere reati. Il cyberbullismo
(ossia bullismo online) è una forma di disagio relazionale,
di prevaricazione e di sopruso perpetrata tramite i nuovi
mezzi di comunicazione come l’e-mail, gli sms, i blog, i
telefoni cellulari ed il web in generale. La Polizia di
Stato presta particolare attenzione al mondo dei giovani e
cerca collaborazione nei ragazzi per sconfiggere questo
triste fenomeno di devianza”.
Ragusa
- Droga, presi pusher.
La Polizia di Stato arresta e denuncia spacciatori. Sequestrate
piante di marijuana, dosi già essiccate e confezionate e
cocaina. Tra gli acquirenti anche minori. Lotta “allo spaccio di
piazza” e coltivazione fai da te. Arrestato insospettabile
ragusano coltivatore diretto di marijuana. il personaggio nella
terrazza di casa (da mesi aveva ricoverato la madre in casa di
risposo per avere “campo libero”) una piccola serra per la
coltivazione. Denunciato a Punta Braccetto, frazione di Santa
Croce Camerina; sul telefono decine di contatti, la droga ormai
si ordina tramite chat private sui social network o tramite le
applicazioni di messaggistica istantanea. La Polizia di Stato di
Ragusa - Squadra Mobile Sezione Narcotici – ha tratto in arresto
Carmelo CHESSARI nato
a Ragusa per coltivazione di marijuana (presso la propria
abitazione di Ragusa), detenzione ai fini di spaccio di cocaina
e marijuana. Inoltre è stato denunciato a Punta Braccetto
frazione di Santa Croce Camerina S.F. di anni 19
ragusano, poiché in casa deteneva marijuana e tutto l’occorrente
per confezionare, pesare, tagliare e vendere la droga. Tra i
clienti diversi minori. I fatti sono due e due sono ritenuti i
responsabili del reato di traffico di sostanze stupefacenti
previsto dall’art. 73 DPR 309/90. La Squadra Mobile da sempre
impegnata nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti sta
dedicando ogni energia al crimine diffuso, difatti in questi
giorni, durante un’attività di osservazione della “segnalate
piazze di spaccio” ha notato alcuni movimenti sospetti nella
centralissima Ragusa ed anche nel territorio di Punta Braccetto,
frazione di Santa Croce Camerina. L’ arresto è scaturito dal
fatto che il soggetto era stato notato più volte sotto casa
aggirarsi con fare sospetto come se aspettasse qualcuno. Il
movimento veniva colto da una pattuglia della Sezione Narcotici
che ha registrato il tutto ed ha atteso il passo falso. Dopo un
po’ un paio di telefonate ed il nervosismo per un mancato
appuntamento. Gli agenti avevano visto bene difatti alla
richiesta di esibire i documenti iniziava a sudare, poi
farfugliava parole quasi incomprensibili ed alla richiesta di
spiegazioni si agitava sempre più. Alla fatidica richiesta di
svuotare le tasche si è rifiutato ed avendo il sospetto che
potesse occultare qualcosa veniva sottoposto a perquisizione
personale che dava subito esito positivo. Da un primo controllo
veniva trovato in possesso di due dosi già confezionate di
marijuana e gli agenti considerato il nervosismo non credevano
alla versione dell’acquirente occasionale.Si procedeva quindi ad
estendere la perquisizione a casa e con grande sorpresa è stata
trovata addirittura una piccola serra organizzata in modo
rudimentale ma efficace, considerato che nel terrazzo di casa vi
erano 4 piante già sviluppate in altezza per quasi 1,50 mt con
fioriture. Nella stanza da letto è stata rivenuta della cocaina
porzionata in dosi e tutto il materiale per il confezionamento.
Il delinquente veniva condotto in Questura presso gli uffici
della Squadra Mobile dove riferiva di vivere da solo da qualche
mese in quanto voleva “campo libero” poiché la madre anziana lo
sgridava e per queste continue liti l’aveva fatta ricoverare in
casa di riposo.Ulteriori accertamenti da parte degli
investigatori verranno fatti rispetto alle condizioni di salute
della madre e del suo libero convincimento a recarsi in casa di
riposo.L’attività di contrasto al fenomeno del traffico di
sostanze stupefacenti è proseguito ieri mattina a Santa Croce
Camerina nella frazione di Punta Braccetto dove più volte era
stato segnalato che vi erano degli spacciatori. Dagli
accertamenti effettuati dalla Squadra Mobile si è proceduto alla
perquisizione domiciliare di un giovane (S.F. di anni 19)
frequentatore di un istituto professionale che è stato trovato
in possesso di diverso materiale per il confezionamento ed
alcuni grammi di marijuana, motivo per cui è stato denunciato a
piede libero. Il giovane questa estate era già stato denunciato
per possesso di ecstasy. Dagli accertamenti sul telefono
cellulare è stato riscontrato che di sicuro delle cessioni sono
state fatte a minori d’età ed il canale privilegiato è quello
delle chat private sui social network o tramite le applicazioni
di messaggistica istantanea.“La Polizia di Stato nel 2014 ha già
tratto in arresto decine di persone e denunciato diversi
acquirenti per reati collegati al traffico di stupefacenti.
Sempre nel corso del 2014 sono state scoperte e sequestrate 11
coltivazioni “fai da te”. L’impegno sarà sempre costante per
sconfiggere questo pericolosissimo traffico, soprattutto ai
danni di minori”.
Ragusa
–
Blitz CC sorpreso barista pusher. Si tratta di
P. G. 24enne di Vittoria. Perquisizioni antidroga in tutto il territorio
della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria. Le
perquisizioni, estese ai territori
delle
città di Vittoria e di Comiso, sono state eseguite dai militari
della Stazione di Comiso coadiuvati dal
Nucleo Cinofili Carabinieri di Nicolosi (CT)
,
che
hanno impiegato per l’occasione il pastore tedesco di nome “Indic”.
L’attività di monitoraggio dei Carabinieri in particolar modo si
era concentrata nei giorni scorsi su un 24enne incensurato
vittoriese che, sfruttando il lavoro di barista in un locale di
Vittoria, aveva creato una rete di clienti piuttosto fitta,
specie tra i giovani della città. L’andirivieni di ragazzi,
anche nei pressi dell’abitazione dell’insospettabile barista,
aveva destato qualche sospetto negli inquirenti che, a seguito
di perquisizione veicolare e domiciliare, hanno rinvenuto quasi
25 grammi di hashish e oltre 3 grammi di
marijuana, il tutto suddiviso in dosi, nonché un bilancino e
materiale atto al confezionamento, nascosti abilmente nel
comodino e nell’armadio della camera da letto, e sottoposti a
sequestro. E’ scattato così l’arresto per P. G., che è
stato condotto presso la caserma di via Garibaldi dove, al
termine delle formalità di rito e vista l’assenza di precedenti
penali, è stato liberato su disposizione del sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa,
dottoressa Federica Messina, dinanzi alla quale dovrà rispondere
del reato di spaccio. Nel corso del medesimo servizio antidroga,
è stato deferito all’Autorità Giudiziaria iblea, sempre per il
reato di spaccio, un altro incensurato che, sottoposto a
perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di 9
grammi di hashish e di 1 grammo di marijuana, nonchè di 1600
euro in contanti, ritenuti provento dell’attività delittuosa
derivante dalla vendita della droga: sostanza stupefacente e
denaro sono sotto sequestro penale. Ora, al vaglio degli
investigatori, che stanno proseguendo le indagini, la posizione
dei due giovani incensurati, per accertare l’eventuale
complicità di altri criminali e la provenienza della droga: la
sostanza stupefacente sequestrata è già stata inviata presso il
Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria
Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio attivo
e il numero di dosi ricavabili. L’attività messa in campo si inquadra nell’ambito dei servizi a
largo raggio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di
Ragusa, finalizzati alla prevenzione e alla repressione del
fenomeno dello spaccio di droga, specie tra i giovani. In tale
ottica la Compagnia di Vittoria è assiduamente impegnata e,
grazie all’arresto odierno, salgono a 51 le persone,
responsabili dei reati inerenti le sostanze stupefacenti,
assicurate alla giustizia. Analoghi interventi proseguiranno nei
prossimi giorni.
Santa
Croce Camerina
-
Truffa del magnete. La Polizia di Stato grazie
all’aiuto dei tecnici Enel ha scovato insospettabili
titolari di bar che grazie ad un artifizio non hanno
pagato l’erogazione di energia elettrica per decine
di migliaia di euro. La Polizia di Stato – Squadra
Mobile Sez. Reati Contro il Patrimonio – ha concluso
le indagini a carico dei titolari di due bar, uno di
Ragusa e l’altro di Santa Croce Camerina (RG).
L’Enel meno di una settimana fa aveva segnalato
delle anomalie sui consumi di alcune attività
commerciali, significando che da tempo avevano
provato ad accedere in questi esercizi commerciali
ma non era mai stato possibile cogliere in flagranza
i titolari, perché appena si presentavano
ostacolavano il loro ingresso. Il loro copione era
sempre lo stesso, i tecnici si presentavano per il
controllo, chiedevano di verificare e loro
accampavano scuse, nel frattempo qualcuno li faceva
rallentare all’ingresso, cercavano pure di offrire
il caffè o un bicchiere d’acqua ma poi, il risultato
era semplice, uno dei camerieri o lo stesso titolare
approfittando di questo si recavano al contatore
rimuovendo l’artifizio. I maldestri, mediante
l’applicazione di un magnete di grandi dimensioni e
forza attrattiva, facevano andare in blocco il
contatore, così l’energia elettrica continuava ad
essere erogata ma non veniva quantificata e quindi
non pagata dai titolari. I consumi medi per un bar
sono molto alti, anche 2.000 euro al mese e dalle
verifiche strumentali (ancora in corso) è possibile
acclarare che i due bar in questione non hanno
pagato il servizio di erogazione di energia
elettrica per quasi 100.000€ negli ultimi anni.
Certo avranno risparmiato decine di migliaia di euro
ma adesso dovranno rispondere del reato di truffa
aggravata continuata pena prevista fino a 5 anni di
reclusione. In corso pendono ulteriori accertamenti
di tipo tecnico ed amministrativo e verrà proposta
la sospensione della licenza e successiva revoca.
“Il risultato investigativo raggiunto dalla Polizia
di Stato è l’esempio di sicurezza partecipata tra
Istituzioni e Enti, difatti l’ENEL ha svolto un
ruolo fondamentale per scovare truffatori che
danneggiano le regole di mercato”.
Vittoria
– CC, 1 ai domiciliari picchia anziano padre. Si tratta
di
S.O.,
34enne agli arresti domiciliari, responsabile di aver malmenato
il padre convivente e di avergli procurato ferite giudicate
guaribili in gg. 7. i militari dell’Arma hanno svolto controlli
serrati nel corso della nottata appena trascorsa in tutta la
giurisdizione della Compagnia di Vittoria: 7 le persone
denunciate, 3 i veicoli recuperati e restituiti ai legittimi
proprietari, e 10 le perquisizioni effettuate. Il Blit dei
Carabinieri, che hanno portato a termine durante tutta la
nottata, a partire dalla mezzanotte fino alle prime luci del
giorno all’alba, nei territori dei comuni di Vittoria, Comiso e
Acate nell’ambito servizi di controllo predisposti in tutto il
territorio ragusano dal Comando Provinciale. L’operazione ha
comportato il dispiegamento in tutta la giurisdizione di 12
pattuglie e di oltre 30 militari, in uniforme ed in abiti
simulati, finalizzata sia a reprimere i reati di natura
predatoria, che per essere più da vicino ad onesti cittadini,
e per combattere lo spaccio di sostanze stupefacenti tra i
giovani. I militari in tale ottica hanno organizzato
perquisizioni mirate, frutto di prolungata attività di
acquisizione sd informazioni. Successo di riscontro
operativo, nelle principali zone di spaccio. I carabinieri a
Comiso, dopo attenta attività di monitoraggio protrattasi per
diversi giorni, sono entrati in azione in una dimora di 2
rumeni insospettabili, braccianti agricoli, che celavano nel
cortile, nascoste da teloni 2 auto, 1 Peugeot 207 e 1 Renault
Captiva, risultate oggetto di furto presso un autosalone di
Agrigento. il furto era stato denunciato il 16 settembre 2014. I
militari, nascosto nell’abitazione, hanno rinvenuto anche un
navigatore satellitare di ultima generazione, provento di furto.
I due 20enni sono stati deferiti alla competente Autorità
Giudiziaria per il reato di ricettazione. I Carabinieri hanno
pizzicato un coltivatore di Acate, già noto alle Forze
dell’Ordine alla guida di un ciclomotore Gilera, privo di targa,
e risultato rubato l’8 settembre scorso a Marina di Ragusa. I 3
veicoli sono già stati restituiti ai legittimi proprietari che
hanno potuto così riappropriarsi di quello che gli era stato
sottratto. I militari ad Acate, hanno denunciato a piede libero
T. G., 58enne incensurato, per aver minacciato e
aggredito per futili motivi un altro bracciante agricolo di C.da
Boscogrande. I Carabinieri della locale Stazione e
dell’Aliquota Radiomobile nella città di Vittoria hanno deferito
in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria iblea:
Z. R.,
55enne tunisino, reo di aver denunciato ignoti per
appropriazione indebita di un assegno di disoccupazione relativo
all’anno 2011, quando in realtà già lui stesso lo aveva
incassato;
Y. A. E.,
già noto 21enne egiziano, poichè, fermato in un posto di blocco,
è stato sorpreso alla guida del proprio ciclomotore Kymco
Agility, privo della patente di guida perchè mai conseguita;
S. O.,
34enne agli arresti domiciliari, responsabile di aver malmenato
il padre convivente e di avergli procurato ferite giudicate
guaribili in gg. 7. I Carabinieri, nell’ambito dei servizi di
repressione dello spaccio di droga, hanno segnalato all’UTG di
Ragusa un comisano, già noto, D. P. A., 39enne, trovato
in possesso nella sua abitazione di gr. 2,2 di marijuana,
sottoposta a sequestro, e già inviata presso il Laboratorio di
Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al
fine di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi
ricavabili. I controlli, dei Carabinieri, proseguiranno nei
prossimi giorni in tutta la provincia di Ragusa.
Ispica
RG
- CC preso bracciante agricolo: hobby furto. I Carabinieri
della Stazione di Ispica hanno arrestato Iosif Binca, 28enne
romeno, bracciante agricolo, sorpreso mentre tentava il furto in
alcune auto parcheggiate ad Ispica. Sequestrato anche un grosso
coltello da cucina. I
militari della Stazione Carabinieri di Ispica hanno arrestato, in
via monti peloritani, Iosif Binca, originario della Romania ma di
fatto domiciliato ad Ispica, già conosciuto dalle forze dell’ordine
per reati specifici. Il personaggio è stato sorpreso mentre tentava
di rubare all’interno di alcune vetture parcheggiate. I Carabinieri
di Ispica, nella tarda serata di giovedì, impegnati in un servizio
di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e
repressione dei reati in genere, nel transitare in via monti
peloritani, hanno notato la presenza di uno che, con fare sospetto,
si aggirava tra le auto parcheggiate. I militari dell’Arma hanno
capito le cattive intenzioni del soggetto. Iosif Binca , da li a
breve, è stato sorpreso mentre tentava di forzare la portiera di
un’auto parcheggiata ma, prontamente, è stato fermato e bloccato dai
Carabinieri. I militari dell’Arma di Ispica sul luogo del reato
hanno appurato che il reo aveva già forzato diverse auto in sosta e
ne aveva rovistato i cassetti porta oggetti nel vano tentativo di
trovare qualche cosa da arraffare. Alcune persone, proprio nei
giorni scorsi, avevano segnalato di aver trovato le proprie vetture
rovistate all’interno, pertanto, i Carabinieri della Compagnia di
Modica avevano predisposto, già da qualche sera, diversi servizi di
pattuglia per il controllo del territorio al fine di verificarne gli
autori. Il responsabile, giovedì sera è stato rintracciato ed
arrestato dai Carabinieri di Ispica che, inoltre, dopo essere stato
sottoposto a perquisizione, veniva trovato in possesso di un grosso
coltello da cucina di circa 30 cm con la lama a punta che,
successivamente, veniva posto sotto sequestro .Le indagini dei
Carabinieri proseguiranno per verificare se l’uomo stava agendo da
solo oppure se era in compagnia di eventuali complici.
Ragusa
- Carabinieri arrestano 2 corrieri
droga su statale per Catania. Si tratta di Marco Aiello ed
Anthony Calabrese entrambi 20enni già noti alle forze dell’ordine. I
militari delle stazioni di Ragusa Principale e Ragusa Ibla, e del
Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Ragusa hanno arrestato
2 giovani ragusani per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I
militari erano impegnati in un servizio “a largo raggio” per il
controllo coordinato del territorio e stavano perlustrando la zona tra
contrada Castiglione e Contrada Coffa (di Chiaramonte), una zona molto
periferica del capoluogo. L’area è poco controllata ma transitata da
persone, mezzi, materiali talvolta meno leciti. Un’autopattuglia stava
svolgendo un posto di controllo per i veicoli provenienti da nord
(provincia di Catania). Un camion è sopraggiunto ed i militari hanno
deciso di fermarlo. Il mezzo pesante stava accostando quando il militare
s’è accorto che da dietro una piccola autovettura bianca pericolosamente
ha sorpassato. Il militare, che poteva quasi essere investito, pur non
essendoci violazioni del codice della strada, ha deciso di intimare
l’alt all’auto e mandare via il camion. I due carabinieri, quando i
sospetti hanno accostato e spento il motore a bordo della vettura hanno
visto due vecchie loro conoscenze, 2 giovani ragusano noti per i loro
trascorsi di droga. Il veicolo noleggiato a Catania ha fatto
insospettire i due militari. Gli investigatori hanno ritenuto poco
comprensibile il fatto che un ragusano potesse andare a Catania per
noleggiare un mezzo. I militari in aggiunta ai pregressi episodi nel
ramo stupefacenti, hanno deciso di procedere a perquisizione. I
carabinieri, hanno quasi subito, trovato sotto il sedile del passeggero
1 bel sacchetto in plastica termosaldata rigonfio di inflorescenza di
marijuana. I militari hanno chiesto l’intervento di altre pattuglie che
erano in zona, i due sono stati portati in caserma dove sono stati
sottoposti a rilievi fotosegnaletici e dichiarati in arresto per il
reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in
concorso. I due personaggi, d’intesa con il pubblico ministero, dott.
Gaetano Scollo, sono stati accompagnati al carcere di contrada pendente
a Ragusa. I carabinieri iblei consapevoli che il consumo e lo spaccio
di droga affliggono la provincia ragusana sono quotidianamente impegnati
in tutti i comuni nel contrasto di chi vende ed in questo caso
trasporta il veleno con cui i giovani si fanno del male.
Acate RG
– CC 1 in carcere per armi. Si tratta di Emanuele Morana
51enne acatese. Controllo del territorio. Arrestato un pregiudicato.
L’attività di controllo del territorio da parte dei militari della
Compagnia Carabinieri di Vittoria (RG), nell’ambito dei servizi
straordinari predisposti dal Comandante Provinciale di Ragusa,
prosegue incessantemente al fine di reprimere ogni tipologia di
reato. L’intenso lavoro, in stretta collaborazione con la Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, ha consentito, ai
militari della Stazione di Acate, di arrestare di mattina, in
ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso
dall’Ufficio Esecuzioni Penali, Emanuele Morana già noto acatese.
L’esecuzione, finalizzata all’applicazione della misura limitativa
della libertà personale, impone al soggetto di scontare la pena
residua, determinata in 3 anni e 5 mesi di reclusione, poiché
giudicato colpevole dei reati di ricettazione in concorso e di porto
di armi ed oggetti atti ad offendere, commessi tra il 1993 ed il
1999 nella provincia di Ragusa. il personaggio, ben noto ai militari
dell’Arma che lo avevano già deferito in stato di libertà in passato
per reati commessi in territorio di Acate, è stato rintracciato dopo
una breve attività di ricerca e portato nel carcere di Ragusa per
l’espiazione della pena.
Ragusa
- Blitz NAS CC in aziende sanzionati commercianti fuori norma. I
Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e sanità (NAS) di Ragusa hanno
condotto negli ultimi giorni diversi controlli presso aziende che si
occupano di preparazione e/o somministrazione di alimenti. Il primo ad
essere controllato e sanzionato un pozzallese cinquantaquattrenne,
titolare di un bar in quel centro. All’atto del controllo aveva
nell’esercizio commerciale venti chilogrammi di alimenti mal conservati.
È stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica iblea per la
violazione penale delle disposizioni del testo unico su alimenti e
bevande per il reato di detenzione di alimenti in cattivo stato di
conservazione. Anche un bar-forno nel capoluogo è stato controllato con
esiti poco felici. Il noto esercizio commerciale, gestito da una
sessantenne ragusana, ha presentato diverse irregolarità. In
particolare, nel deposito/magazzino, peraltro assente dalla planimetria
della registrazione sanitaria, è stata riscontrata l’assenza di
areazione e illuminazione naturali, la carenza nella sicurezza per avere
il soffitto di altezza inferiore a 190 centimetri, nonché infine la
carenza di condizioni igienico-sanitarie con scrostature dell’intonaco,
macchie di umido e pavimento danneggiato. Analoga situazione nel
laboratorio e panificazione con pavimento rotto in più punti, macchie di
umido e vecchie ragnatele. Addirittura nel laboratorio è stato
successivamente innalzato un muro per creare una stanza ove lavorare il
pane. Stanza non indicata nelle planimetrie. Infine violazioni
dell’HACCP (il protocollo di analisi dei pericoli e dei punti critici di
controllo), con la mancata indicazione delle pulizie settimanali e
mensili. La situazione è stata con urgenza segnalata all’Autorità
sanitaria, il sindaco di Ragusa, al fine di valutarne l’opportuna
ordinanza di chiusura. L’ultimo controllo svolto con esiti spiacevoli, a
una ditta di autotrasporti di sostanze alimentari. Il controllo, svolto
d’intesa coi medici dell’ASP7, ha permesso di scoprire che
l’amministratore e un autotrasportatore avevano sostituito il latte
contenuto in una cisterna, già sottoposto a sequestro poiché positivo
alla ricerca di sostanze inibenti (farmaci quali antibiotici e
sulfamidici, nocivi non solo per la salute del consumatore, ma anche ai
fini della flora lattica utile della caseificazione), rimuovendone i
sigilli, con altrettanti litri di latte “pulito”. I due, un ragusano
cinquantenne e un nisseno quarantacinquenne, sono stati denunciati alla
procura della Repubblica iblea per i reati di violazione dei sigilli e
alienazione di cose sottoposte a sequestro penale. Il capoluogo ibleo ha
la fortuna di avere la presenza, accanto ai militari dei comandi
provinciale, di compagnia e delle stazioni, anche dello specializzato
Nucleo dei NAS, carabinieri che oltre ad essere ufficiali ed agenti di
polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, sono anche ispettori
sanitari. Tale qualifica ne legittima l'operato, nell'arco diurno e
notturno, in tutti quei luoghi ove vi è produzione, somministrazione,
deposito o vendita di prodotti destinati all'alimentazione umana. Le
competenze dei NAS, oltre che nel campo alimentare, spaziano dalla
sanità agli stupefacenti, farmaci, cosmetici, erboristeria, e nel
contrasto alla vendita di quei beni di uso comune e quotidiano
(giocattoli non autorizzati dalla UE) potenzialmente nocivi per la
salute umana.
Modica RG -
Rapinarono coetaneo, CC 22enne ai domiciliari. Un altro giovane
di 21 anni sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.g. I
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Modica di sera,
hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare
personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa in accordo alle
risultanze investigative raccolte dai militari dell’Arma, nei
confronti di Ahmed Tami 22enne marocchino, che è stato
sottoposto agli arresti domiciliari ed Alessandro Migliore
21anni modicano, sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G..
I due giovani, infatti, entrambi già noti alle forze di polizia,
sono ritenuti responsabili di una rapina nei confronti di un
coetaneo avvenuta lo scorso gennaio 2016. I carabinieri, nello
specifico, nel corso di apposita attività d’indagine, hanno
accertato le responsabilità penali dei due giovani che, il 30
gennaio 2016, avevano aggredito un altro coetaneo al fine di
procurarsi un ingiusto profitto. I soggetti avevano colpito con
calci e pugni la vittima e gli avevano sottratto l’orologio ed il
portafogli contenente la somma di 600 euro, cagionandogli anche
delle lesioni personali. I militari dell’Arma, a conclusione
dell’attività investigativa avviata a seguito della rapina, hanno
informato l’Autorità Giudiziaria di Ragusa che, condividendone gli
elementi di reità raccolti a carico dei due soggetti, ha emesso il
provvedimento di applicazione di misura cautelare. 1 dei due
giovani, Ahmed Tami, nel corso delle indagini è stato anche
individuato quale autore di un tentato furto avvenuto lo scorso 16
gennaio a Modica, presso la pasticceria “Chantilly” di Corso
Umberto. Il giovane marocchino aveva tentato di forzare la porta
in vetro dell’esercizio commerciale al fine di impossessarsi di
quanto ivi contenuto, tuttavia, senza riuscire nell’intento. I
Carabinieri al termine delle formalità di rito, hanno sottoposto
Ahmed Tami agli arresti domiciliari ed Alessandro Migliore
all’obbligo di presentazione alla P.g..
Pozzallo
RG
- Antidroga in piazza San Pietro, CC arrestano 2 ai domiciliari. Si
tratta di B. R. W. 18enne nato a Marsala ed A. A.A. 18enne entrambi residenti a Pozzallo che, dopo le formalità di
rito sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. I soggetti avevano
appena ceduto dello stupefacente ad un giovane e sono stati trovati in
possesso di diverse dosi di marijuana. I Carabinieri della Stazione di
Pozzallo, di sera, nel corso di un predisposto servizio antidroga, hanno
tratto in arresto per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti B. R.W., nato a Marsala, e A. A.A., entrambi 18enni, residenti a
Pozzallo ed incensurati. I Carabinieri, infatti, hanno notato i due ragazzi
che, con fare sospetto, si aggiravano per le vie del centro di Pozzallo e,
dunque, dopo averne seguito gli spostamenti, li hanno sorpresi in piazza San
Pietro mentre stavano cedendo 1 involucro ad un altro giovane pozzallese. I
militari dell’Arma, avendo intuito che si stava trattando di una cessione di
sostanza stupefacente, sono intervenuti ed hanno bloccato tutti i soggetti.
I 2 spacciatori sono stati sottoposti a perquisizione personale e sono
stati trovati in possesso di circa 10 grammi complessivi di marijuana, già
suddivisi in ben 16 dosi, nonché di soldi in contanti di piccolo taglio per
circa 80 euro, provento dell’attività di spaccio, dunque sono stati
dichiarati in stato di arresto. L’altro giovane pozzallese, invece, sorpreso
ad acquistare la sostanza stupefacente, è stato segnalato
amministrativamente alla Prefettura di Ragusa per uso personale. I
Carabinieri hanno condotto in caserma B. R. W. ed A. A. A.
e, dopo le formalità di rito, su disposizione del sostituto Procuratore di
turno, dott. Andrea Sodani, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari
presso le rispettive abitazioni. La sostanza stupefacente rinvenuta ai
giovani, invece, è stata sequestrata dai Carabinieri e trasmessa presso il
laboratorio analisi dell’ASP di Ragusa per i successivi esami qualitativi e
quantitativi. Intanto, i militari dell’Arma proseguiranno anche nei prossimi
giorni con ulteriori e mirati servizi antidroga soprattutto nelle piazze
maggiormente frequentate dai giovani e nei luoghi di ritrovo.
Catania
–Questura : nuova procedura per
segnalare persona scomparsa.Si informa che il
Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha attivato – analogamente a quanto
già previsto per i furti di veicoli – una nuova procedura che consente al
cittadino di segnalare telefonicamente alle Forze dell’Ordine l’improvvisa
scomparsa di una persona.Il segnalante potrà,
per esempio in tal caso chiamare il numero di emergenza (113) della
Polizia di Stato e indicare i dati essenziali della persona da
rintracciare. La Sala Operativa ricevuta la notizia, darà immediata
comunicazione a tutte le pattuglie presenti su strada per attuare le prime
ricerche , spesso fondamentali in casi di questo tipo.Inoltre la
segnalazione verrà immediatamente inserita nell’apposita banca dati. Tale
segnalazione non è però sostitutiva della denuncia di scomparsa che – così
come per la denuncia di furto – dovrà essere formalizzata entro le
successive 72 ore dalla comunicazione telefonica la quale, in mancanza di
formalizzazione, verrà eliminata dalla banca dati dell’Ufficio della Forza
di Polizia che l’ha ricevuta. Si raccomanda pertanto il corretto uso della
suddetta procedura che, in caso di attivazione, deve necessariamente
prevedere due fasi distinte: la segnalazione telefonica (facoltativa) e la
formalizzazione della denuncia di scomparsa (necessaria) entro le successive
72 ore presso l’Ufficio della Forza di Polizia.Questa nuova
procedura consente di far circolare l’informazione con la massima
tempestività possibile per incrementare le probabilità di successo nelle
ricerche e pertanto gli utenti dovranno fornire quanti più elementi
possibili compresi il luogo e la struttura da cui la persona potrebbe
essersi allontanata allo scopo dell’individuazione del soggetto scomparso.
Santa Croce CamerinaRG- Polizia arresta latitante rumeno ricercato per furto.
La Squadra Mobile ha
tratto in arresto su mandato dell’Autorità Giudiziaria rumena
Cosmin Dragos LUNGU
22enne
nato in Romania in quanto ricercato per aver commesso diversi furti in
abitazione nel suo paese natale. La Polizia di Ragusa dopo aver
ricevuto la segnalazione dalla Polizia rumena si è subito attivata per
le ricerche nel territorio ibleo. I cittadini rumeni che cercano un
nascondiglio in provincia di Ragusa, come spesso è accaduto negli ultimi
mesi, sono tanti e forti della numerosa comunità di loro connazionali.
Il dirigente la squadra mobile Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola ha dato direttive ai poliziotti che dopo aver
fatto una lunga ed attenta attività di osservazione dei luoghi
frequentati da cittadini rumeni in diversi comuni iblei e frazioni
marinare, hanno riconosciuto dalla foto il latitante rumeno, ma non vi
era la certezza. Longu, ieri dopo l’ennesimo pedinamento, veniva visto
entrare in un’abitazione di Santa Croce Camerina dove dopo è stato
accertato vivesse già da mesi. Il ricercato non ha opposto resistenza ed
ha fornito il suo documento d’identità rumeno che ne attestava le
generalità. Longu, al termine della comparazione effettuata dalla
Polizia Scientifica, sui dati del ricercato e quelli forniti dalla
Polizia rumena, è stato tratto in arresto su mandato europeo spiccato
dall’Autorità Giudiziaria di quel paese. Gli uomini della Squadra Mobile
al termine degli accertamenti hanno condotto l’arrestato in carcere a
Ragusa in attesa che venga definita la richiesta di estradizione in
Romania.“La Polizia di Stato in collaborazione con la Polizia rumena ha
assicurato alla giustizia un pericoloso criminale che dopo aver commesso
diversi reati nel paese d’origine è fuggito cercando rifugio a Ragusa,
segno di una sinergia tra forze di Polizia che da tempo offre importanti
risultati in termini di sicurezza per i cittadini europei”.
Comiso RG
-
Carabinieri incontrano studenti per prevenzione e cultura legalità.
Gli incontri sono nell’ambito del progetto “Cultura della legalità”
della Compagnia Carabinieri di Vittoria, organizzati con gli studenti
delle scuole medie superiori ed inferiori presenti nel territorio della
giurisdizione, comprendente i Comuni di Vittoria, Comiso, Chiaramonte
Gulfi e Acate. Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Vittoria,
Capitano Daniele Plebani, nella mattinata a Comiso, ha incontrato il
dirigente scolastico, dott.ssa Giovanna Lauretta, i professori e gli
alunni delle 3^ medie dell’Istituto Comprensivo “G. Verga”. L’ufficiale
nell’occasione ha parlato sul tema della legalità, con riferimento alle
figure simbolo della lotta alla mafia, facendo altresì comprendere il
delicato ruolo di operatore sociale svolto nella quotidianità dal
Carabiniere, con la proiezione di un video illustrativo delle funzioni
dei Reparti dell’Arma dislocati su tutto il territorio nazionale.
L’incontro è stato anche un momento di condivisione e di
sensibilizzazione su tematiche di stretta attualità e sugli episodi di
vita vissuta quotidianamente dagli alunni, che numerosi sono intervenuti
con domande, supportati dal meritorio lavoro che giornalmente il
dirigente scolastico e gli insegnanti fanno in questa scuola nell’ambito
dei progetti formativi sulla legalità. La conferenza è la prima di una
serie, che vedrà protagonisti gli alunni di elementari e medie, nel
corso delle quali verranno trattati vari temi, soprattutto legati al
bullismo e al cyber bullismo ed afferenti i pericoli derivanti dall’uso
di internet e dei social network, nonchè quelli connessi alla diffusione
delle droghe tra i giovani.
Vittoria RG– CC 1 in manette:
furto, rapina e detenzione per spaccio.
Si tratta di Roberto Trovato
31enne.
L’attività di prevenzione e di repressione dei reati nel territorio
della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria,
prosegue senza sosta nell’ambito dei servizi straordinari di
controllo del territorio predisposti dal Comandante Provinciale di
Ragusa. L’intenso lavoro, dei militari in stretta collaborazione con
la Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha
consentito, nel tardo pomeriggio di ieri, di trarre in arresto, in
ottemperanza all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa
nell’anno in corso, il già noto
Roberto Trovato.
Il vittoriese, in base al provvedimento limitativo della libertà
personale emesso dal Gip presso il Tribunale di Catania, è ritenuto
responsabile dei reati di furto, rapina e detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti, commesse in tutto il territorio
ibleo, e nello specifico nei comuni di Vittoria, Ragusa, Comiso e
Pozzallo, tra il 2002 e il 2008: dovrà scontare complessivamente
cinque anni e 7 mesi di reclusione. Roberto Trovato
rintracciato dai Carabinieri della Stazione di Vittoria, è stato
condotto nella caserma di via Garibaldi dove sono state espletate le
formalità di rito, al termine delle quali è stato
ristretto presso la casa Circondariale di Ragusa, a
disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa
Monica Monego, per i provvedimenti di competenza.
ModicaRG–
Scontro Renault-Fiat : 1 fugge, abbandona donna ferita. I vigili
urbani indagano sull’incidente stradale verificatosi in via Silla,
essendo fuggita 1 auto coinvolta. Il conducente di un’autovettura
si è allontanato, senza prestare soccorso, ad una donna rimasta
ferita a seguito del sinistro stradale. Lo scontro tra i mezzi è
avvenuto ieri in tardo pomeriggio in Via Silla. Una Renault Twingo
ed una Fiat 500, si sono scontrati, quest’ultima macchina era
condotta da M.F., 54 anni, modicana, rimasta ferita.
L’automobilista al volante della Renault, invece, di fermarsi si è
perentoriamente allontanato facendo perdere le sue tracce.
L’ambulanza del 118, è intervenuta sul posto ed ha trasportato la
vittima al Pronto Soccorso. Una pattuglia della polizia locale ha
avviato gli accertamenti e raccolto elementi utili per risalire al
veicolo fuggito, compresa la parte posteriore del paraurti. I vigili
ritengono si tratterebbe, di una Renault Twingo, di colore verde
chiaro, vecchio modello, della quale sono stati acquisiti alcuni
elementi della targa oltre a diversi testimoni secondo i quali alla
guida ci sarebbe stata una donna. Le immagini delle telecamere di
videosorveglianza del quartiere Sacro Cuore sono al vaglio dei
vigili urbani per individuare specificatamente il mezzo fuggito il
cui conducente potrebbe essere accusato del reato di omissione di
soccorso. La vittima è stata ricoverata presso il locale nosocomio.
Comiso
RG
- Ciclista muore in incidente sulla Pedalino-Comiso, inchiesta CC.
La vittima dall’apparente nazionalità straniera non né stata ancora
identificata. L.M.S 22enne di Mazzarrone (CT) era alla guida di
una Volkswagen Golf di colore scuro. La vettura condotta dal giovane e
la bicicletta, guidata da un uomo di probabile nazionalità straniera,
deceduto sul colpo, sarebbero venute a contatto. I Carabinieri della
Stazione di Comiso e dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria, sono
immediatamente intervenuti sul posto per i rilievi planimetrici, al fine
di delineare la dinamica del sinistro: contestualmente i mezzi coinvolti
sono stati sottoposti a sequestro. Il cadavere del ciclista, è stato
trasportato da personale del 118 presso la camera mortuaria
dell’Ospedale “Guzzardi” di Vittoria, a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria iblea, dott.ssa La Placa, per gli accertamenti finalizzati
alla sua identificazione e per un successivo esame autoptico.
Modica RG - Polizia
denuncia bullo scolastico 14enne: indotti 12enni ad assumere sostanze.
La Polizia di Stato ha denunciato “bullo” di 14 anni che ha pestato un
compagno di classe 12enne e fatto sniffare un medicinale ad altri
coetanei. I medici hanno dichiarato che il medicinale assunto non ha
effetto stupefacente ma può causare danni alla salute. La Polizia di
Stato Squadra Mobile, poco prima del periodo di interruzione
scolastica, era stata contattata da genitori di alunni di in una scuola
media di Modica (RG), poiché allarmati per quanto accaduto ai loro
figli. Padri e madri, si erano rivolti agli investigatori per trovare un
rimedio ai diversi atti di “bullismo” compiuti ai danni dei loro figli
da parte di un 14enne, commessi in presenza peraltro di altri compagni
di classe che lo spalleggiavano. Agenti specializzati della Polizia di
Stato prendono subito contatto con il dirigente scolastico ed il
personale docente quando sussistono motivi che fanno sospettare come i
reati commessi dai “bulli” avvengano tra le mura della scuola. Il
preside era già stato informato dai genitori di alcuni alunni di una
classe, che avevano segnalato un ragazzo poco più grande degli altri,
che stava creando dei problemi ed in particolar modo aveva picchiato un
compagno di classe. Il bullo 14enne, pochi giorni dopo il pestaggio,
aveva offerto un medicinale da sniffare ai 12enni che avevano deriso il
compagno di classe picchiato, il tutto durante l’orario scolastico,
approfittando di una distrazione del professore che durante la
ricreazione era fuori dall’aula. Il fenomeno del “bullismo” non
consiste solo in comportamenti arroganti e di sopraffazione sul compagno
di scuola o coetaneo meno forte fisicamente o psicologicamente, ma si
tratta di veri propri reati, come più volte ricordato dalla Polizia di
Stato. Il 14enne, in questo caso, è accusato di avere compiuto più
reati contro i quali si procede a querela di parte, ovvero quello di
lesioni personali ed anche quello di somministrazione di un medicinale
senza alcun titolo abilitativo, esercitando abusivamente una professione
sanitaria. Se è vero che questa tipologia di medicinali può essere
venduta liberamente dai farmacisti, non è comunque lecito offrirla per
farla sniffare ad altri minori, peraltro ancora 12enni, stante il fatto
che come più volte ribadito dai medici può procurare gravi lesioni. La
Polizia di Stato, raccolte le denunce di alcuni genitori e le
dichiarazioni di altri che si sono ad oggi riservati di presentare
formale querela, ha convocato il minore interessato ed i suoi genitori.
Il giovane in lacrime, si è scusato per quanto commesso, non essendosi
reso conto della pericolosità dei gesti da lui compiuti. La pericolosità
dei gesti compiuti, sta soprattutto nel fatto che durante un’aggressione
fisica, un colpo inferto in modo errato può causare gravi danni, anche
permanenti. La Squadra Mobile ed il dirigente scolastico della scuola
interessata sono sempre stati in contatto durante il periodo di
interruzione per le festività natalizie, al fine di poter subito porre
rimedio ai fatti accaduti, sia da un punto di vista disciplinare che per
i reati commessi. La Polizia di Stato e le scuole, nel principio di
reciproca collaborazione, ogni anno portano a termine dei percorsi sulla
legalità, che sono ottimi strumenti per prevenire fatti del genere e,
comunque evitare che vengano portati a conseguenze più gravi. “La
Polizia di Stato raccomanda a tutti i giovani di denunciare i fatti
reato subiti e di non sottovalutare quanto commesso dai coetanei o da
ragazzi poco più grandi, in quanto non si tratta di stupidi scherzi ma
di veri e propri reati”. Questo pericolosissimo fenomeno, sarebbe di
“moda” tra i giovani statunitensi prima ed adesso anche in Italia, i
medici si sono espressi descrivendone i rischi: “Questi farmaci, a base
di Ketoprofene, ha la triplice azione di antinfiammatorio,
antidolorifico e antipiretico, al pari dell'aspirina, anche se con più o
meno efficacia a seconda delle indicazioni. Gli effetti collaterali
negativi sono, proprio come l'aspirina, a livello gastrico: dal momento
che inibisce la formazione di quella pellicola che protegge le pareti
dello stomaco dai succhi gastrici, può provocare ulcera. Effetti più
importanti, in caso di abuso, si possono avere anche in pazienti che
hanno già altre patologie, come in malati cronici di insufficienza
renale o con patologie epatiche, ma si tratta di soggetti particolari.
In realtà, in persone normali o anche in ragazzi, se sniffato non è
provato che abbia alcun effetto stupefacente ma come minimo
un’irritazione della mucosa nasale”.
Santa Croce Camerina
- Bypass a condotta idrica, ruba acqua: CC
denunciano santacrocese.
I militari della stazione carabinieri di Santa Croce
Camerina hanno denunciato un sessantenne del luogo per
aver rubato l’acqua pubblica e per aver minacciato e
ingiuriato l’addetto ai controlli. Il problema della
rete idrica a Santa Croce Camerina da tempo ormai è
molto sentito. Spesso accade che i rappresentanti della
“Mediale srl”, impresa che gestisce il servizio di
fornitura acqua potabile, si presentino presso il locale
comando dell’Arma per denunciare manomissioni dei
contatori, allacci abusivi e furti d’acqua. Gli
interventi delle pattuglie dei carabinieri sono stati
tanti nel corso del tempo e le indagini volte a
identificare i rei a seguito delle numerose denunce
presentate dalla “Mediale srl”. I CC hanno denunciato
alla Procura della Repubblica di Ragusa un sessantenne,
G.L.G., agricoltore incensurato, oltre che per
furto aggravato anche per ingiuria e minaccia. Alcuni
operai della “Mediale srl, infatti, stavano eseguendo
uno scavo quando si sono accorti di un allaccio abusivo
alla rete idrica finalizzato a “bypassare” il contatore.
Il proprietario dell’abitazione e titolare del
contatore, presente sul posto, ha minacciato il geometra
responsabile dei lavori dicendo che prima o poi si
sarebbero rivisti. Non solo, ha anche appellato quali
“ladri” tutti i presenti dipendenti della “Mediale srl”.
Ai carabinieri altro non è restato che denunciarlo per i
reati sopra indicati. I carabinieri rilevano che “non è
il primo caso di furto d’acqua e non sarà nemmeno
l’ultimo. I carabinieri, vigili esecutori della legge
dello Stato, sono tenuti a denunciare per furto tutti
coloro che abusivamente si allacciano a reti idriche,
elettriche e/o del gas. In taluni casi, quelli di
maggiore gravità, il codice prevede che si possa
addirittura procedere all’arresto. Cosa che in passato è
successa, specialmente per la corrente elettrica (il cui
furto evidentemente crea maggiore danno economico
rispetto all’acqua). I controlli, quindi, continueranno
su richiesta e d’intesa con la ditta concessionaria. I
furbetti sono avvisati”.
Ragusa - Narcotici ferma pusher e cliente col figlio di 8
anni. L’assuntore è risultato positivo agli
stupefacenti mentre era alla guida dell’auto sulla quale
viaggiava col bimbo. Il soggetto è stato denunciato, la
patente è stata ritirata ed è stato segnalato ai servizi
sociali. La Polizia di Stato Squadra Mobile, durante un
controllo effettuato dalla Sezione Narcotici, ha notato
2 in piazza Libertà a Ragusa, 1 era giunta in quel
momento a bordo di 1 auto. Considerato che si trattava
di 2 personaggi noti gli agenti di Polizia si sono
nascosti per osservare i movimenti. 1 dei 2 era con il
figlio. Gli agenti non si sono capacitati di ciò che
stesse accadendo. 1 dei 2 ha dato la mano all’altro come
per scambiare qualcosa e visti i precedenti specifici,
gli uomini della Squadra Mobile hanno proceduto al
controllo. La perquisizione ha evidenziato che A.R.
27enne fosse in possesso di 7.5 gr. di hashish che di
sicuro stava vendendo a B.C. 42enne il quale ha
negato l’evidenza dei fatti in quanto non è stato
trovato in possesso di sostanza. Gli investigatori
ritengono che forse il maldestro abbia buttato il tutto
per terra in quanto era 1 piccola dose oppure lo scambio
era avvenuto solo per il denaro e non per la droga.
A.R. è stato denunciato per detenzione di sostanze
stupefacenti ai fini di spaccio, non potendo procedere
al suo arresto in quanto la normativa, per come
novellata, non permette la custodia cautelare in carcere
per modiche quantità. B.C. essendo alla guida di
1 veicolo (in compagnia del figlio di 8 anni) è stato
invitato a sottoporsi agli accertamenti tossicologici
per verificare se avesse assunto sostanze stupefacenti.
Gli agenti, dalla sintomatologia del soggetto hanno
acclarato che il personaggio avesse assunto
stupefacenti, ma solo le analisi effettuate presso il
laboratori dell’ASP hanno permesso di appurare che lo
stesso fosse positivo ai cannabinoidi ed in atto vi sono
ulteriori indagini di laboratorio per verificare la
quantità presente. La droga sequestrata ad A.R.
verrà distrutta con decreto del Pubblico Ministero ed il
denunciato sarà processato a breve ed essendo recidivo
rischia di pagare per intero la pena. B.C., non
potrà guidare (una volta accertata la quantità di
sostanza stupefacente presente nell’organismo) da 1 a 2
anni (la sanzione sarà definita dalle competenti
Autorità) in quanto positivo agli stupefacenti. La
Squadra Mobile, considerato che il padre è andato col
figlio a comprare stupefacenti e che guidava in stato
d’ebbrezza, informerà i Servizi Sociali del Comune di
Ragusa che seguiranno il piccolo durante la crescita
stante l’esempio che ha in casa. Gli investigatori
ritengono di avere scongiurato così per il piccolo
ulteriori traumi come quello di essere portato in
Questura col padre assuntore di stupefacenti. Il bimbo
non è stato informato dai poliziotti dell’accaduto ma
l’hanno edotto che si trattava di un problema di
documenti scaduti in attesa del nonno che lo prendesse
in consegna. “La Polizia di Stato nel periodo estivo
aumenta i controlli, soprattutto nei luoghi frequentati
da giovani che purtroppo fanno uso di sostanze
stupefacenti, arricchendo le organizzazioni criminali a
discapito della loro salute”.
Modica RG- Evaso dai domiciliari, braccato dai CC.
I Carabinieri lo stavano cercando dallo scorso luglio
quando era evaso dal luogo dove era sottoposto agli
arresti domiciliari.
Jallabi Isllme, 21enne, già noto alle forze di polizia,
lo scorso 31 luglio era evaso da una cooperativa sociale
di Vittoria dove era sottoposto agli arresti
domiciliari. I Carabinieri da fine luglio lo stavano
cercando ovunque, attenzionando tutti i posti che il
giovane era solito frequentare. Jallabi, dopo mesi di
ricerche, sentitosi braccato, ha deciso di consegnarsi
ai Carabinieri. Il personaggio, ieri pomeriggio, col
proprio avvocato di fiducia, si è presentato presso la
Caserma dei Carabinieri di Modica dove, dunque, è stato
tratto in arresto per il reato di evasione e, su
disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso
la Procura della Repubblica di Ragusa, è stato
nuovamente ricondotto presso la cooperativa di Vittoria
dove stava già scontando gli arresti domiciliari.
Ragusa
– GdF scopre truffa a consorzio imprenditori
agricoli: 7 denunce. Le Fiamme Gialle del Comando
Provinciale di Ragusa hanno denunciato 7 soggetti per
aver posto in essere una maxi truffa da oltre 300.000€.
L’inchiesta è scaturita da alcuni esposti presentati da
un consorzio di imprenditori agricoli, è stata
coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa e
diretta dagli investigatori della Tenenza della Guardia
di Finanza di Modica. La lente di ingrandimento dei
finanzieri, è stata puntata su 2 società di capitali
entrambe di Scicli (RG), amministrate da un gruppo di 7
imprenditori senza scrupoli, i quali avevano escogitato
un ingegnoso, quanto semplice, sistema truffaldino per
appropriarsi, nel giro di poco meno di un anno, di merce
per un valore di oltre 300.000 euro. I Baschi Verdi
hanno accertato, che i 7 soggetti finiti sotto accusa
per truffa ed appropriazione indebita, avevano
costituito “ad hoc” 2 società aventi apparentemente fini
di sostegno e supporto per le aziende agricole iblee in
difficoltà, alle quali si presentavano millantando
decennale esperienza nel settore, conoscenze e
collegamenti con intermediari della grande distribuzione
e, perfino, con personaggi ben inseriti nello Stato del
Vaticano. I maldestri avrebbero convinto gli ignari e
sprovveduti agricoltori a cedere tutto il raccolto con
la promessa di trasformarlo in moneta sonante. i
malcapitati caduti nella rete della truffa sono decine e
diverse migliaia di chilogrammi, tra frutta ed ortaggi
sono spariti e venduti in nero. I Baschi Verdi, alla
denuncia penale, faranno ora seguito i necessari
accertamenti di natura fiscale nei confronti delle 2
società che hanno operato in completa evasione delle
imposte.
Ragusa
-
Celebrazione della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri,
commemorazione del 74° anniversario della “Battaglia di Culqualber” e
della “Giornata dell’Orfano”.La
solenne Celebrazione Eucaristica nella ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Patrona
dell’Arma dei Carabinieri, del 74° anniversario della “Battaglia di
Culqualber” e della “Giornata dell’Orfano” è officiata sabato 21
novembre 2015, alle ore 11:00, a Ragusa, presso la cattedrale di San
Giovanni Battista, S.E. Monsignor Paolo URSO.La cerimonia è
organizzata dal Comandante Provinciale Ten. Col. Sigismondo Fragassi, e
sono state invitate le massime autorità civili, militari e religiose
della provincia, gli Ufficiali, i Marescialli, i Brigadieri, gli
Appuntati e i Carabinieri, con le Associazioni Combattentistiche delle
varie Armi, nonché le vedove e gli orfani dell’Arma.La
“Preghiera del Carabiniere” è recitata durante la cerimonia, mentre il
Comandante Provinciale, Ten. Col. Sigismondo Fragassi, tiene una breve
allocuzione rievocativa ed al termine è intonato da parte di tutti i
presenti l’“Inno alla Virgo Fidelis”. La Vergine Maria fu proclamata
Patrona dell’Arma, con il titolo di “Virgo Fidelis”, nel 1949, da Papa
Pio XII, il quale, ispirandosi al motto dei Carabinieri “Nei secoli
fedele”, ne fissava la celebrazione proprio il 21 novembre, in
concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della
ricorrenza della Battaglia di Culqualber, fatto d’armi in cui l’eroismo,
fino alla morte, del 1° Battaglione Carabinieri Reali mobilitato in
Africa Orientale, composto da due Compagnie Carabinieri, valse alla
Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Ragusa
– Polizia individua casa a luci rosse. La segnalazione è
giunta da fedeli che nel recarsi in chiesa alla parrocchia “San
Francesco” hanno notato uno strano via vai di uomini presso
un’abitazione in via Meli. La Polizia di Stato, aveva già chiuso la
casa a “luci rosse” grazie alla segnalazione delle fedeli della
chiesa dell”Ecce Homo, ed ha ricevuto altre indicazioni da parte
delle fedeli della chiesa dei “Cappuccini”. La Squadra Mobile di
Ragusa dopo una prima attività di osservazione durata alcune ore,
stante la precisione dei dettagli forniti dalle cittadine, ha subito
effettuato un mirato intervento. Gli investigatori hanno predisposto
il servizio, ed appurato che all’interno della struttura ricettiva
vi erano 2 prostitute, 1 cubana ed 1 colombiana entrambe regolari
sul territorio nazionale. La casa, anche in questo caso, era stata
data un affitto ad una donna sud americana che poi a sua volta
l’aveva data in locazione ad altre connazionali. Il proprietario è
stato già diffidato per un’altra abitazione e si è giustificato
dicendo che lui non ha competenza per capire se si tratta di
prostitute. La Polizia sta svolgendo accertamenti sulla posizione
del titolare per un’eventuale denuncia e sequestro dell’immobile. 15
case sono state chiuse a Ragusa nel 2014 e diversi sono stati i
sequestri, adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter
consumare sesso a pagamento. La Polizia ha trovato conferme sul giro
d’affari che è di rilevante entità e tutto dipende dalle richieste
dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai
“gusti” e dalle richieste sessuali. Ceri clienti a volte possono
pagare prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo. I
gusti di alcuni clienti hanno portato le prostitute a munirsi di
fruste e cappello della polizia americana. Le donne hanno riferito
che i travestimenti vengono sempre più richiesti, così come i
rapporti sadomaso. La Squadra Mobile, per ordine del Questore di
Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando diverse verifiche sugli
immobili segnalati dai cittadini, alfine di riconsegnare la zona
agli onesti residenti. “La Polizia di Stato di Ragusa facendo rete
tra mass media e cittadini, ha ottenuto un altro risultato a favore
della popolazione”. Tra gli oggetti rinvenuti 1 berretto da
poliziotto americano e frusta per giochi sadomaso 10 le “case
chiuse” individuate dalla Squadra Mobile nel 2014 a differenza delle
15 del 2015.
Ragusa
– Donna incendiaria in manette. Si tratta di Roberta Meli
28enne, ragusana. La signora avrebbe appiccato le fiamme a Ragusa. I
Carabinieri di Ragusa Ibla hanno l’hanno arrestata l’altra notte in
corso Mazzini di Ibla per incendio doloso ed altri reati commessi in
flagranza. Il fatto è scaturito al termine di diverse liti di
vicinato ed è connesso con l’accoltellamento verificatosi il 14
agosto scorso lungo la stessa via. I carabinieri di Ibla avevano
raccolto confidenze da parenti sia della vittima che dell’aggressore
scoprendo che mentre quest’ultimo, ancora in carcere, si era
assentato da Ragusa per frequentare un centro di recupero, la
fidanzata lo aveva lasciato per un altro. L’accoltellato avrebbe
avuto la colpa, secondo l’aggressore, di aver agevolato tale
relazione ospitando il nuovo fidanzato in casa propria.
La vittima era stata “invitata”, sia prima che dopo
l’accoltellamento, a non ritornare in via Mazzini. Il malcapitato
uscito dall’ospedale, pur avendo fatto il possibile il comune di
Ragusa per trovargli una nuova casa, era finito ad abitare lungo la
stessa via, a poche centinaia di metri.
Una parente dell’accoltellatore, Roberta Meli 28enne, ragusana già
nota, (afferma essa stessa) per far meglio comprendere
all’accoltellato che se ne doveva andare, avrebbe ben pensato di
procurarsi una bottiglia di plastica piena di benzina e di
versargliela sul portone di casa. La signora, dopo, avrebbe dato
fuoco ed infine, mentre i pompieri stavano accorrendo per spegnere
le fiamme, ha anche avuto l’idea di telefonare al 112 e al 113 per
comunicare quanto aveva fatto ed i motivi.
I vigili del fuoco, nel frattempo, avevano spento le fiamme ma
purtroppo una bambina del quartiere è rimasta intossicata dai fumi
ed ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso.
I carabinieri dell’aliquota radiomobile e di Ibla sono andati a
cercare la signora a casa ma nel frattempo, forse aveva capito la
gravità del gesto, ed era scappata. Roberta Meli è stata
rintracciata ed arrestata in piazza San Domenico.
Roberta Meli è stata accompagnata in caserma e sottoposta a rilievi
foto-dattiloscopici, ed è stata indagata per i reati di incendio
doloso aggravato (reato che prevede fino a 7 anni di reclusione),
minaccia aggravata, lesioni personali (contro la bimba intossicata)
e porto abusivo di coltello (nel corso della perquisizione personale
le è stato infatti trovato un coltello pieghevole nella borsa).
Il Pubblico Ministero, è stato informato e la Meli è stata
accompagnata al carcere femminile di Catania Piazza Lanza.
Acate –
Rumeno ai domiciliari per violazioni.
L’intenso lavoro, in stretta collaborazione con la Procura della
Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha consentito, alle prime luci
del giorno all’alba di oggi, di trarre in arresto, in ottemperanza
all’ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari, il rumeno
Constantin Irinel Bran 30enne. L’esecuzione, frutto della richiesta di aggravamento
presentata dai Carabinieri della Stazione di Acate, che hanno
accertato diverse violazioni inerenti la misura cui era sottoposto,
nello specifico doveva presentarsi in caserma giornalmente e in
determinati orari, impone al soggetto di scontare la pena in regime
degli arresti domiciliari. Il rumeno, ben noto ai militari dell’Arma
che lo avevano già tratto in arresto in passato per analoghi reati
anche contro il patrimonio, è stato bloccato dai Carabinieri della
Stazione di Acate. I militari hanno condotto
Constantin Irinel Bran
nella caserma di via Galileo Galilei e dopo aver espletato le
formalità di rito, l’hanno sottoposto ai domiciliari presso
l’abitazione del centro biscaro, a disposizione del sostituto
procuratore della Repubblica presso il Tribunale ibleo per i
provvedimenti di competenza. L’attività di prevenzione e di
repressione dei reati nel territorio della giurisdizione della
Compagnia Carabinieri di Vittoria, prosegue a ritmi serrati
nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio
predisposti dal Comando Provinciale di Ragusa. Analoghe esecuzioni,
limitative della libertà personale, e contestuali controlli di
soggetti sui quali pendono misure alternative alla detenzione
carceraria, predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di
Ragusa, seguiranno nelle prossime settimane in servizi mirati a
largo raggio su tutto il territorio di competenza.
Vittoria
- Giudice ordina cattura mamma rumena: “non passa” alimenti a
figli in Romania. Si tratta di Pacuta POPIC 25enne nata
in Romania residente a Vittoria. Il Giudice rumeno ha condannato la
donna ad un anno. La Polizia di Stato era intervenuta per una lite
tra conviventi a Vittoria ed ha identificato la donna destinataria
del mandato di arresto europeo. Pacuta POPIC, verrà rimpatriata in
Romania dove sconterà la pena inflittale. La Polizia di Stato
Commissariato di Vittoria, ha proceduto ad eseguire il mandato
d’arresto europeo per Pacuta POPIC. La Volante della Polizia di
Stato in servizio a Vittoria era stata inviata nel centro cittadino
per una lite in corso e molto animata. Gli agenti sul posto hanno
identificato i due conviventi e, come previsto dai protocolli
operativi, i loro nominativi dato al centro elaborazione dati della
Polizia di Stato il risultato che la donna fosse destinataria di un
mandato d’arresto europeo in quanto non aveva pagato gli alimenti
per le sue figlie minori, reato commesso in Romania. Il Giudice
rumeno aveva anche condannato la donna ad un anno di reclusione per
i reati commessi ai danni delle figlie e pertanto aveva emesso il
mandato di arresto europeo. Il personale del Commissariato di P.S.
ha eseguito il mandato accompagnando la donna nel carcere femminile
di Catania. La Polizia di Stato a distanza di meno di 24 ore ha
eseguito un altro mandato di arresto europeo. Continuano in
controlli sulla numerosa comunità rumena presente in provincia di
Ragusa.
Santa
Croce Camerina
- Veronica Panarello visita tomba Loris.La madre accusata del delitto è uscita dal carcere di Agrigento col
permesso del Gip di Ragusa, ed il parere positivo del Procuratore
Carmelo Petralia. Le limitazioni per la mamma erano il divieto assoluto
di contatto, tranne che col legale ed i familiari. Veronica Panarelloè arrivata al cimitero, intorno alle 17.22, dentro un furgone della
polizia penitenziaria scortata dalla polizia. Le forze dell'ordine
avevano blindato il luogo sacro anche per evitare affollamenti di
cronisti, fotografi e cineoperatori. La mamma era in jeans e maglietta
nera, ed è stata la prima volta, da quando è arrestata, che ha fatto
visita in cimitero alla tomba del piccolo Loris. L'avvocato Francesco
Villardita ha consegnato alla donna un mazzo di fiori, già acquistati
dal padre Francesco Panarello, che sono stati deposti sulla tomba del
piccolo. I parenti di Veronica pur se autorizzati alla presenza erano
assenti. La visita concessa per un’ora dal Gip di Ragusa si è conclusa
senza sorprese particolari. La madre durante la sosta sulla tomba di
Loris avrebbe ribadito la sua estraneità ai fatti a lei imputati ed il
desiderio di voler conoscere la verità su quanto accaduto il “giorno
maledetto”.
Ragusa - Obbligo soggiorno per
stalker recidivo. Il
soggetto di Comiso non ha rispettato il divieto di avvicinamento a
Ragusa all’ex compagna, ed il Giudice ha applicato il provvedimento
dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. La Polizia di
Stato Squadra Mobile ha notificato l’ennesimo provvedimento
restrittivo della libertà di movimento a F.C. di Comiso
41enne in quanto non rispettava il divieto di avvicinamento alla sua
ex, vittima del reato di stalking. Il divieto di avvicinamento non
è bastato per tutelare la donna vittima del reato di stalking,
difatti F.C. nonostante l’applicazione della misura cautelare
applicata nel mese di ottobre dello scorso anno, in più occasioni
avrebbe violato la prescrizione e si recava a Ragusa sotto casa, poi
nei luoghi di lavoro e dove la donna abitualmente svolge le proprie
attività quotidiane. La donna impaurita ed esasperata per il
comportamento persecutorio, si è recata nuovamente negli uffici
della Sezione specializzata della Squadra Mobile per denunciare
quanto stava accadendo. Diversi gli interventi della Polizia di
Stato su segnalazione della vittima, lo stalker restava pochi
secondi per poi andare via, il tempo giusto per incutere timore alla
sua “preda”. Il Giudice, letti gli atti ed esaminati gli elementi di
prova raccolti, ha ritenuto opportuno applicare allo stalker anche
il divieto di dimora nel comune di Ragusa. Il mancato rispetto
delle prescrizioni ha avuto come conseguenza, il divieto di dimora
nel capoluogo ibleo, salvo una speciale autorizzazione dell’Autorità
Giudiziaria. Se colto in flagranza nel comune di Ragusa sarà tratto
in arresto. La Polizia di Stato di Ragusa ribadisce l’importanza
dell’immediata denuncia dei fatti reato subiti, sottolineando che
gli uffici della Squadra Mobile sono pronti ad accogliere le vittime
di reato in qualsiasi momento. Inoltre, si sottolinea, che non
esiste un obbligo di denuncia, si può anche intraprendere un
percorso di tipo amministrativo (come l’ammonimento) o chiedere un
semplice consiglio sul come comportarsi quando si è vittime di
reato”.
Ragusa –
Minorenne incinta picchiata da fidanzato, bloccato da poliziotti in
borghese.
Ufficiali della Polizia di Stato liberi dal servizio, hanno
sottratto una minore incinta dalle violenze del fidanzato.I
2 poliziotti stavano andando a correre, per allenamento in quanto
liberi dal servizio, quando le urla di una ragazzina hanno attirato
l’attenzione di un Ispettore ed un Sovrintendente della Polizia di
Stato in forza alla Squadra Mobile di Ragusa. I due tutori
dell’ordine erano a Ragusa nella zona di Viale delle Americhe,
quando hanno sentito le grida di una ragazzina e sono subito si
sono mossi in soccorso. La quindicenne si trovava in compagnia di un
ragazzo più grande che la stava colpendo con calci e pugni. Uno
degli operatori si è subito qualificato, l’altro ha bloccato il
giovane atterrandolo, la ragazzina ormai era salva, ma gli agenti
hanno dovuto capire cosa fosse accaduto. La ricostruzione era quasi
incredibile per i poliziotti. Il giovanotto non voleva più stare con
la ragazza di 15 anni perché gli aveva appena comunicato di essere
incinta di lui. Il personaggio per questo aveva iniziato a
picchiare, lei che non voleva essere abbandonata, voleva continuare
a stare con lui nonostante il rifiuto verbale e fisico. I giovani
entrambi sono stati identificati ed entrambi non avevano neanche i
mezzi per tornare a casa, lui era senza patente e lei ancora troppo
piccola. I poliziotti hanno avvisato i genitori. Il soggetto
picchiatore, dopo la denuncia per le percosse aggravate (in quanto
ai danni di una donna incinta), è andato a casa a piedi, mentre la
ragazza incinta è stata accompagnata dai due poliziotti, che
interrotto l’allenamento hanno completato la loro operazione
affidandola ai genitori residenti in provincia.I due genitori hanno
poi chiesto aiuto alla Polizia in quanto la minore aveva da sempre
dato parecchia preoccupazione e questo era solo uno degli ultimi
episodi. Padre e madre, più volte avevano avvisato la loro figlia a
lasciare perdere quel ragazzo violento che altrettante volte l’aveva
malmenata, ma lei non aveva voluto in alcun modo lasciarlo, perché
voleva stare con lui e non le interessava della violenza subita. La
piccola incinta nonostante il suo stato, non riusciva a distaccarsi
dal suo lui, quel ragazzo che la picchiava e trattava
malissimo.Gli operatori della Squadra Mobile, stante i continui
rapporti istituzionali con i centri antiviolenza e psicologi, hanno
subito attivato una professionista che si è immediatamente occupata
del caso, mentre i servizi sociali hanno dato seguito alle richieste
di aiuto di tutta la famiglia per un’assistenza nella crescita della
minore. La ragazza con l’assistenza della psicologa si sarebbe resa
conto del provvidenziale intervento dei due uomini della Squadra
Mobile asserendo di essere stata “miracolata”, in quanto vista la
furia del “fidanzato” poteva andarle molto molto peggio. Il dott.
Antonino Ciavola Commissario Capo della Polizia di Stato e Dirigente
della Squadra Mobile ricorda che :“La Polizia di Stato è sempre al
servizio della gente; gli uomini e le donne che vi prestano
servizio, sono pronti ad intervenire in qualsiasi momento, siano
essi in servizio o liberi; l’obiettivo è quello di offrire sicurezza
ai cittadini in ogni istante”.
Acate RG – Mafia, CC eseguono 1 condanna. I Carabinieri
nella mattinata, proprio nel giorno del suo 53esimo compleanno,
hanno arrestato
Giuseppe SARRI’, originario di Acate, che deve scontare un
residuo pena, poiché condannato in via definitiva per il reato di
associazione mafiosa. Il primo arresto del SARRI’ risale al mese di
giugno 2009, era stato coinvolto nell’operazione “Final Game” con
cui era stata fermata la faida scoppiata allora tra il clan Stiddaro
dei Dominante ed il clan Piscopo, affiliato a Cosa Nostra gelese. La
lotta, all’epoca, aveva portato a 3 tentati omicidi, di Giovanni
ANTONUCCIO e Giuseppe INTANNO ritenuti dagli investigatori
appartenenti a Cosa Nostra e di Giuseppe DOILO che secondo gli
inquirenti era appartenente alla Stidda. Tali fatti di sangue,
compiuti tra il 2008 e il 2009, avevano interrotto la pax
mafiosa che si era instaurata a partire dal 1998, segnando una
ripresa della conflittualità tra le due organizzazioni criminali per
il controllo del territorio. Il particolare e lucroso settore
delle estorsioni in danno degli operatori economici, faceva temere
una nuova guerra di mafia, simile a quelle che avevano già
insanguinato il territorio di Vittoria negli anni precedenti. SARRI’
era considerato dagli inquirenti un appartenente al clan di Vittoria
strettamente legato a Cosa Nostra gelese e, quindi, al clan
Emmanuello egemone nella città di Gela. SARRI’ a seguito
dell’arresto venne scarcerato soltanto nell’anno 2012, dopo oltre 3
anni, quando il processo a suo carico era nella fase di primo grado
di giudizio, venendo però sottoposto alla misura di prevenzione
della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di
soggiorno nel comune di residenza, che gli era stata nel frattempo
irrogata sulla base della normativa antimafia, in quanto arrestato
per il reato di associazione mafiosa e, di conseguenza, considerato
pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il processo nei
suoi confronti giunto alla fase di Appello e, nell’anno 2014,
Giuseppe SARRI’ è stato condannato, dalla Corte d’Appello di
Catania, alla pena di 3 anni e 6 mesi reclusione per il reato di
associazione mafiosa, commesso a Vittoria a partire dall’anno 1998,
sentenza contro cui lo stesso ha proposto ricorso davanti alla
Suprema Corte di Cassazione e che, il 14 maggio 2015, ha rigettato,
rendendo definitiva la condanna. SARRI’, a questo punto, non poteva
proporre altri ricorsi e per lui si sono spalancate le porte del
carcere, esattamente nel giorno del suo compleanno, che di certo non
ricorderà per i festeggiamenti. Il personaggio, nella mattinata, è
stato rintracciato dai Carabinieri presso la sua abitazione, dove
era obbligato a permanere poiché sottoposto alla sorveglianza
speciale con obbligo di soggiorno e, dopo le formalità di rito,
associato presso la Casa Circondariale di Ragusa, per scontare la
pena a cui è stato condannato per la quale, detratti gli oltre 3
anni di custodia cautelare già sofferti, restano da espiare ancora 3
mesi e 11 giorni di reclusione. Lo stesso, inoltre, è stato
condannato anche alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici
uffici per anni 5 e alla misura di sicurezza della libertà vigilata
per anni 1, che dovrà scontare una volta uscito dal carcere. Si è
concluso così un altro troncone processuale dell’inchiesta con cui,
nell’anno 2009, la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania
riuscì a fermare, sul nascere, quella che sembrava essere una vera e
propria nuova sanguinosa guerra di mafia, tra le due organizzazioni
criminali di stampo mafioso da sempre operanti sul territorio di
Vittoria che, negli anni precedenti, si erano più volte scontrate
per il controllo delle attività illecite, lasciando sul terreno
decine di cadaveri. L’operazione Final Game, portò alcuni dei
soggetti coinvolti ad intraprendere la strada della collaborazione
con la giustizia, fornendo un determinante contributo alle indagini
degli anni successivi ed alla positiva conclusione dei processi
scaturiti da tale inchiesta che, infatti, si sono sempre chiusi con
la condanna dei relativi imputati.
Pozzallo RG –
Polizia scopre “traffico napoletano”: auto a nolo da
Francia rubate tra Sicilia a Malta. Napoletani
noleggiavano auto in Francia, per poi imbarcarle a
Pozzallo con destinazione Malta. I criminali,
successivamente denunciavano il furto e le auto
rimanevano sull’Isola dei Cavalieri. La Polizia di
Stato, Squadra Mobile, a seguito dell’attività di
monitoraggio della movimentazione di persone e merci al
Porto di Pozzallo aveva da tempo registrato la presenza
di numerosi veicoli a noleggio che transitavano per
scalo ibleo. Agenti in borghese della Squadra Mobile di
Ragusa si erano messi in coda per l’imbarco con altri
passeggeri. Il controllo in banca dati ha fatto
emergere che 2 auto nuovissime marca JEEP di grossa
cilindrata, del valore di 60.000 euro erano in
partenza.I poliziotti hanno proceduto al controllo ed
emerso che 2 napoletani avevano preso a noleggio l’auto
in Francia e per motivi di turismo stavano andando a
Malta. Il percorso dei due “turisti” appariva alquanto
strano, per altro effettuato con due auto diverse solo
nel colore ma identiche per tutto il resto. Gli
investigatori hanno contattato l’agenzia di noleggio, e
veniva riscontrato che il contratto era già scaduto e
che le auto impropriamente stavano per essere imbarcate
per Malta da 2 soggetti diversi da chi aveva effettuato
il contratto. Le indagini conseguenti hanno evidenziato
che dal porto di Pozzallo stavano per essere imbarcate
le due auto (con ancora 2.000 km effettuati, quindi
nuove) per Malta dove sarebbero state vendute ad altri
criminali previa denuncia di furto presentata in
Italia.I soggetti sono stati deferiti alla Procura della
Repubblica di Ragusa, previo accertamento sull’identità
mediante fotosegnalamento della Polizia Scientifica.
L’agenzia di noleggio, tra le leader al mondo, ha
ringraziato la Polizia di Stato di Ragusa per il
recupero dei 2 veicoli immediatamente restituiti al
reale avente diritto e nel contempo ha diramato una nota
a tutte le filiali nel mondo per prestare maggiore
attenzione ai finti “turisti”.
Vittoria
-
Rumeno
viola sorveglianza, ai domiciliari.
Si tratta di
Vasile Calin,
37enne. Si trovava tranquillamente a bordo della sua
auto in una via del centro cittadino, nel tardo
pomeriggio di ieri quando i Carabinieri del Nucleo
operativo e Radiomobile, impegnati
nell’ambito di un predisposto servizio di controllo
finalizzato al contrasto di reati predatori e di rapine,
l’hanno riconosciuto e fermato lungo via Pozzo Bollente,
a Vittoria. Vasile Calin,
37enne già noto rumeno, era sottoposto alla sorveglianza
speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, per cui sono
scattate le manette. L’individuo, tratto in arresto
in base a quanto previsto dal decreto legislativo nr.
159 del 2011, il cosiddetto “Codice delle leggi
antimafia e delle misure di prevenzione”, per aver
violato gli obblighi inerenti alla Sorveglianza Speciale
che gli imponevano di restare in determinati orari nel
territorio del comune di Vittoria, e nello specifico
nella sua abitazione, è stato condotto presso la caserma
di Plebiscito da dove, al termine delle formalità di
rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari a
disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica
per i provvedimenti di competenza. I militari tuttora
stanno svolgendo accertamenti da parte per capire le
ragioni per le quali il soggetto non si trovava presso
il suo domicilio nella città ipparina a quell’ora della
giornata. I Carabinieri, tra i compiti istituzionali,
hanno anche quello di verificare quotidianamente che i destinatari di misure di
prevenzione, a cui sono state concesse misure
alternative alla detenzione carceraria, rispettino gli
obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria.
I controlli, predisposti dal Comando
Provinciale Carabinieri di Ragusa, proseguiranno nei
prossimi giorni in tutta la provincia.
Vittoria - Cani dell’antidroga scoprono vano e 40 dosi di
cocaina, 1 in manette.
Jerry Ventura non aveva fatto i conti con “Jagus” e “Vite” entrambi
canidi antidroga delle Unità Cinofile di Catania. I cani non appena
hanno fatto accesso nella camera da letto si sono avventati, col
tipico interesse di quando segnalano la presenza di droga, sul
comodino posizionato a fianco del letto matrimoniale e vicino alla
porta d’ingresso della camera. Polizia Squadra Mobile e
Commissariato di Vittoria - hanno arrestato Jerry VENTURA,
26ennenato e residente a Vittoria perché deteneva in casa
oltre 40 dosi di cocaina pronte per la vendita per il ponte della
Liberazione. I poliziotti, durante un servizio straordinario di
controllo del territorio predisposto per ordine del Questure di
Ragusa Giuseppe Gammino in occasione del ponte della Festa della
Liberazione, con l’ausilio delle Unità Cinofile di Catania hanno
effettuato decine di perquisizioni a pregiudicati, luoghi
frequentati da spacciatori ed alcune scuole. I controlli nelle
scuole hanno dato esito negativo, diverso invece il risultato
conseguito a seguito della segnalazione pervenuta alla Squadra
Mobile da alcuni cittadini a conoscenza del fatto che Jerry Ventura
spacciasse proprio dentro casa. I poliziotti già da giorni avevano
constatato che vi fosse un via vai di persone davanti casa e che
Ventura entrasse ed uscisse sempre guardingo, senza un motivo
per la frenesia considerato che non lavorasse. Il soggetto è ben
conosciuto dalla Polizia di Stato in quanto ha diversi precedenti.
Il Questore di Ragusa lo aveva avvisato oralmente. In teoria avrebbe
dovuto trovare un lavoro e non frequentare pregiudicati altrimenti
a suo carico sarebbero state attuate misure di prevenzione molto più
severe. I poliziotti dopo aver controllato le due scuole, ieri
alle ore 10.00, si erano appostati davanti casa in via Carlo
Alberto. I tutori dell’ordine, pochi minuti hanno fatto accesso
nell’abitazione in presenza di Jerry VENTURA, proprio il giovane
segnalato dai cittadini. Gli agenti, appena entrati nello stabile,
hanno notato che VENTURA correva ai piani superiori, probabilmente
per provare ad occultare la droga, ma è stato subito raggiunto e
bloccato. Il giovane ha asserito di aver fretta di andare in bagno
ma ovviamente non è stato creduto ed il suo nervosismo è aumentato
per aver nascosto la droga. I poliziotti, a quel punto hanno seguito
i “collaboratori” a 4 zampe che hanno notato le tracce fino al
vano bagno dal quale si accede ad un cavedio. “Jagus” e “Vite” hanno
mostrato particolare trasporto, e cercato di aggredire la piccola
parete che volgeva sul tetto del vano. Un operatore di Polizia è
stato di conseguenza, letteralmente issato fino a raggiungere la
copertura. L’agente, appena si è sporto ha notato un involucro di
cellophane trasparente contenente numerose dosi, poggiate sulle
tegole a copertura del tetto di pertinenza dell’abitazione del
VENTURA. Gli investigatori hanno recuperato l’involucro e contate
all’interno 40 dosi di presumibile sostanza stupefacente del tipo
cocaina. I poliziotti, nel corso della perquisizione hanno
rinvenuto la somma in contanti di 155 euro che considerata l’ora era
già un buon incasso. I tutori dell’ordine, nel comò posto della
camera da letto hanno rinvenuto tutto l’occorrente per confezionare
le dosi già realizzate. I poliziotti, dal controllo sul telefono
cellulare di Ventura hanno rilevato diversi sms e contatti
telefonici con soggetti che usualmente assumono sostanze
stupefacenti, indice del fatto che Ventura avesse diversi clienti e
che l’attività di cessione fosse ben avviata. Ventura è stato
condotto presso il Commissariato di Polizia di Vittoria, ed
identificato dagli uomini della Polizia Scientifica prima di essere
accompagnato in carcere dalla Squadra Mobile di Ragusa. La droga, il
denaro e tutto il materiale per il confezionamento sono sotto
sequestro ed è a disposizione della Procura della Repubblica iblea.
Ispica
RG
– CC preso rapinatore farmacie. Si tratta di Francesco SCOLLO,
54enne di Pozzallo. I Carabinieri, nella tarda serata di ieri, hanno
arrestato il 54enne sorpreso in flagranza da due Carabinieri in borghese
e liberi dal servizio mentre il maldestro stava tentando di rapinare,
armato di coltello, una farmacia nel centro di Ispica (RG). Il
personaggio intorno alle 19.50 di ieri, orario di chiusura delle
attività commerciali, è entrato, incappucciato ed armato di coltello,
nella farmacia “Ispicenia” e, brandendo l’arma verso il titolare, ha
chiesto che gli venissero consegnati tutti i soldi. Un Appuntato dei
Carabinieri libero dal servizio si trovava all’interno dell’esercizio ed
è intervenuto prontamente ed insieme al titolare l’ha inseguito
all’esterno e nel contempo ha chiamato il 112 per allertare le altre
pattuglie in servizio. Un maresciallo, sempre libero dal servizio ed
abitante nei pressi si è trovato nelle vicinanze ed è intervenuto a dar
man forte al collega bloccando il malvivente dopo circa 700 metri di
corsa, disarmandolo del coltello. L’arrivo immediato dei Militari della
stazione di Ispica che erano di pattuglia antirapina è servito per
ammanettare il rapinatore. Il soggetto è stato portato in Caserma e
dichiarato in stato di arresto, su disposizione del Sostituto
Procuratore di turno, D.ssa Alessia La Placa, al termine delle formalità
di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ragusa –
Imprenditore 64enne accusato di favoreggiamento prostituzione.
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di
Ragusa, nelle prime ore della mattinata hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa
dal GIP del Tribunale di Ragusa dr. Giampiccolo, su richiesta del
P.M. dott.ssa Serena Menicucci della locale Procura della
Repubblica, nei confronti di Salvatore
IACONO64enne di Vittoria, imprenditore agricolo incensurato,
accusato del reato di favoreggiamento della prostituzione. Le
indagini erano state avviate negli ultimi mesi dell’anno 2013,
quando un imprenditore di Vittoria ed allora esponente di un partito
politico, dopo aver avuto un rapporto sessuale con giovani donne
dell’est europeo, contattate tramite una bacheca di annunci on-line,
rimaneva vittima di un’estorsione. Il personaggio, durante la
consumazione del rapporto, era stato fotografato in modo
compromettente. La vittima per impedire la divulgazione delle foto,
in più tranche, aveva ricevuto la richiesta la somma complessiva di
100.000€, da consegnare nell’arco di un mese. Capendo di essere
rimasto intrappolato in un ricatto da cui non sarebbe più riuscito a
venire fuori, il soggetto aveva deciso di sporgere denuncia presso i
Carabinieri che, immediatamente, avevano avviato le indagini per
individuare gli autori del fatto. A seguito dell’ennesima richiesta
di pagamento di una somma di denaro per impedire la divulgazione
delle foto, con l’accordo della vittima, il 19 dicembre 2013,
veniva organizzato un servizio di osservazione finalizzato a fermare
gli estortori proprio nel momento in cui ritiravano una busta con il
denaro richiesto. Il servizio ha sortito gli effetti sperati,
poiché venivano arrestati in flagranza del reato di estorsione in
concorso i rumeni George MARIN 30enne e Veronica HODOROG
40enne, sorpresi mentre ritiravano nel posto convenuto, lungo una
strada di campagna, la busta depositata dalla vittima ed in cui
avrebbe dovuto trovarsi la somma di denaro richiesta. Il denaro era
solo come 1^ tranche del totale, doveva essere di 2.000/3.000 €. Le
indagini però proseguivano, al fine di accertare se altri erano
rimasti vittime dello stesso tipo ricatto e se vi erano altri
soggetti coinvolti nella vicenda. I militari, dai successivi
accertamenti, svolti anche monitorando le bacheche di annunci
on-line esistenti sul web e relativi alla provincia di Ragusa, hanno
scoperto che vi erano una serie di giovani donne, tutte di
nazionalità rumena, dedite alla prostituzione, che adescavano i loro
clienti tramite tali annunci. Le indagini hanno fatto emergere
pure che l’attività di prostituzione veniva esercitata in alcune
abitazioni nel comune di Comiso. Gli investigatori in questa fase
dell’attività criminosa hanno inquadrato il ruolo di IACONO, poiché
il suo compito era quello d’individuare le abitazioni dove
avvenivano gli incontri sessuali con i clienti della giovani donne,
occuparsi della stipula dei relativi contratti d’affitto. Il
soggetto per tale è stato arrestato per il reato di favoreggiamento
della prostituzione e posto agli arresti domiciliari.
Ragusa - Incendio in distributore carburanti, paura su S.S.
115. un furgone di mattina stava trasportando bombole di
ossigeno per uso medico, e durante il rifornimento di gas metano si
è verificato l’incendio che ha ingenerato tanta paura in un
distributore di carburanti Agip sulla S.S.115.I Carabinieri
del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Ragusa sono immediatamente
intervenuti sul posto per gli accertamenti e la sicurezza, i Vigili
del Fuoco hanno impiegato oltre 2 ore per avere ragione delle
fiamme. L’incendio avrebbe potuto avere ben più tragiche
conseguenze, ma le fiamme fortunatamente non hanno raggiunto i
depositi di carburante del distributore ed hanno provocato solo
danni materiali. Il furgone che stava facendo rifornimento è
andato completamente distrutto ed anche la colonnina del gas metano
è stata danneggiata come la tettoia dell’impianto. I primi
accertamenti svolti sul posto dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco
hanno evidenziato che le fiamme sembra si siano sprigionate da
qualcuna delle 8 bombole di ossigeno che trasportava il furgone
andato distrutto nell’incendio, per poi propagarsi alla colonnina
del metano. Il Sostituto Procuratore di turno della Procura di
Ragusa, dr.ssa Monica Monego, è stato informato dell’accaduto ed ha
disposto i primi accertamenti finalizzati ad accertare le cause
dell’incendio. Gli inquirenti puntano a verificare il rispetto delle
normative di sicurezza e, specificatamente, di quelle antincendio,
sia da parte del conducente del furgone che trasportava le bombole
di ossigeno che del titolare dell’impianto dove si è verificato il
fatto.
Ispica RG
– Topo d’appartamento trasfertista preso da CC. I Carabinieri
hanno arrestato Stefano Arrabito,
52enne, originario di Scicli,
sorpreso mentre stava tentando il furto in un’abitazione in contrada
Marina Marza. Sequestrati diversi oggetti atti allo scasso. I militari
del Nucleo Radiomobile di Modica e della Stazione Carabinieri di Ispica
hanno ammanettato, in contrada Marina Marza, il già noto, Stefano
Arrabito, sorpreso nel tentativo di commettere un furto in
un’abitazione. La zona presa di mira dal soggetto, essendo località di
mare, è caratterizzata dalla presenza di numero case estive che,
pertanto, nel periodo invernale non vengono occupate dai proprietari. I
Carabinieri della Compagnia di Modica per questo motivo, stanno
svolgendo servizi di controllo del territorio nella zona marina, al fine
di prevenire e reprimere eventuali reati predatori ad abitazioni
lasciate libere durante la stagione invernale e quindi facili obiettivi
per i malviventi. Alcune pattuglie del Nucleo Radiomobile di Modica e
della Stazione di Ispica, nel pomeriggio di ieri, nel corso di apposito
servizio, mentre si trovavano a perlustrare proprio la zona marina, sono
stati attivati dalla Centrale Operativa per un allarme scattato in
un’abitazione poco distante. I militari sono giunti tempestivamente sul
posto, hanno individuato la casa e notato che la finestra della cucina
era stata forzata. I Carabinieri, dopo aver disposto tutte le pattuglie
sul perimetro della casa per evitare eventuali fughe, si sono introdotti
nella casa dove, al piano superiore, trovavano nascosto l’Arrabito che
veniva immediatamente bloccato. I militari nelle vicinanze del luogo del
reato, hanno rinvenuto, l’auto del maldestro che, dopo essere stato
sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in
possesso di diversi attrezzi atti allo scasso, successivamente
sottoposti a sequestro, e soldi in contanti e monete straniere asportate
poco prima dall’abitazione, restituite poi al legittimo proprietario. I
Carabinieri, dopo gli accertamenti di rito, hanno dichiarato in stato di
arresto l’Arrabito che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è
stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa. I servizi di
controllo del territorio dei Carabinieri proseguiranno al fine di
contrastare questa tipologia di reati predatori, in particolare nelle
zone più isolate e, quindi, più vulnerabili.
Ragusa
- Polizia sigilla “casa del piacere”. I tutori dell’ordine
sono intervenuti in corso Mazzini a Ragusa su segnalazione degli
esasperati cittadini. I primi sigilli del 2015 per l’ennesima “casa
chiusa”. La polizia nel 2014 aveva individuato ben 15 “ case“. 2
prostitute dominicane ed un uomo residente a Modica che ha pagato
200 euro per praticare sesso di gruppo sono stati sorpresi
all’interno. La casa era dotata di ogni comfort e le prostitute
possedevano ogni tipologia di oggetto per i “gusti” dei clienti. Gli
oggetti: tra i più utilizzati fruste ed oli lubrificanti per la
sodomizzazione dei clienti. Le residenti della zona: “non ci
sentiamo tranquille di rientrare in casa da sole quando vediamo
tutti quei maschi bavosi davanti l’uscio di quelle signorine,
sembrano disposti a tutto, grazie di essere intervenuti subito”. La
proprietaria dell’immobile possiede anche un altro stabile che era
stato oggetto di controllo pochi mesi addietro. La proprietaria
verrà denunciata per favoreggiamento della prostituzione. La Polizia
di Stato ieri sera è intervenuta con personale in borghese della
Squadra Mobile in corso Mazzini a Ragusa in quanto i residenti della
zona avevano segnalato il solito via vai e la loro preoccupazione
per la presenza di diversi uomini in coda per accedere ad una delle
“case del piacere”. La segnalazione presentata presso gli uffici
della Polizia di Stato di Ragusa era stata subito esaminata dagli
investigatori che in poche ore hanno riscontrato la veridicità del
contenuto e sono intervenuti al fine di porre fine all’attività. Il
copione è sempre lo stesso, residenti esasperati dal via vai e dai
continui errori dei clienti con richieste assurde ai vicini della
casa a luci rosse. Considerata l’incisività dei controlli della
Polizia di Stato disposti dal Sig. Questore di Ragusa Giuseppe
Gammino, gli onesti cittadini hanno trovato un punto di riferimento
nell’Istituzione, pertanto giungono diverse segnalazioni al 113 e
direttamente presso gli uffici della Squadra Mobile. 15 case sono
state chiuse nel 2014 perché adibite dai proprietari o locatari a
luoghi dove poter consumare sesso a pagamento. Gli agenti in
borghese della Polizia di Stato, ieri alle ore 18, hanno iniziato il
servizio che avrebbe previsto un’attività di appostamento nei pressi
dell’abitazione segnalata ma, quando sono giunti davanti la porta di
casa, hanno trovato la fila. Anche questo aspetto era già stato
affrontato dai poliziotti che “scavalcando” la coda sotto gli occhi
dei “clienti” quasi infastiditi, hanno bussato alla porta in
considerazione che all’interno vi era già qualcuno. Gli uomini della
Squadra Mobile hanno comunque chiesto i documenti ai soggetti
presenti in fila che a loro dire erano li tutti per caso. 2 due
dominicane ed un cliente erano nell’abitazione ed hanno dovuto
interrompere il rapporto sessuale di gruppo in quanto “disturbato”
dalla Polizia. Il cliente e le prostitute sono stati identificati e
portati negli uffici della Squadra Mobile grazie al congiunto
intervento della Squadra Volanti. Una volta presso gli uffici della
Polizia di Stato, le due donne ammettevano di svolgere l’attività da
quando residenti in Italia, ma di farlo per loro libera scelta. Il
cliente modicano asseriva che per lui era la prima volta (quasi
tutti i clienti dicono sempre così), ma rassicurato che il consumare
rapporti sessuali a pagamento non costituisce reato, la
preoccupazione era tutta verso un eventuale invio a casa di
documentazione inerente il controllo da parte della Polizia. L’uomo
(disoccupato) aveva pagato ben 200 euro per consumare un rapporto
sessuale con entrambe le prostitute ma non ha potuto neanche
terminare perché interrotto dal controllo. La proprietaria
dell’immobile è nota agli uffici della Polizia di Stato in quanto è
proprietaria di un’altra casa a Ragusa anche questa oggetto di
controllo nei mesi addietro, vi erano altre prostitute e
transessuali. La donna è stata nuovamente diffidata e gli atti di
Polizia Giudiziaria sono stati trasmessi alla Procura della
Repubblica per eventuali responsabilità penali. Diverse le sanzioni
amministrative contestate alla proprietaria della casa per la
mancata comunicazione dell’ospitalità di soggetti stranieri. Il giro
d’affari anche in questa occasione è di rilevante entità, tutto
dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 300
euro e chi si dedica alla prostituzione spesso si scambia le case
tra città limitrofe per non incappare nei controlli della Polizia di
Stato. All’interno dell’abitazione sono stati trovati “accessori” di
tutti i tipi, falli di gomma, vibratori, gel lubrificanti, unguenti
afrodisiaci, fruste, cinghie e corpetti sado-maso. Si può affermare,
secondo quanto riferito dalle prostitute che i clienti più esigenti
richiedono prevalentemente di essere frustati e sodomizzati, per
questo in casa si trovano diversi oli lubrificanti. Al termine del
servizio di Polizia, la Squadra Mobile unitamente al personale della
Squadra Volante accompagnava in Questura le donne accertando che la
loro posizione sul territorio nazionale è regolare, in quanto in
possesso di foglio di soggiorno ma sono state avviate le pratiche
per il procedimento amministrativo di revoca. Il Commissario Capo
della Polizia di Stato dirigente Squadra Mobile Dott. Antonino
Ciavola garantisce che “la Polizia di Stato continuerà ad operare in
aiuto del cittadino col massimo impegno per il ripristino delle
condizioni di legalità nella Provincia di Ragusa qualora venissero a
mancare; in particolar modo nei luoghi già segnalati del centro
storico della Città di Ragusa. “La Polizia di Stato è sempre al
servizio della gente e confida nelle segnalazioni di ogni tipologia
di comportamento illecito; anche in questo caso la partecipazione
dei cittadini è stata fondamentale per vincere il crimine.” Ragusa- Case di piacere in città: 50 esercitano prostituzione, 5
denunciati. Si tratta di : F.V. 65enne ragusano,
C.A 53enne ragusano, P.S, 45enne ragusano ed una coppia
di colombiani R.A. 40enne e G.H. 34enne. La
Polizia di Stato ha individuato e sgominato un gruppo di
insospettabili che gestiva quasi 50 persone (uomini e donne) al fine
di farle prostituire. 2 anni di indagini hanno permesso di
denunciare 5 insospettabili che fornivano ogni tipo di assistenza
alle prostitute per poter esercitare il loro “mestiere”. Le case del
piacere erano ubicate quasi tutte nel pieno centro storico di
Ragusa. Per gli incontri più “particolari” si spostavano sulla
fascia costiera e nelle campagne modicane. Le indagini della Polizia
di Stato sono partite nel 2012 e terminate nel 2014 ed hanno
permesso di denunciare per i reati di favoreggiamento e sfruttamento
della prostituzione ben 5 persone, 3 italiani, F.V. 65enne
ragusano, C.A 53enne ragusano, P.S, 45enne ragusano
ed una coppia di colombiani R.A. 40enne e G.H.
34enne. L’indagine ha avuto inizio da uno dei controlli della
Squadra Mobile alla quale alcuni cittadini esasperati dal continuo
andirivieni si erano rivolti. Il controllo faceva emergere subito
che l’attività non era occasionale ma doveva per forza avere una
struttura più solida alle spalle. Il giro d’affari era
impressionante, migliaia di euro al mese sia per gli organizzatori
che per le prostitute o gli uomini dediti alla prostituzione. Il
modus operandi era molto semplice, i 5 denunciati, con la complicità
di altri proprietari immobiliari insospettabili di Ragusa, avevano
organizzato tutto. Ognuno aveva dei compiti: soggetti procuravano le
case e facevano contratti d’affitto a proprio nome, altri avevano la
disponibilità degli appartamenti ed erano a conoscenza dell’attività
di meretricio, alcuni curavano l’aspetto degli annunci sui siti
specializzati, altri invece andavano a prendere le prostitute
all’aeroporto di Catania per poi accompagnarle nelle case del
piacere create ad hoc. Il ricambio era settimanale o bisettimanale
così i clienti rimanevano sempre soddisfatti trovando sempre “merce”
nuova. le case sottoposte a controllo nel 2014 sono state 14 con
l’immediata chiusura ed il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei
responsabili di tale illecita attività. Le 5 persone che sono state
oggetto d’indagine della Squadra Mobile dovranno rispondere del
grave reato di sfruttamento della prostituzione e le abitazioni da
loro utilizzate sono ancora oggetto di approfondimenti investigativi
per un eventuale sequestro ai fini della confisca. I poliziotti,
durante le attività d’indagine hanno identificato oltre 400 clienti
e sequestrato: centinaia di preservativi ed oggetti utilizzati per i
rapporti sessuali più trasgressivi. Il dirigente della squadra
mobile dott. Antonino Ciavola Commissario Capo della Polizia di
Stato lascia intendere che “La Polizia di Stato continua a chiedere
la collaborazione dei cittadini, basterà venire presso gli uffici
della Squadra Mobile o contattare il 113 per fare le segnalazioni in
tempo reale, permettendo così un tempestivo intervento, spesso
determinante per sconfiggere il crimine”.
Scicli RG
– 4 picchiano e rapinano famiglia in casa contrada
Fallì. I malfattori hanno portato via oro e denaro.
4 malviventi con volto travisato hanno atteso che una
famiglia rientrasse in casa per poi rapinarla. I
Carabinieri stanno seguendo le indagini per risalire ai
malviventi. I 4 delinquenti ieri sera intorno alle
20.00, a Scicli, in Contrada Fallì, hanno atteso davanti
ad un’abitazione di campagna che rientrassero i
proprietari per poi rapinarli. La famiglia: marito e
moglie e 2 figli, stavano per fare rientro nella loro
abitazione dopo una giornata passata fuori. I
malcapitati sono stati accerchiati dai 4 non armati
ma travisati. I malviventi dopo aver colpito con un
pugno al volto il padre che aveva tentato invano una
resistenza, hanno costretto le vittime ad entrare in
casa. I malfattori, dopo aver legato ed imbavagliato
l’intera famiglia, hanno iniziato a rovistare nelle
camere ed una volta raccolto del denaro contante (circa
300 euro) e dell’oro, hanno abbandonato l’abitazione
dandosi alla fuga per le campagne circostanti. Le
vittime dopo essere riusciti a liberarsi, hanno
immediatamente chiamato il 112 e, poco dopo, sul posto
è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri. I militari,
dopo aver accertato quanto accaduto, hanno comunicato
alla Centrale Operativa i primi elementi descrittivi
raccolti, allertando tutte le pattuglie presenti sul
territorio ed approntando dei posti di controllo in modo
da chiudere le eventuali vie di fuga dei malviventi. I
Carabinieri, già nella serata di ieri hanno provveduto
ad effettuare i rilievi delle tracce lasciate dai
malviventi che, successivamente, saranno inviate al RIS
di Messina per gli accertamenti. Il padre, a seguito del
pugno al volto subito, è stato trasportato al pronto
soccorso dell’ospedale di Scicli per le cure del caso, è
stato dimesso con una prognosi di 7 gg.
Ispica – 2 tentano colpo in casa: trovano coppia, che
picchiano ma fuggono senza preziosi. 2 malviventi con volto
travisato, ieri sera intorno alle 21.30 a Ispica, in Contrada
Giummarelle, si sono prima introdotti in una abitazione e, quindi,
hanno aggredito, con calci e pugni, i due occupanti nel tentativo di
rapinarli. i criminali, dopo essersi introdotti nell’abitazione,
hanno colpito violentemente, con dei calci e pugni, il proprietario
ed un’altra persona con lui residente e, nel mentre, gli intimavano
di consegnare gioielli e denaro. I due malviventi alla risposta
negativa delle vittime: un uomo e una donna, hanno cominciato a
rovistare tutta la casa mentre continuavano a malmenare i due. La
donna è riuscita a sottrarsi all’aggressione e si chiusa in una
stanza dell’abitazione da dove ha contattato i Carabinieri
sull’utenza 112.I malviventi, non trovando refurtiva da asportare,
dopo essere usciti dall’abitazione, hanno danneggiato i veicoli
delle vittime parcheggiati nel giardino per poi darsi alla fuga per
le campagne circostanti. 2 pattuglie dei Carabinieri, poco dopo,
sono intervenute sul posto e, dopo aver accertato quanto accaduto,
hanno comunicato alla Centrale Operativa i primi elementi
descrittivi raccolti. Tutte le pattuglie presenti sul territorio
sono state allertate in modo da chiudere le eventuali vie di fuga.
Un’ambulanza del 118 è intervenuta sul posto, a seguito
dell’aggressione, le due vittime sono state condotte al pronto
soccorso di Modica riportando prognosi per ferite guaribili, l’uomo
in 30 giorni la donna in 8 . I Carabinieri del Nucleo Operativo
sono intervenuti presso l’abitazione ed hanno provveduto ad
effettuare i rilievi di eventuali tracce lasciate dai malviventi
che, successivamente, saranno inviate al RIS di Messina per gli
accertamenti.
Scicli RG – Marito esce, non rientra a casa: moglie denuncia
scomparsa, CC lo ritrovano. L’uomo era scomparso da casa ed è
stato rintracciato dai Carabinieri dopo ore di ricerche. Il marito
si era allontanato da casa senza dare più sue notizie alla moglie
che ha informato subito i Carabinieri i quali hanno avviato le
ricerche. I militari dell’Arma nella tarda serata, hanno
rintracciato il marito nella zona industriale di Ragusa. Una donna,
ieri mattina si era presentata presso la Tenenza dei Carabinieri di
Scicli ed aveva denunciato la scomparsa del marito. L’uomo era
sparito senza dare più sue notizie, si era allontanato dalla casa a
bordo dell’auto di proprietà. La donna, non avendo più notizie del
proprio marito, preoccupata che fosse successo qualcosa di
spiacevole, si è rivolta ai Carabinieri. I militari ricevuti
immediatamente, i dati del marito, hanno attivato le procedure di
ricerca, diramando la descrizione dell’uomo a tutte le pattuglie
presenti sul territorio. Il marito 38enne, si era allontanato da
casa a bordo della sua vettura riferendo alla moglie che avrebbe
fatto solo un giro. La moglie, dopo un paio di ore, non vedendo
tornare, il marito ha provato a contattarlo ma il telefono cellulare
risultava non raggiungibile e, pertanto, preoccupata, si è recata di
corsa dai Carabinieri. Le ricerche avviate sono proseguite fino a
tarda serata. Le pattuglie dell’Arma hanno perlustrato attentamente
tutta la giurisdizione. Una pattuglia dei Carabinieri dopo ore di
ricerche, quando ormai era calato il buio, ha rintracciato l’uomo
mentre, a bordo della sua autovettura, si trovava nei pressi della
zona industriale di Ragusa: il lieto fine. I militari dell’Arma
hanno verificato subito il buon stato di salute dell’uomo che
finalmente, in tarda serata, ha fatto rientro a casa dai propri
familiari.
Ragusa – Studenti, lezione al Comando provinciale GdF:
“Educazione alla legalità economica”. Scolari dell’Istituto
Comprensivo “Francesco Crispi” di Ragusa hanno visitato la Caserma del
Comando Provinciale della Guardia di Finanza per parlare di cultura
della legalità economica nell’ambito della terza edizione del progetto
“Educazione alla legalità economica”.L’iniziativa trae origine da un
Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed
il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
finalizzata a promuovere, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e
Costituzione”, un programma di attività a favore degli studenti della
scuola primaria e secondaria. L’intento è di far maturare la
consapevolezza del valore della legalità economica, con particolare
riferimento alla prevenzione dell’evasione fiscale e dello sperpero di
risorse pubbliche, delle falsificazioni, della contraffazione, nonché
dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti. I militari delle
Fiamme Gialle, con unità cinofile, durante la giornata presso l’
Istituto hanno dato luogo ad una dimostrazione per la ricerca di
sostanze stupefacenti su bagagli e sulle persone, seguita dalla
proiezione delle slides riguardanti il progetto. I militari del Corpo
hanno illustrato i molteplici compiti della Guardia di Finanza
rispondendo alle innumerevoli domande dei piccoli allievi incuriositi.
Vittoria - Carabinieri aggrediti durante controlli, 3
bloccati: 2 gli episodi. I militari della Compagnia di Vittoria
impegnati in servizi sono stati coinvolti in due episodi di minaccia
e violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. 2 arresti: 1
domiciliari e 1 denuncia a piede libero. I Carabinieri della locale
Stazione nel pomeriggio di sabato scorso ad Acate, erano impegnati
in un servizio perlustrativo con posti di controllo nelle principali
arterie di comunicazione dell’abitato. I militari, durante un posto
di controllo in Piazza Matteotti, hanno intimato l’alt a 2
personaggi alla guida di due motociclette che, a forte velocità, si
aggiravano per il centro. I soggetti invece di fermarsi, hanno
aumentato la velocità sfrecciando via: ne è nato un inseguimento
per le vie del paese che si è concluso bloccando uno dei due.
L’altro in moto, fratello del fermato, è sopraggiunto con il padre,
per cercare di liberarlo: ne è nata una colluttazione con i
Carabinieri che, tuttavia, sono riusciti, a riportare l’ordine e ad
arrestarne uno, L. D., 24enne, ed a deferirne in stato di
libertà gli altri due, L. A., 56enne, e L. A. S.,
32enne. Il giovane, che è stato trovato in possesso anche di un
coltello di genere vietato, sottoposto a sequestro, è stato portato
nella caserma di via Galileo Galilei dove, al termine delle
formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari
presso la sua abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
competente, dinanzi alla quale dovrà rispondere di resistenza a
pubblico ufficiale. Le due motociclette, prive di assicurazione e di
targhe, sono state sequestrate, mentre il Carabiniere, durante la
colluttazione, ha riportato ferite alla mano giudicate guaribili in
3 giorni. Analogo fatto è accaduto alle prime luci di domenica
quando un tunisino, S. L., 28enne, in via Bixio a Vittoria,
soccorso dagli operatori del 118 e da una pattuglia dell’Aliquota
Radiomobile per una presunta aggressione subita, è andato in
escandescenza, dando pugni e spintoni a tutti i presenti, insultando
e minacciando i Carabinieri. Il soggetto ha avuto lo stesso modus
durante il trasporto in Ospedale, dove doveva essere refertato. Il
personaggio addirittura ha scaraventato una sedia contro un militare
che, scansandosi, l’ha evitata. L’arresto è scattato per il
maghrebino che, condotto per le formalità di rito nella caserma di
via Garibaldi, è stato poi associato presso la Casa Circondariale di
Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea, dinanzi alla
quale dovrà rispondere dei reati di minaccia e resistenza a pubblico
ufficiale, lesioni personali e danneggiamento: il militare ferito ha
subito lesioni al polso giudicate guaribili in 2 giorni.
Comiso RG
– Rumena al cimitero rapina 82enne in Cappella. La vittima
stava pregando nella cappella di famiglia del cimitero comunale di
Comiso ed aveva appena appoggiato portafoglio e chiavi sulla tomba:
tanto è bastato perché una minorenne rumena incensurata glieli
sottraesse e, dopo averlo spinto a terra, si dileguasse tra le tombe
del cimitero. Il turpe episodio è accaduto ieri ai danni di un
82enne del paese che, di mattina, si era recato al cimitero per
pregare i suoi cari defunti. Il colpo irrispettoso anche del luogo
di culto è stato compiuto da una giovane rumena, che a breve avrebbe
compiuto la maggiore età. L’intervento immediato di una pattuglia di
Carabinieri della locale Stazione, è stato risolutorio.I militari
erano impegnati in servizi mirati contro i reati predatori,
predisposti in tutta la provincia di Ragusa anche nei cimiteri e nei
luoghi di culto affollati per le ricorrenze religiose di novembre. I
Carabinieri intervenuti hanno individuato rapidamente la minorenne
grazie alle prime testimonianze dell’anziano, pur scosso, ed
indicazioni di passanti. I militari hanno recuperato la refurtiva
che, nel frattempo, la rumena aveva nascosto abilmente sotto una
lastra di marmo di un’altra tomba. La maldestra giovane è stata
dichiarata in arresto ed è stata condotta presso la caserma di via
Sciascia dove, al termine delle formalità di rito, è stata
accompagnata presso la Casa di Accoglienza per i Minori di
Caltanissetta, a disposizione della Procura della Repubblica presso
il Tribunale per i minorenni di Catania, dinanzi alla quale dovrà
rispondere di rapina. La vittima 82enne, se l’è cavata con lesioni
guaribili in tre giorni ed un grande spavento. I carabinieri hanno
restituito all’anziano la refurtiva che era stata sottratta
illecitamente. Un apprezzamento per la brillante operazione è giunto
ai militari operanti dal Comandante Provinciale, T. Col. Fragassi
che si è congratulato per la tempestività dell’intervento e per la
efficace predisposizione dei servizi preventivi e repressivi dei
reati predatori, predisposti su tutto il territorio di competenza
della Compagnia di Vittoria.
Ragusa
-
Evade per visita oculistica. I carabinieri della stazione di
Ragusa Ibla hanno arrestato ai domiciliari 1 di Ispica in flagranza
di evasione. Antonio Carpintieri 39enne
sottoposto agli arresti domiciliari nel territorio del comune di
Rosolini, a pochi metri dalla frazione di San Giacomo del comune
capoluogo, frazione ricadente nel territorio di competenza dei
carabinieri della stazione di Ragusa Ibla. Il giudice di Siracusa,
pertanto, sentiti i carabinieri di Rosolini e Ibla, ha incaricato
quest’ultimi per la vigilanza sull’arrestato domiciliare, per una
questione di ottimizzazione, visti i chilometri. I militari della
stazione di Ibla, sabato mattina si sono presentati in casa del
soggetto per accertarne la presenza, come di consueto accade con
tutti gli arrestati ed i detenuti domiciliari nonché con gli altri
soggetti sottoposti a obblighi e vincoli. Carpintieri però non era
in casa ed un convivente ha riferito che era uscito per andare
dall’oculista. I due militari di pattuglia hanno chiamato il collega
in caserma chiedendo se vi fosse un permesso del giudice che a loro
era sfuggito. La risposta negativa, ai due di pattuglia li ha
indotti ritornare a Ragusa verso l’ospedale. Carpinteri nel
frattempo, verosimilmente avuta notizia della visita dei militari, e
terminata l’altra visita (poiché i carabinieri hanno accertato che
effettivamente l’uomo dal dottore era andato), probabilmente
convinto di aggiustare la situazione d’illegalità in cui s’era
andato a mettere, si è recato in caserma a piazza caduti di Nassirya
dove nel frattempo i militari di Ibla erano arrivati e l’hanno
arrestato per evasione. Antonino Carpinteri, già noto alla cronaca,
per due arresti negli anni scorsi per atti persecutori e per furto
di rame, è conosciuto dalle forze dell’ordine, specie dai
carabinieri di Ispica per altre pregresse questioni attinenti il
codice penale, è stato quindi sottoposto a rilievi
foto-dattiloscopici e collocato nuovamente. I militari sentito il
pubblico ministero di turno dott.ssa Serena Menicucci hanno posto il
personaggio agli arresti domiciliari nel territorio del comune di
Rosolini.
Ragusa- Evade da struttura ai
domiciliari, CC preso. Il giovane tratto in arresto domiciliare
è Angelo Cannata
24enne. I carabinieri della stazione di Ragusa Principale hanno
arrestato in flagranza di reato di evasione un ventiquattrenne
chiaramontano. I militari, di pomeriggio, poco dopo le sedici e
trenta, hanno rilevato l’allontanamento volontario di un giovane da
una struttura dov’era sottoposto agli arresti domiciliari per furto.
I carabinieri sapevano che l’evaso è chiara montano. L’operatore
della centrale operativa provinciale ha diramato immediatamente le
ricerche tra le pattuglie impiegate sul territorio, specie lungo la
probabile via di fuga Ragusa-Chiaramonte. Una pattuglia della
Stazione di Ragusa Principale, spostatasi lungo viale delle Americhe,
ha iniziato a perlustrare la zona in lungo e in largo. I carabinieri
dopo pochi minuti, lungo una via a meno di un chilometro dal
domicilio dell’evaso, hanno rintracciato ed arrestato il fuggitivo.
Il soggetto è stato accompagnato in caserma per essere sottoposto a
rilievi foto-dattiloscopici. I militari hanno informato il Pubblico
Ministero, con il quale hanno concordato che, non essendoci
particolari esigenze cautelari, l’arrestato poteva essere nuovamente
collocato ai domiciliari in attesa della convalida da parte del
giudice per le indagini preliminari. Angelo Cannata non è nuovo a
tale esperienza, è infatti la quarta volta che viene arrestato in
meno di sei mesi per evasione: una a Granieri, una a Chiaramonte e
due a Ragusa, tutte dai carabinieri. Il giovane, direcente era stato
già denunciato a piede libero per reati contro la persona e il
patrimonio, nonché per evasione. In precedenza era stato anche
libero vigilato.I militari dell’Arma di Ragusa, sospettano che il
Cannata potrebbe evadere nuovamente, talché il quartiere dove è
domiciliato, nella parte più alta del capoluogo, è particolarmente
vigilato dai servizi perlustrativi dei carabinieri.
Ragusa
-
Halloween in chiesa abbandonata, CC 8 denunciati. I carabinieri della
stazione di Ragusa Ibla hanno denunciato 8 giovani per
essersi abusivamente introdotti in una chiesa
abbandonata per improvvisarvi una festa di halloween.
I fatti sono accaduti la notte dell’ultimo giorno di
ottobre. Una pattuglia di militari della stazione di
Ragusa Ibla, impegnata in un servizio perlustrativo
notturno, stava transitando nei pressi di un antico
convento abbandonato, sito proprio nell’antico borgo di
Ragusa “Inferiore”. I 2 militari hanno chiaramente
distinto la musica proveniente dallo stesso edificio. I
due carabinieri, parcheggiata l’auto, sono andati quindi
a vedere che cosa stesse succedendo e, con loro assoluto
stupore, entrati nella chiesa l’hanno trovata tutta
agghindata di candele accese. Sull’altare un impianto
con casse acustiche diffondeva la musica. Al centro un
gruppetti di giovani intenti a ballare e bere.
Sovrastato il volume della musica, il sottufficiale capo
pattuglia è riuscito a richiamare l’attenzione dei
presenti, invitandoli a spegnere la musica ed esibire i
documenti d’identità. L’arrivo dei carabinieri ha messo
scompiglio nella festa da ballo da poco iniziata. Alcuni
dei giovani se la sono presa con uno di essi, reo, a
quanto pare di avere scelto la “location”. 8 ragazzi
ragusani, modicani e sciclitani, 3 maschi e 5 femmine,
d’età compresa tra i 24 e i 35 anni, una volta
identificati sono stati denunciati per invasione di
edifici aggravata in concorso. La denuncia, infatti, è
partita d’ufficio poiché è successivamente emerso,
dall’approfondimento esperito dai militari, che l’antico
convento non è privato ma pubblico. Esso è infatti di
proprietà del Fondo edifici di culto del Ministero
dell’interno, pertanto la denuncia alla Procura della
Repubblica è d’ufficio e non a querela del proprietario.
Il reato non è troppo grave, i maldestri rischiano
una multa salata.
Acate - Ricettazione, GdF sequestra merce.
Denunciato un tunisino già noto. La Guardia di Finanza di Vittoria
ha sottoposto a sequestro materiale di provenienza illecita, trovata
nella disponibilità di un tunisino: 1 fotocopiatore, 1 macchinetta
da gioco e circa 500 kg di pezzi di ricambio per automobili e
motoveicoli. I finanzieri hanno rinvenuto la merce a Marina di Acate,
nell’abitazione dell’extracomunitario. I militari, durante
l’attività di perlustrazione del territorio, in contrada Macconi, si
sono appostati nei pressi dell’abitazione del sospetto o ed hanno
notato i movimenti. I finanzieri sono intervenuti ed hanno
effettuato una perquisizione nella casa e nel garage del soggetto.
dove hanno rinvenuto diverse decine di pezzi di ricambio, smontati e
pronti per essere rivenduti sul mercato nero. La Guardia di Finanza,
ha rinvenuto 1 slot machine, di quelle c.d. “mangiasoldi” spesso
sequestrate in diverse attività commerciali, poiché non munite del
collegamento alla rete dei Monopoli di Stato, avente la serratura
forzata. I finanzieri hanno recuperato 1 fotocopiatrice
professionale e diverse decine di biglietti “gratta e vinci” ancora
integri. Il tunisino 32enne non è stato in grado di sia giustificare
la provenienza della merce, che di fornire ai militari
documentazione circa il legittimo acquisto della stessa. I
finanzieri, pertanto, avendo motivo di ritenere che la merce fosse
oggetto di reato, l’hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria ed
hanno provveduto al sequestro delle refurtiva. Il soggetto
perquisito è già noto per ricettazione, furto, detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti, minaccia e lesioni. Il
personaggio dovrà rispondere nuovamente del reato di ricettazione,
nell’ambito delle indagini disposte dal dott. Gaetano Scollo,
Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Ragusa.
La merce rinvenuta è stata affidata ad una ditta specializzata nella
custodia di beni sequestrati.
Vittoria
- 1 ai domiciliari per violazioni: preso a guidare
tranquillamente Ape Piaggio in compagnia di altro personaggio. Si
tratta di: Giovanni Nigito
,
24enne già noto vittoriese. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile
della Compagnia di Vittoria, erano impegnati nell’ambito di un servizio predisposto per il
controllo di soggetti destinatari di misure alternative alla
detenzione carceraria e di prevenzione nella giurisdizione di
competenza. I militari
hanno riconosciuto e hanno fermato verso le ore 14.00 di ieri:
Giovanni Nigito, sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. nel
comune di residenza, per cui sono scattate così le manette
domiciliari. Il giovane, tratto in arresto ai domiciliari in base a
quanto previsto dal decreto legislativo nr. 159 del 2011, il
cosiddetto “Codice delle leggi antimafia e delle misure di
prevenzione”, è stato condotto presso la caserma di via Giuseppe
Garibaldi a Vittoria da dove, al termine delle formalità di rito, è
stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del
sostituto procuratore della Repubblica, dott. Gaetano Scollo,
dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di violazione degli
obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. L’Ape Piaggio,
sprovvista di copertura assicurativa, è stata invece posta a
sequestro. Nigito, già noto alle Forze dell’Ordine, era stato
arrestato nel 2012 per reati contro il patrimonio sempre dai
Carabinieri che, tra i compiti istituzionali, hanno anche quello di verificare quotidianamente che i soggetti
destinatari di misure di prevenzione, ovvero a cui sono state
concesse misure alternative alla detenzione carceraria, rispettino
gli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria. Analoghi controlli,
predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa,
proseguiranno nei prossimi giorni in tutta la provincia.
Ragusa
–
Aggressione per 10€,
CC 2 identificati e denunciati. I 2 violenti sono stati identificati e rintracciati: E.R. 22enne
e V.Z. 26enne, entrambi nullafacenti, sono stati
denunciati alla Procura della Repubblica iblea per
lesioni personali in concorso. Il primo dei due, avendo
sottratto la banconota da 10 euro, dovrà anche
rispondere del reato di rapina. I carabinieri del Nucleo
Operativo e Radiomobile di Ragusa hanno identificato e
denunciato all’Autorità giudiziaria i 2 giovani che alle
prime ore di domenica scorsa avevano violentemente
malmenato un coetaneo in piazza San Giovanni a Ragusa.
Una serata tra amici, era al volgere verso le 5 del
mattino, e forse c’era stato qualche bicchiere di
troppo. 2 gruppetti di giovani si erano incontrati in
piazza San Giovanni. Uno ragazzo s’era fermato a
parlare, con un conoscente dell’altro gruppo,
contestandogli di essere debitore (peraltro dalle
testimonianze si parla anche di una cifra quasi
irrisoria, 10€) nei confronti di un suo amico (non
presente ai fatti), verosimilmente per un debito di
gioco. testimonianze raccolte dai carabinieri, pare vi
siano partite di poker serali tra amici e conoscenti
circa ventenni a casa di uno o dell’altro dove i giovani
si giocano piccole cifre in contanti. I militari stanno
ipotizzando anche un’ipotesi di reato di gioco
d’azzardo, sul quale stanno cercando di mettere insieme
le dichiarazioni delle persone informate sui fatti. La
piccola discussione sul debito, forse per la stanchezza
dovuta all’ora, forse per qualche bicchiere di troppo,
forse per qualche parola fuori posto, è in pochi secondi
degenerata a lite verbale tra i due, finché di punto in
bianco non è successo l’irreparabile. Il primo giovane,
quello che contestava il debito, improvvisamente ha
iniziato a colpire quell’altro con pugni al volto. Un
suo amico, alla vista di ciò, è accorso in aiuto, così i
pugni sono passati da due a quattro alla volta.
L’aggredito, caduto in terra col volto tumefatto, ha
perso gli occhiali ed è rimasto intontito. Mentre era a
terra, il primo dei due aggressori gli ha sfilato il
portafogli e ne ha estratto dieci euro per poi gettarlo
in terra e andarsene come se nulla fosse. Il malcapitato
è stato portato al pronto soccorso, dove i medici hanno
diagnosticato varie contusioni e la frattura del naso,
con una prognosi di 20 giorni. I carabinieri sono
arrivati all’ospedale perché avvisati dai medici al 112.
I sanitari erano insospettiti dall’omertà iniziale della
vittima, che ha cercato di sminuire il tutto. Gli
investigatori hanno iniziato a far domande ai testimoni,
riuscendo infine a ricostruire l’accaduto. I carabinieri
del Nucleo operativo nel corso delle perquisizioni
domiciliari che hanno accompagnato l’identificazione e
il foto-segnalamento dei due, hanno trovato merce di
dubbia provenienza, 1 grosso televisore a schermo piatto
di circa 50 pollici, 1 amplificatore di quelli da
concerto o discoteca, 1 personal computer. L’indagato è
stato in grado di spiegare la provenienza del materiale
ed è sospettata l’origine furtiva. I militari hanno
sottoposto il tutto a sequestro ed hanno denunciato il
giovane anche per ricettazione. I carabinieri di Ragusa
e delle Stazioni limitrofe, specie Santa Croce e Marina,
stanno vagliando le denunce di furto per provare a
“chiudere il cerchio” e chiarire l’origine della merce
sequestrata.
Comiso – CC trovano droga in cucina: 1 ai domiciliari. Fin dalle
prime ore della mattinata, in tutto il territorio della
giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria,
sono state eseguite una serie di perquisizioni
antidroga, in abitazioni urbane così come in quelle di
campagna, attentamente monitorate dai militari. I
Carabinieri della locale Stazione, nella cittadina di
Comiso, seguito di attività info-operativa e dei
conseguenti servizi di osservazione e pedinamento, hanno
posto la loro attenzione su S.A 24enne., che
aveva creato una rete di clienti piuttosto fitta, specie
tra i giovani del luogo. L’andirivieni di ragazzi nei
pressi dell’abitazione dell’insospettabile, sia a piedi
che con motorini, aveva destato qualche sospetto negli
inquirenti. I Carabinieri, a seguito di perquisizione
personale e domiciliare, hanno rinvenuto nella sua
abitazione oltre 61 grammi di
marijuana nascosti in diversi barattoli della cucina
che, una buona massaia, avrebbe utilizzato per zucchero,
sale e pepe, ma che il giovane usava, invece, in modo
“alternativo”. I militari hanno trovato: 310€ in
banconote di piccolo taglio, ritenute provento
dell’attività illecita, materiale atto al
confezionamento, nascosti abilmente in alcune pentole
della cucina che è stato sottoposto a sequestro.
L’arresto è scattato per S. A., che è stato
condotto presso la caserma di via Sciascia dove, al
termine delle formalità di rito è stato sottoposto ai
domiciliari su disposizione del sostituto procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dottor
Scollo, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di
spaccio.Gli investigatori, stanno vagliando, la
posizione del comisano, per accertare l’eventuale
complicità di altri criminali e la provenienza della
droga. La sostanza stupefacente sequestrata è già stata
inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica
dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di
stabilirne il principio attivo e il numero di dosi
ricavabili.
62 le persone, responsabili dei reati inerenti le
sostanze stupefacenti, assicurate alla giustizia
nell’ambito dei servizi a largo raggio disposti dal
Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa, finalizzati
alla prevenzione e alla repressione del fenomeno dello
spaccio di droga, specie tra i giovani. La Compagnia di
Vittoria è assiduamente impegnata.
Modica -
Polizia chiude “casa a luci rosse” in Via San Giuliano. La
segnalazione e richiesta è stata anche dei commercianti e residenti
di Modica. I poliziotti, nell’abitazione di un insospettabile
modicano hanno trovato due prostitute straniere. Il proprietario
dovrà pagare elevate sanzioni per la mancata registrazione del
contratto e segnalazione alla Questura. I clienti non appena
iniziato il controllo sono fuggiti dal retro lanciandosi dal
balcone, rischiando così di farsi molto male. La Squadra Mobile nel
2014 ha individuato e chiuso 14 “case del piacere” a Ragusa, questa
è la prima a Modica. Indagini sono in corso sui favoreggiatori ed
eventuali sfruttatori. La Polizia di Stato Squadra Mobile ha
individuato la “casa chiusa” in Via San Giuliano a Modica.
L’insospettabile anziano modicano ha dichiarato di non essere a
conoscenza dell’attività svolta dalle due prostitute. Gli
investigatori ritengono che in realtà sia praticamente impossibile
non rendersi conto di quanto accadesse, visto che andava mensilmente
a percepire il denaro frutto della locazione in nero. I tutori
dell’ordine hanno predisposto pesanti sanzioni amministrative per
avere mancato di registrare il contratto ed aver omesso di segnalare
la presenza degli ospiti stranieri alla Questura di Ragusa. Gli
immobili oggetto di controllo nel 2014 sono 14 ed erano tutti
adibiti a “case del piacere” dai proprietari e/o dai locatari
ragusani. Gli investigatori hanno adesso aperto il “fronte” Modica
e verranno approfondite le indagini su tutto il territorio ibleo. Il
copione è sempre lo stesso, di comune in comune con residenti e
commercianti esasperati dal via vai e dai continui errori dei
clienti con richieste assurde ai vicini della casa a luci rosse.
Considerata l’incisività dei controlli della Squadra Mobile disposti
dal Sig. Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, gli onesti cittadini
hanno trovato un punto di riferimento nell’Istituzione Polizia di
Stato, pertanto giungono diverse segnalazioni al 113 e direttamente
presso gli uffici degli investigatori. Ieri alle ore 18 gli agenti
in borghese della Squadra Mobile andavano ad appostarsi presso
l’abitazione segnalata e quando sono giunti davanti la porta di casa
hanno aspettato uno dei clienti uscire. Gli uomini della Squadra
Mobile, appena identificato il primo cliente ed invitato a
presentarsi in Questura immediatamente, hanno bussato alla porta e,
nonostante l’appartamento si trovasse al primo piano, appena fatto
ingresso i clienti che si trovavano all’interno di una stanza con
una sola prostituta si sono lanciati dal balcone per non farsi
identificare con il rischio di farsi molto male. Il giro d’affari
anche in questa occasione è di rilevante entità, tutto dipende dalle
richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 40 a 250€ e chi si
dedica alla prostituzione spesso si scambia le case tra città
limitrofe, difatti le due donne erano arrivate da qualche mese da
Siracusa. I poliziotti nell’abitazione hanno trovato “accessori” di
tutti i tipi, falli di gomma, vibratori, gel lubrificanti, unguenti
afrodisiaci, fruste, cinghie e corpetti sado-maso. La Squadra Mobile
al termine del servizio di Polizia, ha accompagnato in Questura a
Ragusa le donne ed i clienti, convocando contestualmente il
proprietario dell’immobile che apparentemente non dovrebbe essere
coinvolto nel reato di favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina, ma sono iniziate le indagini anche in questa direzione.
Il Commissario Capo della Polizia di Stato Dott. Antonino Ciavola
conferma :”La Polizia di Stato continuerà a garantire al cittadino
il massimo impegno per il ripristino delle condizioni di legalità
nella Provincia di Ragusa qualora venissero a mancare, a prescindere
dal comune avendo competenza generale. Anche in questo caso la
partecipazione dei cittadini è stata fondamentale. La Polizia di
Stato confida nelle segnalazioni di ogni tipologia di comportamento
illecito, solo grazie a questo è possibile vincere il crimine. La
Polizia di Stato è sempre al servizio della gente”.
Pozzallo-Ispica RG- Blitz Carabinieri contrastata pesca frodo. 2
sorpresi con quasi 600 ricci di mare. I Carabinieri della
Motovedetta cc 813 di Pozzallo, sono stati impegnati in un
particolare servizio finalizzato alla prevenzione ed alla
repressione della pesca di frodo sul tratto di costa di
competenza. L’attività in mare, nel corso della quale sono
state controllate diverse imbarcazioni e persone, è stata
condotta a bordo del gommone in dotazione all’Arma dei
Carabinieri di Pozzallo ed è stata inoltre supportata, anche
su terra, da alcune pattuglie dei comandi dell’Arma
territoriale. 2 persone, nel corso del servizio, nel tratto
di mare di località Cirica di Ispica, sono state sorprese
dai militari dell’Arma mentre effettuavano la pesca di frodo
del riccio di mare. I due soggetti, all’arrivo del gommone
dei Carabinieri, erano in immersione, dotati di specifica
attrezzatura, impegnati ad effettuare la pesca di frodo
infatti, immediatamente fermati e sottoposti a controllo,
sono stati trovati in possesso di quasi 600 ricci di mare
ancora vivi, quantitativo superiore a quello consentito
dalle normative nazionali e comunitarie. I Carabinieri ai
due soggetti hanno sequestrato circa 590 ricci di mare
ancora vivi, tutta l’attrezzatura per la pesca ovvero, le
mute subacquee, maschere, pinne ed altro materiale apposito
per la raccolta di ricci. Le due persone al termine del
controllo,sono state sanzionate amministrativamente per un
importo pari ad 8.000 euro per aver effettuato pesca di
frodo di ricci di mare in quantità superiore a quella
consentita. Il pescato, consistente in circa 600 ricci, è
stato rigettato in mare mentre tutta l’attrezzatura da pesca
è stata sequestrata ai fini della confisca. L’attività è poi
proseguita anche nei pressi del Porto di Pozzallo dove i
Carabinieri hanno sottoposto a controllo diverse
imbarcazioni presenti. I militari dell’Arma, nell’area del
porto commerciale, hanno controllato 2 natanti i cui
conducenti erano intenti a praticare attività di pesca
abusiva in quanto vietata all’interno del porto in assenza
della prevista autorizzazione da parte dell’autorità
competente, pertanto, entrambi i soggetti sono stati
sanzionati amministrativamente per un totale di 108€.
Ragusa
- Polizia arresta 3 tunisini per spaccio, usati cani antidroga.
Si sentivano i “padroni” della strada, avevano occultato dosi
ovunque. Grazie ai cani “Lery” e “Jaus” rinvenute dosi sugli
alberi, cespugli, tombini, stipiti delle porte, aiuole e cestini
dei rifiuti. I cittadini di Santa Croce Camerina: “ci avete
liberati, era un continuo via vai di acquirenti e spacciatori,
per di più davanti a nostri bambini”. La Polizia di Stato
Squadra Mobile, giorni fa durante un servizio di controllo del
territorio aveva raccolto informazioni da alcuni cittadini di
Santa Croce Camerina che non sapevano più come fare, erano
disperati per il continuo via vai e lo spaccio davanti agli
occhi dei loro figli in Via Caucana. Uno degli onesti cittadini
riferiva che ormai quel gruppo di tunisini si sentiva “padrone”
della strada, spacciava sotto agli occhi di tutti per di più
davanti ai bambini. Bloccati gli arrestati e condotti nelle auto
di servizio, venivano fatte intervenire le Unità Cinofile di
Catania e grazie al pastore tedesco “Lery” ed al meticcio “Jaus”
si procedeva a perquisire palmo a palmo tutta la Via Caucana e
le vie limitrofe. Il colore scuro dell’hashish e l’oscurità non
giocavano a favore dei poliziotti, per questo solo l’intervento
dei cani ha permesso di trovare la droga ovunque, occultata in
ogni luogo come già detto.In pratica gli spacciatori tenevano
una parte più consistente in un tombino ed il resto in vari
nascondigli creati ad hoc. Quando arrivava il cliente uno dei
tre si dirigeva verso il nascondiglio dove era stata piazzata
dal complice una “stecchetta”, l’altro faceva il palo e quando
c’era il via libera avveniva lo scambio denaro-hashish. I cani
hanno fatto un lavoro incredibile, gli spacciatori rimanevano a
bocca aperta considerato che non potevano mai immaginare di
essere colti in flagranza, stante il loro ben collaudato sistema
e soprattutto che i cani trovassero tutto. Al termine
dell’attività condotta su strada, gli uomini della Squadra
Mobile hanno accompagnato, unitamente al personale della Squadra
Volanti, gli arrestati in Questura a Ragusa. Al termine delle
operazioni di fotosegnalamento da parte della Polizia
Scientifica i tre tunisini sono stati tratti in arresto e
verranno processati con rito direttissimo, così come disposto
dalla Procura della Repubblica.
Vittoria – Furto, CC conducono 1 ai domiciliari, esecuzione
condanna. Si tratta del vittoriese Giuseppe Giordanella
36enne. La Compagnia Carabinieri di Vittoria, nell’ambito dei
servizi straordinari di controllo del territorio predisposti dal
Comando Provinciale di Ragusa prosegue a ritmi serrati
l’attività di prevenzione e di repressione dei reati nel
territorio della giurisdizione. L’intenso lavoro, in stretta
collaborazione con la Procura della Repubblica presso il
Tribunale ibleo, ha consentito, alle prime luci del giorno
all’alba, di trarre in arresto, in ottemperanza all’ordine di
esecuzione per la carcerazione, il vittoriese Giuseppe
Giordanella 36enne. L’esecuzione, frutto di intensa attività di
osservazione e pedinamento del soggetto finalizzata
all’applicazione della misura limitativa della libertà
personale, impone al soggetto di scontare la pena residua di 1
anno e 6 mesi di reclusione, e la multa di 600 euro, dal momento
che in passato si è reso responsabile di aver commesso nel 2012
una serie di furti aggravati, in concorso con altri criminali
locali, nei territori dei comuni di Comiso e Donnalucata, avendo
come base operativa proprio la città di Vittoria. Il 36enne, già
noto alle Forze dell’Ordine, fu arrestato poco più di un anno fa
dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale
di Ragusa nell’ambito dell’operazione “Clepto”, con cui venne
sgominato un gruppo di 6 persone che erano dediti alla
commissione di furti in abitazioni civili e rurali, nonché in
aziende agricole e artigianali. I militari, nel corso
dell’attività recuperarono un ingente quantitativo di
refurtiva, per un valore di oltre 10 mila euro, e strumenti vari
di effrazione utilizzati dalla banda per agire, specie nelle ore
notturne. I militari della Stazione di Vittoria, che hanno
proceduto all’esecuzione del provvedimento emesso dal Tribunale
ibleo, hanno condotto il soggetto presso la caserma di via
Giuseppe Garibaldi da dove, al termine delle formalità di rito,
è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria
abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Acate – Spaccia dai domiciliari. I carabinieri hanno
sorpreso Gaetano Velardita, 25enne. I militari era da tempo,
da diversi giorni, che avevano notato un anomalo andirivieni di
ragazzi dalla sua abitazione di Acate. Gaetano Velardita è finito
così in manette domiciliari, già noto di origini vittoriesi, è stato
pizzicato dai Carabinieri della locale Stazione mentre stava
cedendo, nonostante fosse agli arresti domiciliari, 2 grammi di
hashish a due incensurati, un somalo e un tunisino, dalla finestra
della sua abitazione di via Agrigento. L’attività, frutto di
appositi servizi di osservazione e pedinamento per
monitorarne i movimenti e le abitudini di vita e protrattisi per
diversi giorni, aveva mostrato le “strane” frequentazioni con
diversi giovani, nonché un certo andirivieni dalla sua abitazione.
I militari hanno sorpreso il soggetto, nella nottata,
intrattenersi con 2 ragazzi alla finestra di casa, ai quali dava due
piccoli involucri. La perquisizione ha permesso di rinvenire
addosso ai 2 incensurati 2 dosi di hashish e, nelle tasche dei
pantaloni del personaggio, 10 euro frutto della vendita appena
effettuata. L’arresto
domiciliare
è scattato per Velardita, già conosciuto alle Forze dell’Ordine, è
stato condotto presso la caserma di via Galilei dove, al termine
delle formalità di rito, è stato
sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione di
Acate, su disposizione del sostituto Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Ragusa, dottor Francesco Puleio, dinanzi alla
quale dovrà rispondere del reato di spaccio di sostanza
stupefacente. Il tunisino ed il somalo sono stati segnalati
all’Ufficio Territoriale del Governo di Ragusa per uso personale di
sostanza stupefacente. Gli investigatori, stanno vagliando, la
posizione del 25enne, al fine di accertare eventuali complicità
nell’ambiente criminale, nonchè la provenienza della droga:
l’hashish sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio di
Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine
di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili. L’attività messa in campo si inquadra nell’ambito dei
servizi a largo raggio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri
di Ragusa, finalizzati alla prevenzione e alla repressione del
fenomeno dello spaccio di droga, specie tra i giovani. In tale
ottica la Compagnia di Vittoria è assiduamente impegnata e, grazie
all’arresto odierno, salgono a 52 le persone assicurate alla
giustizia nell’ambito della lotta alla droga.