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Barcellona P.G. - Carabinieri filmano ed arrestano badante estortore, ai domiciliari. I  Carabinieri della Stazione di Falcone non credevano ai loro occhi quando hanno avuto modo di accertare come l’autore di alcune inquietanti lettere di minaccia con richieste di denaro ricevute da un ottantacinquenne del luogo, fosse proprio il badante dell’anziano. Le manette ai domiciliari, nei giorni scorsi, sono scattate per  Filippo Munnia 46enne, posto agli arresti domiciliari in esecuzione di ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Patti per tentata estorsione aggravata, furto aggravato ed illecito utilizzo di carta bancomat ai danni di un uomo di ottantacinque anni che accudiva quotidianamente come badante. L’arresto, scattato a conclusione di fulminea ma complessa attività investigativa condotta dai Carabinieri, è scaturita dalla denuncia presentata dai parenti del pensionato i quali, preoccupati da quelle lettere minacciose ricevute dall’anziano familiare, avevano deciso di contattare la Stazione Carabinieri del posto. I congiunti hanno riferito come il parente, in pochi giorni, avesse ricevuto più lettere anonime dal contenuto inquietante.   L’anonimo mittente con le missive, chiedeva un vero e proprio “pizzo”: 200 euro al mese da versare in corrispondenza con la percezione la pensione, richiesta che, ovviamente causava nell’anziano un legittimo timore per la propria incolumità e quella della sua famiglia, che nelle lettere anonime veniva esplicitamente minacciata. I  Carabinieri per individuare l’ignoto estorsore hanno deciso di assecondarne apparentemente le richieste : proprio come indicato nelle missive, l’anziano, percepita la modesta pensione, ha deposto 200 euro in banconote, non vere ma fotocopiate, in una busta da lettera, depositandola poi nella propria cassetta della posta, proprio sotto casa. Il  denaro naturalmente era costituito da banconote fotocopiate.  Un  soggetto non è passata più di qualche ora, con fare circospetto, si avvicinato alla cassetta postale cercando, ed anche aiutandosi con un ramo, di estrarre la busta con il presunto “pizzo”.   La  sorpresa è stata duplice: da un lato, infatti, il malfattore si rendeva conto che nella lettera non vi erano soldi veri ma soltanto banconote fotocopiate e, dall’altro, e poi ha trovato i Carabinieri, che intanto assistevano alla scena, grazie ad alcune telecamere collocate sul posto su autorizzazione della Procura, e lo riconoscevano. L’ignoto estorsore in realtà era Filippo Munnia, il fidato ed insospettabile badante che da tempo, godendo della piena fiducia della vittima e dei suoi parenti,  assisteva l’anziano in tutte le sue faccende quotidiane, compreso lo spostamento da casa all’Ufficio postale per il ritiro della pensione. Il prosieguo delle indagini dei carabinieri aggravava ulteriormente la posizione del Munnia, dato che la conseguente perquisizione condotta presso la sua  abitazione ha  consentiva ai militari di rinvenire a casa dell’indagato ulteriore documentazione attestante che lo stesso, in passato, aveva sottratto all’anziano anche la carta bancomat ed aveva eseguito illeciti prelievi per quasi 2000 euro ai danni dell’ignaro vecchietto, che aveva sempre considerato quest’ultimo uno  di fiducia.L’arrestato, come disposto dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Patti, Andrea La Spada, su richiesta del Sost. Proc. Giorgia Orlando, che ha diretto e coordinato le indagini dei Carabinieri di Falcone, è stato portato agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Per la risoluzione del caso, decisivo è stato il sostegno della FAI – Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiana e in particolare dell’A.C.I.O. (Associazione commercianti e imprenditori orlandini) di Capo d’Orlando presso la quale si è rivolta la figlia dell’anziano derubato ed estorto.L’Associazione non soltanto l’ha aiutata a rivolgersi ai Carabinieri ma fornirà anche assistenza legale nel corso del processo che seguirà.


Messina - Stalking e maltrattamenti, “Ti ammazzo…tu non te ne vai”,  2 donne vittime degli ex.  I  poliziotti delle Volanti ieri hanno eseguito le misure cautelari. Casi diversi con protagonisti differenti ma con un elemento in comune: in entrambi i casi le vittime, due donne, hanno denunciato i soprusi e le violenze subite dal coniuge e chiesto aiuto alla Polizia di Stato. Il  stalker, è stato posto a misura cautelare, emessa dal GIP dottor Salvatore Mastroeni su richiesta del Sostituto Procuratore dottor Roberto Conte, che ha comportato l’arresto del marito con la sua sottoposizione  ai domiciliari.I poliziotti hanno eseguito al misura grazie alla ricostruzione e coordinamento dal Sostituto, dei numerosi episodi di violenza e maltrattamenti reiterati nel tempo e messi in atto anche alla presenza dei tre figli minori.Il violento durante gli episodi non ha risparmiato calci, pugni e schiaffi ed in un caso, ha ferito con un coltello da cucina la moglie. Il lavoro dei poliziotti ha evidenziato una perdita di controllo ed aggressività sempre più frequenti da parte del soggetto anche in strada ed alla presenza di amici e conoscenti. L’escalation di abusi e maltrattamenti era compendiata col “veto”  di uscire da casa ed un patologico controllo su telefonino, chiavi di abitazione e dell’auto  resi ancor più gravi dall’uso di insulti alla persona e gravi minacce quali  “ti ammazzo, tu sei mia, io ti sparo, tu non te ne vai”.Il  secondo caso di persecuzione era iniziato con la storia tra i due finita da tempo ma lui non si era rassegnato alla separazione e ad una nuova relazione della donna. Vittime dello stalker erano anche il nuovo compagno della donna il quale veniva pedinato, inseguito in auto ed aggredito, ed i familiari della donna, a cui ha chiaramente espresso la volontà di uccidere l’ex. Minacce costanti e gravi, insulti e appostamenti, anche in presenza della figlia minorenne, hanno spinto la donna ed il compagno a denunciare quanto subito. La  misura cautelare è stata eseguita dai poliziotti delle Volanti. Lo stalker  in alcun modo dovrà avvicinarsi alla vittima ed al compagno e ai luoghi da loro frequentati. La misura è stata emessa dal GIP dottoressa Daniela Urbani su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica dottoressa Annalisa Arena.


Capo d’Orlando  Me - GdF sequestra 1kg e 100 gr. di marijuana, coltivatore ai domiciliari. I finanzieri della Tenenza di Capo d’Orlando, nel corso di un’operazione antidroga eseguita nei giorni scorsi nell’entroterra dei Nebrodi, in località Naso (Me), hanno sequestrato un chilo e cento grammi di marijuana, traendo in arresto un responsabile. La droga è stata rinvenuta su un terreno di pertinenza di un appartamento nella disponibilità di C.G., 42enne del luogo, ed era custodita dentro 1 contenitore di plastica, a sua volta occultato in un sacco dell’immondizia coperto da arbusti. L’attività d’indagine condotta dalle Fiamme Gialle ha consentito di accertare che l’indagato aveva abilmente nascosto lo stupefacente nell’area di sua proprietà. Il personaggio aveva accuratamente essiccato il materiale già  pronto per essere immesso nei canali del commercio illecito. Le Fiamme Gialle, durante l’accurata perquisizione nel domicilio del trafficante hanno rinvenuto altresì alcuni dépliant illustrativi su tecniche di coltivazione delle piante di cannabis. Il  Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Patti (Me), dott.ssa Giorgia Orlando, al termine dell’attività investigativa alla luce delle risultanze probatorie ha convalidato l’arresto in flagranza nei confronti di  C.G. il quale, in passato, era stato già detenuto per analoghi motivi. Il magistrato ha disposto la custodia cautelare presso il domicilio, in virtù del reato di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio, che prevede la reclusione da sei a venti anni e la multa da euro 26.000 a euro 260.000. La misura è poi stata confermata dal G.I.P. del Tribunale di Patti, dott. Andrea La Spada, in sede di udienza di convalida. Le indagini svolte testimoniano la specifica attenzione che il Corpo della Guardia di Finanza dedica al contrasto della detenzione e dello spaccio di stupefacenti, con particolare riferimento a quello di marijuana, che vede sempre più spesso coinvolte tra le vittime consumatrici soprattutto i minorenni.


Messina Preso  latitante 31enne.  Giovanni FARINELLA 31enne, messinese era latitante dai primi di agosto scorso, l’Autorità Giudiziaria aveva concesso la misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale nel novembre del 2015. il personaggio,  lo scorso 30 luglio, ha scelto di allontanarsi dalla struttura a cui era affidato, rendendosi irreperibile.  La  sospensione della misura alternativa è scattata e l’ordine di accompagnamento presso la struttura detentiva più vicina. I  poliziotti della Squadra Mobile, ieri in un bar cittadino,  hanno rintracciato ed arrestato il soggetto. Giovanni FARINELLA è stato trasferito presso la locale Casa Circondariale dove dovrà scontare la pena di 4 anni. Il personaggio è stato altresì denunciato insieme ad altro soggetto per il furto in appartamento messo a segno appena un paio di giorni fa, quando era ancora irreperibile. La casa presa di mira è stata messa a soqquadro approfittando dell’assenza dei proprietari, numerosi oggetti in oro e preziosi trafugati. Le indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile condurrebbero al trentunenne ed al complice ventenne.


Taormina ME– Tenta abuso sessuale in strada su donna, filmato da sorveglianza, 1 ai domiciliari. I poliziotti del commissariato di Taormina hanno eseguito un’ordinanza cautelare  agli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina dr Eugenio Fiorentino su richiesta del sostituto Procuratore della Repubblica dr Marco Accolla, nei confronti di Giuliano Salpietro 29enne di Paternò CT,  ritenuto responsabile dei reati  di violenza sessuale e lesione personale nei confronti di una donne di 23 anni. La vittima all’alba dello scorso 29 luglio,mentre stava facendo rientro in casa da sola,  a piedi, dopo avere trascorso la sera in un noto locale a Taormina, veniva seguito da un individuo. La donna, impaurita si era fermata per farsi superare dal soggetto ma lui invece di proseguire si è bloccato ed ha afferrato la poveretta per un braccio. L’individuo ha tappato la bocca alla donna per evitare di farla urlare e con violenza la costringeva a subire atti sessuali con palpeggiamenti in tutto il corpo causando anche lesioni personali. La donna ha reagito ed opposto resistenza, ha morso una mano al turpe, urlando e facendo desistere l’aggressore riuscendo a metterlo in fuga. La ragazza ha presentato la denuncia al Commissariato di Taormina, la Polizia col coordinamento della Procura ha avviato le indagini. I poliziotti attraverso le immagini dei sistemi di sorveglianza ubicati nella zona hanno acclarato l’accaduto ed identificato l’aggressore in Giuliano Salpietro. Il personaggio su richiesta del P.M. è stato posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Taormina ME –  GdF cambio comando Taormina: cap. Bazzoffi  succede a cap. Vitiello. Il  vertice della Compagnia della Guardia di Finanza di Taormina retto  dal Capitano Angelo Vitiello, che assumerà un nuovo incarico presso il Gruppo Guardia di Finanza di Monza, è guidato ora dal Capitano Alberto Bazzoffi. Il  Cap. Vitiello, nei quattro anni in cui ha diretto il Reparto messinese, ha conseguito rilevanti risultati sia nel settore tributario che extra-tributario facendosi apprezzare per la professionalità e le doti umane. L’Ufficiale ha collaborato, in maniera fattiva, con le locali Autorità civili e militari per contribuire alla sicurezza del territorio, con particolare riferimento al contrasto dell’illegalità economico-finanziaria, compito primario delle Fiamme Gialle. Il testimone adesso passa al Cap. Alberto Bazzoffi, trentenne di origine laziale, laureato in “Scienze della sicurezza economico finanziaria”, che giunge dal Gruppo Guardia di Finanza di Sesto San Giovanni (MI) dove ha ricoperto sin dal 2012, l’incarico di Comandante di Nucleo Operativo, occupandosi, tra l’altro, di investigazioni di polizia tributaria.


Giardini Naxos ME-  Ladro filmato  in azione, CC recuperano noto rubata. La Stazione Carabinieri di Giardini Naxos, nell’ambito dei servizi  preventivi e repressivi tesi a far fronte ai reati contro il patrimonio e disposti dal superiore Comando Compagnia di Taormina ha denunciato un cittadino della provincia di Catania, già noto alle forze dell’ordine e sorvegliato speciale, per furto e violazione degli obblighi sulla sorveglianza speciale. I militari dopo aver raccolto la denuncia di furto da parte della vittima hanno messo in atto un’intensa attività d’indagine al termine della quale,   anche  con attività tecnica e visione delle immagini degli impianti di videosorveglianza locali, ha portato alla denuncia per furto dell’autore del reato. Ulteriori riscontri, anche grazie all’ausilio dei militari della Stazione Carabinieri di Riposto, hanno permesso poi di rinvenire la moto  oggetto di furto e di restituirla al legittimo proprietario. Il  41enne al termine delle operazioni ed espletate le formalità di rito  è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria.


Messina  V.Questore Oliveri designato Capo Squadra Mobile Questura. Il dott. Francesco Oliveri, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, è il nuovo Capo della Squadra Mobile di Messina. Il funzionario ha dato il cambio alla guida dell’importante ufficio investigativo della provincia al dott. Giuseppe Anzalone, recentemente promosso ed ammesso ad un corso di formazione dirigenziale. Francesco Oliveri, originario di Messina, è entrato in polizia nel 1983, con la qualifica di Ispettore. Il poliziotto, nel 1999, dopo la frequenza del corso di formazione per Funzionari, presso la Scuola Superiore della Polizia di Stato a Roma, è stato assegnato alla Questura di Reggio Calabria, dove ha diretto l’Ufficio Motorizzazione prima, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico poi e successivamente, dal 2003 al 2010, assegnato alla Squadra Mobile, ha diretto le sezioni reati contro il patrimonio, narcotici, reati contro la persona ed extracomunitari. Il funzionario durante la permanenza presso la Squadra Mobile reggina ha condotto importanti indagini come l’operazione Alta tensione, Gebbione, Pietra Storta, Eremo. Il dott. Francesco Oliveri trasferito nel 2011 alla Questura di Messina ha prestato servizio in qualità di Vice Dirigente della Squadra Mobile, conducendo tra le altre le operazioni Refriger e Refriger 2, Supermarket, Matassa, Totem.


Giardini Naxos  ME - Sequestro persona: portafogli perso e non restituito, CC 1 in manette. Si  tratta di Nunzio Scarcella 48enne. I Carabinieri Compagnia di Taormina a Giardini Naxos (ME), hanno ammanettato il 48enne per sequestro di persona e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. I Carabinieri dopo una notte di ininterrotto lavoro hanno tratto in arresto Nunzio Scarcella  già noto, sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Le  accuse formulate  nei confronti del soggetto sono gravi poiché deve rispondere di sequestro di persona e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. I fatti risalgono alla serata precedente quando il personaggio, con atteggiamento minaccioso ed alla presenza di testimoni, avrebbe costretto un minorenne del luogo, ad entrare nella sua auto. Il soggetto avrebbe poi   condotto la vittima presso la sua abitazione con il preciso intento di terrorizzare alcuni amici del giovane, accusati di aver rinvenuto un portafogli smarrito  e di non voler restituire la somma di 700 euro contenuta al suo interno. La  segnalazione è giunta immediatamente al 112 che ha inviato a casa dell'arrestato la pattuglia della Radiomobile. I militari hanno trovato a casa dello Scarcella il minorenne che era intimorito ma comunque privo di lesioni. Le parti in causa sono state condotte tutte presso la Stazione dei Carabinieri di Giardini Naxos che in piena notte appariva illuminata e piena di gente. I  carabinieri  della Stazione, durante le ore successive, hanno condotto una azione certosina, sentito tutti i testimoni e ricostruito l'intera vicenda. Il personaggio  già noto, è stato tratto in arresto e condotto  nel Carcere Gazzi a Messina, a disposizione dell' Autorità Giudiziaria che nei prossimi giorni deciderà sulla convalida e le eventuali misure da adottare.


Messina – Agenti sventano furto scooter, Polizia denuncia 23enne messinese .I poliziotti del Commissariato Sezionale Messina Nord, impegnati nel controllo del territorio,   hanno notato il maldestro in zona viale Annunziata. Il personaggio noto alle forze di polizia, è stato riconosciuto mentre si stava aggirando attorno ad uno scooter parcheggiato in strada. I sospetti si sono rivelati fondati perché un 23enne messinese, con precedenti specifici per furto, appena notata la volante, è velocemente montato in sella ad un altro scooter scappando via rapido.I poliziotti l’hanno inseguito a lampeggiante inserito mentre sfrecciava tra le auto in marcia, raggiungendolo e bloccandolo infine in vico del Marò.La successiva perquisizione ha permesso il rinvenimento e sequestro di uno spadino artigianale che il ventitreenne teneva nascosto tra la calotta ed il polistirolo dell’imbottitura del casco.Il giovane è stato denunciato in stato di libertà ed altresì anche per guida senza patente.


Mistretta ME – CC preso 24enne con pistola su moto: obbligo di dimora. Si tratta di Emanuele Marchese 24enne mistrettese. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia di Mistretta, nella nottata nel corso di un mirato servizio preventivo che rientra in un’ampia attività di prevenzione atti a perseguire reati in materia di stupefacenti, hanno tratto in arresto il giovane Emanuele Marchese, trovato a seguito di una perquisizione in possesso di una rivoltella. Il giovane è stato fermato a Mistretta mentre stava viaggiando a bordo di 1 ciclomotore senza targa. Il soggetto al controllo della pattuglia si è mostrato  in atteggiamento vistosamente irrequieto e tale da insospettire. I  militari hanno sottoposto il personaggio a perquisizione rinvenendo nel portaoggetti dello scooter 1 revolver calibro 38, carico con 5 cartucce pronte all’uso e 3 bossoli, già sparati, di cartucce dello stesso calibro. Il  giovane condotto in caserma, è stato dichiarato in arresto e, successivamente, condotto ai domiciliari su disposizione del Pubblico Ministero, dott. Luca Melis, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti.  Lo stesso giorno presso il Tribunale di Patti veniva celebrata l’udienza di convalida  ed il GIP, dopo aver fissato al 22 settembre la celebrazione del processo con rito direttissimo, ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nel comune di Mistretta, con l’obbligo di permanenza nella propria abitazione dalle ore 21 alle ore 07. Sono in corso gli accertamenti per stabilire la provenienza dell’arma, perfettamente funzionante, dalla quale è rilevabile la matricola.


Messina – Polizia denuncia truffatore 27enne pescarese specialista on line.  Si è trattato di una truffa di 350€ per 2 ruote da bici mai consegnate. La Polizia ha rintracciato e denuncia il truffatore.  Il derubato aveva pensato ad un buon affare: 2 di ruote per bici da corsa nuove di zecca in vendita su un noto portale e-commerce. Il prezzo della merce 350 euro più spedizione. La vittima ha contattato l’inserzionista, ha pattuito prezzo e sistema di pagamento tramite carta di credito ricaricabile. Il furbo venditore ha spiegato che vendeva le ruote perché aveva chiuso col ciclismo. La  vittima rassicurata dalla bugia ha effettuato il pagamento, ma poi più nulla. La vittima ha provato a contattare il truffatore che nel frattempo è scomparso e non ha più risposto al telefono. Le indagini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di S.Agata Militello a cui il truffato ha denunciato quanto accaduto hanno permesso di risalire all’identità del truffatore ed a ricostruire la dinamica della truffa. I poliziotti hanno infatti seguito le tracce lasciate dalle conversazioni telefoniche intercorse e dal pagamento effettuato sulla carta di credito.  Il  truffatore, un ventisettenne di Pescara, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa.


Messina - Polizia arresta 67enne stalker messinese in azione. La Vittima del soggetto è  l’ex convivente. La  storia tra i due già da due anni era conclusa. Lui  non si sarebbe rassegnato alla separazione, ed ha cominciato a perseguitare l’ex, tanto da generarle in varie occasioni paure e timori di ripercussioni che l’hanno costretta a denunciarlo. La denuncia non è stata però sufficiente. La  donna, infatti, ieri sera mentre stava passeggiando col cane, è stata avvicinata dall’ex compagno che l’ha apostrofata con epiteti ingiuriosi, spaventandola al tal punto che lei  stessa ha chiesto aiuto al 113. I poliziotti delle Volanti intervenuti immediatamente sul posto hanno individuato la donna in forte stato di agitazione, e dopo averla ascoltata e rassicurata, hanno rintracciato lui   arrestandolo. Il 67enne, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina dr.ssa Anna Maria Arena, è stato condotto nel carcere di Gazzi e dovrà rispondere del reato di atti persecutori.


Sant’Agata di Militello ME – Viola domiciliari, CC 1 in carcere.  Carabinieri di Sant’Agata di Militello hanno dato esecuzione ad un provvedimento del Magistrato di Sorveglianza di Messina e  tratto in arresto Antonio RIFICI 40enne già noto di  Sant’Agata  Militello, domiciliato a Torrenova. Il giudice  ha sospeso in via immediata la misura alternativa della detenzione domiciliare cui il soggetto era sottoposto ed ordinato l’accompagnamento in carcere. Il  provvedimento è scaturito da attività di p.g. condotta dalla Stazione che ha documentato molteplici condotte  poste in atto dal RIFICI in violazione  delle prescrizioni impostegli dalla misura. Arrestato, dopo formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina–Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Messina –Pugno a compagna e frattura naso: 1 ai domiciliari. Il soggetto bloccato dalla Polizia dovrà rispondere di lesioni gravi.  I poliziotti delle Volanti, ieri sera, sono intervenuti in località Contesse a seguito di una segnalazione al 113 di uno che picchiava una donna. Gli  agenti, giunti prontamente sul posto, hanno individuato la coppia, uno che spingeva un passeggino e poco distante una donna in lacrime ferita al volto. La donna era stata appena colpita in viso con un pugno che le aveva procurato la frattura delle ossa del naso. La vittima è stata immediatamente soccorsa e trasportata presso il locale Policlinico dove, a seguito delle ferite riportate, è stata giudicata guaribile in giorni 25. Lui, un 36enne messinese già noto agli uffici di Polizia, è stato arrestato e su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Piero Vinci è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicato stamane con rito direttissimo. Lo stesso dovrà rispondere di lesioni gravi.


Messina Evaso dai domiciliari, CC preso. 1 pattuglia dei carabinieri del Nucleo Radiomobile ieri mattina, a Messina zona   Fondo Fucile, durante un servizio di controllo del territorio, ha tratto in arresto in flagranza di reato Fabio FENGHI 29enne messinese già noto. Il personaggio è stato sorpreso al di fuori dalla sua abitazione nonostante fosse sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, cui si trovava ristretto giusta ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria. L’evaso non aveva però fatto i conti con gli occhi attenti dei militari dell’Arma, ai quali non è sfuggita l’anomalia della presenza fuori dall’abitazione. Il soggetto è stato quindi dichiarato in arresto dai carabinieri e, dopo le formalità di rito, è stato posto ai domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo,   nella mattinata, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Messina  - Finanziere fuori servizio sventa rapina in profumeria. Il militare è in forza al Comando Provinciale di Messina, e libero dal servizio, ha sventato un tentativo di rapina ai danni di una profumeria in viale della Libertà. Il militare, appartenente alla componente dei “Baschi Verdi”, era nell’esercizio commerciale intento a effettuare degli acquisti. Il finanziere si trovava vicino alla cassa quando ha notato l'ingresso di un soggetto di statura alta e robusta, col viso coperto da un casco. Il  malfattore ha minacciato una delle cassiere intimando  di consegnargli l'intero incasso della giornata. Il graduato, avendo intuito le intenzioni del malvivente, dopo essersi qualificato,  ha cercato di bloccare e di impedire l’intento criminoso. Il  rapinatore sorpreso dall’imprevista reazione, prima ha minacciato con 1 coltello estratto da una tasca del giubbotto e poi si è divincolato tra i clienti presenti, riuscendo a dirigersi verso l'esterno, dove lo stava attendendo  1 complice a bordo di una moto. Il soggetto è  riuscito così a sottrarsi all’arresto. Il  finanziere si è posto all’inseguimento a piedi, dei due fuggitivi per un tratto di strada, non riuscendo a bloccare il rapinatore ed il suo complice. Una  pattuglia del servizio “117”, allertata dallo stesso militare ed una volante della Polizia di Stato, nel  frattempo sono intervenute tentativo di ricercare i due malfattori che si erano dileguati a mani vuote. Le indagini sono ancora in corso per identificare i 2 soggetti.


Santa Teresa di Riva ME -  CC ammanettano romeno: ruba liquori in supermercato e li offende. I militari hanno bloccato

 

Mircea Suraj Turcanu 39enne cittadino romeno per furto, lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma da taglio. Gli uomini della Stazione di Santa Teresa di Riva Compagnia Carabinieri di Taormina , nei giorni scorsi hanno tratto in arresto Mircea Suraj Turcanu senza fissa dimora, per furto, lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma da taglio. I militari dell’Arma, durante lo svolgimento di un attento servizio di perlustrazione del territorio al fine di prevenire ed eventualmente reprimere ogni tipo di reato, hanno notato il noto cittadino romeno uscire da un supermercato della cittadina jonica.L’atteggiamento sospetto del personaggio ha portato i militari a voler approfondire il controllo. Il soggetto alla vista dei Carabinieri, ha tentato di allontanarsi ma è stato prontamente fermato e nel corso del controllo ha cominciato a proferire frasi ingiuriose ed opposto resistenza alle operazioni. La perquisizione personale ha consentito di chiarire le ragioni di quell’atteggiamento. Il maldestro addosso  aveva 1 bottiglia di liquore poco prima rubata nel supermercato ed 1 coltello. Il romeno, già noto ai carabinieri per precedenti vicissitudini, è stato arrestato e trattenuto in camera di  sicurezza in attesa della direttissima. Il Giudice ha convalidato l’arresto ravvisando peraltro gli estremi del più grave reato di rapina, quindi ha imposto l’obbligo di firma, in attesa della celebrazione del processo.


 

S. Lucia del Mela ME -  CC preso topo appartamento specialista  “colpi in trasferta”.  I  Carabinieri della Stazione di Santa Lucia del Mela, di mattina, hanno  arrestato il già noto Antonino Bongiovanni 33enne di Messina, per il reato di furto in abitazione aggravato, commesso a Santa Lucia del Mela. I fatti risalgono  al 14 aprile 2016, quando una giovane coppia del centro tirrenico si era presentata presso la locale Stazione Carabinieri denunciando di aver subito, in pieno giorno, tra le ore 09.30 e le  11.00, il furto di oggetti preziosi, denaro contante, un televisore e diversi elettrodomestici che si trovavano nella loro abitazione. Le  indagini condotte dal Luogotenente Giovanni Silvestro sono scattate immediatamente, il Comandante della Stazione, dopo un sopralluogo nell’abitazione delle sfortunate vittime, ha effettuato una vera e propria mappatura di tutte le telecamere di videosorveglianza installate presso pubblici esercizi e private abitazioni del paese.  la visione dei  filmati raccolti e  la loro comparazione, ha permesso ai Carabinieri non soltanto  d’immortalare tutta la sequenza del furto, ma anche l’arrivo in paese e la fuga dei due malviventi che avevano svaligiato l’abitazione luciese. Gli  approfondimenti tecnici, con il supporto del R.I.S. di Messina hanno permesso di migliorare la qualità dei filmati e di catturare alcuni particolari importantissimi come il parziale della targa dell’auto  utilizzata dai malviventi per effettuare il colpo. Antonino Bongiovanni è stato individuato quale l’utilizzatore del veicolo ed è scattata la perquisizione presso la sua abitazione, dove veniva rinvenuta la refurtiva proveniente dalla casa dei derubati coniugi luciesi. Le tempestive e puntuali indagini dei militari di Santa Lucia, coordinati dal Sostituto Procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, dott.ssa Rita Barbieri, hanno permesso l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del G.I.P., dott. Salvatore Pugliese, in esecuzione della quale il Bongiovanni è stato arrestato dai Carabinieri di S. Lucia e associato presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi. L’operazione dei Carabinieri di S. Lucia del Mela conferma ancora una volta l’attenzione dell’Arma nel perseguire reati di particolare allarme sociale e, nello specifico, i furti in appartamento. I carabinieri stanno svolgendo indagini per risalire al complice. L’arresto del Bongiovanni, soggetto noto per i   furti in appartamento ed “in trasferta”, segue a quello eseguito, sempre dai militari della Stazione di S. Lucia del Mela, a carico di Agatino Fabrizio Zanotti alla fine dell’ottobre 2015 allorquando il soggetto,  di S. Lucia del Mela, fu colto nella flagranza di un furto in appartamento ed immediatamente arrestato.


Messina 2 catanesi bloccati da CC nel messinese mentre spendono banconota falsa. I  Carabinieri Compagnia della Messina Sud Itala hanno bloccato 2 per spaccio banconote false. I maldestri  una volta scoperti si erano dati alla fuga ma sono stati presi dopo lungo inseguimento. 1 è arresto ed 1 denunciato a piede libero dei Carabinieri. I  carabinieri della Stazione di Scaletta Zanclea nel pomeriggio di martedì hanno tratto in arresto Salvatore AMBRA 36enne catanese, già noto ed hanno denunciato in stato di libertà un 37enne catanese già noto, per i  reati della spendita di banconote false in concorso, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. L’azione truffaldina sarebbe   iniziata nel primo pomeriggio, quando è giunta alla Centrale Operativa dei carabinieri la telefonata di un cittadino di Giampilieri che riferiva di aver notato due giovani i quali, dopo aver speso in un esercizio commerciale una banconota da 50 euro palesemente contraffatta, si erano allontanati a bordo di una Toyota Yaris in direzione Itala. Una pattuglia dei carabinieri, con a bordo il Comandante della Stazione di Scaletta Zanclea, si è precipitata sul posto ed è riuscita ad intercettare l’auto segnalata, che in quel momento si trovava ferma nei pressi di un panificio di Itala. I  due malfattori, alla vista dei militari, si sono immediatamente dati alla fuga. Salvatore AMBRA, che si trovava alla guida dell’auto, è quindi partito repentinamente e, trovandosi davanti uno dei carabinieri che cercava di bloccargli la strada, lo ha colpito provocandogli delle lievi lesioni, mentre il complice, nel frattempo sceso dal veicolo, ha provato a dileguarsi a piedi, venendo però inseguito dall’altro militare.   Il  breve inseguimento per le vie di Itala, ha avuto termine  qundo il carabiniere è riuscito a raggiungere ed immobilizzare il fuggitivo. L’auto in fuga, invece, è stata prontamente inseguita da un’altra pattuglia dei carabinieri giunta nel frattempo in supporto. I  militari  sul lungomare del comune di Roccalumera, hanno effettuato un’abile manovra con la quale hanno costretto AMBRA a fermarsi, traendolo  in arresto con l’accusa di spendita di banconote false in concorso, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Il personaggio, dopo le formalità di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Messina Sud, in attesa   del rito direttissimo dove l’arresto è stato convalidato mentre il complice è stato denunciato in   libertà per il reato di spendita di banconote false in concorso. La banconota falsa, che è stata rinvenuta presso l’esercizio commerciale ove era stata spesa dai due giovani, è stata posta sotto sequestro.


Messina -  Pascolo bestiame ed operai inesistenti: GdF scopre truffa INPS. I Finanzieri della Tenenza di Capo d’Orlando, coordinati dalla Procura della Repubblica di Messina, hanno denunciato, nei giorni scorsi, il titolare di un’impresa di Tortorici  che  opera  nel settore agricolo ed i relativi lavoratori dipendenti “fantasma”. Le indagini hanno accertato che a partire dal 2008 le indebite percezioni di prestazioni previdenziali e assistenziali, in assenza dei previsti requisiti di legge, ammontano a oltre 300.000€. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Capo d’Orlando, coordinati dalla Procura della Repubblica di Messina che aveva ricevuto apposita segnalazione dalla direzione provinciale di Messina dell’INPS, hanno denunciato, nei giorni scorsi, per truffa ai danni dell’ ente previdenziale il titolare di un’impresa di Tortorici (Me) operante nel settore agricolo e i relativi lavoratori dipendenti “fantasma”, i quali avevano indebitamente percepito prestazioni previdenziali e assistenziali, erogate in assenza dei requisiti previsti dalle normative vigenti in materia. I Finanzieri hanno accertato, dopo alcuni mesi d’indagine, che l’azienda agricola, a partire dal 2008, aveva raggirato l'ente previdenziale presentando documentazione falsa ed attestazioni non veritiere, ottenendo la liquidazione di somme relative ad indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari, per un importo superiore a trecentomila euro.  Le  indagini hanno fatto emergere, in particolare, che il titolare della ditta avrebbe dichiarato il pascolo di animali che in realtà non possedeva, al solo fine di far risultare l’esistenza di giornate-lavoro mai prestate da soggetti compiacenti, con l’obiettivo di beneficiare delle previste erogazioni. I braccianti venivano assunti e licenziati nello stesso anno, requisito minimo per poter percepire diversi contributi previdenziali, tra cui le indennità di disoccupazione. I controlli accurati delle Fiamme Gialle hanno permesso di scoprire in tutto sessantacinque rapporti di lavoro simulati, per un totale di oltre undicimila giornate lavorative fittizie. Il titolare dell’azienda ed i falsi braccianti agricoli sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, finalizzati all’indebita percezione di erogazioni pubbliche. L’operazione di servizio, che evidenzia la peculiare specificità della Guardia di Finanza nell’abbinare le classiche tecniche di investigazioni di polizia giudiziaria con gli approfondimenti documentali e contabili, conferma l’importanza del ruolo istituzionale di polizia economico-finanziaria a tutela del bilancio nazionale e comunitario e a garanzia di una corretta redistribuzione delle risorse pubbliche e di un’azione di equità sociale che assicuri il necessario sostegno alle imprese e alle famiglie effettivamente bisognose.


MessinaPolizia e GdF,  arrestano scafista somalo. Si tratta di MOHAMMED ALI  18enne. La  nave della Guardia di Finanza "Monte Cimone", la mattina  del 13 aprile 2016, intorno alle ore 13.30, ha ormeggiato al porto di Messina con a bordo   237 cittadini di diversa nazionalità, recuperati in precedenza nel Canale di Sicilia dal pattugliatore "Dattilo" della Guardia Costiera. I migranti erano stati soccorsi in mare in due distinti eventi, il primo ha riguardato 1 gommone intercettato in acque internazionali con 105 migranti a bordo, tra cui 27 minori, tutti di nazionalità subsahariana. La P.G. era intervenuta in questa prima fase,  e la Guardia di Finanza, ha individuato già il possibile scafista di tale natante, di nazionalità somala e di età dichiarata di circa diciotto anni.L’individuazione è stata confermata grazie alla successiva attività investigativa congiunta scrupolosamente svolta dalla Guardia di Finanza  e dalla sezione specializzata della Polizia di Stato, sotto la Direzione della Procura della Repubblica di Messina. Gli investigatori dalle numerose testimonianze acquisite hanno appurato le precise responsabilità del soggetto, sedicente MOHAMMED ALI, quale conducente del natante e nella chiamata dei soccorsi per è stato sottoposto a fermo di P.G., successivamente convalidato il  16 aprile. Le  attività investigative svolte, ed ancora in corso, hanno delineato un quadro preciso in ordine all’organizzazione dell’illecito traffico di esseri umani: i migranti sentiti hanno narrato infatti di essere stati sottoposti a gravi e ripetute violenze e minacce, anche con uso di armi, nel momento in cui venivano condotti dai trafficanti presso i luoghi di imbarco in Libia e fatti salire sui natanti e qualcuno di loro sarebbe anche stato ucciso. Accertamenti, su tali fatti, sono ancora in corso e tutti finalizzati ad individuare eventuali complici dell’organizzazione in territorio nazionale.


Messina - Nascosto sotto il letto dopo furto su auto, CC preso. I  carabinieri della Stazione di Messina Gazzi nel tardo pomeriggio hanno tratto in arresto Carmelo CARROLO

   

36enne, già noto messinese, resosi responsabile di furto aggravato all’interno di un’auto privata, che si trovava in sosta nei pressi dell’ospedale Policlinico. Un  cittadino intorno alle 19, tornando a prendere la sua auto, che aveva poco prima parcheggiato lungo la via Consolare Valeria, dove si era recato in giornata per motivi di lavoro , ha notato che la portiera era aperta e che all’interno vi era uno, intento a rovistare l’abitacolo alla ricerca di oggetti da trafugare. Il  ladro, vistosi scoperto, si era repentinamente dato alla fuga, dileguandosi per le vie adiacenti, senza lasciare alla vittima la possibilità di provare a bloccarlo. La  richiesta di aiuto ai carabinieri e l’arrivo sul posto di una pattuglia della Stazione di Messina Gazzi,  ha accertato la circostanza e subito raccolto il maggior numero di dettagli possibile sull’accaduto, ponendosi senza perder tempo alla ricerca del malfattore. I  carabinieri poco dopo hanno notato un soggetto, che corrispondeva alla descrizione somatica del ladro, entrare di corsa nel portone di un condominio non distante dal luogo degli eventi. I  militari avendolo riconosciuto si sono precipitati direttamente nell’appartamento di Carmelo CARROLO, dove l’hanno trovato nascosto sotto il letto. Il maldestro addosso aveva ancora la refurtiva: documenti della vittima, effetti personali, chiavi e CD musicali asportati dall’auto. Il personaggio è stato quindi tratto in arresto e, dopo le formalità di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Messina Sud, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, che avrà luogo nella mattinata odierna, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Milazzo MEEolie, CC bloccano marocchino corriere con droga. Si tratta di Amine DARQANE 28enne nato in Marocco. I  Carabinieri della Compagnia di Milazzo a Salina, hanno arrestato ai domiciliari il 28enne “corriere della droga”.  I Carabinieri della Stazione di Santa Marina Salina agli ordini del Maresciallo Ordinario Gabriele Bianchi, nella giornata di ieri, stavano svolgendo un servizio di controllo agli arrivi degli aliscafi. I militari, anche alla luce dello scenario internazionale, hanno intensificato la loro presenza in tutti gli imbarcaderi effettuando da tempo serrati controlli su tutti i passeggeri sia in partenza che in arrivo dalle isole Eolie. I carabinieri di Salina, in particolare, avevano registrato da qualche settimana degli strani movimenti sull’isola, che lasciavano pensare come qualcuno rifornisse di stupefacente i giovani pusher della zona. I  tutori dell’ordine, ieri pomeriggio hanno notato DARQANE AMINE, 28enne marocchino, residente a Mazzarà Sant’Andrea e già noto, sul punto di sbarcare da un aliscafo proveniente da Milazzo con fare sospetto. Il  marocchino, alla vista dei militari, ha mostrato subito uno stato di agitazione insolito ed ha tentato una manovra per cercare di sottrarsi ai controlli. Il maldestro si è defilato dalla folla di passeggeri, con grande destrezza. Il  28enne ha tentato di disfarsi di 1 “pacchetto” lanciandolo in mare, nella speranza di non essere notato dai Carabinieri. Le speranze del corriere della droga si sono spente pochi istanti dopo, allorquando i militari prima l’hanno bloccato per identificarlo e successivamente, con l’aiuto di un “retino” hanno recuperato il “pacchetto” contenente circa 60 grammi di hashish. Amine DARQANE è stato così tratto in arresto in flagranza per detenzione illegale di stupefacente ai fini di spaccio e tradotto presso la sua abitazione a Mazzarà Sant’Andrea in regime di arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal Procuratore dott. Emanuele Crescenti e dal titolare dell’indagine il Sostituto Procuratore dott. Matteo De Micheli. Il sequestro di stupefacente, dimostra come sull’isola ci sia una richiesta crescente anche durante il periodo invernale, tale da incentivare questi “corrieri” della droga a partire dalla terra ferma per fare delle consegne “a domicilio” sull’isola.


Taormina - Mandato arresto europeo per pittore polacco noto a Taormina. Carabinieri Compagnia di Taormina hanno arrestato un polacco su mandato delle autorità del suo paese, per truffa e falso.  Molti  lo avevano sicuramente visto a Taormina mentre vendeva i suoi quadri sulle famose scalinate della perla. ANDRZEI ZENON GAWLIK   pittore polacco con le sue variopinte tele dava ulteriore colore al paesaggio. Il pittore a suo carico però, da qualche giorno, ha il mandato di arresto europeo per una truffa commessa in Polonia molti anni fa. Un reato per il quale le autorità polacche hanno chiesto l’estradizione. I Carabinieri della Compagnia di Taormina, appena acquisito il provvedimento, hanno avviato una serrata attività di ricerca. La conoscenza del territorio e delle persone ha fatto il resto. I  militari, dopo iniziali difficoltà, hanno dato un volto a quel nominativo straniero, intuendo che il destinatario del provvedimento potesse essere quell’artista itinerante, spesso incontrato per le vie di Taormina. I Carabinieri in borghese, agli ordini del Capitano Francesco Filippo hanno atteso che il ricercato rientrasse nel Comune di Taormina dopo un periodo di assenza, e quindi lo hanno raggiunto e condotto negli uffici della Compagnia, per gli adempimenti di rito. I militari nel frattempo hanno anche cercato una nuova casa per il cane dell’arrestato, compagno di viaggio e di vita, che nella serata è stato affidato ad alcuni amici del cittadino polacco, giunti da fuori provincia. L’artista è stato accompagnato in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Rometta Marea  ME - CC arrestati 2 coniugi pusher, rifornivano fascia tirrenica. Si tratta persone di Rometta: Fortunato MESITI 31enne  e la moglie ai domiciliari Barbara RUSSO 37enne. I Carabinieri della Stazione di Rometta Marea, Compagnia Carabinieri di Milazzo, sospettavano da un po’ di settimane che in una privata abitazione in Corso della Libertà ci fosse un vero e proprio “supermarket” della droga. I militari di Rometta, un territorio che fa da “cuscinetto” tra Messina e Milazzo, avevano registrato da alcuni mesi un cospicuo traffico di stupefacenti che riforniva tutti i giovani della zona. I Carabinieri di Rometta, dopo un periodo di osservazione e di accertamenti, nella giornata di ieri, con l’ausilio del Nucleo cinofili di Nicolosi, hanno deciso di fare irruzione nell’appartamento. I  militari al termine della perquisizione, hanno rinvenuto: diversi barattoli di vetro occultati sapientemente nei mobili ed arredi, circa 60 grammi di marijuana, 5 grammi di hashish, 2 piante di cannabis indica in vegetazione per un altezza di mt 1,50 ognuna, 1 bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e 1 impianto di coltivazione composto da una potente lampada elettrica e 1 timer di accensione. Parte dello stupefacente si trovava occultato in modo così “attento” all’interno di alcuni arredi che solo grazie al grande fiuto dei cani è stato possibile recuperarlo. Per i due coniugi, padroni di casa e pusher “in incognito” Fortunato MESITI, venditore ambulante, già noto alle forze dell’ordine e Barbara RUSSO, è scattato l’arresto in flagranza per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio. I militari hanno  sequestrato stupefacente di diversa natura, 1 bilancino di precisione, materiale di confezionamento dimostra che la coppia commerciava diversi tipi di droghe ed era ben attrezzata per la suddivisione in dosi. MESITI  è stato tradotto nel carcere di Messina Gazzi e la moglie presso una privata abitazione in regime di arresti domiciliari.


Barcellona Pozzo di Gotto  ME - Blitz  Carabinieri, scoperto arsenale di armi clandestine e droga: 2 arresti. I Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, sabato sera, hanno tratto in arresto 2 soggetti un 30enne di Castroreale ed un 40enne di Barcellona, per i gravi reati di detenzione e porto di armi e munizioni comuni da sparo, alterazione di arma comune da sparo, detenzione di armi e munizioni da guerra e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I due arrestati, su disposizione della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, sono stati tradotti al carcere di Messina “Gazzi”. 


Milazzo - GdF Messina, operazione “Drug Dance”, eseguite 3 misure per spaccio. Si tratta di : Marco Formica (27 anni milazzese, arresti domiciliari), Michelangelo Nania (26 anni milazzese, divieto di dimora nel territorio della Provincia di Messina) e Bartolo Costantino (30 anni già noto di Terme Vigliatore, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). Il blitz è scattato alle prime luci del giorno all’alba di giovedì 12 novembre. L’operazione antidroga denominata “Drug Dance” è stata eseguita dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo nei confronti di componenti di un sodalizio dedito alla commissione di illeciti nel settore delle sostanze stupefacenti, nei territori di Milazzo e Terme Vigliatore.   3 i destinatari di ordinanze di misura cautelare personale nei cui confronti i finanzieri, dopo alcuni mesi d’indagine, hanno notificato i provvedimenti emessi dal GIP presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, esecuzione disposta dalla Procura della Repubblica alle direttive del Procuratore dott. Emanuele Crescenti.  L’esito delle attività investigativa ha evidenziato che i diversi soggetti, attivi negli ambienti della “movida” milazzese, dopo aver reperito la sostanza illecita, provvedevano a spacciarla anche all’interno dei locali notturni, con la complicità di persone già coinvolte in precedenti operazioni di polizia. Le attività d’indagine, poste in essere anche mediante intercettazioni telefoniche, appostamenti, pedinamenti e anche con l’impiego delle unità cinofile hanno consentito di sottoporre a sequestro, complessivamente, 163gr. di marijuana, 52 gr. di cocaina, 5 bilancini di precisione e 2 trita-erba. L’operazione delle Fiamme Gialle mamertine, si colloca nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti e coordinati dal Comando Provinciale di Messina, volti a fronteggiare il fenomeno dello spaccio e del consumo di droga nella provincia messinese, ha evidenziato una diffusione dell’uso di sostanze stupefacenti, specialmente tra i giovani consumatori che frequentano i locali notturni.


MessinaAusiliare traffico aggredito: solidarietà amministratori. Il  sindaco Renato Accorinti, l'assessore con delega alla Polizia municipale  Gaetano Cacciola, ed il direttore generale dell'Atm Giovanni Foti, hanno espresso in una nota congiunta solidarietà all’ausiliare del traffico che lo scorso martedì 17, mentre prestava servizio di controllo in via La Farina ha subìto l'aggressione. Il  sindaco Accorinti, l'assessore Cacciola, ed il direttore Foti, in  merito all'accaduto dichiarano: “E' impensabile che in una città civile venga aggredito chi cerca di fare osservare le norme di convivenza, non accettiamo minacce o atti intimidatori nei confronti di chi agisce in maniera legittima e doverosa per fare rispettare le regole. Nell’encomiare l'operato degli ausiliari del traffico per l’impegno reso, anche in situazioni di rischio, giudichiamo quest’ultimo episodio increscioso e pertanto esprimiamo vicinanza e solidarietà al lavoratore dell'Azienda Trasporti Municipalizzata. Ribadiamo che gli ausiliari del traffico operano non soltanto nella ZTL, ma su tutto il territorio comunale e dove ci sono linee di trasporto pubblico a tutela del servizio TPL. E’ necessario recuperare un clima di serenità nell’affermazione del principio inderogabile del rispetto della legge e delle norme di convivenza civile e scongiurare che continuino a ripetersi fatti così gravi”.


MessinaGdF indaga su frana, acquedotto ed eventuali speculazioni. Guardia di Finanza interviene a tutela dei cittadini nella delicata situazione dell’emergenza idrica che sta interessando, da alcuni giorni, la città di Messina e che sta provocando seri disagi alla popolazione dopo la rottura, sabato scorso, della condotta dell’acquedotto di Fiumefreddo a Calatabiano (CT), a causa di una frana. Il Comando Provinciale ha predisposto un piano di interventi finalizzati a prevenire l’insorgere di possibili manovre speculative. Le Fiamme Gialle hanno, dunque, intensificato l’attività di controllo su tutto il territorio comunale, con l’impiego di pattuglie del Gruppo di Messina, per accertare e reprimere eventuali situazioni di ingiustificato aumento del prezzo al dettaglio e all’ingrosso dell’acqua minerale presso gli esercizi commerciali, anche della grande distribuzione, ed i vari punti vendita della città. I controlli riguardano anche le imprese di trasporto acqua, per verificare il possesso delle previste autorizzazioni sanitarie e amministrative, col preciso fine di prevenire eventuali rischi alla salute pubblica connessi a carenze igienico-sanitarie. 


Messina  - GdF, preso corriere tunisino con 2 kg hashish. Si tratta di D.D., 24enne. I  finanzieri del Gruppo di Messina, nei giorni scorsi, nell’ambito di una serie di servizi di controllo del territorio predisposti dal locale Comando Provinciale, hanno intercettato un corriere che trasportava 2 kg di “hashish”, traendolo in arresto e sequestrando lo stupefacente. La sostanza illegale, abilmente nascosta, è stata trovata grazie al fiuto dei cani Ralos, Taghel e Bandito, in forza alle unità cinofile delle Fiamme Gialle di Messina. Il responsabile, D.D., 24enne, di nazionalità tunisina, si trovava a bordo di un pullman  proveniente dalla Campania ed era diretto in un’altra provincia siciliana. Lo stesso è stato fermato nei pressi della Stazione centrale FF.SS. di Messina, durante una sosta del mezzo. Il corriere, alla vista dei militari e dei cani aveva palesato dei segni di nervosismo. Gli approfonditi controlli hanno, così, consentito ai finanzieri di rinvenire in una borsa “a tracolla” 2 involucri di cellophane accuratamente ricoperti con nastro da imballaggio. I militari hanno scoperto 10 panetti da cento grammi ciascuno, per un peso complessivo di 2 kg circa. La sostanza, di colore marrone, sottoposta alle prime analisi, è risultata essere “hashish”. Il trafficante, sorpreso in flagranza di reato, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di “Gazzi”, su disposizione della Procura della Repubblica di Messina. i finanzieri stanno svolgendo ulteriori accertamenti per verificare sia l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nello spaccio di tali sostanze che la provenienza dello stupefacente. L’operazione di servizio si inserisce nel quadro delle attività delle Fiamme Gialle peloritane nella lotta ai traffici illeciti, con particolare riguardo a quello di sostanze stupefacenti.


Patti  ME -   GdF visita c.te interregionale gen. Ritondale. Il Comandante Interregionale della Guardia di Finanza per l’Italia Sud-Occidentale Gen. C.A. Filippo Ritondale,  ieri in occasione della sua visita ispettiva alla Tenenza di Patti ha incontrato il Presidente del locale Tribunale civile e penale, dott. Bruno Finocchiaro, ed il Procuratore della Repubblica dott.ssa Rosa Raffa. Il Generale successivamente si è recato presso la Caserma di via Rasola dove, alla presenza del Comandante Provinciale Col.t.ST Claudio Bolognese, ha presieduto un incontro con i  militari in forza al Reparto ed ha assistito ad un approfondito briefing sulle principali attività investigative in corso, tenuto dal tenente Marco Bucheri. L'alto ufficiale è stato reso edotto sui maggiori filoni operativi nel settore della polizia tributaria, con particolare riferimento all'individuazione di evasori totali ed a una ipotesi di esterovestizione, nel comparto della tutela della spesa pubblica, per quanto attiene le frodi in materia di finanziamenti europei e per truffe all'INPS, nonché nell'area dei reati fallimentari. Il Generale Ritondale ha esortato i finanzieri della Tenenza a proseguire, con impegno, nell'importante funzione di presidio di legalità economico-finanziaria nel contesto territoriale di riferimento, in piena sinergia con la competente Autorità Giudiziaria.


Messina Comando Provinciale Carabinieri a col. Iacopo Mannucci Benincasa. Il comandante provinciale Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa si è insediato. L’alto ufficiale dei Carabinieri Iacopo Mannucci Benincasa,  48 anni, ha intrapreso la carriera militare nel 1986, frequentando l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali di Roma. Dopo un’iniziale esperienza presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, ha successivamente ricoperto gli incarichi di Comandate della Compagnia di Bianco (RC) e di Vice Comandante del ROS di Napoli, per assumere quindi quelli di Comandante del Reparto Operativo di Modena e di Comandante del Reparto Operativo di Palermo. Assegnato al Comando Generale dell’Arma quale Capo Sezione “Eversione e Terrorismo” dell’Ufficio Criminalità Organizzata, è poi divenuto Capo Ufficio Sistemi Telematici e, dal 2012, Capo dello stesso Ufficio Criminalità Organizzata. Laureato in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza interna ed esterna, ha conseguito Master universitari in Studi internazionali strategico-militari, in Scienze strategiche e in Scienze della Sicurezza e dell’Organizzazione. Ha frequentato l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze, conseguendo, oltre a tale titolo, quello di Consigliere Giuridico delle Forze Armate.


Messina -  Cirs, tavolo permanente: promozione, emancipazione donna. Le associazioni interessate, mercoledì 16 settembre, alle 16.30, possono partecipare alla riunione nella sede del Cirs Messina in programma. L’organizzazione, dopo l'esperienza delle associazioni in "Donne in Rete", nel marzo 2015, ora  lavorano a Messina per la costituzione di un “Tavolo permanente per la promozione e l’emancipazione della donna”. La riunione organizzativa è fissata per mercoledì 16 settembre, alle 16.30, nella sede del CIRS (Comitato Italiano Reinserimento Sociale) Onlus in via M. F. Bruno, n. 22, a Messina. L'invito al riguardo, è rivolto a tutte le associazioni interessate a partecipare. La creazione di un database delle diverse associazioni e delle relative attività svolte è in primo piano. L’organismo punta alla redazione di un calendario di attività, incontri, seminari, eventi culturali a favore della donna; la firma del protocollo di intesa per la creazione della rete e l’adesione al Tavolo permanente per la promozione e l’emancipazione della donna; la deliberazione di un incontro con cadenza mensile per tutte le associazioni coinvolte nella rete; eventuali iniziative per commemorare la donna tunisina Omayma Benghaloum, mediatrice culturale uccisa dal marito a Messina. Un  primo incontro del Tavolo permanente, già si è svolto ed hanno partecipato Cirs Onlus, Consulta comunale, Osservatorio "Lucia Natoli", Fidapa, Banca del Tempo, Comunità di Sant'Egidio, Associazione Chamo, VI Circoscrizione, rappresentanti del Consiglio comunale e della Commissione comunale Salute e Ambiente e dell'Arma dei carabinieri .


Rocca di Caprileone  ME – Ex marito stalker bloccato da CC ai domiciliari. I  Carabinieri Compagnia di Sant’Agata di Militello hanno fermato un 47enne per atti persecutori. I militari della locale Stazione, nei giorni scorsi, a Rocca di Caprileone, hanno sorpreso in flagranza di reato un 47enne già noto alle F.O. per atti persecutori (stalking) nei confronti della ex moglie. L’ex marito, da circa 3 anni, avrebbe messo in atto una serie di condotte tali da rendere impossibile la vita della donna. Lui avrebbe eseguito da più tempo dei veri e propri inseguimenti con l’autovettura, nonostante ormai i due non vivessero più insieme. La donna aveva infatti già presentato più denunce presso i Carabinieri in cui asseriva di essere perseguitata dall’ex marito. La  vittima, pochi giorni fa  durante la notte, aveva chiamato il 112 in quanto l’ex marito la stava inseguendo per l’ennesima volta. La  donna, già durante la serata  trascorsa da parenti per festeggiare un compleanno, aveva notato l’auto dell’ex marito fare la ronda attorno all’abitazione dove si trovava. La  signora, all’uscita dal luogo di festa, mentre si accingeva a fare rientro a casa, ha notato dallo specchietto retrovisore che il suo ex lo stava inseguendo. La  vittima a quel punto, spaventata, ha deciso di chiamare il 112. I Carabinieri, ricevuta la chiamata le hanno consigliato di non fare rientro subito a casa ma di fare qualche, giro fino a quando, non la raggiungesse una pattuglia dell’Arma. La signora, raggiunta dalla pattuglia, si è recata con i Carabinieri presso la sua abitazione dove trovava appostato, fermo con dentro la propria autovettura, l’ex marito. Il 47 enne in quell’occasione è stato denunciato per porto abusivo di 1 coltello di genere vietato ed era in evidente stato di ubriachezza. L’ex marito per tale motivo era stato diffidato dai Carabinieri a stare lontano dalla donna ed a non importunarla. Lo stalker, il giorno seguente  è però tornato alla carica. L’ex marito infatti nella serata di venerdì, mentre la donna si trovava a transitare con la sua autovettura da una piazza a Rocca di Caprileone, ha notato il soggetto mentre parlava con altre persone ma, alla sua vista, si è introdotto in auto  dandosi all’inseguimento. L’ex marito, ad un certo punto, ha cercato anche di tagliare la strada alla donna che, tuttavia, è riuscita ad evitare l’impatto ed a fuggire raggiungendo fortunatamente la caserma della Stazione Carabinieri. La  malcapitata ha riferito il tutto ai militari dell’Arma, che si sono messi alle ricerche del 47 enne trovato nei pressi della caserma alla guida dell’auto. Il soggetto è stato sottoposto a perquisizione personale, e trovato in possesso di 1 coltello di genere vietato. Il comportamento reiterato da parte del 47enne già noto avrebbe provocato nella donna un sostanziale turbamento delle normali condizioni di vita ed il timore per l’incolumità. I Carabinieri, dopo aver sentito la signora e visti i precedenti dell’ex, l’hanno tratto in arresto   e, dopo aver informato la Procura della Repubblica di Patti, lo conducevano presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Sabato mattina l’arresto è stato convalidato ed il Giudice ha disposto la misura del divieto di avvicinamento da parte dell’uomo nei confronti dell’ex moglie.


Messina - Nuovo Comandante Legione Carabinieri Sicilia visita Comando Provinciale. Il  Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Brigata Riccardo Galletta, insediatosi due giorni fa, di mattina ha reso visita al Comando Provinciale dei Carabinieri e ad Autorità del capoluogo.  Il Gen. Galletta ha incontrato il Prefetto della provincia di Messina, dr. Stefano Trotta, il Presidente della Corte d’Appello, dott. Michele Galluccio, il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale, dr. Guido Lo Forte, il Presidente del Tribunale, dott. Antonino Totaro, e l’Arcivescovo di Messina, S.E. Mons. Calogero La Piana.Il Generale Galletta nel corso degli incontri con i vertici istituzionali della provincia, ha ribadito la piena collaborazione dell’Arma a sostegno di strategie comuni di contrasto al crimine, per realizzare sinergicamente una sempre più aderente e capillare rete di servizi che consentano di migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini, rinsaldandone la fiducia nelle Istituzioni. Il Comandante Legione Carabinieri Sicilia, nella tarda mattinata presso il Comando Provinciale di Messina, accolto dal Comandante Provinciale, Colonnello Stefano Spagnol, ha poi incontrato una rappresentanza dei militari in servizio presso vari reparti della provincia, sia territoriali che speciali di stanza nel capoluogo (Reparto Investigazioni Scientifiche, Raggruppamento Operativo Speciale e Nucleo Ispettorato del Lavoro).Il Generale Galletta nel corso dell’incontro, ha ribadito l’importanza della presenza dell’Arma sul territorio finalizzata a rafforzare i sentimenti di legalità e di rispetto delle regole.Una  rappresentanza dell'Associazione Nazionale Carabinieri ha presenziato all’incontro, il Comandante della Legione ha dato atto di costituire un insostituibile sostegno per l’Arma in servizio e di essere la radice del prestigio oggi goduto dall’Istituzione.


Santa Marina Salina MEPeculato: sindaco ai domiciliari. Carabinieri della Compagnia di Milazzo (ME), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del tribunale di Barcellona P.G., nella serata di ieri, a Santa Marina Salina (Isole Eolie - ME), hanno tratto in arresto MASSIMO LO SCHIAVO per il reato di peculato, attuale sindaco del comune di Santa Marina Salina (ME). I dettagli dell’operazione sono resi noti nel corso di una conferenza stampa organizzata per le ore 11.00 del 31 Marzo 2015 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina.


MessinaGdf con cani antidroga scoprono: corriere e 1 kg marijuana, 1 in manette. Si tratta di C.A., 49enne calabrese. I finanzieri della Compagnia di Messina, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio eseguiti lo scorso fine settimana, hanno sequestrato oltre 1 kilogrammo di “marijuana” e tratto in arresto il responsabile del traffico, bloccato agli imbarcaderi dei traghetti. La sostanza stupefacente, abilmente nascosta all’interno del portellone posteriore dell’autovettura, anch’essa sottoposta a sequestro, è stata trovata grazie al fiuto dei cani Ralos e Taghel. Il responsabile, C.A., calabrese di anni 49, su disposizione del magistrato della Procura della Repubblica di Messina, è stato tradotto presso la casa circondariale di “Gazzi”. L’operazione di servizio testimonia il costante ed assiduo impegno profuso quotidianamente dalle Fiamme Gialle peloritane nella lotta ai traffici illeciti, con particolare riguardo a quello di sostanze stupefacenti. Sono in corso ulteriori accertamenti tesi ad accertare il coinvolgimento di altri soggetti nello spaccio di tali sostanze.


Rometta MECC, preso topo d’auto in azione. Si  tratta di : Massimiliano Mangano  31enne di Messina, già noto alle forze dell’ordine. Carabinieri della Stazione Compagnia di Milazzo bloccano 31enne, furto Smart a Messina. I militari della Stazione di Rometta Marea agli ordini del Maresciallo Barbera nella notte di ieri stavano effettuando un servizio di prevenzione proprio al fenomeno dei furti sulle autovetture e nelle abitazioni. I  militari alle ore 02:00 circa, hanno notato transitare su quel corso della libertà un’auto Smart a velocità molto sostenuta. I Carabinieri prima hanno intimavato l’alt al veicolo e poi, visto che la Smart continuava la sua corsa, si sono messi all’inseguimento riuscendo a bloccarla poco dopo. La macchina fermata, da successivi controlli, è risultata essere stata rubata poco prima a Messina. Il proprietario, un odontoiatra di Messina, svegliato nel cuore della notte dai Carabinieri, era convinto che la sua Smart fosse ancora parcheggiata in via Sacro Cuore di Messina dove l’aveva lasciata la sera prima, ignaro del fatto che qualcuno l’avesse rubata. I militari a bordo della Smart hanno bloccato e tratto in arresto Massimiliano Mangano. I Carabinieri dai primi accertamenti, hanno riscontrato sul veicolo i tipici segni dell’effrazione. La  Smart era priva in parte del gruppo di accensione, con i fili manomessi e collegati tra loro. La  macchina, nonostante la manomissione, era ancora perfettamente marciante così i Carabinieri hanno potuto restituire il veicolo al legittimo proprietario. Per Mangano è scattato l’arresto in flagranza per furto aggravato ed è stato ristretto nelle camere di sicurezza della Stazione Carabinieri in attesa del rito di convalida   direttissimo.


Messina - Simulano falsi sinistri : CC 20 misure cautelari. Il Comando Provinciale dei Carabinieri della Compagnia di Messina Sud ha eseguito 20 misure cautelari su provvedimento emesso dal G.IP. del Tribunale di Messina dott.ssa Maria T. ARENA su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica dott. Antonino CARCHIETTI. Personale della Sezione Infortunistica della Polizia Municipale di Messina ha collaborato con i Carabinieri per eseguire le misure a carico dei 20 indagati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla reiterata simulazione di falsi sinistri. Emesse misure per testimoni di sinistri mai avvenuti: domiciliari ed 8 obblighi di firma.


Messina - Litorale ionico, mareggiata predisposto progetto opere protezione. Il Dipartimento Regionale di Protezione Civile di Messina, assolvendo in pochi giorni all'incarico conferitogli, ha consegnato ieri al Commissario Straordinario Delegato ex OPCM 3886 il progetto per gli interventi urgenti per la rifioritura massi a protezione del tratto di litorale prospiciente il complesso edilizio "Marina Sud" e delle aree limitrofe nei villaggi Santa Margherita e Galati Marina del comune di Messina. L'intervento è stato programmato per fronteggiare le criticità manifestatesi a seguito degli eventi meteo marini avversi dei giorni 6 e 7 novembre 2014 lungo il tratto ionico di costa compreso tra i villaggi S.Margherita e Galati Marina. Il progetto, redatto dall'ing. Fabio Bongiovanni e Responsabile Unico del Procedimento (RUP) l'ing. Bruno Manfrè, prevede il completamento di un precedente intervento, eseguito dallo stesso Servizio sempre su incarico del Commissario Straordinario, con la sistemazione della barriera frangiflutti esistente nell'area antistante il complesso Marina Sud Residence nel vill. S.Margherita, anch'essa danneggiata dalla mareggiata del 7 novembre  2014 ed il proseguimento verso monte con la realizzazione di una barriera/ scogliera radente sul tratto di arenile compreso tra le Case Raciti e l'area del campo di calcio. L'intervento ha un importo complessivo di euro 250.000 ed ha trovato copertura nei fondi residui della Ordinanza di Protezione Civile 3886. Adesso si attende la conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto, che sarà convocata dal Commissario Straordinario nei prossimi giorni.


Mili Moleti ME – 4 minorenni rapinano tabaccheria.  I  Carabinieri, nel giro di poche ore ieri pomeriggio, hanno chiuso il cerchio ed arrestato i 4 rapinatori, tutti minorenni . gli abitanti hanno trascorso  attimi di terrore a Mili Moleti (ME), verso le 16.  la  locale tabaccheria è stata assaltata da 2 rapinatori a volto coperto, armati di 1 pistola ed 1 coltello, che hanno asportato un bottino di circa 500 euro e 50 stecche di sigarette di varie marche e subito dopo si sono dati alla fuga a piedi per le vie adiacenti. I  Carabinieri della Compagnia di Messina Sud e del Nucleo Radiomobile di Messina sul sono giunti immediatamente posto  e, coordinati dal Comandante della Compagnia, senza perdere tempo hanno organizzato un complesso dispositivo, finalizzato ad assicurare contemporaneamente sia la ricerca dei fuggitivi, mediante posti di blocco ed equipaggi che hanno ininterrottamente battuto l’intera zona e le principali vie, che l’esame delle immagini registrate da tutti i sistemi di videosorveglianza installati nel quartiere e la raccolta delle prime informazioni dai testimoni. Le ricerche hanno in poco tempo consentito di rinvenire per strada i passamontagna ed i maglioni utilizzati dai rapinatori, oltre ad alcuni dei pacchetti di sigarette arraffati. I  Carabinieri hanno ricostruito in tal modo l’itinerario utilizzato dai malfattori per la fuga. Grazie a questo, la visione dei video registrati da alcune telecamere presenti lungo la via percorsa a volto scoperto dai rapinatori, ha poi portato all’identificazione dei quattro soggetti che, con diversi ruoli, si sono resi responsabili della rapina. Oltre ai due che materialmente sono entrati armati all’interno dell’esercizio commerciale, infatti, sono emersi altri due soggetti: uno con la funzione di “palo” ed un altro che invece aveva il compito di entrare in tabaccheria ed effettuare un acquisto di caramelle poco prima del colpo, al fine di verificare l’eventuale presenza di altri avventori, segnalare ai complici il momento giusto per entrare in azione e favorirne l’ingresso mediante l’apertura della porta, che era azionabile solo dall’interno. Tutto questo ha consentito di orientare in modo molto preciso il seguito delle ricerche e di rintracciare, in poche ore, tutti e quattro i rapinatori, tutti messinesi, minorenni ed incensurati, con ancora indosso alcuni capi di abbigliamento ben evidenti nelle registrazioni. Le perquisizioni effettuate presso le rispettive abitazioni hanno portato a recuperare parte del denaro e quasi tutti i pacchetti di sigarette rubati. Dopo le formalità di rito, su disposizione della Procura per i Minorenni, gli arrestati sono stati accompagnati presso il Centro di Prima Accoglienza di Messina, per le successive esigenze di Giustizia.


Capo d’Orlando  MECC, 1 in manette accoltella avversario, tentato omicidio. I   Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando, questa notte hanno arrestato in flagranza di reato Agostino GALATI, 45 enne incensurato, disoccupato, di Capo d’Orlando. Il soggetto è ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio. Una  chiamata al 112 ieri sera, dopo le 22.00, è giunta da parte dei sanitari della Guardia Medica di Capo d’Orlando,   il medico ha segnalato la presenza di un 53 enne del luogo, il quale vi si era  recato per farsi medicare  ferite lacero – contuse in varie parti del corpo: sul capo ed all’altezza dell’addome. Lo stesso medico ha riferito che, a suo parere, si trattava di un probabile accoltellamento e che il paziente aveva dichiarato le generalità dell’autore dell’aggressione.  La  vittima è stata trasportata con ambulanza presso l’ospedale di Sant’Agata Militello per ulteriori accertamenti, temendo che la situazione degenerasse, i Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando si sono recati presso l’abitazione dell’autore indicato dalla vittima. I militari dell’Arma, dopo averlo rintracciato, l’hanno condotto in caserma per ulteriori verifiche. I   Carabinieri nel contempo hanno effettuato il sopralluogo sul posto dove sarebbe avvenuta l’aggressione, in una contrada di Capo d’Orlando, reperendo i corpi contundenti utilizzati per colpire più volte la vittima. I Carabinieri, oltre a rinvenire tali oggetti, posti sotto sequestro, hanno rilevato a terra varie macchie di sangue a dimostrare che lì in effetti poco prima era avvenuta l’aggressione raccontata dalla vittima. Il  Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Patti, è stato informato ed i Carabinieri hanno arrestato  Agostino GALATI per tentato omicidio, il quale, al termine delle operazioni, veniva ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.


Messina Stalker 77enne di notaio: ingiuria ed offese  continue, ai domiciliari. L’anziano era rimasto insoddisfatto delle prestazioni del notaio a cui si era rivolto, addebitandogli la causa di una perdita di denaro. Il  77enne di Messina ha cominciato così ad appostarsi tutti i giorni, per oltre un anno, fuori dall’ufficio del professionista ed a  urlargli insulti ed anche nei confronti di altri clienti. Il 77enne non si è dissuaso neanche dopo le denunce ed i numerosi interventi dei Carabinieri. Il notaio, che aveva inizialmente provato a rispondere pazientemente alle insistenti domande del suo “assistito”   si era arreso e aveva dovuto ingegnarsi ogni giorno per entrare nel proprio studio senza farsi notare dallo stalker. I  Carabinieri della Stazione di Messina Arcivescovado, nella tarda mattinata di ieri, hanno trovato appostato al solito posto l’anziano e l’hanno fermato proprio mentre cominciava a gridare insulti al passaggio del notaio. L’anziano è stato così tratto in arresto ed accompagnato presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


MistrettaStalking: atti persecutori a 18enne, 1 in carcere. I Carabinieri Compagnia di Mistretta, della Stazione di Capizzi (ME), di pomeriggio, a Valguarnera Caropepe (EN), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Enna nei confronti di Calogero Loggia, nato ad Acireale 29enne, residente a Valguarnera Caropepe, già noto alle Forze dell’Ordine. Il soggetto è stato arrestato poiché, a seguito di accertamenti dei Carabinieri, è ritenuto responsabile di atti persecutori ai danni di una 18enne di Capizzi, attuati da maggio al settembre 2014 al fine di costringerla a riallacciare una relazione sentimentale già da tempo conclusa. Le diuturne molestie telefoniche, ripetute e le  gravi minacce, i continui insulti, i pedinamenti e gli appostamenti, avevano indotto  la giovane vittima ad un perdurante stato di ansia e di paura che l’aveva portata a non uscire più di casa ed a cambiare le abitudini di vita. La vittima  in alcune occasioni si era rivolta ai Carabinieri del luogo per denunciare i pesanti atti che era costretta a subire, dopo aver interrotto una relazione diventata per lei insostenibile. Loggia, in un’occasione, nel mese dello scorso luglio, aveva raggiunto la ragazza in una località balneare dove ì si trovava in compagnia di un’amica per trascorrere qualche giorno di vacanza. Il soggetto  in quella occasione puntò una pistola giocattolo alla vittima minacciandola di morte nel caso in cui non fosse tornata con lui. La Pistola poi è stata rinvenuta e sequestrata dai Carabinieri della stazione di Capizzi comandati dal Mar. Capo Seminara Mariano. L’arrestato, nella giornata di ieri è stato associato presso la Casa Circondariale di Enna.


Messina  - Tentato omicidio ex collega, evasione e porto abusivo di armiIgnazio FUSCO 41enne operaio, dopo una lite scaturita per motivi legati a dei debiti di lavoro, il 4 settembre dello scorso anno aveva aspettato sotto il portone di casa nel Rione Gravitelli l’ex collega G.Z., per poi colpirlo al torace ed alla mano con 1 coltello, procurandogli lesioni giudicate guaribili in 30 giorni dai sanitari dell’ospedale ‘Piemonte’ di Messina. Il manovale si era dato alla fuga e la vittima non aveva fornito dettagli utili ai Carabinieri per individuare l’autore dell’aggressione. Gli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro hanno ricostruito la vita della vittima e da lì sono partiti con le indagini. Gli uomini dell’Arma, con serrate attività, svolte anche con l’ausilio di nuove tecnologie, sono riusciti a chiudere il cerchio sull’autore del tentato omicidio che, al momento del fatto stava scontando la detenzione domiciliare per il reato estorsione. L’Autorità Giudiziaria, sulla base degli elementi raccolti, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Ignazio FUSCO.  Le   porte della Casa Circondariale di Gazzi, ieri sera si sono aperte per il manovale dove rimarrà a disposizione dell’A.G. davanti alla quale dovrà rispondere dei reati di tentato omicidio, evasione e porto abusivo di armi.


Roma Operazione Biancaneve, si consegna a Roma 1 ricercato.   Nicola TAVILLA, 49enne già noto messinese ed unico soggetto ancora ricercato a seguito dell’operazione “Biancaneve” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, nella tarda mattinata di lunedì 30 giugno 2014,  si è presentato presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia per costituirsi, in quanto destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di usura ed estorsione.I militari dell’Arma, nel corso dell’operazione, scattata alle prime ore di lunedì 23 giugno 2014, avevano ammanettato 19 persone e solo Nicola TAVILLA, che in quei giorni si trovava a Roma, si era reso irreperibile e sottratto temporaneamente alla cattura. le ricerche dei carabinieri, da allora erano state immediatamente estese su tutto il territorio nazionale, non si erano mai interrotte.


Messina  -  CC contrasto commercio ambulante abusivo, sequestrata merce, donata ad istituti. Le  operazioni dei militari della Compagnia di Messina Sud continuano per il contrasto al fenomeno del commercio ambulante abusivo, dilagante in città.   Numerosi  i venditori privi autorizzazione i quali, occupano abusivamente il suolo pubblico e creano gravi pericoli anche alla circolazione stradale. Gli abusivi vendono la loro merce incuranti di ogni norma. I  commercianti onesti sono danneggiati, e regolarmente pagano licenze, autorizzazioni, concessioni e tasse.   L’operazione di controllo a tappeto di tutti i venditori ambulanti del Rione Minissale, è scattata, alle otto di questa mattina, condotta dalle Stazioni Carabinieri di Gazzi e Bordonaro, con il supporto di una pattuglia del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale e con la collaborazione della Sezione Annona della Polizia Municipale del Comune di Messina. I controlli hanno portato a sanzionare 5 persone per il mancato possesso dell’autorizzazione alla vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli ed al sequestro amministrativo di 4.000 kg di merce, per un valore di circa 3.700 euro. L’operazione è proseguita fino alla tarda mattinata ed in poche ore le vie del Rione Minissale sono state sgomberate da tutte le postazioni di vendita abusive.  La  merce sequestrata, dopo essere stata controllata da personale specializzato, è stata interamente devoluta in beneficienza alle mense dei poveri degli istituti “Don Bosco” e “Cristo Re”.


Santa Teresa Riva80enne rapinato da 40enne rumena, CC  presa.  I  militari della Stazione di Santa Teresa di Riva hanno tratto in arresto Daniela Cobzariu, 40enne, cittadina romena di fatto domiciliata nel campo nomadi di via Plaja a Catania. La donna, nelle ore serali del 18 maggio, si era resa colpevole di un reato ai danni di un anziano  del luogo.Un ignaro ultraottantenne  di Santa Teresa stava passeggiando in via Regina Margherita, quando alle spalle si è visto una signora, all’apparenza straniera,  vestita scuro e  con un passeggino vuoto. La  donna, si è avvicinata all’anziana vittima, l’ha colpita alla gamba col passeggino, facendola cadere a terra. L’anziano a terra dolorante, stordito dalla rapidità dei fatti, ha visto la donna che con abilità gli sfilava il portafogli e quel centinaio di euro contenuti. La maldestra poi si è data alla fuga. Per essere più veloce ha abbandonato sia le ciabatte che il passeggino, dirigendosi verso il vicino torrente Savoca. I  Carabinieri subito usciti dalla Caserma, hanno identificato la donna, l’hanno raggiunto e sottoposta ad una perquisizione che ha consentito di recuperare il denaro sottratto. La refurtiva è stata riconsegnata alla vittima. La romena è stata accompagnata presso gli Uffici della Compagnia di Taormina per le procedure di identificazione al fine di valutare la sussistenza di ulteriori provvedimenti. La  donna è stata tratta in arresto per rapina e trattenuta nelle camere di sicurezza. I difensori nell’udienza di convalida hanno richiesto i  termini a difesa.


Giardini Naxos  ME - Viola obbligo sorveglianza speciale, CC ammanettano 28enne. Si tratta di : Damiano SCIACCA, 28enne, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Taormina.   I  Carabinieri della locale Stazione nella serata di ieri, a Giardini Naxos, nel corso di un servizio di vigilanza e controllo del territorio, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, per inosservanza delle prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale di P.S., il 28enne di Taormina, già noto alle Forze dell’Ordine. Il personaggio, forse sperava di passare inosservato sul territorio della cittadina naxiota, ma Damiano SCIACCA,  con obbligo di soggiorno nel comune di Taormina,  non aveva fatto i conti con un pattuglia della Stazione di Giardini Naxos che l‘ha riconosciuto ed arrestato per inosservanza degli obblighi imposti dalla misura di prevenzione di pubblica sicurezza lui applicata. Il personaggio, al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’A.G. competente, è stato trattenuto presso la camera di sicurezza della Stazione Carabinieri di Giardini Naxos in attesa di essere giudicato con il rito direttissimo.


MessinaMessina, Lentini, Napoli: operazione CC Last orange, traffico illecito rifiuti, 8 misure cautelari.I comuni interessati all'inchiesta sono : BARCELLONA POZZO DI GOTTO, MAZZARÀ, SANT’ANDREA, CASTROREALE, TERME VIGLIATORE, LENTINI E NAPOLI.  Carabinieri della Compagnia di Barcellona e del Nucleo Operativo Ecologico di Catania hanno eseguito  8 misure cautelari a carico di altrettanti  soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti. Le 8 misure cautelari personali sono state emesse dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta  della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta di 3 arresti domiciliari, 4 obbligo di presentazione alla P.G. ed 1 obbligo di dimora di soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di traffico illecito rifiuti. Il medesimo provvedimento prevede il sequestro preventivo di   una ditta produttrice di succhi di frutta con sede a Barcellona e di diversi autocarri utilizzati per il trasporto illecito dei rifiuti. Tutti gli accusati devono rispondere di avere in concorso tra loro allestito con mezzi ed attività continuative lo smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da scarti degli agrumi traendone un ingiusto profitto quantificato in circa 2 milioni di euro.


Messina - Sfruttamento e favoreggiamento prostituzione in concorso, Carabinieri eseguono 4 misure cautelari ai domiciliari 1 reale. I  Carabinieri della Stazione Messina Camaro con la collaborazione del Nucleo Operativo della Compagnia Messina Centro, nelle prime ore della mattina, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 2 persone tutte indagate, a vario titolo, per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso. 2 ulteriori provvedimenti limitativi della libertà personale sono stati eseguiti dai Carabinieri  competenti per territorio nei comuni di Milazzo e Falerna (CZ). Il  sequestro preventivo dell’abitazione di Messina ove si svolgeva l’attività di prostituzione è stato notificato ed eseguito nella stessa mattinata. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Messina, dott. De Marco, su richiesta del Procuratore Aggiunto di Messina dott. Vincenzo Barbaro.


Gioiosa Marea ME - 32  denunce, 2 lottizzazioni sequestrate da CC. I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e della Stazione di Gioiosa Marea, coordinati  dal Procuratore della Repubblica di Patti hanno effettuato nella giornata di ieri il sequestro di 22 tra appartamenti e villini, dislocati in diversi complessi residenziali, tutti siti in località Schino, tra l’omonimo torrente ed il torrente Santo Stefano, dando esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. di Patti su richiesta della locale Procura per più reati di lottizzazione  abusiva  contestati a vario titolo a 32 persone. Le aree oggetto del sequestro possono essere identificate, in relazione alla loro ubicazione, come “lottizzazione alta” e “ lottizzazione bassa”. In sostanza le accuse principali riguardano: la violazione del DPR 380/2001 e di altre leggi regionali e Regolamenti Comunali che disciplinano il settore dell’edilizia urbana, poiché i manufatti compresi nella lottizzazione “alta” sono stati costruiti trasformando la destinazione urbanistica del territorio, prescritta nel Piano Regolatore Generale, da area destinata ad insediamenti turistici a zona residenziale. Inoltre, in violazione delle norme del Regolamento Edilizio, non è stato rispettato il requisito  che prevede una superficie minima lottizzabile di 10.000 mq,  essendo  stata lottizzata  un’area di  7.540 mq, non in linea con le citate normative; il medesimo reato anche per il plesso che sorge sulla zona “bassa”, in quanto l’area su cui sorge è ubicata in una fascia compresa tra la battigia e i 500 metri dal mare, in relazione alla quale le normative vigenti stabiliscono un indice di densità territoriale non superiore a 0,75 metri cubi per metro quadrato. Dagli accertamenti svolti dal consulente tecnico del P.M. risulta che il plesso abbia un indice di cubatura che ha comportato un volume superiore del 40% rispetto a quello insediabile per legge; la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria (parcheggi, strade, sistemi di raccolta dell’acqua piovana, cordoli, muri di contenimento delle strade, illuminazione pubblica parziale, spazi di verde pubblico attrezzato).Il primo piano di lottizzazione per la zona “alta” è del 2000, con successive integrazioni, mentre il piano originario dell’area “bassa” risale al lontano 1989. L’indagine era iniziata nel 2007.


Tortorici ME  - 1 in carcere per violazioni. Carabinieri della locale Stazione a Tortorici, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Messina, Vincenzo BLANCO, 34 enne già noto di Tortorici per reiterate condotte in violazione della misura degli arresti domiciliari cui era sottoposto. BLANCO, che si trovava agli arresti domiciliari dal febbraio scorso ottenuti dopo essere stato in carcere per diverso tempo, è stato denunciato dai Carabinieri, assieme alla moglie, per ben 2 volte per l’esecuzione di opere edilizie abusive nel proprio appartamento nel quale si trovava recluso, nonostante un‘ordinanza di divieto di costruzione emessa dal Comune oricense. I militari dell’Arma hanno accertato che i coniugi abitavano unitamente ad un altro personaggio noto per reati della zona di Tortorici. A seguito dell’accertamento da parte dei militari dell’Arma di queste violazioni, la Corte di Appello di Messina ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere. I Carabinieri, nel pomeriggio di ieri, hanno pertanto condotto BLANCO presso la casa circondariale di Messina Gazzi ripristinando la misura in carcere.


Messina - 19enne ruba oro da amica parente. Uomini del Nucleo Radiomobile hanno denunciato  in stato di libertà per il reato di furto in abitazione una 19enne messinese che aveva sottratto, qualche giorno addietro, alcuni monili in oro per un valore approssimativo di 700,€ da un’abitazione, all’interno della quale si era introdotta con il pretesto di fare visita alla figlia della padrona di casa, sua conoscente. La 19enne successivamente  ha venduto  parte della refurtiva presso un compro-oro della città. La maldestra dopo alcuni accertamenti, sentita dai Carabinieri in merito, ha confessato  il reato e collaborato con i militari, indirizzandoli verso il  compro-oro. I Carabinieri nel negozio hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 1  anello e 1 bracciale in oro venduti per 543€, oggetti riconosciuti dalla vittima, restituendo 1  ultimo anello che aveva trattenuto per sé. Tutto il materiale sarà  restituito al legittimo proprietario.


Messina – Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina, hanno operato 1 arresto per furto, 14 denunce, 9 per violazione dei doveri relativi la custodia dei beni sottoposti a sequestro, 2 donne per ricettazione, 1 per guida in stato di ebbrezza e 1 per guida senza patente e   6 persone sono state segnalate al Prefetto per possesso di modica sostanza stupefacente. I militari continuano senza sosta i controlli su strada. Gli uomini  del Nucleo Radiomobile di Messina hanno operato nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio del capoluogo peloritano. I  militari del Nucleo Radiomobile nel pomeriggio di ieri hanno arrestato in flagranza di reato Salvatore BONAFFINI, soggetto già noto ai Carabinieri per i precedenti trascorsi giudiziari, che era uscito di galera solo sette giorni fa, ed è stato sorpreso mentre rubava numerosi infissi in alluminio anodizzato e vetro da uno stabile in località Z.I.R. a Messina. I  Carabinieri nello specifico, a seguito di una segnalazione giunta sull’utenza di emergenza “112” hanno sorpreso il soggetto  ancora all’interno dello stabile, con la sua utilitaria già caricata di infissi precedentemente divelti dai luoghi dove erano stati installati. BONAFFINI portato in caserma per le formalità di rito veniva tratto in arresto e su disposizione dell’A.G. riaccompagnato a casa in regime di arresti domiciliari. Questa mattina presso il Tribunale di Messina, nel corso del giudizio direttissimo in seguito alla convalida dell’arresto, il BONAFFINI ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione e 200,00 euro di multa ed è stato recluso in carcere. I carabinieri, del Nucleo Radiomobile  nella stessa giornata di ieri nel corso dei numerosi controlli su strada,   hanno denunciato 2 conducenti che si erano messi alla guida in condizioni psicofisiche inidonee,  previste pene:  l’arresto da 6 mesi ad un anno. Il primo aveva abusato con gli alcolici, sorpreso al volante della sua auto con un tasso alcolemico di 2,50 g/l, ben oltre il massimo consentito di 0,50 g/l; il secondo aveva invece deciso di saltare in sella al ciclomotore dell’amico senza avere patente di guida e avendo verosimilmente assunto stupefacenti, sorpreso in stato di evidente alterazione psicofisica si è rifiutato infatti di sottoporsi a mirati accertamenti.   I  militari nel corso dei controlli stradali hanno denunciato a piede libero 9 persone  per violazione dei doveri relativi la custodia dei beni sottoposti a sequestro da parte dell’Autorità amministrativa per altrettanti custodi di veicoli vincolati in seguito a violazioni del Codice della Strada la cui pene sono comprese da 3 mesi fino a tre anni reclusione. Nel corso di recenti controlli, i militari hanno potuto registrare la scomparsa di alcuni veicoli sequestrati perché circolanti senza la necessaria copertura assicurativa, i quali nell’attesa della definizione del procedimento di confisca ed alienazione da parte della Prefettura erano stati affidati in custodia agli stessi trasgressori o ai relativi proprietari, che avevano dichiarato di avere la disponibilità di un luogo non soggetto a pubblico passaggio ove poterli controllare e preservare con efficacia. I mezzi, invece, spesso abbandonati sulla pubblica via in barba a qualsiasi forma di diligenza da parte delle persone incaricate della custodia, con il passare del tempo sono stati asportati da ignoti, senza che nella maggior parte dei casi nessuno si preoccupasse nemmeno di formalizzarne il furto denunciando l’evento.   Proprio  il custode, in una circostanza, senza alcuna autorizzazione e senza dare comunicazione alle autorità competenti, ha provveduto a demolire autonomamente il veicolo di cui era formalmente nominato affidatario, rendendo di fatto inefficace il successivo provvedimento di confisca del bene emanato dalla Prefettura di Messina. I carabinieri nel corso delle verifiche sui veicoli sottoposti a sequestro amministrativo, hanno denunciato 2 donne per il reato di ricettazione, avendo rilevato una evidente contraffazione sui numeri di telaio riportati sui mezzi. A mettere in allerta i militari è stata l’inspiegabile fretta di demolire il mezzo, in ambedue i casi Lancia Y di recente fabbricazione ed in condizioni tali da poter eventualmente essere vendute con un alto guadagno. Il  trucco verosimilmente adottato dalle parti già proprietarie di Lancia Y del modello precedente, emergeva quindi, poiché avevano reimmatricolato con una numerazione più recente i loro veicoli, poi probabilmente abbandonati senza cancellazione dal pubblico registro, e ne avevano trasferito targhe e documenti su nuove Lancia Y di probabile provenienza furtiva, contraffacendo i relativi numeri di telaio. Gli accertamenti tuttora in corso permetteranno di individuare gli originari proprietari dei veicoli a cui restituire quanto di loro proprietà. Le due donne rischiano una pena da due a otto anni di reclusione.   I  militari dell’Arma hanno segnalato alla Prefettura di Messina quali assuntori di sostanze stupefacenti sei giovani, perché trovati in possesso di modiche quantità di droga per uso personale, tra cui un soggetto sottoposto a detenzione domiciliare proprio in seguito a condanna per spaccio. Per lui arriverà probabilmente una revoca del beneficio dei domiciliari, per finire di scontare la pena in carcere.


Taormina – 1 in manette per droga. Si tratta di : Angelino D’Agostino, 45enne già noto di Mongiuffi Melia. I  Carabinieri della Compagnia di Taormina, dopo alcuni interventi sono stati avvisati di una possibile lite in famiglia a Letojanni in Contrada Andreana. I militari già conoscevano l’abitazione poiché di proprietà di un soggetto già noto per vari precedenti. Sul tavolo della cucina i militari hanno notato alcuni piccoli residui di marijuana. La perquisizione domiciliare  ha consentito di rinvenire 18 grammi di marijuana in 2 contenitori per alimenti. Altri 65 grammi della stessa sostanza erano occultati in un sacchetto di plastica ed un bilancino di precisione. La  perquisizione  in un’abitazione attigua, in uso al D’Agostino, ha portato al rinvenimento di ulteriori 17 grammi della stessa sostanza e alcuni semi. Il personaggio è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e dei fatti veniva data comunicazione al Pubblico Ministero.







 


NOTIZIE ULTIMORA 24 ORE SU 24


  MESSINA


D.I.A. sequestra beni imprenditore BUCCERI  indicato da collaboratori anello ME e CT


ultimo aggiornamento

 


Barcellona P.G. ME -  Accoltella parente : 64enne  condannato a 4 anni per tentato omicidio.  Giuseppe ABBATE  64enne di Barcellona P.G. è stato arrestato per espiazione di pena definitiva da scontare :   4 anni e 14 giorni per  tentato omicidio. Agenti del Commissariato P.S. di Barcellona P.G. hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona P.G., procedendo all’arresto di Giuseppe ABBATE,   per espiazione, a seguito di condanna definitiva, della pena di 4 anni e 14 giorni di reclusione per il reato di tentato omicidio. ABBATE  il   10 febbraio 2005, al culmine di una lite familiare, si era reso responsabile dell’aggressione di un congiunto e del suo ferimento mediante accoltellamento e, pertanto, nell’immediatezza era stato arrestato nella flagranza del reato di tentato omicidio. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Barcellona P.G. per l’espiazione della pena.


Messina Trova ladro in auto, proprietario picchiato: 1 ammanettato da poliziotti. La Polizia ha eseguito ordine di carcerazione nei confronti di Claudio SIGNORINO 35enne messinese. Il personaggio dovrà rispondere di tentata rapina, danneggiamento pluriaggravato e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. I  poliziotti delle Volanti, stamane, hanno eseguito l’ordine di carcerazione, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina d.ssa Monia De Francesco, nei confronti di Claudio SIGNORINO, ritenuto responsabile dei reati di tentata rapina, danneggiamento pluriaggravato e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Il  trentacinquenne, il 3 dicembre scorso, nei pressi di villa Dante, si era infilato in un’auto in sosta, dopo averne mandato in frantumi il finestrino, ed aveva già tirato via dalla sua sede il display dell’impianto stereo e navigatore satellitare quando è stato sorpreso dal proprietario. Il soggetto, dopo un’accesa colluttazione con la vittima, era riuscito a scappare a bordo di una bicicletta elettrica.  Gli agenti delle Volanti impegnati nel controllo del territorio sono intervenuti sul posto  ed hanno ricostruito la vicenda risalendo all’identità del responsabile, personaggio noto alle forze di polizia. Gli agenti a seguito dell’attività svolta, hanno sequestrato 1 tenaglia e 3 giraviti. I poliziotti sulla pedana della bicicletta elettrica con cui il personaggio era fuggito inizialmente e che poi aveva abbandonato scappando a piedi hanno rilevato i cocci di vetro, verosimilmente appartenenti al finestrino dell’auto scassinata.


Messina - Frana A18: CC, 10 avvisi tra ME, CT e VE per disastro ambientale. I  Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del Nucleo Operativo Ecologico di Catania dalle prime ore odierne a Messina, Misterbianco (CT) e Venezia,  stanno procedendo alla notifica di 10 avvisi di garanzia, emessi dalla Procura della Repubblica peloritana, a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di disastro ambientale in concorso e falsità ideologica commesso da P.U. in atti pubblici. I provvedimenti sono scaturiti dalle indagini condotte a seguito del movimento franoso che, lo scorso 5 ottobre 2015, interessò un ampio tratto dell’autostrada A18, MESSINA – CATANIA, nel Comune di Letojanni (ME).  I particolari nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Messina.


Barcellona ME – Antimafia CC, blitz: preso albanese “Zanna”  ala mazzarrota. L’operazione  dei Carabinieri con il quale è stato arrestato   Zanmir DAJCAJ 43enne, ritenuto esponente di spicco della cd. “ala mazzarrota” della famiglia mafiosa barcellonese è scattata alle prime ore di lunedì. Il  personaggio era già stato condannato per 416bis e dimorava abusivamente a Terme Vigliatore. L’operazione, che ha coinvolto numerosi Carabinieri in divisa ed in borghese anche con il supporto aereo del Nucleo Elicotteri dell’Arma di Catania, ha permesso di rintracciare e trarre in arresto Zanmir DAJCAJ, da tempo attenzionato dai militari del Nucleo Operativo di Barcellona Pozzo di Gotto. L’albanese, condannato nel 2014 a 12 anni di carcere nell’ambio dell’indagine “Gotha – Pozzo II”, concluso il termine massimo di custodia cautelare, era stato sottoposto dalla Corte d’Assise d’Appello di Messina al divieto di dimora nella provincia di Messina.   Zanmir DAJCAJ, è conosciuto come “Zanna”,  gli investigatori ne sentivano ancora parlare, soprattutto nel comparto vivaistico di Terme Vigliatore, come se i suoi interessi in zona fossero sempre rimasti concreti ed attuali nonostante le operazioni antimafia e la condanna. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinati dalla Procura Distrettuale di Messina, attraverso una complessa attività d’indagine e svariati servizi di osservazione, hanno accertato che “Zanna”, già da tempo dimorasse, di fatto, a Terme Vigliatore. Il personaggio, si sarebbe nascosto in una costruzione abusiva in contrada Case Bruciate, a ridosso del torrente Mazzarrà, una vera e propria casa in muratura dotata di tutti i confort: stanze da letto, bagni, soggiorno con camino, a ridosso di un avviato vivaio di piantine di agrumi ornamentali. Una bella attività, circa 60.000 piantine, che   DAJCAJ quotidianamente coltivava e che avrebbero fruttato sicuri guadagni anche se completamente al “nero”. L’ininterrotta attività info-investigativa sviluppata dai Carabinieri ha permesso non soltanto di individuare  DAJCAJ a Terme Vigliatore ma anche  di documentarne la sua attività di vivaista abusivo che quotidianamente svolgeva in violazione delle prescrizioni impostegli, facendo scattare l’aggravamento del regime cautelare al quale è sottoposto. La  Corte d’Appello di Assise di Messina, su richiesta dei Sost. Proc. della D.D.A. di Messina, Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, proprio sulla scorta di questi riscontri raccolti dai carabinieri negli ultimi mesi, ha disposto l’arresto del DAJCAJ. I  Carabinieri, a seguito dell’arresto, hanno proceduto alle  perquisizione nella vasta area dove insisteva il vivaio e nell’abitazione della moglie in zona San Biagio, sempre a Terme Vigliatore. Le forze dell’ordine con l’arresto di DAJCAJ Zanmir confermano ancora una volta la costante presenza dell’Arma dei Carabinieri sul fenomeno mafioso nel comprensorio barcellonese ed in particolare nel settore vivaistico di Terme Vigliatore, Mazzarrà S. Andrea e Furnari, da sempre nelle mire dalla locale criminalità organizzata. Il blitz   è anche il risultato di una serrata attività info-investigativa, sviluppata soprattutto per monitorare il fenomeno delle illegalità a danno del comparto vivaistico ed in particolare dei furti di piante ornamentali che rischia di danneggiare gravemente gli onesti imprenditori di questi specifica eccellenza del territorio.


Taormina MEDonne predilette per rapina, CC presi Bonnie e Clide 2016. Si tratta di due giovani conviventi: il catanese Salvatore BONAVENTURA 35enne e la messinese Adriana Camilla DUCI 30enne. La coppia è stata  sorpresa alle prime luci del giorno all’alba dai militari della Compagnia di Taormina con l’accusa di sequestrare giovani donne al volante a scopo di rapina ed estorsione. I carabinieri hanno appurato che ormai era diventata una rodata coppia di rapinatori quella arrestata nella mattinata del 14 novembre dai militari della Compagnia di Taormina. Gli uomini della Benemerita, con un lavoro certosino hanno eseguito un provvedimento di fermo disposto dal dottor Francesco Massara, Sostituto Procuratore della Repubblica di Messina nei confronti degli autori di una serie di rapine che avevano determinato  molta preoccupazione tra la popolazione sulla fascia ionica a confine tra le Province di Messina e Catania. I due giovani conviventi, Salvatore BONAVENTURA e Camilla Adriana DUCI, sono stati sorpresi  dai militari della Compagnia di Taormina, che così hanno dato esecuzione a due fermi di indiziato di delitto per rapina aggravata dall’uso delle armi, sequestro di persona, tentata estorsione in concorso. Il  provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Messina sulla base delle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Taormina, ormai da tempo sulle tracce degli autori di diverse rapine verificatisi tra i Comuni di  Giardini Naxos, Giarre, Riposto, Aci Sant’Antonio, tutte  commesse in danno di donne e che avevano destato forte allarme sociale. Le  modalità con cui venivano commesse le rapine erano divenute preoccupanti per la popolazione.  I  rapinatori, individuata la vittima, sempre una donna solitamente al volante e da sola, l’avvicinavano  con una scusa durante la serata, per poi rapinarla. La  fantasia per catturare l’attenzione della povera malcapitata di turno e, quindi, derubarla certamente non mancava ai rapinatori. Una  donna in una circostanza era stata rapinata, poiché si era fermata a soccorrere la rapinatrice che per strada aveva simulato un grave malore chiedendo disperatamente aiuto. Gli  inquirenti hanno riscontrato in altro caso di rapina avvenuta, con vittime alla guida e tamponate al semaforo e, quindi costrette a scendere. Le rapine commesse anche a donne rimaste in panne con la propria vettura per strada dai finti soccorritori. Una  donna, nei primi di novembre a Giardini Naxos, era rimasta in panne sulla via Consolare Valeria, angolo discesa Giordano, e veniva avvicinata dalla rapinatrice, che scesa da un Alfa Romeo 147 costringeva la vittima ad aprire la portiera dell’autovettura. La malvivente puntando una pistola costringeva la malcapitata a recarsi in luogo isolato. Il  convivente sopraggiungeva al volante di un Alfa Romeo   ed una volta fuori dal centro abitato, s’impossessava, con la compagna, della borsa e del telefono cellulare della donna rapinata. Il colpo in questo caso   non finiva infatti una volta messa a segno la rapina, con la malcapitata  tenuta sotto la costante minaccia dell’arma, i rapinatori si impossessavano anche della vettura della vittima,  accompagnandola poi a casa, e chiedendole  la somma di 1000 euro per la restituzione del mezzo. La richiesta di denaro veniva reiterata anche il giorno seguente, quando,  da una cabina telefonica che i Carabinieri individuavano a Giarre, i due telefonavano alla vittima pretendendo che si recasse al porto di Riposto per  ottenere la restituzione della macchina sempre dietro corrispettivo di denaro. I due, man mano che passavano i giorni, divenivano sempre più spregiudicati e aggressivi. Bonnie e Clide, qualche giorno più tardi, in tarda nottata, non esitavano a puntare la pistola contro una ragazza che era in sosta  sulla sua utilitaria a Giardini Naxos mentre parlava al telefono. DUCI sarebbe salita sulla vettura della vittima e sempre sotto la costante minaccia della pistola avrebbe  costretto la malcapitata a recarsi in un luogo isolato, dove, subito  era stata raggiunta dal fidanzato a bordo della vettura Alfa 147,  per rapinare alla giovane il cellulare e pochi euro, e poi fuggire. Il  terzo colpo accertato e per cui a carico degli indagati vi sono gravi indizi di colpevolezza è la rapina messa a segno nel Comune di Aci Sant’Antonio.   Una  commerciante dopo aver chiuso il suo negozio si era recata in una pizzeria di asporto e parcheggiava la sua vettura lasciandola aperta, in attesa  di comprare dei prodotti di rosticceria per la cena.  La  vittima, ignara, mentre si trovava nell’esercizio commerciale, veniva avvicinata  dalla giovane rapinatrice la apriva la portiera posteriore destra e si sdraiava sui sedili posteriori avendo sempre tra le mani una pistola. La vittima tornata in auto con la cena e rimessasi alla guida della sua vettura per fare rientro a casa, si vedeva puntare la pistola alla tempia da qualcuno posto sui sedili posteriori, che sempre sotto la costante minaccia dell’arma la costringeva a procedere con l’auto. Una  violenta colluttazione è scaturita durante la marcia  con la coraggiosa vittima,  riuscita a disarmare la rapinatrice nel tentativo di mettersi in salvo. Il  convivente rapinatore a quel punto è entrato in scena  e tamponando con l’alfa 147 la vettura della malcapitata l’ha costretta a scendere ed abbandonare la vettura, di cui i due si sono appropriati allontanandosi a bordo. Altre 2 rapine sono avvenute a Riposto, dove  vittime sono state ancora due donne alla guida. Gli  inquirenti in questo caso stanno esaminando le immagini di video sorveglianza ed espletando ulteriori accertamenti tecnici per poter risalire agli autori dei fatti reato. I carabinieri,  in considerazione dei luoghi dove sono avvenuti i fermi di indiziato di delitto, hanno trasmesso tutti gli atti alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto che ha acquisito ulteriori prove e  nei confronti degli indagati   stanno procedendo per richiedere idonea misura cautelare. I  due indagati, al termine delle attività di polizia giudiziaria, delle perquisizioni effettuate a Terme Vigliatore ed a Giarre anche con l’ausilio di un elicottero del Nucleo di Catania, sono stati condottine Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.


Messina  - Prefetto visita Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”.   Il  Prefetto della Provincia di Messina, S.E. Francesca Ferrandino, nella mattinata si è recata in visita al Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber” di Messina, presso la Caserma intitolata al “Capitano Medaglia d’Oro al Valor Militare  Antonio Bonsignore”. Il Prefetto è stato accolto al suo arrivo dal Comandante Interregionale, Generale di Corpo d’Armata Silvio Ghiselli e dopo aver ricevuti gli onori dalla guardia schierata in grande uniforme ha visitato i locali della Caserma ed ha incontrato  una rappresentanza di Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri del Comando Interregionale.  L’alto rappresentante di Governo nella circostanza ha voluto rivolgere un saluto ed un ringraziamento per l’opera svolta quotidianamente dai  Carabinieri a tutela della collettività. Il  Comandante  Interregionale, Gen. C.A. Silvio Ghiselli, dal canto suo, ha ringraziato a nome di tutti i Carabinieri dipendenti, il Prefetto di Messina per l’attestazione di stima e per la sua vicinanza al Comando Interregionale.


Barcellona P.G. ME - Rapina e furto, CC 1 manette.  I Carabinieri di Barcellona P.G, agli ordini del proprio Comandante Luogotenente Salvatore PINO, ieri mattina, hanno tratto in arresto Francesco Sebastiano MILONE 31enne già noto residente a Barcellona Pozzo di Gotto, in esecuzione ad un provvedimento di esecuzione di Ordine di Carcerazione  emesso dall’Ufficio Esecuzione Penale della Procura della Repubblica di Barcellona P.G.., a firma del Procuratore dr. Emanuele CRESCENTI. Il provvedimento è scaturito da 2 sentenze per cumulo pene, con il quale è stata  determinata la complessiva condanna del MILONE a scontare 2 anni, 10 mesi  e 23 gg. di reclusione. Il personaggio a seguito di Ordine di esecuzione, con contestuale decreto di sospensione del medesimo, aveva presentato istanza al Tribunale di Sorveglianza di Messina per ammissione a misure alternative alla detenzione. Il Tribunale di Sorveglianza,  con Ordinanza emessa il 21 settembre 2016, ha rigettato la richiesta disponendo che la pena doveva essere espiata in regime di detenzione carceraria presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi. Le sentenze, divenute definitive a carico del condannato, riguardano la rapina ai danni di una persona commessa a Barcellona P.G. il  4 maggio 2012 ed il furto aggravato in abitazione commesso a Barcellona e Messina nell’anno 2009.MILONE,  ieri pomeriggio dopo le formalità di rito, è stato tradotto in carcere.


Castroreale ME -   Truffano energia elettrica, CC 3 denunciati. I  Carabinieri di Castroreale ieri hanno denunciato in stato di libertà  per il reato di furto aggravato continuato, il proprietario 43enne di un immobile ubicato in centro  ed i 2  occupanti un 53enne di Castroreale ed un 36enne di nazionalità rumena. I Carabinieri di Castroreale, agli ordini del Comandante, Luogotenente Rocco DONIA, con il supporto  dei tecnici dell’Enel,  hanno accertato che i 3 avevano realizzato abusivamente ed artigianalmente un allaccio abusivo  tra il misuratore di energia elettrica domestico ed un palo di illuminazione pubblica, di proprietà della società “Enel Distribuzione”, ubicato a circa quindici metri di distanza, riuscendo ad alimentare illegittimamente l’intera abitazione.  Il contatore elettrico e l’allaccio abusivo sono stati posti sotto sequestro. Il danno per la società di energia elettrica è in corso di quantificazione. I  Carabinieri di Castroreale nello stesso contesto hanno segnalato all’Agenzia della Entrate il proprietario per aver dato in locazione l’immobile ai due conduttori senza contratto  registrato.


Milazzo  ME - GdF denuncia 59 comunali per assenteismo: operazione "libera uscita".  I finanzieri della Compagnia di Milazzo, nella mattinata, hanno dato esecuzione a 59 misure cautelari dell’obbligo di firma emesse dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Me, dott. Fabio Gugliotta, nei confronti di altrettanti dipendenti del Comune di Milazzo assenteisti. Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, dott. Emanuele Crescenti, e dai Sostituti Procuratori d.ssa Federica Paiola e d.ssa Rita Barbieri, hanno permesso di accertare responsabilità per truffa ai danni dello Stato nei confronti di una parte consistente del personale in servizio presso il palazzo comunale di via Crispi. L’operazione, ribattezzata “Libera uscita”, è il risultato di una minuziosa attività investigativa protrattasi per diversi mesi ed è stata realizzata anche con l’ausilio di telecamere collocate agli ingressi dell’edificio dove è ubicato l’ente pubblico. Il video  ha  consentito ai finanzieri di monitorare costantemente sia la zona dove erano collocati gli strumenti per la rilevazione delle presenze del personale che gli ingressi principali.  Le  videoriprese hanno  reso possibile accertare come una buona parte del personale in servizio presso la sede del Comune era solita assentarsi arbitrariamente dal proprio posto di lavoro, riscontrando diffuse e reiterate irregolarità attuate da cinquantanove impiegati. L’elevato numero di dipendenti corrisponde al trenta per cento del totale di quelli in servizio presso l’ente pubblico in questione, che sono centonovanta. Le indagini delle Fiamme Gialle mamertine, con il coordinamento del Comando Provinciale di Messina, hanno consentito di scoprire più di mille ore di assenze ingiustificate. I Baschi Verdi hanno rilevato che i dipendenti pubblici denunciati, a piccoli gruppi, si mettevano d’accordo tra loro affinché  1 timbrasse i badge magnetici degli altri, consentendo così ai colleghi di arrivare in ritardo, di andare via in anticipo dal posto di lavoro, ovvero di uscire per dedicarsi a faccende personali. I militari a  supporto delle attività di videosorveglianza, hanno effettuato ulteriori meticolosi accertamenti, quali attività di pedinamento ed osservazione. Le Fiamme Gialle hanno scoperto   che grazie ai fraudolenti sistemi adottati, qualche impiegato trascorreva gran parte dell’orario di servizio al bar mentre altri passeggiavano per le vie commerciali insieme con colleghi effettuando acquisti.  Il  caso  eclatante è quello di un dipendente che andava regolarmente ad allenare la sua squadra di basket durante tutto il turno di lavoro, facendosi anche timbrare il badge da altri colleghi ed attribuendosi illecitamente in alcuni casi pure le ore di “straordinario”. Un  funzionario, peraltro già membro dell’ufficio per i procedimenti disciplinari del medesimo Comune, in un’altra circostanza, anziché essere al lavoro si recava presso un centro di terapia per effettuare una seduta di massaggi. I  dipendenti assenteisti, attraverso tali comportamenti facevano risultare l’orario di servizio come se fosse integralmente osservato; conseguentemente, percepivano indebitamente un profitto ingiusto, ossia la retribuzione ordinaria per l’intera giornata, con danno economico per la pubblica amministrazione, oltre all’evidente disagio per l’utenza, considerato che l’assenza del dipendente dal posto di lavoro può generare rallentamenti nell’espletamento delle pratiche amministrative. Le risultanze investigative, così come emerse nelle varie fasi delle indagini, sono state successivamente poste in correlazione con i turni di lavoro riportati nei prospetti mensili di ciascun dipendente, acquisiti da parte dei finanzieri milazzesi presso i competenti uffici dell’ente pubblico in questione. I dipendenti pubblici oggetto dell’inchiesta sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, reato punito con la reclusione da uno a cinque anni. Gli stessi, oltre al procedimento disciplinare da parte dell’amministrazione comunale che, in base alle recenti disposizioni normative prevede anche il licenziamento, saranno chiamati a rispondere anche del risarcimento sia del danno erariale patito dell'ente locale a seguito della mancanza in servizio che di quello d’immagine subito dall'amministrazione pubblica, in considerazione dei disservizi arrecati al buon andamento dell’ufficio.


Messina - Antidroga: Polizia denuncia nigeriano 19enne. Il giovane è stato bloccato con Hashish e marijuana nei pantaloni. Il soggetto è stato individuato in piazza Unione Europea, ieri pomeriggio, dai poliziotti della Squadra Mobile durante servizi anti-droga a Messina. Aveva addosso hashish e marijuana già confezionati per la vendita: 4,28 grammi di hashish suddivisi in 10 dosi, due involucri di carta stagnola della stessa sostanza di circa 1 grammo e cinque dosi per un peso di 2,57 grammi sigillate nel cellophane contenenti marijuana. il pusher teneva la sostanza stupefacente nei pantaloni all’interno di un pacchetto vuoto di sigarette. I poliziotti hanno sequestrato il tutto e denunciato il diciannovenne, un ragazzo di nazionalità nigeriana, all’Autorità Giudiziaria.


Messina -   CC  presi fratelli coltivatori droga ai domiciliari.   I  carabinieri del Nucleo Operativo di Messina Sud, nella mattinata, hanno tratto in arresto ai domiciliari  i fratelli messinesi Giovanni 45enne e  Vincenzo COSTANTINO 51enne,  entrambi già noti, per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arresti sono scaturiti da una serrata serie di perquisizioni domiciliari, effettuate con il supporto di due unità cinofile del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi (CT) al fine di contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nella zona sud della città, alle quali – tra gli altri – sono stati sottoposti anche i fratelli COSTANTINO. I  Carabinieri si sono presentati alla porta dell’abitazione di Giovanni COSTANTINO, e questi  nel vano tentativo di disfarsi della sostanza che deteneva in casa , ha repentinamente aperto una finestra sul retro ed ha lanciato all’esterno sei voluminose buste di plastica. Ma i militari, che prima dell’inizio dell’operazione avevano circondato l’edificio, hanno assistito alla scena ed hanno recuperato tutti i sacchetti, all’interno dei quali erano contenuti complessivamente circa 500 grammi di marijuana e 100 grammi di hashish. Nel corso della perquisizione, dentro casa è stata inoltre rinvenuta la somma contante di 200 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento di pregresse attività di spaccio. La perquisizione domiciliare a carico di Vincenzo COSTANTINO, la cui abitazione è ubicata poco distante da quella del fratello Giovanni, ha invece consentito di rinvenire 251 piante di marijuana, già raccolte ed accuratamente stese ad essiccare. Determinante in questo caso il fiuto dei cani, che hanno condotto i carabinieri verso un rudere di pertinenza dell’edificio principale. Qui, all’interno di una stanza del piano terra chiusa da una robusta porta in legno, sono stati rinvenuti 78 arbusti di piante di marijuana, divisi in due fasci ed attaccati ad un fil di ferro in posizione capovolta. Ma i cani segnalavano che all’interno di quello stabile c’era ancora qualcosa e la perquisizione è quindi proseguita verso il primo piano del rudere, dove vi erano ulteriori 173 arbusti di piante di marijuana, divisi in tre fasci, anch’essi attaccati ad un fil di ferro in posizione capovolta. La somma di denaro e tutta la sostanza rinvenuta sono state poste sotto sequestro, mentre i due fratelli COSTANTINO sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. li arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati ristretti agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo, che avrà luogo nella mattinata di martedì 20 settembre 2016, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.


Patti  MeGdF  individua  60 lavoratori in nero,  settore turistico estivo. I  finanzieri della Tenenza di Patti, nel corso dei mesi estivi, hanno intensificato l’attività operativa per contrastare la diffusione di illeciti economico-finanziari. I controlli hanno riguardato tutto il territorio di competenza, specialmente i comuni a maggior vocazione turistica, dove più forte è l’esigenza di tutelare cittadini e visitatori dalle possibili truffe e dalle violazioni alla legalità economica. L’attenzione delle Fiamme Gialle è stata rivolta soprattutto alle attività tipiche di questo periodo dell’anno, come la somministrazione di alimenti e bevande, la gestione di aziende turistiche e strutture ricettive, specialmente quelle balneari, e le attività d’intrattenimento. In tali strutture i finanzieri pattesi sono riusciti a scoprire attraverso più interventi, parte dei quali in orario serale e notturno, oltre sessanta lavoratori “in nero” o non in regola con la vigente normativa fiscale e previdenziale. I militari in occasione di alcune manifestazioni quali la fiera “Oliveri Expò” e la festa della Madonna di Tindari hanno eseguito operazioni che hanno portato al sequestro di circa tremila prodotti non conformi alla normativa vigente, in quanto privi della marcatura “CE” e delle altre prescrizioni previste dal codice del consumo. Il valore della merce sequestrata, un terzo della quale era costituito da giocattoli potenzialmente pericolosi destinati ai più piccoli, ammonta complessivamente a diciassettemila euro. I responsabili delle violazioni sono stati segnalati alla competente Camera di Commercio per l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative e di quelle accessorie che prevedono la confisca e la successiva distruzione dei beni. I militari delle Fiamme Gialle hanno, altresì, eseguito numerosi controlli finalizzati a rilevare sia la regolare emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali, constatando irregolarità nel quaranta per cento dei casi, che il corretto pagamento del canone d’abbonamento per il servizio radiotelevisivo pubblico da parte delle strutture del comparto turistico: in quest’ultimo settore sono state riscontrate sette violazioni su altrettanti interventi. Molteplici anche i controlli per contrastare il fenomeno degli affitti “in nero”: tre le infrazioni constatate che hanno fatto scattare accertamenti fiscali più approfonditi. Le Fiamme Gialle, sul fronte dei generi di monopolio haano condotto mirate attività ispettive che hanno portato al sequestro di oltre sette chili e mezzo di tabacchi posti in vendita senza le prescritte autorizzazioni. Il responsabile della violazione è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria e segnalato all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.


Messina - Ordinario Militare Italia al Cdo Interregionale Carabinieri “Culqualber” Messina e Catania Fontanarossa. L’Ordinario Militare per l’Italia, S.E.R. Arcivescovo Santo MARCIANÒ, di mattina  si è recato in visita al Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber” di Messina, presso la Caserma intitolata al “Capitano Medaglia d’Oro al Valor Militare  Antonio Bonsignore”. L’Ordinario Militare ha ricevuto gli onori dalla guardia schierata in grande uniforme, dopo essere stato accolto al suo arrivo dal Comandante Interregionale, Generale di Corpo d’Armata Silvio Ghiselli, e dal Comandante Provinciale Carabinieri di Messina, Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa. L’Arcivescovo ha incontrato  una rappresentanza di Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri di tutti i Reparti dislocati nelle Legioni Carabinieri Calabria e Sicilia nonché della Rappresentanza militare interregionale. L’Ordinario Militare nella circostanza ha voluto rivolgere un ringraziamento per la silenziosa opera di assistenza e vicinanza al cittadino che quotidianamente i Carabinieri sono chiamati a svolgere per garantire al meglio la sicurezza della collettività e la tutela della legalità in contesti ambientali difficili,  sottolineando i profondi valori che l’Uniforme del Carabiniere rappresenta da più di due secoli per l’Italia ed i doveri di esemplarità morale che ogni militare dell’Arma  ha verso i giovani e la società civile. Il   Comandante  Interregionale, Gen. C.A. Silvio Ghiselli, dal canto suo, ha ringraziato a nome di tutti i Carabinieri dipendenti, l’Ordinario Militare per l’attestazione di stima e per la sua vicinanza al Comando Interregionale, nonché per l’importanza che ricopre il supporto spirituale nell’Arma, quale stimolo per continuare ad operare senza risparmio di energie nell’interesse della collettività. L’Ordinario Militare  ha voluto condividere tutti i momenti della giornata a stretto contatto con i militari recandosi successivamente in visita alle Stazioni Carabinieri di Tortorici, Floresta e Santa Domenica di Vittoria, nell’ambito del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, ed alla Compagnia Carabinieri di Randazzo nonché alle Stazioni Carabinieri di Linguaglossa e Catania-Fontanarossa nell’ambito del Comando Provinciale Carabinieri di Catania.


Messina - Sfruttamento sessuale immigrate: protocollo intesa Questura-Penelope. La Questura di  Messina e l’Associazione Penelope, presso i locali di Polizia, hanno sottoscritto nella persona del Questore di Messina Giuseppe Cucchiara e del Presidente dell’Associazione Penelope di Taormina (ME) Giuseppe Bucalo il protocollo d’intesa.  Il  programma unico riguarda l’emersione, l’assistenza ed l’integrazione sociale a favore degli stranieri e dei cittadini con permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, e delle vittime dei reati di riduzione in schiavitù e tratta di persone. Il progetto è denominato “Nuvole”,  e segue un precedente accordo di partenariato siglato il  7  novembre 2007. Il nuovo accordo mira a proseguire e potenziare sul territorio della Sicilia Orientale una serie di percorsi finalizzati volti alla protezione sociale di cittadini stranieri che versano in una situazione di sfruttamento e di violenza, con particolare riferimento alle donne immigrate vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.


Messina - Antidroga, preso pusher messinese con cocaina e 9.970€. Gli  agenti della Squadra Mobile, ieri pomeriggio nel corso di specifici servizi volti al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto Roberto Papale 35enne messinese, già noto, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di droga. La perquisizione presso l’abitazione del trentacinquenne ha permesso agli investigatori della Squadra Mobile di rinvenire e sequestrare 5 gr. di sostanza stupefacente del tipo “cocaina”, la somma di denaro pari a  9.970€  ritenuta provento dell’attività di spaccio, 2 bilancini di precisione, diversi ritagli in cellophane utilizzati per la confezione termosaldata delle singole dosi, nonché l’hard disk del sistema di video sorveglianza di cui era munita l’abitazione. L’arrestato, su diposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Annamaria Arena, è stato condotto presso la locale Casa Circondariale.


Messina - Truffe online, Polizia denuncia 2 “esperti” : raggirato utente web.  La vittima ha speso   380 euro per quello che sembrava un buon affare  e  proposto su un noto sito di e-commerce. 2 valige per moto BMW nuove di zecca per 400 euro. L’ignara vittima, dopo un breve scambio di messaggi su WhatsApp, era persino riuscita ad ottenere uno sconto di 20 euro e le spese di spedizione incluse nel prezzo pattuito. Il  fantomatico venditore con l’affare fatto ha convinto la vittima a versare l’importo di 380 euro su un conto corrente postale, poi più nulla: telefono staccato e nessuna risposta ai numerosi messaggi.  Il truffato, lo scorso agosto, si è subito rivolto ai poliziotti del Commissariato di P.S. di Patti che sono risaliti all’identità dei due truffatori attraverso numero telefonico ed iban.   I  due “esperti”, con precedenti per reati analoghi, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.


Messina -   Prefetto visita comando carabinieri. Il  Prefetto della Provincia di Messina, S.E. Francesca Ferrandino, dopo il suo insediamento, si è recata in visita al Comando Provinciale Carabinieri di Messina, nella Caserma intitolata al “Capitano Medaglia d’Oro al Valor Militare  Antonio Bonsignore”. Il Prefetto dopo essere stata accolta al suo arrivo dal Comandante Provinciale, Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa, ha visitato i locali della Caserma incontrando gli  Ufficiali del Comando Provinciale Carabinieri di Messina e del Raggruppamento Operativo Speciale, in rappresentanza degli oltre 1200 uomini dell’Arma che giornalmente espletano il proprio servizio nel territorio della provincia.  Il Prefetto nella circostanza ha voluto rivolgere un saluto ed un ringraziamento per l’opera svolta quotidianamente dai  Carabinieri  e per l’incessante lavoro svolto al fianco della Prefettura unitamente alle altre Forze di Polizia, mentre il  Comandante Provinciale dei Carabinieri ha illustrato a S.E. le attività di controllo sul territorio e l’impegno delle 9 Compagnie e 93 Stazioni, capillarmente  dislocate in  gran parte dei 108 Comuni che compongono l’area provinciale.


Barcellona P.G. ME - GdF operazione “rifiuti lontani” 3 denunce traffico illecito 15mila tonnellate. Le Fiamme Gialle della Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto hanno scoperto un traffico illecito di oltre quindicimila tonnellate di rifiuti, sull’asse Campania - Sicilia, con un giro d'affari calcolato in un milione e mezzo di euro, avvenuto nei primi mesi del 2011, periodo in cui era in corso l’emergenza rifiuti campana. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Messina. 2 rappresentanti legali di società di gestione e di trasporto operanti nel settore dello smaltimento rifiuti solidi urbani di Tufino (Na) e Giugliano (Na) ed 1 amministratore pro tempore della Tirrenoambiente S.p.A, società che gestiva la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in provincia di Messina sono stati denunciati. La  Procura della Repubblica di Messina, nei mesi scorsi, ha disposto la richiesta di rinvio a giudizio per due rappresentanti legali di società di gestione e di trasporto operanti nel settore dello smaltimento rifiuti solidi urbani di Tufino (Na) e Giugliano (Na) ed un amministratore pro tempore della Tirrenoambiente spa, società che gestiva la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in provincia di Messina. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Messina e condotte dai finanzieri della Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto (Me). I baschi verdi sono riusciti a portare alla luce un traffico illecito di oltre quindicimila tonnellate, sull’asse Campania - Sicilia, con un giro d'affari calcolato in un milione e mezzo di euro, avvenuto nei primi mesi del 2011, periodo in cui era in corso l’emergenza rifiuti campana, iniziata nel settembre del 2010. L’operazione denominata “Rifiuti lontani” ha permesso di acclarare che l’ingente materiale trasportato, di origine urbana non derivante da raccolta differenziata, non poteva essere trasferito nella discarica siciliana poiché, come dimostrato dalle analisi effettuate dal Dipartimento A.r.p.a. provinciale di Messina, era stato sottoposto soltanto ad operazioni di triturazione e vagliatura meccanica, ma non anche alla necessaria biostabilizzazione aerobica, procedura finalizzata ad assicurare la stabilità biologica dei rifiuti per il successivo stoccaggio a lungo termine. I militari hanno appurato che in sostanza, l’indispensabile “trattamento” previsto dal codice dell’ambiente e richiesto per l’ammissibilità dei rifiuti in discarica non era stato effettuato. Le Fiamme Gialle barcellonesi sono state in grado di determinare, dopo minuziosi accertamenti, in circa seicento il numero degli autocompattatori utilizzati per trasportare illegalmente alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea i rifiuti provenienti dagli stabilimenti che effettuavano il trattamento di tritovagliatura ed imballaggio dei rifiuti solidi urbani indifferenziati, di Tufino e Giugliano, che raccoglievano i rifiuti prodotti dalla città di Napoli e provincia. Le Fiamme Gialle  in un caso hanno rilevato che in un solo giorno erano state conferite quasi novecento tonnellate di rifiuti mediante 32 automezzi. Gli investigatori del Comando Provinciale di Messina hanno scoperto a seguito delle indagini che al fine di trasportare fraudolentemente i rifiuti non adeguatamente trasformati, aggirando i necessari accordi tra le Regioni interessate, gli indagati ne avevano occultato la reale natura. I furbi avrebbero attribuito un diverso “codice rifiuto”, per il quale la normativa di riferimento prevede regole di trasporto differenti. I meticolosi accertamenti svolti dagli investigatori hanno, pertanto, permesso di individuare elementi di prova, per il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Il reato prevede la pena della reclusione sino a un massimo di sei anni, a carico di un rappresentante legale pro tempore di una società campana addetta alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti della Provincia di Napoli, del rappresentante dell’associazione temporanea d’impresa appositamente costituita per effettuare il trasporto ed il conferimento dei rifiuti oggetto d'indagine nonché l’amministratore legale pro tempore della Tirreno Ambiente S.p.A. che si occupava della gestione del sito di stoccaggio mazzarrese, L’operazione di servizio rientra nel quadro degli interventi istituzionali della Guardia di Finanza finalizzati alla tutela del territorio e dell’ambiente e, contestualmente, alla repressione dei traffici illeciti di rifiuti e di chi pone in essere comportamenti elusivi delle normative ambientali.


Patti  ME – Cambio Comando a Compagnia Carabinieri Patti: ten. Pezzi succede a cap. Buschittari. Il  Ten. Marcello Pezzi si appresta ad intraprendere questa nuova esperienza dopo avere prestato servizio in Sardegna. Il capitano Lorenzo Buschittari, marchigiano di origine, prima di arrivare  a Patti aveva prestato servizio presso il 7° Reggimento Carabinieri “Trentino Alto Adige”, quale comandante di plotone, era  giunto a Patti nell’ottobre del 2012, ed è stato Comandante della Compagnia pattese per 4 anni. Il capitano Lorenzo Buschittari ieri ha lasciato il comando per assumere quello della Compagnia di Anzio, sul litorale laziale. Il  ten. Marcello Pezzi ufficiale  designato  proviene da un’esperienza lavorativa di tre anni fatta al comando del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cagliari.


Letojanni  ME - ”Truffa  specchietto” a 89enne, CC presi 2 siracusani.  I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Taormina hanno bloccato Daniele MELIS 41enne e Giuseppe RASIZZI  SCALORA 39enne residenti a Siracusa nati a Genova e Lecce.  Il copione, sempre lo stesso è oramai tristemente noto. I due siracusani d’adozione, nella mattinata di giovedì, come predatori in cerca di vittime, stavano girovagando a Letojanni con la loro auto. I maldestri erano alla ricerca di un anziano o, perché no, di un conducente molto giovane cui rappresentare la solita sceneggiata: la famigerata “truffa dello specchietto”. I  due maldestri alle 11:00 circa erano sul lungomare di Letojanni quando hanno affiancato l’automobile condotta da un uomo di 89 anni che stava parcheggiando nei pressi della propria abitazione. I due sono scesi dalla macchina e, come attori navigati, hanno simulato di aver subito un danneggiamento alla fiancata della propria automobile ed attribuito la responsabilità all’anziano malcapitato. La vittima ha affrontato la complicata situazione.  L’anziano signore, incalzato sapientemente dai due che gli hanno mostrato anche una precedente fattura con la quale era stato risarcito un analogo danno. Tutto era stato studiato nei minimi particolari per rendere verosimile la farsa. I due truffatori hanno convinto l’uomo e si sono fatti consegnare, a titolo di risarcimento, tutto il denaro che aveva addosso.   50€ non sono sembrati sufficienti e quindi hanno invitato l’anziano ad andare nella vicina abitazione per recuperare altro denaro. alcuni testimoni,  per fortuna, nel frattempo  e casualmente stavano assistendo ai fatti, ed hanno contattato il 112,  chiedendo il tempestivo intervento dei Carabinieri. Una pattuglia di motociclisti della Compagnia di Taormina stava passando proprio in quei momenti sulla strada statale. I militari hanno ricevuto l’ordine dalla centrale operativa che ha comunicato pochi dettagli ma sufficienti ai bravi Carabinieri per raggiungere il luogo del misfatto. I militari, dopo pochi istanti, hanno individuato la macchina dei due truffatori i quali avevano percorso pochi metri nel tentativo di allontanarsi con il maltolto. I maldestri   forse pensavano al prossimo colpo quando si sono visti piombare addosso i lampeggianti delle due moto blu. I carabinieri   hanno fatto scendere dalla macchina i 2 ed hanno effettuato una prima perquisizione personale e veicolare. I tutori dell’ordine sulla vettura hanno rinvenuto alcune pietre, pennarelli e colori a cera per simulare i danneggiamenti oltre a 75 euro, probabile provento delle truffe. Il materiale rinvenuto ha, da subito, testimoniato una perfetta organizzazione. I due malfattori sono stati subito condotti a Taormina presso gli uffici della Compagnia dove i Carabinieri dell’aliquota operativa hanno fornito supporto ai colleghi e completato l’opera. Gli investigatori  con  gioco  di squadra hanno  raccolto tutti gli elementi necessari per ricostruire la vicenda. Il quadro nel corso delle ore successive è apparso chiaro anche perché, dopo l’identificazione. I  militari hanno  avuto conoscenza dei precedenti incontri avuti dai due con le forze di polizia, anche in altre regioni italiane, da nord a sud. Uno degli arrestati, è risultato particolarmente abituato a questo tipo di reati ed  altri del tipo predatori.  La  perfetta sinergia tra Carabinieri e cittadinanza questa volta ha consentito di assicurare alla legge i due malfattori che sono apparsi disorientati per l’efficienza e la tempestività dell’intervento. I due, per tutta la notte, sono rimasti in camera di sicurezza e poi sono stati accompagnati in Tribunale nella mattinata per l’udienza di convalida. L’accusa è di truffa in concorso, aggravata dall’aver commesso il reato nei confronti di un anziana vittima. Il risultato operativo appare particolarmente rilevante e traspare anche dalla soddisfazione dei Carabinieri della Compagnia di Taormina, diretti dal capitano Francesco FILIPPO, che hanno operato con massimo impegno per trarre in arresto gli autori di un reato particolarmente infamante perché colpisce vittime particolarmente vulnerabili.


Messina - Ruba moto, inseguito da agenti perde cellulare coi dati facebook: identificato, ai domiciliari. La Polizia ha bloccato Francesco ARENA 30enne messinese. I poliziotti hanno recuperato   le moto trafugate e riconsegnate ai proprietari. La telefonata di un cittadino al 113 è arrivata ieri, in piena notte, intorno alle 03.30 per il furto di scooter in atto. L’intervento delle Volanti impegnate nel controllo del territorio è stato immediato. I due ladri di scooter sono stati raggiunti in zona Montepiselli, ciascuno a bordo di uno scooter. I maldestri hanno provato a fuggire abbandonando 1 dei 2 mezzi, poi, nei pressi del bivio per il rione Bisconte  hanno lasciato anche l’altro. La fuga, ormai a  piedi, è durata poco. Francesco ARENA 30enne messinese è stato arrestato poco dopo, vicino casa. Il personaggio è già noto alle forze di polizia, ed è stato riconosciuto dagli agenti delle Volanti. Il  trentenne a conferma del reato commesso, ha perso durante la fuga il telefonino con tanto di profilo Facebook e account personali. I poliziotti che lo hanno arrestato sono già sulle tracce del complice. Le  2 moto: 1 Honda SH e 1 Yamaha TMAX sono state recuperate  e riconsegnate ai proprietari. I mezzi erano stati entrambi trafugati nottetempo all’interno di condomini cittadini, il primo sul viale regina Elena, il secondo in via Gelone. I ladri  avevano forzato il blocco accensione e manomesso i fili delle moto. Il trentenne arrestato per furto aggravato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto agli arresti domiciliari pronto stamani per il giudizio con rito direttissimo.


Milazzo  ME – Nigeriano tenta violenza sessuale su ragazza, lei sfugge: CC  1 ai domiciliari.  I militari della Compagnia di Milazzo e Stazione Carabinieri hanno eseguito nella giornata di ieri un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto – Ufficio GIP su richiesta della locale Procura della Repubblica per i reati di violenza privata aggravata, e tentata violenza sessuale a carico del giovane A.A.C.18enne di origini nigeriane. L’attività investigativa ha tratto spunto da una denuncia querela della persona offesa a seguito della quale i carabinieri hanno effettuato immediati accertamenti coordinanti dal Pubblico Ministero Dott.ssa Federica Paiola, titolare del fascicolo. I riscontri degli investigatori dell’arma hanno consentito di appurare sia quanto denunciato, che a raccogliere elementi utili per l’identificazione dell’aggressore. Il tentativo di violenza risale al 16 agosto 2016 allorquando nel corso della tarda serata la persona offesa fu avvicinata e costretta con la forza e sotto minaccia di un male ingiusto a raggiungere un luogo appartato sulla spiaggia della riviera di Ponente. La  ragazza, accortasi delle cattive intenzioni del turpe, era riuscita a divincolarsi ed a chiedere aiuto. Le sue grida  hanno richiamato l’attenzione di alcuni passanti che accorsi hanno prestato i primi soccorsi. Il maldestro  riuscì a darsi alla fuga ma lasciando sul luogo del reato il suo portafoglio. Il primo sopralluogo ha consentito ai militari di rinvenire il portafoglio dell’aggressore e di identificare i presenti che venivano sentiti come persone informate sui fatti. L’attività d’indagine condotta nell’immediatezza dei fatti e coordinata dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto guidata dal Procuratore Emanuele Crescenti ha consentito ai carabinieri di raccogliere in pochi giorni un quadro indiziario grave e tale da consentire l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso il suo domicilio.


Milazzo ME – CC preso ladro biciclette  specialista col camper : 8 bici recuperate. I militari, in piena notte, hanno sorpreso  V.S. 53enne  di origini catanesi, mentre indisturbato con il suo camper era alla ricerca di biciclette. I  Carabinieri della Compagnia di Milazzo sono stati insospettiti dai frequenti e continui passaggi che il camper effettuava nel centro mamertino aggirandosi con un obiettivo ben preciso: rubare biciclette. L’intuito dei militari in forza al NORM della Compagnia di Milazzo ha consentito di scovare il motivo dei giri strani. I militari infatti grazie anche all’aiuto di cittadini onesti sono riusciti a sorprendere il 53enne V.S. di origini catanesi mentre si accingeva a rubare l’ennesima bicicletta. Il camper infatti giunto in piena notte in via Cosenza, al centro di Milazzo, si è fermato. Il  soggetto V.S. è sceso dal mezzo, pronto ad  agire con i suoi arnesi da scasso per l’ennesimo furto. Il tempestivo intervento dei militari però ha rovinato i piani al maldestro che è stato scoperto. I militari hanno avviato  le operazioni di perquisizione veicolare e personali che hanno consentito di rinvenire : 8 biciclette tutte oggetto di furto ed 1 kit da scasso, il tutto sotto sequestro è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto che coordina le indagini. L’arrestato veniva trattenuto in caserma per gli accertamenti di rito e a seguito condotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi per l’udienza di convalida con l’accusa di furto aggravato.


Messina – 2 già espulsi sbarcano nuovamente coi migranti, presi da agenti. Si tratta di Mussa LKOUAH  29enne e Mahammed AKEWI 29enne. Lo sbarco dei 2 è stato il 30 agosto con la nave della Marina Militare Italiana “Virginio Fasan”, allorquando la Polizia ha arrestato i soggetti che già risultavano espulsi ed invece stavano viaggiando con altri 1157 migranti giunti a Messina. Gli accertamenti successivi allo sbarco e le indagini effettuate dai poliziotti dell’ Ufficio Immigrazione e della Squadra Mobile hanno permesso di individuare due cittadini di nazionalità marocchina già noti alle forze di polizia italiane. Il primo Mussa LKOUAH, era già stato fotosegnalato in Italia come Moussa EL KOUAHA ed espulso dal territorio nazionale con provvedimento del Questore di Modena, datato 21 aprile 2015 ed è stato arrestato per aver fatto ingresso in Italia prima dei 5 anni previsti. Il secondo cittadino di nazionalità marocchina è Mahammed AKEWI, arrestato ieri dai poliziotti in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Lecco in data 10/09/2015. L’arrestato è ritenuto responsabile del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.


Milazzo ME - Ten. Adinolfi succede a  cap. Ruotolo per Comando  Compagnia Carabinieri  Milazzo. Il  Ten. Valentino Adinolfi  neo comandante  si appresta ad intraprendere questa nuova esperienza di comando proveniente da attività lavorativa di due anni svolta presso il Nucleo Operativo di Roma Trastevere e prima ancora a Monreale. Il capitano Antonio Ruotolo, napoletano di origine, prima di arrivare nella città Mamertina  aveva comandato il nucleo operativo e radio mobile di Udine e, per un breve periodo, la compagnia di Cividale del Friuli. Il capitano Antonio Ruotolo era giunto a Milazzo nel settembre del 2011, ed ha ricoperto il ruolo di Comandante della  Compagnia Mamertina per 5 anni, l’ufficiale ieri ha lasciato il comando per assumere quello della Compagnia di San Donato Milanese alle porte di Milano.


Messina - Agente trova 23 kg marijuana su bagnasciuga spiaggia: sequestro Polizia. Un  poliziotto libero dal servizio e stava correndo in spiaggia quando ha visto i panetti  semi interrati ed ha dato l’allarme. Si tratta  di 23 chili e 232 grammi di sostanza stupefacente pronta ad essere immessa sul mercato della droga. Gli  agenti delle Volanti ieri mattina in località Timpazzi che sono poi intervenuti hanno rinvenuto l’ingente quantità di droga. Il  poliziotto era libero dal servizio quando  in spiaggia e ha notato uno dei panetti fuoriuscire dalla sabbia, ad appena una decina di metri dal bagnasciuga. Il tutore dell’ordine ha subito intuito la probabile natura di quanto trovato ed ha chiesto l’ausilio dei colleghi che, intervenuti, ed hanno dato il via alle ricerche. Gli agenti hanno   tirato fuori dalla sabbia 22 panetti, tutti ben sigillati con nastro adesivo, alcuni sfusi, altri inseriti all’interno di imballaggi più grandi. I successivi accertamenti del locale Gabinetto di Polizia Scientifica hanno confermato che si trattava di canapa indiana, marijuana. La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro. Sono in corso indagini.


Barcellona PG ME - Coltiva marijuana, cela munizioni e materiale esplosivo: CC 1  arresto.  I  militari della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, ieri pomeriggio,  hanno arrestato in flagranza di reato Carmelo CANNISTRÀ 22enne,  disoccupato, già noto del luogo, mentre era intento ad irrigare delle piante di marijuana alte circa mt. 1,30, in avanzato stato di maturazione vegetativa. I Carabinieri della Stazione di Barcellona P.G., su una lunga scia di successi investigativi volti al contrasto delle varie attività di spaccio di sostanze stupefacenti insistenti nella zona, hanno dato l’ennesimo colpo alla criminalità locale che si dedica imperterrita alla commissione di questo tipo di reati. I tutori dell’ordine da tempo avevano avviato un’attività info-investigativa per contrastare il fenomeno illegale della coltivazione e dello spaccio di sostanza stupefacente nel territorio del Longano.  I  Carabinieri  in questo contesto, stavano seguendo da alcuni giorni le tracce del giovane. I militari ieri pomeriggio, dopo un complesso pedinamento eseguito con la massima accuratezza, hanno colto  CANNISTRA’ con le mani nel sacco mentre era intento a irrigare 4 piante di “cannabis indica” in un appezzamento di terreno  in Contrada  Rocche di Barcellona Pozzo di Gotto. L’attività info-investigativa condotta nei confronti del  soggetto aveva permesso di raccogliere forti elementi indiziari anche riguardo l’illecita detenzione di armi e munizioni. I militari svolgendo un’accurata ispezione sul posto con l’ausilio di attrezzi utili per scavare il terreno e, ben occultati tra la vegetazione ed a pochissima distanza dalle piantine, hanno rinvenuto numerose cartucce per fucile da caccia e per pistola, 1  artificio di fabbricazione artigianale di grosse dimensioni con miccia lunga 65 cm circa, 4 scatole contenenti inneschi per cartucce e ordigni esplosivi nonché 1 grosso  coltello a serramanico. I   militari si sono diretti presso l’abitazione del CANNISTRA’ ed a seguito di un’accurata perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto ulteriormente gr. 35 circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana essiccata.Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro per essere inviato successivamente al RIS di Messina per gli esami di laboratorio. L’arrestato è stato condotto in caserma per l’espletamento delle formalità di rito e successivamente tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria nella persona della Dott.ssa Rita BARBIERI, Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Barcellona P.G.


Messina - Marijuana in armadio, Polizia arresta pusher ai domiciliari. Si tratta di Daniele DE DOMENICO  21enne messinese. I poliziotti hanno recuperato 19 dosi già confezionate e pronte per essere smerciate  ben custodite nell’armadio della camera da letto.  Gli  agenti delle Volanti hanno recuperato lo stupefacente dopo la perquisizione domiciliare eseguita ieri mattina a carico di Daniele DE DOMENICO.  Gli  accertamenti esperiti successivamente dal locale Gabinetto di Polizia Scientifica hanno confermato che si trattava di marijuana per un peso complessivo di 25,52 grammi.I poliziotti hanno trovato anche 1 bilancino di precisione sistemato sopra una mensola con evidenti tracce di sostanze stupefacente e buste di plastica verosimilmente utilizzate per il confezionamento delle singole dosi. Il ventunenne è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il giovane è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo previsto per la mattina.


Messina - CC arrestato rapinatore seriale, ordine carcerazione. I Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, ieri, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di S.F., 18enne messinese che dovrà scontare una pena di 2 anni e mezzo poiché riconosciuto colpevole di una serie di rapine commesse nel 2014. L’arrestato, all’epoca dei fatti minorenne ed insieme ad un complice coetaneo, per diversi mesi aveva seminato il panico nella zona Sud della città, mettendo a segno ben 7 rapine ai danni di farmacie ed altre attività commerciali. 1 colpo ai maldestri è andato male, durante la rapina nella Farmacia Juvara di via Catania a Messina,  il 26 novembre del 2014,  col brillante intervento del Magg. Paolo Leoncini e del Maresciallo Giuseppe Caroleo, rispettivamente Comandante della Compagnia di Messina Sud e della Stazione di Gazzi, ha messo fine all’attività dei giovani criminali. I Carabinieri in quell’occasione si accorsero che i due ragazzi si erano introdotti armi in pugno dentro l’attività commerciale. I tutori dell’ordine con un’azione tempestiva ed altamente professionale riuscirono a disarmare, immobilizzare e trarre in arresto i rapinatori. Le successive indagini consentirono di appurare come i due fossero stati responsabili di altre 6 rapine. Il giovane, dopo le formalità di rito su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato tradotto presso l’istituto di detenzione minorile di Acireale.


Messina - GdF sequestra 1 kg hashish a Vulcano. I finanzieri della Tenenza di Lipari hanno rinvenuto e sequestrato nei giorni scorsi, nelle acque dell’isola di Vulcano, 1000 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish. I militari, nell’ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione degli illeciti nel territorio eoliano sono intervenuti in prossimità dello specchio acqueo prospiciente una cala situata nell’area di Ponente della predetta isola di Vulcano. Le Fiamme Gialle di Lipari erano state allertate da altro finanziere libero dal servizio, che lavora in una differente Regione, che aveva notato sulla sabbia un involucro sospetto abbandonato. I  militari, a seguito di un attento ed accurato esame del contenuto dell’involto, hanno constatato la presenza di gr. 1000 di hashish, che hanno sottoposto a sequestro e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente di Barcellona Pozzo di Gotto. Le Fiamme  Gialle hanno in corso  indagini per appurare le responsabilità penali relative al traffico della sostanza individuata.


San Marco D’Alunzio ME - 76enne accoltellato da vicino di campagna, CC 1 fermato. I  Carabinieri della  Compagnia di Sant’Agata di Militello, nel pomeriggio a San Marco D’Alunzio ME, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto ALFIO ARCODIA 59enne di San Marco D’Alunzio (ME), bracciante agricolo, ritenuto responsabile di tentato omicidio aggravato ai danni di un 76enne del luogo. Il soggetto, nel corso di lite scaturita per futili motivi riconducibili a servitù di passaggio su un terreno agricolo, dopo aver aggredito con calci e pugni il 76enne, armatosi di coltello, avrebbe colpito l’avversario con un fendente alla gola, procurandogli una vasta ferita da taglio che ha leso in via superficiale la vena giugulare. L’aggressore, dopo essersi disfatto dell’arma del delitto, si è dato alla fuga attraverso le campagne circostanti, rendendosi irreperibile. Le ricerche immediate condotte dai Carabinieri operanti con l’ausilio degli uomini in forza alle stazioni vicine ed equipaggi del dipendente Nucleo Operativo e Radiomobile, si sono protratte per l’intera giornata.  Il  fuggitivo individuato  e vistosi scoperto non ha opposto resistenza. La vittima, è stata trasportata presso l’ospedale di Sant’Agata di Militello. I sanitari hanno riscontrato la “ferita da taglio in regione laterale sinistra del collo e trauma contusivo con ecchimosi sparse al volto”, ed hanno sottoposto il 76enne ad intervento chirurgico dichiarandolo non in pericolo di vita. Il fermato è stato tradotto presso Casa Circondariale Messina-Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Patti (ME) .


Patti Me - Fuoco ad ombrelloni in stabilimento balneare, 2 denunciati. Gli atti vandalici sono stati perpetrati ai  danni di uno stabilimento balneare. La Polizia di Stato ha identificato e denunciato  2 ragazzi autori di incendi notturni.  La  stagione estiva e gli orari allungati per gli eventi ricreativi moltiplicati, in  piazze e  spiagge  animano anche  persone.  L’impegno della Polizia di Stato per la tutela della sicurezza pubblica è intensificato. 2 maldestri, lo scorso 31 luglio, tra centinaia di giovani riversati nei rinomati luoghi di ritrovo del litorale tirrenico e della sua movida, avevano appiccato il fuoco ad alcuni ombrelloni di un noto stabilimento balneare della zona di Patti.  Le fiamme fortunatamente non si erano propagate oltre qualche ombrellone scongiurando conseguenze ben più gravi, con  danni al gestore del lido. Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Patti in pochissimi giorni sono riusciti ad identificare i responsabili dell’atto vandalico.  I  due giovani ventenni residenti in un comune del comprensorio sono stati denunciati in libertà e dovranno rispondere del reato di danneggiamento aggravato.


Messina Alticcio danneggia ambulanza: Polizia 1 denunciato. Il soggetto in preda all’alcool ha dato via libera alle sue capacità distruttive nel pronto soccorso dell’ospedale Piemonte. Il personaggio era stato soccorso ieri sera, intorno alle 21.00, da personale del 118 per una ferita alla mano, ed ha reagito prendendo a pugni il parabrezza e la carrozzeria dell’ambulanza, danneggiandola in più parti. L’individuo  palesemente ubriaco, ha poi messo a soqquadro l’interno del mezzo lasciando ovunque tracce di sangue. I poliziotti delle Volanti intervenuti l’hanno denunciato per i reati interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato.


Messina – Mandato arresto europeo: Polizia ammanetta pakistano. Gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito 1 mandato di arresto europeo emesso a   carico di Kamran KHAN 30enne, cittadino di nazionalità pachistana per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.  Il mandato di arresto europeo era stato emesso in Germania, lo scorso aprile. Kamran KHAN   di nazionalità pachistana era ricercato in tutta Europa perché considerato responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il soggetto si faceva pagare per aiutare cittadini extracomunitari ad entrare illegalmente in Europa. Il personaggio si sarebbe improvvisato da accompagnatore fornendo biglietti ferroviari ed indicando come fare e dove scendere per raggiungere la Germania attraverso il confine austro-ungarico. Gli agenti della Squadra Mobile ieri hanno trovato ed arrestato il pakistano che è stato trasferito presso la locale Casa Circondariale.


Messina - Mafia: DIA confisca beni 1,5 milioni€ ad imprenditore condannato. Uomini della Direzione Investigativa Antimafia della Sezione Operativa di Messina, coordinati dal Centro Operativo di Catania, hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca beni  – per un valore complessivo di circa 1,5 milioni€– a carico di Giuseppe LO RE, detto “PINO”, imprenditore di Caronia (ME), ritenuto appartenente alla “famiglia di Mistretta”, ed operante nella zona tirrenica-nebroidea della provincia messinese. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, nella camera di consiglio presieduta dal dott. Antonino Francesco Genovese, a conclusione di una complessa attività svolta dalla Sezione Operativa D.I.A. di Messina su delega del Procuratore Capo dr. Guido LO FORTE, e dei Sostituti Procuratori dr. Vito DI GIORGIO e dr. Angelo CAVALLO, della D.D.A. di Messina. La D.I.A., nel quadro della più ampia attività istituzionale finalizzata ad aggredire, sotto il profilo preventivo, i patrimoni illecitamente acquisiti da esponenti delle “cosche mafiose”, ha così portato a compimento una importante e complessa investigazione patrimoniale, pervenendo al sequestro e successivamente alla confisca  di un ampio patrimonio illecito, riconducibile al LO RE, ritenuto, secondo copiose risultanze processuali, strettamente legato alla “famiglia” mafiosa di Mistretta”, il cui elemento apicale sarebbe stato Sebastiano RAMPULLA, deceduto nel 2010, già ritenuto rappresentante provinciale di “cosa nostra” per la provincia di Messina. Quest’ultimo era fratello di Maria e di Pietro, anch’essi soggetti ritenuti dagli inquirenti di elevato spessore criminale; in particolare, Pietro è stato condannato all’ergastolo poiché ritenuto “l'artificiere” della strage di Capaci, per averne confezionato sia l’ordigno che il telecomando utilizzati nell’attentato. Sebastiano e Maria RAMPULLA, con provvedimenti del Tribunale di Catania, emessi nell’anno 2007 e 2008, sono stati già spossessati del loro patrimonio personale, in quanto risultato essere sproporzionato alle loro entrate ufficiali. LO RE, già sorvegliato di P.S. e già noto per reati contro la persona ed il patrimonio, ha già manifestato la propria pericolosità sociale qualificata e l’indubbia levatura criminale, circostanza confermata, nel tempo, anche da diverse dichiarazioni dei collaboratori di giustizia: Santo LENZO e Carmelo BISOGNANO. Il personaggio, invero, è risultato nel tempo coinvolto e protagonista in numerose vicende giudiziarie, quali i ben noti procedimenti penali denominati “Mare Nostrum”, “San Lorenzo e Barbarossa”, “Charter”, “Icaro”, “Montagna” e, nell’anno 2012, nell’operazione “Dolce Vita”, nell’ambito della quale è stato colpito da misura custodiale in carcere, con altri 13 soggetti, in quanto ritenuto il promotore di un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.  I tutori dell’ordine, sulla base delle capillari investigazioni recentemente condotte dalla D.I.A. di Messina, ampiamente valorizzate ed attualizzate hanno evidenziato le cointeressenze ed i rapporti del LO RE con soggetti di vertice delle consorterie criminali operanti nella provincia di Messina. La DIA ha ricostruito analiticamente l’evidente “sperequazione economico – finanziaria” tra le fonti ufficiali di reddito e le reali disponibilità possedute dallo stesso, anche con riferimento ad interposte persone compiacenti. Il decreto di confisca in è stato eseguito nei confronti di LO RE ed ha interessato i seguenti beni: 3 (tre) aziende - 2 imprese operanti nel settore della commercializzazione delle autovetture, e 1 associazione nell’ambito dei “night club” - tutte intestate sia al personaggio che a suoi prestanome ed ai componenti del suo nucleo familiare;  5 unità immobiliari, ubicate nel comune di Caronia (ME);  1 rapporto finanziario; 5 mezzi (autocarri ed autovetture). La DIA con il decreto di confisca ha eseguito l’applicazione nei confronti di Giuseppe LO RE della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per la durata di 4 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza; la messa in liquidazione dalla società “Autoservice s.r.l.”, demandando all’amministratore giudiziario i relativi adempimenti. Il valore complessivo dei beni colpiti da provvedimento, comprensivo del patrimonio aziendale delle imprese e dei rapporti finanziari, è stimato prudenzialmente in 1,5 milioni€.


Messina – Estorsione, rapina e stupefacenti, CC eseguono 4 misure cautelari. Si tratta dei messinesi: Agatino SCIUTO 39enne, Alessio MASCIANA’ 25enne, Franco SAJA 56enne  e  Giuseppe VILLARI 36enne. I  Carabinieri hanno eseguito una serie di ordini di carcerazione nella zona sud della città e nella parte ionica del territorio della provincia di Messina: il già noto Agatino SCIUTO, bloccato dai militari della Stazione di Messina Gazzi, dovendo espiare la pena residua di 2 anni e 4 mesi  di reclusione poiché riconosciuto colpevole del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, commesso a Messina nel marzo 2013. Alessio MASCIANA’ già agli arresti domiciliari, è stato ammanettato dai militari della Stazione di Roccalumera, dovendo espiare la pena residua di 5 anni e 8 mesi di reclusione poiché riconosciuto colpevole dei reati di rapina, danneggiamento e furto aggravato, commessi a Messina tra gli anni 2012 e 2013. Franco SAJA   arrestato ai domiciliari dai militari della Stazione di Bordonaro, dovendo espiare la pena residua di 1 anno, mesi 4 e giorni 10 di reclusione poiché riconosciuto colpevole del reato di combustione illecita di rifiuti, commesso a Messina nel maggio 2014.Giuseppe VILLARI   arrestato ai domiciliari dai militari della Stazione di Messina Gazzi, dovendo espiare la pena residua di 3 mesi e 8 giorni di reclusione poiché riconosciuto colpevole dei reati di tentata estorsione e lesioni personali, commessi a Messina nel gennaio 2013. Il soggetto, insieme ad un complice, aveva preso di mira 2 venditori ambulanti, madre e figlio, dai quali si faceva consegnare somme di denaro, prelevando altresì merce a piacimento e picchiandoli se i due malcapitati non  avessero assecondato le  sue richieste. Tutto era iniziato prima del Natale dell’anno 2012, quando i due soggetti iniziarono a presentarsi nei mercati, presso la bancarella gestita dalle due vittime prescelte, per chiedere  somme di denaro. Le richieste oscillavano tra i 500 ed i 1.000€, ma in un caso arrivarono anche a 2.000€. I  due aguzzini, quando i due commercianti non sono stati più in grado di pagare le cifre richieste, hanno picchiato violentemente le vittime, tanto che sono state costrette a ricorrere alle cure del locale Pronto soccorso. Madre e figlio mai hanno denunciato per paura di ritorsioni, ma le voci corrono e quando i carabinieri di Messina Sud sono venuti a conoscenza della vicenda hanno iniziato ad indagare, portando alla luce la storia di violenze e traendo in arresto i due estortori. SCIUTO e MASCIANA’,  dopo le formalità di rito, sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, mentre SAJA e VILLARI sono stati sottoposti alla detenzione domiciliare presso le rispettive abitazioni, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso i provvedimenti.


Maniace CTCC Cacciatori  Calabria  ammanettano coltivatore 550 piante marijuana  sui Nebrodi. Salvo GERMANA’, 40enne agricoltore nato a Bronte e residente a Maniace, è stato sorpreso dai CC a coltivare circa 500 piante di canapa indiana in Contrada Cutò del Comune di Cesarò, è finito in manette.  GERMANA’ ieri sera è stato sorpreso dai Carabinieri della Compagnia di S. Stefano di Camastra e dai Cacciatori di “Calabria”,  mentre si prendeva cura  della piantagione che, composta da arbusti alti fino a circa 2 metri, era stata realizzata  in maniera tale da essere  mimetizzata nella fitta vegetazione circostante e invisibile all’occhio dei comuni cittadiniIl  pattugliamento del territorio nebroideo operato incessantemente dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” era stato avviato all’indomani dei fatti in cui era rimasto vittima il Presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi e continua a dare frutti. I Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria già, i primi di luglio, avevano  arrestato 2 giovani incensurati sorpresi ad irrigare le numerose piante di canapa indiana che avevano messo a dimora in un terreno di contrada Scaletta del comune di Cesarò.  I  militari hanno individuato l’area e dopo averla circondata  hanno proceduto all’arresto dell’utilizzatore, poi tradotto nella Casa Circondariale di Catania a Piazza Lanza come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania. Le piante sono state estirpate e inviate al RIS di Messina.


Taormina Manette dei CC per coppia pusher.  I militari del Nucleo Operativo hanno ammanettato Marco Valentino 30enne in carcere e Valentina Nicotra 27enne ai domiciliari, entrambi già noti. I  Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno assestato un altro colpo al traffico di stupefacenti nella nota cittadina turistica. I militari hanno seguito a lungo gli spostamenti della coppia, per verificare il possibile coinvolgimento nel traffico di stupefacenti a Taormina. Gli indizi erano convergenti ma mancava un riscontro oggettivo che è giunto lo scorso fine settimana. I CC del Nucleo, che opera in borghese, stavano svolgendo un servizio discreto e silenzioso di prevenzione e repressione dei reati quando hanno notato la coppia  a bordo di uno scooter in una via centrale di Taormina. I Carabinieri hanno attuato all'istante un posto di blocco ed hanno fermato la moto, sono seguiti attimi concitati. Il  soggetto alla guida pare abbia ceduto qualcosa alla donna la quale ha tentato una breve fuga a piedi, ma è stata subito raggiunta, non prima di aver lanciato a terra un piccolo involucro contente 10 grammi di cocaina. La droga era probabilmente destinata al mercato locale. I due sono stati condotti in caserma per il proseguo degli accertamenti. La  coppia è stata poi condotta al cospetto del Giudice che ha convalidato gli arresti.   Valentino si è viste aperte le porte del carcere di Messina Gazzi mentre  la donna è stata condotta ai domiciliari in attesa della celebrazione del processo. Prosegue ininterrotta l’attività di repressione dei reati attuata dai Carabinieri della Compagnia di Taormina.


Tortorici ME - Piantagione cannabis in terreno incolto: CC 1 ai domiciliari.  I  Carabinieri Compagnia  di Sant’Agata di Militello a Tortorici (ME), in C/da Cappuccini, nell’ambito di predisposti servizi finalizzati alla repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, a conclusione autonoma attività d’indagine, hanno tratto in arresto ai domiciliari, in flagranza di reato  Adriano MESSINA 40enne tortoriciano, già noto. I militari, hanno bloccato il personaggio per il reato di coltivazione di sostanza stupefacente ai fini di illecita commercializzazione. I carabinieri hanno scoperto una piantagione di 48 (quarantotto) provvedeva a curare ed annaffiare. Il materiale è stato posto sotto sequestro dai carabinieri che svolgeranno le specifiche analisi di laboratorio. L’arrestato è stato tradotto presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida di lunedì davanti all’Autorità Giudiziaria informata dai militari.


Messina Stalker 44enne vessa ex convivente, CC bloccato: divieto avvicinamento. I carabinieri della Stazione di Bordonaro nei giorni scorsi, hanno tratto in arresto G.M. 44enne, noto messinese, nella flagranza del reato di atti persecutori nei confronti dell’ex convivente. La  storia penosa andava ormai avanti da anni, tra minacce di morte, prepotenza e pesanti percosse. La  donna ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. La vittima, nel primo pomeriggio di giovedì 23 giugno 2016  ha preso a bordo della sua auto   si è recata in viale Europa, presso la sede la Stazione Carabinieri di Bordonaro. La vittima non sapeva di essere seguita, anche in quel momento, da G.M. che, vedendola avvicinarsi alla caserma ed intuendo la sua intenzione di denunciarlo, l’ha immediatamente raggiunta e bloccata, nel tentativo di farla desistere. La  discussione in poco tempo si è fatta animata per cui la scena non è passata inosservata ai militari di Bordonaro, che sono prontamente intervenuti per calmare gli animi e capire cosa stesse accadendo. Lo  stalker nello stesso frangente, davanti ai carabinieri, ha rivolto gravi e pesanti minacce alla ex convivente, per cui è stato bloccato e condotto negli uffici per approfondire la situazione. La  donna è stata tranquillizzata dai carabinieri e portata al sicuro nella caserma, dove ha descritto minuziosamente ai militari tutto quello che, negli ultimi anni, ha dovuto subire dall’ex convivente, confessando inoltre di nutrire gravi timori per la propria vita a causa dei comportamenti del soggetto. La narrazione dei maltrattamenti è stata precisa: tutto sarebbe iniziato a partire dall’anno 2012, quando G.M., che si trovava in carcere per reati in materia di sostanze stupefacenti, è stato scarcerato ed ha fatto ritorno nella casa in cui coabitava con la donna e con il loro figlio minore. Il soggetto, da quel momento, avrebbe perso ogni voglia di lavorare e di darsi da fare per mantenere la famiglia ed iniziato a giocare in maniera ossessiva alle macchinette del videopoker, sperperando i pochi soldi che la convivente riusciva a guadagnare lavorando duramente. G.M.  diventato irascibile avrebbe  iniziato ad essere aggressivo e violento nei confronti della donna, che cercava in tutti i modi di convincerlo a lasciar perdere il gioco d’azzardo ed a trovarsi un lavoro. Il  soggetto percuotendo la vittima, in almeno due occasioni, con calci, ginocchiate e gomitate imponeva il suo status. Inevitabile è stata  l’interruzione della convivenza, avvenuta nel 2015, ma sono iniziati i pedinamenti e le persecuzioni a mezzo telefono, con cui lui– attraverso chiamate vocali e messaggi istantanei –chiedeva insistentemente alla donna di tornare a vivere assieme, associando, a queste intimazioni, pesanti ingiurie e minacce di morte.  La situazione era addirittura peggiorata negli ultimi giorni, in quanto la donna aveva iniziato a frequentare saltuariamente un’abitazione estiva, dove il telefono cellulare non ha segnale. Il non riuscire ogni volta, a contattarla avrebbe mandato G.M. su tutte le furie ed i suoi messaggi si sono ulteriormente intensificati, così come i pesanti insulti e le minacce a non darle pace. La  donna, la tarda mattinata di giovedì scorso, giunta al limite della sopportazione e temendo ormai per la propria vita, ha finalmente deciso di presentarsi  ai carabinieri per denunciare i fatti e per porre fine a queste persecuzioni.  La vittima non immaginava che, poco dopo essere arrivata in viale Europa, il suo ex convivente la stesse tenendo d’occhio e riuscisse ad intercettarla. L’intervento dei carabinieri ai quali non è sfuggita la lite che ne è scaturita, fortunatamente  ha posto fine a tutto. G.M. è stato colto nella flagranza delle ingiurie e delle pesanti minacce rivolte alla donna, facenti parte della più ampie e reiterate condotte di stalking poste in essere nel corso degli ultimi anni, l’uomo è stato tratto in arresto. L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze degli elementi raccolti dagli operanti, ha convalidato l’arresto ed ha applicato nei confronti dell’uomo la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa.


Messina Blitz GdF in aziende Parco Nebrodi: finanziamenti EU irregolari in Centri ME, CT, EN. Oltre ottanta finanzieri in servizio presso il Comando Provinciale di Messina hanno eseguito, più di trenta decreti di perquisizione locale e numerosi decreti di esibizione documentale emessi dalla Procura della Repubblica di Messina. I destinatari degli atti sono molteplici Centri di Assistenza Agricola, enti che gestiscono le istruttorie relative alle domande di finanziamenti europei e nazionali in agricoltura. La vasta operazione interessa le Province di Messina, Enna e Catania, ed è coordinata dal Procuratore della Repubblica, dott. Guido Lo Forte affiancato dal Sostituto Procuratore, dottor Antonio Carchietti. Il blitz è scattato alle prime ore del giorno all’alba ed ha avuto come epicentro la zona di Tortorici (Me), nota in passato per alcuni episodi criminali. Le attività di polizia giudiziaria in corso riguardano un importante filone investigativo relativo a presunte truffe ai danni dell’Unione Europea ed all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura - Ag.E.A., che sarebbero state poste in essere da numerosi soggetti del comprensorio dei Nebrodi. Le indagini hanno preso le mosse da alcune denunce presentate da parte di proprietari di terreni che al momento della presentazione della domanda per il contributo loro spettante si sono visti rispondere che le particelle di proprietà, ad insaputa dei medesimi, erano già state inserite in analoghe domande di finanziamento, presentate da altre persone. L’attento approfondimento investigativo ha portato ad individuare un presunto meccanismo di frode più strutturato, realizzato in via sistematica da alcuni soggetti che inserivano in numerose istanze presentate da aziende agricole a loro riconducibili, terreni di ignari proprietari. Alcuni dei destinatari dei provvedimenti, tra l’altro, vantano diversi precedenti penali per truffa mentre altri risultano collegati alla criminalità organizzata locale nonché interessati  dalle vicende connesse alla concessione dei pascoli dell’Azienda Speciale Silvo Pastorale di Troina (En), relative all’emanazione di apposite interdittive antimafia della Prefettura di Messina a seguito della stipula del Protocollo di legalità. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina intendono riscontrare se esista una regia comune in grado di coordinare i diversi imprenditori agricoli coinvolti. L’indagine della GdF conferma come i sistemi illeciti realizzati per drenare illecitamente risorse finanziarie nel settore agricolo, di concreto interesse per la criminalità, sia ben radicato nella zona del Parco dei Nebrodi. Le Fiamme Gialle hanno trovato chiara conferma dagli esiti degli oltre cento accertamenti svolti nella prima parte del 2016 e nel precedente biennio nella zona nebroidea dai finanzieri delle Tenenze di Sant’Agata di Militello e Capo d’Orlando, che hanno permesso di rilevare irregolarità per quasi 5 milioni€ di contributi illecitamente percepiti, su un totale di 11 milioni€ oggetto d’analisi ed hanno portato alla denuncia di ben 80 responsabili. Tali attività sono state svolte nell’ambito del progetto “Bonifica” del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie delle Fiamme Gialle ed hanno permesso di scoprire tipologie di illecito riguardanti falsi contratti di affitto o di comodato dei terreni agricoli, nonché numerosi contratti stipulati con persone che risultavano essere decedute in epoca antecedente alla stipula degli stessi. Altri sistemi di realizzazione delle truffe ai danni dell’Unione Europea hanno riguardato soggetti che avevano ottenuto finanziamenti utilizzando particelle catastali di terreni di proprietà pubblica, attraverso la produzione di falsi titoli di conduzione oppure, in due episodi, utilizzando fondi agricoli confiscati in base alla legislazione antimafia. L’attività delle Fiamme Gialle ha comportato anche la correlata denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti e prevederà la contestazione di sanzioni amministrative che saranno pari agli importi illecitamente percepiti.


Pace del Mela  METentato omicidio: CC, un 21enne in manette. Si  tratta di Emanuele DI SALVO 21enne. I carabinieri Compagnia di Milazzo della Stazione di Pace del Mela agli ordini del Maresciallo aiutante Antonino Gringeri insieme ai militari del Nucleo operativo di Milazzo guidati dal Tenente Cristian Letizia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal GIP del tribunale di Barcellona P.G. Dott. Fabio Gugliotta, su richiesta del sostituto Procuratore Dott. Rita Barbieri Titolare dell’indagine della Procura di Barcellona P.G. diretta dal Procuratore della Repubblica Dott. Emanuele Crescenti hanno arrestato Emanuele DI SALVO 21enne di San Filippo del Mela, già noto, per i reati  di  “tentato omicidio” e “detenzione e porto illegale di armi da sparo”.L’arresto è scaturito da un episodio verificatosi il 21 aprile scorso, e che aveva creato grande allarme sociale nella piccola frazione.  L’arrestato a bordo di uno scooter si era recato davanti all’abitazione di Sicaminò Gualtieri 46enne, già noto, con il chiaro intento di ferirlo mortalmente. Il malcapitato  abita in un vicolo cieco, e non avrebbe dovuto avere vie di fuga a seguito dell’agguato. La  fulminea reazione della vittima predestinata ha permesso di  evitare la tragedia e  salvarsi la vita. La vittima, mentre era intenta alla riparazione di un motorino all’esterno dell’abitazione, ed insospettitasi per il rumore “anomalo” di un scooter in arrivo a bassissima velocità in quel vicolo cieco, ha percepito il pericolo, si è messa in allarme. Il personaggio ha intuito che si stava per consumare un agguato, ed ha avuto giusto il tempo di lanciarsi addosso alla moglie dietro la porta di casa ed evitare di venire attinto dai colpi d’arma da fuoco.   Di Salvo, infatti, giunto a grande velocità davanti all’abitazione della vittima, ha lasciato   cadere lo scooter ed ha esploso   con un fucile a canne mozze 2 colpi  a pallini calibro 16 ad altezza uomo. La vittima,   riuscita a stento a chiudere la porta dietro di se ed a far si che i pallini si conficcassero nella porta di ingresso della sua abitazione si è salvato così la vita.  Di Salvo, resosi conto che l’agguato non aveva ottenuto l’effetto desiderato, è salito di nuovo a bordo dello scooter e si dato alla fuga facendo perdere le sue tracce. I Carabinieri della competente Stazione di Pace del Mela insieme alla squadra rilievi del Nucleo operativo, sono intervenuti  pochi minuti dopo l’agguato, nel quale comunque non si registravano feriti e che miracolosamente provocava solo il danneggiamento di una porta al piano terra. I militari, sul posto hanno rinvenuto e sequestrato 2 bossoli di fucile Cal. 16. I  Carabinieri, in poco tempo, sono riusciti a ricostruire quanto accaduto. Gli investigatori, in poco meno di un mese di serrate indagini hanno  individuato Di Salvo qual’autore dell’agguato. Le motivazione alla base dell’episodio per gli inquirenti ancora non sono chiare, quel che è certo è che ci sarebbero forti attriti tra l’aggressore e la vittima, entrambi già noti, a seguito di un presunto debito non onorato. Di Salvo, arrestato per tentato omicidio e detenzione e porto illegale di un fucile, è stato tradotto nel carcere di Messina Gazzi.


Milazzo  ME Estorsioni: Carabinieri arrestano incendiario, specialista. Si tratta di Salvatore VENEZIANO 21enne pescatore milazzese. I  militari della Compagnia di Milazzo (ME), hanno chiuso il cerchio sulle estorsioni ai danni delle ditte impegnate nei lavori di Ponente. I militari hanno arrestato il braccio armato autore materiale degli attentati. I Carabinieri della Stazione di Milazzo, agli ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso La Rosa, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona P.G. (ME), dott. Salvatore Pugliese, su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore dottoressa Federica Paiola e dal Procuratore della Repubblica dott. Emanuele Crescenti, hanno arrestato Salvatore VENEZIANO 21enne milazzese, pescatore, già noto alle forze dell’ordine ritenuto responsabile dei reati tentata estorsione aggravata in concorso e danneggiamento plurimo seguito da incendio. Il provvedimento è scaturito dagli ulteriori sviluppi delle indagini che, il 28 ottobre 2015, avevano già condotto all’arresto di 3 persone, ritenute responsabili a vario titolo dell’imposizione del “pizzo” ai danni dei titolari delle società assegnatarie dei lavori di ristrutturazione del “lungomare di ponente” di Milazzo. I militari, a seguito delle ulteriori indagini, e delle testimonianze successivamente rese da una delle vittime degli atti intimidatori che avevano accompagnato gli episodi estorsivi, hanno fatto piena luce sull’appartenenza del VENEZIANO alla medesima consorteria. Gli investigatori hanno comprovato il ruolo di esecutore materiale di gran parte degli attentati incendiari perpetrati ai danni di macchinari e mezzi delle imprese impegnate nelle citate opere di riqualificazione.  Gli  accertamenti dei Carabinieri hanno evidenziato che  VENEZIANO  avrebbe rappresentato la figura di braccio armato nel sistema del racket delle estorsioni a Milazzo e dintorni. Gli investigatori ritengono che il soggetto sia l’autore della maggior parte degli incendi di auto e di mezzi da cantiere,  che   si occupasse di confezionare bottigliette piene di benzina con cartucce nastrate al fianco e di depositarle successivamente all’indirizzo degli imprenditori vittime del pizzo. L’arrestato, fiero del suo operato spesso si è anche vantato con altri degli attentati provocati. I militari hanno appurato che in una circostanza in particolare, nel giugno 2015, l’arrestato, anche per impressionare la sua fidanzata, si sarebbe recato con lei a bordo di 1 vettura, a Venetico ed in sua presenza avrebbe provocato l’incendio di un’auto parcheggiata, dopo averla cosparsa di benzina. Il soggetto, in un altro caso  si sarebbe apertamente vantato con la donna di aver incendiato un’altra macchina, che si è dimostrato essere di proprietà di uno degli imprenditori impegnati nei lavori a Ponente. Il soggetto in tutti i casi avrebbe bruciato  vetture, se ne sarebbe vantato riferendo di incassare dai 100 ai 150 euro per ogni incendio. L’incendiario avrebbe riferito inoltre che  egli incendi erano rivolti a persone “che non volevano pagare” e che in altri casi egli stesso aveva proceduto a “preparare” e poi a “depositare” delle bottigliette contenente liquido infiammabile. I Carabinieri di Milazzo e la Procura di Barcellona P.G. concludono così le indagini sul sistema di raccolta del pizzo ai danni delle ditte impegnate nel rifacimento del lungomare di Ponente. I carabinieri sono fermamente convinti che l’arresto rappresenti un importante risultato operativo e dimostra come il VENEZIANO sia stato l’esecutore materiale di incendi e danneggiamenti su ordine di quella emergente organizzazione dedita al racket sui lavori di riqualificazione del lungomare di ponente, sgominata con gli arresti del 28 ottobre u.s. Il soggetto, tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare per i reati di tentata estorsione aggravata in concorso e danneggiamento plurimo seguito da incendio è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi.


Savoca MEDroga, CC 23enne ai domiciliari. I Carabinieri della Compagnia di Taormina a Savoca, hanno arrestano ai domiciliari un 23 enne per detenzione di marijuana. G. E.  23enne, incensurato è finito ai domiciliari. I militari hanno assestato un altro importante colpo nell’attività di contrasto al traffico di stupefacenti.   I  Carabinieri di mattina hanno bussato alla porta di un giovane incensurato residente a Savoca. Gli investigatori, sul conto del soggetto, da tempo avevano  raccolto elementi che lasciavano presagire un coinvolgimento nel traffico di marijuana nel borgo savocese e nei dintorni.  I militari hanno voluto vederci chiaro e nel corso della perquisizione presso l’abitazione hanno rinvenuto vari contenitori in vetro con 200 grammi di marijuana e 1 bilancino di precisione.  L’arrestato ha trascorso la nottata a casa e poi è stato condotto al cospetto del Giudice che ha convalidato l’arresto, e posto il giovane agli arresti domiciliari in attesa della scadenza dei termini a difesa. l’attività di contrasto allo spaccio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Taormina continua incessante che aggiungono questo ulteriore risultato operativo ad altri analoghi risultati raggiunti nel corso degli ultimi mesi.


Messina/Lipari Caserma Carabinieri intitolata ad app Majorana caduto in Iraq. La  cerimonia di inaugurazione ed intitolazione della nuova Caserma, che ospita la locale Stazione Carabinieri, all’Appuntato Horacio Majorana caduto il 12 novembre 2003 a Nassiriya in Iraq ed insignito della croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero “alla memoria”, è  programmata per la mattina di sabato 14 maggio  a Lipari. L’Appuntato Horacio Majorana, nato il 25 ottobre 1974, a Caracas in Venezuela, dove si erano trasferiti per lavoro i suoi genitori. Il militare, dopo aver vissuto i primi anni di vita in sud America, è cresciuto a Catania e si è arruolato nei Carabinieri nel 1996. l’Appuntato Majorana nel 2003, faceva parte di una squadra del Reggimento M.S.U., impegnato in missione all’estero, a sostegno della martoriata popolazione irachena nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”. Il vile attentato, che provocò la morte di 28 persone, di cui 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito italiano, 2 civili italiani e 9 civili iracheni, nonché il ferimento di altre complessive 58 persone tra cui 19 Carabinieri, avvenne alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, del 12 novembre 2003, allorquando un camion cisterna, pieno di esplosivo, con a bordo 2 attentatori suicidi, scoppiò davanti alla base "Maestrale" di Nassiriya.  La  pronta reazione di un Carabiniere di guardia all'ingresso della base, evitò che il camion esplodesse all'interno della caserma, ma la deflagrazione, di circa 300 kg di tritolo mescolati al liquido infiammabile, investì fatalmente anche i militari che si trovavano all’interno della caserma. Horacio Majorana per tali fatti ha avuto il conferimento della Croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero “alla memoria” con la seguente motivazione: “Addetto a squadra del Reggimento M.S.U. impegnato in missione a sostegno della martoriata popolazione irachena nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, coraggiosamente consapevole dei gravi rischi ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Il 12 novembre 2003, a seguito di improvviso attacco ad una installazione del contingente nazionale, veniva mortalmente investito dal devastante scoppio di un’ingente quantità di esplosivo, provocato proditoriamente da cellula terroristica suicida, sacrificando così la propria vita ai più sacri valori dell’amor di patria e dell’onore militare. Chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere.” Nassiriya (Iraq), 12 novembre 2003Prima di entrare nei ranghi, nel 1998, del 7° Reggimento Carabinieri Trentino Alto Adige a Laives (BZ), al servizio del quale partecipò alla missione internazionale “Antica Babilonia” in Iraq e in particolare a Nassirya, l’Appuntato Majorana aveva prestato servizio al 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia” di Palermo. Proprio durante questa esperienza, dal giugno al settembre del 1997, operò alla Stazione Carabinieri di Lipari, come parte integrante di un contingente di Carabinieri, inviato sull’Isola durante il periodo estivo, per far fronte alle particolari esigenze operative che caratterizzano il periodo estivo. Horacio Majorana nonostante il breve periodo in cui ha avuto occasione di operare sull’Isola, è stato apprezzato per le sue qualità umane e professionali  dai colleghi della Stazione di Lipari e dalla cittadinanza locale, tant’è che ad oggi  è forte il suo ricordo.


Messina -   GdF scopre  e sequestra 5000 gadget falsi col marchio “Catania Calcio”.  I  finanzieri del Gruppo di Messina e della Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto, nel corso dell’attività istituzionale finalizzata al rispetto nelle normative sul commercio e sulla sicurezza dei prodotti, hanno sottoposto a sequestro, nei giorni scorsi, cinquemilacinquecento articoli contraffatti. Le operazioni di servizio hanno avuto avvio dall’individuazione nei pressi di Villafranca di 1 furgone riconducibile ad un imprenditore della zona del barcellonese che trasportava all’interno di scatoloni circa 2000 pezzi contraffatti costituiti da prodotti raffiguranti simboli e colori della società sportiva “Catania Calcio”, quali orologi a muro e da polso, portafoto, cuscini, lampade, radioline e altri gadget, che erano anche del tutto sprovvisti delle prescritte istruzioni per l’uso, delle informazioni circa la composizione chimica, le caratteristiche tecniche, la produzione e il confezionamento, contenuto minimo di informazioni richieste dalle normative vigenti per consentire una valutazione degli eventuali effetti dannosi sulla salute. I successivi sviluppi investigativi hanno consentito di scoprire, a seguito di attività di perquisizione, coordinata dal Sost. Proc. dott.ssa Barbieri della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., in un caseggiato abbandonato di tale cittadina, non dichiarato tra quelli rientranti nelle disponibilità dell’ imprenditore, un deposito illegale di altri tremilacinquecento articoli contraffatti simili a quelli sequestrati poco prima, anch’essi risultati privi dei requisiti di legge. Tutti gli oggetti individuati, una volta immessi sul mercato, avrebbero potuto rendere oltre ventimila euro. Il titolare dell’attività commerciale di quarantanove anni ed il trasportatore di cinquanta, entrambi di Barcellona P.G., sono stati denunciati alle competenti Procure della Repubblica di Barcellona P.G. e Messina. L’attività eseguita dalla Fiamme Gialle testimonia il costante impegno profuso dal Corpo a presidio della legalità nel delicato campo della sicurezza prodotti, col duplice obiettivo di perseguire la vendita di articoli pericolosi ed evitare che il mercato venga condizionato e alterato da forme illegali di concorrenza.


Messina  - D.I.A. sequestra beni imprenditore BUCCERI  indicato da collaboratori anello ME e CT. Gli uomini della D.I.A. di Messina, a conclusione di ulteriori approfondimenti investigativi, hanno sequestrato un compendio aziendale, per un valore stimato di oltre 500.000 €, all’imprenditore - Sorvegliato Speciale con obbligo di soggiorno - Concetto BUCCERI di Letojanni (ME), ritenuto, nell’ambito di diverse inchieste giudiziarie, anello di congiunzione tra le organizzazioni criminali operanti nel territorio a cavallo tra le province di Messina e Catania. Il sequestro è stato disposto con provvedimento emesso dal Tribunale Misure di Prevenzione di Messina, a seguito di specifica attività economico finanziaria posta in essere dalla Sezione Operativa D.I.A.  di Messina.  BUCCERI è sospettato di contiguità con esponenti delle note famiglie mafiose “SANTAPAOLA” di Catania (per il tramite di esponenti di vertice del clan “Picanello” attivo nel versante jonico della provincia etnea ed alla stessa alleato) nonché a quella “BARCELLONESE”, come confermato dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo BISOGNANO e Alfio Giuseppe CASTRO. Il personaggio è stato coinvolto  in vicende giudiziarie per reati specifici di “mafia” che sono sfociate nei procedimenti penali denominati: “Free Bank”, “Vivaio” e “Gotha”. In particolar modo, nell’ambito dell’ultimo procedimento penale, incardinato presso la Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, la Sezione Operativa, con i ROS dei Carabinieri, il  24 giugno 2011,  eseguì  24 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, tra le quali Concetto  BUCCERI. La DIA, nell’ambito di tale operazione ha sottoposto, complessivamente, a sequestro preventivo beni stimati per circa 150 milioni€. Con l’operazione denominata GOTHA, sono stati valorizzati elementi info-investigativi che hanno permesso di suffragare l’esistenza di legami tra “Cosa Nostra” catanese ed organizzazioni mafiose imperanti nella provincia di Messina, in particolare,  nella zona del barcellonese. La  Corte di Cassazione di Roma, recentemente, ha modificato la sentenza della Corte d’Appello di Messina, ed ha annullato la condanna a 6 anni inflitta al BUCCERI per concorso in associazione mafiosa, rimane a suo carico altro procedimento penale, pendente presso il distretto giudiziario di Catania, per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’attività investigativa trae origine da precedenti sequestri – già disposti dal Tribunale di Messina previa proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio FERLA – eseguiti rispettivamente il  7 luglio 2015 e l’8 ottobre 2015 dalla D.I.A., relativamente a beni,  lui   riferibili, ammontanti in totale a circa 4.300.000€. Gli  accertamenti espletati dalla DIA , supportati dall’esame della documentazione contabile allegata alle memorie difensive prodotte dalla parte, hanno rafforzato l’ipotesi investigativa che individua l’imprenditore Salvatore RUGGERI, titolare dell’omonima ditta individuale denominata SUD SERVICE, quale fidato prestanome del BUCCERI. Le indagini ispettive condotte dalla Sezione D.I.A. di Messina -  supportate da un approfondito esame dei flussi finanziari - hanno palesato che  RUGGERI, attraverso la propria impresa individuale, sarebbe riuscito a  finanziare, anche con emissione di documenti predisposti ad hoc, altra società riferibile al soggetto stesso. L’espediente adottato dal BUCCERI,  per non apparire nelle realtà imprenditoriali,  è stato intercettato anche dalla locale Prefettura, che a seguito di opportuni accertamenti eseguiti dagli specialisti della D.I.A., si è espressa per il diniego d’iscrizione nella “White List”, relativamente ad altra realtà imprenditoriale già sottoposta precedentemente a sequestro la SUD SERVICE S.r.l..  Il sequestro ha interessato l’impresa individuale SUD SERVICE di Salvatore RUGGERI, comprensiva del patrimonio aziendale e dei rapporti finanziari in essere,  quale strumento utilizzato dal Sorvegliato Speciale Concetto BUCCERI.


Messina - Viola prescrizioni domiciliari: CC, 1 in carcere. Si tratta di Emanuele BRANDA 20enne  già noto messinese. I  Carabinieri della Stazione di Messina Gazzi, il  pomeriggio del 20 aprile 2016, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, in sostituzione della misura degli arresti domiciliari, nei confronti di Emanuele BRANDA, emessa dalla Corte d’Appello di Messina, per reiterate violazioni accertate dai carabinieri nel corso dei frequenti controlli finalizzati a garantire il rispetto della misura cautelare. Il  giovane, nei giorni scorsi, infatti, in occasione di controlli dei militari di Messina Sud, era stato sorpreso in compagnia di persone diverse da quelle che compongono il suo nucleo familiare convivente, in violazione delle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria che, nel luglio del 2015, gli aveva concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Emanuele BRANDA, dopo le formalità di tiro, è stato tradotto presso la casa circondariale di Messina Gazzi, dove è stato nuovamente ristretto alla misura della custodia cautelare in carcere.


Taormina ME Spendono soldi falsi, CC presi 2 del catanese. Si tratta di  Roberto Scarpato 37enne ed Antonio Longo  19enne, entrambi residenti ad Adrano e già noti alle forze dell’ordine. I truffatori sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida e del rito direttissimo. L’arresto è stato convalidato e i 2 sono tornati in libertà con l’obbligo di firma.  I  Carabinieri della Compagnia di Taormina agli ordini del Cap. Filippo, di mattina, avevano ammanettato 2 giovani catanesi che stavano spacciando banconote false da 50 euro in pieno centro a Taormina. I  due malintenzionati residenti ad Adrano approfittando della confusione hanno effettuato degli acquisti in 2 differenti attività commerciali selezionando prodotti del costo di pochi euro e pagando con 2 banconote false da 50€. Il tempo di accorgersi della truffa ed i commercianti hanno subito avvisato la centrale operativa della Compagnia dei Carabinieri di Taormina, mentre i due soggetti si stavano allontanando indisturbati. La fuga è stata bruscamente interrotta. I Carabinieri in borghese sono immediatamente partititi alla ricerca dei malfattori e sulla base delle descrizioni ricevute hanno individuato i maldestri in poco tempo. I militari hanno intravisto un sospettato e l’hanno pedinato nel tentativo di coglierlo in flagranza così da individuare l’altro complice. Il giovane, ad un certo punto attorniato dai carabinieri in borghese, ha raggiunto un’autovettura dove ad attenderlo c’era il suo compare. I  militari, per evitare che i due potessero allontanarsi, hanno fatto scattare il blitz. Il  più giovane, alla vista dei carabinieri, ha tentato di disfarsi di un involucro che aveva tra le mani e che conteneva altre 2 banconote false da 50 euro. I due sono stati perquisiti e trovati in possesso degli oggetti poco prima acquistati e di oltre 500 euro in contanti, possibile provento di altre cessioni di banconote false. I commercianti hanno restituito le banconote false, che sono state sequestrate. L’operazione è una perfetta sintesi di efficienza e rapidità dell’Arma dei Carabinieri in un contesto ad altissima vocazione turistica dove è fondamentale tutelare la fiducia dei locali e dei turisti.


Milazzo ME - Truffa e ricettazione: GdF, 1 ai domiciliari. Si  tratta di  Angelo Arcoraci, 31enne già noto di Barcellona. L'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dalle   Fiamme Gialle le quali erano arrivate all’arresto grazie ad un'indagine che aveva messo in evidenza, a seguito di numerosi e meticolosi pedinamenti ed appostamenti, il compimento dei reati in materia di truffa e ricettazione. La Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo ha eseguito,  da poco, l’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale del Riesame di Messina nei confronti di Arcoraci. La richiesta della misura personale era stata  inoltrata a suo tempo dalla Procura barcellonese, ed  era stata inizialmente rigettata dal G.I.P. del Tribunale della stessa città. Il  Tribunale del Riesame di Messina successivamente aveva accolto l’appello proposto dal Procuratore della Repubblica, dott. Emanuele Crescenti.   La  Corte Suprema di Cassazione, l’otto aprile scorso, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali dell’Arcoraci e, pertanto, l’ordinanza è divenuta esecutiva ed è stata notificata in carcere, dove lo stesso si trova ristretto per altra causa. La vicenda risale al settembre dello scorso anno quando le Fiamme Gialle mamertine avevano fatto scattare le manette ai polsi dell’Arcoraci, che era stato colto in flagranza di reato per truffa e ricettazione.   I  militari della Guardia di Finanza erano all’arresto arrivati dopo un’indagine avviata grazie alla denuncia sporta dall’amministratore di un’impresa, il quale aveva venduto materiali edili ad un soggetto qualificatosi come titolare di un’impresa rivelatasi poi inesistente, ricevendo, in cambio, assegni che risultavano smarriti o di provenienza furtiva. I finanzieri, nel giro di poche ore, erano riusciti a individuare il truffatore e, grazie ad una serie di meticolosi pedinamenti ed appostamenti, l’avevano fermato subito dopo il compimento dell’ennesimo raggiro. Le successive perquisizioni effettuate presso l’abitazione di tale soggetto avevano consentito di rinvenire ai baschi verdi e sequestrare altri assegni completamente in bianco, di cui era stato denunciato lo smarrimento. Il personaggio, peraltro, aveva violato gli obblighi di sorveglianza di cui era gravato e, pertanto, era stato denunciato anche per inosservanza degli obblighi di pubblica sicurezza.


Milazzo ME - Marocchino ubriaco guida contromano, inseguito e preso da CC li aggredisce : disposto obbligo firma. Il Nucleo radiomobile ha arrestato MOPSTAPHA MOSTATIR 23enne marocchino che non si è fermato all’alt. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milazzo agli ordini del Maresciallo Aiutante Rocco Fleres, hanno ammanettato dopo un inseguimento il marocchino MOPSTAPHA MOSTATIR domiciliato a San Filippo del Mela, disoccupato, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e guida in stato di ebbrezza. Il giovane, a bordo di una Golf, in transito nel centro di Milazzo, stava percorrendo a forte velocità una strada cittadina contromano. Il soggetto alla vista dei Carabinieri, non si è fermato all’alt rischiando una pericolosa collisione con i militari, che si trovavano al centro della carreggiata con tanto di paletta alzata. I militari hanno  inseguito il fuggitivo  e l’hanno bloccato poco dopo, allorquando, con abili manovre  sono riusciti a fermare l’autovettura. La  prontezza e l’abilità di guida dei militari ha impedito un tragico epilogo ed ha permesso di bloccare l’autovettura in fuga senza danni  ai mezzi ed alle persone. Il  marocchino, impossibilitato a proseguire la fuga a bordo del mezzo, è sceso palesando già un evidente stato di ubriachezza e si dato alla fuga a piedi. I Carabinieri del Radiomobile, ai quali si erano aggiunti in supporto anche i colleghi della Stazione di Milazzo, hanno proseguito l’inseguimento a piedi e dopo una breve colluttazione, sono riusciti ad immobilizzare il marocchino, che nel tentativo di divincolarsi, li ha colpiti con calci e pugni. 3 dei 4 militari intervenuti, a seguito della colluttazione, hanno riportato lievi escoriazioni e contusioni. Il marocchino una volta immobilizzato, è stato sottoposto all’alcol test ed è risultava positivo con un valore estremamente alto e superiore all’1,5 g/l, considerato dalla legge come il valore più grave delle ipotesi possibili. Il soggetto è stato quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e guida sotto l’effetto dell’alcol. L’individuo nella mattinata, è stato giudicato e su richiesta del PM di turno Dottoressa Sarah Caiazzo della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti,  l’arresto del marocchino è stato convalidato, dal GIP del Tribunale di Barcellona P.G., che ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma.


Messina –  Spaccio CC 1 in carcere. I  Carabinieri della Stazione di Messina Gazzi nel pomeriggio hanno arrestato Giovanni PANARELLO 31enne già noto messinese classe 1983, colpito da un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la corte d’Appello di Messina. I Carabinieri hanno arrestato il messinese già noto in esecuzione di ordine di carcerazione per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e danneggiamento seguito da incendio. Il soggetto è tenuto ad espiare una pena di 5 anni, 3 mesi e 17 giorni di reclusione poiché riconosciuto colpevole dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e danneggiamento seguito da incendio, commessi a Messina tra gli anni 2006 e 2014.  Il soggetto, dopo le formalità di rito, come disposto dall’Autorità Giudiziaria  è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.


Messina - Infermiere seda pazienti  e  poi li rapina: CC eseguita ordinanza cautelare.  Un  infermiere in servizio presso l’Ospedale Papardo a Messina era solito somministrare sedativi ai pazienti  ricoverati ed approfittare del loro stato di incapacità per derubarli di soldi e carte di credito. Lorenzo LEARDO  41enne, infermiere da diversi anni presso il locale presidio ospedaliero, nel dicembre scorso era stato indagato dai Carabinieri della Stazione di Faro Superiore per aver somministrato un potente farmaco drogante ai danni di un paziente che, al suo risveglio, si era trovato privo del portafoglio. Analogo episodio si era verificato nel maggio 2014 allorquando LEARDO, dopo aver sedato un docente universitario, si impossessava della sua carta di credito per poi effettuare delle spese in vari esercizi commerciali di Messina. L’attività investigativa condotta con prontezza dai Carabinieri ha consentito di individuare i locali presso cui il LEARDO, effettuava le spese e, tramite la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza, risalire all’autore del reato. Inoltre, i minuziosi accertamenti bancari hanno dimostrato le transazioni illecite che l’infermiere effettuava utilizzando le carte di credito rubate ai pazienti mentre gli stessi risultavano essere ancora ricoverati in ospedale. Supermercati, negozi di elettronica e rifornitori di carburante erano gli obiettivi prediletti dall’infermiere che, al termine dell’orario di servizio, effettuava transazioni fino a 2000 euro di spesa al giorno ponendo poi la sua firma fasulla sugli scontrini fiscali. Sono stati poi eseguiti riscontri sulle dichiarazioni dei pazienti i quali facevano riferimento al fatto di essere stati sedati e di non aver più trovato il portafoglio al risveglio. LEARDO è attualmente detenuto presso il Carcere di Enna, gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e dovrà ora rispondere al giudice di rapina aggravata nei confronti di persona incapace di intendere e di volere, nonché utilizzo indebito di carta di credito.


Messina -  DIA sequestra  beni 1,3 mln€ ad imprenditore SANTALUCIA “Turi Piu” attivo tra ME e CT. Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo BISOGNANO avrebbero confermato che il soggetto già noto e con precedenti di polizia anche per reati associativi, fosse strettamente legato alla famiglia mafiosa “SANTAPAOLA” di Catania (per il tramite di esponenti di vertice del clan “Brunetto” attivo nel versante jonico della provincia etnea ed alla stessa alleato) ed a quella “BARCELLONESE”. La DIA a conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa, svolta in stretta sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, la D.I.A. di Messina, supportata dal Centro Operativo di Catania, ha sequestrato un consistente patrimonio, per un valore stimato di oltre 1.300.000 €, all’imprenditore Salvatore SANTALUCIA, di Roccella Valdemone (ME), ritenuto, nell’ambito di diverse inchieste giudiziarie, anello di congiunzione tra le organizzazioni criminali operanti nel territorio a cavallo tra le province di Messina e Catania. L’attività investigativa ha tratto origine dal precedente sequestro – già disposto dal Tribunale di Messina su proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio FERLA – eseguito il 15 dicembre 2015  dalla D.I.A. di Messina, con il supporto del Centro Operativo di Catania, nei confronti di Salvatore SANTALUCIA, relativamente a beni, a lui stesso riferibili, ed ammontanti a 27 milioni€. Il sequestro ha colpito ulteriori   4 fabbricati e   32 terreni, ubicati nel Comune di Roccella Valdemone (ME), per l’estensione complessiva di circa 20 ettari. Le attività investigative poste in essere dalla D.I.A. di Messina hanno permesso di mettere in luce che  SANTALUCIA sarebbe riuscito ad avere la disponibilità di ulteriori possidenze immobiliari, anche riferibili a fabbricati in corso di costruzione, intestandoli, in quota parte, a se stesso nonché ai suoi familiari. Gli  accertamenti espletati dalla D.I.A, supportati dall’esame effettuato sugli atti successori acquisiti, hanno evidenziato diversi diritti di proprietà riferibili a terreni - suddivisi in varie particelle – provenienti dalla rappresentazione di usucapione, per possesso ultraventennale, pubblicizzata, agli uffici competenti, solo 18 anni dopo il decesso della coniuge del Salvatore SANTALUCIA. Il personaggio di Roccella Valdemone, è un noto imprenditore già assurto agli onori della cronaca per essere stato individuato, nell’ambito di inchieste giudiziarie, quale “trait d’union” tra le organizzazioni criminali mafiose operanti nel territorio a cavallo tra le province di Messina e Catania per il controllo delle attività imprenditoriali, quali il movimento terra, la produzione di conglomerato cementizio e la produzione di energia da fonti rinnovabili. La DIA ha appurato che l’attività imprenditoriale del soggetto ha registrato un’anomala crescita esponenziale, tanto da aver guadagnato, nel periodo 2003/2010, la partnership con la società EOLO COSTRUZIONI S.r.l., impresa del ben noto Gruppo NICASTRI - riconducibile a  Vito NICASTRI di Alcamo - leader in Sicilia nella realizzazione delle opere civili dei parchi eolici. La  D.I.A. di Messina e Palermo, a quest’ultimo oggetto di investigazioni, perché considerato soggetto in strettissimi rapporti con il super latitante Matteo MESSINA DENARO, ha confiscato un colossale impero economico per oltre 1,5 miliardi di euro. SANTALUCIA  noto negli ambienti criminali con l’alias “Turi Piu”, annovera numerosi pregiudizi penali, che lo individuano quale attore e/o partecipante di reati associativi e contro il patrimonio per violazioni in materia ambientale. Gli investigatori hanno elaborato il fatto che in numerosi procedimenti penali celebrati nei due distretti giudiziari sia stato documentato lo stretto legame intercorrente tra le organizzazioni mafiose delle due province c (operazioni “Ermes”, “Dionisio”, “Arcangelo”, “Iblis”, “Omega-Obelisco”, “Longano”, “Eris”, “Vivaio”, “Montagna”, “Gotha” ed altre, nel cui ambito le attività investigative hanno consentito di accertare gli stretti rapporti di affari e di alleanza in generale tra il clan SANTAPAOLA e le famiglie mafiose operanti nella provincia di Messina, rappresentate dai boss GULLOTTI e RAMPULLA).La DIA ha accertato la duplice proiezione di Salvatore SANTALUCIA, sia per la criminalità organizzata nella provincia di Messina (cosca Barcellonese) che verso quella del versante catanese (cosca Brunetto) documentata dalle risutanze dei procedimenti penali instaurati a suo carico. La disamina degli atti dell’indagine ha posto in risalto, lo stretto legame intercorrente tra il personaggio ed Orazio PAPA, indicato quale elemento di vertice dell’organizzazione mafiosa facente capo a Paolo BRUNETTO, deceduto il 12 giugno 2013, considerato un “fedelissimo” del ben più noto boss mafioso Benedetto SANTAPAOLA. La DIA ha cristallizzato la pericolosità sociale e la posizione di contiguità a “Cosa Nostra”, inequivocabilmente dai continui rapporti interpersonali che lo stesso, costantemente, avrebbe intrattenuto con  i noti per reati di mafia (oltre ad Orazio PAPA, anche Sebastiano COCI, Salvatore CALCO’ LABRUZZO).La DIA ha trovato riscontro nel procedimento penale incardinato presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, con il quale i Carabinieri di Randazzo hanno disarticolato l’organizzazione criminale di riferimento - capeggiata dal Paolo BRUNETTO, con la stretta collaborazione del fratello Salvatore BRUNETTO ed operante nel versante jonico della provincia di Catania con influenza anche nel limitrofo territorio della provincia di Messina - sull’importante ruolo assunto da Salvatore SANTALUCIA il quale, in merito alle attività criminali finalizzate all’illecito controllo degli appalti, viene indicato quale “referente” per la zona di Roccella Valdemone. La DIA ha elaborato che nell’operazione di polizia “Gotha III”, condotta dal R.O.S. Carabinieri di Messina, seppur in assenza di determinazioni da parte dell’Autorità Giudiziaria sul conto del SANTALUCIA, figurano tracciabili i contatti avuti con il capomafia barcellonese Carmelo BISOGNANO, oggi collaboratore di giustizia, con la sorella Vincenza BISOGNANO, con il suo stretto collaboratore Beniamino CAMBRIA e con Tindaro CALABRESE, quest’ultimo  ritenuto, secondo copiose risultanze giudiziarie, il successore del Carmelo BISOGNANO.


Messina 4 pestano e rapinano anziano, CC 1 preso.  Si tratta di Beniamino CIRILLO  27enne già noto messinese. I Carabinieri arrestano messinese per rapina in abitazione aggravata ai danni di un anziano. Si cerca il complice.  I militari della Compagnia di Messina Sud hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di CIRILLO, ritenuto uno dei responsabili di una cruenta rapina in abitazione consumata il 29 febbraio 2016 ai danni di un anziano del villaggio Zafferia. L’azione era aggravata dall’avere agito in più persone riunite, posto la vittima in stato di incapacità di agire e commesso il fatto nei confronti di persona ultra 75enne. 4 malviventi di sera, si erano fatti aprire la porta dell’abitazione del povero anziano suonando con insistenza il campanello ed una volta dentro casa, mentre 2 avevano iniziato a percuotere e minacciare di morte la vittima, intimandogli di consegnare tutti i soldi in suo possesso, i restanti 2 rapinatori rovistavano le stanze alla ricerca di beni di valore da trafugare. L’anziano, malmenato ed immobilizzato, è stato infine costretto a consegnare le chiavi di una piccola cassaforte, dalla quale i 4 aggressori hanno prelevato diverse migliaia di euro in contanti. I malfattori dopo si sono dati alla fuga, chiudendo il povero malcapitato in una stanza, per dileguarsi prima che venisse dato l’allarme.  I  Carabinieri erano giunti tempestivamente sul posto, chiamati da un passante che si era insospettito notando la porta dell’abitazione spalancata, ed avevano trovato l’anziano dolorante ed in stato di shock, comprendendo subito la brutalità di quanto accaduto. L’uomo, nonostante avesse riportato lesioni al volto e contusioni varie, tanto da dovere ricorrere a cure mediche, era stato comunque in grado di raccontare subito ai militari quanto accaduto. Gli investigatori hanno   quindi immediatamente iniziato, in maniera serrata e meticolosa, l’attività di ricerca della prova, ed hanno messo insieme i primi e fondamentali tasselli dell’indagine che in pochi giorni, senza lasciar spazio a dubbi, ha portato all’identificazione di uno dei rapinatori. Le  indagini svolte dai militari dell’Arma e coordinate dal Sost. Proc. dott. Roberto CONTE della Procura della Repubblica di Messina, hanno consentito di giungere all’identificazione del CIRILLO grazie all’immediata ricostruzione della dinamica degli eventi, il repertamento e l’analisi di ogni fonte di prova presente sulla scena del delitto, la visione delle immagini di tutti i sistemi di videosorveglianza presenti in zona, pressanti perquisizioni, attività tecniche ed accertamenti di tipo scientifico. I militari hanno fatto luce su un episodio particolarmente grave e che, per le particolari modalità di esecuzione e per la vulnerabile tipologia della vittima, aveva creato un forte allarme sociale in tutti gli abitanti della zona sud, soprattutto nelle persone anziane e sole. Beniamino CIRILLO ed i tre complici, nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, a firma del GIP del Tribunale di Messina (Dott. Salvatore Mastroeni), sono delineati come soggetti di evidente spregiudicatezza, anche considerata la prevaricazione con cui è stata portata a compimento la rapina. Il soggetto, viste le rilevanti esigenze cautelari dettate dalla disinvoltura con cui lui ed i complici si sono introdotti nell’abitazione di una vittima inerme – senza esitare ad usare violenza nei confronti di un uomo anziano – e dai precedenti penali per reati contro il patrimonio che ne evidenziano la capacità criminale, dopo la cattura è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I carabinieri, tutt’ora svolgono accertamenti finalizzati all’individuazione dei tre complici e non si escludono sviluppi nelle prossime ore.


Messina - Figlia 15enne maltrattata  e segregata da coniugi filippini, CC in manette. I Carabinieri  della Compagnia di Messina Centro, Stazione di Camaro, ieri pomeriggio, hanno tratto in arresto una coppia di coniugi di nazionalità filippina, 46enne lui, 43enne la donna, per i reati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona posti in essere nei confronti della figlia 15enne. I coniugi, colpiti tra l’altro da decreto di espulsione, da alcuni anni, maltrattavano e tenevano segregata in casa la figlia, 17enne, costringendola a vivere in totale isolamento all’interno della sua  camera da cui poteva uscire solo per consumare  i pasti, privandola altresì dell’istruzione scolastica. I fatti avrebbero avuto inizio nel 2012 allorquando la ragazza che si trovava presso uno zio paterno a Roma dove frequentava la terza classe delle scuole medie era stata prelevata dai propri genitori e condotta a Messina. La ragazzina non appena giunta è stata sottomessa dai genitori che provvedevano a raderle a zero i capelli, proibendole di uscire fuori di casa e di farsi vedere da chiunque, colpendola in diverse occasioni con un bastone di legno. I coniugi inoltre, ogni qualvolta andavano a lavorare, obbligavano la ragazza a fare colazione e pranzo nelle prime ore della mattina (ore nove circa) e non appena terminato doveva andare a letto per rimanervi sino alle 18:00, ora di rientro dei genitori che provvedevano a farla cenare ed andare nuovamente a dormire. I  soggetti, alla minore avevano precluso la visione della TV e veniva lasciata nell’abitazione senza che avesse la possibilità di chiedere aiuto. I 2 in diverse occasioni in cui si allontanavano dall’abitazione per più di un giorno lasciavano la  ragazza in casa senza che si curassero di eventuali esigenze o pericoli della propria figlia. La giovane, esasperata dalla situazione tanto da aver manifestato l’intenzione di ricorrere anche a gesti estremi, finalmente, nella tarda mattinata di ieri, approfittando dell’assenza dei genitori in casa, è riuscita ad attirare l’attenzione di un passante che, dinanzi la richiesta di aiuto, ha contattato immediatamente i Carabinieri. I militari, prontamente intervenuti, hanno liberato la minore, constatando che la porta non poteva essere aperta dall’interno in quanto priva di maniglia e che la finestra del balcone antistante la strada pubblica era chiusa da una grata in ferro. La ragazza, una volta tranquillizzata dai militari, veniva escussa in merito ai reati per cui si procede, con l’ausilio di personale specializzato del Dipartimento di Giustizia minorile di Messina. I genitori della ragazza venivano così dichiarati in stato di arresto poiché resisi responsabili dei reati di sequestro di persona e  maltrattamenti in famiglia. La ragazza ed il fratello minore, privato anch’egli dell’istruzione scolastica, venivano affidati ai servizi sociali e condotti presso una locale casa famiglia. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, venivano trattenuti nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Messina Sud, in attesa del rito direttissimo.


Messina -  Omicidio La Boccetta deciso in carcere: CC arrestano 2 ritenuti mandanti. I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina ed in particolare quelli del Nucleo Investigativo, hanno eseguito 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe PELLEGRINO 52enne e di Angelo BONASERA 50enne,  ritenuti tra i mandanti dell’omicidio di Francesco LA BOCCETTA, avvenuto a Messina il 13 marzo 2005.  2 a bordo di una moto di grossa cilindrata, quella sera, con i volti coperti da caschi integrali,  affiancarono Francesco La Boccetta che, a bordo di una micro car, stava facendo rientro nella Casa di Accoglienza dove scontava gli arresti domiciliari e gli hanno esploso contro almeno cinque colpi di pistola cal. 7,65. La vittima dell’agguato, trasportato in ospedale, morì dopo qualche ora di agonia. LA BOCCETTA era un personaggio noto nel panorama della criminalità mafiosa messinese. Gli investigatori ritengono che avesse iniziato la sua carriera negli anni ’80, riuscendo in breve a diventare uno dei luogotenenti del già noto Luigi SPARACIO. Gli assetti della criminalità organizzata, negli anni a seguire, erano cambiati. I carabinieri hanno evidenziato che dapprima si era avvicinato al clan capeggiato dall’ergastolano Giacomino SPARTA’ e poi a quello di Pietro TRISCHITTA, in seno al quale aveva raggiunto una posizione verticistica. Il soggetto era stato più volte arrestato e denunciato per associazione mafiosa, reati contro il patrimonio, detenzione e porto abusivo di armi, estorsioni, nonché traffico e spaccio di stupefacenti. I carabinieri hanno ricostruito che l’omicidio del boss venne vendicato dal suo gruppo il 29 aprile 2005, con l’uccisione a colpi di pistola sul viale Europa di Sergio MICALIZZI, ritenuto uno degli autori materiali dell’agguato, e con il ferimento di Angelo SARACENO che si trovava in sua compagnia. I carabinieri nella ricostruzione acclararono che uomini del clan a cui appartenevano LA BOCCETTA e MICALIZZI, poche ore dopo, in un tragico “botta e risposta”, uccisero Roberto IDOTTA, schierato col gruppo che aveva ordinato l’uccisione di MICALIZZI, e ferirono il suo accompagnatore, Gabriele FRATACCI.  La spirale di sangue che rischiava di far sprofondare Messina in una nuova “guerra di mafia”, fu interrotta dai Carabinieri che con le operazioni “Ricarica” e “Mattanza”, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, decimarono le fila dei clan mafiosi contrapposti ed arrestarono quasi tutti gli autori ed i mandanti dei gravi fatti di sangue. La decisione di uccidere Francesco LA BOCCETTA, come emerso dalle indagini compiute dai militari, era stata assunta, in una serie di riunioni tenutesi alcuni mesi prima dell’omicidio all’interno del carcere di Messina Gazzi, dai personaggi, tutti all’epoca detenuti, Marcello D’Arrigo, Salvatore Centorrino, Daniele Santovito, Angelo Bonasera e Giuseppe Pellegrino. Gli investigatori ritengono che i soggetti in questione, rappresentando il vertice del clan di Pietro TRISCHITTA, ne ben conoscevano l’amicizia esistente con la vittima designata, e si preoccuparono di fare in modo che la decisione risultasse presa all’unanimità per far si che il loro capo, col quale non potevano comunicare perché ristretto al “carcere duro”, una volta appresa la notizia, avesse dovuto ritenerla inevitabile perché frutto della concorde volontà di tutti i suoi luogotenenti. Le  investigazioni, in merito al movente che ha armato la mano degli assassini, hanno svelato come coesistessero diversi interessi in capo ai mandanti. I militari hanno evidenziato che, l’omicidio sarebbe servito per punire LA BOCCETTA, in maniera esemplare agli occhi degli altri affiliati, per aver tradito il proprio gruppo avvicinandosi sempre più a quello di Santo Ferrante e per avere diffuso la falsa notizia secondo la quale altri esponenti del clan si erano appropriati di una grossa partita di cocaina che, invece, egli stesso aveva fatto spacciare per conto proprio. I carabinieri hanno chiarito che, alla vittima era stata anche addebitata una scarsa attenzione nel sostentamento delle famiglie degli affiliati detenuti ed una gestione troppo egoistica delle risorse derivanti dalle attività illecite del gruppo mafioso.Gaetano Barbera, ritenuto uno degli autori materiali, Marcello D’Arrigo e Daniele Santovito, individuati come mandanti sono stati già condannati all’ergastolo con sentenze irrevocabili per l’omicidio di La Boccetta. Centorrino Salvatore, nel frattempo divenuto collaboratore di giustizia, è stato condannato a dodici anni di reclusione, per essere stato anche lui uno dei mandanti.  Angelo Bonasera è stato individuato presso la sua abitazione del rione Giostra, mentre Giuseppe Pellegrino è stato raggiunto dal provvedimento presso il carcere di Rossano (CS) dove si trovava ristretto per altra causa.


Sant’Agata di Militello ME – CC, 2 in manette per estorsione in smaltimento rifiuti. I Carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello e quelli della Compagnia di Patti,   ieri sera venerdì 12 febbraio hanno eseguito due ordini di esecuzione per la carcerazione emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti nei confronti di Salvatore GIGLIA  48enne, residente a Sinagra (ME), e Giuseppe LETIZIA 51enne, residente a Capo d’Orlando (ME). I due sono stati ritenuti responsabili di estorsione in concorso continuata ed aggravata dal metodo mafioso, tanto da essere stati condannati in via definitiva,   GIGLIA: 6 anni, 3 mesi di reclusione e 1.200€ di multa e LETIZIA: 4 anni e 2 mesi di reclusione, 1.000€ di multa. Il provvedimento è scaturito da un’ indagine condotta dalla Compagnia Carabinieri di Sant’Agata di Militello per fatti criminosi avvenuti tra il 2002 ed il 2007.  l’attività ha consentito di accertare come  LETIZIA, grazie all’appoggio di GIGLIA ritenuto appartenente alla consorteria criminale dei BONTEMPO SCAVO, forte dell’autorevolezza mafiosa del gruppo criminale di appartenenza, avesse imposto il proprio monopolio imprenditoriale nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali e della manutenzione degli impianti di depurazione, costringendo i suoi concorrenti commerciali sul territorio a cessare l’attività od a rinunciare a lavori pubblici presso Comuni dell’area nebroidea. Gli  stessi soggetti, nell’ambito di tale indagine nel 2008, erano già stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. 1 2, a conclusione del procedimento penale,  giunti gli ordini di carcerazione, sono stati individuati e catturati dai Carabinieri nei Comuni di residenza, e reclusi presso la Casa Circondariale di Messina – Gazzi.


 

TaorminaCC e cinofili trovano armi e droga. I militari Compagnia di Taormina, a Limina (Me), hanno svolto controlli a tappeto con la collaborazione del Nucleo Cinofili di Nicolosi. I carabinieri hanno rinvenuto in un casolare abbandonato armi e droga. I  Carabinieri della Stazione di Limina, ieri dopo approfondita attività investigativa hanno dato esecuzione ad una operazione finalizzata al rinvenimento di armi e stupefacenti nel territorio del piccolo borgo ai piedi del monte Kalfa. L’operazione di servizio è stata coordinata dalla Compagnia Carabinieri di Taormina  e mirabilmente condotta dai Carabinieri della Stazione che per una ricerca più approfondita hanno ottenuto la collaborazione degli uomini del nucleo cinofili di Nicolosi. I tutori dell’ordine, nel corso della mattinata hanno sottoposto a perquisizione le abitazioni di alcuni sospettati ma non è stato rinvenuto materiale interessante.  I Carabinieri della Stazione hanno poi deciso di estendere la perquisizione ad alcune case disabitate ed in stato di totale abbandono.  Le  costruzioni erano da tempo sotto la lente di ingrandimento degli investigatori perché sembravano costituire un rifugio sicuro per depositi illeciti. I militari nel corso delle operazioni hanno recuperato una scala ed hanno raggiunto il tetto di una di quelle abitazioni. I carabinieri si sono calati nello stabile e percorrendo ciò che restava delle struttura quasi totalmente diroccata hanno raggiunto una stanza isolata. I militari   dentro hanno avuto la conferma delle congetture investigative. I tutori dell’ordine nella stanza hanno  rinvenuto 2 fucili e varie munizioni da caccia. I carabinieri, vicino ai fucili hanno trovato 1 sacchetto con 200 grammi circa di marijuana e 13 steli della stessa pianta che erano a terra in fase di essiccamento. La  scoperta  stupefacente:   munizioni e marijuana non lascia dubbi sul recente accesso a quel deposito.   i Carabinieri sono ora impegnati in tutte le attività necessarie al riconoscimento delle armi ed all’individuazione degli attori di questa strana vicenda. Le armi saranno affidate alle sapienti mani dei militari del Ris per gli accertamenti tecnici.


Messina - Stupefacenti : CC bloccano 32enne messinese. Si tratta di Antonino FOTI  32enne,  già noto alle Forze dell’Ordine. Le  attività dei Carabinieri di Messina volte al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti continuano senza sosta. I  Carabinieri del Nucleo Operativo di Messina Sud e del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale,  la sera  di domenica  3 gennaio 2016, nel corso di un servizio congiunto finalizzato alla prevenzione ed alla repressione del traffico di droga, hanno fermato e controllato Antonino FOTI.  Il  giovane aveva addosso 2 involucri di cellophane contenenti complessivamente circa 10 grammi di eroina, 1 bilancino di precisione perfettamente funzionante e la somma di 260 euro in banconote di vario taglio, della cui disponibilità il ragazzo non ha saputo fornire plausibili spiegazioni. Alcuni  strani movimenti e l’atteggiamento sospetto con cui il giovane si aggirava nei pressi di Rione Gazzi hanno insospettito gli  attenti militari. I  Carabinieri, visto l’esito positivo della perquisizione, hanno deciso di estendere il controllo anche all’abitazione del FOTI, nel corso della quale hanno trovato una busta di polvere bianca, presumibilmente utilizzata come sostanza “da taglio”.I   tentativi del giovane di dichiararsi assuntore saltuario per evitare di rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio sono stati inutili. Antonino FOTI è stato quindi dichiarato in arresto e, dopo le formalità di rito, come disposto dall’Autorità Giudiziaria è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Messina sud in attesa della celebrazione del rito direttissimo, che avrà luogo nella mattinata.


Milazzo - Stalker incendiario accusato d’aver bruciato pizzeria dell’ex, CC 1 in manette. Si   tratta di Salvatore VENEZIANO 21enne milazzese, pescatore.  I Carabinieri hanno messo fine all’incubo di una donna. Arrestato un 21enne per stalking e incendio di una pizzeria.  I Carabinieri della Stazione di Milazzo, agli ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso La Rosa, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona P.G., Dott. Danilo Maffa, su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito delle indagini coordinate dal Sostituto Procuratore dott.ssa Federica Paiola e dal Procuratore della Repubblica dott. Emanuele Crescenti, hanno tratto in arresto Salvatore VENEZIANO 21enne milazzese, pescatore, già noto alle forze dell’ordine ritenuto responsabile dei reati di stalking/atti persecutori, danneggiamento seguito da incendio, ingiuria, minaccia, violenza privata. Il provvedimento è scaturito dalle indagini avviate nel mese di novembre a seguito dell’incendio avvenuto ai danni di una pizzeria sita in Barcellona P.G. e di proprietà dell’ex compagna dell’arrestato nonché vittima degli atti persecutori, una 19enne di Barcellona. I  Carabinieri, al termine dell’attività investigativa, hanno ricostruito 8 mesi di atti persecutori, fatti di violenze fisiche con calci, pugni e schiaffi e violenza morale, con umiliazioni pubbliche e ripetute minacce di morte. I militari hanno appurato che nel corso della relazione sentimentale, più volte la donna sarebbe stata sul punto di denunciare il soggetto ai Carabinieri. Veneziano puntualmente però l’avrebbe minacciata dicendo che se lo avesse fatto l’avrebbe di sicuro ammazzata. La donna, in uno stato di perdurante terrore, provocato dagli improvvisi e violenti scatti di ira del’ex  fidanzato, si sarebbe rassegnata a non denunciare e continuare a subire. La vittima, come poi ha spiegato ai Carabinieri, era davvero terrorizzata dallo stalker, non solo per le ripetute aggressioni nei suoi confronti, ma anche per la sua caratura, che ha scoperto solo con il passare del tempo. I   Carabinieri, dagli accertamenti hanno valutato, che Veneziano sarebbe verosimilmente coinvolto in  racket delle estorsioni a Milazzo e dintorni e presumono abbia ruolo importante in diversi incendi di autovetture anche nell’ultimo anno.I militari hanno acclarato che in una circostanza in particolare, nel giugno 2015, l’arrestato, anche per impressionare la vittima, all’epoca sua fidanzata, si sarebbe recato con lei a bordo di una vettura, a Venetico ed in sua presenza abbia provocato l’incendio di una auto  parcheggiata dopo averla cosparsa di benzina.I carabinieri hanno valutato che in un altro caso  Veneziano si  sarebbe apertamente vantato con la donna di aver incendiato un’altra macchina, che è effettivamente è stata bruciata a Milazzo nel maggio scorso. I militari hanno appurato che Veneziano si sarebbe vantato con la sua donna di bruciare delle vetture, riferendole di incassare dai 100 ai 150 euro per ogni incendio, e le avrebbe  riferito inoltre che gli incendi erano rivolti a persone “che non volevano pagare” e che in altri casi egli stesso avrebbe proceduto a “preparare” e poi a “depositare” delle bottigliette contenente liquido infiammabile. Le  allusioni ad una presunta vicinanza a un pericoloso ambiente criminale, insieme ad una condotta di estrema violenza verbale e fisica, avevano fatto sprofondare la giovane vittima in uno stato di terrore e assoggettamento. La  donna, nonostante la paura,  a novembre, si  sarebbe decisa a troncare la “complicata” relazione chiedendo al Veneziano di lasciarla in pace. L’arrestato, che non accettava la ferma posizione della giovane donna, dapprima con telefonate anonime e messaggi minacciosi e poi all’apice dell’ira, vistosi respinto, proprio la notte dopo aver saputo di essere stato lasciato, avrebbe provocato l’incendio della Pizzeria appartenente alla famiglia della vittima. I Carabinieri di Milazzo e la Procura di Barcellona P.G. hanno messo fine ad un incubo durato mesi con  violenze e silenzi. I militari  ritengono che l’arresto rappresenti un importante risultato operativo anche alla luce della pericolosità del Veneziano e della sua “vicinanza” e “collaborazione” con un certo tipo di criminalità organizzata operante su Milazzo e dedita alla raccolta del “pizzo”, che già nei mesi scorsi ha subito duri colpi a seguito di vari arresti. Veneziano tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare per i reati di atti persecutori e danneggiamento seguito da incendio è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi.


MessinaCC ammanettano 2 rapinatori in farmacia a Santa Margherita. Si  tratta di Angelo RIZZO  21enne e Giuseppe MORCIANO 26enne, entrambi messinesi che sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi. I maldestri dopo il colpo  avevano provato a fuggire, ma sono stati subito bloccati ed arrestati dai carabinieri.  i giovani pensavano di aver messo a segno con successo l’ennesimo colpo, ma stavolta il finale è stato decisamente diverso dalle loro aspettative. I 2 dovranno rispondere del reato di rapina aggravata. I soggetti mercoledì sera poco prima della chiusura hanno assaltato la farmacia “Santa Margherita” di Contrada Runci e, con armi in pungo, hanno seminato il terrore tra i presenti, impossessandosi di circa 2.000 euro. Il tutto si è svolto in una manciata di minuti: dopo una prima ricognizione a piedi davanti alla farmacia, i due malviventi hanno deciso di dare il via all’azione. I rapinatori hanno   indossato i passamontagna, ed hanno fatto irruzione dirigendosi di corsa verso il bancone e facendo razzia dell’incasso, davanti ai clienti attoniti ed ai dipendenti impietriti dalla minaccia della pistola. I rapinatori, una volta fuori dalla farmacia, sono saliti sulla loro auto, che avevano parcheggiato poco distante, partendo poi a tutta velocità in direzione Catania.  Uno  dei dipendenti della farmacia, insieme ad un passante che aveva assistito alla scena, hanno deciso di seguire  in macchina i 2 rapinatori. Due  pattuglie delle Stazioni Carabinieri di Giampilieri e di Santo Stefano Medio nel frattempo, si stavano precipitando sul posto su segnalazione della Centrale Operativa, unitamente al Comandante della Stazione di Giampilieri che, libero dal servizio, aveva ricevuto la notizia della rapina e si era lanciato all’inseguimento con la sua auto privata. I  due rapinatori giunti a Briga Marina, all’altezza di Piazza San Paolo, si sono così trovati di fronte i Carabinieri, che riconoscendo il veicolo in fuga gli hanno sbarrato la strada. I maldestri hanno provato un disperato tentativo di dileguarsi a piedi, ma sono stati bloccati dai militari dell’Arma ed identificati dai due inseguitori come gli autori della rapina.L’immediata perquisizione del veicolo ha consentito di rinvenire: l’intera refurtiva, che è poi stata riconsegnata ai legittimi proprietari, trovati i 2 passamontagna, la pistola utilizzata per l’atto criminoso, successivamente rivelatasi un’arma a salve. I rapinatori, identificati  Angelo RIZZO   e Giuseppe MORCIANO, entrambi messinesi  ristretti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I militari stanno  tutt’ora svolgendo ulteriori indagini finalizzate a stabilire l’eventuale coinvolgimento dei due in altre rapine verificatesi in città negli ultimi mesi e già dalle prossime ore non si escludono importanti novità.


Messina DIA sequestra beni “Cricchiolo”, collaboratori indicano legami Ct-Me. Si tratta di beni per 800.000€ sequestrati a noto imprenditore del versante jonico condannato anche in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. La Sezione Operativa D.I.A. di Messina, coordinata dal Centro Operativo D.I.A. di Catania e dalla locale Procura Distrettuale, ha dato esecuzione, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, ad un ulteriore sequestro di beni immobili, per un valore complessivo di circa 800.000€, a carico di Concetto BUCCERI, detto “Cricchiolo”, personaggio già noto alle forze dell’ordine, attualmente detenuto e ritenuto dagli inquirenti organicamente inserito, secondo copiose risultanze processuali, nella consorteria criminale dei “PICANELLO”, collegata al clan mafioso etneo dei “SANTAPAOLA”.  Il  sequestro, realizzato su proposta del Direttore della D.I.A. al termine di una complessa ed articolata attività investigativa, si aggiunge a quello già eseguito nello scorso mese di luglio, per un valore di euro 3,5 milioni. Gli elementi info-investigativi acquisiti nello specifico, hanno evidenziato che il personaggio, attraverso la schermatura di contesti societari allo stesso riconducibili, era riuscito ad ottenere la disponibilità di beni immobili, alcuni dei quali formalmente intestati a soggetti terzi. BUCCERI, già sorvegliato di P.S. e noto per vari reati, è conosciuto alle cronache giudiziarie perché coinvolto in diverse operazioni di polizia quali “Free Bank”, “Vivaio” e “Gotha”. Il soggetto dopo l’ultima inchiesta, è stato condannato dalla Corte di Appello di Messina, per associazione a delinquere di tipo mafioso, a 6 anni di reclusione ed all’interdizione perpetua e legale dai pubblici uffici. I  collaboratori di giustizia Carmelo BISOGNANO e Alfio Giuseppe CASTRO, hanno convenuto sul carisma e sul considerevole spessore criminale  ed hanno, altresì, evidenziato i forti legami esistenti tra “Cosa Nostra catanese e le organizzazioni criminali della provincia di Messina, in particolar modo, nella zona del barcellonese.


Rometta ME- Estorsione, CC presi fidanzati 21enni. I Carabinieri della Stazione di Rometta Marea agli ordini del Maresciallo aiutante Daniele Barbera hanno tratto in arresto in flagranza del reato di estorsione in concorso una giovane coppia di fidanzati di Rometta. Si tratta di Enrico GIARDINA, 21enne di Rometta già noto alle forze dell’ordine e la sua fidanzata Alessia Mariolina Giovanna TOMASELLO, 21enne di Messina finita ai domiciliari.  L’attività è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha immediatamente assunto la direzione delle indagini con il sostituto di turno dott. Francesco Monaco e del Procuratore della Repubblica dott. Emanuele Crescenti. Gli arresti, sono giunti all’esito di una serrata attività investigativa, e sono scaturiti a seguito di una vicenda che ha coinvolto un altro giovane. La vittima è un operaio 25enne anch’egli di Rometta. Il malcapitato nel mese di luglio aveva contratto un debito con l’arrestato che ammontava a circa 500€. Il malcapitato versando  in difficoltà economiche aveva chiesto all’esattore di pazientare  ed aveva proposto un pagamento dilazionato. Giardina per tutta risposta avrebbe avviato una escalation di minacce ed intimidazioni, partendo dalle ripetute telefonate minacciose fino ad arrivare ad aspettare la vittima sotto casa. L’operaio ha vissuto un vero e proprio incubo all’apice del quale Giardina si sarebbe presentato  per l’ennesima volta a casa della vittima.  Giardina, non trovando l’interessato in casa, avrebbe deciso di parlare con i suoi genitori, e di raccontare del debito e “fare pressione” anche su questi ultimi affinché gli venisse pagato.  La vittima ed i suoi genitori, spaventati dalla “insistenza” hanno deciso di racimolare tutti i soldi che avevano e di pagare almeno una parte del debito. La mamma del giovane operaio si è recata di persona in un noto bar di Rometta per consegnare un “acconto” di 250 euro al Giardina. Il richiedente quando ha appreso che i “debitori” non erano in grado di pagare l’intero debito è andato su tutte le furie ed avrebbe ricominciato con le minacce di morte e di aggressioni. I personaggi, qualche giorno dopo si sarebbero recati di nuovo sotto casa dell’operaio e minacciandolo di morte gli comunicava che da quel momento in poi il debito non era più di 500 ma era “lievitato” fino 2000 euro. L’operaio, insieme ai suoi familiari, terrorizzati ed esasperati dalle continue minacce del Giardina hanno deciso di denunciare tutto ai Carabinieri di Rometta. I Carabinieri hanno così ricostruito l’incubo di minacce, estorsioni e paura durato più di 2 mesi. I  tutori dell’ordine, ieri, avuta notizia che l’operaio, estenuato e spaventato dalle pressanti richieste intimidatorie del Giardina, era pronto a pagare un altro “acconto” hanno deciso di intervenire nella flagranza di reato. I Carabinieri si sono appostati in prossimità della casa della vittima ed hanno assistito di nascosto all’estorsione da parte del Giardina che, presentatosi insieme alla sua fidanzata, si faceva consegnare, dall’operaio sotto minaccia, un altro acconto questa volta di  100 euro. I  Carabinieri perfezionatasi l’estorsione sono intervenuti ed hanno bloccato i due. Gli investigatori da una successiva perquisizione hanno scoperto che proprio la Tomasello, complice del Giardina aveva prontamente nascosto i 100 euro sulla sua persona, all’interno del reggiseno. L’arresto in flagranza per estorsione in concorso è scattato quindi per entrambi i fidanzati. La Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto ha disposto che Giardina venisse ristretto presso il carcere di Messina Gazzi e che la Tomasello venisse ristretta presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.  Giardina era già stato arrestato poco più di un anno fa dai Carabinieri della stazione di Monforte San Giorgio per una vicenda del tutto analoga . Il giovane aveva estorto 400 euro ad un 17enne di Torregrotta dopo averlo più volte minacciato ed in una circostanza addirittura l’avrebbe aggredito con una mazza da baseball. I Carabinieri della Compagnia di Milazzo invitano tutti gli altri eventuali giovani della zona che si dovessero trovare stretti nella morsa di intimidazione e minaccia del Giardina o di chiunque altro, per questioni di debiti o qualunque altro motivo, a denunciare tutto ai Carabinieri.


PalermoMarocchino pesta coetaneo è in prognosi, e tenta fuga, CC preso ad imbarco aereo. Carabinieri della Stazione Acquedolci(ME) ieri sera, presso l’aeroporto Punta Raisi di Palermo, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio un 28enne già noto di nazionalità marocchina mentre stava per imbarcarsi su un volo di linea per Casablanca. Il fermato, per futili motivi, nella mattinata di ieri, si era reso responsabile di un’aggressione ai danni di un 29enne di Acquedolci (Comune dove è avvenuto il fatto), colpendolo con calci e pugni, fino a ridurlo in fin di vita.  A causa delle lesioni subite il giovane di Acquedolci è stato ricoverato presso l’Ospedale di Sant’Agata di Militello in prognosi riservata.


Santa Teresa di Riva ME - 4 catanesi rapinano banca: auto in fuga sbatte e s’incendia, CC presi. I Carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva, ieri pomeriggio, hanno tratto in arresto in flagranza di reato i 4 soggetti ritenuti responsabili di rapina e sequestro di persona, commessa poco prima ai danni di un Istituto di Credito. Sono  finiti in manette:  Ernesto MARLETTA 55enne catanese, già noto, residente a Misterbianco (CT); Andrea FIDUCIA  48enne catanese, già noto, residente a Catania; Cristian FRANCESCHINO 21enne  nato a Jesi (AN), già noto, residente a Catania; Antonino VOLPE, 19enne, incensurato residente a San Giorgio (CT). 3 dei personaggi, alle ore 15,30 di ieri armati di taglierino ed 1 travisato da calzamaglia, hanno fatto irruzione nella Banca di Sviluppo di Santa Teresa di Riva, in Via Regina Margherita.   MARLETTA sarebbe rimasto all’esterno a bordo di una Fiat Grande Punto non rubata (sul conto della quale sono in corso accertamenti). I rapinatori avrebbero obbligato i dipendenti a consegnare loro il denaro contenuto nella cassaforte e subito dopo li avrebbero chiusi in toilette. I malviventi si sono allontanati a bordo della Fiat Grande Punto, ma sono stati intercettati da una pattuglia della Stazione Carabinieri di Santa Teresa di Riva precedentemente allertata dalla Centrale Operativa della Compagnia di Taormina a cui era giunta la segnalazione da parte di un privato cittadino. I  militari, grazie anche alla fondamentale collaborazione di cittadini di Santa Teresa che hanno fornito sul posto indicazioni sulla presenza dei rapinatori, hanno avviato un prolungato inseguimento, collaborati da altre 2 pattuglie delle Stazioni CC di Sant’Alessio Siculo e Letojanni che si è concluso in contrada Lacco del comune di Sant’Alessio Siculo (ME).  La  vettura dei malviventi in fuga avrebbe urtato violentemente un muretto prendendo fuoco. I quattro rapinatori sono stati tratti in arresto per rapina e sequestro di persona. 3 soggetti sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi  ed Andrea FIDUCIA è stato trasportato e piantonato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Taormina avendo riportato nell’incidente delle lesioni traumatiche in corso di valutazione. Tutta la refurtiva, quantificata in  90.260€, 3.350$  e 490$ CAN ed i 3 taglierini utilizzati per la rapina sono  stati recuperati, ed il denaro restituito all’istituto.


MilazzoGdF scopre frode: 1 paga con assegni denunciati come smarriti. Si tratta di  Angelo Arcoraci, 31enne, barcellonese. I finanzieri della Compagnia di Milazzo, nei giorni scorsi, hanno posto termine ad una serie di frodi nel settore edile poste in essere da un noto personaggio di Barcellona Pozzo di Gotto. Il soggetto avrebbe effettuato ordini per ingenti quantitativi di materiale vario e poi avrebbe usato per i pagamenti  assegni bancari di cui era stato denunciato lo smarrimento. Le indagini delle Fiamme Gialle in forza al Comando Provinciale di Messina hanno avuto avvio dalla denuncia dell’amministratore di una società che opera nel settore del commercio di materiali da costruzione della fascia jonica siciliana, in passato vittima di raggiri da parte dell’indagato. Il furbo si sarebbe presentato come titolare di un’impresa mamertina in realtà inesistente. Le investigazioni  dei militari sono state avviate sotto la direzione della Procura della Repubblica di Barcellona P.G. (ME), anche con una serie di pedinamenti ed appostamenti. Le Fiamme Gialle   hanno   bloccato il responsabile, all’ennesima consegna di merce tra cui: cemento e pannelli da recinzione per cantiere, nei pressi del casello autostradale di Milazzo dove era stato fissato l’incontro. Il noto soggetto è stato fermato in flagranza di reato. I  finanzieri hanno accertato che Angelo Arcoraci 31enne  barcellonese fosse sottoposto anche agli obblighi di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, che aveva violato. Le successive attività di perquisizione dei Baschi Verdi hanno permesso di rinvenire e sequestrare numerosi assegni bancari, dei quali era stato denunciato lo smarrimento nel corso degli ultimi mesi e che si trovavano nella disponibilità del personaggio. Il materiale oggetto della consegna, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato immediatamente restituito al legittimo proprietario. Il  soggetto, al termine dell’operazione di polizia giudiziaria,  è stato denunciato per i reati di truffa, ricettazione e violazione degli obblighi di soggiorno e posto a disposizione del Procuratore della Repubblica per i provvedimenti giudiziari conseguenti. L’attività investigativa è riconducibile alla complessiva azione posta in essere dalla Guardia di Finanza a tutela del regolare svolgimento delle transazioni commerciali a salvaguardia degli interessi degli operatori economici.


Roccalumera ME -   CC domiciliari per 4 catanesi: razziano market riviera ionica. Le  manette domiciliari con l’accusa di furto aggravato e continuato in concorso, sono così scattate per Giovanni SCALIA 29enne catanese, già noto, C.L. 30enne  catanese, incensurato, R.L. 29enne  catanese, incensurata e A.C. 32enne catanese, incensurata e, dopo le formalità di rito, i quattro arrestati sono stati sottoposti ai domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Tutta la merce recuperata, invece, è stata posta sotto sequestro in attesa di essere restituita agli aventi diritto.Una pattuglia della Stazione Carabinieri di Roccalumera a mezzogiorno di martedì 8 settembre 2015, è intervenuta presso il supermercato CRAI di Roccalumera, dove erano stati segnalati quattro giovani che avevano appena perpetrato il furto di diverse bottiglie di superalcolici. Uno dei malfattori,  all’arrivo dei militari era nel frattempo riuscito ad allontanarsi dandosi alla fuga, ma in breve tempo è stato rintracciato e bloccato a circa 700 metri di distanza, sulla battigia in prossimità del comune di Nizza di Sicilia, dal Comandante della Stazione di Roccalumera, il Luogotenente Santo Arcidiacono, che pur in ferie si era recato sul posto con la propria auto privata per dirigere le operazioni. I successivi accertamenti hanno consentito di appurare che i quattro ragazzi avevano rubato dal supermercato “CRAI” 4 bottiglie di amaro e, dalla perquisizione sulla loro vettura parcheggiata davanti all’esercizio commerciale, è emerso che in mattinata quegli stessi soggetti avevano compiuto una vera e propria razzia su tutta la riviera ionica. I carabinieri, in auto hanno rinvenuto una gran quantità di merce – prevalentemente superalcolici e, “a riempimento”, derrate alimentari – per il valore di circa 4.000 €, asportata in numerosi altri supermercati lungo l’itinerario tra Catania e Roccalumera. Gli investigatori hanno ricostruito l’intera catena di furti compiuti dalle due coppie di ladri, che prima di colpire al “CRAI” avevano fatto visita ad altri supermercati della riviera ionica.  


Taormina Braccialetto segnala evasione, 1 preso:  minaccia CC. Carabinieri Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taormina hanno ammanettato uno per evasione, violenza e resistenza a PU, detenzione di stupefacenti. Nottata  movimentata per i carabinieri della Compagnia di Taormina impegnati in una costante attività di prevenzione e repressione dei reati. La Radiomobile dopo una rischiosa ed estenuante attività ha tratto in arresto Angelino D’agostino, 46 anni residente a Letojanni. Il soggetto era sottoposto agli arresti domiciliari ed aveva applicato il braccialetto elettronico per monitorare eventuali spostamenti. Una  comunicazione alla centrale operativa dei Carabinieri di Taormina la sera  di martedì era pervenuta  dal sistema che ha segnalato lo spostamento non autorizzato del braccialetto elettronico.   La pattuglia della Radiomobile è stata inviata tempestivamente presso l’abitazione per verificare l’ipotesi di evasione. I militari hanno verificato che l’arrestato aveva lasciato la sua abitazione e si era recato in una palazzina separata ed attigua dove stava discutendo con altro soggetto già noto alle forze di polizia. I militari hanno deciso di approfondire la vicenda e hanno proceduto alla perquisizione dei locali. I tutori dell’ordine nel corso delle operazioni hanno rinvenuto un contenitore con 35 grammi di marijuana.  Il personaggio, che già stava dando segnali di nervosismo è andato in escandescenza ha minacciato i militari con un coltello ed una roncola, poi ha manifestato intenti autolesionistici. I carabinieri dopo una trattativa molto impegnativa sono riusciti a ricondurre il soggetto alla calma.  L’arrestato è stato dunque accompagnato in caserma e poi precauzionalmente affidato alle cure dei sanitari. La nottata per i Carabinieri è trascorsa con la redazione degli atti che hanno accompagnato l’arrestato in Tribunale per l’udienza di convalida. Un’attività molto impegnativa che ha visto i militari impegnati senza sosta dalla serata di martedì a quella di mercoledì quando a seguito della convalida l’arrestato è stato condotto in carcere in attesa della scadenza dei termini a difesa.


MessinaCC, indagini su ritrovamento  cadavere a Messina. L’attività dei Carabinieri della Stazione di Faro Superiore inerente il ritrovamento, nella giornata del 1 Agosto 2015, di un cadavere in località Ogliastrelli - Contrada Marotta (Messina), continua incessante. I primi accertamenti, disposti dalla dott.ssa Antonella Fradà, sulla salma custodita presso il nosocomio “Papardo” ed eseguiti dal medico legale, hanno al momento consentito di appurare che la persona deceduta è di sesso maschile, dell’età di circa 50 anni, di corporatura robusta, alto 1,75 circa, carnagione chiara, con barba brizzolata ed unicamente due denti nell’arcata superiore dentaria. Gli esami proseguiranno nei prossimi giorni. Chiunque avesse notizie utili all’identificazione del soggetto, potrà comunicarle ai Carabinieri telefonando al 112 o recandosi direttamente alla Stazione CC di Faro Superiore.


Taormina Commerciante  taorminese ai domiciliari per cocaina trovata da cane antidroga CC Argo. Si tratta di Dario SGRÒ, 36enne. I Carabinieri nell’occasione, considerando che gli indizi erano numerosi, si sono fatti aiutare dal fiuto infallibile del cane Auro, carabiniere a quattro zampe del nucleo cinofili di Catania. Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taormina con la collaborazione del Cane Auro traggono in arresto un residente per detenzione ai fini di spaccio.L’attività dei Carabinieri della Compagnia di Taormina continua ininterrotta contro la criminalità.  Oltre ai militari in uniforme ed alle auto con i colori della Benemerita, stanno operando i Carabinieri in borghese che svolgono costante e discreta attività di prevenzione e repressione dei reati. Un soggetto sperava di passare inosservato ed invece i Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Taormina da tempo ne osservavano gli spostamenti e le frequentazioni, alla ricerca di conferme investigative sullo spaccio di stupefacenti nell’area Perla del Mediterraneo. I  militari, nei giorni scorsi, hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di Dario SGRÒ, incensurato, e noto commerciante di Taormina. Auro ha fiutato nel box auto dell’arrestato la presenza di qualcosa di sospetto. Il cane ha concentrato le sue attenzioni in un angolo, il resto lo hanno fatto i tutori dell’ordine. 2 dosi di cocaina sono state rinvenute nel luogo, poi è stato trovato un altro involucro contenente poco più di 7 grammi della stessa sostanza, che era ancora da tagliare. I militari hanno anche rinvenuti il bilancino ed il materiale per il confezionamento. Il personaggio, dopo le formalità di rito è stato trattenuto presso la sua abitazione dove ha trascorso la nottata.  L’arresto è stato convalidato e la mattina successiva sono stati disposti gli arresti domiciliari in attesa del processo.


Villafranca Tirrena ME -  In preda all’alcool con coltello minaccia passanti, CC ammanettato 36enne. I Carabinieri della locale stazione di notte a Villafranca Tirrena (ME), hanno bloccato in flagranza di reato per violenza privata, minaccia, danneggiamento e detenzione abusiva di coltello il già noto Giacomo RUSSO, 36enne nato a Messina, residente a Villafranca Tirrena (ME). Il personaggio di notte, in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche, in Via Nazionale a Villafranca Tirrena, minacciava per futili motivi i passanti con un coltello. I  Carabinieri allertati, sono intervenuti immediatamente e bloccando il soggetto.  Russo è stato dichiarato in arresto, dai militari ed il coltello da cucina dalla lunghezza di cm 18,3, trovato in suo possesso, è stato sottoposto a sequestro. L’arrestato, esperite le formalità di rito, è stato trattenuto in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata.


Vulcano ME -  Estorsione, romena 18enne incinta ai domiciliari. Si tratta di CIURAR EDERA SIBIANCA, residente a Milazzo. I Carabinieri della Stazione di Vulcano agli ordini del Maresciallo Ordinario Antonio Luca Sottile da diversi mesi stanno effettuando una vasta rete di controlli sia su  venditori ambulanti che ogni giorno giungono sull’isola di Vulcano, che su viaggiatori sospetti. Proprio nell’ambiente dei “venditori porta a porta” si è sviluppata la vicenda di ieri che si è conclusa  male per  la truffatrice. La professionalità ed il tempestivo intervento dei Carabinieri, ha portato all’identificazione della 18enne romena, in stato interessante. CIURAR EDERA SIBIANCA, residente a Milazzo, disoccupata, già nota alle forze di polizia, si aggirava nel centro di Vulcano per vendere “porta a porta” articoli per la casa, utensili ecc. Un  55enne del luogo è stato abbindolato con la scusa di visionare la mercanzia della maldestra che è riuscita ad accedere nell’abitazione. L’acquirente, interessato all’acquisto di un pelapatate ed impietosito dalla giovane donna incinta ed apparentemente bisognosa, ha preso dal portafogli 50€ per pagare. La  donna rumena a quel punto, trasformando il suo fare da “compassionevole” a freddo ed aggressivo, ha strappato dalle mani dell’uomo la banconota di 50€ e la nascosta nel suo reggiseno. La donna nello stupore del malcapitato, l’ha  incalzato con una vile minaccia “se non mi dai altri 50 euro mi metto a urlare, chiamo i Carabinieri e dico che mi hai violentato, io sono incinta e minorenne… se non paghi subito ti rovino!”. Visto che la donna stava alzando la voce e che la situazione stava degenerando, l’uomo, ancora frastornato e sorpreso, per evitare più gravi conseguenze ha consegnato 50 euro e l’ha mandata via. La vittima resasi conto della vile estorsione subita si è rivolta ai Carabinieri. I militari in pochi minuti, hanno raccolto la denuncia, ed intercettato la rumena proprio mentre cercava di scappare imbarcandosi su un aliscafo in direzione Milazzo. La donna è stata subito condotta presso la guardia medica di Vulcano. I Medici hanno appurato innanzitutto che la donna, in stato interessante, si trovava in ottimo stato di salute. I sanitari inoltre hanno accertato che non aveva subito violenza. Escluso, quindi, che qualsiasi tipo di violenza fosse stata esercitata sulla donna, la stessa veniva perquisita e trovata in possesso di due banconote da 50 euro oggetto dell’estorsione. La 18enne, già nota alle forze dell’ordine, è stata tratta in arresto per estorsione e vista anche la sua gravidanza, è stata ristretta presso il suo domicilio a Milazzo in regime di arresti domiciliari. I Carabinieri della Compagnia di Milazzo che da molto tempo stanno “monitorando” il fenomeno dell’ambulantato e delle vendite “porta a porta” invitano i cittadini, soprattutto gli anziani, a prestare la massima attenzione negli acquisti e ad evitare di far accedere estranei in casa per qualsiasi motivo.


Rometta Marea - Condomino accoltellato per rivalità in amore:CC arrestato 28enne. I militari hanno ricostruito che il soggetto COSIMO FALLITI 28enne, di Messina aveva accoltellato un 26enne suo vicino di casa quale rivale in amore.I Carabinieri della Stazione di Rometta Marea agli ordini del Maresciallo aiutante Biagio Daniele Barbera insieme ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Milazzo, nella serata di ieri, hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina COSIMO FALLITI 28enne, di Messina ma di fatto domiciliato in Rometta, già noto, ritenuto responsabile di tentato omicidio aggravato. L’episodio risale a domenica sera. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile erano intervenuti al Pronto soccorso di Milazzo su segnalazione dei sanitari che avevano appena ricoverato un 26enne che presentava una profonda ferita da taglio all’addome. Il ferito, anch’egli noto alle forze dell’ordine, veniva subito sottoposto a ripetuti accertamenti clinici che escludevano “per puro caso” l’interessamento di organo vitali. Il malcapitato veniva comunque sottoposto ad intervento chirurgico e ricoverato in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita. I  Carabinieri di Rometta appresa tale notizia, avviarono subito le indagini per ricostruire quanto accaduto e per individuare e rintracciare il responsabile. I  Carabinieri, dopo interrogatori e vari accertamenti, sono riusciti a ricostruire quanto accaduto. Un forte astio tra i Falliti ed il ferito avrebbe provocato la lite e poi l’accoltellamento. I 2  abitano nello stesso palazzo, in piani differenti. Il motivo del contendere sarebbe una donna, si tratterebbe quindi di un “reato passionale”. I testimoni che hanno assistito al litigio tra i due, raccontano di urla e di un inseguimento nei locali comuni di un condominio ad opera del Falliti. Il suo progetto criminale non ha provocato la morte del rivale in amore, solo perché quest’ultimo è riuscito a darsi alla fuga. Falliti, che solo inizialmente si era reso irreperibile, è stato tratto in arresto e sottoposto alla misura cautelare del carcere e quindi tradotto dai Carabinieri alla Casa Circondariale di Messina Gazzi.


Messina - Imposte assunzioni a ditta edile: tentata estorsione, CC 2 in manette. Si tratta  di Francesco MONDO 36enne nato e residente a Messina ed Emanuele ALOI  49enne nato a Palermo residente a Messina.  I  Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, all’alba, hanno arrestato 2 persone raggiunte da una ordinanza di custodia cautelare  in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, dottoressa Maria Luisa Materia, per i reati di tentata estorsione aggravata in concorso. Le indagini, dirette dal Sost. Proc. dottoressa Alessia Giorgianni e condotte dai militari del Nucleo Investigativo, hanno fatto luce su di una tentata estorsione che i due arrestati stavano perpetrando nei confronti di una ditta edile, impegnata in lavori di ristrutturazione di una palazzina di proprietà privata, nella zona centro. I due si sono ripetutamente presentati in cantiere, alcune volte anche in compagnia di altri soggetti in corso di identificazione, cercando di imporre la assunzione loro e di altre persone ad essi legate. Per “convincere” il rappresentante della società a sottostare alla richiesta estorsiva, i due avrebbero minacciato come conseguenza di un eventuale rifiuto di far saltare il cantiere e distruggere le impalcature. Le indagini dei carabinieri hanno accertato anche una serie di altri tentativi posti in essere nei confronti di diversi cantieri cittadini, confermando l’alacre attività estorsiva tentata dagli arrestati che agivano in concorso e di concerto con altre persone in fase di identificazione. Nel corso delle perquisizioni è stata rinvenuta parte della refurtiva (attrezzi e materiale edile) di cui gli indagati si sono impossessati prelevandola dai cantieri in cui avevano ottenuto l’assunzione. I due operai sono stati ristretti presso il carcere di Messina Gazzi dove saranno interrogato nei prossimi giorni dal Giudice per le Indagini Preliminari che ne ha ordinato l’arresto.


Messina Vendere bambino 30mila €: CC 6 accusati, riduzione in schiavitù. I  Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina nella giornata del 25 febbraio, hanno notificato 6 provvedimenti di fermo d’indiziato di delitto emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia ad altrettanti cittadini italiani ed eseguito altri analoghi provvedimenti d’iniziativa all’indirizzo di 2 cittadini rumeni. A tutti viene contestato il reato di riduzione in schiavitù. La complessa e delicata indagine si è dipanata tra la Sicilia, la Toscana, ove uno dei fermati poteva vantare solidi appoggi, e la Romania, consentendo ai militari di sventare il tentativo ordito da alcuni personaggi già noti della provincia di vendere un bambino, dopo averlo acquistato in Romania, ad una coppia della zona, animata dal desiderio di avere un figlio e che non ha esitato a pagare in contanti la somma di 30.000 Euro per entrare in possesso del minore, invece di seguire la regolare procedura della richiesta di adozione. La coppia della provincia messinese ma da anni residenti in Svizzera, infatti, tramite Vincenzo NIBALI,46enne di Castell’Umberto (ME), si sono rivolti ad un personaggio già noto di Tortorici (ME), Aldo GALATI RANDO, 53enne, affinché dietro il pagamento di un prezzo, 30.000 Euro, individuasse una famiglia disposta, a cedere loro il proprio figlio. Il pagamento è avvenuto lo scorso 17 gennaio, al buio, in una zona impervia tra le montagne dei Nebrodi, con modalità che hanno testimoniato la sicura consapevolezza degli indagati di commettere un grave reato. Subito dopo un quinto soggetto, Franco GALATI RANDO, 45enne e anch’egli di Tortorici e già noto alle Forze dell’Ordine, ha iniziato le ricerche del bambino confacente ai desideri dei committenti, dapprima nella Sicilia Occidentale in ambienti degradati e mal frequentati, appoggiandosi a persone poco raccomandabili di varie nazionalità, tuttavia sempre senza successo. Franco GALATI RANDO per questo motivo avrebbe lasciato la Sicilia, recandosi dapprima in Toscana e successivamente in Romania, dove è entrato in contatto con un personaggio noto del brindisino ma domiciliato in Romania, Vito CALIANNO, 42enne, che gli ha offerto il suo aiuto per muoversi in  ambienti degradati delle periferie rumene. La ricerca è stata in questo caso fruttuosa, avendo il CALIANNO individuato in breve tempo una famiglia disposta a vendere uno dei numerosi figli. L’aberrante commercio ha avuto la sua concretizzazione lo scorso 23 febbraio quando i due personaggi italiani, con la madre rumena del piccolo venduto come un oggetto, lo stesso minore ed 1 dei suoi fratelli maggiorenni, sono partiti in auto dalla Romania alla volta della Sicilia. I carabinieri avrebbero acclarato dalle indagini, la presenza della madre 36enne e del fratello 19enne, aveva lo scopo di controllare la sistemazione trovata in Italia per il piccolo, in un ultimo afflato di spirito materno, ma anche quello, molto più censurabile, di incassare quanto pattuito e che sarebbe servito per ingrandire la casa di famiglia in Romania. L’intento criminoso è stato tuttavia sventato dai Carabinieri appena il quintetto è sbarcato al porto di Messina. I  quattro sono stati fermati col bambino provenienti dalla Romania, mentre i restanti protagonisti della vicenda, che attendevano la consegna a Tortorici, sono stati sottoposti allo stesso provvedimento poco dopo. I carabinieri, nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro abbondante documentazione utile al prosieguo delle indagini nonché munizionamento di vario calibro illegalmente detenuto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria le due donne sono state condotte presso la Casa Circondariale di Catania, mentre i sei soggetti presso quella di Messina Gazzi, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Il minore invece è stato affidato, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Messina, ad una locale struttura assistenziale.


Messina - Lotta mafia, vertice DIA col Direttore gen. La Ferla. Il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, gen. Nunzio Antonio Ferla, ha visitato la Sezione Operativa di Messina.L’occasione, alla presenza del Capo Sezione, Ten. Col. CC Letterio ROMEO, e del Capo Centro di Catania - dal quale la Sezione dipende -, Dr. Renato Panvino, e del personale in servizio presso la struttura, è stata utile anche per analizzare le attività investigative in corso ed individuare future strategie da adottare nella lotta al fenomeno mafioso.  Gli investigatori hanno  tracciato il bilancio dell’ultimo anno, e messi in evidenza i risultati conseguiti dalla DIA nella provincia di Messina, con l’esecuzione di importanti operazioni che hanno portato, da ultimo, all’arresto di 11 persone, imprenditori, dirigenti e funzionari del Consorzio per le Autostrade Siciliane di Messina ed un sequestro per equivalente pari a 100.000,00 Euro.La Dia sul versante dell’aggressione ai patrimoni accumulati illecitamente, solo nel 2014 e nei primi mesi dell’anno in corso, ha svolto attività investigative che hanno consentito di pervenire all’emissione e conseguente esecuzione di 3 provvedimenti di sequestro e 5 di confisca, colpendo beni riconducibili a mafiosi o loro fiancheggiatori, per complessivi 314.501.231,00 euro. Il  Direttore, per quanto concerne gli obiettivi strategici di medio-lungo periodo, ha esortato il personale a proseguire lungo le direttrici che caratterizzano l’attività istituzionale della DIA: lo sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, l’aggressione ai patrimoni mafiosi attraverso le misure di prevenzione patrimoniali, l’approfondimento di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette - spesso indice di attività di riciclaggio - ed il monitoraggio degli appalti pubblici al fine di prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa. La DIA sul   fronte appalti pubblici,  segnala l’intensa attività di monitoraggio svolta in tutto il territorio della provincia per prevenire il fenomeno delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. I monitoraggi delle ditte impegnate nei lavori e gli accessi ai cantieri effettuati nell’ultimo anno hanno consentito, alla Prefettura di Messina, di adottare 7 provvedimenti interdittivi antimafia e 2 rigetti di iscrizione alle “White List”, nei confronti di imprese in cui sono state rilevate connessioni con ambienti della criminalità organizzata. il Generale Ferla, nel corso della sua visita, ha incontrato i vertici dell’Autorità Giudiziaria peloritana: il Procuratore Generale Dr. Giovanni D’ANGELO, il Procuratore Capo della Repubblica Dr. Guido LO FORTE ed il Presidente del Tribunale Dr. Antonino TOTARO, il Prefetto di Messina Dr. Stefano TROTTA ed i vertici delle Forze di Polizia.


Messina -  Carabinieri Compagnia Messina Sud, 2 in manette in esecuzione di ordini di carcerazione.  Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, hanno tratto in arresto ai domiciliari in esecuzione ordine di carcerazione  Antonino Barbuscia, 26enne nato e residente a Messina, già noto alle Forze dell’Ordine, arrestato ai domiciliari in esecuzione ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello-Ufficio Esecuzioni Penali di Messina, dovendo espiare la pena residua di 8 mesi e giorni 11 di reclusione perché riconosciuto colpevole del reato di furto aggravato, commesso a Messina. Il soggetto è stato arrestato e sottoposto alla detenzione domiciliare presso la sua abitazione come disposto da Autorità Giudiziaria. Maria Burrascano, 34enne messinese, è stata arrestata in esecuzione ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello- ufficio esecuzioni penali - di Messina, dovendo espiare la pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione perché riconosciuta colpevole di furto aggravato in concorso, commesso a Fiumedinisi (ME).  La donna arrestata è stata tradotta presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Rometta MeSi finge poliziotto, violenza sessuale per donne alla guida: CC preso. I militari della Stazione di Rometta, hanno arrestato un 33enne per violenza sessuale, violenza privata, minaccia e possesso di segni distintivi contraffatti. I Carabinieri della Stazione di Rometta agli ordini del Maresciallo Aiutante Biagio Daniele Barbera ieri, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Messina. Il giudice ha concordato pienamente con i riscontri investigativi degli inquirenti, che hanno tratto in arresto B. C. A.,  33enne originario di Milazzo, residente a S.Filippo del Mela, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine. L’individuo spacciandosi per poliziotto della Polizia Stradale era diventato l’incubo di alcune donne di Rometta, Fondachello Valdina e Saponara, che perseguitava compiendo, in alcuni casi, dei reati a sfondo sessuale. I Carabinieri della stazione di Rometta, dopo aver raccolto le denunce delle vittime, al termine di una serrata attività di indagine, hanno ricostruito 3 distinti episodi avvenuti il 10 e 14 marzo 2015. L’individuo che si aggirava a bordo di un Suv, pedinava diversi veicoli condotti da donne e dopo essersi fraudolentamente  qualificato come agente della polizia stradale esibendo un falso distintivo metallico, le affiancava, costringendole a fermarsi per un finto controllo. Le donne, in alcuni casi, terrorizzate, grazie al traffico ed alle manovre repentine, riuscivano a scappare. Le vittime, in altri sono state bloccarle ed in un caso, l’individuo minacciando una di loro, l’ha costretta a subire delle pesanti avances e dei ripetuti palpeggiamenti. Il 33enne è stato tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi per i reati di violenza sessuale, violenza privata, minaccia e possesso di segni distintivi contraffatti.


Sant’Agata Militello - 45enne sms e sesso con bimba 11enne, CC 1 arresto. I militari hanno arrestato  un 45enne per atti sessuali con minorenne. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sant’Agata Militello nel pomeriggio di ieri, hanno condotto in carcere il 45enne, residente in un Comune del comprensorio Nebroideo, in esecuzione di un provvedimento cautelare in carcere emesso dal GIP del Tribunale di Patti (ME) su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha concordato con le risultanze investigative emerse nel corso delle indagini dei Carabinieri, in quanto ritenuto responsabile di atti sessuali con minorenne. Le indagini dei Carabinieri erano scaturite dalla denuncia da parte dei genitori di una bambina di appena 11 anni, hanno consentito di accertare che il 45enne, nel periodo compreso tra il 2013 e la fine del 2014, si era reso responsabile di atti sessuali, abusando della ragazzina. La storia sarebbe iniziata con lo scambio di alcuni sms tramite il telefono cellulare e poi degenerata in veri e propri rapporti sessuali che avvenivano di nascosto ed all’insaputa di tutti. L’accortezza dei genitori della bambina ha fermato l’escalation negativa dei rapporti tra l’individuo e l’adolescente. Padre e madre infatti hanno scoperto alcuni sms nel cellulare della figlia scambiati tra lei stessa ed il turpe ed, insospettiti, hanno subito denunciato il tutto ai Carabinieri. Le indagini successive da parte dei militari dell’Arma hanno permesso quindi di confermare quanto purtroppo si sospettava. Il  45enne, nel pomeriggio di ieri, dopo le formalità di rito, è stato tratto in arresto dai Carabinieri e tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.


MilazzoMaltratta e segrega 2 disabili anziane congiunte. Carabinieri Compagnia di Milazzo Nucleo operativo, hanno scoperto appartamento “lager” per due anziane sorelle di 91 e 97 anni. Il  loro “sorvegliante” responsabile di violenze, minacce e sequestro di persona nei loro confronti è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. I Carabinieri del Nucleo operativo di Milazzo, agli ordini del Tenente Cristian Letizia, in esecuzione di un’Ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Barcellona P.G., su richiesta della Procura di Barcellona, hanno sottoposto un 68enne di Milazzo alla misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese. I  Carabinieri da diversi mesi stavano attenzionando un appartamento, nel pieno centro di Milazzo, dove gli inquirenti sospettavano che si consumassero delle orribili violenze ai danni di due anziane donne. Le indagini durate diversi mesi, con l’ausilio delle più moderne attività tecniche, hanno fatto emergere una sconcertante verità. L’appartamento, un “piccolo lager”,  ospitava segregate in condizioni disumane due sorelle di 91 e 97 anni non autosufficienti e gravemente malate. Il loro custode o forse “carceriere” era un 68enne di Milazzo, incensurato, (di cui non saranno fornite le generalità per tutelare le anziane vittime), legato a loro da un vincolo di parentela. L’indagato, che viveva in un’altra casa a Milazzo, ogni giorno si recava in quell’appartamento alle ore 08, alle 11 ed alle 18 ed ogni volta, quando andava via segregava le due donne chiudendole a chiave dentro, impedendo a chiunque  far loro visita, di fatto perfezionando un vero e proprio sequestro di persona. I  Carabinieri dalle attività tecniche, nel loro stupore, hanno fatto emergere un quadro di rara malvagità e violenza. L’indagato, soprattutto quando provvedeva all’igiene ed all’alimentazione delle due donne non autosufficienti, si accaniva su di loro con inspiegabile violenza urlando ad alta voce, minacciandole più volte di morte, percuotendole con schiaffi e umiliandole ripetutamente. Strazianti  le richieste di aiuto e le urla di dolore delle due vittime, che nonostante la chiara inabilità piangevano e imploravano affinché quelle violenze finissero. Le indagini, su una vicenda così delicata, sono state complesse ed accurate. I  Carabinieri del Nucleo operativo di Milazzo ieri sera hanno fatto irruzione nell’appartamento “lager”, mentre l’indagato si trovava all’interno e su disposizione dell’Autorità giudiziaria l’hanno sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Assieme ai Carabinieri sono intervenuti anche i medici del 118 che hanno soccorso le due anziane donne, accertando che, nonostante il pessimo stato di salute, non sono in pericolo di vita. Gli  accertamenti dei Carabinieri continuano per ricostruire in modo ancora più accurato le dinamiche di questa tremenda segregazione, sussiste infatti il fondato sospetto che l’indagato, nei mesi scorsi, a seguito della propria condotta violenta, possa aver cagionato la frattura di un braccio ad una delle due vittime. I Carabinieri hanno messo così fine ad un incubo durato mesi, affidando le due donne ai sanitari per le cure del caso ed ai servizi sociali per l’assistenza di competenza. Il “carceriere” delle due anziane sorelle è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle due donne e risponderà dei reati continuati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persone.


Cesarò ME- Carabinieri sequestrano 2 quintali carne avariata macellata clandestinamente, 1 denunciato. I militari della Compagnia Santo Stefano di Camastra con l’intervento del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Catania, hanno messo in atto un capillare servizio di controllo finalizzato alla sicurezza alimentare e della salute dei consumatori. L’attività è stata ancor più intensificata in vista delle festività natalizie che ha portato al sequestro dei 2 quintali di carne suina e ovino/caprina macellata clandestinamente ed alla denuncia di una persona per macellazione clandestina. I militari dell’Arma di Cesarò, del Nucleo Operativo della Compagnia ed i Carabinieri del NAS di Catania, nei giorni scorsi, hanno svolto attività ispettiva su un’Azienda Agricola di allevamento bovini-equini e su alcune macellerie di Cesarò e San Teodoro. I militari nelle celle frigorifere hanno rinvenuto diversi animali macellati clandestinamente poiché, come appurato, privi dei prescritti requisiti di tracciabilità, identificazione, marchio e controllo sanitario e pertanto macellati in luoghi non idonei e senza precauzione igienico-sanitaria. La carne macellata, è stata successivamente sottoposta ad ispezione sanitaria da personale del servizio veterinario dell’ASP di Taormina e dichiarata non idonea al consumo umano. I  responsabili non sono stati in grado di dimostrare la proprietà del prodotto, i militari hanno, quindi, proceduto alla denuncia a piede libero di una persona per macellazione clandestina ed al sequestro della carne per la successiva termodistruzione affidata ad una ditta autorizzata allo smaltimento. Il tempestivo e professionale controllo esperito dagli operanti ha consentito di impedire che il prodotto potesse andare ad imbandire le tavole di ignari cittadini durante le festività .


Patti Carabinieri trovano armi e munizioni. I militari della Stazione Carabinieri di Patti nei giorni scorsi hanno rinvenuto nella Frazione Mongiove di Patti, nella zona denominata Valle Tindari, una busta di plastica contente 1 pistola di tipo revolver cal. 32 con all’interno 6 colpi, 1 pistola lancia razzi, ulteriori 7 colpi calibro 32 ed 1 calibro 22, tutte ben oliate ed in ottimo stato di conservazione. La zona, piuttosto impervia e di difficile accesso ma di una bellezza paesaggistica incredibile, è molto frequentata da turisti nel periodo estivo ma semideserta nei mesi più freddi. Proprio l’anomala presenza negli ultimi periodi di mezzi sul posto ha insospettito i militari dell’Arma. Gli investigatori hanno quindi predisposto in tutta l’area una serie di servizi perlustrativi ad hoc con idonei mezzi fuori strada.  I  militari di mattina transitando vicino al ponte di Valle Tindari hanno notato occultata fra dei massi 1 busta trasparente all’interno della quale sono state rinvenute le armi. Le pistole e le cartucce sono state prontamente sottoposte a sequestro e messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Patti per il successivo invio al RIS di Messina per stabilire se le armi sono state utilizzate in altri delitti.


Messina   - Carabinieri, Capitano Fabio Valletta ha assunto il comando della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto. Il Capitano Fabio Valletta, originario di Napoli, 29 anni, si è insediato al comando della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto. L’Ufficiale nel suo percorso formativo ha frequentato il 186° corso dell’Accademia Militare di Modena e poi il 15° corso di perfezionamento presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, laureandosi in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. L’Ufficiale ha sempre svolto servizio nella linea territoriale avendo comandato dal 2009 al 2011 il Nucleo Operativo e Radiomobile di Massa, in Toscana, dove ha retto congiuntamente anche il comando della Compagnia, ed il Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante dal 2011 fino a qualche giorno fa. Il Capitano Fabio Valletta  si è insediato al comando della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto subentrando al Maggiore Filippo Tancon Lutteri, trasferito presso un organismo NATO alla direzione di un ufficio di Stato Maggiore di nuova istituzione.


Messina Estorsioni ad imprese edili con lavori al Comune : CC 2 in manette. Si tratta di Maurizio LUCA’ 43enne e Stefano CELONA 40enne.  Carabinieri del Nucleo Investigativo danno esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di 2 messinesi personaggi noti.  Il  Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina nella mattinata ha dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico dei due accusati di gravi reati, commessi con l’aggravante del metodo mafioso, tra la fine del 2008 ed il 2009. Maurizio LUCA’ 43enne e Stefano CELONA 40enne sono considerati responsabili di alcune estorsioni e altri tentativi di estorsione commessi ai danni delle imprese edili che in quel periodo stavano eseguendo dei lavori appaltati dal Comune di Messina relativi al recupero del patrimonio edilizio delle abitazioni situate a Santa Lucia sopra Contesse, meglio conosciute come “Complesso Arcobaleno”, per un importo ammontante a 4.340.000,00 di Euro, oltre che per la costruzione del plesso scolastico dello stesso villaggio, per un importo di circa 1.300.000,00 Euro. La volontà estorsiva ai danni degli imprenditori era stata palesata attraverso un grave atto intimidatorio, attuato mediante l’uso di un’arma da fuoco, nel furto, operato verosimilmente attraverso l’uso di una gru e di un mezzo pesante, di un prefabbricato in lamiera adibito ad ufficio e posto all’interno dell’area di cantiere opportunamente recintata e chiusa, oltre che attraverso l’incendio di un escavatore. Il complesso delle indagini, inoltre, aveva permesso di accertare anche come LUCA’ fosse dedito allo spaccio di cocaina sul mercato cittadino. I due arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso il carcere di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Messina - Carabinieri  celebrano VIRGO FIDELIS. I Carabinieri hanno commemorato oggi la loro Patrona “Virgo Fidelis” con una Santa Messa celebrata nella Chiesa “Madonna delle Lacrime”, nel villaggio Sant’Annibale Maria di Francia di Bordonaro, in un quartiere ove forte è il disagio, l’emarginazione ed il desiderio di legalità. A celebrare la Messa, oltre al parroco, Padre Orazio Anastasi, c’erano anche don Vincenzo Majuri, parroco della Chiesa Santa Domenica di Tremestieri e Padre Nicola Calabrese.Tra le Autorità presenti il Prefetto, dott. Stefano Trotta, l’Assessore Filippo Cucinotta, in rappresentanza del Sindaco, il Presidente della Corte d’Appello, dott. Mario Zumbo, il prof. Giovanni Cupaiolo, Prorettore dell’Università di Messina, i vari Comandanti/Dirigenti delle Forze di Polizia e Forze Armate della Provincia.Alla celebrazione hanno partecipato anche gli alunni dell’Istituto Comprensivo ”Albino Luciani” di Fondo Fucile, che, al termine della Messa hanno cantato, stupendamente, l’Inno alla Virgo Fidelis, che dal 1949, a seguito di “breve apostolico” di Papa Pio XII, è la Patrona dei Carabinieri. Presenti anche, oltre ai Carabinieri in servizio ed in congedo della provincia, con i loro familiari, le vedove e gli orfani di militari dell’Arma, nonché i rappresentanti delle Associazioni d’Arma e combattentistiche della Città. Durante la celebrazione il Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, Generale di Corpo d’Armata Umberto Pinotti, ha sottolineato l’emozione di tutti per il fatto di trovarsi in quel luogo e di come la scelta della parrocchia della Madonna delle Lacrime abbia voluto significare la volontà dell’Arma di immergersi nel tessuto sociale cittadino. Ha inoltre apprezzato molto la presenza dei ragazzi della Scuola “Albino Luciani”, evidenziando l’esigenza di investire sui giovani, dando loro il giusto esempio.  Infine ha preso l’impegno, a nome e per conto di tutti i Carabinieri, di garantire, insieme alle altre Istituzioni la sicurezza pubblica, parlando di “tutela crescente” per il cittadino. Il  Generale Pinotti nel suo intervento ha ricordato anche come l’Arma celebri il 21 novembre la “giornata dell’orfano” (sono oltre 1000 le persone, il cui genitore Carabiniere è scomparso prematuramente, assistite dall’Istituzione) ed il 73° anniversario della “Battaglia di Culqualber”, un epico fatto d’armi della seconda guerra mondiale, nel corso del quale un Battaglione Carabinieri si immolò quasi al completo, meritando, per la bandiera dell’Istituzione, la seconda  Medaglia d’Oro al Valor Militare.


Rometta – Furto e rapina: CC arrestano 27enne “incastrato” da DNA. I  militari della Compagnia Carabinieri di Milazzo Stazione di Rometta ieri, agli ordini del Maresciallo Aiutante Barbera, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Messina Tremestieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Messina,  traevano in arresto   Francesco Costantino, 27enne di Messina, già noto e già sottoposto agli arresti domiciliari poiché tratto in arresto il 17 ottobre 2014 dai militari della stazione Carabinieri di Camaro per furto in abitazione. I Carabinieri, al termine di una complessa attività di indagine, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti del Costantino che tra il 2007 e il 2011 nei territori di Rometta, Saponara e Messina aveva consumato, spesso in concorso con un’altra persona ancora in corso di identificazione, 3 furti in abitazione ed 1 rapina a mano armata. In particolare : nell’ottobre del 2007 si era introdotto all’interno di un’abitazione a Rometta, dissaldando la grata in ferro di una finestra, asportando alcuni elettrodomestici tra cui 3 televisori, 4 Hi-Fi ed oggetti di varia natura e scassinando una cassaforte a muro. Nel settembre del 2009 con la minaccia di una pistola rapinava il supermercato "CRAI" ubicato in via E. Cianciolo complesso Alba Chiara, di Bordonaro (Messina), asportando, dalle casse e dalle tasche delle persone presenti, banconote per un importo totale di 1250,00€. Nel febbraio 2011 si introduceva, forzando la serratura di un cancello in ferro, in un’abitazione a Messina asportando, sradicandola, una cassaforte contenente monili d'oro e gioielli, buoni postali e contanti per un importo pari a 20000€. Nel marzo 2011 si introduceva,  forzando una porta in legno e forando un muro confinante, in una tabaccheria ricevitoria di Saponara, asportando un numero imprecisato di gratta e vinci, un numero imprecisato di sigarette di vario genere, una somma in contante pari a circa 25000 euro, elettrodomestici di vario genere ed alimenti dì vario genere esposti per la vendita, arrecando un danno complessivo valutabile in circa 40mila euro. I Carabinieri delle Stazioni competenti di Rometta, Saponara, Bordonaro, assieme ai militari dei Nuclei Operativi delle Compagnie di Milazzo, Messina Centro e Messina Sud, e della Polizia di Messina, con grande intuito investigativo ed apprezzabile professionalità, ogni volta che sono intervenuti in sede di sopralluogo a seguito degli episodi, repertarono delle importanti tracce biologiche. Nel dettaglio, in occasione del primo furto del 2007 a Rometta, i Carabinieri sequestrarono una cicca di sigaretta. Nel 2009 al termine di un’efferata rapina a mano armata ai danni di un supermercato nel corso della quale, prima di andare via, uno dei due rapinatori colpiva con un pugno al volto un dipendente responsabile di averlo guardato con insistenza, i due malviventi fuggivano liberandosi dei due passamontagna che risultavano ricavati da due maniche di camicia a quadri, su uno dei quali erano presenti tracce ematiche. In occasione del furto del febbraio 2011 a Messina veniva repertata una piccola porzione di muro,  nelle immediate adiacenze della cassaforte, sulla quale era presenta sostanza ematica, oltre che un fazzolettino di carta intriso di sangue, rinvenuto all'esterno dell'abitazione. In occasione del furto di marzo 2011 di Saponara venivano repertate diverse cicche di sigarette e una lattina in alluminio di Fanta utilizzata. Tutti questi reperti, sapientemente rinvenuti e repertati sulla scena del crimine sono stati di volta in volta trasmessi al Ris per l’estrapolazione di eventuale DNA. Gli inquirenti del RIS su tutti i reperti erano riusciti a individuare delle tracce biologiche contenenti DNA di uno stesso soggetto maschile di cui però non c’era riscontro. Tutti questi episodi sarebbero rimasti comunque “a carico di ignoti” se i Carabinieri della Stazione di Rometta non avessero individuato alcuni possibili responsabili repertandone dei campioni di DNA. I complessi accertamenti di laboratorio del Ris di Messina permettevano di accertare che tutte le tracce biologiche repertate sulle diverse scene del crimine appartengono al Costantino, il che dimostra che lo stesso, in concorso con un’altra persona ancora in corso di identificazione, abbia perpetrato i tre furti in abitazione e la rapina a mano armata di cui si è parlato. Costantino è stato tradotto presso la casa circondariale di Messina Gazzi, a disposizione  dell’Autorità giudiziaria mandante.


Milazzo Me Carabinieri sorprendono bracconieri : 1 denunciato. Carabinieri della Compagnia di Milazzo Stazione di Vulcano e della Motovedetta di Milazzo: denunciato 1 eoliano per uccisione di animali.  I  Carabinieri della Stazione di Vulcano ieri stavano effettuando una serie di controlli atti al rispetto delle norme sulla caccia. I  militari nel corso di tale servizio hanno udito diversi colpi di fucile in zone particolarmente impervie dell’isola, a strapiombo sul mare. I Carabinieri di Vulcano insieme ai colleghi della Motovedetta di Milazzo hanno deciso di procedere alla perlustrazione delle pareti rocciose dal mare. I tutori dell’ordine, non distante dal luogo dove erano stati sentiti gli spari hanno intercettato una piccola imbarcazione con a bordo 3 isolani “in tenuta da caccia”. I soggetti sono stati controllati e  l’imbarcazione  presentava in alcuni punti delle macchie di sangue. I militari insospettiti  hanno proceduto ad ispezionare anche un tratto di costa poco distante. I Carabinieri al termine del rastrellamento hanno rinvenuto le carcasse di 2 grosse capre, mortalmente ferite da alcuni colpi di fucile. I militari, poco distante dagli ovini hanno rinvenuto e sequestrato anche 1 fucile da caccia calibro 12 utilizzato illegalmente dai cacciatori e di proprietà di un parente di uno dei tre. I  “bracconieri” utilizzavano la piccola imbarcazione per avvicinarsi agli scogli, difficilmente raggiungibili dalla terra ferma e dove solo le caratteristiche capre di Vulcano arrivano per leccare il sale dalle rocce. I maldestri, illegalmente,, dal natante sparavano all’indirizzo degli ovini scendendo poi a terra per recuperare le carcasse, vista in lontananza la motovedetta hanno cercato di nascondere il fucile e di allontanarsi via mare. I Carabinieri al termine degli accertamenti hanno verificato che aveva sparato 1 solo dei tre controllati, in possesso di porto d’armi ad uso caccia,  e  veniva denunciato per aver ucciso 2 animali di specie protetta e per aver esploso colpi d’arma da fuoco da un’imbarcazione. Sia le armi che le carcasse venivano sottoposte a sequestro.


Patti-Tindari ME  - Colpo a Santuario Tindari furto elemosine , CC 2 presi.  I 2 Robin Hood al contrario sono soggetti originari del catanese Ferdinando DI MAURO, 58enne e Mario PIACENTI, 50enne,. Il Santuario del Tindari richiama quotidianamente migliaia di fedeli, i quali, per devozione alla Madonna, effettuano numerose donazioni in denaro nelle cassettine di raccolta delle offerte dislocate in vari punti all’interno del luogo di culto. Proprio queste cassette di raccolta delle offerte sono state prese di mira da parte di due soggetti originari del catanese. Continua l’attività di controllo da parte dei Carabinieri finalizzata alla repressione e prevenzione dei reati predatori. I   due sospettati erano stati visti arrivare al Santuario, mentre 1 dei due fungeva da “palo”, il secondo repentinamente, con l’ausilio di un particolare arpioncino a molla e di nastro biadesivo applicato ad un metro metallico estraeva del denaro dall’offertorio per poi allontanarsi. I 2 dopo il colpo  si sono allontanati a bordo della loro autovettura. Numerosi fedeli frequentatori abituali del Santuario avevano segnalato la presenza sospetta di questi soggetti già alle prime ore del mattino. Iniziavano quindi quotidiani servizi di appiattamento da parte dei militari dell’Aliquota Operativa del NORM di Patti i quali, posizionatisi all’interno del luogo di culto, controllavano le cassettine di raccolta denaro. I soggetti sono stati  fermati dai militari dell’Arma i quali che li hanno   perquisiti, a bordo dell’autovettura occultati sotto il tappetino di guida vi erano circa 600€,  e  nascosti nel cofano posteriore,  i particolari attrezzi utilizzati per i furti: 1 arpioncino a molla, del nastro biadesivo e due strumenti metri metallici appositamente piegati per far aderire al meglio il nastro. le manette sono scattate nei confronti dei due soggetti. Su disposizione della locale Autorità Giudiziaria gli arrestati sono stati condotti presso i locali della Compagnia Carabinieri di Patti per  le formalità di rito, in attesa del rito direttissimo presso il Tribunale di Patti.


Messina CC 1 preso con 4 kg di marijuana. I militari della Compagnia di Messina Sud Scaletta Zanclea (ME), hanno bloccato 1 che non si era fermato al posto di controllo ed era fuggito. Si tratta di Valentino VADALA’,  28enne già noto messinese. L’inseguimento dei Carabinieri, è stato nella serata, durante un normale posto di controllo. i Carabinieri di Scaletta Zanclea, hanno notato un giovane alla guida di un motocarro, il quale alla vista della pattuglia che gli intimava l’alt, ha deciso di non fermarsi e proseguire la marcia verso Messina. I  militari immediatamente, saliti a bordo della loro Subaru Forester e si sono messi all’inseguimento dell’Ape. Il ragazzo, resosi sicuramente conto di quanto quella sfida fosse impari, ha provato ad assicurarsi un po’ di vantaggio superando la fila di auto ferme al semaforo rosso prima del ponte ed attraversando la strettoia, nonostante in quel momento fosse il turno dei veicoli che provenivano dal senso di marcia opposto. La manovra pericolosissima, ha fatto aumentare, nei Carabinieri all’inseguimento, l’attenzione sul soggetto in fuga e la determinazione a fermarlo prima che quella folle corsa potesse finire in tragedia per qualche ignaro ed innocente passante. Il fuggitivo, dopo il ponte, ha improvvisamente rallentato il motocarro, facendo credere di volersi fermare ed arrendere. L’auto di servizio si è andata a posizionare davanti all’Ape ed i militari stavano scendendo per controllare il soggetto sospetto, ma ha repentinamente ripreso la marcia, sfiorando i carabinieri operanti ed urtando il veicolo militare posizionato a chiusura della via di fuga. I  due militari, avendo verificato che il loro mezzo danneggiato fosse marciante, sono immediatamente ripartiti all’inseguimento. L’auto dei carabinieri poco prima di Capo Scaletta, ha infine tagliato la strada al veicolo in fuga,  e l’ha stretto tra il mezzo militare ed il muretto posto a bordo stradale, conclusa la corsa l’ape ha impattando contro la fiancata dell’auto della Subaru dell’Arma. Il  parabrezza dell’Ape a causa dell’urto, è andato in frantumi, ferendo con alcune schegge il capo equipaggio, seduto dal lato del passeggero e con la portiera già aperta. Il fuggitivo è stato subito bloccato dai due militari che, a causa delle resistenze opposte dall’arrestando e dei bordi taglienti del parabrezza rotto, hanno entrambi riportato ulteriori lievi lesioni a mani e braccia. Tutte le operazioni successive sono state svolte con il supporto delle pattuglie delle Stazioni di Alì Terme e Roccalumera e del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Messina, oltre  che del personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina e del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Sud, fatti nel frattempo convergere sul posto dall’allarme lanciato via radio.  Valentino VADALA’ che ha cercato di sfuggire al controllo dei carabinieri aveva a bordo del motocarro, 4 kg di marijuana. Il ragazzo è stato quindi tratto in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato e, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi. Inoltre, ma questo probabilmente non è il principale problema del ragazzo, l’Ape da lui utilizzata era sprovvista di assicurazione, per cui è stata sottoposta a sequestro amministrativo.

Taormina -   Anziana turista inglese sparita: trovata da CC  Taormina . Sospiro di sollievo per una coppia di anziani inglesi in vacanza a Taormina. Ogni  traccia dell’anziana donna,  si  era persa nella mattinata del 13 ottobre, dopo la consueta visita al Teatro Greco. La turista con problemi di deambulazione, era perfino sprovvista di telefono cellulare. Il  marito dopo vani tentativi di ricerche, si è rivolto ai Carabinieri della locale Compagnia, i quali hanno subito dato il via ad una serrata attività di ricerca. I  Carabinieri della Stazione di Taormina non avendo foto della donna scomparsa, hanno contattato l’hotel nel quale la coppia stava alloggiando, acquisendo una copia della foto contenuta sul passaporto. La  foto successivamente è stata diramata a tutte le pattuglie presenti sul territorio ed in tempi brevissimi la signora è stata ritrovata dall’Aliquota Radiomobile nella Villa Comunale di Taormina, in via Roma. La  vicenda si è conclusa fortunatamente con il lieto fine grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri. La  donna ha voluto ripetutamente ringraziare i Carabinieri nel riabbracciare il proprio marito, che nel frattempo aveva temuto il peggio. La  coppia di turisti, dopo una terribile parentesi, ha potuto proseguire la propria vacanza.


Messina  -   Agenzia truffa EU da Messina, Catania a Lentini, CC  presi 4. Si tratta di Roberto SCIPILLITI 53enne di Roccalumera(ME) finito in manette, agli arresti domiciliari : Giuseppe Attilio AMORE 54enne di Catania, Grazia GIUDICE  53enne di Lentini (SR) ed Enrico GUERRERA 34enne di Messina. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina e della Stazione di Roccalumera, nelle prime ore di giovedì 2 ottobre 2014, nelle province di Messina, Catania e Siracusa, coadiuvati da militari di Lentini (SR), hanno dato esecuzione a 4 misure cautelari personali (di cui 1 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) nei confronti di soggetti a vario titolo indagati per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa da privato in atti pubblici ed estorsione.  L’indagine è stata svolta tra il mese di aprile 2012 ed il mese di settembre 2014 dalla Stazione di Roccalumera in collaborazione con il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina. I carabinieri hanno   accertato ripetute truffe avvenute nel 2010 e nel 2011 ai danni dell’Unione Europea e dell’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), in qualità di Organismo Pagatore delle erogazioni concesse a sostegno della produzione agricola degli Stati membri. Il protagonista di questo disegno criminoso, secondo l’inchiesta risulta essere Roberto SCIPILLITI, cittadino di Roccalumera, il quale con più condotte dello stesso tipo ha avvicinato e convinto ben 11 soggetti, indigenti dal punto di vista economico, a consegnargli la copia dei propri documenti di identità e false attestazioni relative alla proprietà di terreni agricoli in capo agli stessi.  SCIPILLITI successivamente, grazie alla complicità di Giuseppe Attilio AMORE (impiegato presso il C.A.A. di Catania) e di Grazia GIUDICE (impiegata presso il C.A.A. di Lentini), si adoperava per dare avvio alle pratiche necessarie ad ottenere, da parte dell’Unione Europea, l’erogazione dei contributi in favore dei richiedenti, che in realtà non ne avevano alcun titolo, in quanto non erano né titolari né, quantomeno, conduttori di terreni adibiti a coltivazioni. Il disegno criminoso, si completava poi con l’estorsione, che si concretizzava nel momento in cui lo SCIPILLITI consentiva ai beneficiari delle erogazioni di trattenere solamente una minima parte delle somme percepite, facendosi consegnare mediante pesanti minacce di morte quasi tutto il denaro. i carabinieri hanno appurato che la stessa condotta è stata tenuta da Enrico GUERRERA, 34enne messinese, in relazione alla richiesta di erogazioni formulata da uno solo dei soggetti istanti, con il quale però la ripartizione delle somme percepite è stata concordata, anziché estorta.   I  C.A.A. (Centri di Assistenza Agricola) sono gli organismi territoriali di cui l’AGEA si avvale per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali di Organismo Pagatore dei contributi e premi erogati dall’Unione Europea a beneficio dei produttori agricoli degli Stati membri. Per questo, ai C.A.A. sono delegate funzioni di supporto nella predisposizione delle domande di ammissione ai benefici comunitari e nazionali su richiesta degli imprenditori che vi abbiano interesse, garantendo un costante e diretto rapporto con gli stessi, l’identificazione del produttore agricolo, l’accertamento del titolo di conduzione dell’azienda e la corretta immissione dei dati sulla scorta dei quali viene richiesto il contributo.  Il  GIP del Tribunale di Messina  dott.ssa Maria Teresa ARENA, al termine delle complesse indagini svolte dal personale dell’Arma, su richiesta della Procura della Repubblica  Sost. Proc. Dott. Antonio CARCHIETTI, in seno alla quale esiste un vero e proprio “pool” per il contrasto alla criminalità economica, ha emesso le 4 misure cautelari personali: in carcere per Roberto SCIPILLITI 53enne di Roccalumera(ME), agli arresti domiciliari per Giuseppe Attilio AMORE 54enne di Catania, Grazia GIUDICE  53enne di Lentini (SR) e Enrico GUERRERA 34enne di Messina e, per ogni singola condotta, le misure cautelari reali finalizzate al recupero delle somme indebitamente percepite. Sono andate avanti per tutto il giorno, infatti, le operazioni condotte dal Nucleo Operativo di Messina Sud e volte all’individuazione dei conti ed al sequestro per equivalente di un totale di circa 200.000 euro, suddivisi tra i soggetti ed  altri 11 soggetti coinvolti, che hanno senza titolo beneficiato delle erogazioni dell’AGEA e che sono stati denunciati in stato di libertà per i reati di truffa aggravata e di falsità ideologica commessa in atti pubblici.


Scaletta Zanclea  MESerbo 39enne arrestato da Carabinieri, viola  domiciliari. I  militari della Stazione Carabinieri di Scaletta Zanclea, di mattina  in ottemperanza ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, hanno arrestato Petrit TOSKA, 39enne cittadino della Serbia-Montenegro, residente a Scaletta Zanclea, già noto, in atto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per furto in abitazione commesso nel mese di giugno a Sant’Angelo di Brolo. L’Autorità Giudiziaria di Patti, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, che richiedevano la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere, ha emesso il provvedimento, poichè a seguito di un controllo effettuato il  14 luglio 2014 alle ore 19.00 circa presso l’abitazione del soggetto si accertava che al suo interno vi erano alcuni suoi connazionali in violazione delle prescrizioni emesse dall’Autorità Giudiziaria di comunicare con persone diverse da quelle del nucleo familiare. Petrit TOSKA,  ieri, a conclusione delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, dove permarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.


Cap. Emanuela Rocca, Cap. Angelo Gerardi, Cap. Filippo Alessandro Lo Franco, Cap. Giuseppe D’Aveni,Ten. Angelo Pio Mitrione, S.ten. Vincenzo Spataro

 

Messina  - Comando Carabinieri Schede neo Ufficiali :  Maggiore Vincenzo Letizia nuovo comandante del Nucleo Radiomobile di Messina. Il Maggiore Vincenzo Letizia, 45enne, originario di Caronia (ME), è il nuovo comandante del Nucleo Radiomobile Carabinieri di Messina. Dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Messina, nel 1993 si è arruolato come Ufficiale di Complemento dell’Arma dei Carabinieri. Nella sua carriera nelle file dell’Arma ha prestato servizio a Reggio Calabria, presso le Compagnie Carabinieri di  Firenze  e Camerino (MC), al Reparto Operativo di Catania e alla D.I.A. di Messina. Capitano Filippo Alessandro Lo Franco nuovo Comandante della Compagnia Carabinieri di Mistretta al posto del Capitano Giodi Linguanti trasferito al comando della Compagnia Carabinieri di Corsico (MI). Il Capitano Filippo Alessandro Lo Franco, originario di Palermo, 38 anni, domenica 31 agosto 2014, si è insediato al comando della Compagnia Carabinieri di Mistretta (ME), subentrando al Capitano Giodi Linguanti, trasferito al comando della Compagnia Carabinieri di Corsico (MI). L’Ufficiale, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo, nel suo percorso formativo ha frequentato il 149° corso allievi Ufficiali di complemento del corpo di amministrazione e commissariato dell’Esercito Italiano, il 1° corso allievi Ufficiali in ferma prefissata dell’Arma dei Carabinieri ed il 45° corso Applicativo entrambi presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Il Capitano Lo Franco, tra i precedenti incarichi in altri reparti dell’Arma ha assolto quello di comandante di Plotone presso il 12° Battaglione Carabinieri Sicilia, partecipando a diverse operazioni di ordine pubblico in territorio siciliano e quello di comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile, prima della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro (RC) e poi della Compagnia Carabinieri di Piacenza dalla quale proviene. Capitano Giuseppe D’Aveni  nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di Santo Stefano di Camastra. Il Capitano Giuseppe D’Aveni, nato a Roma nel 1971, il 4 settembre 2014 si è insediato al Comando della Compagnia Carabinieri di Santo Stefano di Camastra. Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Messina, nel 1996 ed in Scienze della Sicurezza presso l’ Università di Roma Tor Vergata nel 2002, l’Ufficiale ha già svolto servizio come “comandante di plotone” presso la Scuola Allievi Carabinieri di Benevento ed in Sicilia, dal 2001 al 2003, quale Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Acireale (CT) e dal 2003 al 2007 come Comandante del Nucleo Radiomobile di Messina. In seguito, dal 2007, ha retto il Comando della Compagnia Carabinieri di Luino (VA). Tenente Angelo Pio Mitrione nuovo Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Taormina. Il Tenente Angelo Pio Mitrione, 24 anni è nato a San Giovanni Rotondo (FG), è il nuovo comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Taormina. Dopo gli studi presso la Scuola Navale Militare "Francesco Morosini",  ha frequentato i regolari corsi dell'Accademia Militare di Modena e della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi "Tor Vergata" di Roma. Sottotenente Vincenzo Spataro nuovo Comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Messina Sud. Il S. Ten. Vincenzo Spataro, originario della provincia di Reggio Calabria, 36 anni, dal 1 settembre si è insediato al comando del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Sud. L’Ufficiale ha esperienze anche in altri ruoli: in particolare ha prestato servizio in incarichi dell’Arma territoriale nella provincia di Caltanissetta, al Comando Interregionale di Messina ed al Nucleo Investigativo di Reggio Calabria, da dove è giunto dopo aver ottenuto la promozione a Sottotenente ed aver frequentato il 54° Corso Applicativo presso la Scuola Ufficiali di Roma. Nel suo percorso formativo, si è laureato in Lettere Moderne ed ha conseguito un Dottorato di ricerca in Storia delle Istituzioni Politiche presso L’Università degli Studi di Messina. Capitano Angelo Gerardi   nuovo comandante della 1^ Sezione del Nucleo Investigativo di Messina. Il Capitano Angelo Gerardi, 44enne, originario di Cagliari, è il nuovo Comandante della 1^ Sezione del Nucleo Investigativo di Messina.. Dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Cagliari, nel 1996 si è arruolato come Ufficiale di Complemento dell’Arma dei Carabinieri. Nella sua carriera nelle file dell’Arma ha prestato servizio a Firenze presso la Scuola Marescialli, al Comando Generale dell’Arma, presso la Compagnia Carabinieri di Rieti e al Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati. Capitano Emanuela Rocca è il nuovo comandante della Compagnia di Messina Centro. Il Capitano Emanuela Rocca, 34enne, nata a Desio (MB), è il nuovo Comandante della Compagnia Carabinieri di Messina Centro. Arruolata nel 2001, laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi "Tor Vergata" di Roma, ha tra l’altro comandato il Nucleo Operativo di Firenze Oltrarno e la Compagnia di Tivoli, reparto dal quale proviene.


Barcellona -   GdF indaga su brucellosi, sequestra laboratorio caseificio, 1 denunciato. Il responsabile, F.N.54enne, originario del luogo, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria. Indagini  condotte nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Barcellona P.G. su casi di brucellosi, registrati sul territorio, hanno portato al sequestro di un laboratorio clandestino per la caseificazione di latte proveniente da un allevamento di ovini. I militari del Nucleo Mobile della Tenenza del Longano, coadiuvati dal personale del locale Servizio Veterinario dell’A.S.P., hanno individuato e segnalato il responsabile all’Autorità Giudiziaria. Sinora le indagini hanno portato i finanzieri a individuare, nella periferia di Barcellona P.G., un locale dove avveniva la caseificazione in sprezzo di qualsiasi norma sanitaria e di quelle sulla etichettatura e tracciabilità dei prodotti. I militari hanno sequestrato e avviato alla distruzione quasi mezza tonnellata di prodotti caseari, in cattivo stato di conservazione e di dubbia provenienza. I Baschi Verdi hanno segnalato il responsabile F.N. all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere anche dei reati di macellazione clandestina, considerato che nel locale sono stati individuati ovini già macellati privi della prescritta bollatura sanitaria (anch’essi sequestrati ed avviati alla distruzione), nonché di inquinamento ambientale, per avere riversato sul suolo una notevole quantità di scarti di lavorazione agricola (c.d. “pastazzo”), col serio rischio di una contaminazione delle falde acquifere a causa del percolato libero di infiltrarsi nel sottosuolo.


Sant’Agata di MilitelloCC Operazione “Affari di famiglia” 12 misure cautelari. Il  GIP del Tribunale di Messina ha ribadito le seguenti misure cautelari nei confronti dei 12 indagati. Misura cautelare in carcere: Francesco CONTI MICA; Mirko TALAMO; Alessandro TALAMO; Andrea CALA’ CAMPANA; Sebastiano GALATI MASSARO; Giuseppe BARBAGIOVANNI; Michele BONTEMPO VENTRE; Tutti già ristretti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, fatta eccezione per Andrea CALA’ CAMPANA ristretto presso il carcere di Siracusa;  Misura cautelare agli arresti domiciliari Luisa BONTEMPO; Antonino CONTI MICA; Carmelo CALA’ CAMPANA; Antonino COSTANZO ZAMMATARO; Salvatore MARINO GAMMAZZA. I Carabinieri della Compagnia Sant’Agata di Militello hanno eseguito 12 misure cautelari nell’Operazione “Affari di Famiglia” passano nella competenza della DDA di Messina. I tutori dell’ordine in relazione all’operazione “Affari di famiglia” scattata nella giornata del  6 giugno 2014, con l’esecuzione da parte dei Carabinieri della Compagnia di S. Agata Militello di  22 misure cautelari, hanno proceduto nella mattinata all’esecuzione di una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta della DDA del capoluogo. Il giudice ha confermato il teorema accusatorio sulla sussistenza del vincolo associativo a carico di 12 indagati. La sussistenza era stata già espressa nella pregressa misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura.  Di fatti, la suddetta Autorità Giudiziaria, aveva contestato i vari capi di imputazione, e dichiarato la sua incompetenza funzionale per il reato associativo ex. art. 74 del D.P.R. 309/90, rimettendo il fascicolo ai Magistrati  del Capoluogo di provincia. Il  P.M. della Direzione Distrettuale di Messina ha proposto la nuova richiesta di misura cautelare ritenendo concordanti i gravissimi indizi sui componenti dell’aggregato criminale caratterizzato da una struttura di persone e mezzi che gestivano il traffico di droga nella provincia di Messina, gravitante nei contesti della cosca dei “batanesi”. Gli investigatori hanno evidenziato punto direttivo nel comune di Tortorici e connessioni operative rilevate anche nella provincia di Catania e Palermo dove i sodali si sarebbero riforniti dello stupefacente che poi immettevano sul mercato.


Falcone Me 60enne tenta violenza sessuale di promoter 21enne. I militari della Stazione Carabinieri di Falcone (ME), alle ore 13.00 circa di ieri, hanno tratto in arresto ai domiciliari un pensionato 60enne, incensurato, ritenuto responsabile di tentata violenza sessuale. La vittima, una ragazza di 21 anni, era entrata in casa dell’arrestato per promuovere a titolo informativo alcune tariffe inerenti la fornitura di luce e gas della società presso cui lavora. L’aggressore, dapprima ha finto di mostrare interesse per la cosa, invitando la ragazza ad accomodarsi in casa, e successivamente le ha messo le mani addosso, immobilizzandola e gettandola su un letto.  La ragazza è fortunatamente riuscita a divincolarsi ed a rompere una finestra urlando “aiuto”. Le grida sono state sentite dalla sua collega che si trovava in una casa vicina, e che è accorsa immediatamente in aiuto dell’amica ed ha chiamato il 112.  la pattuglia dei Carabinieri, in servizio nel medesimo centro abitato nel giro di pochissimi minuti, è giunta sul posto ed ha tratto in arresto il malintenzionato.  La  violenza sessuale fortunatamente non si è consumata e la ragazza se l’è cavata con qualche lieve lesione e molta paura. Per il pensionato, invece, sono scattati gli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Patti.


Messina Presa donna evasa dai domiciliari. Maria DE LUCA 35enne era stata, da circa quindici giorni, posta ai domiciliari presso l’abitazione del compagno, dopo essere stata arrestata con l’accusa di tentata estorsione e lesioni personali aggravate nei confronti della madre che si rifiutava di mantenerla. La donna, dopo un litigio in famiglia, aveva abbandonato la casa dove era ristretta senza avere autorizzazione e senza informare il Comando di polizia. I tutori dell’ordine, avevano avviato le ricerche. Gli  equipaggi del Radiomobile l’hanno trovata proprio a casa della madre, sua precedente vittima, la quale da un paio di giorni sembrava avesse riaccolto la figlia, nonostante quanto le aveva causato in precedenza. La donna è stata immediatamente arrestata, in seguito alla celebrazione ieri mattina del rito direttissimo presso il Tribunale di Messina, e dopo la convalida dell’arresto ha subito una condanna per il reato di evasione, appena commesso, a 7 mesi di reclusione, con i benefici del rito abbreviato. Per Maria DE LUCA è stata ripristinata la precedente misura cautelare, ed è  stata posta nuovamente agli arresti domiciliari.


Milazzo - Carabinieri ammanettano 23enne per rapina ufficio Postale. Si tratta di Giulio GIANNITTO  23enne, residente a Santa Marina Salina ma di fatto domiciliato in zona  Milazzo che deve rispondere anche  di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, porto illegale di armi, danneggiamento. I militari di notte alle ore 03.30 circa,  hanno  udito scattare l’allarme dell’ufficio Postale di Milazzo che ha un collegamento automatico con la Centrale Operativa della Compagnia di Milazzo. I carabinieri della stazione di Milazzo, agli ordini del neo Comandante Maresciallo Capo Tommaso La Rosa, stavano effettuando una pattuglia nel territorio ed in pochi minuti sono arrivati per controllare cosa stesse succedendo. I carabinieri sono stati incuriositi da una piccola finestrella posta in alto, sul retro dell’ufficio postale. L’apertura presentava alcuni segni di effrazione.  I tutori dell’ordine hanno deciso di controllare l’interno della Posta. Uno  sconosciuto,  mentre gli uomini della Benemerita stavano procedendo al controllo, ha aperto la porta d’emergenza antipanico del retro e si dato alla fuga.  I  carabinieri hanno inseguito il fuggitivo per diverse centinaia di metri. Gli inseguitori hanno   “chiuso”  il maldestro in un vicolo cieco. Il  malintenzionato a quel punto si è avvicinato ad uno dei due militari e puntandogli un grosso pugnale alla gola ha cercato di divincolarsi. I carabinieri, con grande freddezza e professionalità, nel corso breve colluttazione, sono riusciti a disarmare il malintenzionato ed ammanettarlo evitando ulteriori e più gravi conseguenze. Uno  dei militari, al termine della colluttazione, ha riportato lievi ferite ad una mano ed  un ginocchio. I carabinieri, da un successivo sopralluogo nell’ufficio postale hanno notato che erano state forzate tutte le casse automatiche ed i cassetti delle scrivanie, erano stati danneggiati diversi arredi e porte interne.   Il  malintenzionato niente  era riuscito a portare via con se. GIANNITTO tratto in arresto in flagranza per rapina impropria, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, porto illegale di armi, danneggiamento, è stato ristretto nel carcere di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Milazzo Carabinieri centauri inseguono e bloccano 2 con  droga su moto rubata. 1 giovane è stato arrestato per spaccio di droga e 2 denunciati per ricettazione, resistenza e guida senza patente. Il Nucleo Radiomobile della Compagnia di Milazzo, agli ordini del Maresciallo Capo Angelo Floramo, da qualche giorno  nei servizi ordinari di pattugliamento, sta impiegando anche una squadra di motociclisti, a bordo di moto BMW 850. L’impiego dei veicoli a due ruote, particolarmente utili soprattutto nel traffico cittadino, ha portato   subito a risultati positivi. I  Carabinieri motociclisti: a Torregrotta, hanno intimato l’alt ad uno scooter, con a bordo 2 giovani. I due hanno finto di fermarsi ed improvvisamente si sono dati alla fuga sulla statale 113, con slalom tra i veicoli nel traffico. I fuggitivi con manovre pericolose per gli altri utenti della strada hanno tentato di dileguarsi. I due Carabinieri motociclisti, dimostrando perizia e capacità di guida, hanno inseguito lo scooter e dopo un breve inseguimento, sono riusciti a bloccarlo, evitando incidenti e danni ad altri automobilisti ed ai pedoni. Lo scooter, da accertamenti, è risultato rubato il 7 maggio nella zona di Messina Gazzi. Il veicolo  posto a sequestro, è in attesa di essere restituito al legittimo proprietario. I militari a bordo dello scooter hanno fermato: l’autista, un 16enne rumeno, senza patente perché mai conseguita, ed il passeggero un 19enne di Messina, già noto alle forze dell’ordine. I Carabinieri hanno perquisito i due, rinvenuto e sequestrato anche circa 5 grammi di Marijuana. I Carabinieri al termine dell’intervento hanno denunciato: il solo autista per guida senza patente ed entrambi per ricettazione in concorso dello scooter rubato, resistenza a pubblico ufficiale e possesso di stupefacente per uso personale. I tutori dell’ordine a Milazzo, hanno controllato ed ammanettato in flagranza per possesso di stupefacente ai fini di spaccio Mario Grasso, 50enne di Pace del Mela, già noto alle forze dell’ordine. I Carabinieri motociclisti, insospettiti dal comportamento del 50enne l’hanno perquisito, sia personale che veicolare, rinvenendo nella sua disponibilità 10 grammi circa di sostanza stupefacente tipo “marijuana” e la somma in contanti di 400€,  in banconote di vario taglio, provento di attività di spaccio. Il soggetto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria a norma dell’art. 121 delle norme di attuazione del c.p.p. veniva messo in libertà in attesa dell’udienza di convalida  dell’arresto.  


Messina Rapina in banca, filmato accusa 2 catanesi. Si tratta di Salvatore MONACO 18enne    nato a Catania e  Federico Alfonso MALVUCCIO   21enne nato a Catania. I Carabinieri Compagnia Messina Centro I Carabinieri hanno  eseguito provvedimenti cautelari a carico di 2 accusati di rapina e già ristretti in carcere. 2 giovani armati di un coltello, il 12 marzo scorso, in pieno giorno, a Villafranca Tirrena, avevano fatto irruzione nella locale Agenzia del Monte Paschi di Siena. I malfattori si erano fatti consegnare la somma di 16.000€ circa in denaro contante, dandosi alla fuga, prima a piedi e poi con un’auto , condotta da un complice. I  due nelle fasi salienti della rapina si erano introdotti nella filiale, 1 alla volta, tramite la porta a “bussola”, ma il metal detector non rilevava il coltello.   I  rapinatori  all’interno della banca avevano alzato i cappucci delle felpe indossate e, brandendo il coltello, avevano minacciato la cassiera. I maldestri hanno agito mentre in sala mentre non vi erano clienti e gli altri impiegati, nei rispettivi uffici, non si erano accorti di quanto stava succedendo. Il Comandante della Stazione, Maresciallo Aiutante Francesco Severo, è arrivato pochi istanti dopo sul posto con i suoi uomini ha avviato una prima “caccia all’uomo”, purtroppo con esito negativo. Il militare si è dedicato alle indagini, visionando filmati, interrogando testimoni e rilevando le impronte dello sprovveduto rapinatore che, nel saltare il banco della cassa, vi si era appoggiato con il palmo della mano. la Polizia di Stato, a Messina, pochi giorni prima aveva effettuato alcuni arresti per rapina ed il particolare delle foto dei 2 rapinatori che in quella circostanza avevano agito a volto scoperto, tracciava una buona corrispondenza con i tratti somatici dei 2 ricercati. I militari hanno svolto  i dovuti riscontri ed avvisato l’Autorità Giudiziaria, poi sono scattati i provvedimenti cautelari che venivano notificati ai due rapinatori, già ristretti tra l’altro nelle carceri di Messina e di Palermo. È ricercato il terzo complice.


Gioiosa Marea - Stalker resiste: CC ai domiciliari. Gianluca Domenico LO VETERE, 25enne di Gioiosa Marea, da diversi mesi perseguitava l’ex ragazza, anch’essa gioiosana, con continue provocazioni, pedinamenti, molestie tramite SMS e chiamate telefoniche anche in orari notturni, minacce, appostamenti e vari atti di disturbo. Tutti comportamenti che hanno portato nella vittima un costante stato d’ansia e paura, al punto da cambiare e stravolgere le proprie abitudini di vita. Non poteva più frequentare determinate amicizie e addirittura, temendo per la propria incolumità, aveva paura di uscire da sola per Gioiosa Marea. Gli episodi sono stati denunciati ai Carabinieri di Gioiosa Marea che,  la scorsa notte durante un servizio di osservazione sotto l’abitazione della vittima, hanno colto lo stalker in flagranza di reato proprio mentre compieva quello che sarebbe stato il suo ultimo atto persecutorio nei confronti della vittima. LO VETERE stava infatti apponendo, in piena notte, come già fatto e denunciato in passato, uno spillo sul citofono dell’abitazione della malcapitata, così da azionarlo permanentemente, arrecando ansia e paura nella vittima e disturbando anche gli altri abitanti dell’immobile. I  Carabinieri sono intervenuti immediatamente, tuttavia lo stalker si è opposto con resistenza, strattonando i militari dell’Arma e dandosi alla fuga. La corsa è stata però breve, in quanto il giovane rincorso per le vie cittadine, è stato bloccato, identificato e tratto in arresto in flagranza di reato per “atti persecutori” e “resistenza a pubblico ufficiale”. Gianluca LO VETERE su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione in attesa del giudizio direttissimo.


Santa Lucia del Mela - Carabinieri manette a  produttore stupefacenti. I  Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Milazzo congiuntamente a militari della locale Stazione di Santa Lucia del Mela, a Santa Lucia del Mela, al termine di una mirata attività info-investigativa, hanno tratto in arresto domiciliare in flagranza per produzione e possesso di sostanze stupefacenti : Antonio Franco Rizzo 30enne di Santa Lucia del Mela, già noto alle Forze dell’Ordine. I Carabinieri, al termine di un’attività di indagine, avevano il fondato sospetto che, nell’abitazione, Rizzo nascondesse una vera e propria “serra” per la coltivazione di marijuana. I tutori dell’ordine, nel pomeriggio hanno fatto irruzione nell’abitazione di Santa Lucia del Mela ed a seguito di una minuziosa perquisizione  hanno trovato  di : 25 piante di “cannabis indica” di altezza compresa tra 50 cm e 1 metro, coltivate all’interno di una stanza adibita a serra, dotata di lampade alogene, ventilatori, timer, termostato e un impianto di irrigazione, il tutto perfettamente funzionante; 80 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, già pronta alla vendita; 2 grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish”; 1000 semi circa di “cannabis indica”. La  sostanza stupefacente e le attrezzature  sono state poste a sequestro. Rizzo arrestato in flagranza, veniva ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.


 Messina -  CC preso stalker messinese sequestra e violenta 17enne. I militari della Compagnia Messina Sud nel tardo pomeriggio hanno tratto in arresto su esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, un 33enne messinese, con l’accusa di atti persecutori, violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, maltrattamenti e minaccia nei confronti di una ragazza di diciassette anni, con la quale lo stesso aveva da poco terminato una tormentata relazione sentimentale. La vittima, accompagnata dalla madre, si era presentata dai Carabinieri nel mese di marzo, denunciando che, al termine della loro relazione, il ragazzo aveva iniziato a molestarla per strada ogni volta che la incontrava. Il turpe aveva determinato nella ragazza e suoi familiari un perdurante stato di ansia e costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita. Il  giovane in una particolare circostanza, aveva costretto la minorenne a salire sulla propria auto, obbligandola ad un rapporto sessuale completo all’interno di un garage e minacciandola di morte, qualora avesse raccontato a qualcuno della violenza subita. L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative dei militari operanti, ha confermato le accuse nei confronti dell’indagato per tutti i reati indicati. L’arrestato dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.


Monforte San GiorgioFurto in canonica, ladro incastrato da DNA. E' finito ai domiciliari Achille CANNISTRÀ  47enne di Monforte San Giorgio, già noto. Carabinieri della Stazione eseguono Ordinanza di Custodia Cautelare  per un furto nell’abitazione del parroco della chiesa di Monforte San Giorgio commesso il  6 agosto 2012.  I  Carabinieri della Stazione di Monforte San Giorgio nella mattinata, a Monforte San Giorgio,  in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona PG, hanno tratto in arresto ai domiciliari per furto Achille CANNISTRÀ  che il  6 agosto 2012, approfittando della processione in onore del Santo Patrono San Giorgio, tra le ore 18,30 e le 22.00, ha danneggiato la serratura della porta d'ingresso,   introducendosi nell'abitazione del parroco della chiesa di S.Giorgio. il maldestro  aveva arraffato 1000 euro in contanti, 4 orologi di valore e una collana d'oro per un danno complessivo di oltre 5mila euro. Le  indagini dei Carabinieri della Stazione di Monforte hanno permesso di individuare diversi indizi a carico del Cannistrà.  Una  cicca di sigaretta di una particolare marca è stata decisiva, era proprio quella utilizzata normalmente dall'arrestato ed è stata trovata, dopo un lungo e minuzioso sopralluogo sulla scena del crimine. Dalla cicca repertata e dalle relative tracce di saliva, è stato possibile estrapolare un profilo di DNA perfettamente corrispondente a quelle del CANNISTRA'. L’arrestato su disposizione dell'Autorità Giudiziaria mandante è stato ristretto presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari.


Tortorici  ME  - 2  presi in auto con bomba artigianale: ai domiciliari. Le manette dei Carabinieri appartenenti alla Compagnia di Sant’Agata Militello sono scattate per Sebastiano GALATI MASSARO, 42 enne ed Antonino COSTANZO ZAMMATARO, 31 enne, entrambi noti, braccianti agricoli. I militari hanno rinvenuto un ordigno esplosivo artigianale. I  Carabinieri della Stazione di Tortorici di sera hanno tratto in arresto due personaggi noti, per detenzione illecita di materiale esplosivo in concorso.   Sebastiano GALATI MASSARO, 42 enne ed Antonino COSTANZO ZAMMATARO, 31 enne, entrambi sono noti e braccianti agricoli.  I due tortoriciani sono stati fermati in occasione di un posto di controllo effettuato ieri in serata dai Carabinieri della Stazione oricense. A causa del particolare stato di agitazione degli stessi al momento dell’ALT dei militari operanti, i Carabinieri hanno deciso di procedere alla perquisizione personale e veicolare dell’autovettura sulla quale viaggiavano. I  militari dell’Arma nell’auto, nel cruscotto hanno rinvenuto 1 manufatto che ha subito insospettito e per i quali i 2 braccianti non davano alcuna spiegazione. I  Carabinieri a seguito di accertamenti più approfonditi, hanno constatato che si trattava di 1 manufatto artigianale in plastica della lunghezza di 6 cm ed un diametro di 4 cm, con relative micce ad innesco collegate contenente una polvere granulosa, verosimilmente di natura esplosiva. I  militari dell’Arma a questo punto, su disposizione della Procura della Repubblica di Patti, hanno tratto in arresto i 2 e condotti presso le proprie abitazioni in regime degli arresti domiciliari in attesa della direttissima. Il manufatto esplosivo, sequestrato dai Carabinieri, è stato poi sottoposto ad accertamento specifico da parte del Nucleo Artificieri dei Carabinieri che ha stabilito con certezza la natura esplosiva ed altamente pericolosa dello stesso. I militari dell’Arma di Tortorici hanno quindi avviato delle indagini per cercare di capire a cosa dovesse servire tale manufatto esplosivo. Non si può escludere al momento alcuna strada, tra le quali anche quella estorsiva o ritorsiva.


TaorminaFalsa testimonianza e raggiro anziano, 1 in carcere.  Carabinieri di Santa Teresa di Riva (ME), Compagnia di Taormina, hanno eseguito 1 mandato d’arresto europeo a carico di cittadino romeno già arrestato, Ionut Calin Narcis 20enne, anche noto con il nome di Ciprian, è stato oggi colpito da mandato di arresto europeo per un reato commesso nel Paese di origine. Il giovane romeno di venti anni, si trovava recluso presso la Casa Circondariale di Enna a causa di un furto aggravato commesso in concorso con altra connazionale sul territorio di Furci Siculo. Il provvedimento è stato eseguito di mattina dai Carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva che hanno raggiunto il giovane presso quel carcere e gli hanno notificato il provvedimento emesso dalle autorità romene ed inviato dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Le strade dei Carabinieri di Santa Teresa e quelle del cittadino romeno si erano già incrociate nel settembre dello scorso anno ed è per questo che  i militari di quella Stazione hanno svolto  l’attività per le operazioni di rintraccio. Il cittadino romeno era stato arrestato a Furci Siculo dai medesimi Carabinieri in collaborazione con un graduato della Guardia di Finanza. Una vicenda che già allora aveva avuto notevole risonanza mediatica poiché costituiva un ulteriore episodio di quel grave fenomeno sociale rappresentato dalle truffe e dai furti in danno di anziani. Il giovane, il 18 settembre dello scorso anno, alle 12.40 circa, insieme ad una connazionale, aveva derubato 1 anziano signore con modalità oramai tristemente note. I due avevano subdolamente carpito la fiducia della vittima per poi sottrarle pochi euro. Come spesso accade in queste circostanze, ben più grave rispetto al danno economico era stata la ferita interiore e invisibile, la sensazione di essere stati raggirati. La maldestra coppia di cittadini romeni aveva raggiunto la vittima mentre passeggiava nei giardini pubblici del comune di Furci Siculo. Due chiacchiere secondo una tecnica oramai rodata: come gatto e volpe erano riusciti a conquistare la fiducia di quella che già nelle loro menti sarebbe stata la prossima vittima. i maldestri avevano accompagnato l’anziano a casa e qui il giovane romeno si era fatto consegnare dieci euro per acquistare beni alimentari, poi aveva, con gesto repentino, sfilato dalla tasca dei pantaloni della vittima altri 40 euro e si era dato alla fuga insieme alla sua compagna. Quella corsa era però stata subito interrotta da un finanziere, che passeggiava libero dal servizio e da una pattuglia dei Carabinieri della locale Stazione prontamente intervenuta in supporto. Un intervento tempestivo ed efficace che aveva posto fine a quella condotta criminale e alle eventuali repliche. I due erano stati arrestati e trattenuti presso le camere di sicurezza della Compagnia di Taormina in attesa della convalida dell’arresto. Il giovane  era stato trasferito presso la Casa circondariale ennese. Il  reato per il quale era stato arrestato non era l’unica macchia sulla fedina penale. Le autorità romene stavano già da tempo indagando sul suo conto in relazione ad una falsa testimonianza rilasciata durante un processo in Romania nel 2010. Il Calin aveva rilasciato false dichiarazioni in  merito ad una rapina commessa da un suo connazionale alcuni anni prima. Per quelle dichiarazioni il giovane aveva ricevuto una condanna a quattro anni di reclusione. Per sfuggire alle proprie responsabilità il giovane aveva abbandonato la Romania e raggiunto l’Italia dove sperava di non essere mai individuato. Per questo aveva anche modificato le proprie generalità creando altre identità differenti. Tutto questo però non è stato sufficiente a garantirgli l’impunità ed ancora una volta, l’attenta attività investigativa ha consentito il raggiungimento di un importante risultato di cooperazione internazionale. Ancora una dimostrazione di come un provvedimento di giustizia possa partire da un punto geografico e ricadere a migliaia di chilometri di distanza, grazie all’attenta attività di analisi degli uffici centrali e la fondamentale azione dei Carabinieri delle Stazioni capillarmente distribuite sul territorio italiano.


San Fratello  MECarabinieri arrestano ai domiciliari un 83enne, in possesso 5000€ falsi. Una  telefonata nella tarda mattinata ha segnalato alla Stazione Carabinieri di San Fratello la presenza, all’interno di un panificio di quel centro, di un uomo forestiero molto anziano il quale effettuava pagamenti agli esercenti con banconote false. I militari della locale Stazione si sono recati tempestivamente sul luogo indicato, avendo modo di constatare la presenza di un soggetto che corrispondeva alla descrizione. I carabinieri hanno deciso così di controllare il personaggio chiedendo generalità e motivo della sua presenza in paese. Lo stesso veniva identificato in  Basilio SCAFFIDI GENNARINO 83enne, originario di Brolo, ma residente a Capo d’Orlando, coniugato, pensionato, già noto. I  militari hanno notato lo stato di agitazione provocato dal controllo, ed a quel punto insospettiti, hanno chiesto all’anziano signore se avesse con sé banconote contraffatte. Questi resosi evidentemente conto che a nulla sarebbe servito mentire,  ha estratto dalla tasca della giacca 2 banconote da 20 € e consegnandole ai militari. Entrambe, nonostante potessero apparire a prima vista genuine, presentavano tuttavia il medesimo numero di serie e, per ciò solo, da ritenersi contraffatte. La successiva perquisizione nella vettura dell’anziano, una Fiat “panda” di colore rosso, parcheggiata nei pressi del panificio, ha consentito di rinvenire sui sedili, 1 busta in plastica contenente 1 shampoo ed 1 gel per capelli, oltre ad 1 scontrino fiscale, da cui si evinceva che  SCAFFIDI, poco prima, aveva acquistato merce in un negozio del luogo, pagandola 4 euro circa. I  militari, non escludendo che potesse averlo fatto utilizzando altre banconote contraffatte, si sono recati nel vicino negozio, dove hanno accertato che effettivamente il soggetto aveva pagato la merce con 1 banconota da 20 €, poi risultata avere lo stesso numero seriale di quelle che, poco prima, aveva consegnato ai Carabinieri.  Tale doveva essere il metodo utilizzato dall’anziano ma scaltro signore: acquistare merce per pochi euro da ignari esercenti, per poi pagarla con 1 banconota da 20,00 euro contraffatta, così da garantirsi il resto in denaro genuino oltre, naturalmente, ai prodotti comprati. I  Carabinieri della Stazione, a quel punto congiuntamente a quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Santo Stefano di Camastra nel frattempo giunti sul posto, hanno deciso di perquisire anche l’abitazione dello SCAFFIDI situata, nel comune di Capo d’Orlando. L’attività ha consentito di rinvenire, in una cassettiera della camera da letto, 1 berretto in lana con all’interno ben 250 banconote da euro 20,00, per un importo complessivo di 5000,00 euro, tutte risultate contraffatte. All’esito di tali ulteriori e gravi risultanze Basilio SCAFFIDI GENNARINO, che nel frattempo sentitosi male era stato accompagnato presso il pronto soccorso di Sant’Agata di Militello (ME) per accertamenti sanitari, che hanno poi escluso l’insorgenza di patologie, veniva tratto in arresto poiché ritenuto responsabile dei reati di spendita ed introduzione nello Stato, senza concerto di monete contraffatte(art. 455 c.p.) e truffa (art. 640 c.p.). Su disposizione della competente Autorità Giudiziaria di Patti, SCAFFIDI è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.


Pettineo  ME - Ragioniere Comune: mandati falsi e pagamenti veri a figlio.  Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Mistretta, al termine di approfondita attività di indagine hanno ammanettato il Responsabile del Settore Economico Finanziario del locale Comune per i reati di peculato e falsità commessa da Pubblico Ufficiale. Sottoposto agli arresti domiciliari anche il figlio del funzionario con l’accusa di concorso in peculato. I  Carabinieri della Compagnia Mistretta e della Stazione di Pettineo nella serata di ieri hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare (1 in carcere ed 1 agli arresti domiciliari) emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura della Repubblica. I provvedimenti sono stati emessi in esito ad un’approfondita attività di indagine coordinata dal Sostituto Procuratore Francesca Bonanzinga e condotta dai Carabinieri della Compagnia, che da più di due mesi stavano indagando su un’ipotesi di distrazione di ingenti quantità di denaro dalle casse del piccolo Comune di Pettineo.  E’ stato condotto nel carcere di Mistretta Francesco VOTRICO, 60 anni, residente a Pettineo, da molti anni Responsabile del Settore Economico Finanziario del Comune di Pettineo, mentre è stato sottoposto agli arresti domiciliari il figlio Salvatore VOTRICO, 27 anni, residente a Pettineo, disoccupato; i due destinatari delle misure cautelari risultavano incensurati. Il ragioniere comunale è accusato di aver architettato, sfruttando la propria posizione all’interno del Comune di Pettineo, un sistema che, mediante la produzione di falsi mandati di pagamento per conto dell’Ente comunale, permetteva di convogliare illecitamente ingenti somme di denaro direttamente sul proprio conto corrente bancario personale o su quello di suo figlio.  L’indagine ha consentito di ricostruire in maniera capillare il sistema fraudolento posto in essere da  Francesco VOTRICO, che, nel periodo 2008-2013, mediante la produzione di ben 73 mandati di pagamento illegittimi, ha fruttato ai due indagati la cifra complessiva di circa Euro 384.000, tutto denaro  sottratto indebitamente dalla tesoreria del Comune di Pettineo e che quindi sarebbe dovuto essere destinato, nel tempo, al sostentamento di servizi di pubblica utilità per la locale comunità. Il sistema criminale attuato dal funzionario pubblico sostanzialmente prevedeva la produzione, a sua firma in qualità di Capo Settore, di mandati di pagamento ingiustificati (per cifre che andavano dai 500 ai 20.000 Euro per volta), che presentavano però estremi a prima vista regolari o plausibili; tali documenti dalla parvenza legittima venivano regolarmente messi agli atti dell’Ufficio Ragioneria, al fine di non destare alcun sospetto in caso di verifiche, mentre una seconda copia, ove invece alla voce “beneficiario” venivano poste le coordinate bancarie di uno dei conti correnti degli indagati, veniva portata personalmente presso l’istituto bancario che svolge funzioni di tesoreria per il Comune di Pettineo al fine di ottenerne l’illecita liquidazione direttamente sui propri conti personali. Una volta effettuata la transazione del denaro, la banca restituiva al Comune i mandati di pagamento regolarmente liquidati, apponendovi il timbro di avvenuto pagamento; a questo punto il Ragioniere, perdurando nella sua attenta condotta criminale, distruggeva tali mandati di pagamento quietanzati che avrebbero recato inequivocabile traccia dell’avvenuta distrazione di denaro in favore dei propri conti bancari, sostituendo gli stessi con una seconda copia del mandato originariamente prodotto, dagli estremi verosimilmente regolari, ed apponendovi un falso timbro bancario di avvenuto pagamento, in maniera tale da riporre agli atti dell’ufficio un nuovo documento scevro da ogni traccia del reato da lui commesso. Tale articolato sistema permetteva al funzionario di convogliare mensilmente nelle sue tasche ingenti somme di denaro pubblico, eliminando quasi ogni traccia dei reati commessi e rendendo altresì ogni verifica a suo carico particolarmente ardua e complessa. Il sistema fraudolento posto in essere dal ragioniere comunale veniva, per la prima volta, portato all’attenzione investigativa di questa Compagnia Carabinieri nel mese di novembre 2013, allorquando il Sindaco del Comune di Pettineo, in prima persona riferiva circa un’inspiegabile situazione di dissesto finanziario all’interno del proprio Ente, tale da non aver permesso in più di un’occasione il regolare e puntuale pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali; alle preoccupazioni del primo cittadino si aggiungevano alcuni sospetti circa presunte anomalie su alcuni mandati di pagamento emessi dal Settore Economico Finanziario del Comune nel corso del 2013. Alla luce dei fatti esposti dal Sindaco, i militari hanno avviato una lunga serie di accertamenti incrociati, ponendo sotto un’attenta lente di ingrandimento i circa 2.000 mandati di pagamento emessi dall’Ente ogni anno ed estendendo tale approfondimento anche agli anni precedenti, nonché avviando accertamenti presso l’istituto bancario che cura il servizio di tesoreria per il Comune e dal quale erano state inconsapevolmente erogate le somme illecite. L’intera attività di indagine ha portato gli investigatori ad accertare ben 73 episodi di falso e peculato negli ultimi 6 anni, per una cifra complessiva di circa 384.000€ , indirizzati rispettivamente per 215.000 € circa direttamente sul conto del Ragioniere e per i restanti 169.000€ sul conto del figlio Salvatore. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali veniva altresì disposto dal Tribunale il sequestro dei conti correnti bancari dei due indagati. Nel corso dell’attività investigativa è apparso infine chiaro come la sottrazione di denaro pubblico da parte degli indagati abbia di fatto rischiato, negli anni, di mettere in ginocchio il piccolo Comune di Pettineo, dove risiedono circa 1.600 abitanti e per le cui casse un ammanco di quasi 400.000€ sarebbe potuto risultare addirittura irrimediabile. Sono tutt’ora in corso indagini per ricostruire eventuali ulteriori episodi di cui si potrebbero essere resi responsabili i due indagati.


Giardini Naxos  MEEx irascibile: in manette per rapina. Si tratta di Maurizio GUALTERI 37enne, nato a Taormina e residente Giardini Naxos. Il 37enne è stato bloccato dai Carabinieri per rapina, danneggiamento, lesioni e minacce. Una serata di ordinaria follia che ha avuto una ulteriore evoluzione nella mattinata del primo gennaio ha condotto all’arresto di Maurizio GUALTERI. La vicenda ha impegnato i Carabinieri della Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taormina e quelli della Stazione di Giardini Naxos che in maniera congiunta hanno operato nella tarda serata del 31 dicembre e poi nella mattinata del primo dell’anno. Una relazione conclusa da pochissimi giorni alla base dei fatti che hanno portato all’arresto del personaggio, già noto ai Carabinieri. Quest’ultimo, già nella tarda serata del 31 dicembre, durante i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno, aveva raggiunto l’ex compagna a Sant’Alessio Siculo (Me) danneggiando a calci la porta d’ingresso dell’abitazione, minacciando lei, altri parenti ed amici presenti e chiedendo la restituzione di denaro precedentemente dato in prestito. Per questi fatti si era reso necessario l’intervento di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile che alla luce delle risultanze aveva condotto il personaggio nella Caserma di Giardini Naxos e l’aveva deferito in stato di libertà per i danneggiamenti e le minacce e le lesioni ai presenti. Non pago delle ore trascorse in Caserma e delle conseguenze giuridiche già derivanti dalla denuncia, nella mattinata del primo gennaio GUALTIERI aveva raggiunto nuovamente l’ex compagna e la madre in centro a Sant’Alessio Siculo ed offendeva le due donne. Poi, poco più tardi raggiungeva la ex compagna presso l’abitazione e con violenza le sottraeva il cellulare causandole nel contempo una contusione alla mano sinistra. Per questo nuovo reato vi era un’ulteriore tempestivo intervento dei Carabinieri della Radiomobile e della Stazione di Giardini Naxos che procedevano all’arresto aggiungendo alle ipotesi di reato già contestate il più grave reato di rapina. L’arrestato veniva condotto presso gli uffici dell’Arma dove veniva trattenuto per la notte in attesa della udienza di convalida. Ancora una volta una relazione conclusa e la difficoltà di superare il momento difficile. I Carabinieri, tempestivi ed efficaci, anche e soprattutto durante le festività, hanno garantito il rispetto della legge e tutelato l’incolumità dei cittadini.


Messina - Operazione “Gotha e Pozzo 2”, CC sequestrano beni a Marino.

 

I   Carabinieri del ROS, il 18 novembre 2013, hanno eseguito un provvedimento di  sequestro finalizzato alla successiva confisca dei beni disposto dal Tribunale di Messina - Sezione Misure di Prevenzione, a carico di  Tindaro MARINO, imprenditore 53enne originario di Gioiosa Marea, attualmente ristretto agli arresti domiciliari dopo essere stato colpito nel giugno del 2011 insieme ad altre ventisei persone, dalla misura cautelare in carcere scaturita dall’operazione antimafia “Gotha e Pozzo 2”. Gli investigatori, nel corso delle indagini hanno evidenziato come il ruolo dell’imprenditore fosse apparso in maniera chiara nell’ambito delle relazioni tra le cosche della fascia tirrenica della provincia di Messina, a causa dei saldi legami dallo stesso curati con la famiglia dei “Mazzarroti”, guidata prima da Carmelo Bisognano e poi da Tindaro Calabrese.  Le indagini economico-patrimoniali, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, hanno permesso di documentare la pericolosità sociale del MARINO derivante dai documentati legami con il  sodalizio mafioso e di rilevare la netta sproporzione tra i redditi dichiarati dall’interessato e le ricchezze dallo stesso accumulate nel tempo, il cui valore complessivo è stato stimato per un importo pari a 5 milioni di euro. Il provvedimento di sequestro ha riguardato in particolare: le quote sociali della Italscavi Co. Srl di Gioiosa Marea; le quote sociali della Ex Novo DI Marino Tindaro & c di Capo D’Orlando. Sas; le partecipazioni societarie nella M.M.D. Movimento Terra e Trasporti Piccola Scarl di Gioiosa Marea; 1 immobile ed 1 maneggio realizzato a Piraino, gestito dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Dc Iblea Dunit” della quale il MARINO aveva ricoperto l’incarico di presidente, oltre a diversi veicoli. Il decreto emesso è stato inoltre esteso nei confronti dei soggetti intestatari di beni riconducibili all’imprenditore ed in particolare alla moglie  Contenta Vincenza MAGISTRO, in relazione alla partecipazione societaria all’interno della M.M.D. Movimento Terra e Trasporti Piccola Scarl con sede a Piraino ed a sua figlia Anna MARINO, riguardo ad alcuni terreni, 1 immobile - tutti nel comune nebroideo – nonché alle quote sociali ed all’intero compendio aziendale e patrimoniale della Marinoter Srl. Il provvedimento è stato infine esteso, per i rapporti economici intrattenuti con Tindaro MARINO, anche a Salvatore BUZZANCA, 46enne originario di Patti, per le quote sociali della Fa.M.a Srl di Gioiosa Marea.


Carabinieri Gis, Messina e Catania trovano a Lentini covo latitanti Mignacca, 1 morto e 1 catturato, presi 7 fiancheggiatori, 1 vivandiere francofontese

video operazione ed arrestati  

MessinaManette a vivandiere dei Mignacca, 1 bracciante  francofontese. Si tratta di  Franco INCARDONA, 49enne nato a Ragusa, residente a Francofonte.

 

Le indagini che hanno permesso l’individuazione del covo dei fratelli latitanti Calogero e Vincenzino Mignacca hanno oggi portato in carcere l’ottavo insospettabile fiancheggiatore che con il ruolo di vivandiere ha garantito la latitanza dei due pericolosi malviventi. La Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sulla base degli elementi raccolti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina, ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di quest’altro soggetto responsabile di favoreggiamento aggravato commesso al fine di agevolare l’associazione mafiosa. I  Carabinieri dei Comandi Provinciali di Messina, Catania e Siracusa nelle prime ore della mattina, infatti, a Francofonte (SR), hanno eseguito la misura nei confronti del bracciante agricolo incensurato Franco INCARDONA, accusato di aver supportato logisticamente i due latitanti, rifornendoli di acqua e cibo e recapitando loro quotidiani. L’arrestato è stato rinchiuso nella Casa circondariale di Siracusa a disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina.


Lentini I carabinieri hanno arrestato 7 persone che costituivano la rete di fiancheggiatori dei fratelli Mignacca ( video operazione ed arrestati)  il cui covo ieri è stato scoperto nelle campagne di Lentini dai militari. Il blitz si è concluso con l'arresto di Calogero Mignacca ed il suicidio del fratello Vincenzino che si è sparato un colpo di pistola alla tempia. L’operazione è proseguita durante tutta la giornata ed ha portato, nel corso della notte, al fermo, con provvedimento della DDA di Messina, delle seguenti persone che nel corso delle indagini erano sono state individuate come facenti parte della rete di fiancheggiatori dei due latitanti:

 

Sebastiano TILENNI SCAGLIONE 25enne, Salvatore LA FORNARA,  59enne, Sebastiano GALATI SANSONE  37enne,  Oscar GALATI SANSONE,  28enne, Giuseppe GALATI SANSONE  52enne, Giuseppe CANIGLIA, 31enne, figlio del proprietario del fondo ove erano ospitati i latitanti e Carmelo BONTEMPO VENTRE,  40enne. Nel corso del sopralluogo effettuato con militari del RIS di Messina e della perquisizione dell’edificio, operata dai Carabinieri dei Reparti Operativi di Messina e Catania, venivano rinvenuti 1 giubbetto antiproiettile e le  armi e relative munizioni: pistola Beretta calibro 9x21 con matricola abrasa; pistola Browning cal. 6.35; fucile a pompa cal. 12 ; due doppiette calibro 12 con matricola abrasa; pistola mitragliatrice Skorpion con silenziatore; fucile tipo Kalashnikov calibro 7.62. I militari hanno anche sequestrato 1 computer portatile, materiale cartaceo vario ed una autovettura Volkswagen Caddy oggetto di furto nel 2011 in provincia di Catania L’operazione è stata condotta impiegando personale dei Comandi Provinciali di Messina, Catania e Siracusa. L’attività tecnica è stata  eseguita con intercettazioni, servizi di osservazioni mediante telecamere, e dimostra come i soggetti supportassero i due latitanti, fornendoli di quanto necessitavano : viveri, acqua, medicinali,  accompagnandoli negli spostamenti e sorvegliando l’area per individuare eventuali presenze sospette. La diversa provenienza geografica dei favoreggiatori, Lentini (SR), Randazzo (CT) e Tortorici (ME), è l’ulteriore  conferma della vasta e ramificata rete di appoggio di cui i fratelli MIGNACCA godevano.


Messina - Carabinieri arrestano 1 giovane furto ferro. Eseguito  un provvedimento custodiale.   I  Carabinieri della Stazione di Messina Camaro hanno tratto in arresto, in flagranza di reato Giovanni TRISCHITTA, 21enne nato a Messina, con precedenti di polizia. Il giovane, con ad altri 3 individui in corso di identificazione, è stato sorpreso ad asportare materiale ferroso all’interno della dismessa stazione ferroviaria di Camaro Superiore. L’arrestato, è stato ristretto nelle camere di sicurezza della Compagnia Messina Sud a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria che ha   disposto il rito direttissimo.   I  Carabinieri della Stazione Messina Camaro,   ieri, hanno notificato ad Emilio MAFFEI, 25enne nato a Messina, , già noto alle Forze di Polizia, un Ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Messina. L’arrestato dovrà espiare un pena residua di 3 anni e 9 mesi di reclusione per lesioni personali aggravate, porto abusivo di armi e minaccia aggravata. Dopo le formalità di rito, il soggetto è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.



LentiniCarabinieri Gis, Messina e Catania trovano a Lentini covo latitanti Mignacca, 1 morto e 1 catturato. Lo speciale  corpo dei militari dell’arma “Teste di cuoio” è arrivato al rifugio nelle campagne di Lentini, dove 2  i latitanti tranquillamente si nascondevano. Si tratta di esponenti di spicco del clan mafioso dei Tortoriciani :   Calogero 41enne e Vincenzino Mignacca 45 enne. Sui 2 pendevano condanne sia nel Processo Mare Nostrum che in quello Romanza Icaro.  Secondo le indiscrezioni, Vincenzino Mignacca si sarebbe suicidato all’arrivo delle forze dell’ordine. Il blitz nelle campagne di Lentini è stato dei carabinieri del Comando Provinciale di Messina e di Catania che hanno operato col supporto degli uomini del GIS lo speciale reparto Carabinieri di Livorno, le ”Teste di cuoio” che hanno seguito le tracce dei super ricercati fino al nascondiglio di Lentini. I carabinieri  di Messina, Catania sono stati coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Messina. La contrada rifugio zona “tranquilla” per i latitanti è al confine  tra Catania e Siracusa ed è stata accerchiata fino alla casa dove i 2 fratelli si trovavano.  Gran lavoro di raccordo e coordinamento per il comandante del Nucleo Informativo di Messina, il capitano Dario Sorrenti che ha operato in sinergia con il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Stefano Spagnol. I carabinieri di Messina e Catania dopo avere circondato la casa con dentro i 2 pericolosi latitanti hanno intimato loro di uscire.  Sembra che ci sia stato anche un conflitto a fuoco con gli uomini del GIS di Livorno. I carabinieri hanno sfondato la porta del rifugio e Vincenzo Mignacca è stato messo in sicurezza ed ammanettato. Calogero Migliacca che si sarebbe trovato in un’altra stanza del nascondiglio, all’arrivo dei carabinieri  si sarebbe suicidato. I due fratelli, nativi di Montalbano Elicona, erano latitanti dal 27 luglio del 2008, giorno della condanna definitiva all’ergastolo inflittagli dalla Corte D’Assise di Messina. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si è complimentato con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per l’intervento dei Gis che ha portato, a Lentini, all’individuazione di due latitanti inseriti nell’elenco dei più “pericolosi”. Sull’arresto Mignacca: Scandurra (Fai) ha detto: “brillante operazione, scoprire rete protezioni. Ora operatori e cittadini più tranquilli “. Dopo la notizia dell’individuazione dei fratelli Mignacca, tra i trenta latitanti più pericolosi d ‘Italia soddisfatto anche il presidente nazionale della Fai, Federazione delle associazioni antiracket e antiusura nazionale Giuseppe Scandurra che sottolinea: ''Ci congratuliamo con i carabinieri e la Dda di Messina e Catania per il blitz che ha portato all'individuazione del covo dei Mignacca e all'arresto di uno dei due. Siamo certi che questa operazione rappresenti un'importante rassicurazione per gli operatori commerciali e i cittadini dei Nebrodi e della zona tirrenica del messinese dove operavano i due. La loro latitanza durata oltre cinque anni fa riflettere sulle complicità che quest'ultimi hanno avuto probabilmente anche tra persone non legate ai clan ai quali per l'ennesima volta chiediamo di denunciare e di non spaventarsi perchè noi e le forze dell'ordine saremo accanto a loro''.







 


 

LAV

          

NON ABBANDONARLI


Messina -   Senegalesi picchiano e rapinano fidanzati in auto, CC 2 presi.  Una brutta serata quella appena trascorsa da due fidanzati messinesi. La coppia, quando era infatti ormai giunta la mezzanotte, era in quel momento ferma in via Don Blasco a bordo di un’utilitaria. I  giovani si sono visti improvvisamente materializzare innanzi al mezzo 2 individui che sono riusciti ad  aprire una delle portiere colpendo al volto il ragazzo. Il tentativo del malcapitato di difendersi a nulla è valso poiché è stato investito dai pugni subiti.   Gli  aggressori sono giunti addirittura a minacciare i malcapitati con un pezzo di legno acuminato, costringendoli a consegnare i pochi euro in contanti di cui disponevano. I  rapinatori, messo a segno il colpo, sono fuggiti a piedi. Le vittime nonostante lo stato di choc hanno trovato la forza di contattare telefonicamente i Carabinieri descrivendo gli aggressori.   Alcune  “Gazzelle” del Nucleo Radiomobile sono giunte immediatamente sul posto per prestare soccorso alle vittime, ed altre hanno proceduto alle ricerche dei rapinatori che davano subito frutti. I militari, poco distanti, hanno individuato due giovani corrispondenti alla descrizione data dalle vittime. I soggetti sono stati subito bloccati e perquisiti, ed a carico dei due venivano trovati chiari indizi di colpevolezza, risultando in possesso di qualche decina di euro, coincidente con l’ammontare di denaro sottratto alle vittime e di un frammento di legno acuminato di circa 15 cm analogo a quello descritto dalla coppia. i militari del Nucleo Radiomobile subito hanno condotto in caserma, ed identificato i fermati in due 18/enni senegalesi, giunti in Italia da qualche mese e residenti a Messina.   I  due, senza precedenti penali e dai primi accertamenti regolarmente soggiornanti in Italia,  sono stati ammanettati per rapina in concorso e trasportati, come disposto dalla Procura di Messina, presso il carcere di Gazzi.   il giovane picchiato ha riportato 4  giorni di prognosi per le escoriazioni subite durante l’aggressione, che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi.


Messina Carabinieri: 13° anniversario strage Nassiriya, 12 novembre. Una  delle pagine più tristi della storia recente italiana è  il 12 novembre del 2003, quando nella città a sud dell’Iraq, un camion-bomba esplose dentro il recinto della ‘Maestrale’, una delle basi del contingente italiano MSU a cui era demandato il controllo di quella zona del paese. La dinamica dell’attentato kamikaze è tristemente nota: intorno alle 10:40 del 12 novembre un camion-cisterna si avvicinò alla base attraversando il ponte sull’Eufrate. All’altezza della base girò a sinistra, puntando verso il vecchio edificio della Camera di Commercio. A bordo c’erano due persone: un autista ed un uomo armato che si sporse verso l’esterno e cominciò a sparare contro il posto di guardia all’ingresso della base. Il camion proseguì, sfondando la barra di metallo all’ingresso, mentre il militare italiano di guardia rispondeva sparando. Il camion si bloccò pochi metri dopo, scontrandosi contro le strutture di protezione che delimitavano il parcheggio della base, esplodendo a circa 25 metri dalla palazzina. Alla fine della giornata il bilancio riferiva numeri tragici: 12 carabinieri, 5 soldati dell’esercito italiano, due civili italiani e nove civili iracheni morti, una ventina di italiani, tra militari e civili, rimasti feriti. In coincidenza dell’anniversario della strage, viene celebrata la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” istituita con legge 12 novembre 2009, n. 162. Per ricordare i Carabinieri che hanno dato la loro vita nella strage di Nassiriya ed in particolare coloro che provenivano da questa provincia, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina ha deposto due corone in memoria. Sabato mattina presso la caserma della Stazione di Ganzirri è stato ricordato con particolare affetto il S. Ten. Giovanni Cavallaro, il cui figlio Diego in un discorso molto toccante ha spiegato quanto queste cerimonie siano di conforto ai familiari delle vittime che si sono sacrificate per il loro Paese. Nella mattinata odierna si è svolta la deposizione di un cuscino di fiori presso il cimitero di Giampilieri sulla lapide del M.A.s.U.P.S Alfio Ragazzi, la cui vedova, rimasta sola con due figli dopo l’attentato, ha ricordato come l’Arma dei Carabinieri si sia stretta intorno alla sua famiglia. Entrambe le cerimonie militari sono state seguite da una messa commemorativa presso le chiese di San Nicola a Ganzirri e San Paolo a Briga Marina, luoghi di origine dei due caduti. Un ricordo speciale anche per il Brig. Ivan Ghitti, nato e cresciuto a Milano ma originario di San Fratello.  Alle cerimonie, tanto semplici quanto significative e toccanti, hanno partecipato le rappresentanze degli istituti comprensivi ‘Evemero’ di Ganzirri e ‘Ragazzi’ di Giampilieri: una presenza significativa, come sottolineato dal Comandante Provinciale Colonnello Jacopo Mannucci Benincasa, che testimonia la partecipazione emotiva dei bambini i quali, guidati dai loro professori, hanno dimostrato tutto il loro l’affetto verso coloro che, nel corso delle missioni di pace all’estero, si sono sempre prodigati in favore dei più piccoli con il proprio servizio quotidiano. Alla cerimonia hanno preso parte anche gli alunni della scuola “Alfio Ragazzi”, plesso facente parte dell’Istituto Comprensivo “Santa Margherita” diretto dalla professoressa Laura Tringali. La partecipazione dei bambini, che hanno partecipato sia alla deposizione del cuscino di fiori che alla messa in ricordo dei Caduti, è stata particolarmente importante e significativa. Dopo la cerimonia, il Comandante Provinciale dei Carabinieri li ha incontrati presso la sede dell’istituto a Ponte Schiavo, dove i bambini hanno recitato delle poesie scritte da loro per ricordare il sacrificio di quanti hanno perso la vita in missione di pace all’estero e, al termine, hanno intonato tutti insieme l’Inno nazionale di Mameli.

Taormina  -  CC scoprono 3 pusher e stupefacente. L’attività antidroga dei Carabinieri si è conclusa con 1 arresto e 2 denunciati a piede libero. I militari dell’Aliquota Radiomobile e dell’Aliquota operativa, nell’ambito dei servizi tesi alla prevenzione e repressione dei reati in genere, ma soprattutto di quelli inerenti gli stupefacenti disposti dal superiore Comando di Taormina, hanno arrestato un 30enne italiano residente a Giardini, 30enne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo Marijuana. I Carabinieri  già da tempo seguivano il sospetto. I militari, durante un controllo alla circolazione stradale, hanno fermato il personaggio  sottoponendolo a perquisizione personale, veicolare e domiciliare. I  tutori dell’ordine, nel corso delle attività di polizia giudiziaria hanno rinvenuto:  prima sulla persona circa 10 grammi di sostanza e  successivamente con perquisizione 1 bilancino di precisione, 1 involucro di chellophane contenente circa 130 grammi di altra sostanza di tipo marijuana ed 1 busta di plastica contenente ulteriore 115 grammi di sostanza stupefacente sempre del tipo marijuana. L’arrestato espletate formalità di rito è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Taormina in attesa di essere giudicato con rito direttissimo innanzi alla competente Autorità giudiziaria.  I Carabinieri in una medesima operazione, qualche giorno prima avevano denunciato in libertà di 2 soggetti italiani, taorminesi,  27enne e 34enne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I due con informativa a parte sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria. 


 

Barcellona ME - Preso 27enne coltivatore marijuana. La  Polizia del Commissariato P.S. di Barcellona Pozzo di Gotto Nel corso di specifici servizi volti al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha bloccato  Silvio ARENA 27enne di Barcellona P.G., per furto aggravato di energia elettrica e coltivazione di sostanza stupefacente.  Gli  agenti Nel corso di una perquisizione domiciliare hanno rinvenuto nel bagno della sua abitazione, un pensile da cucina artefatto in maniera tale da poter consentire la coltivazione di sostanza vegetale, all’interno del quale sono stati rinvenuti in una vaschetta in plastica  4 rami di canapa indiana. I tutori dell’ordine hanno inoltre,  rinvenuto e sequestrato 1  bilancino di precisione e 2 boccette in plastica contenenti fertilizzante. Gli agenti nel corso della perquisizione, hanno altresì accertato l’allaccio abusivo alla rete ENEL e  rilevato che l’energia elettrica passava attraverso appositi fili che facevano confluire la corrente   sull’impianto dell’utilizzatore, di fatto bypassando il contatore che risultava cessato per morosità. Il P.M. dr.Matteo DE MICHELI, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., in seguito all’avvenuto arresto visto lo stato di incesuratezza dell’arrestato ritenendo di non adottare l’applicazione di misure coercitive, ha disposto che lo stesso restasse a disposizione dell’Autorità Giudiziaria  libertà.


Milazzo ME -  GdF scopre vendita marchi griffati contraffatti: 7 denunciati. I Baschi Verdi  di Milazzo hanno concluso, nei giorni scorsi, un’operazione anti-contraffazione che ha portato alla denuncia di sette persone ed al sequestro di prodotti coi marchi falsificati delle più note griffe di moda quali “Luis Vuitton”, “Chanel”, “Prada”, “Gucci” “Guess” e “Liu-jo” e di abbigliamento sportivo come “Nike”, “Adidas”, “Converse” e “Lacoste”. Le Fiamme Gialle mamertine hanno avviato la loro attività d’indagine durante i festeggiamenti in occasione delle feste patronali nei Comuni di Milazzo e Gualtieri Sicaminò (Me). I militari, nel corso dei controlli effettuati sia sui banconi di alcuni venditori ambulanti che sulle auto utilizzate per il trasporto della merce hanno rinvenuto e sequestrato, complessivamente, circa 350 articoli contraffatti, tra scarpe, borse e altri accessori. I prodotti se venduti avrebbero fruttato un ricavo stimato in oltre 8mila€. I responsabili, di età compresa tra i 17 e i 52 anni, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) per introduzione nello Stato, detenzione e vendita di merce con marchi falsi, reato punito con la reclusione sino a quattro anni. Un minore è stato denunciato per gli stessi illeciti alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Messina e, successivamente, è stato affidato ai familiari. I finanzieri hanno accertato la posizione irregolare di quattro, cittadini extracomunitari nei cui confronti era stato emesso un decreto di espulsione. I soggetti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria barcellonese per violazione delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e sono state immediatamente attivate, tramite il competente ufficio della Questura di Messina, le procedure per la notifica di nuovi provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale. Il contrasto alla contraffazione rientra tra le priorità del Corpo della Guardia di Finanza poiché rappresenta uno dei crimini che maggiormente danneggiano l’economia legale, in quanto integra una pluralità di condotte illecite in un contesto unitario: alimenta le fonti di approvvigionamento della criminalità, danneggia e squilibra il mercato perché sottrae opportunità e lavoro alle imprese in regola e mette in pericolo anche la salute dei consumatori, considerata l’assenza dei controlli sulla sicurezza previsti dalla legge.


Barcellona ME- Disturbo  quiete pubblica: denunciati  proprietari 2 auto “fracassone”.  I  poliziotti del Commissariato P.S. di Barcellona P.G. a seguito delle numerose segnalazioni pervenute di cittadini disturbati durante la notte da automobili in circolazione con musica ad altissimo volume, hanno svolto uno specifico servizio che ha consentito di individuare in quello Via Mandanici, due autovetture impegnate a confrontare la potenza dei loro impianti stereo, causando notevole disturbo. 2 le persone denunciate per disturbo della quiete pubblica, un ventenne ed un ventisettenne di Barcellona P.G., e due gli impianti di amplificazione acustici da 4000 e 1500 watt, smontati e sequestrati dalle rispettive automobili.


Santo Stefano di Camastra ME - Arraffa libretto PT e preleva: pensionata gabbata da vicina “amica”. La vittima si è  rivolta ai Carabinieri  che hanno svelato il mistero dell’ammanco di denaro. La maldestra vicina aveva pensato di farla franca, ma è stata smascherata dai Carabinieri di Santo Stefano di Camastra.  Una  rumena S.A.M. 27enne  vive  nel piccolo centro dove molti dei concittadini si conoscono  fra loro, da tempo e dove i rapporti  fra le famiglie lasciano importanti spazi all’aiuto vicendevole: ma non è stato questo il caso. La vicenda ha lasciato l’amaro in bocca alla derubata ed ha evidenziato come si tratti di un tradimento di fiducia nei rapporti. Una  giovane donna (oggi deferita), abitando in una casa del piccolo ed ameno paese, aveva sviluppato l’abitudine  di far visita alla vicina: una donna  anziana con cui si intratteneva per alleviare la solitudine e scambiare qualche racconto. Le  mire della maldestra erano truffaldine. La giovane si  è appropriata della carta libretto postale dell’anziana per eseguire indebitamente un prelievo di denaro presso lo sportello del locale Ufficio PT. Le circostanze hanno evidenziato come sia stato elaborato  dalla deferita  un astuto stratagemma. La  maldestra ha deciso d’asportare la tessera-libretto postale dalla borsa(che sapeva essere riposta nell’armadio della camera da letto)  per effettuare un  prelievo. Tutto era andato bene, fino a quando l’anziana donna, dall’estratto conto, ha realizzato la stranezza di quel prelievo indebito. La vittima, dopo aver interpellato parenti e figli, si è recata in Caserma per denunciare l’accaduto ai Carabinieri. L’attività ha permesso ai militari,  di comprendere che la carta-libretto era stata usata nei giorni precedenti presso lo sportello dell’ufficio postale di S. Stefano di Camastra  con il prelievo di una  somma di 490 euro. Accertamenti  successivi hanno permesso ai militari di fare inequivocabile luce sugli orari e sull’identità della  prelevante. La 27enne è stata denunciata per la sua fraudolenta attività e  dovrà rispondere di “furto aggravato in abitazione e di indebito utilizzo di carte di credito ed altri sistemi di pagamento” davanti all’Autorità Giudiziaria di Patti.


 Milazzo ME  - Truffa e falso, CC eseguito mandato EU arrestato romeno.  I  Carabinieri dopo ore di ricerche hanno tratto in arresto un soggetto romeno P.I.S., 41 enne, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle Autorità  romene competenti. I militari dell’aliquota radiomobile del Comando Compagnia a seguito di approfonditi accertamenti estesi all’ambito Schengen sono riusciti ad appurare che nei confronti di 1 soggetto pendeva un mandato d’arresto europeo per reati di uso di atto falso e truffa, ragione per cui i militari davano inizio alle ricerche del soggetto. Il personaggio è stato rintracciato,  e  dichiarato in arresto, poi condotto nel carcere di Messina Gazzi per le procedure di estradizione.


Milazzo ME  - Guidano drogati : CC, 2 automobilisti  denunciati. Il  controllo nella movida milazzese  ha consentito di denunciare 2 giovani P.M. 20enne e B.F. 19enne entrambi sorpresi alla guida delle rispettive autovetture sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. I militari dell’Aliquota Radiomobile in entrambi i casi, a seguito di controlli alla circolazione stradale hanno condotto i 2 presso l’ospedale  per sottoporli ai prescritti test  e  verificare se fossero sotto effetto di droga. Gli accertamenti sono risultati positivi all’uso di cannabinoidi.  i 2 sono stati deferiti in  libertà per il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art. 187 CDS.


Messina Maltratta  famiglia: madre e sorella. 29enne arrestato dalla Polizia poiché vessava madre e sorella.   Il  figlio  29enne messinese utilizzatore di droghe leggere da tempo maltrattava e vessava la madre e la sorella con insulti, minacce, violenze ripetute. Le due donne hanno subito le percosse, gli sbalzi d’umore, gli eccessi d’ira del  soggetto fino a sabato scorso, quando gli agenti sono intervenuti presso la loro abitazione a seguito della richiesta di aiuto al 113. I  poliziotti sul posto, hanno bloccato il ventinovenne in palese stato di agitazione che con un martello aveva appena tentato di danneggiare la porta d’ingresso, che presentava vistose ammaccature nonché la serratura forzata. Le due donne invece erano barricate in casa terrorizzate. Il soggetto è stato arrestato, su disposizione del Sostituto Procuratore dr.ssa Francesca Rende, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza in attesa di essere giudicato stamane con rito direttissimo. Il 29enne dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e danneggiamento aggravato.  


Barcellona P.G ME -  Avvicendamento Ufficiali Carabinieri a Compagnia Barcellona. Il  Tenente Annamaria PUTORTI’, nell’ambito degli avvicendamenti che interessano gli Ufficiali dei Carabinieri, è giunto a Barcellona Pozzo di Gotto in veste di Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile. Il  Tenente Annamaria PUTORTI’  26enne proviene dalla Scuola Marescialli di Velletri dove ha svolto il ruolo di Comandante di Plotone.  Il Tenente Luca GEMINALE, dopo tre anni di soddisfazioni professionali lascia la città del Longano per assumere il comando della Compagnia Carabinieri di Eboli (SA). Il  Tenente GEMINALE, nel corso della sua permanenza, si è ottimamente distinto per le grandi capacità investigative tese, in particolar modo, a contrastare la consorteria mafiosa barcellonese e le sue diramazioni territoriali. L’ufficiale cedente,  durante il suo periodo a Barcellona, ha concluso le brillanti operazioni antimafia “Gotha5; 5bis; 5ter e 5quater”.


Messina -  Assegni sociali 500mila€ erogati all’estero illecitamente: GdF 15 denunce. La Guardia di Finanza di Messina ha denunciato 15 persone per aver percepito indebitamente assegni sociali erogati dall’INPS, per un importo complessivo di circa cinquecentomila euro. I soggetti avevano, dunque, attestato falsamente la loro residenza in vari comuni del Messinese, col chiaro obiettivo di continuare a percepire il sussidio in questione. Tra questi, 3 vivevano in Argentina, 3 in Marocco, 2 in Australia, 1 negli Stati Uniti d’America, 1 in Brasile ed 1 a Capo Verde. I militari in uno dei casi hanno scoperto che l’autore della violazione aveva percepito, in tredici anni, quasi centomila euro. Gli illegittimi beneficiari sono stati denunciati alle Procure della Repubblica competenti per i reati di truffa ai danni dello Stato e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Inoltre, gli stessi sono stati segnalati all’I.N.P.S. al fine di avviare le procedure di revoca e di recupero delle somme indebitamente percepite. Una capillare attività investigativa nel settore della spesa pubblica condotta negli ultimi mesi dai finanzieri dei Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Messina ha permesso di individuare cinquecentomila euro illecitamente percepiti quali assegni sociali e di denunciare alle competenti Procure della Repubblica quindici responsabili. Il servizio rientra in un piano sviluppato a livello centrale dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza ed ha comportato una attenta attività di analisi delle provvidenze percepite da numerosi soggetti per contrastare l’indebita percezione di sussidi pubblici. L’assegno sociale rientra tra i principali strumenti finanziari di protezione attualmente in vigore e riveste carattere di prestazione assistenziale che spetta a persone che si trovino in condizioni economiche disagiate. È corrisposto dall’I.N.P.S. per tredici mensilità, non è soggetto a imposizione fiscale e non è reversibile a favore di altri familiari. Per ottenere tali benefici, occorre essere in possesso di specifici requisiti anagrafici e reddituali stabiliti dalla legge, tra cui un’età superiore ai sessantacinque anni e un reddito annuale inferiore a settemila euro. È necessario, in particolare, essere effettivamente e stabilmente residenti in Italia. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno scoperto, a seguito di puntuali accertamenti e riscontri, che quindici persone beneficiavano illegittimamente dei soldi pubblici in quanto non erano più residenti in Italia, essendosi trasferiti definitivamente all’estero, ma continuavano a incassare regolarmente gli assegni sociali.  Sono state, altresì, avanzate alle Autorità Giudiziarie apposite proposte di sequestro preventivo per equivalente. L’attività sviluppata dalla Guardia di Finanza nello specifico settore operativo ha il duplice obiettivo di contrastare gli sprechi di denaro pubblico e, contestualmente, recuperare le risorse destinante al sostegno delle fasce effettivamente più deboli della collettività.


Messina - Blitz CC in villa, presi 3 coltivatori droga. I Carabinieri: all’alba di oggi hanno bloccato 3 messinesi per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I  Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Messina Centro unitamente alla Stazione di Giostra alle prime luci del giorno all’alba, hanno fatto irruzione in una villa situata sul litorale tirrenico. I militari all’interno hanno rinvenuto e sequestrato complessivamente 500 grammi di  sostanza stupefacente del tipo “marijuana” suddivisi in barattoli di vetro, 2 bilancini elettronici di precisione e la somma in contante di 1000 € suddivisa in banconote da 50.  I  Carabinieri nel seminterrato hanno trovato molteplici vasi pieni di terriccio utilizzati per la coltivazione nonché 5 manuali di istruzione su come coltivare  la canapa indiana, prova evidente dell’attività illecita condotta presso l’abitazione. I tutori dell’ordine hanno ammanettato il proprietario di casa, già noto 34enne, ed una coppia convivente di messinesi (lui 33enne e lei 25enne).  I  Carabinieri hanno anche deferito in   libertà per favoreggiamento 4 ragazzi (tra cui un minore) presenti nella villa poiché hanno tentato, all’arrivo dei militari, di disfarsi di parte della droga scaricandola nel bagno. Per gli spacciatori oggi è stato proprio un risveglio amaro.


Messina Agenti bloccano guidatori sotto effetto alcool e droga: 3 denunciati. La polizia lo scorso week-end ha svolto attività di controllo straordinario su strada.  I tutori dell’ordine della Questura di Messina hanno effettuato servizi specifici di contrasto al fenomeno della guida in stato di ebbrezza alcolica od alterazioni per assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. La Polizia di Stato (Polizia Stradale e Volanti) ha effettuato serrati controlli sugli automobilisti in città, specie nelle zone maggiormente frequentate. I poliziotti hanno attenzionato  con un team di cinofili antidroga aree vicine a discoteche, lidi ed altri punti di aggregazione giovanile. I controlli sono stati effettuati con l’ausilio di un’equipe composta da 1 medico e personale paramedico dell’ufficio sanitario della Questura di Messina. L’attività di accertamento delle condizioni psico-fisiche dei conducenti è stata infatti svolta impiegando test qualitativi monouso forniti dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale, a bordo di idoneo automezzo sanitario della Polizia di Stato per garantire la dovuta riservatezza. Sono stati utilizzati i precursori per lo screening veloce per verificare la positività derivante dall’assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti nonché gli etilometri per l’accertamento della guida in stato di ebbrezza alcolica. I  veicoli controllati e le persone sottoposte a drug e alcool test sono stati tanti: 4   patenti ritirate, 50 i punti decurtati,  7 le infrazioni accertate. I poliziotti hanno denunciato in  libertà 3 automobilisti risultati positivi al drug test, 1 dei 3 anche all’alcool test. Ulteriori accertamenti hanno dimostrato che 2 dei 3 denunciati avevano assunto marijuana, il terzo marijuana e cocaina. gli agenti hanno anche sequestrato 1,93 grammi di marijuana che i tre automobilisti tenevano e un trita erba. I servizi specifici, di contrasto al fenomeno della guida in stato di ebbrezza alcolica o dopo aver assunto sostanze stupefacenti, proseguiranno nelle prossime settimane.


Furnari MEBloccato mentre tenta di incendiare auto, CC 1 ai domiciliari.  Si tratta di Giuseppe VENTURA 33enne di Furnari. I  Carabinieri della Compagnia di Barcellona P.G. Furnari(ME), hanno arrestato  il piromane ai domiciliari per tentato danneggiamento aggravato.   Giuseppe VENTURA   già noto, ieri notte, verso le ore 3.00 circa, è stato bloccato in flagranza di reato mentre stava per incendiare un’auto. Una  chiamata alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Barcellona, pochi minuti prima del fatto, ha segnalato la presenza di un giovane in  C/da Mastronicola di Furnari, intento a cospargere di benzina una vettura. L’intervento della pattuglia del Nucleo Radiomobile è stato tempestivo e, giunta prontamente sul posto, ha notato VENTURA,  con il volto travisato da passamontagna, intento a dar fuoco ad uno straccio che aveva tra le mani, pronto a gettarlo sul veicolo pieno di liquido infiammabile.   I Carabinieri, si sono resi conto della situazione e delle reali intenzioni del malvivente. I militari con un’ azione fulminea, sono riusciti a bloccare il soggetto mentre era in procinto di appiccare fuoco al mezzo. L’azione è stata cosi rapida e ben eseguita che lui non si è minimamente accorto del sopraggiungere dei Carabinieri . il maldestro è stato in poco tempo colto con le mani nel sacco dai Carabinieri e non ha opposto resistenza. VENTURA probabilmente non si era reso conto della grossa quantità di liquido infiammabile che aveva cosparso sul mezzo e che, se fosse riuscito a lanciare quello straccio infiammato sull’auto, ne sarebbero scaturite immediatamente delle fiamme altissime che avrebbero quasi certamente coinvolto anche lui stesso. L’intervento dei militari è stato esemplare e decisivo  e senza esitazione, hanno immobilizzato VENTURA, disarmandolo dello straccio in fiamme e mettendo in sicurezza l’intera area circostante. Il   tempestivo intervento della pattuglia del Nucleo Radiomobile ha scongiurato  il potenziale rischio di deflagrazioni che avrebbero con ogni probabilità coinvolto le  altre autovetture parcheggiate nelle immediate vicinanze ed 1  abitazione sita a distanza di qualche metro, mettendo seriamente a rischio l’incolumità pubblica. L’arrestato, dopo essere stato perquisito approfonditamente e recuperati gli strumenti del reato (passamontagna, accendino, bottiglia di plastica), è  stato condotto in caserma per l’espletamento delle formalità di rito e successivamente tradotto presso la sua abitazione, in regime degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida davanti al G.I.P. del Tribunale di Barcellona P.G., così come disposto dall’Autorità Giudiziaria il dott. Alessandro LIPRINO, Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Barcellona P.G.


Messina –   33enne evade dai domiciliari, preso. gli agenti delle Volanti all’alba di oggi hanno arrestato nella flagranza di reato Francesco Russo 33enne di Messina già noto agli uffici di Polizia, in atto sottoposto agli arresti domiciliari, responsabile del reato di evasione.   I  poliziotti stanotte, nel corso di mirati servizi di controllo a persone sottoposte ad obblighi, non hanno trovato in casa il trentatreenne. Altre  pattuglie sono state allertate per la ricerca del soggetto. Lo stesso, circa mezz’ora dopo, è rientrato a casa accompagnato da un’altra persona a bordo di uno scooter. Il  personaggio è stato quindi arrestato e su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Piero Vinci è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicato stamane con rito direttissimo.


Messina -   PolFerroviaria arresta polacco, mandato arresto europeo per furto. Marcin Piotr STELMASIEWICZ 

 

41enne di origini polacche, è stato arrestato ieri dai poliziotti della Sezione Polizia Ferroviaria di Messina mentre si trovava nei pressi  della Stazione Centrale. Il soggetto, che è stato fermato dagli agenti nel corso di appositi servizi volti alla prevenzione dei reati, era destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle Autorità Giudiziarie Polacche perché ritenuto responsabile di tentato furto in abitazione o con strappo ed uso di atto falso. L’arrestato è stato accompagnato nel carcere di Messina Gazzi a disposizione dei Magistrati della Corte di Appello di Messina.


Milazzo MEGdF preso fiorentino ad  imbarco con cocaina ed hashish condannato a 13 mesi, pena sospesa. I finanzieri della Compagnia di Milazzo hanno arrestato, sabato scorso, in flagranza di reato, 1 turista trovato in possesso di droga, mentre era in procinto di recarsi nelle isole Eolie per trascorrere un periodo di vacanza. Il personaggio, residente in Toscana  41enne già noto, era partito da Firenze ed era giunto nel porto di Milazzo a bordo della sua auto. Il fiorentino proprio mentre stava per imbarcarsi sulla nave diretta a Lipari è incappato nei controlli messi in atto dalle Fiamme Gialle mamertine, intensificati in questo periodo di grande affluenza turistica. I militari, avendo notato un atteggiamento nervoso del conducente della vettura, hanno sottoposto il mezzo ad una meticolosa ispezione, rinvenendo all’interno di 1 borsello quasi 100 gr. di sostanza stupefacente del tipo hashish e 6 dosi di cocaina. La droga è stata immediatamente sequestrata ed il responsabile, tratto in arresto, è stato condotto in regime di arresti domiciliari presso un’abitazione di Lipari che lo stesso aveva scelto per trascorrere le vacanze, su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (Me). Il  processo per direttissima, si è concluso lunedì mattina con la condanna a 13 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena. L’operazione conferma l’impegno e la particolare attenzione della Guardia di Finanza nel contrasto al fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, col duplice fine di salvaguardare la salute dei cittadini, soprattutto i più giovani, e di colpire sul piano economico le organizzazioni dei trafficanti.

Messina Polizia rintraccia in stazione Veronica 16enne scomparsa a Palermo: è tornata a casa. La ragazza ha riabbracciato il padre stamattina intorno alle 05.00, negli uffici dei poliziotti delle Volanti a Messina,  dopo essere stata rintracciata. La famiglia della sedicenne non   aveva  più notizie dallo scorso 31 luglio. Veronica si era allontanata da casa dopo una litigata con mamma e papà. I genitori avevano immediatamente chiesto aiuto alle forze di polizia, che si erano subito mobilitate. Le ricerche erano supportate anche con la creazione persino di una pagina su Facebook, “Cerchiamo Veronica”, per raggiungere il più alto numero possibile di persone e ricevere ogni tipo di informazione. Veronica stanotte finalmente è stata raggiunta dai poliziotti delle Volanti nella sala d’attesa della locale stazione ferroviaria, scarpe da tennis e zainetto in spalla. Un  cittadino ha notato la giovane  e non ha esitato a chiamare il 113. I  poliziotti, pochi minuti dopo,  hanno raggiunto la ragazza ed avvertito il padre a Palermo. La  denuncia di scomparsa era stata presentata alla polizia, e gli uomini del commissariato di San Lorenzo hanno avviato in prima battuta le indagini.


Messina - Eritreo carceriere migranti torturati in Libia fermato dopo sbarco. Gli  agenti della Squadra Mobile hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale, su disposizione del Procuratore Aggiunto, Dott.ssa Giovannella Scaminaci e del Sostituto Procuratore dott. Antonio Carchietti, a carico di Tahr Gemin Mohamed 28enne eritreo. Il soggetto era  arrivato nell’area portuale di Messina lo scorso 2 agosto a bordo della nave della Marina Militare Italiana Vega, insieme a 720 migranti soccorsi in mare.   Il  cadavere di un uomo morto per asfissia durante il viaggio dalle coste libiche era a bordo della nave. Gravi  indizi di colpevolezza per il ventottenne  l’hanno portato al fermo. Le  indagini effettuate dalla Squadra Mobile ed i racconti resi dagli altri migranti soccorsi hanno indicato Tahr Gemin Mohamed come carceriere nella struttura presso cui le persone in attesa d’imbarcarsi venivano rinchiuse e torturate. I racconti resi rendono dettagli raccapriccianti circa le umiliazioni e le sevizie, percosse ed uso di scariche elettriche, messe in atto dall’eritreo oggi sottoposto a fermo. Il periodo di permanenza in tale struttura detentiva sarebbe dipeso dal tempo durante il quale la somma pattuita per il viaggio verso l’Europa, circa 2.200 dollari, veniva resa ai carcerieri dai parenti dei migranti in attesa. Gli stessi migranti sono stati poi fatti imbarcare, ammassati su natanti di fortuna. Tra coloro i quali sono stati costretti a scendere in stiva c’era anche l’uomo giunto cadavere a Messina. Gli accertamenti successivi allo sbarco ne hanno confermato il decesso per asfissia e la minore età.In un primo momento il fermo di P.G. emesso nell’immediatezza nei confronti dell’indagato non era stato convalidato dal G.I.P. per mancanza della condizione di procedibilità della richiesta del Ministro della Giustizia per i delitti commessi in territorio libico, ritualmente sollecitata dal P.M.. La  richiesta tuttavia veniva formalizzata da parte del Ministero, determinando la nuova emissione del fermo, atteso il chiaro interesse del Governo Italiano a che si proceda contro l’indagato anche per i gravissimi reati commessi in Libia, che hanno dispiegato i loro effetti in Italia, essendo collegati al delitto di traffico di esseri umani. I reati contestati a Tahr Gemin Mohamed sono Associazione a delinquere finalizzata al traffico di esseri umani, sequestro di persona aggravato e estorsione.


Isole Eolie ME– Adesca  bambina e tiene materiale pedopornografico: CC arrestato 52enne. I  Carabinieri della Compagnia di Milazzo su delega della Procura Distrettuale di Messina, hanno eseguito in una delle isole Eolie, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina, Maria Militello, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Annalisa Arena nei confronti di un 52enne, ritenuto responsabile dei delitti di pornografia minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenne. Il provvedimento cautelare si fonda sugli esiti di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e delegata ai Carabinieri della Compagnia di Milazzo, a seguito della denuncia di una coppia di coniugi isolani, genitori di una bambina di 9 anni. Gli inquirenti a seguito dei tempestivi ed accurati accertamenti della P.G., hanno acclarato  le gravi condotte contestate all’indagato, il quale, sottoposto in seguito a perquisizione personale e domiciliare, veniva trovato in possesso di copioso materiale inequivocabilmente pedopornografico, consistente in immagini esplicite tratte da internet ma anche in fotomontaggi con immagini di vari minorenni da lui stesso direttamente conosciuti, materiale confezionato all’insaputa dei minori, in relazione ai quali non sono emerse condotte consistenti in atti sessuali ma tentativi, altrettanto gravi, di adescamento finalizzati alla realizzazione di immagini di pedopornografia virtuale, che poi venivano scambiate su Internet con appositi programmi. I Carabinieri, nonostante l’apparente cancellazione dei files, con la scansione disposta dall’Autorità Giudiziaria delle memorie di massa del PC hanno rinvenuto e sequestrato  il materiale che ha consentito di risalire alle immagini ed alla condivisione, sui programmi di scambio della rete, del materiale pedopornografico da parte dell’indagato, conclamandone così le gravi responsabilità ed il gravissimo pericolo di reiterazione di ulteriori condotte criminose che conduceva all’emissione dell’ordinanza cautelare. Il soggetto è stato associato al carcere di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Messina -Misure Cautelari per funzionari regione: “abuso in atti di ufficio” . I  Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Messina di mattina  nell’ambito di indagine coordinata dalla dott.ssa Alessia Giorgianni, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, hanno eseguito un’ Ordinanza su Richiesta per la Applicazione di Misure Cautelari Personali, Interdittive e Reali emessa dal Gip Maria Teresa Arena, a carico di:Antonella Giuseppina GIUFFRE’  58enne nata a Montalbano Elicona residente a Messina; Federico SCARDINO 25enne nato a Barcellona Pozzo di Gotto e residente a Furnari; Franca LA ROCCA  48enne nata a Barcellona Pozzo Di Gotto e residente a Santa Marina Salina; Loredana GIUFFRE’ 53enne  nata e residente a S. Pier Niceto; Ninfa CANGEMI  55enne nata e residente a Monreale; Dania CIACERI 59enne nata a Noto  e residente a Palermo. I militari ai personaggi hanno contestato i reati di cui agli artt. 110 e 479 c.p. “Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”, perché al fine di commettere il reato di cui all’art. 323 c.p. comma 2, “abuso in atti di ufficio”, in concorso materiale fra loro, formavano un atto pubblico falso. I carabinieri ritengono che in particolare il 2°, 3° e 4° soggetto, nella qualità di privati, determinavano Antonella GIUFFRE’, Architetto presso il Genio Civile di Messina, a formare un atto di stima di un terreno sito nel comune di Furnari, falso nella parte relativa alla stima del bene per la successiva vendita. Il funzionario Antonella GIUFFRE’ quale autore materiale, avrebbe attestato  nell’atto indicato un valore per la vendita pari a  3.944,80 euro, quando il terreno andava stimato in più di 368 mila euro. La stessa, nella sua qualità di dirigente dell’Ufficio del Genio Civile di Messina, avrebbe procurato un ingiusto vantaggio ai privati concorrenti indirizzando la falsa stima del terreno sito a Furnari, agli Uffici del Dipartimento Regionale del Bilancio e del Tesoro della Regione Siciliana che nel mese di luglio del 2014 ha autorizzato la vendita in favore dello Scardino e della La Rocca per poi stipulare il contratto di compravendita presso il notaio in Barcellona P.G. l’11 settembre 2014. I funzionari della Regione Sicilia procuravano intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale ai soggetti privati recando evidente danno patrimoniale all’Ente regionale, violando dapprima le norme sulla trasparenza della azione amministrativa per poi autorizzare la vendita del bene all’indicato prezzo sottostimato. La complessa attività di indagine svolta  dai Carabinieri della Sezione di p.g. presso il Tribunale di Messina, coordinata dal P.M. dr.ssa Alessia Giorgianni  ed  arricchita  dal  contributo  della Guardia di Finanza di Barcellona P.G.,  ha consentito di suffragare le  risultanze investigative. Contestualmente alla esecuzione dell’Ordinanza, è stata  applicata la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico Ufficio per la durata di mesi sei nei confronti degli indicati funzionari della Regione Siciliana. Il Giudice ha altresì  disposto il sequestro preventivo dell’area in questione ricadente nel Comune di Furnari  che è stato   eseguito.


MessinaAssessore Nebrodi e fratello coltivano canapa indiana, CC e Cacciatori Calabria 2 ammanettati. L’operazione è stata avviata  alle prime luci del giorno all’alba, nell’area nebroidea. L’attività di controllo del territorio è stata svolta da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” ed ha permesso di individuare un’importante coltivazione di canapa indiana, composta da più di 300 piante dell’altezza di circa due metri e di arrestare un 27enne, assessore comunale di un centro della provincia di Messina, che, insieme al fratello 21enne, stava irrigando i numerosi arbusti. I due fratelli alla vista dei Carabinieri, hanno cercato di fuggire dalla piantagione, realizzata a ridosso di un torrente e mimetizzata nella fitta vegetazione circostante, ma sono stati inseguiti e bloccati dai militari che avevano circondato l’area. Quest’attività che anche nei giorni precedenti ha interessato diverse zone impervie del comprensorio Nebroideo, rientra nella serie dei controlli straordinari a seguito dell’agguato perpetrato in danno del Presidente del "Parco dei Nebrodi".


Messina – Nigeriano ospite a CARA Mimeo preso a Messina: spaccio ai semafori. Il giovane era munito di  tergivetro e bottiglia in mano, e così forse cercava di sviare qualsiasi sospetto sul suo conto. L’attività di lavavetri al semaforo era da copertura a quella più redditizia di pusher. Il 21enne, era arrivato dalla Nigeria con una richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato politico, ma è stato fermato ieri dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Messina Centro, al semaforo di Viale Giostra  incrocio via Garibaldi  e   trovato con 87 dosi da circa 0,5 grammi l’una di hashish. Il nigeriano con lo zainetto in spalla, partiva con cadenza quasi quotidiana alla volta di Messina, proveniente dal C.A.R.A. di Mineo, dove era temporaneamente ospitato. I militari avevano avuto sentore che ci fosse qualcosa di sospetto ed hanno iniziato numerosi appostamenti fintanto che i suoi movimenti non hanno lasciato più  dubbi. I militari hanno trovato quasi mezzo etto di hashish già pronto per essere spacciato al dettaglio, è stato sequestrato. il pusher 21enne dopo l’udienza per direttissima in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato tradotto in carcere.


Francavilla di Sicilia  Me – CC bloccano 61enne evaso  dai  domiciliari. I Carabinieri della Compagnia di Taormina Stazione di Francavilla di Sicilia nei giorni scorsi hanno tratto in arresto Filippo Silvestro 61enne per evasione dal regime di detenzione domiciliare cui era sottoposto. I   Carabinieri, passate da poco le sei del pomeriggio, stavano svolgendo il consueto servizio di prevenzione e repressione dei reati nel territorio quando nel transitare sulla Strada Statale hanno intravisto il 61 enne, già noto, mentre passeggiava sulla statale. Il  gravato da una misura alternativa che impone la detenzione domiciliare,  è stato dunque fermato e condotto presso la Stazione dei Carabinieri dove, dopo le necessarie verifiche  è stato tratto in arresto per evasione.  L’arrestato è stato ricondotto presso la sua abitazione in attesa delle decisioni del giudice che ha convalidato l’arresto e ripristinato la detenzione domiciliare in attesa della scadenza dei termini a difesa. L’arresto si pone nella ordinaria e costante attività di controllo del territorio operata dai Carabinieri della Stazione, presidio dello stato nell’importante comune dell’Alcantara.


Graniti  ME – 1 siracusano ai domiciliari per rissa di famiglia. I  Carabinieri della locale Stazione di Graniti hanno arrestato ai domiciliari Jonathan Boscarino 27enne già noto coinvolto in una violenta rissa in pieno centro.  I militari intorno alle 19,00 sono stati contattati da un collega, il quale era libero dal servizio, e che poco prima insieme ad un privato cittadino, aveva separato 2 contendenti che si stavano azzuffando in pieno centro a Graniti. Una violenta aggressione sorta per beghe di famiglia tra 2 cognati, 1 dei quali stava avendo la peggio. I  carabinieri della stazione, giunti tempestivamente sul posto, hanno subito identificato l’aggressore, soggetto peraltro già noto all’ufficio perché sottoposto a misure limitative della libertà personale, e residente nei pressi del luogo in cui era avvenuto lo scontro. La vittima, assai malconcia, si era ritirata nella vicina abitazione. I carabinieri hanno raggiunto il malcapitato ed hanno  chiesto l’intervento dei sanitari per le prime cure. Il ferito è stato poi accompagnato presso l’ospedale di Taormina dove sono stati riscontrati alcuni importanti traumi al volto che richiederanno settimane per guarire. I Carabinieri della stazione hanno quindi raccolto tutte le testimonianze ed hanno proceduto all’arresto per le lesioni causate e le altre violazioni commesse. Il personaggio è stato accompagnato presso il suo domicilio in attesa dell’udienza di convalida che si è tenuta  il giorno tre e nel corso della quale l’arresto è stato convalidato con applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa del processo.


Messina - Costituito presunto autore omicidio  20enne di Camaro. Il  messinese Adelfio PERTICARI 46enne, già noto alle Forze di Polizia, recentemente gravato da Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere in quanto ritenuto, in base alle risultanze investigative dei Carabinieri di Messina, l’autore materiale dell’omicidio di Giuseppe DE FRANCESCO si è costituito alle 14,00 di oggi presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi. La latitanza del soggetto è durata pochi giorni, durante i quali i Carabinieri hanno spiegato un imponente dispositivo finalizzato alla sua individuazione. I Carabinieri, infatti, nei giorni scorsi, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare disposta dal G.I.P. del Tribunale di Messina, avevano proceduto all’arresto di Giovanni D’ARRIGO 38enne   e di Rosario MACCARI  22enne, ritenuti responsabili di favoreggiamento personale per aver aiutato gli autori dell’omicidio di Giuseppe DE FRANCESCO ed eluso le investigazioni dell’Autorità.Le indagini dei militari dell’Arma hanno evidenziato inequivocabilmente la presenza di Adelfio PERTICARI e di Giuseppe DE FRANCESCO  la mattina del 9 aprile 2016 fino alle ore 10.30 in via Gerobino Pilli, nonché un intenso andirivieni di Adelfio PERTICARI e del Giuseppe DE FRANCESCO nei momenti immediatamente precedenti il delitto nella via.I filmati  in uno di questi passaggi  evidenziano  in particolare  Adelfio PERTICARI che, trasportato su un ciclomotore, viene immortalato per l’ultima volta, prima degli spari, con la mano poggiata sul fianco come se detenesse una pistola pronta all’uso, posizione che manteneva durante i vari transiti lungo la via Pilli. 


Merì MECC indagata famiglia per furti: padre, madre e 2 figli. Si tratta di Antonino TROVATELLO,  la moglie Tindara CANNAVO’, ed i figli Antonino e Gino TROVATELLO, tutti abitanti a Merì. I militari della Stazione Carabinieri di Merì, nei giorni scorsi, hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 4 soggetti, indagati per concorso in reato continuato di ricettazione di un ingente quantitativo di merce oggetto di furto. i tutori dell’ordine hanno dato esecuzione ad una ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Messina confermata dalla suprema Corte di Cassazione. Il provvedimento scaturisce dall’appello proposto dal Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti, con la collaborazione del sostituto dott.ssa Federica Paiola avverso l’ordinanza del 17 novembre 2015 con la quale il G.I.P. del locale Tribunale aveva rigettato la richiesta di applicazione delle misure cautelari, non ritenendo sussistenti a carico degli  indagati, gli elementi  loro contestati. La solidità del quadro probatorio è stata invece riconosciuta dal Tribunale di Messina  che, ribaltando la prima decisione,  ha dato validità alla analitica attività investigativa avviata nel mese di settembre 2015 dai militari della Stazione CC di Merì, sui componenti il nucleo familiare di Antonino TROVATELLO, con la moglie Tindara CANNAVO’, ed i figli Antonino e Gino TROVATELLO, tutti abitanti in Merì. I militari dell’Arma, con specifica attività di  osservazione, controllo e pedinamento,  durata per circa un mese, infatti sono riusciti a riscontrare che detti soggetti, nonostante fossero disoccupati, conducevano uno stile di vita agiata avendo nella disponibilità un’abitazione dotata di ogni confort, 3 automobili e 2 scooter di grossa cilindrata nonché disponibilità di denaro contante, trovando prova che presso l’abitazione era detenuta merce di illecita provenienza.  Le indagini erano culminate il  16 ottobre del 2015, a seguito di perquisizione domiciliare svolta con l’ausilio del nucleo cinofili, presso la dimora della famiglia TROVATELLO. I  militari nell’abitazione hanno rinvenuto abilmente celata in dei doppifondi del pavimento del sottotetto, della consistente refurtiva di enorme valore ( macchine fotografiche, autoradio, go-pro, telefoni cellulari, vari utensili da lavoro, ecc. ecc.) gran parte della quale, da successivi accertamenti, è risultata provento di reato. Gli investigatori hanno tra l’altro rinvenuto dei foglietti manoscritti attestanti la vendita della merce ed anche una modica quantità di sostanza stupefacente, risultata poi essere nella disponibilità di Antonio TROVATELLO. Obiettivo delle indagini è stato quello di individuare i soggetti che erano dediti abitualmente a commettere furti in tutto l’hinterland barcellonese procurando un grande allarme sociale presso la popolazione che, vessata da continue ruberie veniva privata dei propri oggetti personali. La famiglia TROVATELLO in tal senso si è spinta oltre creando di fatto una rivendita di materiale vario a prezzi irrisori rispetto al valore effettivo.  La  mole di merce rinvenuta ha causato la particolare e complessa l’attività  di identificazione dei proprietari della merce che nella maggior parte dei casi sarebbe stata quale oggetto di furto in autovetture in sosta sulla pubblica via.  Il Giudice del Riesame, censurando il GIP, ha dunque  riconosciuto la pericolosità sociale e soprattutto la condotta criminosa dei soggetti indagati, sintomatica di professionalità nella perpetrazione di reati contro il patrimonio, col  provvedimento ha disposto la misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti dei coniugi  Antonino TROVATELLO e Tindara CANNAVÒ e  la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Merì con obbligo di presentazione alla stazione Carabinieri del luogo nei confronti dei figli di quest’ultimi Antonio e  Gino TROVATELLO.


Catania Questura : nuova procedura per segnalare persona scomparsa. Si informa che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha attivato – analogamente a quanto già previsto per i furti di veicoli – una nuova procedura che consente al cittadino di segnalare telefonicamente alle Forze dell’Ordine l’improvvisa scomparsa di una persona. Il segnalante potrà, per esempio in tal caso chiamare il numero di emergenza (113)  della Polizia di Stato e  indicare i dati essenziali della persona da rintracciare. La Sala Operativa ricevuta la notizia, darà immediata comunicazione a tutte le pattuglie presenti su strada per attuare le prime ricerche , spesso fondamentali in casi di questo tipo. Inoltre la segnalazione verrà immediatamente  inserita nell’apposita banca dati. Tale segnalazione non è però sostitutiva della denuncia di scomparsa che – così come per la denuncia di furto – dovrà essere formalizzata entro le successive 72 ore dalla comunicazione telefonica la quale, in mancanza di formalizzazione, verrà eliminata dalla banca dati dell’Ufficio della Forza di Polizia che l’ha ricevuta. Si raccomanda pertanto il corretto uso della suddetta procedura che, in caso di attivazione, deve necessariamente prevedere due fasi distinte: la segnalazione telefonica (facoltativa) e la formalizzazione della denuncia di scomparsa (necessaria) entro le successive 72 ore presso l’Ufficio della Forza di Polizia. Questa nuova procedura consente di far circolare l’informazione con la massima tempestività possibile per incrementare le probabilità di successo nelle ricerche e pertanto gli utenti dovranno fornire quanti più elementi possibili compresi il luogo e la struttura da cui la persona potrebbe essersi allontanata allo scopo dell’individuazione del soggetto scomparso.


TaorminaRapina banca zona Taormina : CC identificano catanese. Si tratta di

 

 Massimiliano Biffi  33enne. I Carabinieri Compagnia di Taormina hanno eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina in Banca. 2 rapinatori il 15 maggio dello scorso anno  fecero irruzione nella filiale della Banca intesa di Gaggi. I due giovani costrinsero i dipendenti a farsi consegnare il denaro in cassa ed i soldi che avevano nei portafogli. le povere vittime furono costrette a rimanere in un ripostiglio sul retro della banca vivendo attimi di terrore  per un bottino assai misero. I  rapinatori  a fine colpo fuggirono con poche centinaia di dollari americani e pochi euro sottratti ai poveri malcapitati. I carabinieri in borghese dell’aliquota operativa e quelli della stazione di graniti subito dopo la fuga dei rapinatori giunsero sul posto ed effettuarono un accurato sopralluogo alla ricerca di tracce utili all’identificazione. I Carabinieri della Compagnia di Taormina per quella rapina, hanno eseguito nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria messinese nei confronti di Massimiliano Biffi  33enne catanese. Il personaggio è stato raggiunto presso la Casa Circondariale di Agrigento dove si trova detenuto per altri motivi. Il provvedimento  eseguito  è scaturito dalle articolate attività d’indagine avviate a seguito di quell’episodio dall’aliquota operativa della Compagnia di Taormina e dai Carabinieri del R.I.S. di Messina. La sinergia tra i reparti dell’Arma ha consentito di creare un quadro indiziario completo. I militari su un sacchetto che era stato abbandonato nella banca hanno evidenziato ed estrapolato tracce biologiche ed impronte digitali che hanno incastrato il giovane catanese, non nuovo a reati di questo tipo. Gli investigatori nel frattempo sono   passati all’analisi delle immagini di tutte le telecamere utili. Gli  elementi raccolti come se fossero pezzi di un grande puzzle,  hanno fornito un decisivo riscontro in merito alle responsabilità dell’arrestato nella commissione di quella rapina e di un altro episodio avvenuto nella provincia di Catania nel 2013. L’azione sinergica e l’importante esito operativo ancora una volta hanno consentito di assicurare alla legge il presunto autore di reati molto gravi. Ora gli inquirenti  stanno vagliando tutti gli elementi per l’individuazione del complice.


Milazzo CC a Lipari arrestano 3 fornitori droga in isola, coppia di Catania. Si tratta dei catanesi Giuseppe SCARDILLI  22enne e Carmen VACCARO 25enne e dell’isolano Alfredo BONACCORSO 45enne. L'arcipelago eoliano anche durante il periodo invernale è interessato da un'intensa attività di spaccio di droga. I Carabinieri della Stazione di Lipari agli ordini del Luogotenente Francesco Villari, d'inverno come d'estate, tengono alta la guardia sull'arrivo della droga sull'isola maggiore e sul successivo spaccio al dettaglio.  Le  indagini dei militari, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal Procuratore Dott. Emanuele Crescenti coadiuvato dal PM titolare dell'indagine Dott. Matteo De Micheli, hanno evidenziato che, con cadenza mensile, sull'isola giungeva un importante carico di stupefacenti al quale seguiva una febbrile attività di spaccio non solo su Lipari ma anche su altre isole dell'arcipelago. I  militari, nei giorni scorsi, avendo il fondato sospetto che sull'isola fosse arrivato l'ennesimo "carico" hanno deciso di fare irruzione in un affittacamere di Lipari. I carabinieri in una camera del b&b hanno sorpreso una coppia di catanesi, sbarcati dalla città etnea pochi minuti prima,  in possesso di 1 kg di hashish, suddiviso in 10 panetti da 100 gr. e 1 involucro di cellophane contenente 30 gr. di cocaina.  La coppia di catanesi, identificati in  GIUSEPPE SCARDILLI, 22enne e CARMEN VACCARO, 25enne, che di fatto rappresentavano un vero proprio corriere espresso della droga proveniente da Catania, sono stati arrestati in flagranza per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I Carabinieri in camera con i 2 hanno sorpreso anche l'acquirente o meglio colui che aveva  chiesto questa attività di “consegna a domicilio” ovvero ALFREDO BONACCORSO, 45enne già noto alle forze dell'ordine. Gli inquirenti, da ulteriori accertamenti hanno evidenziato che quest'ultimo non solo aveva commissionato il carico di droga e probabilmente altri precedenti "carichi", ma si era “preoccupato” anche di prenotare e pagare, la camera, ed il viaggio ai suoi "corrieri". I Carabinieri insieme alla droga  hanno sequestrato quasi 500 euro in contanti che rappresentavano solo un parziale pagamento del carico. Bonaccorso una volta acquistata la droga proveniente da Catania, con tutta probabilità avrebbe provveduto a distribuirla a diversi pusher che a loro volta l'avrebbero spacciata al dettaglio su Lipari e sulle altre isole. Il fatto che il Bonaccorso avesse “commissionato” sia cocaina che hashish dimostra quanto il mercato sia vario nell'arcipelago e come diverse siano le richieste dei clienti, in molti casi giovanissimi. I tre arresti rappresentano un importante risultato soprattutto in prospettiva della prossima stagione estiva. Aver intercettato ed interrotto questo importante canale di approvvigionamento di stupefacente nel periodo invernale permette ai carabinieri di frenare in modo efficace il fenomeno dello spaccio di droga non solo su Lipari ma in tutto l'arcipelago. L’arresto dei due corrieri catanesi SCARDILLI e VACCARO e del "grossista" di Lipari BONACCORSO,  è stato già convalidato dal Gip del Tribunale di Barcellona. I 2  sono stati tradotti nel carcere di Messina Gazzi mentre la donna nell’istituto di Catania Bicocca a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.


 Messina GdF scopre estorsioni ad anziani, sequestro beni per 1.700mila€ a rom tra ME, CT e SR. Si tratta di Antonino Fiaschè 41enne, originario di Palermoe  Pamela Boscarino 29enne di Siracusa. I nomadi, erano attivi nel settore delle estorsioni. I beni sequestrati sono numerosi:   terreni e fabbricati in provincia di Siracusa, diversi autoveicoli di nuova immatricolazione, tra cui un grande camper superaccessoriato, ingenti disponibilità sui conti correnti postali a loro intestati. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina, coadiuvati dai militari di Siracusa e di Catania, hanno eseguito un ingente sequestro di beni nei confronti di 2 soggetti attivi nel settore delle estorsioni. Le indagini patrimoniali sono state effettuate sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Messina, dott.ssa Annalisa ARENA, nei confronti di 2 soggetti responsabili di numerosi reati di estorsione e dei loro nuclei familiari, che risultavano per il fisco “nullatenenti”, ma, in realtà, erano proprietari di numerosi terreni e fabbricati nei comuni di Melilli (SR) e Noto (SR), nonché di diversi autoveicoli di nuova immatricolazione, tra cui un grande camper superaccessoriato, e di ingenti disponibilità sui conti correnti postali a loro intestati.   Una  precedente attività investigativa condotta dalla Stazione dei Carabinieri di Villafranca Tirrena (Me), aveva portato all’individuazione e all’arresto di Antonino Fiaschè 41enne, originario di Palermo, e di una donna Pamela Boscarino 29enne, di Siracusa, per truffa ed estorsione. Era emerso, infatti, che tali soggetti, appartenenti a un gruppo rom nomade, con base nella provincia di Siracusa, operavano in tutta Italia scegliendo accuratamente le proprie vittime, per lo più persone anziane. Gli autori dei reati accusavano i malcapitati di aver provocato un incidente stradale che avrebbe causato, oltre a danni fisici, anche la rottura del vetro di un orologio di pregio, minacciando di chiamare i vigili urbani per denunciare la presunta omissione di soccorso, che avrebbe generato il ritiro della patente. L’unica soluzione prospettata all’individuo raggirato per evitare l’intervento degli agenti della polizia locale era quella di consegnare una somma di denaro di 4000 euro, corrispondente al prezzo del presunto orologio danneggiato. Il tutto veniva anche corroborato da alcune finte chiamate che gli autori del raggiro effettuavano, in presenza della persona truffata, a loro complici che si simulavano dipendenti di una fantomatica compagnia assicuratrice i quali, via telefono, rassicuravano l’anziana vittima, suggerendogli di dare corso alle richieste fatte dagli altri sodali. I minuziosi accertamenti patrimoniali e finanziari delegati dall’Autorità Giudiziaria hanno permesso di stabilire che, attraverso tale sistema, i responsabili, nel corso degli anni, erano riusciti ad accumulare, con i proventi delle truffe messe in atto, risorse molto ingenti. Pertanto, a conclusione dell’attività investigativa delle Fiamme Gialle il G.I.P. del Tribunale di Messina, dott.ssa Maria Teresa ARENA, considerato il valore sproporzionato dei beni e delle altre disponibilità rispetto ai redditi dichiarati, ha emesso un’ordinanza di sequestro, che ha colpito un patrimonio che ammonta a un valore complessivo di oltre un milione e settecentomila euro.


Messina 64enne maltratta moglie, CC a Falcone arrestano 1 ai domiciliari. I Carabinieri di Falcone hanno arrestato un soggetto 64enne per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. I Militari  della Stazione Carabinieri di Falcone, nel pomeriggio di ieri, hanno tratto in arresto un 64enne, per il reato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, con l’aggravante dei futili motivi ed abuso di relazioni domestiche, posti in essere nei confronti della moglie convivente, 65enne, entrambi italiani. Il  soggetto, già da diverso tempo, aveva manifestato comportamenti aggressivi nei confronti della moglie, con lui convivente, sottoponendola a ripetuti atti di violenza fisica, morale e psicologica anche per motivi abietti e futili. I  comportamenti sono sfociati in vere e proprie percosse fisiche e minacce di morte, fino all’impedimento alla moglie di lasciare la casa coniugale. I militari sono intervenuti nonostante la forte reticenza della vittima, che inizialmente non ha formalizzato alcune denuncia nei confronti del marito. Le indagini sono scattate proprio a seguito di un intervento presso l’abitazione dei due coniugi, all’apice dell’ennesima lite che era sfociata in una violenza fisica. I militari hanno da subito intuito il disagio della donna ed hanno immediatamente relazionato alla Procura di Patti il loro sospetto circa la condotta del marito violento. Le indagini che ne sono seguite con straordinaria tempestività, coordinate dal PM della Procura di Patti, dott.ssa Giorgia Orlando, hanno permesso un’approfondita ed attenta ricostruzione delle dinamiche relazionali tra i due coniugi. Le testimonianze di vicini di casa, amici, parenti e medici sono state di fondamentale importanza, avevano avuto in cura la donna per pregressi episodi di violenza domestica, tutti sentiti dai Carabinieri di Falcone in questi giorni, hanno tutti confermato l’ipotesi investigativa. Dopo l’incessante attività d’indagine condotta dai Carabinieri di Falcone, il G.I.P. del Tribunale di Patti, su richiesta del PM, Dott.ssa Giorgia Orlando, ha emesso un’ordinanza di misura cautelare. Il soggetto è stato accompagnato presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.


Barcellona  P.G. MEFurto cavi elettrici in via comunale, CC arrestano 2 romeni: lanciano oggetti nel tentare fuga. I  Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione CC di Furnari, di notte, alle ore 04.00 circa,  hanno tratto in arresto, Ciprian Claudiu CODREANU, 34enne e Ionut SIMION, 29enne, entrambi romeni già noti, rispettivamente provenienti da Messina e Merì, colti in flagranza di reato mentre erano intenti ad asportare un ingente quantitativo di cavi elettrici interrati della rete comunale dell’illuminazione pubblica presenti all’interno del parco comunale antistante la località Bazia del Comune di Furnari. Il servizio predisposto dai militari dell’Arma era nato da una pregressa attività ispettiva effettuata sulla medesima zona alcune ore prima, su segnalazione dell’amministrazione comunale che aveva comunicato al Comando della Compagnia Carabinieri di Barcellona P.G. un’anomala interruzione dell’illuminazione pubblica di quella via. I  militari del Nucleo Operativo hanno constatato che i malfattori tratti in arresto avevano già effettuato un lavoro propedeutico alla definitiva asportazione dei cavi elettrici. I tutori dell’ordine hanno trovato tutti i chiusini manomessi e gran parte dei cavi presenti all’interno tranciati. I tutori dell’ordine hanno predisposto un dispositivo che ha acutamente presidiato per l’intero arco notturno la zona al fine di giungere alla cattura dei romeni. I due maldestri, erano tornati sul posto a completare quanto iniziato la notte precedente, e sono stati colti a sradicare i cavi già  tranciati, ma hanno tentato la fuga, e cercato di aggredire i militari  lanciando loro contro gli strumenti utilizzati per i crimini, tra i quali cacciaviti e cesoie, ma sono stati prontamente bloccati e ammanettati. I militari hanno posto in essere accertamenti per verificare se i numerosi furti del medesimo tipo accaduti nel circondario Barcellonese e Milazzese possano essere riconducibili ai soggetti tratti in arresto. Gli arrestati, recuperati gli strumenti del reato commesso, sono stati condotti in caserma per l’espletamento delle formalità di rito e trattenuti presso le locali celle di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto che si celebrerà nella mattinata di domani, cosi come disposto dall’Autorità Giudiziaria nella persona del Dott. Matteo De Micheli, Sost. Proc. della locale Procura della Repubblica.


Santa Lucia del MelaSvaligia casa ad anziana, CC preso “topo appartamento” luciese, recuperati gioielli e restituiti. Carabinieri del Comando Stazione Carabinieri di Santa Lucia del Mela agli ordini del Cap. Fabio Valletta, Comandante Cp. Carabinieri di Barcellona,  ieri pomeriggio hanno tratto in arresto ai domiciliari con obbligo di braccialetto, Agatino Fabrizio ZANOTTI 34enne, domiciliato a Santa Lucia del Mela,  per il reato di furto in appartamento aggravato. Un’anziana, ma molto vigile signora luciese, che abita in una zona isolata del piccolo borgo, poco dopo le 17.00 si era allontanata da casa soltanto per 1 ora, ed al suo rientro ha fatto la triste scoperta. Un malfattore aveva messo a soqquadro la stanza da letto ed il resto della casa, rovistando dovunque, ed aveva asportato diversi monili che la donna possedeva da generazioni. La signora, per niente scoraggiata dalla circostanza, è corsa subito dai Carabinieri di Santa Lucia del Mela raccontando esattamente tutta la dinamica e specificando che, prima di uscire, aveva notato un’auto  insolita parcheggiata proprio in prossimità della sua abitazione. Il  particolare ha colpito la signora ma, soprattutto, ha fatto sobbalzare anche i Carabinieri che, dalla descrizione del veicolo, hanno immediatamente pensato che il “colpo” fosse stato messo a segno dal ZANOTTI. Il noto personaggio della zona, al momento era sottoposto ad avviso orale, con precedenti specifici proprio per furto, e ben conosciuto dai militari della Stazione. I Carabinieri repentinamente hanno diramate le ricerche nel comprensorio e tutte le pattuglie  dei Carabinieri della Compagnia di Barcellona P.G. sono state dirottate nei vari punti di passaggio che permettono l’ingresso al paese di Santa Lucia del Mela. Il  Comandante della Stazione di Santa Lucia del Mela ed un suo valido Appuntato poco dopo, hanno intercettato e fermato la macchina del ZANOTTI che, vedendo i Carabinieri venirgli incontro, ha tentato una manovra azzardata per seminarli, ma è stato subito fermato e sottoposto a controllo. Il soggetto, a seguito di perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un’ingente somma di denaro, di monili in oro e di bigotteria. Grande soddisfazione per i militari al rientro in Stazione: la signora derubata, non appena ha visto i gioielli recuperati dai Carabinieri, con grande emozione li ha immediatamente riconosciuti. I  militari  hanno restituito immediatamente tutti i gioielli recuperati alla vittima. Il denaro è stato posto in sequestro per accertare se sia provento della vendita di altri monili illecitamente detenuti dal ZANOTTI. Il personaggio è stato dichiarato in arresto per furto aggravato in abitazione e tradotto presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto davanti al G.I.P., così come disposto dal Dott. Federica PAIOLA, Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Barcellona P.G.


MessinaCC, nonno ai domiciliari per abusi sessuali su nipote di 5 anni. I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina di pomeriggio hanno tratto in arresto un cittadino 57 enne in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica,che ha concordato con le attività investigative svolte dai Carabinieri, in merito ad una violenza sessuale esercitata dall’uomo nei confronti della  nipote di soli 5 anni. L’indagine è  partita dalla denuncia presentata questa estate ai Carabinieri da parte della madre della bambina. La donna era venuta a sapere dello sconvolgente episodio, riferito proprio dalla figlia, ed aveva deciso di chiamare subito i Carabinieri che, intervenuti sul posto ed accertato quanto successo.  la donna ha sporto denuncia raccontando di tutto quanto fosse a conoscenza. La mamma, in sede di denuncia, ha riferito,  degli atti di violenza sessuale subiti dalla figlia e commessi dal nonno della stessa, ovvero dal padre della donna. La bambina avrebbe raccontato infatti che, mentre si trovava a casa dei nonni in quanto i genitori impegnati al lavoro, all’insaputa della nonna,  temporaneamente fuori casa in tale occasione, avrebbe subito degli atti di violenza sessuale da parte del nonno, tra l’altro in preda ai fumi dell’alcool. Il giorno successivo, dopo che i genitori erano andati a riprendere la figlia e portata a casa, la stessa avrebbe rivelato la brutta esperienza vissuta la sera prima. la bambina a conferma di quanto accaduto, veniva visitata presso l’ospedale dove i medici confermavano i segni evidenti della violenza subita. La bambina, per sciogliere ogni dubbio, veniva ascoltata dalla psicologa ed anche, in questa occasione, la stessa confermava quanto già riferito dalla madre. I  Carabinieri hanno tratto in arresto il 57 enne e condotto presso la sua abitazione, in regime degli arresti domiciliari, così come disposto dal Tribunale di Patti.


Taormina Letojanni (ME)- Carabinieri ammanettano 4 catanesi : furto con strappo ad anziano residente. Si tratta di Roberto CAPONETTO  33enne, Nunzio PUTRINO 35enne, Andrea MIRABELLA 21enne, Ignazio TOMASELLI  20enne.   La vittima nell’afoso pomeriggio di ieri a Letojanni stava cercando sollievo dalla calura, seduto all’ombra, sulla soglia di casa. Una  utilitaria di colore giallo all’improvviso si è affiancata. Un giovane è sceso dal lato passeggero e con gesto repentino ha strappato la collana dal collo della povera vittima. Il  maldestro poi  di corsa è risalito sulla macchina dove c’erano altri 3 complici. L’anziano, dopo un attimo di sgomento, ha avuto la freddezza di recarsi quasi di corsa presso  la stazione dei Carabinieri di Letojanni, vicinissima al luogo del misfatto. il Luogotenente Spampinato, Comandante della Stazione, era ad attenderlo   ed ha raccolto le indicazioni dalla vittima. Il comandante  ha subito contattato i suoi Carabinieri in servizio di pattuglia che stavano eseguendo un posto di controllo insieme ai colleghi della Radiomobile di Taormina. Le due vetture sono partite immediatamente verso la via di fuga, sulla SS114 in direzione di Sant’Alessio Siculo. I militari hanno in tempi rapidissimi individuato la vettura segnalata e si sono posti all’inseguimento. 4 a bordo   non avevano intenzione di fermarsi ed hanno proseguito a velocità sostenuta verso Santa Teresa di Riva. Turisti e cittadini in quei comuni rivieraschi sono stati attratti dal movimento e dalle sirene in attimi concitati. Una pattuglia della Stazione di Sant’Alessio e poi una dei Carabinieri di Santa Teresa di Riva si sono unite all’inseguimento. I malviventi sentendosi braccati a quel punto hanno lanciato dal finestrino la collana poco prima rubata che è stata subito recuperata dai Carabinieri. I  maldestri sono stati raggiunti dal serpentone di auto dell’Arma e sono stati bloccati. Uno ha fatto un ultimo tentativo cercando di scappare a piedi ma è stato inseguito dai militari che l’hanno raggiunto ed ammanettato. I 4 sono finiti in manette  ed accompagnati nella Stazione di Letojanni. Il Capitano Filippo, Comandante della Compagnia ha subito raggiunto i suoi militari cui ha voluto personalmente tributare il suo apprezzamento e riportare quello della scala gerarchica.  Gli arrestati  sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della Compagnia dove hanno trascorso la notte e nella mattinata odierna sono stati portati in Tribunale per l’udienza di convalida.  La collana è stata restituita al legittimo proprietario che per fortuna oltre ad un grande spavento, non ha riportato lesioni. I maldestri speravano di fare un bagno sulla riviera e poi tornare a casa col bottino ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri della Stazione di Letojanni e degli altri reparti della Compagnia di Carabinieri di Taormina che nella circostanza hanno offerto un apprezzabile esempio di coordinamento ed efficacia e che ogni giorno  producono il massimo sforzo per la prevenzione e repressione dei reati.


Messina -  Storie sentimentali, coltellate dal barbiere a Bordonaro, CC  Messina Sud arrestano subito l’autore. Si tratta di N. F., 27enne messinese, impiegato presso una ditta di spedizioni ed incensurato. Un  trentacinquenne alle ore 13.30 circa di sabato 04 luglio 2015, era giunto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Policlinico di Messina e presentava una ferita da arma da taglio. Il fatto  veniva tempestivamente segnalato alla Centrale Operativa dei Carabinieri. I militari della Compagnia di Messina Sud, immediatamente,   si sono recati sul posto ed appreso che il giovane ferito  Maurizio CALABRO’ 35enne, messinese già noto,  era stato colpito da 2 coltellate al torace, di cui una andata gravemente a segno, penetrando per una profondità di circa 10 cm tra 2 costole ed andando a perforare 1 polmone, a pochi centimetri dal cuore. Le indagini si sono subito estese al villaggio Bordonaro, la zona solitamente frequentata dal malcapitato, dove i militari di Nucleo Operativo e Stazione Gazzi sono riusciti ad appurare che il ferimento aveva avuto luogo poco prima, presso una nota sala da barba della zona. Gli investigatori hanno sentito i presenti, e subito a ricostruito la dinamica dei fatti.  La visione delle immagini di telecamere di videosorveglianza, di cui il locale è dotato, ha consentito di identificare con certezza l’aggressore, che dopo l’accoltellamento si era dato alla fuga con la sua moto. I militari hanno da quel momento avviato una serrata caccia all’uomo, rintracciato dopo pochissimo tempo a casa di alcuni parenti nel quartiere di Camaro. Gli investigatori hanno identificato N. F., 27enne messinese, impiegato presso una ditta di spedizioni ed incensurato. Il ragazzo, che quando è stato trovato indossava ancora i vestiti immortalati dai video acquisiti dai carabinieri, si mostrava – senza alcun indugio – collaborativo. Il personaggio, resosi conto della gravità di quanto fatto, non ha opposto resistenza agli inquirenti, ai quali ha consegnato spontaneamente l’arma utilizzata per il ferimento (un coltello a scatto, con la lama della lunghezza di dieci centimetri), ammettendo di essere l’autore del gesto criminoso. Il feritore è stato accompagnato presso la caserma della Compagnia di Messina Sud, dove è stato tratto in arresto per tentato omicidio. Il giovane ha chiarito i motivi dell’accaduto: una lite scaturita da vecchi rancori, legati a motivi sentimentali, scoppiata tra i due all’interno del negozio del barbiere, dove per una casuale e sfortunata coincidenza si erano trovati contemporaneamente per un taglio di capelli. L’arrestato concluse le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il ferito, sottoposto nel pomeriggio ad intervento chirurgico d’urgenza per l’inserzione di drenaggio intercostale e la sutura della lacerazione alla parete toracica, non è in pericolo di vita e rimane ricoverato in prognosi riservata.


Alì Terme  ME -   Nomade etnea già ricercata guidava senza patente, bloccata. Carabinieri della Stazione Alì Terme (ME), ieri pomeriggio hanno tratto in arresto JASMINA NIKOLIC  22enne in possesso di carta di identità serba, nata a Messina, residente presso il campo nomadi di Catania “San Giuseppe La Rena”, già nota alle forze dell’ordine, in ottemperanza di un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio GIP  presso il Tribunale di Firenze per furto aggravato in concorso. I  militari nel corso del medesimo servizio, hanno deferito in stato di libertà, anche altre 2 giovani che si trovavano sull’auto con la NIKOLIC, una 19enne ed una minorenne, entrambe note alle forze dell’ordine e residenti presso il campo nomadi di Catania “San Giuseppe La Rena”, ritenute responsabili a vario titolo di “possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli” in concorso, “false attestazioni a P.U. sulla identità personale” e guida senza patente per non averla mai conseguita . I militari, nel corso di un servizio esterno hanno fermato l’auto Ford ka , con a bordo le tre giovani. I carabinieri hanno accertato l'identità, ed è emerso che la conducente era sprovvista della patente di guida per non averla mai conseguita, mentre da ulteriori accertamenti è stato appurato che a carico della NIKOLIC pendeva 1 ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Firenze. I tutori dell’ordine, a seguito perquisizione personale, eseguita con l’ausilio di una agente della polizia municipale di Ali’ Terme, e veicolare hanno rinvenuto 1 cacciavite che veniva sottoposto a sequestro. Anche l’autovettura è stata sottoposta a sequestro amministrativo perché sprovvista di copertura assicurativa. NIKOLIC è stata arrestata e tradotta presso la Casa Circondariale di Catania a piazza Lanza, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria  e le altre due giovani sono state denunciate.


MessinaCompravendita di minore: operazione “COPIL” dei  CC. I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, stamane a Messina e provincia, nell’ambito delle indagini svolte in merito alla compravendita di un minore che, lo scorso 24 febbraio hanno già portato al fermo di 8 persone ed all’affidamento ad una struttura protetta di 1 minore di nazionalità rumena, hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale  dottoressa Maria Militello, con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di 3 persone e l’obbligo di dimora nel comune di residenza per altri 7 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, di falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, di supposizione di stato di un fanciullo, di millantato credito e di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso. Gli  indagati  posti agli arresti domiciliariCalogero CONTI NIBALI, 57enne nato a Castell’Umberto (ME), arresti domiciliari, ritenuto responsabile in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso; Lorella Maria CONTI NIBALI, 47enne nata a Lugano (Svizzera), arresti domiciliari, ritenuta responsabile in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso; Bianca CAPILLO, 56enne nata a Messina, arresti domiciliari, ritenuta responsabile in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo e millantato credito;  gli indagati con obbligo di dimora : Aldo GALATI RANDO, 53enne nato a Tortorici (ME), obbligo di dimora, ritenuto responsabile in concorso del reato di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso; Silvana GENOVESE, 48enne nata a Messina, obbligo di dimora, ritenuta responsabile in concorso del reato di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso; Vincenzo NIBALI, 47enne nato a Patti, obbligo di dimora, ritenuto responsabile, in concorso, del reato di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso; Maurizio LUCA’,  43enne nato a Messina, obbligo di dimora, ritenuto responsabile, in concorso, dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale e falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici;Pietro SPARACINO,  49enne nato a Messina, obbligo di dimora, ritenuto responsabile, in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale e falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici; Sebastiano RUSSO, 40enne nato a Cardeto (RC), obbligo di dimora, ritenuto responsabile in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale e falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici; il 10 soggetto risulta irreperibile. Le indagini, dirette dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia Pubblici Ministeri Maria Esmeralda Pellegrino e Liliana Todaro e condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Messina, hanno svelato come i coniugi Calogero CONTI NIBALI e Lorella Maria, al fine di appagare il loro desiderio di genitorialità, dopo la nascita di una figlia affetta da gravi disabilità ed una serie di aborti, sin dal 2008 si siano rivolti a più soggetti senza scrupoli, che in cambio di  cospicui esborsi di denaro contante, avrebbero dovuto reperire e consegnare loro un bambino maschio, al quale sarebbero state attribuite le generalità di Carmelo Luca CONTI NIBALI, un fantomatico figlio maschio del quale, nel gennaio del 2008, era stata fatta figurare la nascita, in realtà inesistente, mediante false certificazioni e false dichiarazioni all’ufficiale dello Stato Civile del comune di Castell’Umberto (ME). 


 Messina  Possesso armi: serve certificazione medica. La Questura con  comunicato avvisa tutti i possessori di armi:” Si porta a conoscenza degli interessati che, secondo quanto disposto dall’art. 6, comma 2, del D. Lgs. 29.09.2013 n. 121 tutti i detentori di armi, dovranno presentare entro il 4 maggio 2015 la certificazione, medica “una tantum”  attestante il possesso dei requisiti psicofisici previsti dalla norma, salvo che non lo abbiano già prodotto nei 6 anni antecedenti la data di entrata in vigore della citata disposizione. Tale certificazione medica deve essere rilasciata nel rispetto della normativa vigente. La mancata presentazione di detta certificazione, dopo le formalità di legge, comporterà il ritiro in via cautelare delle armi e contestualmente, sarà avviato l’iter per l’adozione del divieto detenzione armi. La certificazione di cui sopra potrà essere presentata, esente da bollo, all’Ufficio competente, presso il quale sono state denunciate le armi detenute, alla Questura, ai Commissariati P.S. ed ai  Comandi dell’Arma  Carabinieri”.


Santo Stefano di Camastra  Omicidio Conti Taguali:CC, 4 avvisi di garanzia. Si tratta di: C. L., 34enne, residente a Cesaro’ (ME), operatore ecologico; F.B.G., 42enne, di San Teodoro (ME), allevatore; D.P.D., 39enne, di  Cesaro’ (Me), bracciante agricolo e  T.G.C. 41enne, residente a San Teodoro, bracciante agricoloI Carabinieri della Compagnia Santo Stefano di Camastra, alle prime luci del giorno all’alba del 31 dicembre, hanno effettuato diverse perquisizioni in abitazioni dei Comuni di Cesarò e San Teodoro  a personaggi già noti del luogo. Il dispiegamento di militari dell’Arma,  avviato alle prime luci  e durato fino al tardo pomeriggio del 31 - è connesso all’ omicidio di Giuseppe Conti Taguali,  53enne nato a Bronte (CT), residente a San Teodoro. Il  macellaio ed allevatore, il 07 luglio  scorso a Cesarò, dopo una giornata trascorsa nel suo appezzamento di terreno,  si trovava alla guida della Fiat Punto intestata al figlio, in Contrada Pulcino, sulla SP. 167, fu vittima di un agguato nel corso del quale veniva attinto da colpi di fucile a pallettoni. I colpi mortali  erano  agli arti ed al tronco. Il  Magistrato della Procura della Repubblica di Catania ed i carabinieri si erano portati sul posto ed avevano effettuato i rilievi ed avviato indagini. L’impiego di  20 militari della Compagnia Carabinieri Stefanese ( fra personale in divisa ed in borghese) è stato orientato ad effettuare perquisizioni a carico di  4 personaggi noti: C. L., 34enne, F.B.G., 42enne, D.P.D., 39enne, T.G.C. 41enne. Le  operazioni svolte dall’Arma in modo mirato e hanno interessato i domicili(tutti ubicati nei due comuni), dopo serrate indagini che nella delicata attività sono coordinati  dal Sostituto Procuratore  dott.ssa Natale  della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania. L’attività investigativa ha già  determinato una svolta importante e ha prodotto la  notifica di quattro avvisi  di garanzia alle persone del posto. 


Capo d’Orlando ME – Accoltella moglie, CC 1 in manette.  Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando di sera,  hanno arrestato in flagranza di reato OSAGIE  OSAZEE, 31enne cittadino nigeriano domiciliato presso la struttura S.P.R.A.R. di Capo d’Orlando, accusato di  maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della propria moglie 19 enne.Una chiamata al 112 ha avvisato che, presso la struttura dello S.P.R.A.R., era in corso una violenta lite nel corso della quale una donna era stata accoltellata. Subito le pattuglie della Stazione di Capo d’Orlando e dell’Aliquota Radiomobile, intervenute hanno constatato che una donna di colore a terra,  era ferita in più parti del corpo, probabilmente con arma da taglio. La vittima ha riferito di essere stata appena ferita con un coltello dal  marito che poi si era dato alla fuga. la malcapitata è stata trasportata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sant’Agata Militello. Le  pattuglie si sono subito messe alla ricerca  dell’accoltellatore il quale veniva immediatamente rintracciato poco lontano dove era  accaduto l’episodio.   Il nigeriano dopo una colluttazione coi militari è stato bloccato e condotto in caserma.  i militari dell’Arma, da accertamenti successivi hanno accertato che i due non erano nuovi a questi episodi.  Il  nigeriano, già in passato avrebbe picchiato la donna e danneggiato la camera da letto  a loro assegnata. La  donna ha riportato ferite non gravi ed è stata dimessa dall’ospedale in tarda serata.  OSAGIE è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il  soggetto è stato trattenuto, su disposizione della Procura di Patti, presso le camere di sicurezza della Stazione di Capo d’Orlando, in attesa del rito direttissimo.


Taormina CC, 1 pusher in manette. Carabinieri della Stazione di Francavilla di Sicilia Compagnia Carabinieri di Taormina hanno arrestato 1 spacciatore. Si tratta di Andrea Silvestro, 25enne. I  militari di Francavilla di Sicilia, nei giorni scorsi hanno bloccato il soggetto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, trovato in possesso di più di 150 grammi di marijuana. Andrea Silvestro, è nato Bologna ed è domiciliato a  Francavilla di Sicilia, già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato e controllato dai militari della Stazione che da tempo ne seguivano i movimenti. La perquisizione personale ha consentito ai militari di rinvenire addosso a  Silvestro due dosi di marijuana. La conferma alle ipotesi dei Carabinieri ha portato i Carabinieri ad estendere la perquisizione nell’abitazione. I Carabinieri nel corso delle operazioni hanno rinvenuto ulteriori 3 gr della stessa sostanza, conservati in un involucro di carta stagnola e altri 18gr conservati in un barattolo di cartone. I tutori dell’ordine hanno scoperto, 135 grammi di marijuana  conservati in 2 contenitori in vetro in infusione con alcool; modalità poco diffusa, utilizzata per estrarre in soluzione alcolica il principio attivo. L’arrestato è stato trattenuto per una notte nelle camere sicurezza della Compagnia Carabinieri di Taormina per essere poi condotto in Tribunale per la direttissima dove il giudice ha convalidato l’arresto. L’operazione conclusa dai Carabinieri è chiaro frutto di una presenza costante degli uomini della benemerita in tutti gli anfratti del territorio.


Montagnareale  ME 22enne sfonda vetrata casa a donna: CC ai domiciliari. Carabinieri della Stazione Carabinieri di Montagnareale, nella notte a seguito di una richiesta telefonica di intervento giunta sull’utenza 112, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per lesioni personali, violazione di domicilio danneggiamento aggravato e violenza privata Roberto CRIFO’ 22enne, residente a Montagnareale (ME), già noto alle forze di polizia. I Carabinieri della locale Stazione, alle ore 01,20 circa sono intervenuti prontamente a Montagnareale in contrada Spirini, ed hanno sorpreso il giovane che, per motivi in corso di accertamento, si era recato nell’abitazione di una cittadina rumena 41enne, domiciliata a Montagnareale. CRIFO’ aveva  tentato di sfondare la porta d’ingresso e   con un pugno infranto il vetro della finestra della cucina, per poi aggredire verbalmente la donna. Il  giovane, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Patti, è stato posto agli arresti domiciliari.


Messina - Scoppia violenta discussione e lite tra 2 fratelli, fratturato naso. Le urla al villaggio Annunziata hanno richiamato l’attenzione dei vicini che hanno subito chiamato il 112. I  2 congiunti di 41 e 31 anni dalle parole sono passati ai fatti e così il maggiore, esperto di arti marziali, si è scagliato contro il fratello più piccolo e l’ha colpito ripetutamente al volto ed al torace per poi scappare dall’abitazione prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina e della Stazione CC di Giostra sono riusciti a rintracciare l’energumeno e, dopo una lunga mediazione, a convincerlo a seguirli. Da una prima ricostruzione dei fatti è emerso che l’aggressore era da poco tornato a vivere con i suoi genitori e, come più volte accaduto anche in passato, aveva ripreso il fratello minore colpevole di aver risposto male al padre. Il primo schiaffo è volato subito ma il più grande non ha tollerato la provocazione del più giovane che gli aveva comunicato di non aver più paura di lui. Così accecato dalla rabbia ha assestato più colpi nei confronti del fratello procurandogli un trauma cranico, la frattura del setto nasale e diversi ematomi giudicati guaribili in non meno di 30 giorni dai medici di un ospedale cittadino. L’aggressore è stato dichiarato in arresto per lesioni personali aggravate ed è stato processato con rito direttissimo, al termine del quale gli è stato comminato il divieto di avvicinamento in un raggio di 500 metri al fratello minore.


Messina - Carabinieri arrestano 1 per evasione dai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Bordonaro hanno tratto in arresto per evasione dalla detenzione domiciliare cui era sottoposto  il messinese Fabio Fenghi 28enne, sottoposto al regime della detenzione domiciliare su ordinanza  emessa il 1° luglio 2014 dal Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria. Fenghi si trovava agli arresti domiciliari per spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri, durante un controllo di soggetti sottoposti a misure detentive domiciliari, si sono recati nella serata di sabato presso l’abitazione del Fenghi situata nel villaggio di Fondo Fucile, sorprendendolo all’esterno del luogo di restrizione domiciliare. Alla vista dei militari si dava a precipitosa fuga ma veniva prontamente raggiunto dalla pattuglia.


Taormina -   Carabinieri col cane Auro del Nucleo Cinofili recuperano 33 grammi di marijuana.  Sorpreso con droga Daniele Monforte, 40enne di Giardini Naxos.  I  militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taormina nei giorni scorsi con la collaborazione dei colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi (Ct) hanno preso per detenzione ai fini di spaccio, Daniele Monforte, residente a Giardini Naxos. L’attività di indagine svolta  dai Carabinieri aveva consentito di concentrare le attenzioni sull’arrestato. Il soggetto era già noto. La  collaborazione dei Cinofili dell’Arma ha permesso effettuare una perquisizione nell’abitazione del soggetto. Il  cane Auro, durante l’attività di ricerca, abilmente indirizzato dal suo conduttore, ha portato al ritrovamento di 33 grammi di marijuana che erano stati occultati in diversi siti della casa e delle pertinenze. I  Carabinieri nel prosieguo della perquisizione hanno rinvenuto anche 3 bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e denaro in contanti, probabile provento dello spaccio. Il soggetto dopo le formalità di rito è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida che è avvenuta il giorno successivo. L’arresto è stato convalidato e il giudice ha imposto l’obbligo di firma.


Messina Coltellate ad ex compagna: CC 1 messinese ammanettato. Un 48enne è accusato del  tentato omicidio ai danni della donna, 56enne messinese. L’aggressione è stata alle ore 20.30 di ieri, in strada. La vittima è stata trasportata al Pronto Soccorso di Messina attinta da 2 coltellate al gluteo ed all’addome nel quartiere Valle degli Angeli. I Carabinieri del Nucleo Operativo di Messina Sud, coadiuvati da uomini del Nucleo Radiomobile e delle Stazioni di Gazzi e Bordonaro, hanno avviato immediatamente le indagini per individuare l’autore del gesto: l’ex convivente della donna, identificato in un 48enne messinese. I carabinieri,  da una prima ricostruzione dei fatti, hanno appurato che la donna stava camminando tranquillamente in compagnia di un’amica, quando improvvisamente è stata aggredita dal soggetto che l’ha colpita per ben 2 volte con un arma da taglio, senza darle alcuna possibilità di reagire o difendersi. L’individuo subito dopo il ferimento dell’ex è fuggito. I rapporti tra i due, si erano incrinati da circa un anno, al termine della loro relazione, e la vittima aveva denunciato il suo aggressore per atti persecutori. Il personaggio, rintracciato,  non ha opposto resistenza ed è stato dichiarato in arresto per tentato omicidio. Il 48enne, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto nel Carcere di Gazzi. La vittima è ricoverata in prognosi riservata nel Policlinico Universitario di Messina ma non sarebbe in pericolo di vita. I carabinieri stanno svolgendo   ulteriori accertamenti sia per chiarire altri dettagli della vicenda, che per trovare l’arma utilizzata dall’aggressore.


Messina Picchia figlio 5 anni, padre bloccato. Violenza familiare sventata dai CC Messina Centro. I  militari della locale Stazione di Saponara, stanotte hanno tratto in arresto C.P. 36enne messinese per maltrattamenti familiari e lesioni personali. L’ultimo episodio di violenza, accorso nella scorsa serata, ha interessato il figlioletto della coppia, di circa 5 anni, il cui semplice rifiuto ad una pietanza della cena ha scatenato l’ira del padre. L’intervento di alcuni familiari presenti ha consentito di evitare conseguenze ulteriori; nonostante ciò il piccolo è stato trasportato dal 118 per traumi sul viso giudicati guaribili in 10 gg. Gli stessi familiari intervenuti hanno riportato escoriazioni e contusioni alle braccia e sul viso giudicate guaribili in 7 gg. L’episodio, ultimo in ordine di tempo, ma particolarmente violento, ha fatto si che la madre trovasse la forza per denunciare il fatto. Le testimonianze della stessa, corroborate dalle dichiarazioni dei parenti più stretti, hanno consentito di mettere in luce una situazione di disagio familiare patita dalla coniuge in più occasioni.  La  paura e la violenza patita dal figlio hanno fatto sì che la madre ponesse fine a tale situazione. L’arrestato è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di rito direttissimo celebrato nella mattinata.


MilazzoCC Radiomobile, recuperata refurtiva, denunciati 2 ricettatori.  I militari hanno rilevato che nell’ultima settimana nella piana milazzese si erano verificati diversi furti sia in abitazione che ai danni di aziende agricole. I Carabinieri della Compagnia di Milazzo, al fine di prevenire tale fenomeno e di intercettare eventuali ladri in azione, hanno predisposto un sistema di monitoraggio delle arterie principali e secondarie. una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile, agli ordini del Maresciallo Capo Angelo Floramo, nella serata di ieri, all’ingresso dello svincolo A\20 di Milazzo, ha intimato l’alt a un furgoncino cassonato che si aggirava in modo sospetto con a bordo 2 soggetti, già noti alle forze dell’ordine. I Carabinieri hanno procedeuto alla perquisizione del mezzo e rinvenuto nel cassone posteriore un grande numero di oggetti risultati poi rubati. I militari hanno sequestrato: 4 grandi contenitori in acciaio inox per alimenti da lt.150, vari attrezzi da lavoro tra i quali una sega circolare, 1 smerigliatrice, 1 taglia piastrelle, 3 seghe agricole, una carrucola a catena, 1 rivettatrice, 3 pistole avvita\svita ad aria, 1 trapano elettrico, 1 pistola\soffiatore con serbatoio di aria, 1 Tester\Amperometro elettrico, 1 saldatrice elettrica, 1 tritacarne elettrico, 1 passa pomodoro elettrico, 2 pentole a pressione, 1 bidone aspirapolvere elettrico,  1 elettropompa da vino, 1 motozappa a motore, 1 decespugliatore a motore, 1 taglia siepe elettrico, telai e ruote complete di diverse bici da corsa di pregio, 3 amplificatori per auto, 1 monitor da pc, lettori DVD, vari modem wi-fi e decoder “sky”, un notevole numero di attrezzi e utensili d’acciaio da lavoro di diverso tipo. La refurtiva sembra provenire sia da furti in abitazione che in aziende agricole o di carpenteria. I  Carabinieri dalla mattina di ieri stanno ricevendo numerosi proprietari di parte della refurtiva ai quali hanno già restituito parte della merce. Tutti i cittadini della piana di Milazzo che hanno subito furti negli ultimi giorni, soprattutto se di attrezzature professionali o agricole, possono passare alla Compagnia Carabinieri di Milazzo per tentare di riconoscere ed eventualmente riprendere parte della refurtiva. I due ricettatori, entrambi già noti alle forze dell’ordine per reati analoghi, sono stati denunciati per ricettazione, il conducente inoltre guidava senza patente perché mai conseguita e il mezzo era privo di assicurazione.


Messina – Radiomobile, spaccio a Bisconte: 1 preso, 5 segnalati a  Prefettura,   60 gr. di marijuana sequestrata. Giovanni CORTESE, 26enne messinese è stato ammanettato, è soggetto già noto alle Forze di Polizia. I  Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina, che tra sabato e domenica hanno concentrato le forze sull’area cittadina del centro, con particolare attenzione al quartiere di Bisconte. Il  bilancio: il 26enne di Messina bloccato per spaccio di stupefacenti, 5 segnalazioni alla locale Prefettura nei confronti di altrettanti soggetti per detenzione personale di droga e il sequestro di circa 60 gr. di marijuana. Il giovane, controllato dai militari nel primo pomeriggio di domenica mentre si intratteneva lungo le strade di Bisconte, risultava  tenere presso la sua abitazione circa 43 grammi di marijuana racchiusa in 1 busta. Il rinvenimento, negli stessi locali, di 1 bilancino di precisione e di carta stagnola, notoriamente utilizzata per il confezionamento di dosi, non lasciava dubbi circa la destinazione della droga alla vendita, consentendo di trarre in arresto il CORTESE per detenzione a fini di spaccio di marijuana. il soggetto  è giudicato per direttissima. 4 uomini e 1 ragazza sono stati trovati in possesso, in distinti controlli, complessivamente di altri 15 grammi circa di marijuana. Per costoro è scattata la segnalazione alla locale Prefettura ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/90.  Complessivamente sono stati sequestrati quasi 60 gr. di marijuana. Il  controllo alla circolazione stradale ha permesso di individuare 3 conducenti, di 2 ciclomotori e di 1  vettura, privi di patente di guida perché mai conseguita, così da essere denunciati per il reato di guida senza patente.


MessinaRumena ruba al supermercato. I Carabinieri Nucleo Radiomobile nella tarda mattinata di ieri hanno ammanettato 1 giovane romena per furto.  Si tratta  di Florentina BAIRAM, romena di 22 anni dimorante a Messina, già nota alle Forze dell’Ordine. La ragazza, infatti, era stata sorpresa dai gestori di un supermercato  in Messina nei pressi dello Z.I.R., mentre tentava di allontanarsi dall’esercizio commerciale nascondendo all’interno di una borsa prodotti non di prima necessità. Giunti immediatamente sul posto, a seguito della chiamata che i commercianti derubati avevano fatto sul numero 112, i militari fermavano la donna constatando che su di sé nascondeva prodotto quali creme per il corpo e profumi. La stessa, pertanto, considerato che era stata di recente tratta in arresto da personale del Nucleo Radiomobile per analogo reato, veniva dichiarata in stato di arresto e processata oggi per direttissima, dove il Giudice convalidava l’arresto e ne disponeva i domiciliari. La merce rubata è stata restituita ai proprietari .


Taormina - Carabinieri arrestano stalker etneo 49enne. La perseguitava con pedinamenti e appostamenti sotto casa e sul posto di lavoro, sino a fermarla per strada. Tentava di avvicinarla regalandole fiori e scrivendole allarmanti “biglietti d’amore”. Si è finto persino cliente dell’hotel di proprietà della famiglia della vittima, pur di tentare un approccio. Ma dinanzi al rifiuto opposto dal padre della donna, l’aggredita procurandogli varie lesioni.Si tratta di una storia lunga. Lo stalker da tempo perseguitava la propria vittima, originaria di Taormina, la quale era costretta a verificare ogni volta la sua presenza ed eventualmente a desistere dall’uscire di casa se non in compagnia del marito. La donna temeva addirittura per l’incolumità del proprio bambino, che spesso usciva con lei. Per questi motivi, i militari della Stazione dei Carabinieri di Taormina, nella mattinata  hanno eseguito a Linguaglossa (CT) un’ordinanza di applicazione di misura di sicurezza per il reato di stalking emessa dalla Procura della Repubblica di Messina nei confronti di un 49 enne della provincia di Catania.


MessinaTaglia freni auto ex moglie, arrestato. Carabinieri della Compagnia Messina Centro ammanettano ex marito stalker. Non ha mai accettato la fine della loro relazione, rendendo la vita della ex moglie  un inferno. G.C., 42enne di Messina ha trasformato la sua frustrazione in odio: telefonate anonime, messaggi inviati tramite internet, appostamenti fuori dal posto di lavoro, minacce e danneggiamenti continui erano ormai diventati all’ordine del giorno. La vittima infatti ha subito in meno di 2 mesi 4 danneggiamenti alla sua auto: il taglio dei freni, lo squarcio delle gomme, la rottura del parabrezza. La donna, ieri, aveva appena ritirato per l’ennesima volta l’auto dal meccanico, i Carabinieri della Stazione Villafranca Tirrena si sono appostati nel parcheggio vicino al luogo di lavoro della vittima e, puntualmente hanno visto l’ex marito avvicinarsi con fare sospetto al veicolo. Gli uomini dell’Arma lo hanno fermato poco prima che tagliasse nuovamente i freni della vettura con una forbice da potatura, posta poi sotto sequestro. Lo stalker era già riuscito a lesionare un copertone. Con l’arresto del 42enne, per la donna si è concluso l’incubo che l’aveva portata a cambiare le proprie abitudini di vita e a vivere con l’ansia che potesse accaderle qualcosa di irreparabile.


Graniti - Impicca cane: CC  Taormina denunciato pastore. La notizia aveva fatto immediatamente il giro dei social networks.  Le  foto, particolarmente crude, erano state diffuse: un cane da pastore di grosse dimensioni appariva nelle immagini impiccato ad un albero. Un catanese mentre stava transitando con la bicicletta  tra i  territori di Limina, Roccafiorita e Graniti ha notato il corpo del cane appeso all’albero. Proprio in una zona di aperta campagna, al confine tra quei comuni quel cittadino aveva notato il povero cane, per il quale non vi era più niente da fare. Lo stesso denunciante ha riferito ai militari di non aver potuto far nulla per quel cane. Il ciclista aveva poi immortalato la scena per darne diffusione anche nei social networks. Un  pastore era nei pressi dell’animale ed aveva  ammesso la responsabilità dell’infausto gesto causato dall’ira per una precedente aggressione del cane ad una delle sue capre. Il  pastore aveva anche fatto vedere il l’ovino privo di vita. Una reazione rude, certamente condizionata dal danno subito ma comunque contraria alle indicazioni del codice penale. Il  testimone del misfatto solo quando era rientrato a Santa Venerina, suo paese di origine, ha fatto denuncia alla Locale Stazione dei Carabinieri.  I militari del Comune catanese hanno comunicato la vicenda all’Autorità Giudiziaria e poi  ai colleghi della Stazione di Limina. Le indagini e poi la collaborazione con i colleghi di Graniti che  hanno individuato l’autore ed avviato i necessari accertamenti. La  notizia mentre ha fatto il giro su Facebook ed era pubblicata. I  Carabinieri della compagnia di Taormina avevano già elementi importanti per l’individuazione il colpevole. La conoscenza dei territori e degli uomini ha consentito ai carabinieri della Stazione di Graniti di individuare nelle ore successive il pastore originario di Graniti, quale autore dell’uccisione. Il pecoraio è stato convocato presso la Stazione dei Carabinieri e deferito a piede libero per il reato di uccisione di animali.


Giardini NaxosCC trovano a Naxos 1 ricercato. Carabinieri della Compagnia di Taormina arrestano Salvatore Pagano per riciclaggio aggravato in concorso in Italia e all’estero.  I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taormina hanno ottenuto 1 importante risultato operativo. Gli investigatori in borghese, nella mattinata di domenica, al culmine di una intensa attività investigativa, hanno individuato e tratto in arresto il già noto Salvatore PAGANO 62enne, originario di Fiumefreddo, residente nel nord Italia. Il personaggio, da tempo imprecisato, aveva fatto rientro nell’isola natia, raggiungendo in ultimo il territorio di Giardini Naxos. Il soggetto a suo carico aveva un provvedimento emesso della Procura di Udine per un residuo di pena da scontare di 1 anno e 7 mesi in relazione al reato di riciclaggio aggravato in concorso commesso in Italia ed all’estero. Il ricercato per settimane non era stato rintracciato e dunque non era stato possibile assicurarlo alla giustizia. La costante e discreta presenza sul territorio ha consentito ai Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Taormina di acquisire informazioni sulla probabile presenza del soggetto ricercato. I Carabinieri hanno svolto un’attenta e discreta  attività investigativa, e tradotto in certezze i primi  riscontri. I Carabinieri domenica mattina  hanno atteso che il ricercato uscisse dall’abitazione temporanea in cui aveva trovato sistemazione ed è scattato il blitz. Salvatore PAGANO è stato dunque condotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi dove sconterà il residuo debito con la giustizia.


Taormina – CC presa donna con la pistola e matricola abrasa. I Carabinieri della Stazione di Taormina  arrestano una donna per detenzione e porto abusivo di arma da fuoco clandestina e ricettazione.I militari della Stazione di Taormina hanno tratto in arresto per  detenzione di arma da fuoco clandestina e ricettazione, Serafina Conti, 45 enne incensurata residente a Trappitello, frazione di Taormina. L’importantissimo esito investigativo è stato raggiunto grazie all’intuito dei militari dell’Arma costantemente impegnati nell’attività di prevenzione e repressione dei reati nella Perla dello Ionio. I Carabinieri di Taormina  stavano svolgendo una intensa attività di indagine in relazione ad un ingente furto di mezzi da lavoro, perpetrato nel corso della notte a Trappitello. La presenza di un dispositivo assai articolato composto da Carabinieri in uniforme ed altri in borghese deve aver alterato qualche equilibrio e così i militari hanno notato una donna che con atteggiamento sospetto saliva a bordo della propria autovettura cercando di allontanarsi dai luoghi ove erano in corso gli accertamenti. L’intuito investigativo ha portato i Carabinieri a pensare che qualcosa non andasse e così hanno seguito con la loro vettura la donna. Questa dopo alcuni chilometri, forse oramai certa di essere al sicuro, è scesa dalla macchina. In quell’istante i Carabinieri hanno deciso di procedere al controllo e dopo averla pedinata hanno chiesto di ispezionare la borsa che portava con se. La sorpresa è stata grande per gli operatori della Benemerita che, certo avevano notato qualcosa di strano ma che mai avrebbero pensato ad un tale esito. I militari, nella borsa della donna insospettabile hanno rinvenuto 1 pistola Beretta con matricola abrasa, 1 caricatore con 6 cartucce ed 1 caricatore vuoto, il tutto avvolto in uno strofinaccio. La donna è stata arrestata ed accompagnata in camera di sicurezza in attesa del giudizio del giorno successivo dove il Giudice ha convalidato l’arresto. La donna è stata quindi accompagnata nel carcere di Piazza Lanza a Catania dove attenderà gli sviluppi e la prossima udienza in regime di custodia cautelare. Dovrà fornire direttamente all’Autorità Giudiziaria la propria versione dei fatti. Gli accertamenti tecnici forse consentiranno di recuperare dati utili per accertare la provenienza dell’arma. Sulla vicenda continuano intense le indagini dei Carabinieri, tese a chiarirne i foschi contorni. Non sono però emersi collegamenti con il furto sul quale si stava indagando. Anche quest’ultimo episodio delittuoso ha comunque avuto positivo epilogo nella nottata. I Carabinieri della Radiomobile di Catania infatti  hanno rinvenuto tutta la refurtiva ed in contatto con i colleghi di Taormina hanno proceduto alla restituzione all’avente diritto di due automezzi e numerosi altri beni per un valore complessivo vicino ai 200 mila euro. L’articolata presenza dell’Arma sul territorio ha consentito nel giro di poche ore di raggiungere risultati di primissimo ordine.


MessinaRiviste Arma Carabinieri: attenti a “riferimenti”. Il Magg. Nicola Roberto Lerario Comandante del Reparto Operativo Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina scrive testualmente :” Giungono ai comandi dei Carabinieri nuove segnalazioni di persone, in corso di identificazione,  che telefonano a commercianti, imprenditori, liberi professionisti o semplici cittadini richiedendo o sollecitando il pagamento di abbonamenti a riviste che si richiamano all’Arma dei Carabinieri con vari nomi. Tutte queste sollecitazioni NON fanno riferimento in alcun modo all’Arma. L’unica rivista stampata dall’Ente editoriale per l’Arma dei Carabinieri è il mensile “Il Carabiniere” mentre la rivista dell’Associazione Nazionale Carabinieri (A.N.C.), l’unica associazione riferita all’Arma dei Carabinieri e riconosciuta dal Ministero della Difesa, è il bimestrale “Le Fiamme d’argento” Ogni altra rivista che si richiami all’Arma dei Carabinieri NON è in alcun modo ad essa riconducibile. L’Arma dei Carabinieri e l’Associazione Nazionale Carabinieri non promuovono mai né telefonicamente, né per posta, né tramite rappresentanti o emissari l’abbonamento alle proprie riviste. In caso di ricevimento di proposte di abbonamento a periodici simili, rivolgersi alla locale Stazione dei Carabinieri”.  Attenzione quindi nel sottoscrivere abbonamenti che facciano esplicito riferimento all’Arma dei Carabinieri.


MessinaCarabinieri Sicilia e Calabria: Cocer allarme adeguamento economico. Il CO.I.R. Culqualber, il 13 e 14 Maggio 2014, ha voluto riunire a Messina i due Co.Ba.R confluenti Calabria e Sicilia, in Rappresentanza dei 16 mila Carabinieri che prestano servizio in queste terre difficili, belle e problematiche. I Delegati del Consiglio Centrale di Rappresentanza, hanno presenziato alla riunione ed hanno  discusso principalmente della drastica situazione economica che il personale dell’Arma sta subendo da 4 anni, per via del blocco stipendiale creato in modo insensato, sviluppato in modo nettamente penalizzante rispetto alla altre categorie e prorogato ingiustamente da tutti i Governi. La Rappresentanza Militare della Sicilia e della Calabria, da troppo tempo, vede in successione,  provvedimenti Normativi che penalizzano fortemente ed in modo sproporzionato i Carabinieri di tutta Italia, già tra l’altro penalizzati dalla specificità di essere uomini con le stellette e quindi privi della libertà d’azione che invece hanno altre categorie del pubblico impiego. In un documento stilato scrive testualmente il Cocer:” Dal 1996 ad oggi, nessun Governo si è preso a cuore i problemi sollevati più volte dalle Rappresentanze Militari. Ai Carabinieri è stata tolta la possibilità di avere una pensione dignitosa, gli è stata tolta la possibilità di crearsi un futuro ed una famiglia e dopo anni di sacrificio e di vittime, gli è stata tolta la possibilità di vivere con uno stipendio meritevole per via del blocco stipendiale avviato ben 4 anni fa e che colpisce 90 mila uomini e donne. Questa Rappresentanza della Calabria e della Sicilia rimane sconcertata dalle promesse mai mantenute che i vari Governanti hanno posto in essere su documenti, interviste e quant’altro. Dovendo dare risposte concrete ai colleghi  questa Rappresentanza Militare dice: Basta a questi atteggiamenti provocatori redatti dai Governanti che si susseguono al potere e che mirano, forse, a far scendere i Carabinieri in Piazza a protestare come le altre categorie; Basta osannare i delinquenti e massacrare i tutori dello Stato; Basta essere considerati cittadini sacrificabili. Inoltre invita gli altri CO.I.R. d’Italia, ad organizzare insieme al CO.CE.R. dell’Arma ” una Assise Generale a Roma  anche liberi dal servizio, allorquando il Governo si presti a prorogare anche per il 2015 il blocco stipendiale. Questo CO.I.R. Culqualber, i due Co.Ba.R. Sicilia e Calabria in sinergia con il CO.CE.R. Carabinieri, vigileranno sull’operato del Governo e nel caso attueranno forti forme di protesta, al fine di ridare fiducia ai Carabinieri e dignità alle rispettive famiglie, le quali pagano più di tutti il disagio di esserci al fianco in modo silenzioso ma sofferente.  In un paese dove i furbi si arricchiscono, altri difendono i loro privilegi e i delinquenti osannati, avere uomini e donne che credono nella bandiera Italiana, che credono nei valori sociali ed umani e per tali sono pronti a sacrificare i loro cari ed anche la propria vita, è segno di civiltà, è segno di patriottismo è segno di sicurezza, la quale parola deve essere coltivata e preservata come un albero secolare e non tranciata come una siepe spinosa”.


Taormina  - Alterato disturba avventori e dipendenti bar, CC l’ammanettano. Si tratta di Giuseppe Sterrantino 35enne, messinese residente a Taormina, già noto alle Forze dell’Ordine che deve rispondere per resistenza, minacce ed oltraggio a P.U.. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Taormina, nel pomeriggio di  ieri hanno tratto bloccato in via Francavilla,  a Trappitello, per resistenza, minacce ed oltraggio a Pubblico Ufficiale, Giuseppe Sterrantino. La pattuglia si trovava in zona quando la Centrale Operativa della Compagnia di Taormina riceveva la  richiesta di intervento da parte dei frequentatori di uno dei bar di  quella via. Un soggetto nell’esercizio commerciale  stava importunando avventori e dipendenti con atteggiamenti violenti, minacciosi accompagnati da frasi scurrili.  I militari hanno raggiunto subito il bar ed all’interno hanno individuavano  il soggetto, già conosciuto, in evidente stato di alterazione per abuso di sostanze alcoliche il quale  stava molestando i dipendenti del bar e gli avventori. Il personaggio, all’arrivo dei militari  si rivolto loro con frasi minacciose ed oltraggiose, opponendosi con forza all’identificazione. Giuseppe Sterrantino è stato accompagnato presso la Caserma dei Carabinieri di Giardini Naxos per le procedure del caso e per evitare ulteriori contatti con la cittadinanza. Il personaggio anche negli uffici ha continuato ad assumere un atteggiamento violento, oltraggioso e minaccioso nei confronti di tutti i militari presenti ed anche nei confronti del personale  del 118, convocato per gli accertamenti del caso. I sanitari nella fattispecie hanno accertato la situazione di alterazione psicofisica e la scarsa disponibilità alla collaborazione. Sterrantino a causa del suo comportamento è stato dichiarato in arresto per resistenza, minacce ed oltraggio a Pubblico Ufficiale e trattenuto in camera sicurezza in attesa del rito direttissimo.


Messina CC operazione Traps 4 giovani accusati di Truffe on line ed estorsione.  Eseguite dai Carabinieri 4 misure cautelari ( 3 in carcere  ed una con obbligo di presentazione alla p.g.) a carico di altrettante persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed estorsione in concorso. Carabinieri della Compagnia Messina Centro, nelle prime ore di mattina, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 3 persone tutte indagate, a vario titolo, per associazione finalizzata alle truffe on line ed estorsione in concorso; un ulteriore provvedimento limitativo della libertà personale è stato eseguito a carico di un altro componente dell’associazione. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Messina, dott.ssa MARINO, su richiesta del Sostituto Procuratore di Messina Dott.ssa Federica Rende. Le indagini erano state avviate nel mese di aprile 2012, a seguito di alcune denunce presentate in diverse parti d’Italia per delle truffe patite attraverso il web. Gli investigatori hanno permesso di sgominare una banda di giovani specializzati nella truffe on line, con raggiri in tutta Italia. Oltre le 5 persone colpite da provvedimenti cautelari, 5 le persone indagate a vario titolo di estorsione, favoreggiamento personale, falsità ideologica e violenza privata. Tutti i giovani coinvolti sono di Messina.


Patti – Odontoiatra abusivo, CC 2 denunciati, sequestrato studio dentistico. I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni di Catania ed i militari della Stazione Carabinieri di Patti hanno sequestrato 1 ambulatorio odontoiatrico, dove veniva esercitata abusivamente la professione di medico dentista. Il  soggetto che si spacciava per dentista, un 61enne straniero, residente a Patti ormai da diversi anni, iscritto alla facoltà di Odontoiatria di Roma – Tor Vergata, da quanto è stato accertato dai militari del NAS, non era in possesso di un titolo di studio valido in Italia necessario per esercitare questa attività, ma soltanto di una laurea argentina non riconosciuta dal nostro ordinamento. Lo studio era invece intestato ad un medico odontoiatra messinese che, anch’egli, operava presso il centro di Patti coadiuvato in tutto e per tutto dal soggetto non abilitato. Entrambi(il titolare dello studio per aver fatto lavorare un soggetto senza titolo) sono stati denunciati per esercizio abusivo della professione sanitaria. Le indagini degli uomini del NAS sono state avviate a seguito di segnalazione ricevute dai Carabinieri di Patti e si sono concluse nella giornata di ieri. Lo studio dentistico è stato avviato nel 2005 ed ha un valore stimato di circa 600mila Euro.


Francavilla di Sicilia ME - CC domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di marijuana. Attività  dei Carabinieri di Taormina nella prevenzione e repressione di tutti i reati ed in questo caso dei reati relativi allo spaccio di sostanze stupefacenti.  I militari della Stazione di Francavilla di Sicilia e dell’Aliquota Radiomobile di Taormina hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente Tindaro Lo Iacono,  36enne residente a Francavilla di Sicilia, già noto alle Forze dell’Ordine. I tutori dell’ordine nel corso della perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione del soggetto hanno rinvenuto 10gr. di sostanza stupefacente tipo marijuana, debitamente celata all’interno del contenitore dei rifiuti, un bilancino di precisione digitale e della carta stagnola per il confezionamento. L’attività, proseguita presso attiguo giardino di pertinenza del Lo Iacono, permetteva di rinvenire ulteriori gr. 100 della medesima sostanza stupefacente suddivisa in due involucri in cellophane di gr. 50 cadauno circa. Tutto il materiale veniva sequestrato. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato posto agli arresti domiciliari presso propria abitazione, in attesa  del rito direttissimo.


Rometta  MEBulli: estorsione ed usura. CC 19enne a domiciliari  per estorsione, 18enne denunciato per usura. I Carabinieri della Stazione di Monforte San Giorgio coadiuvati da quelli di Rometta Marea e Roccavaldina, nella serata di ieri, a seguito di un’attività investigativa, hanno tratto in arresto ai domiciliari  in flagranza del reato di estorsione ENRICO GIARDINA, 19enne di Rometta. I Carabinieri hanno sorpreso e bloccato  Giardina subito dopo aver estorto la somma di 400 euro in contanti ad uno studente 17enne di Torregrotta. La vittima di questa estorsione, qualche settimana addietro, aveva contratto un debito di 150 euro con un altro 18 enne anch’egli di Torregrotta. Il  creditore dopo sette giorni aveva richiesto indietro la somma di 240 euro che intanto, a suo dire, aveva maturato un cospicuo interesse. Vista l’impossibilità di pagare la cifra, il debito veniva arbitrariamente “ceduto” al GIARDINA, che però, a questo punto pretendeva 400 euro. Dinnanzi all’impossibilità del giovane 17enne di pagare, il GIARDINA, in data 16 marzo, lo aveva avvicinato per strada e dopo averlo ripetutamente minacciato l’aveva aggredito colpendolo con una mazza da baseball. La vittima, che a seguito dell’aggressione aveva riportato solo lievi escoriazioni ed ematomi, ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri di Monforte San Giorgio. La vittima  nella giornata di ieri, si è presentata all’appuntamento con il suo estortore consegnandogli i 400 euro per pagare l’iniziale debito più tutti gli interessi illegalmente maturati. I militari dell’arma, concretizzatasi l’estorsione sono  intervenuti  e tratto in arresto in flagranza il GIARDINA. Il soggetto è stato poi ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari , il denaro sottoposto a sequestro ed inoltre veniva denunciato in   libertà per usura il 18enne di Torregrotta che aveva effettuato il primo prestito con interessi.


Santa Margherita  MECarabinieri ammanettano rapinatore in fuga, colpo alla posta. I  Carabinieri hanno arrestato Carmelo Rasconà, 23enne, già noto. 2 malviventi nella tarda mattinata armati di pistola avevano assaltato l’ufficio postale di Santa Margherita. I malfattori al termine della rapina, si erano dileguati a bordo di un’auto  condotta da un terzo complice.   I  Carabinieri della Compagnia di Messina Sud sono intervenuti subito sul posto e ponendosi all’inseguimento dei rapinatori. I tutori dell’ordine hanno organizzato un articolato dispositivo finalizzato ad intercettare e bloccare i fuggitivi. 2 avevano nel frattempo abbandonato la macchina nel tentativo di dileguarsi a piedi. I carabinieri hanno  arrestato il messinese Carmelo Rasconà, 23enne, già noto alle Forze dell’Ordine. Le ricerche dei restanti due malviventi sono proseguite ininterrottamente fino a tarda notte. I militari hanno   sequestrato  l’auto  utilizzata per la rapina,  trovata in serata abbandonata a Messina nei pressi della località Maregrosso. le indagini finalizzate all’identificazione dell’intero gruppo di rapinatori sono tutt’ora in corso. L’arrestato dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


MessinaSfregiò avversario banale lite: arrestato. Carabinieri Compagnia di Messina Sud arrestano 48enne messinese, responsabile dell’accoltellamento 13 febbraio 2014 nel rione Provinciale. I  Carabinieri della Stazione Messina Gazzi, nel tardo pomeriggio di ieri, su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Messina, hanno tratto in arresto Paolo Carbone, 47enne nato e residente a Messina, ritenuto responsabile dell’accoltellamento avvenuto il 13 febbraio nel rione Provinciale a danno di un cittadino straniero. Le indagini, condotte nell’immediatezza dai militari dalla Stazione di Messina Gazzi con il supporto del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Sud, hanno consentito di identificare velocemente il responsabile del gesto e di ricostruire con certezza la dinamica della feroce aggressione. Le risultanze investigative hanno convinto pienamente il magistrato titolare delle indagini ed il GIP, per cui il soggetto risponderà di tentato omicidio, porto abusivo di arma da taglio e calunnia. Il 47enne, nel corso di un litigio per futili motivi, avrebbe aggredito l’extracomunitario con un’arma da taglio, sferrandogli un numero imprecisato di colpi che, in considerazione della parti attinte, in particolare il viso, sarebbero stati idonei a determinare il decesso dell’aggredito se, in sua difesa, non fossero prontamente intervenuti alcuni passanti. Paolo Carbone dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.


Messina Prostituzione: operazione CC “Bocca di rosa” 17 misure cautelari, 11 carcere, 5 domiciliari. Incassi per 1.000€ al giorno.  I  Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, nelle prime ore di venerdì 14 febbraio 2014, nei comuni di MESSINA e SAN FRATELLO, hanno dato esecuzione a 17 misure cautelari personali (di cui 11 in carcere, 5 agli arresti domiciliari ed una con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti di soggetti a vario titolo indagati, in concorso, per riduzione in schiavitù, proprietà od esercizio di una casa di prostituzione, induzione, reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le indagini svolte dai Carabinieri di Messina Sud e coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, hanno accertato che il sodalizio criminale comprendeva 6 vere e proprie “case di prostituzione”, che agivano in un sistema di reciproca collaborazione. E’ stato stimato che i proventi dell’organizzazione, disarticolata con questa operazione, ammontassero ad una cifra media di 1.000€ al giorno. I dettagli dell’operazione  resi noti nel corso di una conferenza stampa organizzata presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina.


 


Messina CC 2 denunciati:  1 per guida in stato di ebbrezza e 1  per furto in abitazione. Una  pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Messina  nella nottata di ieri ha sorpreso alle ore 02.00 in   via Garibaldi a Messina un  filippino trentenne, residente  alla guida di un’auto  in evidente stato di ebbrezza alcolica, rilevato con tasso alcolemico pari a 1,77 g/l accertato mediante etilometro in dotazione. Il  soggetto,per tale ragione è stato denunciato in  libertà per il reato di guida in stato di ebbrezza. Ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada, chiunque guida in stato di ebbrezza è punito, ove il fatto non costituisca più grave reato: con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 527 a euro 2.108, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All'accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi; con l'ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l'arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All'accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno; con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l'arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All'accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida è raddoppiata.


Spadafora ME Moglie, ferisce marito a martellate . M.R.T.,  29enne è stata bloccata dai Carabinieri. I  militari della Stazione Carabinieri di Spadafora nella tarda serata hanno tratto in arresto una 29enne per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Una  richiesta sull’utenza 112 era giunta alle ore 18.00 circa per intervento a Spadafora da parte di P.M., 41enne nato a Gela e residente a Spadafora,  il quale temeva per la propria vita essendo stato aggredito dalla di lui consorte, M.R.T.. I  militari della locale Stazione Carabinieri di Spadafora, giunti prontamente sul posto, hanno accertato che M.R.T., 29enne nata a Milazzo ma residente a Spadafora, a seguito di una violenta lite con il consorte, P.M., lo aveva ripetutamente colpito con un martello procurandogli diverse lesioni. Il malcapitato, soccorso dai sanitari del 118 accorsi sul posto, veniva ricoverato presso il nosocomio di Milazzo dove sono stati riscontrati traumi vari. Al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la donna è stata  ristretta in camera di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Milazzo in attesa del rito direttissimo.



S.Rita Patrona: Donne maritate infelicemente e casi disperati



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