Messina -
Pascolo bestiame ed operai inesistenti: GdF scopre truffa INPS. I
Finanzieri della Tenenza di Capo d’Orlando, coordinati dalla Procura
della Repubblica di Messina, hanno denunciato, nei giorni scorsi, il
titolare di un’impresa di Tortorici che opera nel settore agricolo ed
i relativi lavoratori dipendenti “fantasma”. Le indagini hanno accertato
che a partire dal 2008 le indebite percezioni di prestazioni
previdenziali e assistenziali, in assenza dei previsti requisiti di
legge, ammontano a oltre 300.000€. I militari della Tenenza della
Guardia di Finanza di Capo d’Orlando, coordinati dalla Procura della
Repubblica di Messina che aveva ricevuto apposita segnalazione dalla
direzione provinciale di Messina dell’INPS, hanno denunciato, nei giorni
scorsi, per truffa ai danni dell’ ente previdenziale il titolare di
un’impresa di Tortorici (Me) operante nel settore agricolo e i relativi
lavoratori dipendenti “fantasma”, i quali avevano indebitamente
percepito prestazioni previdenziali e assistenziali, erogate in assenza
dei requisiti previsti dalle normative vigenti in materia. I Finanzieri
hanno accertato, dopo alcuni mesi d’indagine, che l’azienda agricola, a
partire dal 2008, aveva raggirato l'ente previdenziale presentando
documentazione falsa ed attestazioni non veritiere, ottenendo la
liquidazione di somme relative ad indennità di disoccupazione, malattia,
maternità e assegni familiari, per un importo superiore a trecentomila
euro. Le indagini hanno fatto emergere, in particolare, che il
titolare della ditta avrebbe dichiarato il pascolo di animali che in
realtà non possedeva, al solo fine di far risultare l’esistenza di
giornate-lavoro mai prestate da soggetti compiacenti, con l’obiettivo di
beneficiare delle previste erogazioni. I braccianti venivano assunti e
licenziati nello stesso anno, requisito minimo per poter percepire
diversi contributi previdenziali, tra cui le indennità di
disoccupazione. I controlli accurati delle Fiamme Gialle hanno permesso
di scoprire in tutto sessantacinque rapporti di lavoro simulati, per un
totale di oltre undicimila giornate lavorative fittizie. Il titolare
dell’azienda ed i falsi braccianti agricoli sono stati deferiti
all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa aggravata ai danni dello
Stato e falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico,
finalizzati all’indebita percezione di erogazioni pubbliche.
L’operazione di servizio, che evidenzia la peculiare specificità della
Guardia di Finanza nell’abbinare le classiche tecniche di investigazioni
di polizia giudiziaria con gli approfondimenti documentali e contabili,
conferma l’importanza del ruolo istituzionale di polizia
economico-finanziaria a tutela del bilancio nazionale e comunitario e a
garanzia di una corretta redistribuzione delle risorse pubbliche e di
un’azione di equità sociale che assicuri il necessario sostegno alle
imprese e alle famiglie effettivamente bisognose.
Messina - Polizia e GdF, arrestano scafista somalo. Si
tratta di MOHAMMED ALI 18enne. La nave della
Guardia di Finanza "Monte Cimone", la mattina del 13
aprile 2016, intorno alle ore 13.30, ha ormeggiato al
porto di Messina con a bordo 237 cittadini di diversa
nazionalità, recuperati in precedenza nel Canale di
Sicilia dal pattugliatore "Dattilo" della Guardia
Costiera. I migranti erano stati soccorsi in mare in due
distinti eventi, il primo ha riguardato 1 gommone
intercettato in acque internazionali con 105 migranti a
bordo, tra cui 27 minori, tutti di nazionalità
subsahariana. La P.G. era intervenuta in questa prima
fase, e la Guardia di Finanza, ha individuato già il
possibile scafista di tale natante, di nazionalità
somala e di età dichiarata di circa diciotto anni.L’individuazione
è stata confermata grazie alla successiva attività
investigativa congiunta scrupolosamente svolta dalla
Guardia di Finanza e dalla sezione specializzata della
Polizia di Stato, sotto la Direzione della Procura della
Repubblica di Messina. Gli investigatori dalle numerose
testimonianze acquisite hanno appurato le precise
responsabilità del soggetto, sedicente MOHAMMED ALI,
quale conducente del natante e nella chiamata dei
soccorsi per è stato sottoposto a fermo di P.G.,
successivamente convalidato il 16 aprile. Le attività
investigative svolte, ed ancora in corso, hanno
delineato un quadro preciso in ordine all’organizzazione
dell’illecito traffico di esseri umani: i migranti
sentiti hanno narrato infatti di essere stati sottoposti
a gravi e ripetute violenze e minacce, anche con uso di
armi, nel momento in cui venivano condotti dai
trafficanti presso i luoghi di imbarco in Libia e fatti
salire sui natanti e qualcuno di loro sarebbe anche
stato ucciso. Accertamenti, su tali fatti, sono ancora
in corso e tutti finalizzati ad individuare eventuali
complici dell’organizzazione in territorio nazionale.
Messina
- Nascosto sotto il letto dopo furto su auto, CC preso. I carabinieri della
Stazione di Messina Gazzi nel tardo pomeriggio hanno tratto in arresto
Carmelo CARROLO
36enne,
già noto messinese,
resosi responsabile di furto aggravato all’interno di un’auto privata,
che si trovava in sosta nei pressi dell’ospedale Policlinico.Un cittadino
intorno alle 19, tornando a prendere la sua auto, che aveva poco prima
parcheggiato lungo la via Consolare Valeria, dove si era recato in
giornata per motivi di lavoro , ha notato che la portiera era aperta e
che all’interno vi era uno, intento a rovistare l’abitacolo alla ricerca
di oggetti da trafugare. Il ladro, vistosi scoperto, si era
repentinamente dato alla fuga, dileguandosi per le vie adiacenti, senza
lasciare alla vittima la possibilità di provare a bloccarlo. La
richiesta di aiuto ai carabinieri e l’arrivo sul posto di una pattuglia
della Stazione di Messina Gazzi, ha accertato la circostanza e subito
raccolto il maggior numero di dettagli possibile sull’accaduto,
ponendosi senza perder tempo alla ricerca del malfattore. I carabinieri
poco dopo hanno notato un soggetto, che corrispondeva alla descrizione
somatica del ladro, entrare di corsa nel portone di un condominio non
distante dal luogo degli eventi. I militari avendolo riconosciuto si
sono precipitati direttamente nell’appartamento di Carmelo CARROLO, dove
l’hanno trovato nascosto sotto il letto. Il maldestro addosso aveva
ancora la refurtiva: documenti della vittima, effetti personali, chiavi
e CD musicali asportati dall’auto. Il personaggio è stato quindi tratto
in arresto e, dopo le formalità di rito, è stato trattenuto presso le
camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Messina Sud, in
attesa della celebrazione del rito direttissimo, che avrà luogo nella
mattinata odierna, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Milazzo ME
– Eolie,CC bloccano marocchino corriere con droga. Si
tratta di Amine DARQANE 28enne nato in Marocco. I Carabinieri
della Compagnia di Milazzo a Salina, hanno arrestato ai domiciliari il
28enne “corriere della droga”. I Carabinieri della Stazione di Santa
Marina Salina agli ordini del Maresciallo Ordinario Gabriele Bianchi,
nella giornata di ieri, stavano svolgendo un servizio di controllo agli
arrivi degli aliscafi. I militari, anche alla luce dello scenario
internazionale, hanno intensificato la loro presenza in tutti gli
imbarcaderi effettuando da tempo serrati controlli su tutti i passeggeri
sia in partenza che in arrivo dalle isole Eolie. I carabinieri di
Salina, in particolare, avevano registrato da qualche settimana degli
strani movimenti sull’isola, che lasciavano pensare come qualcuno
rifornisse di stupefacente i giovani pusher della zona. I tutori
dell’ordine, ieri pomeriggio hanno notato DARQANE AMINE, 28enne
marocchino, residente a Mazzarà Sant’Andrea e già noto, sul punto di
sbarcare da un aliscafo proveniente da Milazzo con fare sospetto. Il
marocchino, alla vista dei militari, ha mostrato subito uno stato di
agitazione insolito ed ha tentato una manovra per cercare di sottrarsi
ai controlli. Il maldestro si è defilato dalla folla di passeggeri, con
grande destrezza. Il 28enne ha tentato di disfarsi di 1 “pacchetto”
lanciandolo in mare, nella speranza di non essere notato dai
Carabinieri. Le speranze del corriere della droga si sono spente pochi
istanti dopo, allorquando i militari prima l’hanno bloccato per
identificarlo e successivamente, con l’aiuto di un “retino” hanno
recuperato il “pacchetto” contenente circa 60 grammi di hashish. Amine
DARQANE è stato così tratto in arresto in flagranza per detenzione
illegale di stupefacente ai fini di spaccio e tradotto presso la sua
abitazione a Mazzarà Sant’Andrea in regime di arresti domiciliari su
disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto
diretta dal Procuratore dott. Emanuele Crescenti e dal titolare
dell’indagine il Sostituto Procuratore dott. Matteo De Micheli. Il
sequestro di stupefacente, dimostra come sull’isola ci sia una richiesta
crescente anche durante il periodo invernale, tale da incentivare questi
“corrieri” della droga a partire dalla terra ferma per fare delle
consegne “a domicilio” sull’isola.
Taormina
- Mandato arresto europeo per pittore polacco noto a
Taormina. Carabinieri Compagnia di
Taormina
hanno
arrestato un polacco su mandato delle autorità del suo
paese, per truffa e falso.
Molti lo avevano sicuramente visto a Taormina
mentre vendeva i suoi quadri sulle famose scalinate
della perla.
ANDRZEI
ZENON
GAWLIK
pittore polacco con le sue variopinte tele dava
ulteriore colore al paesaggio. Il pittore a suo carico
però, da qualche giorno, ha il mandato di arresto
europeo per una truffa commessa in Polonia molti anni
fa. Un reato per il quale le autorità polacche hanno
chiesto l’estradizione. I Carabinieri della Compagnia di
Taormina, appena acquisito il provvedimento, hanno
avviato una serrata attività di ricerca. La conoscenza
del territorio e delle persone ha fatto il resto. I
militari, dopo iniziali difficoltà, hanno dato un volto
a quel nominativo straniero, intuendo che il
destinatario del provvedimento potesse essere
quell’artista itinerante, spesso incontrato per le vie
di Taormina. I Carabinieri in borghese, agli ordini del
Capitano Francesco Filippo hanno atteso che il ricercato
rientrasse nel Comune di Taormina dopo un periodo di
assenza, e quindi lo hanno raggiunto e condotto negli
uffici della Compagnia, per gli adempimenti di rito. I
militari nel frattempo hanno anche cercato una nuova
casa per il cane dell’arrestato, compagno di viaggio e
di vita, che nella serata è stato affidato ad alcuni
amici del cittadino polacco, giunti da fuori provincia.
L’artista è stato accompagnato in carcere, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Rometta Marea
ME -CC arrestati 2 coniugi pusher, rifornivano
fascia tirrenica. Si tratta persone di Rometta: Fortunato MESITI
31enne e la moglie ai domiciliari Barbara RUSSO 37enne. I
Carabinieri della Stazione di Rometta Marea, Compagnia Carabinieri di
Milazzo, sospettavano da un po’ di settimane che in una privata
abitazione in Corso della Libertà ci fosse un vero e proprio
“supermarket” della droga. I militari di Rometta, un territorio che fa
da “cuscinetto” tra Messina e Milazzo, avevano registrato da alcuni mesi
un cospicuo traffico di stupefacenti che riforniva tutti i giovani della
zona. I Carabinieri di Rometta, dopo un periodo di osservazione e di
accertamenti, nella giornata di ieri, con l’ausilio del Nucleo cinofili
di Nicolosi, hanno deciso di fare irruzione nell’appartamento. I
militari al termine della perquisizione, hanno rinvenuto: diversi
barattoli di vetro occultati sapientemente nei mobili ed arredi, circa
60 grammi di marijuana, 5 grammi di hashish, 2 piante di cannabis indica
in vegetazione per un altezza di mt 1,50 ognuna, 1 bilancino di
precisione, materiale per il confezionamento e 1 impianto di
coltivazione composto da una potente lampada elettrica e 1 timer di
accensione. Parte dello stupefacente si trovava occultato in modo così
“attento” all’interno di alcuni arredi che solo grazie al grande fiuto
dei cani è stato possibile recuperarlo. Per i due coniugi, padroni di
casa e pusher “in incognito” Fortunato MESITI, venditore ambulante, già
noto alle forze dell’ordine e Barbara RUSSO, è scattato l’arresto in
flagranza per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio. I militari
hanno sequestrato stupefacente di diversa natura, 1 bilancino di
precisione, materiale di confezionamento dimostra che la coppia
commerciava diversi tipi di droghe ed era ben attrezzata per la
suddivisione in dosi. MESITI è stato tradotto nel carcere di Messina
Gazzi e la moglie presso una privata abitazione in regime di arresti
domiciliari.
Milazzo
- GdF Messina, operazione “Drug Dance”, eseguite 3
misure per spaccio.
Si tratta di
: Marco Formica (27 anni milazzese, arresti
domiciliari), Michelangelo Nania (26 anni
milazzese, divieto di dimora nel territorio della
Provincia di Messina) e Bartolo Costantino (30
anni già noto di Terme Vigliatore, obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria).
Il blitz è scattato alle prime luci del giorno all’alba
di giovedì 12 novembre. L’operazione antidroga
denominata “Drug Dance” è stata eseguita dalla Compagnia
della Guardia di Finanza di Milazzo nei confronti di
componenti di un sodalizio dedito alla commissione di
illeciti nel settore delle sostanze stupefacenti, nei
territori di Milazzo e Terme Vigliatore. 3 i
destinatari di ordinanze di misura cautelare personale
nei cui confronti i finanzieri, dopo alcuni mesi
d’indagine, hanno notificato i provvedimenti emessi dal
GIP presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto,
esecuzione disposta dalla Procura della Repubblica alle
direttive del Procuratore dott. Emanuele Crescenti.
L’esito delle attività investigativa ha evidenziato che
i diversi soggetti, attivi negli ambienti della “movida”
milazzese, dopo aver reperito la sostanza illecita,
provvedevano a spacciarla anche all’interno dei locali
notturni, con la complicità di persone già coinvolte in
precedenti operazioni di polizia. Le attività
d’indagine, poste in essere anche mediante
intercettazioni telefoniche, appostamenti, pedinamenti e
anche con l’impiego delle unità cinofile hanno
consentito di sottoporre a sequestro, complessivamente,
163gr. di marijuana, 52 gr. di cocaina, 5 bilancini di
precisione e 2 trita-erba. L’operazione delle Fiamme
Gialle mamertine, si colloca nell’ambito dei servizi di
controllo del territorio disposti e coordinati dal
Comando Provinciale di Messina, volti a fronteggiare il
fenomeno dello spaccio e del consumo di droga nella
provincia messinese, ha evidenziato una diffusione
dell’uso di sostanze stupefacenti, specialmente tra i
giovani consumatori che frequentano i locali notturni.
Messina
–Ausiliare traffico aggredito: solidarietà amministratori. Il
sindaco Renato Accorinti, l'assessore con delega alla Polizia
municipale Gaetano Cacciola, ed il direttore generale dell'Atm Giovanni
Foti, hanno espresso in una nota congiunta solidarietà all’ausiliare del
traffico che lo scorso martedì 17, mentre prestava servizio di controllo
in via La Farina ha subìto l'aggressione. Il sindaco Accorinti,
l'assessore Cacciola, ed il direttore Foti, in merito all'accaduto
dichiarano: “E' impensabile che in una città civile venga aggredito chi
cerca di fare osservare le norme di convivenza, non accettiamo minacce o
atti intimidatori nei confronti di chi agisce in maniera legittima e
doverosa per fare rispettare le regole. Nell’encomiare l'operato degli
ausiliari del traffico per l’impegno reso, anche in situazioni di
rischio, giudichiamo quest’ultimo episodio increscioso e pertanto
esprimiamo vicinanza e solidarietà al lavoratore dell'Azienda Trasporti
Municipalizzata. Ribadiamo che gli ausiliari del traffico operano non
soltanto nella ZTL, ma su tutto il territorio comunale e dove ci sono
linee di trasporto pubblico a tutela del servizio TPL. E’ necessario
recuperare un clima di serenità nell’affermazione del principio
inderogabile del rispetto della legge e delle norme di convivenza civile
e scongiurare che continuino a ripetersi fatti così gravi”.
Messina
– GdF indaga su frana, acquedotto ed eventuali speculazioni.
Guardia di Finanza interviene a tutela dei cittadini nella delicata
situazione dell’emergenza idrica che sta interessando, da alcuni giorni,
la città di Messina e che sta provocando seri disagi alla popolazione
dopo la rottura, sabato scorso, della condotta dell’acquedotto di
Fiumefreddo a Calatabiano (CT), a causa di una frana. Il Comando
Provinciale ha predisposto un piano di interventi finalizzati a
prevenire l’insorgere di possibili manovre speculative. Le Fiamme Gialle
hanno, dunque, intensificato l’attività di controllo su tutto il
territorio comunale, con l’impiego di pattuglie del Gruppo di Messina,
per accertare e reprimere eventuali situazioni di ingiustificato aumento
del prezzo al dettaglio e all’ingrosso dell’acqua minerale presso gli
esercizi commerciali, anche della grande distribuzione, ed i vari punti
vendita della città. I controlli riguardano anche le imprese di
trasporto acqua, per verificare il possesso delle previste
autorizzazioni sanitarie e amministrative, col preciso fine di prevenire
eventuali rischi alla salute pubblica connessi a carenze
igienico-sanitarie.
Messina-GdF, preso corriere tunisino con 2 kg hashish. Si tratta di
D.D., 24enne. I finanzieri del Gruppo di Messina, nei giorni
scorsi, nell’ambito di una serie di servizi di controllo del territorio
predisposti dal locale Comando Provinciale, hanno intercettato un
corriere che trasportava 2 kg di “hashish”, traendolo in arresto e
sequestrando lo stupefacente. La sostanza illegale, abilmente nascosta,
è stata trovata grazie al fiuto dei cani Ralos, Taghel e Bandito, in
forza alle unità cinofile delle Fiamme Gialle di Messina. Il
responsabile, D.D., 24enne, di nazionalità tunisina, si trovava a
bordo di un pullman proveniente dalla Campania ed era diretto in
un’altra provincia siciliana. Lo stesso è stato fermato nei pressi della
Stazione centrale FF.SS. di Messina, durante una sosta del mezzo. Il
corriere, alla vista dei militari e dei cani aveva palesato dei segni di
nervosismo. Gli approfonditi controlli hanno, così, consentito ai
finanzieri di rinvenire in una borsa “a tracolla” 2 involucri di
cellophane accuratamente ricoperti con nastro da imballaggio. I militari
hanno scoperto 10 panetti da cento grammi ciascuno, per un peso
complessivo di 2 kg circa. La sostanza, di colore marrone, sottoposta
alle prime analisi, è risultata essere “hashish”. Il trafficante,
sorpreso in flagranza di reato, è stato tradotto presso la Casa
Circondariale di “Gazzi”, su disposizione della Procura della Repubblica
di Messina. i finanzieri stanno svolgendo ulteriori accertamenti per
verificare sia l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nello
spaccio di tali sostanze che la provenienza dello stupefacente.
L’operazione di servizio si inserisce nel quadro delle attività delle
Fiamme Gialle peloritane nella lotta ai traffici illeciti, con
particolare riguardo a quello di sostanze stupefacenti.
Patti ME
- GdF visita c.te interregionale gen. Ritondale.
Il Comandante Interregionale della Guardia di Finanza per l’Italia
Sud-Occidentale Gen. C.A. Filippo Ritondale, ieri in occasione della
sua visita ispettiva alla Tenenza di Patti ha incontrato il Presidente
del locale Tribunale civile e penale, dott. Bruno Finocchiaro, ed il
Procuratore della Repubblica dott.ssa Rosa Raffa. Il Generale
successivamente si è recato presso la Caserma di via Rasola dove, alla
presenza del Comandante Provinciale Col.t.ST Claudio Bolognese, ha
presieduto un incontro con i militari in forza al Reparto ed ha
assistito ad un approfondito briefing sulle principali attività
investigative in corso, tenuto dal tenente Marco Bucheri. L'alto
ufficiale è stato reso edotto sui maggiori filoni operativi nel settore
della polizia tributaria, con particolare riferimento all'individuazione
di evasori totali ed a una ipotesi di esterovestizione, nel comparto
della tutela della spesa pubblica, per quanto attiene le frodi in
materia di finanziamenti europei e per truffe all'INPS, nonché nell'area
dei reati fallimentari. Il Generale Ritondale ha esortato i finanzieri
della Tenenza a proseguire, con impegno, nell'importante funzione di
presidio di legalità economico-finanziaria nel contesto territoriale di
riferimento, in piena sinergia con la competente Autorità Giudiziaria.
Messina
–
Comando Provinciale Carabinieri a col. Iacopo Mannucci Benincasa.
Il comandante provinciale Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa
si è insediato. L’alto
ufficiale dei Carabinieri Iacopo Mannucci Benincasa, 48 anni, ha
intrapreso la carriera militare nel 1986, frequentando l’Accademia
Militare di Modena e la Scuola Ufficiali di Roma. Dopo un’iniziale
esperienza presso la Scuola Allievi Carabinieri di Roma, ha
successivamente ricoperto gli incarichi di Comandate della Compagnia di
Bianco (RC) e di Vice Comandante del ROS di Napoli, per assumere quindi
quelli di Comandante del Reparto Operativo di Modena e di Comandante del
Reparto Operativo di Palermo. Assegnato al Comando Generale dell’Arma
quale Capo Sezione “Eversione e Terrorismo” dell’Ufficio Criminalità
Organizzata, è poi divenuto Capo Ufficio Sistemi Telematici e, dal 2012,
Capo dello stesso Ufficio Criminalità Organizzata. Laureato in
Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza interna ed esterna, ha
conseguito Master universitari in Studi internazionali
strategico-militari, in Scienze strategiche e in Scienze della Sicurezza
e dell’Organizzazione. Ha frequentato l’Istituto Superiore di Stato
Maggiore Interforze, conseguendo, oltre a tale titolo, quello di
Consigliere Giuridico delle Forze Armate.
Messina -Cirs,tavolo permanente: promozione, emancipazione donna. Le
associazioni interessate, mercoledì 16 settembre, alle 16.30, possono
partecipare alla riunione nella sede del Cirs Messina in programma.
L’organizzazione, dopo l'esperienza delle associazioni in "Donne in
Rete", nel marzo 2015, ora lavorano a Messina per la costituzione di un
“Tavolo permanente per la promozione e l’emancipazione della donna”. La
riunione organizzativa è fissata per mercoledì 16 settembre, alle 16.30,
nella sede del CIRS (Comitato Italiano Reinserimento Sociale) Onlus in
via M. F. Bruno, n. 22, a Messina. L'invito al riguardo, è rivolto a
tutte le associazioni interessate a partecipare. La creazione di un
database delle diverse associazioni e delle relative attività svolte è
in primo piano. L’organismo punta alla redazione di un calendario di
attività, incontri, seminari, eventi culturali a favore della donna; la
firma del protocollo di intesa per la creazione della rete e l’adesione
al Tavolo permanente per la promozione e l’emancipazione della donna; la
deliberazione di un incontro con cadenza mensile per tutte le
associazioni coinvolte nella rete; eventuali iniziative per commemorare
la donna tunisina Omayma Benghaloum, mediatrice culturale uccisa dal
marito a Messina. Un primo incontro del Tavolo permanente, già si è
svolto ed hanno partecipato Cirs Onlus, Consulta comunale, Osservatorio
"Lucia Natoli", Fidapa, Banca del Tempo, Comunità di Sant'Egidio,
Associazione Chamo, VI Circoscrizione, rappresentanti del Consiglio
comunale e della Commissione comunale Salute e Ambiente e dell'Arma dei
carabinieri .
Rocca di
Caprileone ME – Ex
marito stalker bloccato da CC ai domiciliari. I Carabinieri Compagnia di
Sant’Agata di Militello hanno fermato un 47enne per atti persecutori. I
militari della locale Stazione, nei giorni scorsi, a Rocca di Caprileone,
hanno sorpreso in flagranza di reato un 47enne già noto alle F.O. per
atti persecutori (stalking) nei confronti della ex moglie. L’ex marito,
da circa 3 anni, avrebbe messo in atto una serie di condotte tali da
rendere impossibile la vita della donna. Lui avrebbe eseguito da più
tempo dei veri e propri inseguimenti con l’autovettura, nonostante ormai
i due non vivessero più insieme. La donna aveva infatti già presentato
più denunce presso i Carabinieri in cui asseriva di essere perseguitata
dall’ex marito. La vittima, pochi giorni fa durante la notte, aveva
chiamato il 112 in quanto l’ex marito la stava inseguendo per l’ennesima
volta. La donna, già durante la serata trascorsa da parenti per
festeggiare un compleanno, aveva notato l’auto dell’ex marito fare la
ronda attorno all’abitazione dove si trovava. La signora, all’uscita
dal luogo di festa, mentre si accingeva a fare rientro a casa, ha notato
dallo specchietto retrovisore che il suo ex lo stava inseguendo. La
vittima a quel punto, spaventata, ha deciso di chiamare il 112. I
Carabinieri, ricevuta la chiamata le hanno consigliato di non fare
rientro subito a casa ma di fare qualche, giro fino a quando, non la
raggiungesse una pattuglia dell’Arma. La signora, raggiunta dalla
pattuglia, si è recata con i Carabinieri presso la sua abitazione dove
trovava appostato, fermo con dentro la propria autovettura, l’ex marito.
Il 47 enne in quell’occasione è stato denunciato per porto abusivo di 1
coltello di genere vietato ed era in evidente stato di ubriachezza. L’ex
marito per tale motivo era stato diffidato dai Carabinieri a stare
lontano dalla donna ed a non importunarla. Lo stalker, il giorno
seguente è però tornato alla carica. L’ex marito infatti nella serata
di venerdì, mentre la donna si trovava a transitare con la sua
autovettura da una piazza a Rocca di Caprileone, ha notato il soggetto
mentre parlava con altre persone ma, alla sua vista, si è introdotto in
auto dandosi all’inseguimento. L’ex marito, ad un certo punto, ha
cercato anche di tagliare la strada alla donna che, tuttavia, è riuscita
ad evitare l’impatto ed a fuggire raggiungendo fortunatamente la caserma
della Stazione Carabinieri. La malcapitata ha riferito il tutto ai
militari dell’Arma, che si sono messi alle ricerche del 47 enne trovato
nei pressi della caserma alla guida dell’auto. Il soggetto è stato
sottoposto a perquisizione personale, e trovato in possesso di 1
coltello di genere vietato. Il comportamento reiterato da parte del
47enne già noto avrebbe provocato nella donna un sostanziale turbamento
delle normali condizioni di vita ed il timore per l’incolumità. I
Carabinieri, dopo aver sentito la signora e visti i precedenti dell’ex,
l’hanno tratto in arresto e, dopo aver informato la Procura della
Repubblica di Patti, lo conducevano presso la propria abitazione in
regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Sabato
mattina l’arresto è stato convalidato ed il Giudice ha disposto la
misura del divieto di avvicinamento da parte dell’uomo nei confronti
dell’ex moglie.
Messina - Nuovo Comandante Legione Carabinieri Sicilia visita
Comando Provinciale. Il Comandante della Legione Carabinieri
“Sicilia”, Generale di Brigata Riccardo Galletta, insediatosi due
giorni fa, di mattina ha reso visita al Comando Provinciale dei
Carabinieri e ad Autorità del capoluogo. Il Gen. Galletta ha incontrato
il Prefetto della provincia di Messina, dr. Stefano Trotta, il
Presidente della Corte d’Appello, dott. Michele Galluccio, il
Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale, dr. Guido Lo
Forte, il Presidente del Tribunale, dott. Antonino Totaro, e
l’Arcivescovo di Messina, S.E. Mons. Calogero La Piana.Il Generale
Galletta nel corso degli incontri con i vertici istituzionali della
provincia, ha ribadito la piena collaborazione dell’Arma a sostegno di
strategie comuni di contrasto al crimine, per realizzare sinergicamente
una sempre più aderente e capillare rete di servizi che consentano di
migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini, rinsaldandone la
fiducia nelle Istituzioni. Il Comandante Legione Carabinieri Sicilia,
nella tarda mattinata presso il Comando Provinciale di Messina, accolto
dal Comandante Provinciale, Colonnello Stefano Spagnol, ha poi
incontrato una rappresentanza dei militari in servizio presso vari
reparti della provincia, sia territoriali che speciali di stanza nel
capoluogo (Reparto Investigazioni Scientifiche, Raggruppamento Operativo
Speciale e Nucleo Ispettorato del Lavoro).Il Generale Galletta nel corso
dell’incontro, ha ribadito l’importanza della presenza dell’Arma sul
territorio finalizzata a rafforzare i sentimenti di legalità e di
rispetto delle regole.Una rappresentanza dell'Associazione Nazionale
Carabinieri ha presenziato all’incontro, il Comandante della Legione ha
dato atto di costituire un insostituibile sostegno per l’Arma in
servizio e di essere la radice del prestigio oggi goduto
dall’Istituzione.
Santa Marina Salina ME
– Peculato: sindaco ai domiciliari. Carabinieri
della Compagnia di Milazzo (ME), in esecuzione di
un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti
domiciliari, emessa dal GIP del tribunale di Barcellona
P.G., nella serata di ieri, a Santa Marina Salina (Isole
Eolie - ME), hanno tratto in arresto MASSIMO LO SCHIAVO
per il reato di peculato, attuale sindaco del comune di
Santa Marina Salina (ME). I dettagli dell’operazione
sono resi noti nel corso di una conferenza stampa
organizzata per le ore 11.00 del 31 Marzo 2015 presso il
Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina.
Messina – Gdf con cani antidroga scoprono: corriere e 1 kg
marijuana, 1 in manette. Si tratta di C.A., 49enne calabrese.
I finanzieri della Compagnia di Messina, nell’ambito dei servizi di
controllo del territorio eseguiti lo scorso fine settimana, hanno
sequestrato oltre 1 kilogrammo di “marijuana” e tratto in arresto il
responsabile del traffico, bloccato agli imbarcaderi dei traghetti. La
sostanza stupefacente, abilmente nascosta all’interno del portellone
posteriore dell’autovettura, anch’essa sottoposta a sequestro, è stata
trovata grazie al fiuto dei cani Ralos e Taghel. Il responsabile, C.A.,
calabrese di anni 49, su disposizione del magistrato della Procura della
Repubblica di Messina, è stato tradotto presso la casa circondariale di
“Gazzi”. L’operazione di servizio testimonia il costante ed assiduo
impegno profuso quotidianamente dalle Fiamme Gialle peloritane nella
lotta ai traffici illeciti, con particolare riguardo a quello di
sostanze stupefacenti. Sono in corso ulteriori accertamenti tesi ad
accertare il coinvolgimento di altri soggetti nello spaccio di tali
sostanze.
Rometta ME – CC, preso topo d’auto in azione.
Si tratta di : Massimiliano Mangano
31enne di Messina, già noto alle forze dell’ordine. Carabinieri della
Stazione Compagnia di Milazzo bloccano 31enne, furto Smart a Messina. I
militari della Stazione di Rometta Marea agli ordini del Maresciallo
Barbera nella notte di ieri stavano effettuando un servizio di
prevenzione proprio al fenomeno dei furti sulle autovetture e nelle
abitazioni. I militari alle ore 02:00 circa, hanno notato transitare su
quel corso della libertà un’auto Smart a velocità molto sostenuta. I
Carabinieri prima hanno intimavato l’alt al veicolo e poi, visto che la
Smart continuava la sua corsa, si sono messi all’inseguimento riuscendo
a bloccarla poco dopo. La macchina fermata, da successivi controlli, è
risultata essere stata rubata poco prima a Messina. Il proprietario, un
odontoiatra di Messina, svegliato nel cuore della notte dai Carabinieri,
era convinto che la sua Smart fosse ancora parcheggiata in via Sacro
Cuore di Messina dove l’aveva lasciata la sera prima, ignaro del fatto
che qualcuno l’avesse rubata. I militari a bordo della Smart hanno
bloccato e tratto in arresto Massimiliano Mangano. I Carabinieri dai
primi accertamenti, hanno riscontrato sul veicolo i tipici segni
dell’effrazione. La Smart era priva in parte del gruppo di accensione,
con i fili manomessi e collegati tra loro. La macchina, nonostante la
manomissione, era ancora perfettamente marciante così i Carabinieri
hanno potuto restituire il veicolo al legittimo proprietario. Per
Mangano è scattato l’arresto in flagranza per furto aggravato ed è stato
ristretto nelle camere di sicurezza della Stazione Carabinieri in attesa
del rito di convalida direttissimo.
Messina
- Simulano falsi sinistri
: CC 20 misure cautelari.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri della Compagnia
di Messina Sud ha eseguito 20 misure cautelari su
provvedimento emesso dal G.IP. del Tribunale di Messina
dott.ssa Maria T. ARENA su richiesta del sostituto
procuratore della Repubblica dott. Antonino CARCHIETTI.
Personale della Sezione Infortunistica della Polizia
Municipale di Messina ha collaborato con i Carabinieri
per eseguire le misure a carico dei 20 indagati, a vario
titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla
reiterata simulazione di falsi sinistri. Emesse misure
per testimoni di sinistri mai avvenuti: domiciliari ed 8
obblighi di firma.
Messina -
Litorale ionico, mareggiata predisposto progetto opere protezione.
Il Dipartimento Regionale di Protezione Civile di Messina, assolvendo in
pochi giorni all'incarico conferitogli, ha consegnato ieri al
Commissario Straordinario Delegato ex OPCM 3886 il progetto per gli
interventi urgenti per la rifioritura massi a protezione del tratto di
litorale prospiciente il complesso edilizio "Marina Sud" e delle aree
limitrofe nei villaggi Santa Margherita e Galati Marina del comune di
Messina. L'intervento è stato programmato per fronteggiare le criticità
manifestatesi a seguito degli eventi meteo marini avversi dei giorni 6 e
7 novembre 2014 lungo il tratto ionico di costa compreso tra i villaggi
S.Margherita e Galati Marina. Il progetto, redatto dall'ing. Fabio
Bongiovanni e Responsabile Unico del Procedimento (RUP) l'ing. Bruno
Manfrè, prevede il completamento di un precedente intervento, eseguito
dallo stesso Servizio sempre su incarico del Commissario Straordinario,
con la sistemazione della barriera frangiflutti esistente nell'area
antistante il complesso Marina Sud Residence nel vill. S.Margherita,
anch'essa danneggiata dalla mareggiata del 7 novembre 2014 ed il
proseguimento verso monte con la realizzazione di una barriera/
scogliera radente sul tratto di arenile compreso tra le Case Raciti e
l'area del campo di calcio. L'intervento ha un importo complessivo di
euro 250.000 ed ha trovato copertura nei fondi residui della Ordinanza
di Protezione Civile 3886. Adesso si attende la conferenza dei servizi
per l'approvazione del progetto, che sarà convocata dal Commissario
Straordinario nei prossimi giorni.
Mili Moleti ME –4 minorenni rapinano tabaccheria. I
Carabinieri, nel giro di poche ore ieri pomeriggio,
hanno chiuso il cerchio ed arrestato i 4 rapinatori,
tutti minorenni . gli abitanti hanno trascorso attimi
di terrore a Mili Moleti (ME), verso le 16. la locale
tabaccheria è stata assaltata da 2 rapinatori a volto
coperto, armati di 1 pistola ed 1 coltello, che hanno
asportato un bottino di circa 500 euro e 50 stecche di
sigarette di varie marche e subito dopo si sono dati
alla fuga a piedi per le vie adiacenti. I Carabinieri
della Compagnia di Messina Sud e del Nucleo Radiomobile
di Messina sul sono giunti immediatamente posto e,
coordinati dal Comandante della Compagnia, senza perdere
tempo hanno organizzato un complesso dispositivo,
finalizzato ad assicurare contemporaneamente sia la
ricerca dei fuggitivi, mediante posti di blocco ed
equipaggi che hanno ininterrottamente battuto l’intera
zona e le principali vie, che l’esame delle immagini
registrate da tutti i sistemi di videosorveglianza
installati nel quartiere e la raccolta delle prime
informazioni dai testimoni. Le ricerche hanno in poco
tempo consentito di rinvenire per strada i passamontagna
ed i maglioni utilizzati dai rapinatori, oltre ad alcuni
dei pacchetti di sigarette arraffati. I Carabinieri
hanno ricostruito in tal modo l’itinerario utilizzato
dai malfattori per la fuga. Grazie a questo, la visione
dei video registrati da alcune telecamere presenti lungo
la via percorsa a volto scoperto dai rapinatori, ha poi
portato all’identificazione dei quattro soggetti che,
con diversi ruoli, si sono resi responsabili della
rapina. Oltre ai due che materialmente sono entrati
armati all’interno dell’esercizio commerciale, infatti,
sono emersi altri due soggetti: uno con la funzione di
“palo” ed un altro che invece aveva il compito di
entrare in tabaccheria ed effettuare un acquisto di
caramelle poco prima del colpo, al fine di verificare
l’eventuale presenza di altri avventori, segnalare ai
complici il momento giusto per entrare in azione e
favorirne l’ingresso mediante l’apertura della porta,
che era azionabile solo dall’interno. Tutto questo ha
consentito di orientare in modo molto preciso il seguito
delle ricerche e di rintracciare, in poche ore, tutti e
quattro i rapinatori, tutti messinesi, minorenni ed
incensurati, con ancora indosso alcuni capi di
abbigliamento ben evidenti nelle registrazioni. Le
perquisizioni effettuate presso le rispettive abitazioni
hanno portato a recuperare parte del denaro e quasi
tutti i pacchetti di sigarette rubati. Dopo le formalità
di rito, su disposizione della Procura per i Minorenni,
gli arrestati sono stati accompagnati presso il Centro
di Prima Accoglienza di Messina, per le successive
esigenze di Giustizia.
Capo d’Orlando ME
– CC, 1 in manette accoltella avversario, tentato omicidio. I
Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando, questa notte hanno arrestato
in flagranza di reato
Agostino GALATI, 45 enne incensurato, disoccupato, di Capo d’Orlando. Il
soggetto è ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio. Una
chiamata al 112 ieri sera, dopo le 22.00, è giunta da parte dei sanitari
della Guardia Medica di Capo d’Orlando, il medico ha segnalato la presenza
di un 53 enne del luogo, il quale vi si era recato per farsi medicare
ferite lacero – contuse in varie parti del corpo: sul capo ed all’altezza
dell’addome. Lo stesso medico ha riferito che, a suo parere, si trattava di
un probabile accoltellamento e che il paziente aveva dichiarato le
generalità dell’autore dell’aggressione. La vittima è stata trasportata
con ambulanza presso l’ospedale di Sant’Agata Militello per ulteriori
accertamenti, temendo che la situazione degenerasse, i Carabinieri della
Stazione di Capo d’Orlando si sono recati presso l’abitazione dell’autore
indicato dalla vittima. I militari dell’Arma, dopo averlo rintracciato,
l’hanno condotto in caserma per ulteriori verifiche. I Carabinieri nel
contempo hanno effettuato il sopralluogo sul posto dove sarebbe avvenuta
l’aggressione, in una contrada di Capo d’Orlando, reperendo i corpi
contundenti utilizzati per colpire più volte la vittima. I Carabinieri,
oltre a rinvenire tali oggetti, posti sotto sequestro, hanno rilevato a
terra varie macchie di sangue a dimostrare che lì in effetti poco prima era
avvenuta l’aggressione raccontata dalla vittima. Il Magistrato di turno
della Procura della Repubblica di Patti, è stato informato ed i Carabinieri
hanno arrestato Agostino GALATI per tentato omicidio, il quale, al termine
delle operazioni, veniva ristretto presso la Casa Circondariale di Messina
Gazzi.
Messina
–
Stalker 77enne di notaio: ingiuria ed offese continue, ai
domiciliari. L’anziano era rimasto insoddisfatto delle prestazioni del notaio a
cui si era rivolto, addebitandogli la causa di una perdita di
denaro. Il 77enne di Messina ha cominciato così ad appostarsi
tutti i giorni, per oltre un anno, fuori dall’ufficio del
professionista ed a urlargli insulti ed anche nei confronti di
altri clienti. Il 77enne non si è dissuaso neanche dopo le
denunce ed i numerosi interventi dei Carabinieri. Il notaio, che
aveva inizialmente provato a rispondere pazientemente alle
insistenti domande del suo “assistito” si era arreso e aveva
dovuto ingegnarsi ogni giorno per entrare nel proprio studio
senza farsi notare dallo stalker. I Carabinieri della Stazione
di Messina Arcivescovado, nella tarda mattinata di ieri, hanno
trovato appostato al solito posto l’anziano e l’hanno fermato
proprio mentre cominciava a gridare insulti al passaggio del
notaio. L’anziano è stato così tratto in arresto ed accompagnato
presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari, dove
resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Mistretta – Stalking: atti persecutori a 18enne, 1 in carcere.
I Carabinieri Compagnia di Mistretta, della Stazione di Capizzi (ME), di
pomeriggio, a Valguarnera Caropepe (EN), hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il
Tribunale di Enna nei confronti di Calogero Loggia, nato ad Acireale 29enne,
residente a Valguarnera Caropepe, già noto alle Forze dell’Ordine. Il
soggetto è stato arrestato poiché, a seguito di accertamenti dei
Carabinieri, è ritenuto responsabile di atti persecutori ai danni di una
18enne di Capizzi, attuati da maggio al settembre 2014 al fine di
costringerla a riallacciare una relazione sentimentale già da tempo
conclusa. Le diuturne molestie telefoniche, ripetute e le gravi minacce, i
continui insulti, i pedinamenti e gli appostamenti, avevano indotto la
giovane vittima ad un perdurante stato di ansia e di paura che l’aveva
portata a non uscire più di casa ed a cambiare le abitudini di vita. La
vittima in alcune occasioni si era rivolta ai Carabinieri del luogo per
denunciare i pesanti atti che era costretta a subire, dopo aver interrotto
una relazione diventata per lei insostenibile. Loggia, in un’occasione, nel
mese dello scorso luglio, aveva raggiunto la ragazza in una località
balneare dove ì si trovava in compagnia di un’amica per trascorrere qualche
giorno di vacanza. Il soggetto in quella occasione puntò una pistola
giocattolo alla vittima minacciandola di morte nel caso in cui non fosse
tornata con lui. La Pistola poi è stata rinvenuta e sequestrata dai
Carabinieri della stazione di Capizzi comandati dal Mar. Capo Seminara
Mariano. L’arrestato, nella giornata di ieri è stato associato presso la
Casa Circondariale di Enna.
Messina-
Tentato omicidio ex collega, evasione e porto abusivo di armi.
Ignazio FUSCO,
41enne operaio, dopo una lite scaturita per motivi legati a dei debiti di
lavoro, il 4 settembre dello scorso anno aveva aspettato sotto il portone di
casa nel Rione Gravitelli l’ex collega G.Z., per poi colpirlo al
torace ed alla mano con 1 coltello, procurandogli lesioni giudicate
guaribili in 30 giorni dai sanitari dell’ospedale ‘Piemonte’ di Messina. Il
manovale si era dato alla fuga e la vittima non aveva fornito dettagli utili
ai Carabinieri per individuare l’autore dell’aggressione. Gli investigatori
del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro hanno ricostruito la
vita della vittima e da lì sono partiti con le indagini. Gli uomini
dell’Arma, con serrate attività, svolte anche con l’ausilio di nuove
tecnologie, sono riusciti a chiudere il cerchio sull’autore del tentato
omicidio che, al momento del fatto stava scontando la detenzione domiciliare
per il reato estorsione. L’Autorità Giudiziaria, sulla base degli elementi
raccolti, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per
Ignazio FUSCO. Le porte della Casa Circondariale di Gazzi, ieri sera si
sono aperte per il manovale dove rimarrà a disposizione dell’A.G. davanti
alla quale dovrà rispondere dei reati di tentato omicidio, evasione e porto
abusivo di armi.
Roma
– Operazione Biancaneve, si consegna a Roma 1 ricercato.
Nicola TAVILLA, 49enne già noto messinese ed unico soggetto
ancora ricercato a seguito dell’operazione “Biancaneve” condotta
dai Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, nella tarda
mattinata di lunedì 30 giugno 2014, si è presentato presso la
Casa Circondariale di Roma Rebibbia per costituirsi, in quanto
destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere per i
reati di usura ed estorsione.I militari dell’Arma, nel corso
dell’operazione, scattata alle prime ore di lunedì 23 giugno
2014, avevano ammanettato 19 persone e solo Nicola TAVILLA, che
in quei giorni si trovava a Roma, si era reso irreperibile e
sottratto temporaneamente alla cattura. le ricerche dei
carabinieri, da allora erano state immediatamente estese su
tutto il territorio nazionale, non si erano mai interrotte.
Messina - CC contrasto
commercio ambulante abusivo, sequestrata merce, donata ad istituti. Le
operazioni dei militari della Compagnia di Messina Sud continuano per il
contrasto al fenomeno del commercio ambulante abusivo, dilagante in città.
Numerosi i venditori privi autorizzazione i quali, occupano abusivamente il
suolo pubblico e creano gravi pericoli anche alla circolazione stradale. Gli
abusivi vendono la loro merce incuranti di ogni norma. I commercianti
onesti sono danneggiati, e regolarmente pagano licenze, autorizzazioni,
concessioni e tasse. L’operazione di controllo a tappeto di tutti i
venditori ambulanti del Rione Minissale, è scattata, alle otto di questa
mattina, condotta dalle Stazioni Carabinieri di Gazzi e Bordonaro, con il
supporto di una pattuglia del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale e
con la collaborazione della Sezione Annona della Polizia Municipale del
Comune di Messina. I controlli hanno portato a sanzionare 5 persone per il
mancato possesso dell’autorizzazione alla vendita al dettaglio di prodotti
ortofrutticoli ed al sequestro amministrativo di 4.000 kg di merce, per un
valore di circa 3.700 euro. L’operazione è proseguita fino alla tarda
mattinata ed in poche ore le vie del Rione Minissale sono state sgomberate
da tutte le postazioni di vendita abusive. La merce sequestrata, dopo
essere stata controllata da personale specializzato, è stata interamente
devoluta in beneficienza alle mense dei poveri degli istituti “Don Bosco” e
“Cristo Re”.
Santa Teresa Riva – 80enne rapinato da 40enne rumena, CC
presa. I militari della Stazione di Santa Teresa di Riva hanno
tratto in arresto Daniela Cobzariu, 40enne, cittadina romena di
fatto domiciliata nel campo nomadi di via Plaja a Catania. La donna,
nelle ore serali del 18 maggio, si era resa colpevole di un reato ai
danni di un anziano del luogo.Un ignaro ultraottantenne di Santa
Teresa stava passeggiando in via Regina Margherita, quando alle spalle
si è visto una signora, all’apparenza straniera, vestita scuro e con
un passeggino vuoto. La donna, si è avvicinata all’anziana vittima,
l’ha colpita alla gamba col passeggino, facendola cadere a terra.
L’anziano a terra dolorante, stordito dalla rapidità dei fatti, ha visto
la donna che con abilità gli sfilava il portafogli e quel centinaio di
euro contenuti. La maldestra poi si è data alla fuga. Per essere più
veloce ha abbandonato sia le ciabatte che il passeggino, dirigendosi
verso il vicino torrente Savoca. I Carabinieri subito usciti dalla
Caserma, hanno identificato la donna, l’hanno raggiunto e sottoposta ad
una perquisizione che ha consentito di recuperare il denaro sottratto.
La refurtiva è stata riconsegnata alla vittima. La romena è stata
accompagnata presso gli Uffici della Compagnia di Taormina per le
procedure di identificazione al fine di valutare la sussistenza di
ulteriori provvedimenti. La donna è stata tratta in arresto per rapina
e trattenuta nelle camere di sicurezza. I difensori nell’udienza di
convalida hanno richiesto i termini a difesa.
Giardini Naxos ME
- Viola obbligo sorveglianza speciale, CC
ammanettano 28enne. Si tratta di :
Damiano SCIACCA, 28enne, sorvegliato
speciale con obbligo di soggiorno nel comune
di Taormina. I Carabinieri della locale
Stazione nella serata di ieri, a Giardini
Naxos, nel corso di un servizio di vigilanza
e controllo del territorio, hanno tratto in
arresto in flagranza di reato, per
inosservanza delle prescrizioni inerenti la
sorveglianza speciale di P.S., il 28enne di
Taormina, già noto alle Forze dell’Ordine.
Il personaggio, forse sperava di passare
inosservato sul territorio della cittadina
naxiota, ma Damiano SCIACCA, con obbligo di
soggiorno nel comune di Taormina, non aveva
fatto i conti con un pattuglia della
Stazione di Giardini Naxos che l‘ha
riconosciuto ed arrestato per inosservanza
degli obblighi imposti dalla misura di
prevenzione di pubblica sicurezza lui
applicata. Il personaggio, al termine delle
formalità di rito, su disposizione dell’A.G.
competente, è stato trattenuto presso la
camera di sicurezza della Stazione
Carabinieri di Giardini Naxos in attesa di
essere giudicato con il rito direttissimo.
Messina - Messina, Lentini, Napoli:operazione CC Last
orange, traffico illecito rifiuti, 8 misure cautelari.I
comuni interessati all'inchiesta sono : BARCELLONA POZZO DI
GOTTO, MAZZARÀ, SANT’ANDREA, CASTROREALE, TERME VIGLIATORE,
LENTINI E NAPOLI. Carabinieri della Compagnia di Barcellona e
del Nucleo Operativo Ecologico di Catania hanno eseguito 8
misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti
responsabili, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti.
Le 8 misure cautelari personali sono state emesse dal Gip del
Tribunale di Messina su richiesta della locale Direzione
Distrettuale Antimafia. Si tratta di 3 arresti domiciliari, 4
obbligo di presentazione alla P.G. ed 1 obbligo di dimora di
soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di traffico
illecito rifiuti. Il medesimo provvedimento prevede il sequestro
preventivo di una ditta produttrice di succhi di frutta con
sede a Barcellona e di diversi autocarri utilizzati per il
trasporto illecito dei rifiuti. Tutti gli accusati devono
rispondere di avere in concorso tra loro allestito con mezzi ed
attività continuative lo smaltimento illecito di rifiuti
speciali non pericolosi costituiti da scarti degli agrumi
traendone un ingiusto profitto quantificato in circa 2 milioni
di euro.
Messina
- Sfruttamento e favoreggiamento prostituzione in
concorso, Carabinieri eseguono 4 misure cautelari ai
domiciliari 1 reale. I Carabinieri della Stazione
Messina Camaro con la collaborazione del Nucleo Operativo
della Compagnia Messina Centro, nelle prime ore della
mattina, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di
misura cautelare nei confronti di 2 persone tutte indagate,
a vario titolo, per sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione in concorso. 2 ulteriori provvedimenti
limitativi della libertà personale sono stati eseguiti dai
Carabinieri competenti per territorio nei comuni di Milazzo
e Falerna (CZ). Il sequestro preventivo dell’abitazione di
Messina ove si svolgeva l’attività di prostituzione è stato
notificato ed eseguito nella stessa mattinata. Il
provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di
Messina, dott. De Marco, su richiesta del Procuratore
Aggiunto di Messina dott. Vincenzo Barbaro.
Gioiosa Marea ME - 32 denunce, 2 lottizzazioni sequestrate
da CC. I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e
della Stazione di Gioiosa Marea, coordinati dal Procuratore
della Repubblica di Patti hanno effettuato nella giornata di
ieri il sequestro di 22 tra appartamenti e villini, dislocati in
diversi complessi residenziali, tutti siti in località Schino,
tra l’omonimo torrente ed il torrente Santo Stefano, dando
esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P.
di Patti su richiesta della locale Procura per più reati di
lottizzazione abusiva contestati a vario titolo a 32 persone.
Le aree oggetto del sequestro possono essere identificate, in
relazione alla loro ubicazione, come “lottizzazione alta” e “
lottizzazione bassa”. In sostanza le accuse principali
riguardano: la violazione del DPR 380/2001 e di altre leggi
regionali e Regolamenti Comunali che disciplinano il settore
dell’edilizia urbana, poiché i manufatti compresi nella
lottizzazione “alta” sono stati costruiti trasformando la
destinazione urbanistica del territorio, prescritta nel Piano
Regolatore Generale, da area destinata ad insediamenti turistici
a zona residenziale. Inoltre, in violazione delle norme del
Regolamento Edilizio, non è stato rispettato il requisito che
prevede una superficie minima lottizzabile di 10.000 mq,
essendo stata lottizzata un’area di 7.540 mq, non in linea
con le citate normative; il medesimo reato anche per il plesso
che sorge sulla zona “bassa”, in quanto l’area su cui sorge è
ubicata in una fascia compresa tra la battigia e i 500 metri dal
mare, in relazione alla quale le normative vigenti stabiliscono
un indice di densità territoriale non superiore a 0,75 metri
cubi per metro quadrato. Dagli accertamenti svolti dal
consulente tecnico del P.M. risulta che il plesso abbia un
indice di cubatura che ha comportato un volume superiore del 40%
rispetto a quello insediabile per legge; la mancata
realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria (parcheggi,
strade, sistemi di raccolta dell’acqua piovana, cordoli, muri di
contenimento delle strade, illuminazione pubblica parziale,
spazi di verde pubblico attrezzato).Il primo piano di
lottizzazione per la zona “alta” è del 2000, con successive
integrazioni, mentre il piano originario dell’area “bassa”
risale al lontano 1989. L’indagine era iniziata nel 2007.
Tortorici ME -
1 in carcere per violazioni. Carabinieri
della locale Stazione a Tortorici, hanno arrestato, in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere
emessa dalla Corte di Appello di Messina,
Vincenzo BLANCO, 34 enne già noto di Tortorici per reiterate
condotte in violazione della misura degli arresti domiciliari
cui era sottoposto. BLANCO, che si trovava agli arresti
domiciliari dal febbraio scorso ottenuti dopo essere stato in
carcere per diverso tempo, è stato denunciato dai Carabinieri,
assieme alla moglie, per ben 2 volte per l’esecuzione di opere
edilizie abusive nel proprio appartamento nel quale si trovava
recluso, nonostante un‘ordinanza di divieto di costruzione
emessa dal Comune oricense. I militari dell’Arma hanno accertato
che i coniugi abitavano unitamente ad un altro personaggio noto
per reati della zona di Tortorici. A seguito dell’accertamento
da parte dei militari dell’Arma di queste violazioni, la Corte
di Appello di Messina ha sostituito la misura degli arresti
domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere. I
Carabinieri, nel pomeriggio di ieri, hanno pertanto condotto
BLANCO presso la casa circondariale di Messina Gazzi
ripristinando la misura in carcere.
Messina - 19enne ruba oro da amica parente. Uomini del
Nucleo Radiomobile hanno denunciato in stato di libertà per
il reato di furto in abitazione una 19enne messinese che
aveva sottratto, qualche giorno addietro, alcuni monili in
oro per un valore approssimativo di 700,€ da un’abitazione,
all’interno della quale si era introdotta con il pretesto di
fare visita alla figlia della padrona di casa, sua
conoscente. La 19enne successivamente ha venduto parte
della refurtiva presso un compro-oro della città. La
maldestra dopo alcuni accertamenti, sentita dai Carabinieri
in merito, ha confessato il reato e collaborato con i
militari, indirizzandoli verso il compro-oro. I Carabinieri
nel negozio hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 1
anello e 1 bracciale in oro venduti per 543€, oggetti
riconosciuti dalla vittima, restituendo 1 ultimo anello che
aveva trattenuto per sé. Tutto il materiale sarà restituito
al legittimo proprietario.
Messina
– Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina, hanno operato 1
arresto per furto, 14 denunce, 9 per violazione dei doveri
relativi la custodia dei beni sottoposti a sequestro, 2 donne
per ricettazione, 1 per guida in stato di ebbrezza e 1 per guida
senza patente e 6 persone sono state segnalate al Prefetto per
possesso di modica sostanza stupefacente. I militari continuano
senza sosta i controlli su strada. Gli uomini del Nucleo
Radiomobile di Messina hanno operato nell’ambito del piano
coordinato di controllo del territorio del capoluogo peloritano.
I militari del Nucleo Radiomobile nel pomeriggio di ieri hanno
arrestato in flagranza di reato Salvatore BONAFFINI,
soggetto già noto ai Carabinieri per i precedenti trascorsi
giudiziari, che era uscito di galera solo sette giorni fa, ed è
stato sorpreso mentre rubava numerosi infissi in alluminio
anodizzato e vetro da uno stabile in località Z.I.R. a Messina.
I Carabinieri nello specifico, a seguito di una segnalazione
giunta sull’utenza di emergenza “112” hanno sorpreso il
soggetto ancora all’interno dello stabile, con la sua
utilitaria già caricata di infissi precedentemente divelti dai
luoghi dove erano stati installati. BONAFFINI portato in caserma
per le formalità di rito veniva tratto in arresto e su
disposizione dell’A.G. riaccompagnato a casa in regime di
arresti domiciliari. Questa mattina presso il Tribunale di
Messina, nel corso del giudizio direttissimo in seguito alla
convalida dell’arresto, il BONAFFINI ha patteggiato una pena di
otto mesi di reclusione e 200,00 euro di multa ed è stato
recluso in carcere. I carabinieri, del Nucleo Radiomobile nella
stessa giornata di ieri nel corso dei numerosi controlli su
strada, hanno denunciato 2 conducenti che si erano messi alla
guida in condizioni psicofisiche inidonee, previste pene:
l’arresto da 6 mesi ad un anno. Il primo aveva abusato con gli
alcolici, sorpreso al volante della sua auto con un tasso
alcolemico di 2,50 g/l, ben oltre il massimo consentito di 0,50
g/l; il secondo aveva invece deciso di saltare in sella al
ciclomotore dell’amico senza avere patente di guida e avendo
verosimilmente assunto stupefacenti, sorpreso in stato di
evidente alterazione psicofisica si è rifiutato infatti di
sottoporsi a mirati accertamenti. I militari nel corso dei
controlli stradali hanno denunciato a piede libero 9 persone
per violazione dei doveri relativi la custodia dei beni
sottoposti a sequestro da parte dell’Autorità amministrativa per
altrettanti custodi di veicoli vincolati in seguito a violazioni
del Codice della Strada la cui pene sono comprese da 3 mesi fino
a tre anni reclusione. Nel corso di recenti controlli, i
militari hanno potuto registrare la scomparsa di alcuni veicoli
sequestrati perché circolanti senza la necessaria copertura
assicurativa, i quali nell’attesa della definizione del
procedimento di confisca ed alienazione da parte della
Prefettura erano stati affidati in custodia agli stessi
trasgressori o ai relativi proprietari, che avevano dichiarato
di avere la disponibilità di un luogo non soggetto a pubblico
passaggio ove poterli controllare e preservare con efficacia. I
mezzi, invece, spesso abbandonati sulla pubblica via in barba a
qualsiasi forma di diligenza da parte delle persone incaricate
della custodia, con il passare del tempo sono stati asportati da
ignoti, senza che nella maggior parte dei casi nessuno si
preoccupasse nemmeno di formalizzarne il furto denunciando
l’evento. Proprio il custode, in una circostanza, senza
alcuna autorizzazione e senza dare comunicazione alle autorità
competenti, ha provveduto a demolire autonomamente il veicolo di
cui era formalmente nominato affidatario, rendendo di fatto
inefficace il successivo provvedimento di confisca del bene
emanato dalla Prefettura di Messina. I carabinieri nel corso
delle verifiche sui veicoli sottoposti a sequestro
amministrativo, hanno denunciato 2 donne per il reato di
ricettazione, avendo rilevato una evidente contraffazione sui
numeri di telaio riportati sui mezzi. A mettere in allerta i
militari è stata l’inspiegabile fretta di demolire il mezzo, in
ambedue i casi Lancia Y di recente fabbricazione ed in
condizioni tali da poter eventualmente essere vendute con un
alto guadagno. Il trucco verosimilmente adottato dalle parti
già proprietarie di Lancia Y del modello precedente, emergeva
quindi, poiché avevano reimmatricolato con una numerazione più
recente i loro veicoli, poi probabilmente abbandonati senza
cancellazione dal pubblico registro, e ne avevano trasferito
targhe e documenti su nuove Lancia Y di probabile provenienza
furtiva, contraffacendo i relativi numeri di telaio. Gli
accertamenti tuttora in corso permetteranno di individuare gli
originari proprietari dei veicoli a cui restituire quanto di
loro proprietà. Le due donne rischiano una pena da due a otto
anni di reclusione. I militari dell’Arma hanno segnalato alla
Prefettura di Messina quali assuntori di sostanze stupefacenti
sei giovani, perché trovati in possesso di modiche quantità di
droga per uso personale, tra cui un soggetto sottoposto a
detenzione domiciliare proprio in seguito a condanna per
spaccio. Per lui arriverà probabilmente una revoca del beneficio
dei domiciliari, per finire di scontare la pena in carcere.
Messina - Carabinieri arrestano 1 giovane furto ferro. Eseguito
un provvedimento custodiale. I Carabinieri della Stazione di
Messina Camaro hanno tratto in arresto, in flagranza di reato
Giovanni TRISCHITTA, 21enne nato a Messina, con precedenti
di polizia. Il giovane, con ad altri 3 individui in corso di
identificazione, è stato sorpreso ad asportare materiale ferroso
all’interno della dismessa stazione ferroviaria di Camaro
Superiore. L’arrestato, è stato ristretto nelle camere di
sicurezza della Compagnia Messina Sud a disposizione dell’
Autorità Giudiziaria che ha disposto il rito direttissimo. I
Carabinieri della Stazione Messina Camaro, ieri, hanno
notificato ad Emilio MAFFEI, 25enne nato a Messina, , già
noto alle Forze di Polizia, un Ordine di esecuzione per la
carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di
Messina. L’arrestato dovrà espiare un pena residua di 3 anni e 9
mesi di reclusione per lesioni personali aggravate, porto
abusivo di armi e minaccia aggravata. Dopo le formalità di rito,
il soggetto è stato ristretto presso la Casa Circondariale di
Messina Gazzi.
Taormina – 1 in
manette per droga.
Si tratta di : Angelino D’Agostino, 45enne già noto di
Mongiuffi Melia. I Carabinieri
della Compagnia di Taormina, dopo alcuni interventi sono stati
avvisati di una possibile lite in famiglia a Letojanni in
Contrada Andreana. I militari già conoscevano l’abitazione
poiché di proprietà di un soggetto già noto per vari precedenti.
Sul tavolo della cucina i militari hanno notato alcuni piccoli
residui di marijuana. La perquisizione domiciliare ha
consentito di rinvenire 18 grammi di marijuana in 2 contenitori
per alimenti. Altri 65 grammi della stessa sostanza erano
occultati in un sacchetto di plastica ed un bilancino di
precisione. La perquisizione in un’abitazione attigua, in uso
al D’Agostino, ha portato al rinvenimento di ulteriori 17 grammi
della stessa sostanza e alcuni semi. Il personaggio è stato
tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza
stupefacente e dei fatti veniva data comunicazione al Pubblico
Ministero.
Capri Leone ME
– Estorsioni, CC 1 preso col denaro. Militari della Stazione Carabinieri di Tortorici, a conclusione
di una complessa attività d’indagine, nel pomeriggio di ieri
hanno tratto in arresto, in flagranza di reato,
Giovanni MONTAGNO BOZZONE, 48enne, residente a Torrenova
(ME), già noto alle Forze dell’Ordine, con l’accusa di
estorsione aggravata. La vittima, un imprenditore di Tortorici,
ormai sfinito dalle continue ed ingiuste richieste di denaro e
dalle pressanti intimidazioni che ha dovuto subire per più di un
anno, si era rivolto ai Carabinieri della Stazione di Tortorici
per denunciare il suo estorsore. Giovanni MONTAGNO BOZZONE, la
mattina di venerdì scorso, con nuove minacce telefoniche,
avrebbe chiesto e preteso dalla sua vittima un ennesimo
appuntamento nel comune di Capri Leone, ma all’incontro si sono
presentati i Carabinieri. I militari dell’Arma, dopo aver
fotocopiato il denaro da consegnare e predisposto idonea
attività di appostamento nel luogo indicato, hanno monitorato le
fasi dell’incontro, nel corso del quale il soggetto con
ostentata prepotenza asseriva che quei soldi erano destinati al
mantenimento di personagg in carcere. I militari operanti sono
intervenuti immediatamente dopo la consegna del denaro,
bloccando l’estorsore dopo che aveva già riposto la somma
ricevuta nella tasca della giacca. L’operazione è il frutto
della collaborazione e fiducia che la vittima ha riposto nei
confronti delle forze dell’ordine, ed in particolare dell’Arma
dei Carabinieri.
Rocca di Capri Leone ME – 1 seriale, furti supermercato, CC 1
ai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Rocca di
Capri Leone nella serata di ieri, hanno tratto in arresto, ai
domiciliari in flagranza di reato, un 34 enne già noto
originario di Mistretta, resosi responsabile del reato di furto
aggravato. Si tratta di
Raffaele Concetto TORNABENE, 34enne con diversi precedenti
penali, di fatto domiciliato a Capo d’Orlando. Supermercati
nella zona nell’ultimo periodo avevano denunciato alcuni furti
di lieve entità. I militari dell’Arma, tuttavia, sebbene
avessero visionato le immagini delle telecamere a circuito
chiuso dei rispettivi esercizi commerciali, non avevano ancora
riconosciuto l’identità del soggetto, ad eccezione dell’auto con
cui raggiungeva i medesimi esercizi. A seguito, quindi di una
serie di appostamenti da parte dei Carabinieri nei pressi dei
supermercati della zona, ieri sera, in orario di chiusura, i
militari hanno intercettato l’auto visionata nelle immagini.
Gli investigatori, non appena il proprietario della macchina
l’ha raggiunta per andare via con la spesa in mano, l’hanno
bloccato sorprendendolo con la refurtiva appena asportata dal
supermercato. I Carabinieri hanno accertato, dalla successiva
perquisizione personale e veicolare, che TORNABENE aveva
asportato alcuni generi alimentari, ancora non di prima
necessità. Per questo motivo, e soprattutto per la reiterazione
dei furti avvenuti negli ultimi giorni, i Carabinieri della
Stazione di Rocca di Caprileone l’hanno tratto in arresto e lo
condotto presso la sua abitazione in regime degli arresti
domiciliari in attesa del rito direttissimo.
Messina -I Carabinieri hanno commemorato giovedì 21 novembre 2013, la
Patrona “Virgo Fidelis”, con una Santa Messa celebrata alle
ore 10,00 nel Duomo da Sua Eccellenza Monsignor Calogero La
Piana, Arcivescovo di Messina. Le autorità cittadine
presenziano alla celebrazione col coro “Gaedemus in Domino”
di Camaro Superiore e la Banda della Brigata Meccanizzata
“Aosta”, la “Battaglia di Culqualber” del Secondo Conflitto
mondiale in Africa Orientale cui, tra l’altro, è intitolato
proprio il Comando Interregionale, all’interno della Caserma
“A. Bonsignore”, “La giornata dell’Orfano”, nel corso della
quale, all’interno del Comando Interregionale, sarà
rammentata l’opera svolta dall’O.N.A.O.M.A.C. (Opera
Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri), che
fornisce “assistenza indiretta” mediante la corresponsione
di “assegni di studio” e “premi di profitto” per gli Orfani
più diligenti con “l’obiettivo di far sentire i suoi giovani
e le loro mamme sempre uniti alla grande famiglia
dell’Arma”.
Messina
– Fuoco, estorsione:40mila € per continuare lavori, 2
filmati e presi. A finire in manette sono Gianfranco RAPISARDA 37enne, ed
Antonino CATANIA 38enne.
I militari della
Compagnia Messina Sud, hanno bloccato 2 accusati d’avere
appiccato il fuoco e lasciato un biglietto minatorio. I
Carabinieri della Stazione di Messina Tremestieri hanno
contestato ai due l’accusa di tentata estorsione in concorso e
danneggiamento seguito da incendio aggravato. Un incendio
doloso il 6 novembre del 2012 si era sviluppato nella località
Galati Marina in un fabbricato in costruzione ed un’abitazione
dislocata nei pressi di quel fabbricato. In un rustico adiacente
veniva rinvenuto un biglietto minatorio con su scritta la
richiesta di 40.000 euro se vi era l’intenzione di continuare i
lavori. Le indagini dei militari hanno consentito di ricostruire
la dinamica dei fatti di quella sera. I due indagati con un’auto
di proprietà di 1 dei due si erano recati nei pressi del terreno
interessato portando con sé 1 bottiglia e del liquido
infiammabile. I maldestri, dopo aver scavalcato la recinzione
avrebbero appiccato il fuoco dandosi alla fuga e raggiungendo
con circospezione la loro vettura. L’estrapolazione dei filmati
di alcune telecamere presenti nella zona hanno da subito
consentito ai Carabinieri di identificare Catania, mentre da
successive indagini e riscontri si è arrivati a dare un nome al
suo complice appunto Gianfranco Rapisarda. I carabinieri, a
seguito di perquisizione, nell’abitazione del Catania, hanno
ritrovato e sequestrato il capo di abbigliamento verosimilmente
indossato dallo stesso al momento del fatto. I militari,
seguendo il Catania hanno identificato il complice, proprietario
dell’auto usata per la circostanza. I due, in esecuzione
dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del
Tribunale di Messina sono stati associati alla casa
circondariale di Messina Gazzi.
Messina
- CC 20enne arrestato : resistenza a Pubblico Ufficiale,
danneggiamento aggravato, porto ingiustificato di arma bianca e
detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale. Si tratta
di Alessandro FABBR I,
20enne nato a Torino, residente a Messina già noto. I militari
del Nucleo Radiomobile di Messina nel corso della notte, hanno
tratto il soggetto in arresto in flagranza di reato per
resistenza a Pubblico Ufficiale. Il giovane, segnalato da
chiamata al 112 quale responsabile di taglio degli pneumatici di
alcune auto in sosta nelle vie adiacenti a Piazza Municipio,
veniva individuato nella piazza mentre lanciava oggetti in vetro
contro altre autovetture in sosta, danneggiandole. Il giovane,
fermato in evidente stato di ebbrezza alcoolica, si è scagliato
con violenza contro i militari intervenuti, colpendoli con calci
e pugni nel tentativo di guadagnare la fuga. Bloccato e
sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in
possesso di 1 involucro contenente grammi 0,8 di marijuana e 1
coltello a serramanico lungo complessivamente cm 15,
verosimilmente utilizzato per i danneggiamenti. Al termine delle
formalità di rito il giovane è stato trattenuto nella camera di
sicurezza nella stazione Carabinieri di Messina-Gazzi in attesa
del rito direttissimo in giornata. Il soggetto è stato altresì
denunciato per i reati di danneggiamento aggravato e porto
ingiustificato di arma bianca, oltre che segnalato alla locale
prefettura quale assuntore di stupefacenti. Il soggetto era già
stato segnalato per i medesimi reati il 24 febbraio 2013,
allorquando veniva sorpreso a danneggiare 1 vettura con 1
bottiglia in vetro. Tutto il materiale rinvenuto veniva
sottoposto a sequestro.
Messina - Arresti ai
domiciliari per
il responsabile dell’ufficio
postale di Giampilieri Marina,
Gaetano Brigulio,
61
anni, preso dai Carabinieri della Compagnia Sud di
Messina. E' accusato di aver prelevato indebitamente
somme di denaro dal conto corrente postale di un anziano
pensionato di Giampilieri Marina. Secondo quanto
accertato dai militari dell’arma il sistema per
prelevare i soldi sarebbe stato semplice. Quando
l'anziano si recava per pagare le utenze domestiche, il
direttore avrebbe sostenuto che ci fosse un momentaneo
guasto del bancomat, ed avrebbe trattenuto un centinaio
di euro alla volta. La stessa vittima a cui sono stati
sottratti circa 600€ si sarebbe accorto che qualcosa non
andava. L'anziano ha presentato denuncia a gennaio e
grazie alla collaborazione delle Poste, i militari dopo
svariati accertamenti hanno raccolto le prove sul
comportamento illecito del responsabile dell'ufficio
postale nel momento della digitazione del pin da parte
della vittima.
Milazzo - Sequestra e tenta violenza su 2 donne, una minore.
55enne arrestato dai Carabinieri. I militari della Compagnia
di Milazzo Stazione di San Filippo del Mela nella tarda serata
hanno arrestato un 55enne, originario dell’isola di Salina, già
noto alle Forze dell’Ordine, in esecuzione di un provvedimento
cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Barcellona su richiesta
della locale Procura della Repubblica, che ha concordato con le
risultanze investigative dei Carabinieri, in quanto ritenuto
responsabile di violenza sessuale e violenza sessuale su minore”,
“sequestro di persona” e “lesioni personali aggravate”. Le indagini
dei Carabinieri , svolte in Milazzo e Santa Lucia del Mela (ME) nel
mese di luglio 2013, hanno consentito di raccogliere gravi indizi
colpevolezza nei confronti del 55enne che, il 13 luglio, aveva di
fatto sequestrato 2 giovani donne, di cui 1 minorenne, spingendole
con la forza sulla sua autovettura, bloccandone le sicure ed
impedendone così la fuga. Successivamente a bordo della vettura le
aveva minacciate con un bastone e condotte in una abitazione, dove,
dopo averle aggredite con calci e pugni, in diversi momenti
concretizzava sulle giovani ripetuti atti di violenza sessuale. Il
disegno criminoso non portava ad ulteriori e più gravi conseguenze
solo grazie alla violenta reazione delle donne che riuscivano in
qualche modo ad allontanarlo. Il soggetto è stato arrestato e, dopo
le formalità di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di
Messina-Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Barcellona - Picchia convivente: albanese 27enne
arrestato dai Carabinieri. I militari della Stazione di
Montalbano Elicona (ME) hanno arrestato un albanese 37enne, già
noto alle Forze dell’Ordine, dimorante nel Comune di Montalbano
Elicona (ME), in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso
dal GIP del Tribunale di Barcellona P.G. (ME), su richiesta
della Procura della Repubblica della cittadina del Longano, che
ha concordato con le risultanze investigative emerse nel corso
delle indagini dei Carabinieri. Il soggetto è ritenuto
responsabile di atti persecutori, estorsione, danneggiamento,
maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Le indagini dei
Carabinieri hanno consentito di accertare che il 37enne, nei
mesi di ottobre e novembre 2013, si sarebbe reso responsabile
dei reati, commessi in danno della ex convivente. Il GIP del
Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, condividendo la
richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, ha
emesso nei confronti del 37enne il provvedimento cautelare. I
Carabinieri nella mattinata di ieri, si sono presentati presso
il domicilio dell’individuo e lo hanno dichiarato in arresto.
L’albanese, dopo le formalità di rito, come disposto
dall’Autorità Giudiziaria, è stato condotto presso la Casa
Circondariale di Messina Gazzi.
Messina -
Nucleo Radiomobile Messinadenuncia 4 giovanissimi presi a rubare
in un grande magazzino del centro. C’erano durante la tarda
mattinata di ieri anche 2 ragazze minorenni tra i 4 denunciati per
tentato furto aggravato in concorso da parte del Nucleo Radiomobile
Carabinieri di Messina. La richiesta di intervento era giunta al
numero di emergenza “112”. Una gazzella dell’Arma si è portata in
uno dei grandi magazzini del centro, dove gli stessi dipendenti del
negozio avevano sorpreso quattro giovanissimi, 2 ragazzi 19enni e
due ragazze 16enni, mentre cercavano di appropriarsi di alcuni capi
d’abbigliamento esposti per la vendita. Una coppia dopo avere
scelto dagli scaffali i vestiti di proprio gradimento, si era chiusa
nel camerino di prova impegnata a staccare le placche
anti-taccheggio ed occultare la merce, in parte nascondendola dentro
gli zaini di scuola e in parte indossandola. Gli altri due, già in
possesso del resto della refurtiva, attendevano pazientemente gli
amici per darsi alla fuga tutti insieme. I quattro maldestri
fermati dal personale della sicurezza e consegnati ai militari,
immediatamente intervenuti, sono stati portati negli uffici del
Nucleo Radiomobile, dove ad attenderli, oltre ad una denuncia per
tentato furto aggravato in concorso, vi erano anche i genitori delle
ragazze minorenni, convocati dagli stessi militari. La refurtiva,
composta principalmente da felpe e magliette per un valore
complessivo di oltre 200 euro, è stata riconsegnata lo stesso
pomeriggio al legittimo proprietario.
MESSINA
D.I.A. sequestra beni imprenditore BUCCERI indicato da
collaboratori anello ME e CT
ultimo aggiornamento
Messina/Lipari
–
Caserma Carabinieri intitolata ad app Majorana caduto in
Iraq.
La cerimonia di inaugurazione ed intitolazione della
nuova Caserma, che ospita la locale Stazione
Carabinieri, all’Appuntato Horacio Majorana
caduto il 12 novembre 2003 a Nassiriya in Iraq ed
insignito della croce d’onore alle vittime di atti di
terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni
militari e civili all’estero “alla memoria”, è
programmata per la mattina di sabato 14 maggio a
Lipari. L’Appuntato Horacio Majorana, nato il 25 ottobre
1974, a Caracas in Venezuela, dove si erano trasferiti
per lavoro i suoi genitori. Il militare, dopo aver
vissuto i primi anni di vita in sud America, è cresciuto
a Catania e si è arruolato nei Carabinieri nel 1996.
l’Appuntato Majorana nel 2003, faceva parte di una
squadra del Reggimento M.S.U., impegnato in missione
all’estero, a sostegno della martoriata popolazione
irachena nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”.
Il vile attentato, che provocò la morte di 28 persone,
di cui 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito
italiano, 2 civili italiani e 9 civili iracheni, nonché
il ferimento di altre complessive 58 persone tra cui 19
Carabinieri, avvenne alle ore 10:40 ora locale, le 08:40
in Italia, del 12 novembre 2003, allorquando un camion
cisterna, pieno di esplosivo, con a bordo 2 attentatori
suicidi, scoppiò davanti alla base "Maestrale" di
Nassiriya. La pronta reazione di un Carabiniere di
guardia all'ingresso della base, evitò che il camion
esplodesse all'interno della caserma, ma la
deflagrazione, di circa 300 kg di tritolo mescolati al
liquido infiammabile, investì fatalmente anche i
militari che si trovavano all’interno della caserma.
Horacio Majorana per tali fatti ha avuto il conferimento
della Croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o
di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili
all’estero “alla memoria” con la seguente
motivazione: “Addetto a squadra del Reggimento M.S.U.
impegnato in missione a sostegno della martoriata
popolazione irachena nell’ambito dell’operazione “Antica
Babilonia”, coraggiosamente consapevole dei gravi rischi
ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il
proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso
del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Il 12
novembre 2003, a seguito di improvviso attacco ad una
installazione del contingente nazionale, veniva
mortalmente investito dal devastante scoppio di
un’ingente quantità di esplosivo, provocato
proditoriamente da cellula terroristica suicida,
sacrificando così la propria vita ai più sacri valori
dell’amor di patria e dell’onore militare. Chiarissimo
esempio di eletta abnegazione ed incondizionata
dedizione al dovere.” Nassiriya (Iraq), 12 novembre 2003Prima
di entrare nei ranghi, nel 1998, del 7° Reggimento
Carabinieri Trentino Alto Adige a Laives (BZ), al
servizio del quale partecipò alla missione
internazionale “Antica Babilonia” in Iraq e in
particolare a Nassirya, l’Appuntato Majorana aveva
prestato servizio al 12° Battaglione Carabinieri
“Sicilia” di Palermo. Proprio durante questa esperienza,
dal giugno al settembre del 1997, operò alla Stazione
Carabinieri di Lipari, come parte integrante di un
contingente di Carabinieri, inviato sull’Isola durante
il periodo estivo, per far fronte alle particolari
esigenze operative che caratterizzano il periodo estivo.
Horacio Majorana nonostante il breve periodo in cui ha
avuto occasione di operare sull’Isola, è stato
apprezzato per le sue qualità umane e professionali dai
colleghi della Stazione di Lipari e dalla cittadinanza
locale, tant’è che ad oggi è forte il suo ricordo.
Messina
- GdF
scopre e sequestra 5000 gadget falsi col marchio
“Catania Calcio”.
I finanzieri del Gruppo di Messina e della Tenenza di
Barcellona Pozzo di Gotto, nel corso dell’attività
istituzionale finalizzata al rispetto nelle normative
sul commercio e sulla sicurezza dei prodotti, hanno
sottoposto a sequestro, nei giorni scorsi,
cinquemilacinquecento articoli contraffatti. Le
operazioni di servizio hanno avuto avvio
dall’individuazione nei pressi di Villafranca di 1
furgone riconducibile ad un imprenditore della zona del
barcellonese che trasportava all’interno di scatoloni
circa 2000 pezzi contraffatti costituiti da prodotti
raffiguranti simboli e colori della società sportiva
“Catania Calcio”, quali orologi a muro e da polso,
portafoto, cuscini, lampade, radioline e altri gadget,
che erano anche del tutto sprovvisti delle prescritte
istruzioni per l’uso, delle informazioni circa la
composizione chimica, le caratteristiche tecniche, la
produzione e il confezionamento, contenuto minimo di
informazioni richieste dalle normative vigenti per
consentire una valutazione degli eventuali effetti
dannosi sulla salute. I successivi sviluppi
investigativi hanno consentito di scoprire, a seguito di
attività di perquisizione, coordinata dal Sost. Proc.
dott.ssa Barbieri della Procura della Repubblica di
Barcellona P.G., in un caseggiato abbandonato di tale
cittadina, non dichiarato tra quelli rientranti nelle
disponibilità dell’ imprenditore, un deposito illegale
di altri tremilacinquecento articoli contraffatti simili
a quelli sequestrati poco prima, anch’essi risultati
privi dei requisiti di legge. Tutti gli oggetti
individuati, una volta immessi sul mercato, avrebbero
potuto rendere oltre ventimila euro. Il titolare
dell’attività commerciale di quarantanove anni ed il
trasportatore di cinquanta, entrambi di Barcellona P.G.,
sono stati denunciati alle competenti Procure della
Repubblica di Barcellona P.G. e Messina. L’attività
eseguita dalla Fiamme Gialle testimonia il costante
impegno profuso dal Corpo a presidio della legalità nel
delicato campo della sicurezza prodotti, col duplice
obiettivo di perseguire la vendita di articoli
pericolosi ed evitare che il mercato venga condizionato
e alterato da forme illegali di concorrenza.
Messina
- D.I.A. sequestra beni imprenditore BUCCERI indicato da
collaboratori anello ME e CT.Gli uomini della D.I.A. di
Messina, a conclusione di ulteriori approfondimenti investigativi,
hanno sequestrato un compendio aziendale, per un valore stimato
di oltre 500.000 €, all’imprenditore - Sorvegliato Speciale con obbligo
di soggiorno - Concetto BUCCERI di Letojanni (ME), ritenuto,
nell’ambito di diverse inchieste giudiziarie, anello di congiunzione tra
le organizzazioni criminali operanti nel territorio a cavallo tra le
province di Messina e Catania. Il sequestro è stato disposto con
provvedimento emesso dal Tribunale Misure di Prevenzione di Messina, a
seguito di specifica attività economico finanziaria posta in essere
dalla Sezione Operativa D.I.A. di Messina. BUCCERI è sospettato di
contiguità con esponenti delle note famiglie mafiose “SANTAPAOLA”
di Catania (per il tramite di esponenti di vertice del clan “Picanello”
attivo nel versante jonico della provincia etnea ed alla stessa alleato)
nonché a quella “BARCELLONESE”, come confermato dalle
dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo BISOGNANO e Alfio
Giuseppe CASTRO. Il personaggio è stato coinvolto in vicende
giudiziarie per reati specifici di “mafia”che sono
sfociateneiprocedimenti penali denominati: “Free
Bank”, “Vivaio” e “Gotha”. In particolar modo,
nell’ambito dell’ultimo procedimento penale, incardinato presso la
Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, la Sezione Operativa,
con i ROS dei Carabinieri, il 24 giugno 2011, eseguì 24 ordinanze di
custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, tra le quali
Concetto BUCCERI.La DIA, nell’ambito di tale operazione
ha sottoposto, complessivamente, a sequestro preventivo beni stimati per
circa 150 milioni€. Con l’operazione denominata GOTHA,
sono stati valorizzati elementi info-investigativi che hanno permesso di
suffragare l’esistenza di legami tra “Cosa Nostra” cataneseed organizzazioni mafiose imperanti nella provincia di Messina, in
particolare, nella zona del barcellonese. La Corte di Cassazione di
Roma, recentemente, ha modificato la sentenza della Corte d’Appello di
Messina, ed ha annullato la condanna a 6 anni inflitta al BUCCERI per
concorso in associazione mafiosa, rimane a suo carico altro procedimento
penale, pendente presso il distretto giudiziario di Catania, per il
reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’attività
investigativa trae origine da precedenti sequestri – già disposti dal
Tribunale di Messina previa proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio
Antonio FERLA – eseguiti rispettivamente il 7 luglio 2015 e l’8 ottobre
2015 dalla D.I.A., relativamente a beni, lui riferibili, ammontanti
in totale a circa 4.300.000€. Gli accertamenti espletati dalla DIA ,
supportati dall’esame della documentazione contabile allegata alle
memorie difensive prodotte dalla parte, hanno rafforzato l’ipotesi
investigativa che individua l’imprenditore Salvatore RUGGERI, titolare dell’omonima ditta
individuale denominata SUD SERVICE, quale fidato prestanome
delBUCCERI.
Le indagini ispettive condotte dalla Sezione D.I.A. di Messina -
supportate da un approfondito esame dei flussi finanziari - hanno
palesato che RUGGERI, attraverso la propria impresa individuale,
sarebbe riuscito a finanziare, anche con emissione di documenti
predisposti ad hoc, altra società riferibile al soggetto stesso.
L’espediente adottato dal BUCCERI, per non apparire nelle realtà
imprenditoriali, è stato intercettato anche dalla locale Prefettura,
che a seguito di opportuni accertamenti eseguiti dagli specialisti della
D.I.A., si è espressa per il diniego d’iscrizione nella “White List”,
relativamente ad altra realtà imprenditoriale già sottoposta
precedentemente a sequestro la SUD SERVICE S.r.l.. Il sequestro ha interessato
l’impresa individuale SUD SERVICE di Salvatore RUGGERI, comprensiva del
patrimonio aziendale e dei rapporti finanziari in essere, quale
strumento utilizzato dal Sorvegliato Speciale Concetto BUCCERI.
Messina
- Viola prescrizioni domiciliari: CC, 1 in carcere. Si
tratta di Emanuele BRANDA
20enne già noto messinese. I Carabinieri della Stazione di Messina
Gazzi, il pomeriggio del 20 aprile 2016, hanno dato esecuzione ad una
ordinanza di custodia cautelare in carcere, in sostituzione della misura
degli arresti domiciliari, nei confronti di Emanuele BRANDA, emessa
dalla Corte d’Appello di Messina, per reiterate violazioni accertate dai
carabinieri nel corso dei frequenti controlli finalizzati a garantire il
rispetto della misura cautelare. Il giovane, nei giorni scorsi,
infatti, in occasione di controlli dei militari di Messina Sud, era
stato sorpreso in compagnia di persone diverse da quelle che compongono
il suo nucleo familiare convivente, in violazione delle prescrizioni
imposte dall’Autorità Giudiziaria che, nel luglio del 2015, gli aveva
concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Emanuele BRANDA, dopo
le formalità di tiro, è stato tradotto presso la casa circondariale di
Messina Gazzi, dove è stato nuovamente ristretto alla misura della
custodia cautelare in carcere.
Taormina
ME
– Spendono soldi falsi,
CC presi 2 del catanese.Si
tratta di
Roberto Scarpato 37enne ed Antonio Longo 19enne, entrambi
residenti ad Adrano e già noti alle forze dell’ordine. I truffatori sono
stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa dell’udienza di
convalida e del rito direttissimo. L’arresto è stato convalidato e i 2
sono tornati in libertà con l’obbligo di firma. I Carabinieri della
Compagnia di Taormina agli ordini del Cap. Filippo, di mattina, avevano
ammanettato 2 giovani catanesi che stavano spacciando banconote false da
50 euro in pieno centro a Taormina. I due malintenzionati residenti ad
Adrano approfittando della confusione hanno effettuato degli acquisti in
2 differenti attività commerciali selezionando prodotti del costo di
pochi euro e pagando con 2 banconote false da 50€. Il tempo di
accorgersi della truffa ed i commercianti hanno subito avvisato la
centrale operativa della Compagnia dei Carabinieri di Taormina, mentre i
due soggetti si stavano allontanando indisturbati. La fuga è stata
bruscamente interrotta. I Carabinieri in borghese sono immediatamente
partititi alla ricerca dei malfattori e sulla base delle descrizioni
ricevute hanno individuato i maldestri in poco tempo. I militari hanno
intravisto un sospettato e l’hanno pedinato nel tentativo di coglierlo
in flagranza così da individuare l’altro complice. Il giovane, ad un
certo punto attorniato dai carabinieri in borghese, ha raggiunto
un’autovettura dove ad attenderlo c’era il suo compare. I militari, per
evitare che i due potessero allontanarsi, hanno fatto scattare il blitz.
Il più giovane, alla vista dei carabinieri, ha tentato di disfarsi di
un involucro che aveva tra le mani e che conteneva altre 2 banconote
false da 50 euro. I due sono stati perquisiti e trovati in possesso
degli oggetti poco prima acquistati e di oltre 500 euro in contanti,
possibile provento di altre cessioni di banconote false. I commercianti hanno restituito le banconote
false, che sono state sequestrate. L’operazione è una perfetta sintesi
di efficienza e rapidità dell’Arma dei Carabinieri in un contesto ad
altissima vocazione turistica dove è fondamentale tutelare la fiducia
dei locali e dei turisti.
Milazzo ME -
Truffa e ricettazione: GdF, 1 ai domiciliari.
Si tratta di Angelo Arcoraci, 31enne già noto di Barcellona.
L'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dalle Fiamme Gialle
le quali erano arrivate all’arresto grazie ad un'indagine che aveva
messo in evidenza, a seguito di numerosi e meticolosi pedinamenti ed
appostamenti, il compimento dei reati in materia di truffa e
ricettazione. La Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo ha eseguito, da
poco, l’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa
dal Tribunale del Riesame di Messina nei confronti di Arcoraci. La
richiesta della misura personale era stata inoltrata a suo tempo dalla
Procura barcellonese, ed era stata inizialmente rigettata dal G.I.P.
del Tribunale della stessa città. Il Tribunale del Riesame di Messina
successivamente aveva accolto l’appello proposto dal Procuratore della
Repubblica, dott. Emanuele Crescenti. La Corte Suprema di Cassazione,
l’otto aprile scorso, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato
dai legali dell’Arcoraci e, pertanto, l’ordinanza è divenuta esecutiva
ed è stata notificata in carcere, dove lo stesso si trova ristretto per
altra causa. La vicenda risale al settembre dello scorso anno quando le
Fiamme Gialle mamertine avevano fatto scattare le manette ai polsi dell’Arcoraci,
che era stato colto in flagranza di reato per truffa e ricettazione. I
militari della Guardia di Finanza erano all’arresto arrivati dopo
un’indagine avviata grazie alla denuncia sporta dall’amministratore di
un’impresa, il quale aveva venduto materiali edili ad un soggetto
qualificatosi come titolare di un’impresa rivelatasi poi inesistente,
ricevendo, in cambio, assegni che risultavano smarriti o di provenienza
furtiva. I finanzieri, nel giro di poche ore, erano riusciti a
individuare il truffatore e, grazie ad una serie di meticolosi
pedinamenti ed appostamenti, l’avevano fermato subito dopo il compimento
dell’ennesimo raggiro. Le successive perquisizioni effettuate presso
l’abitazione di tale soggetto avevano consentito di rinvenire ai baschi
verdi e sequestrare altri assegni completamente in bianco, di cui era
stato denunciato lo smarrimento. Il personaggio, peraltro, aveva violato
gli obblighi di sorveglianza di cui era gravato e, pertanto, era stato
denunciato anche per inosservanza degli obblighi di pubblica sicurezza.
Milazzo
ME
- Marocchino ubriaco guida contromano, inseguito e
preso da CC li aggredisce : disposto obbligo firma.
Il Nucleo radiomobile ha arrestato
MOPSTAPHA MOSTATIR
23enne marocchino che non si è fermato all’alt. I
Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milazzo agli
ordini del Maresciallo Aiutante Rocco Fleres, hanno
ammanettato dopo un inseguimento il marocchino MOPSTAPHA
MOSTATIR domiciliato a San Filippo del Mela,
disoccupato, accusato di resistenza a pubblico
ufficiale, lesioni e guida in stato di ebbrezza. Il
giovane, a bordo di una Golf, in transito nel centro di
Milazzo, stava percorrendo a forte velocità una strada
cittadina contromano. Il soggetto alla vista dei
Carabinieri, non si è fermato all’alt rischiando una
pericolosa collisione con i militari, che si trovavano
al centro della carreggiata con tanto di paletta alzata.
I militari hanno inseguito il fuggitivo e l’hanno
bloccato poco dopo, allorquando, con abili manovre sono
riusciti a fermare l’autovettura. La prontezza e
l’abilità di guida dei militari ha impedito un tragico
epilogo ed ha permesso di bloccare l’autovettura in fuga
senza danni ai mezzi ed alle persone. Il marocchino,
impossibilitato a proseguire la fuga a bordo del mezzo,
è sceso palesando già un evidente stato di ubriachezza e
si dato alla fuga a piedi. I Carabinieri del
Radiomobile, ai quali si erano aggiunti in supporto
anche i colleghi della Stazione di Milazzo, hanno
proseguito l’inseguimento a piedi e dopo una breve
colluttazione, sono riusciti ad immobilizzare il
marocchino, che nel tentativo di divincolarsi, li ha
colpiti con calci e pugni. 3 dei 4 militari intervenuti,
a seguito della colluttazione, hanno riportato lievi
escoriazioni e contusioni. Il marocchino una volta
immobilizzato, è stato sottoposto all’alcol test ed è
risultava positivo con un valore estremamente alto e
superiore all’1,5 g/l, considerato dalla legge come il
valore più grave delle ipotesi possibili. Il soggetto è
stato quindi arrestato per resistenza a pubblico
ufficiale, lesioni e guida sotto l’effetto dell’alcol.
L’individuo nella mattinata, è stato giudicato e su
richiesta del PM di turno Dottoressa Sarah Caiazzo della
Procura di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal
Procuratore Emanuele Crescenti, l’arresto del
marocchino è stato convalidato, dal GIP del Tribunale di
Barcellona P.G., che ha disposto la misura cautelare
dell’obbligo di firma.
Messina
– Spaccio CC 1 in carcere. I Carabinieri della Stazione
di Messina Gazzi nel pomeriggio hanno arrestato Giovanni PANARELLO
31enne già noto messinese classe 1983, colpito da un ordine di
carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura
Generale della Repubblica presso la corte d’Appello di Messina. I
Carabinieri hanno arrestato il messinese già noto in esecuzione di
ordine di carcerazione per detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti e danneggiamento seguito da incendio. Il soggetto è tenuto
ad espiare una pena di 5 anni, 3 mesi e 17 giorni di reclusione poiché
riconosciuto colpevole dei reati di detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti e danneggiamento seguito da incendio, commessi a
Messina tra gli anni 2006 e 2014. Il soggetto, dopo le formalità di
rito, come disposto dall’Autorità Giudiziaria è stato tradotto presso
la Casa Circondariale di Messina Gazzi.
Messina
- Infermiere seda pazienti e poi li rapina: CC
eseguita ordinanza cautelare.
Un infermiere in servizio presso l’Ospedale Papardo a
Messina era solito somministrare sedativi ai pazienti
ricoverati ed approfittare del loro stato di incapacità
per derubarli di soldi e carte di credito. Lorenzo
LEARDO 41enne, infermiere da diversi anni presso il
locale presidio ospedaliero, nel dicembre scorso era
stato indagato dai Carabinieri della Stazione di Faro
Superiore per aver somministrato un potente farmaco
drogante ai danni di un paziente che, al suo risveglio,
si era trovato privo del portafoglio. Analogo episodio
si era verificato nel maggio 2014 allorquando LEARDO,
dopo aver sedato un docente universitario, si
impossessava della sua carta di credito per poi
effettuare delle spese in vari esercizi commerciali di
Messina. L’attività investigativa condotta con prontezza
dai Carabinieri ha consentito di individuare i locali
presso cui il LEARDO, effettuava le spese e, tramite la
visione dei filmati delle telecamere di sicurezza,
risalire all’autore del reato. Inoltre, i minuziosi
accertamenti bancari hanno dimostrato le transazioni
illecite che l’infermiere effettuava utilizzando le
carte di credito rubate ai pazienti mentre gli stessi
risultavano essere ancora ricoverati in ospedale.
Supermercati, negozi di elettronica e rifornitori di
carburante erano gli obiettivi prediletti
dall’infermiere che, al termine dell’orario di servizio,
effettuava transazioni fino a 2000 euro di spesa al
giorno ponendo poi la sua firma fasulla sugli scontrini
fiscali. Sono stati poi eseguiti riscontri sulle
dichiarazioni dei pazienti i quali facevano riferimento
al fatto di essere stati sedati e di non aver più
trovato il portafoglio al risveglio. LEARDO è
attualmente detenuto presso il Carcere di Enna, gli è
stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in
carcere e dovrà ora rispondere al giudice di rapina
aggravata nei confronti di persona incapace di intendere
e di volere, nonché utilizzo indebito di carta di
credito.
Messina- DIA sequestra beni 1,3 mln€ ad imprenditore
SANTALUCIA “Turi Piu” attivo tra ME e CT.
Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo
BISOGNANO avrebbero confermato che il soggetto già noto
e con precedenti di polizia anche per reati associativi,
fosse strettamente legato alla famiglia mafiosa
“SANTAPAOLA” di Catania (per il tramite di esponenti di
vertice del clan “Brunetto” attivo nel versante jonico
della provincia etnea ed alla stessa alleato) ed a
quella “BARCELLONESE”. La DIA a conclusione di
un’articolata e complessa attività investigativa, svolta
in stretta sinergia con la Direzione Distrettuale
Antimafia di Messina, la D.I.A. di Messina, supportata
dal Centro Operativo di Catania, ha sequestrato un
consistente patrimonio, per un valore stimato di oltre
1.300.000 €, all’imprenditore Salvatore SANTALUCIA, di
Roccella Valdemone (ME), ritenuto, nell’ambito di
diverse inchieste giudiziarie, anello di congiunzione
tra le organizzazioni criminali operanti nel territorio
a cavallo tra le province di Messina e Catania.
L’attività investigativa ha tratto origine dal
precedente sequestro – già disposto dal Tribunale di
Messina su proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio
Antonio FERLA – eseguito il 15 dicembre 2015 dalla
D.I.A. di Messina, con il supporto del Centro Operativo
di Catania, nei confronti di Salvatore SANTALUCIA,
relativamente a beni, a lui stesso riferibili, ed
ammontanti a 27 milioni€. Il sequestro ha colpito
ulteriori 4 fabbricati e 32 terreni, ubicati nel
Comune di Roccella Valdemone (ME), per l’estensione
complessiva di circa 20 ettari. Le attività
investigative poste in essere dalla D.I.A. di Messina
hanno permesso di mettere in luce che SANTALUCIA
sarebbe riuscito ad avere la disponibilità di ulteriori
possidenze immobiliari, anche riferibili a fabbricati in
corso di costruzione, intestandoli, in quota parte, a se
stesso nonché ai suoi familiari. Gli accertamenti
espletati dalla D.I.A, supportati dall’esame effettuato
sugli atti successori acquisiti, hanno evidenziato
diversi diritti di proprietà riferibili a terreni -
suddivisi in varie particelle – provenienti dalla
rappresentazione di usucapione, per possesso
ultraventennale, pubblicizzata, agli uffici competenti,
solo 18 anni dopo il decesso della coniuge del Salvatore
SANTALUCIA. Il personaggio di Roccella Valdemone, è un
noto imprenditore già assurto agli onori della cronaca
per essere stato individuato, nell’ambito di inchieste
giudiziarie, quale “trait d’union” tra le organizzazioni
criminali mafiose operanti nel territorio a cavallo tra
le province di Messina e Catania per il controllo delle
attività imprenditoriali, quali il movimento terra, la
produzione di conglomerato cementizio e la produzione di
energia da fonti rinnovabili. La DIA ha appurato che
l’attività imprenditoriale del soggetto ha registrato
un’anomala crescita esponenziale, tanto da aver
guadagnato, nel periodo 2003/2010, la partnership con la
società EOLO COSTRUZIONI S.r.l., impresa del ben noto
Gruppo NICASTRI - riconducibile a Vito NICASTRI di
Alcamo - leader in Sicilia nella realizzazione delle
opere civili dei parchi eolici. La D.I.A. di Messina e
Palermo, a quest’ultimo oggetto di
investigazioni, perché considerato soggetto in
strettissimi rapporti con il super latitante Matteo
MESSINA DENARO, ha confiscato un colossale impero
economico per oltre 1,5 miliardi di euro. SANTALUCIA
noto negli ambienti criminali con l’alias “Turi Piu”,
annovera numerosi pregiudizi penali, che lo individuano
quale attore e/o partecipante di reati associativi e
contro il patrimonio per violazioni in materia
ambientale. Gli investigatori hanno elaborato il fatto
che in numerosi procedimenti penali celebrati nei due
distretti giudiziari sia stato documentato lo stretto
legame intercorrente tra le organizzazioni mafiose delle
due province c (operazioni “Ermes”, “Dionisio”,
“Arcangelo”, “Iblis”, “Omega-Obelisco”, “Longano”, “Eris”,
“Vivaio”, “Montagna”, “Gotha” ed altre, nel cui ambito
le attività investigative hanno consentito di accertare
gli stretti rapporti di affari e di alleanza in generale
tra il clan SANTAPAOLA e le famiglie mafiose operanti
nella provincia di Messina, rappresentate dai boss
GULLOTTI e RAMPULLA).La DIA ha accertato la duplice
proiezione di Salvatore SANTALUCIA, sia per la
criminalità organizzata nella provincia di Messina
(cosca Barcellonese) che verso quella del versante
catanese (cosca Brunetto) documentata dalle risutanze
dei procedimenti penali instaurati a suo carico. La
disamina degli atti dell’indagine ha posto in risalto,
lo stretto legame intercorrente tra il personaggio ed
Orazio PAPA, indicato quale elemento di vertice
dell’organizzazione mafiosa facente capo a Paolo
BRUNETTO, deceduto il 12 giugno 2013, considerato un
“fedelissimo” del ben più noto boss mafioso Benedetto
SANTAPAOLA. La DIA ha cristallizzato la pericolosità
sociale e la posizione di contiguità a “Cosa Nostra”,
inequivocabilmente dai continui rapporti interpersonali
che lo stesso, costantemente, avrebbe intrattenuto con
i noti per reati di mafia (oltre ad Orazio PAPA, anche
Sebastiano COCI, Salvatore CALCO’ LABRUZZO).La DIA ha
trovato riscontro nel procedimento penale incardinato
presso la Direzione Distrettuale Antimafia di
Catania, con il quale i Carabinieri di Randazzo hanno
disarticolato l’organizzazione criminale di riferimento
- capeggiata dal Paolo BRUNETTO, con la stretta
collaborazione del fratello Salvatore BRUNETTO ed
operante nel versante jonico della provincia di Catania
con influenza anche nel limitrofo territorio della
provincia di Messina - sull’importante ruolo assunto da
Salvatore SANTALUCIA il quale, in merito alle attività
criminali finalizzate all’illecito controllo degli
appalti, viene indicato quale “referente” per la zona di
Roccella Valdemone. La DIA ha elaborato che
nell’operazione di polizia “Gotha III”, condotta dal
R.O.S. Carabinieri di Messina, seppur in assenza di
determinazioni da parte dell’Autorità Giudiziaria sul
conto del SANTALUCIA, figurano tracciabili i contatti
avuti con il capomafia barcellonese Carmelo BISOGNANO,
oggi collaboratore di giustizia, con la sorella Vincenza
BISOGNANO, con il suo stretto collaboratore Beniamino
CAMBRIA e con Tindaro CALABRESE, quest’ultimo ritenuto,
secondo copiose risultanze giudiziarie, il successore
del Carmelo BISOGNANO.
Messina
–
4 pestano e rapinano anziano, CC 1 preso.
Si tratta di Beniamino CIRILLO
27enne già noto messinese. I Carabinieri arrestano
messinese per rapina in abitazione aggravata ai danni di
un anziano. Si cerca il complice. I militari della
Compagnia di Messina Sud hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere nei confronti di CIRILLO,
ritenuto uno dei responsabili di una cruenta rapina in
abitazione consumata il 29 febbraio 2016 ai danni di un
anziano del villaggio Zafferia. L’azione era aggravata
dall’avere agito in più persone riunite, posto la
vittima in stato di incapacità di agire e commesso il
fatto nei confronti di persona ultra 75enne. 4
malviventi di sera, si erano fatti aprire la porta
dell’abitazione del povero anziano suonando con
insistenza il campanello ed una volta dentro casa,
mentre 2 avevano iniziato a percuotere e minacciare di
morte la vittima, intimandogli di consegnare tutti i
soldi in suo possesso, i restanti 2 rapinatori
rovistavano le stanze alla ricerca di beni di valore da
trafugare. L’anziano, malmenato ed immobilizzato, è
stato infine costretto a consegnare le chiavi di una
piccola cassaforte, dalla quale i 4 aggressori hanno
prelevato diverse migliaia di euro in contanti. I
malfattori dopo si sono dati alla fuga, chiudendo il
povero malcapitato in una stanza, per dileguarsi prima
che venisse dato l’allarme. I Carabinieri erano giunti
tempestivamente sul posto, chiamati da un passante che
si era insospettito notando la porta dell’abitazione
spalancata, ed avevano trovato l’anziano dolorante ed in
stato di shock, comprendendo subito la brutalità di
quanto accaduto. L’uomo, nonostante avesse riportato
lesioni al volto e contusioni varie, tanto da dovere
ricorrere a cure mediche, era stato comunque in grado di
raccontare subito ai militari quanto accaduto. Gli
investigatori hanno quindi immediatamente iniziato, in
maniera serrata e meticolosa, l’attività di ricerca
della prova, ed hanno messo insieme i primi e
fondamentali tasselli dell’indagine che in pochi giorni,
senza lasciar spazio a dubbi, ha portato
all’identificazione di uno dei rapinatori. Le indagini
svolte dai militari dell’Arma e coordinate dal Sost.
Proc. dott. Roberto CONTE della Procura della Repubblica
di Messina, hanno consentito di giungere
all’identificazione del CIRILLO grazie all’immediata
ricostruzione della dinamica degli eventi, il
repertamento e l’analisi di ogni fonte di prova presente
sulla scena del delitto, la visione delle immagini di
tutti i sistemi di videosorveglianza presenti in zona,
pressanti perquisizioni, attività tecniche ed
accertamenti di tipo scientifico. I militari hanno fatto
luce su un episodio particolarmente grave e che, per le
particolari modalità di esecuzione e per la vulnerabile
tipologia della vittima, aveva creato un forte allarme
sociale in tutti gli abitanti della zona sud,
soprattutto nelle persone anziane e sole. Beniamino
CIRILLO ed i tre complici, nell’ordinanza di
applicazione della misura cautelare, a firma del GIP del
Tribunale di Messina (Dott. Salvatore Mastroeni), sono
delineati come soggetti di evidente spregiudicatezza,
anche considerata la prevaricazione con cui è stata
portata a compimento la rapina. Il soggetto, viste le
rilevanti esigenze cautelari dettate dalla disinvoltura
con cui lui ed i complici si sono introdotti
nell’abitazione di una vittima inerme – senza esitare ad
usare violenza nei confronti di un uomo anziano – e dai
precedenti penali per reati contro il patrimonio che ne
evidenziano la capacità criminale, dopo la cattura è
stato ristretto presso la Casa Circondariale di Gazzi, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I carabinieri,
tutt’ora svolgono accertamenti finalizzati
all’individuazione dei tre complici e non si escludono
sviluppi nelle prossime ore.
Messina
- Figlia 15enne maltrattata e segregata da coniugi
filippini, CC in manette.
I Carabinieri della
Compagnia di Messina Centro, Stazione di Camaro, ieri
pomeriggio, hanno tratto in arresto una coppia di
coniugi di nazionalità filippina, 46enne lui, 43enne la
donna, per i reati di maltrattamenti in famiglia e
sequestro di persona posti in essere nei confronti della
figlia 15enne. I coniugi, colpiti tra l’altro da decreto
di espulsione, da alcuni anni, maltrattavano e tenevano
segregata in casa la figlia, 17enne, costringendola a
vivere in totale isolamento all’interno della sua
camera da cui poteva uscire solo per consumare i pasti,
privandola altresì dell’istruzione scolastica. I fatti
avrebbero avuto inizio nel 2012 allorquando la ragazza
che si trovava presso uno zio paterno a Roma dove
frequentava la terza classe delle scuole medie era stata
prelevata dai propri genitori e condotta a Messina. La
ragazzina non appena giunta è stata sottomessa dai
genitori che provvedevano a raderle a zero i capelli,
proibendole di uscire fuori di casa e di farsi vedere da
chiunque, colpendola in diverse occasioni con un bastone
di legno. I coniugi inoltre, ogni qualvolta andavano a
lavorare, obbligavano la ragazza a fare colazione e
pranzo nelle prime ore della mattina (ore nove circa) e
non appena terminato doveva andare a letto per rimanervi
sino alle 18:00, ora di rientro dei genitori che
provvedevano a farla cenare ed andare nuovamente a
dormire. I soggetti, alla minore avevano precluso la
visione della TV e veniva lasciata nell’abitazione senza
che avesse la possibilità di chiedere aiuto. I 2 in
diverse occasioni in cui si allontanavano
dall’abitazione per più di un giorno lasciavano la
ragazza in casa senza che si curassero di eventuali
esigenze o pericoli della propria figlia. La giovane,
esasperata dalla situazione tanto da aver manifestato
l’intenzione di ricorrere anche a gesti estremi,
finalmente, nella tarda mattinata di ieri, approfittando
dell’assenza dei genitori in casa, è riuscita ad
attirare l’attenzione di un passante che, dinanzi la
richiesta di aiuto, ha contattato immediatamente i
Carabinieri. I militari, prontamente intervenuti, hanno
liberato la minore, constatando che la porta non poteva
essere aperta dall’interno in quanto priva di maniglia e
che la finestra del balcone antistante la strada
pubblica era chiusa da una grata in ferro. La ragazza,
una volta tranquillizzata dai militari, veniva escussa
in merito ai reati per cui si procede, con l’ausilio di
personale specializzato del Dipartimento di Giustizia
minorile di Messina. I genitori della ragazza venivano
così dichiarati in stato di arresto poiché resisi
responsabili dei reati di sequestro di persona e
maltrattamenti in famiglia. La ragazza ed il fratello
minore, privato anch’egli dell’istruzione scolastica,
venivano affidati ai servizi sociali e condotti presso
una locale casa famiglia. Gli arrestati, dopo le
formalità di rito, come disposto dall’Autorità
Giudiziaria, venivano trattenuti nelle camere di
sicurezza della Compagnia Carabinieri di Messina Sud, in
attesa del rito direttissimo.
Messina
- Omicidio La Boccetta deciso in carcere: CC arrestano
2 ritenuti mandanti.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina ed in
particolare quelli del Nucleo Investigativo, hanno
eseguito 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere
nei confronti di
Giuseppe PELLEGRINO 52enne e di Angelo BONASERA
50enne, ritenuti
tra i mandanti dell’omicidio di Francesco LA BOCCETTA,
avvenuto a Messina il 13 marzo 2005. 2 a bordo di una
moto di grossa cilindrata, quella sera, con i volti
coperti da caschi integrali, affiancarono Francesco La
Boccetta che, a bordo di una micro car, stava facendo
rientro nella Casa di Accoglienza dove scontava gli
arresti domiciliari e gli hanno esploso contro almeno
cinque colpi di pistola cal. 7,65. La vittima
dell’agguato, trasportato in ospedale, morì dopo qualche
ora di agonia. LA BOCCETTA era un personaggio noto nel
panorama della criminalità mafiosa messinese. Gli
investigatori ritengono che avesse iniziato la sua
carriera negli anni ’80, riuscendo in breve a diventare
uno dei luogotenenti del già noto Luigi SPARACIO. Gli
assetti della criminalità organizzata, negli anni a
seguire, erano cambiati. I carabinieri hanno evidenziato
che dapprima si era avvicinato al clan capeggiato
dall’ergastolano Giacomino SPARTA’ e poi a quello di
Pietro TRISCHITTA, in seno al quale aveva raggiunto una
posizione verticistica. Il soggetto era stato più volte
arrestato e denunciato per associazione mafiosa, reati
contro il patrimonio, detenzione e porto abusivo di
armi, estorsioni, nonché traffico e spaccio di
stupefacenti. I carabinieri hanno ricostruito che
l’omicidio del boss venne vendicato dal suo gruppo il 29
aprile 2005, con l’uccisione a colpi di pistola sul
viale Europa di Sergio MICALIZZI, ritenuto uno degli
autori materiali dell’agguato, e con il ferimento di
Angelo SARACENO che si trovava in sua compagnia. I
carabinieri nella ricostruzione acclararono che uomini
del clan a cui appartenevano LA BOCCETTA e MICALIZZI,
poche ore dopo, in un tragico “botta e risposta”,
uccisero Roberto IDOTTA, schierato col gruppo che aveva
ordinato l’uccisione di MICALIZZI, e ferirono il suo
accompagnatore, Gabriele FRATACCI. La spirale di sangue
che rischiava di far sprofondare Messina in una nuova
“guerra di mafia”, fu interrotta dai Carabinieri che con
le operazioni “Ricarica” e “Mattanza”, coordinate dalla
Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, decimarono
le fila dei clan mafiosi contrapposti ed arrestarono
quasi tutti gli autori ed i mandanti dei gravi fatti di
sangue. La decisione di uccidere Francesco LA BOCCETTA,
come emerso dalle indagini compiute dai militari, era
stata assunta, in una serie di riunioni tenutesi alcuni
mesi prima dell’omicidio all’interno del carcere di
Messina Gazzi, dai personaggi, tutti all’epoca detenuti,
Marcello D’Arrigo, Salvatore Centorrino, Daniele
Santovito, Angelo Bonasera e Giuseppe Pellegrino. Gli
investigatori ritengono che i soggetti in questione,
rappresentando il vertice del clan di Pietro TRISCHITTA,
ne ben conoscevano l’amicizia esistente con la vittima
designata, e si preoccuparono di fare in modo che la
decisione risultasse presa all’unanimità per far si che
il loro capo, col quale non potevano comunicare perché
ristretto al “carcere duro”, una volta appresa la
notizia, avesse dovuto ritenerla inevitabile perché
frutto della concorde volontà di tutti i suoi
luogotenenti. Le investigazioni, in merito al movente
che ha armato la mano degli assassini, hanno svelato
come coesistessero diversi interessi in capo ai
mandanti. I militari hanno evidenziato che, l’omicidio
sarebbe servito per punire LA BOCCETTA, in maniera
esemplare agli occhi degli altri affiliati, per aver
tradito il proprio gruppo avvicinandosi sempre più a
quello di Santo Ferrante e per avere diffuso la falsa
notizia secondo la quale altri esponenti del clan si
erano appropriati di una grossa partita di cocaina che,
invece, egli stesso aveva fatto spacciare per conto
proprio. I carabinieri hanno chiarito che, alla vittima
era stata anche addebitata una scarsa attenzione nel
sostentamento delle famiglie degli affiliati detenuti ed
una gestione troppo egoistica delle risorse derivanti
dalle attività illecite del gruppo mafioso.Gaetano
Barbera, ritenuto uno degli autori materiali, Marcello
D’Arrigo e Daniele Santovito, individuati come mandanti
sono stati già condannati all’ergastolo con sentenze
irrevocabili per l’omicidio di La Boccetta. Centorrino
Salvatore, nel frattempo divenuto collaboratore di
giustizia, è stato condannato a dodici anni di
reclusione, per essere stato anche lui uno dei mandanti.
Angelo Bonasera è stato individuato presso la sua
abitazione del rione Giostra, mentre Giuseppe Pellegrino
è stato raggiunto dal provvedimento presso il carcere di
Rossano (CS) dove si trovava ristretto per altra causa.
Sant’Agata di Militello ME – CC, 2 in manette per
estorsione in smaltimento rifiuti. I Carabinieri
della Compagnia di Sant’Agata di Militello e quelli
della Compagnia di Patti, ieri sera venerdì 12
febbraio hanno eseguito due ordini di esecuzione per la
carcerazione emessi dalla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Patti nei confronti di
Salvatore GIGLIA 48enne, residente a Sinagra (ME),
e Giuseppe LETIZIA 51enne, residente a Capo
d’Orlando (ME). I due sonostati ritenuti
responsabili di estorsione in concorso continuata ed
aggravata dal metodo mafioso, tanto da essere stati
condannati in via definitiva, GIGLIA: 6 anni, 3 mesi
di reclusione e 1.200€ di multa e LETIZIA: 4 anni e 2
mesi di reclusione, 1.000€ di multa. Il provvedimento è
scaturito da un’ indagine condotta dalla Compagnia
Carabinieri di Sant’Agata di Militello per fatti
criminosi avvenuti tra il 2002 ed il 2007. l’attività
ha consentito di accertare come LETIZIA, grazie
all’appoggio di GIGLIA ritenuto appartenente alla
consorteria criminale dei BONTEMPO SCAVO, forte
dell’autorevolezza mafiosa del gruppo criminale di
appartenenza, avesse imposto il proprio monopolio
imprenditoriale nel settore dello smaltimento dei
rifiuti speciali e della manutenzione degli impianti di
depurazione, costringendo i suoi concorrenti commerciali
sul territorio a cessare l’attività od a rinunciare a
lavori pubblici presso Comuni dell’area nebroidea. Gli
stessi soggetti, nell’ambito di tale indagine nel 2008,
erano già stati raggiunti da ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini
Preliminari del Tribunale di Messina su richiesta della
Direzione Distrettuale Antimafia. 1 2, a conclusione del
procedimento penale, giunti gli ordini di carcerazione,
sono stati individuati e catturati dai Carabinieri nei
Comuni di residenza, e reclusi presso la Casa
Circondariale di Messina – Gazzi.
Taormina
– CC e cinofili trovano armi e droga. I militari Compagnia di
Taormina, a Limina (Me), hanno svolto controlli a tappeto con la
collaborazione del Nucleo Cinofili di Nicolosi. I carabinieri hanno
rinvenuto in un casolare abbandonato armi e droga. I Carabinieri della
Stazione di Limina, ieri dopo approfondita attività investigativa hanno
dato esecuzione ad una operazione finalizzata al rinvenimento di armi e
stupefacenti nel territorio del piccolo borgo ai piedi del monte Kalfa.
L’operazione di servizio è stata coordinata dalla Compagnia Carabinieri
di Taormina e mirabilmente condotta dai Carabinieri della Stazione che
per una ricerca più approfondita hanno ottenuto la collaborazione degli
uomini del nucleo cinofili di Nicolosi. I tutori dell’ordine, nel corso
della mattinata hanno sottoposto a perquisizione le abitazioni di alcuni
sospettati ma non è stato rinvenuto materiale interessante. I
Carabinieri della Stazione hanno poi deciso di estendere la
perquisizione ad alcune case disabitate ed in stato di totale
abbandono. Le costruzioni erano da tempo sotto la lente di
ingrandimento degli investigatori perché sembravano costituire un
rifugio sicuro per depositi illeciti. I militari nel corso delle
operazioni hanno recuperato una scala ed hanno raggiunto il tetto di una
di quelle abitazioni. I carabinieri si sono calati nello stabile e
percorrendo ciò che restava delle struttura quasi totalmente diroccata
hanno raggiunto una stanza isolata. I militari dentro hanno avuto la
conferma delle congetture investigative. I tutori dell’ordine nella
stanza hanno rinvenuto 2 fucili e varie munizioni da caccia. I
carabinieri, vicino ai fucili hanno trovato 1 sacchetto con 200 grammi
circa di marijuana e 13 steli della stessa pianta che erano a terra in
fase di essiccamento. La scoperta stupefacente: munizioni e
marijuana non lascia dubbi sul recente accesso a quel deposito. i
Carabinieri sono ora impegnati in tutte le attività necessarie al
riconoscimento delle armi ed all’individuazione degli attori di questa
strana vicenda. Le armi saranno affidate alle sapienti mani dei militari
del Ris per gli accertamenti tecnici.
Messina
- Stupefacenti : CC bloccano 32enne messinese. Si tratta di Antonino FOTI 32enne, già noto alle Forze dell’Ordine.Le attività
dei Carabinieri di Messina volte al contrasto dei reati in materia di
sostanze stupefacenti continuano senza sosta. I Carabinieri del Nucleo
Operativo di Messina Sud e del Nucleo Radiomobile del Comando
Provinciale, la sera di domenica 3 gennaio 2016, nel corso di un
servizio congiunto finalizzato alla prevenzione ed alla repressione del
traffico di droga, hanno fermato e controllato Antonino FOTI. Il
giovane aveva addosso 2 involucri di cellophane contenenti
complessivamente circa 10 grammi di eroina, 1 bilancino di precisione
perfettamente funzionante e la somma di 260 euro in banconote di vario
taglio, della cui disponibilità il ragazzo non ha saputo fornire
plausibili spiegazioni. Alcuni strani movimenti e l’atteggiamento
sospetto con cui il giovane si aggirava nei pressi di Rione Gazzi hanno
insospettito gli attenti militari. I Carabinieri, visto l’esito
positivo della perquisizione, hanno deciso di estendere il controllo
anche all’abitazione del FOTI, nel corso della quale hanno trovato una
busta di polvere bianca, presumibilmente utilizzata come sostanza “da
taglio”.I tentativi del giovane di dichiararsi assuntore saltuario per
evitare di rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio sono
stati inutili. Antonino FOTI è stato quindi dichiarato in arresto e,
dopo le formalità di rito, come disposto dall’Autorità Giudiziaria è
stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia di
Messina sud in attesa della celebrazione del rito direttissimo, che avrà
luogo nella mattinata.
Milazzo
- Stalker incendiario accusato d’aver bruciato
pizzeria dell’ex, CC 1 in manette. Si tratta di
Salvatore VENEZIANO 21enne milazzese, pescatore. I
Carabinieri hanno messo fine all’incubo di una donna.
Arrestato un 21enne per stalking e incendio di una
pizzeria. I Carabinieri della Stazione di Milazzo, agli
ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso La Rosa, in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona
P.G., Dott. Danilo Maffa, su richiesta della Procura
della Repubblica, a seguito delle indagini coordinate
dal Sostituto Procuratore dott.ssa Federica Paiola e dal
Procuratore della Repubblica dott. Emanuele Crescenti,
hanno tratto in arresto Salvatore VENEZIANO
21enne milazzese, pescatore, già noto alle forze
dell’ordine ritenuto responsabile dei reati di
stalking/atti persecutori, danneggiamento seguito da
incendio, ingiuria, minaccia, violenza privata. Il
provvedimento è scaturito dalle indagini avviate nel
mese di novembre a seguito dell’incendio avvenuto ai
danni di una pizzeria sita in Barcellona P.G. e di
proprietà dell’ex compagna dell’arrestato nonché vittima
degli atti persecutori, una 19enne di Barcellona. I
Carabinieri, al termine dell’attività investigativa,
hanno ricostruito 8 mesi di atti persecutori, fatti di
violenze fisiche con calci, pugni e schiaffi e violenza
morale, con umiliazioni pubbliche e ripetute minacce di
morte. I militari hanno appurato che nel corso della
relazione sentimentale, più volte la donna sarebbe stata
sul punto di denunciare il soggetto ai Carabinieri.
Veneziano puntualmente però l’avrebbe minacciata dicendo
che se lo avesse fatto l’avrebbe di sicuro ammazzata. La
donna, in uno stato di perdurante terrore, provocato
dagli improvvisi e violenti scatti di ira del’ex
fidanzato, si sarebbe rassegnata a non denunciare e
continuare a subire. La vittima, come poi ha spiegato ai
Carabinieri, era davvero terrorizzata dallo stalker, non
solo per le ripetute aggressioni nei suoi confronti, ma
anche per la sua caratura, che ha scoperto solo con il
passare del tempo. I Carabinieri, dagli accertamenti
hanno valutato, che Veneziano sarebbe verosimilmente
coinvolto in racket delle estorsioni a Milazzo e
dintorni e presumono abbia ruolo importante in diversi
incendi di autovetture anche nell’ultimo anno.I militari
hanno acclarato che in una circostanza in particolare,
nel giugno 2015, l’arrestato, anche per impressionare la
vittima, all’epoca sua fidanzata, si sarebbe recato con
lei a bordo di una vettura, a Venetico ed in sua
presenza abbia provocato l’incendio di una auto
parcheggiata dopo averla cosparsa di benzina.I
carabinieri hanno valutato che in un altro caso
Veneziano si sarebbe apertamente vantato con la donna
di aver incendiato un’altra macchina, che è
effettivamente è stata bruciata a Milazzo nel maggio
scorso. I militari hanno appurato che Veneziano si
sarebbe vantato con la sua donna di bruciare delle
vetture, riferendole di incassare dai 100 ai 150 euro
per ogni incendio, e le avrebbe riferito inoltre che
gli incendi erano rivolti a persone “che non volevano
pagare” e che in altri casi egli stesso avrebbe
proceduto a “preparare” e poi a “depositare” delle
bottigliette contenente liquido infiammabile. Le
allusioni ad una presunta vicinanza a un pericoloso
ambiente criminale, insieme ad una condotta di estrema
violenza verbale e fisica, avevano fatto sprofondare la
giovane vittima in uno stato di terrore e
assoggettamento. La donna, nonostante la paura, a
novembre, si sarebbe decisa a troncare la “complicata”
relazione chiedendo al Veneziano di lasciarla in pace.
L’arrestato, che non accettava la ferma posizione della
giovane donna, dapprima con telefonate anonime e
messaggi minacciosi e poi all’apice dell’ira, vistosi
respinto, proprio la notte dopo aver saputo di essere
stato lasciato, avrebbe provocato l’incendio della
Pizzeria appartenente alla famiglia della vittima. I
Carabinieri di Milazzo e la Procura di Barcellona P.G.
hanno messo fine ad un incubo durato mesi con violenze
e silenzi. I militari ritengono che l’arresto
rappresenti un importante risultato operativo anche alla
luce della pericolosità del Veneziano e della sua
“vicinanza” e “collaborazione” con un certo tipo di
criminalità organizzata operante su Milazzo e dedita
alla raccolta del “pizzo”, che già nei mesi scorsi ha
subito duri colpi a seguito di vari arresti. Veneziano
tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di
custodia cautelare per i reati di atti persecutori e
danneggiamento seguito da incendio è stato tradotto
presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi.
Messina
–CC ammanettano 2 rapinatori in farmacia a Santa
Margherita. Si tratta di Angelo RIZZO
21enne e Giuseppe MORCIANO 26enne, entrambi
messinesi che sono stati ristretti presso la Casa
Circondariale di Messina Gazzi. I maldestri dopo il
colpo avevano provato a fuggire, ma sono stati subito
bloccati ed arrestati dai carabinieri. i giovani
pensavano di aver messo a segno con successo l’ennesimo
colpo, ma stavolta il finale è stato decisamente diverso
dalle loro aspettative. I 2 dovranno rispondere del
reato di rapina aggravata. I soggetti mercoledì sera
poco prima della chiusura hanno assaltato la farmacia
“Santa Margherita” di Contrada Runci e, con armi in
pungo, hanno seminato il terrore tra i presenti,
impossessandosi di circa 2.000 euro. Il tutto si è
svolto in una manciata di minuti: dopo una prima
ricognizione a piedi davanti alla farmacia, i due
malviventi hanno deciso di dare il via all’azione. I
rapinatori hanno indossato i passamontagna, ed hanno
fatto irruzione dirigendosi di corsa verso il bancone e
facendo razzia dell’incasso, davanti ai clienti attoniti
ed ai dipendenti impietriti dalla minaccia della
pistola. I rapinatori, una volta fuori dalla farmacia,
sono saliti sulla loro auto, che avevano parcheggiato
poco distante, partendo poi a tutta velocità in
direzione Catania. Uno dei dipendenti della farmacia,
insieme ad un passante che aveva assistito alla scena,
hanno deciso di seguire in macchina i 2 rapinatori. Due
pattuglie delle Stazioni Carabinieri di Giampilieri e
di Santo Stefano Medio nel frattempo, si stavano
precipitando sul posto su segnalazione della Centrale
Operativa, unitamente al Comandante della Stazione di
Giampilieri che, libero dal servizio, aveva ricevuto la
notizia della rapina e si era lanciato all’inseguimento
con la sua auto privata. I due rapinatori giunti a
Briga Marina, all’altezza di Piazza San Paolo, si sono
così trovati di fronte i Carabinieri, che riconoscendo
il veicolo in fuga gli hanno sbarrato la strada. I
maldestri hanno provato un disperato tentativo di
dileguarsi a piedi, ma sono stati bloccati dai militari
dell’Arma ed identificati dai due inseguitori come gli
autori della rapina.L’immediata perquisizione del
veicolo ha consentito di rinvenire: l’intera refurtiva,
che è poi stata riconsegnata ai legittimi proprietari,
trovati i 2 passamontagna, la pistola utilizzata per
l’atto criminoso, successivamente rivelatasi un’arma a
salve. I rapinatori, identificati Angelo RIZZO e
Giuseppe MORCIANO, entrambi messinesi ristretti presso
la Casa Circondariale di Messina Gazzi, sono a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I militari
stanno tutt’ora svolgendo ulteriori indagini
finalizzate a stabilire l’eventuale coinvolgimento dei
due in altre rapine verificatesi in città negli ultimi
mesi e già dalle prossime ore non si escludono
importanti novità.
Messina– DIA sequestra beni “Cricchiolo”,
collaboratori indicano legami Ct-Me. Si tratta di
beni per 800.000€ sequestrati a noto imprenditore del
versante jonico condannato anche in appello per concorso
esterno in associazione mafiosa. La Sezione Operativa
D.I.A. di Messina, coordinata dal Centro Operativo
D.I.A. di Catania e dalla locale Procura Distrettuale,
ha dato esecuzione, su disposizione della Sezione Misure
di Prevenzione del Tribunale di Messina, ad un ulteriore
sequestro di beni immobili, per un valore complessivo di
circa 800.000€, a carico di Concetto BUCCERI, detto “Cricchiolo”,
personaggio già noto alle forze dell’ordine, attualmente
detenuto e ritenuto dagli inquirenti organicamente
inserito, secondo copiose risultanze processuali, nella
consorteria criminale dei “PICANELLO”, collegata
al clan mafioso etneo dei “SANTAPAOLA”.
Il sequestro, realizzato su proposta del Direttore
della D.I.A. al termine di una complessa ed articolata
attività investigativa, si aggiunge a quello già
eseguito nello scorso mese di luglio, per un valore di
euro 3,5 milioni. Gli elementi info-investigativi
acquisiti nello specifico, hanno evidenziato che il
personaggio, attraverso la schermatura di contesti
societari allo stesso riconducibili, era riuscito ad
ottenere la disponibilità di beni immobili, alcuni dei
quali formalmente intestati a soggetti terzi. BUCCERI,
già sorvegliato di P.S. e noto per vari reati, è
conosciuto alle cronache giudiziarie perché coinvolto in
diverse operazioni di polizia quali “Free Bank”,
“Vivaio” e “Gotha”. Il soggetto dopo l’ultima inchiesta,
è stato condannato dalla Corte di Appello di Messina,
per associazione a delinquere di tipo mafioso, a 6 anni
di reclusione ed all’interdizione perpetua e legale dai
pubblici uffici. I collaboratori di giustizia Carmelo
BISOGNANO e Alfio Giuseppe CASTRO, hanno convenuto sul
carisma e sul considerevole spessore criminale ed
hanno, altresì, evidenziato i forti legami esistenti tra
“Cosa Nostra”catanese ele
organizzazioni criminali della provincia di Messina, in
particolar modo, nella zona del barcellonese.
Rometta ME-
Estorsione, CC presi fidanzati 21enni.
I Carabinieri della Stazione di Rometta Marea agli
ordini del Maresciallo aiutante Daniele Barbera hanno
tratto in arresto in flagranza del reato di estorsione
in concorso una giovane coppia di fidanzati di Rometta.
Si tratta di Enrico GIARDINA, 21enne di Rometta
già noto alle forze dell’ordine e la sua fidanzata
Alessia Mariolina Giovanna TOMASELLO, 21enne
di Messina finita ai domiciliari. L’attività
è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di
Barcellona Pozzo di Gotto, che ha immediatamente assunto
la direzione delle indagini con il sostituto di turno
dott. Francesco Monaco e del Procuratore della
Repubblica dott. Emanuele Crescenti.
Gli arresti, sono giunti all’esito di una serrata
attività investigativa, e sono scaturiti a seguito di
una vicenda che ha coinvolto un altro giovane. La
vittima è un operaio 25enne anch’egli di Rometta. Il
malcapitato nel mese di luglio aveva contratto un debito
con l’arrestato che ammontava a circa 500€. Il
malcapitato versando in difficoltà economiche aveva
chiesto all’esattore di pazientare ed aveva proposto un
pagamento dilazionato. Giardina per tutta risposta
avrebbe avviato una escalation di minacce ed
intimidazioni, partendo dalle ripetute telefonate
minacciose fino ad arrivare ad aspettare la vittima
sotto casa. L’operaio ha vissuto un vero e proprio
incubo all’apice del quale Giardina si sarebbe
presentato per l’ennesima volta a casa della vittima.
Giardina, non trovando l’interessato in casa, avrebbe
deciso di parlare con i suoi genitori, e di raccontare
del debito e “fare pressione” anche su questi ultimi
affinché gli venisse pagato. La
vittima ed i suoi genitori, spaventati dalla
“insistenza” hanno deciso di racimolare tutti i soldi
che avevano e di pagare almeno una parte del debito. La
mamma del giovane operaio si è recata di persona in un
noto bar di Rometta per consegnare un “acconto” di 250
euro al Giardina. Il richiedente quando ha appreso che i
“debitori” non erano in grado di pagare l’intero debito
è andato su tutte le furie ed avrebbe ricominciato con
le minacce di morte e di aggressioni.
I personaggi,
qualche giorno dopo si sarebbero recati di nuovo sotto
casa dell’operaio e minacciandolo di morte gli
comunicava che da quel momento in poi il debito non era
più di 500 ma era “lievitato” fino 2000 euro. L’operaio,
insieme ai suoi familiari, terrorizzati ed esasperati
dalle continue minacce del Giardina hanno deciso di
denunciare tutto ai Carabinieri di Rometta.
I Carabinieri hanno così ricostruito l’incubo di
minacce, estorsioni e paura durato più di 2 mesi. I
tutori dell’ordine, ieri, avuta notizia che l’operaio,
estenuato e spaventato dalle pressanti richieste
intimidatorie del Giardina, era pronto a pagare un altro
“acconto” hanno deciso di intervenire nella flagranza di
reato. I Carabinieri si sono appostati in prossimità
della casa della vittima ed hanno assistito di nascosto
all’estorsione da parte del Giardina che, presentatosi
insieme alla sua fidanzata, si faceva consegnare,
dall’operaio sotto minaccia, un altro acconto questa
volta di 100 euro. I Carabinieri perfezionatasi
l’estorsione sono intervenuti ed hanno bloccato i due.
Gli investigatori da una successiva perquisizione hanno
scoperto che proprio la Tomasello, complice del Giardina
aveva prontamente nascosto i 100 euro sulla sua persona,
all’interno del reggiseno. L’arresto in flagranza per
estorsione in concorso è scattato quindi per entrambi i
fidanzati. La Procura della Repubblica di Barcellona
Pozzo di Gotto ha disposto che Giardina venisse
ristretto presso il carcere di Messina Gazzi e che la
Tomasello venisse ristretta presso la sua abitazione in
regime di arresti domiciliari.
Giardina era già stato arrestato poco più di un anno fa
dai Carabinieri della stazione di Monforte San Giorgio
per una vicenda del tutto analoga . Il giovane aveva
estorto 400 euro ad un 17enne di Torregrotta dopo averlo
più volte minacciato ed in una circostanza addirittura
l’avrebbe aggredito con una mazza da baseball. I
Carabinieri della Compagnia di Milazzo invitano tutti
gli altri eventuali giovani della zona che si dovessero
trovare stretti nella morsa di intimidazione e minaccia
del Giardina o di chiunque altro, per questioni di
debiti o qualunque altro motivo, a denunciare tutto ai
Carabinieri.
Palermo
– Marocchino pesta coetaneo è in prognosi, e tenta
fuga, CC preso ad imbarco aereo. Carabinieri della
Stazione Acquedolci(ME) ieri sera, presso l’aeroporto
Punta Raisi di Palermo, hanno sottoposto a fermo di
indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio un
28enne già noto di nazionalità marocchina mentre stava
per imbarcarsi su un volo di linea per Casablanca. Il
fermato, per futili motivi, nella mattinata di ieri, si
era reso responsabile di un’aggressione ai danni di un
29enne di Acquedolci (Comune dove è avvenuto il fatto),
colpendolo con calci e pugni, fino a ridurlo in fin di
vita. A causa delle lesioni subite il giovane di
Acquedolci è stato ricoverato presso l’Ospedale di
Sant’Agata di Militello in prognosi riservata.
Santa Teresa di Riva ME -4 catanesi rapinano banca: auto in fuga sbatte e
s’incendia, CC presi. I
Carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva, ieri
pomeriggio, hanno tratto in arresto in flagranza di
reato i 4 soggetti ritenuti responsabili di rapina e
sequestro di persona, commessa poco prima ai danni di un
Istituto di Credito. Sono finiti in manette: Ernesto
MARLETTA 55enne catanese, già noto, residente a
Misterbianco (CT); Andrea FIDUCIA 48enne
catanese, già noto, residente a Catania; Cristian
FRANCESCHINO 21enne nato a Jesi (AN), già noto,
residente a Catania; Antonino VOLPE, 19enne,
incensurato residente a San Giorgio (CT). 3 dei
personaggi, alle ore 15,30 di ieri armati di taglierino
ed 1 travisato da calzamaglia, hanno fatto irruzione
nella Banca di Sviluppo di Santa Teresa di Riva, in Via
Regina Margherita. MARLETTA sarebbe rimasto
all’esterno a bordo di una Fiat Grande Punto non rubata
(sul conto della quale sono in corso accertamenti). I
rapinatori avrebbero obbligato i dipendenti a consegnare
loro il denaro contenuto nella cassaforte e subito dopo
li avrebbero chiusi in toilette. I malviventi si sono
allontanati a bordo della Fiat Grande Punto, ma sono
stati intercettati da una pattuglia della Stazione
Carabinieri di Santa Teresa di Riva precedentemente
allertata dalla Centrale Operativa della Compagnia di
Taormina a cui era giunta la segnalazione da parte di un
privato cittadino. I militari, grazie anche alla
fondamentale collaborazione di cittadini di Santa Teresa
che hanno fornito sul posto indicazioni sulla presenza
dei rapinatori, hanno avviato un prolungato
inseguimento, collaborati da altre 2 pattuglie delle
Stazioni CC di Sant’Alessio Siculo e Letojanni che si è
concluso in contrada Lacco del comune di Sant’Alessio
Siculo (ME). La vettura dei malviventi in fuga avrebbe
urtato violentemente un muretto prendendo fuoco. I
quattro rapinatori sono stati tratti in arresto per
rapina e sequestro di persona. 3 soggetti sono stati
condotti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi
ed Andrea FIDUCIA è stato trasportato e piantonato
presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Taormina
avendo riportato nell’incidente delle lesioni
traumatiche in corso di valutazione. Tutta la refurtiva,
quantificata in 90.260€, 3.350$ e 490$ CAN ed i 3
taglierini utilizzati per la rapina sono stati
recuperati, ed il denaro restituito all’istituto.
Milazzo – GdF scopre frode: 1 paga con assegni denunciati
come smarriti. Si tratta di Angelo Arcoraci,
31enne, barcellonese. I finanzieri della Compagnia di
Milazzo, nei giorni scorsi, hanno posto termine ad una
serie di frodi nel settore edile poste in essere da un
noto personaggio di Barcellona Pozzo di Gotto. Il
soggetto avrebbe effettuato ordini per ingenti
quantitativi di materiale vario e poi avrebbe usato per
i pagamenti assegni bancari di cui era stato denunciato
lo smarrimento. Le indagini delle Fiamme Gialle in forza
al Comando Provinciale di Messina hanno avuto avvio
dalla denuncia dell’amministratore di una società che
opera nel settore del commercio di materiali da
costruzione della fascia jonica siciliana, in passato
vittima di raggiri da parte dell’indagato. Il furbo si
sarebbe presentato come titolare di un’impresa mamertina
in realtà inesistente. Le investigazioni dei militari
sono state avviate sotto la direzione della Procura
della Repubblica di Barcellona P.G. (ME), anche con una
serie di pedinamenti ed appostamenti. Le Fiamme Gialle
hanno bloccato il responsabile, all’ennesima consegna
di merce tra cui: cemento e pannelli da recinzione per
cantiere, nei pressi del casello autostradale di Milazzo
dove era stato fissato l’incontro. Il noto soggetto è
stato fermato in flagranza di reato. I finanzieri hanno
accertato che Angelo Arcoraci 31enne barcellonese fosse
sottoposto anche agli obblighi di sorveglianza speciale
di pubblica sicurezza, che aveva violato. Le successive
attività di perquisizione dei Baschi Verdi hanno
permesso di rinvenire e sequestrare numerosi assegni
bancari, dei quali era stato denunciato lo smarrimento
nel corso degli ultimi mesi e che si trovavano nella
disponibilità del personaggio. Il materiale oggetto
della consegna, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato immediatamente restituito al
legittimo proprietario. Il soggetto, al termine
dell’operazione di polizia giudiziaria, è stato
denunciato per i reati di truffa, ricettazione e
violazione degli obblighi di soggiorno e posto a
disposizione del Procuratore della Repubblica per i
provvedimenti giudiziari conseguenti. L’attività
investigativa è riconducibile alla complessiva azione
posta in essere dalla Guardia di Finanza a tutela del
regolare svolgimento delle transazioni commerciali a
salvaguardia degli interessi degli operatori economici.
Roccalumera ME
- CC domiciliari per 4 catanesi: razziano market
riviera ionica.
Le manette domiciliari con l’accusa di furto aggravato
e continuato in concorso, sono così scattate per
Giovanni SCALIA 29enne catanese, già noto, C.L.
30enne catanese, incensurato, R.L. 29enne
catanese, incensurata e A.C. 32enne catanese,
incensurata e, dopo le formalità di rito, i quattro
arrestati sono stati sottoposti ai domiciliari a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Tutta
la merce recuperata, invece, è stata posta sotto
sequestro in attesa di essere restituita agli aventi
diritto.Una pattuglia della Stazione Carabinieri di
Roccalumera a mezzogiorno di martedì 8 settembre 2015, è
intervenuta presso il supermercato CRAI di Roccalumera,
dove erano stati segnalati quattro giovani che avevano
appena perpetrato il furto di diverse bottiglie di
superalcolici. Uno dei malfattori, all’arrivo dei
militari era nel frattempo riuscito ad allontanarsi
dandosi alla fuga, ma in breve tempo è stato
rintracciato e bloccato a circa 700 metri di distanza,
sulla battigia in prossimità del comune di Nizza di
Sicilia, dal Comandante della Stazione di Roccalumera,
il Luogotenente Santo Arcidiacono, che pur in ferie si
era recato sul posto con la propria auto privata per
dirigere le operazioni. I successivi accertamenti hanno
consentito di appurare che i quattro ragazzi avevano
rubato dal supermercato “CRAI” 4 bottiglie di amaro e,
dalla perquisizione sulla loro vettura parcheggiata
davanti all’esercizio commerciale, è emerso che in
mattinata quegli stessi soggetti avevano compiuto una
vera e propria razzia su tutta la riviera ionica. I
carabinieri, in auto hanno rinvenuto una gran quantità
di merce – prevalentemente superalcolici e, “a
riempimento”, derrate alimentari – per il valore di
circa 4.000 €, asportata in numerosi altri supermercati
lungo l’itinerario tra Catania e Roccalumera. Gli
investigatori hanno ricostruito l’intera catena di furti
compiuti dalle due coppie di ladri, che prima di colpire
al “CRAI” avevano fatto visita ad altri supermercati
della riviera ionica.
Taormina
– Braccialetto segnala evasione, 1 preso: minaccia CC.
Carabinieri Aliquota Radiomobile della Compagnia di
Taormina hanno ammanettato uno per evasione, violenza e
resistenza a PU, detenzione di stupefacenti. Nottata
movimentata per i carabinieri della Compagnia di
Taormina impegnati in una costante attività di
prevenzione e repressione dei reati. La Radiomobile dopo
una rischiosa ed estenuante attività ha tratto in
arresto Angelino D’agostino, 46 anni residente a
Letojanni.
Il soggetto era sottoposto agli arresti domiciliari ed
aveva applicato il braccialetto elettronico per
monitorare eventuali spostamenti. Una comunicazione
alla centrale operativa dei Carabinieri di Taormina la
sera di martedì era pervenuta dal sistema che ha
segnalato lo spostamento non autorizzato del
braccialetto elettronico.
La pattuglia della Radiomobile è stata inviata
tempestivamente presso l’abitazione per verificare
l’ipotesi di evasione. I militari hanno verificato che
l’arrestato aveva lasciato la sua abitazione e si era
recato in una palazzina separata ed attigua dove stava
discutendo con altro soggetto già noto alle forze di
polizia. I militari hanno deciso di approfondire la
vicenda e hanno proceduto alla perquisizione dei locali.
I tutori dell’ordine nel corso delle operazioni hanno
rinvenuto un contenitore con 35 grammi di marijuana. Il
personaggio, che già stava dando segnali di nervosismo è
andato in escandescenza ha minacciato i militari con un
coltello ed una roncola, poi ha manifestato intenti
autolesionistici. I carabinieri dopo una trattativa
molto impegnativa sono riusciti a ricondurre il soggetto
alla calma. L’arrestato è stato dunque accompagnato in
caserma e poi precauzionalmente affidato alle cure dei
sanitari. La nottata per i Carabinieri è trascorsa con
la redazione degli atti che hanno accompagnato
l’arrestato in Tribunale per l’udienza di convalida.
Un’attività molto impegnativa che ha visto i militari
impegnati senza sosta dalla serata di martedì a quella
di mercoledì quando a seguito della convalida
l’arrestato è stato condotto in carcere in attesa della
scadenza dei termini a difesa.
Messina – CC, indagini su ritrovamento cadavere a Messina.
L’attività dei Carabinieri della Stazione di Faro
Superiore inerente il ritrovamento, nella giornata del 1
Agosto 2015, di un cadavere in località Ogliastrelli -
Contrada Marotta (Messina), continua incessante. I primi
accertamenti, disposti dalla dott.ssa Antonella Fradà,
sulla salma custodita presso il nosocomio “Papardo” ed
eseguiti dal medico legale, hanno al momento consentito
di appurare che la persona deceduta è di sesso maschile,
dell’età di circa 50 anni, di corporatura robusta, alto
1,75 circa, carnagione chiara, con barba brizzolata ed
unicamente due denti nell’arcata superiore dentaria. Gli
esami proseguiranno nei prossimi giorni. Chiunque avesse
notizie utili all’identificazione del soggetto, potrà
comunicarle ai Carabinieri telefonando al 112 o
recandosi direttamente alla Stazione CC di Faro
Superiore.
Messina – Viola affidamento in prova a servizi sociali, va in
carcere. DomenicoGiovanni NERONI
27enne già noto di Messina è stato tratto in arresto,
essendo stato denunciato, giorni addietro, dai militari
del Nucleo Radiomobile per guida senza patente,
nonostante fosse sottoposto ad affidamento in prova ai
servizi sociali. L’Ufficio di Sorveglianza di Catania,
sulla base di tale controllo, ha disposto con uno
specifico provvedimento in base al quale il NERONI deve
espiare la pena detentiva a suo carico in carcere. La
decisione è stata eseguita nella mattinata, NERONI è
stato così condotto nel Carcere di Gazzi.
Messina – CC presi ad imbarcaderi 2 corrieri con 7 kg
marijuana. I maldestri nascondevano la merce nel
portellone posteriore e nelle intercapedini dei
parafanghi dell’autovettura. Carabinieri di Messina
Sud hanno arrestato i due messinesi Giuseppe ARENA
34enne e Francesco GALTERI 28enne agli
imbarcaderi. I militari del Nucleo Operativo della
Compagnia di Messina Sud ieri pomeriggio, 21 luglio
2015, durante un servizio di contrasto al traffico di
stupefacenti, hanno bloccato i 2 corrieri ARENA e GALTERI
messinesi già noti alle Forze dell’Ordine. I sospetti
dei Carabinieri sono stati destati da anomali movimenti
dei due, bloccati agli imbarcaderi della Caronte in
arrivo dalla Calabria. I militari a seguito di
perquisizione effettuata a bordo della Fiat Panda su
cui i 2 stavano viaggiando, hanno rivenuto i 17
involucri di cellophane trasparente contenenti marijuana
per un peso complessivo di circa 7 chili. La sostanza
stupefacente si trovava abilmente occultata nel
portellone posteriore e nelle intercapedini dei
parafanghi ed i 17 panetti erano stati cosparsi di
dentifricio per coprirne l’odore. Tutta la sostanza
stupefacente, che immessa sul mercato avrebbe fruttato
circa 70.000 euro, è stata sottoposta a sequestro. I
due arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati
condotti presso il carcere di Messina Gazzi a
disposizione dell’autorità giudiziaria.
Santa Teresa di Riva
– CC preso titolare rivendita bombole gas,
detenzione per spaccio.
L’aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di
Taormina nella serata del primo luglio scorso ha
sorpreso in azioneEmanuele SPADARO, 25enne
residente a Santa Teresa di Riva, titolare di una
rivendita di bombole di gas. I Carabinieri avevano
raccolto importanti elementi a carico del sospettato,
avendo spesso notato noti assuntori di sostanze
stupefacenti che facevano ingresso nell’attività
commerciale uscendo senza aver effettuato acquisti. Gli
investigatori, da giorni avevano in atto un’attività di
osservazione per acquisire informazioni utili. La
pattuglia mercoledì stava transitando proprio davanti
all’attività commerciale quando ha notato un soggetto
conosciuto quale assuntore di stupefacenti che stava
entrando nel locale. I carabinieri hanno deciso di
intervenire. Gli uomini dell’Arma sono entrati
rapidamente nella rivendita ed hanno bloccato SPADARO
mentre tentava di disfarsi di 1 dose di eroina
destinata all’acquirente.
La perquisizione del locale e delle pertinenze ha
consentito di rinvenire 2 flaconi pieni di metadone e
altri flaconi vuoti; quella domiciliare 1 dose di eroina.
Gli elementi hanno consentito di ricostruire una
attività di spaccio che avveniva direttamente
nell’attività commerciale. L’arresto è stato convalidato
ed è stato disposto l’obbligo di firma in attesa del
processo.
Taormina
–
Commerciante taorminese ai domiciliari per cocaina
trovata da cane antidroga CC Argo. Si tratta di
Dario SGRÒ, 36enne. I Carabinieri nell’occasione,
considerando che gli indizi erano numerosi, si sono
fatti aiutare dal fiuto infallibile del cane Auro,
carabiniere a quattro zampe del nucleo cinofili di
Catania. Carabinieri dell’Aliquota Operativa della
Compagnia di Taormina con la collaborazione del Cane
Auro traggono in arresto un residente per detenzione ai
fini di spaccio.L’attività dei Carabinieri della
Compagnia di Taormina continua ininterrotta contro la
criminalità. Oltre ai militari in uniforme ed alle auto
con i colori della Benemerita, stanno operando i
Carabinieri in borghese che svolgono costante e discreta
attività di prevenzione e repressione dei reati. Un
soggetto sperava di passare inosservato ed invece i
Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Taormina da tempo
ne osservavano gli spostamenti e le frequentazioni, alla
ricerca di conferme investigative sullo spaccio di
stupefacenti nell’area Perla del Mediterraneo. I
militari, nei giorni scorsi, hanno effettuato una
perquisizione presso l’abitazione di Dario SGRÒ,
incensurato, e noto commerciante di Taormina. Auro ha
fiutato nel box auto dell’arrestato la presenza di
qualcosa di sospetto. Il cane ha concentrato le sue
attenzioni in un angolo, il resto lo hanno fatto i
tutori dell’ordine. 2 dosi di cocaina sono state
rinvenute nel luogo, poi è stato trovato un altro
involucro contenente poco più di 7 grammi della stessa
sostanza, che era ancora da tagliare. I militari hanno
anche rinvenuti il bilancino ed il materiale per il
confezionamento. Il personaggio, dopo le formalità di
rito è stato trattenuto presso la sua abitazione dove ha
trascorso la nottata. L’arresto è stato convalidato e
la mattina successiva sono stati disposti gli arresti
domiciliari in attesa del processo.
Villafranca TirrenaME - In preda all’alcool con coltello minaccia passanti, CC
ammanettato 36enne. I Carabinieri della locale stazione di notte a
Villafranca Tirrena (ME), hanno bloccato in flagranza di reato per
violenza privata, minaccia, danneggiamento e detenzione abusiva di
coltello il già noto
Giacomo RUSSO, 36enne nato a Messina, residente a Villafranca
Tirrena (ME). Il personaggio di notte, in stato di alterazione
psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche, in Via
Nazionale a Villafranca Tirrena, minacciava per futili motivi i
passanti con un coltello. I Carabinieri allertati, sono intervenuti
immediatamente e bloccando il soggetto. Russo è stato dichiarato in
arresto, dai militari ed il coltello da cucina dalla lunghezza di cm
18,3, trovato in suo possesso, è stato sottoposto a sequestro.
L’arrestato, esperite le formalità di rito, è stato trattenuto in
attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata.
Vulcano ME-
Estorsione, romena 18enne incinta ai domiciliari.
Si tratta di CIURAR EDERA SIBIANCA, residente a Milazzo.
I Carabinieri della Stazione di Vulcano agli ordini del
Maresciallo Ordinario Antonio Luca Sottile da diversi
mesi stanno effettuando una vasta rete di controlli sia
su venditori ambulanti che ogni giorno giungono
sull’isola di Vulcano, che su viaggiatori sospetti.
Proprio nell’ambiente dei “venditori porta a porta” si è
sviluppata la vicenda di ieri che si è conclusa male
per la truffatrice. La professionalità ed il tempestivo
intervento dei Carabinieri, ha portato
all’identificazione della 18enne romena, in stato
interessante. CIURAR EDERA SIBIANCA, residente a
Milazzo, disoccupata, già nota alle forze di polizia, si
aggirava nel centro di Vulcano per vendere “porta a
porta” articoli per la casa, utensili ecc. Un 55enne
del luogo è stato abbindolato con la scusa di visionare
la mercanzia della maldestra che è riuscita ad accedere
nell’abitazione. L’acquirente, interessato all’acquisto
di un pelapatate ed impietosito dalla giovane donna
incinta ed apparentemente bisognosa, ha preso dal
portafogli 50€ per pagare. La donna rumena a quel
punto, trasformando il suo fare da “compassionevole” a
freddo ed aggressivo, ha strappato dalle mani dell’uomo
la banconota di 50€ e la nascosta nel suo reggiseno. La
donna nello stupore del malcapitato, l’ha incalzato con
una vile minaccia “se non mi dai altri 50 euro mi metto
a urlare, chiamo i Carabinieri e dico che mi hai
violentato, io sono incinta e minorenne… se non paghi
subito ti rovino!”. Visto che la donna stava alzando la
voce e che la situazione stava degenerando, l’uomo,
ancora frastornato e sorpreso, per evitare più gravi
conseguenze ha consegnato 50 euro e l’ha mandata via. La
vittima resasi conto della vile estorsione subita si è
rivolta ai Carabinieri. I militari in pochi minuti,
hanno raccolto la denuncia, ed intercettato la rumena
proprio mentre cercava di scappare imbarcandosi su un
aliscafo in direzione Milazzo. La donna è stata subito
condotta presso la guardia medica di Vulcano. I Medici
hanno appurato innanzitutto che la donna, in stato
interessante, si trovava in ottimo stato di salute. I
sanitari inoltre hanno accertato che non aveva subito
violenza. Escluso, quindi, che qualsiasi tipo di
violenza fosse stata esercitata sulla donna, la stessa
veniva perquisita e trovata in possesso di due banconote
da 50 euro oggetto dell’estorsione. La 18enne, già nota
alle forze dell’ordine, è stata tratta in arresto per
estorsione e vista anche la sua gravidanza, è stata
ristretta presso il suo domicilio a Milazzo in regime di
arresti domiciliari. I Carabinieri della Compagnia di
Milazzo che da molto tempo stanno “monitorando” il
fenomeno dell’ambulantato e delle vendite “porta a
porta” invitano i cittadini, soprattutto gli anziani, a
prestare la massima attenzione negli acquisti e ad
evitare di far accedere estranei in casa per qualsiasi
motivo.
Rometta Marea - Condomino accoltellato per rivalità in
amore:CC arrestato 28enne. I militari hanno
ricostruito che il soggetto COSIMO FALLITI 28enne, di
Messina aveva accoltellato un 26enne suo vicino di casa
quale rivale in amore.I Carabinieri della Stazione di
Rometta Marea agli ordini del Maresciallo aiutante
Biagio Daniele Barbera insieme ai militari del Nucleo
Operativo e Radiomobile della Compagnia di Milazzo,
nella serata di ieri, hanno tratto in arresto in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina COSIMO
FALLITI 28enne, di Messina ma di fatto domiciliato in
Rometta, già noto, ritenuto responsabile di tentato
omicidio aggravato. L’episodio risale a domenica sera. I
Carabinieri del Nucleo Radiomobile erano intervenuti al
Pronto soccorso di Milazzo su segnalazione dei sanitari
che avevano appena ricoverato un 26enne che presentava
una profonda ferita da taglio all’addome. Il ferito,
anch’egli noto alle forze dell’ordine, veniva subito
sottoposto a ripetuti accertamenti clinici che
escludevano “per puro caso” l’interessamento di organo
vitali. Il malcapitato veniva comunque sottoposto ad
intervento chirurgico e ricoverato in prognosi riservata
anche se non in pericolo di vita. I Carabinieri di
Rometta appresa tale notizia, avviarono subito le
indagini per ricostruire quanto accaduto e per
individuare e rintracciare il responsabile. I
Carabinieri, dopo interrogatori e vari accertamenti,
sono riusciti a ricostruire quanto accaduto. Un forte
astio tra i Falliti ed il ferito avrebbe provocato la
lite e poi l’accoltellamento. I 2 abitano nello stesso
palazzo, in piani differenti. Il motivo del contendere
sarebbe una donna, si tratterebbe quindi di un “reato
passionale”. I testimoni che hanno assistito al litigio
tra i due, raccontano di urla e di un inseguimento nei
locali comuni di un condominio ad opera del Falliti. Il
suo progetto criminale non ha provocato la morte del
rivale in amore, solo perché quest’ultimo è riuscito a
darsi alla fuga. Falliti, che solo inizialmente si era
reso irreperibile, è stato tratto in arresto e
sottoposto alla misura cautelare del carcere e quindi
tradotto dai Carabinieri alla Casa Circondariale di
Messina Gazzi.
Messina
- Imposte
assunzioni
a
ditta edile:
tentata estorsione,
CC 2 in manette.
Si tratta di
Francesco
MONDO
36enne
nato
e
residente
a Messina
ed
Emanuele
ALOI
49enne
nato a Palermo residente
a Messina.
I
Carabinieri del Comando Provinciale di Messina,
all’alba, hanno arrestato
2
persone raggiunte da una ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di
Messina, dottoressa Maria Luisa Materia, per i reati di
tentata estorsione aggravata in concorso.
Le indagini, dirette dal Sost. Proc. dottoressa Alessia
Giorgianni e condotte dai militari del Nucleo
Investigativo, hanno fatto luce su di una
tentata
estorsione che i due arrestati stavano
perpetrando
nei confronti di una ditta edile, impegnata in lavori di
ristrutturazione di una palazzina di proprietà privata,
nella zona centro.
I due si sono ripetutamente presentati in cantiere,
alcune volte anche in compagnia di altri soggetti in
corso di identificazione, cercando di imporre la
assunzione loro e di altre persone ad essi legate. Per
“convincere” il rappresentante della società a
sottostare alla richiesta estorsiva, i due
avrebbero
minacciato
come conseguenza di un eventuale rifiuto di
“far
saltare il cantiere e distruggere le impalcature”.
Le indagini
dei carabinieri
hanno accertato anche una serie di altri tentativi posti
in essere nei confronti di diversi cantieri cittadini,
confermando l’alacre attività estorsiva tentata dagli
arrestati che agivano in concorso e di concerto con
altre persone in fase di identificazione. Nel corso
delle perquisizioni è stata rinvenuta parte della
refurtiva (attrezzi e materiale edile) di cui gli
indagati si sono impossessati prelevandola dai cantieri
in cui avevano ottenuto l’assunzione.
I due operai sono stati ristretti presso il carcere di
Messina Gazzi dove saranno interrogato nei prossimi
giorni dal Giudice per le Indagini Preliminari che ne ha
ordinato l’arresto.
Messina– Vendere bambino 30mila
€: CC 6 accusati, riduzione in schiavitù. I
Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina nella
giornata del 25 febbraio, hanno notificato 6
provvedimenti di fermo d’indiziato di delitto emessi
dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia ad
altrettanti cittadini italiani ed eseguito altri
analoghi provvedimenti d’iniziativa all’indirizzo di 2
cittadini rumeni. A tutti viene contestato il reato di
riduzione in schiavitù. La complessa e delicata indagine
si è dipanata tra la Sicilia, la Toscana, ove uno dei
fermati poteva vantare solidi appoggi, e la Romania,
consentendo ai militari di sventare il tentativo ordito
da alcuni personaggi già noti della provincia di vendere
un bambino, dopo averlo acquistato in Romania, ad una
coppia della zona, animata dal desiderio di avere un
figlio e che non ha esitato a pagare in contanti la
somma di 30.000 Euro per entrare in possesso del minore,
invece di seguire la regolare procedura della richiesta
di adozione. La coppia della provincia messinese ma da
anni residenti in Svizzera, infatti, tramite Vincenzo
NIBALI,46enne di Castell’Umberto (ME), si sono
rivolti ad un personaggio già noto di Tortorici (ME),
Aldo GALATI RANDO, 53enne, affinché dietro il
pagamento di un prezzo, 30.000 Euro, individuasse una
famiglia disposta, a cedere loro il proprio figlio. Il
pagamento è avvenuto lo scorso 17 gennaio, al buio, in
una zona impervia tra le montagne dei Nebrodi, con
modalità che hanno testimoniato la sicura consapevolezza
degli indagati di commettere un grave reato. Subito dopo
un quinto soggetto, Franco GALATI RANDO, 45enne e
anch’egli di Tortorici e già noto alle Forze
dell’Ordine, ha iniziato le ricerche del bambino
confacente ai desideri dei committenti, dapprima nella
Sicilia Occidentale in ambienti degradati e mal
frequentati, appoggiandosi a persone poco raccomandabili
di varie nazionalità, tuttavia sempre senza successo.
Franco GALATI RANDO per questo motivo avrebbe lasciato
la Sicilia, recandosi dapprima in Toscana e
successivamente in Romania, dove è entrato in contatto
con un personaggio noto del brindisino ma domiciliato in
Romania, Vito CALIANNO, 42enne, che gli ha
offerto il suo aiuto per muoversi in ambienti degradati
delle periferie rumene. La ricerca è stata in questo
caso fruttuosa, avendo il CALIANNO individuato in breve
tempo una famiglia disposta a vendere uno dei numerosi
figli. L’aberrante commercio ha avuto la sua
concretizzazione lo scorso 23 febbraio quando i due
personaggi italiani, con la madre rumena del piccolo
venduto come un oggetto, lo stesso minore ed 1 dei suoi
fratelli maggiorenni, sono partiti in auto dalla Romania
alla volta della Sicilia. I carabinieri avrebbero
acclarato dalle indagini, la presenza della madre 36enne
e del fratello 19enne, aveva lo scopo di controllare la
sistemazione trovata in Italia per il piccolo, in un
ultimo afflato di spirito materno, ma anche quello,
molto più censurabile, di incassare quanto pattuito e
che sarebbe servito per ingrandire la casa di famiglia
in Romania. L’intento criminoso è stato tuttavia
sventato dai Carabinieri appena il quintetto è sbarcato
al porto di Messina. I quattro sono stati fermati col
bambino provenienti dalla Romania, mentre i restanti
protagonisti della vicenda, che attendevano la consegna
a Tortorici, sono stati sottoposti allo stesso
provvedimento poco dopo. I carabinieri, nel corso
dell’esecuzione dei provvedimenti hanno rinvenuto e
sottoposto a sequestro abbondante documentazione utile
al prosieguo delle indagini nonché munizionamento di
vario calibro illegalmente detenuto. Su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria le due donne sono state
condotte presso la Casa Circondariale di Catania, mentre
i sei soggetti presso quella di Messina Gazzi, in attesa
dell’interrogatorio di garanzia. Il minore invece è
stato affidato, su disposizione della Procura della
Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di
Messina, ad una locale struttura assistenziale.
Messina
-
Lotta mafia, vertice DIA
col Direttore gen. La Ferla. Il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia,
gen. Nunzio Antonio Ferla, ha visitato la Sezione
Operativa di Messina.L’occasione, alla presenza del Capo
Sezione, Ten. Col. CC Letterio ROMEO, e del Capo Centro
di Catania - dal quale la Sezione dipende -, Dr. Renato
Panvino, e del personale in servizio presso la
struttura, è stata utile anche per analizzare le
attività investigative in corso ed individuare future
strategie da adottare nella lotta al fenomeno mafioso.
Gli investigatori hanno tracciato il bilancio
dell’ultimo anno, e messi in evidenza i risultati
conseguiti dalla DIA nella provincia di Messina, con
l’esecuzione di importanti operazioni che hanno portato,
da ultimo, all’arresto di 11 persone, imprenditori,
dirigenti e funzionari del Consorzio per le Autostrade
Siciliane di Messina ed un sequestro per equivalente
pari a 100.000,00 Euro.La Dia sul versante
dell’aggressione ai patrimoni accumulati illecitamente,
solo nel 2014 e nei primi mesi dell’anno in corso, ha
svolto attività investigative che hanno consentito di
pervenire all’emissione e conseguente esecuzione di 3
provvedimenti di sequestro e 5 di confisca, colpendo
beni riconducibili a mafiosi o loro fiancheggiatori, per
complessivi 314.501.231,00 euro. Il Direttore, per
quanto concerne gli obiettivi strategici di medio-lungo
periodo, ha esortato il personale a proseguire lungo le
direttrici che caratterizzano l’attività istituzionale
della DIA: lo sviluppo di indagini di polizia
giudiziaria, l’aggressione ai patrimoni mafiosi
attraverso le misure di prevenzione patrimoniali,
l’approfondimento di segnalazioni di operazioni
finanziarie sospette - spesso indice di attività di
riciclaggio - ed il monitoraggio degli appalti pubblici
al fine di prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa.
La DIA sul fronte appalti pubblici, segnala l’intensa
attività di monitoraggio svolta in tutto il territorio
della provincia per prevenire il fenomeno delle
infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. I
monitoraggi delle ditte impegnate nei lavori e gli
accessi ai cantieri effettuati nell’ultimo anno hanno
consentito, alla Prefettura di Messina, di adottare 7
provvedimenti interdittivi antimafia e 2 rigetti di
iscrizione alle “White List”, nei confronti di imprese
in cui sono state rilevate connessioni con ambienti
della criminalità organizzata. il Generale Ferla, nel
corso della sua visita, ha incontrato i vertici
dell’Autorità Giudiziaria peloritana: il Procuratore
Generale Dr. Giovanni D’ANGELO, il Procuratore Capo
della Repubblica Dr. Guido LO FORTE ed il Presidente del
Tribunale Dr. Antonino TOTARO, il Prefetto di Messina
Dr. Stefano TROTTA ed i vertici delle Forze di Polizia.
Messina
- Carabinieri Compagnia Messina Sud, 2 in manette in
esecuzione di ordini di carcerazione.
Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, hanno
tratto in arresto ai domiciliari in esecuzione ordine di
carcerazione Antonino Barbuscia, 26enne nato e
residente a Messina, già noto alle Forze dell’Ordine,
arrestato ai domiciliari in esecuzione ordine di
carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica
presso la Corte d’Appello-Ufficio Esecuzioni Penali di
Messina, dovendo espiare la pena residua di 8 mesi e
giorni 11 di reclusione perché riconosciuto colpevole
del reato di furto aggravato, commesso a Messina. Il
soggetto è stato arrestato e sottoposto alla detenzione
domiciliare presso la sua abitazione come disposto da
Autorità Giudiziaria. Maria Burrascano, 34enne
messinese, è stata arrestata in esecuzione ordine di
carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica
presso la Corte d’Appello- ufficio esecuzioni penali -
di Messina, dovendo espiare la pena di 2 anni e 4 mesi
di reclusione perché riconosciuta colpevole di furto
aggravato in concorso, commesso a Fiumedinisi (ME). La
donna arrestata è stata tradotta presso la Casa
Circondariale di Catania Piazza Lanza come disposto
dall’Autorità Giudiziaria.
Rometta Me
– Si finge poliziotto, violenza sessuale per donne
alla guida: CC preso. I militari della Stazione di
Rometta, hanno arrestato un 33enne per violenza
sessuale, violenza privata, minaccia e possesso di segni
distintivi contraffatti. I Carabinieri della Stazione di
Rometta agli ordini del Maresciallo Aiutante Biagio
Daniele Barbera ieri, hanno dato
esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa
dal Gip del Tribunale di Messina. Il giudice ha
concordato pienamente con i riscontri investigativi
degli inquirenti, che hanno tratto in arresto B. C. A.,
33enne originario di Milazzo, residente a S.Filippo del
Mela, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine.
L’individuo spacciandosi per poliziotto della Polizia
Stradale era diventato l’incubo di alcune donne di
Rometta, Fondachello Valdina e Saponara, che
perseguitava compiendo, in alcuni casi, dei reati a
sfondo sessuale. I Carabinieri della stazione di Rometta,
dopo aver raccolto le denunce delle vittime, al termine
di una serrata attività di indagine, hanno ricostruito 3
distinti episodi avvenuti il 10 e 14 marzo 2015.
L’individuo che si aggirava a bordo di un Suv, pedinava
diversi veicoli condotti da donne e dopo essersi
fraudolentamente qualificato come agente della polizia
stradale esibendo un falso distintivo metallico, le
affiancava, costringendole a fermarsi per un finto
controllo. Le donne, in alcuni casi, terrorizzate,
grazie al traffico ed alle manovre repentine, riuscivano
a scappare. Le vittime, in altri sono state bloccarle ed
in un caso, l’individuo minacciando una di loro, l’ha
costretta a subire delle pesanti avances e dei ripetuti
palpeggiamenti.
Il 33enne è stato tratto in arresto e tradotto presso la
Casa Circondariale di Messina Gazzi per i reati di
violenza sessuale, violenza privata, minaccia e possesso
di segni distintivi contraffatti.
Sant’Agata Militello - 45enne sms e sesso con bimba 11enne, CC
1 arresto. I militari hanno arrestato un 45enne per
atti sessuali con minorenne. I Carabinieri del Nucleo
Operativo della Compagnia di Sant’Agata Militello nel
pomeriggio di ieri, hanno condotto in carcere il 45enne,
residente in un Comune del comprensorio Nebroideo, in
esecuzione di un provvedimento cautelare in carcere
emesso dal GIP del Tribunale di Patti (ME) su richiesta
della locale Procura della Repubblica, che ha concordato
con le risultanze investigative emerse nel corso delle
indagini dei Carabinieri, in quanto ritenuto
responsabile di atti sessuali con minorenne. Le indagini
dei Carabinieri erano scaturite dalla denuncia da parte
dei genitori di una bambina di appena 11 anni, hanno
consentito di accertare che il 45enne, nel periodo
compreso tra il 2013 e la fine del 2014, si era reso
responsabile di atti sessuali, abusando della ragazzina.
La storia sarebbe iniziata con lo scambio di alcuni sms
tramite il telefono cellulare e poi degenerata in veri e
propri rapporti sessuali che avvenivano di nascosto ed
all’insaputa di tutti. L’accortezza dei genitori della
bambina ha fermato l’escalation negativa dei rapporti
tra l’individuo e l’adolescente. Padre e madre infatti
hanno scoperto alcuni sms nel cellulare della figlia
scambiati tra lei stessa ed il turpe ed, insospettiti,
hanno subito denunciato il tutto ai Carabinieri. Le
indagini successive da parte dei militari dell’Arma
hanno permesso quindi di confermare quanto purtroppo si
sospettava. Il 45enne, nel pomeriggio di ieri, dopo le
formalità di rito, è stato tratto in arresto dai
Carabinieri e tradotto presso la Casa Circondariale di
Messina Gazzi.
Milazzo – Maltratta e segrega 2 disabili anziane congiunte.
Carabinieri Compagnia di Milazzo Nucleo operativo, hanno
scoperto appartamento “lager” per due anziane sorelle di
91 e 97 anni. Il loro “sorvegliante” responsabile di
violenze, minacce e sequestro di persona nei loro
confronti è stato sottoposto alla misura cautelare del
divieto di avvicinamento. I Carabinieri del Nucleo
operativo di Milazzo, agli ordini del Tenente Cristian
Letizia, in esecuzione di un’Ordinanza emessa dal Gip
del Tribunale di Barcellona P.G., su richiesta della
Procura di Barcellona, hanno sottoposto un 68enne di
Milazzo alla misura cautelare personale del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone
offese. I Carabinieri da diversi mesi stavano
attenzionando un appartamento, nel pieno centro di
Milazzo, dove gli inquirenti sospettavano che si
consumassero delle orribili violenze ai danni di due
anziane donne. Le indagini durate diversi mesi, con
l’ausilio delle più moderne attività tecniche, hanno
fatto emergere una sconcertante verità. L’appartamento,
un “piccolo lager”, ospitava segregate in condizioni
disumane due sorelle di 91 e 97 anni non autosufficienti
e gravemente malate. Il loro custode o forse
“carceriere” era un 68enne di Milazzo, incensurato, (di
cui non saranno fornite le generalità per tutelare le
anziane vittime), legato a loro da un vincolo di
parentela. L’indagato, che viveva in un’altra casa a
Milazzo, ogni giorno si recava in quell’appartamento
alle ore 08, alle 11 ed alle 18 ed ogni volta, quando
andava via segregava le due donne chiudendole a chiave
dentro, impedendo a chiunque far loro visita, di fatto
perfezionando un vero e proprio sequestro di persona. I
Carabinieri dalle attività tecniche, nel loro stupore,
hanno fatto emergere un quadro di rara malvagità e
violenza. L’indagato, soprattutto quando provvedeva
all’igiene ed all’alimentazione delle due donne non
autosufficienti, si accaniva su di loro con inspiegabile
violenza urlando ad alta voce, minacciandole più volte
di morte, percuotendole con schiaffi e umiliandole
ripetutamente. Strazianti le richieste di aiuto e le
urla di dolore delle due vittime, che nonostante la
chiara inabilità piangevano e imploravano affinché
quelle violenze finissero. Le indagini, su una vicenda
così delicata, sono state complesse ed accurate. I
Carabinieri del Nucleo operativo di Milazzo ieri sera
hanno fatto irruzione nell’appartamento “lager”, mentre
l’indagato si trovava all’interno e su disposizione
dell’Autorità giudiziaria l’hanno sottoposto alla misura
cautelare del divieto di avvicinamento. Assieme ai
Carabinieri sono intervenuti anche i medici del 118 che
hanno soccorso le due anziane donne, accertando che,
nonostante il pessimo stato di salute, non sono in
pericolo di vita. Gli accertamenti dei Carabinieri
continuano per ricostruire in modo ancora più accurato
le dinamiche di questa tremenda segregazione, sussiste
infatti il fondato sospetto che l’indagato, nei mesi
scorsi, a seguito della propria condotta violenta, possa
aver cagionato la frattura di un braccio ad una delle
due vittime. I Carabinieri hanno messo così fine ad un
incubo durato mesi, affidando le due donne ai sanitari
per le cure del caso ed ai servizi sociali per
l’assistenza di competenza. Il “carceriere” delle due
anziane sorelle è stato sottoposto alla misura cautelare
del divieto di avvicinamento alle due donne e risponderà
dei reati continuati di maltrattamenti in famiglia e
sequestro di persone.
Cesarò ME- Carabinieri sequestrano 2 quintali carne avariata
macellata clandestinamente, 1 denunciato. I militari
della Compagnia Santo Stefano di Camastra con
l’intervento del Comando Carabinieri per la Tutela della
Salute – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Catania,
hanno messo in atto un capillare servizio di controllo
finalizzato alla sicurezza alimentare e della salute dei
consumatori. L’attività è stata ancor più intensificata
in vista delle festività natalizie che ha portato al
sequestro dei 2 quintali di carne suina e ovino/caprina
macellata clandestinamente ed alla denuncia di una
persona per macellazione clandestina. I militari
dell’Arma di Cesarò, del Nucleo Operativo della
Compagnia ed i Carabinieri del NAS di Catania, nei
giorni scorsi, hanno svolto attività ispettiva su
un’Azienda Agricola di allevamento bovini-equini e su
alcune macellerie di Cesarò e San Teodoro. I militari
nelle celle frigorifere hanno rinvenuto diversi animali
macellati clandestinamente poiché, come appurato, privi
dei prescritti requisiti di tracciabilità,
identificazione, marchio e controllo sanitario e
pertanto macellati in luoghi non idonei e senza
precauzione igienico-sanitaria. La carne macellata, è
stata successivamente sottoposta ad ispezione sanitaria
da personale del servizio veterinario dell’ASP di
Taormina e dichiarata non idonea al consumo umano. I
responsabili non sono stati in grado di dimostrare la
proprietà del prodotto, i militari hanno, quindi,
proceduto alla denuncia a piede libero di una persona
per macellazione clandestina ed al sequestro della carne
per la successiva termodistruzione affidata ad una ditta
autorizzata allo smaltimento. Il tempestivo e
professionale controllo esperito dagli operanti ha
consentito di impedire che il prodotto potesse andare ad
imbandire le tavole di ignari cittadini durante le
festività .
Patti –
Carabinieri trovano armie munizioni. I
militari della Stazione Carabinieri di Patti nei giorni
scorsi hanno rinvenuto nella Frazione Mongiove di Patti,
nella zona denominata Valle Tindari, una busta di
plastica contente 1 pistola di tipo revolver cal. 32 con
all’interno 6 colpi, 1 pistola lancia razzi, ulteriori 7
colpi calibro 32 ed 1 calibro 22, tutte ben oliate ed in
ottimo stato di conservazione. La zona, piuttosto
impervia e di difficile accesso ma di una bellezza
paesaggistica incredibile, è molto frequentata da
turisti nel periodo estivo ma semideserta nei mesi più
freddi. Proprio l’anomala presenza negli ultimi periodi
di mezzi sul posto ha insospettito i militari dell’Arma.
Gli investigatori hanno quindi predisposto in tutta
l’area una serie di servizi perlustrativi ad hoc con
idonei mezzi fuori strada. I militari di mattina
transitando vicino al ponte di Valle Tindari hanno
notato occultata fra dei massi 1 busta trasparente
all’interno della quale sono state rinvenute le armi. Le
pistole e le cartucce sono state prontamente sottoposte
a sequestro e messe a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria di Patti per il successivo invio al RIS di
Messina per stabilire se le armi sono state utilizzate
in altri delitti.
Messina
- Carabinieri, Capitano Fabio Valletta ha assunto il
comando della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo
di Gotto.
Il Capitano Fabio Valletta,
originario di Napoli, 29 anni, si è insediato al comando
della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di
Gotto.L’Ufficiale nel suo percorso formativo ha
frequentato il 186° corso dell’Accademia Militare di
Modena e poi il 15° corso di perfezionamento presso la
Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, laureandosi in
Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata”. L’Ufficiale ha sempre svolto servizio
nella linea territoriale avendo comandato dal 2009 al
2011 il Nucleo Operativo e Radiomobile di Massa, in
Toscana, dove ha retto congiuntamente anche il comando
della Compagnia, ed il Nucleo Operativo della Compagnia
di Roma Piazza Dante dal 2011 fino a qualche giorno fa.
Il Capitano Fabio Valletta si è insediato al comando
della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto
subentrando al Maggiore Filippo Tancon Lutteri,
trasferito presso un organismo NATO alla direzione di un
ufficio di Stato Maggiore di nuova istituzione.
Messina
–Estorsioni ad imprese edili con lavori al Comune : CC 2
in manette. Si tratta di
Maurizio LUCA’ 43enne e Stefano CELONA
40enne. Carabinieri del Nucleo Investigativo danno
esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in
carcere a carico di 2 messinesi personaggi noti. Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei
Carabinieri di Messina nella mattinata ha dato
esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in
carcere a carico dei due accusati di gravi reati,
commessi con l’aggravante del metodo mafioso, tra la
fine del 2008 ed il 2009. Maurizio LUCA’ 43enne e
Stefano CELONA 40enne sono considerati responsabili di
alcune estorsioni e altri tentativi di estorsione
commessi ai danni delle imprese edili che in quel
periodo stavano eseguendo dei lavori appaltati dal
Comune di Messina relativi al recupero del patrimonio
edilizio delle abitazioni situate a Santa Lucia sopra
Contesse, meglio conosciute come “Complesso Arcobaleno”,
per un importo ammontante a 4.340.000,00 di Euro, oltre
che per la costruzione del plesso scolastico dello
stesso villaggio, per un importo di circa 1.300.000,00
Euro. La volontà estorsiva ai danni degli imprenditori
era stata palesata attraverso un grave atto
intimidatorio, attuato mediante l’uso di un’arma da
fuoco, nel furto, operato verosimilmente attraverso
l’uso di una gru e di un mezzo pesante, di un
prefabbricato in lamiera adibito ad ufficio e posto
all’interno dell’area di cantiere opportunamente
recintata e chiusa, oltre che attraverso l’incendio di
un escavatore. Il complesso delle indagini, inoltre,
aveva permesso di accertare anche come LUCA’ fosse
dedito allo spaccio di cocaina sul mercato cittadino.
I due arrestati, al termine delle formalità di rito,
sono stati associati presso il carcere di Messina Gazzi
a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Messina - Carabinieri celebrano VIRGO FIDELIS. I Carabinieri hanno commemorato oggi la loro
Patrona “Virgo Fidelis” con una Santa Messa celebrata
nella Chiesa “Madonna delle Lacrime”, nel villaggio
Sant’Annibale Maria di Francia di Bordonaro, in un
quartiere ove forte è il disagio, l’emarginazione ed il
desiderio di legalità. A celebrare la Messa, oltre al
parroco, Padre Orazio Anastasi, c’erano anche don
Vincenzo Majuri, parroco della Chiesa Santa Domenica di
Tremestieri e Padre Nicola Calabrese.Tra le Autorità
presenti il Prefetto, dott. Stefano Trotta, l’Assessore
Filippo Cucinotta, in rappresentanza del Sindaco, il
Presidente della Corte d’Appello, dott. Mario Zumbo, il
prof. Giovanni Cupaiolo, Prorettore dell’Università di
Messina, i vari Comandanti/Dirigenti delle Forze di
Polizia e Forze Armate della Provincia.Alla celebrazione
hanno partecipato anche gli alunni dell’Istituto
Comprensivo ”Albino Luciani” di Fondo Fucile, che, al
termine della Messa hanno cantato, stupendamente, l’Inno
alla Virgo Fidelis, che dal 1949, a seguito di “breve
apostolico” di Papa Pio XII, è la Patrona dei
Carabinieri. Presenti anche, oltre ai Carabinieri in
servizio ed in congedo della provincia, con i loro
familiari, le vedove e gli orfani di militari dell’Arma,
nonché i rappresentanti delle Associazioni d’Arma e
combattentistiche della Città. Durante la celebrazione
il Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”,
Generale di Corpo d’Armata Umberto Pinotti, ha
sottolineato l’emozione di tutti per il fatto di
trovarsi in quel luogo e di come la scelta della
parrocchia della Madonna delle Lacrime abbia voluto
significare la volontà dell’Arma di immergersi nel
tessuto sociale cittadino. Ha inoltre apprezzato molto
la presenza dei ragazzi della Scuola “Albino Luciani”,
evidenziando l’esigenza di investire sui giovani, dando
loro il giusto esempio. Infine ha preso l’impegno, a
nome e per conto di tutti i Carabinieri, di garantire,
insieme alle altre Istituzioni la sicurezza pubblica,
parlando di “tutela crescente” per il cittadino. Il
Generale Pinotti nel suo intervento ha ricordato anche
come l’Arma celebri il 21 novembre la “giornata
dell’orfano” (sono oltre 1000 le persone, il cui
genitore Carabiniere è scomparso prematuramente,
assistite dall’Istituzione) ed il 73° anniversario della
“Battaglia di Culqualber”, un epico fatto d’armi della
seconda guerra mondiale, nel corso del quale un
Battaglione Carabinieri si immolò quasi al completo,
meritando, per la bandiera dell’Istituzione, la seconda
Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Rometta
– Furto e rapina: CC arrestano 27enne “incastrato” da
DNA.
I militari della Compagnia Carabinieri di MilazzoStazione di Rometta ieri, agli ordini del
Maresciallo Aiutante Barbera, in collaborazione con i
colleghi della Stazione di Messina Tremestieri, in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in
carcereemessa dal GIP del tribunale di Messina,
traevano in arresto
Francesco Costantino, 27enne di Messina,già
noto e già sottoposto agli arresti domiciliari poiché
tratto in arresto il 17 ottobre 2014 dai militari della
stazione Carabinieri di Camaro per furto in abitazione.
I Carabinieri, al termine di una complessa attività di
indagine, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza
nei confronti del Costantino che tra il 2007 e il 2011
nei territori di Rometta, Saponara e Messina aveva
consumato, spesso in concorso con un’altra persona
ancora in corso di identificazione, 3 furti in
abitazione ed 1 rapina a mano armata. In particolare :
nell’ottobre del 2007 si era introdotto all’interno di
un’abitazione a Rometta, dissaldando la grata in ferro
di una finestra, asportando alcuni elettrodomestici tra
cui 3 televisori, 4 Hi-Fi ed oggetti di varia natura e
scassinando una cassaforte a muro. Nel settembre del
2009 con la minaccia di una pistola rapinava il
supermercato "CRAI" ubicato in via E. Cianciolo
complesso Alba Chiara, di Bordonaro (Messina),
asportando, dalle casse e dalle tasche delle persone
presenti, banconote per un importo totale di 1250,00€.
Nel febbraio 2011 si introduceva, forzando la serratura
di un cancello in ferro, in un’abitazione a Messina
asportando, sradicandola, una cassaforte contenente
monili d'oro e gioielli, buoni postali e contanti per un
importo pari a 20000€. Nel marzo 2011 si introduceva,
forzando una porta in legno e forando un muro
confinante, in una tabaccheria ricevitoria di Saponara,
asportando un numero imprecisato di gratta e vinci, un
numero imprecisato di sigarette di vario genere, una
somma in contante pari a circa 25000 euro,
elettrodomestici di vario genere ed alimenti dì vario
genere esposti per la vendita, arrecando un danno
complessivo valutabile in circa 40mila euro. I
Carabinieri delle Stazioni competenti di Rometta,
Saponara, Bordonaro, assieme ai militari dei Nuclei
Operativi delle Compagnie di Milazzo, Messina Centro e
Messina Sud, e della Polizia di Messina, con grande
intuito investigativo ed apprezzabile professionalità,
ogni volta che sono intervenuti in sede di sopralluogo a
seguito degli episodi, repertarono delle importanti
tracce biologiche. Nel dettaglio, in occasione del primo
furto del 2007 a Rometta, i Carabinieri sequestrarono
una cicca di sigaretta. Nel 2009 al termine di
un’efferata rapina a mano armata ai danni di un
supermercato nel corso della quale, prima di andare via,
uno dei due rapinatori colpiva con un pugno al volto un
dipendente responsabile di averlo guardato con
insistenza, i due malviventi fuggivano liberandosi dei
due passamontagna che risultavano ricavati da due
maniche di camicia a quadri, su uno dei quali erano
presenti tracce ematiche. In occasione del furto del
febbraio 2011 a Messina veniva repertata una piccola
porzione di muro, nelle immediate adiacenze della
cassaforte, sulla quale era presenta sostanza ematica,
oltre che un fazzolettino di carta intriso di sangue,
rinvenuto all'esterno dell'abitazione. In occasione del
furto di marzo 2011 di Saponara venivano repertate
diverse cicche di sigarette e una lattina in alluminio
di Fanta utilizzata. Tutti questi reperti, sapientemente
rinvenuti e repertati sulla scena del crimine sono stati
di volta in volta trasmessi al Ris per l’estrapolazione
di eventuale DNA. Gli inquirenti del RIS su tutti i
reperti erano riusciti a individuare delle tracce
biologiche contenenti DNA di uno stesso soggetto
maschile di cui però non c’era riscontro. Tutti questi
episodi sarebbero rimasti comunque “a carico di ignoti”
se i Carabinieri della Stazione di Rometta non avessero
individuato alcuni possibili responsabili repertandone
dei campioni di DNA. I complessi accertamenti di
laboratorio del Ris di Messina permettevano di accertare
che tutte le tracce biologiche repertate sulle diverse
scene del crimine appartengono al Costantino, il che
dimostra che lo stesso, in concorso con un’altra persona
ancora in corso di identificazione, abbia perpetrato i
tre furti in abitazione e la rapina a mano armata di cui
si è parlato. Costantino è stato tradotto presso la casa
circondariale di Messina Gazzi, a disposizione
dell’Autorità giudiziaria mandante.
Milazzo
Me
– Carabinieri sorprendono bracconieri : 1 denunciato.
Carabinieri della Compagnia di Milazzo Stazione di
Vulcano e della Motovedetta di Milazzo: denunciato 1
eoliano per uccisione di animali. I Carabinieri della
Stazione di Vulcano ieri stavano effettuando una serie
di controlli atti al rispetto delle norme sulla caccia.
I militari nel corso di tale servizio hanno udito
diversi colpi di fucile in zone particolarmente impervie
dell’isola, a strapiombo sul mare. I Carabinieri di
Vulcano insieme ai colleghi della Motovedetta di Milazzo
hanno deciso di procedere alla perlustrazione delle
pareti rocciose dal mare. I tutori dell’ordine, non
distante dal luogo dove erano stati sentiti gli spari
hanno intercettato una piccola imbarcazione con a bordo
3 isolani “in tenuta da caccia”. I soggetti sono stati
controllati e l’imbarcazione presentava in alcuni
punti delle macchie di sangue. I militari insospettiti
hanno proceduto ad ispezionare anche un tratto di costa
poco distante. I Carabinieri al termine del
rastrellamento hanno rinvenuto le carcasse di 2 grosse
capre, mortalmente ferite da alcuni colpi di fucile. I
militari, poco distante dagli ovini hanno rinvenuto e
sequestrato anche 1 fucile da caccia calibro 12
utilizzato illegalmente dai cacciatori e di proprietà di
un parente di uno dei tre. I “bracconieri” utilizzavano
la piccola imbarcazione per avvicinarsi agli scogli,
difficilmente raggiungibili dalla terra ferma e dove
solo le caratteristiche capre di Vulcano arrivano per
leccare il sale dalle rocce. I maldestri, illegalmente,,
dal natante sparavano all’indirizzo degli ovini
scendendo poi a terra per recuperare le carcasse, vista
in lontananza la motovedetta hanno cercato di nascondere
il fucile e di allontanarsi via mare. I Carabinieri al
termine degli accertamenti hanno verificato che aveva
sparato 1 solo dei tre controllati, in possesso di porto
d’armi ad uso caccia, e veniva denunciato per aver
ucciso 2 animali di specie protetta e per aver esploso
colpi d’arma da fuoco da un’imbarcazione. Sia le armi
che le carcasse venivano sottoposte a sequestro.
Patti-Tindari ME -
Colpo a Santuario Tindari
furto elemosine , CC 2 presi. I 2 Robin Hoodal contrario
sono soggetti originari del catanese Ferdinando DI
MAURO, 58ennee Mario PIACENTI, 50enne,. Il Santuario del Tindari richiama
quotidianamente migliaia di fedeli, i quali, per
devozione alla Madonna, effettuano numerose donazioni in
denaro nelle cassettine di raccolta delle offerte
dislocate in vari punti all’interno del luogo di culto.
Proprio queste cassette di raccolta delle offerte sono
state prese di mira da parte di due soggetti originari
del catanese. Continua l’attività di controllo da parte
dei Carabinieri finalizzata alla repressione e
prevenzione dei reati predatori. I due sospettati
erano stati visti arrivare al Santuario, mentre 1 dei
due fungeva da “palo”, il secondo repentinamente, con
l’ausilio di un particolare arpioncino a molla e di
nastro biadesivo applicato ad un metro metallico
estraeva del denaro dall’offertorio per poi
allontanarsi. I 2 dopo il colpo si sono allontanati a
bordo della loro autovettura. Numerosi fedeli
frequentatori abituali del Santuario avevano segnalato
la presenza sospetta di questi soggetti già alle prime
ore del mattino. Iniziavano quindi quotidiani servizi di
appiattamento da parte dei militari dell’Aliquota
Operativa del NORM di Patti i quali, posizionatisi
all’interno del luogo di culto, controllavano le
cassettine di raccolta denaro. I soggetti sono stati
fermati dai militari dell’Arma i quali che li hanno
perquisiti, a bordo dell’autovettura occultati sotto
il tappetino di guida vi erano circa 600€, e nascosti
nel cofano posteriore, i particolari attrezzi
utilizzati per i furti: 1 arpioncino a molla, del nastro
biadesivo e due strumenti metri metallici appositamente
piegati per far aderire al meglio il nastro. le manette
sono scattate nei confronti dei due soggetti. Su
disposizione della locale Autorità Giudiziaria gli
arrestati sono stati condotti presso i locali della
Compagnia Carabinieri di Patti per le formalità di
rito, in attesa del rito direttissimo presso il
Tribunale di Patti.
Messina
– CC 1 preso con
4 kg di marijuana. I militari della Compagnia di Messina Sud
Scaletta Zanclea (ME), hanno bloccato 1 che non si era
fermato al posto di controllo ed era fuggito. Si tratta
di Valentino VADALA’, 28enne già noto messinese.
L’inseguimento dei Carabinieri, è stato nella serata,
durante un normale posto di controllo. i Carabinieri di
Scaletta Zanclea, hanno notato un giovane alla guida di
un motocarro, il quale alla vista della pattuglia che
gli intimava l’alt, ha deciso di non fermarsi e
proseguire la marcia verso Messina. I militari
immediatamente, saliti a bordo della loro Subaru
Forester e si sono messi all’inseguimento dell’Ape. Il
ragazzo, resosi sicuramente conto di quanto quella sfida
fosse impari, ha provato ad assicurarsi un po’ di
vantaggio superando la fila di auto ferme al semaforo
rosso prima del ponte ed attraversando la strettoia,
nonostante in quel momento fosse il turno dei veicoli
che provenivano dal senso di marcia opposto. La manovra
pericolosissima, ha fatto aumentare, nei Carabinieri
all’inseguimento, l’attenzione sul soggetto in fuga e la
determinazione a fermarlo prima che quella folle corsa
potesse finire in tragedia per qualche ignaro ed
innocente passante. Il fuggitivo, dopo il ponte, ha
improvvisamente rallentato il motocarro, facendo credere
di volersi fermare ed arrendere. L’auto di servizio si è
andata a posizionare davanti all’Ape ed i militari
stavano scendendo per controllare il soggetto sospetto,
ma ha repentinamente ripreso la marcia, sfiorando i
carabinieri operanti ed urtando il veicolo militare
posizionato a chiusura della via di fuga. I due
militari, avendo verificato che il loro mezzo
danneggiato fosse marciante, sono immediatamente
ripartiti all’inseguimento. L’auto dei carabinieri poco
prima di Capo Scaletta, ha infine tagliato la strada al
veicolo in fuga, e l’ha stretto tra il mezzo militare
ed il muretto posto a bordo stradale, conclusa la corsa
l’ape ha impattando contro la fiancata dell’auto della
Subaru dell’Arma. Il parabrezza dell’Ape a causa
dell’urto, è andato in frantumi, ferendo con alcune
schegge il capo equipaggio, seduto dal lato del
passeggero e con la portiera già aperta. Il fuggitivo è
stato subito bloccato dai due militari che, a causa
delle resistenze opposte dall’arrestando e dei bordi
taglienti del parabrezza rotto, hanno entrambi riportato
ulteriori lievi lesioni a mani e braccia. Tutte le
operazioni successive sono state svolte con il supporto
delle pattuglie delle Stazioni di Alì Terme e
Roccalumera e del Nucleo Radiomobile del Comando
Provinciale di Messina, oltre che del personale del
Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina
e del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Sud,
fatti nel frattempo convergere sul posto dall’allarme
lanciato via radio. Valentino VADALA’ che ha cercato di
sfuggire al controllo dei carabinieri aveva a bordo del
motocarro, 4 kg di marijuana. Il ragazzo è stato quindi
tratto in arresto per detenzione di sostanze
stupefacenti ai fini di spaccio, resistenza a Pubblico
Ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato
e, dopo le formalità di rito, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria è stato ristretto presso la
Casa Circondariale di Messina Gazzi. Inoltre, ma questo
probabilmente non è il principale problema del ragazzo,
l’Ape da lui utilizzata era sprovvista di assicurazione,
per cui è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Taormina
-
Anziana turista inglese sparita: trovata da CC Taormina
. Sospiro di sollievo per una coppia di anziani inglesi
in vacanza a Taormina. Ogni traccia dell’anziana
donna, si era persa nella mattinata del 13 ottobre,
dopo la consueta visita al Teatro Greco. La turista con
problemi di deambulazione, era perfino sprovvista di
telefono cellulare. Il marito dopo vani tentativi di
ricerche, si è rivolto ai Carabinieri della locale
Compagnia, i quali hanno subito dato il via ad una
serrata attività di ricerca. I Carabinieri della
Stazione di Taormina non avendo foto della donna
scomparsa, hanno contattato l’hotel nel quale la coppia
stava alloggiando, acquisendo una copia della foto
contenuta sul passaporto. La foto successivamente è
stata diramata a tutte le pattuglie presenti sul
territorio ed in tempi brevissimi la signora è stata
ritrovata dall’Aliquota Radiomobile nella Villa Comunale
di Taormina, in via Roma. La vicenda si è conclusa
fortunatamente con il lieto fine grazie al tempestivo
intervento dei Carabinieri. La donna ha voluto
ripetutamente ringraziare i Carabinieri nel
riabbracciare il proprio marito, che nel frattempo aveva
temuto il peggio. La coppia di turisti, dopo una
terribile parentesi, ha potuto proseguire la propria
vacanza.
Messina
-
Agenzia truffa EU da Messina, Catania a Lentini, CC
presi 4. Si tratta di Roberto SCIPILLITI 53enne
di Roccalumera(ME) finito in manette, agli arresti
domiciliari : Giuseppe Attilio AMORE 54enne di
Catania, Grazia GIUDICE 53enne di Lentini (SR) ed
Enrico GUERRERA 34enne di Messina. I Carabinieri del
Nucleo Investigativo di Messina e della Stazione di
Roccalumera, nelle prime ore di giovedì 2 ottobre 2014,
nelle province di Messina, Catania e Siracusa, coadiuvati da
militari di Lentini (SR), hanno dato esecuzione a 4 misure
cautelari personali (di cui 1 in carcere e 3 agli arresti
domiciliari) nei confronti di soggetti a vario titolo
indagati per truffa aggravata finalizzata al conseguimento
di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da
pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica
commessa da privato in atti pubblici ed estorsione.
L’indagine è stata svolta tra il mese di aprile 2012 ed il
mese di settembre 2014 dalla Stazione di Roccalumera in
collaborazione con il Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale di Messina. I carabinieri hanno accertato
ripetute truffe avvenute nel 2010 e nel 2011 ai danni
dell’Unione Europea e dell’AGEA (Agenzia per le Erogazioni
in Agricoltura), in qualità di Organismo Pagatore delle
erogazioni concesse a sostegno della produzione agricola
degli Stati membri. Il protagonista di questo disegno
criminoso, secondo l’inchiesta risulta essere Roberto
SCIPILLITI, cittadino di Roccalumera, il quale con più
condotte dello stesso tipo ha avvicinato e convinto ben 11
soggetti, indigenti dal punto di vista economico, a
consegnargli la copia dei propri documenti di identità e
false attestazioni relative alla proprietà di terreni
agricoli in capo agli stessi. SCIPILLITI successivamente,
grazie alla complicità di Giuseppe Attilio AMORE
(impiegato presso il C.A.A. di Catania) e di Grazia
GIUDICE (impiegata presso il C.A.A. di Lentini), si
adoperava per dare avvio alle pratiche necessarie ad
ottenere, da parte dell’Unione Europea, l’erogazione dei
contributi in favore dei richiedenti, che in realtà non ne
avevano alcun titolo, in quanto non erano né titolari né,
quantomeno, conduttori di terreni adibiti a coltivazioni. Il
disegno criminoso, si completava poi con l’estorsione, che
si concretizzava nel momento in cui lo SCIPILLITI consentiva
ai beneficiari delle erogazioni di trattenere solamente una
minima parte delle somme percepite, facendosi consegnare
mediante pesanti minacce di morte quasi tutto il denaro. i
carabinieri hanno appurato che la stessa condotta è stata
tenuta da Enrico GUERRERA, 34enne messinese, in
relazione alla richiesta di erogazioni formulata da uno solo
dei soggetti istanti, con il quale però la ripartizione
delle somme percepite è stata concordata, anziché estorta.
I C.A.A. (Centri di Assistenza Agricola) sono gli
organismi territoriali di cui l’AGEA si avvale per lo
svolgimento dei propri compiti istituzionali di Organismo
Pagatore dei contributi e premi erogati dall’Unione Europea
a beneficio dei produttori agricoli degli Stati membri. Per
questo, ai C.A.A. sono delegate funzioni di supporto nella
predisposizione delle domande di ammissione ai benefici
comunitari e nazionali su richiesta degli imprenditori che
vi abbiano interesse, garantendo un costante e diretto
rapporto con gli stessi, l’identificazione del produttore
agricolo, l’accertamento del titolo di conduzione
dell’azienda e la corretta immissione dei dati sulla scorta
dei quali viene richiesto il contributo. Il GIP del
Tribunale di Messina dott.ssa Maria Teresa ARENA, al
termine delle complesse indagini svolte dal personale
dell’Arma, su richiesta della Procura della Repubblica
Sost. Proc. Dott. Antonio CARCHIETTI, in seno alla quale
esiste un vero e proprio “pool” per il contrasto alla
criminalità economica, ha emesso le 4 misure cautelari
personali: in carcere per Roberto SCIPILLITI 53enne
di Roccalumera(ME), agli arresti domiciliari per Giuseppe
Attilio AMORE 54enne di Catania, Grazia GIUDICE
53enne di Lentini (SR) e Enrico GUERRERA 34enne di
Messina e, per ogni singola condotta, le misure cautelari
reali finalizzate al recupero delle somme indebitamente
percepite. Sono andate avanti per tutto il giorno, infatti,
le operazioni condotte dal Nucleo Operativo di Messina Sud e
volte all’individuazione dei conti ed al sequestro per
equivalente di un totale di circa 200.000 euro, suddivisi
tra i soggetti ed altri 11 soggetti coinvolti, che hanno
senza titolo beneficiato delle erogazioni dell’AGEA e che
sono stati denunciati in stato di libertà per i reati di
truffa aggravata e di falsità ideologica commessa in atti
pubblici.
Scaletta Zanclea ME
– Serbo 39enne arrestato da Carabinieri, viola
domiciliari. I militari della Stazione Carabinieri di
Scaletta Zanclea, di mattina in ottemperanza ad un ordine
di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso
il Tribunale di Patti, hanno arrestato Petrit TOSKA,
39enne
cittadino della Serbia-Montenegro, residente a Scaletta
Zanclea, già noto, in atto sottoposto alla misura degli
arresti domiciliari per furto in abitazione commesso nel
mese di giugno a Sant’Angelo di Brolo. L’Autorità
Giudiziaria di Patti, concordando con le risultanze
investigative dei Carabinieri, che richiedevano la
sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la
custodia cautelare in carcere, ha emesso il provvedimento,
poichè a seguito di un controllo effettuato il 14 luglio
2014 alle ore 19.00 circa presso l’abitazione del soggetto
si accertava che al suo interno vi erano alcuni suoi
connazionali in violazione delle prescrizioni emesse
dall’Autorità Giudiziaria di comunicare con persone diverse
da quelle del nucleo familiare. Petrit TOSKA, ieri, a
conclusione delle formalità di rito, è stato tradotto presso
la Casa Circondariale di Messina Gazzi, dove permarrà a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.
Cap. Emanuela Rocca, Cap. Angelo Gerardi, Cap.
Filippo Alessandro Lo Franco, Cap. Giuseppe D’Aveni,Ten.
Angelo Pio Mitrione, S.ten. Vincenzo Spataro
Messina
- Comando Carabinieri Schede neo Ufficiali :
Maggiore Vincenzo Letizia
nuovo comandante del Nucleo Radiomobile di Messina. Il
Maggiore Vincenzo Letizia, 45enne, originario di Caronia
(ME), è il nuovo comandante del Nucleo Radiomobile
Carabinieri di Messina. Dopo la laurea in Giurisprudenza
presso l’Università di Messina, nel 1993 si è arruolato
come Ufficiale di Complemento dell’Arma dei Carabinieri.
Nella sua carriera nelle file dell’Arma ha prestato
servizio a Reggio Calabria, presso le Compagnie
Carabinieri di Firenze e Camerino (MC), al Reparto
Operativo di Catania e alla D.I.A. di Messina.
Capitano Filippo Alessandro Lo Franco
nuovo Comandante della Compagnia Carabinieri di
Mistretta
al posto del Capitano Giodi Linguanti
trasferito al comando della Compagnia Carabinieri di
Corsico (MI). Il Capitano Filippo Alessandro Lo Franco,
originario di Palermo, 38 anni, domenica 31 agosto 2014,
si è insediato al comando della Compagnia Carabinieri di
Mistretta (ME), subentrando al Capitano Giodi
Linguanti, trasferito al comando della Compagnia
Carabinieri di Corsico (MI).L’Ufficiale,
laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli
Studi di Palermo, nel suo percorso formativo ha
frequentato il 149° corso allievi Ufficiali di
complemento del corpo di amministrazione e commissariato
dell’Esercito Italiano, il 1° corso allievi Ufficiali in
ferma prefissata dell’Arma dei Carabinieri ed il 45°
corso Applicativo entrambi presso la Scuola Ufficiali
Carabinieri di Roma. Il Capitano Lo Franco, tra i
precedenti incarichi in altri reparti dell’Arma ha
assolto quello di comandante di Plotone presso il 12°
Battaglione Carabinieri Sicilia, partecipando a diverse
operazioni di ordine pubblico in territorio siciliano e
quello di comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile,
prima della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro (RC) e
poi della Compagnia Carabinieri di Piacenza dalla quale
proviene.
Capitano Giuseppe D’Aveni
nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di
Santo Stefano di Camastra.
Il Capitano Giuseppe D’Aveni, nato a Roma nel 1971, il 4
settembre 2014 si è insediato al Comando della Compagnia
Carabinieri di Santo Stefano di Camastra. Laureato in
giurisprudenza presso l’Università di Messina, nel 1996
ed in Scienze della Sicurezza presso l’ Università di
Roma Tor Vergata nel 2002, l’Ufficiale ha già svolto
servizio come “comandante di plotone” presso la Scuola
Allievi Carabinieri di Benevento ed in Sicilia, dal 2001
al 2003, quale Comandante del Nucleo Operativo e
Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Acireale (CT)
e dal 2003 al 2007 come Comandante del Nucleo
Radiomobile di Messina. In seguito, dal 2007, ha retto
il Comando della Compagnia Carabinieri di Luino (VA).
Tenente Angelo Pio Mitrione
nuovo Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile
di Taormina.
Il Tenente Angelo Pio Mitrione, 24 anni è nato a San Giovanni
Rotondo (FG), è il nuovo comandante del
Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia
Carabinieri di Taormina. Dopo gli studi presso la Scuola
Navale Militare "Francesco Morosini", ha frequentato i
regolari corsi dell'Accademia Militare di Modena e della
Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Ha conseguito la
Laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi
"Tor Vergata" di Roma.
Sottotenente Vincenzo Spataro
nuovo Comandante del Nucleo Operativo della
Compagnia Carabinieri di
Messina Sud. Il S. Ten.
Vincenzo Spataro, originario della provincia di Reggio
Calabria, 36 anni, dal 1 settembre si è insediato al
comando del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina
Sud. L’Ufficiale ha esperienze anche in altri ruoli: in
particolare ha prestato servizio in incarichi dell’Arma
territoriale nella provincia di Caltanissetta, al
Comando Interregionale di Messina ed al Nucleo
Investigativo di Reggio Calabria, da dove è giunto dopo
aver ottenuto la promozione a Sottotenente ed aver
frequentato il 54° Corso Applicativo presso la Scuola
Ufficiali di Roma. Nel suo percorso formativo, si è
laureato in Lettere Moderne ed ha conseguito un
Dottorato di ricerca in Storia delle Istituzioni
Politiche presso L’Università degli Studi di Messina.
Capitano Angelo Gerardi
nuovo comandante della 1^ Sezione del Nucleo
Investigativo di
Messina. Il Capitano Angelo Gerardi,
44enne, originario di Cagliari, è il nuovo Comandante
della 1^ Sezione del Nucleo Investigativo di Messina..
Dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di
Cagliari, nel 1996 si è arruolato come Ufficiale di
Complemento dell’Arma dei Carabinieri. Nella sua
carriera nelle file dell’Arma ha prestato servizio a
Firenze presso la Scuola Marescialli, al Comando
Generale dell’Arma, presso la Compagnia Carabinieri di
Rieti e al Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati.
Capitano Emanuela Rocca
è il nuovo comandante della Compagnia di Messina
Centro. Il Capitano Emanuela Rocca, 34enne, nata a Desio
(MB), è il nuovo Comandante della Compagnia Carabinieri
di Messina Centro. Arruolata nel 2001, laureata in
Giurisprudenza presso l'Università degli Studi "Tor
Vergata" di Roma, ha tra l’altro comandato il Nucleo
Operativo di Firenze Oltrarno e la Compagnia di Tivoli,
reparto dal quale proviene.
Barcellona
- GdF indaga su brucellosi, sequestra laboratorio
caseificio, 1 denunciato. Il responsabile, F.N.54enne,
originario del luogo, è stato deferito all’Autorità
Giudiziaria. Indagini condotte nei giorni scorsi dalla
Guardia di Finanza di Barcellona P.G. su casi di brucellosi,
registrati sul territorio, hanno portato al sequestro di un
laboratorio clandestino per la caseificazione di latte
proveniente da un allevamento di ovini. I militari del
Nucleo Mobile della Tenenza del Longano, coadiuvati dal
personale del locale Servizio Veterinario dell’A.S.P., hanno
individuato e segnalato il responsabile all’Autorità
Giudiziaria. Sinora le indagini hanno portato i finanzieri a
individuare, nella periferia di Barcellona P.G., un locale
dove avveniva la caseificazione in sprezzo di qualsiasi
norma sanitaria e di quelle sulla etichettatura e
tracciabilità dei prodotti. I militari hanno sequestrato e
avviato alla distruzione quasi mezza tonnellata di prodotti
caseari, in cattivo stato di conservazione e di dubbia
provenienza. I Baschi Verdi hanno segnalato il responsabile
F.N. all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere
anche dei reati di macellazione clandestina, considerato che
nel locale sono stati individuati ovini già macellati privi
della prescritta bollatura sanitaria (anch’essi sequestrati
ed avviati alla distruzione), nonché di inquinamento
ambientale, per avere riversato sul suolo una notevole
quantità di scarti di lavorazione agricola (c.d. “pastazzo”),
col serio rischio di una contaminazione delle falde
acquifere a causa del percolato libero di infiltrarsi nel
sottosuolo.
Sant’Agata di Militello – CC Operazione “Affari di famiglia”
12 misure cautelari. Il GIP del Tribunale di
Messina ha ribadito le seguenti misure cautelari nei
confronti dei 12 indagati. Misura cautelare in carcere:
Francesco CONTI MICA; Mirko TALAMO;
Alessandro TALAMO; Andrea CALA’ CAMPANA;
Sebastiano GALATI MASSARO; Giuseppe BARBAGIOVANNI;
Michele BONTEMPO VENTRE; Tutti già ristretti
presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, fatta
eccezione per Andrea CALA’ CAMPANA ristretto
presso il carcere di Siracusa; Misura cautelare agli
arresti domiciliari Luisa BONTEMPO; Antonino
CONTI MICA; Carmelo CALA’ CAMPANA;
Antonino COSTANZO ZAMMATARO; Salvatore MARINO
GAMMAZZA. I Carabinieri della Compagnia Sant’Agata
di Militello hanno eseguito 12 misure cautelari
nell’Operazione “Affari di Famiglia” passano nella
competenza della DDA di Messina. I tutori dell’ordine in
relazione all’operazione “Affari di famiglia” scattata
nella giornata del 6 giugno 2014, con l’esecuzione da
parte dei Carabinieri della Compagnia di S. Agata
Militello di 22 misure cautelari, hanno proceduto nella
mattinata all’esecuzione di una misura cautelare emessa
dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta della DDA
del capoluogo. Il giudice ha confermato il teorema
accusatorio sulla sussistenza del vincolo associativo a
carico di 12 indagati. La sussistenza era stata già
espressa nella pregressa misura cautelare emessa dal GIP
del Tribunale di Patti, su richiesta della locale
Procura. Di fatti, la suddetta Autorità Giudiziaria,
aveva contestato i vari capi di imputazione, e
dichiarato la sua incompetenza funzionale per il reato
associativo ex. art. 74 del D.P.R. 309/90, rimettendo il
fascicolo ai Magistrati del Capoluogo di provincia. Il
P.M. della Direzione Distrettuale di Messina ha proposto
la nuova richiesta di misura cautelare ritenendo
concordanti i gravissimi indizi sui componenti
dell’aggregato criminale caratterizzato da una struttura
di persone e mezzi che gestivano il traffico di droga
nella provincia di Messina, gravitante nei contesti
della cosca dei “batanesi”. Gli investigatori hanno
evidenziato punto direttivo nel comune di Tortorici e
connessioni operative rilevate anche nella provincia di
Catania e Palermo dove i sodali si sarebbero riforniti
dello stupefacente che poi immettevano sul mercato.
Falcone
Me
– 60enne
tenta violenza sessuale di promoter 21enne. I militari della Stazione Carabinieri di
Falcone (ME), alle ore 13.00 circa di ieri, hanno tratto
in arresto ai domiciliari un pensionato 60enne,
incensurato, ritenuto responsabile di tentata violenza
sessuale. La vittima, una ragazza di 21 anni, era
entrata in casa dell’arrestato per promuovere a titolo
informativo alcune tariffe inerenti la fornitura di luce
e gas della società presso cui lavora. L’aggressore,
dapprima ha finto di mostrare interesse per la cosa,
invitando la ragazza ad accomodarsi in casa, e
successivamente le ha messo le mani addosso,
immobilizzandola e gettandola su un letto. La ragazza è
fortunatamente riuscita a divincolarsi ed a rompere una
finestra urlando “aiuto”. Le grida sono state sentite
dalla sua collega che si trovava in una casa vicina, e
che è accorsa immediatamente in aiuto dell’amica ed ha
chiamato il 112. la pattuglia dei Carabinieri, in
servizio nel medesimo centro abitato nel giro di
pochissimi minuti, è giunta sul posto ed ha tratto in
arresto il malintenzionato. La violenza sessuale
fortunatamente non si è consumata e la ragazza se l’è
cavata con qualche lieve lesione e molta paura. Per il
pensionato, invece, sono scattati gli arresti
domiciliari, come disposto dal P.M. di turno presso la
Procura della Repubblica di Patti.
Messina
–
Presa donna evasa dai domiciliari. Maria DE LUCA 35enne era stata,
da circa quindici giorni, posta ai domiciliari presso
l’abitazione del compagno, dopo essere stata arrestata
con l’accusa di tentata estorsione e lesioni personali
aggravate nei confronti della madre che si rifiutava di
mantenerla. La donna, dopo un litigio in famiglia, aveva
abbandonato la casa dove era ristretta senza avere
autorizzazione e senza informare il Comando di polizia.
I tutori dell’ordine, avevano avviato le ricerche. Gli
equipaggi del Radiomobile l’hanno trovata proprio a
casa della madre, sua precedente vittima, la quale da un
paio di giorni sembrava avesse riaccolto la figlia,
nonostante quanto le aveva causato in precedenza. La
donna è stata immediatamente arrestata, in seguito alla
celebrazione ieri mattina del rito direttissimo presso
il Tribunale di Messina, e dopo la convalida
dell’arresto ha subito una condanna per il reato di
evasione, appena commesso, a 7 mesi di reclusione, con i
benefici del rito abbreviato. Per Maria DE LUCA è stata
ripristinata la precedente misura cautelare, ed è stata
posta nuovamente agli arresti domiciliari.
Milazzo - Carabinieri ammanettano 23enne per rapina ufficio
Postale. Si tratta di Giulio GIANNITTO
23enne, residente a Santa Marina Salina ma di fatto
domiciliato in zona Milazzo che deve rispondere anche
di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, porto
illegale di armi, danneggiamento. I militari di notte
alle ore 03.30 circa, hanno udito scattare l’allarme
dell’ufficio Postale di Milazzo che ha un collegamento
automatico con la Centrale Operativa della Compagnia di
Milazzo. I carabinieri della stazione di Milazzo, agli
ordini del neo Comandante Maresciallo Capo Tommaso La
Rosa, stavano effettuando una pattuglia nel territorio
ed in pochi minuti sono arrivati per controllare cosa
stesse succedendo. I carabinieri sono stati incuriositi
da una piccola finestrella posta in alto, sul retro
dell’ufficio postale. L’apertura presentava alcuni segni
di effrazione. I tutori dell’ordine hanno deciso di
controllare l’interno della Posta. Uno sconosciuto,
mentre gli uomini della Benemerita stavano procedendo al
controllo, ha aperto la porta d’emergenza antipanico del
retro e si dato alla fuga. I carabinieri hanno
inseguito il fuggitivo per diverse centinaia di metri.
Gli inseguitori hanno “chiuso” il maldestro in un
vicolo cieco. Il malintenzionato a quel punto si è
avvicinato ad uno dei due militari e puntandogli un
grosso pugnale alla gola ha cercato di divincolarsi. I
carabinieri, con grande freddezza e professionalità, nel
corso breve colluttazione, sono riusciti a disarmare il
malintenzionato ed ammanettarlo evitando ulteriori e più
gravi conseguenze. Uno dei militari, al termine della
colluttazione, ha riportato lievi ferite ad una mano ed
un ginocchio. I carabinieri, da un successivo
sopralluogo nell’ufficio postale hanno notato che erano
state forzate tutte le casse automatiche ed i cassetti
delle scrivanie, erano stati danneggiati diversi arredi
e porte interne. Il malintenzionato niente era
riuscito a portare via con se.
GIANNITTO tratto in
arresto in flagranza per rapina impropria, resistenza e
lesioni a pubblico ufficiale, porto illegale di armi,
danneggiamento, è stato ristretto nel carcere di Messina
Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Milazzo
–
Carabinieri
centauri inseguono e bloccano 2 con droga su moto rubata.
1 giovane è stato arrestato per spaccio di droga e 2
denunciati per ricettazione, resistenza e guida senza
patente. Il Nucleo Radiomobile della Compagnia di Milazzo,
agli ordini del Maresciallo Capo Angelo Floramo, da qualche
giorno nei servizi ordinari di pattugliamento, sta
impiegando anche una squadra di motociclisti, a bordo di
moto BMW 850. L’impiego dei veicoli a due ruote,
particolarmente utili soprattutto nel traffico cittadino, ha
portato subito a risultati positivi. I Carabinieri
motociclisti: a Torregrotta, hanno intimato l’alt ad uno
scooter, con a bordo 2 giovani. I due hanno finto di
fermarsi ed improvvisamente si sono dati alla fuga sulla
statale 113, con slalom tra i veicoli nel traffico. I
fuggitivi con manovre pericolose per gli altri utenti della
strada hanno tentato di dileguarsi. I due Carabinieri
motociclisti, dimostrando perizia e capacità di guida, hanno
inseguito lo scooter e dopo un breve inseguimento, sono
riusciti a bloccarlo, evitando incidenti e danni ad altri
automobilisti ed ai pedoni. Lo scooter, da accertamenti, è
risultato rubato il 7 maggio nella zona di Messina Gazzi. Il
veicolo posto a sequestro, è in attesa di essere restituito
al legittimo proprietario. I militari a bordo dello scooter
hanno fermato: l’autista, un 16enne rumeno, senza patente
perché mai conseguita, ed il passeggero un 19enne di
Messina, già noto alle forze dell’ordine. I Carabinieri
hanno perquisito i due, rinvenuto e sequestrato anche circa
5 grammi di Marijuana. I Carabinieri al termine
dell’intervento hanno denunciato: il solo autista per guida
senza patente ed entrambi per ricettazione in concorso dello
scooter rubato, resistenza a pubblico ufficiale e possesso
di stupefacente per uso personale. I tutori dell’ordine a
Milazzo, hanno controllato ed ammanettato in flagranza per
possesso di stupefacente ai fini di spaccio Mario Grasso,
50enne di Pace del Mela, già noto alle forze dell’ordine. I
Carabinieri motociclisti, insospettiti dal comportamento del
50enne l’hanno perquisito, sia personale che veicolare,
rinvenendo nella sua disponibilità 10 grammi circa di
sostanza stupefacente tipo “marijuana” e la somma in
contanti di 400€, in banconote di vario taglio, provento di
attività di spaccio. Il soggetto, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria a norma dell’art. 121 delle norme
di attuazione del c.p.p. veniva messo in libertà in attesa
dell’udienza di convalida dell’arresto.
Messina – Rapina in banca, filmato accusa 2 catanesi.
Si tratta di
Salvatore MONACO
18enne
nato a Catania e
Federico Alfonso MALVUCCIO 21enne nato a Catania.
I Carabinieri Compagnia Messina Centro I Carabinieri hanno eseguito provvedimenti
cautelari a carico di 2 accusati di rapina e già ristretti in
carcere. 2
giovani armati di un coltello, il 12 marzo scorso, in pieno
giorno, a Villafranca Tirrena, avevano fatto irruzione nella
locale Agenzia del Monte Paschi di Siena. I malfattori si erano
fatti consegnare la somma di 16.000€ circa in denaro contante,
dandosi alla fuga, prima a piedi e poi con un’auto , condotta da
un complice. I due nelle fasi salienti della rapina si erano introdotti nella
filiale, 1 alla volta, tramite la porta a “bussola”, ma il metal
detector non rilevava il coltello. I rapinatori all’interno
della banca avevano alzato i cappucci delle felpe indossate e,
brandendo il coltello, avevano minacciato la cassiera. I maldestri hanno agito mentre in sala mentre non vi erano clienti e
gli altri impiegati, nei rispettivi uffici, non si erano accorti
di quanto stava succedendo. Il Comandante della Stazione, Maresciallo
Aiutante Francesco Severo, è arrivato pochi istanti dopo sul
posto con i suoi uomini ha avviato una prima “caccia all’uomo”,
purtroppo con esito negativo. Il militare si è dedicato alle
indagini, visionando filmati, interrogando testimoni e rilevando
le impronte dello sprovveduto rapinatore che, nel saltare il
banco della cassa, vi si era appoggiato con il palmo della mano. la Polizia di Stato, a Messina, pochi giorni prima aveva effettuato
alcuni arresti per rapina ed il particolare delle foto dei 2
rapinatori che in quella circostanza avevano agito a volto
scoperto, tracciava una buona corrispondenza con i tratti
somatici dei 2 ricercati.
I militari hanno svolto i
dovuti riscontri ed avvisato l’Autorità Giudiziaria, poi sono
scattati i provvedimenti cautelari che venivano notificati ai
due rapinatori, già ristretti tra l’altro nelle carceri di
Messina e di Palermo. È ricercato il terzo complice.
Gioiosa Marea - Stalker resiste: CC ai domiciliari.
Gianluca Domenico LO VETERE, 25enne di
Gioiosa Marea, da diversi mesi perseguitava l’ex
ragazza, anch’essa gioiosana, con continue
provocazioni, pedinamenti, molestie tramite SMS
e chiamate telefoniche anche in orari notturni,
minacce, appostamenti e vari atti di disturbo.
Tutti comportamenti che hanno portato nella
vittima un costante stato d’ansia e paura, al
punto da cambiare e stravolgere le proprie
abitudini di vita. Non poteva più frequentare
determinate amicizie e addirittura, temendo per
la propria incolumità, aveva paura di uscire da
sola per Gioiosa Marea. Gli episodi sono stati
denunciati ai Carabinieri di Gioiosa Marea che,
la scorsa notte durante un servizio di
osservazione sotto l’abitazione della vittima,
hanno colto lo stalker in flagranza di reato
proprio mentre compieva quello che sarebbe stato
il suo ultimo atto persecutorio nei confronti
della vittima. LO VETERE stava infatti
apponendo, in piena notte, come già fatto e
denunciato in passato, uno spillo sul citofono
dell’abitazione della malcapitata, così da
azionarlo permanentemente, arrecando ansia e
paura nella vittima e disturbando anche gli
altri abitanti dell’immobile. I Carabinieri
sono intervenuti immediatamente, tuttavia lo
stalker si è opposto con resistenza,
strattonando i militari dell’Arma e dandosi alla
fuga. La corsa è stata però breve, in quanto il
giovane rincorso per le vie cittadine, è stato
bloccato, identificato e tratto in arresto in
flagranza di reato per “atti persecutori” e
“resistenza a pubblico ufficiale”. Gianluca LO
VETERE su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, è stato posto agli arresti
domiciliari presso la sua abitazione in attesa
del giudizio direttissimo.
Santa Lucia del Mela- Carabinieri manette a
produttore stupefacenti. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di
Milazzo congiuntamente a militari della locale
Stazione di Santa Lucia del Mela, a Santa Lucia
del Mela, al termine di una mirata attività
info-investigativa, hanno tratto in arresto
domiciliare in flagranza per produzione e
possesso di sostanze stupefacenti : Antonio
FrancoRizzo
30enne
di Santa Lucia del Mela, già noto alle Forze
dell’Ordine.I Carabinieri, al termine di
un’attività di indagine, avevano il fondato
sospetto che, nell’abitazione, Rizzo nascondesse
una vera e propria “serra” per la coltivazione
di marijuana. I tutori dell’ordine, nel
pomeriggio hanno fatto irruzione nell’abitazione
di Santa Lucia del Mela ed a seguito di una
minuziosa perquisizione hanno trovato di :25 piante di “cannabis indica” di altezza
compresa tra 50 cm e 1 metro, coltivate
all’interno di una stanza adibita a serra,
dotata di lampade alogene, ventilatori, timer,
termostato e un impianto di irrigazione, il
tutto perfettamente funzionante; 80 grammi di
sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, già
pronta alla vendita; 2 grammi di sostanza
stupefacente del tipo “hashish”; 1000 semi circa
di “cannabis indica”. La sostanza stupefacente
e le attrezzature sono state poste a sequestro.
Rizzo arrestato in flagranza, veniva ristretto
presso la propria abitazione in regime di
arresti domiciliari.
Messina
- CC preso stalker messinese sequestra e
violenta 17enne. I militari della Compagnia
Messina Sud nel tardo pomeriggio hanno tratto in
arresto su esecuzione di ordinanza di custodia
cautelare in carcere, emessa dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Messina, un
33enne messinese, con l’accusa di atti
persecutori, violenza sessuale aggravata,
sequestro di persona, maltrattamenti e minaccia
nei confronti di una ragazza di diciassette
anni, con la quale lo stesso aveva da poco
terminato una tormentata relazione sentimentale.
La vittima, accompagnata dalla madre, si era
presentata dai Carabinieri nel mese di marzo,
denunciando che, al termine della loro
relazione, il ragazzo aveva iniziato a
molestarla per strada ogni volta che la
incontrava. Il turpe aveva determinato nella
ragazza e suoi familiari un perdurante stato di
ansia e costringendola a cambiare le proprie
abitudini di vita. Il giovane in una
particolare circostanza, aveva costretto la
minorenne a salire sulla propria auto,
obbligandola ad un rapporto sessuale completo
all’interno di un garage e minacciandola di
morte, qualora avesse raccontato a qualcuno
della violenza subita. L’Autorità Giudiziaria,
concordando con le risultanze investigative dei
militari operanti, ha confermato le accuse nei
confronti dell’indagato per tutti i reati
indicati. L’arrestato dopo le formalità di rito,
è stato ristretto presso la Casa Circondariale
di Messina Gazzi.
Monforte San Giorgio – Furto in canonica, ladro incastrato da DNA.
E' finito ai domiciliari
Achille
CANNISTRÀ 47enne di Monforte San Giorgio, già
noto. Carabinieri della Stazione eseguono Ordinanza di
Custodia Cautelare per un furto nell’abitazione del
parroco della chiesa di Monforte San Giorgio
commesso il 6 agosto 2012. I Carabinieri della
Stazione di Monforte San Giorgio nella mattinata, a
Monforte San Giorgio, in esecuzione di un ordinanza
di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale
di Barcellona PG, hanno tratto in arresto ai
domiciliari per furto Achille CANNISTRÀ che
il 6 agosto 2012, approfittando della processione
in onore del Santo Patrono San Giorgio, tra le ore
18,30 e le 22.00, ha danneggiato la serratura della
porta d'ingresso, introducendosi nell'abitazione
del parroco della chiesa di S.Giorgio. il maldestro
aveva arraffato 1000 euro in contanti, 4 orologi di
valore e una collana d'oro per un danno complessivo
di oltre 5mila euro. Le indagini dei Carabinieri
della Stazione di Monforte hanno permesso di
individuare diversi indizi a carico del Cannistrà.
Una cicca di sigaretta di una particolare marca è
stata decisiva, era proprio quella utilizzata
normalmente dall'arrestato ed è stata trovata, dopo
un lungo e minuzioso sopralluogo sulla scena del
crimine. Dalla cicca repertata e dalle relative
tracce di saliva, è stato possibile estrapolare un
profilo di DNA perfettamente corrispondente a quelle
del CANNISTRA'. L’arrestato su disposizione
dell'Autorità Giudiziaria mandante è stato ristretto
presso il suo domicilio in regime di arresti
domiciliari.
Tortorici ME
-
2 presi in auto con bomba artigianale: ai
domiciliari. Le manette dei Carabinieri appartenenti
alla Compagnia di Sant’Agata Militello sono scattate per
Sebastiano GALATI MASSARO, 42 enne ed Antonino
COSTANZO ZAMMATARO, 31 enne, entrambi noti,
braccianti agricoli. I militari hanno rinvenuto un
ordigno esplosivo artigianale. I Carabinieri della
Stazione di Tortorici di sera hanno tratto in arresto
due personaggi noti, per detenzione illecita di
materiale esplosivo in concorso. Sebastiano GALATI
MASSARO, 42 enne ed Antonino COSTANZO ZAMMATARO, 31
enne, entrambi sono noti e braccianti agricoli. I due
tortoriciani sono stati fermati in occasione di un posto
di controllo effettuato ieri in serata dai Carabinieri
della Stazione oricense. A causa del particolare stato
di agitazione degli stessi al momento dell’ALT dei
militari operanti, i Carabinieri hanno deciso di
procedere alla perquisizione personale e veicolare
dell’autovettura sulla quale viaggiavano. I militari
dell’Arma nell’auto, nel cruscotto hanno rinvenuto 1
manufatto che ha subito insospettito e per i quali i 2
braccianti non davano alcuna spiegazione. I Carabinieri
a seguito di accertamenti più approfonditi, hanno
constatato che si trattava di 1 manufatto artigianale in
plastica della lunghezza di 6 cm ed un diametro di 4 cm,
con relative micce ad innesco collegate contenente una
polvere granulosa, verosimilmente di natura esplosiva.
I militari dell’Arma a questo punto, su disposizione
della Procura della Repubblica di Patti, hanno tratto in
arresto i 2 e condotti presso le proprie abitazioni in
regime degli arresti domiciliari in attesa della
direttissima. Il manufatto esplosivo, sequestrato dai
Carabinieri, è stato poi sottoposto ad accertamento
specifico da parte del Nucleo Artificieri dei
Carabinieri che ha stabilito con certezza la natura
esplosiva ed altamente pericolosa dello stesso. I
militari dell’Arma di Tortorici hanno quindi avviato
delle indagini per cercare di capire a cosa dovesse
servire tale manufatto esplosivo. Non si può escludere
al momento alcuna strada, tra le quali anche quella
estorsiva o ritorsiva.
Taormina
– Falsa testimonianza e raggiro anziano, 1 in carcere.
Carabinieri di Santa Teresa di Riva (ME), Compagnia di
Taormina, hanno eseguito 1 mandato d’arresto europeo a
carico di cittadino romeno già arrestato,
Ionut
Calin Narcis 20enne, anche noto con il nome di Ciprian,
è stato oggi colpito da mandato di arresto europeo per un
reato commesso nel Paese di origine. Il giovane romeno di
venti anni, si trovava recluso presso la Casa Circondariale
di Enna a causa di un furto aggravato commesso in concorso
con altra connazionale sul territorio di Furci Siculo. Il
provvedimento è stato eseguito di mattina dai Carabinieri
della Stazione di Santa Teresa di Riva che hanno raggiunto
il giovane presso quel carcere e gli hanno notificato il
provvedimento emesso dalle autorità romene ed inviato dal
Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Le
strade dei Carabinieri di Santa Teresa e quelle del
cittadino romeno si erano già incrociate nel settembre dello
scorso anno ed è per questo che i militari di quella
Stazione hanno svolto l’attività per le operazioni di
rintraccio. Il cittadino romeno era stato arrestato a Furci
Siculo dai medesimi Carabinieri in collaborazione con un
graduato della Guardia di Finanza. Una vicenda che già
allora aveva avuto notevole risonanza mediatica poiché
costituiva un ulteriore episodio di quel grave fenomeno
sociale rappresentato dalle truffe e dai furti in danno di
anziani. Il giovane, il 18 settembre dello scorso anno, alle
12.40 circa, insieme ad una connazionale, aveva derubato 1
anziano signore con modalità oramai tristemente note. I due
avevano subdolamente carpito la fiducia della vittima per
poi sottrarle pochi euro. Come spesso accade in queste
circostanze, ben più grave rispetto al danno economico era
stata la ferita interiore e invisibile, la sensazione di
essere stati raggirati. La maldestra coppia di cittadini
romeni aveva raggiunto la vittima mentre passeggiava nei
giardini pubblici del comune di Furci Siculo. Due
chiacchiere secondo una tecnica oramai rodata: come gatto e
volpe erano riusciti a conquistare la fiducia di quella che
già nelle loro menti sarebbe stata la prossima vittima. i
maldestri avevano accompagnato l’anziano a casa e qui il
giovane romeno si era fatto consegnare dieci euro per
acquistare beni alimentari, poi aveva, con gesto repentino,
sfilato dalla tasca dei pantaloni della vittima altri 40
euro e si era dato alla fuga insieme alla sua compagna.
Quella corsa era però stata subito interrotta da un
finanziere, che passeggiava libero dal servizio e da una
pattuglia dei Carabinieri della locale Stazione prontamente
intervenuta in supporto. Un intervento tempestivo ed
efficace che aveva posto fine a quella condotta criminale e
alle eventuali repliche. I due erano stati arrestati e
trattenuti presso le camere di sicurezza della Compagnia di
Taormina in attesa della convalida dell’arresto. Il giovane
era stato trasferito presso la Casa circondariale ennese.
Il reato per il quale era stato arrestato non era l’unica
macchia sulla fedina penale. Le autorità romene stavano già
da tempo indagando sul suo conto in relazione ad una falsa
testimonianza rilasciata durante un processo in Romania nel
2010. Il Calin aveva rilasciato false dichiarazioni in
merito ad una rapina commessa da un suo connazionale alcuni
anni prima. Per quelle dichiarazioni il giovane aveva
ricevuto una condanna a quattro anni di reclusione. Per
sfuggire alle proprie responsabilità il giovane aveva
abbandonato la Romania e raggiunto l’Italia dove sperava di
non essere mai individuato. Per questo aveva anche
modificato le proprie generalità creando altre identità
differenti. Tutto questo però non è stato sufficiente a
garantirgli l’impunità ed ancora una volta, l’attenta
attività investigativa ha consentito il raggiungimento di un
importante risultato di cooperazione internazionale. Ancora
una dimostrazione di come un provvedimento di giustizia
possa partire da un punto geografico e ricadere a migliaia
di chilometri di distanza, grazie all’attenta attività di
analisi degli uffici centrali e la fondamentale azione dei
Carabinieri delle Stazioni capillarmente distribuite sul
territorio italiano.
Messina – Accoltellato e sfregiato extracomunitario. L’aggressione si è
verificata do mattina, vicino al bar Maracanà. Indagini stanno
svolgendo i militari dell’Arma per accertare responsabilità e
movente. Il ferito è stato soccorso dai sanitari del 118 e
trasportato in ospedale. I sanitari hanno suturato le lacerazioni
ritenendole non gravi. Il malcapitato dopo le cure ha ottenuto di
essere dimesso.
BarcellonaP.G. -Salva donna vittima
dell’incidente avvenuto ieri e segnalato da alcuni
passeggeri del treno regionale Palermo-Messina che, intorno
alle 16.30, hanno allertato le autorità dopo aver visto una
donna cadere in un fiume. La sig.ra L.J., 36enne, di
nazionalità polacca, si è presentata questo pomeriggio,
intorno alle 16,30, presso la Stazione Carabinieri di
Barcellona Pozzo di Gotto, per sporgere una denuncia di
smarrimento dei documenti personali. Alla preliminare
domanda su come avesse perso i propri documenti, la donna
riferiva di averli smarriti insieme ad una borsa e ad una
bicicletta a seguito di una caduta in un fiume. Date le
circostanze di allertamento e ricerca che hanno visto
impegnati su più fronti Carabinieri, Vigili del Fuoco e
Polizia Municipale, dalle prime ore del pomeriggio di ieri,
immediatamente personale della locale Stazione ha proceduto
a svolgere accertamenti ed approfondimenti che hanno
permesso di riscontrare l’effettiva corrispondenza tra la
donna comparsa questo pomeriggio in caserma e quella
segnalata ieri per via della caduta in acqua.Invitata
immediatamente a rendere sommarie informazioni sui fatti
avvenuti la donna ha preliminarmente dichiarato di non
sapere che fossero in corso attività di ricerche nei suoi
confronti e successivamente ha raccontato la dinamica dei
fatti accaduti nella giornata di ieri e che coincidono in
toto con le informazioni raccolte dai Carabinieri da alcuni
testimoni presenti sul posto al momento dell’avvenuto
incidente.La donna, residente a Barcellona P.G. ha
dichiarato che percorre quotidianamente quel tratto di
strada per recarsi a Terme Vigliatore per salutare una
collega di lavoro che, come lei, lavora come badante e che,
dopo essere riuscita a venir fuori dal fiume, ha ricevuto
soccorso da una famiglia che abita li vicino, i cui
componenti erano stati sentiti proprio nella mattinata
odierna dai militari della Compagnia Carabinierii.
San Fratello ME
- Carabinieri arrestano ai domiciliari un 83enne, in
possesso 5000€ falsi. Una telefonata nella tarda mattinata
ha segnalato alla Stazione Carabinieri di San Fratello la
presenza, all’interno di un panificio di quel centro, di un uomo
forestiero molto anziano il quale effettuava pagamenti agli
esercenti con banconote false. I militari della locale Stazione
si sono recati tempestivamente sul luogo indicato, avendo modo
di constatare la presenza di un soggetto che corrispondeva alla
descrizione. I carabinieri hanno deciso così di controllare il
personaggio chiedendo generalità e motivo della sua presenza in
paese. Lo stesso veniva identificato in
Basilio SCAFFIDI GENNARINO 83enne, originario di Brolo,
ma residente a Capo d’Orlando, coniugato, pensionato, già noto.
I militari hanno notato lo stato di agitazione provocato dal
controllo, ed a quel punto insospettiti, hanno chiesto
all’anziano signore se avesse con sé banconote contraffatte.
Questi resosi evidentemente conto che a nulla sarebbe servito
mentire, ha estratto dalla tasca della giacca 2 banconote da 20
€ e consegnandole ai militari. Entrambe, nonostante potessero
apparire a prima vista genuine, presentavano tuttavia il
medesimo numero di serie e, per ciò solo, da ritenersi
contraffatte. La successiva perquisizione nella vettura
dell’anziano, una Fiat “panda” di colore rosso, parcheggiata nei
pressi del panificio, ha consentito di rinvenire sui sedili, 1
busta in plastica contenente 1 shampoo ed 1 gel per capelli,
oltre ad 1 scontrino fiscale, da cui si evinceva che SCAFFIDI,
poco prima, aveva acquistato merce in un negozio del luogo,
pagandola 4 euro circa. I militari, non escludendo che potesse
averlo fatto utilizzando altre banconote contraffatte, si sono
recati nel vicino negozio, dove hanno accertato che
effettivamente il soggetto aveva pagato la merce con 1 banconota
da 20 €, poi risultata avere lo stesso numero seriale di quelle
che, poco prima, aveva consegnato ai Carabinieri. Tale doveva
essere il metodo utilizzato dall’anziano ma scaltro signore:
acquistare merce per pochi euro da ignari esercenti, per poi
pagarla con 1 banconota da 20,00 euro contraffatta, così da
garantirsi il resto in denaro genuino oltre, naturalmente, ai
prodotti comprati. I Carabinieri della Stazione, a quel punto
congiuntamente a quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di
Santo Stefano di Camastra nel frattempo giunti sul posto, hanno
deciso di perquisire anche l’abitazione dello SCAFFIDI situata,
nel comune di Capo d’Orlando. L’attività ha consentito di
rinvenire, in una cassettiera della camera da letto, 1 berretto
in lana con all’interno ben 250 banconote da euro 20,00, per un
importo complessivo di 5000,00 euro, tutte risultate
contraffatte. All’esito di tali ulteriori e gravi risultanze
Basilio SCAFFIDI GENNARINO, che nel frattempo sentitosi male era
stato accompagnato presso il pronto soccorso di Sant’Agata di
Militello (ME) per accertamenti sanitari, che hanno poi escluso
l’insorgenza di patologie, veniva tratto in arresto poiché
ritenuto responsabile dei reati di spendita ed introduzione
nello Stato, senza concerto di monete contraffatte(art. 455
c.p.) e truffa (art. 640 c.p.). Su disposizione della competente
Autorità Giudiziaria di Patti, SCAFFIDI è stato posto agli
arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
Pettineo ME
-
Ragioniere Comune: mandati falsi e pagamenti veri a figlio.
Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Mistretta, al termine
di approfondita attività di indagine hanno ammanettato il
Responsabile del Settore Economico Finanziario del locale Comune
per i reati di peculato e falsità commessa da Pubblico
Ufficiale. Sottoposto agli arresti domiciliari anche il figlio
del funzionario con l’accusa di concorso in peculato. I
Carabinieri della Compagnia Mistretta e della Stazione di
Pettineo nella serata di ieri hanno dato esecuzione a due
ordinanze di custodia cautelare (1 in carcere ed 1 agli arresti
domiciliari) emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del
Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura della
Repubblica. I provvedimenti sono stati emessi in esito ad
un’approfondita attività di indagine coordinata dal Sostituto
Procuratore Francesca Bonanzinga e condotta dai Carabinieri
della Compagnia, che da più di due mesi stavano indagando su
un’ipotesi di distrazione di ingenti quantità di denaro dalle
casse del piccolo Comune di Pettineo. E’ stato condotto nel
carcere di Mistretta Francesco VOTRICO, 60 anni,
residente a Pettineo, da molti anni Responsabile del Settore
Economico Finanziario del Comune di Pettineo, mentre è stato
sottoposto agli arresti domiciliari il figlio Salvatore
VOTRICO, 27 anni, residente a Pettineo, disoccupato; i due
destinatari delle misure cautelari risultavano incensurati. Il
ragioniere comunale è accusato di aver architettato, sfruttando
la propria posizione all’interno del Comune di Pettineo, un
sistema che, mediante la produzione di falsi mandati di
pagamento per conto dell’Ente comunale, permetteva di
convogliare illecitamente ingenti somme di denaro direttamente
sul proprio conto corrente bancario personale o su quello di suo
figlio. L’indagine ha consentito di ricostruire in maniera
capillare il sistema fraudolento posto in essere da Francesco
VOTRICO, che, nel periodo 2008-2013, mediante la produzione di
ben 73 mandati di pagamento illegittimi, ha fruttato ai due
indagati la cifra complessiva di circa Euro 384.000, tutto
denaro sottratto indebitamente dalla tesoreria del Comune di
Pettineo e che quindi sarebbe dovuto essere destinato, nel
tempo, al sostentamento di servizi di pubblica utilità per la
locale comunità. Il sistema criminale attuato dal funzionario
pubblico sostanzialmente prevedeva la produzione, a sua firma in
qualità di Capo Settore, di mandati di pagamento ingiustificati
(per cifre che andavano dai 500 ai 20.000 Euro per volta), che
presentavano però estremi a prima vista regolari o plausibili;
tali documenti dalla parvenza legittima venivano regolarmente
messi agli atti dell’Ufficio Ragioneria, al fine di non destare
alcun sospetto in caso di verifiche, mentre una seconda copia,
ove invece alla voce “beneficiario” venivano poste le coordinate
bancarie di uno dei conti correnti degli indagati, veniva
portata personalmente presso l’istituto bancario che svolge
funzioni di tesoreria per il Comune di Pettineo al fine di
ottenerne l’illecita liquidazione direttamente sui propri conti
personali. Una volta effettuata la transazione del denaro, la
banca restituiva al Comune i mandati di pagamento regolarmente
liquidati, apponendovi il timbro di avvenuto pagamento; a questo
punto il Ragioniere, perdurando nella sua attenta condotta
criminale, distruggeva tali mandati di pagamento quietanzati che
avrebbero recato inequivocabile traccia dell’avvenuta
distrazione di denaro in favore dei propri conti bancari,
sostituendo gli stessi con una seconda copia del mandato
originariamente prodotto, dagli estremi verosimilmente regolari,
ed apponendovi un falso timbro bancario di avvenuto pagamento,
in maniera tale da riporre agli atti dell’ufficio un nuovo
documento scevro da ogni traccia del reato da lui commesso. Tale
articolato sistema permetteva al funzionario di convogliare
mensilmente nelle sue tasche ingenti somme di denaro pubblico,
eliminando quasi ogni traccia dei reati commessi e rendendo
altresì ogni verifica a suo carico particolarmente ardua e
complessa. Il sistema fraudolento posto in essere dal ragioniere
comunale veniva, per la prima volta, portato all’attenzione
investigativa di questa Compagnia Carabinieri nel mese di
novembre 2013, allorquando il Sindaco del Comune di Pettineo, in
prima persona riferiva circa un’inspiegabile situazione di
dissesto finanziario all’interno del proprio Ente, tale da non
aver permesso in più di un’occasione il regolare e puntuale
pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali; alle
preoccupazioni del primo cittadino si aggiungevano alcuni
sospetti circa presunte anomalie su alcuni mandati di pagamento
emessi dal Settore Economico Finanziario del Comune nel corso
del 2013. Alla luce dei fatti esposti dal Sindaco, i militari
hanno avviato una lunga serie di accertamenti incrociati,
ponendo sotto un’attenta lente di ingrandimento i circa 2.000
mandati di pagamento emessi dall’Ente ogni anno ed estendendo
tale approfondimento anche agli anni precedenti, nonché avviando
accertamenti presso l’istituto bancario che cura il servizio di
tesoreria per il Comune e dal quale erano state
inconsapevolmente erogate le somme illecite. L’intera attività
di indagine ha portato gli investigatori ad accertare ben 73
episodi di falso e peculato negli ultimi 6 anni, per una cifra
complessiva di circa 384.000€ , indirizzati rispettivamente per
215.000 € circa direttamente sul conto del Ragioniere e per i
restanti 169.000€ sul conto del figlio Salvatore.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali
veniva altresì disposto dal Tribunale il sequestro dei conti
correnti bancari dei due indagati. Nel corso dell’attività
investigativa è apparso infine chiaro come la sottrazione di
denaro pubblico da parte degli indagati abbia di fatto
rischiato, negli anni, di mettere in ginocchio il piccolo Comune
di Pettineo, dove risiedono circa 1.600 abitanti e per le cui
casse un ammanco di quasi 400.000€ sarebbe potuto risultare
addirittura irrimediabile. Sono tutt’ora in corso indagini per
ricostruire eventuali ulteriori episodi di cui si potrebbero
essere resi responsabili i due indagati.
Giardini Naxos ME
– Ex irascibile: in manette per rapina. Si tratta di
Maurizio GUALTERI
37enne, nato a Taormina e residente Giardini Naxos. Il
37enne è stato bloccato dai Carabinieri per rapina,
danneggiamento, lesioni e minacce. Una serata di ordinaria
follia che ha avuto una ulteriore evoluzione nella mattinata
del primo gennaio ha condotto all’arresto di Maurizio
GUALTERI. La vicenda ha impegnato i Carabinieri della
Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taormina e quelli
della Stazione di Giardini Naxos che in maniera congiunta
hanno operato nella tarda serata del 31 dicembre e poi nella
mattinata del primo dell’anno. Una relazione conclusa da
pochissimi giorni alla base dei fatti che hanno portato
all’arresto del personaggio, già noto ai Carabinieri.
Quest’ultimo, già nella tarda serata del 31 dicembre,
durante i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno, aveva
raggiunto l’ex compagna a Sant’Alessio Siculo (Me)
danneggiando a calci la porta d’ingresso dell’abitazione,
minacciando lei, altri parenti ed amici presenti e chiedendo
la restituzione di denaro precedentemente dato in prestito.
Per questi fatti si era reso necessario l’intervento di una
pattuglia dell’Aliquota Radiomobile che alla luce delle
risultanze aveva condotto il personaggio nella Caserma di
Giardini Naxos e l’aveva deferito in stato di libertà per i
danneggiamenti e le minacce e le lesioni ai presenti. Non
pago delle ore trascorse in Caserma e delle conseguenze
giuridiche già derivanti dalla denuncia, nella mattinata del
primo gennaio GUALTIERI aveva raggiunto nuovamente l’ex
compagna e la madre in centro a Sant’Alessio Siculo ed
offendeva le due donne. Poi, poco più tardi raggiungeva la
ex compagna presso l’abitazione e con violenza le sottraeva
il cellulare causandole nel contempo una contusione alla
mano sinistra. Per questo nuovo reato vi era un’ulteriore
tempestivo intervento dei Carabinieri della Radiomobile e
della Stazione di Giardini Naxos che procedevano all’arresto
aggiungendo alle ipotesi di reato già contestate il più
grave reato di rapina. L’arrestato veniva condotto presso
gli uffici dell’Arma dove veniva trattenuto per la notte in
attesa della udienza di convalida. Ancora una volta una
relazione conclusa e la difficoltà di superare il momento
difficile. I Carabinieri, tempestivi ed efficaci, anche e
soprattutto durante le festività, hanno garantito il
rispetto della legge e tutelato l’incolumità dei cittadini.
Sant’Agata di Militello
– Droga tra ortofrutta da Catania a Messina: CC 7 ordinanze
: operazione 4 canti.
I Carabinieri della Compagnia di S. Agata Militello, in
collaborazione con le rispettive stazioni locali dell’Arma
di Torrenova, Tortorici, Capo D’Orlando ed Adrano (CT), di
mattina hanno eseguito 7 ordinanze di applicazione di
misure cautelari in carcere, agli arresti domiciliari,
obbligo di dimora, obbligo di firma e presentazione alla
P.G. emessa dal GIP del Tribunale su richiesta della Procura
della Repubblica di Patti per i reati di spaccio continuato
di ingenti quantità di sostanza stupefacente del tipo
cannabis indica. La misura restrittiva in carcere è
stata emessa nei confronti di:
Salvatore CONTI TAGUALI di Tortorici (ME). Le misure
restrittive agli arresti domiciliari è stata emessa nei
confronti di: Giuseppe COSTANZO di Torrenova (ME);
Simone COSTANZO di Adrano (CT); Inoltre, sono state
emesse 2 misure cautelari dell’obbligo di dimora e 2
dell’obbligo di presentazione alla P.G., mentre altre 8
persone sono state denunciate a piede libero per i medesimi
reati.Le misure cautelari personali sono scaturite a
conclusione di una complessa ed articolata attività
investigativa che ha trovato le mosse dalla primavera del
2012 fino al mese di agosto e sono state supportate
oltretutto da intercettazioni ambientali e telefoniche
attraverso le quali venivano stigmatizzate le condotte
delittuose in capo agli indagati. I militari hanno svelato i
meccanismi del traffico dello stupefacente approvvigionato
da fornitori localizzati nella zona del catanese, comune di
Adrano, che raggiungeva le piazze di spaccio locali
attraverso il tortoriciano Salvatore CONTI TAGUALI inteso “u
professuri” che forniva i referenti. Questi ultimi, a loro
volta, procedevano alla cessione ai clienti locali. Il
nutrito repertorio di brani dialogici captati nel corso
delle intercettazioni, supportati da attività investigative
di pedinamento, ha fatto emergere l’intensità dei rapporti
criminosi tra gli spacciatori che presiedevano il mercato
della droga nei comuni di Torrenova, Capo D’Orlando ed altre
zone della fascia costiera, dove i clienti provenienti anche
dai comuni dell’entroterra trovavano soddisfatte le
richieste di cessione di droga. I militari nel quadro
investigativo hanno altresì rilevato la particolare tecnica
di occultamento della droga che viaggiava celata tra ortaggi
e mangimi, metodo che tra l’altro consentiva al “corriere”
di trasportarla con assoluta sicurezza e sottrarsi ai
controlli delle Forze dell’Ordine. Il linguaggio criptico
utilizzato dagli indagati, infatti, da come consolidato
dalle risultanze di indagine, permetteva di capire il metodo
di camuffamento dello stupefacente all’interno delle casse
ortofrutticole comunemente utilizzate per il trasporto di
zucchine, peperoni, pesche. Maggiore intensità criminosa
veniva svolta nel piccolo comune di Torrenova, crocevia di
spaccio da dove trova origine l’intitolazione
dell’operazione “QUATTRO CANTI”. Difatti, l’incrocio delle
vie principali del centro torrenovese, comunemente inteso
con tale nome, è stato per molto tempo centro nevralgico
degli incontri tra gli spacciatori e i clienti. Nel corso
dell’attività d’indagine, sono stati sequestrati ingenti
quantitativi di droga che hanno portato all’arresto di
numerosi spacciatori, oggi non oggetto di misura cautelare,
che comunque si relazionavano con gli odierni indagati
ricettori delle ordinanze. I carabinieri hanno rilevato che
nelle trame investigative, oltre agli arrestati, compaiono
anche altri indagati, i quali sono stati al momento
denunciati a piede libero.
Acquedolci ME
- Droga, 1 ai domiciliari. Carabinieri della Stazione di
Acquedolci, nel pomeriggio di ieri hanno tratto in arresto
Carmelo SANTOSTEFANO, 33enne nato a Sant’Agata di Militello
(ME), residente ad Acquedolci (ME), già noto alle Forze
dell’Ordine, in esecuzione di ordinanza emessa dal Tribunale di
Sorveglianza di Messina ed ordine di esecuzione per espiazione
di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso
dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di
Patti (ME). Il soggetto, secondo quanto riportato nel
provvedimento cautelare, dovrà espiare la pena della reclusione
di 8 mesi e 3 giorni poiché ritenuto colpevole dei reati di
produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze
stupefacenti o psicotrope, violazione delle prescrizioni imposte
dalla Sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno,
guida senza patente, guida in stato di alterazione psicofisica
per uso di sostanze stupefacenti ed appropriazione indebita. I
reati erano stati commessi dal mese di agosto 2006 al mese di
ottobre 2011. L’arrestato è stato accompagnato presso la propria
abitazione dove sconterà la pena in regime degli arresti
domiciliari.
Messina
– 1 ai domiciliari per furto.
Carabinieri della Stazione di Messina Gazzi nella serata di ieri
hanno tratto in arresto, in esecuzione ordine di espiazione pena
detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso dalla Corte
di Appello – ufficio esecuzioni penali - di Messina Giuseppe
CARDILLO, nato a Messina 42enne, del luogo, già noto alle Forze
dell’Ordine.Il soggetto, secondo quanto riportato nel
provvedimento cautelare, dovrà espiare la pena di 1 anno di
reclusione poiché ritenuto colpevole di furto, reato commesso a
Messina nel gennaio del 2008.L’arrestato è stato
sottoposto alla misura della detenzione domiciliare presso la
propria abitazione come disposto dall’ Autorità Giudiziaria.
Messina
–
Preso con 8,4 kg marijuana, Carabinieri arrestano 1 catanese.
Si tratta del
catanese Santo De LUCA, 45enne,con precedenti di polizia
specifici, in trasferta sul territorio messinese. I militari
stavano svolgendo attività di contrasto allo spaccio di sostanze
stupefacenti, attuando le direttive del Comando Provinciale di
Messina, ed profondendo nel settore grande impegno in termini di
uomini e mezzi impiegati. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile
nella serata di ieri , hanno tratto in arresto a Messina, per
detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, il
catanese Santo De LUCA, in trasferta. L’arrestato era stato
notato dalla pattuglia dei Carabinieri mentre, sceso a Messina
in via Taormina da un pullman delle autolinee SAIS proveniente
da Catania, con atteggiamento sospetto sostava su un marciapiede
di quella via. L´atteggiamento quanto meno anomalo assunto dal
personaggio non è sfuggito ai Carabinieri che hanno deciso di
effettuare un controllo. I militari, dall’esito della
perquisizione, hanno rinvenuto, nel trolley in suo possesso,
complessivi 8,4 Kg. di marijuana e 45 grammi di cocaina. Il
soggetto è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di
spaccio di sostanza stupefacente e tutta la sostanza sottoposta
a sequestro.
Tortorici ME
–
CC
pusher ai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di
Tortorici di sera hanno tratto in arresto domiciliare
Calogero PARASILITI, incensurato 24enne di Tortorici,
operaio, per spaccio di sostanze stupefacenti. Il soggetto
è stato fermato in occasione di un posto di controllo
effettuato ieri nel tardo pomeriggio dai Carabinieri della
Stazione oricense. A causa del particolare stato di
agitazione dello stesso al momento dell’ALT dei militari
operanti, i Carabinieri hanno deciso di procedere alla
perquisizione personale e veicolare dell’autovettura sulla
quale viaggiava PARASILITI. Dalla perquisizione all’interno
dell’autovettura su cui viaggiava l’operaio e, in una
rientranza, ben nascosta e mimetizzata sono state rinvenute
delle confezioni di plastica contenenti un elevato
quantitativo di sostanza stupefacente, in particolare 600
grammi di marijuana, subito repertata dai Carabinieri che
l’hanno posta sotto sequestro. Per tale motivo, informata la
Procura della Repubblica di Patti, nella persona del
Sostituto Procuratore Dott.ssa Bonazinga, i Carabinieri
hanno tratto in arresto Calogero PARASILITI e condotto
presso la propria abitazione in regime degli arresti
domiciliari in attesa della direttissima.
Messina
- Catanese 34enne arrestato dai Carabinieri. I militari
della Stazione Carabinieri di Messina Tremestieri, nel
pomeriggio di ieri, in ottemperanza ad una ordinanza di
sostituzione degli arresti domiciliari con la custodia cautelare
in carcere emessa dalla Corte di Appello di Catania, hanno
arrestato un catanese 34enne, già sottoposto agli arresti
domiciliari in comunità. Il giovane, già ospite di una comunità
di Messina per rapina, detenzione illegali di armi e
ricettazione, fatti commessi a Catania nel marzo 2012, aveva
ripetutamente violato le norme comportamentali a cui era
sottoposto presso la struttura. L’Autorità Giudiziaria
competente, prontamente informata dei fatti dai Carabinieri, ha
pertanto emesso un provvedimento di aggravamento della
precedente misura di collocamento in comunità, sostituendola con
la custodia cautelare in carcere. Il 34enne, dopo la notifica
del provvedimento, è stato accompagnato presso la Casa
Circondariale di Messina Gazzi.
Taormina ME –Pusher, CC 1 in manette. I Carabinieri dell’Aliquota
Radiomobile della Compagnia di Taormina hanno tratto in arresto,
per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti,
Nicholas
Andrea SAGLIMBENE, 19enne, taorminese, già noto alle Forze
dell’Ordine. Il giovane era in giro con alcuni amici a Giardini
Naxos quando la vettura su cui viaggiava è stata fermata ad un
posto di controllo dei Carabinieri, nella centralissima piazza
Papa Giovanni Paolo Secondo. I militari dell’Arma hanno fermato
la macchina per un ordinario controllo alla circolazione
stradale ma hanno subito intuito che i 5 giovani a bordo
dell’utilitaria avevano qualcosa da nascondere. I ragazzi
lasciavano trasparire nervosismo ed alcune reazioni
ingiustificate a fronte di un ordinario controllo. I militari
dell’Arma hanno deciso di approfondire la verifica con una
perquisizione personale e veicolare. 2 dei viaggiatori venivano
trovati in possesso di 1 dose ciascuno di marijuana, chiara
manifestazione di una detenzione per uso personale. Non paghi di
quanto rilevato i militari sottoponevano a perquisizione
SAGLIMBENE, già noto agli operanti, che aveva un totale di oltre
400 euro, distribuiti nelle varie tasche e dei quali non forniva
adeguata giustificazione. La vicenda dunque cominciava a
delinearsi con sviluppi inattesi. Si rendeva dunque necessario
estendere la perquisizione alle rispettive abitazioni. Proprio
nella casa in uso al SAGLIMBENE, a Taormina, venivano rinvenuti
200 grammi di marjuana e 100 grammi di altra sostanza,
verosimilmente hashish già divisa in oltre 30 dosi, confezionate
e pronte per la cessione. Il giovane veniva tratto in arresto e
condotto presso la Casa Circondariale di Messina in attesa di
essere sentito dal magistrato titolare del procedimento penale.
Sinagra ME
– Carabinieri sequestrano beni a sodalizio mafioso.
I militari del Nucleo Operativo del Comando
Compagnia Carabinieri di Patti, coadiuvati da uomini del
Comando Stazione Carabinieri di Sinagra, il 19 novembre 2013
a Sinagra hanno dato esecuzione all’ordinanza di
applicazione di misura cautelare patrimoniale del sequestro
preventivo dei beni finalizzata alla successiva confisca,
emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, prima
sezione d’Assise, su richiesta della Procura Generale presso
la Corte d’Appello di Reggio Calabria, nei confronti di
Giuseppe SINAGRA, 37enne, già noto alle Forze dell’Ordine,
il personaggio era stato colpito nel luglio del 2012 da
ordine di carcerazione scaturito dall’operazione Antimafia
“Icaro”, per associazione per delinquere di stampo mafioso,
per reati posti in essere dal giugno 1994 all’aprile 2003
nel comprensorio nebroideo. Il provvedimento di sequestro ha
riguardato beni il cui valore complessivo è stato stimato
per un importo pari a 200mila€ ed in particolare: 11 terreni
agricoli;3 unità immobiliari; 1 buono postale. Il decreto
emesso è stato inoltre esteso nei confronti dei soggetti
intestatari di beni riconducibili a Giuseppe SINAGRA ed in
particolare della madre, del padre e del fratello.Il provvedimento costituisce la fase finale di un’articolata
manovra investigativa condotta nei confronti di varie
famiglie mafiose, tra cui quella dei tortoriciani e dei
barcellonesi (cui gli investigatori hanno appurato avrebbero
aderito tra gli altri soggetti anche Giuseppe SINAGRA), che
ha portato alla custodia cautelare in carcere di altre 41
persone. SINAGRA è stato ritenuto dai militari, in passato
un importante esponente della famiglia mafiosa brolese quale
braccio operativo. Il personaggio, oltre alla condanna ed a
vari reati contestatigli, nel marzo 2003 fu tratto in
arresto in flagranza di reato dai Carabinieri del ROS di
Messina, all’atto di farsi consegnare il pizzo dal titolare
di una grossa concessionaria di automobili nel brolese. Le
indagini economico-patrimoniali, condotte dal Nucleo
Operativo del Comando Compagnia Carabinieri di Patti, hanno
permesso di documentare la pericolosità sociale del SINAGRA
e di rilevare la netta sproporzione tra i redditi dichiarati
dall’interessato e le ricchezze dallo stesso accumulate nel
tempo.
Messina - Gran Camposanto: accensione sperimentale crematorio.
Il dirigente il Dipartimento Servizi cimiteriali, Domenico Manna, ha
disposto che, giovedì 16, partirà la fase di accensione sperimentale
del crematorio al Gran Camposanto, con la cremazione gratuita, su
richiesta dei parenti, delle prime tre salme giacenti al deposito e
di alcuni resti mortali appartenenti alla stessa famiglia. Durante
le fasi di prova della cremazione nell'area interessata sarà
consentito l'ingresso solo agli addetti ai lavori
Taormina – “Bulli di città” minacce,incendi e danni, vantati su facebook : CC 2 in
manette, 1 ai domiciliari.
Si tratta di Giuseppe MACRÌ, 37enne, nato a Taormina, già
noto alle forze dell’ordine e Gabriele PITASI, 19enne
nato a Taormina, che sono finiti nel carcere di Messina, è stato
posto agli
arresti domiciliari Claudio MICALI, 18 enne, nato a
Messina. I reati sarebbero stati commessi, dal giugno 2012 ad
oggi, nei comuni di Forza D’Agrò, Santa Teresa di Riva,
Roccafiorita e Pagliara. Gli atti criminosi compiuti dai
soggetti avrebbero tenuto
sotto pressione ed in tensione i commercianti della zona,
divenuti vittime
impaurite per il continuo ripetersi dei danneggiamenti.
L’indagine ha consentito ai carabinieri di ricostruire gli spostamenti e le
malefatte di un gruppo di soggetti animati da una preoccupante
tendenza a delinquere. I personaggi, con varie condotte criminali,
avevano generato nel tempo un diffuso senso di insicurezza nella
popolazione locale. I carabinieri della compagnia di Taormina
hanno eseguito a Forza D’Agrò Me 1 ordine di custodia cautelare
in carcere per un soggetto 37enne ed un 19enne ritenuti
responsabili di associazione per delinquere conincendi,
minacce e danneggiamenti. Un 18enne di Forza D’Agrò è stato
posto ai domiciliari. I Carabinieri della Compagnia Taormina,
nelle primissime ore della mattinata, hanno dato esecuzione alle
2 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed alla custodia
agli arresti domiciliari emesse dal Giudice delle Indagini
Preliminari di Messina su richiesta della Procura della
Repubblica. I provvedimenti sono conseguenza di una accurata
attività di indagine posta in essere dai Carabinieri della
Compagnia, che da più di un anno stavano seguendo la complessa
vicenda. I cittadini avevano formulato numerose richieste ai
Carabinieri della locale Stazione che già da giugno dello scorso
anno avevano avviato l’attività di indagine, ricorrendo a
sistemi di investigazione tradizionale ed indagini tecniche. I
militari hanno trascorso notti a pedinare il gruppo,
intercettazioni ed altre forme di pedinamento elettronico infine
numerose fonti testimoniali hanno consentito di delineare uno
scenario realmente preoccupante. I cittadini lamentavano di
subire intimidazioni di varia natura da parte di alcuni giovani
compaesani nei confronti dei quali si era creata una iniziale
forma di sudditanza. Ad ogni reazione, difatti, seguiva una
tempestiva vendetta da parte dei consociati che nottetempo
avevano l’abitudine di raggiungere le abitazioni delle vittime e
dare alle fiamme le loro autovetture. Sconcertante era poi la
serenità e l’arroganza con cui i soggetti si vantavano delle
loro malefatte. Anche sui social network, alcuni di essi,
convinti di rimanere impuniti, pronunciavano frasi
inequivocabili dal contenuto esplicito. Uno dei bulli nel
giugno 2012 per vendetta sulla ex fidanzata portava il gruppo
prima a danneggiare l’auto del nuovo fidanzato e poi a dare alle
fiamme la vettura del padre, cospargendone il sedile con alcool
etilico. Sempre nei confronti dei genitori della malcapitata si
concentravano le ire criminali del gruppo, che a metà novembre
dava alle fiamme le due autovetture di famiglia regolarmente
parcheggiate. 1 vettura veniva incendiata a gennaio a
Roccafiorita. Anche in questo caso il folle gesto scaturiva da
motivi assolutamente futili. Questa volta a prendere fuoco era
la vettura di proprietà del padre di un ragazzo che stava
intrattenendo una relazione con una ex amica del gruppo. Dalle
minacce su Facebook, anche in questo caso, si era passati in
poco tempo all’incendio della vettura. Così ancora
successivamente altre autovetture venivano date alle fiamme come
in un inarrestabile delirio criminale. Il quadro, sarebbe stato
completato da alcuni furti in abitazione ed ulteriori
danneggiamenti posti in essere dagli appartenenti al sodalizio
ai quali stabilmente si univano anche altri due minorenni, sulle
cui responsabilità sono in corso ulteriori accertamenti. Sono
state poi rilevate numerose cessioni di gioielli ai vari “Compro
oro” del territorio con frequenza assai dubbia e per importi
complessivi che raggiungono i diecimila euro. Il tutto veniva
alternato con viaggi a Messina e Catania per l’acquisto di
sostanze stupefacenti, che il gruppo avrebbe assunto in luoghi
appartati e spesso alla presenza dei minorenni. I soggetti non
si erano neanche fatti scrupolo di asportare dei monili, di
scarso valore, depositati dai fedeli su una statua votiva posta
in una nicchia a bordo strada. Sono ancora in corso indagini per
ricostruire ulteriori episodi e responsabilità di altri soggetti
interessati.
Limina ME
– Evasione, 34enne arrestato ai domiciliari da CC. I
militari della Compagnia di Taormina, stazione di Limina nel
corso della nottata, durante un servizio di vigilanza e
controllo del territorio, hanno tratto in arresto per evasione,
Antonino Rasconà 34enne, in atto sottoposto agli arresti
domiciliari. Rasconà alle ore 03.00 circa, veniva intercettato
dalla pattuglia alla guida della sua auto per le vie del centro
cittadino. Lo stesso veniva bloccato e riportato presso il
proprio domicilio in attesa del giudizio direttissimo.
Messina - Operazione “Gotha e Pozzo 2”, CC sequestrano beni a
Marino.
I Carabinieri del ROS, il 18 novembre 2013, hanno
eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla
successiva confisca dei beni disposto dal Tribunale di Messina -
Sezione Misure di Prevenzione, a carico di
Tindaro MARINO, imprenditore 53enne originario di Gioiosa
Marea, attualmente ristretto agli arresti domiciliari dopo
essere stato colpito nel giugno del 2011 insieme ad altre
ventisei persone, dalla misura cautelare in carcere scaturita
dall’operazione antimafia “Gotha e Pozzo 2”. Gli investigatori,
nel corso delle indagini hanno evidenziato come il ruolo
dell’imprenditore fosse apparso in maniera chiara nell’ambito
delle relazioni tra le cosche della fascia tirrenica della
provincia di Messina, a causa dei saldi legami dallo stesso
curati con la famiglia dei “Mazzarroti”, guidata prima da
Carmelo Bisognano e poi da Tindaro Calabrese. Le indagini
economico-patrimoniali, coordinate dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Messina, hanno permesso di documentare la
pericolosità sociale del MARINO derivante dai documentati legami
con il sodalizio mafioso e di rilevare la netta sproporzione
tra i redditi dichiarati dall’interessato e le ricchezze dallo
stesso accumulate nel tempo, il cui valore complessivo è stato
stimato per un importo pari a 5 milioni di euro. Il
provvedimento di sequestro ha riguardato in particolare: le
quote sociali della Italscavi Co. Srl di Gioiosa Marea; le quote
sociali della Ex Novo DI Marino Tindaro & c di Capo D’Orlando.
Sas; le partecipazioni societarie nella M.M.D. Movimento Terra e
Trasporti Piccola Scarl di Gioiosa Marea; 1 immobile ed 1
maneggio realizzato a Piraino, gestito dall’Associazione
Sportiva Dilettantistica “Dc Iblea Dunit” della quale il MARINO
aveva ricoperto l’incarico di presidente, oltre a diversi
veicoli. Il decreto emesso è stato inoltre esteso nei confronti
dei soggetti intestatari di beni riconducibili all’imprenditore
ed in particolare alla moglie Contenta Vincenza MAGISTRO, in
relazione alla partecipazione societaria all’interno della
M.M.D. Movimento Terra e Trasporti Piccola Scarl con sede a
Piraino ed a sua figlia Anna MARINO, riguardo ad alcuni terreni,
1 immobile - tutti nel comune nebroideo – nonché alle quote
sociali ed all’intero compendio aziendale e patrimoniale della
Marinoter Srl. Il provvedimento è stato infine esteso, per i
rapporti economici intrattenuti con Tindaro MARINO, anche a
Salvatore BUZZANCA, 46enne originario di Patti, per le quote
sociali della Fa.M.a Srl di Gioiosa Marea.
Carabinieri Gis, Messina e Catania trovano a Lentini
covo latitanti Mignacca, 1 morto e 1 catturato, presi 7
fiancheggiatori, 1 vivandiere francofontese
Messina – Manette a vivandiere dei Mignacca, 1 bracciante francofontese.
Si tratta di Franco INCARDONA, 49enne nato a
Ragusa, residente a Francofonte.
Le indagini che hanno permesso l’individuazione del
covo dei fratelli latitanti Calogero e Vincenzino
Mignacca hanno oggi portato in carcere l’ottavo
insospettabile fiancheggiatore che con il ruolo di
vivandiere ha garantito la latitanza dei due
pericolosi malviventi. La Direzione Distrettuale
Antimafia di Messina, sulla base degli elementi
raccolti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di
Messina, ha emesso un decreto di fermo di indiziato
di delitto nei confronti di quest’altro soggetto
responsabile di favoreggiamento aggravato commesso
al fine di agevolare l’associazione mafiosa. I
Carabinieri dei Comandi Provinciali di Messina,
Catania e Siracusa nelle prime ore della mattina,
infatti, a Francofonte (SR), hanno eseguito la
misura nei confronti del bracciante agricolo
incensurato Franco INCARDONA, accusato di aver
supportato logisticamente i due latitanti,
rifornendoli di acqua e cibo e recapitando loro
quotidiani. L’arrestato è stato rinchiuso nella Casa
circondariale di Siracusa a disposizione della
Direzione Distrettuale Antimafia di Messina.
Lentini – I carabinieri hanno arrestato 7 persone
che costituivano la rete di fiancheggiatori dei
fratelli Mignacca ( video
operazione ed arrestati)il cui covo ieri è stato
scoperto nelle campagne di Lentini dai militari. Il
blitz si è concluso con l'arresto di Calogero
Mignacca ed il suicidio del fratello Vincenzino che
si è sparato un colpo di pistola alla tempia.
L’operazione è proseguita durante tutta la giornata
ed ha portato, nel corso della notte, al fermo, con
provvedimento della DDA di Messina, delle seguenti
persone che nel corso delle indagini erano sono
state individuate come facenti parte della rete di
fiancheggiatori dei due latitanti:
Sebastiano
TILENNI SCAGLIONE 25enne, Salvatore LA
FORNARA, 59enne, Sebastiano GALATI SANSONE
37enne, Oscar GALATI SANSONE, 28enne,
Giuseppe GALATI SANSONE 52enne, Giuseppe
CANIGLIA, 31enne, figlio del proprietario del
fondo ove erano ospitati i latitanti e Carmelo
BONTEMPO VENTRE, 40enne. Nel corso del
sopralluogo effettuato con militari del RIS di
Messina e della perquisizione dell’edificio, operata
dai Carabinieri dei Reparti Operativi di Messina e
Catania, venivano rinvenuti
1 giubbetto
antiproiettile e le armi e
relative munizioni: pistola Beretta calibro 9x21 con
matricola abrasa; pistola Browning cal. 6.35; fucile
a pompa cal. 12 ; due doppiette calibro 12 con
matricola abrasa; pistola mitragliatrice Skorpion
con silenziatore; fucile tipo Kalashnikov calibro
7.62. I militari hanno anche sequestrato 1 computer
portatile, materiale cartaceo vario ed una
autovettura Volkswagen Caddy oggetto di furto nel
2011 in provincia di Catania L’operazione è stata
condotta impiegando personale dei Comandi
Provinciali di Messina, Catania e Siracusa.
L’attività tecnica è stata eseguita con
intercettazioni, servizi di osservazioni mediante
telecamere, e dimostra come i soggetti supportassero
i due latitanti, fornendoli di quanto necessitavano
: viveri, acqua, medicinali, accompagnandoli negli
spostamenti e sorvegliando l’area per individuare
eventuali presenze sospette. La diversa provenienza
geografica dei favoreggiatori, Lentini (SR),
Randazzo (CT) e Tortorici (ME), è l’ulteriore
conferma della vasta e ramificata rete di appoggio
di cui i fratelli MIGNACCA godevano.
TORTORICI (ME)
– CC 1 arresto per omicidio. I Carabinieri hanno arrestato
Sebastiano VITALE MERLO,
75enne di Maniace su ordine di carcerazione per omicidio. I
Carabinieri di Maniace (CT) hanno eseguito l’ordine di
carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Siracusa nei confronti di Sebastiano VITALE MERLO,
per il delitto di un allevatore suo compaesano, ucciso a
Carlentini nel 2005. L’uomo, deve espiare la pena di 12 anni, 9
mesi e 7giorni di reclusione, è stato
rintracciato dai Militari presso il suo domicilio di Tortorici,
dove si trovava poichè sottoposto ad obbligo di dimora in quel
centro.
Messina
– Operazione "Malaricotta 2" su richiesta procuratore di
Catania Vincenzo D'Agata: confisca a Messina beni per circa
200 milioni€. La Direzione Investigativa Antimafia di
Messina ha sequestrato i beni a Mario Giuseppe Scinardo,
44enne, che sarebbe ritenuto dalle forze dell’ordine l’uomo
di fiducia di Sebastiano Rampulla presunto capo nel
messinese. Si tratta di numerose società e ditte
individuali: aziende agrituristiche, vinicole, impianti di
calcestruzzi, 230 beni immobili: appartamenti, ville,
locali adibiti per uso commerciale e 90 mezzi: camion,
escavatori, trattori, mezzi agricoli ed auto di grossa
cilindrata. I terreni ed i fabbricati posti sotto sequestro
sarebbero ubicati in tre province diverse: Catania,
Siracusa ed Enna. Pertanto il provvedimento di confisca
emesso dal Tribunale di Catania è scaturito a seguito di
un’indagine articolata e svolta dagli investigatori etnei e
messinesi. Sia la procura di Catania che di Messina in due
distinte indagini hanno chiesto la misura sui beni di
Giuseppe Scinardo.
Lentini – Carabinieri Gis, Messina e Catania trovano a
Lentini covo latitanti Mignacca, 1 morto e 1
catturato.Lo speciale corpo dei
militari dell’arma “Teste di cuoio” è arrivato al
rifugio nelle campagne di Lentini, dove 2 i
latitanti tranquillamente si nascondevano. Si tratta
di esponenti di spicco del clan mafioso dei
Tortoriciani :
Calogero 41enne
e Vincenzino Mignacca
45 enne.
Sui 2 pendevano condanne sia nel
Processo Mare Nostrum che in quello Romanza Icaro.
Secondo le indiscrezioni, Vincenzino Mignacca si
sarebbe suicidato all’arrivo delle forze
dell’ordine. Il blitz nelle campagne di Lentini è
stato dei carabinieri del Comando Provinciale di
Messina e di Catania che hanno operato col supporto
degli uomini del GIS lo speciale reparto Carabinieri
di Livorno, le ”Teste di cuoio” che hanno seguito le
tracce dei super ricercati fino al nascondiglio di
Lentini. I carabinieri di Messina, Catania sono
stati coordinati dai magistrati della Direzione
distrettuale antimafia di Messina. La contrada
rifugio zona “tranquilla” per i latitanti è al
confine tra Catania e Siracusa ed è stata
accerchiata fino alla casa dove i 2 fratelli si
trovavano. Gran lavoro di raccordo e coordinamento
per il comandante del Nucleo Informativo di Messina,
ilcapitano Dario Sorrenti
che ha operato in sinergia con il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col.Stefano
Spagnol.
I carabinieri di Messina e Catania
dopo avere circondato la casa con dentro i 2
pericolosi latitanti hanno intimato loro di uscire.
Sembra che ci sia stato anche un conflitto a fuoco
con gli uomini del GIS di Livorno. I carabinieri
hanno sfondato la porta del rifugio e Vincenzo
Mignacca è stato messo in sicurezza ed ammanettato.
Calogero Migliacca che si sarebbe trovato in
un’altra stanza del nascondiglio, all’arrivo dei
carabinieri si sarebbe suicidato.
I due fratelli, nativi di Montalbano Elicona, erano
latitanti dal 27 luglio del 2008, giorno della
condanna definitiva all’ergastolo inflittagli dalla
Corte D’Assise di Messina. Il ministro dell’Interno,
Angelino
Alfano, si è complimentato con il
Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,
Leonardo Gallitelli, per l’intervento dei Gis che ha
portato, a Lentini, all’individuazione di due
latitanti inseriti nell’elenco dei più “pericolosi”.
Sull’arresto Mignacca: Scandurra (Fai) ha detto:
“brillante operazione, scoprire rete protezioni. Ora
operatori e cittadini più tranquilli “. Dopo la
notizia dell’individuazione dei fratelli Mignacca,
tra i trenta latitanti più pericolosi d ‘Italia
soddisfatto anche il presidente nazionale della Fai,
Federazione delle associazioni antiracket e
antiusura nazionale Giuseppe Scandurra che
sottolinea: ''Ci congratuliamo con i carabinieri e
la Dda di Messina e Catania per il blitz che ha
portato all'individuazione del covo dei Mignacca e
all'arresto di uno dei due. Siamo certi che questa
operazione rappresenti un'importante rassicurazione
per gli operatori commerciali e i cittadini dei
Nebrodi e della zona tirrenica del messinese dove
operavano i due. La loro latitanza durata oltre
cinque anni fa riflettere sulle complicità che
quest'ultimi hanno avuto probabilmente anche tra
persone non legate ai clan ai quali per l'ennesima
volta chiediamo di denunciare e di non spaventarsi
perchè noi e le forze dell'ordine saremo accanto a
loro''.
Rometta Marea Me - CC presi 2 topi d’appartamento in
azione. Si tratta di : Michele Morabito, 23enne di Messina e
Roberto Macrì, 32enne di Messina. I Carabinieri del Nucleo
Radiomobile della Compagnia di Milazzo congiuntamente ai
militari della Stazione di Rometta Marea, nell’ambito di un
servizio notturno finalizzato alla prevenzione dei furti in
appartamento hanno tratto in arresto in flagranza di furto in
abitazione aggravato in concorso: Michele Morabito e Roberto
Macrì. I due giovani, già noti alle Forze dell’Ordine, intorno
alle ore 3 di questa notte, si sono introdotti in un’abitazione
privata, sul Corso della Libertà, normalmente abitata solo
durante il periodo estivo. I maldestri hanno arraffato : 1
televisore, 1 frigorifero, 1 bicicletta, suppellettili, mobilia
varia e si stavano accingendo a sistemare le cose rubate nel
vano posteriore di un furgone ducato parcheggiato proprio lì
davanti. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile e della stazione
di Rometta incuriositi dagli strani movimenti, hanno sorpreso i
due “topi d’appartamento” proprio durante le operazioni di
carico del furgone. I due sono stati tratti in arresto, mentre
il furgone è stato sottoposto a sequestro. Interamente
recuperata la refurtiva e sequestrata in attesa di restituzione
al legittimo proprietario. Gli arrestati, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria di Messina sono stati trattenuti
presso la camera di sicurezza, in attesa del rito direttissimo
che si svolgerà nella giornata odierna. L’operazione si inquadra
in una più ampia campagna di prevenzione dei Carabinieri della
Compagnia di Milazzo dei furti in appartamento. Gli
investigatori ritengono che l’arresto dei due giovani messinesi
sia un importante risultato che potrebbe comportare una
contrazione del fenomeno in tutta la fascia tirrenica.
Acireale- Scontri fra tifosi messinesi ed acesi : 9 in manette.
Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di
Acireale e della Squadra Mobile della Questura di Catania,
in collaborazione con la Squadra Mobile e la DIGOS della
Questura di Messina, hanno tratto in arresto i seguenti nove
ultras appartenenti a gruppi di tifoserie organizzate,
coinvolti negli incidenti seguiti alla partita di calcio
amichevole Acireale – Messina, svoltasi nella cittadina del
catanese il 20 agosto scorso. Gli arresti si aggiungono ai
tre già eseguiti nell’immediatezza dei fatti:
Francesco
Maria D’ANDREA, 38enne
nato a Cusano Milanino (MI), residente a Messina, Akim
ROTELLA,
23enne nato a Vizzolo Petrabissi (MI), residente a Messina
Giovanni NERONI,
19enne, residente a Messina, Gabriele SAVA’,
23enne, residente a Messina, Daniele PARISI,
32enne , residente a Messina, Mirko Antonino MOSTACCIO,
20enne, residente a Messina, Settimo SCHIAVO,
22enne, residente a Messina, Gaetano ANDRONICO,
25enne, residente a Messina. Salvatore CRUPI, 32enne,
residente a San Filippo di Messina. Sono tutti indagati per
i reati di cui all’art. 6 bis, comma 1 :
Lancio
di materiale pericoloso, art. 6 ter, comma 1
Possesso di artifizi pirotecnici in occasione di
manifestazioni sportive, della legge 401/89,
art. 650 del C.P. inosservanza dei provvedimenti
dell’Autorità di P.S. e art. 635 del C.P. danneggiamento.
Gli arresti sono stati possibili grazie all’identificazione
tramite la visione delle riprese video-fotografiche degli
incidenti effettuate da personale della Polizia Scientifica
del Commissariato di P.S. di Acireale ed alla facoltà
concessa dall’art. 8 c. 1 ter della Legge nr. 401 del
1989, come modificata da leggi emanate successivamente, da
ultimo con il Decreto Legge nr. 8 del 2007, convertito in
legge nr. 88 del 2007, che consente, in tali casi, l’arresto
differito, entro le 48 ore successive ai fatti. Come si
ricorderà, alle ore 18,30 circa del 20 agosto 2009, in
Acireale (CT) A conclusione dell’incontro di calcio
amichevole fra le squadre dell’Acireale e del Messina,
trenta messinesi, nel piazzale antistante lo stadio
“Tupparello” di quel Centro, entrarono in contatto con un
centinaio di tifosi dell’Acireale, nei cui confronti
iniziarono lanci di pietre ed altri corpi contundenti.
Furono danneggiate autovetture e colpito al volto Giuseppe
CILIBERTO, di 24anni nato a Torre del Greco (NA), residente
a Torre Annunziata. Il è tifoso del Savoia, squadra di
calcio gemellata con l’Acireale, il quale rimaneva ferito
riportando il “trauma contusivo bulbare con ferita della
palpebra inferiore e lesione della cornea con apertura del
bulbo oculare”, lesioni per le quali i sanitari
dell’Ospedale “Cannizzaro” di Catania si sono riservati la
prognosi per organo e funzione. Dopo alcuni minuti, i tifosi
messinesi, già identificati compitamente all’atto del loro
arrivo in Acireale, sono giunti, in condizioni di sicurezza,
alla locale Stazione ferroviaria e fatti salire sul primo
treno disponibile per Messina, previa enucleazione di tre di
loro. Carmelo DELIA, 23enne di Messina , Giancarlo RAFFA,
30enne di Messina, Paolo SICLARI, 34enne di Messina tutti,
riconosciuti dagli investigatori quali elementi che più si
erano distinti nel corso dei tafferugli e che, quindi,
venivano tratti in arresto nell’immediatezza dei fatti.Tutta
l’attività di indagine, sin dai primi momenti, è stata
condotta in stretta sintonia con la locale Procura della
Repubblica, dottor Lucio SETOLA. Nei confronti di tutti gli
arrestati, è in corso l’adozione dei provvedimenti DASPO il
divieto di accesso alle manifestazioni sportive.
Messina-Costituito presunto autore omicidio 20enne di Camaro. Il
messinese Adelfio PERTICARI 46enne, già noto alle Forze di
Polizia, recentemente gravato da Ordinanza di Custodia Cautelare in
Carcere in quanto ritenuto, in base alle risultanze investigative
dei Carabinieri di Messina, l’autore materiale dell’omicidio di
Giuseppe DE FRANCESCO si è costituito alle 14,00 di oggi presso
la Casa Circondariale di Messina Gazzi. La latitanza del soggetto è
durata pochi giorni, durante i quali i Carabinieri hanno spiegato un
imponente dispositivo finalizzato alla sua individuazione. I
Carabinieri, infatti, nei giorni scorsi, in esecuzione
dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare disposta dal
G.I.P. del Tribunale di Messina, avevano proceduto all’arresto di
Giovanni D’ARRIGO 38enne e di Rosario MACCARI 22enne,
ritenuti responsabili di favoreggiamento personale per aver aiutato
gli autori dell’omicidio di Giuseppe DE FRANCESCO ed eluso le
investigazioni dell’Autorità.Le indagini dei militari dell’Arma
hanno evidenziato inequivocabilmente la presenza di Adelfio
PERTICARI e di Giuseppe DE FRANCESCO la mattina del 9 aprile 2016
fino alle ore 10.30 in via Gerobino Pilli, nonché un intenso
andirivieni di Adelfio PERTICARI e del Giuseppe DE FRANCESCO nei
momenti immediatamente precedenti il delitto nella via.I filmati in
uno di questi passaggi evidenziano in particolare Adelfio
PERTICARI che, trasportato su un ciclomotore, viene immortalato per
l’ultima volta, prima degli spari, con la mano poggiata sul fianco
come se detenesse una pistola pronta all’uso, posizione che
manteneva durante i vari transiti lungo la via Pilli.
Merì
ME
– CC indagata famiglia per furti: padre, madre e 2 figli. Si tratta
di Antonino TROVATELLO, la moglie Tindara CANNAVO’, ed i
figli Antonino e Gino TROVATELLO, tutti abitanti a Merì. I militari
della Stazione Carabinieri di Merì, nei giorni scorsi, hanno eseguito
un’ordinanza cautelare nei confronti di 4 soggetti, indagati per concorso in
reato continuato di ricettazione di un ingente quantitativo di merce oggetto
di furto. i tutori dell’ordine hanno dato esecuzione ad una ordinanza emessa
dal Tribunale del Riesame di Messina confermata dalla suprema Corte di
Cassazione. Il provvedimento scaturisce dall’appello proposto dal
Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele
Crescenti, con la collaborazione del sostituto dott.ssa Federica Paiola
avverso l’ordinanza del 17 novembre 2015 con la quale il G.I.P. del locale
Tribunale aveva rigettato la richiesta di applicazione delle misure
cautelari, non ritenendo sussistenti a carico degli indagati, gli elementi
loro contestati. La solidità del quadro probatorio è stata invece
riconosciuta dal Tribunale di Messina che, ribaltando la prima decisione,
ha dato validità alla analitica attività investigativa avviata nel mese di
settembre 2015 dai militari della Stazione CC di Merì, sui componenti il
nucleo familiare di Antonino TROVATELLO, con la moglie Tindara CANNAVO’, ed
i figli Antonino e Gino TROVATELLO, tutti abitanti in Merì. I militari
dell’Arma, con specifica attività di osservazione, controllo e pedinamento,
durata per circa un mese, infatti sono riusciti a riscontrare che detti
soggetti, nonostante fossero disoccupati, conducevano uno stile di vita
agiata avendo nella disponibilità un’abitazione dotata di ogni confort, 3
automobili e 2 scooter di grossa cilindrata nonché disponibilità di denaro
contante, trovando prova che presso l’abitazione era detenuta merce di
illecita provenienza. Le indagini erano culminate il 16 ottobre del 2015,
a seguito di perquisizione domiciliare svolta con l’ausilio del nucleo
cinofili, presso la dimora della famiglia TROVATELLO. I militari
nell’abitazione hanno rinvenuto abilmente celata in dei doppifondi del
pavimento del sottotetto, della consistente refurtiva di enorme valore (
macchine fotografiche, autoradio, go-pro, telefoni cellulari, vari utensili
da lavoro, ecc. ecc.) gran parte della quale, da successivi accertamenti, è
risultata provento di reato. Gli investigatori hanno tra l’altro rinvenuto
dei foglietti manoscritti attestanti la vendita della merce ed anche una
modica quantità di sostanza stupefacente, risultata poi essere nella
disponibilità di Antonio TROVATELLO. Obiettivo delle indagini è stato quello
di individuare i soggetti che erano dediti abitualmente a commettere furti
in tutto l’hinterland barcellonese procurando un grande allarme sociale
presso la popolazione che, vessata da continue ruberie veniva privata dei
propri oggetti personali. La famiglia TROVATELLO in tal senso si è spinta
oltre creando di fatto una rivendita di materiale vario a prezzi irrisori
rispetto al valore effettivo. La mole di merce rinvenuta ha causato la
particolare e complessa l’attività di identificazione dei proprietari della
merce che nella maggior parte dei casi sarebbe stata quale oggetto di furto
in autovetture in sosta sulla pubblica via. Il Giudice del Riesame,
censurando il GIP, ha dunque riconosciuto la pericolosità sociale e
soprattutto la condotta criminosa dei soggetti indagati, sintomatica di
professionalità nella perpetrazione di reati contro il patrimonio, col
provvedimento ha disposto la misura cautelare personale degli arresti
domiciliari nei confronti dei coniugi Antonino TROVATELLO e Tindara CANNAVÒ
e la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Merì con obbligo di
presentazione alla stazione Carabinieri del luogo nei confronti dei figli di
quest’ultimi Antonio e Gino TROVATELLO.
Catania
–Questura : nuova procedura per
segnalare persona scomparsa.Si informa che il
Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha attivato – analogamente a quanto
già previsto per i furti di veicoli – una nuova procedura che consente al
cittadino di segnalare telefonicamente alle Forze dell’Ordine l’improvvisa
scomparsa di una persona.Il segnalante potrà,
per esempio in tal caso chiamare il numero di emergenza (113) della
Polizia di Stato e indicare i dati essenziali della persona da
rintracciare. La Sala Operativa ricevuta la notizia, darà immediata
comunicazione a tutte le pattuglie presenti su strada per attuare le prime
ricerche , spesso fondamentali in casi di questo tipo.Inoltre la
segnalazione verrà immediatamente inserita nell’apposita banca dati. Tale
segnalazione non è però sostitutiva della denuncia di scomparsa che – così
come per la denuncia di furto – dovrà essere formalizzata entro le
successive 72 ore dalla comunicazione telefonica la quale, in mancanza di
formalizzazione, verrà eliminata dalla banca dati dell’Ufficio della Forza
di Polizia che l’ha ricevuta. Si raccomanda pertanto il corretto uso della
suddetta procedura che, in caso di attivazione, deve necessariamente
prevedere due fasi distinte: la segnalazione telefonica (facoltativa) e la
formalizzazione della denuncia di scomparsa (necessaria) entro le successive
72 ore presso l’Ufficio della Forza di Polizia.Questa nuova
procedura consente di far circolare l’informazione con la massima
tempestività possibile per incrementare le probabilità di successo nelle
ricerche e pertanto gli utenti dovranno fornire quanti più elementi
possibili compresi il luogo e la struttura da cui la persona potrebbe
essersi allontanata allo scopo dell’individuazione del soggetto scomparso.
Taormina
– Rapina banca zona Taormina : CC identificano catanese. Si
tratta di
Massimiliano
Biffi 33enne. I Carabinieri Compagnia di Taormina hanno eseguito
un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina in Banca. 2
rapinatori il 15 maggio dello scorso anno fecero irruzione nella
filiale della Banca intesa di Gaggi. I due giovani costrinsero i
dipendenti a farsi consegnare il denaro in cassa ed i soldi che avevano
nei portafogli. le povere vittime furono costrette a rimanere in un
ripostiglio sul retro della banca vivendo attimi di terrore per un
bottino assai misero. I rapinatori a fine colpo fuggirono con poche
centinaia di dollari americani e pochi euro sottratti ai poveri
malcapitati. I carabinieri in borghese dell’aliquota operativa e quelli
della stazione di graniti subito dopo la fuga dei rapinatori giunsero
sul posto ed effettuarono un accurato sopralluogo alla ricerca di tracce
utili all’identificazione. I Carabinieri della Compagnia di Taormina per
quella rapina, hanno eseguito nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria messinese nei
confronti di Massimiliano Biffi 33enne catanese. Il personaggio è stato
raggiunto presso la Casa Circondariale di Agrigento dove si trova
detenuto per altri motivi. Il provvedimento eseguito è scaturito dalle
articolate attività d’indagine avviate a seguito di quell’episodio
dall’aliquota operativa della Compagnia di Taormina e dai Carabinieri
del R.I.S. di Messina. La sinergia tra i reparti dell’Arma ha consentito
di creare un quadro indiziario completo. I militari su un sacchetto che
era stato abbandonato nella banca hanno evidenziato ed estrapolato
tracce biologiche ed impronte digitali che hanno incastrato il giovane
catanese, non nuovo a reati di questo tipo. Gli investigatori nel
frattempo sono passati all’analisi delle immagini di tutte le
telecamere utili. Gli elementi raccolti come se fossero pezzi di un
grande puzzle, hanno fornito un decisivo riscontro in merito alle
responsabilità dell’arrestato nella commissione di quella rapina e di un
altro episodio avvenuto nella provincia di Catania nel 2013. L’azione
sinergica e l’importante esito operativo ancora una volta hanno
consentito di assicurare alla legge il presunto autore di reati molto
gravi. Ora gli inquirenti stanno vagliando tutti gli elementi per
l’individuazione del complice.
Milazzo
–
CC a Lipari arrestano 3 fornitori droga in isola, coppia di Catania.
Si tratta dei catanesi Giuseppe SCARDILLI 22enne e Carmen
VACCARO 25enne e dell’isolano Alfredo BONACCORSO 45enne.
L'arcipelago eoliano anche durante il periodo invernale è interessato da
un'intensa attività di spaccio di droga. I Carabinieri della Stazione di
Lipari agli ordini del Luogotenente Francesco Villari, d'inverno come
d'estate, tengono alta la guardia sull'arrivo della droga sull'isola
maggiore e sul successivo spaccio al dettaglio. Le indagini dei
militari, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo
di Gotto diretta dal Procuratore Dott. Emanuele Crescenti coadiuvato dal
PM titolare dell'indagine Dott. Matteo De Micheli, hanno evidenziato
che, con cadenza mensile, sull'isola giungeva un importante carico di
stupefacenti al quale seguiva una febbrile attività di spaccio non solo
su Lipari ma anche su altre isole dell'arcipelago. I militari, nei
giorni scorsi, avendo il fondato sospetto che sull'isola fosse arrivato
l'ennesimo "carico" hanno deciso di fare irruzione in un affittacamere
di Lipari. I carabinieri in una camera del b&b hanno sorpreso una coppia
di catanesi, sbarcati dalla città etnea pochi minuti prima, in possesso
di 1 kg di hashish, suddiviso in 10 panetti da 100 gr. e 1 involucro di
cellophane contenente 30 gr. di cocaina. La coppia di catanesi,
identificati in GIUSEPPE SCARDILLI, 22enne e CARMEN VACCARO, 25enne,
che di fatto rappresentavano un vero proprio corriere espresso della
droga proveniente da Catania, sono stati arrestati in flagranza per
detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I Carabinieri in camera
con i 2 hanno sorpreso anche l'acquirente o meglio colui che aveva
chiesto questa attività di “consegna a domicilio” ovvero ALFREDO
BONACCORSO, 45enne già noto alle forze dell'ordine. Gli inquirenti, da
ulteriori accertamenti hanno evidenziato che quest'ultimo non solo aveva
commissionato il carico di droga e probabilmente altri precedenti
"carichi", ma si era “preoccupato” anche di prenotare e pagare, la
camera, ed il viaggio ai suoi "corrieri". I Carabinieri insieme alla
droga hanno sequestrato quasi 500 euro in contanti che rappresentavano
solo un parziale pagamento del carico. Bonaccorso una volta acquistata
la droga proveniente da Catania, con tutta probabilità avrebbe
provveduto a distribuirla a diversi pusher che a loro volta l'avrebbero
spacciata al dettaglio su Lipari e sulle altre isole. Il fatto che il
Bonaccorso avesse “commissionato” sia cocaina che hashish dimostra
quanto il mercato sia vario nell'arcipelago e come diverse siano le
richieste dei clienti, in molti casi giovanissimi. I tre arresti
rappresentano un importante risultato soprattutto in prospettiva della
prossima stagione estiva. Aver intercettato ed interrotto questo
importante canale di approvvigionamento di stupefacente nel periodo
invernale permette ai carabinieri di frenare in modo efficace il
fenomeno dello spaccio di droga non solo su Lipari ma in tutto
l'arcipelago. L’arresto dei due corrieri catanesi SCARDILLI e VACCARO e
del "grossista" di Lipari BONACCORSO, è stato già convalidato dal Gip
del Tribunale di Barcellona. I 2 sono stati tradotti nel carcere di
Messina Gazzi mentre la donna nell’istituto di Catania Bicocca a
disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Barcellona Pozzo di Gotto ME
- Blitz Carabinieri, scoperto arsenale di armi
clandestine e droga: 2 arresti. I Carabinieri della
Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, sabato sera,
hanno tratto in arresto 2 soggetti un 30enne di
Castroreale ed un 40enne di Barcellona, per i gravi
reati di detenzione e porto di armi e munizioni comuni
da sparo, alterazione di arma comune da sparo,
detenzione di armi e munizioni da guerra e detenzione ai
fini di spaccio di sostanza stupefacente. I due
arrestati, su disposizione della Procura di Barcellona
Pozzo di Gotto, sono stati tradotti al carcere di
Messina “Gazzi”.
Messina
– GdF scopre
estorsioni ad anziani, sequestro beni per 1.700mila€ a
rom tra ME, CT e SR. Si tratta di Antonino
Fiaschè 41enne, originario di Palermoe
Pamela Boscarino 29enne di Siracusa. I nomadi, erano
attivi nel settore delle estorsioni. I beni sequestrati
sono numerosi: terreni e fabbricati in provincia di
Siracusa, diversi autoveicoli di nuova immatricolazione,
tra cui un grande camper superaccessoriato, ingenti
disponibilità sui conti correnti postali a loro
intestati. I
finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina,
coadiuvati dai militari di Siracusa e di Catania, hanno
eseguito un ingente sequestro di beni nei confronti di 2
soggetti attivi nel settore delle estorsioni. Le
indagini patrimoniali sono state effettuate sotto la
direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di
Messina, dott.ssa Annalisa ARENA, nei confronti di 2
soggetti responsabili di numerosi reati di estorsione e
dei loro nuclei familiari, che risultavano per il fisco
“nullatenenti”, ma, in realtà, erano proprietari di
numerosi terreni e fabbricati nei comuni di Melilli (SR)
e Noto (SR), nonché di diversi autoveicoli di nuova
immatricolazione, tra cui un grande camper
superaccessoriato, e di ingenti disponibilità sui conti
correnti postali a loro intestati. Una precedente
attività investigativa condotta dalla Stazione dei
Carabinieri di Villafranca Tirrena (Me), aveva portato
all’individuazione e all’arresto di Antonino Fiaschè
41enne, originario di Palermo, e di una donna Pamela
Boscarino 29enne, di Siracusa, per truffa ed estorsione.
Era emerso, infatti, che tali soggetti, appartenenti a
un gruppo rom nomade, con base nella provincia di
Siracusa, operavano in tutta Italia scegliendo
accuratamente le proprie vittime, per lo più persone
anziane. Gli autori dei reati accusavano i malcapitati
di aver provocato un incidente stradale che avrebbe
causato, oltre a danni fisici, anche la rottura del
vetro di un orologio di pregio, minacciando di chiamare
i vigili urbani per denunciare la presunta omissione di
soccorso, che avrebbe generato il ritiro della patente.
L’unica soluzione prospettata all’individuo raggirato
per evitare l’intervento degli agenti della polizia
locale era quella di consegnare una somma di denaro di
4000 euro, corrispondente al prezzo del presunto
orologio danneggiato. Il tutto veniva anche corroborato
da alcune finte chiamate che gli autori del raggiro
effettuavano, in presenza della persona truffata, a loro
complici che si simulavano dipendenti di una fantomatica
compagnia assicuratrice i quali, via telefono,
rassicuravano l’anziana vittima, suggerendogli di dare
corso alle richieste fatte dagli altri sodali. I
minuziosi accertamenti patrimoniali e finanziari
delegati dall’Autorità Giudiziaria hanno permesso di
stabilire che, attraverso tale sistema, i responsabili,
nel corso degli anni, erano riusciti ad accumulare, con
i proventi delle truffe messe in atto, risorse molto
ingenti. Pertanto, a conclusione dell’attività
investigativa delle Fiamme Gialle il G.I.P. del
Tribunale di Messina, dott.ssa Maria Teresa ARENA,
considerato il valore sproporzionato dei beni e delle
altre disponibilità rispetto ai redditi dichiarati, ha
emesso un’ordinanza di sequestro, che ha colpito un
patrimonio che ammonta a un valore complessivo di oltre
un milione e settecentomila euro.
Messina
–
64enne maltratta moglie, CC a Falcone arrestano 1 ai domiciliari.
I Carabinieri di Falcone hanno arrestato un soggetto 64enne per
maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. I Militari
della Stazione Carabinieri di Falcone, nel pomeriggio di ieri, hanno
tratto in arresto un 64enne, per il reato di maltrattamenti in
famiglia, lesioni personali,
con l’aggravante dei futili motivi ed abuso di relazioni domestiche,
posti in essere nei confronti della moglie convivente, 65enne,
entrambi italiani. Il soggetto, già da diverso tempo, aveva
manifestato comportamenti aggressivi nei confronti della moglie, con
lui convivente, sottoponendola a ripetuti atti di violenza fisica,
morale e psicologica anche per motivi abietti e futili. I
comportamenti sono sfociati in vere e proprie percosse fisiche e
minacce di morte, fino all’impedimento alla moglie di lasciare la
casa coniugale. I militari sono intervenuti nonostante la forte
reticenza della vittima, che inizialmente non ha formalizzato alcune
denuncia nei confronti del marito. Le indagini sono scattate proprio
a seguito di un intervento presso l’abitazione dei due coniugi,
all’apice dell’ennesima lite che era sfociata in una violenza
fisica. I militari hanno da subito intuito il disagio della donna ed
hanno immediatamente relazionato alla Procura di Patti il loro
sospetto circa la condotta del marito violento. Le indagini che ne
sono seguite con straordinaria tempestività, coordinate dal PM della
Procura di Patti, dott.ssa Giorgia Orlando, hanno permesso
un’approfondita ed attenta ricostruzione delle dinamiche relazionali
tra i due coniugi. Le testimonianze di vicini di casa, amici,
parenti e medici sono state di fondamentale importanza, avevano
avuto in cura la donna per pregressi episodi di violenza domestica,
tutti sentiti dai Carabinieri di Falcone in questi giorni, hanno
tutti confermato l’ipotesi investigativa. Dopo l’incessante attività
d’indagine condotta dai Carabinieri di Falcone, il G.I.P. del
Tribunale di Patti, su richiesta del PM, Dott.ssa Giorgia Orlando,
ha emesso un’ordinanza di misura cautelare. Il soggetto è stato
accompagnato presso la sua abitazione, in regime di arresti
domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Barcellona P.G. ME
– Furto cavi elettrici in via comunale, CC arrestano 2 romeni:
lanciano oggetti nel tentare fuga. I Carabinieri del Nucleo
Operativo e Radiomobile e della Stazione CC di Furnari, di notte,
alle ore 04.00 circa, hanno tratto in arresto, Ciprian Claudiu
CODREANU, 34enne e Ionut SIMION, 29enne, entrambi romeni
già noti, rispettivamente provenienti da Messina e Merì, colti in
flagranza di reato mentre erano intenti ad asportare un ingente
quantitativo di cavi elettrici interrati della rete comunale
dell’illuminazione pubblica presenti all’interno del parco comunale
antistante la località Bazia del Comune di Furnari. Il servizio
predisposto dai militari dell’Arma era nato da una pregressa
attività ispettiva effettuata sulla medesima zona alcune ore prima,
su segnalazione dell’amministrazione comunale che aveva comunicato
al Comando della Compagnia Carabinieri di Barcellona P.G. un’anomala
interruzione dell’illuminazione pubblica di quella via. I militari
del Nucleo Operativo hanno constatato che i malfattori tratti in
arresto avevano già effettuato un lavoro propedeutico alla
definitiva asportazione dei cavi elettrici. I tutori dell’ordine
hanno trovato tutti i chiusini manomessi e gran parte dei cavi
presenti all’interno tranciati. I tutori dell’ordine hanno
predisposto un dispositivo che ha acutamente presidiato per l’intero
arco notturno la zona al fine di giungere alla cattura dei romeni. I
due maldestri, erano tornati sul posto a completare quanto iniziato
la notte precedente, e sono stati colti a sradicare i cavi già
tranciati, ma hanno tentato la fuga, e cercato di aggredire i
militari lanciando loro contro gli strumenti utilizzati per i
crimini, tra i quali cacciaviti e cesoie, ma sono stati prontamente
bloccati e ammanettati. I militari hanno posto in essere
accertamenti per verificare se i numerosi furti del medesimo tipo
accaduti nel circondario Barcellonese e Milazzese possano essere
riconducibili ai soggetti tratti in arresto. Gli arrestati,
recuperati gli strumenti del reato commesso, sono stati condotti in
caserma per l’espletamento delle formalità di rito e trattenuti
presso le locali celle di sicurezza in attesa del giudizio
direttissimo presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto che si
celebrerà nella mattinata di domani, cosi come disposto
dall’Autorità Giudiziaria nella persona del Dott. Matteo De Micheli,
Sost. Proc. della locale Procura della Repubblica.
Santa Lucia del Mela – Svaligia casa ad anziana, CC preso
“topo appartamento” luciese, recuperati gioielli e restituiti.
Carabinieri del Comando Stazione Carabinieri
di Santa Lucia del Mela agli ordini del Cap. Fabio Valletta,
Comandante Cp. Carabinieri di Barcellona, ieri pomeriggio hanno
tratto in arresto ai domiciliari con obbligo di braccialetto,
Agatino Fabrizio ZANOTTI 34enne, domiciliato a Santa Lucia del
Mela, per il reato di furto in appartamento aggravato. Un’anziana,
ma molto vigile signora luciese, che abita in una zona isolata del
piccolo borgo, poco dopo le 17.00 si era allontanata da casa
soltanto per 1 ora, ed al suo rientro ha fatto la triste scoperta.
Un malfattore aveva messo a soqquadro la stanza da letto ed il resto
della casa, rovistando dovunque, ed aveva asportato diversi monili
che la donna possedeva da generazioni. La signora, per niente
scoraggiata dalla circostanza, è corsa subito dai Carabinieri di
Santa Lucia del Mela raccontando esattamente tutta la dinamica e
specificando che, prima di uscire, aveva notato un’auto insolita
parcheggiata proprio in prossimità della sua abitazione. Il
particolare ha colpito la signora ma, soprattutto, ha fatto
sobbalzare anche i Carabinieri che, dalla descrizione del veicolo,
hanno immediatamente pensato che il “colpo” fosse stato messo a
segno dal ZANOTTI. Il noto personaggio della zona, al momento era
sottoposto ad avviso orale, con precedenti specifici proprio per
furto, e ben conosciuto dai militari della Stazione. I Carabinieri
repentinamente hanno diramate le ricerche nel comprensorio e tutte
le pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Barcellona P.G.
sono state dirottate nei vari punti di passaggio che permettono
l’ingresso al paese di Santa Lucia del Mela. Il Comandante della
Stazione di Santa Lucia del Mela ed un suo valido Appuntato poco
dopo, hanno intercettato e fermato la macchina del ZANOTTI che,
vedendo i Carabinieri venirgli incontro, ha tentato una manovra
azzardata per seminarli, ma è stato subito fermato e sottoposto a
controllo. Il soggetto, a seguito di perquisizione personale e
veicolare, è stato trovato in possesso di un’ingente somma di
denaro, di monili in oro e di bigotteria. Grande soddisfazione per i
militari al rientro in Stazione: la signora derubata, non appena ha
visto i gioielli recuperati dai Carabinieri, con grande emozione li
ha immediatamente riconosciuti. I militari hanno restituito
immediatamente tutti i gioielli recuperati alla vittima. Il denaro è
stato posto in sequestro per accertare se sia provento della vendita
di altri monili illecitamente detenuti dal ZANOTTI. Il personaggio è
stato dichiarato in arresto per furto aggravato in abitazione e
tradotto presso la sua abitazione in regime degli arresti
domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto
davanti al G.I.P., così come disposto dal Dott. Federica PAIOLA,
Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Barcellona P.G.
Messina
– CC, nonno ai domiciliari per abusi sessuali su nipote di 5 anni.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina di pomeriggio hanno
tratto in arresto un cittadino 57 enne in esecuzione di un’ordinanza
di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Patti,
su richiesta della locale Procura della Repubblica,che ha concordato
con le attività investigative svolte dai Carabinieri, in merito ad
una violenza sessuale esercitata dall’uomo nei confronti della
nipote di soli 5 anni. L’indagine è partita dalla denuncia
presentata questa estate ai Carabinieri da parte della madre della
bambina. La donna era venuta a sapere dello sconvolgente episodio,
riferito proprio dalla figlia, ed aveva deciso di chiamare subito i
Carabinieri che, intervenuti sul posto ed accertato quanto
successo. la donna ha sporto denuncia raccontando di tutto quanto
fosse a conoscenza. La mamma, in sede di denuncia, ha riferito,
degli atti di violenza sessuale subiti dalla figlia e commessi dal
nonno della stessa, ovvero dal padre della donna. La bambina avrebbe
raccontato infatti che, mentre si trovava a casa dei nonni in quanto
i genitori impegnati al lavoro, all’insaputa della nonna,
temporaneamente fuori casa in tale occasione, avrebbe subito degli
atti di violenza sessuale da parte del nonno, tra l’altro in preda
ai fumi dell’alcool. Il giorno successivo, dopo che i genitori erano
andati a riprendere la figlia e portata a casa, la stessa avrebbe
rivelato la brutta esperienza vissuta la sera prima. la bambina a
conferma di quanto accaduto, veniva visitata presso l’ospedale dove
i medici confermavano i segni evidenti della violenza subita. La
bambina, per sciogliere ogni dubbio, veniva ascoltata dalla
psicologa ed anche, in questa occasione, la stessa confermava quanto
già riferito dalla madre. I Carabinieri hanno tratto in arresto il
57 enne e condotto presso la sua abitazione, in regime degli arresti
domiciliari, così come disposto dal Tribunale di Patti.
TaorminaLetojanni
(ME)- Carabinieri ammanettano 4 catanesi : furto con strappo ad
anziano residente.
Si tratta di Roberto CAPONETTO 33enne, Nunzio PUTRINO
35enne, Andrea MIRABELLA 21enne, Ignazio TOMASELLI
20enne. La vittima nell’afoso pomeriggio di ieri a
Letojanni stava cercando sollievo dalla calura, seduto all’ombra,
sulla soglia di casa. Una utilitaria di colore giallo
all’improvviso si è affiancata. Un giovane è sceso dal lato
passeggero e con gesto repentino ha strappato la collana dal collo
della povera vittima. Il maldestro poi di corsa è risalito sulla
macchina dove c’erano altri 3 complici. L’anziano, dopo un attimo di
sgomento, ha avuto la freddezza di recarsi quasi di corsa presso la
stazione dei Carabinieri di Letojanni, vicinissima al luogo del
misfatto. il Luogotenente Spampinato, Comandante della Stazione, era
ad attenderlo ed ha raccolto le indicazioni dalla vittima. Il
comandante ha subito contattato i suoi Carabinieri in servizio di
pattuglia che stavano eseguendo un posto di controllo insieme ai
colleghi della Radiomobile di Taormina. Le due vetture sono partite
immediatamente verso la via di fuga, sulla SS114 in direzione di
Sant’Alessio Siculo. I militari hanno in tempi rapidissimi
individuato la vettura segnalata e si sono posti all’inseguimento. 4
a bordo non avevano intenzione di fermarsi ed hanno proseguito a
velocità sostenuta verso Santa Teresa di Riva. Turisti e cittadini
in quei comuni rivieraschi sono stati attratti dal movimento e dalle
sirene in attimi concitati. Una pattuglia della Stazione di
Sant’Alessio e poi una dei Carabinieri di Santa Teresa di Riva si
sono unite all’inseguimento. I malviventi sentendosi braccati a quel
punto hanno lanciato dal finestrino la collana poco prima rubata che
è stata subito recuperata dai Carabinieri. I maldestri sono stati
raggiunti dal serpentone di auto dell’Arma e sono stati bloccati.
Uno ha fatto un ultimo tentativo cercando di scappare a piedi ma è
stato inseguito dai militari che l’hanno raggiunto ed ammanettato. I
4 sono finiti in manette ed accompagnati nella Stazione di
Letojanni. Il Capitano Filippo, Comandante della Compagnia ha subito
raggiunto i suoi militari cui ha voluto personalmente tributare il
suo apprezzamento e riportare quello della scala gerarchica. Gli
arrestati sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della
Compagnia dove hanno trascorso la notte e nella mattinata odierna
sono stati portati in Tribunale per l’udienza di convalida. La
collana è stata restituita al legittimo proprietario che per fortuna
oltre ad un grande spavento, non ha riportato lesioni. I maldestri
speravano di fare un bagno sulla riviera e poi tornare a casa col
bottino ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri della
Stazione di Letojanni e degli altri reparti della Compagnia di
Carabinieri di Taormina che nella circostanza hanno offerto un
apprezzabile esempio di coordinamento ed efficacia e che ogni
giorno producono il massimo sforzo per la prevenzione e repressione
dei reati.
Messina - Storie sentimentali, coltellate dal barbiere a
Bordonaro, CC Messina Sud arrestano subito l’autore. Si tratta
di N. F., 27enne messinese, impiegato presso una ditta di
spedizioni ed incensurato. Un trentacinquenne alle ore 13.30 circa
di sabato 04 luglio 2015, era giunto al Pronto Soccorso
dell’Ospedale Policlinico di Messina e presentava una ferita da arma
da taglio. Il fatto veniva tempestivamente segnalato alla Centrale
Operativa dei Carabinieri. I militari della Compagnia di Messina
Sud, immediatamente, si sono recati sul posto ed appreso che il
giovane ferito Maurizio CALABRO’ 35enne, messinese già noto,
era stato colpito da 2 coltellate al torace, di cui una andata
gravemente a segno, penetrando per una profondità di circa 10 cm tra
2 costole ed andando a perforare 1 polmone, a pochi centimetri dal
cuore. Le indagini si sono subito estese al villaggio Bordonaro, la
zona solitamente frequentata dal malcapitato, dove i militari di
Nucleo Operativo e Stazione Gazzi sono riusciti ad appurare che il
ferimento aveva avuto luogo poco prima, presso una nota sala da
barba della zona. Gli investigatori hanno sentito i presenti, e
subito a ricostruito la dinamica dei fatti. La visione delle
immagini di telecamere di videosorveglianza, di cui il locale è
dotato, ha consentito di identificare con certezza l’aggressore, che
dopo l’accoltellamento si era dato alla fuga con la sua moto. I
militari hanno da quel momento avviato una serrata caccia all’uomo,
rintracciato dopo pochissimo tempo a casa di alcuni parenti nel
quartiere di Camaro. Gli investigatori hanno identificato N. F.,
27enne messinese, impiegato presso una ditta di spedizioni ed
incensurato. Il ragazzo, che quando è stato trovato indossava ancora
i vestiti immortalati dai video acquisiti dai carabinieri, si
mostrava – senza alcun indugio – collaborativo. Il personaggio,
resosi conto della gravità di quanto fatto, non ha opposto
resistenza agli inquirenti, ai quali ha consegnato spontaneamente
l’arma utilizzata per il ferimento (un coltello a scatto, con la
lama della lunghezza di dieci centimetri), ammettendo di essere
l’autore del gesto criminoso. Il feritore è stato accompagnato
presso la caserma della Compagnia di Messina Sud, dove è stato
tratto in arresto per tentato omicidio. Il giovane ha chiarito i
motivi dell’accaduto: una lite scaturita da vecchi rancori, legati a
motivi sentimentali, scoppiata tra i due all’interno del negozio del
barbiere, dove per una casuale e sfortunata coincidenza si erano
trovati contemporaneamente per un taglio di capelli. L’arrestato
concluse le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa
Circondariale di Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il
ferito, sottoposto nel pomeriggio ad intervento chirurgico d’urgenza
per l’inserzione di drenaggio intercostale e la sutura della
lacerazione alla parete toracica, non è in pericolo di vita e rimane
ricoverato in prognosi riservata.
Alì Terme ME
- Nomade etnea già ricercata guidava senza patente, bloccata.
Carabinieri della Stazione Alì Terme (ME), ieri pomeriggio hanno
tratto in arresto
JASMINA NIKOLIC 22enne in possesso di carta di identità serba,
nata a Messina, residente presso il campo nomadi di Catania “San
Giuseppe La Rena”, già nota alle forze dell’ordine, in ottemperanza
di un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio GIP presso il
Tribunale di Firenze per furto aggravato in concorso. I militari
nel corso del medesimo servizio, hanno deferito in stato di libertà,
anche altre 2 giovani che si trovavano sull’auto con la NIKOLIC, una
19enne ed una minorenne, entrambe note alle forze dell’ordine e
residenti presso il campo nomadi di Catania “San Giuseppe La Rena”,
ritenute responsabili a vario titolo di “possesso ingiustificato di
chiavi alterate o grimaldelli” in concorso, “false attestazioni a
P.U. sulla identità personale” e guida senza patente per non averla
mai conseguita . I militari, nel corso di un servizio esterno hanno
fermato l’auto Ford ka , con a bordo le tre giovani. I carabinieri
hanno accertato l'identità, ed è emerso che la conducente era
sprovvista della patente di guida per non averla mai conseguita,
mentre da ulteriori accertamenti è stato appurato che a carico della
NIKOLIC pendeva 1 ordine di carcerazione emesso dalla Procura della
Repubblica di Firenze. I tutori dell’ordine, a seguito perquisizione
personale, eseguita con l’ausilio di una agente della polizia
municipale di Ali’ Terme, e veicolare hanno rinvenuto 1 cacciavite
che veniva sottoposto a sequestro. Anche l’autovettura è stata
sottoposta a sequestro amministrativo perché sprovvista di copertura
assicurativa. NIKOLIC è stata arrestata e tradotta presso la Casa
Circondariale di Catania a piazza Lanza, a disposizione
dell'Autorità Giudiziaria e le altre due giovani sono state
denunciate.
Messina – Compravendita di minore:operazione “COPIL”
dei CC. I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina,
stamane a Messina e provincia, nell’ambito delle indagini svolte in
merito alla compravendita di un minore che, lo scorso 24 febbraio
hanno già portato al fermo di 8 persone ed all’affidamento ad una
struttura protetta di 1 minore di nazionalità rumena, hanno eseguito
l’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice
per le Indagini Preliminari del Tribunale dottoressa Maria
Militello, con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari
nei confronti di 3 persone e l’obbligo di dimora nel comune di
residenza per altri 7 soggetti, ritenuti responsabili, a vario
titolo, in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, di false
attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, di
falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, di supposizione
di stato di un fanciullo, di millantato credito e di violenza
privata con l’aggravante del metodo mafioso. Gli indagati posti
agli arresti domiciliari: Calogero CONTI NIBALI, 57enne
nato a Castell’Umberto (ME), arresti domiciliari, ritenuto
responsabile in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato
tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità
personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici,
supposizione di stato di un fanciullo e violenza privata con
l’aggravante del metodo mafioso; Lorella Maria CONTI NIBALI,
47enne nata a Lugano (Svizzera), arresti domiciliari,
ritenuta responsabilein concorso dei reati di riduzione in
schiavitù, reato tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale
sulla identità personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti
pubblici, supposizione di stato di un fanciullo e violenza privata
con l’aggravante del metodo mafioso; Bianca CAPILLO, 56enne
nata a Messina, arresti domiciliari, ritenuta responsabile in
concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false
attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, falsità
materiale commessa da P.U. in atti pubblici, supposizione di stato
di un fanciullo e millantato credito; gli indagati con obbligo
di dimora : Aldo GALATI RANDO, 53enne nato a Tortorici
(ME), obbligo di dimora, ritenuto responsabile in concorso
del reato di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso;
Silvana GENOVESE, 48enne nata a Messina, obbligo di dimora,
ritenuta responsabile in concorso del reato di violenza privata con
l’aggravante del metodo mafioso; Vincenzo NIBALI, 47enne nato
a Patti, obbligo di dimora, ritenuto responsabile, in
concorso, del reato di violenza privata con l’aggravante del metodo
mafioso; Maurizio LUCA’, 43enne nato a Messina, obbligo
di dimora, ritenuto responsabile, in concorso, dei reati di
riduzione in schiavitù, reato tentato di false attestazioni a
Pubblico Ufficiale sulla identità personale e falsità materiale
commessa da P.U. in atti pubblici;Pietro SPARACINO, 49enne
nato a Messina, obbligo di dimora, ritenuto responsabile, in
concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato tentato di false
attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale e falsità
materiale commessa da P.U. in atti pubblici; Sebastiano RUSSO,
40enne nato a Cardeto (RC), obbligo di dimora, ritenuto
responsabile in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, reato
tentato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità
personale e falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici;
il 10 soggetto risulta irreperibile. Le indagini, dirette dalla
locale Direzione Distrettuale Antimafia Pubblici Ministeri Maria
Esmeralda Pellegrino e Liliana Todaro e condotte dal Nucleo
Investigativo dei Carabinieri di Messina, hanno svelato come i
coniugi Calogero CONTI NIBALI e Lorella Maria, al fine di appagare
il loro desiderio di genitorialità, dopo la nascita di una figlia
affetta da gravi disabilità ed una serie di aborti, sin dal 2008 si
siano rivolti a più soggetti senza scrupoli, che in cambio di
cospicui esborsi di denaro contante, avrebbero dovuto reperire e
consegnare loro un bambino maschio, al quale sarebbero state
attribuite le generalità di Carmelo Luca CONTI NIBALI, un
fantomatico figlio maschio del quale, nel gennaio del 2008, era
stata fatta figurare la nascita, in realtà inesistente, mediante
false certificazioni e false dichiarazioni all’ufficiale dello Stato
Civile del comune di Castell’Umberto (ME).
Messina–
Possesso armi: serve certificazione medica. La Questura con
comunicato avvisa tutti i possessori di armi:” Si porta a
conoscenza degli interessati che, secondo quanto disposto dall’art.
6, comma 2, del D. Lgs. 29.09.2013 n. 121 tutti i detentori di armi,
dovranno presentare entro il 4 maggio 2015 la certificazione, medica
“una tantum” attestante il possesso dei requisiti psicofisici
previsti dalla norma, salvo che non lo abbiano già prodotto nei 6
anni antecedenti la data di entrata in vigore della citata
disposizione. Tale certificazione medica deve essere rilasciata nel
rispetto della normativa vigente. La mancata presentazione di detta
certificazione, dopo le formalità di legge, comporterà il ritiro in
via cautelare delle armi e contestualmente, sarà avviato l’iter per
l’adozione del divieto detenzione armi. La certificazione di cui
sopra potrà essere presentata, esente da bollo, all’Ufficio
competente, presso il quale sono state denunciate le armi detenute,
alla Questura, ai Commissariati P.S. ed ai Comandi dell’Arma
Carabinieri”.
Santo Stefano di Camastra –
Omicidio Conti Taguali:CC,4 avvisi di garanzia. Si tratta di: C. L., 34enne,
residente a Cesaro’ (ME), operatore ecologico; F.B.G.,
42enne, di San Teodoro (ME), allevatore; D.P.D.,
39enne, di Cesaro’ (Me), bracciante agricolo e T.G.C.
41enne, residente a San Teodoro, bracciante agricoloI
Carabinieri della Compagnia Santo Stefano di Camastra,
alle prime luci del giorno all’alba del 31 dicembre,
hanno effettuato diverse perquisizioni in abitazioni dei
Comuni di Cesarò e San Teodoro a personaggi già noti
del luogo. Il dispiegamento di militari dell’Arma,
avviato alle prime luci e durato fino al tardo
pomeriggio del 31 - è connesso all’ omicidio di
Giuseppe Conti Taguali, 53enne nato a Bronte (CT),
residente a San Teodoro. Il macellaio ed allevatore, il
07 luglio scorso a Cesarò, dopo una giornata trascorsa
nel suo appezzamento di terreno, si trovava alla guida
della Fiat Punto intestata al figlio, in Contrada
Pulcino, sulla SP. 167, fu vittima di un agguato nel
corso del quale veniva attinto da colpi di fucile a
pallettoni. I colpi mortali erano agli arti ed al
tronco. Il Magistrato della Procura della Repubblica di
Catania ed i carabinieri si erano portati sul posto ed
avevano effettuato i rilievi ed avviato indagini.
L’impiego di 20 militari della Compagnia Carabinieri
Stefanese ( fra personale in divisa ed in borghese) è
stato orientato ad effettuare perquisizioni a carico di
4 personaggi noti: C. L., 34enne, F.B.G.,
42enne, D.P.D., 39enne, T.G.C. 41enne. Le
operazioni svolte dall’Arma in modo mirato e hanno
interessato i domicili(tutti ubicati nei due comuni),
dopo serrate indagini che nella delicata attività sono
coordinati dal Sostituto Procuratore dott.ssa Natale
della Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Catania. L’attività investigativa ha già determinato
una svolta importante e ha prodotto la notifica di
quattro avvisi di garanzia alle persone del posto.
Capo d’Orlando ME
– Accoltella moglie, CC 1 in manette. Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando di sera,
hanno arrestato in flagranza di reato OSAGIE OSAZEE,31enne cittadino nigerianodomiciliato presso la
struttura S.P.R.A.R. di Capo d’Orlando, accusato di maltrattamenti
in famiglia e lesioni personali nei confronti della propria moglie
19 enne.Una chiamata al 112 haavvisatoche, presso la
struttura dello S.P.R.A.R., era in corso una violenta lite nel corso
della quale una donna era stata accoltellata. Subito le pattuglie
della Stazione di Capo d’Orlando e dell’Aliquota Radiomobile,
intervenute hanno constatato che una donna di colore a terra, era
ferita in più parti del corpo, probabilmente con arma da taglio. La
vittima ha riferito di essere stata appena ferita con un coltello
dal marito che poi si era dato alla fuga. la malcapitata è stata
trasportata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sant’Agata
Militello. Le pattuglie si sono subito messe alla ricerca
dell’accoltellatore il quale veniva immediatamente rintracciato poco
lontano dove era accaduto l’episodio. Il nigeriano dopo una
colluttazione coi militari è stato bloccato e condotto in caserma.
i militari dell’Arma, da accertamenti successivi hanno accertato che
i due non erano nuovi a questi episodi. Il nigeriano, già in
passato avrebbe picchiato la donna e danneggiato la camera da letto
a loro assegnata. La donna ha riportato ferite non gravi ed è stata
dimessa dall’ospedale in tarda serata. OSAGIE è stato tratto in
arresto per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate,
resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il
soggetto è stato trattenuto, su disposizione della Procura di Patti,
presso le camere di sicurezza della Stazione di Capo d’Orlando, in
attesa del rito direttissimo.
Taormina– CC, 1 pusher in manette.
Carabinieri della Stazione di Francavilla di Sicilia Compagnia
Carabinieri di Taormina hanno
arrestato 1 spacciatore. Si tratta di Andrea Silvestro,
25enne. I militari di Francavilla di Sicilia, nei giorni scorsi
hanno bloccato il soggetto con l’accusa di detenzione ai fini di
spaccio di sostanza stupefacente e, trovato in possesso di più di
150 grammi di marijuana. Andrea Silvestro, è nato Bologna ed è
domiciliato a Francavilla di Sicilia, già noto alle forze
dell’ordine, è stato fermato e controllato dai militari della
Stazione che da tempo ne seguivano i movimenti. La perquisizione
personale ha consentito ai militari di rinvenire addosso a
Silvestro due dosi di marijuana. La conferma alle ipotesi dei
Carabinieri ha portato i Carabinieri ad estendere la perquisizione
nell’abitazione. I Carabinieri nel corso delle operazioni hanno
rinvenuto ulteriori 3 gr della stessa sostanza, conservati in un
involucro di carta stagnola e altri 18gr conservati in un barattolo
di cartone. I tutori dell’ordine hanno scoperto, 135 grammi di
marijuana conservati in 2 contenitori in vetro in infusione con
alcool; modalità poco diffusa, utilizzata per estrarre in soluzione
alcolica il principio attivo. L’arrestato è stato trattenuto per una
notte nelle camere sicurezza della Compagnia Carabinieri di Taormina
per essere poi condotto in Tribunale per la direttissima dove il
giudice ha convalidato l’arresto. L’operazione conclusa dai
Carabinieri è chiaro frutto di una presenza costante degli uomini
della benemerita in tutti gli anfratti del territorio.
Montagnareale ME
– 22enne sfonda vetrata casa a donna: CC ai
domiciliari. Carabinieri della Stazione Carabinieri
di Montagnareale, nella notte a seguito di una richiesta
telefonica di intervento giunta sull’utenza 112, hanno
tratto in arresto in flagranza di reato per lesioni
personali, violazione di domicilio danneggiamento
aggravato e violenza privata Roberto CRIFO’
22enne, residente a Montagnareale (ME), già noto alle
forze di polizia. I Carabinieri della locale Stazione,
alle ore 01,20 circa sono intervenuti prontamente a
Montagnareale in contrada Spirini, ed hanno sorpreso il
giovane che, per motivi in corso di accertamento, si era
recato nell’abitazione di una cittadina rumena 41enne,
domiciliata a Montagnareale. CRIFO’ aveva
tentato di sfondare la porta d’ingresso e con un pugno
infranto il vetro della finestra della cucina, per poi
aggredire verbalmente la donna. Il giovane, come
disposto dal P.M. di turno presso la Procura della
Repubblica di Patti, è stato posto agli arresti
domiciliari.
Messina
- Scoppia violenta discussione e lite tra 2 fratelli, fratturato
naso. Le urla al villaggio Annunziata hanno richiamato
l’attenzione dei vicini che hanno subito chiamato il 112. I 2
congiunti di 41 e 31 anni dalle parole sono passati ai fatti e così
il maggiore, esperto di arti marziali, si è scagliato contro il
fratello più piccolo e l’ha colpito ripetutamente al volto ed al
torace per poi scappare dall’abitazione prima dell’arrivo delle
forze dell’ordine. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina e
della Stazione CC di Giostra sono riusciti a rintracciare
l’energumeno e, dopo una lunga mediazione, a convincerlo a seguirli.
Da una prima ricostruzione dei fatti è emerso che l’aggressore era
da poco tornato a vivere con i suoi genitori e, come più volte
accaduto anche in passato, aveva ripreso il fratello minore
colpevole di aver risposto male al padre. Il primo schiaffo è volato
subito ma il più grande non ha tollerato la provocazione del più
giovane che gli aveva comunicato di non aver più paura di lui. Così
accecato dalla rabbia ha assestato più colpi nei confronti del
fratello procurandogli un trauma cranico, la frattura del setto
nasale e diversi ematomi giudicati guaribili in non meno di 30
giorni dai medici di un ospedale cittadino. L’aggressore è stato
dichiarato in arresto per lesioni personali aggravate ed è stato
processato con rito direttissimo, al termine del quale gli è stato
comminato il divieto di avvicinamento in un raggio di 500 metri al
fratello minore.
Messina
- Carabinieri arrestano 1 per
evasione dai domiciliari. I Carabinieri della Stazione di
Bordonaro hanno tratto in arresto per evasione dalla detenzione
domiciliare cui era sottoposto il messinese Fabio Fenghi 28enne,
sottoposto al regime della detenzione domiciliare su ordinanza
emessa il 1° luglio 2014 dal Tribunale di Sorveglianza di Reggio
Calabria. Fenghi si trovava agli arresti domiciliari per spaccio di
sostanze stupefacenti. I Carabinieri, durante un controllo di
soggetti sottoposti a misure detentive domiciliari, si sono recati
nella serata di sabato presso l’abitazione del Fenghi situata nel
villaggio di Fondo Fucile, sorprendendolo all’esterno del luogo di
restrizione domiciliare. Alla vista dei militari si dava a
precipitosa fuga ma veniva prontamente raggiunto dalla pattuglia.
Taormina
- Carabinieri col cane Auro del Nucleo Cinofili
recuperano 33 grammi di marijuana.
Sorpreso con droga Daniele Monforte, 40enne di
Giardini Naxos. I militari dell’Aliquota Operativa
della Compagnia di Taormina nei giorni scorsi con la
collaborazione dei colleghi del Nucleo Cinofili di
Nicolosi (Ct) hanno preso per detenzione ai fini di
spaccio, Daniele Monforte, residente a Giardini Naxos.
L’attività di indagine svolta dai Carabinieri aveva
consentito di concentrare le attenzioni sull’arrestato.
Il soggetto era già noto. La collaborazione dei
Cinofili dell’Arma ha permesso effettuare una
perquisizione nell’abitazione del soggetto. Il cane
Auro, durante l’attività di ricerca, abilmente
indirizzato dal suo conduttore, ha portato al
ritrovamento di 33 grammi di marijuana che erano stati
occultati in diversi siti della casa e delle pertinenze.
I Carabinieri nel prosieguo della perquisizione hanno
rinvenuto anche 3 bilancini di precisione, materiale per
il confezionamento e denaro in contanti, probabile
provento dello spaccio. Il soggetto dopo le formalità di
rito è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in
attesa dell’udienza di convalida che è avvenuta il
giorno successivo. L’arresto è stato convalidato e il
giudice ha imposto l’obbligo di firma.
Messina– Coltellate ad ex compagna: CC 1 messinese ammanettato.
Un 48enne è accusato del tentato omicidio ai danni
della donna, 56enne messinese. L’aggressione è stata
alle ore 20.30 di ieri, in strada. La vittima è stata
trasportata al Pronto Soccorso di Messina attinta da 2
coltellate al gluteo ed all’addome nel quartiere Valle
degli Angeli. I Carabinieri del Nucleo Operativo di
Messina Sud, coadiuvati da uomini del Nucleo Radiomobile
e delle Stazioni di Gazzi e Bordonaro, hanno avviato
immediatamente le indagini per individuare l’autore del
gesto: l’ex convivente della donna, identificato in un
48enne messinese. I carabinieri, da una prima
ricostruzione dei fatti, hanno appurato che la donna
stava camminando tranquillamente in compagnia di
un’amica, quando improvvisamente è stata aggredita dal
soggetto che l’ha colpita per ben 2 volte con un arma da
taglio, senza darle alcuna possibilità di reagire o
difendersi. L’individuo subito dopo il ferimento dell’ex
è fuggito. I rapporti tra i due, si erano incrinati da
circa un anno, al termine della loro relazione, e la
vittima aveva denunciato il suo aggressore per atti
persecutori. Il personaggio, rintracciato, non ha
opposto resistenza ed è stato dichiarato in arresto per
tentato omicidio. Il 48enne, al termine delle formalità
di rito, è stato tradotto nel Carcere di Gazzi. La
vittima è ricoverata in prognosi riservata nel
Policlinico Universitario di Messina ma non sarebbe in
pericolo di vita. I carabinieri stanno svolgendo
ulteriori accertamenti sia per chiarire altri dettagli
della vicenda, che per trovare l’arma utilizzata
dall’aggressore.
Messina- Picchia figlio 5 anni, padre
bloccato. Violenza familiare sventata dai CC Messina Centro. I
militari della locale Stazione di Saponara, stanotte hanno tratto in
arresto C.P. 36enne messinese per maltrattamenti familiari e lesioni
personali. L’ultimo episodio di violenza, accorso nella scorsa
serata, ha interessato il figlioletto della coppia, di circa 5 anni,
il cui semplice rifiuto ad una pietanza della cena ha scatenato
l’ira del padre. L’intervento di alcuni familiari presenti ha
consentito di evitare conseguenze ulteriori; nonostante ciò il
piccolo è stato trasportato dal 118 per traumi sul viso giudicati
guaribili in 10 gg. Gli stessi familiari intervenuti hanno riportato
escoriazioni e contusioni alle braccia e sul viso giudicate
guaribili in 7 gg. L’episodio, ultimo in ordine di tempo, ma
particolarmente violento, ha fatto si che la madre trovasse la forza
per denunciare il fatto. Le testimonianze della stessa, corroborate
dalle dichiarazioni dei parenti più stretti, hanno consentito di
mettere in luce una situazione di disagio familiare patita dalla
coniuge in più occasioni. La paura e la violenza patita dal figlio
hanno fatto sì che la madre ponesse fine a tale situazione.
L’arrestato è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di
rito direttissimo celebrato nella mattinata.
Milazzo – CC Radiomobile, recuperata refurtiva, denunciati 2
ricettatori. I militari hanno rilevato che nell’ultima
settimana nella piana milazzese si erano verificati diversi
furti sia in abitazione che ai danni di aziende agricole. I
Carabinieri della Compagnia di Milazzo, al fine di prevenire
tale fenomeno e di intercettare eventuali ladri in azione, hanno
predisposto un sistema di monitoraggio delle arterie principali
e secondarie. una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo
Radiomobile, agli ordini del Maresciallo Capo Angelo Floramo,
nella serata di ieri, all’ingresso dello svincolo A\20 di
Milazzo, ha intimato l’alt a un furgoncino cassonato che si
aggirava in modo sospetto con a bordo 2 soggetti, già noti alle
forze dell’ordine. I Carabinieri hanno procedeuto alla
perquisizione del mezzo e rinvenuto nel cassone posteriore un
grande numero di oggetti risultati poi rubati. I militari hanno
sequestrato: 4 grandi contenitori in acciaio inox per alimenti
da lt.150, vari attrezzi da lavoro tra i quali una sega
circolare, 1 smerigliatrice, 1 taglia piastrelle, 3 seghe
agricole, una carrucola a catena, 1 rivettatrice, 3 pistole
avvita\svita ad aria, 1 trapano elettrico, 1 pistola\soffiatore
con serbatoio di aria, 1 Tester\Amperometro elettrico, 1
saldatrice elettrica, 1 tritacarne elettrico, 1 passa pomodoro
elettrico, 2 pentole a pressione, 1 bidone aspirapolvere
elettrico, 1 elettropompa da vino, 1 motozappa a motore, 1
decespugliatore a motore, 1 taglia siepe elettrico, telai e
ruote complete di diverse bici da corsa di pregio, 3
amplificatori per auto, 1 monitor da pc, lettori DVD, vari modem
wi-fi e decoder “sky”, un notevole numero di attrezzi e utensili
d’acciaio da lavoro di diverso tipo. La refurtiva sembra
provenire sia da furti in abitazione che in aziende agricole o
di carpenteria. I Carabinieri dalla mattina di ieri stanno
ricevendo numerosi proprietari di parte della refurtiva ai quali
hanno già restituito parte della merce. Tutti i cittadini della
piana di Milazzo che hanno subito furti negli ultimi giorni,
soprattutto se di attrezzature professionali o agricole, possono
passare alla Compagnia Carabinieri di Milazzo per tentare di
riconoscere ed eventualmente riprendere parte della refurtiva. I
due ricettatori, entrambi già noti alle forze dell’ordine per
reati analoghi, sono stati denunciati per ricettazione, il
conducente inoltre guidava senza patente perché mai conseguita e
il mezzo era privo di assicurazione.
Messina
–
Radiomobile, spaccio a Bisconte: 1 preso, 5 segnalati a
Prefettura, 60 gr. di marijuana sequestrata.
Giovanni CORTESE, 26enne messinese è stato ammanettato, è
soggetto già noto alle Forze di Polizia. I Carabinieri del Nucleo
Radiomobile di Messina, che tra sabato e domenica hanno concentrato
le forze sull’area cittadina del centro, con particolare attenzione
al quartiere di Bisconte. Il bilancio: il 26enne di Messina
bloccato per spaccio di stupefacenti, 5 segnalazioni alla locale
Prefettura nei confronti di altrettanti soggetti per detenzione
personale di droga e il sequestro di circa 60 gr. di marijuana. Il
giovane, controllato dai militari nel primo pomeriggio di domenica
mentre si intratteneva lungo le strade di Bisconte, risultava
tenere presso la sua abitazione circa 43 grammi di marijuana
racchiusa in 1 busta. Il rinvenimento, negli stessi locali, di 1
bilancino di precisione e di carta stagnola, notoriamente utilizzata
per il confezionamento di dosi, non lasciava dubbi circa la
destinazione della droga alla vendita, consentendo di trarre in
arresto il CORTESE per detenzione a fini di spaccio di marijuana. il
soggetto è giudicato per direttissima. 4 uomini e 1 ragazza sono
stati trovati in possesso, in distinti controlli, complessivamente
di altri 15 grammi circa di marijuana. Per costoro è scattata la
segnalazione alla locale Prefettura ai sensi dell’art. 75 del D.P.R.
309/90. Complessivamente sono stati sequestrati quasi 60 gr. di
marijuana. Il controllo alla circolazione stradale ha permesso di
individuare 3 conducenti, di 2 ciclomotori e di 1 vettura, privi di
patente di guida perché mai conseguita, così da essere denunciati
per il reato di guida senza patente.
Messina – Rumena ruba al supermercato. I Carabinieri Nucleo
Radiomobile nella tarda mattinata di ieri hanno ammanettato 1
giovane romena per furto. Si tratta di Florentina BAIRAM,
romena di 22 anni dimorante a Messina, già nota alle Forze
dell’Ordine. La ragazza, infatti, era stata sorpresa dai gestori
di un supermercato in Messina nei pressi dello Z.I.R., mentre
tentava di allontanarsi dall’esercizio commerciale nascondendo
all’interno di una borsa prodotti non di prima necessità. Giunti
immediatamente sul posto, a seguito della chiamata che i
commercianti derubati avevano fatto sul numero 112, i militari
fermavano la donna constatando che su di sé nascondeva prodotto
quali creme per il corpo e profumi. La stessa, pertanto,
considerato che era stata di recente tratta in arresto da
personale del Nucleo Radiomobile per analogo reato, veniva
dichiarata in stato di arresto e processata oggi per
direttissima, dove il Giudice convalidava l’arresto e ne
disponeva i domiciliari. La merce rubata è stata restituita ai
proprietari .
Taormina
- Carabinieri arrestano stalker etneo 49enne.
La perseguitava con pedinamenti e appostamenti sotto casa e
sul posto di lavoro, sino a fermarla per strada.
Tentava di avvicinarla regalandole fiori e scrivendole allarmanti
“biglietti d’amore”. Si è finto persino cliente dell’hotel di
proprietà della famiglia della vittima, pur di tentare un approccio.
Ma dinanzi al rifiuto opposto dal padre della donna, l’aggredita
procurandogli varie lesioni.Si tratta di una storia lunga. Lo
stalker da tempo perseguitava la propria vittima, originaria di
Taormina, la quale era costretta a verificare ogni volta la sua
presenza ed eventualmente a desistere dall’uscire di casa se non in
compagnia del marito. La donna temeva addirittura per l’incolumità
del proprio bambino, che spesso usciva con lei. Per questi motivi, i
militari della Stazione dei Carabinieri di Taormina, nella
mattinata hanno eseguito a Linguaglossa (CT) un’ordinanza di
applicazione di misura di sicurezza per il reato di stalking emessa
dalla Procura della Repubblica di Messina nei confronti di un 49
enne della provincia di Catania.
Messina
– Taglia freni auto ex moglie, arrestato. Carabinieri
della Compagnia Messina Centro ammanettano ex marito
stalker. Non ha mai accettato la fine della loro
relazione, rendendo la vita della ex moglie un inferno.
G.C., 42enne di Messina ha trasformato la sua
frustrazione in odio: telefonate anonime, messaggi inviati
tramite internet, appostamenti fuori dal posto di lavoro,
minacce e danneggiamenti continui erano ormai diventati
all’ordine del giorno. La vittima infatti ha subito in meno
di 2 mesi 4 danneggiamenti alla sua auto: il taglio dei
freni, lo squarcio delle gomme, la rottura del parabrezza.
La donna, ieri, aveva appena ritirato per l’ennesima volta
l’auto dal meccanico, i Carabinieri della Stazione
Villafranca Tirrena si sono appostati nel parcheggio vicino
al luogo di lavoro della vittima e, puntualmente hanno visto
l’ex marito avvicinarsi con fare sospetto al veicolo. Gli
uomini dell’Arma lo hanno fermato poco prima che tagliasse
nuovamente i freni della vettura con una forbice da
potatura, posta poi sotto sequestro. Lo stalker era già
riuscito a lesionare un copertone. Con l’arresto del 42enne,
per la donna si è concluso l’incubo che l’aveva portata a
cambiare le proprie abitudini di vita e a vivere con l’ansia
che potesse accaderle qualcosa di irreparabile.
Graniti -
Impicca cane: CC Taormina denunciato pastore. La notizia aveva fatto
immediatamente il giro dei social networks. Le foto, particolarmente
crude, erano state diffuse: un cane da pastore di grosse dimensioni appariva
nelle immagini impiccato ad un albero. Un catanese mentre stava transitando
con la bicicletta tra i territori di Limina, Roccafiorita e Graniti ha
notato il corpo del cane appeso all’albero. Proprio in una zona di aperta
campagna, al confine tra quei comuni quel cittadino aveva notato il povero
cane, per il quale non vi era più niente da fare. Lo stesso denunciante ha
riferito ai militari di non aver potuto far nulla per quel cane. Il ciclista
aveva poi immortalato la scena per darne diffusione anche nei social
networks. Un pastore era nei pressi dell’animale ed aveva ammesso la
responsabilità dell’infausto gesto causato dall’ira per una precedente
aggressione del cane ad una delle sue capre. Il pastore aveva anche fatto
vedere il l’ovino privo di vita. Una reazione rude, certamente condizionata
dal danno subito ma comunque contraria alle indicazioni del codice penale.
Il testimone del misfatto solo quando era rientrato a Santa Venerina, suo
paese di origine, ha fatto denuncia alla Locale Stazione dei Carabinieri. I
militari del Comune catanese hanno comunicato la vicenda all’Autorità
Giudiziaria e poi ai colleghi della Stazione di Limina. Le indagini e poi
la collaborazione con i colleghi di Graniti che hanno individuato l’autore
ed avviato i necessari accertamenti. La notizia mentre ha fatto il giro su
Facebook ed era pubblicata. I Carabinieri della compagnia di Taormina
avevano già elementi importanti per l’individuazione il colpevole. La
conoscenza dei territori e degli uomini ha consentito ai carabinieri della
Stazione di Graniti di individuare nelle ore successive il pastore
originario di Graniti, quale autore dell’uccisione. Il pecoraio è stato
convocato presso la Stazione dei Carabinieri e deferito a piede libero per
il reato di uccisione di animali.
Giardini Naxos – CC trovano a Naxos 1 ricercato.
Carabinieri della Compagnia di Taormina arrestano Salvatore
Pagano per riciclaggio aggravato in concorso in Italia e
all’estero. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della
Compagnia di Taormina hanno ottenuto 1 importante risultato
operativo. Gli investigatori in borghese, nella mattinata di
domenica, al culmine di una intensa attività investigativa,
hanno individuato e tratto in arresto il già noto Salvatore
PAGANO 62enne, originario di Fiumefreddo, residente nel nord
Italia. Il personaggio, da tempo imprecisato, aveva fatto
rientro nell’isola natia, raggiungendo in ultimo il
territorio di Giardini Naxos. Il soggetto a suo carico aveva
un provvedimento emesso della Procura di Udine per un
residuo di pena da scontare di 1 anno e 7 mesi in relazione
al reato di riciclaggio aggravato in concorso commesso in
Italia ed all’estero. Il ricercato per settimane non era
stato rintracciato e dunque non era stato possibile
assicurarlo alla giustizia. La costante e discreta presenza
sul territorio ha consentito ai Carabinieri dell’Aliquota
Operativa di Taormina di acquisire informazioni sulla
probabile presenza del soggetto ricercato. I Carabinieri
hanno svolto un’attenta e discreta attività investigativa,
e tradotto in certezze i primi riscontri. I Carabinieri
domenica mattina hanno atteso che il ricercato uscisse
dall’abitazione temporanea in cui aveva trovato sistemazione
ed è scattato il blitz. Salvatore PAGANO è stato dunque
condotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi dove
sconterà il residuo debito con la giustizia.
Taormina
– CC presa donna con la pistola e matricola abrasa.
I Carabinieri della Stazione di Taormina arrestano una donna per
detenzione e porto abusivo di arma da fuoco clandestina e
ricettazione.I militari della Stazione di Taormina hanno tratto in
arresto per detenzione di arma da fuoco clandestina e ricettazione,
Serafina Conti, 45 enne incensurata residente a Trappitello,
frazione di Taormina. L’importantissimo esito investigativo è stato
raggiunto grazie all’intuito dei militari dell’Arma costantemente
impegnati nell’attività di prevenzione e repressione dei reati nella
Perla dello Ionio. I Carabinieri di Taormina stavano svolgendo una
intensa attività di indagine in relazione ad un ingente furto di
mezzi da lavoro, perpetrato nel corso della notte a Trappitello. La
presenza di un dispositivo assai articolato composto da Carabinieri
in uniforme ed altri in borghese deve aver alterato qualche
equilibrio e così i militari hanno notato una donna che con
atteggiamento sospetto saliva a bordo della propria autovettura
cercando di allontanarsi dai luoghi ove erano in corso gli
accertamenti. L’intuito investigativo ha portato i Carabinieri a
pensare che qualcosa non andasse e così hanno seguito con la loro
vettura la donna. Questa dopo alcuni chilometri, forse oramai certa
di essere al sicuro, è scesa dalla macchina. In quell’istante i
Carabinieri hanno deciso di procedere al controllo e dopo averla
pedinata hanno chiesto di ispezionare la borsa che portava con se.
La sorpresa è stata grande per gli operatori della Benemerita che,
certo avevano notato qualcosa di strano ma che mai avrebbero pensato
ad un tale esito. I militari, nella borsa della donna insospettabile
hanno rinvenuto 1 pistola Beretta con matricola abrasa, 1 caricatore
con 6 cartucce ed 1 caricatore vuoto, il tutto avvolto in uno
strofinaccio. La donna è stata arrestata ed accompagnata in camera
di sicurezza in attesa del giudizio del giorno successivo dove il
Giudice ha convalidato l’arresto. La donna è stata quindi
accompagnata nel carcere di Piazza Lanza a Catania dove attenderà
gli sviluppi e la prossima udienza in regime di custodia cautelare.
Dovrà fornire direttamente all’Autorità Giudiziaria la propria
versione dei fatti. Gli accertamenti tecnici forse consentiranno di
recuperare dati utili per accertare la provenienza dell’arma. Sulla
vicenda continuano intense le indagini dei Carabinieri, tese a
chiarirne i foschi contorni. Non sono però emersi collegamenti con
il furto sul quale si stava indagando. Anche quest’ultimo episodio
delittuoso ha comunque avuto positivo epilogo nella nottata. I
Carabinieri della Radiomobile di Catania infatti hanno rinvenuto
tutta la refurtiva ed in contatto con i colleghi di Taormina hanno
proceduto alla restituzione all’avente diritto di due automezzi e
numerosi altri beni per un valore complessivo vicino ai 200 mila
euro. L’articolata presenza dell’Arma sul territorio ha consentito
nel giro di poche ore di raggiungere risultati di primissimo ordine.
Messina
– Riviste Arma Carabinieri: attenti a “riferimenti”. Il Magg.
Nicola Roberto Lerario Comandante del Reparto Operativo Comando
Provinciale dei Carabinieri di Messina scrive testualmente :”
Giungono ai comandi dei Carabinieri nuove segnalazioni di persone,
in corso di identificazione, che telefonano a commercianti,
imprenditori, liberi professionisti o semplici cittadini richiedendo
o sollecitando il pagamento di abbonamenti a riviste che si
richiamano all’Arma dei Carabinieri con vari nomi. Tutte queste
sollecitazioni NON fanno riferimento in alcun modo all’Arma. L’unica
rivista stampata dall’Ente editoriale per l’Arma dei Carabinieri è
il mensile “Il Carabiniere” mentre la rivista dell’Associazione
Nazionale Carabinieri (A.N.C.), l’unica associazione riferita
all’Arma dei Carabinieri e riconosciuta dal Ministero della Difesa,
è il bimestrale “Le Fiamme d’argento” Ogni altra rivista che si
richiami all’Arma dei Carabinieri NON è in alcun modo ad essa
riconducibile. L’Arma dei Carabinieri e l’Associazione Nazionale
Carabinieri non promuovono mai né telefonicamente, né per posta, né
tramite rappresentanti o emissari l’abbonamento alle proprie
riviste. In caso di ricevimento di proposte di abbonamento a
periodici simili, rivolgersi alla locale Stazione dei Carabinieri”.
Attenzione quindi nel sottoscrivere abbonamenti che facciano
esplicito riferimento all’Arma dei Carabinieri.
Messina
– Carabinieri Sicilia e Calabria: Cocer allarme
adeguamento economico. Il CO.I.R. Culqualber, il 13 e 14
Maggio 2014, ha voluto riunire a Messina i due Co.Ba.R
confluenti Calabria e Sicilia, in Rappresentanza dei 16 mila
Carabinieri che prestano servizio in queste terre difficili,
belle e problematiche. I Delegati del Consiglio Centrale di
Rappresentanza, hanno presenziato alla riunione ed hanno
discusso principalmente della drastica situazione economica
che il personale dell’Arma sta subendo da 4 anni, per via
del blocco stipendiale creato in modo insensato, sviluppato
in modo nettamente penalizzante rispetto alla altre
categorie e prorogato ingiustamente da tutti i Governi. La
Rappresentanza Militare della Sicilia e della Calabria, da
troppo tempo, vede in successione, provvedimenti Normativi
che penalizzano fortemente ed in modo sproporzionato i
Carabinieri di tutta Italia, già tra l’altro penalizzati
dalla specificità di essere uomini con le stellette e quindi
privi della libertà d’azione che invece hanno altre
categorie del pubblico impiego. In un documento stilato
scrive testualmente il Cocer:” Dal 1996 ad oggi, nessun
Governo si è preso a cuore i problemi sollevati più volte
dalle Rappresentanze Militari. Ai Carabinieri è stata tolta
la possibilità di avere una pensione dignitosa, gli è stata
tolta la possibilità di crearsi un futuro ed una famiglia e
dopo anni di sacrificio e di vittime, gli è stata tolta la
possibilità di vivere con uno stipendio meritevole per via
del blocco stipendiale avviato ben 4 anni fa e che colpisce
90 mila uomini e donne. Questa Rappresentanza della Calabria
e della Sicilia rimane sconcertata dalle promesse mai
mantenute che i vari Governanti hanno posto in essere su
documenti, interviste e quant’altro. Dovendo dare risposte
concrete ai colleghi questa Rappresentanza Militare dice:
Basta a questi atteggiamenti provocatori redatti dai
Governanti che si susseguono al potere e che mirano, forse,
a far scendere i Carabinieri in Piazza a protestare come le
altre categorie; Basta osannare i delinquenti e massacrare i
tutori dello Stato; Basta essere considerati cittadini
sacrificabili. Inoltre invita gli altri CO.I.R. d’Italia, ad
organizzare insieme al CO.CE.R. dell’Arma ” una Assise
Generale a Roma anche liberi dal servizio, allorquando il
Governo si presti a prorogare anche per il 2015 il blocco
stipendiale. Questo CO.I.R. Culqualber, i due Co.Ba.R.
Sicilia e Calabria in sinergia con il CO.CE.R. Carabinieri,
vigileranno sull’operato del Governo e nel caso attueranno
forti forme di protesta, al fine di ridare fiducia ai
Carabinieri e dignità alle rispettive famiglie, le quali
pagano più di tutti il disagio di esserci al fianco in modo
silenzioso ma sofferente. In un paese dove i furbi si
arricchiscono, altri difendono i loro privilegi e i
delinquenti osannati, avere uomini e donne che credono nella
bandiera Italiana, che credono nei valori sociali ed umani e
per tali sono pronti a sacrificare i loro cari ed anche la
propria vita, è segno di civiltà, è segno di patriottismo è
segno di sicurezza, la quale parola deve essere coltivata e
preservata come un albero secolare e non tranciata come una
siepe spinosa”.
Taormina - Alterato disturba avventori e dipendenti bar,
CC l’ammanettano. Si tratta di Giuseppe Sterrantino
35enne, messinese residente a Taormina, già noto alle Forze
dell’Ordine che deve rispondereper resistenza, minacce ed
oltraggio a P.U.. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Taormina,
nel pomeriggio di ieri hanno tratto bloccato in via Francavilla, a
Trappitello, per resistenza, minacce ed oltraggio a Pubblico
Ufficiale, Giuseppe Sterrantino. La pattuglia si trovava in zona
quando la Centrale Operativa della Compagnia di Taormina riceveva la
richiesta di intervento da parte dei frequentatori di uno dei bar
di quella via. Un soggetto nell’esercizio commerciale stava
importunando avventori e dipendenti con atteggiamenti violenti,
minacciosi accompagnati da frasi scurrili. I militari hanno
raggiunto subito il bar ed all’interno hanno individuavano il
soggetto, già conosciuto, in evidente stato di alterazione per abuso
di sostanze alcoliche il quale stava molestando i dipendenti del
bar e gli avventori. Il personaggio, all’arrivo dei militari si
rivolto loro con frasi minacciose ed oltraggiose, opponendosi con
forza all’identificazione. Giuseppe Sterrantino è stato accompagnato
presso la Caserma dei Carabinieri di Giardini Naxos per le procedure
del caso e per evitare ulteriori contatti con la cittadinanza. Il
personaggio anche negli uffici ha continuato ad assumere un
atteggiamento violento, oltraggioso e minaccioso nei confronti di
tutti i militari presenti ed anche nei confronti del personale del
118, convocato per gli accertamenti del caso. I sanitari nella
fattispecie hanno accertato la situazione di alterazione psicofisica
e la scarsa disponibilità alla collaborazione. Sterrantino a causa
del suo comportamento è stato dichiarato in arresto per resistenza,
minacce ed oltraggio a Pubblico Ufficiale e trattenuto in camera
sicurezza in attesa del rito direttissimo.
Messina
– CC operazione Traps 4 giovani accusati di Truffe on line ed
estorsione. Eseguite dai Carabinieri 4 misure cautelari ( 3
in carcere ed una con obbligo di presentazione alla p.g.) a
carico di altrettante persone per associazione a delinquere
finalizzata alla truffa ed estorsione in concorso. Carabinieri
della Compagnia Messina Centro, nelle prime ore di mattina,
hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare
nei confronti di 3 persone tutte indagate, a vario titolo, per
associazione finalizzata alle truffe on line ed estorsione in
concorso; un ulteriore provvedimento limitativo della libertà
personale è stato eseguito a carico di un altro componente
dell’associazione. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del
Tribunale di Messina, dott.ssa MARINO, su richiesta del
Sostituto Procuratore di Messina Dott.ssa Federica Rende. Le
indagini erano state avviate nel mese di aprile 2012, a seguito
di alcune denunce presentate in diverse parti d’Italia per delle
truffe patite attraverso il web. Gli investigatori hanno
permesso di sgominare una banda di giovani specializzati nella
truffe on line, con raggiri in tutta Italia. Oltre le 5 persone
colpite da provvedimenti cautelari, 5 le persone indagate a
vario titolo di estorsione, favoreggiamento personale, falsità
ideologica e violenza privata. Tutti i giovani coinvolti sono di
Messina.
Patti –Odontoiatra abusivo, CC 2 denunciati, sequestrato studio dentistico.
I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni
di Catania ed i militari della Stazione
Carabinieri di Patti hanno sequestrato 1
ambulatorio odontoiatrico, dove veniva
esercitata abusivamente la professione di
medico dentista. Il soggetto che si
spacciava per dentista, un 61enne straniero,
residente a Patti ormai da diversi anni,
iscritto alla facoltà di Odontoiatria di
Roma – Tor Vergata, da quanto è stato
accertato dai militari del NAS, non era in
possesso di un titolo di studio valido in
Italia necessario per esercitare questa
attività, ma soltanto di una laurea
argentina non riconosciuta dal nostro
ordinamento. Lo studio era invece intestato
ad un medico odontoiatra messinese che,
anch’egli, operava presso il centro di Patti
coadiuvato in tutto e per tutto dal soggetto
non abilitato. Entrambi(il titolare dello
studio per aver fatto lavorare un soggetto
senza titolo) sono stati denunciati per
esercizio abusivo della professione
sanitaria. Le indagini degli uomini del NAS
sono state avviate a seguito di segnalazione
ricevute dai Carabinieri di Patti e si sono
concluse nella giornata di ieri. Lo studio
dentistico è stato avviato nel 2005 ed ha un
valore stimato di circa 600mila Euro.
Francavilla di Sicilia ME - CC domiciliari per detenzione ai
fini di spaccio di marijuana. Attività dei Carabinieri di
Taormina nella prevenzione e repressione di tutti i reati ed in
questo caso dei reati relativi allo spaccio di sostanze
stupefacenti. I militari della Stazione di Francavilla di
Sicilia e dell’Aliquota Radiomobile di Taormina hanno tratto in
arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza
stupefacente
Tindaro Lo Iacono,
36enne residente a Francavilla di Sicilia, già noto alle Forze
dell’Ordine. I tutori dell’ordine nel corso della perquisizione
domiciliare effettuata presso l’abitazione del soggetto hanno
rinvenuto 10gr. di sostanza stupefacente tipo marijuana,
debitamente celata all’interno del contenitore dei rifiuti, un
bilancino di precisione digitale e della carta stagnola per il
confezionamento. L’attività, proseguita presso attiguo giardino
di pertinenza del Lo Iacono, permetteva di rinvenire ulteriori
gr. 100 della medesima sostanza stupefacente suddivisa in due
involucri in cellophane di gr. 50 cadauno circa. Tutto il
materiale veniva sequestrato. L’arrestato, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, è stato posto agli arresti
domiciliari presso propria abitazione, in attesa del rito
direttissimo.
Rometta ME
– Bulli: estorsione ed usura. CC 19enne a
domiciliari per estorsione, 18enne denunciato per
usura. I Carabinieri della Stazione di Monforte San
Giorgio coadiuvati da quelli di Rometta Marea e
Roccavaldina, nella serata di ieri, a seguito di
un’attività investigativa, hanno tratto in arresto
ai domiciliari in flagranza del reato di estorsione
ENRICO GIARDINA, 19enne di Rometta. I Carabinieri
hanno sorpreso e bloccato Giardina subito dopo aver
estorto la somma di 400 euro in contanti ad uno
studente 17enne di Torregrotta. La vittima di questa
estorsione, qualche settimana addietro, aveva
contratto un debito di 150 euro con un altro 18 enne
anch’egli di Torregrotta. Il creditore dopo sette
giorni aveva richiesto indietro la somma di 240 euro
che intanto, a suo dire, aveva maturato un cospicuo
interesse. Vista l’impossibilità di pagare la cifra,
il debito veniva arbitrariamente “ceduto” al
GIARDINA, che però, a questo punto pretendeva 400
euro. Dinnanzi all’impossibilità del giovane 17enne
di pagare, il GIARDINA, in data 16 marzo, lo aveva
avvicinato per strada e dopo averlo ripetutamente
minacciato l’aveva aggredito colpendolo con una
mazza da baseball. La vittima, che a seguito
dell’aggressione aveva riportato solo lievi
escoriazioni ed ematomi, ha denunciato l’accaduto ai
Carabinieri di Monforte San Giorgio. La vittima
nella giornata di ieri, si è presentata
all’appuntamento con il suo estortore consegnandogli
i 400 euro per pagare l’iniziale debito più tutti
gli interessi illegalmente maturati. I militari
dell’arma, concretizzatasi l’estorsione sono
intervenuti e tratto in arresto in flagranza il
GIARDINA. Il soggetto è stato poi ristretto presso
la sua abitazione in regime di arresti domiciliari ,
il denaro sottoposto a sequestro ed inoltre veniva
denunciato in libertà per usura il 18enne di
Torregrotta che aveva effettuato il primo prestito
con interessi.
Santa Margherita ME
– Carabinieri ammanettano rapinatore in fuga, colpo alla
posta. I Carabinieri hanno arrestato
Carmelo Rasconà, 23enne, già noto. 2 malviventi nella
tarda mattinata armati di pistola avevano assaltato l’ufficio
postale di Santa Margherita. I malfattori al termine della
rapina, si erano dileguati a bordo di un’auto condotta da un
terzo complice. I Carabinieri della Compagnia di Messina Sud
sono intervenuti subito sul posto e ponendosi all’inseguimento
dei rapinatori. I tutori dell’ordine hanno organizzato un
articolato dispositivo finalizzato ad intercettare e bloccare i
fuggitivi. 2 avevano nel frattempo abbandonato la macchina nel
tentativo di dileguarsi a piedi. I carabinieri hanno arrestato
il messinese Carmelo Rasconà, 23enne, già noto alle Forze
dell’Ordine. Le ricerche dei restanti due malviventi sono
proseguite ininterrottamente fino a tarda notte. I militari
hanno sequestrato l’auto utilizzata per la rapina, trovata
in serata abbandonata a Messina nei pressi della località
Maregrosso. le indagini finalizzate all’identificazione
dell’intero gruppo di rapinatori sono tutt’ora in corso.
L’arrestato dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso
la Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Giardini
Naxos ME –
Strumenti musicali rubati in vendita su internet.
I Carabinieri della Stazione di Giardini Naxos, al termine di mirata
attività investigativa, hanno deferito in stato di libertà un
giovane studente 28enne, originario di Giarre (CT) e residente in
Giardini Naxos, per il reato di ricettazione.L’attività
d’indagine ha permesso di rinvenire, a seguito di perquisizione
domiciliare, 1 basso elettrico marca “Yamaha”, 1 chitarra elettrica
marca “Fender” e 1 pedaliera marca “Boss Roland” risultati provento
di un furto perpetrato lo scorso 21 luglio in Tremestieri Etneo
(CT). Gli strumenti erano stati posti in vendita sul sito internet
“Strumenti Musicali Siciliani”.
Capo d’Orlando - Carabinieri della Stazione di Capo
d’Orlando (ME) nel pomeriggio hanno tratto in arresto ai
domiciliari, in flagranza di reato, Adriano MUSCOLINO,
28enne, residente a Capo d’Orlando, già noto alle Forze
dell’Ordine ed in atto sottoposto alla misura di prevenzione
della Sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno nel
comune di residenza. I militari dell’Arma hanno sorpreso il
soggetto nei pressi del casello autostradale di Capri Leone a
bordo di un’auto dove viaggiava quale passeggero, in violazione
delle prescrizioni della sorveglianza speciale (non poteva
allontanarsi da Capo d’Orlando). L’arrestato veniva tradotto
presso il proprio domicilio per ivi rimanere in regime degli
arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo davanti
all’Autorità Giudiziaria di Patti (ME).
Messina
– Sfregiò avversario banale lite: arrestato. Carabinieri
Compagnia di Messina Sud arrestano 48enne messinese, responsabile
dell’accoltellamento 13 febbraio 2014 nel rione Provinciale. I
Carabinieri della Stazione Messina Gazzi, nel tardo pomeriggio di
ieri, su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla
Procura della Repubblica presso il tribunale di Messina, hanno
tratto in arresto Paolo Carbone, 47enne nato e residente a Messina,
ritenuto responsabile dell’accoltellamento avvenuto il 13 febbraio
nel rione Provinciale a danno di un cittadino straniero. Le
indagini, condotte nell’immediatezza dai militari dalla Stazione di
Messina Gazzi con il supporto del Nucleo Operativo della Compagnia
di Messina Sud, hanno consentito di identificare velocemente il
responsabile del gesto e di ricostruire con certezza la dinamica
della feroce aggressione. Le risultanze investigative hanno convinto
pienamente il magistrato titolare delle indagini ed il GIP, per cui
il soggetto risponderà di tentato omicidio, porto abusivo di arma da
taglio e calunnia. Il 47enne, nel corso di un litigio per futili
motivi, avrebbe aggredito l’extracomunitario con un’arma da taglio,
sferrandogli un numero imprecisato di colpi che, in considerazione
della parti attinte, in particolare il viso, sarebbero stati idonei
a determinare il decesso dell’aggredito se, in sua difesa, non
fossero prontamente intervenuti alcuni passanti. Paolo Carbone dopo
le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale
di Messina Gazzi.
Messina
–
Prostituzione: operazione
CC “Bocca di rosa” 17 misure cautelari, 11 carcere, 5
domiciliari.
Incassi per 1.000€ al giorno. I Carabinieri della
Compagnia di Messina Sud, nelle prime ore di venerdì 14
febbraio 2014, nei comuni di MESSINA e SAN FRATELLO,
hanno dato esecuzione a 17 misure cautelari personali
(di cui 11 in carcere, 5 agli arresti domiciliari ed una
con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria)
nei confronti di soggetti a vario titolo indagati, in
concorso, per riduzione in schiavitù, proprietà od
esercizio di una casa di prostituzione, induzione,
reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della
prostituzione. Le indagini svolte dai Carabinieri di
Messina Sud e coordinate dalla Procura della Repubblica
di Messina, hanno accertato che il sodalizio criminale
comprendeva 6 vere e proprie “case di prostituzione”,
che agivano in un sistema di reciproca collaborazione.
E’ stato stimato che i proventi dell’organizzazione,
disarticolata con questa operazione, ammontassero ad una
cifra media di 1.000€ al giorno. I dettagli
dell’operazione resi noti nel corso di una conferenza
stampa organizzata presso il Comando Provinciale dei
Carabinieri di Messina.
Spadafora ME
–Moglie, ferisce marito a martellate .
M.R.T.,
29enne è stata bloccata dai Carabinieri. I militari della
Stazione Carabinieri di Spadafora nella tarda serata hanno
tratto in arresto una 29enne per maltrattamenti in famiglia e
lesioni personali. Una richiesta sull’utenza 112 era giunta
alle ore 18.00 circa per intervento a Spadafora da parte di
P.M., 41enne nato a Gela e residente a Spadafora, il quale
temeva per la propria vita essendo stato aggredito dalla di lui
consorte, M.R.T.. I militari della locale Stazione
Carabinieri di Spadafora, giunti prontamente sul posto, hanno
accertato che M.R.T., 29enne nata a Milazzo ma residente
a Spadafora, a seguito di una violenta lite con il consorte,
P.M., lo aveva ripetutamente colpito con un martello
procurandogli diverse lesioni. Il malcapitato, soccorso dai
sanitari del 118 accorsi sul posto, veniva ricoverato presso il
nosocomio di Milazzo dove sono stati riscontrati traumi vari. Al
termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, la donna è stata ristretta in camera di sicurezza
della Compagnia Carabinieri di Milazzo in attesa del rito
direttissimo.
Messina – CC 2 denunciati: 1 per guida in stato di ebbrezza e
1 per furto in abitazione. Una pattuglia del Nucleo
Radiomobile dei Carabinieri di Messina nella nottata di ieri ha
sorpreso alle ore 02.00 in via Garibaldi a Messina un filippino
trentenne, residente alla guida di un’auto in evidente stato di
ebbrezza alcolica, rilevato con tasso alcolemico pari a 1,77 g/l
accertato mediante etilometro in dotazione. Il soggetto,per tale
ragione è stato denunciato in libertà per il reato di guida in
stato di ebbrezza. Ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada,
chiunque guida in stato di ebbrezza è punito, ove il fatto non
costituisca più grave reato: con la sanzione amministrativa del
pagamento di una somma da euro 527 a euro 2.108, qualora sia stato
accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore
a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All'accertamento
della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria
della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi; con
l'ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l'arresto fino a sei mesi,
qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso
alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro
(g/l). All'accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione
amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida
da sei mesi ad un anno; con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000,
l'arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un
valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi
per litro (g/l). All'accertamento del reato consegue in ogni caso la
sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente
di guida da uno a due anni. Se il veicolo appartiene a persona
estranea al reato, la durata della sospensione della patente di
guida è raddoppiata.
Sant’Agata di Militello Tortorici ME – CC arrestano ai domiciliari 76enne
sorvegliato speciale. I Carabinieri della locale Stazione
ieri pomeriggio, a Tortorici, hanno arrestato ai domiciliari
in flagranza di reato Pietro LIUZZO SCORPO,
pensionato di 76enne, già noto, e denunciato a piede libero
la moglie per detenzione abusiva di un’arma clandestina in
concorso. I militari dell’Arma, avendo il fondato sospetto
che LIUZZO SCORPO potesse tenere illecitamente armi, si
sono recati presso l’abitazione ed hanno proceduto ad una
perquisizione domiciliare. I Carabinieri all’interno di
un’intercapedine, ben nascosto, hanno rinvenuto 1 fucile
automatico calibro 12 marca “Benelli” in buono stato d’uso
con matricola abrasa e 90 cartucce dello stesso calibro. I
militari dell’Arma, da accertamenti espletati
successivamente, hanno accertato l’illecita provenienza del
fucile risultato rubato. I Carabinieri hanno arrestato in
flagranza di reato il 76 enne e denunciato in stato di
libertà la coniuge convivente incensurata, i quali dovranno
rispondere, oltre che della detenzione abusiva dell’arma,
anche di ricettazione. Su disposizione della Procura di
Patti lo stesso è stato quindi poi condotto, dopo i primi
accertamenti, presso l’abitazione in regime degli arresti
domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Messina- 3 rumeni tentano furto indumenti Caritas. Il
Nucleo Radiomobile Carabinieri di Messina ha segnalato in stato di
libertà, per il reato di tentato furto aggravato in concorso, 3
rumeni rispettivamente di 43, 37 e 19anni, tutti domiciliati a
Messina e gravati da precedenti di polizia. I militari dell’Arma
hanno sorpreso i soggetti alle ore 17.00 circa nella via Del Santo
mentre tentavano di asportare, da un punto raccolta di indumenti
usati, i capi d’abbigliamento contenuti, parte dei quali erano già
stati prelevati e collocati in una busta per facilitarne il
successivo trasporto. Alla vista dei militari, il 19enne ha anche
tentato di sottrarsi al controllo nascondendosi in un cassonetto. La
refurtiva recuperata è stata sottoposta a sequestro. Un analogo
fatto era stato perpetrato, alcuni giorni addietro, nel comune di
Capo d’Orlando (ME), ed anche in quell’occasione la Polizia aveva
individuato i malfattori di nazionalità rumena, denunciandoli
all’Autorità Giudiziaria.
Santa Teresa di Riva ME – Ubriaco, 35enne arrestato dai
Carabinieri per resistenza ed oltraggio a P.U. I Carabinieri
della Compagnia di Taormina ed i militari della Stazione di Santa
Teresa di Riva hanno tratto in arresto
Roberto D’ARRIGO, 35enne nato a Messina ma residente a Santa
Teresa di Riva per resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni,
danneggiamento e ubriachezza. I Carabinieri continuano il loro
lavoro per garantire l’ordine e la sicurezza delle comunità. Una
pattuglia della locale Stazione Carabinieri, a Santa Teresa di Riva
impegnata in servizio di prevenzione e repressione dei reati si è
imbattuta in un soggetto in visibile stato di alterazione psichica
che aveva ostruito con dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti il
transito veicolare sul lungomare. Un atteggiamento incomprensibile e
chiaramente derivante da uno stato di scarsa lucidità. I militari,
visto il palese pericolo per la circolazione, sono prontamente
intervenuti ed hanno chiesto all’artefice di ripristinare lo stato
dei luoghi e di rimettere al loro posto i contenitori. Il soggetto,
peraltro già noto ai Carabinieri per altri precedenti incontri, non
ha inteso soddisfare tale richiesta ed anzi ha cominciato a
minacciare ed oltraggiare i militari fino ad affrontarli con
violenza. D’ARRIGO è stato condotto presso la locale Stazione per
gli accertamenti del caso ed ha continuato con il suo atteggiamento
esagitato, causando alcuni danneggiamenti alle suppellettili. Dopo i
necessari accertamenti medici esperiti sul luogo l’uomo è stato
accompagnato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Vincenzo di
Taormina per ricevere le cure dei sanitari e per gli accertamenti
ematici che hanno cancellato ogni dubbio, attestando la pregressa
assunzione di alcol e droghe. Dimesso nelle prime ore del
pomeriggio l’arrestato è stato condotto presso gli uffici dell’Arma
in attesa della udienza di convalida. I militari se la sono cavata
con lievi lesioni guaribili in alcuni giorni.
Messina - Sfregia rivale col vetro: arrestato Carabinieri.
Un 24enne accusato di lesioni personali aggravate. I militari
del Nucleo Radiomobile di Messina, nella notte, hanno arrestato
il giovane
Ashan Maduranga KARUWATH KARUNATHILAKA SILVA 24enne, nato
in SRI LANKA, residente a Messina, già noto alle Forze
dell’Ordine per precedenti analoghi poiché ritenuto responsabile
di lesioni personali aggravate. Il 24 enne, nel corso di una
lite con un suo connazionale in Piazza del Popolo alle ore
02.30, per futili motivi , utilizzando cocci di 1 bottiglia in
vetro precedentemente rotta, ha colpito il rivale con fendenti
al volto cagionandogli gravi lesioni , medicate con punti di
sutura presso l’ospedale e giudicate guaribili con prognosi di
gg.10. L’autore dell’insano gesto, già noto ai militari
intervenuti sul posto a seguito di segnalazione al 112, è stato
rintracciato ed arrestato poco dopo per lesioni personali,
mentre tentava di rientrare nella sua abitazione. L’arrestato,
al termine delle formalità di rito, è stato trattenuto nella
camera di sicurezza della Stazione di Messina Gazzi a
disposizione dell’ Autorità Giudiziaria procedente.
Messina – RIS, indagine per cadavere ragazza trovata nel bosco.
Sarebbe di una donna 20-25 enne di colore la vittima trovata nel
bosco nei pressi di Floresta nel territorio di Raccuja, località
Portella Nocera. I Carabinieri del RIS, e quelli della
Compagnia di Patti e del Reparto Operativo di Messina, in
relazione al ritrovamento del cadavere nel territorio di Raccuja,
località Portella Nocera, hanno effettuato i rilievi sui luoghi
anche per risalire all’identità della vittima ed alle cause
della morte. Trattasi presumibilmente di una donna con extension
ai capelli e gli alluci che presentano un decoro di smalto a
forma di fiore. Al momento non è possibile fornire ulteriori
particolari. Nella giornata di domani sarà effettuata l’autopsia
a cura di un medico legale autorizzato a ciò dal magistrato
incaricato. La salma già rimossa al momento è custodita presso
l’Istituto di Medicina Legale di Messina.
Messina – Carabinieri, arrestato 38enne, esecuzione ordine
carcerazione. I militari della Stazione Carabinieri di Messina
Principale nel primo pomeriggio di ieri, hanno dato esecuzione
all’ordine di espiazione pena emesso dalla Procura Generale
della Repubblica di Reggio Calabria, a carico di messinese, già noto alle Forze dell’Ordine, in atto
sottoposto agli arresti domiciliari. Il personaggio, secondo quanto
indicato nel provvedimento custodiale, dovrà scontare 4 anni e
25 giorni di reclusione poiché riconosciuto colpevole del reato
di spaccio di sostanze stupefacenti commesso a Messina in data
05/04/2000. Dopo la notifica del provvedimento, lui è stato quindi condotto presso la casa circondariale di Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.