Catania - Finanza sequestra oltre 100.000 prodotti
contraffatti e non sicuri “made in china”.
Denunciato commerciante cinese. Le Fiamme
Gialle del Comando Provinciale di Catania,
nell’ambito dei servizi a contrasto della
contraffazione e tutela della sicurezza
prodotti, hanno eseguito il sequestro di oltre
100 mila articoli tra merce contraffatta e
pericolosa nei confronti di un imprenditore
cinese operante nell’hinterland della provincia
etnea. i militari, nell’ambito
dell’intensificazione dei controlli disposti
nell’imminenza delle festività natalizie a
tutela dei consumatori, hanno individuato un
magazzino, gestito da un cittadino cinese, dove
erano tenuti prodotti contraffatti e privi dei
minimi standard di sicurezza. La merce era
pronta per essere posta in commercio. Il
successivo accesso nel deposito ha consentito di
rinvenire e sequestrare oltre 100.000 articoli
fra giocattoli e materiale elettrico, tra cui
addobbi e luci natalizie, recanti marchi
contraffatti o privi della marcatura CE, che
immessi sul mercato avrebbero potuto costituire
un serio rischio per la salute di bambini e, in
generale, dei consumatori. Il valore complessivo
della merce sequestrata al commerciante
orientale è stato stimato in oltre 100mila €. I
giocattoli erano pericolose imitazioni di noti
marchi largamente diffusi tra quelli destinati
ai bambini: pistole “giocattolo”, automobiline
in plastica, composte da materiali scadenti, non
sicuri e non certificati, apparecchiature
elettroniche di uso quotidiano di bassa qualità,
con prezzi di vendita notevolmente inferiori
rispetto agli analoghi beni regolarmente
certificati e prodotti od importati in Italia.
Il responsabile è stato denunciato all’Autorità
Giudiziaria catanese per i reati di
contraffazione e frode in commercio nonché
segnalato alla locale Camera di Commercio per
violazioni amministrative
Catania -
Finanza scopre 150 falsi braccianti
agricoli, accerta indebite percezioni di
indennità di disoccupazione per 1 milione€. I
Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia
di Finanza di Catania hanno scoperto 150 falsi
braccianti agricoli, tutti dipendenti di una
fittizia azienda agricola di Mazzarrone (CT), ed
accertato l’indebita percezione dell’indennità
di disoccupazione per oltre 1.000.000 €.
L’indagine condotta dai militari della Compagnia
di Caltagirone, coordinata dalla Procura della
Repubblica calatina e svolta in collaborazione
con l’INPS, ha consentito di segnalare
all’Autorità Giudiziaria gli amministratori
della società per associazione a delinquere
finalizzata alla truffa aggravata ai danni
dello Stato e per reati di natura fiscale,
avendo utilizzato ed emesso fatture false per
circa 3.000.000 €. L’organizzatore della truffa
aveva appositamente costituito 1 “ditta
fantasma” che avrebbe assicurato ai “falsi
braccianti” 1 pensione spettante agli addetti al
settore, mentre in realtà erano casalinghe o
svolgevano altri lavori “in nero”. L’ingegnoso
meccanismo prevedeva che i lavoratori pagassero
il datore di lavoro per “comprarsi” le “giornate
lavorative” ed essere rimborsati successivamente
dall’INPS con l’indennità di disoccupazione. Di
converso, il datore nulla versava all’Ente
previdenziale in quanto riusciva a compensare il
debito contributivo con falsi crediti d’imposta
derivanti dall’utilizzo delle fatture
riconducibili ad operazioni inesistenti. In
questo modo l’INPS veniva truffata più volte, in
primo luogo perché erogava l’indennità di
disoccupazione e in un secondo momento perché
avrebbe dovuto erogare pensioni senza aver mai
effettivamente incassato i contributi
previdenziali. Sono state complessivamente
denunciate 16 persone e sono in corso le
procedure per il recupero delle somme
indebitamente percepite.
Catania
– Finanza sequestra 3000 cd e dvd pirata e
600 capi false griffe. La Guardia di Finanza
del Comando Provinciale di Catania, nel corso di
distinte operazioni condotte su tutto il
territorio etneo a contrasto dei fenomeni
dell’abusivismo commerciale e della
contraffazione, ha sottoposto a sequestro oltre
1600 capi e accessori di abbigliamento recanti
marchi di note griffes contraffatti e oltre 3000
cd-rom e dvd pirata. I Finanzieri del Gruppo di
Catania, della Compagnia di Riposto e delle
Tenenze di Acireale e Bronte hanno condotto
specifiche attività di controllo a tutela del
“made in Italy”, della sicurezza prodotti, dei
marchi e del copyright, procedendo alla denuncia
alla Procura della Repubblica di Catania di 4
soggetti, di cui uno extracomunitario con un
provvedimento di espulsione pendente. Scarpe,
portafogli e occhiali da sole recanti i loghi
delle più note marche della moda tra i
principali prodotti sequestrati. Tutti
contenenti le ultime uscite cinematografiche, i
più recenti giochi per consolle e i più noti
software per pc i supporti digitali cautelati
dalle Fiamme Gialle, finanche recanti produzioni
di prossima uscita al cinema. La merce era posta
in vendita su banchetti improvvisati e precari
da venditori ambulanti privi di qualsiasi
autorizzazione per l’esercizio del commercio. La
Guardia di Finanza ricorda che oltre alla
violazione dei diritti di proprietà
intellettuale, nel caso degli occhiali da sole,
i prodotti sono anche dannosi per la salute
degli acquirenti in quanto la scadente qualità
delle lenti montate provoca seri rischi per la
vista.
Catania
– GdF: sequestro 1.229.030,03€ a GEOAMBIENTE. Le Fiamme
Gialle a seguito di una verifica fiscale effettuata dal Nucleo
di P.T. nei confronti della ditta “GEOAMBIENTE Sr.l.”, è stato
eseguito, in questi giorni, come chiesto dalla Procura di
Catania e disposto dal G.I.P., il sequestro preventivo per
equivalente nei confronti sia dell’amministratore della società
che del rappresentante legale, fino al raggiungimento della
somma di 1.229.030,03€. Il procedimento, relativo alla
contestazione di diversi reati tributari, ha riguardato sia
somme giacenti sui sette conti correnti e depositi a risparmio
che beni mobili ed immobili, tra macchine ed appartamenti, di
proprietà degli indagati.
Catania
– GdF sequestra a Caruso 10 imprese, beni 30mln€ : 21 indagati.
Queste le società sequestrate tra Catania, Roma e Ramacca: AGRIFIN
S.r.l., URBANIZZAZIONI S.r.l., COGEFIN S.p.a.,
ECOIN S.r.l.,COGE S.r.l. Unipersonale (già S.p.a.),
ELAR S.r.l.,UBERTAZZI COMM. GIAN FRANCO & C. SRL in
liquidazione,SERVIZI INGEGNERIA S.r.l.,STYLUS
S.r.l.,SOCIETA’ AGRUMICOLA SICILIANA S.r.l.L’accusa della
GdF è per intestazione fittizia di beni. Il provvedimento è
stato emesso dal G.I.P. su richiesta della Direzione Distrettuale
Antimafia, e riguarda beni aziendali ritenuti riconducibili ad
Emanuele Gaetano Caruso. Il decreto è stato eseguito dal gruppo di
investigazione sulla criminalità organizzata del nucleo di polizia
tributaria della Guardia di Finanza di Catania, guidata dal
colonnello Francesco Gazzani. Le Fiamme Gialle, dopo una serie di
accurate indagini, hanno infatti scoperto che numerose società erano
di fatto controllate e gestite da Caruso, benchè intestate a propri
familiari o soggetti terzi, che fungevano così da meri prestanome.
L'attività investigativa della Finanza ha consentito di accertare
la situazione di difformità tra la titolarità formale e la
titolarità di fatto delle società poste sotto sequestro. Gli
investigatori ritengono che Caruso, in ragione delle indagini
condotte nei suoi confronti in passato, aveva avuto la necessità di
costruire attorno a sè una fitta rete di prestanome e di filtri
societari per dissimulare la riconducibilità alla sua persona delle
società ed eludere così eventuali provvedimenti ablativi disposti
dall’Autorità Giudiziaria. Il personaggio, già era stato sottoposto
a misura di prevenzione patrimoniale, applicata prima con decreto
di sequestro nel dicembre 2011 e poi revocata con ordinanza del 12
giugno 2013 (anche a seguito del proscioglimento di Emanuele Gaetano
Caruso dall’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso,
nell’ambito del procedimento penale denominato obelisco). Le Fiamme
Gialle, con l’operazione hanno sottoposto a sequestro, in
esecuzione dell’ordinanza del Gip, 10 imprese operanti in svariati
settori commerciali ed indagate 21 persone responsabili, a vario
titolo, per avere intestato fittiziamente aziende e beni al fine di
eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione
patrimoniali. Le imprese sono risultate infatti formalmente
intestate a familiari ed uomini ritenuti di fiducia di Caruso.
Bronte
CT
– GdF scopre lavoro nero a Bronte. Continua l’attività di
contrasto al lavoro nero da parte della Guardia
di Finanza di Bronte. Le Fiamme Gialle brontesi
a conclusione di una serie di indagini svolte in
maniera riservata, hanno effettuato nella
settimana tra la fine di luglio e l’inizio del
mese di agosto una serie di controlli su tre
imprenditori che collocavano manodopera “in
nero”.
Il primo, titolare di una azienda agricola
sfruttando l’esigenza che le persone hanno di
trovare un lavoro, aveva alle sue dipendenze 25
operai addetti alla raccolta di frutta,
totalmente privi di un contratto, senza idonee
misure di sicurezza sul posto di lavoro e
quant’altro previsto dalla normativa vigente
nello specifico settore. Il titolare permetteva
agli operai agricoli di poter lavorare anche il
giorno successivo adottando il sistema del “day
by day” che, in pratica si concretizza
nell’accettazione “in silenzio” da parte delle
maestranze delle sue condizioni economiche e
delle prestazioni orarie di lavoro a cui
dovevano soggiogare. Il secondo invece, titolare
di un’azienda dedita alla vendita di prodotti
ortofrutticoli e alimentari aveva collocato 4
dipendenti, di giovane età, corrispondendo agli
stessi un salario di circa 20€ al giorno. Il
terzo, infine, titolare di un supermercato, due
dei suoi dipendenti erano totalmente in nero
privi, quindi, di qualsiasi forma di
contribuzione assistenziale e previdenziale.
L’opera delle Fiamme Gialle, in un momento di
crisi che sta attraversando il settore
occupazionale, compreso quello giovanile, è
mirato a scoraggiare quegli imprenditori che
senza scrupoli e facendo leva sulla necessita
altrui dettano condizioni lavorative e
remunerative molto diverse da quelle
disciplinate dalle normative sui contratti di
lavoro.
Catania-
Procura, avvisi a comparire per Consiglieri Provincia:truffa a
Stato. le attività di notificazione degli avvisi a comparire nei
confronti dei Consiglieri della Provincia Regionale di Catania Consolato AIOSA, Gianluca CANNAVO’, Sebastiano CUTULI, Antonio DANUBIO, Antonio RIZZO e Maurizio TAGLIAFERRO, sono state oggi completate. Tutti sono
indagati per il delitto previsto e punito dagli artt. 81, 110, 61 n.
7, 640 comma primo e secondo n. 1) c.p., truffa aggravata in danno
dello Stato, in concorso con i datori di lavoro, per avere ottenuto
indebiti rimborsi dalla Provincia Regionale, attraverso la simulazione
del rapporto di lavoro o la falsa attestazione di mansioni e
retribuzioni superiori a quelle effettivamente godute. I Consiglieri in
questa maniera, secondo la contestazione, hanno recato alla Provincia
Regionale complessivamente un danno di diverse centinaia di migliaia di
euro. Oltre ai Consiglieri sono sottoposti alle indagine i datori di
lavoro e numerose persone che hanno reso possibile la consumazione dei
reati. Le indagini sono condotte dal Nucleo Tributario della Guardia di
Finanza di Catania, che ha svolto i complessi accertamenti necessari per
provare il carattere simulato delle assunzioni e delle progressioni
economiche.
Vizzini CT
– Fiamme Gialle scoprono evasione fiscale per 4 milioni€. La
Guardia di Finanza di Caltagirone, in sinergia con il Comando
Provinciale di Catania, ha fatto luce, in territorio di Vizzini
(CT), su un caso di evasione fiscale di consistenti dimensioni, sia
nel settore dell’IVA, che nel settore dell’imposizione diretta, per
un ammontare pari a circa 4 milioni€ di ricavi non dichiarati, 700
mila€ circa di Iva e 1 milione e 500 mila€ di base imponibile ai
fini dell’IRAP. Il controllo ha riguardato un’azienda operante nella
commercializzazione di veicoli industriali, semirimorchi ed altri
automezzi. Il titolare acquistava mezzi usati in tutto il
territorio nazionale e, successivamente, appena fatti radiare dal
PRA, rivendeva a soggetti esteri, principalmente in territorio
extracomunitario e, in particolare, nei paesi africani e del Medio
Oriente, avvalendosi del beneficio, almeno documentale, del regime
di non imponibilità all’IVA, ex art. 8 del DPR n. 633/72. Tale
beneficio, tuttavia, non è stato riconosciuto in sede di verifica in
quanto, come disposto dall'art. 8, la cessione all'esportazione deve
essere correlata al possesso di idonea documentazione doganale
vistata dal cessionario estero, il quale ne comprova l’avvenuto
ricevimento. Documentazione che, di fatto, non è stata esibita dal
verificato né rinvenuta dagli Ispettori delle Fiamme Gialle. Per
questi motivi, le operazioni sono state tutte recuperate a
tassazione e sono state poste a base per la quantificazione dei
ricavi, dell'IVA e IRAP non dichiarati negli anni 2007/2008/2009. Il
commerciante, quindi, oltre alle pesanti sanzioni amministrative,
dovrà rispondere del reato di omessa dichiarazione annuale, per il
quale è stato denunciato, a piede libero, presso la Procura della
Repubblica di Caltagirone.
Catania – Guardia Finanza scopre 2 titolari d’impresa
“fantasma”: oro usato. che in completa evasione fiscale operavano
nell’ambito del commercio di dubbia provenienza. I militari del Comando
Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno deferito
all’Autorità Giudiziaria, per ricettazione ed esercizio abusivo di
commercio dell’oro, 2 soggetti residenti nella Provincia etnea operanti
nel settore dell’oro usato che avevano organizzato una fiorente attività
imprenditoriale completamente sconosciuta al Fisco e, quindi, evasore
totale. L’attività commerciale scoperta dalle Fiamme Gialle veniva
esercitata completamente in “nero”, in evasione totale degli obblighi
fiscali. Tutte le movimentazioni del “prezioso” metallo avvenivano senza
documentazione fiscale od amministrativa che comprovasse la legittima
provenienza e, di conseguenza, la successiva rivendita nel circuito del
commercio dell’oro. L’attuale e particolare congiuntura economica ha
messo in luce, più in generale, un massiccio ricorso alla vendita di
oggetti in oro, a volte anche i c.d. “gioielli di famiglia” dal grande
valore affettivo, tutto al fine di finanziare anche le più elementari
spese familiari. Analoghe attività, già condotte di recente nel
Capoluogo e in tutta la Provincia etnea, avevano fatto emergere
l’esponenziale crescita di imprese operanti in questo settore. Le Fiamme
Gialle hanno scoperto consistenti fenomeni di evasione fiscale ed
occultamento di profitti. Da tali controlli sono emerse ulteriori
imprese, i c.d. “Compro Oro”, alcuni operanti nell’assoluta illegalità e
tra le quali è stata individuata l’attività imprenditoriale “abusiva”
oggetto degli accertamenti in questione. I Baschi Verdi nella Provincia
catanese, per avere un dato di riferimento del settore in questione,
hanno rilevato che operano più di 700 imprese, tra gioiellerie, compro
oro ed operatori professionali, che esercitano anche la raccolta
dell’oro usato. Questi numeri, inoltre, assumono maggiore significato se
confrontati con gli sportelli bancari operanti nella Provincia, pari a
circa 350. Un vero e proprio sistema finanziario parallelo, estremamente
diffuso e capillare. L’attività condotta ha permesso, quindi, di
deferire all’A.G. 2 soggetti per ricettazione ed abusivo esercizio in
via professionale del commercio dell’oro ed argento usato, nonché di
colpire e porre fine all’attività criminosa che in un breve arco
temporale ha consentito ai responsabili di introitare somme in contanti
stimate in circa 500.000€. L’attenzione delle Fiamme Gialle è, quindi,
concentrata anche sulla completa repressione del fenomeno illecito
attraverso l’esecuzione dei correlati accertamenti di natura
prettamente tributaria, al fine di attrarre a tassazione fiscale i
proventi illeciti conseguiti dai responsabili attraverso le sopra
descritte attività illecite.
Catania
– Fiamme Gialle catturano ricercato. Le
manette sono scattate per Marco Arena,
47enne catanese. La sistematica attività di
controllo economico del territorio, condotta
dalla Guardia di Finanza di Catania nel
territorio del capoluogo cittadino, ha portato
all’arresto di un soggetto catanese, sfuggito
alla cattura nel corso di un’operazione dello
scorso 9 marzo condotta dai Carabinieri.
L’arrestato, Marco Arena, faceva parte di un più
ampio sodalizio criminoso, composto interamente
da noti personaggi catanesi, specializzati nei
furti di mezzi pesanti e materiale di ogni
genere facilmente ricettabile. I maldestri
prendevano di mira: veicoli industriali,
attrezzature per edilizia, carburante, generi
alimentari, capi di vestiario. I soggetti erano
operanti in trasferta in tutta l’Isola ed, in
particolare, nella provincia palermitana. Le
indagini conseguenti ai furti, perpetrati tra il
2011 ed il 2012, eseguite dalle Compagnie
dell’Arma di Bagheria e Lercara Friddi, avevano
permesso alla Procura di Termini Imerese di
ricostruire e circostanziare ben 8 episodi
delittuosi. Gli investigatori avevano
individuato tutti i componenti della banda. Le
risultanze hanno poi permesso di ottenere dal
Gip del Tribunale di Termini Imerese un
provvedimento cautelare nei confronti di 7
soggetti. Marco Arena durante l’esecuzione, era
l’unico a sfuggire all’arresto. Il soggetto era
destinatario degli arresti in carcere. Già noto
con numerosi precedenti di polizia contro la
persona ed il patrimonio, è stato sorpreso in un
quartiere periferico di Catania da una pattuglia
di Baschi Verdi del Gruppo di Catania, in
servizio di controllo del territorio, mentre si
trovava alla guida di un’autovettura. Gli
approfonditi controlli eseguiti dai Baschi Verdi
etnei hanno permesso di accertare la provenienza
furtiva dell’autovettura a bordo della quale si
trovava il soggetto, e di rilevarne le
generalità. I Baschi Verdi, da ulteriori
accertamenti, hanno dato esecuzione al
provvedimento cautelare. I militari nell’auto
hanno anche rinvenuto una borsa contenente
effetti personali, tanto da far ipotizzare che
il soggetto fosse pronto per allontanarsi dalla
città capoluogo per continuare a darsi alla
latitanza, probabilmente lontano dalla città
d’origine. L’arrestato al termine delle
formalità di rito, è stato associato presso la
Casa Circondariale di Piazza Lanza, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria di
Termini Imerese e di Catania, per quanto
riguarda il furto del mezzo con il quale ha
terminato la sua ultima corsa.
Catania –Gdf, i controlli in “Pescheria”. Svolto un ulteriore piano dai
militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania,
dopo il controllo nelle zone dei mercati rionali di Catania, tra Piazza
Carlo Alberto e la zona della “Pescheria”. Nel complesso. L’attività ha
portato, a fronte dei complessivi 76 controlli effettuati, alla
constatazione di 54 violazioni per mancata o irregolare emissione di
documenti fiscali, con una percentuale pari all’71% di violazioni
riscontrate sul totale degli esercenti sottoposti a controllo nel piano
effettuato, in prevalenza operatori ambulanti di prodotti ittici.
Peraltro dai successivi approfondimenti info-investigativi è risultato
che alcuni dei soggetti sottoposti a controllo e verbalizzati non hanno
presentato le prescritte dichiarazioni fiscali annuali, risultando
pertanto completamente sconosciuti al fisco. Questo intervento certifica
l’impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto ai fenomeni di evasione
fiscale, radicati a livello capillare nell’ambito delle zone
storicamente adibite a mercati rionali.
Catania
– GdF sequestra centrale clandestina produzione cd e dvd.
Manette per Giovanni Platania, 31enne, catanese già noto. Il
Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito
di un dispositivo di contrasto al fenomeno degli illeciti in materia
di violazione dei diritti di autore e della pirateria audio visiva,
ha coordinato un’operazione di polizia economica-finanziaria che ha
portato al sequestro di una centrale clandestina per la produzione
di cd/dvd contraffatti e all’arresto del responsabile. I finanzieri
del Gruppo di Catania avevano notato, già da alcuni giorni, diverse
persone di origine extra comunitaria muoversi all’interno di un
condominio del centro città, in via Sardo. L’operazione è scattata
quando i militari hanno assistito che da un balcone del condominio
un personaggio aveva appena lanciato una busta di plastica che
veniva raccolta da una persona di colore. Quest’ultimo fuggiva al
momento dell’intervento dei militari lasciando sul posto la busta.
Gli investigatori, dal controllo del materiale hanno accertato che
conteneva dvd illecitamente riprodotti. La perquisizione eseguita
nell’abitazione di via Sardo, occupata da Giovanni Platania, ha
permesso ai Baschi Verdi di riscontrare la presenza, in piena
attività, di una vera e propria centrale di masterizzazione di dvd
pirata. Sono stati, pertanto, complessivamente sequestrati 330 dvd
per “Xbox” e “Play Station” contenenti giochi quali “Carrier Command
5”, “Dishonored”, “Fifa 13”, “007”, oltre 500 locandine già
stampate, 13 masterizzatori, 2 computer e 3 stampanti. Il materiale
“pirata” era verosimilmente destinato alla vendita minuta,
prevalentemente praticata da venditori abusivi extra comunitari del
capoluogo etneo. Il responsabile, pertanto, è stato tratto in
arresto in flagranza di reato. Giovanni Platania, dagli accertamenti
eseguiti, risultava destinatario della sorveglianza speciale di
Pubblica Sicurezza disposta dal Tribunale di Catania sulla base di
ricorrenti frequentazioni con soggetti noti ed anche per gravi
precedenti penali legati a traffici di sostanze stupefacenti.
Platania era stato arrestato nel 2009 in un’operazione della DDA di
Catania insieme ad altri 21 soggetti riconducibili ai vertici di
un’organizzazione criminale catanese di narcotrafficanti, tra i
quali spiccano i nomi di Salvatore Santagati e Rosario Giordano
(detto U’ Piddaro). In quella operazione era risultato coinvolto per
la sua attività di spaccio prestata
all’organizzazione criminale. Proprio per tali
precedenti, il Tribunale aveva dichiarato la
pericolosità sociale della persona arrestata.
L’operazione, che colpisce il motore produttivo
di una vera e propria filiera abusiva,
testimonia il costante impegno delle Fiamme
Gialle nella repressione degli illeciti che
alimentano l’economia illegale, con particolare
attenzione anche al coinvolgimento di soggetti
legati ad organizzazioni malavitose che lucrano
sui fiorenti guadagni provenienti dalla vendita
di materiale contraffatto. Queste attività
criminali danneggiano, di conseguenza, anche gli
interessi economico finanziari dello Stato,
sottraendo, nel contempo, risorse agli operatori
economici regolari.
Catania – GdF sequestra 2 milioni di pezzi contraffatti. I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di servizi di polizia giudiziaria tesi a contrastare il fenomeno della commercializzazione di prodotti contraffatti, disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno sequestrato 2 milioni di articoli pronti per essere commercializzati. I militari del Corpo, a seguito di attività info-investigativa, hanno individuato un esercizio commerciale, nel centro cittadino, ed un deposito della zona industriale gestiti da due soggetti di etnia cinese, nel cui interno sono stati rinvenuti articoli recanti marchi contraffatti, delle maggiori griffe di moda, e non a norma con la normativa comunitaria e nazionale in materia di sicurezza dei prodotti e marcatura CE. La merce rinvenuta e posta sotto sequestro, consistente in giocattoli, accessori per abbigliamento, bigiotteria, orologi, apparecchi elettrici e di accensione ha un valore di mercato quantificabile in circa due milioni di euro.
Catania
- Operazione “APATE”, ordinanza
custodia cautelare perRosario
Riela.
Anche per lui l’accusa di concorso
esterno in associazione per
delinquere di stampo mafioso. Ordinanza
di custodia cautelare anche per Rosario
Riela, 46enne, che era risultato
irreperibile lo scorso 25 giugno, quando
i finanzieri del G.I.C.O. si erano
presentati alla porta di casa per
notificargli lo stesso provvedimento che
aveva colpito gli altri due fratelli:
Francesco e Filippo. L’ordinanza era
stata emessa nell’ambito dell’operazione
“Apate”, coordinata dalla locale Procura
Distrettuale Antimafia, che ha portato
anche al sequestro di numerose aziende
operanti nel settore del trasporto di
merci deperibili su strada riconducibili
alla famiglia Riela. Questa notte ad
attendere Rosario Riela all’aeroporto di
Catania, proveniente da un soggiorno
all’estero, i finanzieri del Comando
Provinciale di Catania.
Catania -
GdF : “Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio”. La
Guarda di Finanza, durante il fine settimana, ha eseguito molti
controlli nella città di Catania. In materia di emissioni di scontrini e
ricevute fiscali sono stati eseguiti 88 controlli, che hanno portato
alla constatazione di 76 violazioni per mancata o irregolare emissione
di tali documenti fiscali, con una percentuale pari all’86% di
violazioni riscontrate sul totale degli esercenti sottoposti a controllo
nel piano effettuato. Sia i soggetti controllati, che coloro a cui sono
state contestate irregolarità di varia natura, risultano riconducibili
alle molteplici categorie di esercenti che compongono il tessuto
economico-commerciale del territorio catanese. Tali irregolarità vanno
ad aggiungersi alle 1606 violazioni in materia di scontrini e ricevute
fiscali già individuate dalla Guardia di Finanza - sul territorio
dell’intera Provincia – nei primi 5 mesi del corrente anno. In materia
di contrasto all’abusivismo ed alla vendita di prodotti contraffatti,
nel fine settimana, sono stati eseguiti diversi interventi, che hanno
portato al sequestro di 1634 “pezzi”. Sono state verbalizzate le
condotte illecite di 11 clienti che si sono resi responsabili di avere
acquistato incautamente prodotti con “griffe” contraffatte, (borse,
scarpe e articoli di pelletteria) ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legge
nr. 35 del 2005 convertito in Legge nr. 80 del 14.05.2005, che prevede
la sanzione amministrativa per il “cliente” da un minimo di 100 euro ad
un massimo di 7000,00 euro. In materia di contrasto al lavoro sommerso,
sono stati controllati 38 lavoratori, su un totale di 15 aziende
ispezionate e di cui 14 irregolari. Complessivamente sono risultati “in
nero” 28 lavoratori. In particolare, in un’ azienda commerciale, tutti
e 5 i lavoratori sono risultati in “nero”.
Catania - Decoder e smart card illegali in esercizi pubblici e
circoli ricreativi.
I Finanzieri del Gruppo
della Guardia di Finanza
di Catania, nell’ambito
di una specifica
attività, sulla base
delle direttive
impartite dal Comando
Provinciale di Catania,
a tutela del diritto
d’autore ed al contrasto
della pirateria
audiovisiva, hanno
sequestrato decoder
muniti di smart card in
quattordici locali
adibiti ad esercizi
pubblici e circoli
ricreativi situati nel
centro cittadino e zone
limitrofe. I Finanzieri
hanno accertato che nei
locali adibiti ad
attività economiche
venivano diffuse in
pubblico, mediante
televisori e
maxischermi, immagini e
video trasmesse da
canali televisivi a
pagamento come SKY e
Mediaset Premium. In
particolare è stato
accertato che per la
trasmissione venivano
utilizzati decoder
muniti di smart card
“Sky” e “Mediaset”
adibite esclusivamente
alla visione per uso
privato. Quattordici
persone sono state
denunziate all’autorità
giudiziaria per
violazione alla Legge nr.
633/1941 (protezione del
diritto d’autore e di
altri diritti connessi
al suo esercizio).
Adrano - GdF scopre Odontotecnico sostituitosi a medico dentista. La Guardia di Finanza è vigile anche sulla salute pubblica. Le Fiamme Gialle hanno denunciato per esercizio abusivo della professione medica, un falso odontoiatra e recuperato a tassazione proventi illeciti per 1 milione €. La storia si ripete, questa volta a fare da sfondo è la città di Adrano dove i militari della Guardia di Finanza di Paternò hanno scovato e denunciato alla Autorità Giudiziaria per l’esercizio abusivo della professione di odontoiatra un falso medico. I finanzieri della Squadra Operativa Volante della Tenenza di Paternò, sono riusciti anche a ricostruire, attraverso gli accertamenti bancari, i proventi che il falso medico aveva sottratto al fisco. I Baschi Verdi hanno recuperato a tassazione oltre 1 milione €, frutto dell’attività illecita perpetrata impunemente nel corso dei 5 anni presi in esame. L’attività sarebbe stata abilmente mascherata, con la compiacenza di un vero dentista, all’interno di un laboratorio odontotecnico attrezzato di apparecchiature specialistiche all’avanguardia, nel quale venivano svolte otturazioni, devitalizzazioni, cura delle carie ed addirittura interventi chirurgici dentali, eseguendo anestesie e prescrivendo farmaci e terapie.Secondo il presidente della Commissione nazionale Albo odontoiatri, sono almeno 15.000, in Italia, i falsi dentisti, ovvero professionisti che si spacciano per odontoiatri e odontotecnici senza invece avere alcun titolo di studio nel settore. Un fenomeno allarmante ed in crescita, presente su tutto il territorio nazionale, sopratutto al Sud. L’attenta analisi e la conoscenza capillare del territorio, ha permesso alla Guardia di Finanza di Paternò di scovare il falso medico e ricostruire il considerevole “giro d’affari” conseguito nel ristretto arco temporale, che gli ha consentito di accumulare un importante patrimonio mobiliare ed immobiliare, palesemente sproporzionato rispetto all’esiguo reddito d’impresa dichiarato. Lo stesso patrimonio costituirà adesso garanzia per lo Stato di veder soddisfatte le proprie pretese erariali che, stante la voluminosità dei ricavi occultati, rischia di essere sottratto alla disponibilità del soggetto verificato fino alla definizione dei versamenti d’imposta e delle relative sanzioni.
Catania
- Finanza neutralizza
elemento di una rete di
spacciatori operante
nella provincia etnea.
Si tratta dell’attività
continua inquadrata
nella lotta al traffico
e spaccio di sostanze
stupefacenti e controllo
del territorio. 1
soggetto 35enne è stato
tratto in arresto in
flagranza di reato dai
finanzieri del Nucleo di
Polizia Tributaria di
Catania con l’accusa di
detenzione ai fine dello
spaccio di sostanza
stupefacente, del tipo
cocaina. Le Fiamme
Gialle, nel corso di una
perquisizione compiuta
nell’abitazione
dell’incensurato, nel
popoloso quartiere di
San Cristoforo, hanno
rinvenuto e posto sotto
sequestro 12 grammi di
cocaina, racchiusa in un
unico involucro di
cellophane. L’arrestato
dopo le formalità di
rito è stato trasferito
nella casa circondariale
catanese di Piazza Lanza
a disposizione
dell’Autorità’
Giudiziaria etnea.
Catania
- Finanza
esegue
ordinanza di
custodia
cautelare in
carcere per
14 , tra cui
moglie
“cassiera”
di capo clan.
Le Fiamme
Gialle hanno
sequestrato
beni per
circa 5
milioni €.
L’operazione
è stata
avviata, fin
dalle prime
luci
dell’alba, a
Catania nei
confronti di
un gruppo
criminale
storicamente
collegato
all’associazione
mafiosa di
“Cosa
Nostra”
etnea,
capeggiata
dai
Santapaola.
Una
ordinanza di
custodia
cautelare in
carcere è in
corso di
esecuzione
nei
confronti di
14 persone,
tra cui una
donna,
moglie del
capo-clan e
“cassiera”
del gruppo,
tutti
componenti
un sodalizio
criminale
armato
particolarmente
attivo nella
zona della
stazione
ferroviaria
centrale,
dedito
prevalentemente
ad
estorsioni
ai danni di
numerosi
operatori
economici.
Contemporaneamente
sono in
corso i
sequestri di
numerose
imprese,
fabbricati,
autovetture
e conti
correnti
riconducibili
ai
componenti
del gruppo e
considerati
proventi
derivanti
dalle
attività
illecite
perpetrate
dal
sodalizio
criminale
negli anni,
per un
valore
totale di
oltre 5
milioni di
euro.
Catania
-
Finanza
blocca
2
corrieri
droga:
cane
trova
panetto
½ kg
eroina.
Il
Gruppo
Operativo
Antidroga
ha
svolto, nell’ultimo fine settimana,
un’intensa
attività
antidroga con arresti e sequestri. Gli uomini del GOA seguendo le linee guida del Comandante Provinciale
della
Guardia
di
Finanza
di
Catania,
hanno
ottenuto
il
brillante
risultato.
All’alt
ad
un’autovettura
in
arrivo
al
casello
autostradale
di
San
Gregorio
un
uomo
ed
una
donna,
manifestavano
evidenti
segnali
di
fastidio
e
nervosismo
al
controllo
dei
militari.
Le
Fiamme
Gialle
hanno
proceduto
a
quel
punto
ad
una
minuziosa
ispezione
dell’automezzo.
All’esito
dello
stesso,
gli
operanti
trovavano
la
sostanza
stupefacente
ben
occultata
nell’imbottitura
del
sedile
anteriore,
prima
ancora
dell’intervento
del
cane
antidroga.
L’involucro,
nella
classica
dimensione
di
un
panetto,
dal
peso
di
550
grammi,
dall’esame
effettuato
al
momento
stesso
dell’intervento,
risultava
essere
sostanza
stupefacente
di
tipo
eroina
e
veniva
sottoposto
a
sequestro
unitamente
all’autovettura
utilizzata
per
il
trasporto.
Un
viaggio
da
corrieri
improvvisati
finito
male
quello
della
coppia
di
giovani;
vane,
di
fatto,
erano
state
le
giustificazioni
che
gli
stessi
fornivano
per
spiegare
il
loro
viaggio
ed
il
motivo
della
loro
agitazione
all’alt
che
gli
era
stato
intimato,
argomentazioni
che
comunque
non
hanno
per
nulla
convinto
i
finanzieri
intervenuti.
Le
“ingegnose”
menti
criminali
avevano
studiato
un
piano
volto
ad
eludere
eventuali
controlli
delle
forze
dell’ordine
e
solo
la
perseveranza
dei
finanzieri
intervenuti
ha
portato
infine
al
sequestro
di
550
grammi
di
eroina.
Catania –Acquista cocaina a Catania per smerciarla a Caltagirone.
Operazione antidroga della Guardia di
Finanza di Catania. Le Fiamme Gialle
etnee, dirette dal Colonnello Francesco
GAZZANI, hanno tratto in arresto R.R.
33enne, di Caltagirone, incensurato, per
il reato di traffico di sostanze
stupefacenti. Gli investigatori del
Nucleo di Polizia Tributaria della
Guardia di Finanza di Catania, nella
tarda serata, hanno sottoposto a
controllo l’autovettura Toyota Yaris
condotta dal giovane che stava
procedendo a forte velocità sulla SS
Catania-Gela in prossimità del centro
commerciale “Le Porte di Catania”. I
tutori dell’ordine, insospettiti dalla
velocità tenuta dall’automobilista,
hanno deciso di fermarlo. Il nervosismo
manifestato dal ragazzo all’atto del
fermo ha indotto i finanzieri a
procedere ad un controllo dell’auto. I
baschi Verdi hanno rinvenuto, abilmente
occultato sotto la guaina di protezione
della leva del cambio, un involucro
contenente polvere bianca a pezzi
risultata dagli esami speditivi
effettuaticocaina, per
complessivi 41 grammi. Il soggetto, dii
fronte all’evidenza, ha dichiarato di
aver acquistato la sostanza a Catania da
un soggetto a lui sconosciuto. I
finanzieri etnei, sulla base di quanto
accertato, hanno tratto in arresto
l’automobilista per traffico di sostanze
stupefacenti, associandolo presso il
carcere di Piazza Lanza a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria. Dal
quantitativo sequestrato, si sarebbero
potute ricavare circa 400 dosi per un
guadagno di circa 5.000€.
Acireale-Sito web vende software, giochi, films e album
musicali taroccati. La
Guardia di Finanza di Acireale
ha sequestrato un ingente
quantitativo di files e
supporti informatici e
denunciato il responsabile.
L’operazione è stata condotta
dai militari appartenenti alla
Tenenza della Guardia di Finanza
di Acireale, nell’ambito di
servizi finalizzati alla
repressione delle violazioni in
materia del diritto d’autore. I
Baschi Verdi hanno individuato
soggetti dediti alla
riproduzione illecita di
supporti magnetici, e
sequestrato un ingente
quantitativo di files,
contenenti i più recenti film,
album musicali e giochi per play
station, nonché la
strumentazione informatica
utilizzata per riprodurre
illecitamente CD e DVD.
Il materiale informatico era
tenuto nell’abitazione di
C.F. che era dedito alla
vendita per corrispondenza
utilizzando un sito web. I
finanzieri, nel monitorare sulla
rete internet le informazioni
relative al territorio di
competenza, hanno individuato un
sito web nel quale veniva
pubblicizzata la vendita di
diversi software, videogame,
film e cd musicali a prezzi
vantaggiosi. Le modalità di
vendita ed il prezzo offerto
facevano supporre ai finanzieri
la violazione della normativa
relativa al diritto d’autore. E’
stata notiziata la Procura della
Repubblica di Catania.
L’autorità giudiziaria,
esaminata la bontà degli
elementi raccolti, ha emesso un
decreto di perquisizione
domiciliare grazie al quale è
stato possibile sequestrare 712
supporti ottici tipo DVD
contenenti film var, 210
supporti ottici tipo CD ROM
contenenti files musicali in
vario formato, 35 supporti
ottici tipo CD ROM contenenti
software e programmi per p.c.,
41 supporti ottici “mini disk”
contenenti files musicali, 1
personal computer completo di:
masterizzatore, tastiera marca
e mouse wireless, 1 hard disk
esterno modello USB 2.0 High
Speed, completo di cavetto di
alimentazione.
Catania- GdF sequestra fucili, pistole, munizioni e polvere da sparo. La Guardia di Finanza di Catania ha scoperto l’armamentario nel corso dei servizi predisposti per il controllo del territorio della Provincia Etnea. 2 persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Caltagirone di cui 1 è stato tratto in arresto. Sebastiano INNOCCA, denunciato per detenzione abusiva di armi, munizionamento e polvere da sparo insieme al fratello Vittorio, è stato arrestato in quanto possessore del fucile a canne mozze che aveva lo stesso numero di matricola di uno regolarmente denunciato. Nel corso dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Catania, le Fiamme Gialle Etnee hanno eseguito numerosi controlli del territorio, con particolare riferimento nel Comune di Militello Val di Catania. Le verifiche erano finalizzate a contrastare il fenomeno del traffico di armi e relativo munizionamento. I Finanzieri del 1° Nucleo Operativo del Gruppo di Catania, a seguito di una perquisizione locale eseguita nel Comune di Militello in Val di Catania, hanno rinvenuto e sequestrato 1 fucile a canne mozze, 2 pistole, 5 fucili, 100 bossoli e circa 2.500 munizioni. Le armi, risultavano tutte perfettamente funzionanti. 2 sono le persone denunciate per detenzione abusiva di armi, munizionamento e polvere da sparo, di cui una tratta in stato di arresto in flagranza di reato e condotto presso la casa Circondariale di Caltagirone. Sono in corso ulteriori indagini al fine di verificare la provenienza del materiale posto sotto sequestro.
Catania–
Finanza scopre danno erariale per 70 milioni€ causato da Consorzio
Bonifica etneo: segnalati 13 dirigenti. Aumenti illeciti di
stipendi, assunzioni senza autorizzazione, gare pubbliche e false
attestazioni ci sarebbero tra le irregolarità in un esposto della
Guardia di Finanza alla Corte dei Conti. L’attività di indagine amministrativa eseguita attraverso l’esame degli
atti acquisiti presso la sede dell’ente pubblico ed i riscontri
documentali effettuati, hanno permesso di accertare ai Baschi Verdi
la dolosa percezione di finanziamenti pubblici, nonché la
distrazione di somme pubbliche a terzi per l’indebita assunzione di
21 lavoratori a tempo determinato ed infine l’elargizione di
indennità aggiuntive, non spettanti, ai restanti dipendenti
consortili assunti a tempo indeterminato.
Secondo le Fiamme Gialle i danni all'Erario sarebbero intorno a 70
milioni. L'indagine dei Baschi Verdi del Comando provinciale,
avrebbe permesso di accertare la dolosa percezione di finanziamenti
pubblici, nonché la distrazione di somme pubbliche a terzi. I
militari avrebbero evidenziato un danno erariale realizzato mediante
l'inosservanza delle disposizioni di settore, determinato da una
gestione arbitraria e clientelistica degli affari. Le Fiamme Gialle
hanno indicato tra le irregolarità: illeciti aumenti di stipendi al
personale, assunzioni senza la preventiva autorizzazione della
Regione, assegnazione di lavori di progettazione affidata a
consulenti esterni in assenza di gara a evidenza pubblica,
concessione di finanziamenti con atti contenenti false attestazioni,
elargizione di ingenti somme a consulenti esterni. I 13 impiegati:
11 dirigenti consortili e 2 dirigenti ministeriali, sono stati
segnalarti alla Corte dei conti per avere causato il complessivo
danno erariale quantificato in circa 70 milioni €.
Catania
- Finanza sequestra marchi contraffatti: 2 milioni di giocattoli
“Made in China”, in 1 eserciziocommerciale, 2 depositi ed 1
container.
2 denunciati alla Procura del capoluogo etneo. Si tratta di uno
dei più grossi sequestri di giocattoli, e non solo, di
provenienza cinese effettuato dalla Guardia di Finanza. Le 2
persone sono state denunciate alla Procura del capoluogo etneo
per falso e ricettazione e oltre due milioni fra giocattoli,
materiale elettrico, orologi e bigiotteria con marchi
contraffatti o privi del marchio europeo CE. Il marchio
certifica le caratteristiche anche di sicurezza dei prodotti,
posti in vendita. I Baschi Verdi hanno ispezionato l’esercizio
commerciale in pieno centro con all’interno una montagna di
scatoloni accatastati in 2 depositi e 1 container ubicati nella
zona industriale, Catania sud, per un controvalore potenziale
vicino ai 6 milioni €. I giocattoli, sono ritenuti
potenzialmente a rischio perché non costruiti secondo le severe
normative europee, destinati principalmente a bambini di età
zero-dieci anni. Pericolose imitazioni di Gold Fish, macchine in
plastica o Deluxe Car telecomandate, tantissime bambole con
vestiti che in questo caso utilizzano tessuti sintetici ed
infiammabili e scarpette verniciate con chissà quale sostanza.
Una vastissima gamma a marchio contraffatto “Ben 10” di tubi
luminosi, orologi, yoyo, Spiderman, Topolino, Hello Kitty,
pistole, apparecchiature elettroniche vendute mediamente al
prezzo di 5 € e ad articolo. 1 pattuglia di Finanzieri del I°
Nucleo Operativo del Gruppo di Catania, nell’eseguire un
controllo di polizia all’interno di un esercizio commerciale,
gestito da cittadini cinesi, in pieno centro a Catania, ha
constatato che questi detenevano numerosi giocattoli con il
marchio palesemente contraffatto. I militari da ulteriori e
approfonditi controlli sono risaliti al canale di
approvvigionamento ed in particolare hanno individuato 2
depositi, ubicati a pochi metri dall’esercizio commerciale ed 1
container nella zona industriale del capoluogo etneo. Le Fiamme
Gialle hanno trovato nei depositi una vera montagna di scatoloni
che contenevano i giocattoli e la vastissima gamma di articoli
contraffatti o non a norma. Fuori dai depositi, un continuo
flusso di mezzi ed operatori commerciali non in regola con le
norme di settore in attesa e pronti a caricare o scaricare la
merce. Il Corpo dei Baschi Verdi da tempo è impegnato, oltre che
nella repressione, anche nell’azione di sensibilizzazione
dell’opinione pubblica su un tema di stretta attualità, come
quello della contraffazione dei marchi di fabbrica. I falsi
rischiano di minare alla base l’imprenditoria sana dei vari
settori connessi alla produzione ed alla commercializzazione. La
Guardia di Finanza, quale Corpo di polizia
economico-finanziaria, è in prima linea a difendere gli
interessi del Paese e della Comunità Europea, destinando nel
particolare settore d’intervento importanti risorse di uomini e
mezzi. Parte della merce è stata sottoposta anche a sequestro
amministrativo per violazione al codice del consumo.
Bronte
–
Attività
commerciali:
4 denunce
per energia
elettrica
rubata.
Le Fiamme
Gialle
etnee, in
ossequio
alle
disposizioni
impartite
dal
Comandante
Provinciale
della
Guardia di
Finanza di
Catania,
Colonnello
t.ISSMI
Francesco
GAZZANI,
hanno
incrementato
il controllo
del
territorio
della
propria
circoscrizione
di servizio.
La Tenenza
di Bronte ha
volto
diuturna
attività di
controllo
del
territorio.
Le Fiamme
Gialle
brontesi
hanno
recentemente
scoperto
consistenti
furti di
energia
elettrica. A
rubare
l’energia
elettrica,
con
meccanismi
fraudolenti,
non erano
utenti
privati
qualsiasi ma
tre
operatori
commerciali,
di cui: un
Bar ed una
lavanderia
di Bronte ed
un
centralissimo
Bar di
Linguaglossa.
Le indagini
esperite,
con
l’ausilio di
tecnici
dell’Enel,
hanno
permesso di
appurare che
i due
esercizi
commerciali
di Bronte
avevano
manomesso il
contatore,
tramite
apertura dei
sigilli e
l’apposizione
di 3
ponticelli
(bypass) sui
circuiti del
contatore
elettronico,
provocando
così un
ribasso (un
furto) del
70% circa
dell’energia
elettrica
prelevata.
L’esercizio
commerciale
di
Linguaglossa,
invece,
aveva posto
in essere un
diverso
sistema di
frode
consistente
nell’installazione
di un
magnete
permanente
sopra la
calotta del
contatore
che
provocava un
semiblocco
dello
stesso.
Infatti a
fronte di
una potenza
di 18 kw
assorbita ne
veniva
misurata dal
contatore
solo 0,2 kw.
Pertanto,
due
responsabili
del Bar di
Bronte, la
titolare
della
lavanderia
ed il legale
rappresentate
della
società che
gestisce il
bar di
Linguaglossa,
sono stati
deferiti
all’Autorità
Giudiziaria.
I contatori
manomessi
sono stati
naturalmente
rimossi e,
per riavere
l’energia
elettrica
negli
esercizi
commerciali,
i titolari
delle ditte
dovranno
saldare
tutta
l’energia
prelevata in
frodo.
Inoltre,
dovranno
rispondere
di furto
aggravato
davanti
all’Autorità
Giudiziaria.
Catania
– ½ kg
marijuana
tra macchine
agricole.
I Baschi
Verdi del
Gruppo della
Guardia di
Finanza di
Catania,
nell’ambito
dei servizi
di contrasto
al traffico
di sostanze
stupefacenti
disposti dal
Comando
Provinciale
delle Fiamme
Gialle
etnee, hanno
tratto in
arresto
A.A.
25enne per detenzione e
spaccio di sostanze
stupefacenti. I
militari, a conclusione
di una capillare
attività investigativa,
con l’ausilio di unità
cinofile, hanno eseguito
una perquisizione
all’interno di un
esercizio commerciale
ubicato nel quartiere
Zia Lisa del capoluogo
etneo. L’attività
di polizia giudiziaria
ha consentito ai tutori
dell’ordine di rinvenire
una borsa, abilmente
nascosta tra pezzi di
ricambio di macchine
agricole, contenente
più di mezzo chilo di
marijuana, in parte già
confezionata in piccole
dosi pronta per essere
venduta. L’arrestato,
assolte le formalità di
rito, è stato associato
alla Casa Circondariale
di Piazza Lanza.
Finanza scopre 20mila capi falsi, per 500mila €. Le Fiamme
Gialle del Comando Provinciale di Catania hanno inferto un duro colpo al
commercio di prodotti contraffatti sul mercato etneo, sequestrando
circa 20.000 articoli di pelletteria falsificati, stoccati in un
magazzino – situato a pochi passi dalla periferia della città – gestito
da un imprenditore cinese, denunciato alla Procura della Repubblica di
Catania. I finanzieri di Catania, da qualche mese, avevano intensificato
l’attività investigativa e di controllo del territorio nel tentativo di
colpire la filiera di approvvigionamento dei numerosi venditori
ambulanti abusivi presenti nella provincia e nelle centralissime vie del
capoluogo etneo. L’ulteriore potenziamento dei controlli effettuato
nell’imminenza delle festività natalizie ha consentito ai Baschi Verdi di individuare un
vero e proprio showroom del falso, con una superficie di oltre 1.000
metri quadri, dove i clienti abilitati all’accesso potevano visionare la
merce esposta e procedere agli acquisti. La zona di esposizione della
merce contraffatta era stata ricavata in un magazzino dove venivano posti
in vendita prodotti regolari. All’interno della struttura, attraversando
uno stretto corridoio composto da scatoloni sovrapposti, si accedeva a
un’area dedicata esclusivamente all’esposizione di borse, cinture,
pochette e altri accessori di pelletteria recanti i segni distintivi di
noti marchi della moda tra i quali Alviero Martini, Burberry e Piero Guidi.
Tutti gli articoli contraffatti erano presentati in modo da consentire
agli acquirenti di individuare immediatamente quelli necessari e
procedere al relativo acquisto. I militari stimano che i prodotti sequestrati,
immessi sul mercato del falso, con prevalente destinazione
presso i venditori ambulanti dei mercati del capoluogo etneo, avrebbero
fruttato ricavi per oltre 500 mila euro, determinando un rilevante danno
al commercio legale, già sofferente per il protrarsi della crisi
economica. L’attività delle Fiamme Gialle catanesi, pertanto, colpendo a
monte i canali di approvvigionamento dei prodotti contraffatti, ha lo
scopo di interrompere il circuito che alimenta sul territorio etneo tali
attività illecite. I controlli della Guardia di Finanza
non saranno limitati alle festività natalizie, ma proseguiranno nel
tentativo di contrastare un fenomeno illegale che presenta notevoli
ripercussioni negative sul mondo dell’economia e su quello del lavoro.
Catania - Finanza, blocca 7 corrieri e 1.520 kg marijuana.
5 albanesi e 2 italiani sono stati presi nella notte su 2 furgoni e 3
auto
: Shkelzen Aliaj, Sokol Cenaj, Viktor Dalipaj, Gentian Hoxha, Arsen
Serjnaj, Agatino Santanocito, Francesco Gennaro. I Baschi Verdi,
nell’ambito delle attività di controllo del territorio quotidianamente
disposte dal Comando Provinciale di Catania hanno sequestrato lo
stupefacente. Una pattuglia ha notato un’insolita carovana, composta
da 3 vetture e 2 furgoni, viaggiare a velocità sostenuta lungo la
statale 114, tra Acireale e Riposto. I due furgoni, bianchi, privi di
qualsiasi insegna e di cui uno con targa di cartone, hanno attratto
l’attenzione dei militari che hanno deciso di seguire il convoglio. I
militari hanno proceduto, nel frattempo, ad eseguire le verifiche di
routine sulle targhe dei mezzi ed a chiedere l’ausilio di altre
pattuglie. I militari con il rinforzo, hanno stabilito di sottoporre
a controllo il convoglio in zona Santa Maria degli Ammalati, alle porte
di Acireale. I 2 furgoni sono stati immediatamente fermati, le 3 auto
hanno tentato una manovra elusiva, risultata vana. I finanzieri, dopo
un breve inseguimento, hanno bloccato sul nascere il tentativo di fuga.
L’ispezione dei furgoni ha permesso di rinvenire diverse balle di
marijuana avvolte in sacchi di juta, per un peso complessivo di kg.
1.520.Tutti i soggetti fermati, 5 albanesi e 2 italiani, sono stati
tratti in arresto e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
etnea. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro tutti i mezzi e
la sostanza stupefacente. L’enorme quantitativo di stupefacente
sequestrato era destinato ad alimentare, soprattutto nell’approssimarsi
delle festività natalizie, non solo il mercato catanese, ma,
verosimilmente, anche quello di altre province. La sua rivendita avrebbe
fruttato circa 10 milioni €.
Catania
- (video
arresti GdF) Operazione GdF “Reset” manette a 24 dei
Santapaola-Ercolano Stazione e Civita. Oltre 150
militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Catania all’alba hanno dato esecuzione all’ordinanza di
custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Catania
su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei
confronti di 24 soggetti indiziati dei delitti di
associazione per delinquere di stampo mafioso, ricettazione
e detenzione di armi, estorsione, danneggiamento e incendio
doloso, usura, associazione finalizzata al traffico di
sostanze stupefacenti, evasione e rapina a mano armata. Le
indagini sono state coordinate dal procuratore capo Giovanni
Salvi, dall'aggiunto Carmelo Zuccaro e dai sostituti Iole
Boscarino e Andrea Bonomo. 17 arresti, 1 ai domiciliari, e
7 ordinanze notificate in carcere. L’atteggiamento temerario
dei nuovi vertici indagati ha causato momenti di frizione
con altri clan mafiosi, consentendo agli investigatori di
acquisire elementi di prova su personaggi di spessore del
gruppo della “Civita”, riconducibile alla famiglia Nizza (Giovanni
Nizza e Salvatore Mirabella). L’ordinanza è
stata eseguita nei confronti dei soggetti nati a Catania:
Alessandro Albergo, 22enne, Francesco Arcidiacono,
53enne alias “Franco U Salaru”, Marco Arena, 49enne,
Orazio Bonfiglio, 32enne alias “Orazio Bassotto”,
Sebastiano Caruso, 48enne alias “Nuccio Tyson”,
Carmelo Chiantello, 33enne inteso “Melo”, Carmelo Di
Bartolo,48enne alias “Melo Sviluppo”, Roberto Di
Mauro, 50enne, Francesco Faro, 26enne alias “Melo
Meno”, Angelo Gallo, 25enne alias “Angelo a ciolla”,
Francesco Liberato, 38enne inteso “Franco”,
Salvatore Mirabella, 48enne alias “Turi Palocco”,
Angelo Mirabile, 47enne alias “Angelo u porcu”,
Giovanni Nizza, 40enne alias “Giovanni Banana”,
Agostino Pomponio, 48enne, Antonio Puglisi,
42enne alias “Puddisino”, Cristofaro Romano, 31enne
inteso “Cristian”, Alessandro Scalia, 35enne,
Davide Giuseppe Silverio, 46enne, Alessandro Vella,
22enne, Domenico Zuccaro, 45enne alias “Domenico u
biondo”, Benedetto Zucchero, 20enne inteso “Benny”,
Giuseppe Zucchero, 51enne inteso “Pippo”, Bruno
Cavarra, 80enne nato a Siracusa (arresti domiciliari).
L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Catania ed eseguita dal Nucleo di Polizia
Tributaria, ha avuto principalmente ad oggetto le plurime
attività illecite gestite dal gruppo capeggiato dalla
famiglia Zucchero, noto come “gruppo della stazione”,
facente parte della cosca “Santapaola – Ercolano”. Le
attività investigative hanno consentito di accertare che il
capo storico del clan, Zucchero Giuseppe, nonostante la
detenzione in carcere, abbia continuato, nel tempo, a
guidare le attività illecite del suo gruppo, impartendo
disposizioni ai congiunti durante i colloqui carcerari in
particolare a Cristofaro Romano e Benedetto Zucchero,
rispettivamente genero e figlio, da lui stesso investiti del
ruolo apicale. L’approfondito e attento lavoro di indagine
ha permesso di ricostruire l’intero organigramma del “gruppo
della stazione”, individuando quali presunti affiliati
Francesco Liberato, Roberto Di Mauro, Davide Silverio e
Domenico Zuccaro. La Guardia di Finanza dalle indagini
avrebbe fatto emergere un capillare ricorso al “pizzo”,
richiesto a tappeto a tutti i commercianti della zona di
influenza ed anche fuori dalla provincia etnea. Inoltre, per
fare fronte alle sempre maggiori necessità economiche dei
membri del clan (alcuni dei quali detenuti), gli associati
avrebbero rivolto alle vittime richieste di denaro sempre
maggiori. Secondo schemi tradizionali e tipici della
criminalità organizzata “chi non sottostava alle richieste
subiva ripercussioni e violenze di varia natura” (in un caso
è stato documentato l’incendio dell’autovettura di una
vittima e le istruzioni specifiche su come attuare questo
tipo di intimidazione fornite dal carcere dallo stesso capo
storico del gruppo). L’attività del clan diretta al
reperimento di entrate economiche è stata posta in essere
anche con l’organizzazione di alcune rapine a mano armata
non solo nel territorio catanese, ma anche in altre regioni:
erano state anche progettate nei minimi dettagli, ma poi non
portate a compimento, le rapine a un ufficio postale di
Faenza e ad una gioielleria in provincia di Reggio Calabria.
Inoltre, il clan, per incrementare gli introiti, ha ampliato
il proprio raggio d’azione con nuove attività illecite, in
particolare avviando il c.d. “recupero crediti”. Alcuni
creditori, anche usurai, per poter ottenere in maniera più
rapida ed efficace la restituzione del denaro dato in
prestito, si rivolgevano a soggetti mafiosi che, facendo
leva sul timore ingenerato dalla propria caratura criminale,
ottenevano immediatamente quanto richiesto, trattenendo una
parte dell’importo riscosso come provvigione per l’attività
svolta. Anche lo spaccio delle sostanze stupefacenti
rientrava tra le attività più remunerative per il sodalizio.
In questi casi, lo smercio avveniva reclutando persone
estranee al clan al fine di far ricadere su altri il rischio
delle eventuali conseguenze in caso di controlli di
polizia. Plauso del sottosegretario alla giustizia
Berretta a magistrati e Guardia di Finanza per
operazione:“L'imponente operazione coordinata dalla Procura
di Catania che ha dato un duro colpo alle attività criminali
del clan Santapola-Ercolano scoperchia una realtà
tristemente nota fatta di pizzo, estorsioni, usura e
violenze che rappresentano un ostacolo enorme per lo
sviluppo del nostro territorio. Un ostacolo che però, pezzo
per pezzo, viene demolito dai nostri magistrati. A loro, al
Procuratore Salvi, al Colonnello Gazzani ma anche a tutta la
Direzione Distrettuale Antimafia e alla Guardia di Finanza
che ha eseguito l'operazione va il mio sentito plauso per i
risultati ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata.
Una battaglia che ridà fiducia ai catanesi, ai negozianti e
agli imprenditori”. Soddisfazione ed apprezzamento alla
Guardia ed alla magistratura catanese" sono stati espressi
da Nello Musumeci, presidente della Commissione Antimafia
dell'Ars, dopo la vasta operazione che stamane ha portato
nel capoluogo etneo all'arresto di 24 persone indiziate di
gravi e numerosi delitti e che apparterrebbero al clan
Santapaola. "L'avere liberato tanti commercianti dalla
sistematica e sempre più esosa richiesta di pizzo deve
servire da stimolo agli altri imprenditori vessati,
affinché trovino il coraggio di denunciare i propri
estorsori. La fiducia nello Stato non deve mai venire meno."
GdF scopre truffa su titoli posta in manette ex
direttore
Catania
– GdF scopre truffa su titoli depositi postali,
ex direttore posta Nicolosi in manette.
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Catania nella mattinata hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del
Tribunale di Catania nei confronti di(video
arresto Guardia di Finanza)Liborio Ferrara
64enne, ex direttore dell’ufficio postale di Nicolosi (CT),
per i reati di peculato e falso materiale. Il provvedimento
è stato emesso all’esito di indagini coordinate dalla
Procura della Repubblica, ed in particolare dal gruppo di
lavoro specializzato per reati contro la pubblica
amministrazione diretto dal Procuratore Aggiunto
dott.Patanè. Le indagini sono state condotte dai Finanzieri
del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania - scaturite sia
da attività ispettiva interna delle Poste Italiane S.p.A.
sia dalle numerose denunce presentate da vari clienti presso
la Stazione dei Carabinieri della località etnea - sono
emerse specifiche responsabilità a carico del
predetto direttore, il quale, attraverso la creazione di
falsa documentazione riferita a “buoni fruttiferi postali,
bot e titoli obbligazionari”, sarebbe riuscito ad ingannare
15 clienti investitori ed a sottrarre loro la somma
complessiva di circa 1.500.000€. Le prime indagini svolte
dall’Arma di Nicolosi avrebbero evidenziato che l’arrestato,
proprio nella sua qualità di direttore dell’ufficio postale
veniva indicato dai denuncianti quale figura di riferimento
del settore “risparmi e investimenti”. Gli approfondimenti
investigativi svolti dalla Guardia di Finanza hanno permesso
di accertare come il direttore infedele, avrebbe carpito la
fiducia riposta nei suoi confronti da vari clienti. Il
funzionario avrebbe approfittato soprattutto dell’età
avanzata di molti di essi. Il direttore avrebbe invogliato
i clienti e consigliato loro di effettuare investimenti,
promettendo anche tassi di interesse maggiori rispetto a
quelli praticati da altri operatori finanziari. Il
funzionario si sarebbe in alcuni casi recato direttamente
presso le abitazioni degli anziani pensionati per far
firmare la documentazione postale nonché per consegnare in
contanti parte degli interessi maturati. Ciò avrebbe
consentito al Ferrara di movimentare e disporre delle somme
dei clienti in totale autonomia causando agli stessi un
ingente danno patrimoniale. Il modus operandi adottato per
porre in essere l’ingente truffa era così articolato:
rilascio di un buono fruttifero postale regolarmente
contabilizzato e successiva falsa operazione di estinzione
del titolo all’insaputa del cliente con incasso indebito
della relativa somma; rilascio di buoni fruttiferi postali o
titoli obbligazionari – apparentemente autentici e regolari
– che non venivano registrati e contabilizzati nei sistemi
informatici delle poste italiane. Oltre all’esecuzione della
custodia cautelare in carcere del direttore, le fiamme
gialle stanno svolgendo operazioni di sequestro preventivo
dei beni mobili ed immobili nella disponibilità dello
stesso, fino a concorrenza dell’importo indebitamente
sottratto. Inoltre, le attività investigative sono state
estese nei confronti dei beneficiari del denaro di
provenienza illecita. Nel corso delle indagini è emerso
infatti che parte delle somme truffate a due ignari clienti
dell’ufficio postale di Nicolosi hanno costituito la
provvista per l’emissione di vaglia postali, per un importo
di circa 220.000 euro, utilizzati successivamente per
l’acquisto di un immobile sempre nel paesino etneo. La
Guardia di Finanza, con un lavoro molto complesso e
accurato, è quindi riuscita a seguire i flussi del denaro
sottratto, giungendo a individuare coloro che lo avevano
riciclato e consentendo così di recuperare almeno parte del
denaro sottratto sotto forma di immobili nei quali era stato
reinvestito.
Catania
- Corsi professionali peculato, truffa, erogazioni pubbliche,
corruzione, falso e frode fiscale: 10 indagati, 8 ai
domiciliari, 2 in carcere. Il Giudice per le Indagini
Preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere nei
confronti di Giuseppe Saffo e del nipote Francesco
Cavallaro mentre ha disposto gli arresti domiciliari nei
riguardi di Concetta Cavallaro, Manuela Nociforo,
Eleonora Viscuso, Domenico La Porta, Rosa Maria
Trovato, Giuseppe Bartolotta e Biagio La Fata.
Nei confronti di uno degli indagati sono in corso le operazioni
volte all’esecuzione della misura cautelare degli arresti
domiciliari. I Militari del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Catania, nella mattinata a conclusione di una
complessa attività di indagine, hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare e contestuale sequestro preventivo per
equivalente emessa dal G.I.P. su richiesta della Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Catania.Le attività
investigative hanno visto coinvolti numerosi indagati, ai quali
sono stati contestati i reati di peculato, truffa aggravata per
il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso e
frode fiscale. L’indagine ha svelato l’esistenza di
un’associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione ed
all’indebita percezione di contributi pubblici, anche
comunitari, destinati alla formazione professionale, per circa
nove milioni di euro – allo stato accertati - sul totale dei
circa 58 milioni ricevuti complessivamente da enti di formazione
professionale nel quinquennio 2005-2010 per l’organizzazione e
realizzazione di 112 corsi di formazione. Il provvedimento
cautelare ha interessato 10 indagati, per 2 dei quali è stata
disposta la custodia cautelare in carcere. Per gli altri 8 sono
stati disposti gli arresti domiciliari. Il G.I.P. ha, altresì,
disposto il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili per
un valore complessivo pari a circa 3.700.000,00 euro. Gli enti
di formazione professionale coinvolti sono l’A.N.F.E.
provinciale (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), l’I.R.A.P.S.
(Istituto di Ricerche e Applicazioni Psicologiche e
Sociologiche), l’A.N.F.E.S. (Associazione Nazionale Famiglie
Emigrati Siciliani) e l’I.S.S.V.I.R. (Istruzione, Servizi,
Sport, Volontariato, Italiano e Regionale), tutti con sede in
Catania e operanti anche in altre province siciliane. Gli
elementi acquisiti nel corso delle attività investigative hanno
evidenziato che il sistema di frode è stato ideato
principalmente da 2 soggetti, legati da vincolo di parentela,
che si sono avvalsi di alcune imprese a loro stessi
riconducibili anche attraverso altri familiari, appositamente
costituite per documentare spese totalmente fittizie. In altri
casi le società di comodo sono state utilizzate come soggetto
economico interposto fra gli effettivi fornitori e gli enti di
formazione professionale, al solo fine aumentare fittiziamente
il prezzo di alcune forniture e servizi destinati agli enti in
questione. In diversi casi, le imprese interposte hanno emesso
fatture per la prestazione di servizi (ad esempio per pulizia e
manutenzione dei locali e assistenza attrezzatura informatica)
in realtà mai eseguite.Anche l’individuazione dei fornitori
degli enti di formazione professionale - in occasione
dell’acquisto di beni e servizi - era effettuata aggirando le
regole previste dalla normativa, che prevede la comparazione di
tre preventivi e l’individuazione di quello più conveniente tra
essi. In particolare, l’organizzazione provvedeva alla
formazione di preventivi falsi - utilizzando nominativi di
società inconsapevoli - recanti prezzi molto superiori rispetto
a quelli proposti dalle imprese legate al gruppo criminale,
sulle quali inevitabilmente cadeva la scelta. Le indagini hanno
anche interessato un funzionario della Regione Siciliana in
servizio presso l’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Catania,
che ha revisionato, nel tempo, i rendiconti degli enti, operando
in palese violazione delle regole che governano l’attività di
controllo della rendicontazione, ottenendo in cambio benefici
rappresentati dal conferimento di incarichi ai propri congiunti
presso alcuni degli enti interessati dalle indagini.
Catania
–
Finanza sequestra 12 videopoker illegali, 1 denuncia. La
Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania ha
concluso un intervento a contrasto del gioco d’azzardo tramite
apparecchi da divertimento ed intrattenimento, pervenendo al
sequestro di 12 apparecchi alterati ed alla denuncia del
titolare di una sala giochi. I Finanzieri del Nucleo di Polizia
Tributaria di Catania, con funzionari della locale Agenzia
delle Dogane e dei Monopoli, hanno individuato 1 sala giochi,
ubicata nella zona centrale del capoluogo etneo, dove erano
installati, a disposizione della clientela, videopoker provvisti
di una doppia scheda. La manomissione consentiva di riprodurre
giochi illeciti, con possibilità di vincita praticamente
azzerate, diversi da quelli per cui le macchine erano state
omologate e per le quali erano state rilasciate le previste
autorizzazioni amministrative. Il meccanismo fraudolento era
particolarmente ingegnoso ed insidioso: infatti, la doppia
scheda, grazie alle ridotte dimensioni, era abilmente occultata
nella struttura metallica del videogioco e di difficile
rilevazione ad un esame speditivo dell’apparecchio da parte
degli ignari giocatori. Con tale sistema le macchinette, pur
risultando collegate alla rete telematica del gioco legale
gestita dai Monopoli, in realtà non registravano le giocate
permettendo al gestore di incassare l’intero valore della stessa
ed evadendo la relativa imposta. L’attività di polizia nasce
dall’azione investigativa messa in atto nello specifico settore
dalle Fiamme Gialle etnee tesa alla repressione del gioco
illegale, connotato da un forte impatto socio-economico.
Caltagirone
- Finanza scopre 18 falsi braccianti agricoli. La
Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania ha
scoperto 18 falsi braccianti agricoli che incassavano
l’indennità di disoccupazione agricola senza aver mai lavorato
nel settore. Infatti le Fiamme Gialle di Caltagirone hanno
accertato che l’azienda agricola, presso cui avrebbero dovuto
coltivare gli agrumi, in realtà non è mai esistita. L’indagine,
coordinata dalla Procura della Repubblica calatina e svolta in
collaborazione con la Direzione Provinciale dell’INPS, ha
consentito di denunciare i 18 soggetti con l’accusa di truffa
aggravata ai danni dello Stato per aver percepito indebitamente
oltre 110.000 euro. La “disoccupazione agricola” è un'indennità
riconosciuta dall'Inps a titolo di sussidio per coloro che,
impiegati nel settore dell’agricoltura, si ritrovano senza
lavoro. Nel caso specifico, l’organizzatore della truffa aveva
costituito una “ditta fantasma” che avrebbe dovuto coltivare
agrumi nelle campagne di Palagonia con 17 dipendenti, tutti suoi
parenti. In realtà, la società “esisteva” solo sulla carta con
l’unico scopo di “certificare” le “assunzioni fittizie” dei
subalterni e consentire loro di percepire l’indennità di
disoccupazione al momento del licenziamento, che avveniva
strumentalmente al compimento dei requisiti annuali previsti
dalla legge per la corresponsione del sussidio. Sono ora in
corso le procedure per il recupero delle somme indebitamente
percepite.
Catania
– GdF scopre tra Catania e Siracusa agrumeti trasformati in
coltivazioni droga.(video
operazione Finanza)La Guardia di Finanza di Catania individua
una maxi piantagione di stupefacenti. Agli arresti domiciliari 5
responsabili e sequestrate 2,5 tonnellate di marijuana. I finanzieri
del Comando Provinciale di Catania e della locale Sezione Aerea di
Manovra hanno concluso una rilevante attività di contrasto alla
produzione e al traffico di sostanze stupefacenti, procedendo al
sequestro di una vasta area adibita alla coltivazione di marijuana,
delle relative piante e all’arresto di un italiano e quattro romeni
implicati nell’illecito contesto. Le attività investigative,
condotte grazie all’ausilio dei mezzi aerei, hanno consentito di
individuare la piantagione, abilmente celata in un agrumeto, in una
località rurale particolarmente isolata a cavallo delle province di
Catania e Siracusa. Durante le operazioni di perlustrazione, i
soggetti responsabili hanno tentato dapprima di estirpare e
occultare le piante e poi darsi alla fuga. Il coordinato intervento
delle pattuglie a terra, guidate dal personale a bordo
dell’elicottero, ha consentito ai Baschi Verdi di bloccare e trarre
in arresto 4 cittadini romeni, dediti alle attività di coltivazione
delle piante stupefacenti, e 1 soggetto italiano, proprietario del
fondo e dominus dell’illecita attività. La piantagione era dotata di
un sistema automatizzato di irrigazione che, considerato lo stato
delle piante e la loro altezza – in alcuni casi superiore ai 2 metri
– si è rivelato molto efficace Il complessivo quantitativo di
marijuana, pari a circa 2,5 tonnellate, avrebbe fruttato sul mercato aretuseo ed etneo, naturale sbocco della produzione sequestrata,
oltre un milione di euro. Al termine delle attività, i soggetti
fermati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
siracusana che ne ha ordinato la custodia agli arresti domiciliari.
Negli ultimi tempi si è registrato un deciso incremento dei
sequestri delle coltivazioni di marijuana. I numerosi interventi
effettuati nella provincia catanese testimoniano da un lato la
disponibilità di luoghi isolati e impervi per occultare le
piantagioni (agrumeti, canneti, ecc.), dall’altro la remuneratività
di un traffico che, a differenza di quello della cocaina ed eroina,
risulta molto più agevole, non necessitando di alcun additivo o
prodotto chimico.
Catania
- GdF sequestra beni per 3.300.000: evasione 2 aziende trasporti.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania
hanno eseguito due ordinanze di sequestro preventivo di beni per circa
3.300.000€. I provvedimenti cautelari sono stati disposti dalla Sezione
del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, su
richiesta della locale Procura Distrettuale, nei confronti di due
imprenditori titolari di società di trasporti operanti nel capoluogo
etneo. Le indagini, effettuate nell’ambito di distinti procedimenti per
reati fiscali, sono state avviate lo scorso mese di agosto. Nella prima
inchiesta è risultata coinvolta la SUD TRASPORTI S.r.l., oggetto di una
verifica fiscale svolta dalla Guardia di Finanza che aveva consentito di
svelare l’esistenza di un vorticoso sistema di fatture false ammontanti
ad oltre 5.000.000€, emesse da una società “cartiera” di Palermo, la
TRASPORTI e SPEDIZIONI. Denunciati Angelo ERCOLANO 37enne, nella sua
qualità di Presidente del Consiglio d’amministrazione Maria e ERCOLANO
51enne, nella sua qualità di amministratore delegato. La seconda
indagine ha riguardato la EUROPA TRANS S.r.l., che negli anni 2009 e
2010 aveva omesso il versamento di Imposte e contributi previdenziali ed
assistenziali. Gli accertamenti, eseguiti dai militari della Guardia di
Finanza, hanno consentito di individuare l’amministratore “occulto”
della società controllata, Riccardo REITANO 58enne il quale si sarebbe
servito di un cittadino extracomunitario nullatenente, ZAMORA FONSECA
JOSE’ 66enne di nazionalità cubana, a cui ne aveva intestato formalmente
la gestione. L’attività investigativa svolta dai militari ha permesso di
rilevare e segnalare all’Autorità Giudiziaria di Catania l’esistenza di
diversi conti correnti e depositi bancari riconducibili ai soggetti
indagati, nonché diversi beni mobili/immobili e partecipazioni
societarie. Le indagini patrimoniali costituiscono il frutto del modulo
organizzativo, coordinato dalla sezione di criminalità economica della
Procura della Repubblica, che prevede una stretta e continuativa
collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e con l’INPS.
Catania -
Sud Trasporti s.r.l. a firma del presidente Angelo Ercolano precisa
testualmente:” Sud Trasporti continua a lavorare, dimostreremo che è
tutto regolare. La Sud Trasporti s.r.l., con riferimento alle notizie
ieri riportate dalla stampa, desidera chiarire che i sequestri
preventivi hanno avuto ad oggetto -esclusivamente- beni di proprietà dei
signori Angelo e Maria Ercolano. Il patrimonio della Sud Trasporti
s.r.l. è rimasto estraneo ai sequestri e non è stato per nulla
intaccato, così come l’operatività della società. La vicenda oggetto del
giudizio, nell’ambito della quale è stato disposto il sequestro dei beni
personali dei signori Angelo e Maria Ercolano, concerne -essenzialmente-
l’interpretazione giuridica da dare ai rapporti e ai contratti
intercorsi con una cooperativa (con sede a Palermo) che aveva, alcuni
anni addietro, effettuato prestazioni in favore della Sud Trasporti
s.r.l. Non è in contestazione l’effettuazione dei servizi nè tanto meno
il mancato pagamento dei tributi da parte della Sud Trasporti s.r.l.
Giova ribadire che, anche secondo l’accusa, non vi è un solo trasporto
che non sia stato realmente effettuato e fatturato. Siamo fiduciosi del
fatto che i signori Angelo e Maria Ercolano vedranno riconosciute -nelle
competenti sedi giudiziarie- le loro ragioni. La Sud Trasporti s.r.l.
continua, ovviamente, regolarmente la propria attività”.
Catania
- Migranti senza documenti: GdF sequestra nave. La Guardia di
Finanza, su provvedimento emesso d’urgenza da questa Procura
Distrettuale, ha sequestrato un’imbarcazione di 30 metri utilizzata come
“nave madre” impiegata nel traffico di migranti senza documenti. Il
provvedimento si inserisce nelle attività di indagine relative al
tragico sbarco del decorso 10 agosto, che portò alla morte di sei
sventurati. Le complesse attività investigative, coordinate dalla
Procura, sono state effettuate dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei
Carabinieri, oltre che dalla Guardia di Finanza. La Guardia Costiera di
Catania ha fornito anch’essa un rilevante contributo. Si tratta del
primo sequestro effettuato in acque internazionali anche in applicazione
delle Convenzioni internazionali in materia di diritto di Alto Mare e
sul crimine transnazionale, riguardanti anche la potestà di fermare ed
ispezionare una nave priva di nazionalità – o assimilata – sospettata di
essere coinvolta nel traffico di migranti. Sono stati utilizzati
elementi di prova relativi all’impiego della nave quale mezzo per il
trasferimento dei migranti senza documenti, nel contesto di
un’associazione operante in Italia e in Egitto. L’operazione è iniziata
nel pomeriggio di ieri a 107 miglia sud di Capo Passero (SR) quando il
pattugliatore rumeno impiegato nel dispositivo internazionale coordinato
dall’Agenzia Europea “Frontex” ha avvistato l’imbarcazione “madre”
carica di persone e con al traino un’unità “figlia” più piccola. Sono
immediatamente usciti i mezzi aeronavali di FRONTEX che, dopo aver
assistito a distanza al trasbordo dei migranti senza documenti
sull’imbarcazione a rimorchio, sono intervenuti per soccorrere i 199
sventurati e catturare la nave madre che, nel frattempo, aveva invertito
la rotta per darsi alla fuga. Le unità Rumene e della Guardia di
Finanza, operanti sotto l’egida del FRONTEX, avvalendosi di unità di
supporto aeree, hanno proceduto all'abbordaggio in acque internazionali
della nave priva di bandiera, eseguendo il decreto di sequestro
preventivo emesso dall’Autorità Giudiziaria etnea. Un’unità della
Guardia di Finanza, con a rimorchio quella sottoposta a sequestro, si è
diretta verso il porto di Catania, con arrivo nella mattinata. I
migranti, 199 persone, di cui 85 uomini, 50 donne e 64 minori di
dichiarata nazionalità siriana, sono stati trasbordati su un altro
guardacoste della Guardia di Finanza e su un’unità della Capitaneria di
Porto, nel frattempo attivata per concorrere ai soccorsi. Le unità
navali dirette verso il Porto di Siracusa sono giunte alle 22,30 di
sera. Le indagini proseguono in collaborazione con la Procura della
Repubblica di Siracusa. Il “modus operandi” adottato per eludere i
controlli ed impedire azioni di contrasto, nelle ultime settimane aveva
consentito alle organizzazioni transnazionali operanti sia in Egitto che
in Italia di porre in essere più condotte di favoreggiamento
dell’immigrazione senza documenti. La D.D.A. ha dato applicazione alle
Convenzioni internazionali considerando che il reato, alla luce delle
risultanze investigative, è commesso anche nel territorio dello Stato
poiché in esso era programmato l’ingresso e la facilitazione della
condotta incriminata e perché all’interno del nostro territorio opera
l’organizzazione transnazionale. Si tratta di un’operazione di
contrasto all’immigrazione senza documenti, condotta da unità interforze
e quindi con il determinante apporto delle investigazioni della Polizia
di Stato, efficacemente portata a termine dalla Guardia di Finanza
grazie al suo comparto aeronavale, che permette di coniugare attività di
presidio del mare con quelle di polizia giudiziaria e di soccorso.
Catania
- Colonnello Manna c.te GdF Catania, dal commissario straordinario Liotta.
La visita presso la sede del Centro direzionale Nuovaluce del neo
comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Roberto
Manna, è istituzionale. L’alto ufficiale è stato accolto dal
commissario straordinario della Provincia, Antonella Liotta, in presenza
del capo di gabinetto, Ettore De Salvo. Un cordiale incontro che ha
permesso alle due autorità di tracciare alcune linee-guida per una
proficua collaborazione. Il commissario straordinario, Antonella
Liotta ha dichiarato: “In questa fase di gestione commissariale
dell’Ente la Provincia, nell’ambito delle proprie competenze a servizio
della cosa pubblica, conferma la già avviata prassi di condivisione sui
temi inerenti la cultura e la pratica della legalità e sull’osservanza
delle leggi, a sostegno della tenace e scrupolosa attività della Guardia
di Finanza e di tutte le Forze di Polizia”. Il comandante Roberto Manna
ha manifestato piena disponibilità collaborativa su azioni e temi di
competenza del corpo delle Fiamme Gialle.
nella foto da sin: col
Gazzani, gen Gibilaro e col Manna
Catania
– GdF: col. Gazzani passa comando provinciale a col. Manna. La
cerimonia di passaggio di consegne del Comando Provinciale di Catania
fra il Col. t.ISSMI Francesco Gazzani e il Col. t.ST Roberto Manna si è
svolta lunedì mattina, presso la caserma “Angelo Maiorana”, alla
presenza del Comandante Regionale Sicilia, Gen. D. Ignazio Gibilaro, e
di una ristretta rappresentanza del personale in servizio ed in congedo
alla sede. Il Col. Gazzani, dopo tre anni al vertice delle fiamme gialle
catanesi, è stato chiamato alla guida del Nucleo Speciale Privacy di
Roma. Nel tracciare il positivo bilancio della permanenza siciliana, in
cui sono stati raggiunti importanti risultati nel contrasto agli
illeciti economico-finanziari nonché alla criminalità organizzata, ha
inteso rivolgere un sentito ringraziamento alle Autorità civili e
militari del capoluogo etneo, all’intera comunità e a tutto il personale
per il lavoro svolto e la collaborazione prestata in ogni occasione. Nel
cedere il comando ha formulato gli auguri di buon lavoro al neo
Comandante Provinciale, il Col. t.ST Roberto Manna. Il Col. Manna, 46
anni originario della provincia di Caserta, proviene dal Comando
Generale del Corpo dove ha ricoperto dapprima il prestigioso incarico di
Capo Ufficio del Capo di Stato Maggiore e successivamente quello di Capo
Ufficio Personale Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri. Nel
corso della carriera è stato ufficiale istruttore presso l’Accademia di
Bergamo e ha retto importanti comandi quali, tra gli altri, la 3^
Compagnia di Como, il Gruppo Verifiche Speciali e il I Gruppo Tutela
Entrate del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, dove è stato anche
Capo Ufficio Operazioni. Ha frequentato il Corso Superiore di Scuola
Polizia Tributaria ed è laureato in Giurisprudenza, in Scienze politiche
e in Scienze della sicurezza economico-finanziaria. E’ sposato e padre
di due figli. Il Col. t. ST Roberto MANNA nato a Mondragone (CE), l’11
ottobre 1966, si è arruolato nell’anno 1988, frequentando l’88° Corso
“Val Tomorizza II” presso l’Accademia della Guardia di Finanza di
Bergamo. Nel corso della carriera ha svolto incarichi di natura
operativa al Comando: della Sezione Operativa della Compagnia di Aosta;
della III Compagnia Como; del Gruppo Verifiche Speciali del Nucleo
Regionale P.T. Lazio; del I Gruppo Tutela Entrate e dell’Ufficio
Operazioni del Nucleo di Polizia Tributaria Roma. E’ stato Ufficiale
istruttore presso l’Accademia del Corpo e ha svolto altresì incarichi di
Stato Maggiore presso l’Ufficio Legislazione e l’Ufficio del Capo di
Stato Maggiore ed è stato Capo Ufficio Personale Ispettori,
Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri del I Reparto del Comando
Generale. E’ in possesso dei seguenti titoli: Laurea in Giurisprudenza;
Laurea in Scienze politiche;Laurea in Scienze della Sicurezza Economica
e Finanziaria; Master di 2° livello in “Diritto tributario
dell’impresa”. E’ titolato “Scuola di Polizia Tributaria”. Il Colonnello
Manna è Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica
Italiana. E’ coniugato e padre di due figli. Dal 26 agosto 2013 ha
assunto l’incarico di Comandante Provinciale di Catania. Al neo
comandante provinciale l’augurio del buon e proficuo lavoro. i.l.p.
Caltagirone CT – GdF calatina:magg. Invincibile cede
comando a cap. Solazzo. Avvicendamento al vertice della
Compagnia della Guardia di Finanza di Caltagirone. Il maggiore
Mario Invincibile, il 19 agosto 2013 dopo tre anni di permanenza
nella città calatina, durante i quali il Reparto ha conseguito
importanti risultati nel campo della polizia economico
finanziaria e della polizia giudiziaria, ha ceduto il comando
del Reparto al capitano Michele Solazzo, per intraprendere un
nuovo importante incarico al Nucleo di Polizia Tributaria di
Rimini. Il cap. Michele Solazzo,
29 anni originario di Bisaccia (AV), giunge da Genova, dove ha
retto negli ultimi due anni il Nucleo Operativo del I Gruppo.
Nella precedente esperienza operativa, con il grado di Tenente,
il giovane Ufficiale ha comandato la Tenenza della Guardia di
Finanza di Fossano (CN). Il magg. Invincibile, nel salutare i
militari dipendenti in occasione del passaggio delle consegne
del Reparto, ha ringraziato i propri collaboratori per gli
ottimi risultati conseguiti in ogni settore di intervento,
augurando al neo arrivato cap. Solazzo un futuro ricco di
soddisfazioni.
Catania - GdF scopre ad Acitrezza 1800 kg tonno avariato. I militari della Sezione Operativa Navale della Guardia
di Finanza di Catania, nel corso di un
servizio diretto alla tutela del patrimonio
ittico e alla repressione della pesca di
frodo, hanno sottoposto al controllo un
automezzo in località Acitrezza nel Comune
di Acicastello (CT), rinvenendo un ingente
quantitativo di pesce della specie “Thunnus
thinnus” (tonno rosso), pari a Kg. 1.800
circa. I militari, a seguito di accertamenti
esperiti e dalla documentazione esibita dal
trasportatore, hanno evinto che il tonno era
stato pescato e tenuto illegalmente in
violazione alle vigenti disposizioni a
tutela dei piani di ricostituzione della
specie ittica. Il pescato, privo di
tracciabilità, è stato sottoposto a
sequestro e, giudicato non idoneo al consumo
alimentare dai veterinari dell’ASP Catania
del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria
Unità Operativa SPV di Acireale, ed è stato
distrutto presso un locale centro di
smaltimento rifiuti.
Acireale –
GdF preso coltivatore stupefacenti con arma in casa. le Fiamme
Gialle acesi, nella notte tra l’8 ed il 9 luglio, durante un
servizio d’iniziativa, hanno tratto in arresto ai domiciliari B.A.
, 55enne incensurato di Acireale, dopo aver rinvenuto all’interno
della sua abitazione 8 piante di marijuana. Nel corso della
perquisizione, inoltre, si è scoperto che lo stesso deteneva diverse
armi da fuoco, tra cui 1 pistola revolver modello Velo-dog e 13
proiettili calibro 5,75 e 7,65 non regolarmente dichiarati che sono
stati sequestrati. L’A.G. ha disposto successivamente gli arresti
domiciliari e lo stesso si trova ora presso la propria abitazione in
attesa di giudizio. È grazie all’intuito ed alla scrupolosa attività
di osservazione dei finanzieri che si è potuti giungere all’arresto
e al sequestro della sostanza stupefacente. Le piante di marijuana,
infatti, alte ormai più di un metro e mezzo e pronte per essere
“trattate” e consumate, si trovavano nel terrazzo dell’abitazione
e, quindi, risultavano difficilmente individuabili. Sul posto è
intervenuta anche un’unità cinofila delle Fiamme Gialle affinché si
potesse meglio accertare la presenza di altre sostanze
nell’abitazione.
Catania– GdF
scopre truffa falsi braccianti a INPS, sequestro preventivo beni
1.100.000 €. La misura adottata a carico di 8 responsabili,
promotori di una truffa aggravata ai danni dell’INPS per falsi
braccianti agricoli. Denunciate, complessivamente, 155 persone. Il
Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, ha eseguito un’ordinanza di
sequestro preventivo di beni per oltre 1.100.000 euro. Il provvedimento
cautelare è stato disposto dalla Sezione del Giudice per le indagini
preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della locale Procura
Distrettuale nei confronti di 8 soggetti, costituenti il vertice di
un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni
dell’Inps. In seguito ad una segnalazione inviata alla Procura
Distrettuale della Repubblica di Catania da parte dell’Area di Vigilanza
Regionale dell’Inps di Palermo, con la quale venivano segnalate presunte
irregolarità di natura penale in materia previdenziale riconducibili a
imprese agricole operanti nella provincia catanese, il Gruppo della
Guardia di Finanza di Catania ha eseguito un’articolata attività di
indagine volta a verificare l’esistenza delle irregolarità ipotizzate.
L’attività investigativa, sia di natura documentale che tecnica
(intercettazioni telefoniche e ambientali) ha permesso di accertare il
notevole sviluppo e la consistente diffusione di una particolare ipotesi
di truffa ai danni dello Stato finalizzata ad ottenere dall’INPS
l’indebita percezione della “disoccupazione agricola”, conseguita
mediante la creazione di false imprese agricole utilizzate come
“interposizione fittizia” per permettere a circa 150 falsi braccianti di
usufruire rendite illecite. Nella fattispecie in esame, il meccanismo
truffaldino adottato dai vertici dell’organizzazione, nella Provincia
catanese, in particolare, Adrano e Biancavilla, è stato quello di
presentare all’INPS falsa documentazione (fiscale e previdenziale)
relativa a fittizi rapporti di lavoro agricolo al fine di frodare l’Ente
previdenziale ed ottenere, a favore dei falsi braccianti, l’erogazione
indebita della indennità di disoccupazione agricola, parte della quale è
stata poi corrisposta agli indagati quale “compenso” dell’illecita
attività. Le indagini tecniche (telefoniche e ambientali), invece, hanno
alle Fiamme Gialle permesso di ricostruire e definire i singoli ruoli
nell’ambito dell’associazione e la compiacenza nel meccanismo posto in
essere dei “falsi braccianti” che restituivano parte delle somme
incassate indebitamente dall’Inps ai membri della losca organizzazione.
Tale condotta è avvenuta con la piena compartecipazione dei titolari
delle ditte “fantasma”, meri prestanome dei responsabili principali
della frode, i quali, previo accordo con i consulenti del lavoro, hanno
predisposto ed inviato all’INPS le buste paga e la relativa
documentazione attestante le false prestazioni di lavoro dei singoli
braccianti agricoli. I Baschi Verdi, a conclusione delle indagini,
hanno individuato 3 imprese agricole di fatto inesistenti, operanti tra
Biancavilla ed Adrano. I tutori dell’ordine hanno denunciato alla locale
Procura Distrettuale della Repubblica complessivamente 155 soggetti per
concorso in falso e truffa aggravata ai danni dello Stato, tra questi, 8
indagati (rappresentanti legali, gestori occulti e consulenti del
lavoro, costituenti una vera e propria associazione per delinquere
finalizzata alla truffa ai danni dello Stato ed al falso) hanno
costituito le 3 società “fantasma” assumendo solo sulla carta i
braccianti agricoli al solo scopo di consentire loro di percepire
indennità non spettanti. Pertanto, in esecuzione di un provvedimento di
sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente disposto
dal Gip presso il Tribunale di Catania, il Gruppo di Catania ha eseguito
il sequestro “per equivalente” di immobili, terreni, veicoli e
disponibilità finanziarie in capo agli 8 responsabili principali della
frode per un ammontare complessivo di 1.100.000 euro, corrispondente
proprio alle indennità di disoccupazione erogate dall’I.N.P.S. ed
illecitamente percepite dai falsi braccianti agricoli. Le Ditte
interessate, tutte di Adrano (CT), sono: la Società Cooperativa Agricola
“La Fondatrice”, con amministratore L. P., socio P. F. e consulente P.
V.; la Società Cooperativa “La Golosa”, con amministratore I. G., socio
G. V. e consulente P. V.; la Società Cooperativa “La terra del sole”,
con amministratore L. C., soci L. P. e B. A. e consulente S. P.
L’attività d’indagine, inoltre, si è avvalsa della proficua
collaborazione dell’unità Operativa di Vigilanza dell’I.N.P.S. di
Palermo.
Catania-
GdF scopre frode fiscale tra CT, RG e SR 100milioni € 5 misure cautelari.I
reati contestati: Associazione a delinquere, omessa dichiarazione ed
emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Il Giudice per le Indagini Preliminari al termine di complesse
indagini, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica
presso il Tribunale di Catania, ha emesso un’ordinanza di custodia
cautelare domiciliare nei confronti di 5 responsabili facenti parte
di una associazione a delinquere finalizzata ad una frode fiscale di
oltre 100 milioni di euro.
Sono in corso, inoltre, 19 perquisizioni domiciliari nei confronti
di altrettanti indagati nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa
ed il sequestro preventivo di beni per oltre 13 milioni di euro.
Associazione a delinquere, omessa dichiarazione ed emissione di
fatture o altri documenti per operazioni inesistenti i reati
contestati. Al termine di complesse indagini, su richiesta della
Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di
Catania, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso
un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di 5
responsabili facenti parte di una associazione a delinquere
finalizzata ad una frode fiscale di oltre 100 milioni di euro. Sono
state avviate inoltre, 19 perquisizioni domiciliari nei confronti di
altrettanti indagati nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa ed
il sequestro preventivo di beni per oltre 13 milioni di euro.
Associazione a delinquere, omessa dichiarazione ed emissione di
fatture o altri documenti per operazioni inesistenti i reati
contestati. L’attività trae origine da una verifica fiscale, in
materia di I.V.A. intracomunitaria, eseguita dalla Guardia di
Finanza di Catania nei confronti di una nota società di
distribuzione di beni di largo consumo, scaturita da autonoma
attività info-investigativa a seguito di un approfondimento di una
richiesta di mutua assistenza amministrativa pervenuta da Malta,
finalizzata al rilevamento dei rapporti economici intercorsi con un
operatore economico maltese. Le indagini sono state svolte dal
Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e dall’Agenzia
delle Dogane. Le attività investigative hanno consentito di
ricostruire una rete di società, sia nazionali che estere (maltesi e
rumene), le quali hanno posto in essere - secondo la prospettazione
accolta dal Giudice - ingenti acquisti di merce in evasione dell’
I.V.A.. Due i sistemi di frode adottati: il primo, mediante
emissione di fatture false nei confronti delle imprese estere
unitamente alla artificiosa formazione di C.M.R. (lettere di vetture
internazionali), redatte a posteriori, che documentavano il fittizio
trasferimento delle merci dall’Italia alle imprese Maltesi; il
secondo mediante costituzione di apposite società, sia di
denominazione nazionale che di denominazione estera, le quali
effettuavano ingenti acquisti di merce godendo del regime di non
imponibilità dichiarandosi falsamente “esportatori abituali”. In
entrambi i casi, tuttavia, la merce, acquistata senza I.V.A. e mai
effettivamente esportata, veniva commercializzata su tutto il
territorio nazionale con conseguente frode all’imposta. I soggetti
economici coinvolti nelle indagini sono risultati essere, nella
maggior parte dei casi, evasori totali, privi di documentazione
amministrativo-contabile, ubicati presso recapiti fittizi o
inesistenti o caratterizzati da una breve durata di vita.
L’ammontare complessivo delle cessioni è stato quantificato in oltre
100 milioni di euro cui è corrisposto un omesso versamento
dell’I.V.A. per oltre 20 milioni di euro. La frode, oltre a creare
un ingente danno all’Erario in termini di imposta evasa, ha
rappresentato per i molti imprenditori onesti un concreto effetto
distorsivo delle regole di concorrenza sui mercati dei settori
merceologici interessati.
Catania
- Visita Ispettiva C.te Regionale Sicilia, Gen. D. Ignazio Gibilaro,
a Comando Provinciale Catania. L’alto ufficiale Gen. D. Ignazio
Gibilaro, ha effettuato una visita ispettiva presso la caserma “A.
Majorana” sede del Comando Provinciale di Catania. Il Generale Gibilaro
è stato accolto dal Col.t.ISSMI Francesco Gazzani Comandante
Provinciale e da una nutrita rappresentanza del personale in servizio in
città ed una rappresentanza dei militari in forza a tutti i Reparti del
Corpo nella provincia etnea. Il Comandante Regionale, durante
l'incontro, ha espresso vivo compiacimento per le attività svolte dai
Reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo
alla lotta all’evasione fiscale, contrasto al cosiddetto “lavoro nero”,
lotta alla criminalità organizzata ed al traffico di sostanze
stupefacenti. Il Generale Gibilaro, già comandante provinciale a
Catania, ha proseguito la sua visita incontrando le più alte Autorità
cittadine: il Procuratore della Repubblica di Catania, Dott. Giovanni
Salvi, il Procuratore Generale della Repubblica, S.E. dott. Giovanni
Tinebra, il Presidente della Corte d’Appello di Catania, dr. Alfio Scuto
e il Prefetto, S.E. d.ssa Francesca Cannizzo.
Giarre
-
GdF
scopre piantagione di canapa indiana. Il contrasto alla
coltivazione di canapa indiana e al traffico e allo spaccio di
sostanze stupefacenti da parte della Compagnia della Guardia di
Finanza di Riposto continua incessante. Una pattuglia delle Fiamme
Gialle del Nucleo Mobile della Compagnia ha proceduto all’arresto in
flagranza di reato di un giovane incensurato, L.M. 29 enne
di Giarre, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti del tipo marijuana. L’operazione è scattata
quando nella scorsa mattinata, i militari si sono presentati
nell’abitazione di L.M., peraltro da diversi giorni
controllato nei suoi spostamenti, per effettuare una perquisizione
d’iniziativa, dove hanno rinvenuto un notevole quantitativo di
marijuana già pronta per essere destinata al consumo nonché una
piccola e fiorente piantagione e diversi semi di canapa. La
perquisizione ha infatti consentito di rinvenire e sequestrare circa
633 grammi di marijuana, 7 piante coltivate in giardino e circa
un migliaio di semi di canapa. Il responsabile, su disposizione
della competente Autorità Giudiziaria è stato sottoposto agli
arresti domiciliari, disponendo altresì il rito speciale del
giudizio per direttissima conclusosi con la convalido dell’arresto.
Con l’imminente inizio della stagione estiva le Fiamme Gialle di
Riposto stanno ponendo maggiore attenzione al rinvenimento di
piantagioni di canapa indiana, fenomeno che si sta propagando in
quanto ritenuto molto più remunerativo. Si tratta della terza
piantagione scoperta dai finanzieri in questi primi mesi dell’anno,
di cui una di notevole estensione. L’ennesima operazione antidroga
svolta dai militari rientra in un più ampio contesto finalizzato ad
intensificare il controllo del territorio da parte delle Fiamme
Gialle a tutela degli onesti cittadini ed attuato dietro precise
disposizioni impartite dal Comandante Provinciale di Catania.
Catania- GdF scopre deposito clandestino in centro:
20mila capi contraffatti. I Finanzieri del Gruppo di Catania, su
specifiche direttive del Comandante Provinciale, Col. Francesco Gazzani,
negli ultimi giorni, con l’avvicinarsi della stagione estiva e
l’intensificarsi del numero di turisti in visita nel capoluogo etneo,
hanno intensificato i controlli finalizzati a reprimere il fenomeno
della contraffazione dei marchi di fabbrica e delle firme della moda
tutelati da diritti di trademark. Un deposito clandestino di calzature
contraffate riportanti il marchio “HOGAN”, nonché innumerevoli capi di
abbigliamento riportanti i noti marchi “BURBERRY”, “REFRIGEWEAR”,
“BLAUER” e “PEUTEREY” è stato scoperto nel centro storico della città di
Catania. La merce era stata occultata all’interno di un appartamento e,
molto probabilmente, quotidianamente andava a rifornire i venditori
ambulanti presenti in Corso Sicilia e nelle zone limitrofe del capoluogo
etneo. Il deposito era gestito da un cittadino extracomunitario che, al
termine del sequestro ammontante a circa 13.000 articoli, è stato
denunciato alla locale Procura della Repubblica. Altre pattuglie, in
diversi luoghi della città, hanno eseguito analoghi controlli presso
esercizi commerciali regolarmente autorizzati. In questo caso sono stati
individuati 3 punti vendita gestiti da cittadini di nazionalità cinese,
nei quali sono stati rinvenuti e poi sequestrati quasi 7.000 articoli di
abbigliamento riportanti il noto marchio “FRUTTA” abilmente
contraffatto. Anche in questo caso, i tre responsabili sono stati
segnalati all’Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di
contraffazione e ricettazione. Al termine dei controlli sono stati
quindi sequestrati quasi 20.000 capi di abbigliamento contraffatti che
sul mercato avrebbero prodotto ricavi illeciti quantificabili in oltre
280.000 Euro. La contraffazione costituisce un fenomeno illegale in
continua crescita con notevoli ripercussioni negative sul mondo
dell’economia e su quello del lavoro. L’illecita produzione,
commercializzazione e diffusione di prodotti recanti marchi contraffatti
nonché segni mendaci di notevole richiamo per il consumatore,
costituisce obiettivo sensibile per l’attività della Guardia di Finanza.
La Guardia di Finanza, Polizia Economico - finanziaria a competenza
generale, finalizza la sua attività alla protezione degli interessi
finanziari pubblici ed al contrasto dei fenomeni di inquinamento
dell’economia legale. La lotta alla contraffazione costituisce quindi
una finalità strategica nell’alveo delle missioni istituzionali
assegnate alla Guardia di Finanza, nell’ottica di garantire la massima
tutela del cittadino consumatore ed il corretto andamento dell’economia
nazionale.
Catania
–
GdF sequestra discarica Motta, reati ambientali. I militari della
Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito il decreto di sequestro
preventivo emesso d'urgenza dalla Procura per violazione di reati
ambientali di cui art. 29 decies e 137 del d.dgl
152/2006 – 110 e 674 c.p.,
nei confronti del rappresentante legale e del direttore tecnico dell'Oikos,
la società che gestisce la discarica di contrada Tiritì a Motta
Sant'Anastasia dove sono convogliati i rifiuti del capoluogo etneo.
L'inchiesta si è avvalsa di documentazione fotografica e filmata,
realizzata con l'ausilio di unità aeree della Guardia di Finanza che
utilizzano sofisticate telecamere a rilevamento termico-infrarosso
nonché dalla specifica attività d'ispezione, condotta unitamente a
personale dell'Arpa di Catania. I militari delle Fiamme Gialle hanno
individuato percolato, scarichi di acque reflue provenienti dalla
discarica con sversamento nel suolo e nel sottosuolo lungo la Valle
Sieli, nei torrenti Cubba e Rosa, che confluiscono nel torrente
Buttaceto, con evidenti ripercussioni di natura ambientale in una vasta
area del comprensorio etneo. La Procura di Catania, coordinata dal
procuratore capo Giovanni Salvi, considerato lo stato dei fatti
accertati ed il concreto pericolo che si aggravasse la lesione del bene
ambientale, ha disposto il sequestro preventivo della struttura
destinata alla gestione del percolato prodotto dalla discarica. Secondo
l'accusa la società non avrebbe osservato le prescrizioni previste per
l'utilizzo dell'impianto di discarica così come indicate
nell'Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione
Siciliana. La discarica continuerà a garantire la propria funzionalità,
ma la società che la gestisce dovrà ripristinare le strutture di
raccolta del percolato secondo le prescrizioni della normativa
ambientale entro il termine di dieci giorni.
Catania
– GICO sequestra 900 Kg stupefacente 5 milioni€, traffico Grecia.
I finanzieri del GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza di Catania, nell’ambito di una vasta indagine finalizzata al
contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, hanno
arrestato due cittadini albanesi e due cittadini italiani, con l’accusa
di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e sequestrato
complessivamente 934 Kg. di marijuana. L’operazione è scattata al
termine di una articolata attività di indagine e a seguito dell’arresto
di un corriere nativo di Scicli (RG), G.M. 50enne, e di 2
albanesi, H.E. 26 enne e B.G. di 35enne, trovati in possesso di
Kg. 34 di marijuana. Lo sviluppo dell’attività ha permesso agli
investigatori delle Fiamme Gialle etnee di individuare, in un casolare
nelle campagne di Scordia, il luogo dove era stata stoccata l’ingente
partita di marijuana in attesa di essere smerciata. L’irruzione nella
proprietà privata ha consentito di identificare il custode, S.G.
42enne, della preziosa merce, successivamente sottoposto al fermo di
polizia giudiziaria e sequestrare il consistente quantitativo di
marijuana in sacchi da circa 20 Kg. cadauno per un peso complessivo di
900Kg. La vendita dell’ingente quantitativo di marijuana avrebbe
permesso all’organizzazione di conseguire guadagni per circa 5 milioni
di euro (nel mercato catanese ogni dose corrispondente a circa 2 grammi
viene venduta alla cifra di 10 euro). Si ritiene che lo stupefacente
provenga dalla penisola ellenica in quanto il nastro adesivo utilizzato
per confezionare i sacchi di iuta riportava delle scritte in lingua
greca. Su disposizione delle Procure della Repubblica di Caltagirone e
Siracusa, le persone arrestate sono state associate presso le Case
Circondariali competenti.
Catania
-
Guardia Finanza sequestra droga ed armi: Pasqua tranquilla. Le
Fiamme Gialle di Riposto, intensificando i controlli del territorio,
hanno sequestrato droga ed armi. Si tratta di controllo del territorio,
in concomitanza con le festività di Pasqua, disposto dal Comandante
Provinciale della Guardia di Finanza di Catania. I militari del Nucleo
Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto nella notte,
hanno proceduto ad effettuare una serie controlli stradali e
perquisizioni personali e domiciliari mirate a rinvenire detenzioni
illecite di armi e di sostanze stupefacenti. La
prima operazione è scattata a mezzanotte quando a seguito di un
controllo nei confronti di C.L. 18enne di Giarre. I Baschi verdi
hanno appurato che il sospetto teneva 15 gr. di marijuana e nella
successiva perquisizione domiciliare è stato rinvenuto 1 bilancino di
precisione. La seconda operazione è iniziata all’una di notte con una
perquisizione domiciliare effettuata nei confronti di C.A.,
58enne, di Santa Venerina. I finanzieri nell’abitazione del soggetto
hanno rinvenuto e sequestrato: 1 fucile da caccia ad avancarica privo di
marca e matricola, 1 fucile calibro 24 anch’esso privo di marca e
matricola, 1 fucile ad aria compressa presumibilmente modificato per
aumentarne la potenza, 1 canna di fucile cal. 12, e 1.368 cartucce con 3
Kg. di polvere da sparo, illegalmente detenuti. Entrambi i soggetti sono
stati deferiti all’ Autorità Giudiziaria di Catania.
Giarre –
GdF scoperta coltivazione piante che producono
stupefacente, 1 preso. Si tratta del coltivatore Giovanni Russo.
I
militari del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Riposto, a
conclusione di una attività investigativa e dopo numerosi appostamenti,
hanno rinvenuto 1 piantagione illegale di canapa indiana occultata in
una serra ben attrezzata e coperta con spessi teli di naylon e sistema
di irrigazione. La
piantagione composta da 265 piante era ben sorvegliata da 1 soggetto.
Giovanni Russo, stava entrando nella serra, quando è stato notato dai
finanzieri appostati con il favore del buio dietro una collina. I
militari hanno deciso di fare irruzione ed ammanettare in flagranza di
reato Russo mentre era intento ad innaffiare le piante. I
finanzieri hanno proceduto ad estirpare tutte le piante che, analizzate
presso il competente laboratorio di analisi, hanno evidenziato essere
del tipo da cui si sarebbe ottenuta marijuana di ottima qualità e con
un principio attivo non solo già presente ma anche in forte evoluzione. Le
265 piante, dopo le analisi di rito, saranno distrutte mediante
incenerimento. Il
quantitativo di marijuana che si sarebbe ottenuto dopo il processo di
essicazione sarebbe stato superiore ai 250 kg., che una volta immessa
sul mercato avrebbe fruttato diverse centinaia di migliaia di euro.
L’arresto è stato convalidato in sede di udienza per direttissima dal
giudice presso il Tribunale di Catania. Si
tratta di un duro colpo inferto dalle Fiamme Gialle di Riposto alla
malavita locale dedita alla coltivazione ed allo spaccio della
marijuana.
L’attività si inserisce nell’ambito del controllo del territorio
finalizzata alla prevenzione ed alla repressione del traffico e dello
spaccio di sostanze stupefacenti che quotidianamente i finanzieri di
Riposto effettuano a tutela della salute dei giovani e della
collettività.
Catania –
GdF, 900kg di droga,
kalaschnikov e pistole sequestrati a
Belpasso presi 2 corrieri.
Le manette sono scattate ai polsi dei
due albanesi, Hysni HOXA 30enne
già noto in materia di armi e droga ed
Ermal KASAJ 26enne. Gli arrestati
sono stati tradotti nel carcere di
Piazza Lanza di Catania, a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, dovranno ora
rispondere del reato di detenzione armi
e traffico di sostanze stupefacenti. Si
è trattato di un’operazione congiunta
tra la Guardia di Finanza di Catania e
di Como e degli agenti della Squadra
Mobile di Ragusa, sono stati sequestrati
di circa 900 chilogrammi di marjiuana ed
arrestati 2 corrieri di origine
albanese. La vasta operazione di Polizia
è generata da informazioni pervenute da
organi collaterali esteri circa
possibili arrivi in territorio nazionale
ed in particolare in Sicilia orientale e
Lombardia di consistenti quantitativi di
sostanze stupefacenti. Gli investigatori
hanno concentrato l’attenzione nelle
provincie di Catania e Ragusa ed al nord
Italia, nella provincia di Milano e
Como. Le forze di polizia sulla scorta
delle informazioni acquisite, hanno
individuato, nel cuore della notte , a
Belpasso (CT), un furgone in procinto di
entrare in un garage. I tutori
dell’ordine, insospettiti dalla presenza
di un automezzo commerciale ad un’ora
così tarda, hanno proceduto ad un
controllo. Gli investigatori hanno
notava, subito, come il conducente
mostrasse un atteggiamento titubante ed
un nervosismo non giustificato.
Pertanto, ritenendo che all’interno
dell’autocarro potesse essere tenuta
illecitamente sostanza stupefacente, è
stata avviata l’ispezione del mezzo. Il
pronto intervento ha consentito di
accertare, la presenza nel veicolo, di
decine di borsoni contenenti panetti di
marijuana. Il controllo è stato esteso
nel garage, dove sono stati rinvenuti
altri borsoni, 2 pistole, 1 kalaschnikov
e diverso munizionamento.
Complessivamente, oltre all’armamento,
sono stati sottoposti a sequestro circa
900 kg di sostanza stupefacente del tipo
marijuana per un valore commerciale di
oltre 1 milione di euro. La minuta
vendita sulla piazza di spaccio
nazionale, sarebbe stata effettuata con
un ricarico di almeno il 20% sul valore
commerciale.
Catania
– Imprenditore denuncia cravattaio: è fioraio a cimitero, GDF
sequestra beni. I militari del Nucleo di polizia Tributaria della
Guardia di Finanza di Catania hanno ammanettato il
titolare di una rivendita di fiori davanti al cimitero di Aci Catena,
Orazio Massimino. Il commerciante è accusato dai militari del nucleo di
polizia tributaria della guardia di finanza di Catania per usura e
abusiva attività finanziaria. Il provvedimento è stato emesso dal Gip,
gli investigatori hanno anche eseguito il sequestro preventivo di beni
per valore
complessivo stimato in circa due milioni di euro. Massimino era stato
arrestato nel luglio del 2012, per un analogo reato, e successivamente
scarcerato.
Randazzo
- Guardia di Finanza sequestra cd e dvd illegali. Piano
intervento coordinatodella Guardia di Finanza di Bronte, presso
il mercato domenicale di Randazzo per contrastare la vendita di cd e dvd
illegalmente masterizzati e privi del contrassegno SIAE.I
militari nella giornata hanno eseguito approfonditi controlli tra le
bancarelle improvvisate dagli ambulanti occasionali e lungo le vie
adiacenti il mercato settimanale rinvenendo e ponendo sotto sequestro n.
4.618 tra CD musicali, tra cui le novità discografiche di Sanremo 2013;
DVD cinematografici di prima visione di cui 59 a contenuto
pornografico e giochi vari (Play Station, Wii, Xbox e PC), il cui valore
commerciale ammonta ad oltre 23.000,00 euro.Denunziato all’A.G.
1 extracomunitario e posta a sequestro anche 1 auto sprovvista di
assicurazione obbligatoria abbandonata con ulteriori 1.000 CD/DVD da un
ignoto conducente che alla vista dei militari si era dato alla fuga
dileguandosi tra le strade del centro etneo. La Guardia di Finanza, nel
peculiare ruolo di Polizia Economico-Finanziaria, svolge, tra l’altro,
una intensa attività di contrasto alla commercializzazione di merce
contraffatta e di qualità scadente che reca marchi di note griffes e
supporti audiovisivi (CD e DVD) privi del contrassegno SIAE, la cui
illecita commercializzazione sottrae ricchezza all’economia nazionale,
il cui unico scopo è quello di alimentare l’incremento di capitali
illegali a favore di soggetti molte volte legati alla criminalità
organizzata. Il cittadino che acquista un CD illegalmente masterizzato
può incorrere anche in pesanti sanzioni amministrative fino a 10.000€.
Catania
– GdF scopre cocaina in autoricambi: sequestrata 17g. Operazione
antidroga dei baschi verdi del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Catania effettuata nell’ambito dei controlli predisposti per
prevenire e reprimere i reati legati alla diffusione di sostanze
stupefacenti. Manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio per
2 italiani: G.A., 34enne, originario di Ragalna, e P.I.G.,
37enne, residente a Catania. I movimenti sospetti ed il via vai di
persone in un negozio di autoricambi a San Giovanni La Punta (CT) hanno
destato l’attenzione di una pattuglia di baschi verdi che svolgeva
servizio nella zona. I militari con l’ausilio dei cinofili giunti per
l’occasione hanno avviato la perquisizione del locale che ha permesso il
rinvenimento : 17 gr. di cocaina, da cui sarebbero state ricavate circa
62 dosi, 1 bilancino di precisione e tutto il materiale necessario per
il confezionamento. Lo stupefacente era stato ben occultato nel
magazzino del negozio di autoricambi. Soltanto il fiuto di Pabel, il
cane antidroga intervenuto sul posto, ha permesso in tempi brevi di
rinvenire la sostanza, celata abilmente all’interno di un comune scatolo
presente nel magazzino insieme al resto della merce in deposito. La
successiva perquisizione domiciliare dava modo di rinvenire il provento
dell’attività illecita consistente in circa 4.000 euro in banconote di
diverso taglio. Quanto accaduto è stato sufficiente per far scattare
l’arresto dei soggetti, per i quali, al termine dell’udienza di
convalida, ed in attesa che si chiariscano definitivamente le rispettive
posizioni, il giudice ha disposto per P.I.G. la traduzione al carcere di
Piazza Lanza, mentre per G.A. provvedimento dell’obbligo di firma.
Riposto
– GdF, strisce blu Porto Etna: cautelari a Cte Polizia Municipale,
sospeso.
I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto a
conclusione delle indagini di Polizia Giudiziaria delegate dalla Procura
della Repubblica di Catania, dirette dal Procuratore Capo dott.
Giovanni Salvi e dal Sost. Proc. Dott.ssa Assunta MUSELLA e coordinate
dal Comandante Provinciale Col. Francesco Gazzani, hanno eseguito una
ordinanza applicativa di Misure Cautelari emessa dal GIP di Catania
Dott. Giovanni CARIOLO, in accoglimento delle richieste formulata dalla
Procura della Repubblica. Il provvedimento, colpisce il Comandante della
Polizia Municipale Giuseppe UCCIARDELLO sospeso dalle sue Funzioni, e
la società cooperativa “ Porto Dell’Etna”, affidataria del servizio di
sosta a pagamento nel territorio di Riposto, le cui quote societarie
sono state poste sotto sequestro preventivo e nominato un custode
giudiziario. Le indagini concluse con i provvedimenti emessi dal GIP
presso il Tribunale di Catania, erano scaturite da altra attività di
Polizia Giudiziaria che le Fiamme Gialle di Riposto avevano avviato nel
2009, che si erano concluse con l’arresto del già noto Mario DI BELLA e
dell’ex assessore comunale Giuseppe TROPEA, entrambi condannati con
sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione, per usura ai danni di un
operatore commerciale di Riposto. La vittima per sottrarsi ai
“cravattari” aveva tentato il suicidio. L’esecuzione dei provvedimenti
restrittivi nei confronti dei due “usurai”, permetteva agli
investigatori, coordinati dal Sost. Proc. dott.ssa Musella, di
proseguire le indagini, non escludendo che il sodalizio criminale
diretto dal DI BELLA, controllasse di fatto, pur se recluso, tutti gli
aspetti gestionali ed economici della cooperativa “PORTO DELL’ETNA”. Le
attenzioni dei finanzieri pertanto, si erano concentrate sul servizio di
sosta a pagamento denominato “Strisce Blu”, affidato dal Comune di
Riposto alla Cooperativa sociale “Porto dell’Etna”. Veniva appurato che
il DI BELLA era socio della cooperativa, mentre rappresentante legale
veniva nominato Salvatore TROPEA, figlio di Giuseppe TROPEA. Le
investigazioni proseguivano con l’ausilio di accertamenti tecnici quali
le intercettazioni telefoniche ed ambientali, che permettevano di
acclarare con assoluta certezza come la cooperativa PORTO DELL’ETNA,
sin dalla sua istituzione, non aveva i requisiti legislativi per poter
ottenere l’affidamento del servizio da parte del Comune di Riposto. Si
appurava che la cooperativa era di fatto gestita dal già noto DI BELLA
che dettava la sua volontà tramite la propria moglie, fatto appurato
anche dall’esame della corrispondenza acquisita ed analizzata
intercorsa tra quest’ultima e il marito carcerato. La stessa riscuoteva
i proventi delle soste all’interno delle strisce blu e delle relative
multe che venivano elevate dagli addetti alla vigilanza. Il tutto in
danno non solo degli ignari cittadini ma di tutta la comunità ripostese.
L’affidamento del servizio, in palese violazione di legge, veniva
concesso con determina a firma di Giuseppe UCCIARDELLO, in qualità di
Comandante della Polizia Municipale, ottemperando all’ordinanza emessa
dal Sindaco. Gli investigatori non escludono che sul Comandante dei
Vigili Urbani siano state esercitate pressioni da parte dei soggetti
interessati ad ottenere l’affidamento del servizio dei parcheggi a
pagamento. L’espletamento della gara pubblica sarebbe stata pilotata con
l’intendo di favorire la Cooperativa PORTO DELL’ETNA. Le altre
cooperative che avrebbero dovuto partecipare al bando di gara, sono
state di fatto “invitate” a non presentarsi il giorno in cui si dovevano
espletare le operazioni di gara per l’affidamento. La Cooperativa Porto
dell’Etna era risultata l’unica presente. Per gli investigatori appare
grave il fatto che l’illecita conduzione del servizio non sia stato
bloccato dall’amministrazione comunale attraverso i funzionari preposti,
i quali avrebbero anche dovuto vigilare sulla gestione economica del
servizio. Le ipotesi di reato contestate a vario titolo sono quelle di
abuso in atti d’ufficio in concorso e turbativa d’asta. I reati
contestati si sarebbero consumati tra la fine del 2008 ed il giugno
2011. Sono stati iscritti nel registro degli indagati, oltre al
Comandante della Polizia Municipale e al legale rappresentante della
cooperativa, anche il Sindaco del Comune di Riposto, dott. Carmelo
Spitaleri, l’ex assessore comunale Michele D’Urso, Mario DI BELLA,
attualmente detenuto presso la casa circondariale di Caltanissetta e la
moglie Emanuela TRIOLO.
Riposto -
Fiamme Gialle bloccano 1 per stupefacenti. Una pattuglia del
Nucleo Mobile della Compagnia ha proceduto al fermo di un giovane
giarrese Ivan Sapienza che con fare sospetto si aggirava in
Riposto a bordo della propria autovettura. Quando i finanzieri, dopo
aver proceduto al fermo per un normale controllo, insospettiti
dall’atteggiamento assunto lo invitavano in caserma per una
perquisizione personale, il giovane ha cercato di darsi alla fuga. Il
maldestro è stato bloccato e condotto negli uffici di via Gramsci. La
perquisizione personale ha permesso alle Fiamme Gialle di rinvenire
occultata all’interno degli slip 5 involucri di plastica contenenti
all’interno della sostanza stupefacente risultata essere marijuana, per
un peso complessivo di gr. 200. Il giovane veniva tratto in arresto per
detenzione ai fini di spaccio e posto a disposizione dell’A.G.
inquirente, la quale disponeva il giudizio con il rito per direttissima
innanzi al Tribunale di Catania. In sede di udienza il Giudice del
Tribunale, convalidava l’arresto ordinando che il giovane fosse
immediatamente rinchiuso presso la casa Circondariale di Catania Piazza
Lanza, in attesa di giudizio.
Bronte – Segnala a GdF slot machine che impoverivano marito.
La Guardia di Finanza di Bronte, nell’ambito di un servizio mirato alla
repressione del gioco illegale, ha proceduto al sequestro di 3
videogiochi illegali presso un’associazione in contrada Serra del Comune
di Bronte. Una signora del luogo, che ha voluto mantenere il proprio
anonimato, esasperata dalle continue liti con il marito per le
difficoltà economiche in cui versa il nucleo familiare, telefonicamente
ha raccontato, in lacrime, come il marito, attraverso le macchine
infernali dei videopoker, stesse dilapidando i soldi guadagnati con
sacrifici, chiedendo un aiuto al finanziere in quel momento in servizio.
L’immediato l’intervento dei militari ha permesso di appurare che
all’interno di un circolo ricreativo, erano stati installati 3
videogiochi totalmente illegali, privi di autorizzazioni di PS, di nulla
osta dell’A.A.M.S., di targhetta identificativa e non collegati alla
rete telematica. I tre apparecchi celavano il gioco della slot machine,
e si potevano effettuare puntate di denaro nettamente superiori a
quelle regolamentate dall’Amministrazione dei Monopoli. Le vincite,
ovviamente, sono del tutto aleatorie, non dipendenti dall’abilità del
giocatore, il quale immancabilmente è destinato a perdere tutto il
denaro scommesso. I videogiochi sequestrati dalla Guardia di Finanza
saranno destinati alla confisca e distruzione e nei confronti del
responsabile le Fiamme Gialle hanno proceduto alla denuncia all’Autorità
Giudiziaria per gioco d’azzardo ed una pesante sanzione pecuniaria che
può arrivare fino a 6.000 euro per ogni videogioco illegale rinvenuto.
L’azione di servizio, oltre che a tutelare l’interesse dell’Erario è
rivolta a contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo posto in essere da
soggetti senza scrupoli che per i loro lauti guadagni illeciti,
permettono addirittura anche a giovani e ragazzi di prenderne parte.
Catania –
GdF sequestra 5 quintali di fuochi
pirotecnici abusivi. Il responsabile, Giuseppe Rannesi di
Misterbianco (CT), già noto, è stato arrestato dai militari per
detenzione abusiva di materiale esplodente in violazione al Testo Unico
delle leggi di Pubblica Sicurezza ed alla normativa sugli esplosivi. I Baschi Verdi del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania,
nell’ambito di servizi di polizia giudiziaria, disposti dal Comando
Provinciale, tesi a contrastare il fenomeno della commercializzazione di
fuochi pirotecnici hanno sequestrato oltre 39.000 pezzi, pari a quasi
cinque quintali, di produzione cinese, detenuti all’interno di un garage
di una palazzina nel comune di Misterbianco (CT) senza alcuna
autorizzazione di pubblica sicurezza. La merce, destinata alla vendita
abusiva in quanto priva della licenza commerciale e autorizzazione di
polizia, conteneva prodotti classificati come esplosivi di quarta e
quinta categoria particolarmente pericolosi. Alcuni di questi
prodotti, non riportando alcuna etichetta circa la loro pericolosità e
le precauzioni da utilizzare nel maneggio, risultavano particolarmente
dannosi. Ancor più pericoloso era il punto di stoccaggio della merce,
custodita in un garage interrato in una palazzina di tre piani
completamente abitata. I militari ritengono che l’eventuale
deflagrazione nei locali avrebbe sicuramente messo a repentaglio gli
inquilini del palazzo. Le Fiamme Gialle, al termine delle operazioni di
messa in sicurezza e di conteggio hanno accertato la presenza di circa
80 kg di polvere pirica facilmente infiammabile anche per la vicinanza
di botti che per la loro accensione necessitano solo di un semplice
strofinio. In
occasione delle feste si ricorre spesso all’utilizzo di artifizi
pirotecnici ma sono tristemente noti gli incidenti, anche gravissimi,
provocati se utilizzati in modo scorretto o dall’impiego di quelli
illegali. I Baschi Verdi ribadiscono infatti che per la vendita dei
“fuochi” occorre una speciale licenza commerciale, un’autorizzazione di
polizia e soprattutto è importante che le confezioni abbiano l’etichetta
con le precauzioni da adottare in occasione del loro utilizzo. I
pericoli di una errata manipolazione vengono spesso sottovalutati ed
è opportuno ricordare di evitare bancarelle improvvisate e diffidare da
prodotti privi di etichetta. Per legge i negozianti non possono vendere
fuochi d'artificio ai minori di 14 anni. Generalmente proprio i più
piccoli risultano i più colpiti dalle esplosioni e gli organi più
interessati sono quasi sempre le mani o gli occhi. È consentito l’uso
di fuochi d'artificio o pirotecnici “declassificati” che si
riconoscono perché, sull’etichetta, riportano la scritta “di libera
vendita” o “declassificato”. Infine, si ricorda che i fuochi d’artificio
autorizzati si fanno esplodere solo all’aperto, lontano da materiale
infiammabile e dalle persone. L’intensa attività, diretta e coordinata
dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle Etnee, è ancora in corso di
svolgimento e rientra nei controlli preventivi che le Fiamme Gialle
pongono in essere per contrastare il commercio abusivo e illegale di
fuochi artificiali finalizzata all’incolumità del consumatore che
durante gli ultimi giorni dell’anno festeggia l’arrivo del nuovo anno.
Catania – GdF Operazione “FORT KNOX” controlli a Compro Oro.
Le Fiamme Gialle hanno avvito l’attività di contrasto al riciclaggio ed
al commercio di oro di provenienza illecita nel settore dei “compro
oro”. I
finanzieri del Gruppo Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito
nell’ambito della provincia etnea 5 provvedimenti di perquisizione e
sequestro emanati dalla Procura della Repubblica di Arezzo nei confronti
di 2 persone indagate, C.L. 50enne di Catania e S.G.
53enne di Tremestieri etneo, coinvolte a vario titolo per ricettazione,
esercizio abusivo del commercio di oro e frode fiscale, e degli esercizi
commerciali ad essi riconducibili, ubicati nella città di Catania. L’attività
di servizio, condotta su vasta scala, ha portato al sequestro di 11 kg.
circa di argento granellato puro, verosimilmente pronto per la fusione e
la trasformazione in lingotti destinati alla vendita in nero, di 20.460
euro di denaro contante in banconote di grosso taglio (500 e 200), di
numerose schede SIM riferibili all’attività illecita nonché di copiosa
documentazione contabile ritenuta utile ai fini delle indagini.
Tali risultati fanno riferimento alle lunghe e complesse indagini
sviluppate dai Nuclei di Polizia Tributaria di Arezzo e Napoli, sotto la
direzione della Procura della Repubblica aretina nei confronti di
un’associazione criminale a struttura piramidale, che aveva il suo
vertice in Svizzera e si muoveva con i “bracci operativi” di più
capi-area, che agivano come “referenti” sui territori dei distretti
orafi di Arezzo, Marcianise (CE) e Valenza (AL), ai fini della raccolta
di oro acquistato dagli “agenti intermediari” in contatto con una fitta
rete di negozi “compro oro” ed operatori del settore, che stavano alla
base della filiera dei traffici di oro di provenienza illecita.
Tutte le forniture di metallo prezioso avvenivano “in nero”, al di fuori
dei circuiti ufficiali, mediante scambi di oro contro denaro contante in
banconote di grosso taglio, trasportate da corrieri insospettabili
usando autovetture appositamente modificate con doppifondi. I
dati complessivi dell’operazione fanno riferimento a 118 persone
indagate coinvolte e un volume d’affari ricostruito che ammonta a 4.500
kg. di oro e 11.000 kg. di argento, per un controvalore di 183.000.000
di euro.
Catania
–
GdF blocca in autostrada 2 corrieri con 130Kg droga.
I 2 personaggi avevano tentato di confondersi con i turisti. I 2 di
origine albanese avevano noleggiato una vettura a bordo della quale
stavano transitando il casello autostradale di San Gregorio. I sospetti,
al controllo delle Fiamme Gialle hanno mostrato un certo nervosismo. I
panetti di marijuana erano stipati nel cofano ed anche nella vettura
senza precauzione, mostrando quindi una certa sicurezza. I corrieri
all’alt dei militari non hanno opposto resistenza. I 2 bloccati sono a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Gli investigatori ritengono che
immessa nel mercato etneo la droga avrebbe fruttato centinaia di
migliaia di euro. Le indagini delle Fiamme Gialle sono in corso per
capire quali fossero i collegamenti dei 2 corrieri albanesi con la
criminalità locale. I 2 personaggi sono stati trasferiti a Piazza Lanza
a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Catania – Finanza : mafia, custodia cautelare per Riela, sequestro aziende. Le Fiamme Gialle con l’operazione, oltre all’esecuzione delle misure cautelari personali, hanno sottoposto a sequestro preventivo le seguenti aziende: “Autotrasporti New Style Log srl”; “Autotrasporti BORZI’ Giovanni”; “Autotrasporti LOMBARDO Salvatore”; “Autotrasporti VINCI Gianluca”; “CARGO SERVICE Soc. Coop”; “CRS di CANNONE Francesca & C Sas” (Distributore di carburanti sito a Catania-Monte Po’); “Linea Trasporti Srl”; “DI & CO.LOG Società Cooperativa”; “DORUTRASP Soc.Coop”; “TIR.CAR uni personale srl”. Guardia di Finanza, nella mattinata ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Filippo RIELA, per il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il delitto di associazione mafiosa, è stata notificata a Francesco RIELA, attualmente detenuto con la pena dell’ergastolo per il delitto di omicidio e per associazione a delinquere di stampo mafiosa. Le Fiamme Gialle sono hanno inoltre, sequestrato beni per oltre 30 milioni di euro in aziende ed auto di lusso, nella disponibilità della famiglia RIELA. L’indagine, condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania e coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, ha coinvolto altre 26 persone, nei confronti delle quali è in corso la notifica di avvisi della conclusione delle indagini preliminari. I militari avrebbero messo in luce come la famiglia RIELA, sarebbe stata guidata dal fratello maggiore Francesco, che dal carcere dove è recluso avrebbe continuato ad impartire disposizioni indicando la strategia di mercato tenendo importanti contatti con i vertici mafiosi siciliani. Secondo gli investigatori il gruppo sarebbe riuscito, con l’ausilio di numerosi prestanome, a mantenere il predominio nel settore del trasporto di merci deperibili su strada. Ai 28 indagati, tra cui alcuni stretti familiari degli arrestati ed uomini di fiducia della famiglia RIELA, sono contestate numerose ipotesi di intestazione fittizia di beni oltre la truffa ai danni dello Stato per aver indotto in errore l’Agenzia del Demanio riuscendo a rientrare nuovamente in possesso, mediante la costituzione del Consorzio SE.TRA, gestito da prestanome della famiglia, della “RIELA GROUP”, complesso aziendale confiscato in via definitiva per mafia alla fine degli anni ‘90. Gli esiti della complessa attività di indagine, prevalentemente tecnica, sono stati riscontrati dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia (da ultimo quelle di Santo LA CAUSA) che hanno consentito, tra l’altro, di accertare come i RIELA avrebbero tenuto fittissimi rapporti relazionali con numerose famiglie mafiose siciliane (tra cui, oltre Cosa Nostra Catanese, i LO PICCOLO di Palermo ed i NARDO di Lentini che, di volta in volta, venivano contattati per ottenere protezione per le aziende di famiglia, per ottenere nuove fette di mercato o mantenere quelle già acquisite) o per dirimere contrasti sorti con altre imprese. Tali rapporti venivano mantenuti con regali di lusso, assunzioni di amici e familiari dei mafiosi presso le aziende familiari nonché attraverso la dazione di somme di denaro di notevole importo.
Catania
-
GdF sequestra armi, munizioni e droga in Stazione. Pistole,
munizioni e droga sono state rinvenute a Catania dai Finanzieri del
Comando Provinciale nel corso di un servizio di perlustrazione e
controllo in materia di armi e stupefacenti. Si tratta di 2 pistole
modello Beretta, 1 calibro 7.65 e 1 calibro 6.35, con matricola abrasa,
una dozzina di proiettili e oltre 270 grammi di marijuana che sono stati
sequestrati nel corso di un'operazione di controllo del territorio nei
pressi della Stazione Centrale. I Finanzieri hanno eseguito
perquisizioni in due distinte abitazioni private e controllato
personaggi noti del luogo. Le due pistole e i proiettili sono state
rinvenute in una delle abitazioni perquisite. Il ritrovamento della
marijuana, di 2 bilancini di precisione e di tutto l’occorrente
necessario per il confezionamento delle dosi per la successiva vendita
al dettaglio, è avvenuto in un altro appartamento ubicato in una zona
non molto distante ed è stato tratto in arresto il responsabile -
incensurato di Catania - M.D.A. 48enne, per detenzione abusiva e spaccio
di sostanza stupefacente. Le armi sequestrate sono state affidate nelle
mani di esperti che dovranno stabilire l’eventuale utilizzo in recenti
episodi delittuosi. Su disposizione della Procura della Repubblica di
Catania, l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale del
capoluogo etneo.
Catania - GdF scopre 5 falsi ciechi che percepivano invalidità.Gli indagati sono: G.M., 47enne, dichiarata cieca dal 1999; G.S., 39enne, dichiarato cieco dal 2009; P.E., 36enne, dichiarata cieca dal 2008; B.N., 42enne, dichiarato cieco dal 1991; N.G., 30enne, dichiarato “cieco parziale” dal 2009. Erano riusciti a far credere ai medici di essere ciechi e così si sono garantiti assegni di invalidità e indennità di accompagnamento riscossi, in alcuni casi, anche da più di venti anni. E’ di quasi mezzo milione di euro la truffa che è stata scoperta ai danni delle casse dell’Inps dai militari della Guardia di Finanza di Catania dopo indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, rese possibili dall’analisi di numerose notizie ricavate dalle banche dati e successivamente riscontrate attraverso accurati pedinamenti dei sospettati. Le immagini registrate documentano i presunti ciechi che passeggiano per le vie della città, evitando ostacoli e salendo e scendendo dalle scalinate o mentre sono “impegnati” in un partita a calcio balilla. Uno degli indagati, che da alcuni anni percepisce una pensione di invalidità per cecità cosiddetta parziale, è stato ripreso alla guida di un motorino mentre zizzagava per il traffico cittadino. I filmati e le prove raccolte dalla Guardia di Finanza sono state messe a disposizione della Autorità Giudiziaria che ha disposto il sequestro dei beni e dei valori necessari a risarcire lo stato. I sigilli hanno interessato 5 immobili e le disponibilità sui conti correnti bancari dove venivano accreditate le indennità. L’operazione appena conclusa si inserisce nel quadro delle azioni e delle attività condotte dalla Guardia di Finanza per la tutela della spesa pubblica, missione di fondamentale importanza per evitare che preziose risorse dello stato finiscano nelle tasche di cittadini disonesti.
Catania - Guardia di Finanza sanziona acquirenti false griffeed attività fuori regola. I militari, nel week -end, hanno individuato e verbalizzato le condotte illecite di diversi clienti che si sono resi responsabili di avere acquistato incautamente prodotti con “griffe” contraffatte, ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legge nr. 35 del 2005 convertito in Legge nr. 80 del 14.05.2005, che prevede la sanzione amministrativa per il “cliente da un minimo di 100€ ad un massimo di 7000,00€. Quindici sono i soggetti verbalizzati; mentre decine e decine sono le borse e le scarpe, all’ultima moda, con marchio contraffatto. Il Comando Provinciale della G. di F. di Catania, svolge giornalmente attività di tutela degli interessi economico-finanziari del Paese, mediante un’intensa e continua attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni dell’evasione fiscale, il cosiddetto “lavoro nero”, la commercializzazione di marchi contraffatti e pirateria audiovisiva. Le Fiamme Gialle hanno predisposto e condotto una particolare attività estesa in tutta la città di Catania e nelle località, anche turistiche, del litorale ionico, tra Ognina e le borgate marinare di Acireale. Molte le attività commerciali sottoposte a controllo e sanzionate per violazione all’obbligo dell’emissione dello scontrino-ricevuta fiscale nonché per l’impiego di numerosi lavoratori non regolarizzati in violazione alla legge nr. 183 del 2010. Complessivamente sono stati elevati 52 verbali per mancata emissione del prescritto documento fiscale a carico di esercenti di bar, ristoranti, negozi al dettaglio ecc.Sostanzialmente più dell’80% degli esercenti controllati nella “campagna” dell’ultimo fine settimana è risultato non in regola con gli obblighi fiscali in materia di scontrini e ricevute. Inoltre, tre degli esercenti verbalizzati per tale omissione impiegavano lavoratori in nero (6 complessivamente scoperti nel week-end). La Compagnia di Riposto, sempre con riferimento all’obbligo dell’emissione del documento fiscale nel corso dell’ultima settimana, ha eseguito 10 provvedimenti di chiusura dell’esercizio commerciale. I Reparti del Corpo della provincia di Catania, nel primo quadrimestre del corrente anno, hanno eseguito complessivamente 76 provvedimenti di chiusura. Nello stesso periodo erano stati eseguiti 59 provvedimenti con un incremento del 30 % circa. Il provvedimento, irrogato dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Sicilia, che precede la sospensione delle attività commerciali, solitamente, per complessivi cinque giorni lavorativi continuativi, è scaturito dalla incessante attività di controllo economico del territorio operato dalle Fiamme Gialle, che hanno constatato nel tempo la reiterata mancata emissione di scontrini fiscali.I finanzieri hanno rilevato, infatti, per ben quattro volte la mancata emissione dello scontrino fiscale, in tempi diversi ed in un arco temporale non superiore al quinquennio. Pertanto, aderendo al dettato normativo, hanno attivato la procedura di chiusura dell’esercizio commerciale. La specifica normativa prevede che nei casi in cui siano state accertate ripetute violazioni dell’obbligo di emissione del documento fiscale sia disposta la chiusura temporanea per un minimo di giorni TRE sino ad un massimo di 30 giorni in base alla recidività del contribuente. Le Fiamme Gialle hanno confermato che saranno ulteriormente intensificati nei prossimi giorni, i controlli nei confronti degli “occasionali” clienti di merce contraffatta.
Catania - GdF sequestra 1.900.000 profumi “griffati” falsi. I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di una attività di polizia giudiziaria, tesa a contrastare il fenomeno della illecita commercializzazione di prodotti contraffatti, disposta dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno sequestrato circa 1.900.000 prodotti contraffatti costituiti da confezioni di profumi già realizzati, cartoni per la confezione riportanti il marchio contraffatto, bottigliette vuote con apposite targhette adesive relative al marchio contraffatto nonché circa 900 litri di essenze di profumi. Inoltre, durante l’attività, è stato sottoposto a sequestro un macchinario idoneo per la produzione dei profumi da confezionare. In particolare i finanzieri, a seguito di articolate attività info-investigative, hanno individuato tre opifici, al cui interno si producevano e confezionavano profumi con marchio contraffatto delle più note case produttrici, siti nella provincia di Catania. La merce contraffatta e sottoposta a sequestro ha un valore complessivo di circa 1.000.000€. I tre responsabili degli opifici sono stati denunciati a piede libero, alla locale Autorità Giudiziaria, per violazione alla normativa sulla contraffazione del marchio, nello specifico per produzione e commercializzazione di prodotti recanti marchi contraffatti (artt.473, 474 e 517 c.p.).
Si tratta indubbiamente di un’operazione che evidenzia, ancora una volta, come il “mercato del falso” erode sempre più spazi di legalità provocando danni consistenti al sistema economico e sociale. Tale illecito mercato consente di immettere in consumo prodotti con caratteristiche simili a quelli ufficiali a prezzi notevolmente più bassi e quindi alla portata di una platea di consumatori più estesa. Si riscontra, altresì, una estensione e diversificazione dei prodotti soggetti a contraffazione, che non sono costituiti solamente da beni di lusso e di costo elevato, ma interessano anche merci di uso comune come , nel caso specifico, profumi. In un contesto sempre più diversificato, nel quale nessun prodotto è ormai immune dal rischio di essere falsificato, l’aspetto che allarma maggiormente è la crescita di sequestri di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute degli acquirenti.
Bronte – Finanza, scopre lavoratrici “in nero” in aziende moda. La Guardia di Finanza di Bronte, ha eseguito una complessa attività di intelligence in armonia con le disposizioni impartite dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, Colonnello Francesco Gazzani. I Baschi Verdi sono riusciti a portare a termine un'importante operazione di servizio in materia di lavoro nero ed evasione fiscale, nel settore economico della sartoria di alta moda, attività molto fiorente a Bronte dove alcuni imprenditori locali da parecchi anni confezionano abiti anche per note griffe nazionali. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Bronte (CT), insospettiti da un andirivieni di donne presso le sedi di due ditte brontesi, tramite appostamenti, pedinamenti ed indagini, hanno appurato una singolare ed illecita modalità operativa, realizzata grazie ad un intenso lavoro a domicilio per la rifinitura dei capi d’abbigliamento. Infatti, molte lavoratrici “in nero” (tutte donne), si recavano presso le sedi per ritirare i capi d'abbigliamento da rifinire nel proprio domicilio tramite opera sartoriale prettamente manuale, nota in gergo locale come “ribattitura”, (da qui il nome dell'operazione) e quindi, a lavoro ultimato, riportavano i capi presso le ditte. Le successive verifiche fiscali, nei confronti delle due aziende operanti nel settore manifatturiero, facenti capo ad un unico nucleo familiare (i titolari delle due ditte sono marito e moglie), si svolgevano con l’identificazione e le relative interviste delle lavoratrici dipendenti “in nero”, che evidenziavano come le stesse prestassero lavoro subordinato per le aziende da molto tempo, qualcuna anche da 10 anni. Tra le lavoratrici identificate era presente anche una ragazza minorenne. Le verifiche fiscali si concludevano con l’individuazione e la contestazione, alle due ditte controllate, di 53 lavoratori in nero (52 per una ditta e 1 per l’altra), oltre 19.500 giornate lavorative prestate e l’irrogazione di sanzioni amministrative minime per circa euro 780.000,00 in diffida e per circa 1.100.000,00 euro in contestazione. Infine, veniva scoperta una frode fiscale, appositamente architettata dalle due ditte, per sopperire ai costi sostenuti per il lavoro dipendente “in nero”, consistente nella contabilizzazione di fatture false, per circa 300.000 euro, per fittizi noleggi di macchinari, con l’ulteriore e conseguente vantaggio dell’indebita detrazione dell’IVA in acquisto delle F.O.I. (circa 60.000 euro). Sono stati, inoltre, riscontrati: elementi positivi di reddito non dichiarati per oltre 125.000 euro; base imponibile I.R.A.P. sottratta a tassazione per circa 325.000 euro (da cui deriva un’imposta di oltre 20.000 euro); ritenute operate e non versate pari a 78.000 euro; IVA dovuta pari a circa 85.000 euro. Denunciati all’A.G. i titolari delle due ditte utilizzatrici delle anzidette fatture false, nonché i legali rappresentanti di altre due società del nord Italia, emittenti le fatture fittizie. Un’ulteriore denuncia, per la titolare della ditta che ha avviato al lavoro la ragazza minorenne.
Catania - 16 esemplari di tonno rosso, della specie Thunnus thinnus, per un peso complessivo di oltre 800 chilogrammi, sono stati sequestrati dai militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Catania. Il pesce era trasportato in un furgone, per conto di una ditta individuale avente sede a Sciacca (AG), in violazione alle specifiche norme relative ai piani di ricostituzione di specie ittiche, previste dalle vigenti normative comunitarie e nazionali, nonché quelle in materia di commercializzazione di tali prodotti alimentari. L’attività delle Fiamme Gialle si è svolta nella nottata di sabato nell’area antistante il porto di Catania, nell’ambito di una specifica azione di prevenzione e repressione. Sono state comminate sanzioni per oltre 5000 Euro. Per mancanza di tracciabilità, il tonno, giudicato non idoneo al consumo umano alimentare, è stato distrutto presso una discarica autorizzata.
nella
foto da sx: Magg. Eugenio
Bua, C.te Gruppo,T.Col.
Giuseppe Arbore,
C.te Nucleo polizia
tributaria, Colonnello
Gazzani,
C.te Provinciale
Catania - GdF sequestra a mafia: società, immobili, auto lusso per 30ml € . Sono stati gli uomini della Guardia Finanza Gico a sequestrare i beni per oltre 30 milioni di euro a Catania ad un imprenditore ritenuto legato al clan Santapaola. Oltre 100 i militari delle Fiamme Gialle, impegnati nell'operazione, in cui sono state individuate e sequestrate società, beni immobili e auto di lusso. Un vero impero economico, quantificato in oltre 30 milioni di euro, quello scoperto dagli investigatori delle Fiamme Gialle etnee, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. Le indagini hanno consentito di individuare 10 società e una ditta individuale, tutte riconducibili, indirettamente, ad Emanuele Caruso 44enne, arrestato nel 2006 per mafia, già sorvegliato speciale di P.S. e destinatario, in passato, di un’analoga misura di prevenzione patrimoniale.L’operazione odierna è il risultato di complessi accertamenti economico-patrimoniali svolti dagli investigatori delle Fiamme Gialle che, pazientemente, in questi anni, hanno monitorato di continuo il dinamismo imprenditoriale del gruppo Caruso, raccogliendo ogni indizio utile per dimostrare la titolarità occulta delle società attenzionate. Passaggi di quote societarie, acquisti fittizi, falsi aumenti di capitale sociale, questi sono solo alcuni degli artifici posti in essere dal proposto per eludere le disposizione in materia di misure di prevenzione patrimoniale. In più, gli incaricati dell’amministrazione delle Persone Giuridiche erano persone senza alcuna competenza tecnica. In un caso, per esempio, e’ stato accertato che amministratore di una delle società era stata nominata una cittadina russa che, in precedenza, era stata assunta come donna delle pulizie. Il provvedimento del Tribunale Misure di Prevenzione ha riguardato tutti i beni delle società. Nel corso delle operazioni di sequestro, che hanno visto impiegati oltre 100 finanzieri del Comando Provinciale di Catania, sono state individuate anche autovetture di lusso (una Ferrari e una Maserati nella disponibilità del proposto) e alcuni cavalli. I sigilli sono stati anche posti ai conti correnti e alle disponibilità finanziarie. Le società destinatarie del provvedimento sono:Agrifin srl, società agricola con sede legale in Ramacca (CT) strada provinciale contrada Fondaco Nuovo; Urbanizzazioni srl con sede legale in Catania Piazza dei Martiri 8 operante nel settore edile; Ecoin srl con sede legale a Catania contrada Giancata operante nel settore degli smaltimenti materiali di risulta solidi urbani; Coge srl con sede legale a Roma in via Martiri della Storta operante nel settore edile; Elar srl con sede legale a Catania blocco Giancata operante nel settore edile; Ubertazzi G & C srl con sede in Roma via Racchia Carlo Alberto operante nel settore edile; Servizi ingegneria srl con sede legale nella Zona Industriale di Catania contrada Giancata operante nel settore delle progettazioni e realizzazioni di opere di ingegneria e di impresa; Stylus srl con sede nella Zona Industriale di Catania contrada Giancata operante nel settore della produzione delle ceramiche; Società Agrumicola Siciliana srl con sede in Catania viale Vittorio Veneto operante nel settore agricolo; Ditta individuale Caruso Salvatore con sede in Paternò via Arno, operante nel settore agricolo; Cogefin srl con sede a Catania ed operante nel settore della lavorazione movimento terra ed impiantistica.
Catania - Prefetto Francesca Cannizzo visita Comando Provinciale Guardia Finanza. Il Prefetto di Catania, S.E. Francesca Cannizzo, ha effettuato una visita in prossimità delle festività di fine anno presso la caserma “A. Majorana” sede del Comando Provinciale di Catania. Il Prefetto è stato accolto dal Col.t.ISSMI Francesco Gazzani Comandante Provinciale e da una nutrita rappresentanza di ufficiali in servizio in città e nella provincia etnea. Il Prefetto, durante l'incontro, ha espresso vivo compiacimento per le attività svolte dai Reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo alla lotta alla criminalità organizzata, al traffico di sostanze stupefacenti e alla lotta alla contraffazione dei marchi.
Catania - Finanza di Catania sequestra supporti audiovisivi, contenenti opere cinematografiche e musicali coperte dal diritto d’autore, ed articoli recanti il marchio contraffatto. Denunciati 8 soggetti alla locale Procura della Repubblica dei quali 3 tratti in arresto anche per resistenza a Pubblico Ufficiale ed uno espulso dallo Stato per violazione alla normativa sulla immigrazione clandestina. Otto sono i soggetti denunciati alla locale Procura della Repubblica responsabili, a vario titolo, di riciclaggio, pirateria audiovisiva, resistenza a pubblico ufficiale e commercializzazione di prodotti con marchi contraffatti dei quali tre tratti in arresto ed uno espulso dallo Stato Italiano per violazione alla vigente normativa sull’immigrazione. In particolare si tratta di cittadini italiani e senegalesi cosi distinti: Luciana NEGLIA, 33enne tratta in arresto per il reato di pirateria audiovisiva; SHEIKH FARID, 35enne tratto in arresto per il reato di pirateria audiovisiva; Riccardo RAPISARDA, 58enne denunciato per concorso nel reato di pirateria audiovisiva; Francesco VIOLA, 24enne denunciato per concorso nel reato di pirateria audiovisiva;MBAYE SALL 35enne tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti;SERIGNE ALPHA 26enne denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti e nei cui confronti l ’Autorità Prefettizia ed il Questore di Catania, hanno emesso, rispettivamente, decreto ed ordine di espulsione “a lasciare il territorio nazionale”; SAL ABDA 49enne, denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti; SEYDI ADOUL 27enne, denunciato per commercializzazione di prodotti contraffatti. Il Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, su disposizione del Comando Provinciale, ha intensificato i controlli per contrastare il fenomeno della produzione e della commercializzazione dei prodotti recanti marchi contraffatti nonché della produzione e della commercializzazione di supporti audiovisivi in violazione alla normativa che tutela i diritti d’autore. I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di una attività di polizia giudiziaria eseguita nel centro cittadino, hanno portato a compimento un’operazione conclusasi con il sequestro di 8.000 supporti audiovisivi, contenenti opere musicali e cinematografiche coperte dal diritto d’autore, per un valore complessivi di 25.000 euro circa. Sono stati, inoltre, sottoposti a sequestro beni ritenuti strumentali, per l’esercizio dell’attività di produzione di materiale audiovisivo tutelato dal diritto d’autore, cosi distinti : nr. 240 locandine; nr.1 monitor; nr. 2 casse amplificatori; nr.1 lettore dvd; nr.1 amplificatore nonché la somma complessiva di 375 euro ritenuta frutto di proventi illeciti. I Baschi Verdi, nel corso dell’attività di P.G. hanno sottoposto a sequestro merce, recante marchi contraffatti delle più note case produttrici : 16 borse; 11 foulard; 13 borse; 5 cinture; 12 occhiali e 48 paia di scarpe. Si tratta indubbiamente di un’operazione che evidenzia, ancora una volta, come il “mercato del falso” erode sempre più spazi di legalità, provocando danni consistenti al sistema economico e sociale, e come sia connesso anche con lo sfruttamento del lavoro nero ed irregolare, con il favoreggiamento della immigrazione clandestina e con il riciclaggio ed il reimpiego di proventi illeciti.
Catania - Finanza sequestra armi, munizioni, stupefacenti e reperti archeologici. La Guardia di Finanza di Catania nel corso dei servizi predisposti per il controllo del territorio della Provincia Etnea, ha arrestato e denunciato Giuseppe Majorana 64enne, agricoltore nel comune di Ramacca. Le Fiamme Gialle, nel corso dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Catania hanno eseguito numerosi controlli del territorio, con particolare riferimento al Comune di Ramacca. L’inchiesta era finalizzata a contrastare il fenomeno del traffico di armi e relativo munizionamento nonché lo spaccio di sostanze stupefacenti. I Finanzieri del 1° Nucleo Operativo del Gruppo di Catania, a seguito di una perquisizione locale eseguita nel Comune di Ramacca, hanno rinvenuto e sequestrato cinque fucili; trecentocinquanta pallottole e bossoli; una balestra; una spada; due bilancini di precisione; 100 grammi di marijuana; 0,5 grammi di cocaina ed infine reperti archeologici e monete di epoca romana. Le armi, risultavano tutte perfettamente funzionanti compresa la balestra e la spada che risultava affilatissima e pericolosa. Giuseppe Majorana, agricoltore del comune di Ramacca, è stato quindi denunciato ed arrestato in flagranza di reato per detenzione abusiva di armi e relativo munizionamento, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio nonché ricettazione di reperti archeologici di interesse storico risalenti all’epoca romana La persona arresta è stata condotta presso la casa Circondariale di Catania. Sono in corso ulteriori indagini al fine di verificare la provenienza del materiale posto sotto sequestro.
Catania
- GDF operazione “Terris” nel lentinese:
sequestrati 24 ettari piantagione di canapa
53mila piante.
Il peso
complessivo del materiale è di 57 tonnellate.
E’ finito in manette Giuseppe Calcò
44enne,
accusato di coltivazione e traffico
illecito di sostanze stupefacenti.
La vastissima piantagione di
canapa indiana, era stata realizzata nelle
campagne del comune di Lentini (SR) su un’area
di 5mila metri quadri ed è stata scoperta dai
militari della Guardia di Finanza di Catania.
Nel corso dell’operazione le “Fiamme Gialle”
hanno sequestrato oltre 53.000 piante di canapa
indiana, per un peso complessivo di circa 57
tonnellate, pronte per essere estirpate ed
immesse nei mercati clandestini delle province
di Catania e Siracusa. E’ uno dei più grandi
sequestri di piante di canapa indiana effettuato
negli ultimi anni dalle Forze di Polizia.
Catania - Procuratore Capo della Repubblica di Catania, Dott.
Giovanni Salvi, visita il Comando Provinciale
della Guardia di Finanza. Il Dott. Giovanni
Salvi, ha terminato le visite agli Uffici ed ai
Comandi delle FF.PP. del capoluogo intervenendo
presso la caserma “A. Majorana” sede del Comando
Provinciale della Guardia di Finanza del
capoluogo. Il Procuratore Capo è stato accolto
dal Comandante Provinciale, Colonnello Francesco
Gazzani, dagli Ufficiali e dai Comandanti di
Reparto operanti nella intera provincia. Il
Comandante Provinciale, nel corso di un breve
briefing operativo, ha illustrato la
dislocazione dei singoli Reparti del Corpo ed i
relativi compiti istituzionali, con particolare
riferimento a quelli afferenti le funzioni di
Polizia Giudiziaria e di Polizia
Economico-finanziaria, soffermandosi sulle
tematiche inerenti la repressione delle frodi
al Bilancio Nazionale e Comunitario, il
perseguimento dei reati tributari, la lotta al
riciclaggio di denaro sporco, l’usura, il
traffico di sostanze stupefacenti, la
contraffazione, il contrasto all’immigrazione
clandestina ed i connessi fenomeni di
sfruttamento della mano d’opera, anche minorile.
Al termine dell’incontro è stato posto
l’accento, in questo particolare momento di
crisi economica, sul costante impegno profuso
dalle Fiamme Gialle, d’intesa con l’Autorità
Giudiziaria, nella lotta all’evasione fiscale,
nella repressione dei reati societari e
fallimentari che depauperano il patrimonio
aziendale a danno soprattutto dei lavoratori.
Catania - Finanziere in borghese arresta 2 rapinatori. Si tratta di Giovanni SILICATO 21enne che durante la rapina impugnava una pistola, successivamente sequestrata, completa di caricatore ed Agatino Tony PUGLISI, 27enne che durante la rapina deteneva un sacco di stoffa contenente il denaro razziato. I due malviventi, dopo le procedure di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale di Piazza Lanza. Il militare appartenente al Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, libero dal servizio, stava transitando Corso Indipendenza a Catania, di fronte all’ingresso di un supermercato, dove, peraltro, si stava recando. Il militare ha notato un individuo incappucciato che entrava repentinamente nell’esercizio commerciale. Il finanziere, ritenendo che fosse in atto una rapina si è precipitato verso l’ingresso del supermercato dove, ancor prima di poter entrare, ha visto uscire dal supermercato due individui. I rapinatori erano entrambi incappucciati, dei quali uno che impugnava una pistola, con berrettino con visiera, e guanti, e l’altro un sacchetto. Il finanziere, con prontezza di riflessi e presenza di spirito, arma di ordinanza in pugno, ha intimato ai 2 di fermarsi, gettare l’arma, togliersi i passamontagna ed il cappellino indossati e sdraiarsi a terra. I due soggetti, resisi conto della situazione, hanno eseguito quanto loro ordinato, senza opporre resistenza. Il Finanziere, quindi, ha allontanato, dai malviventi, l’arma in loro possesso e la refurtiva mentre nel frattempo, allertata dal titolare del supermercato, interveniva una pattuglia. La refurtiva ammontante a circa 1.100€ è stata riconsegnata al titolare del supermercato. La pistola ed i passamontagna sono stati sequestrati. I due “sfortunati” rapinatori, arrestati in fragranza di reato per rapina aggravata ed in concorso, risultano incensurati. I due malviventi, dopo le procedure di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale di Piazza Lanza. L’episodio, testimonia ancora una volta la situazione della criminalità nel capoluogo etnee e di come le Forze dell’Ordine cercano di contrastarla, anche liberi dal servizio, con sprezzo del pericolo e senso innato di appartenenza allo Stato. Il Finanziere è stato proposto per la concessione di una ricompensa di ordine morale.
Catania - Presi altri 4 : operazione antidroga “Maigret” a San
Cristoforo. A conclusione di una complessa attività info-investigativa eseguita nel quartiere “San Cristoforo” del capoluogo etneo, la Guardia di Finanza di Catania ha tratto in arresto altri quattro soggetti coinvolti, a vario titolo, nell’ambito dell’indagine denominata “Maigret”. I personaggi, Ignazio Bonsignore 38enne, Giuseppe Censabella 32enne, Emanuele Zappalà 32enne ed il minore C.G. che si erano resi irreperibili agli arresti eseguiti dalle “Fiamme Gialle“ etnee lo scorso venerdì, sono stati individuati al termine di ininterrotti appostamenti e pedinamenti, resi particolarmente difficili dal clima di omertà generalizzata che contraddistingue il contesto territoriale oggetto delle indagini, che certamente, ha contribuito a favorire la loro latitanza. Al termine dell’operazione, sono stati tratti in arresto per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, Ignazio Bonsignore 38enne, Giuseppe Censabella 32enne, Emanuele Zappalà 32enne ed il minore C.G., tutti gravati da precedenti specifici. I quattro arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati associati alla Casa Circondariale di Piazza Lanza ed all’Istituto Penitenziale per i Minorenni di Bicocca. L’intera operazione si inquadra in un vasto piano di controllo del territorio, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, che mira a contrastare la produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo Etneo.
Catania - GDF a San Cristoforo operazione antidroga “Maigret”. Ordine di custodia cautelare in carcere per 10 dei quali 2 minorenni. 8 pattuglie del Gruppo Guardia di Finanza di Catania, all’alba, con l’ausilio di un elicottero della Sezione Aerea di Manovra di Catania, hanno eseguito le ordinanze nei confronti dei seguenti soggetti catanesi già con precedenti specifici: B.K. (minorenne), Antonino CARAMBIA 38enne, Giuseppe Michael D’ANGELO 19enne, Concetto GUERRERA 39enne, Salvatore PARATORE 22enne, Giuseppe PRIVITERA 38enne. Al momento sono in corso di esecuzione ulteriori 4 provvedimenti di custodia cautelare. Grazie all’impegno profuso dalle Fiamme Gialle etnee, che hanno eseguito una difficilissima indagine tradizionale, da qui il nome “Maigret”, infatti non sono state esperite intercettazioni telefoniche ed ambientali, ma esclusivamente servizi di appostamento e pedinamento, protratti per lunghi periodi, si è riusciti a sgominare una banda di spacciatori. L’indagine trae origine da una attività di P.G. consistita in una serie di servizi di osservazione, controllo e pedinamento, reiterati nel tempo, avviata all’inizio dell’estate. L’operazione si inquadra in un vasto piano di controllo del territorio, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, che mira a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo Etneo. L’attività di indagine, svolta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, eseguita nel noto quartiere “San Cristoforo”, è stata documentata prevalentemente con annotazioni di servizio ad opera degli Ufficiali di P.G. operanti. I servizi di osservazione hanno poi portato, a riscontro dell’ipotesi investigativa, al sequestro di 24 dosi di cocaina a carico di Antonio CARAMBIA. Per la radicata ostilità ambientale verso ogni forma di collaborazione con le Forze dell’Ordine, al fine di risalire ai collaboratori di Antonio del CARAMBIA, le Fiamme Gialle hanno computo appostamenti a distanza, con frammentazione dei servizi di osservazione e controllo, al fine di risalire la catena partendo dai consumatori per arrivare al fornitore dei pusher. A seguito dell’indagine il GIP del Tribunale di Catania ed il GIP del Tribunale per i Minorenni dello stesso Capoluogo di Provincia hanno emesso, rispettivamente, ordine di custodia cautelare in carcere per dieci soggetti, dei quali due minorenni, per associazione a delinquere finalizzata alla vendita di sostanze stupefacenti, nonché é stata disposta la confisca di più 2.000€ in quanto provento dell’attività illecita.
Catania - Il Comandante Interregionale dell’Italia Sud occidentale della Guardia di Finanza Generale C.A. Saverio Capolupo, ha visitato la caserma “A. Majorana” sede del Comando Provinciale di Catania. Il Generale Capolupo ed è stato accolto dal Col.t.ISSMI Francesco Gazzani Comandante Provinciale e da una nutrita rappresentanza del personale in servizio in città ed una rappresentanza dei militari in forza a tutti i Reparti del Corpo nella provincia etnea.Il Comandante Interregionale, durante l'incontro, ha espresso vivo compiacimento per le attività svolte dai Reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo alla lotta all’evasione fiscale, contrasto al cosiddetto “lavoro nero”, lotta alla criminalità organizzata e al traffico di sostanze stupefacenti.
Militello
Ct
–
Finanzieri
trovano
11
fucili,
6
pistole
e
munizioni
illegali
in
abitazioni:2
in
manette.
Si
tratta
di
Giuseppe
Sangiorgi
56enne e
Antonio
Muccio
63enne,
residenti
nel
comune
di
Militello
Val di
Catania.
I Baschi
Verdi,
hanno
svolto
servizi
disposti
dal
Comando
Provinciale
della
Guardia
di
Finanza
Catania.
I
militari
appartenenti
al
Gruppo
delle
Fiamme
Gialle
etnee,
hanno
eseguito
numerose
perquisizioni
nel
comune
di
Militello
Val di
Catania,
mirate
al
contrasto
del
traffico
illegale
di armi
e
munizioni.I
Finanzieri
hanno
posto
sotto
sequestro
11
fucili,
6
pistole,
più 1000
munizioni
ed oltre
200
bossoli.
Le armi,
perfettamente
funzionanti
e quasi
tutte
con
matricola
abrasa,
erano
nascoste
in
abitazioni
private
ed in
una
struttura
alberghiera,
risultata,
tra
l’altro,
priva
delle
prescritte
autorizzazioni
amministrative
e
sanitarie.
Al
termine
delle
operazioni,
sono
state
tratte
in
arresto,
Giuseppe
Sangiorgi
ed
Antonio
Muccio,
per
detenzione
e porto
abusivo
di armi.
Quest’ultimo,
noto
ristoratore
militellese,
è stato
denunciato
all’Autorità
Giudiziaria
anche
per
l’esercizio
abusivo
della
professione
di
affittacamere.
Altri
due
soggetti,
Paolo
Sangiorgi
e Santo
Scirè
Scapuzzo,
entrambi
sessantenni
e
residenti
nel
comune
di
Militello,
sono
stati
denunciati
alla
Procura
della
Repubblica
di
Caltagirone
per
detenzione
illegale
di armi.
Catania – Finanza scopre società fittizie ed evasione fiscale per
17 milioni €.
I finanzieri
della Compagnia
di Caltagirone e
della Tenenza di
Bronte hanno
effettuato
recupero a
tassazione in 2
distinte
indagini di
polizia
tributaria
afferenti i
settori delle
vendite
all’ingrosso di
bevande e di
autoveicoli al
“dettaglio”
prodotti
all’interno
della Unione
Europea. Si
tratta di tre
ditte, con sede
in provincia di
Catania, e
operanti in
tutta la
Sicilia, le
quali non si
curavano di
presentare
nemmeno le
dichiarazioni
annuali ai
fini delle
imposte sui
redditi e
dell’I.V.A. Le
somme :
12.000.000,00 €
di base
imponibile ai
fini delle
imposte dirette;
5.000.000,00 di
euro di I.V.A.
dovuta;
500.000,00 di
base imponibile
riguardante
l’imposta
regionale sulle
attività
produttive (I.R.A.P.);
nonché scoperto
1.200.000,00 di
imponibile
afferente
l’emissione di
fatture per
operazioni
inesistenti (F.O.I.).
Complessivamente
sono stati
denunciati alla
Procura della
Repubblica di
Catania e di
Caltagirone, per
reati tributari
, 6 soggetti
responsabili,
tra l’altro, di
emissione ed
utilizzo di
fatture per
operazioni
inesistenti.Le
Fiamme Gialle,
individuati i
soggetti evasori
totali, hanno
intrapreso delle
apposite
verifiche
fiscali,
finalizzate alla
ricostruzione
del volume
d’affari
conseguito negli
anni d’imposta
dal 2005 al
2008. I
militari hanno
così esperito
un’accurata
indagine
contabile. Le
Fiamme Gialle,
anche con
l’apporto
dell’Agenzia
delle Dogane di
Siracusa con
competenza
anch’essa in
materia di IVA
intracomunitari,
e con
riferimento al
soggetto
economico
operante nel
settore della
vendita di
autoveicoli
usati, hanno
passato ai
“raggi X” una
monumentale
documentazione
contabile ed
extracontabile,
riuscendo a
ricostruire
dettagliatamente
il cospicuo
volume di
vendite non
denunciato al
fisco. I baschi
Verdi, nel corso
delle indagini
hanno svelato i
rapporti fittizi
con imprese
costituite ad
hoc (solo sulla
carta)
all’estero, in
particolare
nello Stato di
Malta, al fine
di evadere
l’Imposta sul
Valore Aggiunto,
attraverso delle
false vendite
all’estero dei
prodotti mentre
di fatto
rimanevano sul
territorio
italiano e qui
venduti ai
commercianti al
dettaglio.
Catania
- 4
vigili
urbani
ai
domiciliari
per
concussione.
La
Guardia
di
Finanza
di
Catania
ha
arrestato,
ai
domiciliari,
quattro
vigili
urbani
per i
reati di
concussione,
omissione
ed abuso
in atti
d’ufficio.
Il
Comando
Provinciale
della
Guardia
di
Finanza
di
Catania
ha
eseguito
le
ordinanze
di
custodia
cautelare
nei
confronti
di
quattro
appartenenti
al Corpo
della
Polizia
Municipale
di
Catania.
La
complessa
attività
d’indagine
è stata
coordinata
dalla
Procura
della
Repubblica
etnea ed
eseguita
dai
Finanzieri
del
Gruppo
di
Catania.
L’inchiesta
ha
tratto
origine
da
alcune
denunce
presentate
da
cittadini
presso
gli
uffici
della
Procura
e delle
Fiamme
Gialle
di
Catania,
che
chiedevano
di far
luce su
alcuni
comportamenti
tenuti
da
appartenenti
al
locale
Corpo
dei
Vigili
Urbani,
tali da
configurare
vere e
proprie
ipotesi
di
reato.
Le
denunce
hanno
riguardato:
sequestri
di merce
eseguiti
nei
confronti
di
ambulanti
senza il
rilascio
del
relativo
verbale,
episodi
di
sottrazione
ed
appropriazione
di
incassi
giornalieri
nei
confronti
di
commercianti
etnei,
fino ad
arrivare
alla
concussione
nei
confronti
di
imprenditori
di etnia
cinese.
Le
indagini
sono
state
condotte
dai
militari
del
Gruppo
della
Guardia
di
Finanza
di
Catania
per
oltre un
anno,
attraverso
pedinamenti
ed
appostamenti,
oltre
che con
l’ausilio
di
intercettazioni
telefoniche
ed
ambientali.
Gli
investigatori
hanno
ricostruito
il modus
operandi
dei
quattro
vigili
arrestati.
I reati
contestati
ai tre
ispettori
V.G.,
C.S.,
M.A.
ed
all’agente
G.G.,
tutti
appartenenti
alla
Polizia
Municipale
di
Catania,
vanno
dalla
concussione
alle
omissioni
in atti
di
ufficio,
dalla
falsità
ideologica
all’abuso
d’ufficio.
Al
termine
delle
indagini
preliminari,
dirette
dalla
Procura
della
Repubblica
di
Catania,
il
Giudice
delle
Indagini
Preliminari
Dott.
Mirabella,
sulla
base
degli
elementi
probatori
acquisiti
nel
corso
della
complessa
attività
info-investigativa
eseguita
dalle
Fiamme
Gialle,
ha
accolto
interamente
le
richieste
formulate
dal P.M.
ed ha
delegato
i
Finanzieri
all’esecuzione
delle
ordinanze
di
custodia
cautelare:
arresti
domiciliari,
nei
confronti
dei
quattro
vigili
urbani
coinvolti.
Catania
– Fiamme Gialle
scoprono 1000 falsi
braccianti nel
Catanese:5 in
manette La
Guardia di Finanza
di Catania ha
scoperto la
colossale truffa ai
danni dell’INPS in
materia di
erogazione di
indennità per la
disoccupazione
agricola per oltre
1,5 milioni di euro
e 1000 falsi
braccianti agricoli.
40 indagati in
totale, effettuati
cinque arresti,
ventidue
perquisizioni locali
ed il sequestro di
conti correnti e
titoli bancari pari
a 1.500.000€. Il
Comandante
Provinciale,
Colonnello Francesco
Gazzani, alle ore
12 presso la
caserma “Angelo
Maiorana”, ingresso
Piazza San Francesco
di Paola, 2, ha
illustrato alla
stampa i particolari
dell’operazione di
servizio, scattata
nella notte, nei
confronti
dell’associazione a
delinquere
finalizzata alla
truffa aggravata ai
danni dell’INPS. Si
tratta di una truffa
all’Inps che ha
coinvolto 40 tra i
dipendenti di
Catania, i
patronati, i
consulenti del
lavoro e gli
imprenditori
agricoli.
L’operazione è stata
avviata della
Guardia di Finanza
nei comuni di Bronte,
Maniace, Randazzo e
Maletto. I militari
hanno eseguito oltre
20 perquisizioni
domiciliari. Oltre
agli arresti le
Fiamme Gialle hanno
sequestrato beni per
1,5 milioni. I
Baschi Verdi di
Catania hanno
eseguito: 5
ordinanze di
custodia cautelare,
1 sequestro
preventivo di beni
per 1,5 milioni €
nei confronti di
un'associazione per
delinquere
finalizzata alla
truffa aggravata ai
danni dell'Inps. Si
tratta anche
dell’indennità di
disoccupazione
agricola
illecitamente
percepita. Al
termine delle
indagini
preliminari, dirette
dai Sostituti
Procuratori della
Repubblica di
Catania, Dott.
Sturiale e Dott.
Setola, il Giudice
delle Indagini
Preliminari, Dott.
D’Arrigo, sulla base
degli elementi
probatori acquisiti
nel corso della
complessa attività
investigativa
condotta dai
militari del Gruppo
della Guardia di
Finanza di Catania,
ha accolto
interamente le
richieste formulate
dai PP.MM., emanando
l’ordinanza di
custodia cautelare
in carcere ed agli
arresti domiciliari
per cinque dei
quaranta indagati,
la cui esecuzione è
stata affidata ai
Finanzieri del
Gruppo di Catania.
Nel complesso
l’operazione è
stata
caratterizzata:
dall’esecuzione
della misura
cautelare personale
nei confronti di
cinque soggetti, due
in carcere e tre
agli arresti
domiciliari;dall’
esecuzione
perquisizioni
personali e
domiciliari nei
confronti di
ventidue soggetti
coinvolti a vario
titolo nel sodalizio
criminoso;dal
sequestro per
equivalente di
conti correnti e
titoli bancari per €
1.500.000,00
pari alle somme
indebitamente
percepite. Dalla
notifica degli
avvisi di
conclusione delle
indagini preliminari
nei confronti di
quaranta soggetti
coinvolti, a vario
titolo, del
sodalizio criminoso.
Giarre
- Finanza scopre usura:
2 cravattari in manette
a Riposto. Imponevano tassi del 300% annui, imprenditore taglieggiato
costretto a cedere la
sua autovettura, una Bmw
serie 5. L’ordinanza
di custodia cautelare in
carcere ha colpito gli
indagati Mario DI
BELLA,
attualmente
detenuto presso il
carcere di Piazza Lanza
di Catania e Luciano
MESSINA,
consulente
finanziario di Acireale.
L’ ordinanza di custodia
cautelare, a firma del
GIP di Catania, dr.
Oscar BIONDI, aderisce
alla richiesta formulata
dal Sostituto
Procuratore, dott.sa
Assunta MUSELLA, che ha
diretto le indagini
condotte dalle Fiamme
Gialle ripostesi. La
Guardia di Finanza di
Riposto, nell’autunno
del 2009, nell’ambito
dell’attività di
contrasto all’usura,
era pervenuta ad un
apprezzato risultato
concluso con gli arresti
di Mario DI
BELLA,originario di
Riposto ed un suo
complice, entrambi
responsabili dei reati
di usura ed estorsione
ai danni di un
imprenditore di Riposto.
Successivamente, nuove
collaborazioni di
coraggiosi soggetti
economici consentivano
di allargare le
indagini. Le
investigazioni
confortate dalla
testimonianza di un
imprenditore, hanno
permesso alle Fiamme
Gialle di arrestare,
nella scorsa primavera,
Giuseppe MIDURI, già
direttore di una
filiale catanese di un
noto istituto bancario,
poiché, sorpreso ad
intascare una parte del
prestito usurario
accordato al medesimo
imprenditore.Le
indagini mai fermate, a
distanza di un anno,
hanno consentito di far
ulteriore chiarezza,
tanto da mettere in
piedi nuove ipotesi
criminose a carico dei
due soggetti nei cui
confronti sono stati
emessi i provvedimenti
restrittivi. I due
indagati, Mario DI BELLA
e Luciano MESSINA, in
concorso tra loro si
sarebbero resi
responsabili di
ulteriori fatti
delittuosi ai danni
dell’imprenditore che è
risultato vittima del
Direttore di Banca.In buona sostanza,
il DI BELLA e il MESSINA
oltre a sottoporre ad
usura il malcapitato
imprenditore
imponendogli un tasso
del 15% mensile,
l’avrebbero
“taglieggiato”
costringendolo alla
consegna della somma di
10.000 €, una rata di
500€ mensili a titolo
di protezione, nonché la
somma di 5.000€ in
occasione delle
festività natalizie. I
due complici,
nell’ambito del disegno
criminoso, avrebbero
assunto ruoli
complementari, infatti,
mentre DI BELLA, si
sarebbe fatto forte del
suo conclamato spessore
criminale, avrebbe
prospettato
all’imprenditore
eventuali
situazioni di pericolo
per la sua ditta e per
la sua incolumità
personale, il MESSINA
avrebbe vestito i panni
del mediatore
agevolando, di fatto
l’azione delittuosa e
spingendo il medesimo
soggetto economico a
corrispondere, in ogni
caso, le esose somme
di denaro. Le consegne
in denaro hanno trovato
giustificazione nella
necessaria protezione
dell’azienda da parte di
influenti gruppi
criminali i cui
componenti, da poco
rimessi in libertà, si
stanno riorganizzando
sul territorio.
La vicenda si è
aggravata
ulteriormente, quando il
taglieggiato, non è più
riuscito a far fronte
alla duplice
sollecitazione
criminale, da una parte
i tassi usurai,
dall’altra l’estorsione
ai fini di protezione ed
è stato quindi
costretto, suo malgrado,
a cedere al DI BELLA la
sua autovettura, una
BMW serie 5, il cui
valore risulta
praticamente doppio
rispetto al debito
contratto con gli
indagati. Le Fiamme
Gialle evidenziano che
assume importanza nella
vicenda il fatto che
la magistratura abbia
voluto classificare i
reati perpetrati dai due
indagati con
l’aggravante di averli
commessi avvalendosi
delle modalità e
condizioni di cui
all’art. 416 Bis CP.
(associazione di tipo
mafioso).Gli
investigatori, su delega
della DDA di Catania,
hanno, altresì, eseguito
diverse perquisizioni
presso uffici e
abitazioni nella
disponibilità dei
soggetti colpiti
dall’ordine di custodia
cautelare, sequestrando
copiosa documentazione
idonea ad integrare
ulteriormente le
indagini che sono ancora
in corso.Per il
consulente finanziario
Luciano Messina, si sono
aperte le porte del
carcere di Bicocca ove
rimarrà a disposizione
dell’Autorità
Giudiziaria, mentre per
il DI BELLA, detenuto
nel carcere di Piazza
Lanza di Catania,
raggiunto da un nuovo
ordine di custodia
cautelare, la
situazione assume ora
connotati di estrema
gravità.Le
attività di contrasto al
crimine economico
proseguono anche sulla
scorta delle rivelazioni
dei soggetti economici
che finalmente
reagiscono, collaborando
con gli organi di
polizia e con la
magistratura.
Catania
-
Comandante Regionale Generale di Divisione Domenico Achille, ha visitato
il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania.
Accolto dal Comandante Provinciale, Col.t.ISSMI Francesco Gazzani, nella
caserma sede del Comando Provinciale, l’alto ufficiale ha incontrato una
rappresentanza del personale in servizio in città ed una rappresentanza
dei militari in forza ai reparti del Corpo presenti nella provincia
etnea. Il
Gen. Achille ha preso visione delle principali attività svolte dai
reparti operanti nella provincia di Catania, con particolare riguardo al
contrasto dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa, all’azione in
materia di lotta alla criminalità organizzata, con particolare riguardo
ai profili di interesse economico e finanziario.Il Gen. Achille durante
la permanenza a Catania ha visitato le locali Autorità tra cui il
Sindaco ed il Rettore dell’Università di Catania.
Catania - Il Generale Ignazio Gibilaro ha presentato ufficialmente
il Col. ISSMI Francesco Gazzani nuovo Comandante Provinciale della
Guardia Finanza. Il Colonnello Francesco Gazzani nuovo Comandante
Provinciale della Guardia Finanza etnea è stato presentato dal Gen.B.
Ignazio Gibilaro presso il Comando di Catania nel corso di una
conferenza stampa programmata alle ore 09.30 il 10 settembre al Comando
Provinciale etneo.
Il comandante provinciale Francesco Gazzani 49
anni è nato a Porto San Giorgio, in provincia di Ascoli Piceno, è
laureato in Giurisprudenza ed abilitato alla professione forense,
sposato e padre di due figli. Il Colonnello Francesco Gazzani proviene
dalla Scuola Ispettori e Sovrintendenti dell'Aquila dove ha comandato il
Reggimento Allievi. Entrato nelle Fiamme Gialle nel 1981, ha prestato
servizio successivamente alla 2^ Compagnia della Guardia di Finanza di
Palermo con il grado di tenente, quindi ha comandato la prima sezione di
polizia giudiziaria del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, e nello
stesso periodo ha lavorato al Secit, il servizio del ministero delle
Finanze per le ispezioni tributarie. Il col. Francesco Gazzani ha anche
diretto la Compagnia di Eboli, in provincia di Salerno, ed il Gruppo
Operativo Antidroga di Napoli. Per 6 anni, dal 1994 al 2000, ha prestato
servizio alla Direzione Investigativa Antimafia di Salerno, periodo in
cui ha condotto varie operazioni nei confronti delle principali
organizzazioni camorristiche operanti in Campania. Ha diretto il Gruppo
Repressione Frodi del Nucleo p.t. di Napoli e successivamente dal
settembre 2002 ad agosto 2003 ha frequentato un corso di formazione
presso l’ Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze presso il
C.A.S.D. di Roma. Il col. Francesco Gazzani, dopo il periodo di
formazione è rientrato a pieno titolo nell’attività operativa in un
territorio pieno di difficoltà come la Calabria, dove ha diretto il
Comando Provinciale di Crotone e promosso al grado di Colonnello quello
di Reggio di Calabria. Al Comandante
Francesco Gazzani gli auguri di buon lavoro de L'INFORMATORE di Sicilia e
personali. i.l.p.
Catania
–Esami medicina pagati: GdF 2 impiegati ai domiciliari. I
militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania
nella mattinata odierna hanno eseguito un’ordinanza di custodia
cautelare domiciliare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, su
richiesta della Procura della Repubblica di Catania, nei confronti di
Giovanbattista Luigi CARUSO 50enne e Giuseppe SESSA
59enne, entrambi dipendenti dell’Università di Catania – Facoltà di
Medicina, per i reati di falso in atto pubblico, corruzione ed accesso
abusivo ad un sistema informatico. CARUSO è addetto all’ufficio di
segreteria della Facoltà di Medicina, mentre SESSA è dipendente
dell’Ateneo con mansioni di autista. Il provvedimento è stato emesso
all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica etnea,
ed in particolare dal gruppo di lavoro specializzato per i reati contro
la pubblica amministrazione diretto dal Procuratore Aggiunto dott.
PATANÈ. Dalle indagini condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia
Tributaria di Catania – scaturite da alcune notizie stampa pubblicate
il 26 ottobre 2013 - sono emersi indizi di responsabilità penale a
carico dei soggetti, i quali, unitamente a due studenti di Medicina che
risultano indagati per i medesimi fatti, hanno falsificato la
documentazione universitaria ed inserito fraudolentemente nell’archivio
informatico dell’Ateneo la registrazione di materie di cui non era mai
stato sostenuto il relativo esame. Ciò ha consentito di far risultare
come sostenuti 20 esami complessivi (19 per uno studente ed 1 per
l’altro) di fatto mai effettuati. In cambio i due indagati hanno
ottenuto somme di denaro e altre utilità. Uno degli studenti ha
conseguito la laurea in medicina e dunque il possibile accesso alla
professione medica. Gli studenti si rivolgevano a Giuseppe SESSA per
avviare la procedura illecita; questi, a sua volta, avendo ricevuto
indicazioni dagli studenti circa le materie di cui si chiedeva
l’illecita registrazione ed il relativo compenso, fungeva da
intermediario con CARUSO il quale, a sua volta provvedeva ad accedere
con propria password al Centro Elettronico dell’Ateneo e provvedeva ad
effettuare le false registrazioni degli esami, in coincidenza con le
varie sessioni di esami. Gli investigatori allo stato stanno vagliando
ulteriori posizioni relative ad altri soggetti che, a vario titolo,
risultano coinvolti nel progetto criminoso in questione. Di particolare
importanza per la buona riuscita delle indagini è stata la
collaborazione ricevuta dai vertici e dai dipendenti dell’Ateneo
Catanese. Tale Ente, tra l’altro, ha avviato autonomo procedimento
disciplinare nei confronti dei due dipendenti e nei confronti dei due
studenti, per uno dei quali è stato disposto l’annullamento della laurea
in medicina, già conseguita qualche mese addietro, posto che la falsa
registrazione degli esami non era stata rilevata neanche dai funzionari
preposti al controllo finale del curriculum dello studente. L’Autorità
Giudiziaria non ha ritenuto avanzare richiesta di misura cautelare anche
nei confronti dei due studenti, in quanto, nonostante la gravità dei
fatti rassegnati agli stessi riconducibili, i 2 hanno reso dichiarazioni
ampiamente autoaccusatorie e soprattutto collaborative in fase di
indagine preliminare, apportando altresì elementi probatori ulteriori e
decisamente rilevanti rispetto a quelli già acquisiti alle indagini.
Catania
- Gdf scopre 2 medici che esercitavano privatamente percependo
indennità di esclusività dai presidi ospedalieri.
I militari hanno sequestrato disponibilità finanziarie per circa 100.000
€. Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Catania nella mattinata hanno concluso un’operazione di servizio a
tutela della spesa sanitaria. Le Fiamme Gialle hanno eseguito un
provvedimento di divieto ad esercitare la professione sanitaria nei
confronti di due medici. L’ordinanza, disposta dal Giudice per le
indagini preliminari, ha previsto anche il sequestro di somme di denaro
per un valore di circa 100.000 euro. L’inchiesta, coordinata dalla
Procura della Repubblica di Catania, ha coinvolto 2 professionisti: 1
dipendente dal presidio ospedaliero “Garibaldi”, e 1 in servizio
presso l’azienda ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Catania. I due
medici hanno omesso di comunicare ai rispettivi ospedali presso cui
erano in servizio di svolgere attività libero professionale “extramoenia”
presso studi associati privati, inducendo così in errore gli enti nella
corresponsione delle specifiche indennità previste per coloro che
svolgono la professione medica in regime di esclusività con il Servizio
Sanitario Nazionale. L’importo complessivo indebitamente percepito è
stato quantificato per un medico in 46.000€ circa e per l’altro in
54.000€ circa. Agli indagati è stato contestato il reato di truffa, con
le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico,
di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante entità e di aver
commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti a una pubblica
funzione. Nei confronti dei medici è stato eseguito il sequestro
preventivo per equivalente delle somme giacenti sui conti correnti per
un valore corrispondente al profitto dei delitti contestati. Dei fatti
sono state informate, inoltre, le aziende ospedaliere interessate, le
quali hanno proceduto, per la parte di loro competenza,
all’applicazione della misura della sospensione del rapporto di
dipendenza nei riguardi dei medici per il periodo di due mesi.
Catania
-GdF sequestra 500mila€ a 3 ex consiglieri provinciali:
rimborsi , indagine per truffa aggravata. Gli uomini del
Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno
eseguito il sequestro di somme di denaro e di beni per un
ammontare complessivo di circa mezzo milione€ nei confronti di 3
consiglieri provinciali per i quali la Procura della Repubblica
di Catania ha esercitato l’azione penale chiedendone il rinvio a
giudizio per il reato di truffa aggravata e falso. I Finanzieri
del Nucleo di Polizia Tributaria, come disposto dal G.I.P. del
Tribunale di Catania, hanno proceduto all’esecuzione della
misura cautelare reale nei riguardi dell’ex Consigliere
Gianluca Cannavò e dei suoi familiari, sequestrando
disponibilità finanziarie e beni per un valore complessivo di
240.000,00 euro; all’ex Consigliere Sebastiano Cutuli e al suo
datore di lavoro Carmelo Urso sono stati sottoposti a sequestro
somme di denaro per un valore corrispondente a 71.000 euro,
mentre nei confronti dell’ex Consigliere Antonio Danubio e del
suo datore di lavoro Salvatore Nigita sono stati cautelati
valori per un ammontare pari a 171.000 euro. Le indagini,
coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania e condotte
nella scorsa primavera, avevano permesso di rilevare che gli
indagati avevano ottenuto indebiti rimborsi dalla Provincia di
Catania attraverso la simulazione del rapporto di lavoro o la
falsa attestazione di mansioni e retribuzioni superiori a quelle
effettivamente godute.
Catania
–Peculato: Finanza sequestra beni 218.000€, a contabile
parco greco-romano, in via preventiva. Si tratta di S.S., 53enne. La
somma, secondo l'accusa, sarebbe l'equivalente di incassi non
versati alla Regione Siciliana, da aprile 2011 a giugno 2013,
coperti allegando ai prospetti mensili false quietanze di
versamento. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta
della Procura di Catania.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Catania hanno eseguito l’ordinanza di sequestro preventivo di
beni per circa 218.000 euro. I provvedimenti cautelari sono
stati disposti dalla Sezione del Giudice per le Indagini
Preliminari del Tribunale di Catania, su richiesta della locale
Procura Distrettuale, nei confronti di un funzionario direttivo
del Servizio parco archeologico greco-romano di Catania, con
mansioni di gestore della contabilità. Le attività d’indagine
poste in essere dalle Fiamme Gialle di Catania hanno permesso di
appurare come il contabile S.S. 53enne, abusando della
sua posizione di Pubblico Ufficiale, a fronte dei cospicui
incassi realizzati dall’ente (218.000,00 per il periodo da
aprile 2011 a giugno 2013), depositava somme irrisorie alla
cassa regionale, trattenendo per sé la differenza, allegando ai
prospetti mensili delle false quietanze di versamento. Le stesse
quietanze di versamento presentate dall’indagato non solo
riportavano importi notevolmente superiori rispetto a quelli
indicati negli originali conservati presso la cassa regionale,
ma differivano sostanzialmente sia per la qualità della carta,
sia perché non riportavano il timbro in rilievo della Regione
Sicilia. Considerati gli esiti dell’attività svolta, il Giudice
per le Indagini Preliminari ha emesso un decreto di sequestro
preventivo per equivalente di due immobili di proprietà
dell’indagato del valore circa di 218.000 euro, medesimo importo
di cui l’indagato si era indebitamente appropriato.
Catania -
GdF sequestro preventivo beni 412.000€ ad imprenditore evasore. L’imprenditore è indagato per non aver
versato le imposte dovute, disponibilità finanziarie per un valore di
oltre 412.000 euro.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito
l’ordinanza di sequestro preventivo di beni per oltre 412.000 euro. Il
provvedimento cautelare è stato disposto dalla Sezione del Giudice per
le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, su richiesta della
locale Procura Distrettuale, nei confronti di imprenditore titolare di
una società di servizi operante nel capoluogo etneo.
L’indagine, effettuata nell’ambito di un procedimento per il reato di
omesso versamento I.V.A. è stata avviata nel maggio scorso, a seguito di
una segnalazione pervenuta alle fiamme gialle catanesi in cui si
rappresentava che il soggetto interessato, in qualità di amministratore
e legale rappresentante dell’azienda, non aveva rispettato gli obblighi
di versamento all’erario dell’Imposta sul Valore Aggiunto relativa
all’anno 2009 accertata dall’Agenzia delle Entrate. L’attività
investigativa svolta dai militari ha permesso di rilevare e segnalare
all’Autorità Giudiziaria di Catania l’esistenza di diversi conti
correnti e depositi bancari riconducibili al soggetto indagato, nonché
di un’autovettura di grossa cilindrata (Mercedes). I finanzieri del
locale Gruppo hanno quindi proceduto al sequestro preventivo dei beni ai
fini della copertura del debito erariale dovuto. Le indagini
patrimoniali sono state eseguite, previo coordinamento degli interventi
di competenza dell’Agenzia delle Entrate e della Procura della
Repubblica, secondo il modulo organizzativo concordato con la sezione di
criminalità economica della stessa Procura.
Catania – Furto davanti telecamera sorveglianza GdF. Una
pattuglia dei “Baschi Verdi”, del Comando Provinciale di Catania,
nel tardo pomeriggio di ieri, ha tratto in arresto T.G.A.,
18enne, mentre era impegnato nel furto di uno scooter parcheggiato
in via Sorace a Catania. Il maldestro ladro non si è reso conto che
la via è adiacente al Comando Provinciale della Guardia di Finanza
di Catania che è provvisto di un sistema di videosorveglianza
operativo anche nel circondario dell’edificio. I militari in
servizio presso il corpo di guardia della caserma “Majorana”, notato
i movimenti sospetti del giovane tramite le telecamere,hanno
attivato immediatamente la pattuglia che coglieva in flagranza di
reato il giovane. Lo stesso, già noto alle forze dell’ordine, è
stato tratto in arresto per tentato furto aggravato e, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto ai domiciliari in
attesa del processo per direttissima.
Acireale –
Gdf, ten. Eugenio Marmoralea comando compagnia surroga ten.Giorgia Greco
Avvicendamento alla tenenza della Guardia di Finanza di Acireale. Il
tenente Giorgia Greco lascia la Città delle Cento Campane perché
destinata ad altro prestigioso incarico a Palermo. Le subentra il
tenente Eugenio Marmorale. Questa mattina i due ufficiali delle Fiamme
Gialle sono stati ricevuti a Palazzo di città dal sindaco Nino Garozzo e
dal presidente del Consiglio Comunale Toruccio Di Maria, in presenza
degli ufficiali comandanti della compagnia dei Carabinieri di Acireale,
della Polizia di Stato, della Polizia Municipale, della Guardia
Costiera. Il sindaco ha salutato il ten. Greco donandole una targa con
l’effige del Palazzo municipale, così augurando al comandante una
carriera ricca di successi professionali e personali. Al tenente
Marmorale, invece, il consueto benvenuto con in dono il gagliardetto
della Città di Acireale.Tenente
Giorgia Greco:Giunta
ad Acireale il 28 luglio 2011 dopo aver frequentato con brillanti
risultati il 106° corso "JUDRIO III", conseguendo specifica Laurea
magistrale in scienze della sicurezza economico finanziaria, presso
l'Accademia della Guardia di Finanza, ha assunto il comando della
Tenenza, raggiungendo in questi due anni, eccellenti risultati in tutti
i settori di servizio in cui il Corpo della Guardia di Finanza è
impegnato e soprattutto nel campo della lotta all'evasione e ai giochi
d'azzardo illegali e/o clandestini. Andrà a Palermo per assegnazione ad
altro incarico di Comando, presso il locale Nucleo di Polizia
Tributaria. Tenente
Eugenio Marmorale:Di
origini campane, precisamente di Benevento, ha da poco terminato il 108°
corso "Piave Vecchio III", conseguendo specifica Laurea magistrale in
scienze della sicurezza economico finanziaria, presso l'Accademia della
Guardia di Finanza. Avendo raggiunto brillanti risultati nel corso del
periodo di formazione, è stato assegnato al Comando della Tenenza di
Acireale, dove è giunto in data 24 giugno 2013.
Catania – GdF scopre cinese e cingalese con 60 mila€ in
aeroporto. In
occasione della stagione estiva, come di consueto, la Guardia di Finanza
etnea, parallelamente all’aumento esponenziale dei voli che interessano
la città di Catania, ha intensificato i controlli in materia di
circolazione transfrontaliera di valuta. I militari della tenenza di
Catania – Fontanarossa, congiuntamente ai funzionari dell’agenzia delle
dogane e dei monopoli, nell’ultima decade del mese di giugno, infatti,
hanno individuato, a seguito di un’analisi di rischio dei voli in
partenza, 2 soggetti, rispettivamente di nazionalità cinese e cingalese
che, privi della prevista dichiarazione doganale, trasportavano ingenti
quantitativi di denaro contante. Entrambi i viaggiatori, alle domande di
rito dei militari, avevano risposto di non avere nulla da dichiarare. da
un ulteriore e più approfondito controllo, invece, sono state rinvenute
banconote nascoste all’interno dei bagagli per un ammontare totale di
circa 60.000€,00. La vigente normativa consente, invece, la libera
circolazione di denaro contante al seguito del passeggero per un importo
non superiore a 10.000€. al di sopra di questa soglia, e fatte salve le
eventuali ipostesi di reato, si configura una violazione di natura
amministrativa, sanzionata con oblazione immediata, di cui i soggetti si
sono avvalsi nel caso di specie (mediante il pagamento del 15%
dell’eccedenza), ovvero con il sequestro fino al 50% della somma
eccedente il limite consentito.
Catania
– Macellaio aggredisce finanzieri in ispezione, 1 ferito. Le
Fiamme Gialle catanesi stavano effettuando un controllo in materia di
scontrini e ricevute fiscali. I militari del Gruppo Guardia di Finanza
di Catania hanno tratto in arresto G.A.G., incensurato 44enne,
titolare di una macelleria sita in via Umberto nel comune di San
Gregorio di Catania (CT), per i reati di Resistenza a Pubblico
Ufficiale, Oltraggio e Lesioni Personali. Dopo aver controllato un
cliente appena uscito dall’attività commerciale, e verificato che lo
stesso fosse privo del regolare scontrino fiscale, i militari hanno
proceduto a controllare la macelleria del G.A.G. al fine di
constatare la mancata emissione dello scontrino fiscale. G.A.G.
, durante le fasi della verbalizzazione, si è scagliato contro i
finanzieri lanciando loro addosso il registratore di cassa, colpendo al
volto uno dei due e procurando al militare una forte contusione tale da
dover essere subito trasportato al Pronto Soccorso più vicino.
Immediatamente bloccato dall’altro finanziere, anche grazie
all’intervento immediato della pattuglia di servizio di pubblica utilità
- 117, il macellaio reo di aver provocato lesioni al finanziere è stato
tratto in arresto e accompagnato immediatamente presso la Caserma per le
formalità di rito, in attesa del Giudizio per Direttissima. Giudizio
che, in data odierna, si è concluso con la convalida dell’arresto e la
prosecuzione del processo a lunedì 8 Luglio.
Catania – Gdf 80 avvisi a dipendenti TeatroBellini
per truffa. Le indagini sui profili penali della gestione del Teatro
Bellini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza, sono in fase conclusiva. Sono in corso di notificazione gli
avvisi ex art. 415 bis c.p. nei confronti di 80 dipendenti del Teatro
per il reato di truffa aggravata in danno dello Stato, ipotizzabile sia
nelle attestazioni relative allo straordinario (per gli anni 2007 –
luglio 2009) sia per l’uso scorretto di badge attestanti l’entrata e
l’uscita, accertati attraverso l’uso di telecamere nascoste (anno 2011).
Trascorso il termine per la presentazione delle difese saranno assunte
le deliberazioni definitive. I fatti sono di diverso spessore, alcuni
particolarmente significativi per la durata nel tempo e la reiterazione
degli episodi, altri di minore entità. Avvisi di conclusione delle
indagini sono stati emessi anche per episodi di assegnazione di appalti
di sgombero dei materiali scenici, avvenute senza le necessarie
procedure e con attestazione di previsione di spesa largamente inferiori
al reale, al fine di rendere possibile l’attribuzione degli appalti
senza regolari gare (tali fatti sono del 2006). E’ stata rilevata a tale
proposito l’inesistenza di qualunque documentazione atta a descrivere la
qualità e quindi il valore residuo dei materiali di scena avviati al
macero. Per ciò che concerne altri fatti oggetto di indagine, è stata
chiesta al giudice l’archiviazione. Non sono stati infatti individuati
fatti di rilievo penale. In alcuni casi non sono stati trovati idonei
elementi di verifica (come nel caso delle assunzioni degli artisti
esterni da un’unica agenzia, circostanza dimostratasi in fatto non
corrispondente al vero; o come nel caso delle trasferte della
Filarmonica, per la quale è da escludersi in punto di fatto che le spese
siano state sostenute dal Teatro) mentre in altri casi si è ritenuto
che, pur in presenza di violazioni di disposizioni normative di vario
grado, non si fosse in presenza di condotte rilevanti penalmente. E’
questo il caso di progressioni in carriera di dipendenti, della
corresponsione di gettoni di presenza o di cachet ai direttori
d’orchestra, della concessione di permessi retribuiti. E’ stata
autorizzata la trasmissione degli atti alla Procura Generale della Corte
dei Conti per i provvedimenti di competenza.
Catania
–
GdF scopre centrale clandestina, pirateria audiovisiva. Le Fiamme
Gialle del Comando Provinciale di Catania hanno sequestrato un’altra
centrale clandestina ed arrestato il responsabile, a distanza di poche
settimane dalla scoperta, in pieno centro cittadino, di una “sala di
masterizzazione” allestita per la duplicazione clandestina di materiale
audio/video “pirata”. Quest’ultima operazione ha consentito di
smantellare un’attività criminosa ben organizzata dal responsabile, un
cittadino italiano residente a Misterbianco, fornita di numerosi
componenti hardware di ultima generazione che permettevano, in poco
tempo, la duplicazione di migliaia di supporti magnetici riproducenti
opere cinematografiche e musicali, anche delle più recenti diffusioni,
destinate alla vendita in pieno centro cittadino. L’attività
investigativa è stata avviata con l’intervento nei pressi
dell’abitazione di C.R.G., 41 anni, a Misterbianco (CT). Gli
investigatori sono entrati in azione subito dopo averlo visto uscire con
in mano una borsa, dal cui controllo sono stati rinvenuti cd/dvd pirata.
La contestuale perquisizione ha permesso ai Finanzieri del Gruppo di
Catania di scoprire, all’interno dell’abitazione, una stanza adibita
esclusivamente alla riproduzione illecita di cd e dvd. Il responsabile,
ben consapevole dell’attività illecita esercitata, si era anche
organizzato per una eventuale perquisizione, occultando, dietro un
mobile, la porta d’entrata alla sala masterizzazione. I Finanzieri,
entrati nel locale, si sono, quindi, trovati di fronte ad una vera e
propria centrale di masterizzazione “pirata”. Sono state rinvenute,
infatti, numerose “torrette” composte da un totale di 52 masterizzatori,
ognuno di questi collegato a centraline che regolavano la registrazione.
Sono state, inoltre, ritrovate 10 stampanti a colori con tutto il
necessario per la ricarica e ben 12.000 cd/dvd contenenti brani
musicali e film di recente uscita, già masterizzati e pronti per la
vendita agli abusivi del capoluogo etneo, principalmente cittadini
extracomunitari, nonché tutto l’occorrente per l’assemblaggio del
singolo supporto magnetico (locandine e custodie). Il responsabile,
cittadino italiano, è stato quindi tratto in arresto ai sensi della
normativa in materia di tutela dei diritti d’autore. Questa operazione è
l’ultima di una serie di attività svolta dai Finanzieri nel capoluogo
etneo nell’ambito dei servizi mirati alla prevenzione, ricerca e
repressione egli illeciti in materia sicurezza prodotti, abusivismo
commerciale, pirateria e marchi contraffatti. L’operazione, infatti,
segue ad un sequestro di un ingente quantitativo di merce illegale, in
particolare oltre 500 paia di scarpe con marchi contraffatti di note
case di produzione, nonché, in un altro intervento, il sequestro di
circa 2.300 articoli di bigiotteria/gioielleria per violazione alla
normativa sulla “sicurezza prodotti”, nonché oltre 2.500 prodotti di
cosmesi riportanti marchi contraffatti, quali “Calvin Klein”, “Deborah”,
“L’Oreal” e “Diego della Palma”. Al termine degli interventi due
soggetti sono stati denunciati mentre i due titolari di altrettante
attività commerciali sono stati segnalati alla camera di commercio per
l’irrogazione delle relative sanzioni. La contraffazione costituisce un
fenomeno illegale in continua crescita con notevoli ripercussioni
negative sul mondo dell’economia e su quello del lavoro. L’illecita
produzione, commercializzazione e diffusione di prodotti recanti marchi
contraffatti di notevole richiamo per il consumatore, costituisce
obiettivo sensibile per l’attività della guardia di Finanza. Le attività
di servizio poste in essere, testimoniano il grande e costante impegno
delle Fiamme Gialle nel contrasto e nella repressione degli illeciti che
mirano, tra l’altro, a colpire duramente le organizzazioni criminose,
che lucrano sui fiorenti guadagni provenienti dal commercio e/o vendita
di materiale illegali e che danneggiano, di conseguenza, anche gli
interessi economico finanziari dello stato, sottraendo, nel contempo,
risorse agli operatori economici onesti e legali.
Ramacca
– Spaccio in villa, 7 ordinanze eseguite da 50 finanzieri, impiegati
elicottero
e cinofili
. Le Fiamme Gialle della compagnia di Caltagirone,
all’alba hanno eseguito 7 arresti di cui 4 in carcere e 3 ai
domiciliari per detenzione e spaccio di stupefacenti. I militari hanno
accertato che gli arrestati avrebbero monopolizzato l’attività di
spaccio a Ramacca con punto nevralgico i giardini comunali come mercato
aperto. I finanzieri della compagnia di Caltagirone hanno sequestrato
stupefacenti durante le cessioni. Sono ancora in corso perquisizioni
domiciliari, in casa di sospetti ed indagati.
Catania – GdF cinofili bloccano a Fontanarossa pizzaiolo con
cocaina. i finanzieri dell’aeroporto di Fontanarossa, nell’ambito
dei servizi predisposti dal Comandante Provinciale Col. Francesco
Gazzani attraverso uno scrupoloso monitoraggio dei passeggeri sia in
partenza che in arrivo e grazie all’infallibile fiuto del cane antidroga
Zaro, hanno tratto in arresto C.M. di Giardini-Naxos (ME) il
quale trasportava gr. 230 di sostanza stupefacente di tipo cocaina. Il
soggetto, proveniente da Roma Fiumicino con volo AZ 1739, sin dal fermo
dell’unita cinofila, avvenuto presso la sala arrivi nazionali,
manifestava chiari segni di insofferenza e nervosismo al controllo dei
finanzieri. L’ atteggiamento ha indotto i militari, con funzionari
doganali, a verificare l’eventuale presenza di droga attraverso
accertamenti sul bagaglio e sulla persona. Gli esiti della perquisizione
effettuata hanno confermato la presenza della sostanza stupefacente
abilmente occultata all’interno dei calzini ed “in corpore”. Il
pizzaiolo, incensurato, veniva tratto in arresto per violazione del
D.P.R. 309/90 e conseguentemente accompagnato presso la casa
circondariale di piazza Lanza - Catania. La cocaina sottoposta a
sequestro, secondo le prime approssimative stime, essendo purissima,
avrebbe prodotto proventi illeciti per migliaia di euro.
Catania
-
Fallimento La Celere, insolvenza 11 milioni€,
arresti: carcere e domiciliari.
Ufficiali della G. di F. Nucleo Polizia
Tributaria di Catania hanno eseguito l’ordinanza
con cui il Gip del Tribunale di Catania, su
richiesta della Procura della Repubblica, ha
disposto l’applicazione della custodia cautelare
in carcere nei confronti di Mario De Felice e
gli arresti domiciliari nei confronti del
coniuge Giovanna Genovese per i reati di
bancarotta fraudolenta patrimoniale e
documentale connessi al fallimento del “Corpo di
vigilanza La Celere s.r.l.”.
Il fallimento della “Celere s.r.l.” è stato
dichiarato dal Tribunale di Catania con sentenza
del 20.11.2009 a fronte di uno stato di
insolvenza per oltre 11 milioni di euro.
E’ stato altresì eseguito il sequestro di quote
di immobili di proprietà delle figlie dei
coniugi De Felice e dell’azienda attualmente
denominata “2858 s.r.l.” (già “Celere
Techonology s.r.l.) la cui gestione è ora
affidata ad un amministratore giudiziario.
A seguito della denuncia presentata dai
componenti del collegio sindacale e da alcuni
lavoratori dipendenti della società fallita -
che hanno segnalato la mala gestio
dell’amministrazione riconducibile a Mario De
Felice - la G. di F. nucleo PT di Catania ha
compiuto indagini da cui è emerso che
l’imprenditore, a partire dal 2005, ha
costantemente trasferito ingenti risorse
economiche e beni aziendali dal patrimonio
dell’ente a quello dei prossimi congiunti.
Le indagini fanno ritenere innanzitutto che le
condotte distrattive siano state pianificate e
realizzate continuativamente per più di quattro
anni, anche dopo il fallimento della società di
vigilanza, e che l’imprenditore si sia avvalso
di strumenti fraudolenti, continuando ad
aggravare lo stato di dissesto, simulando di
voler risarcire l’ingente debito tributario.
Dalle indagini bancarie è poi emerso che Mario
De Felice ha utilizzato somme sottratte dalle
casse della società per acquistare due immobili
a S. Agata Li Battiati intestati a moglie e
figlie.
La Celere s.r.l. risulta poi aver di fatto
finanziato per oltre 2.500.000,00€ l’acquisto
da parte di altra società, sempre riferibile al
De Felice, di una motonave per attività
turistiche; finanziamento effettuato senza alcun
beneficio o vantaggio per la Celere e con
conseguente perdita patrimoniale.
De Felice risulta aver costituto una società, la
2858 s.r.l, inizialmente denominata Celere
Technology, proprio al fine di sottrarre risorse
ai creditori della “Celere s.r.l.” e di
alimentare i profitti personali della famiglia
De Felice.
Il sequestro e la misura restrittiva si sono
resi necessari per impedire ulteriori condotte
di distrazione, per recuperare le risorse che
sono state sottratte a garanzia dei creditori,
ma soprattutto per ristabilire modalità di
gestione rispettose della legalità.
Infatti, l’ingente importo dei debiti maturati
dalla società fallita indica che la Celere
s.r.l. ha operato sul mercato alterando
gravemente le regole della libera concorrenza,
con ricadute in danno anche degli altri
operatori economici del settore. La 2858 s.r.l.,
ha acquisito, infatti, a costo zero le
attrezzature e il pacchetto clienti della
“Celere s.r.l.”, usufruendo dell’avviamento di
una impresa già affermata (senza impegno di
risorse proprie) e proponendo dunque sul mercato
condizioni contrattuali particolarmente
vantaggiose (specie per la qualificata offerta
tecnologica), potenzialmente idonee ad
emarginare la società che operano secondo
criteri – legali – di economicità.
In una fase in cui la procedura fallimentare è
ancora in corso e nessun bene è stato rinvenuto
a garanzia dei creditori il sequestro è
necessario per assicurare una gestione corretta
delle risorse dell’impresa in bonis.
Catania
– GdF sanzioni a 81% venditori mercati rionali. Finanzieri
del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, su
specifica disposizione del Comandante Provinciale, hanno eseguito nelle
zone dei mercati rionali di Catania, tra Piazza Carlo Alberto e
“Pescheria”, un vasto piano di controllo economico del territorio. 50
Finanzieri sono stati impegnati nel controllo sulla regolare emissione
di scontrini e ricevute fiscali da parte di una molteplicità di
esercenti, appartenenti alle diverse categorie che caratterizzano il
variegato panorama economico operante nelle suddette zone della città e
caratteristico del periodo natalizio. La gran parte dei registratori di
cassa, all’arrivo dei Militari operanti, risultavano ancora spenti,
benché la vendita fosse ampiamente in corso, e le numerose violazioni
costatate hanno riguardato sia casi di mancata emissione del documento
fiscale, che casi di mancata installazione del misuratore fiscale con
conseguenti pesanti sanzioni nei confronti degli esercenti interessati.
L’attività di servizio della Guardia di Finanza ha portato : 68
controlli effettuati, constatazione di 55 violazioni per mancata o
irregolare emissione di documenti fiscali, con una percentuale pari
all’81% di violazioni riscontrate sul totale degli esercenti sottoposti
a controllo nel piano effettuato, in prevalenza operatori ambulanti di
prodotti ittici. La Guardia di Finanza dai successivi approfondimenti
operativi, ha riscontrato che la maggior parte dei soggetti sottoposti a
controllo e verbalizzati, per le suddette violazioni, non hanno
presentato le prescritte dichiarazioni fiscali annuali, risultando
pertanto completamente sconosciuti al Fisco e quindi Evasori Totali.
Bronte
- GdF scopre truffa INPS, 18 falsi braccianti. La Guardia di
Finanza di Bronte prosegue l’incessante attività di contrasto alle
sempre più frequenti truffe perpetrate ai danni dello Stato ed Enti
Pubblici. Le Fiamme Gialle di Bronte, al termine dell’attività
d’indagine avviata nel mese di novembre del 2011, hanno individuato una
società cooperativa denominata “AGRIMEC” con falsa sede in Catania ed
operante a Bronte nel settore agricolo. L’azienda nell’anno 2010 ha
falsamente comunicato di aver collocato in attività lavorativa 18 falsi
braccianti agricoli, per un ammontare di oltre 2.200 giornate. La
peculiare attività investigativa posta in essere dalla Fiamme Gialle, ha
consentito di appurare subito la totale inesistenza della struttura
societaria e successivamente, la natura puramente fittizia dei rapporti
di lavoro tra le maestranze e la medesima società. La metodologia
utilizzata consisteva nel far risultare regolarmente collocati
braccianti agricoli utilizzati per la coltivazione dei terreni che la
falsa società aveva dichiarato di possedere, ma in realtà i finti
rapporti di lavoro erano mirati al solo fine di consentire l’indebita
percezione da parte dei sedicenti braccianti della c.d. “ indennità di
disoccupazione agricola, di malattia e di altre indennità, spettanti per
il peculiare settore agricolo”. L’intervento dei militari ha permesso di
porre fine alla condotta in corso, bloccando ulteriori erogazioni in
fase di liquidazione e quantificando il danno subito dall’INPS in euro
45.000. L’attività investigativa, a cui hanno collaborato fattivamente
funzionari dell’INPS, si è conclusa con la denuncia alla Procura
Distrettuale della Repubblica di Catania per il reato di falso in atto
pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato, del legale
rappresentante della società cooperativa e dei 18 falsi braccianti
agricoli, peraltro risultati legati da stretti legami di parentela tra
loro. La lotta contro ogni forma di indebite percezioni rientra tra le
attività primarie che il Corpo della Guardia di Finanza svolge
quotidianamente sul territorio, mirato alla salvaguardia della Spesa
Pubblica dello Stato e degli Enti Pubblici.
Acireale– GdF preso 1 “cravattaro”. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, hanno tratto in arresto un 59enne, di Acireale, M.O., con l’accusa di usura. L’individuo aveva elargito somme di denaro ad un imprenditore locale pretendendo ingenti interessi usurari, come corrispettivo del prestito concesso. L’attività di polizia è nata dal coraggio di un imprenditore acese che, aiutato dai finanzieri e supportato da una locale associazione antiracket, ha raccontato in una denuncia la sua storia di commerciante caduto in mano agli usurai. L’imprenditore da tempo supplicava il suo creditore di non pretendere più denaro, non essendo più in grado di far fronte alla continua richiesta di soldi, visti i tassi di interesse applicati che oscillavano tra il 26 ed 136 per cento. Le indagini hanno permesso di individuare l’usurario mentre si recava presso un pubblico esercizio di Acicatena
dove i militari delle Fiamme Gialle assistevano
alla consegna dell’ennesima busta contenente
3.000 euro. A consegna avvenuta, l’usuraio
è stato arrestato e condotto in caserma, dove,
una volta perquisito è stato trovato in possesso
della busta contenente il denaro. L’usuraio, al
fine di garantirsi il rientro delle somme
illecitamente prestate alle proprie vittime,
imponeva loro la consegna di titoli cambiari, di
assegni bancari con importi in bianco firmati
dal traente. Sono in corso ulteriori indagini
sia per accertare l’identità di altri soggetti
coinvolti nell’usura sia per individuare altre
vittime del reato.
Catania
- Fiamme
Gialle
bloccano 3
pusher.
Finanzieri
del Gruppo
della
Guardia di
Finanza di
Catania,
nell’ambito
di servizi
di polizia
giudiziaria
mirati al
contrasto
del traffico
di sostanze
stupefacenti
disposti dal
Comando
Provinciale
delle Fiamme
Gialle
etnee, hanno
tratto in
arresto tre
soggetti per
spaccio di
cocaina. I
militari, a
conclusione
di una
articolata
attività
info-investigativa,
hanno
sorpreso i
pregiudicati
identificati
in
Gianluca
Garofalo
,
Santo Sicali
e
Gaetano
Spada
,
intenti a
spacciare
dosi di
cocaina nei
pressi del
centro
storico di
Catania.
Immediatamente
fermati, i
tre sono
stati
trovati in
possesso di
dodici dosi
di cocaina e
di banconote
di piccolo
taglio,
frutto
dell’attività
di spaccio.
Gli
arrestati,
assolte le
formalità di
rito, sono
stati
condotti
alla Casa
Circondariale
di Piazza
Lanza.
Etna - Guardia di Finanza con GPS salva coppia tedeschi smarriti. E’ finita bene la disavventura occorsa a una coppia di coniugi tedeschi che ieri pomeriggio aveva deciso di percorrere uno dei sentieri più panoramici dell’Etna. I due, intorno alle 12,00 di lunedì, avevano lasciato la macchina all’inizio del sentiero che porta alla Lapide Malerba, a pochi chilometri dai crateri silvestri sul versante sud dell’Etna, per fare un trekking sulla cosiddetta “schiena dell’Asino”. Nonostante le ottime condizioni meteo, e l’ausilio di cartina topografica, la coppia di escursionisti, perdeva l’orientamento. I malcapitati vagavano disorientati in cerca del sentiero di discesa quando la donna, è precipitata rovinosamente lungo un ripido canalone per qualche metro battendo violentemente il capo ed il petto, procurandosi diverse ferite lacero-contuse sparse. L’uomo ha allertato le squadre del C.N.S.A.S. e della Guardia di Finanza di Nicolosi. I Finanzieri, si sono messi in contatto coi malcapitati, ed hanno ottenuto le coordinate GPS del punto in cui si trovavano i due tedeschi. La squadra di soccorritori, formata da 2 finanzieri ed un volontario del C.N.S.A.S., ha raggiunto con celerità la Lapide Malerba (mt. 2100 s.l.m.) ed i malcapitati grazie all’apparato GPS in dotazione agli uomini della Guardia di Finanza. Un’escursione “classificata” come semplice, poteva trasformarsi in un incubo stavolta non per l’imprudenza e l’imperizia degli escursionisti, ma per la totale mancanza, a dire degli escursionisti, di segnaletica sui sentieri, indicati di fatto nelle carte topografiche.La Guardia di Finanza raccomanda ai turisti, che vogliano fare “trekking” sull’Etna, di informarsi con gli addetti ai lavori, sullo stato di percorribilità dei sentieri indicati su guide e cartine e a tal proposito rende noto che sul sito www.gdf.it, c’è un link dedicato alle Stazioni di Soccorso Alpino del Corpo dislocate su tutto l’arco Alpino, in Abbruzzo, in Calabria e sull’Etna, dove possono estrapolare informazioni utili per chi desidera “affacciarsi” all’affascinante mondo della montagna.
Catania
– GdF controlla a 360° infedeltà fiscali
a Catania e provincia. E’ in pieno
svolgimento, a cura di numerose pattuglie di
militari del Comando Provinciale della
Guardia di Finanza di Catania, un vasto
“Piano Coordinato di Controllo Economico del
Territorio” che interessa diverse aree della
città di Catania e che si protrarrà per
tutto il fine settimana. Pattuglie di
finanzieri “in divisa” stanno dando
attuazione ad una serie di attività
operative volte al contrasto ed alla
prevenzione degli illeciti fenomeni
dell’abusivismo commerciale e della minuta
vendita di merci contraffatte. Altre
pattuglie, in questo caso composte da
militari in “abiti civili”, sono
contestualmente impegnate nel controllo
della regolare emissione di scontrini e
ricevute fiscali da parte di una
molteplicità di esercenti, appartenenti alle
diverse categorie che caratterizzano il
variegato panorama economico della città di
Catania.Nelle prossime settimane analoghi
interventi verranno eseguiti in ulteriori
aree della città e della sua Provincia. Tali
tipologie di operazioni si inquadrano
infatti in consolidate metodologie d’azione,
sistematicamente attuate anche nella
specifica prospettiva di utilizzare i dati
“caldi” acquisiti sul campo per integrare ed
attualizzare le attività di monitoraggio ed
analisi del tessuto “economico-finanziario”.
La “mappatura del territorio” e le correlate
“analisi di rischio” sono infatti oramai
divenute usuali strumenti di cui si
avvalgono i Reparti del Corpo al fine di
meglio “mirare” ben più approfondite
attività ispettive o di indagine (anche di
polizia giudiziaria) verso i soggetti nei
cui confronti emergono significativi indizi
di comportamenti illeciti e di “infedeltà
fiscale”.
Catania – Fiamme Gialle scoprono falso medico. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sequestrato un intero studio medico denunciando il titolare all’Autorità Giudiziaria per il reato di esercizio abusivo della professione medica. Le Fiamme Gialle hanno operato nell’ambito di specifici interventi eseguiti nei confronti di alcune categorie professionali operanti nella provincia etnea volti al contrasto dell’evasione fiscale in materia di imposte dirette ed I.V.A. Il provvedimento di sequestro, convalidato dal GIP presso il Tribunale di Catania, è stato disposto in quanto il sedicente professionista esercitava l’attività di chiropratica e osteopatia ponendo in essere condotte tipiche della professione medica, quali la prescrizione di farmaci e la formulazione di diagnosi e terapie, senza essere iscritto all’albo dei medici chirurghi ed odontoiatri.I militari della Guardia di Finanza, oltre alle indagini che saranno delegate dalla locale Procura della Repubblica, proseguiranno anche gli accertamenti fiscali.
Lentini– GdF: elicottero scopre agrumeto trasformato in coltivazione marijuana, 800 piante . La coltura realizzata in un agrumeto di Lentini, nel siracusano, ed è stata scoperta dalla guardia di finanza di Catania. Durante l'operazione gli investigatori hanno sequestrato una pistola e 15 proiettili. 1 dei 2 presunti coltivatori è stato arrestato, l'altro è irreperibile. Giovanni Munzone, 30enne, che è stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Gip di Siracusa, e un extracomunitario, attualmente irreperibile. Il fondo agricolo, intestato a un ignaro proprietario di un 80enne. La zona coltivata non era accessibile, per cui le ’800 piante sono state scoperte dall’equipaggio di un elicottero della Guardia di Finanza di Catania. La coltivazione era regolata con un sistema di irrigazione sofisticato ed alimentata da impianto a gocce. Il terreno di fatto, risultava, intestato al pensionato 80enne.
Catania – GdF scopre casinò clandestino in lussuoso albergo Riviera Cicolpi.La scorsa notte, i militari della Guardia di Finanza di Catania, nell'ambito di servizi mirati e finalizzati a frenare il dilagante fenomeno del gioco d'azzardo, hanno scoperto nelle sale di un lussuoso albergo, da poco tempo inaugurato, vicino la Riviera dei Ciclopi di Acireale un vero e proprio Casinò, dove si stava svolgendo un torneo illegale di Poker Texas Hold'Em. Scopo di tale gioco è vincere il piatto, cioè le puntate fatte nel corso di una mano. Due invece i modi per incassare: essere l’ultimo giocatore in gioco od avere la mano più alta nel caso in cui si rimanga più di un giocatore. I Finanzieri da alcuni giorni avevano notato una strano movimento di auto lussuose nei plessi dell’hotel; così un finanziere in borghese, dotato di smartphone e col pretesto di chiedere informazioni sui prezzi delle camere, riusciva ad entrare nella sala adibita, dal Direttore dell’Hotel, al gioco clandestino riprendendo il tutto e constatando cosa effettivamente avveniva. Così faceva intervenire gli altri Colleghi per “bloccare” complessivamente 25 persone. Tutte denunciate per gioco illegale, tra cui due organizzatori, sprovvisti della prevista autorizzazione rilasciata dall’AAMS ed il Direttore dell'albergo per avere messo a disposizione la sala. Un torneo dal "monte premi" davvero ricco che aveva fatto gola inizialmente a circa 180 partecipanti provenienti da ogni parte della Sicilia. Sequestrato il ricco bottino di 92.000 €, che sarebbe stato successivamente suddiviso tra i vincitori. Unitamente ai proventi illeciti è stato, inoltre, sequestrato tutto il materiale utilizzato per dar vita alla competizione quali fiches e tavoli da gioco.
Aci Sant’Antonio -
GdF scopre distributore abusivo carburante
agricolo. Gli sforzi profusi
dai finanzieri del Comando Provinciale di
Catania, a seguito dell’intensificazione dei
controlli, disposta dal Comandante Provinciale,
Col. Francesco Gazzani, hanno dato i loro frutti
ed hanno consentito di scoprire un distributore
abusivo di carburante agricolo agevolato nei
pressi di Aci Sant’Antonio (CT). Il deposito si
trovava in aperta campagna, lontano da occhi
indiscreti, dove gli indagati si erano
perfettamente organizzati, tanto da aver creato
un vero e proprio distributore, con serbatoi
rudimentali e pompe artigianali. Al momento
dell’irruzione, i finanzieri hanno trovato una
lunga fila di affezionati clienti in coda per il
conveniente pieno di carburante. Il gasolio
agevolato, destinato in realtà alla trazione
delle macchine agricole, era stato nascosto
all’interno di contenitori per il trasporto del
succo d’arancia. Il risparmio calcolato su ogni
pieno era di circa 40 euro. A conclusione delle
attività sono stati sequestrati 2.500 litri di
prodotto petrolifero ad uso agricolo,
un’autovettura adibita al trasporto del gasolio
e sono stati denunciati i due gestori
dell’impianto abusivo.
Bronte - Blitz GdF a mercato Randazzo: trovata merce taroccata. I finanzieri della Tenenza di Bronte in aderenza alle precise direttive impartite dal Colonnello Francesco Gazzani, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno effettuato diversi interventi a contrasto della contraffazione dei prodotti e a tutela dei consumatori. Il blitz è stato eseguito al mercato settimanale di Randazzo, dove le Fiamme Gialle hanno “pizzicato” diversi cittadini extracomunitari, intenti a vendere merce taroccata. I Baschi Verdi hanno sottoposto a sequestro circa 3.500 tra CD musicali e DVD cinematografici duplicati illegalmente e privi del contrassegno SIAE. Sequestrati inoltre più di 200 capi di abbigliamento ed accessori con il marchio di fabbrica contraffatto (maglie, giubbini, scarpe, occhiali, cappelli, e orologi). Denunziate due persone responsabili all’A.G. di Catania. In un negozio di Bronte sono stati sequestrati circa 30.000 pezzi di articoli, tra barattoli di brillantini, ferretti e lozioni per capelli, perché non rispettavano le misure di sicurezza previste dall’Unione Europea. Normativa regolamentata dal D.Lvo 206/2005. Denunziato all’Autorità Giudiziaria il titolare. I prodotti, provenienti dalla Cina, erano tutti sprovvisti di apposite etichette riportanti, in maniera chiara e leggibile, sia la denominazione che la composizione del prodotto, il nome del produttore e/o l’importatore facente parte dell’Unione Europea. Assente anche l’indicazione dell’eventuale presenza di sostanze nocive per la salute e per l’ambiente. Queste informazioni devono essere riportate anche sulle targhette dei prodotti e scritte in lingua italiana. In assenza di queste prescrizioni è vietato il commercio sul territorio nazionale. Porre in commercio dei prodotti che non rispecchiano le condizioni prescritte dal D.l.vo 206/2005, costituisce inoltre turbativa della corretta concorrenza, principio alla base del libero mercato. Torna dunque d’attualità il tema della sicurezza dei prodotti, quando si tratta poi di prodotti dedicati alla cura del corpo che interagiscono direttamente con la nostra salute, l’attenzione ed i controlli devono essere ai livelli massimi, così come la prudenza di chi acquista, che spesso si lascia attirare dal prezzo vantaggioso senza conoscere a fondo le caratteristiche del prodotto e le garanzie offerte da chi li produce.
Bronte- Guardia di Finanza trova lavoratori in nero. I militari di Bronte, in ossequio alle direttive impartite dal Colonnello Francesco Gazzani, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, continuano l’attività di controllo del territorio per prevenire e reprimere ogni forma di illegalità. Particolare riguardo è dato all’evasione fiscale: dal sommerso d’azienda, ai giochi e scommesse clandestine, al lavoro irregolare. L’ultimo intervento ispettivo nel settore “sommerso da lavoro” è stato eseguito, nella giornata della “festa della donna” dell’8 marzo. Le Fiamme Gialle, hanno controllato vari locali notturni: pub, pizzerie, ristoranti e discoteche, dislocati nei comuni di Randazzo, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa, con particolare riguardo a quelli più affollati perché avevano organizzato la serata ad hoc per signore e signorine. I numeri sono allarmanti: in soli tre locali sono stati scoperti ben 16 lavoratori in nero (il 100% dei lavoratori identificati). In particolare in un noto ristorante di Randazzo era organizzata una serata danzante esclusivamente per donne, difatti, all'interno del locale vi erano, nel clou della serata, circa 130 clienti appartenenti al gentil sesso. Con discrezione i finanzieri hanno effettuato l'accesso, senza disturbare la danza delle signore, identificando 8 lavoratori in nero (5 camerieri, 2 cuochi e un lavapiatti). Sempre nella stessa giornata sono stati sanzionati altri cinque operatori commerciali per mancata emissione di scontrino/ricevuta fiscale. La ditte controllate rischiano la chiusura se non ottemperano tempestivamente alla regolarizzazione del personale, nonché al pagamento delle sanzioni previste in caso di utilizzo manodopera in nero. Invero, nel caso in cui i lavoratori in nero rinvenuti sono superiori al 20% di quelli regolarmente assunti, scatta l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008. I Finanzieri proseguiranno l’attività ispettiva antisommerso da lavoro, con particolare riguardo allo sfruttamento di lavoratori stranieri. Difatti, il fenomeno dello sfruttamento del lavoro irregolare degli immigrati ha assunto, negli ultimi tempi, proporzioni allarmanti sia per le violazioni di norme a tutela del lavoratore e sia per i profili di ordine e sicurezza sociale, connessi al contrasto dell’immigrazione irregolare.
Bronte - GdF sequestra giocattoli nocivi e false
griffe. La Guardia di Finanza di Bronte, in
ossequio alle direttive del Comandante
Provinciale della Guardia di Finanza di Catania,
Colonnello t.ISSMI Francesco Gazzani, con
l’approssimarsi delle festività natalizie ha
sensibilmente implementato i controlli anche in
materia sicurezza prodotti per la tutela dei
cittadini consumatori.
I Baschi Verdi,
nell’ambito di tale attività, nei pressi del
mercato settimanale di Randazzo, hanno
individuato diversi commercianti ambulanti i
quali detenevano per la vendita capi di
abbigliamento (soprattutto giubbotto) ed
articoli di pelletteria (quali borse, portafogli
e cinture) con affissi i marchi di note griffe,
atti ad indurre in inganno gli acquirenti
sull’origine del prodotto.
Un venditore aveva numerosi giocattoli, sempre
con marchio di fabbrica contraffatto, realizzati
verosimilmente con materiale scadente che può
nuocere gravemente alla salute degli ignari
bambini.
Un altro aveva numerosi CD musicali e per
playstation, nonché DVD cinematografici
illegalmente riprodotti: sprovvisti, ovviamente.
del contrassegno SIAE.
I militari hanno quindi sottoposti a sequestro
742 articoli per un valore commerciale di circa
10.000€. La merce è stata sottoposta a sequestro
penale e 4 sono stati deferiti all’Autorità
Giudiziaria.
La Guardia di Finanza rammenta ai consumatori
che comprare dei falsi equivale ad alimentare
capitali che sottraggono ricchezza all’economia
nazionale ed inoltre, la scadente qualità del
prodotto, in taluni casi, può provocare seri
danni alla salute.
Catania- Finanza sequestra terreno
adibito a discarica di rifiuti speciali. I militari
del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania, a
conclusione di una complessa operazione eseguita
nell’ambito dei servizi di controllo del territorio
disposti dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle,
hanno sequestrato un terreno, argilloso, destinato a
discarica di rifiuti speciali altamente inquinanti, un
panificio gestito senza autorizzazioni sanitarie ed
amministrative, oltre a novanta chilogrammi di g.p.l.
illecitamente detenuto.
I Finanzieri, in collaborazione con personale
dell’Azienda Sanitaria Provinciale 3 di Catania, hanno
individuato nel comune di Motta S. Anastasia un esteso
appezzamento di terreno, vicino al centro abitato, tra
l’altro vicino ad una scuola, ed a un fiume, “sommerso”
da più di quattro tonnellate di rifiuti tossici :
eternit, batterie di automezzi. I militari hanno anche
sequestrato un laboratorio adibito alla panificazione
clandestina, nel cui interno sono stati rinvenuti oltre
100 kg di alimenti scaduti ed in cattivo stato di
conservazione. L’attività si è conclusa con la denuncia
di tre persone alla Procura della Repubblica di Catania,
il sequestro del terreno e dei locali scoperti, oltre
agli alimenti rinvenuti che saranno destinati alla
distruzione.
Bronte –Gen. Capolupo visita Bronte e premia finanziere emerito. Il
Gen.C.A. Saverio CAPOLUPO, Comandante Interregionale per
l'Italia Sud-Occidentale della Guardia di Finanza,
accompagnato dal Colonnello t.ISSMI Francesco GAZZANI, Comandante
Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, ha
effettuato una visita ispettiva alla Tenenza di Bronte.
L'alto Ufficiale è stato ricevuto, con i dovuti onori,
dal Cap. Sergio Cerra, Comandante della Compagnia di
Riposto e dal Maresciallo Aiutante Carmelo CICERO,
comandante della Tenenza di Bronte, e da tutti i
militari in forza al reparto. Il Generale CAPOLUPO ha
espresso parole di apprezzamento nei confronti degli
uomini della Tenenza di Bronte, per il loro quotidiano
impegno e per gli ottimi risultati conseguiti. Il
Comandante Interregionale delle Fiamme Gialle,
nell'occasione, ha consegnato un encomio solenne ad un
finanziere della Tenenza, il quale, nel mese di
dicembre 2010, libero dal servizio e disarmato, ha
bloccato ed arrestato un individuo armato che stava
colpendo a morte una persona.
Aci Sant’Antonio - Finanza sequestra 3mila tra CD e DVD e decine
di capi d’abbigliamento. I militari della Tenenza di Acireale
hanno eseguito un intervento in materia di contrasto alla
pirateria audiovisiva ed alla contraffazione nel mercato
settimanale di Aci Sant’Antonio. Una pattuglia della Guardia di
Finanza di Acireale in servizio di controllo del territorio ha
individuato, nel mercato di Aci Sant’Antonio, un soggetto
extracomunitario intento a vendere diverso materiale. Il
soggetto, alla vista dei finanzieri, è scappato in mezzo alla
folla e poi nelle campagne circostanti abbandonando la merce
sul banco che aveva allestito per la vendita. I militari
sottoponendo a sequestro 76 capi ed accessori di abbigliamento
di varie marche e circa 3.000 CD e DVD riproducenti film,
software e musica.
Bronte– Finanza scopre macelleria allacciata
abusivamente a rete elettrica. In ossequio alle
disposizioni impartite dal Comandante Provinciale della
Guardia di Finanza di Catania, Colonnello t.ISSMI
Francesco GAZZANI, la Tenenza di Bronte ha
sensibilmente incrementato il controllo del territorio
della propria circoscrizione di servizio. Nel corso
dell’attività di controllo del territorio, a Randazzo
(CT), le Fiamme Gialle brontesi hanno scoperto, con
l’ausilio di tecnici dell’ENEL, l’allaccio abusivo alla
rete elettrica. Ad essere alimentata, con tale
allaccio abusivo, non era un’utenza qualsiasi ma una
centralissima e rinomata macelleria di Randazzo che da
diversi anni illuminava ed alimentava, giorno e notte,
i locali, le insegne, la cella frigorifero, i banconi
frigo, etc...Il titolare di tale macelleria aveva
architettato un ingegnoso sistema di presa abusiva di
energia e potenza dalla rete elettrica Enel, bypassando
così il relativo contatore. Il sistema ingegnoso era
stato realizzato mediante installazione di una scatola
di derivazione e l’applicazione di 4 morsetti a
perforazione con deviazione di 4 fili. Il tutto
occultato dalle piastrelle da rivestimento. La presa
abusiva permetteva così l’erogazione dell’energia e
potenza senza essere registrata dal contatore. Pertanto,
il titolare della macelleria C.Z.C. di anni 55 è
stato arrestato per furto aggravato in flagranza di
reato e, su disposizione della Procura di Catania, è
stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.
Giarre
- Contraffazione: operazione dei
finanzieri Compagnia Guardia di Finanza di Riposto. I Baschi
Verdi hanno svolto l’attività d’intelligence nel territorio
pedemontano, ritrovo anche di cittadini extracomunitari. Ifinanzieri del nucleo mobile hanno individuato e
sequestrato circa 3000 articoli contraffatti ed accessori di
abbigliamento delle seguenti griffes: Louis Vuitton,
Alviero Martini, Burberry e numerosi giocattoli raffiguranti
personaggi Disney e dei cartoni animati destinati ai bambini
all’interno di una attività commerciale gestita da un
cittadino di origine Cinese della provincia dello Zhejiang.
I prodotti della tipologia sequestrata sono fabbricati con
materiali non certificati e nocivi per la salute. Nel corso
dell’operazione è stato deferito all’Autorità Giudiziaria un
soggetto di nazionalità cinese. I baschi Verdi nell’ambito
della stessa operazione hanno scoperto 2 lavoratori in nero
che hanno fatto scattare ulteriori accertamenti fiscali in
seno al titolare della ditta. Le operazioni di servizio sono
state disposte dal Comandante Provinciale di Catania Col.
Francesco GAZZANI e sono state dirette sul territorio dal
Capitano Sergio Cerra comandante la Compagnia della Guardia
di Finanza di Riposto. La Compagnia di Riposto nel corso
dell’anno ha già concluso diverse operazioni di
servizio che hanno permesso di sottoporre a sequestro
decine di migliaia di articoli contraffatti. Il contrasto
alla contraffazione prosegue nel tentativo di assicurare
alla giustizia i responsabili della illecita introduzione
nel territorio dell’UE di merce recante marchio
contraffatto.
Catania
- 1 pusher in manette. Finanzieri del Gruppo
della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito di
servizi di polizia giudiziaria tesi a contrastare il
traffico di sostanze stupefacenti, disposti dal
Comando Provinciale delle Fiamme Gialle etnee, hanno
tratto in arresto il diciottenne L.F.,
originario di Catania, per spaccio di sostanze stupefacenti. Il soggetto è stato immediatamente
fermato, e trovato in possesso di 9 dosi di
marijuana (circa 15 grammi), e numerose banconote
provento dell’attività illecita. L’arrestato,
assolte le formalità di rito, è stato condotto nella
Casa Circondariale di Piazza Lanza.
Paternò
-
Finanza sequestra 7
videopoker illegali in sala
giochi. Denunciato il
responsabile e tre avventori
sorpresi a giocare.
Le Fiamme Gialle hanno inferto
un altro duro colpo alla lotta
del gioco d’azzardo. Gli uomini
del Nucleo Mobile della Guardia
di Finanza di Paternò, a seguito
di una capillare attività di
controllo effettuata nei locali
pubblici e privati dislocati nel
comprensorio della
circoscrizione del reparto, a
Paternò ha operato il sequestro
di ben 7 videopoker idonei al
gioco d’azzardo, illegalmente
installati in una sala giochi
priva dell’autorizzazione di
pubblica sicurezza, attrezzata
con sistema di videosorveglianza
che i militari sono riusciti ad
eludere.
Il meccanismo era ben
congeniato, infatti, i giocatori
e frequentatori abituali della
bisca, si facevano cambiare il
denaro dal titolare della sala
giochi con gettoni necessari per
accedere al caricamento delle
partite ed alla giocata, che
nella fattispecie, riproduceva
il gioco del poker tramite carte
da gioco o palline da biliardo,
quindi sulla scorta dei punti
accumulati il titolare elargiva
le eventuali vincite, in denaro
contanti.
I finanzieri hanno anche
sorpreso diversi avventori
intenti a giocare d’azzardo
cosicché sono stati denunciati 4
alla Procura della Repubblica,
compreso il responsabile della
bisca. Il fenomeno delle
“macchinette mangia soldi”,
rappresenta una gravissima piaga
sociale, in grado di trascinare
sul lastrico intere famiglie:
una vera malattia. La Guardia di
Finanza pone particolare
attenzione, a tale fenomeno
cercando di arginare e
debellarlo quanto più possibile,
spendendo risorse e mezzi non
indifferenti, che sarebbero
sicuramente più incisivi se
anche il cittadino desse un
piccolo contributo di
collaborazione.
Catania
–
Sequestrate
armi: in
manette
agricoltore.
I militari
del Gruppo
della
Guardia di
Finanza di
Catania,
nell’ambito
dei servizi
di controllo
del
territorio
disposti dal
Comando
Provinciale
delle Fiamme
Gialle
etnee, hanno
arrestato un
agricoltore
di Acireale,
F.P.
68enne, per
detenzione
illegale di
armi. Nel
corso della
perquisizione
eseguita nel
podere
dell’anziano,
i finanzieri
hanno
rinvenuto 2
fucili da
caccia cal.
4,5
modificati e
con
matricole
illeggibili.
Le armi sono
state
sequestrate
e saranno
sottoposte
ad accurati
esami
balistici,
allo scopo
di
stabilirne
la
provenienza
e
l’eventuale
utilizzo
nella
commissione
di reati.
L’arrestato,
assolte le
formalità di
rito, è
stato
condotto
nella Casa
Circondariale
di Piazza
Lanza.Nel
corso della
stessa
operazione,
sono state
sequestrate
venticinque
tartarughe
della
famiglia
“testuggini
di Hermann”,
oltre a
numerosi
volatili e
materiale da
bracconaggio.
Le
tartarughe
rinvenute
sono
considerate
specie
protetta in
virtù della
Legge 150/92
e della
Convenzione
di Berna. I
militari
ritengono
che
probabilmente
le
tartarughe
fossero
destinate al
consumo
alimentare o
come materia
prima per la
realizzazione
di
gioielli.
L’uomo è
stato
denunciato
alla
competente
Autorità
Giudiziaria
e gli
animali sono
stati
affidati al
“Centro di
Recupero
Fauna
Ambientale”
di Catania.
Inoltre
nell’ambito
di ulteriore
servizio di
polizia
giudiziaria,
nella
provincia di
Enna, sono
state
eseguite tre
perquisizioni
domiciliari
nei
confronti di
soggetti
sospettati,
a vario
titolo, di
detenere
illecitamente
armi e
munizioni.
L’attività
si è
conclusa con
il sequestro
di 2 fucili
da caccia, 2
fucili a
pompa, 1
fucile del
tipo
winchester,
1
mitraglietta,
5 pistole,
dieci
caricatori
per pistole,
cinquecento
pallottole.
3 persone
sono state
denunciate
alla
competente
A.G. di.
Sono in
corso
accertamenti
per
stabilire la
provenienza
delle armi
rinvenute e
l’eventuale
utilizzo
nella
commissione
di reati
delle armi.
Finanza
sede
Nucleo Polizia
Tributaria intitola a finanziere
Salvatore
Puleo M.A. V.M.
Alla presenza del Comandante
Generale della Guardia di
Finanza il Generale di Corpo
di Armata Cosimo D’Arrigo e
delle alte Autorità civili,
religiose e militari, il 2
febbraio, alle ore 11.15, si
è svolta la
cerimonia militare di
intitolazione della sede del
Nucleo di Polizia Tributaria
sita in via Crociferi nr. 2.
La caserma è intitolata alla memoria
del Finanziere catanese
Salvatore Puleo
,(foto
della
manifestazione)
Medaglia D’Argento al Valor
Militare. Il giovane perse
la vita in Gravina di Blatta
di Curzola (Croazia) il 03
dicembre 1942. Il Finanziere
stava tentando di respingere
il vile attacco delle
milizie di Tito. Quel giorno,
Salvatore Puleo veniva
comandato per un servizio di
scorta ad una piccola
autocolonna che, alla guida
del Comandante della
Compagnia, aveva il compito
di raggiungere dei presidi
militari dislocati sul
territorio, al fine di
rifornirli di viveri e
generi di prima necessità.
L’autocolonna si mosse
all’alba, ma sulla strada
del ritorno, fu attaccata
da un gruppo di partigiani
jugoslavi nella fitta
boscaglia nei pressi
dell’abitato di Blatta. La
pronta reazione di Salvatore Puleo e degli altri
componenti dell’autocolonna
costrinse i partigiani a
desistere dallo scontro ed a
ritirarsi, ma non senza aver
inflitto perdite al
contingente italiano. 10
militari lasciarono la vita
in quello scontro e tra
questi il Finanziere Puleo
Salvatore. Oggi, il
Finanziere Puleo Salvatore
riposa nel cimitero
sull’isola di Curzola. Il
gesto del militare catanese
fu riconosciuto come eroico
e degno di essere tramandato
alla memoria futura come
esempio di virtù militari e
di attaccamento alla Patria.
La cerimonia, nel piazzale
antistante il reparto, trova
il suo momento solenne nella
scopertura della targa
commemorativa ad opera della
figlia del Finanziere Puleo,
Signora Angela, ancora
residente nel capoluogo
etneo. Alla cerimonia
militare è seguita
l’inaugurazione e
presentazione alla città
della “Sala koinè”, uno
splendido salone
settecentesco – già
refettorio dell’ex Complesso
del Convento di San
Francesco, impreziosito da
un affresco riconducibile
con molta probabilità a
Francesco Sozzi. Si tratta
di un artista
operante in Sicilia in quel
periodo di cui alcune opere
si conservano ancora oggi
nella vicina chiesa di San
Francesco. Nella splendida
cornice inaugurale è
possibile anche ammirare
alcuni dei reperti
archeologici recuperati
dalle Fiamme Gialle nel
corso dell’attività
operativa condotta sul
territorio negli ultimi anni
e già presentati al pubblico
etneo nel corso della mostra
intitolata “Flavae Flammae
Custodes Antiquitatis”
presente nella chiesa di S.
Francesco Borgia in via
Crociferi. Ciò costituirà un
primo importante nucleo di
quello che sarà il Museo
Regionale archeologico.
Acireale
– Pasticciere truffa
energia. I militari
della Guardia di Finanza
di Acireale, sulla base
delle disposizioni
impartite dal Comando
Provinciale di Catania,
stanno operando
dall’inizio del 2011 uno
strettissimo giro di
vite all’evasione
fiscale sottoponendo a
controllo gli esercizi
commerciali meno dediti
al rispetto della
normativa tributaria. È
proprio durante un
normale controllo sulla
corretta emissione di
scontrini e ricevute
fiscali che i
finanzieri, si sono
insospettiti nel vedere
uno strano oggetto posto
sopra il contatore dell’Enel.
Grazie ai tecnici della
stessa società,
prontamente disponibili
in seguito alla chiamata
dei finanzieri, i
militari hanno potuto
appurare che quello
strano oggetto
nascondeva una
manomissione del
contatore grazie alla
quale il titolare del
negozio poteva
risparmiare circa il 97%
del costo dell’energia
elettrica. Scoperto
quindi il furto, e
avvisata l’autorità
giudiziaria, i
finanzieri hanno
proceduto all’arresto
del titolare della
pasticceria mettendolo a
disposizione della
Procura della
Repubblica.
Catania
- Bilancio
GdF 2010. In PDF tutti i
dati
277 milioni € sottratti a
tassazione, 74 milioni di
Iva, 7,6 milioni di Irap
evase, 143 evasori e 27 che
avevano dichiarato somme
irrisorie sono i numeri dei
risultati ottenuti dalla
Guardia Di Finanza del
Comando Provinciale di
Catania nel 2010. I dati
sono stati resi noti dal,
colonnello Gazzani
Comandante Provinciale,
presenti il Magg. Eugenio
Bua, Comandante Gruppo
ed T.Col. Giuseppe Arbore,
Comandante Nucleo polizia
tributaria.