torrione
La
fondazione della città, la “Lentini di Carlo“, risale all’anno 1551 e va
inquadrata nel contesto di una operazione di difesa dell’Isola dalle
incursioni barbaresche. Sulla Sicilia, infatti, imperversavano le guerre
tra Carlo V, re di Francia, e Solimano, imperatore di Costantinopoli. La
città di Lentini, che nel frattempo era stata distrutta dal terremoto
del 1542, era in una posizione più a rischio ed il De Vega (Vicerè del
tempo) ritenne inopportuno procedere alla ristrutturazione delle
fortezze sul colle Tirone e scelse il colle Meta, dove avviò la
realizzazione di forti muraglie. Carlentini, dunque, nasce come
città-fortezza su progetto dell’ingegnere militare Pietro di Prato.
La lungimiranza del De Vega si manifesta nella necessità di popolare
quel sito che altrimenti, passato il pericolo delle incursioni dei
barbari, avrebbe finito con l’essere definitivamente abbandonato. Perché
Carleontini, cioè fondata da Carlo con privilegio di città e con epiteto
d’inespugnabile, fosse abitata, il De Vega fa larghe concessioni di
suolo, di privilegi e di esenzioni ai “cittadini di Lentini come di
qualsiasi altra parte”. Nel 1561 la città viene
distrutta da un terribile incendio. Molti degli abitanti minacciano di
andare via, ma la Regia Corte è tempestiva nel fare concessione gratuita
di case e nell’assegnare duecento onze per la prosecuzione dei lavori di
costruzione della chiesa, senza la quale i cadaveri avrebbero dovuto
essere seppelliti all’aperto. In realtà l’incendio, che provocò danni
ingenti, costituì occasione di riscatto e miglioramenti sociali. Il 15 ottobre del 1630 la città viene venduta dal Viceré Francesco
Fernandez de la Cueva, duca di Alburquerque, acquistata per 12.425 onze
da Nicolò Placido Branciforte Lanza, conte di Raccuia e principe di
Leonforte. Il regno, infatti, attraversava un momento storico
turbolento, segnato da una profonda crisi economica, per far fronte alla
quale Filippo IV di Spagna e III di Sicilia aveva dovuto vendere città e
fortezze ai Signori che offrivano di più. Nel 1633, il dottor
Pietro Guastella, propose il riscatto della città. L'abile operazione
politica riuscì, anche grazie al beneplacito dello stesso Governo, il
27 gennaio del 1634 fu versato lo stesso capitale di 12.425 onze da
assegnare al Branciforte per il riscatto della città. Fu Alfonzo I
Longosserano a prendere possesso della città, per conto del Re. E' il
1693, l’anno del disastroso terremoto. Furono abbattute le
chiese, l'orologio la casa di città, le carceri, le torri e le
abitazioni di quanti avevano dimora in città. La città viene ricostruita
rispettando il preesistente impianto ortogonale e nel 1714 conta 900
case e 3331 abitanti. Solo il 15 gennaio del 1857 Carlentini
ottenne, dopo averlo reclamato a lungo, il proprio territorio che fu
staccato da quello di Lentini e che diede alla città di Carlo piena
indipendenza economica.