Lentini – DIA sequestra per mafia azienda servizi
cimiteriali, fruiva appalti. La Direzione
Investigativa Antimafia di Catania ed i Carabinieri del
Comando Provinciale di Siracusa hanno sequestrato il
patrimonio del presunto affiliato a clan mafioso
“NARDO”. L’impresa individuale di Eleonora SAMBASILE ha
ottenuto appalti per servizi cimiteriali dal comune di
Lentini, prima in affidamento diretto “su presupposti
dell’emergenza dei lavori” e successivamente su bandi
proposti dal settore comunale competente per circa
200.000€. E’ stato eseguito il decreto di sequestro di
beni, emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal
Tribunale di Siracusa in accoglimento della proposta
della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania
il dott. Andrea URSINO, nei confronti di Giuseppe
CALABRO’, 43enne di Lentini (SR), ritenuto affiliato
alla consorteria mafiosa facente capo a Sebastiano
NARDO, rappresentante della famiglia catanese di “cosa
nostra” Santapaola, nel territorio di Lentini.
La Direzione
Investigativa Antimafia di Catania ed i Carabinieri del
Comando Provinciale di Siracusa, hanno eseguito un
decreto di sequestro. Il
provvedimento del Tribunale di Siracusa è stato disposto
per il sequestro di un’impresa individuale di servizi
cimiteriali, due immobili, 9 automezzi e disponibilità
bancarie per un valore complessivo di circa un milione
€. Le indagini di natura economico-finanziaria e
patrimoniale sono state espletate dalla D.I.A., ed
abbracciano l’arco temporale compreso tra il 1991 e il
2010. L’inchiesta era volta a rilevare anche la capacità
reddituale del CALABRO’ e del suo nucleo familiare. Gli
investigatori hanno identificato una serie di beni che,
benché formalmente intestati a prossimi congiunti, sulla
base dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri
del Reparto Operativo di Siracusa, sono stati ritenuti
effettivamente riconducibili alla titolarità di CALABRO’.
Ciò attraverso l’intestazione di tutti i beni
sottoposti a sequestro alla propria moglie Eleonora
SAMBASILE, sorella del Alfio SAMBASILE, elemento
ritenuto di vertice dei NARDO, anch’egli coinvolto e
condannato nel procedimento “GORGIA”. Secondo gli
investigatori La riconducibilità dell’intero patrimonio
al CALABRO’ è stata anche più volte confermata dalle
dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.
L’esito degli accertamenti patrimoniali delle forze
dell’ordine ha evidenziato, in particolare, forti
profili sperequativi tra i redditi dichiarati ed il
patrimonio posseduto, tali da fondare la presunzione,
accolta dal Tribunale, di un’illecita acquisizione
patrimoniale derivante dalle attività delittuose
connesse all’organico e prolungato inserimento del
CALABRO’ nell’ambito del gruppo “NARDO”, così come a suo
tempo dimostrato dalle indagini dei Carabinieri.
Giuseppe CALABRO’, con sentenza del 05 dicembre 2007
della Corte di Assise di Appello di Catania, divenuta
irrevocabile il 15 gennaio 2009, è stato condannato alla
pena di anni 30 di reclusione, l’interdizione perpetua
dai pubblici uffici ed altro, per i reati di
associazione per delinquere di stampo mafioso e per il
reato di omicidio continuato (commesso in Lentini
l’8.04.2002)in concorso a danno di Marco SIRACUSANO. Le
forze dell’ordine sono convinte che l’attività di
sequestro ha consentito di colpire al cuore
l’organizzazione mafiosa proprio laddove essa è più
sensibile: nell’arricchimento economico realizzato con
il reimpiego di capitali di illecita provenienza, il
vero core business della mafia.
Lentini
-
A memoria di Gabriele Ossino che venerdì 10 gennaio 2014
avrebbe compiuto 50anni:
ha reso l’anima a Dio la notte tra il 24 ed 25 marzo
2013 per un infarto a 49 anni. La moglie Carmen ed il
piccolo Jacopo hanno sempre nel cuore Gabriele che è stato
chiamato in cielo ed ancor più lo ricordano con affetto ed
amore il giorno del suo compleanno assieme a parenti ed
amici in un grande abbraccio virtuale. Gabriele da giovane
padre ha lasciato: il figlio Jacopo di appena un anno e
mezzo che ancora stava imparando a conoscerlo e la moglie
Carmen che ora sta crescendo il piccolo da sola ma
ricordandogli il padre di cui lui stesso porta il nome.
Gabriele Ossino è stato un uomo sempre alla ricerca del
bene… della verità. Ho avuto il piacere di conoscerlo sin
dagli anni giovanili coincidenti con la mia iscrizione
all’Ordine dei Giornalisti, riconoscimento che ha ottenuto
anche lui, qualche anno dopo di me, … anche con i miei
forti stimoli nei suoi confronti. Gabriele ha collaborato
per alcuni anni anche con il nostro giornale assieme alla
moglie Carmen. Gabriele è stato di carattere mite e schivo
sempre con la sua voglia di fare del bene a tutti i costi
anche in associazioni di Volontariato, Protezione Civile,
Vigilanza ittica e Venatoria. Gabriele è stato senza dubbio
un personaggio nell’era dell’informazione televisiva degli
anni 80-90 conducendo decine e decine di TG ed ha sempre
avuto stima nei miei confronti, talvolta era tanta e
disarmante, era una persona sincera ed aveva trovato sia
nella moglie Carmen che nel figlio Jacopo il quale porta
anche il suo nome, i punti di riferimento della sua breve
vita. La moglie Carmen e la famiglia vivono sempre del suo
ricordo e del bene da lui profuso che in questo giorno
ricordando la nascita si rafforza. |
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LENTINI
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Contro mafia: Memoria vittime
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Filadelfo Aparo
(intervista
Questore)
Lentini
– La Polizia ricorda il brigadiere lentinese
Filadelfo Aparo
ucciso a Palermo dalla mafia.
E’ l’anniversario dell’agguato mafioso che
ricorre l’undici gennaio, in cui fu
assassinato Filadelfo Aparo Vice
Brigadiere del disciolto Corpo delle Guardie di P.S. Una
celebrazione religiosa è stata officiata in memoria del poliziotto ucciso, alle
ore 11.00, nella chiesa di Sant’Alfio di
Lentini. All’evento commemorativo dell’eroica
figura del Vice Brigadiere hanno preso parte: il
questore di Siracusa Mario
Caggegi(intervista
Questore)
ed prefetto
Armando
Gradone, i comandanti provinciali dei carabinieri
col Luigi Grasso e della Guardia di Finanza col
Antonino Spampinato, della Polstrada di
Siracusa V.Q.A. Antonio CAPODICASA,
il comandante della compagnia carabinieri di Augusta
cap. Rossella Capuano, il dirigente del
commissariato di Lentini V. Questore Marco Dell’Arte,
i comandanti delle locali stazioni finanza Lgt. Pietro
Risuglia e carabinieri m.llo Paolo Pizzo,
il commissario capo
Enrica Astone della questura di Siracusa,
le
Autorità locali ed i familiari della vittima.
Una corona di alloro
è stata deposta successivamente alla Santa messa
sulla tomba nel cimitero di Lentini. Filadelfo Aparo fu ucciso in un attentato di mafia, la
mattina dell’11 gennaio 1979 a Palermo, il
poliziotto era vicino alla sua abitazione.
Alcuni individui esplosero contro
l’investigatore numerosi colpi di arma da fuoco.
Filadelfo Aparo morì a 44 anni lasciando moglie
e tre bambini il più piccolo dei quali aveva
appena un anno. Filadelfo Aparo era stato
arruolato nel 1956 ed aveva espletato servizio
nelle sedi di Bari, di Taranto, di Nettuno ed,
infine, nella Questura di Palermo, nella sezione
antirapina della Squadra Mobile. L’investigatore
si mise subito in luce per la completa dedizione
al dovere, per l’eccezionale coraggio e per le
sue doti di rettitudine, tanto da meritare
numerosi premi per servizi di Polizia. Filadelfo
Aparo ottenne l’avanzamento, per merito
straordinario, al grado di appuntato, conseguito
nel 1968, per il coraggio dimostrato nel corso
di una operazione di servizio conclusasi con la
cattura di un rapinatore. L’acuto poliziotto
ottenne, inoltre, un encomio solenne nel 1978,
allorquando in servizio su autovettura insieme
ad altri colleghi, avvistò un’auto con a bordo
due pericolosi latitanti, uno dei quali
impugnava un’arma da fuoco e, con spericolata
azione frontale bloccò la strada all’auto dei
malviventi con il mezzo di servizio, riuscendo,
dopo una violenta colluttazione, ad arrestarli.
A Filadelfo Aparo nel 1998 è stata intitolata,
dal Comune di Lentini, una via cittadina. La
Polizia di Stato di Siracusa lo ricorda giorno
11 gennaio quale eroe silenzioso della
nostra epoca, straordinario esempio di dedizione
al dovere spinta all’estremo sacrificio, e punto
di riferimento per quanti, ogni giorno, con
impegno e determinazione, sono al servizio delle
istituzioni e della collettività per la difesa
dei valori della legalità e della democrazia.
Il
questore di Siracusa
Mario
Caggegi ed
il dirigente del
commissariato di Lentini V. Questore Marco Dell’Arte, al
cimitero di Lentini si sono recati anche presso la tomba
dell’agente di Polizia Mezzapesa
prematuramente scomparso, alcuni anni addietro,
dove sono stati deposti fiori.
(ascolta interviste Bosco-
Liotta e Laezza)
LENTINI– Scoperta targa contro mafia e Memoria vittime. La
giornata della memoria è stata l’occasione del sindaco
Saverio Bosco per consegnare il simbolo vitreo. La
targa contro le mafie, era stata distrutta
la notte del 20 ottobre 2016. La stele dedicata alle
vittime Filadelfo Aparo, Cirino Catalano, Carmelo Di
Giorgio, Alfio Pisano e Francesco Vecchio è stata
collocata in un’aiuola della villa Marconi adiacente il
plesso Scolastico dell’ Istituto V.Veneto. La targa è
stata realizzata da artigiani a titolo gratuito.
I lentinesi : Ivano Renna, Adelfio Siracusano e
Salvatore Marino si sono prodigati rispettivamente per
componenti in vetro trasparente sabbiato, supporto in
pietra e assemblaggio. Gli studenti del comprensorio si
sono riuniti nella villa Marconi adiacente il 1°
Istituto Comprensivo Vittorio Veneto di via Piave, per
partecipare alla giornata commemorativa "Insieme per non
dimenticare" - Luoghi
di speranza, testimoni di bellezza.
La manifestazione è
stata organizzata dal 1° Istituto Comprensivo Vittorio
Veneto
ed è
simbolicamente dedicata alla memoria dei cittadini
vittime di mafia F.Aparo, C.Catalano, C. Di Giorgio, A.
Pisano, F. Vecchio.
Il dirigente Scolastico dell’ Istituto V.Veneto
dott.ssa
Benedetta Liotta
(ascolta interviste
Bosco- Liotta e Laezza)
ha raccordato gli scolari e le autorità intervenute.
I rappresentanti le forze dell’ordine : il v. Questore aggiunto
dott. Marco Dell'Arte dirigente Commissariato di
Lentini, il comandante la tenenza Guardia di Finanza
Pietro Risuglia,
carabinieri della stazione Lentini, i volontari delle
ASSOCIAZIONI Carabinieri e Polizia.
Lentini
– Contro mafia: Memoria vittime. Gli studenti del
comprensorio si sono riuniti nella villa Marconi
adiacente il 1° Istituto Comprensivo Vittorio Veneto di
via Piave, per partecipare alla giornata commemorativa
"Insieme per non dimenticare" - Luoghi
di speranza, testimoni di bellezza. La manifestazione è
stata organizzata dal 1° Istituto Comprensivo Vittorio
Veneto
ed è
simbolicamente dedicata alla memoria dei cittadini
vittime di mafia F.Aparo, C.Catalano, C. Di Giorgio, A.
Pisano, F. Vecchio.
I
rappresentanti le forze dell’ordine : il v.
Questore aggiunto dott. Marco Dell'Arte dirigente
Commissariato di Lentini,
il comandante la compagnia carabinieri di Augusta
capitano Rossella Capuano e della stazione di Lentini
maresciallo Pizzo,
il comandante la tenenza Guardia di Finanza Pietro
Risuglia hanno preso parte alla manifestazione.
Il dirigente Scolastico dell’ Istituto V.Veneto
dott.ssa
Benedetta Liotta
(ascolta intervista)
ha fortemente sostenuto il raduno al quale hanno preso
parte le autorità cittadine i rappresentanti delle forze
dell’ordine col supporto di presidi, di docenti e
di “Libera”. Gli studenti degli istituti scolastici
del territorio di Lentini, Carlentini, Francofonte sono
stati anche protagonisti di rappresentazioni. La Banda
Musicale Gorgia diretta dal Maestro Di Bartolo si è
esibita con l’Inno di Mameli. Le autorità presenti: il
Sindaco Saverio Bosco, l’ass. alla Sanità, all’Ambiente,
al Territorio Santi Terranova il Presidente
Provinciale FAI Paolo Caligiore ed il Presidente APILC
Salvatore Giuffrida hanno dato ai ragazzi imput di
legalità.
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LAV
:
NON
ABBANDONARLI |
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Agenda 21
chiede all’Amministrazione incontro urgente su questioni
idriche potabilità e fognaria
Lentini
- Il coordinamento Agenda 21, dopo avere promosso un
incontro con il relatore l’Ing. Salvatore Ridolfo,
funzionario del Comune ed esperto della tematica idrica,
ha chiesto all’Amministrazione un incontro urgente sulla
questione delle acque: potabilità e fognaria. Due
aspetti durante l’incontro sono stati evidenziati : il
primo riguarda gli A.T.O. provinciali istituiti in base
alla legge 36/94 (Legge Galli) oggetto anche di uno
studio condotto dal Circolo Agorà, il secondo concerne
la questione sull’inquinamento della Fontana Paradiso.
“La situazione si configura tanto più insostenibile –
affermano i dirigenti di Agenda 21 - per il comune di
Lentini, quanto più esso costituisce uno dei più ricchi,
se non il più ricco bacino idrografico della Sicilia e
vede ricadere, nel suo territorio, il più grande invaso
artificiale d’Europa, preziosa fonte di
approvvigionamento per imprese agricole e industriali
del territorio e non. A fronte di queste risorse che la
città mette a disposizione della collettività, è
legittimo rivendicare, tanto più alla luce di un
prevalente impianto privatistico, contropartite adeguate
e, comunque, garanzie solide di una programmazione
rispondente ai bisogni del territorio, e di impegni
precisi per la realizzazione dei programmi. Al momento,
l’unica certezza che ci è dati conoscere è la
possibilità che la bolletta idrica registri aumenti fino
al 400% entro i primi 5 anni dall’avvio degli ATO. In
questo quadro chiediamo all’Amministrazione Comunale di
rendere noti alla cittadinanza : Se l’A.T.O. idrico 8 di
Siracusa ha elaborato un Piano d’Ambito e, comunque,
attraverso quali documenti programmatici l’A.T.O. si
accinge a gestire tutta la problematica; Se, al momento,
sulla base di stanziamenti POR Sicilia o della Comunità
europea, ci sono interventi afferenti il territorio del
Triangolo Lentini, Francofonte, Carlentini; Se il
Comune di Lentini, attraverso i suoi rappresentanti in
assemblea, ha trasmesso una relazione dettagliata sulle
criticità esistenti nel territorio e con quali priorità.
Come si intendano comunque risolvere alcune
problematiche che affliggono il territorio e la città
quali: il rifacimento della rete fognante dei quartieri
Sopra Fiera, la potabilità dell’acqua oggi estesa anche
ai pozzi e la questione della rete fognaria nei
quartieri ex abusivi come S. Antonio, Corderia e
Carrubbazza. Risolvere radicalmente il problema
dell’inquinamento della Fontana Paradiso è possibile.
L’inquinamento della fontana Paradiso è un fatto che
sussiste da sempre. La presenza di “coliformi fecali” si
spiega, in primo luogo, con la persistenza, nella zona
attigua alle sorgenti, di attività di pastorizia. Si
tratta di forme di inquinamento “buone”, che possono
essere abbattute con iniezioni di ipoclorito di sodio
come avviene solitamente. Tuttavia, al di là del fatto
che lo stesso ipoclorito espone a rischi per la salute
in caso di sovradosaggio, questa forma di inquinamento
inibisce alla cittadinanza l’uso potabile di un’acqua
che più volte gli esperti hanno classificato come
oligominerale. Fra l’altro, da uno studio
dell’ing. Scamarda risulta che, con appositi
accorgimenti, si potrebbe aumentare la portata della
sorgente stessa di almeno il 20%. Risolvere
radicalmente il problema dell’inquinamento della Fontana
Paradiso è possibile. Negli anni passati, sono emerse
ipotesi che però non hanno visto protagoniste attive e
interessate le amministrazioni. La proposta è quella di
creare un Parco Naturale nella zona adiacente alle
sorgenti, un territorio di grande pregio paesaggistico
che ha già visto realizzato, in questi anni, qualche
importante intervento di forestazione. Si tratterebbe,
se solo ci fosse una volontà convergente, di estendere
questo intervento, recintare la zona e inibirla al
pascolo, oltre ad espropriare ovviamente i terreni
interessati. Non crediamo sia impossibile lavorare a
questa prospettiva anche in sintonia con
l’Amministrazione Comunale di Carlentini. Riteniamo sia
possibile anche attingere a finanziamenti previsti in
Finanziaria o a Fondi europei. I benefici che ne
trarrebbe la città sarebbero enormi in termini di
utilizzo di acqua potabile, (si ricorda che l’attuale
ospedale utilizza ancora le autobotti), di risparmio per
le famiglie che non acquisterebbero acqua minerale nei
supermercati, di minore produzione di rifiuti : le
tonnellate di bottiglie di plastica che finiscono in
discarica. Se poi si aumentasse anche la portata si
potrebbe anche intaccare il costo di energia elettrica
utilizzata nei pozzi quantificabile in 400.000,00 euro
l’anno. Su tutte queste tematiche chiediamo un incontro
urgente all’Amministrazione Comunale”. Certamente la
situazione politica nei comuni di Lentini e di
Carlentini non aiuta Agenda 21 sulla questione delle
acque. Lentini è sempre alle prese con “spade di
Damocle” : crisi, fiducia e ricorsi. Carlentini è
addirittura gestita da un commissario governativo dopo
le dimissioni del sindaco Sergio Monaco(eletto a furor
di popolo). E’ tutto sempre in prospettiva….
l’aspettativa che dura da oltre un ventennio: su serietà
politica ed amministrativa per uno sviluppo che in
realtà è stato e continua ad essere solo regresso
economico….La lotta per la “poltrona” ed i piccoli
favori per singoli e non per la collettività…. Altro che
problematiche idriche e soluzioni……
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GUGLIELMO TOCCO |
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