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PALERMO
– 37enne ai domiciliari evade
per trascorrere compleanno in carcere: si consegna ai carabinieri.
Alessandro RUGGIERI si è presentato al cancello della Stazione carabinieri
“San Filippo Neri” dicendo :”Aiutatemi voglio andare in carcere”. La
singolare richiesta posta del palermitano ai militari dell’Arma è stata
esaudita in quanto avendo violato le prescrizioni degli arresti domiciliari
è stato tratto arresto in flagranza di evasione e giudicato con rito per
direttissima prima di essere tradotto in carcere.
PALERMO
- Auto rubata a pensionato, Falchi bloccano 3 per estorsione con “cavallo
di ritorno”.
2 sono finiti ai domiciliari, 1 destinatario di Custodia Cautelare in
Carcere. Si tratta di Michele Arceri 50enne del Cep, ai domiciliari
sono, invece, andati Vincenzo Nuara 26enne e Giuseppe Misseri
30enne, entrambi del quartiere di Passo di Rigano. Gli investigatori hanno
definito i contorni di una estorsione, concretizzatasi in un quartiere della
periferia occidentale di Palermo.
I provvedimenti, eseguiti, cosi come
le indagini svolte, dai “Falchi” della sezione “Contrasto al Crimine
Diffuso” della Squadra Mobile, sono stati disposti dal Tribunale di Palermo.
La vittima della richiesta estorsiva
un anziano cittadino, percettore di una pensione mensile di 500€ è stato
costretto a versarne 550€ per rientrare in possesso della sua vettura.
L’anziano, una mattina dello scorso
settembre, si accorse del furto della vettura, lasciata parcheggiata sotto
casa, la sera prima e, rammaricato dal cospicuo danno subito, rimase
interdetto lungo le vie del quartiere.
La catena estorsiva iniziò allora a
muovere le sue prime leve: l’anziano fu avvicinato da uno, poi identificato
per Arceri, dalla vittima e conosciuto soltanto di “vista”; questi “si mise
a disposizione” per ritrovare la vettura.
La successione degli eventi fu rapida
e coinvolse, anche emotivamente, la vittima, convincendola ad
accondiscendere alle richieste estorsive, poiché intimorita dall’idea di non
accontentare individui etichettati come “poco comprensivi” : nel giro di
poche ore, la vettura, seppur danneggiata, fu riconsegnata al proprietario
da Nuara ed Arceri che chiesero ed ottennero la somma di 550€ a titolo di
“rimborso”, dilazionata in due tranches.
La prima rata di 400,00 euro sarebbe
stata incassata dallo stesso Arceri, a riscuotere i rimanenti 150,00 euro fu
Misseri.
I poliziotti della Mobile palermitana, a
distanza di pochi mesi, sono riusciti, grazie ad una capillare attività
infoinvestigativa, a ricostruire l’intera dinamica dell’episodio estorsivo
ed i tre, oggi, risultano tratti in stato di arresto.
PALERMO
- Carabinieri bloccano 1 per rapina a furgone tabacchi. I Militari
del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Termini, con l’ausilio
di personale della Stazione Carabinieri Oreto, nella mattina a Palermo, su
ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. del Tribunale
di Termini Imerese, hanno tratto
in arresto il palermitano Pietro RUBINO 37enne già noto, per i reati
di rapina aggravata in concorso, sequestro di persona e violenza privata.
L’arrestato, dopo una lunga e complessa
attività investigativa, è stato ritenuto responsabile, il 3 agosto 2016, di
una rapina ad un furgone di tabacchi avvenuta a Termini Imerese. Il colpo
fu perpetrato da un commando composto da altri 4 soggetti rimasti ignoti, i
quali bloccarono i due dipendenti della ditta incaricata al trasporto che
avevano appena ultimato una consegna. I rapinatori, dopo aver separato,
costrinsero i due facendo salire 1 di essi a bordo di un’auto rubata e
l’altro sul furgone con i tabacchi assieme ad un rapinatore. I malfattori
condussero le vittime nella zona del porticciolo di Trabia dove ad
attenderli vi era 1 altro complice con 1 furgone sul quale furono caricati
gli scatoli delle sigarette. Il furgone con il complice, dopo aver
trasferito il carico, si allontanò mentre i rapinatori a bordo dell’auto
rubata sorvegliavano a vista per altri 10 minuti i due dipendenti affinché
non potessero dare subito l’allarme. I rapinatori poi si allontanarono in
direzione del capoluogo facendo perdere le loro tracce.
Pietro RUBINO, espletate le formalità
di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale “A. BURRAFATO” di
Termini Imerese.
Palermo
- Pisana 35enne cela
clandestino su auto a bordo di nave proveniente da Tunisi: arrestata.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto una donna residente a Pisa,
D.B.T. 35enne, resasi responsabile del reato di favoreggiamento
all’immigrazione clandestina.
Gli Agenti dell’Ufficio di Polizia di
Frontiera Marittima di Palermo, ieri mattina, nell’ambito di mirati e
potenziati servizi di controllo finalizzati alla prevenzione ed al contrasto
dell’immigrazione clandestina, sulle navi provenienti da Tunisi, hanno
proceduto ai controlli di frontiera nei confronti dei passeggeri sulla nave
“Cruise Bonaria” giunta al porto di Palermo.
Gli Agenti della Polizia di
Frontiera, oltre ai rituali controlli documentali, hanno effettuato accurate
ispezioni nei garage dove erano custoditi circa un centinaio di automezzi
dei passeggeri.
Questa attività condotta con dovizia e
meticolosità, ha permesso di scoprire in una vettura, una Fiat Punto,
nascosto nel sedile anteriore, sotto una coperta, 1 giovane
extracomunitario, privo di documenti.
Il ragazzo è stato identificato e
denunciato per violazione delle norme sull’immigrazione clandestina ed
affidato al comandante della nave per essere rimpatriato.
Gli accertamenti esperiti sull’auto
hanno consentio di risalire all’intestataria D.B.T., , residente a
Pisa.
La donna, alla luce dei fatti, è stata
arresta per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
L’ Autorità Giudiziaria ha convalidato
l’arresto ed ha condannato la donna a 8 mesi di reclusione ed al pagamento
di una multa di 10.000€.
Con la medesima sentenza veniva disposto il
sequestro dell’autovettura.
Palermo – Operazione
Mare Sicuro: cerimonia avvicendamento comando
in porto Palermo a bordo Nave Bergamini.
L’Ammiraglio di
Divisione Aurelio De Carolis, lunedì 5 febbraio, passa il testimone al
Contrammiraglio Angelo Virdis alla presenza del Comandante in Capo della
Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano. L’Operazione Mare
Sicuro, in atto dal 12 marzo 2015, prevede lo schieramento di un dispositivo
navale con missione di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel
Mediterraneo centrale, in applicazione della legislazione nazionale e degli
accordi internazionali. La presenza del dispositivo aeronavale in alto mare
garantisce la tutela degli interessi nazionali nell’aerea e un`adeguata
cornice di sicurezza a tutti i mezzi navali dello Stato, e non, impegnati
nelle attività di ricerca, soccorso e pesca. L’Ammiraglio De Carolis, nel
suo periodo di comando, iniziato il 29 dicembre 2017, ha potuto contare su
un dispositivo in mare che ha visto, anche nel periodo delle festività
natalizie, diverse unità navali con le rispettive componenti aeree ed i loro
equipaggi composti anche da teams della Brigata Marina San Marco. Le navi
in totale hanno effettuato pattugliamenti per oltre 2.200 ore di moto a cui
si aggiungono le 138 ore di volo degli elicotteri imbarcati. L’intervento
delle unità dell’Operazione recentemente ha permesso l’evacuazione sanitaria
via elicottero di 11 persone soccorse in mare verso l’ospedale di Sfax, in
Tunisia. La
fregata Carlo Bergamini della Marina Militare, attuale flagship
dell’operazione dal 4 al 6 febbraio 2018, è in sosta nella città siciliana.
La fregata Carlo Bergamini è la prima nave italiana costruita nell’ambito
del programma italo-francese denominato Fregata Europea Multi Missione (FREMM).
La Marina Italiana prevede la realizzazione di 10 fregate, di cui 6 in
configurazione polivalente (General Purpose - GP) come il Bergamini e
4 in configurazione antisommergibile (Anti Submarine Warfare - ASW).
L’ equipaggio è di 168 tra uomini e donne, 144 metri di lunghezza ed un
dislocamento a pieno carico di 6.700 tonnellate. La nave Bergamini è una
fregata polivalente, progettata all’insegna dell’innovazione e della
flessibilità, in modo da operare attivamente nella tutela degli interessi
nazionali e poter rispondere con successo agli scenari futuri. La nave a
Palermo, nei seguenti giorni ed orari: - domenica 4 febbraio dalle 15.30
alle 18.00; - lunedì 5 febbraio dalle 15:00 alle 18:00; - martedì 6 febbraio
dalle 09:30 alle 11:30 e dalle 15:00 alle 18:00, è aperta alle visite della
popolazione.
(ascolta
intercettazioni)
Palermo -
Guardia Finanza scopre e filma corruzione di ex dirigente INAIL.
I finanzieri
del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno dato
esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale disposta nei confronti di
Giuseppe La Mantia, ex Vice Direttore INAIL di Palermo e già
Direttore dell’ufficio di Termini Imerese, ritenuto responsabile di aver
consentito illecitamente il rilascio di numerosi DURC (Documenti unici di
regolarità contributiva), a favore di una pluralità di imprenditori che
l’avrebbero ricompensato pagando sostanziose mazzette.
Il
provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del
Tribunale di Palermo, su proposta della Procura della Repubblica di Palermo,
ed è stato eseguito dalle Fiamme Gialle del G.I.C.O. di Palermo. I
Baschi Verdi hanno operato il sequestro per equivalente di immobili
e conti correnti nella disponibilità dell’ex dirigente, per un valore
complessivo pari a 516mila €. Le indagini condotte dai finanzieri
hanno permesso di ricostruire la fitta rete di complicità tra La Mantia,
all’epoca ai vertici degli uffici palermitani dell’INAIL, ed imprese
compiacenti che – nonostante il ricorrere di evidenti cause ostative, come
l’esistenza di cartelle esattoriali mai pagate – venivano favorite
nell’entrare in possesso delle certificazioni di regolarità contributiva. Il
rilascio di Documenti Unici di Regolarità Contributiva del tutto falsi ha
consentito ad imprenditori privi di scrupoli di realizzare, tra il 2007 ed
il 2012, ingenti guadagni attraverso la partecipazione ad appalti e gare
pubbliche senza averne titolo e, in altri casi, di ottenere pagamenti da
pubbliche amministrazioni nonostante fosse sistematicamente evaso il
versamento di contributi e premi assicurativi dovuti all’INPS ed dell’INAIL,
determinando così un rilevantissimo danno alle casse dell’Erario ed una
distorsione delle regole di funzionamento della concorrenza e del mercato.
Per
le sue “prestazioni”, l’alto funzionario colluso sarebbe stato ricompensato
con la consegna di buste contenenti denaro, che riscuoteva direttamente
presso il suo ufficio, ovvero ottenendo l’accredito di somme direttamente su
conti correnti di cui era titolare o di cui aveva la disponibilità perché
intestati a familiari o persone a lui vicine. La “mazzetta” in taluni casi,
veniva riscossa anche sotto forma di concessione dell’uso gratuito di
cellulari e auto di lusso. Oltre alle condotte di corruzione e concussione,
gli investigatori hanno ricostruito l’inclinazione a commettere illeciti
di Giuseppe La Mantia, il quale truffava la stessa INAIL, attestando
falsamente le proprie presenze in ufficio, e chiedeva ad altri dipendenti di
sottrarre e distruggere la documentazione custodita presso gli uffici INAIL
di Termini Imerese (PA), durante l’esecuzione di perquisizioni svolte nei
suoi confronti, da parte dei finanzieri all’uopo incaricati
dall’Autorità Giudiziaria. Le investigazioni condotte hanno, inoltre, fatto
emergere la vicinanza del La Mantia a diversi esponenti di “cosa nostra”,
quali il costruttore Graziano Camillo, della famiglia mafiosa dell’Arenella,
il capo del mandamento San Lorenzo, Vincenzo Giacalone, e gli
esponenti del clan Madonia, del quale per diverso tempo era stato il “cassiere”.
Alcuni collaboratori di giustizia, avevano, peraltro, parlato di La
Mantia riferendo di una sua partecipazione alla gestione degli appalti di
cui al tempo si era occupato Angelo Siino, il “ministro dei lavori pubblici”
della Mafia. Le Fiamme Gialle, nel corso delle investigazioni, hanno
documentato i rapporti d’affari intercorsi tra Giuseppe La Mantia e Giuseppe
Damiata, anche quest’ultimo colpito da misura di prevenzione eseguita dalla
Guardia di Finanza nel dicembre 2016 e con il quale il La
Mantia divideva gli “utili” derivanti dalla gestione illecita di alcune
cooperative.
Palermo
– Lite tra donne: asportata
milza ad anziana, 2 ai domiciliari per aggressione.
La Polizia di Stato ha
eseguito due ordinanze di misure cautelari emesse dal
Gip del Tribunale di Termini Imerese nei confronti di
Rosalia Di LORENZO 32enne palermitana del
quartiere “Brancaccio” e Monica SPANO 37enne di
Bagheria.
Alle due donne è stata
applicata la misura degli arresti domiciliari perché
ritenute responsabili di lesioni gravissime e permanenti
in danno di una signora anziana alla quale, in seguito
all'aggressione ricevuta, è stata asportata la milza.
I fatti si
verificarono la vigilia dello scorso ferragosto nel
camping "Costa Ponente" in località "Mazzaforno", alle
porte di Cefalù.
La situazione sarebbe degenerata
la sera del 14 agosto,
dopo un crescendo di screzi tra più nuclei familiari per
futili motivi tra cui fumi di barbecue molesti e
schiamazzi, ed ha avuto la peggio nello scontro fisico
tra più elementi dei nuclei familiari coinvolti una
donna anziana, ricoverata d'urgenza presso l'Ospedale
San Raffaele di Cefalù dove i sanitari, hanno constatato
lo spappolamento della milza, e sono stati costretti ad
asportarle l'organo.
Gli agenti del
Commissariato P.S. “Cefalù” avviarono immediate le
indagini sulla base di quanto ricostruito a seguito del
primo intervento effettuato dalle “volanti”.
L'attività,
protrattasi per circa un mese, ha consentito ai
poliziotti di ricostruire esattamente la dinamica dei
fatti ed individuare le persone che avrebbero cagionato
le lesioni, poi rivelatesi gravissime e permanenti, per
la donna vittima della vile aggressione.
Palermo – 31enne nasconde 1
panetto droga nel reggiseno, CC bloccata donna.
I Carabinieri della locale stazione
Roccapalumba hanno svolto presso lo Stazione ferroviaria un servizio
finalizzato alla prevenzione e repressione degli illeciti afferenti lo
spaccio ed il consumo delle sostanze stupefacenti. I carabinieri, durante il
controllo ai passeggeri di un treno, proveniente da Palermo, hanno notato
l'atteggiamento guardingo di una ragazza appena scesa da uno dei vagoni. I
militari hanno deciso di procedere al controllo della giovane, R.A.
30enne, in conseguenza del quale, la stessa, ha consegnato spontaneamente 1
panetto di hashish, del peso di circa 100 grammi, occultato nel reggiseno.
La perquisizione domiciliare successiva ha permesso ai carabinieri di
rinvenire 1 bilancino di precisione e la somma in contanti di 1000€, tutto
sottoposto a sequestro. Il
Tribunale, convalidando l'arresto della ragazza, ne ha disposto l'obbligo di
dimora nel territorio del comune di Roccapalumba.
Palermo
– Emergenza sangue, Questura attiva per raccolta.
La Questura di Palermo, l’Associazione Donatori
Volontari della Polizia di Stato e la Struttura
Provinciale dell’AIL (Associazione Italiana contro
leucemie, linfomi e mieloma) di Palermo, giovedì 3
agosto 2017, hanno organizzato una raccolta
straordinaria per far fronte alla crescente e
preoccupante emergenza sangue nella regione siciliana.
Un’equipe del Centro Trasfusionale dell’Ospedale
“Cervello” accoglie i donatori su un’autoemoteca
posizionata all’ingresso della Questura di Palermo, in
piazza della Vittoria, dalle ore 09.00 alle ore 12.00.
il Presidente Regionale, Pasqualino Curto Pelle afferma
“L’Associazione DONATORINATI Sicilia della Polizia di
Stato è quotidianamente impegnata per rispondere alle
esigenze e spesse volte, come purtroppo in questo
periodo, a vere e proprie emergenze di sangue. Nati da
poco più di un anno, oggi siamo attivi in cinque
province (Agrigento, Messina, Catania, Siracusa e
Palermo) con oltre 500 donatori e volontari. L’auspicio
e l’obiettivo sono quelli di riuscire a coprire l’intera
regione in tempi stretti, portando avanti tanto le
raccolte di sangue quanto le iniziative di informazione
per sensibilizzare tutti sull’importanza della cultura
della donazione. Rivolgo quindi un sincero
ringraziamento al sig. Questore di Palermo, dott. Renato
Cortese, per l’iniziativa di cui si è fatto promotore
che conferma l’attenzione e la sensibilità verso un
tema, quello della donazione, che, da poliziotti,
avvertiamo come un ulteriore servizio verso la
collettività.
Nella circostanza, sarà
possibile raccogliere materiale informativo
dell’Associazione DONATORINATI Sicilia della Polizia di
Stato sull’importanza della donazione di sangue”.
Palermo
- GdF sequestra beni 2 mln €
tra Roma e Milano a trafficanti droga.
I finanzieri del Nucleo di
Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo,
in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Sezione
Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, hanno
sequestrato beni per un valore complessivo pari a circa
2 milioni di euro, riconducibili a Calogero RIZZUTO
64enne ed al suo nucleo familiare. Le indagini
eseguite nei confronti di RIZZUTO, già arrestato dalla
Guardia di Finanza a gennaio del 2017, sulla base di un
provvedimento della Direzione Distrettuale Antimafia di
Catanzaro, hanno rivelato il suo ruolo di spicco in
un’organizzazione dedita al traffico di droga ed i suoi
contatti privilegiati con esponenti palermitani di “Cosa
Nostra”. Il personaggio, già nel 2005, infatti, era
stato tratto in arresto per i suoi traffici illeciti con
altri soggetti, tra i quali Mario ADELFIO 59enne,
vicino alla famiglia di Palermo-Villagrazia. I Baschi
Verdi, a seguito delle minuziose indagini patrimoniali
hanno fatto emergere come RIZZUTO avesse investito i
proventi illeciti del traffico di droga in attività
commerciali di pregio sia a Roma che a Rho (MI) e le
avesse fittiziamente intestate ai propri familiari.
Tali risultanze hanno portato al sequestro, disposto
dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di
Prevenzione, di aziende, di rapporti finanziari e di
immobili, tra i quali spiccano: 1 villa di ampie
dimensioni con piscina e arredi di lusso, 1 ditta
individuale esercente l'attività di barberia a Roma ed 1
ristorante della provincia di Milano. Gli accertamenti
patrimoniali, svolti dal G.I.C.O. con il coordinamento
della Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Palermo, hanno fatto emergere la consistente
sproporzione del valore dei beni posseduti rispetto ai
redditi dichiarati negli anni dall’indagato e dal suo
nucleo familiare e permesso quindi di fondare su tale
sbilancio il provvedimento di sequestro.
Palermo
- Questura
ricorda anniversario assassinio capo squadra mobile Boris Giuliano. Il
38° anniversario, dell’omicidio del Dott. Boris Giuliano, Capo della
Squadra Mobile di Palermo ucciso dentro il Bar lux di via F.P.Di Blasi
ricorre il 21 luglio 2017. La Questura di Palermo ricorda la tragica
uccisione con la deposizione di una corona di alloro alle ore 9.00, sul
luogo dell’omicidio ed a seguire la Messa celebrata presso la Cappella
della Soledad di Piazza della Vittoria.
La
Questura di Messina
città dove ha vissuto, ricorda
il Commissario di Polizia Giorgio Boris Giuliano, Capo della Squadra Mobile
ucciso a Palermo nel 1979 dalla mafia.
La figura del Commissario di Polizia,
lo spessore umano e le brillanti indagini per le quali pagò con la vita sono
ricordati, durante tutto l’arco della giornata, con una serie di iniziative
organizzate dall’associazione socio culturale “100Messinesi per Messina
2MILA8”.
La commemorazione prevede, alle ore 08.10,
stesso orario in cui il Commissario fu raggiunto da 7 colpi di pistola alle
spalle nel bar Lux di Palermo, l’accensione della lanterna “Luce della
vita” ed un momento di preghiera nella Parrocchia S.M. Annunziata e S.
Giuseppe di Bisconte. Il
convegno “Memorial Boris Giuliano 2017” è alle ore 9.30,
presso la Sala “Accademia peloritana dei pericolanti” dell’Università degli
studi di Messina.
Una corona di fiori alla base della lapide è
posta alle ore 12.00 in sua memoria in via Natoli dove il dottor
Giuliano ha vissuto.
Iniziative ludiche ricreative sono
programmate alle ore 16.45, presso la Piazzetta del villaggio
Bisconte.
Monreale
PA – Rubati cave elettrici, strada al buio: CC 2 presi.
I Carabinieri della Compagnia di
Monreale hanno bloccato Osvaldo LO BIANCO 32enne, e T.G.B.,
29enne, entrambi monrealesi. I due sono stati sorpresi nel primo
pomeriggio in via Regione Siciliana, quasi a ridosso della frazione di San
Martino delle Scale, mentre stavano rubando 10 metri di cavi elettrici in
rame dopo averli tranciati con una cesoia da alcuni pozzetti di derivazione
posti alla base dei lampioni dell’illuminazione pubblica. L’azione ha
provocato l’interruzione dell’illuminazione che al momento non resta
funzionante in attesta del ripristino. La perquisizione domiciliare eseguita
successivamente dai militari ha permesso di rinvenire nell’abitazione dei
due arrestati più di 2 chilogrammi di tubi di rame, utilizzati per gli
impianti del gas. I 2 alla vista dei Carabinieri erano in pantaloncini e
scarpe ginniche e fingevano di fare “jogging”: trucco utilizzato per
non dare nell’occhio dei numerosi automobilisti di passaggio. L’Autorità
Giudiziaria ha convalidato gli arresti disponendo per entrambi l’obbligo di
presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Palermo
- Polizia sloggia
30 parcheggiatori abusivi
con Ordini D’Allontanamento.
I servizi della Polizia di Stato per il contrasto alla
dilagante presenza di parcheggiatori abusivi in numerose
aree cittadine proseguono incessanti.
Le
attività di controllo, sono state disposte dal Questore
e coordinate dal Dirigente della Divisione Polizia
Anticrimine. Decine di poliziotti appartenenti ai
Commissariati di P.S. cittadini, al Reparto Prevenzione
Crimine e all’Ufficio Prevenzione Generale sono scesi in
campo. I tutori dell’ordine hanno battuto, palmo a
palmo, i luoghi cittadini tradizionalmente preferiti dai
parcheggiatori abusivi per lo svolgimento della loro
attività illegale: capolinea di autobus e metropolitane,
aree prossime ad ospedali e stazioni ferroviarie. 30
sono circa gli ODA (ordini di allontanamento per 48 ore
dal luogo occupato), disposti nei confronti di
altrettanti parcheggiatori abusivi rintracciati nelle
zone cittadine controllate. 2 soggetti sono stati
ulteriormente sanzionati per aver reiterato la condotta
illecita a distanza di meno di un giorno da una
precedente contestazione.
Le posizioni dei
parcheggiatori abusivi sanzionati sono adesso oggetto di
ulteriore approfondimento per l’eventuale applicazione
nei loro riguardi del cosiddetto “DASPO Urbano”, un
provvedimento ancor più stringente, disposto dal
Questore. La misura sanzionatoria prevede un lungo
divieto di reingresso nelle aree dalle quali i
trasgressori sono stati estromessi.
La Polizia sottolinea : “
I servizi proseguiranno
nel corso delle prossime settimane. Il parcheggiatore
abusivo non lede soltanto il decoro urbano, precludendo
la libera fruizione della città, ma viola anche la
disposizione di un preciso articolo del Codice della
Strada: considerevole, al riguardo, la sanzione prevista
e comminata al singolo posteggiatore, quantificata in
mille euro, con contestuale confisca del denaro in suo
possesso ritenuto provento dell’illecita attività”.
Palermo
–
Carabinieri trovano pistola in bara Badalamenti morto
nel 2005. I
militari del Nucleo Investigativo,nella mattinata di
ieri, presso il Cimitero di “Santa Maria di Gesu’”, in
ottemperanza al decreto di esumazione straordinaria di
cadavere e perquisizione emesso dalla Procura
Distrettuale Antimafia (Proc. Agg. Dott. S. De Luca e
Sost. Proc. d.ssa C. Malagoli), hanno rinvenuto una
pistola a tamburo, di fabbricazione italiana, e una
borsa contenente oggetti vari occultati all’interno
della bara del defunto: Agostino BADALAMENTI
morto a 46anni per cause naturali il 1 giugno 2005,
ritenuto già reggente del mandamento mafioso di Palermo
Porta Nuova. BADALAMENTI era balzato agli onori della
cronaca poiché, dopo essere stato arrestato in flagranza
di reato per l’omicidio di Michele LIPARI il 22 agosto
1979, si era finto pazzo riuscendo ad ottenere la semi
infermità mentale ed a evitare l’ergastolo facendosi
rinchiudere nel manicomio giudiziario di Barcellona
Pozzo di Gotto per 18 anni. il personaggio, scontata la
pena, nel 1999 sarebbe stato investito direttamente da
Bernardo PROVENZANO della carica di reggente del
mandamento più importante della città. Il soggetto
nuovamente fu arrestato dai Carabinieri nel 2003 con
l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione, morì 2
anni dopo a seguito di una malattia. Le dichiarazioni
del neo collaboratore Salvatore BONOMOLO, hanno
contribuito al rinvenimento, avendo riferito che, prima
della tumulazione del cadavere, lui stesso aveva
inserito nella bara di BADALAMENTI 1 pistola e 1
pacchetto di sigarette. L’arma verrà trasmessa al RIS
di Messina per l’analisi balistica e per verificare se
in passato sia mai stata utilizzata per commettere
delitti.
Palermo
- Polizia
arresta ghanese per tentata corruzione.
Si tratta di Evans Ebabio GYAMBIBI 42enne cittadino ghanese,
responsabile del reato di istigazione alla corruzione.
Il reato si è concretizzato allo sportello
dell’Ufficio Immigrazione della Questura, in via S.Lorenzo, dove il soggetto
era giunto per richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno. Il
personaggio, a fronte di specifiche domande da parte dell’operatore dello
sportello circa il possesso dei requisiti necessari per ottenere il titolo
di soggiorno, assumeva un atteggiamento taciturno fino a mostrare un
evidente nervosismo. Il ghanese, ultimata la consegna dei documenti e la
procedura di acquisizione dei dati biometrici, all’atto di congedarsi,
allungava il braccio ed offriva all’operatore dello sportello una somma di
denaro, ben occultata nel palmo della mano. Il soggetto compiva, così,
senza dire parola, ma esprimendosi attraverso il più eloquente dei
comportamenti corruttivi, il tentativo di addomesticare la pratica e di
influenzare l’operatore nella direzione di una celere e positiva conclusione
dell’iter amministrativo. Il poliziotto senza alcuna esitazione, ha
rifiutato il denaro e bloccato il soggetto traendolo in arresto per il reato
di istigazione alla corruzione.
Palermo
– CC
trovano a Misilmeri 215gr hashish, 1 marocchino in manette. I
Carabinieri di Misilmeri ieri hanno arrestato un di origini marocchine con
l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: Rabin
AASSOUL 37enne, già noto perché fermato lo scorso aprile per il
medesimo reato. I Carabinieri nel corso del controllo hanno rinvenuto
nell’abitazione 200 grammi di hashish, 2 grammi di cocaina suddivisa in dosi
e 5 grammi di marijuana. Il soggetto è stato tradotto presso la Casa
Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese ed a seguito di udienza di
convalida, l’Autorità Giudiziaria ha disposto la custodia cautelare carcere.
Palermo
– Espulso a Taranto, cuoco in cucina a
Palermo: CC 1 preso. I militari, dal controllo alla
banca dati hanno rilevato che 1 extracomunitario non
aveva ottemperato all’ordine, emesso nel settembre 2016
dal Questore di Taranto, di lasciare il territorio
nazionale. La disposizione è stata notificata con nuovo
decreto di espulsione.
I gestori del locale per questi motivi dovranno
rispondere della violazione dell’art. 22 del D.Lgs.
286/98. Il titolare trasgressore è stato multato con
sanzione da 110.000€ ed ha subito il provvedimento di
sospensione dell’attività imprenditoriale.
I carabinieri della Compagnia San Lorenzo insieme ai
Carabinieri del N.A.S., Nucleo Antisofisticazione e
Sanità, e del N.I.L., Nucleo Ispettorato del Lavoro,
specializzati nel settore, oltre a personale dell’A.R.P.A.
e S.I.A.E., hanno verificato le autorizzazioni ed il
rispetto delle norme di uno stabilimento balneare.
Il N.A.S. al termine dell’ispezione ha riscontrato
carenze strutturali. I militari hanno trovato un’area
abusiva adibita a deposito alimentare e di bevande, ed
il N.I.L. ha accertato 6 lavoratori in nero su 10, 1
cittadino privo del permesso di soggiorno, era stato
impiegato nelle cucine. Il proprietario
di un’altra attività: dopo il controllo, è stato
denunciato per il reato di disturbo delle occupazioni e
del riposo delle persone, previsto all’art. 659 del
codice penale. La verifica dei tecnici dell’ARPA infatti
ha accertato che il volume della musica era superiore ai
limiti consentiti. I militari dell’Arma
precisano che i controlli continueranno nei prossimi
giorni, e si rendono necessari per verificare il
rispetto delle norme, al fine di permettere ai cittadini
palermitani di divertirsi in sicurezza, evitando ogni
situazione che possa turbare e mettere in pericolo
l’incolumità pubblica.
Palermo
–
Carabinieri
sequestrano beni mafia, 30 milioni€ a Udine e Palermo.
I Carabinieri del
Comando Provinciale di Palermo, sotto l’egida del
Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, ha
dato seguito ad un provvedimento di confisca di primo
grado di beni, per un valore complessivo di circa 30
milioni €, a carico di Vincenzo GRAZIANO, 66enne
nato a Palermo, soprannominato “Viciuzzu”,
ritenuto elemento di spicco della famiglia
dell’Acquasanta, arrestato per associazione mafiosa nel
2008 nell’operazione “Addiopizzo” e nel 2014
nell’operazione “Apocalisse”.Il provvedimento ablativo è
scaturito dalla piena condivisione da parte della
magistratura palermitana del quadro probatorio fornito
dai Carabinieri del Nucleo Investigativo i quali, a
seguito di minuziosi accertamenti patrimoniali, sono
stati in grado di dimostrare che i beni in possesso di
Vincenzo GRAZIANO erano frutto del reinvestimento dei
capitali acquisiti dalla sua partecipazione
all’organizzazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”. Il
Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione –
su richiesta della locale Procura della Repubblica,
aveva già nel 2009 ordinato il sequestro di private
abitazioni, imbarcazioni e autovetture di lusso e
attività economico - imprenditoriali con sede a Palermo
e in provincia di Udine. Il provvedimento di confisca
riguarda i seguenti beni: intero capitale sociale e
relativo complesso di beni aziendali della società
“A.F.G. Costruzioni S.R.L.” con sede a Palermo; intero
capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali
della società “M.G. Costruzioni s.r.l.” con sede a
Palermo; intero capitale sociale e relativo complesso di
beni aziendali della società “Costruzioni Generali
s.r.l.” con sede a Palermo; intero capitale sociale e
relativo complesso di beni aziendali della società “A.G.
Costruzioni s.r.l.” con sede a Tavagnacco (UD); intero
capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali
della società “Immobiliare Tre s.r.l.” con sede a
Tavagnacco (UD); 3 magazzini siti in Palermo; 1 garage
sito in Palermo; 3 abitazioni site in Palermo; 1
appezzamento di terreno sito in Palermo; 1 appezzamento
di terreno sito in Trabia (PA); 1 abitazione sita in
Cinisi (PA); 8 autorimesse site in Martignacco (UD); 8
abitazioni site in Martignacco (UD); 2 appezzamenti di
terreno siti in Martignacco (UD); 2 motocicli; 1
imbarcazione; quota di ½ di imbarcazione; 30 rapporti
bancari.
Palermo
– Tenta rapina durante permesso, preso da poliziotti.
La Squadra Mobile di Palermo, ha eseguito un’Ordinanza
di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal GIP del
Tribunale di Palermo, nei confronti di Giacomo
Fiorentino 22enne palermitano resosi responsabile di una
tentata rapina ai danni di un minore. L’episodio risale
allo scorso 2 marzo, quando Fiorentino ha sorpreso alle
spalle un giovane palermitano nella zona del “Villaggio
Santa Rosalia” e, sotto la minaccia di un coltello, gli
ha intimato di consegnare portafoglio e telefonino. Il
colpo non è andato a buon fine, solo perché la giovane
vittima, sfruttando un attimo di distrazione del
malvivente, era riuscito a divincolarsi e fuggire. Le
indagini della polizia per risalire all’autore della
tentata rapina hanno preso spunto dalla dettagliata
descrizione somatica fornita dalla vittima. gli agenti
con profonda conoscenza del territorio ed esperienza
hanno fornito un contributo investigativo importante.
L’identikit fornito dalla vittima ha fatto correre il
pensiero dei poliziotti a Fiorentino: nonostante la sua
giovane età, è personaggio noto, conosciuto dai
poliziotti i quali , anche recentemente, vi avevano
avuto a che fare. I poliziotti hanno analizzato
cronologicamente gli ultimi eventi del sospettato per
ricostruire i fatti. Il soggetto non sarebbe rientrato
al Malaspina, dopo un permesso premio a fine febbraio,
lo scorso 4 marzo. Fiorentino era stato rintracciato dai
poliziotti in un supermercato. La rapina sarebbe stata,
quindi, tentata in una “finestra di libertà” del
maldestro, il 2 marzo, in una data in cui Fiorentino era
certamente “operativo”. L’ipotesi investigativa è stata
sposata dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso il
provvedimento restrittivo eseguito dai poliziotti.
Palermo
– Anziano rapinato in condominio: agenti, 2 in
manette. Si tratta di
Francesco ABBATE
58enne e Michele LO MEDICO 45enne. La Polizia
di Stato ha bloccato, nella flagranza del reato di
rapina aggravata, i 2 noti palermitani.
I soggetti, ieri
sera, intorno alle ore 21.00, hanno notato un anziano
palermitano che stava facendo rientro a casa, in via
Roma. I rapinatori hanno sorpreso il malcapitato alle
spalle proprio mentre stava aprendo il portone dello
stabile e l’hanno spinto nell’atrio condominiale,
chiudendo il portone. I soggetti hanno accerchiato,
spinto verso il muro e minacciato l’anziano a consegnare
denaro ed oggetti di valore.
I 2, non ai soli
oggetti di valore si sono rivolti prima di allontanarsi
in direzione della Stazione Centrale, hanno sottratto
all’anziano 1 Euro ed 1 pacchetto di sigarette, oltrechè
1 telefono cellulare.
L’anziana vittima,
subito dopo l’aggressione subita, è uscita in strada ed
a distanza di pochi minuti, si è imbattuta in una
Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso
Pubblico. I poliziotti hanno ricevuto ogni dettaglio
di quanto occorsogli e la descrizione dei rapinatori.
I tutori
dell’ordine via radio, hanno diramato la segnalazione a
tutte le pattuglie della Polizia di Stato, comprese le
molte dislocate lungo l’asse via Roma- Stazione
Centrale. I due malviventi sono stati intercettati in
via Manzoni e, dopo aver tentato di opporre resistenza
ed avere minacciato ed ingiuriato gli agenti, sono stati
immobilizzati e tratti in arresto.
Palermo
– Agenti bloccano 2
topi d’appartamento in azione dentro B&B.
I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e
Soccorso Pubblico” hanno ammanettato, nella flagranza
del reato di tentato furto in abitazione, 2 giovani
palermitani già noti: Giulio AVVENIMENTI 20enne
e Nunzio LO GELFO 26enne. La Polizia di Stato
durante il ponte del 1 maggio, ha intensificato i
servizi di controllo del territorio con particolare
riguardo alle abitazioni che, in queste occasioni,
vengono spesso lasciate vuote dai proprietari. I
poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso
Pubblico” ieri sera mentre transitavano nei pressi
della Cala a bordo di una “Volante”, hanno tratto in
arresto, nella flagranza del reato di tentato furto in
abitazione i due giovani. Gli agenti hanno notato la
persiana di un balcone del primo piano di un edificio,
spalancata con il vetro infranto. I tutori dell’ordine
hanno deciso di arrampicarsi ed entrare nella struttura,
adibita a B&B, per verificare l’eventuale presenza di
malviventi. I poliziotti hanno sorpreso, così, in
flagranza di furto, due giovani i quali avevano già
staccato 1 televisore dal muro e raccolto dei sacchi con
all’interno teli da bagno e lenzuola. I due giovani
sono stati immediatamente bloccati, identificati, tratti
in arresto e condotti presso gli Uffici della Questura
per gli adempimenti di rito.
Palermo
– Nigeriano praticava aborti: manette degli agenti.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il nigeriano Elvis Osaretin
AIWANSOSA 27enne residente a Palermo, ritenuto responsabile dei reati
di interruzione di gravidanza senza il consenso della donna, lesioni
personali aggravate ed atti persecutori. Il soggetto è stato denunciato,
inoltre, per i reati di esercizio abusivo di professione medica e commercio
di farmaci scaduti e imperfetti. Una donna nigeriana, agli inizi del 2016
aveva conosciuto il connazionale Aiwansosa ed aveva intrapreso con lui una
relazione sentimentale all’insaputa del marito. La ragazza, successivamente
era rimasta incinta, ma l’amante l’avrebbe costretta ad abortire, con la
minaccia che se si fosse rifiutata, avrebbe rivelato al marito la verità ed
avrebbe, inoltre, fatto del male a suo figlio, di cui conosceva l’istituto
scolastico frequentato. La donna, terrorizzata dalle minacce ricevute,
avrebbe accettato di sottoporsi all’intervento, che sarebbe poi stato
praticato, all’interno della sua abitazione dallo stesso amante, con
strumenti rudimentali e farmaci di dubbia provenienza.
La
donna, a seguito del procurato aborto, ha iniziato a manifestare gravi
algie ed emorragie tali da essere costretta ad essere trasportata in
autoambulanza presso un nosocomio cittadino. La vittima ha deciso,
pertanto, di interrompere la relazione con l’amante. Il personaggio, non
accettando la fine del rapporto, ha iniziato nei confronti della vittima una
serie reiterata di molestie persecutorie ed offensive, continuando ad
infastidirla con insistenti telefonate anche in orari notturni ed
aggressioni in strada. Le indagini condotte dai poliziotti della Squadra
Mobile hanno evidenziato che l’indagato era solito praticare aborti
clandestini a pagamento soprattutto a ragazze extracomunitarie dalle quali
veniva contattavano addirittura anche da altre città. Gli investigatori,
nel corso di alcune perquisizioni all’interno dell’abitazione del soggetto
hanno rinvenuto numerosi prodotti farmaceutici per l’induzione medica del
parto e per il trattamento delle emorragie post aborto.
Palermo
–
Zen, famiglia presa per eroina. I Carabinieri della Stazione San Filippo
Neri, impegnati in un servizio antidroga, dopo un breve appostamento tra i
padiglioni dello Z.E.N., hanno sorpreso Roberto VOLPICELLI 19enne
palermitano, mentre stava cedendo 1 dose di eroina ad un acquirente
(segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo di Palermo quale assuntore
di sostanze stupefacenti). I militari hanno immediatamente avviato il
controllo nell’abitazione del giovane, durante la quale Luca PARISI
30enne palermitano, ha pensato bene di lanciare dalla finestra 1 barattolo
contenente altre 11 dosi della medesima sostanza. Altri Carabinieri erano
appositamente nascosti sotto casa e si sono subito accorti del tentativo
di disfarsi della droga. Gli uomini dell’Arma durante la perquisizione, si
sono trovati di fronte ad una porta chiusa a chiave e per poter procedere al
controllo della stanza, hanno dovuto attendere la madre Rosa CUTAIA
55enne palermitana, l’unica ad essere il possesso delle chiavi. I militari
in quella stanza hanno trovato 1 ovulo di eroina, del peso di 11 grammi, e
1 altro involucro contenente la stessa sostanza dal peso di circa 5 grammi,
oltre a 1 bilancino di precisione e 250 euro. I 3 sono stati arrestati con
l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. l’Autorità
Giudiziaria ha convalidato gli arresti, dopo il giudizio direttissimo, la
madre è stata rimessa in libertà, mentre i due figli sono stati condotti al
Pagliarelli.
Palermo
- Donna
72enne enne trovata morta insanguinata, indagini CC
Bagheria.
Una telefonata è giunta di mattina intorno alle 10.10 alla centrale
operativa della Compagnia Carabinieri di Bagheria : una donna ha chiesto
l’intervento dei militari dell’Arma in un condominio di via Salvator Rosa. I
Carabinieri, giunti nell’appartamento in questione, hanno trovato una
72enne senza vita, riversa a terra tra evidenti tracce ematiche.
A seguito delle
immediate indagini, supportate dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del
Comando Provinciale di Palermo, i Carabinieri della Compagnia di Bagheria
dopo aver ascoltato i vari testimoni e condomini, hanno condotto in caserma
un uomo per ulteriori accertamenti.
Palermo
– Prostituzione su internet: 1 ai
domiciliari, induzione, favoreggiamento e sfruttamento.
La Polizia ha tratto in arresto ai domiciliari Marco Cricchio
38enne palermitano, ritenuto responsabile del reato di induzione,
favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I tutori dell’ordine
nei confronti del soggetto hanno eseguita un’ordinanza di sottoposizione
alla misura cautelare degli arresti domiciliari.Le indagini, condotte dai
poliziotti della Sezione “investigativa” del Commissariato di P.S.
“Libertà”, sono durate alcuni mesi, ed hanno registrato una costante e folta
presenza di uomini nei pressi di alcuni edifici e, nello specifico, di
alcuni appartamenti dislocati in distinte zone cittadine, immobili tutti
riconducibili ad un unico conduttore, appunto Cricchio. Gli approfondimenti
investigativi hanno definito i contorni di un grosso giro di prostituzione,
realizzato secondo dinamiche ed accorgimenti tipici di tali fenomeni,
attraverso lo sfruttamento di giovani ragazze provenienti esclusivamente dal
Sud America.La circostanza che a prostituirsi fossero tante ragazze e non
sempre le stesse era per il Cricchio, oltre che proficuo economicamente,
anche una garanzia di riservatezza nei confronti di eventuali indagini delle
Forze dell’Ordine: il continuo ricambio di cittadine straniere che
regolarmente si avvicendavano per non fornire punti di riferimento, avrebbe,
infatti, ridotto la possibilità di attirare attenzioni indesiderate.
Cricchio alle giovani straniere forniva comode “garconniere” ricavate in
appartamenti presi in affitto, alcuni anche in zone residenziali cittadine e
subaffittate alle straniere che, oltre a ripagare il canone mensile,
giravano all’uomo una grossa fetta dei loro guadagni. Il contatto con
l’utenza, riservato ma efficace, avveniva attraverso le bacheche di un sito
internet per incontri, sulle quali venivano postati messaggi inequivocabili
in ordine alla natura degli incontri. On line, in ossequio al principio di
cautela, non veniva fornito l’indirizzo della casa dove si sarebbero
consumati i rapporti, ma soltanto il contatto telefonico della donna
straniera. La straniera di turno avrebbe fornito ogni indicazione
(indirizzo della casa e costo della prestazione), solo dopo avere esaminato
telefonicamente il cliente ed averne testato l’affidabilità. In corso di
indagine, sono stati ascoltati numerosi clienti, tutti provenienti dal
capoluogo e dalla provincia e di diverse fasce sociali. La Polizia ha
accertato che le prestazioni “costavano” da 40,00 a 100,00 euro. Ulteriori
indagini sono in corso per accertare l’eventuale coinvolgimento nel giro di
prostituzione di altre persone.
Palermo
- Droga e
sigarette di contrabbando, CC 1 ai domiciliari. I Carabinieri del Nucleo
Operativo e Radiomobile e della Stazione di Monreale hanno tratto in arresto
M.M. 35enne palermitano, volto noto alle Forze dell’Ordine, con
l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I
militari dell’Arma sospettando che lui potesse detenere dello stupefacente
nella sua abitazione, hanno effettuato una perquisizione locale. I militari
in un primo momento hanno rinvenuto 20 stecche di sigarette di contrabbando,
in quanto prive di bollo del Monopolio di Stato. I militari pochi minuti
dopo, in un cassetto del comò nella stanza da letto, hanno trovato 2 panetti
di hashish del peso di 85 grammi circa, 1 taglierino intriso di
sostanza stupefacente e materiale per confezionarlo, oltre a 40€ in
banconote e monete. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il regime degli
arresti domiciliari, in attesa della convalida al G.I.P. che ha ordinato il
regime degli arresti domiciliari.
Palermo
– CC sequestrano
discoteca ad
Isola delle Femmine,
denunciati fratelli gestori.
I Carabinieri della Compagnia di Carini nel corso dei
servizi straordinari per il controllo del territorio e
della movida nel fine settimana, hanno sottoposto
nuovamente sottoposto a sequestro una nota sala da ballo
e denunciato i due soci - amministratori: S.L.
50enne e S.G. 42enne, fratelli originari di
Palermo.
La discoteca, a settembre
2016, era già stata chiusa dai Carabinieri e
successivamente dissequestrata. I due personaggi
dovranno rispondere del reato di apertura abusiva di
luoghi di pubblico spettacolo, per aver organizzato una
serata danzate di “latino-americano”, in assenza delle
previste autorizzazioni delle Autorità Amministrative e
dell’agibilità infrastrutturale.
I tutori dell’ordine
hanno rilevato che
a rendere ancor più grave la mancanza, c’è stato
l’elevato numero di avventori presenti in sala, circa
150 al momento del controllo, i quali sono stati
costretti, tra lo stupore e la delusione, ad
interrompere anticipatamente la serata. Il personale
della SIAE di Palermo, che ha partecipato al controllo,
ha elevato sanzioni pari a circa 2.500 euro per
violazioni in tema dei diritti d’autore.
I militari,
nell’ambito dello stesso servizio, hanno denunciato in
stato di libertà un 26enne di Terrasini, poiché sorpreso
alla guida della sua auto con un tasso alcolemico
superiore ai limiti consentiti dalla legge, al quale è
stata contestualmente ritirata la patente di guida.
Palermo
–
CC, preso 1 mentre vende droga a minorenne: disposti
domiciliari. Francesco MIRTO 39enne
palermitano, è stato bloccato dai Carabinieri della
Stazione di Partanna Mondello al termine di una lunga
attività di osservazione e monitoraggio. I militari
dell’Arma notato un ragazzino tra i 15 ed i 16
avvicinarsi al soggetto e sospettando che stesse per
acquistare dello stupefacente, sono intervenuti
bloccandoli nelle fasi dello “scambio”. La perquisizione
ha permesso di confermare quanto supposto: il ragazzino
aveva infatti 1 “stecchetta” di hashish, mentre MIRTO è
stato trovato con altre 2 stecchette e 5 €, appena
ricevuti dallo stesso 16enne, come contropartita dello
stupefacente. Il 39enne è stato arrestato con l’accusa
di spaccio di sostanza stupefacente con l’aggravante di
averlo consegnato a persona minorenne, così come
previsto dall’art. 80 comma 1 del d.p.r. 309 del 1990.
il soggetto è stato sottoposto al rito direttissimo
presso il Tribunale di Palermo, il giudice ha
convalidato l’arresto e disposto per MIRTO la misura
cautelare degli arresti domiciliari.
Palermo
–
CC scoprono nigeriano coinvolto in truffa on line con
carte clonate.
Si tratta di Osahenrumwen OBAZEE 31enne
nigeriano. L’indagine era stata avviata a seguito della
denuncia sporta, alcuni giorni addietro, da un
pensionato di Chiavari, il quale si era accorto di vari
acquisti fatti online e pagati con la sua carta di
credito, per cui si era recato in caserma chiedendo
aiuto ai Carabinieri. L’indagine dei Carabinieri di
Genova è partita subito ed i militari sono riusciti ad
accertare che alcune consegne sarebbero arrivate in una
sede postale di Palermo.
I
tutori dell’ordine della Compagnia di Palermo San
Lorenzo sono stati informati, ed è stato predisposto un
servizio con lo scopo di bloccare chi fosse andato a
ritirare i pacchi.
L’attesa non è durata
molto: allo sportello di un ufficio delle Poste Italiane
si è presentato Osahenrumwen OBAZEE che al momento del
ritiro dei plichi si è accorto della presenza dei
Carabinieri e si è allontanato di corsa.
La fuga è durata solo
poche decine di metri, quando i Carabinieri hanno
raggiunto e fermato, OBAZEE con ancora tra le mani i
pacchi appena ritirati, contenenti 2 profumi di marca ed
1 smartphone di ultima generazione.
Le manette sono scattate
quando il nigeriano ha mostrato ai militari la carta
d’identità: gli uomini dell’Arma infatti, controllando
il documento, si sono accorti che era falso.
Il nigeriano su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato arrestato
per false attestazioni sulla propria identità a Pubblico
Ufficiale, ricettazione ed indebito utilizzo di carte di
credito. Il Giudice ha convalidato l’arresto e disposto
per il 30enne la misura cautelare dell’obbligo di
presentazione alla Polizia Giudiziaria. I Carabinieri
proseguiranno le indagini al fine di verificare se,
dietro queste clonazioni, vi sia una vera e propria
organizzazione e dove abbia reperito il documento
d’identità.
Palermo
-
Anziano su auto abbandona 1 cucciolo in strada, CC 1
denuncia.
Sono bastate a i Carabinieri in poche ore sono risaliti
a pensionato S.P. 85enne palermitano, autore di
un gesto tanto inumano quanto inaccettabile. L’anziano
infatti, mentre si trovava in via Mattei, alla guida
della sua auto, dopo aver accostato, ha pensato bene di
abbandonare il proprio cane sul ciglio della strada.
Il
piccolo meticcio, impaurito, si è rifugiato all’interno
di una recinzione fatta di rete metalliche.
I Carabinieri, attirati
dall’attenzione di alcuni passanti, dopo essere
intervenuti, sono riusciti a tirare fuori il cagnolino
dalla gabbia e hanno immediatamente iniziato ad
acquisire le immagine dei sistemi di videosorveglianza
presenti nella zona.
L’attenta analisi dei
video ha permesso ai militari di risalire al
proprietario. L’anziano è stato denunciato all’Autorità
Giudiziaria per abbandono di animale. Il piccolo
meticcio, con lieto finale, è stato affidato ad una
giovane 24enne la quale dopo averne avuta notizia, è
subito corsa a chiedere l’affidamento, non pensandoci
due volte. I Carabinieri hanno accontentato la
ragazza.
Monreale
PA
– CC preso ladro 17enne, trasferito a “Malaspina”. I
Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno tratto in arresto
un 17enne, palermitano, che nonostante la giovane età risulta
essere già un volto noto per le Forze dell’Ordine per reati
della stessa fattispecie. Una pattuglia composta da militari
dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Altofonte è stata
inviata dalla Centrale Operativa su un “furto in atto”. I
militari, giunti sul posto, mentre prendevano contatti con il
richiedente dell’intervento, hanno notato un giovane che si
allontanava con in mano un pezzo di grondaia in rame, lunga
circa 1,5 metri. Il ragazzo veniva subito fermato ed
identificato. Il 17enne è accusato di furto in abitazione
aggravato. L’Autorità Giudiziaria dei minori informata del fatto
ha disposto che il reo venisse accompagnato presso l’Istituto
“Malaspina” di Palermo.
Roma –
CSM designa Lo Voi procuratore a Palermo. Il
plenum del Csm ha eletto Francesco Lo Voi
57enne
palermitano preferendolo ad altri due magistrati: il
procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e di Messina
Guido Lo Forte. Francesco Lo Voi ha ottenuto 13 preferenze dai togati di Magistratura Indipendente, dai
laici di entrambi gli schieramenti e dai vertici della
Cassazione. In magistratura dal maggio 1981, ha iniziato
la carriera come Pretore a Sanluri (CA) e,
successivamente è stato Giudice al Tribunale di
Caltanissetta e poi Pretore a Palermo. Dal 1990 al 1997
è stato Sostituto Procuratore della Repubblica a
Palermo, entrando a far parte della DDA fin dalla sua
costituzione e lavorando sia con Giovanni Falcone che
con Paolo Borsellino. Ha svolto le indagini e sostenuto
in dibattimento l’accusa in numerosi e gravi processi di
mafia, anche in contatto con altre DDA, coordinando
altresì le ricerche di noti latitanti mafiosi, che sono
stati tutti tratti in arresto. Dal 1997 ha svolto le
funzioni di Sostituto Procuratore Generale a Palermo,
continuando ad occuparsi di processi di mafia in grado
di appello (tra i quali quelli contro esecutori e
mandanti dell’omicidio di Padre Giuseppe Puglisi); è
stato nominato Segretario Generale della Procura
Generale della Repubblica e punto di contatto della Rete
Giudiziaria Europea, fin dalla sua costituzione,
nell’ambito della quale ha svolto un’intensa attività
volta a facilitare le procedure di cooperazione
giudiziaria internazionale. E’ stato designato relatore
dal CSM in diversi incontri di studio in materia
processuale penale ed ordinamentale ed ha partecipato,
sia in Italia che all’estero, a convegni in materia di
cooperazione giudiziaria internazionale; è stato inoltre
chiamato dalla Commissione Europea a far parte di alcune
commissioni di valutazione in materia di giustizia ed
affari interni nei paesi candidati all’ingresso
nell’U.E., all’esito delle quali ha redatto articolate
relazioni. E’ stato eletto al CDC dell’ANM dal 1999 ed
ha svolto, nella Giunta Esecutiva Centrale, gli
incarichi di Direttore della Rivista “La Magistratura e,
per quasi due anni, di Segretario Generale.
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PALERMO
Mafia,
polizia sequestra beni
200.000€
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PALERMO -
Rapina e picchia anziana in condominio, telecamera
svela identità ad agenti: ammanettato.
La Polizia di Stato ha
sottoposto a Fermo di P.G. Salvatore Fontana 50enne
palermitano noto, ritenuto il responsabile di una
violenta rapina perpetrata nell’androne di un palazzo,
nei pressi di via Bisazza ai danni di un’anziana
palermitana. L’aggressione si è consumata ieri mentre la
signora stava attendendo l’ascensore. Il malvivente, ha
seguito la vittima fin all’interno dell’immobile, l’ha
aggredita violentemente impossessandosi di alcuni anelli
e di denaro contante. Le indagini avviate,
tempestivamente dagli agenti del Commissariato di
P.S. “Zisa Borgo Nuovo”, hanno ricevuto un primo
importante impulso dalla visione delle telecamere del
circuito di video sorveglianza interne al condominio e
di quelle acquisite all’esterno. Gli investigatori, dopo
avere visionato le fattezze del rapinatore ed il modello
dello scooter con cui si era allontanato dopo la rapina,
si sono messi sulle sue tracce. La caccia al rapinatore
è giunta all’atto decisivo dopo alcune ore di ricerca,
quando i poliziotti hanno intercettato uno scooter del
tutto simile a quello immortalato dalle immagini, con a
bordo uno che, alla vista della Volante della Polizia
di Stato, per evitare di essere fermato ha tentato di
allontanarsi velocemente lungo corso Finocchiaro Aprile.
Il sospettato, dopo alcune centinaia di metri, è stato
raggiunto e bloccato identificato per Salvatore Fontana:
addosso aveva ancora i pantaloni e le scarpe della
rapina. Gli agenti, a seguito di una perquisizione nel
domicilio, hanno rinvenuto anche il maglione utilizzato
nelle fasi dell’aggressione all’anziana. Fontana, alla
luce di quanto emerso, è stato sottoposto a fermo di
P.G. per il reato di rapina aggravata e condotto presso
la casa Circondariale “Pagliarelli”.
PALERMO
–
Tratta giovani donne importate
per prostituzione: presi 3 nigeriani. La Polizia di
Stato,
con l’operazione denominata “Trafficking”, ha
eseguito 3 provvedimenti di Fermo, disposti dalla D.D.A.
della Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Palermo, nei confronti di 3 nigeriani: 2 donne Precious
ERIC 22enne e Patience VINCENT, detta “AISHA”,
37enne, nonchè il compagno di quest’ultima, Israel
Chukwma ABIA detto 52enne “Papi” . Per gli
stessi reati risulta, inoltre, indagato anche un altro
soggetto, Samuel EBI 35enne, appartenente allo stesso
gruppo che è attualmente detenuto nel carcere di
Trapani.
Le complesse e laboriose
indagini, condotte dalla Squadra Mobile palermitana,
hanno consentito di far luce su un desolante sistema di
sfruttamento di giovani donne straniere giunte in
territorio nazionale ed hanno configurato, quindi, nei
confronti dei responsabili i reati di tratta di esseri
umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione
in concorso, violenza sessuale aggravata e procurato
aborto.
Le attività investigative
hanno preso le mosse dalle dichiarazioni di 2 donne
vittime di tratta. Le malcapitate, dopo aver sopportato
viaggi estenuanti, giunte in Italia venivano costrette a
prostituirsi subendo innumerevoli abusi, fino ad esser
violentate dal loro stesso sfruttatore ed in alcuni
casi, essere addirittura costrette ad abortire.Le
indagini hanno evidenziato come una delle due maman,
Precious ERIC, si sarebbe occupata di accogliere le
ragazze mandate in Italia, dopo essere state reclutate
da connazionali a fronte del pagamento di un ingente
corrispettivo. Eric successivamente, avrebbe collocato
le vittime in diverse case di prostituzione sul nostro
territorio per farle prostituire e “metterle in
condizione” di ripagare il debito contratto con
l’organizzazione. Gli agenti, attraverso le indagini,
hanno scoperto 2 case di prostituzione: 1 ubicata nel
quartiere Ballarò di Palermo e 1 a Trapani, gestite
entrambe dalla maman AISHA con l’ausilio di
alcuni suoi connazionali, tra cui il compagno Israel
ABIA.
I personaggi sono anche
ritenuti responsabili del procurato aborto ai danni di
una giovane nigeriana vittima di tratta. La malcapitata
ragazza, una volta rimasta incinta, sarebbe stata
costretta, con reiterate minacce e violenze, ad abortire
per continuare ad essere sfruttata.
Palermo
–
Carabinieri ammanettano 1 latitante ricercato per
estorsione.
Carabinieri del Nucleo
Investigativo del Provinciale di Palermo e della
Compagnia di Monreale ieri pomeriggio, a Carini, hanno
rintracciato e tratto in arresto il catturando
Giuseppe COSENZA 42enne, in esecuzione di un
provvedimento restrittivo emesso dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Palermo – Ufficio
Esecuzioni Penali.
Cosenza aveva fatto
perdere le proprie tracce, dal giugno del 2017
rendendosi irreperibile, ogni tentativo di rintracciare
il destinatario del provvedimento restrittivo si era
rivelato inizialmente vano. I militari componenti del
dispositivo investigativo predisposto, durante
l’ennesimo mirato servizio di osservazione, ieri
pomeriggio, nel controllo e pedinamento, hanno notato la
moglie del Cosenza che, nella zona centrale di Palermo,
si era posta alla guida di una Mercedes classe C di
colore nero. L’atteggiamento della donna, alquanto
guardingo, ha insospettito i militari che perseverando
nel pedinamento hanno visto che la donna ha bloccato
repentinamente la marcia accostandosi al ciglio della
strada. La donna in quel frangente, con mossa fulminea,
è passata sul sedile anteriore passeggero ed alla guida
dell’auto si è posto il Cosenza, apparso a piedi
spuntando tra i veicoli in sosta nelle strade limitrofe
ed è salito velocemente a bordo della vettura.
Cosenza a quel punto ha
ripreso la marcia ed, a velocità sostenuta nonostante il
traffico cittadino, si è allontanato, fino ad immettersi
sull’autostrada in direzione di Trapani. Il dispositivo
alle calcagna del Cosenza ha fatto convergere i militari
sull’obiettivo sino a quando l’autovettura condotta dal
COSENZA ha raggiunto l’area antistante un distributore
di carburanti di Carini, dove nel frattempo si era
recato.
L’azione di
accerchiamento dei militari componenti del dispositivo è
stata pronta e tempestiva ed hanno sfruttato
l’occasione. Cosenza non ha avuto spazio ad eventuali
tentativi di fuga. il personaggio è stato tratto in
arresto, e portato al Comando Provinciale dei
Carabinieri di Palermo.
Il
soggetto, espletate le formalità di rito, è stato
tradotto pressa la casa circondariale di Pagliarelli per
espiare una pena complessiva di 6 anni e 4 mesi di
reclusione nonché 9 mesi di arresto per ricettazione ed
estorsione aggravata dal metodo mafioso commessi a
Palermo tra il 2003 ed il 2009.
Cosenza
era rimasto coinvolto, nell’operazione antimafia
“Cerbero” del 2009, che aveva colpito duramente i
mandamenti mafiosi cittadini di Porta Nuova e di
Brancaccio. Il personaggio in qualità di emissario
dell’organizzazione mafiosa, aveva contribuito in
maniera attiva alla consumazione di un tentativo
estorsivo di tipo mafioso in danno di un gioielliere.
Palermo
- Quattrocchi eletto segretario
SIULP a 8° Congresso Provinciale “Società e Sicurezza…
tra percezione e realtà”. L’incontro si è svolto il
19 febbraio 2018, presso l’Hotel San Paolo di Palermo,
hanno preso parte 85 delegati eletti nei vari Uffici di
Polizia della provincia di Palermo, in rappresentanza di
circa 800 iscritti. La relazione introduttiva del
Segretario Generale Provinciale Francesco Quattrocchi
di
mattina, ha aperto i lavori del convegno sul tema
“Società e Sicurezza… tra percezione e realtà”. Il
convegno, è stato presieduto dal Segretario Nazionale
SIULP Alessandro Pisaniello, sono intervenuti: il
Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il Questore di
Palermo Dr. Renato Cortese, il Senatore PD Emanuele
Fiano, l’Assessore Regionale al Territorio Toto Cordaro,
l’Assessore Regionale alla Formazione Roberto La Galla,
il Segretario Generale Provinciale UST CISL
Palermo-Trapani Leonardo La Piana ed il Segretario
Provinciale del PD Carmelo Miceli. Mauro Faso conduttore
radiotelevisivo ha svolto il ruolo di moderatore. I
lavori si sono conclusi con la relazione del Segretario
Nazionale SIULP Alessandro Pisaniello. Francesco
Quattrocchi è stato designato nuovo Segretario Generale
Provinciale del SIULP di Palermo a conclusione dei
lavori congressuali, presieduti dal Segretario Nazionale
Michele Alessi, dopo l’elezione degli organismi
statutari del Direttivo Provinciale. I componenti della
Segreteria Provinciale designati: Luigi Martusciello,
Nunzio Naccari, Giacomo Procida e Antonino Santilli.
L’impegno della Segreteria Provinciale del SIULP di
Palermo sarà finalizzato al miglioramento delle
condizioni lavorative e professionali dei poliziotti
palermitani, attraverso un confronto serrato ma allo
stesso tempo costruttivo, con i vertici
dell’Amministrazione locale.
Palermo
-
Polizia trova arma e
serra con droga in appartamento corso dei Mille presi
padre e figlio.
I poliziotti nel corso della perquisizione sono stati
raggiunti da Francesco 30enne Marra, figlio di Filippo
58enne, il giovane ha assunto su di sé la responsabilità
della presenza nel casolare e nell’appartamento di tutto
ciò che era stato ritrovato. Armi e droga, tanta droga,
sono stati ritrovati e sequestrati nell’appartamento di
corso dei Mille dalla Polizia di Stato.
L’esito di
un intervento notturno condotto dai poliziotti
dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico,
nato proprio dall’intuizione e dallo spirito di
osservazione degli agenti delle “Volanti”.
Padre e figlio
Filippo Marra, 58enne ed il figlio Francesco Marra,
30enne sono finiti manette. Una pattuglia in transito,
stanotte, lungo la grossa arteria cittadina non si è
fatta sfuggire l’ombra di una sagoma che si aggirava sul
tetto di un capannone.
I poliziotti
hanno ritenuto opportuno di arrestare la marcia ed
effettuare un controllo nella vasta area dove sorgeva
quel capannone, per altro recintata da una cancellata.
Filippo Marra, domiciliato nei pressi, ha consentito
l’accesso agli agenti e schiudere la possibilità di
ispezionare l’ampia porzione di terreno.
Lui stesso ha
condotto gli agenti in un magazzino, aprendone
personalmente la porta, al cui interno i poliziotti
hanno trovato 1 busta contenente circa mezzo chilo di
hashish, ed 1 pistola Beretta, modello “7,65”, con
matricola abrasa, modificata, con tanto di silenziatore
artigianale e 4 cartucce.
Gli agenti
nel prosieguo della perquisizione hanno trovato addosso
la consistente somma in denaro di 3500€ circa, mentre
in un appartamento, sempre nella sua disponibilità,
sarebbe stata scovata una vera e propria serra “indoor”
di marijuana.
Gli agenti
nell’immobile hanno ritrovato 1 bilancino di precisione,
1 busta contenente oltre 100 grammi di marijuana e,
soprattutto, 110 piante di marijuana, alte poco meno di
1 metro cadauna, fatte crescere in un ambiente reso
idoneo alla coltivazione perché corredato da lampade
alogene, ventilatori e concimi vari.
Nel corso
della perquisizione, i poliziotti sono stati raggiunti
da Francesco Marra, figlio di Filippo che ha assunto su
di sé la responsabilità della presenza nel casolare e
nell’appartamento di tutto ciò che era stato ritrovato.
Tutto è stato
posto sotto sequestro. Gli investigatori presumono
che gli immobili di corso dei Mille fossero, allo stesso
tempo, luoghi di produzione e di smercio di stupefacenti
ed indagini sono i corso al riguardo.
invece, il
ritrovamento della pistola modificata ha dei contorni
ancora oscuri, ed il personale del Gabinetto Regionale
di Polizia Scientifica è, in queste ore, a lavoro per
stabilire se l’arma abbia già sparato e, se sì, in che
circostanze delittuose.
Padre e
figlio sono stati tratti in arresto.
Palermo
–
CC trovano in barattoli :
710gr. marijuana e 25gr. hashish, in casa, 1 preso.
I Carabinieri della stazione Falde hanno avviato una
serie di controlli nel quartiere “Arenella” finalizzati
al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. I
militari, durante un servizio, hanno bloccato Antonino
Tarantino 41enne. I Carabinieri, dopo aver
fatto accesso nell’abitazione, hanno rinvenuto 4
contenitori in vetro, con all’interno ben 710 grammi di
marijuana, 25 grammi di hashish ed un bilancino di
precisione. Tarantino è stato pertanto arrestato per
detenzione illecita di stupefacenti. Dopo la convalida
dell’arresto, il 41 enne
è stato sottoposto alla
misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla
Polizia Giudiziaria.
Palermo
– Carabinieri
ammanettano 2 siracusani sorpresi in auto con 10 kh
hashish su autostrada PA-CT. Si tratta di 2
insospettabili : Salvatore POCCHI
31enne nato a Siracusa ed Alessio MENSA 24enne
nato a Siracusa. Il colpo ennesimo è stato portato a
segno dai Carabinieri nell’attività di contrasto al
mercato degli stupefacenti. I militari della Compagnia
di Cefalù, ieri pomeriggio, a Campofelice di Roccella,
hanno bloccato i ospetti, i militari già hanno messo a
segno una lunga serie di arresti per droga. I siracusani
Salvatore POCCHI ed Alessio MENSA, insospettabili, sono
accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti. I due incensurati, sono stati fermati ad
un posto di controllo, dall’equipaggio di una gazzella
del Nucleo Radiomobile mentre erano a bordo di un’Alfa
147, condotta da POCCHI, in viaggio di ritorno da
Palermo in direzione Catania. I due, al momento del
controllo, hanno tradito le proprie emozioni facendo
insospettire gli operanti, che hanno perquisito
l’autovettura rinvenendo un sacchetto contenente 100
panetti di hashish dal peso complessivo di 10 chili. I
due su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati
associati presso casa circondariale “Cavallacci” di
Termini Imerese in attesa dell’udienza di convalida.
PALERMO
-
Polizia commemora 30° anniversario delitto poliziotto
Natale Mondo. Il Questore di Palermo, ha deposto
una corona di alloro. La manifestazione ha avuto luogo
alla presenza delle autorità civili e militari locali,
di mattina alle ore 10.15, presso la lapide che ricorda
i caduti della Squadra Mobile di Palermo, ubicata
nell’atrio interno della caserma “Boris Giuliano”, in
occasione del trentesimo anniversario della vile
uccisione dell’Agente Scelto della Polizia di Stato
Natale Mondo. Una funzione eucaristica officiata dal
Cappellano della Polizia di Stato Don Massimiliano
Purpura, successivamente è stata celebrata presso la
Cappella della “Soledad”. Un ulteriore momento di
ricordo dedicato a Natale Mondo si è svolto alle ore
12.00 presso la Caserma “Pietro Lungaro”, dove, alla
proiezione di un filmato in sua memoria ed alle
testimonianze di alcuni poliziotti, è seguito uno
spettacolo, in chiave antimafia, di Pupi Siciliani.
Natale Mondo fu ucciso
nel primo pomeriggio del 14 gennaio 1988, mentre si
trovava davanti il negozio di giocattoli gestito dalla
moglie nel quartiere “Arenella”. Il valoroso poliziotto
si era arruolato in Polizia nel 1972 ed aveva prestato
servizio nelle città di Roma, Siracusa e Trapani. Natale
Mondo fu trasferito successivamente alla Questura di
Palermo, e prestò servizio presso la Squadra Mobile dal
2.12.1982 al 9.10.1985, dove si occupò prevalentemente
di indagini sulle cosche mafiose operanti nel capoluogo,
apportando un prezioso contributo alle indagini su “Cosa
Nostra”.
Natale Mondo il 10
novembre 1999 è stato insignito della “medaglia d’oro
al valor civile alla memoria”, per l’estremo sacrificio
della propria vita, stroncata da un proditorio agguato
criminale.
Palermo
-
CC
antimafia: collaboratori giustizia Pipitone e Polizzi
svelano retroscena omicidi, un banchetto dopo delitto.
I Carabinieri del Nucleo
Investigativo di Palermo hanno eseguito un provvedimento
restrittivo emesso dal Tribunale – Ufficio GIP di
Palermo su richiesta della Procura distrettuale
Antimafia di Palermo, nei confronti di 3 esponenti
mafiosi:
Salvatore LO PICCOLO
75enne nato a Palermo;
Sandro LO PICCOLO
42enne nato a Palermo;
Andrea
ADAMO 64enne nato a Palermo.
I personaggi sono
ritenuti responsabili dell’omicidio di Bartolomeo
SPATOLA, ucciso il 18 settembre del 2006, in una
località tra Montelepre e Giardinello e poi seppellito
in un terreno di Villagrazia di Carini.Le recenti
dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia
Antonino PIPITONE, uomo d’onore della famiglia mafiosa
di Carini, e quelle dell’altro collaboratore Gaspare
PULIZZI, hanno contribuito alla svolta nelle indagini
che, correlate dagli investigatori con i riscontri
eseguiti dai militari dell’Arma, hanno hanno consentito
di ricostruire il delitto e determinare i ruoli
ricoperti dai destinatari del provvedimento restrittivo.
La decisione,
secondo la ricostruzione, sarebbe stata adottata dal
reggente dell’epoca del mandamento mafioso di Palermo
San Lorenzo, Salvatore LO PICCOLO, e dal figlio Sandro,
i quali, leggendo il contenuto di intercettazioni
sviluppate nell’ambito di pregresse attività d’indagini,
ritenevano che Bartolomeo SPATOLA, uomo d’onore della
famiglia mafiosa di Tommaso Natale, li avesse “traditi”
e si fosse avvicinato al loro rivale, Antonino ROTOLO,
reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli. Il tutto
sarebbe maturato nell’ambito di contrasti già esistenti
tra le due fazioni e dovuti al rientro dagli U.S.A. dei
cosiddetti “scappati”, cioè coloro che avevano perso la
“seconda guerra di mafia” e, per avere salva la vita,
erano stati costretti ad allontanarsi dalla Sicilia. La
delibera di Salvatore e Sandro LO PICCOLO per l’omicidio
di Bartolomeo SPATOLA ebbe un risvolto ancora più
tragico poiché gli esecutori materiali scambiarono
Giuseppe D’ANGELO per la vittima designata uccidendolo,
il 22 agosto 2006, mentre era seduto nei pressi di un
fruttivendolo Natale Di Tommaso.
I collaboratori di
giustizia, Gaspare PULIZZI e Francesco BRIGUGLIO, nonché
gli altri componenti del commando di morte, per tale
omicidio, sono stati già condannati, in via definitiva:
il neo collaboratore di giustizia, Antonino PIPITONE,
Gaspare DI MAGGIO ed i mandanti, Salvatore e Sandro LO
PICCOLO.
I collaboratori avrebbero
svelato che la morte dell’incolpevole pensionato non era
servita comunque a fermare i propositi omicidiari dei LO
PICCOLO che avrebbero rinnovato la loro sentenza di
morte a carico di Bartolomeo SPATOLA, premendo per
l’uccisione del presunto “traditore”.
La vittima, che
versava in precarie condizioni fisiche ed era in cura
con l’ossigeno per gravi patologie respiratorie, la
mattina del 18 settembre 2006, veniva prelevata nei
pressi dello svincolo autostradale Capaci – Isola delle
Femmine e condotta da Gaspare PULIZZI, a bordo di una
motocicletta, nei pressi del cimitero di Capaci in cui
vi era Antonino PIPITONE che avrebbe poi condotto
Bartolomeo SPATOLA a Giardinello, in una casa di
campagna abbandonata, ove erano giunti poco prima Sandro
LO PICCOLO ed Andrea ADAMO. La vittima era convinta di
partecipare ad un summit di
mafia, tanto da aver portato con sé anche alcuni doni
(carne di coniglio ed una bottiglia di whisky).
La ricostruzione dei collaboratori avrebbe evidenziato
che, Sandro LO
PICCOLO si sarebbe allontanato ed Andrea ADAMO, in
presenza di Antonino PIPITONE, avrebbe strangolato con
una corda Bartolomeo SPATOLA, il quale, così come
dichiarato da Antonino PIPITONE, “non
aveva la forza di stare neanche in piedi… era malato,
aveva problemi di asma… aveva sempre il fiatone con
l’asma… oltre l’età pure…”. Gli indagati, di seguito,
dopo una mangiata, avrebbero provveduto a far sparire il
corpo sotterrandolo in un fondo in Viallagrazia di
Carini, i cui resti furono poi rinvenuti nel 2008 grazie
alla collaborazione di Gaspare PULIZZI.
Bagheria
Pa
–
Parcheggiatore abusivo a 6 anni sfruttato da nonno,
Polizia sequestra anche area illegale. Gli uomini
del Commissariato hanno proceduto al sequestro
amministrativo, ex legge regionale 35/2000, di una vasta
area in via “Donne vittime della violenza”, a Bagheria.
I tutori dell’ordine sono stati attirati da un bambino
di appena 6 anni che inequivocabilmente stava svolgendo
le mansioni di parcheggiatore ben indirizzato a distanza
dal nonno. I poliziotti hanno bloccato l’affare
dell’anziano che utilizzava il piccolo congiunto.
Il sequestro è stato la
conseguenza di un accesso ispettivo realizzato dai
poliziotti del Commissariato di P.S. “Bagheria”,
unitamente a personale della Polizia Municipale. Una
famiglia di noti personaggi bagheresi ci “aveva visto
lungo”, e da parecchio tempo ricavando un business dalla
vicinanza di un proprio ampio appezzamento di terreno
all’area dove, settimanalmente, si svolge il mercatino
di Bagheria. L’anziano capo famiglia sembra abbia fatto
“compattare” 300 metri quadri di questa ampia fetta di
terreno e l’abbia adibita a parcheggio abusivo di
vetture, fornendo ai numerosi automobilisti destinati al
mercatino, un comodo, seppur illecito, servizio di
guardiania. I poliziotti del Commissariato di Polizia,
sono stati attenti a cogliere gli spunti d’illegalità,
specialmente in luoghi ove convergono masse di
cittadini, per cui non è sfuggita la solerzia di quei
familiari che in particolare avrebbero usato un bimbo
di soli 6 anni, lanciandolo allo sbaraglio per il
lucroso business. Poliziotti ed agenti della Municipale
nel parcheggio hanno notato il bimbo intento a
chiedere denaro ed indicare improvvisati stalli agli
automobilisti, imbeccato al riguardo dal nonno. I tutori
dell’ordine intervenuti hanno verificato come l’intera
attività si svolgesse in spregio di ogni norma ed in
assenza di qualsivoglia autorizzazione, motivo per cui
hanno proceduto al sequestro del terreneo/parcheggio ed
alla contestazione, nei confronti del nonno,
dell’articolo 7, comma 15bis del Codice della Strada.
Palermo
– “Se sotto casa vicino porta trovate segni
dei NOMADI telefonate subito ai Carabinieri”. Il
Comando Provinciale dell’Arma dei carabinieri di Palermo
ha diffuso un VADEMECUM su come proteggersi da furti in
genere, che spesso sono commessi ai danni di anziani e
fasce deboli: “non lasciamo soli i nostri cari anziani,
anche se non abitano con noi, facciamoci sentire spesso
ed interessiamoci ai loro problemi e alle loro esigenze
personali” ALCUNI SUGGERIMENTI Proteggiamo la nostra
casa Rendi sicure porte e finestre. Ideale è una porta
blindata con serratura di sicurezza, antifurto e
spioncino. Si a videocitofoni e/o telecamere. Non aprite
il portone o il cancello automatico se non sapete chi ha
bussato Se puoi installa in casa un sistema di antifurto
elettronico o vetri antisfondamento. In alternativa è
sempre valido il ricorso alle grate, purché siano
robuste e lo spazio tra le sbarre non superi i 12
centimetri. Installate i dispositivi antifurto e
collegateli con il 112. Non informate nessuno del tipo
di apparecchiature di cui vi siete dotati. Se
l'interruttore della luce è all'esterno, proteggilo con
una cassetta metallica per impedire che qualcuno possa
staccare la corrente. E' meglio non tenere in casa
grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore.
Eventualmente custodirli nella cassaforte. Ricordati
che luce e rumore tengono lontano i malviventi: se sei
solo tieni accesa la luce in due o più stanze per
simulare la presenza di più persone o anche la radio, in
modo da mostrare all’esterno che la casa è abitata.
Vicini di casa: scambiatevi i numeri di telefono per
poterli contattare in caso di prima necessità Se perdi
la chiave di casa o subisci uno scippo o un borseggio,
cambia la serratura. Assicurati, uscendo e rientrando,
che la porta di casa ed il portone del palazzo restino
ben chiusi. No al portachiavi con targhette dove risulta
indicato il vostro nome e indirizzo perché in caso di
smarrimento rischierebbero di far individuare
immediatamente l’appartamento Non far sapere, fuori
dall'ambiente familiare, se in casa ci sono oggetti di
valore o casseforti né dove si trova la centralina
dell'allarme e se sei in ferie. Ricorda che i messaggi
sulla porta dimostrano che in casa non è presente
nessuno. Quindi non lasciate biglietti attaccati alla
porta. Non fate sapere a chiunque che vivete soli.
Chiudi sempre la porta a chiave e non lasciare le chiavi
sotto lo zerbino o in altri luoghi alla portata di
tutti. Non far sapere ad estranei i tuoi programmi di
viaggi e vacanze. Evitate di pubblicare su social
network (Facebook o altri) i vostri programmi di viaggio
poiché queste informazioni possono arrivare
indirettamente a persone poco raccomandabili. Evita
l'accumularsi di posta nella cassetta delle lettere
chiedendo ad un vicino di ritirarla. Evita l'accumularsi
di posta nella cassetta delle lettere chiedendo ad un
vicino di ritirarla. Considerate che i primi posti
esaminati dai ladri in caso di furto sono gli armadi,
cassetti, vestiti, vasi, quadri , letti e tappeti. Opere
d’arte/altri oggetti di valore: se avete oggetti di
valore, fotografateli, al fine di agevolare alle forze
dell’ordine il ritrovamento. Se la serratura è
manomessa o la porta è socchiusa Non entrate in casa,
chiamate immediatamente il 112. Comunque se appena
entrate vi rendete conto che la vostra casa è stata
violata, non toccate nulla, per non inquinare le prove e
telefonate subito ai Carabinieri. Quando rientrate a
casa potreste trovare vicino alla porta di casa i segni
dei NOMADI, telefonate subito ai Carabinieri”.
Palermo
– Guerra mafia e
delitto, Carabinieri 2 arresti: collaboratori, luce su
meccanismo.
Le recenti
dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia
Antonino PIPITONE uomo della famiglia di Carini, e
quelle dell’altro collaboratore Gaspare PULIZZI,
correlate dai militari dell’Arma ai conseguenti
riscontri eseguiti hanno consentito e contribuito alla
svolta nelle indagini per ricostruire il delitto e
determinare i ruoli ricoperti dai destinatari del
provvedimento restrittivo. I Carabinieri del Nucleo
Investigativo di Palermo hanno eseguito un provvedimento
restrittivo emesso dal Tribunale – Ufficio GIP di
Palermo su richiesta della Procura distrettuale di
Palermo, nei confronti di 2 esponenti di mafia:
Vincenzo PIPITONE 61enne nato a Torretta
il 5 febbraio 1956; Gaspare DI MAGGIO 56enne
nato a Cinisi il 29 marzo 1961.
in quanto responsabili
dell’omicidio di Felice ORLANDO, ucciso il 17
novembre del 1999, nella sua macelleria ubicata nel
quartiere Zen di Palermo.
I carabinieri hanno
ricostruito che la decisione sia stata adottata dal
reggente dell’epoca del mandamento mafioso di Palermo
San Lorenzo, Salvatore LO PICCOLO e dal figlio Sandro,
entrambi già condannati, in primo grado, alla pena
dell’ergastolo, quali mandanti del grave fatto di
sangue, per una duplice motivazione:leggendo il
contenuto di intercettazioni sviluppate nell’ambito di
pregresse attività d’indagini, gli stessi venivano a
conoscenza che Felice ORLANDO aveva utilizzato nei loro
confronti espressioni dispregiative; la vittima aveva
manifestato l’intenzione di assumere un ruolo apicale
nelle dinamiche mafiose del quartiere Zen di Palermo,
rendendosi protagonista di relative condotte mai
autorizzate dai vertici mafiosi di riferimento.
Salvatore e Sandro LO PICCOLO secondo la ricostruzione
avrebbero delegato la commissione dell’omicidio a
Vincenzo PIPITONE, all’epoca reggente della famiglia di
Carini, ed a Angelo CONIGLIARO (poi deceduto), i quali
avrebbero individuato i materiali esecutori in Antonino
PIPITONE e Gaspare PULIZZI (attuali collaboratori di
giustizia), Gaspare DI MAGGIO e Ferdinando GALLINA,
attualmente detenuto negli USA.Gli esecutori, secondo
la ricostruzione, nel corso delle fasi preliminari ed
organizzative del grave fatto di sangue, avrebbero
effettuavano alcuni sopralluoghi mirati
all’individuazione della vittima (conosciuta soltanto
attraverso alcune fotografie mostrate proprio da
Salvatore LO PICCOLO) e dell’esatta ubicazione della sua
macelleria all’interno del quartiere Zen di Palermo. I
fatti ricostruiti : il giorno dell’omicidio, 17 novembre
del 1999, il dispositivo era suddiviso in tre diverse
autovetture: la prima era guidata da Gaspare PULIZZI; la
seconda, una Fiat Uno oggetto di un precedente furto,
era condotta da Antonino PIPITONE mentre Gaspare DI
MAGGIO e Ferdinando GALLINA occupavano i sedili dei
passeggeri; nella terza vi erano Vincenzo PIPITONE e
Angelo CONIGLIARO. Giunti nei pressi della macelleria,
Gaspare DI MAGGIO e Ferdinando GALLINA calzavano dei
capellini e, dopo aver lasciato il veicolo, entravano
nell’attività commerciale in cui erano presenti Felice
ORLANDO ed un suo assistente (rimasto illeso) che,
intuendo quanto stava accadendo, cercavano riparo sotto
al bancone. I killer raggiungevano Felice ORLANDO
esplodendo diversi colpi di arma da fuoco che
attingevano la vittima lungo il fianco esposto,
provocandone la morte. Gaspare DI MAGGIO e Ferdinando
GALLINA, dopo l’esecuzione dell’omicidio, sarebbero
rientrati a bordo della Fiat Uno condotta da Antonino
PIPITONE e l’intero commando avrebbe lasciato
immediatamente la zona. La Fiat Uno, dopo pochi
chilometri, veniva abbandonata ed i relativi occupanti
prendevano posto all’interno degli altri due veicoli.
Palermo
- Falchi
identificano e bloccano rapinatore seriale.
La Polizia di Stato ha identificato e fermato l’autore
di due violente e recenti rapine compiute in danno di
due Farmacie
cittadine. Si tratta del Diego GENNARO 24enne, già noto
palermitano di via Sedievolanti. Lo scorso 17 ottobre,
in orario tardo serale, un giovane rapinatore, con lo
stesso modus operandi ed abbigliato con gli
stessi indumenti, aveva depredato, in sequenza di
rapida, 2 Farmacie: la prima in via Mariano Stabile e la
seconda in corso Calatafimi. I colpi sono stati compiuti
dal rapinatore con un casco non integrale che lasciava
intravedere i lineamenti del volto del soggetto armato
di coltello e con il piglio autoritario
di un malvivente certamente non nuovo a simili
irruzioni. I poliziotti hanno registrato la decisione
delle minacce indirizzate ai dipendenti delle farmacie.
Alcune pattuglie, già nell’immediatezza
dei colpi, si erano
messe sulle tracce del rapinatore, ingaggiando un
rocambolesco inseguimento, conclusosi tra i vicoli della
Zisa, dove il giovane fuggitivo era riuscito a far
perdere le tracce. Il soggetto, tuttavia nulla ha
potuto, fronteggiare abilità e
conoscenza del
territorio del
personale della Squadra Mobile: i
Falchi
della sezione
Contrasto al crimine
diffuso che
hanno osservato le immagini riprese dalle telecamere a
circuito chiuso delle Farmacie ed in breve hanno
ricollegato i
colpi ad un giovane palermitano, noto per
muoversi a suo agio nei
luoghi della malavita.
I poliziotti hanno avviato capillari servizi di
appostamento che, a distanza di qualche ora dai fatti
contestati, hanno permesso di individuare Gennaro. Il
giovane ha tentato di fuggire ma è stato raggiunto e
catturato. I Falchi
nel domicilio
hanno trovato alcuni degli indumenti usati per compiere
le due rapine. Gennaro è stato, inoltre, riconosciuto
anche da alcuni testimoni delle rapine. Il
Fermo è stato
convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
Palermo
–
Coltivazione 400 piante
canapa indiana
in centro storico
trovata da
Finanzieri. Le
Fiamme Gialle della Brigata Carini (PA), di mattina,
hanno scoperto e arrestato G.C. 43enne,
originario di Carini. I finanzieri avevano individuato
il personaggio come presunto produttore di marijuana e
per questo avevano iniziato appostamenti nella zona. I
Baschi Verdi durante il servizio hanno sorpreso il
coltivatore al lavoro nella piantagione. La canapa
indiana era ben nascosta da alberi e flora boschiva. Il
soggetto aveva eliminato dalle piante le foglie secche
e stava procedendo ad irrigare il terreno. L’intervento
delle Fiamme Gialle ha permesso di sequestrare
oltre 400 piante, che avevano ormai raggiunto una
lunghezza superiore ai 3 metri. La consistente quantità
di marijuana avrebbe fruttato sul mercato circa un
milione di euro. Il 43enne, già gravato di precedenti
specifici, è stato arrestato e condotto in carcere. Gli
accertamenti proseguono per individuare eventuali altri
responsabili e ricostruire i flussi di denaro derivanti
dall’attività illecita.
Resuttana Colli PA
– Piantagione droga in villa con piscina: CC, preso
coltivatore. I Carabinieri della Stazione Resuttana
Colli hanno bloccato con l’accusa di coltivazione e
detenzione di sostanza stupefacente Davide RECUPERO
21enne palermitano. I militari dell’Arma, alle
prime luci del mattino, sono piombati nell’abitazione
dove vive il giovane: una villa di 3 piani con piscina.
L’approfondita perquisizione in tutta la casa ha
permesso di ritrovare una serra artigianale per la
coltivazione di marijuana allestita all’interno della
sala biliardo nel seminterrato. I militari di Resuttana
Colli si sono trovati di fronte una vera e propria serra
indoor provvista di tutto: lampade alogene per innalzare
la temperatura e un termometro per poterla tenere sotto
costante controllo, un sistema di areazione costituito
da diversi tubi collegati con l’esterno per permettere
la fuoriuscita dell’intenso odore, fertilizzanti di ogni
tipo necessari per la crescita rapida delle piante. I
carabinieri in totale hanno recuperato 35 piante di cui
13 già di un metro e cinquanta e le restanti in fase di
coltivazione dall’altezza di trenta cm sono state
sequestrate. I tutori dell’ordine, accanto alla serra,
hanno notato vari barattoli contenenti 200 gr. di
marijuana già essiccati. Il ragazzo, dopo essere stato
arrestato ed essere stato condotto agli arresti
domiciliari, è stato giudicato con rito direttissimo al
termine del quale è stato sottoposto all’obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria.
Palermo
– Sparatoria e morte in mercato, CC 1 preso. Le
manette sono scattate per Calogero LO PRESTI
23enne nato e residente a Palermo accusato per
l’omicidio di Andrea CUSIMANO 29enne nato e
residente a Palermo. I militari del Comando Provinciale
di Palermo stamane, poco prima delle ore 08:00 circa,
hanno arrestato LO PRESTI, dopo che lo stesso aveva
esploso, per ragioni ancora da chiarire, diversi colpi
d’arma da fuoco in direzione di Andrea CUSIMANO, 29enne
nato e residente a Palermo. Il ferito, trasportato,
tramite soccorso medico 118, presso l’ospedale Civico
è deceduto. I servizio disposti dal Comando
Provinciale di Palermo, intensificati nei luoghi più
sensibili e/o maggiormente frequentati da persone,
hanno: consentito un rapido e risoluto intervento
fermando l’autore presunto dell’omicidio che è stato
letteralmente “buttato giù” dall’auto, dove sedeva come
passeggero e con la quale ha tentato, invano, di
fuggire, evitato che il fatto potesse degenerare visto
che notoriamente il mercato storico, proprio di sabato,
è frequentato da parecchie persone. Il conducente della
vettura è riuscito invece a darsi alla fuga e le
ricerche sono ancora in corso. I Carabinieri sono
riusciti a recuperare l’arma del delitto (una pistola
revolver marca “Lebel” di fabbricazione francese,
calibro 8) di cui il LO PRESTI si era disfatto prima di
darsi alla fuga. Calogero LO PRESTI è stato arrestato
per il reato di omicidio e tradotto presso il carcere
“Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
Palermo
– Carabinieri scoprono coltivazione
marijuana, bloccato
coltivatore.
I militari hanno scoperto una vera e propria serra artificiale
fabbricata da Saverio
FORTUNATO 60enne palermitano residente a Carini.
i Carabinieri della Stazione di Resuttana Colli hanno
rivenuto la piantagione di marijuana, costruita fino a
minimi dettagli, comprendente 7 piante dall’altezza di
un metro e settanta circa ognuna e, proprio accanto ai 7
vasi di cannabis indica, una busta, contenente ben 39
semi dello stesso tipo, oltre a vario materiale
fertilizzante usato per la coltivazione. Il 60enne
per coltivazione e detenzione illecita di sostanze
stupefacente, sarà giudicato anche per furto aggravato:
l’intero impianto di ventilazione usato per allontanare
il più possibile il forte odore emanato dalle piante di
marijuana, assieme all’impianto di riscaldamento
costituito da varie lampade alogene utilizzate per
alzare ed abbassare la temperatura a seconda dello stato
di coltivazione, era allacciato in maniera del tutto
abusiva alla rete elettrica pubblica. Il giudice, dopo
aver convalidato l’arresto al termine dell’udienza di
convalida, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo
di presentazione alla polizia giudiziaria, in attesa del
processo.
Palermo
–
Operazione antidroga, CC 2 presi. I Carabinieri
dell’Aliquota Radiomobile di Monreale impegnati in una
serie di servizi di controlli hanno bloccato Christian
MADONIA 28enne palermitano, volto noto il quale,
al momento del controllo ha provato a disfarsi di 1
busta da 10,5 grammi di cocaina e di 1 dose della stessa
sostanza da 0,6 grammi. Il soggetto, per questo motivo è
stato accompagnato presso il carcere Pagliarelli di
Palermo, in attesa della convalida, a seguito della
quale è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
I militari della
Stazione di Monreale hanno, durante un posto di
controllo, hanno anche bloccato L.P.M
23enne palermitano, perché trovato in possesso di 2
buste contenenti marijuana per un peso di 50 grammi. la
perquisizione domiciliare successiva ha consentito ai
militari il rinvenimento di 2 capsule di droga del tipo
MD e di 1 bilancino di precisione. L’Autorità
Giudiziaria ha disposto il regime degli arresti
domiciliari in attesa della convalida al G.I.P..
Palermo
– Carabinieri ricordano
40° eccidio Ten.col. Russo e prof. Costa. Il
40°
anniversario dell’uccisione
del Ten. Col. dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe RUSSO e
del Prof. Filippo COSTA, ricorre il 20 agosto ed è
avvenuta nel 1977 nella
frazione di Ficuzza del Comune di Corleone nei
pressi della Real Casina di Caccia del re borbonico
Ferdinando IV.
La cerimonia
commemorativa, si svolge alle ore 10:00 dello stesso
giorno, nella medesima località dell’evento ed alla
presenza del Comandante Generale dell’Arma dei
Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Tullio DEL
SETTE, interviene anche la figlia del Ten. Col. Russo.
Palermo
– Strage
a Passo Rigano: Gen. Galletta ricorda 7 carabinieri
uccisi con bomba da Giuliano.
Il 68° anniversario della
strage avvenuta 19 agosto di 68 anni addietro in
località Passo
di Rigano di Palermo.
Il grave evento criminoso provocò la morte di sette
Carabinieri effettivi al Battaglione Mobile Carabinieri
di Palermo i quali, mentre stavano viaggiando a bordo di
un autocarro militare unitamente ad altri commilitoni,
furono uccisi dall’esplosione di una mina collocata
sotto il manto stradale, azionata a distanza dal bandito
Giuliano.
Una corona d’alloro al Cippo commemorativo in onore dei
caduti è stata deposta, alle ore 09.00, sul luogo
dell’eccidio, alla presenza del Comandante della Legione
Carabinieri Sicilia, Generale di Brigata Riccardo
Galletta, del Comandante della 1^ Brigata Mobile
Carabinieri di Roma Generale di Brigata Carlo Cerrina,
e di alte Autorità Cittadine. Il Generale di Brigata
Riccardo Galletta, presso la chiesa di San Giacomo dei
Militari, ubicata all’interno del Comando Legione
Carabinieri Sicilia, ha consegnato le Medaglie d’Oro al
Merito Civile “alla Memoria” ai familiari delle Vittime,
richiamando i contenuti storici dell’evento e
sottolineando l’importanza della memoria quale momenti
di commemorazione dei Carabinieri caduti e di formazione
delle nuove leve che, non avendo vissuto in prima
persona quei tragici eventi, possano ispirarsi a quei
nobili ideali e consapevolizzare il ruolo e le
responsabilità connesse con il servizio prestato.
Palermo
– Austriaco
e
tedesco cenano, si dileguano
senza pagare conto, CC presi. Si tratta di Stefan
Marco GRAF 28enne, nato in Austria e Constantin
Niels Winfried SONNTAG 34enne, nato in Germania.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando
Provinciale di Palermo hanno ammanettato i due cittadini
stranieri con l’accusa di violenza, resistenza e
minaccia a Pubblico Ufficiale. Stefan
Marco GRAF e Constantin Niels Winfried SONNTAG
entrambi in Italia senza fissa dimora, dopo
aver cenato in una pizzeria nel centro della città, si
sono allontanati dal locale senza pagare. I personaggi
sono stati seguiti e raggiunti dai titolari, hanno
iniziato a minacciarli brandendo un coltello contro di
loro. L’intimidazione proseguiva anche nei confronti di
una pattuglia di militari dell’Esercito Italiano, che
avendo notato quanto stava accadendo erano intervenuti,
riuscendo a bloccare non senza difficoltà i due
stranieri, uno dei quali non aveva la minima intenzione
di buttare via il coltello. I Carabinieri del Nucleo
Radiomobile, giunti sul posto nell’immediatezza, hanno
preso in custodia i due accompagnandoli in caserma, e
sequestrando il coltello usato pochi minuti prima.
Stefan Marco GRAF e Constantin Niels Winfried SONNTAG,
su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati
tratti in arresto e sottoposti a giudizio con rito
direttissimo a seguito del quale, dopo la convalida sono
stati sottoposti all’Obbligo di presentazione alla
Polizia Giudiziaria.
Bagheria
PA –
Stalker minaccia ex compagna col coltello, 1 in manette.
Agenti della Polizia di Stato, appartenenti al
Commissariato di P.S. di Bagheria ed all’Ufficio
Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ieri
sera, hanno tratto in arresto nella flagranza del
reato di atti persecutori, aggravato dall’uso di un
coltello, S.G., bagherese di anni 41. Una
telefonata alle ore 21.30, era giunta alla Sala
Operativa della Questura da parte di una donna impaurita
che segnalava sotto la sua abitazione, la presenza del
suo ex compagno, armato di coltello. La vittima ha
riferito che lui aveva citofonato dicendole di scendere
perché “era giunto il suo momento” e doveva usare su di
lei il coltello che qualche giorno prima le aveva
mostrato. 2 volanti della Polizia di Stato
immediatamente sono giunte sul posto. Gli agenti,
sempre in contatto telefonico con la donna, hanno
individuato il soggetto descritto, il quale, accortosi
della loro presenza è sceso repentinamente dall’auto
con cui era giunto e maldestramente ha cercato di
occultare sotto l’auto un grosso coltello, con una lama
in acciaio scintillante e manico nero. Il gesto non è
sfuggito ai poliziotti che in un attimo l’hanno bloccato
e recuperato il coltello. La donna, ascoltata dagli
agenti, ha raccontato che da circa un anno e mezzo era
finita la sua storia con S.G. e da allora lui,
non rassegnandosi, aveva intrapreso nei suoi confronti
una vera e propria persecuzione: minacce, ingiurie,
soprusi e angherie, specialmente sul luogo di lavoro,
avevano reso la vita della vittima impossibile,
inducendola a non uscire quasi più di casa. La donna ha
aggiunto che qualche giorno prima aveva sorpreso lui
sotto casa ed incurante della presenza del loro bambino,
le aveva mostrato un grosso coltello, affermando che con
quello l’avrebbe uccisa. La donna, dopo l’ennesima
minaccia ed il reale pericolo percepito, ha deciso di
rivolgersi alla Polizia e denunciare tutto.
S.G.,
è stato, tratto in arresto e condotto presso la Casa
Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese.
Palermo
– Blitz in casa a Mondello, agenti e cinofili
trovano droga, 1 ai domiciliari.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto ai
domiciliari M.R., 48enne palermitano, accusato
del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti. L’arresto è maturato nell’ambito di
articolate attività di indagine, appositamente
predisposte dalla Questura, finalizzate alla prevenzione
e alla repressione del traffico di sostanze
stupefacenti. I poliziotti appartenenti alla squadra
investigativa del Commissariato di P.S. “Mondello”, con
l’ausilio di agenti dell’omonimo Commissariato e
delle Unità Cinofile della Questura, ieri mattina,
intorno alle ore 10.00, a seguito di mirate ipotesi
investigative, hanno proceduto alla perquisizione
dell’abitazione di M. R. a Mondello. I poliziotti,
grazie anche al fiuto del cane antidroga che ha
segnalato, in maniera inequivocabile la possibile
presenza di stupefacente, dopo un accurato controllo
nell’immobile, hanno rinvenuto e sequestrato
stupefacente del tipo hashish e marijuana, per un peso
complessivo di circa 100 grammi, di cui una parte già
pronta e confezionata per la vendita. I tutori
dell’ordine hanno inoltre, rinvenuto diversi arnesi atti
al frazionamento ed al confezionamento dello
stupefacente. M. R., alla luce di quanto emerso, è
stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti. L’arrestato, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto
presso la sua abitazione in regime di arresti
domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
Palermo
– Questore, omaggio per 32° anniversario omicidio
commissario Montana.
Una cerimonia
commemorativa si è svolta di mattina a Porticello, in
occasione del trentaduesimo anniversario dalla tragica
morte del Commissario Capo della Polizia di Stato,
Giuseppe Montana. Il Questore di Palermo ha reso
omaggio alla memoria del Funzionario di Polizia
barbaramente ucciso, deponendo un cuscino di fiori sul
luogo dell’attentato. Il 28 luglio del 1985, proprio
nella frazione marinara di Santa Flavia, “Cosa Nostra”
decise di interrompere barbaramente l’azione di
contrasto alle cosche mafiose che il dott. Montana, fino
a quel momento, aveva brillantemente condotto,
attraverso l’instancabile lavoro della Sezione
“Catturandi” della Squadra Mobile di Palermo. Onestà ed
abilità professionali ne fanno, ancora a distanza di
tanti anni, uno dei principali punti di riferimento di
donne e uomini della Polizia di Stato.
Palermo
- Poliziotti in bicicletta a Mondello e zone movida.
Da oggi, il servizio di prossimità e di controllo del
territorio è assicurato anche di nuovi mezzi a 2 ruote.
Biciclette alla Polizia di Stato, in città ed
in provincia per a rendere più agile l’azione dei
poliziotti nei luoghi tradizionalmente frequentati da
cittadini e turisti nei mesi estivi. Le due ruote,
donate da un’azienda locale ed assegnati ai
Poliziotti di Quartiere, serviranno per dare slancio
al contrasto del borseggio e del crimine predatorio nei
luoghi classici della movida e di ritrovo estivo, per
rendere più incisivo il servizio di “Polizia di
Prossimità”, attraverso un più immediato contatto
con cittadini e commercianti. Turisti ed residenti sul
litorale di Mondello od all’interno del grosso centro
storico palermitano, ma anche sull’altro versante
costiero della provincia, quello orientale, fino
addirittura a Cefalù, potranno vedere pedalare
poliziotti con indosso caschetti da ciclista. La
bicicletta è il mezzo, tradizionalmente, più agile che
potrà assicurare movimenti più rapidi ed interventi più
dinamici anche all’interno di parchi e aree verdi della
provincia, garantendo quindi efficaci standard di
sicurezza, anche dal punto di vista ecologico.
Palermo –
Mafia:
Carabinieri
sequestrano 1 milione€ in beni, 2 in carcere.
I militari del Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno
dato esecuzione ad un provvedimento emesso da parte del
Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su
richiesta della Procura della Repubblica (dott. Sergio
Demontis) con il quale è stato disposto un sequestro
beni per un valore complessivo di circa 1.000.000 € a
carico di: Tommaso
LO PRESTI in atto detenuto presso la Casa
Circondariale di Voghera in quanto tratto in arresto
nell’ambito dell’operazione denominata “IAGO”, nel
2014, con la quale erano stati tratti in arresto
numerosi esponenti dell’organizzazione mafiosa facenti
parte del mandamento di “Porta Nuova”. Le indagini
patrimoniali sono consequenziali all’operazione di
polizia giudiziaria con cui si dimostrò che Tommaso
LO PRESTI aveva rivestito il ruolo di vertice del
mandamento mafioso dirigendone le dinamiche delittuose
con particolare riferimento alle attività estorsive, al
traffico di sostanze stupefacenti, nonché alla gestione
illegale di giochi e scommesse. Tommaso LO PRESTI, per
tale ragione, è stato condannato in primo grado dal
Tribunale di Palermo alla pena di anni 12 di reclusione,
pena poi confermata con Sentenza della Corte D’Appello
di Palermo. Il quadro probatorio raccolto nell’ambito
delle indagini patrimoniali era in grado di dimostrare
l’esistenza di beni immobili nella disponibilità di
Tommaso LO PRESTI ma di fatto intestati a terze
persone al fine di celarne la riconducibilità diretta e
così scongiurare l’eventualità di un sequestro
patrimoniale. La complessa attività investigativa,
svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali,
ha così consentito di sequestrare un patrimonio
illecitamente accumulato costituito dai seguenti beni:
complesso dei beni aziendali riconducibile all’impresa
individuale con attività di autoriparatore, avente sede
in Palermo; 1 magazzino a Palermo, dove si svolge
l’attività connessa alla suddetta impresa individuale; 1
abitazione a Palermo; 2 rapporti bancari, intestati
alla coniuge. I Carabinieri di Palermo,
contestualmente, a seguito di ordine di esecuzione per
la carcerazione emesso dalla Procura Generale della
Repubblica presso la Corte d’Appello, a Palermo e Reggio
Calabria, hanno tratto in arresto rispettivamente:
Tommaso DI GIOVANNI 51enne nato a Palermo, dovendo
espiare la pena di 8 anni, 5 mesi e 10 giorni;
Calogero LO PRESTI 64enne nato a Palermo, dovendo
espiare la pena di 9 anni, 4 mesi; I soggetti erano già
stati tratti in arresto nell’anno 2011 nell’ambito
dell’operazione denominata “Pedro” in quanto ritenuti
elementi di vertice del mandamento mafioso di Palermo –
Porta Nuova e per aver preso parte alle attività
delittuose dell’organizzazione mafiosa segnatamente alle
attività estorsive, al traffico di sostanze stupefacenti
e alle rapine. DI GIOVANNI è stato dunque associato alla
Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, mentre
Calogero LO PRESTI è stato associato alla Casa
Circondariale di Reggio Calabria.
Palermo
– Sequestro 1,5 milioni € beni di Salvatore RIINA.
I Carabinieri del R.O.S. coadiuvati da quelli del
Comando Provinciale di Palermo e Trapani, hanno dato
esecuzione ad un Decreto di Sequestro beni emesso dal
Tribunale – sezione misure di prevenzione - di Palermo
su proposta della Procura della Repubblica di Palermo
nei confronti del capo di cosa nostra Salvatore RIINA e
del suo nucleo familiare per un valore complessivo di
circa 1,5 milioni €. Le indagini patrimoniali condotte
dal ROS costituiscono il completamento della più
generale attività di contrasto condotta dai Carabinieri
nei confronti del potente mandamento mafioso di
Corleone, uscito depotenziato negli ultimi 5 anni dagli
esiti delle indagini Patria, All Stars e Grande Passo,
ed ha consentito di individuare e colpire il patrimonio
occulto riconducibile a Salvatore RIINA, alla moglie
Ninetta BAGARELLA ed ai figli, Giuseppe Salvatore, Maria
Concetta e Lucia. I beni sequestrati sono localizzati
prevalentemente nelle province di Palermo e Trapani, e
sono costituiti da 3 società, una villa, 38 rapporti
bancari e, soprattutto, numerosi terreni di cui si è
accertata l’attuale disponibilità al capo mafia
corleonese. Il Punto cruciale dell’indagine patrimoniale
è rappresentato dalla evidente sperequazione tra i
redditi dichiarati negli anni da RIINA e dai suoi
congiunti, da cui è stato possibile ipotizzare
l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite. I
carabinieri in tale quadro hanno fatto emergere la
significativa e continuativa disponibilità di denaro
contante della famiglia, ed in particolar modo della
moglie la quale, malgrado i molteplici sequestri di beni
mobili subiti nel tempo ed a fronte dell’assenza di
redditi ufficiali, è riuscita a emettere nel periodo
2007-2013 assegni per un valore di oltre 42.000 mila
euro a favore dei congiunti detenuti. Il sequestro
comprende, inoltre, la villa di 5 vani di Mazara del
Vallo in via degli sportivi 42, in cui, in passato, nei
periodi estivi Salvatore RIINA avrebbe trascorso la
latitanza con il proprio nucleo familiare. Le indagini
hanno ricondotto l’effettiva proprietà dell’immobile,
intestata a un prestanome, a Salvatore RIINA il quale,
dopo la sua cattura avvenuta nel gennaio del 1993, la
cedeva al fratello Gaetano che l’ha occupata
ininterrottamente attraverso un fittizio contratto di
locazione. Gaetano RIINA, nel gennaio del 1984, aveva
già subito la confisca dell’abitazione a lui intestata,
in contrada Banno Miragliano di Mazara del Vallo, da
parte del Tribunale di Trapani, nella persona del
Giudice Alberto Giacomelli che proprio per questo motivo
subì la vendetta dei corleonesi che l’uccidevano il 14
settembre 1988 e per il quale Salvatore RIINA è stato
condannato all’ergastolo. Le intercettazioni hanno
rivelato come l’abitazione oggetto dell’attuale
sequestro fosse stata oggetto di disputa tra Gaetano
RIINA e la cognata, Ninetta Bagarella, che ne
rivendicava la proprietà per sé e i suoi figli. Il
provvedimento si estenderà alle province di Lecce e
Brindisi, dove sono stati localizzati i beni aziendali
formalmente intestati ad Antonino CIAVARELLO, genero di
Salvatore RIINA (Società a Responsabilità Limitata
Rigenertek, AC Service e Clawstek) tutte operanti nella
vendita al dettaglio di autovetture e, stando agli esiti
delle indagini patrimoniali, costituite con proventi di
presunta derivazione illecita. I carabinieri, dall’esame
incrociato della contabilità di queste aziende hanno
evidenziato una sperequazione di ben 480 mila euro,
immessi per lo più in contanti ed in numerose tranche
nei patrimoni sociali senza alcuna giustificazione
legale. Il Tribunale di Palermo, contestualmente al
sequestro, ha inoltre sottoposto ad amministrazione
giudiziaria l’azienda agricola dell’ente Santuario Maria
Santissima del Rosario di Corleone. I militari hanno in
particolare accertato l’ingerenza di Salvatore RIINA e
della sua famiglia nel controllo e nella gestione di un
vasto appezzamento di terreno del santuario, esercitati
inizialmente attraverso Vincenzo DI MARCO, storico
giardiniere ed autista del nucleo familiare di Salvatore
RIINA, e dal 2001 per il tramite del figlio, Francesco
DI MARCO. Le indagini del ROS hanno posto in luce
l’irregolare gestione dell’azienda agricola, di fatto
amministrata per conto della famiglia RIINA alla quale
spettava ogni decisione sia sull’utilizzo dei terreni
che sulla distribuzione delle rendite, esautorando il
legale rappresentante dell’Azienda. Il Tribunale per
tali motivi ha disposto l’amministrazione giudiziaria
per sei mesi allo scopo di consentire la rimozione degli
ostacoli al libero esercizio delle attività aziendali
depurandole dalle infiltrazioni mafiose. I decisivi
riscontri in tal senso sono stati ricavati dagli esiti
delle indagini della Compagnia Carabinieri di Corleone
che, nel 2012, ha documentato l’esistenza di una
controversia per la gestione di tali terreni tra il
figlio del capo mandamento, Leoluca LO BUE e Francesco
DI MARCO che aveva costretto quest’ultimo a rivolgersi
prima a Giuseppe Salvatore RIINA e successivamente alla
madre Antonina BAGARELLA. La questione, dopo un lungo ed
aspro confronto, era stata risolta a favore del DI
MARCO, rimanendo cogente l’iniziale decisione di
Salvatore RIINA che il capo mandamento pro-tempore
Rosario LO BUE non si era permesso di modificare. I
carabinieri hanno rilevato come il dato rappresenti un
ulteriore elemento sintomatico di come l’anziano e
malato capo di cosa nostra, nonostante la lunga
detenzione, sia riuscito nel tempo ad imporre il proprio
volere riguardo dinamiche criminali non solo interne al
mandamento di Corleone, ma anche nei più generali
assetti di cosa nostra, come hanno dimostrato, nel 2008,
gli esiti dell’operazione denominata “Perseo” dei
Carabinieri.
nella
foto da sin:
Catalano, Traina, Cosina, Loi e Li Muli
Palermo
– Questura ricorda
Strage via D’Amelio.
25° Anniversario della Strage di via D’Amelio, in cui
persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini
della scorta Agostino Catalano, Claudio
Traina, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi
e Vincenzo Li Muli . La Questura di Palermo in
occasione della ricorrenza il 19 luglio, ricorda le
vittime del vile attentato con una Celebrazione
Eucaristica, officiata da Don Luigi Ciotti, alle ore
18:00 presso la Cattedrale di Palermo. La manifestazione
prevede a seguire alle ore 19.30, presso il chiostro
della Questura, l’ultimo degli incontri tematici dal
titolo “Palermo, città normale”, nell’ambito
dell’iniziativa “Da Capaci a via D’Amelio: il dovere
della memoria”. i giornalisti Giovanni Bianconi e Salvo
Palazzolo e lo scrittore Marco Malvaldi, partecipano
moderati da Marco Romano, Vice Direttore del Giornale di
Sicilia. il Capo della Polizia, Direttore Generale della
Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli interviene agli
eventi.
Palermo
– Spaccio droga,
carabinieri ammanettano ragazzo e donna. Si tratta
dei
palermitani
Ivan
LO DICO 26enne e Vincenza DE LUCA 45enne.
I Carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo di
pomeriggio hanno inferto l’ennesimo duro colpo al
mercato degli stupefacenti. 2 arresti in altrettante
distinte operazioni di servizio. La prima ordine
cronologico è a finire in manette stata Vincenza DE
LUCA. I Carabinieri avendo notato uno strano andirivieni
di giovani in via Conte Federico, hanno effettuato una
serie di servizi di osservazione. I militari hanno
identificato lo stabile e perquisito l’appartamento
della DE LUCA, rinvenendo anche grazie al fiuto
infallibile di “Lego”, pastore tedesco di 2 anni, in
forza al Nucleo Carabinieri Cinofili di Palermo
Villagrazia: 30 panetti di hashish, per un peso
compressivo di 3 chilogrammi, 1 panetto e mezzo della
medesima sostanza stupefacente per un peso complessivo
di 154 grammi, 6 buste termosaldate contenenti 160
grammi di cocaina. Durante le operazioni sono stati
rinvenuti e sequestrati 2 bilancini di precisione e 400
€ in contanti, provento dell’attività illecita. Ivan LO
DICO, nel secondo caso è stato sorpreso in flagranza
dai Carabinieri mentre nel suo box tra via Della Giraffa
e via Degli Scalini era impegnato a “pesare e dividere”
in dosi della marijuana. I Carabinieri
complessivamente hanno rinvenuto: oltre 1 kg di
marijuana, 1 dose di hashish, 2 bilancini di precisione
e 700 € in contanti, provento dell’attività illecita. LO
DICO è stato anche deferito in libertà con l’accusa di
ricettazione e riciclaggio a seguito del rinvenimento di
una Fiat Panda, completamente smontata, risultata
asportata lo scorso 7 gennaio in danno di una 42enne. I
due su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati
arrestati con l’accusa di detenzione illecita di
sostanze stupefacenti e tradotti presso la Casa
Circondariale Pagliarelli di Palermo in attesa
dell’udienza di convalida.
Altofonte
Pa
– CC scoprono
coltivazione 49 piante cannabis 1 ai domiciliari col
braccialetto. Le indagini condotte dai Carabinieri
dell’Aliquota Operativa di Monreale e dai Carabinieri
della locale Stazione finalizzate alla ricerca di
piantagioni di sostanza stupefacente del tipo cannabis
indica, hanno condotto all’arresto ai domiciliari con
braccialetto di Paolo Trupiano, 46enne, palermitano. I
Carabinieri hanno notato che, nell’ abitazione di
campagna del predetto, sita in contrada Rebuttone, le
finestre e le porte di ingresso erano sempre chiuse,
con le tapparelle abbassate ed ancora che, i
condizionatori erano, altresì, in funzione ad ogni ora
del giorno e della notte. I Carabinieri, a seguito
della perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto una
serra con 49 piante di marijuana dell’altezza di circa
80 cm. Inoltre, all’interno dell’abitazione venivano
trovati ulteriori 350 grammi di marijuana messi ad
essiccare, mentre, nella casa di residenza a Palermo,
sono stati rinvenuti altri 400 grammi di sostanza
stupefacente del tipo marijuana pronta per la
commercializzazione illecita. La piantagione era, poi,
stata asservita ad un impianto di irrigazione, di
illuminazione e di riscaldamento ancorché allacciato
abusivamente alla rete elettrica pubblica. L’Autorità
Giudiziaria ha disposto il regime degli arresti
domiciliari nei confronti di Trupiano, in attesa della
convalida del G.I.P.. Il Giudice, ha convalidato
l’arresto disponendo gli arresti domiciliari con
braccialetto elettronico.
Campofiorito PA – CC bloccano 2 mentre rubano gasolio
da mezzi spazzatura. I militari hanno successivamente
identificato 2 entrambi nati e residenti a Palermo :
Natale ACCETTA 31enne e Salvatore CORRAO
44enne. I Carabinieri della Stazione di Campofiorito,
durante un servizio teso al contrasto dei reati
predatoti, svolto nel territorio, dove si sono
verificati altri furti del medesimo tenore, sono
riusciti ad assicurare alla giustizia gli autori del
colpo, sventando il reato ed evitando di conseguenza uno
stallo nel servizio raccolta rifiuti.
I due volti noti alle forze dell’ordine, erano
intenti a rubare gasolio dal compattatore per il
recupero dell’immondizia, quando sono stati bloccati dai
Carabinieri. I soggetti sono stati
fermati nella notte di lunedì nel deposito comunale di
Campofiorito, dove l’autocompattatore era parcheggiato.
Gli uomini dell’Arma che già da tempo controllavano
la zona, hanno sorpreso in flagranza i due che sicuri di
non essere sorpresi caricavano il gasolio in una tanica,
svuotando il serbatoio del mezzo comunale con un tubo di
gomma. Accompagnati in caserma, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati tratti
in arresto e giudicati con processo per direttissima
presso il Tribunale di Termini Imerese che, convalidato
l’arresto, ha disposto gli arresti domiciliari.
Palermo
– Mafia,
omicidio Lombardo: Polizia e Carabinieri ammanettano 2
indagati. Si tratta di
Giuseppe GENNA
57enne nato a Paceco e Rosario SCALIA 42enne
nato a Castelvetrano.
Uomini del RONI
dei Carabinieri di Trapani e delle Squadre Mobili di
Trapani e Palermo, con il supporto del Servizio Centrale
Operativo della Polizia di Stato e del ROS, all’alba
hanno tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di
applicazione della misura della custodia cautelare in
carcere per il reato di omicidio premeditato e aggravato
dal metodo mafioso, nei confronti Giuseppe GENNA e
Rosario SCALIA .
Il provvedimento
rappresenta il completamento del percorso investigativo
che, il 26 novembre 2015, aveva condotto al fermo di
indiziato di delitto a carico dei 2 esecutori materiali
del crimine, i noti NICOLOSI e FOGAZZA
(oggi collaboratori di giustizia) ed il successivo 15
dicembre all’arresto del mandante Giovanni Domenico
SCIMONELLI, ritenuto esponente di spicco della famiglia
mafiosa di Partanna.
Il Giudice per le
Indagini Preliminari, infatti, accogliendo le richieste
formulate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di
Palermo, il Procuratore Aggiunto dott. Paolo GUIDO ed i
Sostituti Procuratori dr. Carlo MARZELLA e dr. Francesco
GRASSI, ha riconosciuto, in Giuseppe GENNA e Rosario
SCALIA gli altri 2 concorrenti nell’omicidio.
I fatti risalgono
al 21 Maggio del 2009, allorquando i Carabinieri di
Castelvetrano, a seguito di una segnalazione anonima, si
erano recati nei pressi del bar denominato "Smart Cafè",
a Partanna. Gli investigatori hanno accertato che lì,
Salvatore LOMBARDO, personaggio noto del luogo, era
stato attinto da 2 colpi di fucile cal. 12 e si trovava
esamine proprio all’ingresso del bar.
Le indagini
esperite nell’immediato, hanno permesso ai carabinieri
di accertare che LOMBARDO era sottoposto all’obbligo
di firma presso quel Comando alle ore 19.00 di
determinati giorni, incombenza che aveva assolto anche
quella sera, poi era stato mortalmente colpito, dopo
essere tornato al noto bar di via XV Gennaio. L’azione
di fuoco era stata posta in essere da due persone
sconosciute. Gli
investigatori, nell’immediatezza
dell’evento avevano anche acquisito le immagini riprese
dalle videocamere di due esercizi commerciali, 1
gioielleria ed 1 fioraio, dislocati lungo il tragitto
compiuto dalla vittima per andare e poi tornare dalla
caserma dei Carabinieri.
La visione delle
immagini delle telecamere dei due esercizi commerciali
ha consentito di accertare che LOMBARDO, mentre si
recava in caserma e mentre vi si allontanava, era stato
seguito da vicino da 2 soggetti a bordo di
un’autovettura Volkswagen Polo di colore scuro. I tutori
dell’ordina poi hanno appurato successivamente che la
macchina fosse compatibile con quella utilizzata dai
killer dopo l’azione di fuoco. L’attività investigativa esperita
nei mesi a seguire non consentì di individuare i
responsabili dell’efferato delitto, né far luce sul suo
movente ed il caso sembrava essere destinato a rimanere
irrisolto. Le recenti indagini, condotte
dalla l’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato,
coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di
Palermo, nell’ambito della ricerca del latitante Matteo
MESSINA DENARO, hanno permesso di chiarire come
Salvatore LOMBARDO fosse sospettato di essere l’autore
del furto di un camion e di merce ai danni del
supermercato DESPAR di Partanna (Tp) gestito, di fatto,
da Giovanni Domenico SCIMONELLI e la sua uccisione
rappresentasse in sostanza una vendetta.
Le nuove
indagini del RONI dei Carabinieri di Trapani
e della Squadra Mobile di Trapani, con il supporto del
Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del
ROS, un’ulteriore e recente progressione investigativa
che, attraverso servizi tecnici e l’escussione di
numerosi testimoni, hanno permesso di individuare in
Attilio FOGAZZA e Nicolò NICOLOSI i presunti autori
dell’omicidio LOMBARDO ed in Giovanni Domenico
SCIMONELLI il mandante.
Pregresse
attività d’indagine condotte dalle Squadre Mobili di
Palermo e Trapani hanno appurato che SCIMONELLI,
NICOLOSI e FOGAZZA fossero già legati da uno stretto
rapporto di amicizia al momento dell’omicidio.
L’attento
riascolto delle intercettazioni e la disamina del
traffico cellulare dei protagonisti, ha consentito agli
investigatori di affermare, che vi erano stati più
momenti in cui NICOLOSI e FOGAZZA, avessero avuto la
possibilità d’incontrare LOMBARDO il giorno del suo
omicidio.I tutori dell’ordine hanno
collocato SCIMONELLI
sulla scena del crimine, con particolare riferimento
alle fasi immediatamente antecedenti il delitto quando,
grazie a Rosario SCALIA, teneva sotto controllo gli
spostamenti della vittima accertandosi che tutto stesse
proseguendo nei termini previsti.
Le
indagini inoltre, supportate anche dalle dichiarazioni
pienamente riscontrate di FOGAZZA e NICOLOSI che nel
frattempo hanno deciso di collaborare con la giustizia,
hanno permesso di accertare anche la responsabilità di
altri 2 correi: gli arrestati Giuseppe GENNA e Rosario
SCALIA.
Il primo aveva messo a
disposizione di NICOLOSI e FOGAZZA l’auto (WV polo)
utilizzata per commettere l’omicidio e successivamente
un’altra vettura per far sì che gli stessi potessero
immediatamente far perdere le loro tracce. Il secondo
per avere intrattenuto LOMBARDO all’interno del bar,
comunicando a SCIMONELLI, tramite sms, i movimenti
della vittima. Gli inquirenti hanno ricostruito che, nel
momento in cui il LOMBARDO lasciava il bar per recarsi
presso la locale Stazione Carabinieri, SCALIA notiziava
dell’evento SCIMONELLI, il quale a sua volta avvisava
NICOLOSI e FOGAZZA che avrebbero poi seguito ed ucciso
LOMBARDO al suo rientro presso il bar.
Il gruppo
d’investigatori dell’Arma dei Carabinieri e della
Polizia di Stato, costituitosi allo scopo, ha, dunque,
analizzato sotto il coordinamento della Direzione
Distrettuale Antimafia di Palermo ogni dettaglio delle
indagini esperite all’epoca dell’omicidio,
ricostruendone nella sua interezza l’esecuzione, la cui
pianificazione, che sarebbe avvenuto sicuramente nel
contesto mafioso riconducibile al mandamento di
Castelvetrano.
Palermo
– CC a Misilmeri bloccano 3 che bruciano cavi
elettrici rubati. I Carabinieri del Nucleo
Operativo e Radiomobile della Compagnia di Misilmeri, di
notte in collaborazione con i militari della stazione di
Campofelice di Fitalia, hanno ammanettato 3 soggetti con
l’accusa di combustione illecita di rifiuti e furto
aggravato. I tre palermitani: G.R. 46enne, G.S. 18enne e
M.l. 28enne sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre
stavano dando fuoco ad alcune matasse di fili di rame in
un appezzamento di terreno (in totale circa 600 kg di
cavi) noncuranti delle gravi ripercussioni ambientali
causate da questa pratica, e tantomeno della possibilità
che l’incendio potesse propagarsi in maniera
incontrollata causando danni più gravi. I tre, alla
vista dei militari, hanno tentato di allontanarsi ma
sono stati immediatamente bloccati. I tutori dell’ordine
nelle vicinanze hanno trovato un furgone Iveco Daily, di
proprietà della moglie di uno dei tre soggetti, dove
erano già state caricate alcune matasse di rame bruciate
poco prima. I carabinieri stanno svolgendo accertamenti
anche con l’ausilio di personale dell’E.N.E.L. per
verificare dove siano state asportate le matasse di
rame. Gli arrestati tradotti presso la Casa
Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed a seguito
dell’udienza di convalida è stato disposto per G.R. e
M.l. gli arresti domiciliari mentre per G.S. l’obbligo
di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Palermo
- CC
arrestano 1 ricercato internazionale per violenza
sessuale in Belgio. Si tratta di Ettore FAUGERA
44enne palermitano. Il personaggio era stato condannato
a 3 anni di reclusione dall’Autorità Giudiziaria belga,
perché accusato di aver commesso violenza sessuale
aggravata e continuata nel periodo compreso tra il
dicembre 2007 e l’aprile 2009.
il condannato si era reso irreperibile poco prima che
la polizia belga potesse eseguire l’ordine di
carcerazione. L’autorità dopo l’approvazione del
giudice, aveva diramato in tutti i paesi europei il
mandato d’arresto con contestuale rintraccio attraverso
il sistema di informazione Schenghen, la banca dati
istituita a livello europeo che consente di condividere
e scambiare dati relativi a determinati soggetti.
Ettore FAUGERA proprio durante un normale controllo
della circolazione stradale ed alla successiva
interrogazione nelle banche dati, è stato identificato
dai Carabinieri della Stazione Partanna Mondello i
quali hanno accertato che
il 44enne palermitano, era ricercato dallo scorso
giugno.
I militari dell’Arma completate le formalità hanno
accompagnato il soggetto nel Carcere Pagliarelli.
Palermo
– Zen: CC, scoprono canile abusivo, 1 denunciato.
I Carabinieri della Stazione San Filippo Neri ed i
militari Forestali del Centro Anticrimine Natura di
Palermo si sono imbattuti in un canile completamente
abusivo.
I tutori dell’ordine hanno effettuato l’ispezione,
allo ZEN 2, finalizzata alla verifica del rispetto
del benessere degli animali. 22 cuccioli di varie razze,
tutti collocati all’interno di 16 box, erano ospiti
inconsapevolmente di una struttura fantasma. I militari
dell’Arma hanno accertato la mancanza di qualsiasi
autorizzazione, e la completa assenza di un idoneo
sistema di canalizzazione e scarico necessario per lo
smaltimento di rifiuti organici.
Il gestore è stato denunciato per attività di gestione
dei rifiuti non autorizzata. I 22 cani stavano
complessivamente bene. 2 beagle erano legati con una
catena che non garantiva movimento.
E.F. 30enne, che deteneva i due beagle incatenati
è stato denunciato per il reato di “detenzione di
animali in condizioni incompatibili con la loro natura e
produttive di gravi sofferenze”. La struttura è stata
sequestrata ed affidata al gestore.
I carabinieri ricordano che :”in caso si vada in vacanza
e non si possa portare al seguito il proprio amico a 4
zampe, è consigliabile di verificare sempre che la
struttura ed il personale a cui lo si affida, che sia
regolarmente autorizzata”.
Palermo
–
Agenti trovano portafoglio smarrito da turisti francesi:
consegnato. La Polizia ha riconsegnato ad una
coppia di francesi ottantenni un portafoglio che
conteneva tra gli altri anche tessere bancomat e carte
di credito. I Poliziotti appartenenti al Commissariato
di P.S. “Cefalù” dopo avere rinvenuto 1 portafoglio da
donna di colore nero in similpelle si sono subito
attivati per rintracciarne i proprietari estrapolando
dagli appunti presenti tra i documenti il telefono
appartenente ad un club francese il cui gestore,
contattato nell’immediatezza, ha fornito indicazioni per
risalire ai due coniugi francesi che l’avevano smarrito.
La “sezione volanti”, comunicando con una parente della
coppia francese tramite email ha fatto sì che nel
corso della mattinata i due turisti prima che
lasciassero la cittadina normanna si potessero recare
presso il Commissariato per ritornare in possesso dei
loro effetti personali. La coppia francese non ha
mancato di ringraziare gli operatori del Commissariato
di P.S. “Cefalù” per avere loro consentito di recuperare
anche alcuni importanti appunti contenuti nel
portafoglio che – a dire della coppia - custodivano
informazioni importanti della loro famiglia.
Corleone
PA
- CC bloccano 3 con 100g. droga in auto: ai
domiciliari. Carabinieri della Aliquota Radiomobile
della locale Compagnia, coadiuvati dai militari della
Stazione nella serata hanno arrestato per il reato di
detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio
tre soggetti, V.P. 38enne, Z.B.
41enne e S.R. 28enne , tutti
residente a Corleone. I militari, nel corso di un
servizio di perlustrazione svolto nel centro di Corleone
che, nei giorni in questione ha avuto un incremento dei
turisti in occasione dei festeggiamenti del Corpus
Domini, sono stati insospettiti dal comportamento dei
tre soggetti. I personaggi viaggiavano a bordo della
propria auto, ed i carabinieri hanno deciso di
effettuare un controllo. I 3, alla vista dei militari,
hanno lanciato dal finestrino lato guida 1 oggetto.
L’involucro è stato immediatamente recuperato risultando
essere 1 panetto di sostanza stupefacente del tipo
hashish dal peso di grammi 100. Gli arrestati, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati
sottoposti ai domiciliari in attesa della convalida.
L’Autorità Giudiziaria al termine delle attività ha
disposto per tutti la misura dell’obbligo di dimora.
Palermo
– Cinofili trovano 2 kg
marijuana
in casa: CC, sorpreso 32enne.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e
della Stazione di Monreale hanno bloccato Giovanni
Corona 32enne palermitano, già noto alle Forze
dell’Ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di
spaccio di sostanza stupefacente. I
militari dell’Arma, sospettando che il personaggio
potesse tenere sostanza stupefacente nella sua
abitazione, hanno ritenuto opportuno procedere ad una
perquisizione domiciliare. Il fiuto
infallibile di Derby, pastore tedesco di 2 anni in forza
al Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Palermo
Villagrazia, ha permesso di rinvenire in un magazzino,
2kg marijuana, 1 bilancino e 410 € in banconote di vario
taglio. Un parente del personaggio, è
irreperibile dal momento del controllo, ed è stato
deferito all’Autorità Giudiziaria per lo stesso reato. i
militari ritengono che i due erano complici dello stesso
disegno criminoso. L’Autorità Giudiziaria
ha disposto il regime degli arresti domiciliari, in
attesa della convalida al GIP. Il Giudice
ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di dimora
per CORONA.
Palermo
–
Prostituzione in
casa: CC trovano figlia agevolata da madre e convivente.
I Carabinieri della Stazione di Partanna Mondello hanno
ammanettato con l’accusa di favoreggiamento della
prostituzione
Anthony Yehn
GAONA JEMENEZ 28enne e Gloria
Ines
LOPEZ CASTENADA 54enne, entrambi nati in Colombia ma
cittadini spagnoli. Gli investigatori, dopo un’attenta
analisi effettuata su alcuni siti di incontri online,
hanno posto l’attenzione in particolare, sull’annuncio
di una donna che informava la clientela di essere in un
appartamento nella periferia di Mondello, oltre alla
pubblicazione di foto “osé”. I militari immediatamente
hanno deciso di organizzare un apposito servizio,
posizionandosi nei pressi dell’abitazione e riuscendo a
trovare una posizione idonea che permettesse di
osservare l’ingresso senza essere scoperti. I militari
dopo circa un’ora di osservazione hanno documentato
diversi clienti che salivano e scendevano ripetutamente
dall’abitazione, non prima che Anthony
Yehn GAONA
JEMENEZ scendesse per prendere i contatti e pattuire
la prestazione con i clienti. Gli investigatori, dopo
l’ultimo avventore, hanno fatto scattare il blitz in
casa. I carabinieri hanno rinvenuto oltre a numerosi sex
toys e preservativi, la donna con 2600 € nella borsa,
mentre lui si era rifugiato in bagno. I Carabinieri
sono rimasti sorpresi ancora di più, poiché la donna
trovata nella stanza da letto era la figlia della
54enne ad effettuare l’attività di prostituta. Il
fenomeno emerso con l’arresto dei due è alquanto
particolare: i due arrestati erano da circa un mese in
Italia ed erano pronti a partire l’indomani alla volta
della Spagna insieme alla figlia. I soggetti sono stati
arrestati in flagranza di reato per favoreggiamento
della prostituzione, previsto dall’Articolo 3 della
legge Merlin. il giudice, dopo la notte trascorsa agli
arresti domiciliari, ha convalidato l’arresto, e rimesso
i due in libertà in attesa del processo, che si terrà
nel mese di giugno con il rito abbreviato.
Palermo
- Comandante interregionale di
divisione Robusto visita C.do Palermo. Il
Generale di Divisione Luigi ROBUSTO, Comandante del
Comando Interregionale Carabinieri “CULQUALBER", che ha
competenza sulle Regioni Sicilia e Calabria, ieri
mattina, si è recato in visita al Comando Legione
Carabinieri Sicilia, ricevuto dal Comandante della
Legione, Generale di Brigata Riccardo GALLETTA. Il
Comandante Interregionale nel corso della visita ha
reso gli onori alla Bandiera di Guerra del 12°
battaglione Sicilia, firmato il Libro d’onore e
incontrato i delegati del Consiglio di base della
Rappresentanza Militare, l’Associazione Nazionale
Carabinieri nonché il personale di ogni grado dello
stesso Comando Legione, del 12° Battaglione, del
Raggruppamento e delle Unità specializzate dell’Arma. Il
Generale Luigi ROBUSTO si è intrattenuto con i militari
ed ha espresso il suo orgoglio per aver assunto il
comando di due legioni, la cui storia riunisce territori
in cui uomini di valore hanno scritto pagine eroiche
nella storia della Benemerita. Il gen Robusto nel
pomeriggio ha incontrato le Autorità locali,
riservandosi di terminare le restanti visite nelle
prossime occasioni . L’alto ufficiale, prima di lasciare
il capoluogo siciliano, ha voluto rendere omaggio al
Gen. Dalla Chiesa ed al Cap. D’Aleo recandosi sui luoghi
degli attentati, con l'emozione di onorare coloro che,
con profonda dignità, hanno dimostrato amore per i più
deboli, terzietà e rigore morale, ponendosi quale
indubbio riferimento e elevato esempio soprattutto per i
giovani.
Palermo
–
CC, scoperta in sotterranei condominio Zen 1
piantagione marijuana. I Carabinieri della
Stazione di San Filippo Neri, nella notte durante
controlli allo Zen, hanno scoperto una coltivazione
indoor di 59 piante di marijuana 1 metro ciascuna,
nascoste in un cunicolo sotterraneo collocato al di
sotto di un padiglione. I militari hanno trovato anche
apposite apparecchiature predisposte per la cura nei
minimi dettagli : impianto di areazione, composto da un
sistema di ventole per il ricambio dell’aria, con
l’utilizzazione di diverse lampade alogene in alluminio,
complete di paraluce, essenziali per il riscaldamento. I
Carabinieri, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, hanno
individuato, sul pavimento di un vano condominiale, 1
botola. Gli investigatori avuto accesso all’interno del
buco, e seguendo le tracce che il fortissimo odore della
marijuana sprigionava, hanno rinvenuto, dietro un
parete, piante e materiale. I militari svolgono ancora
accertamenti per individuare i proprietari della
coltivazione.
Palermo
–
ZEN, CC chiusi esercizi abusivi.
I carabinieri della
Stazione di San Filippo Neri, nell’ambito di un servizio
organizzato all’interno del quartiere Zen 2, coadiuvati
da personale della Polizia municipale e dai tecnici
dell’Enel, hanno controllato gli esercizi commerciali
presenti fra i padiglioni del quartiere. I tre
titolari G.I, 55enne, A.Q, 25enne ed
A.A., 34enne, sono stati dichiarati in arrestato
per furto aggravato di energia elettrica, invasione di
edifici ed abusivismo edilizio, sono stati sottoposti al
rito direttissimo dinanzi al Giudice del Tribunale di
Palermo cha convalidato gli arresti. I militari
dell’Arma hanno fatto accesso in una friggitoria, in un
negozio adibito alla vendita di generi alimentari ed
infine in un panificio. I locali, privi di qualsiasi
autorizzazione ed alimentati da allaccio abusivo alla
rete elettrica pubblica, sono stati sequestrati e messi
a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Altre 3
persone sono state denunciate per avere occupato
abusivamente 3 garage presenti nello Zen.
Palermo
–
Carabinieri : Lectio Magistralis del Gen. Galletta.
Il Generale di Brigata Riccardo Galletta, Comandante
della Legione Sicilia, ha tenuto la lectio
magistralis “Federico Il Grande: il primo
servitore della Prussia”. L’evento, promosso e sostenuto
dall’Università di Palermo dal suo Magnifico Rettore
Fabrizio Micari, ha avuto come sfondo la prestigiosa
sede di Palazzo Steri. La lectio è stata introdotta dal
prof. Pietro Corrao, Coordinatore del Corso di Laurea
Magistrale in Studi Storici, antropologici e geografici,
e dal dott. Antonino Giuffrida, docente di Storia
Moderna. L’excursus del Generale Galletta si è
focalizzato sulla figura di Federico II di Prussia,
passato alla storia come il re filosofo, uomo dalle
grandi innovazioni, sia sul piano politico sia nell’arte
militare, tanto da poterlo identificare come il
precursore di Napoleone. Numerose le Autorità civili,
militari e religiose presenti, gli amici, numerosi
Carabinieri di vari gradi e diversi comandi della
Sicilia e, last but not least, un interessato,
folto gruppo di studenti universitari.
Palermo
– CC scoprono truffa on
line, denunciato 1 napoletano. Si tratta di G.C.,
31enne già noto. Il fenomeno delle truffe on-line sta
diventando d’interesse per tutti gli internauti e di
ogni età.
L’utente ignaro, infatti, ad ogni collegamento, è sempre
più esposto alle numerose insidie provenienti da quelle
che sono ormai definite frodi e truffe informatiche. Il
più classico degli inganni consiste nel proporre un
qualsiasi oggetto in vendita a prezzi vantaggiosi ed
attendere che l’utente sprovveduto, allettato
dall’offerta, invii il denaro al venditore che, una
volta intascata la somma, si rende irreperibile. I
Carabinieri della Stazione di Ustica sono riusciti ad
identificare gli autori dell’ultima truffa in ordine di
tempo. L’ultimo caso risale proprio a questi giorni. Le
indagini sono scattate dopo la denuncia presentata da un
giovane dell’isola il quale, dopo aver effettuato il
pagamento di 140 € per una consolle, nulla ha ricevuto e
non è più riuscito a mettersi in contatto con il
venditore. I militari, dopo accurati accertamenti, hanno
denunciato G.C., 31enne napoletano, già noto alle
forze dell’ordine per simili episodi il quale al momento
risulta irreperibile. I Carabinieri ad Ustica nel giro
di un mese hanno già accertato quattro episodi di truffa
on line.
Palermo
– Mette in vendita
su internet casa a Zen2
occupata abusivamente, bloccata dai CC. La gentil
signora C.C. 51enne aveva emulato Totò che nel
famosissimo film “Totò truffa ’62” aveva venduto la
Fontana di Trevi. La donna ha tentato di vendere su
internet un immobile abusivamente occupato all’interno
dello Zen2. La vicenda ha avuto inizio quando i
Carabinieri della Stazione San Filippo Neri, passando al
setaccio un noto sito internet alla ricerca di oggetti
rubati, hanno trovato l’annuncio di un’abitazione in
vendita all’interno del quartiere. I militari, che
conoscono bene il territorio dove operano, hanno
immediatamente intuito che qualcosa non andava. La
vendita era pubblicizzata da una donna, C.C.,
che, dopo aver occupato abusivamente la casa, aveva
pensato bene di metterla anche in vendita pur non
essendo la proprietaria e pertanto non avendo alcun
titolo a farlo. L’intervento dei Carabinieri ha
scongiurato ogni conseguenza e la donna è stata
denunciata per invasione di terreni e tentata truffa
aggravata.
Palermo
–
Carabinieri smascherano
coppia truffatori di disabile.
I militari di Lercara Friddi PA hanno scoperto i
malfattori che sono stati posti ad obbligo di dimora nel
comune di residenza a Misilmeri. Si tratta di coppia
L.B.M. 53enne e P.R. 24enne. I due, secondo
le indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dal
Sostituto Procuratore Annadomenica Gallucci del
Tribunale di Termini Imerese, hanno indotto la loro
vittima ad aprire un conto corrente presso l’ufficio
postale di Roccapalumba, facendosi al contempo delegare
ad operare liberamente, e ad usufruire del rilascio di
carte di pagamento e carnet di assegni. L’articolo 643
del Codice Penale punisce, tra gli altri, coloro i quali
abusano dello stato di infermità o di deficienza
psichica di una persona, allo scopo di trarne profitto.
Oltre ad essere penalmente rilevante quindi, tale
spregevole condotta ha il retrogusto amaro del
moralmente deprecabile. E quanto accertato dai
Carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi. La
vittima: è persona affetta da problemi di salute. I
malfattori, denunciati in stato di libertà: la coppia
L.B.M. 53enne e P.R. 24enne sono ora
sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di
Misilmeri. I militari stanno svolgendo accertamenti per
verificare se e quante persone abbiano subito truffe
nelle ultime settimane. I carabinieri specificano che
per ulteriori sviluppi sarebbe utile la collaborazione
della popolazione, che con la denuncia dei fatti
accaduti potrebbe aiutare gli inquirenti a chiarire la
dinamica dell’intera vicenda, impedendo che tali episodi
rimangano impuniti.
Palermo
– Operazione pusher II dei
Falchi : 13 arresti.
La Polizia di Stato
ha effettuato nei giorni
scorsi una vasta operazione finalizzata alla prevenzione
ed al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze
stupefacenti nel territorio cittadino e della provincia,
denominata “Pusher II” che ha visto coinvolte diverse
articolazioni della Questura di Palermo coordinate
dalla Squadra Mobile.
La Polizia,
nell’ambito di tale attività ha tratto in arresto
13 persone e denunciato 4 soggetti, responsabili a vario
titolo dei reati di detenzione, cessione, trasporto e
coltivazione di sostanza stupefacente del tipo cocaina,
hashish e marijuana.
Tra gli episodi
più significativi il ritrovamento da parte degli agenti
delle Sezioni “Antidroga e Contrasto al Crimine
Diffuso (“Falchi”) della Squadra Mobile, di un
carico di oltre 2kg di cocaina trasportati in auto da un
individuo; in un altro caso un uomo, già sottoposto agli
arresti domiciliari, è stato trovato in possesso di
quasi 100 gr di hashish e 50 gr di marijuana.
Le forze dell’ordine,
nel contesto delle
operazioni antidroga, che hanno riguardato l’intero
territorio della provincia di Palermo, hanno schierato
in campo numerosi poliziotti appartenenti alla
Squadra Mobile, all’Ufficio Prevenzione Generale
e Soccorso Pubblico ed ai Commissariati di P.S.
cittadini e distaccati.
L’intensa attività
condotta dai poliziotti ha portato al sequestro di oltre
3 kg di cocaina, 500 gr di marijuana, 200 gr di hashish
oltre ad una decina di bottigliette di metadone.
La Polizia
nel corso delle attività,
ha inoltre, identificato 108 persone, controllato 87
veicoli, elevato 28 sanzioni amministrative e 8
sequestri.
Palermo
– Operazione antidroga “Palermo bene”: Polizia
sequestra beni. Il Tribunale di Palermo - Sezione
Misure di Prevenzione, ha accolto le proposte avanzate
dal Questore di Palermo per l’applicazione di
misure di prevenzione personale e patrimoniale nei
confronti di Stefano MACALUSO 31enne nato a
Palermo. L’Autorità Giudiziaria ha emesso il decreto con
il quale ha disposto il sequestro di un’attività
commerciale operante nel campo della vendita al
dettaglio di abbigliamento ed accessori e di un
motoveicolo. Stefano MACALUSO è ritenuto dagli
investigatori soggetto particolarmente pericoloso,
incline a delinquere, come testimoniano i precedenti. Il
personaggio, annovera una serie di condanne per reati
contro il patrimonio, contro la fede pubblica e
soprattutto legati allo spaccio di sostanze
stupefacenti, per l’ultimo è stato condannato con
sentenza della Corte d’Appello di Palermo, divenuta
irrevocabile il 15 marzo 2016, alla pena di 1 anno e 4
mesi di reclusione. MACALUSO, già sottoposto alla misura
di prevenzione personale dell’avviso orale del 22
dicembre 2014 dal Questore di Palermo, ha continuato a
delinquere, a dimostrazione del suo persistente stile di
vita. Il soggetto il 14 febbraio 2017, infatti, è stato
nuovamente tratto in arresto in esecuzione di
un’ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal
GIP del Tribunale di Palermo, a seguito delle indagini
svolte dalla Squadra Mobile. L’attività investigativa ha
permesso di appurare l’assoluta attualità della
pericolosità sociale del personaggio, il quale ha
rivestito un ruolo di primo piano nell’attività di
smercio della droga nel capoluogo. Lo stesso, infatti,
ben lungi dal rivisitare in chiave critica i suoi
trascorsi delittuosi, avrebbe rivestito, un ruolo di
primo piano nelle ultime indagini svolte dalla Squadra
Mobile, rappresentando un punto di riferimento per i
vari assuntori, un sicuro fornitore a cui potersi
riferire ogni giorno. La polizia ha evidenziato che si
tratta di persona con una disponibilità costante e
consistente di sostanza stupefacente capace di
soddisfare le esigenze di una domanda sempre in
crescita. L’attività sarebbe stata florida per MACALUSO
e per i suoi complici, capaci di assicurare ai vari
assuntori forniture certe di parecchio stupefacente. Un
volume d’affari che si aggira sui 300mila€ con circa
2kg di droga smerciata e con insospettabili
professionisti tra gli acquirenti. Gli investigatori
hanno appurato che per comprare la cocaina gli
appuntamenti con gli indagati avvenivano anche nelle
zone della movida palermitana. L’operazione della
Squadra Mobile denominata “H24” ha sgominato così
due gruppi distinti dediti allo spaccio di cocaina, che
attraverso alcune utenze cellulari “dedicate” e sempre
accese, tra cui quella del MACALUSO, fornivano un
servizio di consegne a domicilio dello stupefacente
attivo h24. L’attività investigativa chiarisce subito
agli inquirenti che MACALUSO riveste un ruolo di primo
piano nell’indagine. La scelta della custodia cautelare
in carcere per lui e per i suoi complici, è come
unica misura idonea ad interrompere la reiterazione
delle condotte criminose, e la dice lunga sulla
consapevolezza raggiunta dal magistrato circa la
dimostrazione della professionalità e dell’intensità
delle attività di spaccio. La polizia ha evidenziato il
radicato inserimento di MACALUSO e dei suoi complici in
un circuito criminoso organizzato a cui abitualmente si
rivolge una fitta schiera di assuntori di droghe
pesanti. Le indagini patrimoniali esperite da agenti
dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura
su Stefano MACALUSO e sul suo nucleo familiare a seguito
dell’operazione di polizia, hanno permesso di appurare
una dimensione reddituale così irrisoria e fortemente
squilibrata rispetto agli acquisti ed investimenti
effettuati, da poterli ritenere frutto dell’attività
illecita connessa soprattutto allo spaccio di sostanze
stupefacenti o costituenti comunque il reimpiego dei
relativi proventi. Il Tribunale di Palermo - Sezione
Misure di Prevenzione, pertanto accogliendo in toto le
richieste del Questore di Palermo, ha emesso un
provvedimento di sequestro di beni per un valore stimato
di circa 120.000€.
Palermo
-
Spaccio,
Polizia blocca pusher di casa in azione, denunciata
compagna. Si tratta di Entoni Toscano 24enne
palermitano della “Zisa”, denunciata la convivente.
Gli agenti del
Commissariato P.S. “Zisa-Borgo Nuovo”, nell’ambito di
specifici servizi volti al contrasto del fenomeno dello
spaccio di sostanze stupefacenti, hanno notato, nei
pressi di uno stabile della zona di piazza Crociferi, un
sospetto andirivieni di presone.
La profonda conoscenza
del territorio e degli ambienti criminali, ha permesso
ai tutori dell’ordine i quali ben sapevano che in zona
risiedesse Toscano, un volto già “noto”, di effettuare
un servizio di appostamento che ha colto nel segno. Gli
agenti, dopo aver registrato visivamente uno scambio
denaro-stupefacente, avvenuto secondo dinamiche
tradizionali (l’assuntore ha citofonato al campanello
dello spacciatore, questi, dal balcone, ha scambiato
brevi cenni d’intesa con l’interlocutore, l’ha
raggiunge sull’uscio e scambiato denaro stupefacente)
hanno deciso di entrare in azione.
I poliziotti hanno
bloccato i due ed hanno fatto irruzione
nell’appartamento: anche in questo caso, è avvenuto ciò
che è facile accada durante analoghi blitz: il lancio
da una finestra di un sacchetto contenente stupefacente,
da parte di un congiunto dello spacciatore che si è,
così, liberato di merce compromettente.
Gli investigatori
consapevoli di ciò che
sarebbe potuto accadere e che, fatalmente, è accaduto,
hanno posto un ampio dispositivo di polizia a bordo
edificio per ogni evenienza. Il contenitore lanciato è
stato recuperato ed al suo interno sono stati rinvenuti
stupefacente, bilancino di precisione e carta per il
confezionamento della sostanza.
Toscano è stato tratto in
arresto ed il congiunto denunciato, a piede libero, per
il reato di favoreggiamento personale.
Bagheria
PA – CC scoprono condominio allacciato
direttamente a rete elettrica pubblica. I
Carabinieri della locale Stazione ieri, hanno proceduto
al controllo di diverse abitazioni al fine di
contrastare il fenomeno del furto di energia elettrica.
I militari, nel corso delle verifiche effettuate con
l’ausilio di tecnici specializzati dell’ENEL, hanno
constatato come gli occupanti di un’intera palazzina
in via Mario Francese, in località Aspra, avessero
effettuato un allaccio diretto alla rete pubblica
mediante il quale riuscivano ad alimentare tutti gli
appartamenti presenti nell’immobile. I militari, a
seguito della verifica, hanno dichiarato in arresto per
il reato di furto aggravato in concorso : L.B.V.
29enne, G.V. 26enne, C.D. 29enne, N.M.C.
25enne, G.A. 29enne e M.S. 45enne. Il
danno è stato quantificato complessivamente in circa
diecimila euro. L’area è stata messa in sicurezza dai
tecnici ENEL e gli arrestati sono stati sottoposti al
regime degli arresti domiciliari in attesa del rito
direttissimo che si è svolto presso il Tribunale di
Termini Imerese, all’esito del quale gli arresti sono
stati convalidati e gli interessati sottoposti
all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Palermo
– Polizia scopre 2 gruppi dediti a
spaccio droga in “ambienti bene”: 16 misure.
Agenti della Polizia di Stato palermitana nelle prime
ore di stamani, hanno provveduto all’esecuzione
dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare in
carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Palermo a
carico di 16 soggetti, ritenuti responsabili, a vario
titolo, di più condotte di cessione di sostanza
stupefacente. 13 arresti sono stati già eseguiti mentre
sono ancora in corso le ricerche di altri 3 soggetti
destinatari dell’ordinanza applicativa della custodia
cautelare in carcere:Francesco
FERRANTE
56enne nato a Palermo già noto, Salvatore PERITORE
59enne nato a Palermo già noto,
Carlo ARCULEO
66enne nato a Palermo già noto,
Giuseppe SALTALAMACCHIA
32enne nato a Gioia Tauro (RC) già noto,
Gaetano RUBINO,36enne
nato a Palermo già noto, Alessandro BRONTE
31enne nato a Palermo già noto,
Pietro CATALANO,
36enne nato a Palermo già noto,
Ciro SPASIANO
38enne nato a Napoli e residente in San Cipriano
D’Aversa(CE) già noto,
Dario DE FELICE
40enne nato a Napoli e residente a Villaricca (NA) già
noto,
Giuseppe ROSCIGLIONE
37enne nato a Palermo già noto, Angelo SCAFIDI
29enne nato a Palermo. In esecuzione della
medesima ordinanza sono stati sottoposti alla misura
degli arresti domiciliari: Giuseppe CUTINO
31enne nato a Palermo già noto ed Antonio NAPOLITANO
24enne nato a Palermo già noto. L’operazione di P.G.
costituisce il risultato di un’ articolata attività di
indagine avviata nel 2012 e conclusa nel 2016 su due
distinti gruppi criminali che si approvvigionavano di
ingenti quantitativi di stupefacenti provenienti
principalmente dalla Campania e dalla Calabria. I
poliziotti hanno evidenziato che un sodalizio era
composto da Alessandro BRONTE già noto in materia di
stupefacenti e reati contro il patrimonio, Pietro
CATALANO, con precedenti in materia di stupefacenti, ed
Angelo SCAFIDI incensurato, tutti residenti nel popolare
quartiere “Capo”. Gli investigatori hanno rilevato che
tra i soggetti spicca la figura di Bronte che
risulterebbe inserito nella locale compagine mafiosa del
“mandamento di Porta Nuova” e dedito
anche al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti,
per conto di detto organismo ed in particolare di
Tommaso LO PRESTI 41enne nato a Palermo,
attualmente detenuto, ritenuto già a capo del medesimo
mandamento. Alessandro BRONTE, Pietro CATALANO ed
Angelo SCAFIDI si sarebbero approvvigionati di sostanza
stupefacente del tipo cocaina, eroina ed hashish da
alcuni fornitori napoletani identificati per Ciro
SPASIANO, già noto in materia di stupefacenti e DE Dario
FELICE. Gli investigatori a carico di entrambi hanno
rilevato gravi indizi di colpevolezza per il reato di
cui all’art. 74 DPR 309/90. I tutori dell’ordine in tale
contesto, a Palermo, lo scorso 19 febbraio 2014, avevano
tratto in arresto Lorenzo CIARAMITARO, Giovanni
GELSOMINO e Salvatore CIOTOLA, i quali per conto del
CATALANO e dello SCAFIDI, trasportavano un carico dal
peso lordo di 71 chili di hashish ed 1,5 chili di
eroina. Gli inquirenti nel successivo mese di aprile
hanno evidenziato dalle attività tecniche che lo
SPASIANO aveva ceduto a BRONTE ed a CATALANO, al prezzo
di 198.000€, 70 kg di stupefacente del tipo hashish e 2
kg di stupefacente del tipo cocaina. I poliziotti hanno
scoperto che tra gli acquirenti del sodalizio criminale
vi era Giuseppe ROSCIGLIONE, del quartiere “Ballaro’ ”,
con precedenti per rapina, che, nel marzo 2014, aveva
acquistato 200 gr. di cocaina per la cifra di 10.000,00
€ da Pietro CATALANO, con l’intento di immetterla nel
mercato palermitano. Gli agenti in quel periodo avevano
individuato un ulteriore canale di approvvigionamento
per l’acquisizione di partite di marijuana
attivato da BRONTE e da CATALANO attraverso alcuni
fornitori della Sicilia Orientale. I poliziotti hanno
in particolare si accertato che i due acquistavano dai
fornitori, complessivamente, 40 chili di marijuana. Il
rapporto tra i fornitori ed il sodalizio palermitano,
a causa dei ripetuti ritardi nel pagamento da parte di
questi ultimi, si incrinava. I palermitani, pertanto,
consapevoli di non riuscire a saldare l’intera
fornitura, convenivano di restituire parte dello
stupefacente. Gli agenti nell’ambito dell’attività, a
riscontro del quadro probatorio, il 13 maggio 2014 a
Gela (CL), sequestrarono 14 chili di marijuana e traendo
in arresto i presunti corrieri Pietro SASSERA 34enne
nato a Palermo e Silviu PATRU 29enne nato in Romania.
Il filone investigativo sul secondo gruppo criminale
traeva origine dal sequestro effettuato il 21 agosto
2014 a carico di Salvatore PERITORE, già noto per art
74 D.P.R.309/90, della somma di 93.000 € in contanti.
Le attività tecniche avviate dalla polizia facevano
emergere che PERITORE, e Carlo ARCULEO, entrambi
provenienti dal rione “Noce” di Palermo e noti in
materia di stupefacenti, si approvvigionavano di
stupefacente del tipo cocaina a Gioia Tauro (RC) da
Giuseppe SALTALAMACCHIA. La polizia in tale contesto, il
22 settembre 2014 a Messina aveva sequestrato 5 chili di
cocaina acquistata dai palermitani al prezzo di 42.000 €
al chilo e trasportata dal corriere Gaetano SCICCHIGNO
60enne nato a Palermo. PERITORE e FERRANTE, dopo la “perdita”,
associandosi con Gaetano RUBINO, titolare di una ditta
di trasporti, avrebbero attivato un nuovo asse di
rifornimento presso alcuni fornitori di droga
stazionanti nel Nord Italia. La trattativa imbastita
avrebbe permesso al gruppo di operare un primo
approvvigionamento, emerso a posteriori dalle attività
tecniche di ascolto ed un secondo che trovava
conclusione l’8 febbraio 2015, quando agenti
dell’Ufficio Questura di Palermo hanno effettuato il
sequestro di 2,5 chili di cocaina occultati a bordo di
un autotreno condotto da Alessandro MARAVENTANO, autista
della ditta del RUBINO, e destinata al sodalizio
palermitano. Gli investigatori hanno collegato il
complesso delle investigazioni che riassunte hanno
portato al monitoraggio, nel capoluogo siciliano di
Giuseppe CUTINO, pusher molto dinamico, accreditato
presso soggetti della c.d. “Palermo bene”. La
polizia, tracciando la mappa degli spostamenti del
Cutino è giunta all’identificazione, tra i suoi
clienti, di liberi professionisti. Gli inquirenti
nell’ambito di tale segmento di indagini hanno
individuato un altro pusher, Antonio NAPOLITANO, già
noto ai poliziotti palermitani e risultato al centro di
un vasto smercio di cocaina in analogo ambiente “bene”.
Palermo
– Consegne cocaina a domicilio in“Palermo bene”:
Polizia blocca gang.
Si tratta di :
Stefano MACALUSO
31enne; Antonino DI BETTA 26enne;
Danilo BIANCUCCI
26enne; Giovanni FIORELLINO 24enne;
Alessandro LA DOLCETTA 20enne.
La Polizia di Stato, dalle prime ore di stamane, della
Squadra Mobile di Palermo diretta dal Dr. Rodolfo
RUPERTI, in esecuzione di Ordinanza emessa dal Giudice
delle Indagini Preliminari presso di Tribunale di
Palermo dr. NICASTRO, su richiesta del Sostituto
Procuratore della Repubblica dr. AGNELLO, ha tratto in
arresto, sottoponendoli al regime della custodia
cautelare in carcere, 5 soggetti, ritenuti
responsabili, a vario titolo, di più condotte di
cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
L’attività d’indagine è stata condotta dalla Sezione
Antidroga ed ha consentito di delineare l’operatività
di ben 2 gruppi distinti dediti allo smercio di cocaina.
I personaggi, attraverso alcune utenze cellulari
dedicate agli acquirenti e sempre accese, fornivano un
servizio di consegne a domicilio dello stupefacente
attivo “H/24” che riguardava per lo più la cd. “Palermo
bene”.
Le attività investigative hanno evidenziato che tra gli
acquirenti dello stupefacente vi erano numerosi
professionisti palermitano che concordavano con gli
indagati appuntamenti spesso fissati in zone rientranti
nella “Movida” Palermitana.
Gli inquirenti ritengono che del primo gruppo facessero
parte MACALUSO e DI BETTA, suo vero e proprio alter
ego con il quale si sarebbe alternato in veri e propri
“turni lavorativi”, scambiandosi il cellulare “di
servizio” sul quale i due ricevevano centinaia di
telefonate, tutte finalizzate alla compravendita di
cocaina.
I poliziotti, nell’ambito dell’indagine avrebbero
scoperto l’incessante attività illecita posta in essere
dai due indagati, i quali in due mesi avrebbero ricevuto
circa 80 richieste al giorno di cocaina che
raddoppiavano nel giorni festivi, registrandosi, oltre
22.000 conversazioni finalizzate alla compravendita di
cocaina e ben 339 potenziali clienti.
I tutori dell’ordine avrebbero nel secondo gruppo di
pusher identificato BIANCUCCI, FIORELLINO e LA
DOLCETTA che avrebbero rifornito di cocaina una fitta
rete di acquirenti utilizzando, analogamente alla prassi
adottata dal duo MACALUSO/DI BETTA, un’unica Sim quale
utenza di “servizio”. FIORELLINO è stato tratto in
arresto da personale della “Narcotici” il 3 dicembre
scorso nella flagranza della detenzione di 34 gr. di
cocaina. il LA DOLCETTA a seguito dell’ arresto
avrebbe sostituito il collega, proseguendo l’attività
con il BIANCUCCI. Gli investigatori, nell’arco di circa
un mese, a loro carico, avrebbero registratno 13736
telefonate con una media di più di 457
telefonate/messaggi al giorno e la presenza di 331
nominativi chiamanti.
Gli inquirenti hanno constatato anche che alcuni dei
potenziali acquirenti di tale, secondo, gruppo erano
gli stessi che con le medesime criptiche e sintetiche
richieste contattavano la coppia MACALUSO-DI BETTA.
L’analitico calcolo della cocaina smerciata da entrambi
i gruppi, sulla base del numero medio di consegne
giornaliere, calcolato al minimo assoluto in circa 60
gr. al giorno, raddoppiato nei week-end, lascia
raggiungere complessivamente i quantitativi di nr. 2
chili di cocaina smerciata.
Il volume d’affari mosso dai due gruppi criminali si
aggira, complessivamente, sui 300.000,00 euro, circa. I
poliziotti in un blitz a Ballarò hanno anche bloccato un
pusher nigeriano. Gli Agenti della Polizia di Stato in
servizio presso il “Commissariato di P.S. Libertà”,
hanno tratto in arresto nigeriano Omoniyi USOBOR 29enne
, resosi responsabile dei reati di detenzione, spaccio
di sostanze stupefacenti e resistenza a Pubblico
Ufficiale. I tutori dell’ordine hanno rilevato, che il
mercato di Ballarò, spesso è luogo di spaccio di
sostanze stupefacenti, a cielo aperto. Gli agenti hanno
quindi attuato l’ennesimo blitz. I poliziotti della
Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. Libertà,
in abiti civili,, mischiandosi ai tanti clienti
interessati alle bancarelle del mercato, hanno in realtà
scrutato le sospette movenze di tre giovani cittadini
uno dei quali extracomunitario. I tre sembravano
instaurare sin da subito un rapporto cordiale ma
improntato alla dialettica venditore- compratore. I
poliziotti, dopo aver registrato il passaggio denaro
involucri, ritenevano opportuno di entrare in azione. 2
dei 3 fuggitivi, lo spacciatore ed un acquirente,
venivano bloccati e ciò nonostante il cittadino
extracomunitario abbia inscenato una violenta reazione
fatta di calci e pugni nei confronti degli agenti. Gli
agenti a seguito di perquisizione personale, hanno
rinvenuto addosso al nigeriano una busta in cellophane
contenente marijuana e circa 100 euro in contanti. La
busta in precedenza ceduta all’acquirente conteneva
hashish. Usobor, pertanto veniva tratto in arresto
mentre l’acquirente veniva segnalato alla Prefettura
come assuntore di sostanze stupefacenti.
Palermo
–
Ballarò, CC bloccano 1 con
10 panetti hashish: 5kg.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di
Palermo Piazza Verdi hanno ammanettato, con l’accusa di
detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti hanno
fermato ai domiciliari Vincenzo RAO 25enne
palermitano.
I militari, dopo alcuni
giorni di appostamento, nei pressi di piazza Enrico
D’Orleans, nel quartiere “Ballarò”, area abitualmente
frequentata da spacciatori e tossicodipendenti, avendo
notato RAO in sella ad uno scooter Honda SH
impegnato in uno strano andirivieni, hanno deciso di
fermarlo.
La perquisizione personale
ha confermato quanto supposto. I militari hanno
rinvenuto 2 panetti di hashish del peso di circa 200
grammi e 200 € in banconote da 50 €.
I Carabinieri, giunti
nello stabile in piazza D’Orleans, hanno individuato il
magazzino utilizzato da RAO, rinvenendo
all’interno: 10 “panetti” di hashish, 2 bilancini, 4
pacchi da 10 “panetti” di HASHISH del peso complessivo
di 4 kg circa, all’interno della tasca anteriore del
trolley, 1 panetto di hashish.
RAO di
fronte all’evidenza dei fatti ha confessato che quanto
rinvenuto dai Carabinieri era di sua proprietà.
L’autorità Giudiziaria
informata dai Carabinieri ha disposto l’arresto ed a
seguito di convalida è stato ristretto ai domiciliari.
Palermo
–
CC sequestrano e distruggono 250kg pane di dubbia
provenienza venduto in strada. I carabinieri della
Compagnia San Lorenzo hanno sanzionato 5 venditori
ambulanti di pane nei quartieri Borgo Nuovo e Noce.
Tutti, senza il possesso delle dovute autorizzazioni e
della licenza, erano intenti a distribuire il bene
primario per eccellenza pur non avendone i requisiti.
250kg sequestrati da parte dei militari dell’arma. Per
tutti è I 5 sono stati sanzionati come previsto dalla
legge regionale per un totale di 1500 euro. I
carabinieri, non potendo accertare l’effettiva
provenienza della produzione, non hanno potuto donare il
pane in beneficenza. I militari hanno ritenuto di non
mettere a rischio la salute dei cittadini portando sulla
tavola prodotti di cui non è stato accertata l’iter di
produzione.
VillaCiambra
PA–
CC
presi 2 fratelli coltivatori stupefacenti in casa. I
Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della
Compagnia di Monreale hanno tratto in arresto due
fratelli, P.S. 27enne e P.A. 29enne,
palermitani, volti già noti, resisi responsabili di
coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti. I
militari, saputo che i due avessero costruito una serra
per coltivare marijuana in un appartamento del 27enne
P.S., hanno circondato l’edificio intimando di
aprire la porta. Il più grande dei due fratelli ha
aperto la porta e nel mentre il minore ha tentato una
fuga scappando dal retro e scavalcando una serie di
cancelli per dileguarsi in strada. Il maldestro è stato
subito bloccato e trovato in possesso di 1 chiave che
poco dopo avrebbe aperto la porta del locale adibito a
serra. I carabinieri all’interno hanno rinvenuto 8
piante di cannabis indica di circa un metro e 12 vasetti
contenenti dei germogli della stessa sostanza. La serra
aveva ventilatori, aspiratori, termometro, timer e ben
tre lampade alogene, con portalampada e trasformatori di
energia. Inoltre, sono stati rinvenuti fertilizzanti,
innaffiatoi e terreno. L’Autorità Giudiziaria informata
dei fatti ha disposto il regime degli arresti
domiciliari per i due in attesa del rito direttissimo.
Il Giudice ha convalidato gli arresti senza applicare
alcuna misura per P.A. e disponendo l’obbligo di
presentazione alla Polizia Giudiziaria per P.S..
Palermo
-
Polizia trova munizioni, in controllo sanzionato
esercizio. Agenti del Commissariato di P.S. San
Lorenzo e del Reparto Prevenzione Crimine
hanno ispezionato una
vasta area del territorio del quartiere di San Lorenzo.
I poliziotti del
Commissariato di P.S. “S.Lorenzo” nel contesto di altra
attività, pochi giorni orsono ,hanno proceduto ad una
perquisizione domiciliare nel cuore dello “Zen”.
L’attenzione degli agenti si è soffermata
sull’abitazione di C.S. 39enne, gravato da
precedenti di polizia. La perquisizione ha consentito di
rinvenire in un berrettino di lana 69 cartucce per
munizionamento di arma comune da sparo, modello “357
magnum” e 75 cartucce per “38 special”. Il palermitano è
stato denunciato in libertà, anche per il reato di
ricettazione. I poliziotti, nelle zone interessate dai
controlli hanno organizzato una cornice di sicurezza
con posti di controllo e pattugliamento nelle zone a
maggiore densità criminale e più esposte alla
commissione di reati predatori che ha portato al
controllo di 63 persone e 27 veicoli e ad elevare
sanzioni per violazione al Codice della Strada, per un
totale di circa 600,00 euro.
I controlli che
sono stati concentrati, in particolar modo, verso gli
esercizi pubblici dedicati alla somministrazione di cibi
e bevande, hanno portato alla chiusura di un bar sito in
via Resuttana in quanto risultato sprovvisto di SCIA ed
all’elevazione di sanzioni per un totale che sfiora i
9.000,00 euro.
Palermo
–Polizia
sgomina gang specializzata in estorsioni e furti
veicoli, impiegati 200 agenti.
Una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata
dalla Procura della Repubblica di Palermo - Direzione
Distrettuale Antimafia, è in corso dalle prime luci del
giorno all’alba, volta a disarticolare una pericolosa
organizzazione criminale dedita alle estorsioni,
perpetrate a seguito del furto di veicoli secondo il
cosiddetto sistema del “cavallo di ritorno” , nonché
alla commissione di rapine, furti e ricettazioni di
veicoli. Circa 200 appartenenti alla Polizia di Stato,
coordinati dalla Squadra Mobile di Palermo, diretta dal
dr. Rodolfo RUPERTI sono stati impegnati per eseguire
numerose ordinanze di custodia cautelare. Le attività di
indagine hanno avuto inizio nel mese di settembre 2015;
in pochi mesi, i poliziotti della Sezione Criminalità
Organizzata della Mobile hanno individuato la ramificata
organizzazione dell’associazione, ricostruendone la
fisionomia e i ruoli dei componenti. L’organizzazione
congegnata dai promotori prevedeva, infatti, una rigida
suddivisione in ruoli, in modo che ad ogni partecipante
spettassero precise competenze nella “filiera
criminale”. Vi erano soggetti deputati alla commissione
dei furti dei veicoli, suddivisi in batterie ed operanti
sull’intero territorio cittadino, sodali che fornivano
luoghi sicuri dove custodire i mezzi sottratti fintanto
che si concludesse la “trattativa” con le vittime e,
infine, intermediari che avevano il compito di
contattare queste ultime al fine di prospettare la
possibilità di recuperare il maltolto. La Polizia nel
corso dell’attività investigativa conclusa con i
provvedimenti restrittivi, ha rilevato come
l’organizzazione, capace di produrre ingentissimi
guadagni, avesse suscitato l’interesse delle famiglie
mafiose cittadine alla partecipazione agli utili della
consorteria criminale. Gli investigatori a tal
proposito, hanno accertato come i sodali fossero in
grado, nel corso di un mese, di portare a termine
all’incirca 100 sottrazioni di veicoli con un guadagno
approssimativo di 200.000,00 euro. I mezzi sottratti
erano prevalentemente veicoli commerciali.
Palermo
– Mafia, polizia sequestra beni
200.000€.
La Polizia di
Stato, personale della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio
Misure di Prevenzione della Questura di Palermo, ha
effettuato un ingente sequestro patrimoniale, per un
valore complessivo di circa 200.000€, nei confronti del
noto palermitano Gaetano CIARAMITARO 47enne. Il
Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione
presieduto dal dott. Giacomo MONTALBANO, a latere la
d.ssa Stefania BRAMBILLE ed il dott. Vincenzo LIOTTA,
accogliendo la proposta avanzata dal Procuratore
Aggiunto dr. Bernardo PETRALIA nei confronti di
CIARAMITARO, ha emesso il decreto con il quale ha
disposto il sequestro di un’attività commerciale attiva
nel campo della commercializzazione della carne, con
insegna “Macelleria Toni Ciaramitaro”, ubicata nel
popoloso quartiere della “Marinella” . Gli investigatori
ritengono che Gaetano CIARAMITARO, sia capo della
“Marinella”, e sia soggetto abitualmente dedito ad
attività delittuose; annovera numerosi precedenti penali
per i reati di furto, resistenza a P.U., ricettazione,
rapina aggravata, truffa aggravata, detenzione e
traffico di sostanze stupefacenti. Il personaggio, il 23
giugno 2014 era stato tratto in arresto, nell’ambito
dell’operazione antimafia denominata “Apocalisse”, per i
reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e
detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. Gli
investigatori, nell’ambito della vasta indagine condotta
dalla Squadra Mobile di Palermo avevano evidenziato come
CIARAMITARO fosse a capo della famiglia del quartiere
della Marinella, organizzando, gestendo e coordinando
per essa le attività estorsive e curando, in
particolare, anche il reinvestimento del denaro frutto
delle illecite attività. Gli inquirenti hanno
documentato, come il soggetto partecipasse ad incontri e
riunioni, anche in luoghi riservati, con altri membri
dell'organizzazione, in particolare con Vito GALATOLO
della famiglia dell'Acquasanta, con Onofrio TERRACCHIO
e Paolo LO IACONO della nota famiglia di Pallavicino –
Zen. Il personaggio con il figlio Antonino, anch’esso
tratto in arresto nella medesima operazione, avrebbe
secondo i tutori dell’ordine inoltre, coordinato e
gestito il traffico di stupefacenti nel quartiere di sua
competenza. Il G.I.P. del Tribunale di Palermo per i
fatti indicati, il 13 aprile 2016, ha condannato
Gaetano CIARAMITARO alla pena di anni 10 di reclusione.
Il figlio, Antonino CIARAMITARO, formale intestatario
dell’attività commerciale, oggi sotto sequestro,
nonostante la giovanissima età, risulta gravato da
numerosi precedenti penali. Il personaggio,
recentemente, sempre nell’ambito dell’operazione
“Apocalisse”, è stato condannato dal G.I.P. del
Tribunale di Palermo alla pena di 6 anni di reclusione,
perché riconosciuto colpevole del reato di produzione e
traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver
agevolato l’organizzazione mafiosa. Gli accertamenti
patrimoniali hanno dimostrato che sia Gaetano che
Antonino CIARAMITARO, quest’ultimo formale intestatario
dell’attività commerciale, non disponevano di entrate
lecite e sufficienti per l’acquisto dei beni oggi
raggiunti dal provvedimento del Tribunale di Palermo.
L'indagine è stata condotta dagli investigatori della
Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione
ed ha permesso di individuare e successivamente
sequestrare beni per un valore stimato di circa
200.000€.
Palermo
–
Mostra:
Carabinieri nella storia. Aperta al pubblico da
lunedì 22 dicembre 2014 dalle ore 16,30 in poi presso
la galleria Studio 71 via Fuxa n. 10 Palermo la mostra
collettiva: “I CARABINIERI NELLA STORIA” a cura di
Francesco Scorsone. La mostra è possibile visitarla con
ingresso gratuito, tutti i giorni presso la galleria
d’arte Studio 71 di Palermo via Fuxa n. 9 dalle 16,30
alle 19,30 tutti i giorni incluso i festivi fino al 31
gennaio 2015. La mostra è resa possibile per la
disponibilità degli artisti che hanno voluto con le loro
opere rendere omaggio alla plurisecolare storia dei
Carabinieri italiani realizzando e prestandole per
onorare i 200 anni di storia dell’Arma. La mostra è
stata esposta in precedenza: presso il Castello di
Carini, il complesso multimediale di Nissoria,
l’Oratorio del SS. Rosario di Valledolmo, il Museo
degli Angeli di Sant’Angelo di Brolo, affronta e
conclude il suo percorso a Palermo nella sede della
galleria Studio 71. L’omaggio agli ideatori della mostra
Francesco Scorsone e Pino Buzzetta ed agli artisti ha
indotto a concludere l’evento a Palermo e non a Catania
come previsto in quanto si voleva che fosse Palermo
Capitale ad ospitare la conclusione dei diversi
appuntamenti con l’Arma. La mostra è nata senza un
minimo di contributo sia pubblico che privato, ha
chiamato a raccolta migliaia di visitatori affascinati
dal richiamo dei “propri Carabinieri” in ogni luogo dove
è stata esposta. Gli autori: Antonella Affronti, Luciana
Anelli, Bartman (Batolomeo Manno), Om Bosser, Alessandro
Bronzini, Ilaria Caputo, Sebastiano Caracozzo, Aurelio
Caruso, Angelo Denaro, Daniela Gargano, Giuseppe
Gargano, Pippo Giambanco, Maria Grazia Lala, Antonino
Liberto, Maria Pia Lo Verso, Gabriella Lupinacci, Pino
Manzella, Alessandro Monti, Franco Murer, Massimo
Piazza, Vanni Quadrio, Gianni Maria Tessari, Emanuela
Tolomeo, Tiziana Viola Massa ognuno di loro in maniera
diversa hanno voluto rendere omaggio alla storia
dell’Arma, rappresentando uomini e situazioni presenti e
passate in Italia ed all’estero e fornendo uno spaccato
che colpisce oggi come in passato la coesione di un
corpo quali sono i Carabinieri dal motto granitico “Nei
secoli fedele”. Questi uomini, che vivono la veste di
carabiniere per tutta la vita, i quali: sentono, amano,
soffrono, ma la loro umanità non trascende mai i limiti
delle norme disciplinari. È una condizione inderogabile
che non può non trovarci d’accordo.
Realmonte –
Universitaria e Comune solidali PM Di Matteo.
L’iniziativa è stata della studentessa universitaria di
giurisprudenza di Palermo, Gloria Di Mora che ha
stimolato l'Amministrazione Comunale. La giovane ha ottenuto
di poter posizionare a palazzo municipale 2 cartelloni a
sostegno del pm Nino Di Matteo dopo le minacce ricevute. Il
cartellone "Realmonte a sostegno del Pm, Nino Di Matteo"
con sullo sfondo la Scala dei Turchi è stato collocato
direttamente dal sindaco Piero Puccio e dalla studentessa
universitaria. Il cartellone è stato posto davanti al
Comune di Realmonte a sostegno del pm minacciato dalla
mafia.
Palermo
-
Giudice Rocco Chinnici: 30° anniversario strage mafia.
1983-2013: 4 persone furono uccise col tritolo. Il ministro
della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, lunedì 29 luglio, a
Palermo. Il programma delle manifestazioni, predisposto dalla
Fondazione Chinnici, prevede alle ore 9.15 la deposizione di
corone di fiori sul luogo dell’attentato, in via Federico
Pipitone dove abitava il magistrato, capo dell’Ufficio
Istruzione del Tribunale di Palermo e del primo pool antimafia
della storia. A seguire, alle 9.45, nella chiesa di San Giacomo
dei militari, all’interno della Caserma “Carlo Alberto Dalla
Chiesa” sede del Comando Legione dei Carabinieri (in corso
Vittorio Emanuele 475) sarà celebrata una messa in memoria del
giudice Rocco CHinnici, dei carabinieri della scorta, il
maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore
Bartolotta, e del portiere dello stabile, Stefano Li
Sacchi. Le vittime della strage ed il sacrificio di
Chinnici per amore della giustizia e della verità sono
ricordate dopo la messa. La nota attrice Pamela Villoresi
leggerà alcuni brani tratti da un ricordo di Paolo Borsellino
nel volumetto “L’illegalità protetta” al collega ed amico Rocco
e dal recente libro “Così non si può vivere. Rocco Chinnici: la
storia mai raccontata del giudice che sfidò gli intoccabili”,
dei giornalisti siciliani Fabio De Pasquale ed Eleonora Iannelli,
con la prefazione del presidente del Senato, Pietro Grasso (Castelvecchi
editore di Roma). Al termine, un concerto della fanfara dei
carabinieri. Le manifestazioni proseguono di pomeriggio a
Partanna, dove Chinnici fu pretore, all’inizio della carriera
(dal 1954), per dodici anni. In piazza Umberto I, alle ore
18.00, su iniziativa del Comune trapanese, avverrà la
deposizione di corone sul bifrontale dedicato al giudice, nel
piazzale antistante gli uffici giudiziari.
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Palermo
- Antonino ALLETTO Segretario Nazionale Uil Polizia
solidarietà incondizionata per i poliziotti minacciati.
“Alle minacce occorre rispondere con i fatti solidarietà ai
nostri colleghi ed alle loro famiglie. Siamo davvero indignati
per quanto è accaduto in questi giorni nei confronti dei nostri
colleghi. Sembra talmente assurdo oseremo dire surreale che
appare come la trama di un film dove i cattivi sfacciatamente
minacciano i buoni, ma questa non è una fiction ma la dura e
cruda realtà. Questi balordi continuano a dimostrare disprezzo
delle leggi e dello Stato minacciando i suoi servitori più
fedeli insidiando nelle loro menti la paura per le persone che
più amano le loro rispettive famiglie. Riteniamo che i nostri
colleghi non debbano essere allontanati perché significa che
stanno lavorando bene contro le consorterie mafiose e i fatti lo
dimostrano, è un dovere preciso dello Stato difendere i nostri
colleghi e le loro famiglie. Un loro, seppur comprensibile,
allontanamento significherebbe un evidente atto di debolezza nei
confronti di questi criminali . Se c’è ne fosse bisogno siamo
pronti a difenderli da questi balordi finanche liberi dal
servizio ordinario ed in forma gratuita. Che il Ministro
dell’Interno intervenga duramente potenziando tutti presidi
della Sicilia pesantemente indeboliti in questi ultimi anni dai
taglia e dalla mobilità sempre più rada. F.to Antonino ALLETTO
Segretario Nazionale Uil Polizia. Giacomo BENANTI Seg.Gen.Prov.
UILPS Palermo ha dichiarato: "Solidarietà ai colleghi della
catturandi, questo è il segnale che dimostra che la strada
percorsa è quella giusta… ora lo Stato faccia la sua parte
garantendo i suoi servitori e le loro famiglie." Ed ancora
Antonino ALLETTO Segretario Nazionale Uil Polizia afferma “Siamo
davvero indignati per quanto è accaduto in questi giorni nei
confronti dei nostri colleghi. Sembra talmente assurdo oseremo
dire surreale che appare come la trama di un film dove i cattivi
sfacciatamente minacciano i buoni, ma questa non è una fiction
ma la dura e cruda realtà. Questi balordi continuano a
dimostrare disprezzo delle leggi e dello Stato minacciando i
suoi servitori più fedeli insidiando nelle loro menti la paura
per le persone che più amano le loro rispettive famiglie.
Riteniamo che i nostri colleghi non debbano essere allontanati
perché significa che stanno lavorando bene contro le consorterie
mafiose e i fatti lo dimostrano, è un dovere preciso dello Stato
difendere i nostri colleghi e le loro famiglie. Un loro, seppur
comprensibile, allontanamento significherebbe un evidente atto
di debolezza nei confronti di questi criminali. Se c’è ne fosse
bisogno siamo pronti a difenderli da questi balordi finanche
liberi dal servizio ordinario ed in forma gratuita. Che il
Ministro dell’Interno intervenga duramente potenziando tutti
presidi della Sicilia pesantemente indeboliti in questi ultimi
anni dai tagli e dalla mobilità sempre più rada”. F.to Antonino
ALLETTO Segretario Nazionale Uil Polizia.
Palermo -Cammarata
guida ANCI Sicilia
Diego Cammarata
si
era confermato sindaco di Palermo, avendo battuto il diretto concorrente
Leoluca Orlando.L’esponente
del centro sinistra era senza dubbio il candidato più ostico avendo tra
l’altro guidato dall'85 al 2000 quasi ininterrottamente la città di
Palermo. La vittoria e riconferma a sindaco di Palermo di Diego
Cammarata non è stata offuscata dalle accuse di brogli che
erano state
ipotizzati da Orlando. Le comunali di Palermo hanno registrato un record
di partecipanti: 29 liste, 1.334 candidati al Consiglio comunale, 2.525
ai consigli circoscrizionali. Alta anche la percentuale di affluenza
alle urne: 71,82%, con un aumento del 4,88% rispetto al 2001 e in linea
con il dato complessivo della Sicilia, che è del 72,43%. Il sindaco Diego
Cammarata (FI), è il pupillo di Gianfranco Micciché, sostenuto da 12
liste, ha conquistato circa il 54% dei consensi, staccando di dieci
punti l'avversario. Il restante 2% viene distribuito ad Andrea Piraino
(Italia di Mezzo), all'autonomista Massimo Costa e a Giovanni Zampardi
(Forza nuova).
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LAV
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NON
ABBANDONARLI |
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PALERMO
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Polizia arresta 3 rapinatori per
assalto a portavalori: bottino 1 milione/600mila €.
Si tratta dei
palermitani Giovanni GIOTTI 52enne, guardia giurata
presso una ditta locale di trasporti, Carmelo BALSAMELI 47enne
e Marco MARSALA 38enne. La Polizia di Stato, nella
mattinata, ha eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare in
Carcere nei confronti degli accusati. Le indagini, condotte
dalla Sezione “Reati Contro il Patrimonio” della Squadra Mobile
e coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno
consentito di individuare, attraverso meticolose attività
tecniche, i responsabili di una violenta rapina perpetrata il 12
agosto 2016 ad un furgone portavalori, nel corso della quale i
malviventi riuscirono ad asportare l’ingente somma di denaro di
circa 1.600.000,00 euro. Le attività investigative hanno fatto
emergere il ruolo di BALSAMELI quale organizzatore della rapina,
ritenuta la più consistente dell’ultimo ventennio in termini di
denaro asportato. La guardia giurata ed i suoi complici,
tutti travisati e armati di fucili e pistole, in via Puglisi si
erano impossessati del furgone, immobilizzando attraverso la
minaccia delle armi e l’uso di fascette, i vigilantes a bordo
del portavalori. GIOTTI, come dimostrato dalle risultanze delle
attività investigative, avrebbe assunto il ruolo di basista del
gruppo e quel giorno avrebbe funto da autista del furgone
portavalori. Il giudice nell’ambito della medesima ordinanza ha
disposto, inoltre, un’ulteriore misura cautelare di custodia in
carcere a carico dello stesso BALSAMELI e di MARSALA, ritenuti
responsabili di una rapina tentata, il 31 maggio 2017, ai danni
dell’agenzia di Poste Italiane di piazza della Costellazione. I
malviventi, in quella circostanza, avevano praticato un foro
nella parete che conduceva alla stanza del direttore della
filiale, al fine di impossessarsi del denaro immesso nel
circuito Bancomat dell’ agenzia. La rapina, però, non fu portata
a compimento a causa dell’attivazione di un sensore luminoso che
indusse i malviventi alla fuga.
PALERMO
-
Tunisino punta forchetta a collo,
minaccia cliente ad uscita supermercato, ammanettato.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto M’Tiri Naceur 50enne
tunisino, poiché responsabile del reato di violenza privata.
Lo straniero dovrà anche
rispondere del reato di false dichiarazioni. Il reato che ha
visto protagonista il tunisino è avvenuto all’ombra del Lidl di
via Roma. Un palermitano era appena uscito dal supermercato
quando è stato avvicinato da M’Tiri, probabilmente in stato di
ebbrezza. Il tunisino, subito, ha manifestato le sue intenzioni
per nulla amichevoli ed ha sfoderato dal taschino 1 forchetta
che ha puntato al collo della vittima chiedendo il suo sacchetto
della spesa. Il malcapitato terrorizzato, ha abbandonato su
strada il sacchetto ed è fuggito, contattando il “113”. Una
pattuglia del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione” ha
raggiunto il luogo segnalato ed ha, effettivamente, intercettato
lo straniero descritto con addosso la forchetta usata per
intimidire la vittima. M’Tiri, alla richiesta di notizie sulla
sua identità, ha risposto declinando false generalità, forse per
celare i numerosi precedenti in tema di reati contro il
patrimonio e di spaccio. I poliziotti, soltanto negli uffici del
Commissariato, dopo ulteriori accertamenti, sono stati in grado
di risalire alla reale identità di “M’Tiri. Lo straniero è stato
tratto in arresto .
PARTINICO
PA –
22enne aggredisce infermiera pronto soccorso che dice di
attendere. I
Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Partinico
hanno deferito in stato di libertà, con l’accusa di violenza e
minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali, M.A. 22enne
partinicese, volto noto alle forze dell’ordine. Il giovane,
secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, ieri sera, si
era recato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Partinico
in stato influenzale e, con tono agitato, avrebbe preteso di
essere visitato senza attendere il proprio turno. L’infermiera
di turno, nella circostanza si sarebbe avvicinata al giovane per
spiegargli che era in atto un’emergenza sanitaria, ma
quest’ultimo avrebbe proferito delle frasi minacciose e quindi
l’avrebbe aggredita con due calci alla spalla ed al petto,
cagionandole lievi lesioni.
Palermo
– 1 ghanese blocca ladro di moto, preso da agenti.
La Polizia di Stato ha tratto ha ammanettato,
nella flagranza del reato di furto aggravato, il
palermitano Benedetto PERRONE 26enne, del Borgo
Vecchiogià noto. Un equipaggio della Squadra Mobile
della sezione “Contrasto al Crimine diffuso” di
pomeriggio, intorno alle 17:00, si era recato in
via Isidoro La Lumia ove un malvivente resosi
responsabile del furto di un ciclomotore era stato
bloccato da un ghanese. Il 38enne testimone del
reato, in via Nicolò Gallo ha impedito il colpo ed
inseguito, a piedi, il malvivente fino a bloccarne la
fuga. Il gahnese, presente proprio in via Nicolò Gallo
all’atto del furto, era stato insospettito dalla
circospezione con cui due giovani palermitani, a bordo
di ciclomotore, avevano ripetutamente fatto il giro
dell’isolato, puntando la loro attenzione su una Honda “SH”,
parcheggiato in zona. Il maldestro blitz per furto dei
2 sarebbe scattato di lì a poco con protagonisti
entrambi i malviventi nel consueto ruolo:
rispettivamente, il conducente del mezzo rubato e
guidatore del motociclo marciante destinato a trainare
il primo. Il gahnese non ha pensato, si è lanciato
all’inseguimento dei fuggitivi intimando loro di
arrestare la marcia.I 2, giunti in via Isidoro La Lumia,
non sono riusciti a raggiungere più certe vie di fuga a
causa del traffico congestionato. Il tentativo di
scansare vetture e ciclomotori su strada si sarebbe
rivelato goffo e controproducente provocando la caduta
sia dei mezzi che dei fuggitivi. Il guidatore del mezzo
rubato è riuscito a far perdere le sue tracce, il
conducente il mezzo a traino, Benedetto Perrone, è
rimasto dolorante in terra .La pattuglia della Squadra
Mobile transitando in quel frangente ha bloccato il
maldestro ammanettandolo.
Palermo
- Tenta violenza sessuale su operatrice comunità:
ammanettato 17enne gambiano.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 17enne
gambiano per violenza sessuale nei confronti di una
donna, operatrice di una struttura d’accoglienza per
minori non accompagnati nella periferia palermitana.
L’episodio ha turbato la convivenza di numerosi minori,
ospiti della comunità, ed è avvenuto qualche giorno
orsono nella zona del seminterrato della struttura. Una
delle operatrici italiane della comunità era stata
attirata, con un pretesto, dallo straniero ed il minore
l’avrebbe trascinata in una vicina stanza, dando luogo
ad un violento approccio sessuale. Il 17enne non avrebbe
proseguito la sua condotta solo grazie alla reazione
della vittima che si sarebbe sottratta con molta
difficoltà. La donna si sarebbe allontanata, chiedendo
ed ottenendo aiuto da un’altra operatrice della
struttura.
La segnalazione al “113” da parte della responsabile
della comunità alloggio è stata immediata.
I poliziotti della sezione “Reati sessuali ed in danno
di minori” della Squadra Mobile sono intervenuti a
distanza di pochi minuti, ed hanno proceduto,
preliminarmente, a tranquillizzare la vittima ed
ascoltarla.
La versione della donna è stata confermata anche da chi
aveva vissuto le fasi immediatamente successive
all’accaduto.
Il 17enne gambiano è stato, pertanto, tratto in arresto,
dovrà rispondere del reato di violenza sessuale.
L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto,
emettendo contestuale misura cautelare.
Palermo
- Polizia
ammanetta in Stazione 1 ricercato.
Antonino Daniele Andrea SCARPULLA 43enne,
palermitano, era colpito da un ordine di esecuzione per
la carcerazione, deve scontare la pena di 3 anni, 4 mesi
e 15 giorni di reclusione, poiché condannato per reati
che vanno dalla ricettazione alla truffa e
falsificazione e produzione di documenti.
Scarpulla era ricercato
dallo scorso 30 maggio quando si era reso irreperibile
ai poliziotti che si erano presentati al suo domicilio
per notificargli il provvedimento restrittivo.
Le ricerche nei vari
domicili, da allora erano partite e lui, nel tempo si
era procurato, sia a Palermo che in altri comuni della
Provincia dove, con altri complici, risulta avesse
prodotto documentazioni false. La sua irreperibilità ha,
per altro, aggravato una posizione già compromessa da
numerosi precedenti penali e di polizia. SCARPULLA agli
investigatori del Commissariato di P.S. “Politeama” che
l’hanno rintracciato, era persona nota da tempo:
numerose erano state, infatti, in Commissariato le
denunce presentate nel tempo da ignari cittadini ai
quali era stata letteralmente sottratta l’identità per
procedere all’acquisto di apparecchiature tecnologiche o
per ottenere l’accesso a finanziamenti.
Gli
investigatori hanno, cosi, iniziato un’attività
di ricerca condotta con i classici metodi di
appostamento nei luoghi da lui possibilmente
frequentati, di osservazione e controllo del territorio
nell’arco dell’intera giornata. I poliziotti, dopo
alcuni vani tentativi, nella giornata del 24 gennaio,
sono riusciti ad individuare il personaggio nella zona
della stazione centrale dove aveva trovato un alloggio.
La successiva attività di perquisizione ha permesso di
rinvenire e sequestrare apparecchiature informatiche per
la produzione di documenti ed atti falsi, tutti con
l’effigie dello SCARPULLA, ma con dati anagrafici di
persone le cui generalità erano state acquisite
utilizzando motori di ricerca su Internet.
I poliziotti, dal
controllo in “banca dati” hanno, altresì, scoperto come
lui fosse destinatario di altri rintracci per notifiche
di atti giudiziari da parte di altre Procure, a
dimostrazione della sua abilità e versatilità nella
perpetrazione di truffe.
La Polizia l’ha così
fermato, arrestandolo ritenendolo l’anello più
importante di quella che si sospetta essere una catena
di falsari, frequentatrice di una prassi illegale e
consolidata nel tempo che aveva creato non pochi danni
economici ad ignari cittadini.
Proseguono le indagini
allo scopo di individuare tutti i suoi complici.
PALERMO
–
Polizia sequestra 500
g. hashish in magazzino a Brancaccio, 1 preso.
Si tratta di Salvatore Gambino 37enne persona nota della
“Zisa”. L’operazione
è maturata nell’ambito di attività info-investigative
finalizzate alla repressione del fenomeno dello spaccio di
sostanze stupefacenti, ed è stata condotta dai poliziotti del
Commissariato di P.S. Libertà.
Gli
agenti, nel corso di servizi mirati ed appostamenti nei pressi
di un magazzino in una via dello “Sperone” nel quartiere
“Brancaccio, “attenzionato” già da qualche giorno, hanno notato
2 individui intenti ad aprire i lucchetti della saracinesca. I
poliziotti si sono qualificati ed hanno intimato “l’Alt
Polizia” ai sospetti, ma i due individui, per tutta risposta, si
sono dati alla fuga, dividendosi in opposte direzioni.
Salvatore Gambino, uno dei due, è stato bloccato dopo un
inseguimento rocambolesco a piedi.
I poliziotti nel
magazzino hanno rinvenuto, in alcuni sacchetti della spazzatura:
attrezzatura idonea al confezionamento della droga e 500 grammi
di Marijuana. La droga è stata posta sotto sequestro e lui
fermato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti.
PALERMO
– Antidroga,
carabinieri bloccano spacciatore in rione
Kalsa.
Si tratta di Sinibaldo CAMARDA 24enne
palermitano volto noto. I militari della Compagnia di Palermo Piazza Verdi,
hanno effettuato un controllo mirato del territorio nel quartiere Kalsa,
predisponendo un servizio volto alla prevenzione e al contrasto dello
spaccio di sostanze stupefacenti.
Le forze dell’ordine, nel corso del
servizio hanno bloccato il 24enne palermitano perché nel corso di una
perquisizione personale e domiciliare è stato trovato in possesso di : 109
grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisi in 27 dosi e un
panetto, della somma di 105€ in banconote di piccolo taglio e 1 grosso
coltello da cucina utilizzato per tagliare lo stupefacente.
Il giovane, successivamente al rito
direttissimo, è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora e di
presentazione alla P.G.
Palermo
-
Cerimonia
110° Anniversario Fondazione Polizia Ferroviaria. La
manifestazione si è svolta lunedì 18 dicembre, alle ore 11:00,
presso l’Auditorium RAI Sicilia.
La
Polfer è la più antica delle Specialità della Polizia di Stato
essendo nata il 24 giugno del 1907 con un provvedimento
dell’allora Ministro dell’Interno Giovanni Giolitti.La
Cerimonia, presenti le più alte cariche istituzionali civili
e militari della città, ha evidenziato come la Polfer si sia
evoluta nel corso degli anni, sia negli uomini che nei mezzi e
nei compiti, per fronteggiare le nuove sfide che la società
impone.
La storia ultra centenaria della
Ruota Alata è stata illustrata dagli uomini stessi della
Specialità attraverso il filo conduttore dell’Ieri, dell’Oggi ed
del Domani. L’occasione è anche per tracciare il bilancio di un
anno molto impegnativo in cui la Polizia Ferroviaria oltre
all’attività classica di prevenzione e repressione dei reati in
ambito ferroviario, è stata particolarmente impegnata anche sul
fronte educativo e sociale. L’evento è stato contornato dalle
esibizioni del Piccolo Coro “Canto di Gioia” del Comune di
Villabate e del Coro Gospel “Holy Light” di Palermo.
Palermo
– Blitz Antimafia: 130 poliziotti per 30
perquisizioni a fiancheggiatori latitante Messina Denaro.
Le ispezioni sono state a Castelvetrano su ordine della
Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Oltre 130
uomini della Polizia di Stato sono stati
impegnati, dalle prime luci del giorno all'alba di oggi,
in una serie di perquisizioni a Castelvetrano e nelle
campagne circostanti, finalizzate a colpire i
fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro. 30
Sono gli indagati nell'operazione condotta dalla Polizia
di Stato e coordinata dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Palermo. Si tratta di soggetti che, nel
corso degli anni, sono stati arrestati per mafia, o che
hanno avuto collegamenti e frequentazioni con
appartenenti a "Cosa nostra" e di persone che,
storicamente, sono state in stretti rapporti con il
latitante Matteo Messina Denaro. la Direzione
Distrettuale Antimafia di Palermo, su segnalazione della
Polizia di Stato, ora ha sottoposto i 30 soggetti ad
una nuova indagine perché sospettati di agevolare la
latitanza del capomafia della provincia di Trapani.
Uomini del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre
Mobili di Palermo e di Trapani e del Reparto Prevenzione
Crimine hanno perquisito edifici, abitazioni, attività
commerciali e masserie nella disponibilità degli
indagati.
Palermo
– Carabinieri eseguono carcerazione per
parcheggiatore abusivo. Rosario COSTANZA 61enne
palermitano, esattamente 6 anni dopo il fatto, è stato raggiunto
dall’ordine di carcerazione per una tentata estorsione commessa
nel 2011. COSTANZA, l’8 settembre del 2011 infatti era stato
denunciato da un onesto cittadino al quale non erano andate giù
quelle parole minacciose, proferite per la mancata
corresponsione della fastidiosa “tassa”, che gli avrebbe
consentito di parcheggiare in tutta tranquillità la sua auto in
via Trieste. L’irritante richiesta di denaro, attraverso quelle
parole intimidatorie, era un’imposta. Il cittadino vittima di
turno non avrebbe potuto sottrarsi al pagamento secondo il
61enne. La Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello
di Palermo lo scorso 29 aprile, ha emesso l’ordine di
carcerazione per Rosario COSTANZA. I Carabinieri della
Compagnia San Lorenzo sono riusciti a trovare l’ex
parcheggiatore abusivo condannato e portarlo al Pagliarelli
dove, dovrà rimanere per 1 anno e 3 mesi.
Palermo
–Ai domiciliari con braccialetto elettronico, spaccia
da balcone col paniere.
Vincenzo FASONE 35enne palermitano, era ai
domiciliari per un furto commesso ai danni di un
tabacchi. Il personaggio aveva ingegnato “un meccanismo
perfetto” per poter spacciare sostanze stupefacenti,
rimanendo tranquillamente a casa, ed aveva agganciato un
cavo d’acciaio collegato dal balcone alla strada per
consegnare le dosi richieste “ad avventori” grazie ad
un cestino legato ad una corda che faceva sfilare lungo
il cavo. I Carabinieri del Nucleo Operativo della
Compagnia Palermo San Lorenzo hanno fatto irruzione in
casa. Lui è stato trovato seduto al solito tavolino al
balcone con 21 dosi di hashish e 4 di cocaina, oltre
alla somma di 105 euro ritenuto provento dell’attività
illecita. La perquisizione estesa, poi, agli altri
ambienti della casa, ha permesso di trovare, in un
camerino, all’interno di alcune scatole per scarpe,
altri 2 panetti di hashish, 3 bilancini di precisione e
materiale vario per il confezionamento delle dosi.
Vincenzo FASONE è stato arrestato per detenzione
illecita di sostanze stupefacenti e condotto nel
Carcere “Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Palermo
– 2 poliziotti fuori servizio, al supermercato per compere, bloccano 2
rapinatori. La Polizia di Stato ha tratto in arresto per rapina due noti
palermitani della “Marinella” e dello “Zen”. Agenti liberi dal servizio e
con le famiglie al seguito, mentre stavano effettuando acquisti in un
supermercato in via Aiace, hanno notato entrare 2 giovani a volto coperto e
con caschi da motociclista in testa. 1 dei 2 era armato di pistola che solo
successivamente si è rivelata giocattolo. I malfattori si sono indirizzati
velocemente alle casse ed hanno minacciato la cassiera, puntandole la
pistola alla gola, per farsi consegnare l’incasso. I clienti hanno vissuto
momenti di panico. Le fasi successive della rapina sono state
caratterizzate dalla fuga dei numerosi clienti del supermercato, per il
timore che il malvivente potesse esplodere colpi d’arma da fuoco ferendo o
uccidendo qualcuno. Il provvidenziale intervento dei poliziotti che
casualmente si trovavano nel supermercato ha consentito di evitare quello
che poteva prefigurarsi come un tragico epilogo, ancora non si conosceva
la natura inoffensiva dell’arma impugnata dal malvivente mentre l’altro
criminale era disarmato. I poliziotti, senza alcuna esitazione e dopo aver
verificato che gli acquirenti non corressero pericolo, hanno intimato l’
“Alt Polizia” ai due malviventi, che, vistisi scoperti, hanno tentato di
fuggire verso l’esterno dell’esercizio. Il giovane armato, dopo una lunga
colluttazione, è stato bloccato dagli agenti nell’esercizio commerciale,
mentre il secondo, dopo aver colpito al capo uno dei poliziotti con un sacco
pieno di monetine ha tentato la fuga, urlando al complice “SPARA SPARA”,
affinchè potesse liberarsi dalla presa degli agenti che lo stavano
trattenendo. 2 clienti che avevano assistito alle fasi dell’arresto,
all’esterno del supermercato, vedendo il secondo malvivente in fuga, a
bordo di una moto, poi rivelatasi rubata, sono riusciti a bloccarlo. I 2
hanno lanciato contro il maldestro alcuni oggetti, fino all’arrivo dei
poliziotti, che l’hanno immobilizzato definitivamente. Alcune volanti
dell’Ufficio Prevenzione Generale sono giunte in pochi attimi sul luogo
della rapina, in ausilio degli agenti. I due malviventi sono stati tratti in
arresto e, dopo gli accertamenti di rito, tradotti presso la Casa
Circondariale “Pagliarelli”.
Palermo
–
Famiglia
specialista in furti a profumeria, Polizia smaschera da film. Una nota
profumeria di corso Calatafimi il mese scorso aveva registrato una serie di
furti d’ingente valore, l’ultimo con un ammanco di prodotti per un totale
1.000,00 euro.
I poliziotti del
Commissariato di P.S. “ Porta Nuova” hanno immediatamente avviato
una serie di approfondite indagini, visionando le immagini dei sistemi di
video-sorveglianza installati all’interno dell’esercizio ed altri nella
zona.
Grazie a questa
l’attività ha permesso d’individuare una famiglia: padre, madre e figlia,
che aveva messo a punto uno stratagemma impeccabile. I maldestri, dopo aver
guadagnato la fiducia delle commesse, puntando sull’insospettabilità del
nucleo familiare, iniziavano a girovagare per i locali. I furbi quando si
assicuravano di non essere osservati, il padre s’impossessava di un profumo
e lo passava velocemente alla figlia, che lo nascondeva dietro un giornale
per poi riporlo in borsa, mentre la madre colmava il vuoto sullo scaffale
con un’ altra confezione.
I soggetti, così
facendo razziavano più merce possibile, per poi recarsi alle casse, dove
pagavano soltanto alcuni oggetti di poco valore, chiedendo addirittura che
fossero caricati i punti corrispondenti all’acquisto sulla loro “fidelity
card”.
I tre personaggi,
incalzati dagli agenti, hanno ammesso le loro responsabilità. I poliziotti
nell’abitazione della famiglia hanno recuperato una parte considerevole
della merce trafugata. Padre, madre e la figlia, già gravati da diversi
precedenti penali specifici, sono stati, pertanto, deferiti all’Autorità
Giudiziaria per furto con destrezza, i profumi sono stati riconsegnati
alla responsabile del punto vendita.
Palermo
- Zen 2, CC trovate 30 abitazioni allacciate a rete elettrica pubblica.
I Carabinieri della Stazione San Filippo Neri, nei giorni scorsi, col
supporto della Compagnia di Intervento Operativo del XII Battaglione
“Sicilia”, hanno denunciato 30 persone per furto aggravato di energia
elettrica nel quartiere “ Zen 2”.
I
Carabinieri, dopo i primi accertamenti, condotti con la collaborazione dei
tecnici dell’ Enel, si sono subito resi conto che i contatori del complesso
residenziale presentavano delle anomalie.
Le
successive verifiche hanno poi chiarito ogni dubbio: ben 30 abitazioni del
padiglione sono risultate allacciate in maniera totalmente abusiva al cavo
elettrico della rete pubblica.
Altrettante
persone sono state così denunciate alla Procura della Repubblica di Palermo
per furto aggravato di energia elettrica.
Palermo –
Carabinieri scoprono 3 dipendenti Comune Collesano assenteisti.
Le tre impiegate, D.I. 30enne, M.V.
48enne, e C.C.43enne, sono state quindi bloccate
subito dopo aver abbandonato il posto di lavoro. Si sono
conclusi con l’arresto dei tre i servizi di contrasto al
fenomeno dell’assenteismo condotto dalla Compagnia Carabinieri
di Cefalù. I servizi si sono protratti per più giorni, ed hanno
consentito di portare alla luce la condotta di 3 donne le quali,
dopo aver regolarmente accreditato la propria presenza tramite
il sistema informatico a “badge”, si allontanavano
immediatamente dal posto di lavoro per adempiere a diverse
incombenze personali, tra le quali fare compere, recandosi dal
fruttivendolo o al panificio, o ancora trascorrere ore presso
private abitazioni per sbrigare impegni di natura privata. I
servizi posti in atto hanno consentito inoltre di documentare
la condotta abitudinaria e continuata nel tempo, tanto da
indurre i militari ad intervenire per arginare il dilagante
fenomeno. Le assenteiste sono state condotte presso i locali
del Comando Stazione di Collesano, dove a seguito degli
accertamenti di rito, sono state dichiarate in arresto per i
reati di truffa e false attestazioni. Processate con rito
direttissimo, nei loro confronti sono state disposte le misure
cautelari dell’obbligo di presentazione alla Polizia
Giudiziaria.
Palermo
– Polizia blocca 2 ladri d’auto in azione. Gli
agenti hanno sorpreso Alfonso Maranzano 25enne
già noto e Giovanni Buscemi 32enne incensurato,
entrambi palermitani di viale Michelangelo, responsabili
dei reati di furto, tentato furto aggravato in concorso
su autovettura e ricettazione. Gli Agenti della Polizia
di Stato appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e
Soccorso Pubblico, in servizio di controllo del
territorio, intorno alle ore 02.30, nel transitare lungo
la via Veronese, hanno notato a breve distanza 2
individui allontanarsi a bordo di una Fiat Punto, a fari
spenti. I sospetti sono stati tempestivamente raggiunti,
bloccati ed identificati. I due giovani, tradendo una
certa ansia ed insofferenza al controllo, hanno provato
a giustificare la loro presenza in zona, riferendo di
cercare oggettistica da rivendere al mercato di Ballarò
e che l’auto su cui stavano viaggiando fosse stata
prestata loro da un non precisato conoscente. La vettura
su cui sono stati sorpresi, ad un controllo in banca
dati, è risultata oggetto di furto: e presentava
evidenti segni di effrazione ed il cilindretto di
accensione manomesso; al suo interno sono state
rinvenute, inoltre, n.9 batterie per auto ed alcuni
attrezzi atti allo scasso. Altre pattuglie, nel
frattempo sono intervenute, dopo un’accurata
perlustrazione della zona interessata dall’intervento,
hanno scoperto altri 2 mezzi “visitati” dai due topi
d’auto: la prima, una fiat 600, presentava entrambi i
cilindretti delle portiere forzati, il cofano aperto e
la batteria spostata dalla sua sede, con i cavi di
collegamento ai morsetti recisi; la seconda autovettura,
una fiat Punto, oltre ai cilindretti delle portiere e
l’alloggiamento dell’autoradio danneggiati, risultava
priva della batteria. Buscemi ed Maranzano, alla luce
di quanto accertato, sono stati dichiarati in arresto
per i reati di furto e tentato furto aggravato in
concorso e denunciati per il reato di ricettazione.
Palermo
– Carabinieri bloccano 2 borseggiatori in azione su turista.
I militari della Compagnia San Lorenzo hanno tratto in arresto
due individui P.M. 50enne e G.D.
34enne, colti in flagranza del reato furto con destrezza. I
tutori dell’ordine durante un servizio di controllo nel mercato
rionale nei pressi di via Montepellegrino, finalizzato al
contrasto dei borseggi, hanno notato due soggetti che seguivano
un turista, affascinato dalla bancarelle. I malfattori, con atto
fulmineo, hanno estratto dallo zaino il libretto postale
all’ignaro turista. L’intervento immediato dei Carabinieri ha
permesso di riconsegnare la refurtiva e di arrestare i due
borseggiatori. I ladri, dopo il rito direttissimo sono stati
sottoposti rispettivamente alle misure di obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria ed arresti domiciliari.
Palermo
– Carabinieri bloccano, multano
ed allontanano 4 parcheggiatori abusivi.
I
militari della Compagnia San Lorenzo e la polizia municipale, hanno svolto
un servizio di controllo del territorio a Mondello, Arenella
ed Uditore finalizzato al contrasto del fenomeno dei parcheggiatori
abusivi. I tutori dell’ordine hanno sanzionato 12 persone impegnate a
svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo. I militari hanno applicatola
recentissima riforma nel settore, avvenuta con legge nr. 48 del 2017 che ha
introdotto speciali misure volte a rafforzare e tutelare la sicurezza delle
città, la vivibilità ed il decoro dei territori. I trasgressori hanno subito
la contestazione amministrativa che ammonta a 1000 euro, con la confisca
obbligatoria delle somme percepite. I 4 soggetti hanno anche ricevuto
notifica d’ordine d’allontanamento: infatti gli articoli 9 e 10 della legge
in materia prevedono il potere di allontanamento dalla zona, nonché il
divieto di accesso alla stessa, per un tempo massimo di 48 ore, e riguarda
i parcheggiatori abusivi trovati a svolgere l’illecita attività in aree
interne o nelle pertinenze delle infrastrutture adibite al trasporto
pubblico locale. un extracomunitario senza fissa dimora e non in regola
sul territorio era tra i parcheggiatori sanzionati e nei suoi confronti è
stato emesso il decreto di espulsione dal territorio nazionale.
(ascolta
intercettazioni)
Palermo
- Polizia e GdF eseguono 34
misure cautelari per Mandamento Brancaccio. La Polizia di Stato e la
Guardia di Finanza di Palermo, di mattina, in esecuzione di un provvedimento
emesso dal G.I.P. di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla
Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, hanno
proceduto, in Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria,
all’esecuzione di 34 misure cautelari personali nei confronti di 17
esponenti del Mandamento mafioso di Brancaccio e di altrettanti loro
complici, nonché al sequestro di 42 aziende, per un valore complessivo di
circa 60 milioni di euro. Tra i soggetti destinatari di custodia cautelare
in carcere si annovera Pietro TAGLIAVIA, ritenuto capo del mandamento di
Brancaccio e della famiglia di “Corso dei Mille”, attualmente ai
domiciliari. Il personaggio in tale veste, avrebbe presieduto al traffico di
stupefacenti, al sostentamento dei detenuti e dei loro nuclei familiari
attraverso la gestione della cassa comune, al sistema delle estorsioni
attuate sul territorio di riferimento, alla gestione, tramite compiacenti
prestanome, di un ramificato gruppo di imprese - operanti sul territorio
nazionale principalmente nel settore della commercializzazione degli
imballaggi industriali (c.d. “pallets”) - nonché del gioco del lotto abusivo
nel mandamento da lui controllato. Polizia e Guardia di Finanza hanno
ricostruito l’intero organigramma delle famiglie mafiose appartenenti al
mandamento, definendo ruoli e competenze di ciascun associato e, in
particolare, individuando gli elementi di vertice.Gli investigatori
ritengono spiccare le figure di Claudio D’AMORE, Bruno MAZZARA e Giuseppe
LO PORTO, tutti fidati collaboratori di TAGLIAVIA; Francesco Paolo CLEMENTE,
Francesco Paolo MANDALA’, Gaetano LO COCO incaricati del controllo delle
numerose aziende, tutte intestate a prestanome, utilizzate per realizzare le
frodi di natura fiscale, conseguendo il monopolio regionale e una posizione
dominante nel restante territorio nazionale nella commercializzazione degli
imballaggi industriali; Giuseppe CASERTA e Cosimo GELOSO, rappresentanti
della famiglia di “Brancaccio”; ed infine Giuseppe MANGANO, Giuseppe DI
FATTA e Antonino MARINO, titolati rappresentanti della famiglia “Roccella”.
Le investigazioni, eseguite in stretto coordinamento dalla Squadra Mobile e
dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, hanno consentito
di fare luce su numerosi episodi di minacce, danneggiamento, estorsione,
furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti della cosca di
Brancaccio. Gli investigatori hanno ricostruito decine di estorsioni
perpetrate ai danni sia di imprese edili impegnate in importanti lavori di
ristrutturazione sia di piccole attività commerciali storicamente attive nel
territorio sul quale la consorteria esercita il proprio dominio. Le forze
dell’ordine hanno documentato come i rappresentanti del sodalizio mafioso,
da prassi, abbiano voluto esibire il prestigio e fornire dimostrazione della
forza anche in occasione di una delle ricorrenti feste rionali, autorizzando
l’installazione di stand espositivi e monopolizzando i guadagni. Le indagini
hanno evidenziato che nei casi in cui le vittime abbiano cercato di
resistere alle pressioni degli associati non siano mancate le violente
ritorsioni, che hanno trovato manifestazione in incendi di intere attività
commerciali, in episodi di violenza privata e in danneggiamenti di notevole
entità. Le indagini hanno permesso di dimostrare anche la disponibilità di
armi in capo agli associati, i quali, in diverse occasioni, hanno dato prova
di poterne fare uso all’occorrenza. Gli inquirenti ritengono che Pietro
TAGLIAVIA, direttamente o per mano dei suoi più fidati collaboratori, abbia
fornito costantemente la prevista assistenza economica a favore dei
carcerati, dimostrata chiaramente, oltre che dalle attività tecniche, anche
dal sequestro di un registro riportante tutte le somme versate a favore dei
singoli detenuti. La strutturata attività di indagine ha altresì permesso di
dimostrare il totale controllo, da parte dell’associazione, di un “gruppo
imprenditoriale”, distribuito su diverse Regioni ma particolarmente radicato
in Sicilia e Toscana, il quale, sistematicamente ed in forma organizzata, ha
presieduto ad una molteplicità di reati tributari, in particolare
utilizzando fatture false per decine di milioni di euro. Le aziende in
questione, anche attraverso continui mutamenti degli organi societari e
delle compagini imprenditoriali, si sono inoltre sottratte agli accertamenti
del fisco ed alla coattiva riscossione delle imposte accertate in seguito a
verifiche fiscali, arrivando a sviluppare complessivamente volumi d’affari
annui, in relazione alle vendite effettivamente operate, per oltre 50 di
milioni di euro, “foraggiando” senza soluzione di continuità la cosca
mafiosa di riferimento, destinataria finale dei proventi derivanti dalla
vendita degli imballaggi industriali, di fatto incassati senza il versamento
di imposte. Il gruppo di imprese facente riferimento al mandamento mafioso
ha, così, potuto prosperare e guadagnare posizioni di mercato a discapito
degli operatori corretti, diventando uno dei leader nazionali del settore,
anche in virtù dei prezzi particolarmente concorrenziali praticati.
Polizia di Stato e Guardia di Finanza, nel corso delle operazioni, hanno
proceduto, rispettivamente, al sequestro di numerosi veicoli ed autoveicoli
utilizzati per la commissione dei reati contestati, nonché delle aziende
riconducibili agli esponenti arrestati.
Palermo
–
Carabinieri arrestano trafficante internazionale beni archeologici. I
militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Nucleo di
Palermo hanno arrestato un ricercato a livello europeo, responsabile di
traffico internazionale di beni archeologici siciliani.
I militari
presso l’aeroporto di Roma Fiumicino, in esecuzione di un’ordinanza di
custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese (PA),
hanno arrestato un 50enne, italiano residente a Monaco di Baviera, di
origini niscemesi, indagato per associazione per delinquere finalizzata
alla ricettazione di beni archeologici.
L’arresto si inserisce nell’ambito dell’Operazione “Himera” che, a maggio
del 2016, ha portato all’esecuzione di 3 misure cautelari personali, la
denuncia di 22 persone ed il sequestro di oltre 400 reperti di epoca greca e
romana. Le indagini del Nucleo TPC di Palermo, coordinate dalla Procura
della Repubblica di Termini Imerese, sono state avviate nel 2014, a seguito
di un intenso fenomeno di scavi clandestini presso l’area archeologica di “Himera”,
in località Buonfornello. Il lavoro investigativo ha permesso ai carabinieri
di far luce su una complessa rete criminale, in grado di gestire tutte le
fasi del traffico illecito: dagli scavi clandestini in vari siti siciliani,
all’esportazione illecita (tramite “corrieri”) in Germania dove i beni,
attraverso vari espedienti che ostacolavano l'identificazione della loro
provenienza delittuosa, venivano rivenduti.
Il
personaggio, che svolgeva la funzione di “corriere” nell’ambito del
sodalizio, in quanto non rintracciabile in territorio italiano, è stato
destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal G.I.P. del
Tribunale di Termini Imerese (PA). Le risultanze investigative del Nucleo
TPC di Palermo ed il supporto del Servizio per la Cooperazione
Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale,
hanno permesso la localizzazione del soggetto e procedere
all’estradizione in Italia. Il “corriere”, espletate le formalità
dell’arresto appena giunto sul territorio nazionale, è stato condotto a
Niscemi (CL), in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria siciliana. Le indagini all’estero proseguono per il recupero dei
beni illecitamente esportati dal territorio nazionale e per l’individuazione
degli ulteriori complici dell’organizzazione.
Palermo
– CC, preso Pusher e 800 g. hashish. I Carabinieri
dell’Aliquota Operativa e della Stazione di Monreale
hanno bloccato il palermitano S.D.P. 27enne, per
il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza
stupefacente. I militari dell’Arma hanno notato che il
giovane aveva posato un pacchetto di sigarette in una
fioriera. Gli investigatori, appena recuperato il
contenitore hanno trovato al suo interno 15 dosi di
sostanza stupefacente del tipo hashish da 1 grammo
l’una. La perquisizione domiciliare eseguita
successivamente ha consentito di rinvenire ben 7 panetti
di hashish da 100 grammi l’uno e 1 barattolo contenente
sostanza stupefacente dello stesso tipo, divisa in dosi
di peso diverso, per un totale di 123 grammi, oltre al
bilancino di precisione e 3 taglierini intrisi di
sostanza stupefacente. L’Autorità Giudiziaria ha
disposto il regime degli arresti domiciliari; in attesa
del giudizio di convalida al Gip. Il Giudice in quella
sede ha convalidato l’arresto e disposto la misura degli
arresti domiciliari.
Palermo
–Scuterista all’alt investe Poliziotto, CC ed agenti lo
bloccano.
Agenti della Polizia di Stato in
servizio presso il Commissariato di P.S. Brancaccio e militari
dell’aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di
Misilmeri, di sera, hanno tratto in arresto per
resistenza a P.U. il palermitano William BRUNO 29enne e
denunciato in stato di libertà L.G., 16enne. Una
Volante della Polizia, intorno a mezzanotte, in servizio di
prevenzione e controllo del territorio, in piazza Figurella, a
Villabate, si è accostata ad una pattuglia dell’Arma Carabinieri
che stava effettuando un posto di controllo. I Militari , in
quel frangente, hanno intimavano “l’Alt “ ad un ciclomotore con
a bordo 2 persone, ma il conducente, dopo una brusca frenata, ha
effettuato una repentina e pericolosa inversione ad “U” tentando
di eludere il controllo e scappando per piazza Figurella, in
controsenso. Il ciclomotore, nell’effettuare la manovra è
finito per rovinare per terra. I due giovani sono stati
raggiunti da un Agente e da un Militare, ma i 2 maldestri sono
riusciti a rialzare il ciclomotore ed a riprendere la marcia.
William Bruno, durante questo ennesimo tentativo di fuga alla
guida del ciclomotore, ha investito il Poliziotto che si era
posto davanti al mezzo per impedire che si dileguasse, ma ha
perso il controllo del ciclomotore ed è stato definitivamente
bloccato, insieme al suo complice.
Palermo
-
Reali Olanda, re Gugliemo e regina Maxima a Palermo. Il presidente
Crocetta ed il sindaco Orlando hanno accolto la coppia reale d’Olanda che
si trova in Sicilia per visitare Palermo. Il presidente della Regione
siciliana Rosario Crocetta ed il sindaco Leoluca Orlando, stamane si sono
recati in aeroporto al Falcone e Borsellino di Palermo. I reali di Olanda
: Re Gugliemo e la regina Maxima, sono in tour nell'ambito di un giro
italiano di 4 giorni. Il
presidente Rosario Crocetta ha detto : “La visita non ha il
solo scopo di conoscere la città ma anche quello di studiare il modello di accoglienza
degli immigrati che viene praticato in Sicilia e che è apprezzato in
tutta Europa. Alla coppia reale il più cordiale
benvenuto nell'isola più bella del mondo, manifestando la gioia e l'onore
per la presenza degli illustri
ospiti”.
Palermo
- In spiaggia a spasso con arma bianca, CC 1 denunciato.
La Compagnia Carabinieri di Palermo San Lorenzo con l’avvio della stagione
balneare, ha incrementato i controlli, soprattutto sulle spiagge e sulle
maggiori vie di comunicazione della giurisdizione. I militari, nel
pomeriggio di ieri, hanno predisposto un servizio straordinario, con
scenario di riferimento le spiagge di Mondello e Valdesi. Un 58enne è stato
denunciato perché andava a spasso con un coltello di genere proibito, del
quale non ha saputo fornire spiegazioni sul possesso. I militari hanno poi
controllato e sanzionato ben 7 venditori abusivi, 3 italiani e 4 stranieri,
poiché intenti al commercio senza le autorizzazioni previste. I 7 personaggi
sono stati sanzionati, per un totale di 5.778 €, sequestrati mezzi ed
attrezzatura per il commercio. 5 gestori di altrettanti esercizi
commerciali, sono stati invece sanzionati per occupazione abusiva del suolo
pubblico: nelle attività commerciali di ristorazione e bar, non rispettavano
i limiti autorizzativi. 2 parcheggiatori abusivi, sorpresi ad effettuare
l’attività nei pressi delle spiagge sono stati multati. I controlli
continueranno, al fine di garantire un’estate tranquilla ai cittadini ed ai
tanti turisti presenti.
Palermo
–
Carini, intitolata strada a
carabiniere Cutietta caduto in guerra.
La locale sezione dell’associazione
nazionale carabinieri, nel 75esimo anniversario del sacrificio del soldato
carinese ha proposto all’amministrazione comunale d’intitolare una strada di
Carini al carabiniere Giuseppe Cutietta. Il militare era nato a Carini il 31
Gennaio 1910 ed è caduto sul campo di battaglia a Qukes (Albania) il 13
Aprile 1941, nell’adempimento del proprio dovere, durante gli eventi bellici
del secondo conflitto mondiale. Le Associazioni Militari state invitate
alla manifestazione: Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione
Nazionale Marinai D’Italia, Associazione Nazionale Finanzieri D’Italia,
Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, un invito speciale
all’Associazione SiciliAntica della sede di Isola delle Femmine per le
ricerche storiche delle due guerre mondiali effettuate dal presidente Agata
Sandrone.
Il raduno si è svolto davanti al Palazzo
comunale di Carini. Un corteo si è snodato fino al monumento dei caduti
con una cerimonia e deposizione di una corona. La santa Messa è stata
celebrata in chiesa Madre dall’arcivescovo Michele Pennisi. La scopertura
della lapide toponomastica lungo la strada statale 113, con la
partecipazione della fanfara del 12° Battaglione Carabinieri Palermo ha
concluso la manifestazione.
Palermo
– Tenta forzare edicola:
CC, 1 inseguito e preso.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno
bloccato Fabio La Mattina
34enne, nato e residente a Palermo con
l’accusa di tentato furto.
I Carabinieri, su richiesta della locale
Centrale Operativa, si erano portati in via Principe di Villafranca dove
hanno sorpreso La Mattina mentre stava tentando d’introdursi nell’edicola
ubicata nella stessa via forzando la porta d’ingresso in vetro blindato
dell’esercizio commerciale. Il personaggio viste le “Gazzelle” ha tentato
la fuga ma dopo un breve inseguimento in via Catania è stato bloccato dai
militari ed identificato. La Mattina, dopo le formalità di rito, è stato
accompagnato presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari in
attesa del rito direttissimo. Il soggetto, dopo la convalida dell’arresto è
stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia
Giudiziaria.
Palermo –
Agenti bloccano 2 fratelli per contrabbando 90 kg tabacchi. La Polizia
di Stato ha tratto in arresto 2 fratelli, palermitani già noti,
Matteo 28enne ed Antonino BIONDO 25enne colti nella flagranza del reato di
detenzione di tabacchi lavorati esteri privi del sigillo dei Monopoli di
Stato. Gli Agenti della Squadra Mobile di Palermo, nell’ambito di
mirate attività investigative all’interno del popolare quartiere Zen,
hanno sorpreso Antonino Biondo a vendere su un banchetto di legno
alcune stecche di sigarette estere prive del sigillo dei Monopoli di Stato,
mentre altre stecche erano adagiate in sacchetti di plastica sul selciato. I
poliziotti, successivamente hanno sottoposto a perquisizione anche
l’abitazione, dove, abilmente occultate, sono state rinvenute ulteriori 78
stecche di “bionde”, anch’esse prive dei previsti sigilli, per un totale
complessivo, comprese quelle che il personaggio vendeva in strada, di oltre
30 Kg. Gli agenti nell’ambito delle stesse attività, hanno deciso di
effettuare un altro controllo presso l’abitazione del fratello Matteo
Biondo, già noto per analoghi episodi di contrabbando di sigarette. I tutori
dell’ordine, nell’abitazione, nascoste in alcuni borsoni, valigie e
sacchetti, hanno rinvenuto 296 stecche di sigarette estere di varie marche,
prive del sigillo dei Monopoli, per un peso complessivo di circa 60
chilogrammi. I due fratelli alla luce di quanto emerso, sono stati tratti
in arresto per il reato di detenzione di tabacchi lavorati esteri privi del
sigillo dei Monopoli di Stato e condotti presso gli Uffici della Squadra
Mobile per gli adempimenti di rito. Le sigarette rinvenute, per un peso
complessivo di oltre 90 Kg, venivano poste sotto sequestro.
Bagheria
PA
– CC preso liberiano con eroina: valore 400mila €. I
militari della Stazione di Bagheria hanno tratto in arresto
Peter KEVIN 46enne cittadino liberiano, per detenzione
ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I controlli
continui dei Carabinieri sono stati finalizzati alla prevenzione
ed alla repressione dei reati in materia di sostanze
stupefacenti. Le risultanze investigative raccolte dai militari
hanno permesso di individuare il soggetto in una zona di Palermo
dove era solito cedere sostanza stupefacente. Il personaggio,
sentendosi braccato, ha tentato la fuga cercando di liberarsi di
4 ovuli che contenevano sostanza stupefacente. I militari hanno
recuperato circa 60 grammi di eroina che avrebbero fruttato sul
mercato oltre 400mila € di guadagno. Un’accurata perquisizione
ha permesso di rinvenire anche una quantità di 3 grammi di
marijuana ed una somma contante di circa 1000€,
verosimile provento dell’attività. Le operazioni di
identificazione hanno permesso di verificare che lui era
destinatario di un provvedimento degli arresti domiciliari
emesso dal Tribunale di Palermo nel 2014, per reati concernenti
l’ambito degli stupefacenti; mai notificato all’interessato che,
da allora, aveva fatto perdere le sue tracce. Il soggetto, non
avendo inoltre ottemperato ad un provvedimento di allontanamento
dal territorio nazionale emesso dal Prefetto di Palermo, è stato
deferito all’ Autorità Giudiziaria. Kevin Peter è stato
tradotto presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed in attesa dell’udienza
di convalida.
Palermo
-
Coltiva
marijuana ai domiciliari a Brancaccio: 1 in manette.
Si tratta di
Salvatore Ciprì 29enne palermitano, costretto in
regime di detenzione domiciliare, nella sua abitazione
in zona Brancaccio, il quale
ha finito con
l’arresto il tentativo di botanica “fai da te”. Agenti
della Polizia di Stato, stanotte durante un
controllo effettuato nell’abitazione del personaggio,
per verificarne la presenza, hanno colto un acre ed
inconfondibile odore di sostanza stupefacente che ha
consigliato loro di approfondire il controllo.
I poliziotti del
Commissariato di P.S. “Brancaccio”, seguendo il forte
odore, hanno raggiunto il camerino dell’abitazione,
confinante attraverso una parete in carton gesso, con un
vano che ospitava 6 vasi con relativi arbusti di
marijuana, alti metri 1,60, cadauno e tutta
l’attrezzatura necessaria alla coltivazione ed allo
sviluppo della piccola serra indoor. Ulteriori controlli
hanno portato gli agenti a scoprire come l’abitazione
del soggetto, insieme ad altre due unità dello stesso
edificio, riconducibili a congiunti del Ciprì, fossero
allacciate abusivamente alla rete elettrica pubblica.
L’allaccio era
stato occultato sotto traccia muraria a sua volta celata
da uno strato in cemento e ricoperto da intonaco
colorato.
Le piante e
l’attrezzatura sono state sequestrate, Ciprì è stato
tratto in arresto ed i due congiunti denunciati a piede
libero.
L’arresto è stato
convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
Palermo
- Polizia
blocca 2 fratelli “topi” d’auto in fuga. Agenti appartenenti
al Commissariato di P.S. “Oreto - Stazione” hanno tratto
in arresto, in flagranza di reato, due palermitani, Z.R.
22enne e Z.S. 36enne, ritenuti responsabili del reato di
furto aggravato in concorso. I poliziotti, intorno a mezzanotte,
transitando per via Oreto, hanno notato un’autovettura Fiat 500,
con a bordo due individui il cui guidatore, alla vista della
pattuglia di Polizia ha dapprima rallentato repentinamente, per
poi riprendere la marcia. La manovra ha insospettito gli agenti
che hanno deciso di effettuare un controllo, intercettando la
vettura in via Mortillaro. I tutori dell’ordine hanno fermato il
veicolo, ed i due occupanti hanno tentato di guadagnare la fuga
abbandonando l’auto. I sospetti sono stati subito raggiunti e
bloccati dai poliziotti. 1 dei due, in quel frangente, ha
cercato di disfarsi di un oggetto metallico che, prontamente
recuperato, è risultato essere una chiave alterata, il
cosiddetto “spadino”, utilizzato per aprire le auto. Il
controllo sulla Fiat 500, ha permesso di appurare come la
serratura lato guida ed il bloccasterzo fossero stati forzati. I
due fratelli, in un primo momento hanno riferito di avere avuto
l’auto in prestito da alcuni parenti, ma davanti all’evidenza
dei fatti ed incalzati dalle domande degli agenti, hanno ammesso
di averla rubata pochi minuti prima del controllo, in via
Silvio Boccone, dove si trovava regolarmente parcheggiata. La
chiave alterata è stata posta sotto sequestro e i due fratelli
dichiarati in arresto.
Palermo
– Operazione
Fondali puliti a Isola delle Femmine. Le squadre hanno recuperato:
pneumatici, reti abbandonate, bottiglie di plastica e tanto altro, che sono
stati successivamente differenziati e trasportati all’isola ecologica.
SiciliAntica, Lega Ambiente, Explora , Asci Associazione Scout, Giornale di
Isola , Rifiuti e Spreco Zero, Isola del Vento Vela, Diving J. Cousteau,
Diving Dreams, Enpa, Guardia Costiera Ausiliare, Liberi Tutti, Isolnautica,
Tecnomare, Cogepa Consorzio Pesca Artigiana, Area Marina Protetta Capo
Gallo, Pescatori di Isola delle Femmine hanno preso parte alla
manifestazione. La Capitaneria di Porto di Palermo ha collaborato
all’attività.
Il riscontro è
stato grande per impatto sociale nell’Operazione “Fondali puliti” promossa
dal Comune e dalle associazioni locali. I
Volontari e le squadre di sub si sono impegnati sabato 22 aprile per
la pulizia dei fondali
del porto di Isola delle Femmine, gli scali di alaggio e la scogliera tra il
mercatino del pesce e punta Parato. I volontari si sono ritrovati alle 8 del
mattino a piazza Pittsburgh dove era stato fissato il campo base.Tutti i
gruppi che hanno partecipato all’iniziativa sono stati premiati al termine
delle operazioni di pulizia.
Palermo
- CC trovano deposito
droga allo ZEN. Una pattuglia di motociclisti del
Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Palermo,
impegnata nella tarda mattinata in un servizio di
controllo del territorio, transitando in una traversa di
via Agesia di Siracusa, ha notato una porta di metallo
del sottoscala di una palazzina, parzialmente aperta. I
Carabinieri insospettiti sono andati a controllare,
scoprendo che su di un ripiano erano poggiate: 30
stecche di hashish del peso complessivo di 70 grammi, 28
dosi di marijuana del peso di 40 grammi, 1 busta
contenente marijuana del peso di 25 grammi, 2 involucri
contenenti 10 grammi di cocaina, materiale per il
confezionamento ed il taglio delle dosi ed 1 bilancino
di precisione. Tutta la sostanza stupefacente è stata
posta sotto sequestro, ed inviata al Laboratorio Analisi
Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo per le
analisi qualitative e quantitative.
Palermo
-
Carabinieri ed agenti ammanettano un pusher in stazione.
Si tratta di C.G. 21enne cefaludese. I militari
della locale Stazione ed i poliziotti del
Commissariato di P.S. della cittadina, sabato scorso, 18
febbraio, presso la locale stazione ferroviaria, hanno
tratto in arresto, C.G. per il reato di
detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Il giovane, dopo essere
sceso dal treno regionale proveniente da Palermo,
accortosi della presenza di Carabinieri e Poliziotti nei
pressi dell’uscita principale, aveva tentato di
allontanarsi dalla stazione ferroviaria da un’uscita
secondaria.
Militari
ed Agenti insospettiti, hanno, raggiunto il 23enne ed
a seguito della perquisizione personale hanno rinvenuto
nella tasca dei pantaloni in tuta poco meno di una
quarantina di grammi di sostanza stupefacente del tipo
“hashish” suddivisa in 15 dosi e, nella tasca
della felpa, una “panetta” della medesima sostanza
stupefacente del peso di circa gr. 90,00.
Le manette sono così
scattate ai polsi del giovane cefaludese che, al termine
degli accertamenti di rito e su disposizione del PM
della Procura di Termini Imerese, è stato tradotto
presso la Casa Circondariale “Cavallacci” di Termini
Imerese.
Palermo
– Con corda a collo padre uccide figlio in lite. I
carabinieri hanno trovato Antonino ALU’ 61enne autista
il quale ancora stringeva con forza una corda al collo del
figlio Giuseppe 41enne, ormai morto.
Una telefonata al 112 è giunta pochi minuti dopo le
14.00, l’interlocutore HA segnalato una lite furibonda in un
appartamento in via Trapani ad Alimena (Pa). Una pattuglia
della locale Stazione Carabinieri è giunta immediatamente sul
posto. Gli uomini dell’Arma entrati nell’appartamento, ed hanno
trovato Antonino ALU’ mentre stava ancora stringendo con forza
una corda al collo del figlio Giuseppe il quale ormai era privo
di vita. Il medico di guardia arrivato in via Trapani non ha
potuto fare altro che constatare il decesso. I Carabinieri
della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando
Provinciale di Palermo ed il medico legale sono giunti sul posto
per gli accertamenti di legge. L’autista Antonino ALU’ è stato
immediatamente condotto negli uffici della Compagnia Carabinieri
di Petralia Sottana ed è a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.
Palermo
–
CC, presi
3 catanesi che smerciavano soldi falsi.
Si tratta di Cristian Camilo Todaro Melendez 31enne nato
in Colombia, residente a Catania, Sarah Niceforo 20enne
nata e residente a Catania e Luciano Alessandro Gatto
25enne nato e residente a Catania. I Carabinieri della
Compagnia di Petralia hanno bloccato tre persone con l’accusa di
spendita ed introduzione nello Stato di monete
falsificate. L’operazione è scattata dopo una segnalazione
giunta al 112. Un commerciante ha avvertito i militari che 3
clienti, 2 soggetti ed 1 donna, avevano acquistato merce pagando
in 2 negozi diversi, con banconote da 50 euro risultate essere
false. Le ricerche erano scattate immediatamente. I tre
malfattori sono stati fermati nei pressi dell’autostrada, vicino
Alimena, comune nel quale avevano messo in circolo le banconote
false, prontamente reperite e sottoposte a sequestro. Cristian
Camilo Todaro Melendez, Sarah Niceforo e Luciano Alessandro
Gatto sono stati giudicati in sede direttissima presso il
Tribunale di Termini Imerese che, dopo la convalida
dell’arresto, ha disposto: per Sarah Niceforo la misura
dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e per
Todaro Meledez e Gatto la misura dell’obbligo di dimora.
Palermo
– Cani antidroga scoprono pusher: CC 1 ai domiciliari. I
militari dell’Arma nei giorni scorsi hanno nuovamente tratto
in arresto
Alessandro Avella 35enne palermitano, in atto sottoposto
alla misura cautelare degli arresti domiciliari, a più di 4 mesi
di distanza dall’ultimo arresto effettuato dai Carabinieri nei
suoi confronti. L’ostinazione dei militari e l’infallibile
fiuto dei cani anti droga, ha fatto si che la perquisizione
avesse buon esito. Avella infatti aveva occultato in casa più
di 90 grammi di hashish e 10 grammi di marijuana, tutto già
opportunamente suddiviso in confezioni termosaldate. Il Giudice
ha convalidato l’arresto e disposto nuovamente gli arresti
domiciliari.
Palermo
–
Intimidazione mafia a Di Matteo:
solidarietà Musumeci. Il presidente della Commissione
Antimafia dell'Ars, Nello Musumeci
ha dichiarato: ''Il magistrato Nino Di Matteo sappia che le
istituzioni siciliane sono accanto a lui: la mafia stavolta non
riuscirà a trovare compiacenze, come forse è accaduto nel '92'.
Rivolgo un appello a tutte le parti politiche: in pochi mesi è
la seconda volta che giunge notizia di un attentato per un
magistrato antimafia, per questo non possiamo e non dobbiamo
dividerci. Creare contrapposizioni su chi è più anti mafioso
degli altri e su chi ha la coperta più bianca esposta al balcone
non serve. Emarginiamo chi sbaglia, senza compiacenze e senza
alcuna pietà, ma sulla legalità e sulla lotta alla criminalità
organizzata evitiamo la ricerca del titolo a tutti i costi. La
debolezza della politica e l'incompetenza arrivista di certa
classe dirigente sono linfa per l'associazione mafiosa che non
vuole governi forti, ma istituzioni deboli da condizionare. Non
possiamo permettere che i successi raggiunti dallo Stato negli
ultimi anni vengano vanificati''. È stato un Collaboratore a
rivelare:”Cosa nostra starebbe organizzando un attentato a
Palermo, dove sarebbero già arrivati 15 chili di esplosivo”. La
notizia sarebbe stata data circa un mese addietro agli
investigatori dal collaboratore legato al traffico di droga e
ritenuto abbastanza attendibile. L’informatore non avrebbe fatto
nomi, ma il maggiore indiziato è il pm del processo sulla
trattativa Stato-mafia, Nino Di Matteo, al quale è stata
rafforzata la scorta, con l'aggiunta di tre carabinieri del Gis,
il Gruppo intervento speciale.
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Palermo
–
Corso per diventare conciliatori a Palermo. L’iniziativa è
programmata per venerdì 23, nella sede di Unioncamere Sicilia.
I tempi lunghi ed i costi elevati con esiti incerti sono
spesso la fotografia della giustizia civile con la quale si
confrontano imprese e cittadini. Una via più breve è rappresentata
dalla conciliazione, uno strumento di giustizia alternativa che
consente di arrivare alla risoluzione delle controversie in maniera
più veloce ed economica. Per questo Unioncamere Sicilia organizza un
corso di specializzazione per formare “Conciliatori di controversie
societarie, bancarie e di intermediazione finanziaria”.
L’iniziativa, inserita nell’ambito della settimana nazionale della
conciliazione (19-24 ottobre), è presentata venerdì 23 ottobre, alle
11, a Palermo, presso la sede di Unioncamere Sicilia, in via E.
Amari 11. A fare gli onori di casa saranno Giuseppe Pace ed
Alessandro Alfano, rispettivamente presidente e segretario generale
di Unioncamere Sicilia. Parteciperà anche l’avvocato Roberta Calabrò
di Adr Center spa, società leader nella risoluzione delle
controversie ed accreditata dal ministero della giustizia come ente
abilitato a tenere corsi di formazione specialistica sulla
conciliazione. I professionisti di Adr Center formeranno gli
aspiranti conciliatori di Palermo.Nel corso dell’incontro verranno
diffusi i numeri delle controversie risolte tramite la mediazione
extragiudiziale con un focus sull’utilizzo di questo strumento nelle
regioni del Mezzogiorno e, in particolare, in Sicilia.
Palermo
- "Verso una legge sull'editoria in
Sicilia" è il titolo di un incontro-dibattito organizzato
dall'assessore regionale per i Beni culturali e per l'Identità
siciliana, Gaetano Armao. L’appuntamento è per venerdì 23
aprile, giornata nazionale del libro e sabato 24 aprile
all'Albergo delle Povere di Palermo. Presenti: il presidente
della Regione, Raffaele Lombardo, e l'assessore Armao. Si tratta
di 2 giorni per fare il punto della situazione sull'editoria
siciliana, con riferimento ai libri, ai giornali, ai periodici,
alle tv, alle radio e all'informazione che 'viaggia' via Web.
"Abbiamo organizzato questa due giorni sull'editoria - dice
l'assessore Armao - per raccogliere i suggerimenti di tutti i
protagonisti del mondo dei libri e del giornalismo. Con
l'obiettivo di arrivare a un disegno di legge regionale
sull'editoria". L'apertura dei lavori è prevista alle 09,30 con
gli interventi introduttivi di Lombardo e Armao. Seguiranno le
relazioni dei docenti universitari Giuseppe Verde, Antonio La
Spina e Antonio Purpura che illustreranno, sotto diverse
prospettive (giuridica, sociologica ed economica), la situazione
dell'editoria in Sicilia. Poi sarà la volta di alcuni dei
protagonisti dell'informazione e dell'editoria libraria: Franco
Nicastro, presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia,
Alberto Cicero, segretario regionale dell'Assostampa, Vincenzo
Morgante, caporedattore del Tgr Sicilia, Bruno Della Ragione,
avvocato del Foro di Roma, esperto di diritto dei media, Marisa
Dolcemascolo, consigliere delegato della Flaccovio editore. La
discussione verte nel pomeriggio, sui "Problemi e sulle
prospettive dell'editoria in Sicilia", per dare voce agli
esponenti dei diversi comparti dell'editoria. Interverranno:
Salvatore Cusimano, direttore della sede regionale Rai, Carmelo
Rapisarda, editore dei Vespri, Carlo Alberto Tregua, direttore
del Quotidiano di Sicilia, Francesco Foresta, direttore
responsabile di I love Sicilia, Paolo Oreto, editore. Concluderà
i lavori Fausto Maria Fagone, presidente della commissione
legislativa Cultura, Formazione e Lavoro dell'Ars. Sabato 24
aprile, alle 09,30, tavola rotonda su "L'editoria siciliana per
l'identità siciliana". A moderare i lavori sarà il giornalista
Piero Fagone. Interverranno: Antonello Perricone, amministratore
delegato della Rcs, Angelo Sajeva, presidente e amministratore
delegato della Mondadori pubblicità, Domenico Ciancio
Sanfilippo per il quotidiano La Sicilia, Giovanni Pepi,
condirettore responsabile del Giornale di Sicilia, Giancarlo
Licata, responsabile della redazione Rai Mediterraneo, Salvatore
Parlagreco, direttore di Siciliainformazioni.com. Concluderà i
lavori l'assessore Armao.
Palermo
- Bookmaker clandestini: Polizia chiude 2 centri
scommesse. I controlli degli agenti volti a
reprimere il fenomeno delle scommesse clandestine
continuano, incessanti e questa volta nelle maglie
dell’attività ispettiva della Polizia di Stato in
servizio presso la Divisione di Polizia Amministrativa e
Sociale della Questura di Palermo, sono stati i
gestori di due esercizi bagheresi.
I
tutori dell’ordine dell’ufficio, e del Commissariato
di P.S. Bagheria, ieri, hanno accertato la raccolta
abusiva, per bookmaker clandestini, in due esercizi.
I
gestori dei due punti, ubicati in via Piave e nel
centralissimo corso Butera, raccoglievano “puntate” su
eventi sportivi per conto di allibratori stranieri.
Il tutto come sempre, in
assenza di licenza di Pubblica Sicurezza e di
concessione governativa dei Monopoli.
I titolari Sono stati
denunciati all’Autorità Giudiziaria e sono stati
sottoposti a sequestro preventivo i due esercizi, nonché
le numerose postazioni informatiche ed i monitor
contenenti palinsesti delle scommesse.
L’intensificazione dei controlli, in ambito
amministrativo e con riguardo ai centri scommesse, ha
assicurato altri importanti risultati, infatti a Palermo
a seguito di un controllo, gli agenti della Polizia di
Stato in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale
hanno denunciato in stato di libertà i gestori di un
internet point di via Spedalieri per gli stessi reati.
Palermo - Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini
ha presentato a palazzo d'Orleans al presidente della Regione,
Raffaele Lombardo, il progetto del nuovo stadio che sorgerà allo
Zen. “Abbiamo chiesto all'architetto Gino Zavanella - ha detto
Maurizio Zamparini - di progettare un stadio adatto alle esigenze di
una città come Palermo, ma che sia a servizio di tutta la Regione.
Non a caso si chiamerà Stadio della Sicilia. Avrà una capienza di
36.000 posti ed il costo sarà a totale carico dei privati. Sarà
dotato dei servizi recettivi più moderni ed in grado di svolgere una
pluralità di funzioni. Uno stadio a misura, non solo degli sportivi,
ma anche delle famiglie, dei bambini e degli anziani”. Il presidente
della Regione Raffaele Lombardo ha commentato :“Ho rivolto a
Zamparini i miei più sinceri ringraziamenti perché, grazie al suo
impegno, Palermo e la Sicilia saranno dotati di una struttura
sportiva in grado di far fronte anche alle grandi opportunità che si
aprono per il futuro, come la possibilità di avere a Palermo alcune
partite dei campionati europei del 2016. Pur non essendo previsto
alcun onere per la Regione, saremo pronti ad accompagnare lo sforzo
di Zamparini per far sì che questo progetto possa trovare
concretizzazione al più presto”.
Palermo - Generale Brigata Giuseppe Governale a Comando
Legione Carabinieri Sicilia. L’avvicendamento è stato tra il
Generale di Divisione Riccardo Amato, che ha lasciato, dopo tre
anni, il Comando della Legione Carabinieri “Sicilia”, per
assumere l’incarico di direttore della Scuola di Perfezionamento
delle Forze di Polizia a Roma, ed il Generale di Brigata
Giuseppe Governale, proveniente dal Comando Generale dell’Arma
dei Carabinieri. La cerimonia si è svolta il 2 luglio nella
Caserma “Carlo Alberto Dalla Chiesa” a Palermo. Il Generale Giuseppe Governale,
palermitano di nascita, torna in Sicilia dove è stato
Comandante Provinciale di Catania dal 2007 al 2010, con
importanti risultati nel contrasto alla criminalità organizzata
e comune. L’alto ufficiale ha ricoperto prestigiosi incarichi
presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, è stato
Comandante Provinciale di Modena, delle Compagnie di Livorno e
Milano – Porta Monforte e del Nucleo Operativo della Compagnia
di Napoli – Centro. All'alto ufficiale gli auguri di buon lavoro
da L'INFORMATORE di Sicilia e personali. i.l.p.
PALERMO - “L’esperienza e la competenza acquisita da
Diego Cammarata
nei
molti anni alla guida del più grande comune dell’isola sono le migliori
credenziali che il sindaco di Palermo può offrire al momento della sua
elezione alla guida dell’ANCI Sicilia”. Lo ha affermato il Presidente
della Regione Lombardo augurando al neo eletto un proficuo lavoro
nell’interesse dei comuni siciliani. Ed ha poi aggiunto. “Il tema delle
autonomie locali è sempre più decisivo nel progetto che stiamo portando
avanti per uno sviluppo della Sicilia in cui il territorio, con le sue
risorse umane ed economiche, sia sempre più protagonista del futuro di
tutti i siciliani”.
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