FATTORI DI RISCHIOEtà
con l’aumentare dell’età il rischio aumenta. Ormoni : numerosi
studi hanno dimostrato una stretta correlazione tra l’insorgenza del
tumore al seno e gli estrogeni. Familiarità : il rischio di
ammalarsi di tumore al seno aumenta quando in famiglia vi sono casi di
tumori al seno in parenti prossimi(madre, sorella, nonna).
Predisposizione genetica : in presenza di una forte familiarità di
casi di tumore dell’ovaio e del seno, si può sospettare una
predisposizione genetica, individuabile attraverso alcuni test( BRCA1 e
BRCA2). Gravidanza : maggiore è il numero delle gravidanze,
minore è il rischio. Anche l’età della prima gravidanza è influente :
una gravidanza prima dei 30 – 35 anni sembra proteggere dal rischio
di tumore al seno, così come un allattamento prolungato. Precedente
carcinoma della mammella : aumenta la le probabilità di recidive
alla stessa o all’altra mammella. Obesità : specialmente dopo la
menopausa, può costituire un fattore di rischio.
Catania
- “Agata Duci D’Amuri”: 16 artiste realizzano busto Reliquiario
Sant’Agata. L’opera è in scala reale ed è “dolce design” che
lunedì 29 gennaio con inizio alle ore 18 è consegnata presso la
Chiesa di Sant’Agata La Vetere a Catania. La realizzazione è stata
creata gratuitamente ed in atto di devozione dal gruppo Cake
Designer di Ristoworld Italy, associazione nazionale di cucina,
pasticceria, ristorazione e turismo. Il busto Reliquiario Sant’Agata
dolce è un’opera unica nel suo genere: in scala reale ed è stato
riprodotto fedelmente, gioielli compresi, utilizzando tecniche di
modelling e flower, ma anche pittura e decorazione a freddo,
applicate ad un particolare materiale chiamato porcellana fredda.
L’opera, dopo la consegna e la benedizione, è esposta stabilmente
presso l’Antiquarium del Santuario del Carcere di Sant’Agata,
adeguatamente protetta da una teca trasparente. Agata Consoli,
responsabile nazionale cake design Ristoworld Italy ideatrice del
progetto e coordinatrice del gruppo di artiste siciliane che hanno
realizzato l’opera è alla conferenza stampa, di presentazione
moderata da Marsh P. di Silvestro, direttore Ristoworld Ristonews.
La manifestazione con conferenza stampa è moderata da Marsh P. di
Silvestro direttore Ristoworld Ristonews, sono preseti : Mons.
Barbaro Scionti Parroco della Basilica Cattedrale Sant’Agata di
Catania, Don Carmelo Asero Vicario Giudiziale aggiunto del Tribunale
Ecclesiastico Diocesano di Catania e Rettore del Santuario
Sant’Agata al Carcere, il dott. Oreste Lo Basso vicepresidente
Associazione Etna ‘Ngeniousa e responsabile dei progetti di
valorizzazione, Andrea Finocchiaro Presidente Ristoworld Italy.
Agata Consoli, di Adrano, ha ideato il progetto “Agata Duci D’Amuri”
coordinando un team di artiste provenienti da tutta la Sicilia. Gli
esecutori della scultura hanno lavorato anche a distanza assemblando
poi l’opera finale nei giorni scorsi presso il Beauty Garden
Banqueting di Biancavilla.Il busto Reliquiario Sant’Agata è
ospitato a Biancavilla, fino al trasferimento finale presso la
destinazione. Le artiste Caterina Tarantino, Silvia
Costanzo, Erika Maniscalco, Carmen Bonanno
(Palermo), Flavia Stroscio (Zafferana Etnea), Stefania
Buffardeci (Misterbianco), Paola Origlio (Biancavilla),
Letizia Disca (Niscemi), Rosy Carrubba (Caltagirone),
Antonella Meli (San Pietro Clarenza), Marzia Caruso,
Giusy Capone, Anastasia Scalia (Catania), Silvana
Consoli e Adriana Scarlata (Adrano). La teca è stata
donata da Francesco Platania. Il backstage videofotografico è stato
curato da Salvo e Biagio Diolosà con Salvo Alberio. Patrizio Tesauro
di Hobby&Art Caserta ha contribuito per la porcellana fredda. Agata
Consolicommenta: “Opera complessa e straordinaria,
prima nel suo genere che ci ha visto a lavoro coralmente e a
distanza in un clima di grande gioia e condivisione della tradizione
e devozione Agatina. Ringrazio tutte le colleghe con le quali ho
condiviso il progetto, i benefattori vari e quanti hanno a diverso
titolo contribuito alla realizzazione di quest’opera imponente. Il
nostro vuole essere un gesto di amore verso la Santa che rimane
modello ed esempio nei secoli”.
ASSOCIAZIONE AGATA DONNA PER LE DONNE
CATANIA
- Associazione Agata Donna per le donne
a Teatro Gatto Blu organizza Tombola beneficenza. La
tradizionale manifestazione si svolge giovedì 5 gennaio alle ore 19,00
al Teatro Gatto Blu a Catania in via Vittorio Emanuele 67.La
tombola è al tempo stesso un momento per aiutare e scambio di auguri
La
dott.ssa e chirurga senologa
Sara PETTINATO
(ascolta intervista ) ha già
organizzato con successo la XIII edizione serata di beneficenza volta a
prevenzione, diagnosi e cura tumori a seno con l’impegno dell'Associazione
Agata Donna per le donne
XIII edizione serata di beneficenza
organizzata dall'Associazione
Agata Donna per le donne.
CATANIA -La
dott.ssa
e
chirurga senologa
Sara PETTINATO
(ascolta intervista )
ha organizzato con successo la XIII edizione serata di beneficenza volta
a prevenzione, diagnosi e cura tumori a seno
organizzata dall'Associazione
Agata Donna per le donne.
CATANIA
- L’Associazione Agata Donna per le donne,
nasce il 16 gennaio 2006, per volontà della dott.ssa Sara Pettinato,
chirurga senologa c/o U.O. di Senologia Osp. Garibaldi “Nesima”,
insieme ai soci fondatori dott.ssa Tiziana Lauricella e prof.ssa Ilaria
Artimegnella, con l’obiettivo di aprire un dialogo con le istituzioni
per affrontare i problemi relativi al tumore al seno:dalla prevenzione
alle terapie, dalla riabilitazione al reinserimento effettivo e sociale,
dalla formazione del personale medico alla ricerca scientifica, dalle
informazioni alle donne alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Oggi il tumore al seno rappresenta la prima causa di morte nella
fascia di età tra i 30 ed i 44 anni, da qui l’esigenza di promuovere
l’informazione per la diagnosi precoce che permette di conservare il
seno ed i linfonodi, e i far vivere le donne consapevoli di avere
sconfitto il cancro al seno. Il nome dell’Associazione è dedicato al
martirio di S.Agata, affinché la diagnosi precoce possa evitare che
simile martirio si ripeta nelle donne. In Italia il tumore più
frequente in una donna è il cancro al seno. Tumori ne vengono
diagnosticati circa 38000 nuovi casi l’anno, guariti se diagnosticati
precocemente con interventi conservativi di chirurgia
radioimmunguidata(ad esempio la quadrantectomia e biopsia del linfonodo
sentinella, la S.N.O.L.L. e la R.O.L.L.).
Incontri mensili di mercoledì con le donne operate al seno per
informazioni suggerimenti.
CATANIA via ASIAGO 12 tel. 095 387177 cell. 3405567865
SOSTENITORI quota anno
80,00€ le erogazioni liberali sono oneri deducibili sino ad un importo
di 70.000,00€. E’ possibile effettuare un bonifico bancario presso BANCA
INTESA SAN PAOLO S.P.A., PIAZZA Trento – Catania IBAN IT 49 L 03359
01600 1000001 16864 intestato a Associazione Agata Donna per le Donne.PER INFORMAZIONI dalle ore 9.00
alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00 Sabato e festivi esclusi via
Asiago 12 Catania tel. 095 387177 fax 095 310240 – cell. 340 5567865e-mail agatadonnaperledonne@libero.itE’ possibile destinare il 5 per mille dell’importo sul reddito
delle persone fisiche(IRPEF) scrivendo il cod. fisc. 93135120876 a
sostegno dell’Associazione
Agata Donna per le donne.
Sant’Agata
nacque, nei primi decenni del III secolo, a Catania in
una ricca e nobile famiglia di fede cristiana. Verso i
15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania
accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso
portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di
Catania Quinziano, ebbe l'occasione di vederla, se ne
invaghì, e in forza dell'editto di persecuzione
dell'imperatore Decio, l'accusò di vilipendio della
religione di Stato, quindi ordinò che la catturassero e
la conducessero al Palazzo pretorio. I tentativi di
seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun
risultato. Furioso, il proconsole imbastì un processo
contro di lei. Interrogata e torturata Agata resisteva
nella sua fede.
Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare o
tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, dopo
una visione fu guarita. Fu ordinato allora che venisse
bruciata. Ma un forte terremoto scuote Catania, allora
il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece
riportare agonizzante in cella, dove muore qualche ora
dopo. È il 251. La festa)Tre giorni di culto, di
devozione, di folclore, di tradizioni che non hanno
riscontro nel mondo. Per tre giorni i cittadini sono
nelle vie e nelle piazze di Catania. Devoti o curiosi si
contano a migliaia, anche sino a un milione. Sono tre
giorni di solennità, ma due in particolare, quando Sant'Agata
il 4 e il 5 febbraio nel suo argenteo fercolo "a vara"
va tra la sua gente, attraversa i quartieri popolari e
quelli alti. La prima giornata, il 5, si sviluppa in
tre momenti: la lunga e solenne processione del
mezzogiorno per l'Offerta della cera, a cui partecipano
le più alte autorità cittadine civili, religiose e
militari cun i gonfaloni del Comune, della Provincia e
dell'Università. Dalla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace
alla Basilica Cattedrale la processione "taglia" due ali
di folla incredibile.
Chiudono le undici candelore, espressioni delle
corporazioni dei mestieri cittadine, e le due carrozze
del Senato catanese, una berlina settecentesca, seguita
da una più , piccola, ospita gli amministratori
comunali, il "Senato" di una volta, formato dal patrizio
(il sindaco) e dai giurati (assessori). Sant'Agata viene
portata dai devoti nel "sacco", che probabilmente
rimanda alla tunica bianca dell'antico rito in onore di
Iside, del cui culto Catania fu sede importante secoli
prima dell'avvento dell'era cristiana. Prima sull'altare
centrale poi sulla "vara", il fercolo, in un ondeggiare
del suo busto, ricoperto di gioielli, donati anche da re
e imperatori, tra cui la croce offerta da Vincenzo
Bellini. Il fercolo con il busto reliquario di Sant'Agata
e lo scrigno argenteo, di fine oreficeria, con le
rimanenti reliquie, inizia il giro esterno attraversando
Porta Uzeda (sino a qualche decennio fa si assisteva a
un pittoresco lancio di larghe strisce, la nota
"strisciata", che vestivano tutti i platani di vivaci
colori), via Dusmet con i caratteristici archi che
sorreggono la ferrovia e sotto cui, una volta, si
increspava il mare, vicino alla via Biscari dove pare
sia nata la nobile Agata. Un passaggio atteso è quello
che va da piazza Carlo Alberto, dalla fiera, sino a
piazza Stesicoro. Migliaia di devoti tirano di corsa il
pesante fercolo per tutta la salita dei Cappuccini,
fermandosi a metà per fare omaggio al Sacro Carcere.
Quindi la seconda rampa e sosta a Sant'Agata la Vetere,
la prima Cattedrale di Catania e primo luogo di
sepultura della Patrona (ma c'è chi sostiene che fu
sepolta in Piazza Carlo Alberto all'interno del
santuario S.S. Annunziata, meglio conosciuto come chiesa
del Carmine). Le undici candelore parate a festa aprono
la processione. Davanti al cordone almeno settecento
devoti inneggianti ("tutti devoti tutti. Cittadini, viva
Sant'Agata") tira la "vara". Suona la campana del Comune
per annunziare l'omaggio del Sindaco alla padrona. Poi
il fiume del corteo interminabile si muove mostrando per
ore un quadro vivente. Ci vogliono forti braccia e gambe
salde per tirare le tonnellate della "vara". Ma é un
segno d'amore e di devozione che non può mancare. I
catanesi eressero il carcere come uno dei baluardi delle
vecchie sue mura. Lo attesta il bastione, ancora oggi
ben visibile che fa parte della parte muraria risalente
alla fine dell'XI o all'inizio del XII secolo. Il
carcere era interrato e annesso alle costruzioni nei
pressi del pretorio dell'antica città romana, là dove
c'era la residenza rappresentativa di Quinziano, suo
persecutore. La chiesa custodisce alcune fra le più
preziose memorie réligiose e storiche cittadine, ha una
suggestione campestre nonostante inserita in piena
città. Sopra l'altare maggiore una grande tavola datata
1588 e firmata dal Niger, raffigurante Sant'Agata al
rogo. A fianco del carcere una pietra di lava, molto
venerata, con l'impronta dei piedi. In sagrestia
notevole la targa antica (sec. XV) con immagine della
Santa. Lapidi commemorative, bassorilievi, un epigrafe
"Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum
est" (Non offendere la patria di Agata, perché è
vendicatrice delle ingiurie), un quadretto settecentesco
rappresentante la Patrona. Il culto di Sant'Agata non è
soltanto catanese. Tutt'altro. La venerazione per la
martire è sparsa in tuttu il mondo. La Patrona catanese
protegge 44 comuni italiani, dei quali 14 portano il
nome della Santa. Nella vicina Malta è compatrona con S.
Paolo, così come nella Repubblica di San Marino. In
Spagna è venerata a Villarba del Alcor in Andalusia, a
Jèria (provincia,di Valencia). A Barcellona è intestata
a Sant'Agata la cappella di Palazzo Reale dove i Re
cattolici ricevettero Cristoforo Colombo al suo primo
viaggio dalla scoperta dell'America. A Zamarramala
(Segovia) esiste una tradizione curiosa: il 5 febbraio
comandano le donne che si eleggono addirittura una
sindachessa. Gli uomini accudiscono la cucina. In
Portogallo è Patrona di Agueda (appunto Agata) nella
provincia di Coimbra. Anche in Germania il culto è
esteso: è Patrona di Aschaffemburg. In Francia, a Le
Fournet, in Normandia. A Costantinopoli si festeggiava a
maggio in una grande chiesa, come pure nel Ponto. E'
molto popolare in Grecia, specie nella regione etolica;
gli etoli lasciano la città in processione per
percorrere dieci chilometri e raggiungere il luogo del
culto e lì vegliano tutta la notte per partecipare poi
la mattina alle celebrazioni religiose in suo onore.
Pure nella lontana India c'è Sant'Agata, a Viayawala. In
Argentina è la patrona dei vigili del fuoco e viene
solennemente festeggiata a La Boca di Buenos Aires. In
Italia la devozione è tanta: un oratorio nell'Abazia di
Montecatini, a Cremona nella stupenda Collegiata dove
esiste la tavoletta originale recante l'elogio che
secondo la tradizione un Angelo collocò nel sepolcro.
Una copia è visibile sulla mano sinistra di Sant'Agata.
La Lombardia è la regione più ricca del culto agatino.
Nel Duomo c'è un altare con un magnifico quadro su Sant'Agata.Due
statuette anche nelle guglie. Firenze (esiste una tavola
del XIII secolo) invocava Sant'Agata contro gli incendi;
Roma le ha dedicato due belle chiese: Sant'Agata dei
Goti e Sant'Agata alla Suburra (Trastevere); a Napoli
un'effige nella catacomba di S. Gennaro in un affresco
del IV secolo. Catania, con la sua provincia, è piena di
tele e documenti di Sant'Agata. Il più famoso a Nicolosi,
a ricordo del beato cardinale Dusmet che fermò la lava
con il velo della Santa, salvando la cittadina, alla
fine del secolo scorso, dalla distruzione.
CATANIA
–Mirabella, Pettinato e Pogliese a GAM VI AGATARTE: 35 artisti
in beneficenza per cura tumori a seno.
La manifestazione ha avuto inizio alle ore 18.00 di sabato 25 gennaio
grazie all’impegno della galleria di Daniela Arionte ed a cura
di Giacomo Fanale. Il
sindaco di Catania
Salvo Pogliese, l'assessore alla Cultura Barbara Mirabella e
la chirurga Sara Pettinato
(ascolta interviste)hanno tagliato il nastro
inaugurando la manifestazione di beneficenza presso la Galleria d’Arte
Moderna nell’ex monastero di Santa Chiara in via Castello Ursino 26.
L’opera meritoria è stata ideata proprio dalla dottoressa Sara
Pettinato la
quale da anni è impegnata con straordinaria generosità ed efficacia per
la Prevenzione Diagnosi e Cura dei Tumori al Seno. La VI
edizione di Agata Arte, esprime l’elevato senso morale dell’evento, in
cui creatività e dono, sono espressione della finalità
sociale dell’ingegno e del ruolo dell’artista. Agatarte è il prezioso
dono del talento devoluto per una giusta causa. L’iniziativa è
promossa dalle Associazioni “Dietro le quinte arte” ed “Agata
donna per le donne onlus“ con il contributo dell’Assessorato alla
Cultura del comune di Catania.
(ascolta interviste)
L’evento di artisti generosi, di
promotori d’arte, di associazioni e della pubblica Amministrazione, ha
il valore del dono per lo scopo di cura e prevenzione del tumore al
seno e merita il plauso della società civile.L’iniziativa è
all’insegna della devozione a Sant’Agata e si ripete ogni anni in
occasione dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona di Catania.
Agata è donna Martire tra le più venerate e rappresentate nella storia
dell’arte. Gli artisti : Antonella Barba, Calogero Barba,
Vincenzo Barba, Sebastiano Caldarella, Andrea Cantieri,
Carmen Cardillo, Jean Calogero, Daniela Costa, Xu
Deqi, Demetrio Di Grado, Giacomo Failla, Flaminia
Fanale, Manuel Felisi, Raimondo Ferlito, Fabio
Giampietro, Lillo Giuliana, Zang Hong Mei, Marco
Lodola, Miriam Pace, Franco Politano, Rossella
PezzinoDe Geronimo, Benedetto Poma, Attonio
Portale, Pierluigi Portale, Nicola Pucci, Antonio
Recca, Giuseppina Riggi, Jolanda Russo, Antonio
Sciacca, Samantha Torrisi, Giovanni Zoda.
Notizie
DIAGNOSI PRECOCE
– Autopalpazione : dai 25 anni è consigliabile
autopalpazione al seno ogni mese, nei giorni successivi
al ciclo mestruale. Visita senologica : dai 20
anni in poi. Mammografia : esame radiologico
della mammella, raccomandabile dai 40 anni una volta
l’anno, dai 35 anni in caso di familiarità associata
all’ecografia se il medico lo consiglia. Tale esame
permette la diagnosi dei tumori in fase pre-clinica,
quando il tumore non è ancora palpabile. Non è
pericolosa per le radiazioni assorbite. Ecografia
mammaria : esame della mammella tramite ultrasuoni,
va effettuata secondo il parere del medico tra i 25 – 40
anni, o a completamento dell’indagine mammografica.
PREVENZIONE Tali accorgimenti consistono :
nell’alimentazione salutare ricca di frutta e verdura,
soia, cereali non raffinati e legumi, utile anche per
ridurre le malattie cardiovascolari. Sano stile di vita
con esercizio fisico costante ; nella diagnosi precoce
attraverso uno screening mammografico, ecografico e
visita senologica. SUGGERIMENTI ALLE DONNE CON
ASPORTAZIONE DEI LINFONODI DEL CAVO ASCELLARE
L’esperienza suggerisce di dare dei consigli che non
costano nulla e che faranno stare meglio. Muovere il
braccio interessato senza stancarlo ed evitare i lavori
pesanti; Non praticare fanghi o sabbiature; evitare
scottature solari; porgere sempre il braccio sano in
caso di iniezioni; attenzione a tagli, scottature e
graffi.
Catania
– Fiori a Sant’Agata.
Il presidente della Provincia regionale
di Catania come ogni anno, il 5 febbraio, rende un omaggio floreale
a Sant’Agata quando il Fercolo, portato in processione in via Etnea,
passa davanti a Palazzo Minoriti. “Anche quest’anno il mio incarico
mi accosta alla celebrazione della Santa Martire – ha dichiarato il
presidente Castiglione –Il mio pensiero è rivolto a tutti coloro che
subiscono un “martirio” simile, quale la privazione di un diritto
come il lavoro. L’omaggio floreale alla Santa Patrona – ha aggiunto
– è sempre un momento di grande emozione. In questi giorni ho
partecipato alla devozione di una città intera che con passione si è
stretta, come sempre, attorno a questa figura esemplare. I devoti
sono encomiabili per la partecipazione e costituiscono la vera anima
della festa. Condivido appieno – ha affermato il presidente –
l’invito di stamattina di Sua Eminenza
Reverendissima il CardinaleGiovanni Battista Re
ai valori cristiani; il richiamo alla fede e all’impegno sociale che
anche il Papa ha recentemente sottolineato. Catania è una città
cristiana, di grande coraggio e determinazione, gli stessi che
dimostrò Agata davanti ai suoi carnefici”. Il presidente Giuseppe
Castiglione, dopo l’offerta dei fiori, ha invitato l’arcivescovo
Salvatore Gristina in visita negli uffici della Provincia e della
Prefettura.