Sen.
Pino Firrarello Sindaco di Bronte |
Al Direttore con
preghiera di pubblicazione
Oggetto:
Dichiarazione a seguito del commissariamento delle Provincie
e dei Comuni senza bilancio.
(Sen.
Pino Firrarello Sindaco di Bronte)
"Ieri, tra i
comunicati stampa della Regione siciliana, abbiamo avuto
notizia dell’ennesimo commissariamento. Nulla di nuovo, si
direbbe, dal momento che il Presidente della Regione
risulta essere particolarmente affascinato dall’idea di
poter commissariare tutti gli enti della Sicilia. Invece,
non posso esimermi dal rappresentare tutta la mia viva
preoccupazione, non solo come Sindaco del Comune di Bronte,
ma, anche e soprattutto, come Senatore della Repubblica e
uomo politico che ha a cuore, realmente, le sorti della
nostra Isola. Infatti, questa é la notizia che con tronfia
disinvoltura viene resa nota dalla Regione siciliana, sono
stati commissariati 308 Comuni (su 390) e 6 Province (su 9)
senza bilancio. L’altissimo numero di enti locali
commissariati mi ha indotto ad una profonda riflessione
sulle cause del fenomeno, certamente non riconducibili alla
inefficienza delle amministrazioni locali. Altre sono le
cause e vanno, necessariamente, ricercate in ambiti diversi
dagli enti commissariati, essendo ovvio che il problema ha
origini lontane. Mi riferisco, in primo luogo, alla Regione
siciliana che, anziché commissariare 308 Comuni e 6 Province
senza bilancio, avrebbe fatto bene ad interrogarsi sui
motivi della “inadempienza” di un così elevato numero di
enti locali. Senza grossi sforzi, la Regione siciliana
avrebbe scoperto di non avere, ancora, provveduto a: -
definire i criteri di riparto della compartecipazione dei
singoli Comuni al gettito dell’IRPEF riscossa nel territorio
regionale; - versare nelle casse degli enti locali siciliani
la prima e la seconda delle rate trimestrali relative ai
trasferimenti regionali, costituenti una tra le voci più
consistenti delle entrate comunali; - trovare una soluzione
reale ed adeguata ai paurosi indebitamenti degli enti locali
derivanti dalle passività nei confronti degli ATO Rifiuti.
Su quest’ultimo punto, per rendere chiara l’esatta
consistenza della sofferenza dei bilanci degli enti locali
siciliani, basta evidenziare che il Comune da me
amministrato, Bronte, nell’anno 2001, prima della
istituzione degli ATO, spendeva circa 800.000 euro l’anno
per la raccolta dei rifiuti e che tale cifra è lievitata,
negli anni, in maniera esponenziale fino a superare,
nell’anno 2008, i 2.000.000 di euro. Evidentemente, la
Regione siciliana, invece di approntare una seria riforma
degli ATO, che ponga fine al vertiginoso lievitare dei costi
per la raccolta dei rifiuti, di versare nelle casse degli
enti locali le rate, già abbondantemente scadute, dei
trasferimenti regionali e di stabilire, con esattezza,
l’ammontare delle assegnazioni annuali in favore dei Comuni
per lo svolgimento delle funzioni amministrative, ha
ritenuto che il commissariamento di quasi tutti gli enti
locali siciliani sia la soluzione più appropriata per
ripianare i bilanci dei medesimi enti! Mi riferisco,
inoltre, al Governo nazionale, che non ha apportato i
necessari correttivi alle norme in materia di patto di
stabilità interno, per evitare che, come oggi accade, il
loro rispetto comporti un rallentamento, se non addirittura
la paralisi, degli investimenti. Avviandomi alle
conclusioni, da questo mio ragionamento ne ho dedotto che,
se la quasi totalità degli enti locali siciliani non riesce
a finanziare i servizi di competenza, ciò è dovuto non alla
mancata approvazione dei bilanci, bensì alle predette
inadempienze della Regione, che si riflettono, in maniera
pesantemente negativa, sulle finanze locali. Pertanto, pur
ritenendo che nessuna dittatura porti con sé la democrazia,
invito il Presidente della Regione siciliana a commissariare
gli Assessorati regionali resisi responsabili delle citate
inadempienze, o, ricorrendone i presupposti, anche se stesso
e, se ciò dovesse essergli particolarmente difficoltoso,
invito il Governo nazionale a valutare, seriamente, la
possibilità di commissariare la Regione siciliana. A me,
come Sindaco del Comune di Bronte, non rimane altro, per
adempiere, che trasmettere al Consiglio comunale un bilancio
condizionato negativamente da tutte le incongruenze e
inadempienze sopra segnalate". Roma, 23 luglio 2009
Sen. Giuseppe Firrarello (Senatore della Repubblica e
Sindaco del Comune di Bronte) |
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SICILIA |
Vinciullo: “Centri
vaccinazione insufficienti, autorizzare medici base e fronteggiare
diffusione influenza H1N1 in Sicilia”
Palermo- “I Centri vaccinazione sono insufficienti,bisogna autorizzare i
medici base per fronteggiare diffusione influenza
H1N1 in Sicilia”. E’ stata questa la preoccupante dichiarazione
dell’on. Vincenzo Vinciullo
, componente della Commissione Sanità, che ha presentato una
interrogazione al Presidente della Regione ed
all’Assessore regionale per la Sanità per chiedere
di autorizzare i medici di base, presenti in maniera
capillare su tutto il territorio regionale, ad
effettuare ai propri assistiti la vaccinazione al
virus H1N1. “Come ampiamente annunciato, il virus
H1N1, – scrive l’on. Vincenzo Vinciullo nell’atto ispettivo – responsabile dell’influenza conosciuta come
“influenza A”, ha raggiunto livelli altissimi di
diffusione, tali da minacciare una pandemia a
livello planetario. Anche la Sicilia è interessata
da questa influenza che, nonostante le numerose
dichiarazioni rassicuranti di medici e specialisti,
sta alzando il livello di allarmismo tra la
popolazione, alla luce anche dei primi quattro casi
di mortalità verificatisi a Messina e Palermo.
Contemporaneamente alla profilassi dei soggetti più
a rischio – aggiunge l’on Vincenzo Vinciullo –
(Forze dell’Ordine, medici, bambini, donne in
gravidanza e malati cronici), si dovrà procedere
alla somministrazione del vaccino all’intera
popolazione richiedente, procedura che rischia di
intasare, in maniera caotica, gli ospedali ed i
Pronto Soccorso e comunque tutti i centri delegati a
tale somministrazione. I centri di vaccinazione sono
del tutto insufficienti per affrontare una tale mole
di lavoro, in una ottica di snellimento, i medici di
base, con i lori ambulatori diffusi sul tutto il
territorio, potrebbero essere un concreto ausilio
nella veloce e snella somministrazione anche in
considerazione che i medici di base conosco le
patologie dei loro assistiti e quindi sono nelle
condizioni di operare la dovuta selezione fra chi ha
maggiore necessità di vaccinarsi, sia per le
patologie, quanto per la professione che svolge”.
Catania
- L’ASP Catania 3
alLe Ciminiere, al Salone Expo Bimbo Presso lo stand
al primo piano, venerdì 9 ottobre, ore 17.00,
ha fornito tutte le informazioni sulla campagna
vaccini dell'influenza stagionale e suina. I
visitatori hanno ricevuto tutte le informazioni
utili sulla campagna di vaccinazione dell’influenza
Ah1n1 :
influenza suina e di quella stagionale. Le linee
guida per la prevenzione e la cura sono state esposte
da Mario Cuccia, dirigente responsabile del Servizio
di Epidemiologia dell’Asp Catania e dal suo staff.
E' stato presente
Salvatore Cacciola, responsabile
dell’Unità operativa educazione alla salute
aziendale (Uoesa) Asp Catania e coordinatore dei
servizi offerti dagli esperti presenti allo stand. Il direttore generale dell’Azienda provinciale
etnea Giuseppe Calaciura ha fortemente voluto la
presenza alLe Ciminiere …. “per consentire a medici e specialisti di
instaurare un vero e proprio dialogo con le
famiglie, entrando così in diretto contatto con i
cittadini in un periodo così delicato come quello
che stiamo attraversando”.
Palermo –72 i casi confermati in Sicilia di pazienti affetti dal virus H1N1
tra il 27 luglio e il 13 settembre. Il dato è stato diffuso dal
Dipartimento attività sanitarie e osservatorio
epidemiologico (Dasoe). Oggi sono stati approvati gli
indirizzi operativi per la gestione della pandemia,
predisposti dal Comitato regionale per le pandemie, che
saranno subito comunicati alle aziende sanitarie siciliane.
Il documento, secondo quanto previsto dal Piano regionale
pandemico, include anche le linee guida per la redazione dei
piani aziendali. “Già da alcune settimane – spiega
l’assessore regionale Massimo Russo – i nostri uffici sono impegnati a fronteggiare la pandemia, in
stretta collaborazione con i responsabili del Ministero
della Salute. C’è la massima attenzione delle istituzioni
per garantire la massima sicurezza ai cittadini ai quali
però va ribadito l’appello a non lasciarsi suggestionare da
certe informazioni allarmistiche e a seguire le indicazioni
che vengono loro fornite dalle strutture deputate a
fronteggiare il diffondersi dell’influenza”. Gli indirizzi
regionali delineano il quadro generale, individuano i
soggetti istituzionalmente incaricati di assumere le
decisioni, i provvedimenti da adottare in relazione alle
differenti fasi pandemiche a livello locale e le modalità di
livello generale attraverso cui procedere. Ogni azienda
sanitaria provinciale (Asp) e azienda ospedaliera (AO), per
assicurare il coordinamento delle attività a livello
territoriale, istituisce l’unità di crisi aziendale per la
pandemia (Ucap) che procede alla stesura e alla adozione del
piano aziendale per la pandemia (Pap). L’Ucap rappresenta
l’organo tecnico di supporto alla direzione generale per gli
aspetti organizzativi e gestionali ed ha le caratteristiche
di un gruppo operativo con funzioni di coordinamento delle
attività previste dal Piano pandemico regionale a livello
locale. La conduzione della unità di crisi aziendale per la
pandemia è affidata al direttore sanitario: previsto anche
il supporto di un referente dell’unità operativa “Educazione
alla Salute” per gli aspetti riguardanti i piani di
comunicazione aziendali. Ogni azienda sanitaria dovrà
pianificare le misure di prevenzione da attuare: dovranno
essere garantite le registrazioni delle vaccinazioni
eseguite secondo le modalità già in uso nei settori
competenti ed eventualmente assicurare il richiamo delle
seconde dosi. Ogni azienda predisporrà l’elenco dei centri
di vaccinazione e dovrà stimare tutte le categorie
prioritarie previste dalle indicazioni nazionali. E’
prevista l’attivazione della rete di farmacovigilanza per
monitorare in tempo reale eventuali segnalazioni di reazioni
avverse. Per quanto riguarda i donatori di sangue, è in fase
di redazione uno specifico piano di intervento, sulla base
delle linee guida nazionali, che privilegia il potenziamento
di richiami programmati e distribuiti nel tempo a cura dei
servizi trasfusionali, in collaborazione con le associazioni
di volontariato. I referenti aziendali delle unità operative
“Educazione alla Salute”, in collaborazione con i
dipartimenti di prevenzione, i responsabili della
comunicazione e degli Urp, elaborano i piani di
comunicazione e di eventuale materiale divulgativo, d’intesa
con la Regione, al fine di impedire il sovrapporsi di
messaggi ed informazioni distorte e/o contrastanti. Nei
presidi ospedalieri provvisti di pronto soccorso, per
limitare l’esposizione dei soggetti che vi accedono per
altre necessità di intervento, è necessaria la
predisposizione di un’area dedicata ai pazienti con sindrome
influenzale, in numero sufficiente per l’osservazione,
nell’attesa di decidere se ospedalizzare il paziente. Il
piano di comunicazione regionale “Non lasciamoci
influenzare…” verrà sviluppato sul territorio, attraverso le
unità operative di educazione alla salute, per offrire una
informazione capillare, anche nelle scuole, sui
comportamenti da adottare anche nell’ottica della
prevenzione. Il piano prevede inoltre il potenziamento del
portale web dell’assessorato alla sanità
www.regione.sicilia.it/sanità presso cui sono disponibili
le principali informazioni. Frattanto prosegue la
sorveglianza sul territorio: è già stata predisposta la rete
“Influnet” regionale che verrà integrata con il
coinvolgimento dei pediatri. La rete ha il compito di
segnalare settimanalmente l’andamento della curva epidemica.
La raccomandazione principale da parte degli esperti rimane
comunque quella di rivolgersi in caso di necessità sempre al
proprio medico curante, il cui ruolo rimane fondamentale.
Massima importanza viene posta all’adozione di precauzioni
al domicilio per i casi sospetti al fine di evitare che
questi ultimi vengano a contatto con persone appartenenti
alle categorie più fragili o a rischio . L’adozione di
precise misure igienico - sanitarie è determinante per
prevenire il contagio.
Palermo
– Una donna ricoverata nell’ospedale Maggiore di Modica in
provincia di Ragusa ha avuto diagnosticata l’influenza da
virus H1 N1
meglio conosciuta come febbre suina.
Si tratta di una donna di Rosolini che da alcuni giorni accusava alcuni sintomi
classici del virus: mal di testa, febbre, dolori muscolari.
E’ primo paziente a cui in Sicilia viene riscontrato il
virus. La donna, fin da sabato si era recata nel reparto di
Malattie Infettive. Sembra che la donna, una settimana
addietro sia tornata dall’Argentina. La paziente è stata
sottoposta a visita ed effettuato l’esame con tampone
faringeo che è stato inviato al Laboratorio regionale di
riferimento di Palermo.
I risultati hanno confermato la positività al virus H1N1.
La donna avrebbe accettato l’isolamento volontario in casa
ed è curata con antivirali. Sembra che le condizioni
generali della paziente siano buone e che sia in via di
guarigione. E' stato riattivato il numero di
pubblica utilità del ministero del Welfare 1500 a cui i
cittadini viaggiatori si possono rivolgere per ricevere
informazioni sull'influenza A/H1N1. Al numero 1500, attivo
dal lunedì al venerdì (dalle 8,00 alle 18,00) rispondono
medici del ministero appositamente formati.
La
pandemia, per l’Oms (Organizzazione
mondiale della Sanità), è inarrestabile. A
settembre-ottobre sarebbe prevista la fine della messa a punto di
un vaccino che dovrà essere somministrato in tutti i Paesi,
con in ordine prioritario: operatori sanitari, donne incinte,
bambini al di sotto dei cinque anni di età, anziani e
pazienti con malattie croniche. Gli scienziati cercano di
capire in che modo e verso quali soggetti clinici
A/H1N1
sia più
virulento e potenzialmente fatale. Dopo la morte del primo
paziente “sano”, vale a dire senza altri tipi di patologie a
parte l’influenza suina, si moltiplicano gli interrogativi a
cui devono rispondere i ricercatori. Un nuovo identikit del
virus, pubblicato sulla rivista
Nature, lo paragona all’influenza
spagnola del 1918. Come questa,
infatti,
il
virus si propagherebbe nelle alte vie respiratorie, per poi
intaccare i polmoni e causare gravi forme di
polmonite. Secondo il gruppo di ricerca
dell’Università del Wisconsin, pare che gli anziani che
hanno sconfitto la spagnola risultino perciò più resistenti
all’attacco della nuova influenza.
Garibaldi a Catania assorbe Cannizzaro: Regione taglia numero Ausl
da 29 a 14
Palermo
- Restano
9 le
aziende ospedaliere delle rispettive province. Le aziende ospedaliere,
che attualmente sono 17, diventeranno due: una a Palermo (l'Arnas Civico
alla quale viene accorpato il presidio ospedaliero Ingrassia) e l'altra
a Catania (unificazione dell'Arnas Garibaldi e dell'azienda ospedaliera
Cannizzaro). I Policlinici di Palermo, Catania e Messina si
integreranno, sulla base di protocolli d'intesa, con le rimanenti
aziende ospedaliere delle tre città. “Il piano per la nuova rete
ospedaliera siciliana rappresenta una vera svolta nel sistema sanitario
regionale”. E’ quanto ha assicurato l’assessore regionale alla
Sanità, Massimo Russo, dopo l’approvazione in giunta dello schema di
decreto che ha come titolo “Rimodulazione della rete ospedaliera e
riordino della rete territoriale”. L’approvazione è avvenuta in nottata,
dopo oltre due ore di seduta. Il provvedimento, in estrema sintesi,
prevede un corposo taglio del numero delle Aziende che passano da 29 a
14. Prevista la riduzione di 5.000 posti letto per acuti tra pubblico e
privato con la riconversione di circa 3.000 posti per lunga degenza e
riabilitazione. Il riordino della rete territoriale assicurerà servizi
efficaci, opportunamente distribuiti sul territorio e rispondenti alla
continuità assistenziale. Saranno istituiti i PTA (presidi territoriali
di assistenza), attivi giorno e notte, collegati con i Comuni, superando
così l’attuale suddivisione in distretti delle Ausl. “Lavoriamo a questo
piano da alcuni mesi – ha aggiunto Russo – e mi sembra doveroso
ringraziare tutti quelli che hanno fornito un contributo, facendo sì che
questo provvedimento sia il frutto di una perfetta integrazione fra
diverse esperienze”.
In sintesi le linee
guida dello schema di decreto, riguardante la riqualificazione della
rete ospedaliera siciliana, approvato la notte scorsa dalla Giunta
regionale di Governo. Le nove Ausl risulteranno definite nel seguente
modo:
AUSL 1
derivante
dalla
unificazione dell’Ausl
1 e dalle Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio di Agrigento e Azienda
Ospedaliera di Sciacca;
AUSL 2,
derivante
dalla
unificazione dell’Ausl
2 e dalle Azienda Ospedaliera
Sant’Elia
di Caltanissetta e Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela;
AUSL 3
derivante
dalla
unificazione dell’Ausl
3 e dall’Azienda Ospedaliera Gravina di Caltagirone;
AUSL 4
derivante
dalla
unificazione dell’Ausl
4 e dall’Azienda Ospedaliera Umberto I di Enna;
AUSL 5
di Messina;
AUSL 6
di Palermo; AUSL 7
derivante
dalla
unificazione dell’Ausl
7 e dall’Azienda Ospedaliera OMPA di Ragusa;
AUSL 8
derivante
dalla
unificazione dell’Ausl
8 e dall’Azienda Ospedaliera Umberto I di Siracusa;
AUSL 9 derivante
dalla
unificazione dell’Ausl
9 e dall’Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate di Trapani,
Saranno due le aziende
ospedaliere autonome che assicureranno fasce di prestazioni di più
alto livello assistenziale sulla base di tecnologie più avanzate. Esse
opereranno all’interno delle due aree metropolitane di Palermo e Catania
come di seguito specificato:
Azienda Ospedaliera ARNAS Civico
a cui viene accorpato il Presidio Ospedaliero
Ingrassia;
Azienda Ospedaliera ARNAS Garibaldi,
derivante dalla unificazione dell’ARNAS
Garibaldi e dall’Azienda Ospedaliera Cannizzaro;
Sono
previste anche tre aziende miste universitario-ospedaliere a
Palermo, Catania e Messina che, fermo restando l’autonomia didattica e
di ricerca delle università, per assicurare maggiore efficienza ed
efficacia delle attività assistenziali, dovranno accorpare i rispettivi
Policlinici con alcune locali aziende ospedaliere. Per la creazione
delle aziende ospedaliero-universitarie sarà necessario un protocollo
d’intesa con le Università. Le tre Aziende Ospedaliero-
Universitarie saranno: Azienda Ospedaliero- Universitaria
derivante dalla unificazione del Policlinico Universitario di Palermo
con l’Azienda Ospedaliera Villa Sofia e con la Azienda Ospedaliera V.
Cervello; Azienda Ospedaliera- Universitaria derivante dalla
unificazione delle esistenti Aziende Ospedaliera Universitaria e
Ospedaliera Vittorio Emanuele integrata con l’Università di Catania;
Azienda Ospedaliero- Universitaria derivante dalla unificazione del
Policlinico Universitario di Messina con l’Azienda Ospedaliera Papardo e
con la Azienda Ospedaliera Piemonte.La
nuova rete territoriale assicurerà servizi efficaci, opportunamente
distribuiti sul territorio e rispondenti alla continuità assistenziale e
alla cura delle fragilità (anziani, malati cronici, disabili, etc). L’organizzazione
dei servizi territoriali delle Aziende USL prevede l’istituzione nel
territorio dei Presidi Territoriali di
Assistenza (PTA) che costituiscono il Punto Unico di Accesso
alla rete dei servizi, dotati di Centro Unico di Prenotazioni (CUP),
attivi nelle 24 ore, collegati in modo capillare con i singoli comuni,
superando l’attuale suddivisione in distretti delle Aziende USL. Questi
presidi dovranno svolgere i seguenti servizi: Servizio
di accoglienza; Servizi sanitari di base e
specialistici; Servizi sociosanitari integrati con le prestazioni
sociali, con funzioni di presa in carico,
valutazione multidisciplinare e formulazione del piano personalizzato di
assistenza, attraverso la integrazione professionale di operatori
appartenenti alle ASL e ai Comuni;
Servizi a favore dei minori e delle famiglie con problemi sociosanitari
e sociali. Per
l’accoglienza e la presa in carico finalizzata all’accompagnamento della
persona tra i diversi nodi della rete, garantendo il rispetto dei
Livelli essenziali di assistenza sanitaria, sociosanitaria (LEA) e
sociale (LIVEAS), nel PTA dovranno essere espletate: cure
primarie in cui le UTAP ( Unità Territoriali di Assistenza Primaria)
svolgono importante funzione di continuità assistenziale (assistenza
notturna e/o a chiamata) e supporto alla lungo assistenza; cure
domiciliari, realizzate all’interno delle cure primarie con diversa
intensità: prestazioni
di diagnostica specialistica, con ambulatori attrezzati anche per la
piccola chirurgia di emergenza;
attività
degenziali di bassa e media complessità
clinica, da realizzarsi tramite la riconversione di posti letto
ospedalieri in RSA, Cure riabilitative e Presidi di lungo assistenza per
patologie croniche, nonché posti semiresidenziali da adibire a centri
diurni (es: per malati
alzheimer, disabili,
etc);
continuità
assistenziale 24/24 h, per la medicina generale, favorendo le
associazioni dei medici tramite la medicina di gruppo, le UTAP e i
supporti previsti dalla Convenzione sulla medicina generale, Nei
PTA dovranno essere
garantiti spazi per ambulatori e attività residenziali e
semiresidenziali e saranno allocati anche i servizi di Salute mentale, i
SERT, Uffici del Dipartimento di Prevenzione.
Il
provvedimento, che dovrà adesso passare al vaglio dell’Assemblea
regionale, fa parte integrante del Piano di rientro: entro domani verrà
trasmesso al ministero della Salute che dovrà esaminarlo insieme agli
altri provvedimenti già assunti nei giorni scorsi per poi decidere sulla
validazione entro la metà di ottobre. L’assessore Russo illustrerà il
piano anche alle sigle sindacali.
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Vaccino contro Ah1n1 disponibile anche in Sicilia
Palermo - Il
vaccino contro la nuova influenza è da oggi disponibile anche nella
nostra Regione ed è in distribuzione presso le Aziende Sanitarie
Provinciali, in base al piano di ripartizione già predisposto
dall’Assessorato alla sanità. Le prime dosi in Sicilia potranno essere
somministrate, quindi, con un anticipo di circa un mese rispetto alle
previsioni; saranno immunizzati per primi, come nel resto del Paese, gli
operatori sanitari e socio sanitari, secondo quanto stabilito
dall’ordinanza ministeriale. Si tratta di un primo invio di circa 37.000
dosi; nelle prossime settimane è previsto l’arrivo di ulteriori
quantitativi in base al ritmo di produzione; giungeranno in particolare
i flaconi decadose, particolarmente adatti ad una campagna di
vaccinazione di massa. In base a quanto verrà concordato a livello
nazionale, potrà prendere avvio anche la campagna per le forze
dell’ordine e dei servizi essenziali. In questi giorni, frattanto, in
base alle direttive regionali, è previsto che i medici di Medicina
Generale ed i Pediatri predispongano la lista dei soggetti delle
categorie a rischio da inviare ai Dipartimenti di Prevenzione delle ASP,
che hanno il compito e la responsabilità di sovrintendere alla gestione
operativa della campagna. Gli utenti, pertanto, dovranno rivolgersi
esclusivamente al proprio medico di base per essere indirizzati al
centro di vaccinazione più vicino. E’ importante, quindi, che i medici
di base in questa fase informino i propri pazienti affetti da patologie
croniche previste a livello nazionale sulla opportunità di immunizzarsi
contro il virus pandemico per ridurre i rischi di infezione e eventuali
complicanze. Ai soggetti ultra 65enni basterà effettuare
solamente la vaccinazione con il normale vaccino stagionale.
Messina
- Studente 17enne ricoverato nel policlinico di Messina
affetto dal virus dell'influenza A. La notizia è stata
confermata dal sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca. Si
tratta di uno studente del liceo "La Farina" di Messina,
l’istituto frequentato anche dalla figlia della prima
vittima messinese. Nel prossimo incontro con la unità di
crisi che si svolgerà il prossimo lunedì al Comune, il
sindaco chiederà che venga mandato a Messina un kit per
eseguire gli esami per verificare la presenza del virus
in loco. |
Palermo
– L’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo,
con tre diversi decreti firmati, ha disposto l’attivazione delle
procedure finalizzate alla stabilizzazione di 97 lavoratori
precari non dirigenti in servizio nell’azienda ospedaliera
Sant’Antonio Abate di Trapani, nell’azienda ospedaliero -
universitaria Vittorio Emanuele di Catania e nell’Ausl 2 di
Caltanissetta. Complessivamente sono dunque 851, fino ad oggi, i
precari stabilizzati negli ultimi mesi in applicazione di
specifiche disposizioni normative. E’ prevista per i prossimi
giorni la definizione di nuove procedure di stabilizzazione
richieste da altre aziende sanitarie siciliane. “Sono
provvedimenti – afferma l’assessore Russo - che parlano chiaro
su come si sta muovendo l’assessorato nel rispetto delle regole
e delle possibilità offerte dalla legge. La riorganizzazione del
sistema sanitario, come ho più volte garantito, non intaccherà i
livelli occupazionali. Altro che licenziamenti, noi stiamo
assumendo ma lo facciamo nel rispetto delle regole, del reale
fabbisogno e secondo una programmazione rigorosa. Nel giro di
pochi mesi avremo portato a termine la stabilizzazione di circa
1000 precari, dando ai lavoratori quelle certezze necessarie per
svolgere con serenità il proprio lavoro. Questi sono i fatti
concreti che consegno all’opinione pubblica, fatti che mi
sembrano ben più importanti rispetto alle pretestuose lamentele
di chi ancora rilancia allarmi sociali sul taglio dei posti
letto senza capire, o peggio ancora facendo finta di non capire,
che la sanità siciliana è arrivata sull’orlo della bancarotta
proprio per l’assenza di una valida programmazione a cui ha
fatto da contraltare una politica sanitaria fatta di sprechi e
disorganizzazione. Abbiamo pubblicato i numeri, molto chiari e
dettagliati, che testimoniano le tante inappropriatezze che
hanno reso carente il sistema e la conseguente necessità di
cambiare radicalmente il modo di fare sanità: eppure continuo a
registrare polemiche locali, sollevate in modo strumentale da
chi vuole mantenere posizioni arroccate sul pregiudizio e si
rifiuta di guardare in faccia la realtà, spesso dimenticando che
i provvedimenti obbediscono agli obblighi imposti dalla legge
regionale votata dal Parlamento e alle rigorose misure previste
dal Piano di rientro che non ho firmato io ma a cui sto
adempiendo con grande senso di responsabilità e rispetto delle
istituzioni”. In particolare al Sant’Antonio Abate viene
autorizzata la copertura di un posto di tecnico di laboratorio
biomedico; all’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele vengono
autorizzati 45 posti di infermiere, uno di ostetrica, due di
tecnico di laboratorio biomedico e 26 di ausiliari
specializzati; all’Ausl 2 di Caltanissetta vengono autorizzate
le stabilizzazioni di un fisioterapista, di due tecnici di
laboratorio, di due ostetrici, di nove infermieri e di otto
ausiliari specializzati. I provvedimenti che riguardano Trapani
e Catania rappresentano integrazioni di provvedimenti di
stabilizzazione, precedentemente autorizzati. I provvedimenti di
stabilizzazione riguardano il personale precario già in servizio
nelle aziende sanitarie e in possesso di determinati requisiti.
La normativa prevede che l’attivazione delle procedure avvenga
per la copertura del 50% dei posti disponibili in dotazione
organica, al fine di garantire i principi costituzionali di un
adeguato accesso dall’esterno tramite concorsi pubblici. Le
aziende autorizzate dovranno farsi carico della copertura
finanziaria, nel rispetto delle disposizioni nazionali e
regionali che riguardano la spesa per il personale.
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SPAZIO
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ilapera@infinito.it |
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