Acireale – I militari appartenenti alla Tenenza della Guardia di Finanza di
Acireale, con l’ausilio degli uomini della Stazione Navale della GdF
di Catania, hanno effettuato controlli in materia di tutela
ambientale. L’esito dell’attività ha permesso di sottoporre a
sequestro circa 2.420 metri quadrati di terreno nei comuni di Zafferana Etnea e Santa Venerina sui quali erano depositati rifiuti
speciali: automobili, camion, macchinari industriali,
apparecchiature per la trasformazione di prodotti agricoli,
materiale ferroso vario. I siti individuati dalle Fiamme Gialle e
sottoposti a sequestro, erano privi di materiale impermeabilizzante
ed i rifiuti speciali, per un totale di circa 20 tonnellate, che
presentavano vistose parti arrugginite, erano posti direttamente sul
terreno, in violazione al D.Lgs. 22/97 (c.d. decreto RONCHI). Tali
tipologie di dinamiche criminali permettono agli operatori
economici, di varia natura, di ottenere un illecito risparmio sui
costi di smaltimento dei rifiuti speciali cagionando, oltre ad un
danno di natura ecologica, anche un alterazione del naturale
equilibrio di mercato. .E’ pertanto in continua progressione
l’attività di contrasto alla diffusione dei reati ambientali e
contro la salute pubblica. Le condizioni e la tutela dell’ambiente
sono temi che suscitano grande attenzione e richiedono un'ampia
informazione verso il pubblico. Negli ultimi anni si è andata
rafforzando l’esigenza di conoscere lo stato delle risorse
ambientali e del territorio, l’evoluzione nel tempo, le situazioni
di rischio e l’interazione dei fenomeni, al fine di contenere la
pressione nei confronti delle risorse ambientali e garantirne la
salvaguardia, con opportune politiche di tutela, prevenzione e
risanamento.
Acireale
-
Finanzieri
sequestrano Dc e dvd pirata.
I militari della Guardia di Finanza di
Acireale sono intervenuti nel mercato settimanale di Aci Sant’Antonio
per controllare il regolare lo svolgimento dell’attività commerciale dei
venditori ambulanti. I militari durante
un normale controllo tre le bancarelle, si sono attivati per inseguire
un cittadino extracomunitario che, alla loro vista, è scappato
travolgendo un’anziana signora ed abbandonando il proprio posto fisso. I
militari, dopo aver soccorso l’anziana, hanno sottoposto a sequestro
circa 3.000 CD & DVD pirata tra film, musica e videogiochi. I finanzieri
acesi, già nel 2009, hanno avuto il plauso di numerose multinazionali
della moda per aver individuato e smantellato due fabbriche di prodotti
di abbigliamento ed il relativo mercato parallelo, intendono quest’anno
continuare nella costante azione a tutela dell’economia. I militari
della Squadra Operativa Volante della Tenenza di Acireale, hanno
proseguito la propria attività di tutela della sicurezza economico
finanziaria sfruttando le analisi effettuate durante tutto il 2009. I
finanzieri acesi hanno recuperato a tassazione quasi 20 milioni di € nel
2009 e più di mezzo milione nei primi 20 giorni del 2010. Costante è
l’impegno dei militari nel far rispettare anche le più semplici norme di
educazione fiscale : la corretta emissione di scontrini e ricevute, il
cui mancato rispetto ha comportato, a gennaio, la chiusura dell’attività
per 3 giorni consecutivi di 4 esercizi commerciali tra il territorio
comunale di Trecastagni, Viagrande ed Acireale. Le Fiamme Gialle hanno
verbalizzato, nel 2010, 55 esercizi commerciali che non hanno
rispettato alcuna prescrizione fiscale.
Acireale – Mafia, CC operazione “Squalo”,
5 in manette su ordine DDA.
Si tratta di : Camillo BRANCATO 37enne,
Salvatore INDELICATO 43enne, considerato
uno dei reggenti, Antonino PATANE’
sorvegliato speciale di 47enne, Stefano
SCIUTO 31enne, figlio del presunto capoclan
dell'hinterland acese ergastolano Sebastiano
Sciuto e Calogero Paolo POLISANO 45enne.
L'ordinanza è stata notificata in carcere, dove
erano già detenuti, a Stefano Sciuto, a Camillo
Brancato e Calogero Paolo Polisano. I
Carabinieri della Compagnia di Acireale CT,
nella nottata, hanno eseguito le 5 Ordinanze di
custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice
per le Indagini Preliminari presso il Tribunale
di Catania, su richiesta della locale Procura
della Repubblica – Direzione Distrettuale
Antimafia, nei confronti di altrettanti
personaggi che sarebbero stati ritenuti
affiliati a Cosa Nostra al clan
Santapaola-Ercolano, ritenuti responsabili, a
vario titolo, di associazione di tipo mafioso
finalizzata alla commissione di reati contro la
persona e il patrimonio quali rapine ed
estorsioni. L'indagine che ha portato ai
provvedimenti restrittivi è stata avviata nel
2008, secondo l'accusa, avrebbe permesso di
accertare il controllo del territorio da parte
del sodalizio criminale appartenente al clan
Santapaola-Ercolano.
Acireale
– Furti in abitazione e gioielleria, 7 in manette, anche
“uomo ragno”. I poliziotti di Acireale, nelle prime ore
della mattinata hanno tratto in arresto, in esecuzione delle
Ordinanze di Custodia Cautelare Personali emesse dalla Sezione
del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Catania,
le seguenti persone:Mario CATALANO,43enne detto
“Brancato” e l’uomo ragno, nato e residente ad Acireale già
noto; Rosario ALBICOCCO,31enne detto “Saro u longu”, nato
e residente ad Acireale, già noto; Mario LANZAROTTI,48enne
nato e residente ad Acireale già noto; Salvatore GRASSO,
37enne detto “Turi box”, nato a Catania, residente ad Acireale,
già noto; Giuseppe ROGAZIONE, 38ennedetto “Figghiu di
Nedda”, nato a Catania, residente ad Acicatena, già noto;
Alfio BRANCATO, 37enne detto “U piu”, nato a Catania,
residente ad Acicatena, già noto; Riccardo MUSUMECI,
47enne nato a Giarre, residente a Mascali, orafo. Le indagini,
condotte dai poliziotti di Acireale e coordinate dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Catania, hanno permesso
di accertare durante i primi mesi dell’anno in corso che i primi
5 personaggi si rendevano responsabili del reato di associazione
a delinquere, finalizzata alla programmazione e commissione di
una serie indeterminata di delitti, quali furto aggravato, furto
in abitazione e rapina aggravata. Secondo gli investigatori la
struttura associativa sarebbe stata promossa ed organizzata da
Mario CATALANO e Rosario ALBICOCCO. Il consesso criminale
avrebbe realizzava, effettivamente, uno svariato numero di furti
in abitazione, reiterandoli con continuità in un’ampia parte del
territorio della provincia catanese compreso fra il comune di
Calatabiano e quello di Motta S. Anastasia. In particolare, i
personaggi hanno perpetrato, con rilevante profitto, furti in
abitazione nei comuni di Acireale, Giarre, Misterbianco e
Valverde, impossessandosi di ingenti quantitativi di preziosi,
gioielli e monili di oro in genere. In una specifica occasione
riuscivano finanche a sottrarre ad uno dei proprietari, presi di
mira, la somma in contanti di euro 70.000 (settantamila).
L’organizzazione riusciva così a garantirsi un illecito ricavato
pari a circa 270.000 euro l’anno. Le acrobatiche modalità di
azione degli indagati e gli accorgimenti usati durante la fase
di sottrazione dei beni dalle abitazioni avevano da sempre
permesso agli operatori di polizia di intuire che la
realizzazione della maggior parte dei reati predatori del
territorio fosse stata curata da Mario CATALANO, detto anche
l’uomo ragno, e dall’affiliato Rosario ALBICOCCO. Durante le
indagini, gli investigatori hanno, infatti, riscontrato alcuni
fattori che hanno permesso di accomunare la realizzazione dei
differenti furti, riconducendone la responsabilità penale in
capo agli indagati: - tutte le abitazioni interessate erano
sprovviste di allarme; - tutte le abitazioni considerate non
erano collocate al piano terra; - tutti i furti realizzati e
considerati sono stati commessi in una fascia oraria compresa
fra le ore 17;30 e le ore 20;00, in periodo invernale; -
all’interno delle abitazioni, le camere rovistate erano sempre
individuate in quelle da letto o nei saloni; - i ladri
provvedevano sempre ad ostacolare l’eventuale rientro in casa
del proprietario, ponendo grossi mobili o robusti divani dietro
la porta. Le indagini hanno, altresì, permesso di prevenire la
realizzazione di una rapina aggravata ai danni di una nota e
prestigiosa gioielleria del Centro storico di Acireale,
denominata “LANZA”. Delitto ideato, predisposto e parzialmente
realizzato anche con il concorso di Alfio BRANCATO. Infatti, il
sesto personaggio in elenco, nel medesimo contesto in questione,
è stato tratto arresto per il reato di tentata rapina aggravata,
poiché, coi primi cinque, in riunione ed in concorso tra loro,
si introduceva nelle condotte fognarie di Acireale attraverso
una botola della locale via Terme – lato sud della città. Il
soggetto avrebbe scavato un tunnel in direzione di una arteria
del centro storico cittadino con l’intenzione di giungere sotto
la pavimentazione della rinomata gioielleria, al fine di
sfondare, nelle prime ore del pomeriggio prescelto, il
lastricato. Avrebbe, pertanto, colto di sorpresa - bloccandolo e
costringendolo a consegnare i preziosi - il proprietario,
Edoardo LANZA di anni 70, che frattanto avrebbe fatto ingresso
nel negozio, disattivando l’allarme. Atti idonei e diretti in
maniera non equivoca alla realizzazione del delitto di rapina
aggravata, che inducevano, però, gli investigatori del
Commissariato di Acireale, ad interrompere l’azione delittuosa,
riuscendo ad arrestare nella flagranza di reato i soli primi
quattro, durante la notte del 27 marzo u.s., sorpresi mentre
fuoriuscivano dai canali di gronda nelle prime ore del mattino,
dopo un’intera notte di lavoro che aveva permesso loro di
raggiungere la parte di sottosuolo sottostante la gioielleria
interessata. Gli appartenenti all’associazione riuscivano a
capitalizzare economicamente e finanziariamente attraverso
l’opera delittuosa posta in essere dal settimo indagato,
Riccardo MUSUMECI, titolare di una oreficeria, ubicata nel
vicino comune di Giarre. Quest’ultimo infatti, al fine di
procurarsi un profitto, acquistava dagli associati gli oggetti
in oro, provento dei furti in abitazione, immediatamente sciolti
e tramutati in lingotti, rendendosi responsabile del reato di
ricettazione. Medesima responsabilità è stata anche riscontrata
negli associati CATALANO ed ALBICOCCO, i quali, a seguito delle
perquisizioni effettuate nelle loro abitazioni durante le fasi
successive all’arresto in flagranza di reato del 27 marzo u.s.,
venivano trovati in possesso di numerosi preziosi ed orologi che
costituivano provento di furto presso alcune abitazioni della
Città di Acireale ed altri comuni limitrofi. Anche nel corso
delle perquisizioni effettuate nelle prime ore del mattino, in
casa del ROGAZIONE, sono stati rinvenuti 13 orologi di ingente
valore economico. |