Palermo-
“Florete flores”, il racconto del Festino, proiettato in Cattedrale. Proiezione di due foto show venerdì 11 e sabato
12 luglio nel piano antistante le absidi della Cattedrale. Il primo
intitolato "Florete Flores" è una meditazione ed una preghiera a Santa
Rosalia che prende spunto dalla sacra rappresentazione realizzata nel
2007 nel piano della Cattedrale e dalla catechesi tenuta da don
Salvatore Pagano davanti all'Altare della Santa protettrice di Palermo
nella Chiesa della Concezione al Capo. Il secondo è stato realizzato con
le immagini dei festini delle edizioni che vanno dal 1998 al 2007. I due
foto show richiamano alla necessità di una conversione dei cuori e delle
menti che per i non credenti è un richiamo alla riscoperta dei valori
della giustizia, della legalità, della solidarietà ed in uno del
rispetto della dignità della persona umana. A partire dalle ore 21.30,
sono proiettati i foto show.
PALERMO
Santa
Rosalia
PALERMO
- 394° Festino di Santa Rosalia Patrona principale della
Città di Palermo, allestito Programma religioso.
Il
parroco della Cattedrale mons. Filippo Sarullo spiega :
“In segno di carità del Festino le offerte raccolte
durante le celebrazioni del Triduo, del 15 luglio e
della processione saranno destinate ai detenuti delle
carceri di Palermo tramite l’Associazione AS.VO.PE. e i
Cappellani”. Una sezione interamente dedicata a Santa
Rosalia in occasione del Festino è in rete web sul sito
della Cattedrale www.cattedrale.palermo.it/rosalia.htm.
Sui passi di S. Rosalia - Itinerari suggeriti per i
luoghi della vita, del miracolo, della devozione e della
celebrazione artistica di S. Rosalia nel sito
www.cattedrale.palermo/rosalia.htm. Le celebrazioni sono
trasmesse in diretta streaming con commento a cura dell’UCSI
di Palermo (sabato 14 luglio 2018 alle ore 19 vespri;
domenica 15 luglio 2018 alle ore 11 e 17.30 la Santa
Messa alle ore 19 e la processione dell’urna sino al
rientro sui siti www.cattedrale.palermo.it,
www.diocesipa.it e sulle pagine cattedraledipalermo e
arcidiocesidipalermo codice QR. S. Messe celebrate nella
Cappella di Santa Rosalia da lunedì 2 a sabato 7 luglio
ore 7.30 e 18.00. Programma: DOMENICA 8 LUGLIO 2018 ore
08.45 – 09.45 – 11.00 – 18.00: S. Messe, ore 10.00:
Visita del Reliquiario di S. Rosalia presso la Casa di
reclusione Ucciardone., Ore 19.00: Inaugurazione nel
salone parrocchiale di Piazza Vittoria, 10 della mostra
“Le Rosalie del Vicolo Brugnò” – Santa Rosalia tra
libri, illustrazioni e fotografie. Ore 21.00: S. Messa
presieduta da Mons. Filippo Sarullo a Piazza Monte di
Pietà nei pressi della prima edicola votiva dedicata
alla Santuzza. LUNEDÌ 9 LUGLIO 2018, Ore 7.30: S. Messa
nella Cappella di Santa Rosalia. Ore 17.30: S. Rosario e
Litanie di Santa Rosalia. Ore 18.00: S. Messa nella
Cappella di Santa Rosalia. MARTEDÌ 10 LUGLIO 2018 Ore
7.30: S. Messa nella Cappella di Santa Rosalia. Ore
10.00: Visita del Reliquiario presso la Casa
circondariale Pagliarelli. Ore 17.30: S. Rosario e
Litanie di Santa Rosalia. Ore 18.00: S. Messa presieduta
da Mons. Filippo Sarullo, con la partecipazione delle
Confraternite dell’Arcidiocesi intitolate a S. Rosalia e
con i ministranti della Città. A seguire, solenne rito
di uscita dell’Urna argentea della Santa dalla Cappella.
Anima la celebrazione il Coro Laudate Dominum
dell’Associazione Bequadro di Bagheria diretto dal M°
Salvatore Di Blasi. Ore 19.30: Consegna dei premi ai
vincitori del concorso “Rose e gigli di carta per S.
Rosalia” Ore 21.00: Incontro dei giovani con
l’Arcivescovo: “Rosalia: dalle tenebre alla luce”.
MERCOLEDÌ 11 LUGLIO 2018 Ore 10.00: Visita del
Reliquiario di S. Rosalia presso la Casa circondariale
minorile Malaspina. Ore 17.30: S. Rosario e Litanie di
Santa Rosalia. Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don
Giuseppe Di Giovanni, con pellegrinaggio della
Parrocchia S. Maria Maddalena in Ciminna. Anima il Coro
S. Alfonso, diretto dal M° Giuseppe De Luca, della
Parrocchia Ecce Homo a Uditore - Palermo. Ore 21.15:
Inaugurazione dell’organo della Cattedrale dopo il
restauro: concerto a cura del M° Juan Paradell Solé,
organista titolare della Cappella Musicale Pontificia
“Sistina” - Basilica S. Pietro in Vaticano. GIOVEDI’ 12
LUGLIO 2018 Ore 10.00: Visita del Reliquiario di S.
Rosalia presso la Casa circondariale Cavallacci in
Termini Imerese. Ore 11.30: Incontro di fraternità con i
rappresentanti delle religioni presso il Palazzo
Arcivescovile. Ore 17.30: S. Rosario e Litanie di Santa
Rosalia. Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Giuseppe
Oliveri Bruno con pellegrinaggio delle Parrocchie della
zona pastorale Pallavicino. Anima la celebrazione il
Coro Symposium diretto dal M° Vincenzo Marino. Ore
21.00: Spettacolo nel sagrato della Cattedrale sulla
vita e il miracolo di S. Rosalia: “Per amore del mio
Signore”. Associazione Palazzo Alliata di Villafranca
Onlus. VENERDÌ 13 LUGLIO 2018 Ore 11.00: S. Messa al
Palazzo Municipale presieduta da Sua Ecc.za Mons.
Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, alla presenza
del Sindaco Prof. Leoluca Orlando, del Consiglio
Comunale, delle Autorità civili e militari. Anima la
celebrazione il Coro “S. Sebastiano” della Polizia
Municipale di Palermo, diretto dal M° Serafina
Sandovalli. Ore 12.00: Tradizionale omaggio floreale dei
Vigili del Fuoco alla statua di S. Rosalia, posta in
cima al Palazzo delle Aquile, e suono festoso dei
tamburi. Ore 17.30: S. Rosario e Litanie di S. Rosalia.
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Nicasio Lo Bue con
pellegrinaggio delle Parrocchie della zona pastorale
Villagrazia - Falsomiele. Anima la celebrazione il Coro
interparrocchiale della zona. Ore 21.00: Concerto dei
Cori Maria SS. Assunta della Cattedrale, Sancte Joseph e
Sant’Ignazio di Loyola diretti dal M° Mauro Visconti. La
Cattedrale rimane aperta per la venerazione personale
delle reliquie di S. Rosalia. SABATO 14 LUGLIO 2018 Ore
17.00: Concerto delle campane della Cattedrale. Ore
18.00: S. Messa. Ore 18.30: Intrattenimento musicale sul
sagrato della Cattedrale e giro per le vie del Centro
storico a cura della Banda Musicale “A. Marinuzzi” –
Città di Palermo dei Maestri Giovanni e Salvatore
Bottino. Ore 19.00: Solenni Vespri Pontificali
presieduti da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Corrado Lorefice,
Arcivescovo Metropolita di Palermo, con la
partecipazione del Sindaco, Prof. Leoluca Orlando, delle
Autorità civili e militari, del Capitolo Metropolitano,
del Clero e del Seminario Arcivescovile. Anima la
Celebrazione il Coro della Cattedrale, diretto dal M°
Mauro Visconti. DOMENICA 15 LUGLIO 2018 SOLENNITÀ DEL
RITROVAMENTO DELLE RELIQUIE DI S. ROSALIA Ore 7.30:
Alborata. Ore 8.00 – 9.30: S. Messe. Ore 10.30:
Intrattenimento musicale sul sagrato della Cattedrale e
giro per le vie del Centro storico a cura della Banda
Musicale “A. Marinuzzi” – Città di Palermo dei Maestri
Giovanni e Salvatore Bottino. Ore 11.00: Solenne S.
Messa Pontificale, con Benedizione Papale e annessa
Indulgenza plenaria, presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo Metropolita di
Palermo, con la partecipazione del Sindaco, delle
Autorità civili e militari, del Capitolo Metropolitano,
del Clero e del Seminario Arcivescovile. Anima la
Celebrazione il Coro della Cattedrale, diretto dal M°
Mauro Visconti. La preghiera dei fedeli sarà composta
dalle intenzioni che i detenuti hanno presentato alla
Santuzza durante la visita del reliquiario nelle
carceri. Ore 17.00: Concerto delle campane della
Cattedrale. Ore 17.00: S. Rosario e Litanie di S.
Rosalia. Ore 17.30: S. Messa solenne presieduta da Mons.
Salvatore Lo Monte, Ciantro del Capitolo Metropolitano.
Anima la celebrazione il Coro della Cattedrale. Ore
19.00: Solenne Processione cittadina dell’Urna
contenente le sacre reliquie di Santa Rosalia.
Itinerario: corso Vittorio Emanuele, Quattro Canti
(canto del Te Deum e affidamento alla Città; sparo di
carta colorata), piazza Marina (accoglie la Santuzza il
Coro delle voci bianche del Conservatorio V. Bellini,
diretto dal M° Antonio Sottile) e Messaggio
dell’Arcivescovo alla Città. Ritorno della processione
per corso Vittorio Emanuele, Quattro Canti, via Maqueda,
discesa dei Giovenchi, piazza S. Onofrio, via Panneria,
piazza Monte di Pietà (sosta dinanzi alla prima edicola
votiva dedicata alla Santuzza), via Judica, via Gioiamia,
via M. Bonello e rientro in Cattedrale. Apre la
processione la Banda musicale Mediterranea Città di
Palermo del M° Agostino Consagra e i Tamburi Imperiali
di Comiso (RG). Segue l’Urna dall’uscita sino a piazza
Marina il Corpo Bandistico Palermitano del maestro
Massimo Vella e al ritorno il Complesso Bandistico “Cav.
Michele Cascino”. Ore 22.30: Spettacolo pirotecnico nel
sagrato della Cattedrale.
La vita
SANTA
ROSALIA - Rosalia Sinibaldi, nacque nel 1130 e morì ancora giovane, nel 1166
nella grotta ove oggi si erge il santuario. Secondo alcuni studi di
agiografi locali, Rosalia, figlia del duca Sinibaldo di Quisquina delle
Rose, nipote per parte di madre di re Ruggero d’Altavilla, crebbe nel
XII secolo alla corte dello zio, a Palermo. La giovane e molto bella
Rosalia suscitava interessi, fra tanti ed anche del principe Baldovino.
In quel tempo il potente nobile era alla corte di Ruggero. La leggenda
narra che, durante una battuta di caccia grossa, sul monte Pellegrino,
la montagna sopra Palermo, un leone stava per uccidere re Ruggero. Il
principe Baldovino, coraggiosamente, salvò il re uccidendo il leone. Il
reale Ruggero chiese a Baldovino di indicare egli stesso un premio per
la sua eroica azione. Naturalmente Baldovino chiese la mano di Rosalia,
che, in seguito alla proposta di matrimonio, fuggì gettando nello
sconforto la madre, lo zio e l’intera guarnigione di stanza a Palazzo
Reale dei Normanni. Rosalia visse, poco tempo alla corte di Ruggero II:
in seguito alla morte del re, chiese ed ottenne il permesso di vivere da
eremita in una grotta sul monte Quisquina. Rosalia trascorse dodici anni
della sua vita da sola. Successivamente, Rosalia si trasferì in una
grotta sul monte Pellegrino, dove visse “a vita di contemplazione” fino
alla morte. Rosalia si ritirò sul monte, presumibilmente da monaca, per
condurre la vita da eremita, rinunciando alla ricchezza ed agli agi
della nobiltà normanna. Da allora nessuno mai seppe la fine di questa
nobile fanciulla. Il culto di Santa Rosalia si collega ad un
evento particolare accaduto, il 7 maggio del 1624,
a Palermo in occasione di un’epidemia di peste. Nel porto di Palermo
attraccò un vascello proveniente da Tunisi, che in precedenza era
approdato a Trapani e lì era stato sequestrato perché l’equipaggio era
stato sospettato di essere stato contagiato dal morbo. Ben presto era
stato dato l’allarme ma il viceré, mal consigliato, si lasciò convincere
e facendo scaricare la mercanzia dal vascello. Il comandante Maometto
Cavalà ed il guardiano del porto, si recarono a Palazzo Reale per
portare i doni a Sua Altezza Serenissima: cammelli, leoni, gioielli e
pelli conciate, inviate dal re di Tunisi. Già “si vedeva per tutta la
Città per tutto il mese di maggio, fino al 15 giugno, che moriva un
gran numero di persone affette dal morbo”. Palermo si trasformò in un
lazzaretto sotto il cielo. La storia si mescola con la leggenda, il mito
ed il prodigio. Le preghiere della cittadinanza e le processioni, delle
quattro Patrone della Città: Santa Cristina, Santa Ninfa, Sant’Oliva e
Sant’Agata si susseguivano. La peste continuava a mietere vittime. Il
miracolo, fu attribuito alle reliquie di Santa Rosalia, le quali, furono
portate in processione, ed impedirono l’ulteriore diffondersi
dell’epidemia. Secondo le testimonianze storiche, infatti, Vincenzo
Bonelli, un saponaio di via dei Pannieri, che aveva perduto per la
pestilenza la moglie, salì sul monte Pellegrino per una passeggiata. Il
saponaio si smarrì in seguito ad un temporale. Nel contempo apparve a
Vincenzo Bonelli la visione di Rosalia che, in dialetto palermitano, gli
chiese di avvertire il vescovo, cardinale Giannettino Doria, che le ossa
ritrovate poco tempo prima nella caverna dove ella era vissuta da
eremita, erano le sue: e se fossero state portate in solenne processione
lungo le strade della Città, la peste sarebbe scomparsa. Poste in un
sacco, tra fiori, candele accese e canti, i resti mortali di Santa
Rosalia, furono portati per le vie della Città, ed avvenne il miracolo.
L’etnologo dell’800 Giuseppe Pitrè così descrive la processione delle
Reliquie della Santa, ritrovate il 15 luglio 1624: “Al loro passaggio il
male si alleggeriva, diventava meno intenso, perdeva la sua gravità.
Palermo, in breve, fu libera e per attestato di riconoscenza a tanto
beneficio, si votò a lei, celebrando in suo onore feste annuali che
ricordassero i giorni della liberazione. La grotta del Pellegrino
divenne Santuario, ove la pietà d’ogni buon devoto si ridusse a venerare
l’immagine della Patrona”. Da allora la processione si ripete ogni anno
con il fine di proseguire nei secoli il rituale di liberazione dai mali
che affliggono l'umanità.
384° Festino
Santa Rosalia: dedica a Città e
vittime sequestri nel mondo
Palermo- Mi è particolarmente gradito tornare in questo storico Palazzo di
Città, casa comune di tutti i palermitani, per iniziare con voi le
celebrazioni del 384° “Festino” di Santa Rosalia, festa della nostra
Palermo e della “Santuzza” alla quale la devozione popolare e il ricordo
grato dei cittadini non cessano di rendere omaggio. Venire al Palazzo
delle Aquile è per me un gesto significativo che mette in luce come la
nostra Città sia legata alla sua Patrona, e quanto le Istituzioni
curino, con il dovuto rispetto e con la massima attenzione, che la
“Santuzza” sia sempre più segno visibile della benedizione di Dio,
sempre benedetto nei suoi santi. È come se, con la semplicità della sua
santità, Rosalia entrasse oggi anche qui, in questo luogo in cui la
nostra Città viene amministrata in un concreto servizio alla
collettività, e – santa palermitana a palermitani chiamati alla santità
– cercasse di proporre un messaggio chiaro a partire dalla sua scelta di
vita. Il “Festino” – non dimentichiamolo – è fondamentalmente festa
religiosa, nel ricordo della Santa che rispose totalmente e
generosamente, con una coraggiosa scelta di vita, all’invito nuziale
rivoltole da Cristo Gesù. Ascoltando la lettura del Cantico dei Cantici
ne abbiamo percepito il riflesso: “Alzati amica mia, mia tutta bella e
vieni!” Così Rosalia, che vive in mezzo ai fasti della corte normanna
del sec. XII, abbandona le “scelte di palazzo”, fatte di sfarzo mondano
e abili compromessi. Il suo cuore inquieto ed assetato di infinito cerca
valori più grandi e solidi su cui fondare la sua felicità. Ella
comprende che a corte non può realizzarsi nel progetto di santità che
Dio ha da sempre pensato per lei. Non può consentire che le oscurità
degli orpelli mondani e degli interessi materiali e calcolati soffochino
la luce che ella è chiamata a rifulgere. 2. “O Dio tu sei il mio Dio,
all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, come terra deserta,
arida, senz’acqua” (Sal 62). Così abbiamo pregato con il salmo
responsoriale, facendo nostro il desiderio della vergine Rosalia, del
cuore che, fatto per il Signore, come ci insegna Sant’Agostino, rimane
inquieto ed arido fin quando non giunge, alla realizzazione
dell’incontro con Dio ed a riposare sul suo amore. Non è difficile
rendersi conto che tale profondo desiderio di Dio – che è desiderio di
pace, grazia, felicità, luce, vita – è ontologicamente impresso nel
cuore dell’uomo e non può non essere sentito e sperimentato da chi cerca
con sincerità risposta ai grandi interrogativi della propria vita e del
significato della storia. Rosalia ha ascoltato. Rosalia ha cercato il
disegno del suo Sposo. Poi ha deciso di donarsi totalmente a lui. Di
rispondere con generosità. Non sappiamo da chi è stata aiutata a
scoprire la volontà di Dio su di lei, ma possiamo esser certi che nel
maturare le sue scelte la comunità ecclesiale ha avuto un ruolo
determinante per scoprire la sua vocazione e per corrispondere in modo
così nobile al piano che Dio aveva su di lei. Credo che il compito delle
Istituzioni consista proprio in questo: accompagnare l’uomo – si tratta
di una creatura umana prima ancora che di un cittadino – a muovere i
suoi passi verso la pienezza della vita che per essere tale non può non
aprirsi agli orizzonti della fede, come ci ha insegnato il Signore:
«Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza» (Gv
10,10); «Questa è la vita eterna: che conoscano te, Padre, l'unico vero
Dio, e colui che hai mandato» (cf. Gv 17,3). E’ un compito non facile.
Altamente impegnativo. Un compito nel quale ciascuna delle Istituzioni,
nella missione che le è propria ed in una serena visione di
complementarietà del vivere sociale, deve sentirsi responsabilmente
impegnata, perché dinanzi a Dio e agli uomini non prevalgano mai le
logiche di potere e di sopraffazione, le abilità di compromesso e le
ingiustizie sottilmente mascherate. Il bene comune, che altro non è se
non il bene di tutti e di ciascun cittadino, sia la bussola ed il
costante metro di giudizio del nostro pensare e del nostro agire. 3. In
un momento in cui tutti sperimentiamo con viva trepidazione, che assume
in alcuni casi i connotati di una vera angoscia, l’acuirsi di una crisi
economica e sociale che sembra incombere inesorabilmente nel futuro
dell’umanità, l’odierna celebrazione ci invita ad elevare lo sguardo
verso il Monte Pellegrino, per cercare nella testimonianza di vita di
Santa Rosalia chiavi di lettura e solidi principi che possano orientare
le nostre scelte ed ispirare i nostri propositi. Ma dal Monte Rosalia ci
invita tutti a guardare la Città e scendere in mezzo al popolo per dare
un fattivo contributo alla pacifica convivenza ed al progresso sociale.
Rosalia, mossa dalla grazia e forte della sua fede, sceglie di far
prevalere i valori dello spirito su quelli della materialità e, con
radicale sobrietà e trasparente semplicità, si distacca dal suo mondo
ritirandosi nella povertà delle spelonche della Quisquina e poi sul
Monte Pellegrino. Quale insegnamento può lasciare per gli uomini e le
donne della nostra Città, specie per quanti intendono amministrarla con
dedizione e coscienza? Non è difficile cogliere nella nostra realtà
sociale i segni della crisi che coinvolge tutti, soprattutto le famiglie
che spesso non riescono a sostenersi da sole, come pressate dalle
esigenze e dalle emergenze che si fanno urgenze ben prima dell’arrivo a
fine mese. Nell’ambito di questa crisi, nessuno può dirsi estraneo alla
possibilità di contribuire a dare segni efficaci di una cultura e di uno
stile che testimoni la scelta di una maggiore austerità, di un
allontanamento da ogni forma di spreco o di investimento non utile ed
efficace a promuovere il bene comune e la crescita della nostra Città.
Tale sfida è rivolta a tutti. Ritengo che ciascun onesto cittadino debba
sentirsi responsabilizzato nel promuovere questo stile che può aprire
orizzonti di condivisione e solidarietà, e che può far crescere
nell’accoglienza reciproca e nei valori trasmessi alle generazioni
future, che può farci sentire tutti più uniti nell’affrontare e
condividere le nostre scelte di vita. 4. Contemplando questa mattina in
preghiera il volto di Rosalia, mi permetto di rivolgermi agli
Amministratori della nostra amata Palermo, qui presenti come da
tradizione, per stimolarli ad assumere più decisamente uno stile di
sobrietà e di oculatezza di investimento, nota visibile di servizio
autentico ai cittadini, specie nei confronti delle fasce più deboli e
svantaggiate. Un impegno civico seriamente e serenamente oculato non
significherà soltanto continuare a ricercare con rinnovato e creativo
slancio valide soluzioni per gli endemici problemi sociali come, per
esempio, la mancanza di posti di lavoro, la carenza di case,
l’accoglienza di quanti, alla ricerca di un futuro migliore per i loro
figli, lasciano la loro patria e bussano alle porte di casa nostra. Ma
agli occhi di tutti emergono in maniera sempre più evidente nuovi
disagi, nuove sofferenze e nuove povertà che, purtroppo, si riscontrano
ormai in tutte le zone della nostra Città, non soltanto nelle periferie
o nel Centro Storico. Basti pensare ai drammi che vivono tanti minori
che abbandonano in maniera sempre più numerosa la scuola d’obbligo,
rimangono spesso coinvolti in tante forme di sfruttamento, e arrivano
financo ad essere vittime dell’insensato ed esecrabile comportamento
morale degli adulti. Non possiamo non pensare all’inarrestabile crescita
del consumo della droga, che non risparmia alcun ceto sociale; al
dilagarsi dell’abuso dell’alcool che in Italia trova sempre più numerosi
adepti anche tra i minori, come hanno segnalato le recenti statistiche
europee; alla crescita di ogni forma di gioco che brucia l’economia di
tante povere famiglie ed apre ampi spazi al mondo del vizio e
dell’usura. A tutto ciò è necessario rispondere in modo puntuale,
attraverso il sostegno economico immediato, le cui risorse vanno
ricercate nel quadro di una esigente e trasparente gestione economica
delle pubbliche amministrazioni, che – soprattutto in tempi di crisi –
deve attenersi a rigorosi criteri di priorità oggettivamente definiti e
condivisi. 5. Quasi seguendo le tracce di Rosalia il missionario laico
Biagio Conte ci ha dato, in tanti anni, una chiara testimonianza del suo
amore verso il Signore, del suo coinvolgimento nella storia di questa
Città e della sua generosità nel curare una delle piaghe che affliggono
la nostra Palermo. Con un gesto altamente significativo, nei giorni
scorsi, egli ha chiesto di ottenere certezze giuridico-amministrative
per i luoghi in cui da tempo la Missione lodevolmente svolge la sua
attività caritativa, ed ha avuto già alcuni immediati esiti positivi
dalle Istituzioni. E in questa occasione esprimo il mio apprezzamento
per quanto è stato fatto nel dare una risposta alle sue legittime
richieste. Con la sua azione Biagio Conte ha voluto però anche
richiamare l’attenzione e riaccendere i riflettori mediatici e politici
su quanto ancora poco si fa nei confronti delle povertà presenti nel
nostro territorio. Auspico dunque che le Amministrazioni locali possano
lealmente impegnarsi per attingere a tutte le loro possibilità, al fine
di attivare percorsi concreti di sostegno e di solidarietà nei confronti
di tutte quelle istituzioni che già operano a favore del tessuto sociale
e che tornano utili alla crescita della collettività. 6. Santa Rosalia
desidera essere ricordata, venerata e festeggiata proprio così. Questa
deve essere la sua Palermo. Una Città che non affida fatalisticamente ai
Fuochi di liberarla dai mali, piuttosto che si muove, si attiva, si
responsabilizza per creare le condizioni nelle quali la grazia di Dio
benedice gli sforzi umani. Questa deve essere la Palermo che – ad ogni
livello politico, sociale, privato – non sta ad aspettare inerte la
liberazione dalle sue pestilenze, ma che già nel suo cuore forte e
generoso, nelle sue virtù alte e nobili, nei valori trasmessi dalle
generazioni passate, cerca di liberarsi dall’atavica pestilenza
dell’immobilismo e della rassegnazione, per aprirsi a sentieri di
riscatto e di libertà vera, in cui la dignità dell’uomo esprima l’amore
di cui Dio lo ha amato come figlio prezioso ai suoi occhi. Amen.
O ammirabile Santa Rosalia, che
risoluta di ricopiare in voi stessa l'immagine più possibilmente
perfetta del vostro unico bene, il Redentore Crocifisso, vi
applicaste a tutti i rigori della più aspra penitenza nella
solitudine di una spelonca, in cui faceste sempre vostra delizia
l'estenuare colle veglie ed i digiuni, il macerar coi flagelli
la vostra innocente carne, impetrate a noi tutti la grazia di
domar sempre coll'esercizio dell'evangelica mortificazione tutti
i nostri ribelli appetiti, e di far sempre pascolo del nostro
spirito la meditazione la più devota di quelle cristiane verità,
che solo ci possono procurare il vero benessere in questa vita e
l'eterna beatitudine nell'altra. Pater, Ave e Gloria
IL FESTINO,
come viene denominata la festa, è dal 1624 un appuntamento fisso per i
palermitani: la festa della Patrona di Palermo è il 15 di Luglio, ma
inizia due giorni prima. L'apice della manifestazione è la processione
del 15 Luglio. Commovente l'uscita di un favoloso carro trainato da buoi
o altri animali (nel seicento erano Elefanti) che portano in trionfo la
statua della Santa ed i suoi resti lungo il percorso storico: dalla
Cattedrale di Palermo fino al Foro Italico attraverso Corso Vittorio
Emanuele, già detto Cassaro all'epoca in cui avvenne la liberazione
dalla peste. L'Arcivescovo di Palermo ed il Sindaco della Città aprono
il corteo. I partecipanti sono centinaia di migliaia e riempiono
totalmente ogni centimetro di spazio delle strade interessate al corteo.
Ogni anno viene proposto un nuovo tema per la processione. Si
programmano manifestazioni e spettacoli allegorici all'aperto che si
svolgono intorno al carro. E’ un grande spettacolo di religiosità,
folklore, cultura palermitana, che coinvolge colui il quale transita per
Palermo durante i giorni della festa.